26 LUG 2002

TPI: Markovic tenta di ritrattare le dichiarazioni che incastrano Milosevic

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Rade Markovic rimane fedele a Slobodan Milosevic ma May chiarisce che la Corte non prenderà in considerazione tutta la deposizioneL'Aja, 26 luglio 2002 - Nell'ultima udienza del processo a carico di Slobodan Milosevic prima dell'interruzione estiva si tirano le somme di un caso che si presentava relativamente semplice e che invece continua a dare del filo da torcere alla Procura Onu.

La fondamentale deposizione dell'ex fedelissimo Rade Markovic ha praticamente provato infatti le responsabilità individuali di Slobodan Milosevic per i massacri e le violenze perpetrate in Kosovo alla fine degli
anni '90.

Nel controinterrogatorio, però, Markovic ha negato persino di aver sostenuto quanto riportato nella deposizione da lui stesso firmata.

Nice ha inoltre affermato che quasi sicuramente la Procura non usufruirà della settimana aggiuntiva per il caso Kosovo in quanto probabilmente Lilic non testimonierà.

Il Consiglio di Sicurezza controllato da Kostunica ha infatti fatto capire che non rilascerà le autorizzazioni necessarie e ha comunque chiesto che la deposizione sia in sessione a porte chiuse per proteggere i segreti di stato che possono essere rivelati durante la deposizione.Il controinterrogatorio di Rade MarkovicL'ex capo dei servizi per la sicurezza di stato Radovan Markovic è rimasto fedele a Slobodan Milosevic e nel controinterrogatorio ha affermato che "nessuno ha mai ordinato l'espulsione degli albanesi dal Kosovo", che Milosevic ha cercato in tutti i modi di "proteggere la popolazione civile sia serba che albanese".Radovan Markovic è attualmente detenuto a Belgrado perché a sua volta imputato di aver distrutto segreti di stato e di aver ordinato l'assassinio di dissidenti.

È rimasto in carica per tre mesi dopo l'arresto di Milosevic e in quel periodo ha avuto pieno accesso agli archivi segreti per cui è ora piuttosto complicato trovare alcun documento che potrebbe collegare l'ex uomo forte di Belgrado ai massacri, alla pulizia etnica e alla distruzione sistematica di edifici civili e religiosi in Kosovo.

"Rade - ha chiesto Milosevic rivolgendosi al suo fedele collaboratore con tono amichevole - è vero che sei stato costretto a testimoniare contro di me dietro la minaccia di essere processato in questo Tribunale e che hanno offerto protezione a te alla tua famiglia se avessi testimoniato contro di me?""Sì", ha risposto il teste che ha continuato per tutta la durata del controinterrogatorio a sostenere le tesi del suo ex superiore.Markovic ha affermato, tra l'altro, che i colpevoli delle atrocità commesse in Kosovo sono da ricercare in gruppi isolati di criminali e che le autorità competenti hanno fatto il possibile per incriminare e processare tali individui, tanto che vi sono centinaia di agenti di polizia e di militari indagati per tali atti.MILOSEVIC: "Anche se non sei mai stato coinvolto con la politica, Radomar, sai che abbiamo cercato di trovare un accordo e che che abbiamo messo in salvo la vita di Rugova" MARKOVIC: "Sì, la sua vita era in pericolo e noi lo abbiamo salvato"Questo uno dei tanti passaggi del controinterrogatorio.

A udienza conclusa - a telecamere spente - i due si sono salutati di nuovo e Markovic ha cercato di alzarsi dalla sedia per stringere la mano all'ex presidente, le guardie gli hanno però impedito di avvicinarsi all'imputato, che ha espresso evidente soddisfazione all'amicus curiae Tapuskovic e ad un suo associato che siede di fronte a lui durante il processo, nello spazio riservato al pubblico.

