08 FEB 2002

Prostituzione: «Le gambe della libertà» (con Della Vedova)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 35 min
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La legalizzazione della prostituzione al centro del dibattito per la presentazione di "Le gambe della libertà".

Solo attraverso una regolazione pragmatica, che passa per la strada della libertà non sovrastata dall'etica e dalla morale, si può arrivare alla soluzione dei problemi sociali.

Pisa, 8 febbraio 2002 - L'europarlamentare radicale Benedetto della Vedova è intervenuto all'incontro organizzato dall'associazione liberale, liberista e libertaria LiberaPisa per la presentazione del libro "Le gambe della libertà.

Una difesa dei diritti delle prostitute", di Wendy McElroy, edito da
Leonardo Facco.

All'incontro, incentrato sulla legalizzazione della prostituzione e sulla proposta di legge di iniziativa popolare presentata da Radicali Italiani, hanno partecipato inoltre Roberta Tatafiore, autrice della prefazione, Marco Faraci, autore della postfazione e Raimondo Cubeddu, docente di Filosofia Politica all'Università di Pisa.

Della Vedova: il pragmatismo porta alla libertà e alla soluzione dei problemiBenedetto Della Vedova ha svolto le conclusioni del dibattito evidenziando l'importanza che politici liberali affrontino la questione per far sì che si attui un superamento dell'attuale situazione legislativa "caratterizzata dalla proibizione, che avrebbe ragioni etiche e morali, del sequestro del diritto di proprietà del proprio corpo e la proibizione dello scambio che abbia per oggetto la prestazione e i servizi legati alla sfera sessuale".

L'europarlamentare radicale ha quindi chiarito che un intervento legislativo atto a perseguire l'obiettivo della "cancellazione della prostituzione dalle strade e dalla vita" quotidiana e "utilizza per questo strumenti che sono necessariamente di proibizione e di negazione della libertà, anche in questi casi non funzionano.""Il legislatore - ha spiegato Della Vedova - deve prendere atto che questi obiettivi falliscono sistematicamente" attuando politiche proibizioniste, e invece "perseguendo strade molto più pragmatiche di regolazione di quello che la società produce, che ci piaccia a o meno, si deve passare attraverso strade di libertà" Tatafiore: da Napoleone alla revisione della legge MerlinRoberta Tatafiore ha analizzato le varie ipotesi di regolazione legislativa della prostituzione nel pensiero liberale, tracciando un quadro storico dei tentativi di regolamentazione della professione a partire da Napoleone, a cui si deve "la prima vera e propria regolazione di stato della prostituzione".Tatafiore ha quindi fortemente criticato il modo in cui il tardo femminismo ha affrontato la questione e in particolare ha evidenziato che "per molti anni, e soprattutto durante il governo dell'Ulivo, c'è stato un vero e proprio muro di Berlino catto-comunista che ha fatto sì che la legge Merlin non dovesse essere toccata".

Si sta legiferando oggi, ha chiarito la giornalista, "paradossalmente ora che la situazione si è già calmata".

Roberta Tatafiore ha individuato alcuni problemi fondamentali da risolvere: "far diventare legale la prostituzione al chiuso che di fatto esiste", "discutere di tassazione", "capire cosa fare della prostituzione di strada" che è legata all'immigrazione clandestina, la questione del "controllo sanitario"Cubeddu: Quando l'etica incontra il mercato si creano i mostri socialiDal punto di vista teorico la prostituzione, secondo Raimondo Cubeddu, è "paragonabile a qualunque altra forma di scambio".

Ad un certo punto "si è pensato che questa forma di scambio in particolare dovesse risentire di una certa normativa di carattere etico e quindi mettendo l'etica sopra una forma di scambio si sono avute tutte le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti"In sostanza il filosofo dell'Università toscana ha evidenziato che la morale applicata alla legge e in particolare la negazione del diritto di "fare quel che si vuole del proprio corpo" è particolarmente pericoloso e dannoso in quanto porta "un'insieme di conseguenze a cascata che si distribuiscono in maniera casuale e perversa" quali "la violenza" e la criminalità.

Cubeddu ha quindi paragonato il proibizionismo sulla prostituzione a quello sulla droga e ha chiarito che "se si vuole pensare che imponendo dei codici morali a questi comportamenti senza però risolvere il problema di fondo, ovvero definire chiaramente quali sono i diritti di proprietà, si manifestano una serie di conseguenze a cascata di carattere negativo e devastante" Faraci: prostituzione e libero mercato Marco Faraci ha tracciato un quadro della prostituzione in relazione al libero mercato e alla regolamentazione dei rapporti economici nelle società liberali e ha accennato alla questione 'zoning' ovvero della creazione di zone a luci rosse in cui sia permesso l'esercizio della prostituzione.

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  • Marco Cecchi, associazione LiberaPisa, modera

    <strong>Indice</strong>
    0:00 Durata: 2 min 42 sec
  • Roberta Tatafiore, autrice della prefazione

    0:02 Durata: 37 min 59 sec
  • Raimondo Cubeddu, docente di Filosofia Politica presso l'Università di Pisa

    0:40 Durata: 16 min 10 sec
  • Marco Faraci, autore della postfazione

    0:56 Durata: 16 min 22 sec
  • Benedetto Della Vedova, europarlamentare Lista Bonino (Problemi audio)

    <em>Conclusioni</em>
    1:13 Durata: 22 min 18 sec