16 NOV 2001

II Congresso Ds: Relazione introduttiva di Piero Fassino

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 26 min
Organizzatori: 

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

Registrazione di "II Congresso Ds: Relazione introduttiva di Piero Fassino", registrato venerdì 16 novembre 2001 alle 00:00.

L'evento è stato organizzato da Democratici di Sinistra.

La registrazione ha una durata di 3 ore e 26 minuti.
  • La proclamazione di Piero Fassino a segretario

    <strong>Nel suo primo discorso da segretario dei Ds Fassino parla di riformismi e di una sinistra unita che sappia governare il cambiamento. E chiede un dialogo con Rifondazione, Democrazia Europea, Italia dei valori</strong><p>Pesaro, 16 novembre 2001 - Il neoeletto segretario dei Ds, Piero Fassino, nel suo intervento al secondo congresso dei Democratici di Sinistra, ha presentato una "piattaforma" per la ricostruzione di una sinistra riformista che sappia porsi obiettivi di governo e diventi alternativa alla Cdl, proponendo un modello di governance della globalizzazione che punti al rispetto dei diritti.<p><strong>La relazione come piattaforma politica</strong><p> Dopo la caduta delle Twin Towers, "il mondo è chiamato a darsi un nuovo ordine multipolare in cui ogni paese è protagonista", ha affermato. Il secondo congresso dei Ds è quindi, secondo il segretario, particolarmente importante, perché oggi più che mai è necessario definire quale sinistra può contribuire alla definizione della governance della globalizzazione in senso democratico e sociale.<p>"Questo congresso segna un punto di arrivo dopo una lunga traversata nel deserto" e il "62% ha dato fiducia ad una piattaforma", improntata al cambiamento, ha affermato Fassino, sottolineando che "il congresso si trova a fare i conti con i mutamenti che si sono verificati dopo l'11 settembre". Per questo ha invitato "tutti a considerare la relazione non come la ripetizione di una mozione ma come una piattaforma politica". <p><strong>Keynes Vs Darwin</strong><p> Il "cuore del congresso" è, secondo il neosegretario, quello di costruire una sinistra che "veda nell'Ulivo la casa dei riformismi" e che "sappia governare i cambiamenti". <br>"Una sinistra che vuole" tornare al governo e trovare "consensi nella società" deve abbracciare una politica "sinceramente riformista", al contrario di come ha fatto finora, prendendo spunto dalle altre esperienze a livello europeo: "Affrontando il nodo tra mutamento della realtà e la capacità di governare il mutamento, la sinistra è tornata a vincere in molti paesi europei".<p>"Tutti siamo consapevoli della necessità di fare opposizione", opponendo una visione "keynesiana" a quella "darwiniana" espressa dal governo, acquistando anche la "fiducia non solo di coloro che si sono affidati al centrosinistra, ma anche al centrodestra", dimostrando "l'alterità della sinistra" in particolare per quanto riguarda la modernità. "La destra - ha spiegato Fassino - ha una visione darwiniana della modernità", mentre "la sfida della sinistra che abbia aspirazioni di governo è mantenere insieme modernità e diritti".<p>"La sinistra - ha evidenziato il 'grissino di ferro', è chiamata a ridefinire non solo politiche e culture ma anche i suoi soggetti", ponendo le basi per una coalizione larga, affiliata al Pse, e che abbracci "tutte le forze che si richiamano ai valori del socialismo democratico"<p><strong>Ritorno al futuro</strong><p>"Una sinistra unita e proiettata verso il futuro sono i presupposti per affrontare l'appuntamento del 2006", ha dichiarato Fassino, chiarendo che ha in mente "una sinistra che come in altri momenti della storia di questo paese" deve tagliare i ponti con "il passato e pensare al futuro". Un futuro per "un Ulivo più strutturato" con due gambe "forti e ben radicate nel territorio", che sia chiaramente la "casa dei riformisti", perché "una sinistra riformista unita è un'occasione" per divenire ponte tra "l'Ulivo che è la casa dei riformisti e il Pse", instaurando un " confronto anche con Rifondazione Comunista, Italia dei valori e Democrazia europea, ricercando quelle possibili intese che avrebbero potuto dare esito diverso alle elezioni del 13 maggio''. Un Ulivo che ha però bisogno ''di un salto di qualità'' per farlo vivere ''con una sua soggettività e autonomia dai partiti che lo compongono''. <br>"È tempo di liberarsi dall'idea che il riformismo sia la destra della sinistra", ha affermato Fassino, che ha spiegato che "riformista è colui che non si sottrae da responsabilità di governo" e, rivolgendosi a Giuliano Amato, ha sostenuto che "i Ds sono pronti a dare all'Italia un'unica grande forza del riformismo socialista italiano". <p><strong>Globalizzazione dei diritti</strong><p>Piero Fassino ha affrontato anche le questioni internazionali rilevando come una nuova sinistra non può non porsi il problema della globalizzazione e del nuovo assetto geopolitico che si sta definendo dopo gli attacchi dell'11 settembre. Ribadendo l'appoggio dei Ds all'intervento italiano nella guerra in Afghanistan, il neosegretario, ha sottolineato che ora più che mai è necessario porsi le questioni del diritto internazionale