24 LUG 2001

Tlc: Intervista-filodiretto con il ministro Gasparri, "Se il Cda Rai non si dimette, Vigilanza al centrodestra"

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 52 min 40 sec
Player
Roma, 24 luglio 2001 h13.07 - Roberto Iezzi ha intervistato il ministro per le Comunicazioni, Maurizio Gasparri per i microfoni di Radio Radicale.

Tra gli argomenti affrontati, le polemiche per i rinnovo del CdA Rai e per la nomina del presidente della Commissione di Vigilanza, la privatizzazione della tv pubblica, il problema della riduzione dei costi per la connessione Iinternet, la sicurezza sul web e il tema della libertà di informazione sulla Rete, i fatti di Genova.CdA e Vigilanza: Come ministro non ho opinioni ma...

"Come ministro non ho un'opinione sulla Commissione di vigilanza ma
come deputato ritengo che se rimane il CdA con la maggioranza di centrosinistra e con Zaccaria di centrosinistra, dovendo l'orientamento della Commissione di vigilanza essere differente da quello del CdA, la presidenza della Commissione di Vigilanza deve essere affidata ad un esponente del centrodestra" altrimenti "avremmo l'assurdo che sarebbero dello stesso schieramento il controllore e il controllante.

Una volta scaduto il mandato, se Casini e Pera dovessero fare nomine di centrodestra potrebbe andare la vigilanza al centrosinistra.Gasparri ha quindi affrontato il tema della privatizzazione di almeno un canale della tv di Stato, in relazione al "concetto di servizio pubblico" che "si è molto modificato, non c'è monopolio del servizio pubblico della Rai, né si può precludere alla Rai l'attività di tipo commerciale.

Si sta andando verso una maggiore apertura al mercato.

Noi abbiamo chiara questa visione: anche il privato può svolgere un servizio pubblico".

La Rai si trova "sicuramente in una posizione di vantaggio come la Telecom in altri settori" ma comunque si dovrà ripensare alla gestione del servizio pubblico in regime di concorrenza.

"Oggi - ha aggiunto il ministro - il mondo è, per fortuna, un mondo con tante voci, solo alla Rai non c'è il pluralismo delle voci".

"C'è stato un referendum, proposto anche quello dai Radicali, che ha visto la maggioranza dei cittadini favorevoli alla privatizzazione della tv pubblica, non si può non tener conto della volontà dei cittadini", anche se non ha "una proposta da fare" sulle modalità e sui tempi.

Gasparri ha auspicato una "riforma in Parlamento".Sulla questione Raiway Maurizio Gasparri ha sostenuto di avere "cose più urgenti da fare", quindi deciderà sulla vendita del 49% di Raiway, la società cui fanno capo gli impianti della Rai, ''entro il termine fissato ad ottobre''.

Il ministro ha ribadito di non aver ancora deciso ma che lo farà "entro i termini non stabiliti" da lui, e ha sottolineato che non crede che "ci sia interessi non trasparenti" ma in ogni caso non ha intenzione di "accettare ordini da nessuno, né di subire il black bloc della Rai".In tema di privatizzazioni il ministro si è dichiarato "favorevole alle privatizzazioni e alle liberalizzazioni" e proprio per questo si dovranno "portare le poste in un sistema di economicità, all'interno della garanzia del servizio universale, quotarle in borsa e poi a quel punto si può privatizzare", per Wind, ha auspicato che "lo Stato non controlli i settori della telefonia", mentre per l'Enel ha sostenuto che "sta diventando una nuova Iri e questa è un scelta scandalosa".Maggiore connessione ad una Rete imbavagliata"Mi auguro che l'Authority spinga le aziende a fare un politica di prezzi più convenienti", così ha esordito il ministro per le Comunicazioni che però ha sostenuto che "la necessità di far circolare notizie sia però da bilanciare con la tutela non solo dei minori o di chi non vuole la propaganda sulla droga ma anche della riservatezza personale".

Gasparri ritiene che, nonostante gli abbassamenti dei prezzi dati dalla concorrenza fra operatori, "si debba arrivare alle tariffe flat" perché si deve "far crescere la connessione in Italia".

Il ministro delle Comunicazioni ha poi osservato, sollecitato da Iezzi, che c'è una grande attenzione sul digital devide tra Paesi industrializzati e Paesi del Terzo mondo ma è scarsamente affrontata la questione, pure esistente, per quanto riguarda l'Italia stessa.

