18 OTT 2001

Smau: Convegno di apertura, «Net economy atto secondo. Tecnologie, Sviluppo e Innovazione»

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 39 min

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La net economy sta entrando in una nuova fase.

Concluso il periodo degli eccessi, si sta passando ad un ciclo di forte restrizione del mercato.

Il rallentamento dopo l'11 settembre sta trasformando l'economia della Rete e si chiede sempre maggiore sicurezza.

Sempre più vicini, comunque, i tempi per la carta d'identità elettronicaMilano, 18 settembre 2001, h10.40 - Nel convegno di apertura dello Smau 2001 si sono confrontati alcuni tra i più autorevoli esperti ed operatori del settore nell'analisi della situazione attuale, per definire gli scenari futuri dell'ICT.

Elserino Piol ha parlato di
crisi, Chicco Testa di rallentamento, il ministro Lucio Stanca di gravi ritardi, ma tutti sono concordi sulla necessità di affrontare con pragmatismo le difficoltà, che si sono amplificate dopo l'11 settembre.A dispetto della logica della paura c'è una grande voglia di fare mercatoAntonio Emmanueli ha messo in luce le difficoltà della "new economy, molto spesso frainteso rappresentante del mondo dell'innovazione e della società dell'informazione", emerse dopo gli eventi dell'11 settembre: "Le problematiche inerenti il rallentamento economico generale, gli Stati Uniti che si sono sostanzialmente fermati, il Giappone che mantiene la sua criticità, l'Europa è sostanzialmente altalenante, senza una sua specificità e poi i fatti dell'11 settembre e le inevitabili conseguenze".

Smau sta lavorando, secondo il suo presidente invece, proprio per "dimostrare di fatto la vitalità di un settore e le potenzialità di un paese", a "dispetto della logica della paura e della logica del rinchiudersi, qui c'è una gran voglia di incontrarsi, di fare mercato" e di presentare "una serie di proposte per il futuro che mantengano intatto il vero valore di innovazione e di positività".

Smau, ha inoltre ricordato Emmanueli, "è la prima grande manifestazione che si tiene in Europa dopo l'11 settembre".La seconda fase della net economyGiorgio Bracchi ha disegnato un quadro della situazione della "seconda fase" in cui sta entrando la net economy.

"L'Italia è il secondo paese, dopo la Finlandia" per l'informatizzazione della pubblica amministrazione, è quindi ora - ha spiegato il pro-rettore del Politecnico di Milano - che vi siano maggiori investimenti su tecnologie e formazione.

Bracchi ha anche toccato il tema delle nuove professionalità create dallo sviluppo delle nuove tecnologie, ricordando che "a differenza della prima fase della net economy, in cui si dovevano produrre accessi, ora i siti devono produrre euro".È tempo di concretezza, non di analisiElio Catania ha affermato che ci si trova in una fase in cui "non è tempo di analisi ma di concretezza".

"Per il nostro sistema di imprese, per il nostro sistema paese, oggi - ha chiarito il presidente di IBM Italia - è il momento adatto per fare un salto in basso, sulla concretezza".

In questo modo si potrà "rimettere in movimento quel clima, quella mobilitazione per l'innovazione che è fondamentale".

Ora si pone ancora di più il "problema della gestione della complessità" e in particolare per le pmi, si devono trovare e proporre "soluzioni semplici, sul locale" per "dare respiro internazionale" e "ridurre i costi, lavorando soprattutto sulla fiducia".Concentrarsi sullo sviluppo di soluzioni e puntare sulla sicurezza"Non possiamo negare che esiste una differenza tra il prima e il dopo l'11 settembre", ha sostenuto Umberto Paolucci, che ha però espresso fiducia nelle possibilità di ripresa e di crescita del mercato.

Il presidente di Microsoft Italia ha spiegato che è necessario, per mantenere alta la competitività del sistema paese, concentrarsi maggiormente sullo "sviluppo di soluzioni, visto che le tecnologie non vengono prodotte qui" e soprattutto puntare sulla "sicurezza".Stiamo tornando ai monopoli e il mercato dell'innovazione è fermo"Non capisco perché tutto questo clima di ottimismo", ha esordito Elserino Piol, che ha spiegato che oggi "se una nuova internet company presenta un business plan" non c'è nessuno, all'interno dei grandi della finanza disposto ad assumersi il rischio di portare avanti una nuova idea.

"Ho sempre contestato il termine new economy - ha aggiunto il presidente di Pino Venture - preferendogli quello di net economy", in quanto i meccanismi che reggono l'economia della Rete sono equivalenti a quelli della cosiddetta old-economy.

Si è infatti sottovalutata in questi anni, la questione "dei cicli economici" che reggono non solo l'economia tradizionale ma anche la net economy, e questo è "una delle tante politiche sbagliate dell'Europa nei confronti dell'innovazione"Secondo Piol in questo momento, quindi, è necessario far ripartire concretamente l'economia con grande pragmatismo e "fare delle analisi per trovare soluzioni concrete" ai problemi che si stanno nettamente ampliando dopo l'11 settembre.

"Se l'innovazione si basa sul venture capital, in Italia nei prossimi due o tre anni non ci sarà innovazione.

Per tre ragioni fondamentali: primo perché il mercato è chiuso per le nuove aziende per non meno di un anno e mezzo; secondo" perché, nonostante non esista più la questione di non poter fare venture capital in Italia per problemi fiscali, "esiste ancora il problema di come gestire aziende a rischio con alta probabilità di fallimento" e il terzo, che coinvolge tutto il mondo, è che, dopo la liberalizzazione del mercato alla fine degli anni '80, "si sta tornando - ha evidenziato Piol - a monopoli ed oligopoli nella società dell'informazione", con "il mercato americano che torna ad essere di 5 o 6 aziende e in Europa se non stiamo attenti, ci troveremo davanti al fatto che in ogni paese opereranno pochi concorrenti".

