01 FEB 2002

Radicali: Comitato Nazionale (II giornata - II parte)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 4 ore 43 min
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Roma, 1 febbraio 2002 - La sessione pomeridiana della seconda giornata di lavori del Comitato Nazionale di Radicali Italiani ha visto proseguire il dibattito generale sulle relazioni del segretario e del tesoriere.Al centro del dibattito la campagna di raccolta firme sulle 25 proposte di legge rispetto alla quale, a fronte delle difficoltà finora riscontrate, il movimento radicale intende rilanciare la mobilitazione per raggiungere l'obiettivo.L'intervento di PannellaIl pomeriggio della seconda giornata è stato caratterizzata soprattutto da un intervento di Marco Pannella, il quale ha reiterato il proprio invito ai radicali a tenere in considerazione le condizioni di contesto nel quale l'iniziativa radicale è costretta ad operare.

Il contesto della lotta dei radicali"Il problema centrale della vita di un movimento riformatore - ha detto Pannella - è quello della agibilità politica e civile, quello della ricerca dei mezzi di lotta di vita civile e democratica, della loro effettiva proponibilità ed uso".Pannella ha richiamato l'espressione usata da Francesco Storace, allora presidente della Commissione di Vigilanza Rai, che a proposito della perdurante cancellazione dei temi e del soggetto politico radicale, parlò di "genocidio culturale dei radicali".

Il leader radicale ha poi richiamato, a mò di ulteriore esempio, quanto accaduto nella campagna elettorale delle elezioni politiche del 2001, allorquando - a seguito dell'azione nonviolenta di Emma Bonino - il capo dello Stato e il premier chiesero uno 'sconvolgimento dei palinsesti', ottenendo solo un aggravamento della situazione di illegalità democratica nella quale gli italiani sono stati portati al voto.Pannella in tal modo ha inteso nuovamente criticare l'atteggiamento di chi, all'interno del movimento radicale a fronte di questi dati ed elementi di contesto forniscono una risposta generica che intende individuare ulteriori cause per spiegare le sconfitte elettorali e le difficoltà di agibilità politica del soggetto politico radicale.L'errore ideologico"Il sistema democratico - ha affermato Pannella - può ottenere gli stessi risultati che prima si ottenevano con le dittature: ostruzione dei temi e quando proprio quei temi non si possono impedire, allora ostruire coloro che li rappresentano".In queste condizioni, Pannella ha individuato il grave errore cui i radicali sono caduti costantemente: "Abbiamo vissuto in modo ideologico il nostro essere democratici: per noi la libertà è strumento, non fine, se non c’è occorre trovarne un’altro, poichè non ci sarà democrazia attraverso la non-democrazia, non ci sarà il diritto attraverso il non-diritto".

Il grave errore da scongiurare per il futuro è che al contrario, i radicali possano pensare di raggiungere i propri obiettivi di riforma senza occuparsi del problema fondamentale della democrazia.

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