07 NOV 2001

Laos: Manifestazione dei Radicali a Montecitorio

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 49 min 54 sec
Organizzatori: 

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

Roma, 7 novembre 2001 - Dietro lo striscione 'Militanti del diritto, della libertà e della democrazia', i radicali sono scesi in piazza per ricordare al Parlamento e all'opinione pubblica italiana che 5 esponenti radicali (Silvja Manzi, Olivier Dupuis, Nikolai Kramov, Bruno Mellano, Massimo Lensi) sono in prigione in Laos da dodici giorni, ma soprattutto che essi sono in galera perchè hanno chiesto conto dei cinque studenti laotiani spariti da due anni, ad emblematica rappresentazione dei due miliardi di donne e uomini in tutto il mondo che vivono sotto feroci dittature dove vengono violanti costantemente i diritti umani.La manifestazione giunge nel giorno in cui si apprende che i 12 giorni di reclusione dei cinque radicali sono vissuti in celle d'isolamento, in cui non hanno la possibilità di avere acqua potabile, stuoie e coperte per dormire, medicinali, in patente violanzione di tutti i trattati internazionaliPannella contro l'UeProprio a partire da questa constatazione, Marco Pannella ha denunciato il disinteresse totale della Commissione europea per il rispetto dei diritti umani nei paesi con cui stipula accordi di cooperazione.

"L'Europa - ha dichiarato il leader radicale - sta coprendo dei regimi infami, pericolosi, retrogradi che tradiscono le leggi e i trattati concordati con le autorità europee e con l'Onu".

Pannella ha rivendicato all'azione nonviolenta condotta dai cinque radicali in Laos anche la valenza di difesa dei trattati che l'Europa stipula con i paesi in via di sviluppo.

"Lì sono scomparsi 5 ragazzi perché esponevano un cartello con cui chiedevano democrazia, libertà e riconciliazione per il Laos" mentre le diplomazie occidentali "dimostrano di essere totalmente incapaci" di far rispettare gli accordi e di difendere i diritti umani nel mondo.Contro l'informazione di regime in ItaliaDal leader radicale una durissima accusa anche nei confronti degli organi di informazione che trovano modo di censurare le iniziative nonviolente non solo dei radicali, ma anche di esponenti istituzionali come il presidente della Regione Piemonte Ghigo o il presidente della Provincia di Palermo Musotto che insieme ad altre decine di consiglieri comunali, provinciali e regionali, si sono uniti allo sciopero della fame capitanato dallo stesso Marco Pannella per ottenere la verità sugli studenti laotiani spariti da due anni, e rispetto per i diritti umani e delle convenzioni internazionali per i cinque esponenti radicali.

Al contrario, evidenzia Pannella, la Rai trova modo di pubblicizzare il nuovo libro di Bruno Vespa, con tre minuti al telegiornale della sera, con un evidente sospetto di conflitto di interessi.Preoccupante la condizione di detenzioneDaniele Capezzone ha definito "pesante, preocupantissima" la situazione dei cinque nonviolenti nelle carceri laotiane, che richiede la moltiplicazione degli sforzi politici e diplomatici.

Anche se la missione in Laos di Margherita Boniver, è giudicata "un segnale positivo" da parte del governo italiano, Capezzone auspica però "che gli sforzi siano moltiplicati e soprattutto nella direzione della cooperazione economico-finanziaria"Verità sui "desaparecidos" laotiani"Stiamo chiedendo - ha chiarito Rita Bernardini - che si possa avere presto il processo e sapere che fine hanno fatto gli studenti scomparsi, che hanno fatto una manifestazione pacifica come quella che stiamo facendo a Montecitorio e come quella che i radicali hanno fatto a Vientiane.

Non chiediamo di più.

Possono averli ammazzati, possono averli uccisi dopo averli torturati, possono tenerli ancora in galera, vogliamo sapere che fine hanno fatto, come sono oggi i loro volti".Un confronto con BertinottiAlla manifestazione sono intervenuti ad esprimere la propria solidarietà anche Alfonso Pecoraro Scanio e Marco Boato, dei verdi, il Presidente della Commissione Esteri alla Camera, Gustavo Selva e il leader di Prc Fausto bertinotti accompagnato dal Capogruppo alla camera, Franco Giordano.Proprio la presenza del leader di rifondazione, ha innescato un serratissimo confronto con i radicali, Marco Pannella, Sergio Stanzani, Rita Bernardini e la madre di Silvja Manzi.

Al centro della discussione l'atteggiamento dei comunisti e dei pacifisti nei confronti delle popolazioni oppresse del mondo.

Dopo un intenso scambio di vedute, naturalmente divergenti, il segretario di Rifondazione Comunista ha comunque assicurato che si impegnerà a difesa dei radicali detenuti in Laos.

leggi tutto

riduci