21 NOV 2001
europa

UE: Monti, Commissione infligge ammende alle imprese partecipanti ai cartelli relativi alle vitamine

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La Commissione europea ha inflitto ammende per un totale di 855.22 milioni di euro a otto imprese per aver partecipato a otto diversi cartelli segreti aventi lo scopo di ripartire il mercato e fissare i prezzi dei prodotti vitaminici Bruxelles, 20 novembre 2001 - A seguito di un'indagine avviata nel maggio 1999, la Commissione europea ha inflitto ammende per un totale di oltre 850 milioni di euro a otto imprese chimico-farmaceutiche per aver partecipato ad altrettanti ''cartelli segreti'' costituiti per fissare i prezzi dei prodotti delle vitamine.

L'indagineL'indagine ha appurato che 13
imprese europee e non europee tra il settembre 1989 e il febbraio 1999 hanno preso parte a cartelli volti ad eliminare la concorrenza nei mercati delle vitamine A, E, B1, B2, B5, B6, C, D3, della biotina (H), dell'acido folico (M), del betacarotene e dei carotenoidi.

Il Commissario Ue alla concorrenza, Mario Monti, ha affermato che si è la multa "più cara mai imposta ad un cartello in Europa''.

Monti ha inoltre evidenziato che ''si tratta della serie di cartelli più pericolosa che la commissione abbia mai studiato''.Cartello pericolosissimo per l'ampia gamma di prodotti interessati"Si tratta - ha chiarito Monti - della serie di cartelli più dannosi, tra tutti quelli che sono stati oggetto di indagini della Commissione, a causa dell'ampiezza della gamma di vitamine interessate, che sono presenti in una quantità enorme di prodotti che vanno dai cereali ai biscotti, alle bibite, al cibo per animali, ai prodotti farmaceutici e cosmetici.

Il comportamento collusivo adottato dalle imprese ha consentito loro di imporre prezzi più elevati rispetto a quelli che si sarebbero registrati se le forze della concorrenza fossero state pienamente attive, ha danneggiato i consumatori e permesso alle imprese di intascare profitti illeciti.

Appare particolarmente inaccettabile il fatto che tale comportamento illegale riguardasse sostanze che costituiscono elementi vitali per la nutrizione e che sono essenziali per il sostentamento e la normale crescita degli esseri viventi" Gli atti di clemenzaAl gruppo svizzero Hoffman-La Roche è stata inflitta l'ammenda più elevata, pari a 462 milioni di euro per avere svolto il ruolo di istigatrice e per aver partecipato a tutti i cartelli.

Il ''comportamento collusivo'' tenuto da questi gruppi, tra cui il tedesco Basf cui è andata la seconda maggiore ammenda, di 296,16 milioni di euro, ha consentito loro di ''imporre prezzi più elevati'' di quelli che si sarebbero creati se ci fosse stata vera concorrenza.

Ciò ''ha danneggiato i consumatori - ha affermato Monti - e ha permesso alle imprese di intascare profitti illeciti'' speculando in maniera ''inaccettabile'' su ''elementi vitali per la nutrizione''.

La Hoffman-La Roche, ha ricevuto un'ammenda di 855,22 milioni di euro, pari al 2,6% del fatturato annuo, ma il gruppo svizzero, maggior produttore di vitamine al mondo con una quota di mercato di circa il 50% , ha rischiato una multa pari al 10 % del fatturato.

Ha beneficiato, però, di una certa ''clemenza'', perché, ha spiegato Monti, ha collaborato a smascherare il cartello, seppur tardivamente."La prima a vuotare il sacco e a cantare'' è stata l'Aventis (ex Rhone Poulenc) e per questo per la prima volta la Commissione ha concesso un'esenzione dal pagamento di alcune ammende riducendo la somma da pagare a 'soli' 5,04 milioni di euro.I principali partecipanti ai cartelli europei erano già stati condannati nel 1999 dalle autorità Usa (500 milioni di dollari per Hoffman-La Roche, 225 milioni per Basf e 72 milioni per Takeda).In sintesi queste le sanzioni inflitte dalla Commissione: F.

Hoffmann-La Roche AG (Svizzera): € 462 milioni BASF AG (Germania): € 296.16 milioni Aventis SA (Francia): € 5.04 milioni Solvay Pharmaceuticals BV (Paesi Bassi): € 9.10 milioni Merck KgaA (Germania): € 9.24 milioni Daiichi Pharmaceutical Co Ltd (Giappone): € 23.4 milioni Eisai Co Ltd (Giappone): € 13.23 milioni Takeda Chemical Industries Ltd (Giappone): € 37.05 milioni .

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