09 AGO 2001

Governo: Berlusconi, Fini, Bossi e Lunardi alla cerimonia per l'accordo con la Regione Veneto

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Venezia, 9 agosto 2001 h17.32 - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il ministro delle Infrastrutture Piero Lunardi e il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan hanno firmato a Venezia un accordo quadro sulle infrastrutture del Veneto.

Alla sottoscrizione del documento erano presenti anche il vicepresidnete del Consiglio, Gianfranco Fini, il ministro per le Riforme Umberto Bossi e l'assessore regionale alle Politiche della mobilità Renato Chisso.L'accordo in questione è finalizzato a recuperare la rete stradale e autostradale complessiva, completando e potenziando gli assi
fondamentali della viabilità di grande comunicazione per integrarli nel sistema infrastrutturale nazionale ed europeo.

Sul nodo viario di Mestre, l'accordo firmato tra Governo e Regione Veneto riconosce l'area centrale veneta come zona di grande criticità per il corridoio est-ovest e indica come indispensabili la realizzazione del cosiddetto passante di Mestre, la realizzazione di un tunnel di tipo autostradale.

Il Governo si impegna ancora ad attivare le procedure di finanza di progetto per la realizzazione del passante e a dare avvio alle procedure necessarie per la realizzazione del sistema viario costituito dal tunnel.

L'insieme dei due interventi rappresenterà la soluzione del "nodo di Mestre" che consentirà l'eventuale eliminazione dell'attuale tangenziale.

E ancora, il Governo e la Regione Veneto si impegnano alla realizzazione dell'alta capacità Fs nell'intera tratta Milano-Venezia-Trieste.

Il governo si impegna poi a convocare entro il 2001 la conferenza dei servizi nella tratta Verona-Padova, a completare il raddoppio Fs della linea Bologna-Verona e a proporre in sede di legge finanziaria 2002 il trasferimento delle risorse stanziate per la finanziaria '99 per la realizzazione della Pedemontana Est alla regione.

Tra gli altri interventi previsti, vi è il nuovo asse autostradale Ravenna-Venezia, la realizzazione della Valdastico nord.

"Il governo è qui con animo sereno, perché abbiamo la coscienza di aver fatto bene ciò che gli italiani si aspettavano da noi in questi primi giorni del nostro mandato: abbiamo fatto ciò che ci eravamo proposti di fare".

Così, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha esordito nel firmare, insieme al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Pietro Lunardi e al presidente della Regione Giancarlo Galan, "un fondamentale accordo per dotare la Regione di un sistema infrastrutturale adeguato alle esigenze del Paese".

L'accordo interessa un insieme di opere per un investimento complessivo superiore ai 18mila miliardi: ottomila nel sistema FS e diecimila in quello stradale.

Nell'occasione, Berlusconi ha elencato le azioni avviate dal governo nei suoi primi 100 giorni, "rispondenti agli impegni presi con gli italiani".

"Conto che venga dato il via entro un anno - ha affermato il leader della Cdl - alle opere per le quali abbiamo firmato oggi, e verrò qui per l'avvio dei lavori".Dal canto suo il presidente della Regione Giancarlo Galan ha sottolineato l'importanza dell'accordo: "Non é il primo, perché un'intesa sulle infrastrutture era già stata firmata con l'allora presidente del Consiglio Prodi il primo agosto '97, ma a poco più di quattro anni di distanza, di tutte le opere allora previste solo una ha visto la luce: il sistema ferroviario metropolitano regionale"."Questo - ha spiegato Galan - a causa delle normative farraginose sulle opere pubbliche: non si è realizzato nulla, non solo in Veneto ma in tutta Italia, mentre gli altri paesi europei hanno fatto enormi passi avanti".

"Il rischio - ha affermato Galan - è che i traffici passino a nord delle Alpi, penalizzando non il Veneto ma l'intero Paese".

Infine, il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi ha richiamato i contenuti dell'accordo, che prevede anche la nomina di un commissario straordinario che segue i lavori e l'impegno del governo di essere vicino al Veneto per realizzare le opere indicate e le altre iniziative di interesse della Regione.

Breve intervento dei due "ospiti" Umberto Bossi e Gianfranco Fini, che invece si sono soffermati soprattutto sull'esplosione di un ordigno la notte precedente e sull'importanza della coesione delle forze all'interno della Casa delle Libertà.

"La bomba? E' Giove tonante.

Giove, quando teme di perdere, tuona, sperando che tutti corrano sotto le ali della grande chioccia perché non avvenga nessun cambiamento".

E' questa l'opinione del ministro delle Riforme, Umberto Bossi, sull'attentato della notte scorsa a Venezia.

Per il ministro, comunque, "non tornerà il consociativismo, ci sarà il cambiamento, visto che Berlusconi ha deciso di passare alla storia".

E Bossi ha spiegato che il cambiamento si fa perché c'è "la forza politica per farlo, dando il via al progetto del federalismo"."Siamo qui Bossi ed io perché vogliamo dimostrare la compattezza e la capacità di lavorare in senso strategico di tutta la coalizione".

A sottolinearlo è stato il vicepremier, Gianfranco Fini.

Secondo Fini, "la sinistra, infatti, dopo la sconfitta, pensava di poterci vedere divisi.

Ma è una speranza risultata vana per tutti gli impegni che ci siamo presi.

La coalizione infatti -ha assicurato Fini - marcia all'unisono in tutte quelle materie come l'immigrazione, la devolution, lo sviluppo che sono la punta di diamante della visione strategica del governo".

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