I rapporti tra la Rosa nel pugno, composta da Radicali e SDI, e l'Unione. La manifestazione promossa da Giuliano Ferrara di fronte all'ambasciata iraniana contro le dichiarazioni del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad che ha auspicato la distruzione di Israele. La situazione politica in Iraq e il dibattito sul ritiro delle truppe italiane. La proposta "Iraq libero" avanzata da Marco Pannella

Professor Parisi lei quest'oggi come scrive il Corriere riformista ha parlato del l'Ing la nascita del nuovo ceto politico da Rosa nel Pugno radicali e SDI Nuovo PSI dell'ingresso di questo soggetto all'interno del dell'Unione che cosa ci vuole ricordare quello che ha detto ma per la metà al momento noi siamo di fronte all'annuncio di una lista elettorale all'insegna della Rosa nel Pugno che rinvia a un momento successivo la nascita di un soggetto politico
Ed è appunto allarme c'è stato il confronto tra chi guida la coalizione e le liste che hanno scelto il campo del centro sinistra per proporsi assieme gli elettori che io ho collocato la necessità di avviare un confronto programmatico la tua mente avviare un confronto programmatico
Non significa automaticamente chiuderlo anche se evidente che noi siamo guidati
Dal desiderio dall'impegno perché questo si chiuda positivamente però certamente a riconoscere che un fatto è capitato e con questo fatto bisogna fare i conti
Professor Parisi lei ieri in un'intervista al Corriere della Sera a ne parliamo di Rann ha ipotizzato sanzioni per il Governo di tiranno è come soluzione
Da prendere in consessi internazionali questa sera la fiaccolata che di fatto ha provocato un incidente diplomatico con il governo iraniano
Ma è evidente che di fronte alla minaccioso l'aggressione per adesso verbale da parte del presidente Ahmadinejad
è che noi non potevamo tutti italiani che schierarsi in difesa di Israele perché il nome distrae le che oggi scendiamo in campo assieme
Spalla a spalla vorrei non corte un'iniziativa che vede assieme persone con delle storie completamente diverse da EXE fascisti all'ex comunisti un fatto che definirei storico
Detto questo
Nel mentre noi dobbiamo ribadire fa sapere a al governo iraniano Kechiche siamo preoccupati e determinati ad opporci a un'eventuale iniziativa che dalle parole dovesse andare ai fatti
Quando passiamo dal piano le parole del piano e fatti sappiamo che
Le sanzioni sono evidentemente un punto di arrivo non possono essere un punto di partenza
La mia indicazione di una prospettiva ipotetica di sanzioni era indicata in alternativa all'eventualità di un conflitto e addirittura di un conflitto nucleare non solo un conflitto militare ma è evidente che
Lei
Il confronto che noi immaginiamo non potrebbe essere che innanzitutto politico
Le sanzioni non possono essere certamente il primo passo oltretutto nel momento in cui ci dovesse prospettare un ipogeo di sanzioni non solo bisognerebbe aver presente la gamma ampia delle sanzioni a cominciare innanzitutto a quelle politiche ma ricordare che le sanzioni non sono un fatto che fanno capo a un singolo Paese ma fanno capo alla comunità internazionale e quindi si tratterebbe sarà la partecipazione di una decisione comune che dovremmo assumere nei riguardi della dell'Iran
Sapendo Borrelli ripetono che il Governo iraniano
Non è
Rappresentativo del popolo iraniano ha in qualche modo un governo di minoranza lo è dal punto vista quantitativo perché sappiamo la modalità con la quale
Sono state vinte le elezioni con una precisazione bassissima e attraverso una selezione dei candidati che impediva alle varie
Anime già della fronte khomeinista non dico degli altri di poter prendere la parola anni riformisti usato socialmente esclusi dalla competizione
E quindi io ogni iniziativa
Che dovesse essere preso perfino le le iniziative che noi stessi oggi mettiamo in campo debbono essere consapevoli della di questa ricchezza di voci che presenti all'interno gli iraniani della condizione di minoranza ed evitare cronico una iniziativa non misurata sostanzialmente spinga gli Damiani capita tante altre volte a Farra blocco intorno al proprio governo e abbiamo il V una tradizione illustre che il caso delle sanzioni delli Miquel SAZ sanzioni nel periodo del governo fascista che spinse appunto gli italiani a o comunque consentire al governo di fare un appello nazionalista al popolo iraniano al popolo italiano chiedo scusa al popolo italiano Mele scopi
Il spingendo ad iniziative l'ultima villa famoso donazione del loro la patria che a lungo lasciò tracce negli annullare i dei nostri genitori dei nostri nonni che finisce anche persone come Pirandello a
A dare di il proprio oro alla patria evitiamo di ripetere la stessa cosa e perciò anche quando parliamo di sanzioni nel dobbiamo parlare con la consapevolezza della rilievo di questo strumento quindi non a cuor leggero ultima domanda professor Parisi nei giorni scorsi
Emma Bonino ha spiegato la sua posizione al congresso radicale sulla situazione irachena ha detto andar via adesso cioè dire andiamo via e basta significa consegnare il Paese ai cosiddetti tagliagole