Se diminuisce "la competitività e la concorrenza" si crea "un freno all'innovazione e alle opportunità per il nuovo sistema".

Per ora comunque "la finanza non ama le teconologie"Non parliamo di crisi ma di rallentamento"Non sono d'accordo con Piol - ha dichiarato Chicco Testa - non parlerei di una crisi, ma certamente c'è un rallentamento nella crescita generale di questo settore".

Tale rallentamento, secondo il presidente dell'Enel è "perfettamente spiegabile con gli eccessi che abbiamo avuto nel passato da ogni punto di vista: negli investimenti tecnologici, in numero di business che si è cercato di mettere in circolazione, anche nel venture capital".

Ora è quindi necessario "darsi una regolata in qualche modo" anche per riacquistare "la fiducia degli investitori", comunque "questo processo" che porterà le aziende della old economy nella net economy "continuerà".

Uno dei problemi evidenziati da Testa, in accordo con quanto espresso da Catania, è la necessità della "semplificazione e della standardizzazione" per l'industria informatica.

La fine dell'inizioStefano Venturi ha sostenuto che "siamo alla fine dell'inizio".

Dopo "la grande ubriacatura iniziale ora siamo nella fase del mal di testa che segue sempre un'ubriacatura".

Ora le "grandi opportunità" della Rete sono "all'interno delle aziende stesse", ad esempio per "abbattere le barriere naturali".

L'amministratore delegato di Cisco Systems Italia ha quindi affermato che dopo la prima fase della net economy, caratterizzata in particolare dall'esplosione di Internet, c'è ora bisogno di concentrarsi sullo sviluppo delle nuove tecnologie e dei sistemi di sicurezza e sulla "sinergia tra industria e università".C'è bisogno di sicurezza anche per la carta d'identità eletronica"In conclusione - ha affermato Lucio Stanca - Si può dire che ci sono stati eccessi, alimentati anche da chi operava in questa industria a non frenare e a non mantenere i piedi per terra".

Ora, secondo il ministro per l'Innovazione tecnologica, "si eccede per pessimismo e si deve arrivare ad un punto di equilibrio".

Le difficoltà che si sono evidenziate dopo l'11 settembre "non aiuta a posizionare meglio questa industria che avrà ancora tanto da dire e da offrirci nei prossimi anni anche in termini di lungo periodo".

Il ministro ha anche chiarito che l'Italia "ha accumulato un ritardo, non solo tecnologico ma anche culturale" e un digital devide interno che "non si può più sostenere".

Il governo, con "la Tremonti bis", con "gli investimenti nella formazione" e nella pubblica amministrazione e "con la costituzione di questo ministero", "ha già fatto qualcosa per portare l'Italia nella società" dell'ICT.

Dopo l'11 settembre è necessario "avere il più alto livello di sicurezza fisica, logica, tecnologica, organizzativa e soprattutto di competenze".

Anche in questo campo "l'Italia non ha il numero sufficiente di persone estremamente preparate e quindi all'industria l'invito a fornire tecnologie più sicure" e lo "sforzo per creare le competenze per sfruttare queste tecnologie"Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, il ministro Stanca ha evidenziato la necessità "di efficienza e modernizzazione della PA", che deve "riguardare i piani normativo, organizzativo, del cambiamento dei processi, l'uso delle tecnologie, la formazione delle persone" in uno "sforzo coordinato".

"La carta d'identità elettronica - ha dichiarato il ministro - è un progetto importante, lo stiamo portando avanti, ma per la sua stessa complessità richiederà del tempo".

In ogni caso si sta elaborando una "carta dei servizi" per arrivare alla definizione di "uno standard nazionale" in modo che si possa "accedere ai servizi disponibili" da qualunque "posto in cui ci si trovi".

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riduci

  • Antonio Emmanueli, presidente Smau (per motivi tecnici mancano la prima parte dell'intervento)

    <strong>Indice</strong>
    0:00 Durata: 11 min 20 sec
  • Gabriele Albertini, sindaco di Milano

    0:11 Durata: 8 min 15 sec
  • Giorgio Pozzi, assessore all'Artigianato, Net Economy, Ricerca e Innovazione Teconologica della Regione Lombardia

    0:19 Durata: 9 min 44 sec
  • Giorgio Bracchi, pro-rettore delegato Politecnico di Milano, introduce

    <em>Tavola rotonda</em>: «Punti di forza e debolezze del sistema Italia»<br>
    0:29 Durata: 18 min 30 sec
  • Proiezione filmato (problemi audiovideo)

    0:47 Durata: 53 sec
  • Francesco Caio, Ceo Netscalibur

    0:48 Durata: 6 min 36 sec
  • Elio Catania, presidente Ibm Italia

    0:55 Durata: 10 min 40 sec
  • Umberto Paolucci, presidente Microsoft Italia

    1:05 Durata: 11 min 17 sec
  • Elserino Piol, presidente Pino Venture

    1:17 Durata: 13 min 7 sec
  • Chicco Testa, presidente Enel

    1:30 Durata: 8 min 27 sec
  • Stefano Venturi, Amministratore Delegato Cisco Systems Italy e Vice Presidente Cisco Systems Inc

    1:38 Durata: 9 min 21 sec
  • Giuseppe Viriglio, Amministratore Delegato Alenia Spazio

    1:48 Durata: 9 min 6 sec
  • Kiran Karnik, presidente NASSCOM - Associazione delle aziende produttrici di software indiane (in inglese)

    1:57 Durata: 11 min 15 sec
  • Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione Tecnologica

    <em>Conclusioni</em>
    2:08 Durata: 30 min 36 sec