Roma, 17 maggio 2001, h10.25 - Fausto Bertinotti è intervenuto alla riunione della direzione di Rifondazione Comunista.
All'ordine del giorno la valutazione sull'esito delle elezioni.
Rinnovate le critiche al centrosinistra, concausa della vittoria della destra, orgoglio per la vitalità di Prc, unico partito vivo fuori dai poli, e prospettiva futura di un nuovo laboratorio a sinistra per costruire una grande opposizione.Il segretario di Rifondazione Comunista ha analizzato il voto delle elezioni politiche e ha affermato che si è trattato di un risultato da una parte deludente, per la … vittoria del centrodestra, ma anche di "un risultato all'attivo" per lo specifico di PRC, tale da consentire "una discussione serena per la vita del partito e anche con delle possibilità di sviluppo della nostra iniziativa in un quadro pure così difficile come quello segnato dalla vittoria delle destre".Nello specifico della campagna elettorale Bertinotti ha parlato di una "vera e propria eclissi di democrazia", rinnovando le proprie critiche agli aspetti che hanno animato la contestazione di PRC nella fase dello scontro elettorale, dalle liste civetta al "regime bipolare artificiosamente costruito", nonostante la conferma del "referendum che vide sconfitto il partito estremista del maggioritario".
Berrtinotti rivendica per Prc l'onore di essere l'unica forza che si è sottratta "all'ulteriore consolidamento dell'assetto bipolare che si manifesta nella distruzione di quasi tutte le forze politiche fuori dai due poli".Sulla vittoria del centrodestra, il giudizio di Bertinotti è inequivocabile: "il centrosinistra è concausa, mentre noi no", infatti la politica del centrosinsitra negli anni di governo "ha prodotto la disgregazione del blocco sociale che avrebbe potuto fronteggiare la destra e della cultura politica che avrebbe potuto arginare la sua egemonia".
Per Bertinotti "è arrivata a compimento la crisi irreversibile della traiettoria che dalla Bolognina è arrivata a configurare una sinistra liberale dentro il centrosinistra".Per il futuro, il segretario di Prc è fiducioso, poichè se è vero che "le destre vincono nella politica e nella rappresentanza" al contrario "la realtà sociale è rappresentata per la prima volta da elementi consistenti di disgelo rispetto al lungo ciclo di restaurazione" e ha quindi proposto un "laboratorio politico delle sinistre" con "una grande apertura del nostro partito" per la costruzione di "una grande opposizione".
Bertinotti ha concluso definendo "di regime" le accuse rivoltegli da Nanni Moretti che ieri ha imputato a Rifondazione Comunista la responsabilità della vittoria delle destre e ha ribadito la necessità di "costituire un reticolo dei movimenti che stanno nascendo e vivendo nella società italiana".
All'ordine del giorno la valutazione sull'esito delle elezioni.
Rinnovate le critiche al centrosinistra, concausa della vittoria della destra, orgoglio per la vitalità di Prc, unico partito vivo fuori dai poli, e prospettiva futura di un nuovo laboratorio a sinistra per costruire una grande opposizione.Il segretario di Rifondazione Comunista ha analizzato il voto delle elezioni politiche e ha affermato che si è trattato di un risultato da una parte deludente, per la … vittoria del centrodestra, ma anche di "un risultato all'attivo" per lo specifico di PRC, tale da consentire "una discussione serena per la vita del partito e anche con delle possibilità di sviluppo della nostra iniziativa in un quadro pure così difficile come quello segnato dalla vittoria delle destre".Nello specifico della campagna elettorale Bertinotti ha parlato di una "vera e propria eclissi di democrazia", rinnovando le proprie critiche agli aspetti che hanno animato la contestazione di PRC nella fase dello scontro elettorale, dalle liste civetta al "regime bipolare artificiosamente costruito", nonostante la conferma del "referendum che vide sconfitto il partito estremista del maggioritario".
Berrtinotti rivendica per Prc l'onore di essere l'unica forza che si è sottratta "all'ulteriore consolidamento dell'assetto bipolare che si manifesta nella distruzione di quasi tutte le forze politiche fuori dai due poli".Sulla vittoria del centrodestra, il giudizio di Bertinotti è inequivocabile: "il centrosinistra è concausa, mentre noi no", infatti la politica del centrosinsitra negli anni di governo "ha prodotto la disgregazione del blocco sociale che avrebbe potuto fronteggiare la destra e della cultura politica che avrebbe potuto arginare la sua egemonia".
Per Bertinotti "è arrivata a compimento la crisi irreversibile della traiettoria che dalla Bolognina è arrivata a configurare una sinistra liberale dentro il centrosinistra".Per il futuro, il segretario di Prc è fiducioso, poichè se è vero che "le destre vincono nella politica e nella rappresentanza" al contrario "la realtà sociale è rappresentata per la prima volta da elementi consistenti di disgelo rispetto al lungo ciclo di restaurazione" e ha quindi proposto un "laboratorio politico delle sinistre" con "una grande apertura del nostro partito" per la costruzione di "una grande opposizione".
Bertinotti ha concluso definendo "di regime" le accuse rivoltegli da Nanni Moretti che ieri ha imputato a Rifondazione Comunista la responsabilità della vittoria delle destre e ha ribadito la necessità di "costituire un reticolo dei movimenti che stanno nascendo e vivendo nella società italiana".
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