Ieri lei nell'intervista al Corriere della Sera ha spiegato che se si fosse percorso un'altra strada sicuramente comunque se se la l'Europa avesse avuto una sua politica forse non si non non ci sarebbe stato quel prezzo alto rappresentato dalla guerra ma certamente a questo punto ma situazioni bisogna prendere atto che qualche germoglio di democrazia in Iraq c'è si può dire che la posizione della Bonino al di là di colera presentata non è poi così lontana da quella presenta espresso lei ieri c'è un conto è parlare di ritiro un conto immaginare un iter un calendario perché alla fine abbia un ritiro ma che abbia anche una necessaria sostituzione di truppe
Guardi nel momento in cui si avvia un confronto un confronto disteso ne abbiamo muovere dalla ricognizione dei punti che ci uniscono dire dei punti che or mai uniscono anche tutto il popolo italiano perché non possiamo dimenticare che Berlusconi ha riconosciuto appena l'altro ieri che la guerra avviata bushiano guerra sbagliata e Casini eh
Immediatamente dopo che la la Exit Strategy la necessità di lasciare
L'Iraq o comunque di ridurre
E dei a
Ritirare i nostri contingenti militari è un altro punto comune sono due punti non da poco
Riconosce che la guerra è sbagliata e che lui dobbiamo andare via dall'Iraq come presenza militare dentro e a partire da questi punti comuni che a questo
Al di là delle polemiche che dovremmo fare naturalmente nei riguardi degli atti
Presidente Berlusconi dell'obiezione che dovremmo avanzare
Al Presidente
Casini stanno delle decisioni che appartengono al campo dalla concretezza da questo punto di vista la nostra posizione è stata chiara
Quando dico nostra cito il presidente Prodi che sempre dice una cosa
E andare una cosa e tornare sapendo che in qualche modo una volta che gli incendi sono stati appiccati anche se non sono stati appiccati da noi anche se sono stati appiccati contro la nostra volontà non possiamo non farci carico del loro spegnimento
A questa proposizione che ci ha sempre guidato assieme alla condanna precisa della guerra di Bush e che non voi rinnoviamo si accompagnata anche la determinazione a lasciare
Che l'Iraq come dal punto di vista militare abbandonare l'Iraq dal punto di vista militare
Dacci Ando come diciamo noi la guerra o comunque di Jesi dalla guerra e non abbandonando dirà che ENI e non abbandoniamo gli iracheni ma anche sapendo che se certamente dal giorno dopo dal quale noi torneremo al governo
Noi avvieremo il rientro un rientro che peraltro è già iniziato quindi dovremo valutare queste scelte anche nel contesto nel contesto del momento in cui torace prese le decisioni scendo inizieremo immediatamente il rientro è questo l'impegno che abbiamo preso di fronte agli italiani annunciato da Prodi
Il lo svolgimento del ritiro farà capo a decisioni operative che appartengono alla logica delle decisioni operative
Se si potesse tornare nella stessa giornata io tornerei nella stessa giornata ma poi che dobbiamo farci carico della vita dei nostri soldati oltre che la vita di tacchini evidentemente quelle che sono le lo svolgimento l'operazione
Di rientro saranno affidate alla votazione di opportunità e di prudenza che qualsiasi governante dovrà caricarsi nel momento in cui si passasse dalle parole ai fatti
Davvero in conclusione però ha citato la guerra di Bush oggi emerge un dato che gli italiani conoscono almeno si vede scocciatori da ricorderà alla all'inizio aveva di Pannella per dire no alla guerra alterni a all'alternativa la guerra l'esilio di Saddam Hussein
Di Parlamento voto quella risoluzione ma rimase lì il governo la prese con la sufficienza
Martino disse bisogna convincere Saddam oggi la Cnn dice di questa mattina che Saddam Hussein aveva raggiunto un accordo per l'esilio a pochi giorni dall'inizio dell'attività belliche
Che poi saltò per una mancata intesa su su come ma era una strada che forse andava percorsa con più convinzione per evitare
L'intervento militare ma io la commissione con attenzione già in quel momento adesso
Appartiene come dire alla categoria del senno di poi del senno di poi un cenno che e di puoi anche perché in contemporanea la proposta di Pannella come capita anche per altre proposte di Pannella fu considerata come appartenente al campo diciamo della provocazione della profezia piuttosto che al campo della politica
Un limite che debbo riconoscere un limite che ci capita di incontrare non solo di fronte le prose Pannella ma anche a tante altre proposte che ogni tanto prendono la voce e la parola dentro il campo dentro la politica certamente quella guerra non solo fu sbagliata
Nella decisione finale ma fu sbagliata nell'ovvio modalità con cui inizio fu sbagliata ancor più nelle motivazioni che aveva alle spalle e poi che
Le motivazioni
Erano venivano prima della guerra a questo punto è anche chiaro perché la guerra non fu evitata perché in qualche modo la determinazione ad andare in guerra precedeva la scelta di andare in guerra