26 FEB 2006

Conversazione settimanale con Marco Pannella

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 57 min
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Roma, 26 febbraio 2006Intervista settimanale di Massimo Bordin a Marco Pannella.

Registrazione di "Conversazione settimanale con Marco Pannella", registrato domenica 26 febbraio 2006 alle 00:00.

L'evento è stato organizzato da Area radicale.

La registrazione ha una durata di 1 ora e 57 minuti.
  • La necessità di una radicale correzione della campagna elettorale dell'Unione

    <strong>Il comunicato</strong> diffuso oggi da Marco Pannella. Il problema dell'informazione radiotelevisiva. L'esclusione dei radicali dall'«illegittimo bottino radiotelevisivo» diviso tra la Casa delle libertà e l'Ulivo, nonostante tutti i giornali scrivano che il fatto nuovo di queste elezioni è la Rosa nel pugno. La norma elettorale concepita dal Governo contro la Rosa nel pugno e garantita in Parlamento dall'Unione. Il sarcasmo dell'Unione che, dopo la Marcia di Natale e l'iniziativa per l'amnistia, l'indulto e la giustizia, si pronuncia per l'indulto graduale. L'atteggiamento di Silvio Berlusconi, che è pieno di servi-padroni quando, come nell'ipotesi dell'amnistia, non si tratta di questioni che lo riguardano direttamente. D'altra parte, i sondaggi che, come era prevedibile, danno i radicali nello stesso ordine di grandezza. L'assenza di precedenti, sia in Italia che altrove, in cui alcuni artisti, intellettuali, scienziati eccetera, abbiano deciso di candidarsi per un sostegno a condizione di non essere eletti. La scelta da parte di Silvio Berlusconi del proprio interlocutore. L'esperienza delle precedenti elezioni. Le dimissioni del presidente del Consiglio, Massimo D'Alema, dopo la sberla presa alle elezioni con i radicali. L'appello di Biagio De Giovanni e le candidature dei Ds. La dichiarazione di Romano Prodi sulla firma del «programma elettorale» (e non «programma di governo») da parte dei radicali. Le questioni sorte durante gli incontri con Roma Prodi. La questione delle cariche istituzionali. La distribuzione dei tempi televisivi e il ruolo di Giuseppe Giulietti. Il ruolo della Margherita. Il ritorno in Parlamento di Valerio Zanone, che precede immediatamente (di un posto), la presidente di Scienza e Vita, Paola Binetti. L'influenza di Paolo Gentiloni. L'esorcismo cattolico nei confronti del nome di Luca Coscioni. L'urgenza di una correzione della campagna elettorale del centrosinistra, mandare qualcuno di diverso da Fausto Bertinotti a combattere l'offensiva berlusconiana. Le osservazioni di Daniele Capezzone sulla Lega del Sud e Roberto Calderoli che era divenuto commissario ai forestali di Calabria: l'unione delle due vandee. La Banca del Sud borbonica, nell'iniziativa «goliardica» di cui parla l'«impunito» Giulio Tremonti. Il nazismo degli stadi e il nazismo di governo, l'emersione dell'iceberg reazionario. La firma delle liste radicalsocialiste da parte di Giovanni Consorte. <strong>Indice</strong>
    0:00 Durata: 39 min
  • La consapevolezza che l'Italia è sempre meno uno Stato di diritto

