06 MAG 2002

TPI: Rugova-Milosevic, oggi il secondo atto del confronto

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 4 ore 1 min

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Milosevic: Rugova io ti ho protetto.

Rugova: Non voglio insultarti ma non è vero.

Oggi in aula lo scontro tra Milosevic e Rugova raggiunge l'acmeL'Aja, 6 maggio 2002Oggi è proseguito al Tribunale Penale Internazionale per la ex-Yugoslavia il controinterrogatorio del presidente kosovaro Ibrahim Rugova che ha ripercorso tutti i momenti cruciali del conflitto, a partire dalla prima guerra mondiale.

È immediatamente scontro in aula tra i due protagonisti del conflitto, e ora la Corte del Tribunale dell'Aja dovrà decidere se in Kosovo la Serbia si è trovata a fronteggiare dei moti
indipendentisti di carattere terroristico o se il regime di Belgrado ha annesso uno stato con la forza, attuando una politica del terrore.Milosevic: Rugova, ti ho protetto dall'Uck"Quando lei e la sua famiglia eravate in pericolo di vita, io l'ho protetta.

Quando voleva scappare in Italia per salvarsi la vita, sono stato io a proteggerla.

Lei - ha affermato Milosevic - è venuto da me e mi ha chiesto di salvare lei e la sua famiglia da un possibile assassinio perpetrato dall'Uck, mi guardi negli occhi e mi dica se è vero o no"."Questo non è vero, questo - ha ripetuto con estrema calma Rugova - non è vero.

Non voglio insultarla in alcun modo, ma questa è solo una bugia" Questo uno dei momenti più significativi del controinterrogatorio di Ibrahim Rugova.

L'ex uomo forte di Belgrado si stava riferendo ad uno dei momenti più drammatici del conflitto in Kosovo, quello dell'apparizione pubblica dei due protagonisti nell'aprile 1999, durante i bombardamenti NATO.

In quell'occasione Rugova aveva affermato in tv, accanto al suo nemico che era "tutto a posto" e che l'esodo dei profughi era da imputare ai bombardamenti NATO.

Venerdì Rugova ha spiegato che la sua famiglia era stata minacciata dalle milizie serbe e, temendo per la sua vita ma soprattutto per quella dei suoi familiari, ha deciso di rilasciare quella dichiarazione.

Oggi Milosevic ha affermato di aver salvato Rugova e la sua famiglia dall'Uck che avrebbe avuto intenzione di uccidere il presidente kosovaro, forse per qualche timore di accordi con l'allora presidente yugoslavo, permettendogli di scappare in Italia.Milosevic: Volevate la Grande AlbaniaL'ex uomo forte di Belgrado ha quindi ribadito quanto sta cercando di dimostrare da molto tempo, che la Serbia ha solamente fronteggiato una situazione di emergenza terroristica nei confronti di un gruppo di facinorosi che intendevano annettere il Kosovo all'Albania.

Ibrahim Rugova ha però chiarito: "Nè io, nè l'Uck volevamo una Grande Albania".

L'amicus curiae ha chiesto ripetutamente al testimone se "in termini costituzionali il Kosovo fosse una repubblica indipendente o se fosse parte della Serbia nel 1998-1999".

"Il parlamento, il governo, la costituzione del Kosovo sono stati aboliti con la forza" - ha risposto Rugova.

"Il nostro parlamento è stato sospeso nei primi di luglio del 1990, e la Repubblica serba ha annesso il parlamento del Kosovo a quello della Serbia.

Non capisco il senso di questa domanda, comunque in termini costituzionali il Kosovo era parte della Serbia, ma noi abbiamo continuato ad avere il nostro Parlamento e il nostro sistema di governo parallelo".

Nell'interrogatorio dell'amicus curiae e nel riesame dell'accusa sono state chiarite quindi le "questioni costituzionali", con la presentazione in aula dei vari documenti concernenti le differenti costituzioni del Kosovo, a partire da quella del 1946.

Sono stati presentati ed esaminati inoltre i documenti relativi agli accordi tra i governi Kosovaro e Serbo.

È stato poi controinterrogato il teste «92bis» Sejdi Lami del villaggio di Vata, nella municipalità di Kacanik.

Il teste dell'accusa ha raccontato l'esodo dei profughi, nell'aprile 1999 verso la Macedonia.

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