02 NOV 2001

Radicali Italiani: Comitato Nazionale (II giornata - Sessione pomeridiana)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 7 ore 39 sec
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Roma, 2 novembre 2001 - Anche la sessione pomeridiana della seconda giornata di lavori del Comitato nazionale di Radicali Italiani è stata contrassegnata dall'attesa di notizie provenienti da Vientiane - dove 5 radicali, tra cui il segretario del Pr Olivier Dupuis, il consigliere regionale Bruno Mellano, il leader radicale russo Nikolai Khramov e i militanti italiani Silja Manzi e Massimo Lensi, sono detenuti da oltre una settimana.Il dibattito generale è stato infatti inframmezzato dalle notizie provenienti dal Laos e dalle prese di posizione in Italia ed in Europa a sostegno dell'iniziativa dei cinque radicali incarcerati per aver mostrato uno striscione con la scritta "Democrazia in Laos", e dagli aggiornamenti sulle adesioni spontanee al Satyagraha cui decine di cittadini e militanti di radicali hanno dato corpo col passare delle ore.

La tensione e la preoccupazione tra i radicali è stata a lungo alimentata anche dalla decisione assunta da Marco Pannella di non interrompere il rischiosissimo sciopero della sete iniziato a mezzanotte della sera precedente, affinchè la tensione e l'attenzione internazionale non calasse sulla situazione a Vientiane, dove i cinque detenuti erano stati visitati dai diplomatici, ma non dagli avvocati.Proprio l'intervento di Marco Pannella ha concluso la giornata dei lavori, annunciando con il passaggio allo sciopero della fame l'adesione al Satyagraha cui i quasi 100 cittadini intanto avevano dato avvio ed in tal modo sospendendo il gravissimo sciopero della sete.

Pannella però ha rilanciato la necessità di non abbassare la guardia contro i rischi gravi cui i cinque radicali in Laos sono esposti nonostante la visita degli ambasciatori.Il leader radicale ha sottolineato che l'unica novità significativa giunta dall'ambasciatore Starace Janfolla fosse la conferma che i cinque radicali "fossero vivi", e che essa costituiva solo una prima e "assolutamente insufficiente" garanzia per poter ritenere rientrato l'allarme sulla situazione dei cinque militanti della nonviolenza radicale.Nel suo lungo intervento, precedentemente Pannella si era soffermato sulla situazione generale dei radicali italiani e transnazionali, in particolare richiamando la necessità di riprendere la consapevolezza e poi la lotta della situazione di patente illegalità del regime italiano.Per i radicali - ha ribadito Pannella - il primo problema è quello del regime italiano, delle "democrazia reali", della democrazia nel suo concreto dispiegarsi che manifesta sempre più forme di involuzione anti-democratiche ed illegali.

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