22 AGO 2001

Bioetica: Il no «etico» di Sirchia su cui «non si può discutere»

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Rimini, 22 agosto 2001 h11.41 - Il ministro della Sanità è intervenuto al convegno dal titolo: "Curarsi in Italia e negli Usa, tra Stato, privato e non profit" nell'ambito del Meeting 2001 per l'Amicizia tra i Popoli.

Girolamo Sirchia ha ribadito il suo divieto all'uso delle cellule staminali embrionali per la ricerca terapeutica per la cura di malattie neurodegenerative, nonostante il parere favorevole espresso in tal senso dalla Commissione Dulbecco, istituita dall'ex ministro della Sanità Umberto Veronesi e le recenti decisioni del presidente degli Stati Uniti George W.

Bush"Quando si è
trattato della questione dell'embrione nella Commissione Dulbecco" si è evidenziato che "c'erano degli embrioni nei congelatori" che sarebbero stati buttavi via e quindi "si è aperto un dibattito molto acceso che ha diviso il Paese esattamente in due parti 50% a favore e 50% contro" per una loro utilizzazione per la ricerca Sirchia ha quindi ribadito la posizione già espressa in seno alla Commissione: "Credo - ha affermato - che dobbiamo dire di no fermamente a questo" per evitare il rischio di arrivare "alla società della giungla" in cui vige "la legge del più forte".

"O noi siamo così forti - ha sostenuto Sirchia - da mantenere dei principi etici fortissimi, inderogabili, sui quali non si può discutere - si può ragionare quanto si vuole ma non si deve concedere nulla - o noi ci troveremo nella società della giungla, che a fronte di innumerevoli scoperte si baserà sul principio di sacrificare qualcuno per la salvezza di altri.

Su questo punto dobbiamo essere fermi" e vietare la ricerca sulle cellule staminali embrionali che porterebbe alla scoperta di cure per le malattie neurodegenerative, quali il diabete, il morbo di Parkinson, la sclerosi laterale amiotrofica.

Il ministro della Sanità ha risposto a coloro che, come Luca Coscioni, lo accusano di integralismo: "Non credo di essere un integralista, credo soltanto che se vogliamo un futuro civile e di rispetto reciproco per questa nostra società, dobbiamo su questo punto dire un no categorico e molto deciso"Per quanto riguarda la morte dignitosa e le proposte radicali per la legalizzazione dell'eutanasia, Sirchia ha affermato che non si tratta di argomento su cui si possa discutere in quanto "si tratta di omicidio.

Talvolta il malato - ha argomentato il ministro - è talmente disperato che chiede di morire, ma non è più giusto che noi alleviamo il dolore con cure palliative che non mettano l'ammalato in condizioni di disperazione tali da chiedere di morire?" E poi - ha ammonito - il rischio è che si vada "anche oltre,: questo è vecchio e demente perché lo teniamo qui? Ma facciamolo morire" e quindi che si arrivi "all'uso delle persone deboli in favore delle società e delle persone forti.

Se accettiamo questo principio non c'è limite: andremmo incontro a un sistema che sradica qualunque principio etico nel nome del più forte""Se si accetta - ha proseguito Sirchia - il principio del piano inclinato del liberismo" per cui si "sacrifica la vita nascente dell'embrione" in favore della persona malata oppure si utilizzano gli organi bambini nati senza cervello, dunque destinati a morire in poche ore, il ministro della Sanità ha affermato di essere in sintonia con la "risposta fortissima di tutte le legislazioni del mondo che hanno dichiarato: 'noi non li usiamo perché quelle sono persone vive'"Infine, per quanto riguarda l'accordo Stato -Regioni dell'8 agosto, il ministro della Sanità ha ribadito l'importanza della riforma strutturale del sistema sanitario nazionale per garantire maggiore equità sociale.

"Chi ha la fortuna di nascere in una regione ricca - ha spiegato il ministro - ha la possibilità di accedere a servizi" che sono preclusi a coloro che vivono "in una regione povera".

Questo dimostra "l'iniquità dell'attuale sistema che va cambiato" e il ruolo del ministero "sarà quello di definire i paletti etici" per garantire maggiore equità sociale; "quindi il nuovo servizio sanitario nazionale non dovrà essere nuovo solo perché ha trasferito dei poteri alle Regioni ma perché ha dato al sistema un'equità che oggi non ha".

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riduci

  • Piero Micossi, assessore alla Sanità Regione Liguria, introduce

    <strong>Indice</strong>
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  • Girolamo Sirchia, ministro della Sanità

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  • Il «no» di Girolamo Sirchia

    Bioetica
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