    La linea di Piero Fassino e dei Ds. La reazione di fronte alla linea di Francesco Rutelli. Le modifica della Legge 40 e la questione della laicità. La posizione di Lanfranco Turci, Salvatore Buglio e di molti intellettuali di area. Il problema dell'Unione è che è consapevole che l'Italia è sempre meno uno Stato di diritto. E può continuare a offendersi quando Pannella parla di palermitani e corleonesi, anche se ultimamente non lo fa. Il comunicato di Pannella, rilanciato dalle agenzie. Il sosia di Putin intravisto da Pannella al telegiornale: il ministro iraniano che ha firmato l'accordo sul gas. Pannella esclude che Berlusconi con Putin non abbia affrontato il problema del gasdotto, che è poi l'elemento di forza che Putin usa con il Caucaso e l'Iran. Pannella è sicuro che Napoleone-Berlusconi si inserirà ed è terrorizzato letteralmente, perché sa che con lui è naturale tutto questo. L'allenza con il fondamentalismo vaticano e il fondamentalismo bushano. I ringraziamenti a Furio Colombo. L'intensa attività diplomatica russa con l'Iran, come portato di una delle politiche americane, non quella del padre che in Iraq non andò a prendersi la capitale. Il nonviolento è convinto che usare la violenza per ottenere degli obiettivi non conviene, dice Pannella, ricordando tra l'altro l'iniziativa Iraq libero. Sono tutte questioni delle quali il popolo italiano non pare dovere essere investito. Le forze proporzionaliste all'interno dell'Unione, che anche sulla legge elettorale non ha fatto quello che doveva fare. La mancanza di un editore come Enzo Sabato di Abc, che appoggi le primarie, anche con riferimento alla possibilità di votare Emma Bonino. La trasmissione di Anna La Rosa con l'intervista a Emma Bonino, che integralmente va in onda in alta notte. La presenza di Maria Antonietta Coscioni. Ancora sul problema delle primarie, un modo di affrontare il problema di cosa succede se si vince. Prodi ha detto che non ha ancora preso impegni con nessuno per le cariche istituzionali. I comunsiti ex cossuttiani e la dignità di Cossutta, che Pannella avrebbe cercato di fare rimanere in circolazione, a dispetto di Diliberto e Rizzo. La rimotivazione dovuta alla Rosa nel pugno. L'avvilimento dovuto alle duecentottanta pagine di programma elettorale dell'Unione. L'agenda dei radicali.
    0:39 Durata: 24 min 4 sec
  • La Rosa nel pugno e la Grosse Koalition

    I criteri usati per la formazione delle liste elettorali: 50% di radicali e 50% di socialisti nelle liste, per un pareggio anche in Parlamento, che tuttavia, con questa legge elettorale, non è scontato. Se ci saranno candidati eletti che non sono radicali né socialisti, e che hanno accettato la candidatura a patto di non essere letti (studiosi, artisti, eccetera), questi saranno imputati alla quota di candidati radicali (a loro subentreanno, dunque, candidati radicali non eletti), considerato che lo Sdi ha diciassette parlamentari uscenti e che questa, di auspicare candidature non solo socialiste o radicali, è stata l'impostazione voluta dai radicali sin dall'inizio perché le liste non fossero di mera sommatoria di radicali e socialisti. Paola Binetti, bandiera di Francesco Rutelli. La distanza tra i radicali e Rutelli. La partecipazione di Marco Pannella al Gay Pride con Antonio Russo, quando Francesco Rutelli negò l'adesione del Comune di Roma alla manifestazione. Quando Raffaele Fitto, di estrazione cattolica, l'aveva appoggiato in Puglia. L'altra misura della distanza di Francesco Rutelli, rispetto ai radicali, è la scelta di Paola Binetti. C'è poi la frase per cui l'antiproibizionismo era datato. Il paradosso di Biagio De Giovanni su Francesco Rutelli. «Credo - osserva Pannella - che la nostra posizione come Rosa nel pugno non deve essere affatto di preclusione alla Grosse Koalition, se la faranno. Sarà il nostro posto di lotta, mica ci terremo fuori. Come oggi l'Unione è il nostro posto di lotta, in assoluta lealtà, con un contributo potenzialmente determinante alla sua vittoria, se lo vorranno, così ritengo che noi dovremmo operare anche nell'ambito di una maggioranza diversa. Se vogliono fare un'Italia dove c'è democrazia e alternativa, noi stiamo zitti. Ma bisogna passare al sistema anglosassone e, su questo, noi riprenderemo presto l'iniziativa. E' l'urgenza politica che lo esige. Il proporzionale, il Mattarellum, il cancellierato: questo è il punto sul quale la sinistra dovrà confrontarsi con il suo essere la sinistra di Loris Fortuna, o essere la sinistra degli altri. Quando si parla di Partito democratico, si dimentica che era la nostra richiesta: partito democratico, liberale, di stampo anglosassone. Adesso Francesco Rutelli vuole inaugurare questa formula, non direi cattocomunista, ma clericodemocraticista. Certo è che i radicali, se loro faranno quello, riprenderanno il loro punto di lotta da lì, attraverso le loro formule, proponendo accordi e intese chiare, e rivendicando la loro libertà, come fanno oggi con l'Unione. Noi ci batteremo per l'eutanasia, per il divorzio breve, sui pacs, sull'agenda Giavazzi, eccetera, che continueremo a proporre anche dopo il 9 aprile, anche se si perderà l'alternanza e l'alternativa a favore di quello al quale sicuramente sia Berlusconi che, nel centrosinistra, altri potenti stanno studiando e preparando come subordinata».
    1:03 Durata: 14 min 26 sec
  • L'architettura che si sviluppa in funzione dell'abitare

