05 SET 2001

PRC: Bertinotti a Bologna esalta la lotta anticapitalista e antiglobal

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Bologna, 5 settembre 2001 h21.38 - Fausto Bertinotti, intervenendo alla Festa di Liberazione, ha lanciato un appello a Sergio Cofferati per la costruzione di una "piattaforma sociale" in opposizione all'attuale governo, espressione del potere capitalista La crisi interna ai Ds, infatti, sta impedendo al centrosinistra di prendere delle decisioni chiare sui temi caldi dell'attualità politica e sta impedendo la costruzione di un'opposizione credibile e unitaria.

Con un'affascinante analisi sociologica, il segretario di Rifondazione ha annunciato una nuova stagione di lotte anticapitaliste sotto
il segno del rosso, colore "usurpato" dal governo per definire "la città artificiale" costruita a Genova in occasione del G8.

Bertinotti ha inoltre ribadito che il capitalismo è la causa del tentativo di "annientamento del popolo palestinese"La nuova alba della sinistra comunistaCon il governo di centrosinistra si sono negati i diritti dei lavoratori e ora che, paradossalmente, "vincono le destre, nella società qualcosa si muove".

Grazie alla sconfitta del centrosinistra infatti, secondo il segretario di Rifondazione si è arrivati ad una "nuova alba".

Si è ricreata una sinistra forte che non si vergogna a richiamarsi ai "valori del comunismo", che ha "il coraggio di chiamarsi comunista".

Un nuovo movimento "sta uscendo dalle tenebre" nelle scuole e nelle fabbriche.Dalle tute blu alle tute bianche: il vento della rivoluzione torna a spirare A tal proposito Bertinotti ha fatto riferimento allo sciopero dei metalmeccanici indetto dalla Fiom che ha portato alla rottura dell'unità sindacale, grazie al quale si è ricreato un clima di lotta che ha portato al "rovesciamento del senso comune" per cui lavoratori "con la condanna del contratto a termine pensano di non avere nulla da perdere" e invece di essere più "sottomessi, ricomincia la lotta e la gabbia diventa libertà".

Lo sciopero delle tute blu è stato, secondo il segretario di Rifondazione Comunista, il primo passo verso la ricostruzione di un movimento che "porta il segno della nuova generazione" e che si è riconosciuto "nelle piazze di Genova" e nella protesta antiglobal delle tute bianche."Un nuovo vento torna a spirare e torna a muovere un generazione", ha affermato Bertinotti che ha aggiunto che come la lotta partigiana ha segnato "un mutamento di fondo nella storia dell'Italia e dell'Europa, così oggi Genova segna l'avvento e l'evento di un nuovo cammino.

Non è un fatto di un giorno: è cominciata una nuova era e una generazione è protagonista di questa grande battaglia" Poema agit-prop: Un altro mondo è possibile La nuova generazione chiamata in causa da Bertinotti "alza la testa" sotto lo slogan: "un altro mondo è possibile".

È una generazione, ha proseguito il segretario di Rifondazione nella sua analisi sociologica del movimento antiglobal, che rifiuta la nuova forma di capitalismo della globalizzazione che "non fornisce delle risposte" ai giovani che hanno deciso di dire "non ci sto".

Il nuovo capitalista contro cui protesta il movimento antiglobal, "non si ferma davanti a niente", i nuovi "padroni", interessati solo a ottenere rapidamente profitto, calpestano i diritti umani e operai, arrivando a cancellare culture e a decidere "cosa devi mangiare, non dovresti più mangiare la piadina o bere il lambrusco perché loro devono decidere cosa tu bevi e cosa tu mangi".

Il riferimento è ovviamente ai cibi "transgenici" e alle multinazionali che "decidono nelle cattedrali di New York e di Washington" come distruggere le realtà locali e le tradizioni enogastronomiche tipiche.

Coloro che stanno dall'altra parte della barricata sono ora, oltre ad operai e studenti, gli agricoltori che decidono di rivendicare con l'agricoltura biologica e le coltivazioni integrate il diritto ad un ritorno a tradizioni contadine che ridiano potere alla sfera umana, ha affermato Bertinotti rifacendosi alla tradizione socialista anni '20.Rifondazione sta con il popolo di SeattleIl nuovo movimento che parte da Seattle per arrivare fino a Genova vede Rifondazione comunista al suo fianco, ha assicurato Fausto Bertinotti, decidendo di "smettere qualunque prerogativa avanguardista, qualunque presunzione egemonica, sta con loro".

Così il segretario di Rifondazione ha ribadito la vicinanza del suo partito al "nuovo popolo della contestazione" che si "sta affacciando alla politica".

Durissime le accuse al governo italiano, che è ora "esattamente l'espressione in Italia dell'arroganza, della prepotenza e dell'estremismo richiesto da questa globalizzazione capitalista", che ha "cercato vendetta" contro il movimento antiglobal a Genova utilizzando gli strumenti della violenza e del terrore, come dimostrato con l'uccisione di Carlo Giuliani, con l'irruzione nella scuola Diaz e con quanto accaduto all'interno della caserma di Bolzaneto.

Sulla forza del movimento è arrivato infatti "il massacro della violenza delle cosiddette forze dell'ordine.

Una deliberata volontà di immettere la violenza per spezzare un movimento perché è tornato lo spettro che fa paura a questo capitalismo.

Siamo tornati insieme a tanti a fare paura e loro fanno ricorso alla violenza e ci colpiscono con scene inaudite", ha affermato.

Art.

18 e pensioni di anzianità: L'attacco del governo al lavoroLe responsabilità del governo Berlusconi travalicano però per Fausto Bertinotti il summit del G8, andando a colpire il mondo del lavoro.

Di fronte alla crisi mondiale dei mercati, secondo il segretario di Rifondazione, "il governo reagisce con un attacco al lavoro", in primo luogo con "la messa in discussione dell'Art.

18" dello statuto dei lavoratori per permettere di "licenziare ingiustificatamente".

La seconda riforma contestata da Bertinotti è "l'abolizione delle pensioni di anzianità" che, come l'abolizione dell'art.

18, "contiene un limite alla cultura del padrone"Caro Cofferati, costruiamo insieme un'opposizione socialeA fronte di tali politiche, che trovano espressione compiuta nella Tremonti bis, il segretario di Rifondazione ha lanciato un appello al segretario della Cgil: "Caro Cofferati fai bene a dire che non c'è l'opposizione del centrosinistra ma cambia la politica della Cgil, dacci una politica rivendicativa, costruisci una piattaforma sociale.

Costruiamo insieme un'opposizione sociale e una piattaforma sociale", per costruire un'opposizione unitaria fondata sulle battaglie per i diritti dei lavoratori.Il centrosinistra infatti non è attualmente in grado di costruire un'opposizione credibile in quanto la crisi interna ai Ds impedisce all'Ulivo e in particolare alla Quercia di prendere decisioni chiare di fronte alle mobilitazioni di piazza e ai fatti di attualità che hanno caratterizzato la vita politica in questi ultimi mesi. .

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  • La sconfitta del centrosinistra e la nuova alba della sinistra comunista

    <strong>Indice</strong>
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  • Dalle tute blu alle tute bianche, la ripresa della lotta operaia

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  • La nuova generazione non vuole salire sulla macchina dei padroni capitalisti

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