26 GIU 2001

Intervento di Fassino alla Direzione DS: Pronto all'assunzione di responsabilità

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Roma, 26 giugno 2001 h13.15 - Piero Fassino è intervenuto alla seconda giornata della direzione dei Ds in cui si sta discutendo delle prospettive future della Quercia e dell'Ulivo dopo la sconfitta elettorale del 13 maggi.L'ex ministro della Giustizia, da più parti indicato come possibile futuro segretario, non si è tirato indietro rispetto all'ipotesi di una propria "assunzione di quelle responsabilità che si riterranno utili in un passaggio così impegnativo".Fassino in precedenza ha svolto una riflessione critica sul gruppo dirigente: "Ad un'innovazione culturale, politica e programmatica che siamo stati spesso capaci di produrre - ha osservato - non è corrisposta un'altrettanta capacità innovativa sul terreno del partito, della sua forma, della sua classe dirigente.

Ho spesso la sensazione che si sia smarrita spesso nel nostro partito la nozione stessa di classe dirigente e una forza che non ha cultura di gruppo dirigente non sta insieme, non è in grado di essere partito perché un partito è in buona misura il suo gruppo dirigente".Nel corso del proprio intervento, Fassino ha indicato per i Ds il compito di porsi come 'trait d'union' tra l'Ulivo e l'esperienza del socialismo europeo, e pur dichiarandosi favorevole alle posizioni espresse da Giuliano Amato, ha chiarito la propria convinzione della necessità di "fare un congresso vero" per gettare le basi per la costruzione di una coalizione di centrosinistra in cui le identità particolari "si radicano e si espandono" .

"Sono d'accordo - ha affermato l'ex ministro della Giustizia - con le sollecitazioni di Amato, il quale non ci ha chiesto di fare un congresso transitorio, ci chiede di fare un congresso vero, consapevole che da quello che decideremo noi dipende in grande misura quello che succederà della sinistra più grande di noi.

E chiede alla più grande forza della sinistra di mettere la sua forza a disposizione di un percorso che consenta di costituire una sinistra più grande e credo che noi lo dobbiamo assumere" perché "il nostro partito può assolvere ad una funzione essenziale nel rapporto tra l'Ulivo e il Pse, che non è un rapporto di affiliazione organizzativa, ma è un problema di rapporto politico, di come noi stabiliamo un rapporto tra il partito socialista europeo, laddove siedono i partiti che rappresentano in ogni paese dell'Europa il riformismo e l'Ulivo come la Casa dei riformisti e questo rapporto lo può fare quel partito che stando nell'Ulivo al tempo stesso è una forza visibile e riconosciuta del socialismo europeo e costruisce le condizioni di un rapporto".

Per quanto riguarda la creazione di una sinistra più ampia, Fassino ha fatto riferimento all'importanza di un'unione con il sindacato, ribadendo l'idea di una modernizzazione non "neutra" del Paese e la necessità di governare i cambiamenti sociali posti in essere dalla globalizzazione: "Penso che sia una grande opportunità che contestualmente al congresso del nostro partito ci sia il congresso della Cgil perché in Europa non c'è Paese nel quale una sinistra riformista forte non sia basata su un rapporto forte, dialettico, di autonomia, e saldo tra rappresentanza politica e rappresentanza sindacale".

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