05 MAG 2003

Notiziario antiproibizionista: L'intervista ad Antonio Maria Costa, direttore esecutivo dell'Unodc

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 21 min 48 sec
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Roma, 17 aprile 2003 - Intervista di Roberto SpagnoliAntonio Maria Costa è il direttore esecutivo dell'Unodc, cioè dell'ufficio dell'ONU contro la droga ed il crimine.

Il successore di Pino Arlacchi ha sessantuno anni, parla correttamente cinque lingue e ha lavorato per oltre trent'anni nelle maggiori organizzazioni internazionali, tra cui le stesse Nazioni Unite.

Per assumere l'incarico, nel 2002, ha lasciato l'incarico di segretario generale dela Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo che ha sede a Londra.Costa è entrato all'Onu nel 1969, nel dipartimento affari economici e
sociali internazionali dove è rimasto fino al 1983, diventandone anche il responsabile.

Fino al 1987 è stato segretario generale aggiunto dell'Ocse, quindi, fino al 1992 direttore generale per l'economia e la finanza della Commissione europea.Nei vari incontri del G7/G8 si è occupato di elaborare la posizione dell'Unione Europea in materia di riciclaggio dei capitali criminali, di segreto bancario e di corruzione.

Insomma, non è un novellino né uno sprovveduto e nemmeno è totalmente estraneo alle questioni di cui si deve occupare come capo supremo dell'"antidroga" dell'Onu.L'intervista che segue è stata realizzata a Vienna il 17 aprile 2003, al termine della conferenza ministeriale che ha concluso la 46a sessione della Commissione Narcotici dell'ONU chiamata ad una valutazione di metà percorso del piano antidroga lanciato a New York nel 1998 in occasione della sessione speciale dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.Nel corso del nostro colloquio Costa ci ha rimproverato un certa superficialità rispetto al lavoro del suo ufficio e ci ha invitato a seguire più da vicino la sua attività.

E' un invito che accogliamo molto volentieri: seguiremo con molta attenzione le sue iniziative, come del resto abbiamo fatto anche con il suo predecessore Pino Arlacchi.

Senza pregiudizi, ma anche senza facili condiscendenze.

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riduci

  • Il "caso Arlacchi" su Radioradicale.it

  • Il "Dossier Arlacchi" del Partito Radicale Transnazionale

  • Il sito dell'Ufficio delle Nazioni Unite sulla droga ed il crimine

    <br><br><strong>Link utili</strong>
  • Risposta

    <br><strong>Domanda: </strong>Nel 1998 a New York la parola d'ordine fu: "Un mondo senza droghe entro il 2008". A Vienna, nei documenti ufficiali, questa affermazione non è stata ripetuta ma nemmeno smentita. Resta quindi questo obiettivo nonostante i dati siano tutti negativi? E perché si dovrebbe cancellare in cinque anni sostanze che l'umanità, per diversi motivi e con diversi impieghi, conosce da migliaia di anni?
    0:02 Durata: 3 min 25 sec
  • Risposta

    <br><strong>Domanda: </strong>In questi anni vari Paesi hanno avviato e consolidato politiche sulle droghe pragmatiche e liberali all'insegna della "riduzione dei rischi e dei danni". Questo crea dei problemi rispetto all'indirizzo proibizionista contenuto nelle convenzioni internazionali. Alcuni governi accusano questi Paesi di essere posti fuori dalle convenzioni che pure hanno sottoscritto. Su questo qual è la posizione dell'Unodc?
    0:06 Durata: 3 min 12 sec
  • Risposta

    <br><strong>Domanda: </strong>Lei viene dal mondo dell'economia e della finanza: è abituato a considerare il risultato finale. Non sarebbe il momento di cominciare a fare una valutazione costi/benefici delle politiche sulle droghe? Siamo a quarant'anni dalla prima convenzione del '61, a quindici anni dalla terza dell'88: non sarebbe il momento di mettere il "dare" e l'"avere" su due colonne e vedere qual è il risultato finale? Anche perché queste politiche proibizioniste hanno un costo che grava sulle tasche dei contribuenti e i cittadini avrebbero il diritto di sapere cosa si fa e quali risultati si ottengono con i loro soldi.
    0:10 Durata: 2 min 21 sec
  • Risposta

    <br><strong>Domanda: </strong>In quale misura il suo ufficio intende avvalersi di organizzazioni esterne (le altre agenzie delle Nazione Unite, come l'Organizzazione Mondiale della Sanità o l'Unaids, ma anche organizzazioni non governative come per esempio la Lega Internazionale Antiproibizionista)?
    0:13 Durata: 1 min 37 sec
  • Risposta

    <br><strong>Domanda: </strong>Quando uscirà il prossimo "World drug report"? Ci sarà spazio per dare conto del confronto esistente tra i vari governi sulle politiche in materia di droghe e sulle convenzioni internazionali?
    0:15 Durata: 1 min 35 sec
  • Risposta

    <br><strong>Domanda: </strong>Perché c'è tutta questa paura per l'ipotesi di legalizzazione della cannabis? E' una sostanza che l'umanità conosce da migliaia di anni, che non ha mai fatto nemmeno un morto, che la stessa Oms afferma non essere più pericolosa dell'alcool o del tabacco e della quale si stanno studiando anche i possibili impieghi farmacologici?
    0:17 Durata: 2 min 50 sec
  • Risposta

    <br><strong>Domanda: </strong>Il suo ufficio ha a che fare con dittature o con paesi che comunque non rispettano molto i diritti umani. Qual è il vostro atteggiamento in questi casi, soprattutto nei confronti di quei governi che applicano la pena di morte per il traffico o la detenzione di droghe proibite?
    0:20 Durata: 1 min 46 sec
  • Risposta

    <br><strong>Domanda: </strong>"Fortunatamente siamo in democrazia" ha detto questa mattina nella sua conferenza stampa: resta il fatto che l'Onu, tra diritti di veto e decisioni per "consensus" non è esattamente tale.
    0:22 Durata: 1 min 37 sec
  • Risposta

    <br><strong>Domanda: </strong>Qual è il suo obiettivo personale come direttore esecutivo dell'Unodc?
    0:24 Durata: 3 min 22 sec