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Roma, 3 novembre 2001 - Sessione mattutina del Comitato Nazionale di Radicali Italiani segnata dall'intervento del presidente Luca Coscioni.Il problema della democraziaCoscioni ha aperto il proprio intervento partendo da un brano, tratto dalla Vita di Ernesto Rossi, scritta da Giuseppe Fiori.
"La lettura di questo brano - ha poi spiegato il presidente di Radicali Italiani - è di straordinaria attualità, e, se per molti, l'11 settembre ha segnato uno spartiacque nella storia contemporanea, per noi radicali, per noi liberali, ha rappresentato solamente la goccia che ha fatto traboccare un vaso … già da molto tempo pieno.
Non si è trattato della rottura del vaso di Pandora.
I venti del fanatismo e del terrorismo islamici, soffiavano, infatti, da molto tempo, inaridendo e massacrando popolazioni intere, centinaia di milioni di uomini e donne in tutto il mondo.
Oggi, come ieri, lo spartiacque è in effetti, fra civiltà e violenza, tra libertà e oppressione, tra democrazie e regimi totalitari, fra sistemi economici liberi ed economie assistite o pianificate, fra stati laici e confessionali, tra religione e fanatismo, tra spiritualità e superstizione, tra pacifismo e non violenza"."Il tema della democrazia e della legalità - ha proseguito Coscioni - è centrale, anche nel nostro paese benché esso sia quello, che più difficilmente può essere tradotto in azione politica radicale.
Una azione che sia facilmente comprensibile dall'opinione pubblica.
Se è vero, che il grado di civiltà di un paese, può essere misurato dal livello di indignazione rispetto alle violazioni della legge, allora, esso, è decisamente basso in Italia, dove, per sopravvivere il cittadino sembra essere ormai, disposto a piegarsi alle ragioni di un sistema di illegalità consolidato, e capillarmente diffuso"."Dall'avvento dei sistemi democratici, lo scontro è sempre stato fra democrazia e totalitarismo, nelle sue diverse forme, nazismo, fascismo, comunismo, integralismo religioso.
Amartia Sen, sostiene del resto che: lo sviluppo deve essere inteso come un processo di espansione delle libertà reali di cui godono gli esseri umani, nella sfera privata, come in quella sociale e politica.
Di conseguenza la sfida dello sviluppo consiste nell'eliminare i vari tipi di illibertà, tra cui la fame e la miseria, la tirannia, l'intolleranza e la repressione, l'analfabetismo, la mancanza di assistenza sanitaria e di tutela ambientale, di libertà di espressione, che limitano, o negano all'individuo, uomo o donna, l'opportunità e la capacità di agire secondo ragione, e di costruire la vita che preferisce".Alcuni obiettivi per il futuro"Entro il mese di marzo - ha ricordato poi Coscioni - dovrò sottopormi a un autotrapianto di cellule staminali mesenchimali.
Si tratta di un intervento impegnativo, ma che apre nuove prospettive per la cura della sclerosi laterale amiotrofica.
La speranza, è che le cellule reimpiantate si trasformino in motoneuroni, sostituendo così, quelli distrutti o danneggiati.
Questo tentativo terapeutico rappresenta una svolta epocale nel trattamento della sclerosi laterale amiotrofica, perché se, prima di esso, l'obiettivo dei ricercatori era quello di trovare un farmaco, o una combinazione di farmaci, che bloccassero, o rallentassero il decorso della malattia, ora, invece, la prospettiva è quella di un miglioramento delle condizioni generali del paziente che potrebbe addirittura, recuperare parte delle facoltà perdute"."Ho deciso di pormi un obiettivo, quello di brindare con voi, seduto sulla mia sedia a rotelle, o meglio appoggiato al mio deambulatore, o meglio ancora al mio bastone, il risultato delle elezioni europee del 2004, e di quelle amministrative che si terranno ad Orvieto nello stesso anno.
Ho riflettuto a lungo, sulla possibilità e opportunità di sottopormi a tale intervento.
Alla fine ho deciso per il sì.
Tuttavia, ho anche chiesto di potere essere l'ultimo dei 5 pazienti che verranno operati, perché, essendo riuscito a fare della mia malattia una occasione di vita e di lotta politica, volevo, prima dell'intervento, portare a termine almeno tre iniziative politiche che ritengo particolarmente importanti".
"Per me, la persona che è al tempo stesso, un avversario politico e una medicina, è il ministro della Salute Girolamo Sirchia.
