24 NOV 2001

PRC: Conferenza stampa di Bertinotti a margine del Comitato nazionale

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Bertinotti vede nei no-global la cifra distintiva della rinascita di una sinistra di alternativa, critica il governo e sostiene che con il centrosinistra non ci può essere accordo se non su una minisma piattaforma comuneRoma, 24 novembre 2001 - Fausto Bertinotti, in occasione della riunione del Comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista per una prima discussione sulle tesi del prossimo congresso del partito che si terrà nei primi mesi del 2002, ha tenuto una conferenza stampa in cui ha evidenziato la necessità di una nuova sinistra di alternativa che abbia nel movimento no-global la sua "cifra distintiva" Il rapporto con i no-global"Questo congresso di Rifondazione Comunista è tutto tranne che ordinario", ha esordito Bertinotti individuando nella rinascita di una "sinistra di alternativa in Italia e in Europa" i temi cardine del prossimo congresso.

"Questo movimento ci da per la prima volta la possibilità di uscire dalla minorità per diventare insieme ad altri una grande forza della sinistra di alternativa" ha affermato.

Rifondazione vede infatti nella "presenza del movimento no-global il suo elemento significativo.

È la sua cifra distintiva".

Nessun pericolo, dunque, secondo il segretario di PRC, di una divisione interna al suo partito per questo motivo.L'appello di Rutelli all'unità delle sinistreBertinotti ha accolto con diffidenza l'appello del leader della Margherita all'unità delle sinistre per costruire un'opposizione forte in grado di battere le destre, ma si è detto disponibile a trattare "su una piattaforma minima comune".

I punti di divergenza più forti rimangono l'appoggio del centrosinistra all'intervento militare in Afghanistan e le privatizzazioni.

"Il discorso dell'unità, come ha detto autorevolmente anche il segretario della Cgil al congresso dei Ds in una premessa metodologica che vale sempre, viene dopo il discorso dei contenuti.

Si sta insieme - ha sostenuto - se si è d'accordo sui contenuti" altrimenti "è difficile mettersi d'accordo".Le differenze però potrebbero sempre essere superate in nome dell'opposizione e di una " piattaforma minima comune".

"Forse - ha evidenziato Bertinotti - si può trovare una convergenza su cose su cui siamo più ravvicinati, per esempio sulla ridistribuzione del reddito.

C'è una contesa sociale aperta, la Fiom da sola ha provocato due scioperi generali contro un contratto truffa che pone insieme una questione di violazione della democrazia sindacale perché è un contratto firmato dalle minoranze sindacali applicato alla maggioranza e che pone una questione salariale imponente.

C'è una Cgil in sofferenza che popone uno sciopero generale.

Allora - ha aggiunto - su questa piattaforma minima di rivalutazione dei salari, di difesa delle pensioni, di conquista di alcuni istituti che potrebbero parlare ai giovani come il salario sociale per i disoccupati.

Su questo potrebbe determinarsi una convergenza, si potrebbe dire al centrosinistra: se ci sei batti un colpo".Le critiche al governo sulle pensioniIl segretario di Rifondazione ha ribadito che la proposta del ministro del Lavoro Roberto Maroni sul limite di pensionabilità è "scandalosa" ed è "il contrario di quello di cui ci sarebbe bisogno".

"Questo - ha affermato - è il governo delle libertà, alla proprietà e alla ricchezza, la proprietà di arricchirsi, al lavoratore la libertà di continuare a lavorare anche quando ha già maturato la pensione, tra l'altro questa proposta in un paese in cui c'è nel Mezzogiorno un così alto tasso di disoccupazione è francamente sconvolgente e in una condizione in cui l'incremento di produttività prodotto dall'innovazione dovrebbero far pensare ad una significativa riduzione dell'orario di lavoro è ancora più clamorosa".

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