Pisa, 9 maggio 2001, h14.30 - "Berlusconi con una manovra tanto geniale quanto repellente ha già dimostrato di avere la stoffa dell'uomo della Provvidenza per la partitocrazia, per i 44 partiti che ha salvato sabotando i nostri referendum".
Così Pannella conferma la propria previsione di una vittoria del centrodestra alle prossime elezioni ed aggiunge però che essa non sarà "l'Apocalisse", dal momento che essa "è preparata e voluta dalla partitocrazia nel suo assieme".
Pannella aggiunge infatti che "non è la sinistra burocratica, alle vongole, furba di Francesco Rutelli che può … assicurare" la lotta "che può diventare molto presto urgente e drammatica", contro i "pericoli clerico moderati, corporativisti, autoritari, fondamentalisti" rappresentati dalla vittoria del centrodestra.
In questo contesto, il leader radicale riafferma la necessità di una presenza radicale in Parlamento come unica forza in grado di costituire una valida alternativa, ma avvisa anche che la presenza di parlamentari radicali è seriamente a rischio.
Infatti, sondaggi alla mano, Pannella rivela che la necessità della presenza radicale nel prossimo parlamento è "tanto sentita dagli italiani quanto impedita agli italiani stessi dal regime partitocratico di cui il Presidente della Repubblica è piena espressione".A tal proposito, il leader radicale ha evocato anche l'appello anti-Berlusconi di Bobbio: "Non sono d'accordo né con Bobbio né con gli anti Bobbio, perché egli non si è accorto che la partitocrazia non è democrazia e che questo non è uno Stato di diritto".
Dalla constatazione di questo stato di cose nasce il grande Satyagraha radicale che Pannella definisce "la prima manifestazione neogandhiana, neosocratica, neolaica dell'Occidente europeo nell'epoca della rivoluzione digitale", ma anche la costituzione del Comitato di osservatori internazionali sulla realtà istituzionale e politica italiana, una novità importante che "vuol dire che nel mondo «democratico» si intende monitorare lo stato delle democrazie reali nel mondo".
Pannella ha concluso il suo intervento con un ringraziamento ad Adriano Sofri.
Così Pannella conferma la propria previsione di una vittoria del centrodestra alle prossime elezioni ed aggiunge però che essa non sarà "l'Apocalisse", dal momento che essa "è preparata e voluta dalla partitocrazia nel suo assieme".
Pannella aggiunge infatti che "non è la sinistra burocratica, alle vongole, furba di Francesco Rutelli che può … assicurare" la lotta "che può diventare molto presto urgente e drammatica", contro i "pericoli clerico moderati, corporativisti, autoritari, fondamentalisti" rappresentati dalla vittoria del centrodestra.
In questo contesto, il leader radicale riafferma la necessità di una presenza radicale in Parlamento come unica forza in grado di costituire una valida alternativa, ma avvisa anche che la presenza di parlamentari radicali è seriamente a rischio.
Infatti, sondaggi alla mano, Pannella rivela che la necessità della presenza radicale nel prossimo parlamento è "tanto sentita dagli italiani quanto impedita agli italiani stessi dal regime partitocratico di cui il Presidente della Repubblica è piena espressione".A tal proposito, il leader radicale ha evocato anche l'appello anti-Berlusconi di Bobbio: "Non sono d'accordo né con Bobbio né con gli anti Bobbio, perché egli non si è accorto che la partitocrazia non è democrazia e che questo non è uno Stato di diritto".
Dalla constatazione di questo stato di cose nasce il grande Satyagraha radicale che Pannella definisce "la prima manifestazione neogandhiana, neosocratica, neolaica dell'Occidente europeo nell'epoca della rivoluzione digitale", ma anche la costituzione del Comitato di osservatori internazionali sulla realtà istituzionale e politica italiana, una novità importante che "vuol dire che nel mondo «democratico» si intende monitorare lo stato delle democrazie reali nel mondo".
Pannella ha concluso il suo intervento con un ringraziamento ad Adriano Sofri.
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