    Pannella, dunque, apre alla Grosse Koalition? I radicali hanno tentato l'anno scorso con l'iniziativa dell'ospitalità. Quest'anno hanno fatto una scelta di lotta nel centrosinistra. I Riformatori Liberali, tre compagni che saranno eletti in Forza Italia e in cambio presenteranno le loro liste per togliere voti alla Rosa nel pugno, non hanno fatto una scelta di lotta. I grandi temi della riforma liberale e i temi della riforma americana. L'assemblea dell'Associazione nazionale magistrati, la polizia dell'avvocatura nei paesi anglosassoni. I discorsi di Giulio Tremonti, i più colti a sostegno di una grande coalizione profondamente antiliberale in Italia. Le singolari coincidenze tra Giulio Tremonti, Enrico Letta e Confindustria sull'italianità delle banche. Il ruolo di Enrico Letta. Romano Prodi e l'agenda Giavazzi. La lectio magistralis di Francesco Giavazzi all'Università di Roma e gli appuntamenti a Nessuno Tv. La tendenza elettorale nei sondaggi e la dichiarazione a Radio Radicale di Fabrizio Rondolino: il voto disgiunto che, laddove c'è la lista unitaria, passa sulla Rosa nel pugno. La clandestinizzazione che travolgerà radicali e socialisti nei prossimi giorni. Il convegno del 3 marzo a Napoli con Aldo Loris Rossi, Biagio De Giovanni, Massimo Lo Cicero, eccetera. L'Italia, primo paese per possessori di case. Il diritto ad abitare, non a essere proprietari di case, secondo Pannella. La rottamazione delle case fatte negli anni cinquanta in cambio di una politica che non dovrebbe continuare la demagogia: tutti proprietari di case, tutti servi della gleba, servi delle loro case. La casa come investimento, dovuto a un mercato finanziario asfittico. L'architettura che si sviluppa in funzione dell'abitare, piuttosto che in funzione della proprietà. La complessità e la non linearità di Bruno Zevi.
    1:17 Durata: 19 min 7 sec
  • L'assortimento delle liste elettorali

    L'appuntamento televisivo con Anna La Rosa. Le prossime scandenze: la conferenza stampa di domani pomeriggio alla Galleria Colonna, in attesa di un'altra presentazione meglio organizzata con i candidati eccetera. La candidatura di Marco Pannella, secondo come tradizione, al Senato, tranne in Calabria. Il rovesciamento delle capolisture in tutta Italia. Nel Nord e nelle grandi città, sarà capolista Enrico Boselli e non Emma Bonino. Se è vero che lo Sdi ha un forte elettorato Sdi nel Sud, quello fa corpo con i responsabili di sezione, mentre l'elettorato di opinione è poco. Lì, dunque, Emma Bonino rappresenta la novità da votare per l'elettorato di opinione meno ancorato sul territorio e coinvolto dagli assetti dei partiti laici e socialisti. Sergio Stanzani, che non vuole ricandidarsi, con la stessa motivazione degli intellettuali, ha preferito essere l'ultimo. C'è poi la motivazione che i radicali non sono candidati come Partito radicale transnazionale, di cui Stanzani è ancora il presidente. C'è poi Gianfranco Spadaccia. Pannella e Bonino opteranno per il Parlamento italiano, lasciando spazio a Marco Cappato e a Maurizio Turco all'europarlamento. Lo stesso Pannella ha intenzione, dopo qualche mese, di dedicarsi totalmente al partito. Il problema di un ruolo istituzionale per Emma Bonino, che nell'Unione è una preoccupazione dell'ultim'ora. La candidatura di Maria Antonietta Coscioni con un subentro tra gli eligendi che vorrebbero seguire questi precedenti. La candidatura di Rita Bernardini e Gianfranco dell'Alba. D'altra parte, i Radicali della libertà che saranno con il centrodestra.
    1:36 Durata: 14 min 3 sec
  • I temi della settimana appena trascorsa

    Il confronto televisivo Prodi-Berlusconi. I temi non trattati per trattare questo argomento. I rischi legati alla presenza televisiva di Silvio Berlusconi. La proposta del sistema americano. L'iniziativa di Marcello Pera. La laicità non democratica e non liberale di Mustafa Kemal Ataturk, che ha inserito la Turchia nella storia europea.
    1:50 Durata: 6 min 31 sec