11 OTT 2001

Enduring Freedom: Berlusconi, «È ora che l'Italia dia il suo contributo per garantire una pace duratura»

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Berlusconi offre alle forze anglo-americane il contributo dell'esercito italiano e, in linea con le dichiarazione del presidente Bush, ribadisce la necessità di uno stato palestinese e di un "piano Marshall" per la PalestinaRoma, 11 ottobre 2001, h18.10 - Silvio Berlusconi, nel suo intervento al convegno organizzato dalla Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro in occasione del centenario dell'Ordine dei Cavalieri del Lavoro sul tema "Il ruolo degli imprenditori in cento anni di sviluppo economico del Paese", ha fatto riferimento agli attacchi dell'11 settembre, dichiarando che l'Italia è pronta a fornire aiuti militari alle forze anglo-americane.

''L'evento dell'11 settembre - ha dichiarato il premier - richiede l'assunzione di una grande responsabilità.

È un evento cui si deve rispondere anche andando a scovare il terrorismo dovunque alligni in tutti i Paesi dove viene difeso, protetto e si nasconde.

Dobbiamo dare una risposta alle vittime innocenti delle Twin Towers"Elogio della prudenzaIl presidente del Consiglio ha quindi elogiato la prudenza degli Usa: chi ha compiuto quegli atti "di terrorismo voleva che gli Stati Uniti cadessero per approfittare di una situazione di grande malcontento e di odio del mondo musulmano nei confronti di Israele, e attraverso Israele, nei confronti degli Usa e dei paesi amici dell'occidente, per trovare il modo di causare una reazione che mietesse vittime innocenti per buttare un fiammifero sulla benzina nel mondo musulmano che poteva sollevarsi" e destituire i "capi degli stati moderati a cui i terroristi rimproverano" le posizioni assunte nei confronti del mondo occidentale in questo conflitto.

Silvio Berlusconi ha evidenziato che "la prudenza e la saggezza" dell'amministrazione Bush, "che deve suscitare in tutti noi ammirazione" hanno "scongiurato il pericolo di una risposta che avrebbe non solo potuto mietere vittime innocenti ma che avrebbe potuto scatenare una guerra santa del mondo islamico contro l'occidente""La macchina della diplomazia internazionale" ha fatto sì che gli Usa sapessero "resistere alla pressione" del popolo americano "che voleva una risposta immediata".

Europa e Usa debbono occuparsi del Medio OrienteIl presidente del Consiglio ha poi fatto riferimento alla "piaga" della crisi mediorientale e ha evidenziato la "necessità che gli Stati Uniti e l'Europa, nuovo soggetto politico importante che deve far sentire il peso della sua economia e della sua diplomazia" si impegnino a "portare i nostri amici di Israele e i nostri amici della Palestina a trovare, nonostante tutte le difficoltà che ben conosciamo, la volontà di una tregua, che deve poi trasformarsi in pace.

Una pace in cui si riconosca alla Palestina la possibilità di esser uno stato, con tutti i paesi arabi che riconoscono ad Israele la sua legittimità territoriale e il diritto alla sicurezza" "Ricordiamoci che una pace non potrà essere permanente e duratura se non si cambieranno le condizioni di vita" della "robusta società israeliana e della disperata e fragile società palestinese", ha affermato il presidente del Consiglio che ha aggiunto che "si deve dare un futuro ai giovani palestinesi se vogliamo che la pace duri perché è troppo distante la situazione di benessere di Israele e l'indigenza, la povertà assoluta dei giovani della Palestina".

Insomma "l'Occidente deve svegliarsi" e deve comprendere che "anche per suo interesse deve investire in Palestina" costruendo infrastrutture e soprattutto è necessario "conservare la pace in tutto il mondo, perché ormai tutto ciò che capita in qualsiasi parte del mondo interessa ogni paese e ciascuno di noi"Questo, ha spiegato Berlusconi "è il nuovo panorama all'interno del quale l'Italia porta anche il suo contributo, che non è solo diplomatico e politico, è anche quello di una solidarietà vera nei confronti degli Stati Uniti".L'Italia assuma le proprie responsabilità Nello specifico, questa solidarietà si concretizza con l'offerta, durante la visita a Washington in cui Berlusconi incontrerà George W.

Bush, delle "nostre possibilità di intervento che le nostre forze armate possono mettere in campo".

L'Italia potrà contribuire alle azioni anglo-americane con "forze armate aeree, navali, e magari anche con le forze armate di terra, ma - ha dichiarato il presidente del Consiglio - spero che non ci chiederanno questo" Superando le "ambiguità storiche" è ora giunto il momento, secondo Berlusconi, che "l'Italia assuma le proprie responsabilità nei confronti dell'Alleanza Atlantica e degli Stati Uniti che 50 anni fa ci hanno consentito di riprendere la libertà e mantenerci nella libertà per mezzo secolo" .

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