Iraq: l'incontro di Gianni Vernetti e Francesco Rutelli con il presidente iracheno Jalal Talabani sulla fase di ricostruzione e di sviluppo della democrazia

Gianni Vernetti oggi con Rutelli ha incontrato una delegazione nella Margherita responsabile relazioni internazionali lei Rutelli presidente del partito il presidente iracheno Talabani che cosa emerge da questo incontro abbiamo discusso a lungo
Tanto vecchio amico lo conoscevamo da tanti anni da quando lui aveva leader della lotta di di liberazione dei curdi nel nord dell'Iraq persona molto intelligente che ha saputo governare questo processo di transizione democratica con grande intelligenza costruendo alleanze
Dalla Turchia al componenti uscite persona estremamente interessato abbia discusso dei
Ci siamo fatti raccontare l'evoluzione del processo democratico un Paese che sta vivendo un eccezionale esperimento di democrazia
Oramai con tre elezioni con la costruzione da poco provata con le elezioni parlamentari che leggerà un Parlamento definitivo e organi definitivi di qui a poco in tra dicembre e gennaio qui ne soffre molto interessante sul suo volto diranno come la nuova crisi irachena potrebbe influenzare siamo stati anche molto rassicurante da questo punto di vista sul forte autonomia del componente citerà can guidata da lì Sistani moderato e quindi una forte desiderio di volontà di affermare un'autonomia dal politica dalle posizioni della dottrina iraniana del nuovo presidente Ahmadinejad e ancora abbiamo discusso cui sicurezza di ruolo delle forze armate di Rho dell'Europa
Talabani c'ha descritto la situazione
Complessa ancora
Ma sostanzialmente con un come dire corna aree di crisi e rischi di sicurezza i rischi per il terrorismo Ramaj limitati a piccole parti del Paese non c'è più neanche una città in mano ai terroristi ci solo una provincia e da parte di un'altra nella quale si verificano attentati oramai non si verificano più casi di confronto armato fra
Terroristi e forze o irachena forze armate della coalizione ma casi sostanza venti terrorismo autobomba insomma quindi a suo parere o un una fase difficile ma è una via di di di miglioramento ruolo delle forze della coalizione fremente teramani ci chiedeva condivido che qualunque scelta ma concordata con il legittimo governo iracheno ce ne oggi ci troviamo di fronte a una novità eccezionale
Di un Paese che delle mille e una difficoltà saputo dotarsi di organismi con una fortissima legittimazione democratica da un Paese democratico civile amico
Ed ecco allora dovremmo stabilire le tappe il calendario del nostro ritiro loro ad un esercito di ricostruzione di duecento mila unità ancora di bassa qualità quindi hanno ancora bisogno di
Aiuto per la formazione del personale di polizia per la formazione dell'esercito
C'è da incrementare il ruolo di ricostruzione del Paese di nation beni quindi quindi noi dovremo quando saremo al governo come
Io ritengo improbabile di qui a poco a pochi mesi
Costruire con loro calendario nessuna scelta affrettata nessuna scelta da Zapatero per capirci nessuna ritiri tiro ideologico ovviamente è nostro interesse prima o poi ritira Cirio Cirio premere Terna Paolo delle vette il giorno dopo l'eventuale vittoria quindi era un po'una forzatura quella no basta leggere l'intervista Rutelli retto dal giorno dopo il cui vinceremo definiremo un calendario queste chiarissimamente non è il nostro obiettivo rimanere in eterno in Iraq
Il nostro obiettivo è dare una mano a contribuire a stabilizzare un paese ed aiutare con la democrazia crescerà
Io sudati sono serviti possono servire ancora in questo senso ma ovviamente dovremo concorderemo con loro
C'è ancora chiesto che devo mentre lo dell'Europa queste fondamenta restiamo per un nuovo coinvolgimento io credo che anche io so di potranno rimanere ancora il tempo necessario in una nuova coalizione internazionale sarà nostro compito da europeisti e Harlan txt da europeisti e astrattisti
Ricostruire una coalizione internazionale che sappia essere presente con più legittimazione delle aree di crisi ovviamente a partire dall'Iraq dovremo potenziare lo sta presenza militare in Afghanistan
Paese che invece sta attraversando più difficoltà dell'Iraq nel costruire un processo di transizione parla però di meno
Sempre a Limena ma io guardo e paradossalmente sono più ottimista sul set sera che negano sul situazione afgana perché in Iraq vediamo crescere giorno dopo giorno partiti politici società civile che si organizza democrazia una costruzione
Che con poteri chiaramente e e drasticamente separati c'è un Paese democratico e devo dire che un Iraq democratico del cuore del Medioriente può produrre un clamoroso effetto contagio pensiamo alla Siria abbiamo anche discusso di questo tema insomma quindi dal pianista e io ritengo che invece abbiamo una presenza se vogliamo più legittimata abbiamo la NATO sul terreno vivamente mai preventivi dovremo restare più a lungo e forse ancora con più soldati