Roma, 11 aprile 2001 - Documento sonoro della conferenza stampa indetta dal movimento referendario per la presentazione dell'iniziativa per promuovere l'istituzione di un'assemblea nazionale straordinaria per l'attuazione delle riforme istituzionali.
Mario Segni, ricordando il tradimento dei referendum, chiede l'istituzione di un'assemblea nazionale straordinaria eletta direttamente dai cittadini con il compito di riscrivere la parte della Costituzione riguardante l'ordinamento.
"I punti fondamentali che noi indichiamo per questa assemblea nazionale straordinaria - afferma Segni - sono … l'elezione diretta del primo ministro, della Camera delle regioni come architravi della riforma".
Segni sostiene inoltre la necessità della "più ampia incompatibilità con i partiti politici" dei membri dell'assemblea.
Occhetto esordisce affermando che "sono tornati i referendari rompiscatole" grazie ai quali sono state possibili le migliori riforme negli ultimi dieci anni.
L'ex segretario del Pci delinea l'albero genealogico dell'attuale legge elettorale, che è al di fuori dai principi espressi dall'Europa e dalla Costituzione: "Il padre - afferma - è il potere dei partiti, cioè la volontà assoluta dei partiti ogni qual volta l'opinione pubblica decide per una soluzione maggioritaria di introdurre comunque qualche cosa che mantenga il loro potere di scelta sulla vita politica del Paese.
La madre è la paura nei confronti dell'opinione pubblica che viene considerata sempre più arretrata dai vertici di partito anche se dal '45 ad oggi tutte le innovazioni progressiste sono state fatte dai referendum".
Mario Baldassarri osserva che si è attuata una profonda trasformazione tra l'Italia dell'immediato dopoguerra e l'Italia degli anni 2000 per cui si deve comprendere il passaggio dall'idea del voto come delega di rappresentanza a quella del voto come delega di governo.
In tal senso l'economista delinea la necessità di un'ulteriore distinzione tra attività parlamentare e riforma costituzionale per cui "essendo il Parlamento impegnato a governare - sostiene - occorre un voto dei cittadini di delega ad un'assemblea costituente con il preciso compito di discutere, costruire e proporre la Costituzione".
Mario Segni, ricordando il tradimento dei referendum, chiede l'istituzione di un'assemblea nazionale straordinaria eletta direttamente dai cittadini con il compito di riscrivere la parte della Costituzione riguardante l'ordinamento.
"I punti fondamentali che noi indichiamo per questa assemblea nazionale straordinaria - afferma Segni - sono … l'elezione diretta del primo ministro, della Camera delle regioni come architravi della riforma".
Segni sostiene inoltre la necessità della "più ampia incompatibilità con i partiti politici" dei membri dell'assemblea.
Occhetto esordisce affermando che "sono tornati i referendari rompiscatole" grazie ai quali sono state possibili le migliori riforme negli ultimi dieci anni.
L'ex segretario del Pci delinea l'albero genealogico dell'attuale legge elettorale, che è al di fuori dai principi espressi dall'Europa e dalla Costituzione: "Il padre - afferma - è il potere dei partiti, cioè la volontà assoluta dei partiti ogni qual volta l'opinione pubblica decide per una soluzione maggioritaria di introdurre comunque qualche cosa che mantenga il loro potere di scelta sulla vita politica del Paese.
La madre è la paura nei confronti dell'opinione pubblica che viene considerata sempre più arretrata dai vertici di partito anche se dal '45 ad oggi tutte le innovazioni progressiste sono state fatte dai referendum".
Mario Baldassarri osserva che si è attuata una profonda trasformazione tra l'Italia dell'immediato dopoguerra e l'Italia degli anni 2000 per cui si deve comprendere il passaggio dall'idea del voto come delega di rappresentanza a quella del voto come delega di governo.
In tal senso l'economista delinea la necessità di un'ulteriore distinzione tra attività parlamentare e riforma costituzionale per cui "essendo il Parlamento impegnato a governare - sostiene - occorre un voto dei cittadini di delega ad un'assemblea costituente con il preciso compito di discutere, costruire e proporre la Costituzione".
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