A tal proposito ha posto sue questioni: "primo: se ai popoli che chiedono il pane si dà la Rete il rischio è di fare come Maria Antonietta" e in secondo luogo si deve "pensare al digital devide italiano e quindi far crescere il popolo della Rete" sia per lo sviluppo dell'e-government che per quello economico, non soltanto legato al commercio elettronico."Non credo che il Governo abbia nel suo programma l'abolizione dell'Ordine dei Giornalisti e come membro di un governo di coalizione debbo attuare il programma del governo".Così il ministro ha risposto alla domanda sull'abolizione dell'Ordine dei Giornalisti e ha poi sostenuto di aver chiesto all'Ordine quale sia "la differenza tra un sito e un giornale, cosa è un giornale, quindi e cosa non lo è, nell'era di Internet".

"È una questione delicata, anche qui il progresso scientifico mette in difficoltà il legislatore e gli ordini professionali, ma se si deve registrare una testata, si dica che cosa si intende per un giornale, anche telematico, e evitare che una pagina personale pur contenendo dichiarazioni giornalistiche debba essere considerato un giornale perché non è tale".La proposta Butti per imbavagliare la RetePer quanto riguarda la proposta di legge presentata dal responsabile informazione di Alleanza Nazionale, l'on.

Alessio Butti, il cui titolo recita "Norme per la corretta utilizzazione della rete Internet a tutela dei minori", il ministro per le Comunicazioni ha affermato che vigilerà "sulla puntuale applicazione delle leggi vigenti che riguardano la propaganda anche attraverso i mezzi di comunicazione dell'uso di sostanze stupefacenti" in quanto "vanno rispettate tutte le leggi, da quella che consente a Zaccaria di stare fino a febbraio a quella che impedisce la propaganda delle droghe", quindi "la lotta alla droga, la tutela dei minori sono obbiettivi previsti dalla legge e per questo da raggiungere certamente".

In conclusione sul tema della libertà di informazione in Internet, il ministro ha quindi dichiarato che la libera circolazione di informazioni non possa essere sopravalutata rispetto a questioni fondamentali e già regolamentate per legge quali la tutela dei minori, il divieto di propaganda all'uso di droghe e la riservatezza dei dati personali.

G8: il Genoa Social Forum ha coperto le tute nere, la responsabilità è del "cattivo maestro" AgnolettoDurante il filo diretto il ministro delle Comunicazioni ha anche affrontato i temi di più stretta attualità legati al G8 e all'informativa urgente sui fatti di Genova di questi giorni.

Per quanto riguarda la dichiarazione del ministro dell'Interno, Claudio Scajola, sul ritrovamento di "molotov usate" nella scuola in cui le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nella notte di sabato, Maurizio Gasparri ha così commentato: "Hanno detto che c'erano solo due molotov, come ha detto giustamente Scajola, che è stato bravissimo in questa circostanza, le altre le avevano usate, quindi ne erano avanzate due perché era sabato a mezzanotte.

Se fosse stato venerdì forse ce ne sarebbero state 300".

Il ministro per le Comunicazioni ha quindi affermato che vi saranno delle conseguenze penali a quell'azione di polizia non per il modo in cui è stata condotta ma per "chi ha messo dentro i picconi e i bastoni" e per il GSF che "ha coperto" le tute nere perché la scuola era concessa alle tute bianche che avrebbero dovuto garantire l'assenza di elementi violenti e di armi improprie.

"Se il GSF ha avuto in concessione quelle scuole all'interno delle quali c'erno persone che hanno tentato di accoltellare la Polizia è una cosa gravissima.

Agnoletto mi ricorda quei 'cattivi maestri' degli anni '70 che teorizzavano" che le Brigate Rosse erano nere, cosa improbabile secondo Gasparri che ha sottolineato inoltre come la sinistra, come rilevato dall'editoriale di Merlo sul Corriere della Sera, "non abbia fatto nulla per prendere le distanze".

leggi tutto

riduci

  • CdA Rai e Commissione di Vigilanza

    <strong>Indice </strong>
    0:00 Durata: 7 min 43 sec
  • Servizio pubblico e privatizzazione Rai

    0:07 Durata: 8 min 8 sec
  • Le grandi privatizzazioni

    0:15 Durata: 8 min 54 sec
  • Tariffe flat per Internet

    0:24 Durata: 4 min 24 sec
  • Legge sull'editoria elettronica

    0:29 Durata: 7 min 23 sec
  • La proposta Butti per 'tutela dei minori su Internet'

    0:36 Durata: 2 min
  • Domande degli ascoltatori

    <strong>Spazio dedicato al filodiretto</strong>
    0:38 Durata: 6 min 21 sec
  • Le Poste: "Necessario un pareggio di bilancio e la quotazione in Borsa prima della privatizzazione"

    0:44 Durata: 2 min 25 sec
  • "Dare il microfono a Casarini è una scelta opinabile perché fa delle dichiarazioni da Codice Penale"

    0:47 Durata: 2 min 9 sec
  • "La vicenda della scuola di Genova avrà conseguenze penali per chi ha portato i picconi. Il GSF ha coperto questi comportamenti"

    0:49 Durata: 3 min 13 sec