Per quanto riguarda le biotecnologie, il ministro, sulla scorta dell'esempio del Presidente degli Stati Uniti, ha deciso una parziale apertura all'uso delle cellule staminali embrionali, e, nonostante il fatto che Sirchia stesso, lo scorso dicembre, come membro della commissione Dulbecco, si fosse pronunciato contrario alla destinazione alla ricerca, anche degli embrioni abbandonati nei congelatori, ora ritiene che debba decidere il parlamento sulla base del parere tecnico della Commissione, e si augura che ciò, avvenga al più presto"."Purtroppo, per noi malati e per i medici impegnati quotidianamente nella lotta a malattie incurabili e inguaribili, Sirchia , afferma solo a parole, che la decisione finale dovrebbe spettare al Parlamento, ma smentisce nei fatti, la sua stessa asserzione , dal momento che, ha emanato, in data 25 luglio 2001, un'ordinanza con la quale sono vietate l'importazione e l'esportazione di gameti, o embrioni umani.
Inoltre, se nel nostro paese non è ancora possibile utilizzare gli embrioni soprannumerari per produrre quelle linee cellulari immortali, derivate da embrioni non adatti alla procreazione, che il ministro auspica vengano usate, ciò significa che i ricercatori italiani saranno costretti a importarle, pagandole profumatamente, dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna, dall'Australia e da Israele.
Sirchia è un Ponzio Pilato, è disposto a fare entrare in Italia queste linee cellulari prodotte altrove, e comunque, ottenute distruggendo embrioni, anche se in territorio straniero, pur di non sciogliere il nodo dell'utilizzo degli embrioni soprannumerari italiani".
"La prima iniziativa politica che pensavo, quindi, potremmo organizzare, entro la fine del mese di novembre, è una manifestazione di fronte al ministero della salute per chiedere a Sirchia che, intanto, gli embrioni soprannumerari, non più utilizzabili, vengano destinati alla ricerca, rimandando, invece, al Parlamento la discussione del tema della clonazione terapeutica propriamente detta"."In Italia, l'atteggiamento prescientifico di Sirchia, e la posizione proibizionistica del presidente del consiglio, e di tutto il governo italiano, mi hanno spinto a riflettere, salute e forze permettendo, sulla possibilità, e opportunità di una mia disobbedienza civile in materia di cannabis terapeutica.
Questa, è la terza azione radicale che mi piacerebbe realizzare".Coscioni infine ha cercato di sdrammatizzare, e dopo aver raccontato episodi di intolleranza, pietismo, o più semplicemente ignoranza della malattia che lo costringe su una sedia a rotelle, che lo hanno visto protagonista , ha concluso: "Mi dico, non ti curar di loro, ma guarda e passa, e soprattutto lavora, perché, altrimenti, Pannella si incazza!".
"La lettura di questo brano - ha poi spiegato il presidente di Radicali Italiani - è di straordinaria attualità, e, se per molti, l'11 settembre ha segnato uno spartiacque nella storia contemporanea, per noi radicali, per noi liberali, ha rappresentato solamente la goccia che ha fatto traboccare un vaso … già da molto tempo pieno.
Non si è trattato della rottura del vaso di Pandora.
I venti del fanatismo e del terrorismo islamici, soffiavano, infatti, da molto tempo, inaridendo e massacrando popolazioni intere, centinaia di milioni di uomini e donne in tutto il mondo.
Oggi, come ieri, lo spartiacque è in effetti, fra civiltà e violenza, tra libertà e oppressione, tra democrazie e regimi totalitari, fra sistemi economici liberi ed economie assistite o pianificate, fra stati laici e confessionali, tra religione e fanatismo, tra spiritualità e superstizione, tra pacifismo e non violenza"."Il tema della democrazia e della legalità - ha proseguito Coscioni - è centrale, anche nel nostro paese benché esso sia quello, che più difficilmente può essere tradotto in azione politica radicale.
Una azione che sia facilmente comprensibile dall'opinione pubblica.
Se è vero, che il grado di civiltà di un paese, può essere misurato dal livello di indignazione rispetto alle violazioni della legge, allora, esso, è decisamente basso in Italia, dove, per sopravvivere il cittadino sembra essere ormai, disposto a piegarsi alle ragioni di un sistema di illegalità consolidato, e capillarmente diffuso"."Dall'avvento dei sistemi democratici, lo scontro è sempre stato fra democrazia e totalitarismo, nelle sue diverse forme, nazismo, fascismo, comunismo, integralismo religioso.
Amartia Sen, sostiene del resto che: lo sviluppo deve essere inteso come un processo di espansione delle libertà reali di cui godono gli esseri umani, nella sfera privata, come in quella sociale e politica.
