08 SET 2001

Berlusconi: Su pensioni e fisco manterremo gli impegni

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 39 min 34 sec

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Berlusconi promette riforme fiscali e previdenziali e invita gli italiani a tenere i nervi saldi per far fronte ad una situazione economica mondiale decisamente negativa.

Per il Mezzogiorno propone il rilancio del mecenatismo e lancia un appello ai risparmiatori a non vendere le azioni in ribasso come atto di fiducia agli imprenditori italiani.Bari, 8 settembre 2001, h12.00 - "Arrivando qui ho riletto il mio discorso del '94 e anche i discorsi degli altri presidenti del Consiglio" che avevano espresso "tante buone intenzioni" che però sono rimaste tali per il vizio "politico dell'Italia": la
discontinuità nei governi.Così Silvio Berlusconi ha esordito nel suo discorso inaugurale alla 65° Fiera del Levante.

Il presidente del Consiglio ha assicurato di "poter confermare il programma per la crescita e lo sviluppo del Mezzogiorno" perché gli "italiani il 13 maggio hanno deciso per un governo stabile" e per questo "le elezioni del 13 maggio sono paragonabili solo a quelle delle 1948", dopo 53 anni, infatti "il miracolo si è ripetuto"Economia: tenere i nervi saldi Il quadro economico attualmente si presenta come un quadro "di luci e di ombre".

In tutto il mondo ci sono "forti incertezze", per questo "bisogna tenere i nervi saldi" e chi "ha delle azioni che si sono deprezzate" dovrebbe "tenere la proprietà di queste azioni".

Così il presidente del Consiglio che ha assicurato che il quadro per l'Italia "non è ineluttabile, è una base di partenza che intendiamo migliorare in maniera permanente" eliminando dei "blocchi che intrappolano la nostra economia"Ai risparmiatori Berlusconi lancia un appello: "non scambiate gli alti e bassi della borsa con la mancanza di solidità delle aziende.

Abbiate fiducia e guardate al futuro", mantenete le azioni.Riforma previdenziale e fiscale L'intervento del governo nel campo previdenziale "ancora in parte da negoziare, si sviluppa su vari assi: certezza dei diritti con la conferma per tutti di quanto maturato fino ad oggi, giustizia di base con l'innalzamento a 1 mil.

delle pensioni più basse a partire dai cittadini più poveri e più anziani, verifica ed eventuale correzione della riforma Dini, che doveva fare il precedente governo e che ha scaricato su di noi, liberalizzazione dell'età pensionabile con incentivi a posporre il momento del ritiro, eliminazione del divieto di cumulo tra pensione e lavoro, impulso decisivo alla creazione di fondi pensione, secondo pilastro della previdenza integrativa e fondamentale ingrediente per lo sviluppo del mercato dei capitali".

A questo, ha proseguito il presidente del Consiglio, "si aggiunge ovviamente l'impegno fondamentale ad impostare la riforma fiscale, avviando già una prima parte nel 2002", per questo Berlusconi ha espresso la "ferma intenzione a chiedere al Parlamento una legge delega per poter iniziare subito a delineare questa riforma fiscale", fermo restando l'impegno al rispetto del patto di stabilità In particolare, il presidente del Consiglio ha manifestato l'intenzione di attuare la "riforma fiscale per lo sviluppo, completata da privatizzazione e riorganizzazione degli enti pubblici, la riforma del lavoro attraverso una sostanziale riduzione del cuneo fiscale contributivo, la creazione di una rete di servizi all'impiego, il mantenimento dei contenuti e delle garanzie tipici dei contratti di lavoro esistenti, la disciplina del contratto di lavoro europeo a tempo determinato, la devoluzione regionale per la contrattazione collettiva, vari istituti di flessibilità, la creazione di una rete di formazione per gli adulti".

Assolutamente necessaria inoltre la riforma del diritto societario perché attualmente "se si presentano gli stessi conti a dieci commercialisti avrete 10 bilanci diversi", è ora quindi molto semplice violare la legge.

Per quanto riguarda la finanziaria alcune delle linee guida sono "la privatizzazione del patrimonio immobiliare" e le grandi privatizzazioniSviluppo del Mezzogiorno: il rilancio del mecenatismo"Mai mi è capitato - ha affermato il presidente del Consiglio - di pensare al Mezzogiorno come un problema a parte rispetto all'economia italiana" che "potrà crescere solo se ci sarà uno sviluppo del nostro Mezzogiorno".

Il piano per lo sviluppo del Sud Italia è basato in particolar modo sul ripristino "della legalità", nel Mezzogiorno infatti "lo Stato deve tornare a fare lo Stato".

La formula è il rilancio del turismo, in conformità con il modello spagnolo, la valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e ambientale e la formazione specialistica.

A tal proposito Berlusconi ha proposto di utilizzare proficuamente il sempre più diffuso mecenatismo italiano per la cura dei beni artistici e culturali, un invito a "chi ha avuto fortuna" in ambito lavorativo adadottare un monumento "lasciato al degrado".

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  • Elezioni: Dopo 53 anni si è ripetuto il miracolo

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