e di rafforzare il ruolo delle istituzioni transnazionali come l'Onu e dell'Europa come portatrice di valori di governance sociale della globalizzazione. <p>"Per riconquistare i diritti e la pace è necessario in alcuni casi l'intervento militare", altrimenti "dovremmo dire che hanno sbagliato" coloro che hanno imbracciato le armi per difendere la democrazia dai regimi hitleriano, fascista, franchista e in questo caso "si è fatto ricorso alla guerra per combattere un regime che appoggiava il terrorismo". <br>"Semmai una riflessione critica andrebbe condotta sul fatto che la comunità internazionale accetta la violazione dei diritti in molti stati, intervenendo" solo quando avvengono atti quali quelli dell'11 settembre. Ora la sinistra deve guardare "ad una globalizzazione dei diritti" ed è necessaria una "politica di cooperazione con i paesi arabi e islamici, per appoggiare i governi moderati. Dobbiamo - ha affermato il leader della Quercia - occuparci dei conflitti locali, che l'attacco agli Stati Uniti ha dimostrato non essere tali, e in particolare occuparci della crisi in Medio Oriente, con la creazione di uno Stato palestinese. In tempi di globalizzazione "si pone con urgenza la necessità di superare gli egoismi di ogni nazione" e vedere nell'Onu una delle istituzioni per governare la globalizzazione non solo a livello economico, ma a livello dei diritti. Sempre più urgente infatti il bisogno di strumenti di legislazione internazionale. <p>Bisogna trarre ispirazione dalle istanze poste dal movimento antiglobal, che si è riconosciuto a Genova e nella Perugia-Assisi. "Non si tratta - ha puntualizzato il numero due dell'Ulivo - di aderire ad un movimento ma cogliere le sollecitazioni che da quel movimento vengono", ma in particolare rinsaldare il ruolo del Vecchio Continente<p>"Le vicende di queste settimane hanno evidenziato quanto il ruolo dell'Europa sia cruciale", ma non scontato. Gli eventi di queste settimane hanno però mostrato "la fragilità dell'Europa" e "spetta alla sinistra italiana mantenere forte l'ancoraggio all'Europa", che deve avere sempre maggiori poteri. Purtroppo, ha rilevato Fassino, la politica di centrodestra sembrerebbe remare contro un'integrazione europea di portata più ampia<p><strong>Le polemiche con il governo</strong><p>"Il filo conduttore della politica di centrodestra - ha affermato il 'grissino di ferro' - sembra essere dettato dalla destrutturazione" e da una visione "individualistica" della società.<p> Il neosegretario ha attaccato il governo su tutte le proposte della maggioranza, dalla finanziaria "all'utilizzo politico della Pubblica Amministrazione" che evidenziano una visione "di una società basata sul tutti contro tutti". <br> Fassino ha fatto riferimento alle rogatorie internazionali prevedendo la possibilità di "ricorrere all'uso del referendum abrogativo" e "senza alcuna soddisfazione" ha rilevato la mancata risoluzione del conflitto di interessi. <p><strong>No all'abrogazione dell'Art. 18</strong><p>Piero Fassino ha ribadito 'no' del suo partito all'abrogazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: "La flessibilità - ha spiegato - non necessariamente deve essere precarietà, anzi uno dei nodi che si pongono è come liberare la flessibilità dalla precarietà. Per questo non possiamo accettare la proposta di Confindustria e del governo sull'abolizione dell'Art. 18. La questione vera è come costruire un nuovo sistema di diritti", questo è "il senso di una nuova carta dei diritti del lavoratore". <p>il neosegretario dei Ds ha quindi affermato che sul lavoro possiamo "fare nostre le parole sottoscritte nel documento inviato al congresso da Sergio Cofferati", però nulla di quello proposto dal segretario della Cgil "può essere realizzato nel modo in cui è stato fatto finora". È necessario "un nuovo sindacato forte e una sinistra politica capace di dare voce ad ogni categoria di lavoratori". <br>A tal proposito "la scelta dell'autonomia del sindacato è fondamentale", per avere un partito unico della sinistra moderno "che traduca nella sua organizzazione interna il principio del federalismo".<p>Il neosegretario ha fatto riferimento anche alla scienza e alla bioetica, affermando che il riformismo "deve cogliere le nuove opportunità offerte dalla tecnologia", e adoperarsi per la "l'affermazione della laicità" <br>
    0:00 Durata: 3 min 22 sec
  • Nuovo ordine mondiale dopo l'11 settembre

    <strong>Indice</strong>
    0:03 Durata: 25 min 10 sec
  • Tutto l'intervento di Piero Fassino

    <br>
    0:03 Durata: 1 ora 41 min
  • Sinistra europeista, governance della globalizzazione e fragilità dell'UE

    0:28 Durata: 8 min 44 sec
  • La politica del centrodestra nel segno della destrutturazione e l'alterità della sinistra

    0:37 Durata: 11 min 50 sec
  • Modernizzazione della società e sinistra riformista

    0:49 Durata: 18 min 35 sec
  • Ritorno al futuro per il rilancio dell'Ulivo

    1:07 Durata: 13 min 29 sec
  • Conclusioni

    <strong>Documenti multimediali</strong>:<br> Le reazioni alla relazione di Piero Fassino<br> Il lungo cammino verso il Congresso <br> La prima giornata del II congresso
    1:21 Durata: 23 min 37 sec