Di conseguenza la sfida dello sviluppo consiste nell'eliminare i vari tipi di illibertà, tra cui la fame e la miseria, la tirannia, l'intolleranza e la repressione, l'analfabetismo, la mancanza di assistenza sanitaria e di tutela ambientale, di libertà di espressione, che limitano, o negano all'individuo, uomo o donna, l'opportunità e la capacità di agire secondo ragione, e di costruire la vita che preferisce".Alcuni obiettivi per il futuro"Entro il mese di marzo - ha ricordato poi Coscioni - dovrò sottopormi a un autotrapianto di cellule staminali mesenchimali.
Si tratta di un intervento impegnativo, ma che apre nuove prospettive per la cura della sclerosi laterale amiotrofica.
La speranza, è che le cellule reimpiantate si trasformino in motoneuroni, sostituendo così, quelli distrutti o danneggiati.
Questo tentativo terapeutico rappresenta una svolta epocale nel trattamento della sclerosi laterale amiotrofica, perché se, prima di esso, l'obiettivo dei ricercatori era quello di trovare un farmaco, o una combinazione di farmaci, che bloccassero, o rallentassero il decorso della malattia, ora, invece, la prospettiva è quella di un miglioramento delle condizioni generali del paziente che potrebbe addirittura, recuperare parte delle facoltà perdute"."Ho deciso di pormi un obiettivo, quello di brindare con voi, seduto sulla mia sedia a rotelle, o meglio appoggiato al mio deambulatore, o meglio ancora al mio bastone, il risultato delle elezioni europee del 2004, e di quelle amministrative che si terranno ad Orvieto nello stesso anno.
Ho riflettuto a lungo, sulla possibilità e opportunità di sottopormi a tale intervento.
Alla fine ho deciso per il sì.
Tuttavia, ho anche chiesto di potere essere l'ultimo dei 5 pazienti che verranno operati, perché, essendo riuscito a fare della mia malattia una occasione di vita e di lotta politica, volevo, prima dell'intervento, portare a termine almeno tre iniziative politiche che ritengo particolarmente importanti".
"Per me, la persona che è al tempo stesso, un avversario politico e una medicina, è il ministro della Salute Girolamo Sirchia.
Per quanto riguarda le biotecnologie, il ministro, sulla scorta dell'esempio del Presidente degli Stati Uniti, ha deciso una parziale apertura all'uso delle cellule staminali embrionali, e, nonostante il fatto che Sirchia stesso, lo scorso dicembre, come membro della commissione Dulbecco, si fosse pronunciato contrario alla destinazione alla ricerca, anche degli embrioni abbandonati nei congelatori, ora ritiene che debba decidere il parlamento sulla base del parere tecnico della Commissione, e si augura che ciò, avvenga al più presto"."Purtroppo, per noi malati e per i medici impegnati quotidianamente nella lotta a malattie incurabili e inguaribili, Sirchia , afferma solo a parole, che la decisione finale dovrebbe spettare al Parlamento, ma smentisce nei fatti, la sua stessa asserzione , dal momento che, ha emanato, in data 25 luglio 2001, un'ordinanza con la quale sono vietate l'importazione e l'esportazione di gameti, o embrioni umani.
Inoltre, se nel nostro paese non è ancora possibile utilizzare gli embrioni soprannumerari per produrre quelle linee cellulari immortali, derivate da embrioni non adatti alla procreazione, che il ministro auspica vengano usate, ciò significa che i ricercatori italiani saranno costretti a importarle, pagandole profumatamente, dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna, dall'Australia e da Israele.
Sirchia è un Ponzio Pilato, è disposto a fare entrare in Italia queste linee cellulari prodotte altrove, e comunque, ottenute distruggendo embrioni, anche se in territorio straniero, pur di non sciogliere il nodo dell'utilizzo degli embrioni soprannumerari italiani".
"La prima iniziativa politica che pensavo, quindi, potremmo organizzare, entro la fine del mese di novembre, è una manifestazione di fronte al ministero della salute per chiedere a Sirchia che, intanto, gli embrioni soprannumerari, non più utilizzabili, vengano destinati alla ricerca, rimandando, invece, al Parlamento la discussione del tema della clonazione terapeutica propriamente detta"."In Italia, l'atteggiamento prescientifico di Sirchia, e la posizione proibizionistica del presidente del consiglio, e di tutto il governo italiano, mi hanno spinto a riflettere, salute e forze permettendo, sulla possibilità, e opportunità di una mia disobbedienza civile in materia di cannabis terapeutica.
Questa, è la terza azione radicale che mi piacerebbe realizzare".Coscioni infine ha cercato di sdrammatizzare, e dopo aver raccontato episodi di intolleranza, pietismo, o più semplicemente ignoranza della malattia che lo costringe su una sedia a rotelle, che lo hanno visto protagonista , ha concluso: "Mi dico, non ti curar di loro, ma guarda e passa, e soprattutto lavora, perché, altrimenti, Pannella si incazza!".
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