16 APR 2002

TPI: Kosovo per esercitazioni militari

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 45 min

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

Il testimone dell'accusa Richard Ciaglindki afferma in aula che il Kosovo veniva utilizzato come zona per esercitazioni militari da parte delle milizie serbe.L'Aja, 16 aprile 2002È iniziata oggi la deposizione di Richard Ciaglindki, ufficiale britannico della missione di controllo OSCE (KVM - Kosovo Verification Mission).

Il teste dell'accusa ha riferito di una conversazione avuta con i comandi militari serbi in cui gli è stato spiegato che il Kosovo veniva utilizzato come zona per le esercitazioni militari.

Ciaglindki ha inoltre chiarito quali erano le modalità di attacco ai villaggi delle
milizie serbe.Il Kosovo? Una zona per esercitazioni militari"Prima di Natale abbiamo scoperto che le truppe regolari stavano stavano facendo delle esercitazioni, quando ho chiesto quale fosse l'area in cui le forze si esercitavano, mi è stato risposto il Kosovo stesso".

Questo un passaggio della testimonianza."In un giorno nebbioso - ha proseguito l'ufficiale britannico - i carri armati si sono mossi verso dei villaggi.

Ho chiesto loro, visto che era un giorno nebbioso, come mai si stessero muovendo verso i villaggi, mi hanno risposto che stavano facendo esercitazioni verso villaggi vuoti, come parte del loro training.

Ho chiesto loro come potessero essere certi che i villaggi fossero vuoti.

Mi hanno risposto che prima li avevano svuotati, facendo andar via le persone".La KVM non era libera di agireIl teste ha chiarito che la KVM non aveva libertà di movimento sul territorio e non aveva, di fatto la possibilità di svolgere la sua funzione.

"La KVM è andata via dal Kosovo - ha spiegato - perché non avevamo modo di controllare la situazione, i serbi non ci lasciavano svolgere il nostro lavoro".

"Avevamo accesso in particolare al confine tra Albania e Kosovo, perché era una zona molto calda.

In dicembre - ha proseguito il teste - si è verificato un'imboscata in cui sono morti molti membri dell'Uck, siamo andati lì per cercare di verificare cosa fosse successo, poi c'è stato ristretto l'accesso alla zona.

Man mano che la linea di confine si allargava, la polizia serba ci impediva l'accesso alla zona.

Non eravamo quindi nelle condizioni di verificare, di controlare cosa stesse accadendo e in caso di intervenire".Richard Ciaglindki ha quindi smatellato la tesi della difesa per cui la KVM avrebbe fornito solo delle scusanti per 'l'aggressione NATO', senza cercare una soluzione alternativa.Forze paramilitariIl teste ha confermato la presenza di "forze paramilitari, delle persone con il volto coperto di nero, armi speciali collegati comunque alle forze militari serbe".

"C'erano differenti tipi di polizia, quelli che utilizzavano uniformi regolari, quelli che utilizzavano equipaggiamenti più militari" e- ha spiegato - "verso la metà di marzo hanno cominciato ad apparire delle uniformi di forze speciali di polizia, addestrate in modo particolare e che avevano delle armi speciali ed erano meglio equipaggiati".L'ufficiale britannico ha inoltre chiarito che, secondo la sua opinione, l'ex capo di Stato non poteva non essere a conoscenza di quanto avveniva in Kosovo.

Nikola Sainovic, uno degli uomini di fiducia di Milosevic, "aveva un ruolo determinante, prendeva moltissime decisioni" in merito alle operazioni militari.

leggi tutto

riduci