Gli avvocati che assistono Milosevic non sembrano però altrettanto soddisfatti soprattutto per le continue digressioni dell'ex uomo forte di Belgrado rispetto alla scaletta di domande che il consiglio di avvocati difensori gli prepara quotidianamente La Corte è scetticaIl presidente May, intervenendo per impedire all'imputato di utilizzare ancora la Corte come un palco per "comizi politici", ha lasciato chiaramente intendere che i giudici non prenderanno in considerazione tutti i passaggi della "deposizione portata avanti in gran parte dal signor Milosevic".

Il sostituto procuratore Geoffrey Nice ha evidenziato nel riesame dell'accusa la faziosità della testimonianza con il probabile obiettivo di invalidare il controinterrogatorio.Nell'interrogatorio di ieri infatti il teste ha affermato alcuni punti importanti, tra cui il fatto che Milosevic era informato di quanto accadeva, e nella deposizione scritta sono evidenti i collegamenti tra l'ex uomo forte di Belgrado, il MUP e il VJ.

Spetterà alla Terza Corte decidere se prendere in considerazione la testimonianza in aula oppure la deposizione sottoscritta da Rade Markovic, ma il controinterrogatorio odierno ha messo in luce chiaramente che il teste non aveva alcuna intenzione di accusare Milosevic e che era a conoscenza del fatto che l'OTP non ha alcun documento che possa provare che l'ex uomo forte di Belgrado abbia ordinato i crimini commessi in Kosovo.Gli ordini con ogni probabilità venivano infatti impartiti in forma orale e nell'atto d'accusa è specificato che Milosevic "esercitava de facto un esteso controllo su numerose istituzioni nominalmente sotto la competenza dell'Assemblea o del Governo della Repubblica Federale Yugoslava.

Slobodan Milosevic - si legge ancora nell'atto d'accusa - controllava de facto anche funzioni e istituzioni nominalmente di competenza della Serbia e delle sue province autonome, inclusa la polizia serba"Prima interruzione estivaLe udienze sono comunque sospese fino al 26 agosto prossimo per l'interruzione estiva e il sostituto procuratore ha specificato che con ogni probabilità l'accusa non utilizzerà la settimana aggiuntiva che ha a disposizione per concludere il caso Kosovo.

L'ex presidente yugoslavo Zoran Lilic probabilmente non riceverà in tempi utili l'autorizzazione da parte del Consiglio di Sicurezza guidato da Vojislav Kostunica, l'attuale presidente yugoslavo, a testimoniare.

Senza tale autorizzazione Lilic rischia di essere indagato per rivelazione di segreti di stato e segreti militari in Yugoslavia e ha chiarito il 22 luglio scorso che non intende incorrere in tale rischio.Il caso 'Kosovo' dovrebbe quindi concludersi la seconda settimana di settembre e la Procura proseguirà con la presentazione dei casi 'Bosnia Erzegovina' e 'Croazia' fino al maggio del prossimo anno.

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  • Radomir Markovic, interrogatorio dell'accusa

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  • Radomir Markovic, interrogatorio della difesa

    0:34 Durata: 2 ore 10 min
  • Radomir Markovic, interrogatorio dell'amicus curiae

    2:44 Durata: 17 min 38 sec
  • Radomir Markovic, riesame dell'accusa

    <p><strong>Link:</strong><p> Le trascrizioni delle udienze<p> Kosovo: Il rapporto con le prove di NPWJ <p> 24 maggio 1999 - Formalizzati i capi d'accusa nei confronti di Milosevic<p> Tribunale Penale per la ex Yugoslavia <p><p> North Atlantic Treaty Organization [NATO]<p> Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa [OSCE]<p> Human Rights Watch<p> La battaglia radicale per l'istituzione del Tribunale ad hoc per i crimini nella ex-Yugoslavia (1993) <p> La campagna del Prt per l'incriminazione di Milosevic<p> Dossier Milosevic<p> Balcani: una cronologia<p><strong>Dall'archivio multimediale</strong><p> <strong>Capodanno 1992</strong> - Pannella in trincea ad Osijek con le "brigate della nonviolenza" <p> <strong>Antonio Russo</strong> - Le corrispondenze dal Kosovo<br>
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