"Controluce" rubrica di Luigi De Marchi
Ad un convegno sul tema Mediterraneo incontro e alleanza di civiltà svolto sentire gente a Granada lo scrittore rammendare gamba Labro ripeto già hanno imbarcò strano nome persiano
Direttore del Dipartimento di studi contemporanei del centro iraniano di ricerca culturale
Ha dato al giornale di Milano un'intervista dove ha tentato di sfatare alcuni stereotipi che paradossalmente torneranno utili tanto agli Ayatollah integralisti
Quanto ai loro presunti Arci nemici i produttori dell'intervento militare va addirittura della guerra preventiva
Polemizzando col più diffuso di questi stereo otto P che descrive l'Iran come un Paese fondamentalista o per gli oppositori non hanno alcuna voce il fantasma dell'arma nucleare e sempre più incombente incombente
Gambato ha detto ma Legrand e al gigantesco caleidoscopio ove c'è posto per NTV e per i calciatori lo stereotipo di un Iran bigotto integralista accoglie solo un aspetto che il Paese
Dipende dal punto di vista da cui si guarda la società iraniana certi cioè il governo col suo leader ma ci sono anche gli intellettuali e gli artisti sconosciuti in Occidente le donne emergenti e gli uomini impegnati
L'odierna cultura iraniana è una reazione alla visione monolitica della realtà
Il problema cruciale dell'Iran è di natura generazionale
La percentuale dei giovani sotto i trent'anni altissima sono Giovanni post ideologici che non sono antiamericani e non nutro e non lo sono affatto sentimenti ostili nei confronti degli occidentali
Sono nel bene e nel male giovane identici a quelli che si vedono qui da voi
Guardano le TV satellitari navigano in internet e sono informati il Governo lo sa ma non può intervenire processo ormai è avviato
Derivante voi avete un immagine mutilata in realtà è un Paese dinamico moderno con un'aspettativa che non va identificata col Governo
E poi ci sono gli intellettuali che hanno una certa libertà di espressione anche se poi non possono agire
Noi comunque cerchiamo di andare avanti e di guardare lontano bisogna lavorare per il dialogo e la comprensione contro ogni fondamentalismo religioso e politico sia orientale e occidentale
Queste dichiarazioni di un alto dirigente culturale iraniano mi sembrano molto
Molto interessante
Certo esse possono anche essere considerate espressione l'una tutta politica con cui gli Ayatollah vogliono placare le ansie dell'Occidente divulgando l'immagine di un Iran variegato e composito in cui le forze fondamentaliste guerrafondai via sono solo una delle tante componenti della società
Anche se poi magari sono in grado di scaraventare tutto il Paese in una guerra atomica appena potranno e vorranno farlo
Ma le parole di Carramba quello mi sembrano descrivere una realtà autentica che del resto caratterizza ogni dittatura e cioè da sopravvivenza nel quotidiano di una società autonoma e parallela quell'artificiale della tirannia
Lo scrittore iraniano ha riconosciuto che la libertà di stampa è fortemente limitate in Iran ma anche soggiunto io parlo della società non dei media la società iraniana che cerca sempre più coraggiosamente un dialogo al di fuori se le cose stanno in terra stanno come sostiene Ca'gamba o e anche se lui parla a nome degli Ayatollah
La situazione che descrive ovviamente reale e bene se così stanno le cose la guerra mediatica che da radio radicale andiamo proponendo da vari anni appare più che mai l'arma vincente contro il fondamentalismo il fanatismo
Mentre l'ostinazione con cui dirigenti politici occidentali vanno rifiutando la appare sempre più folle sempre più ottusa
Che è l'attuale situazione descritta Dachan Bacco riguarda soprattutto le città e gli ambienti più o meno acculturati altrimenti la vittoria elettorale del islamico Ahmadinejad in Iran non sarebbe comprensibile
Già un anno fa del resto avevo segnalato le dichiarazioni di un noto filosofo islamico Mohammed arconti sulla condizione di ignoranza in cui sono tenute le masse
L'immagine che molti musulmani hanno dell'Occidente aveva detto arconti sono lontane dalla realtà tra loro domina una riunione che presenta l'Occidente come un mondo perverso per combattere da distruggere
E purtroppo l'Occidente il testo non si domanda mai come venga percepito dalle masse islamiche
Ecco dunque la realtà contraddittorie composito della società iraniane di tante altre società islamiche
Da una parte recita evolute e dall'altra le campagne arretrate
Da una parte le classi medie aperti all'Occidente e dall'altra le Mascherpa Natività
Una realtà sulla quale l'Occidente potrebbe esercitare con un'arma mediatica un'influenza determinante spingendo Paesi oggi in bilico sulla via della pace e del dialogo
E del resto la breve esperienza dell'emittente della Cnn in lingua persiana che pochi con pochi anni di trasmissioni riuscì negli anni Novanta scatenare le grandi rivolte studentesche di Teheran
Mi sembra dimostrare chiaramente questo potenziale mediatico
Ma Occidente non lo usa forse perché come dice al conte non si domanda neppure come percepito dalle masse islamiche
Precedente franchi Conte alto il contrario
Mentre sul piano politico sa opporre al fanatismo solo la folle fallimentare risposta militare dei neocon americani
O la folle fallimentare risposta capitolare da dei governi europei cala braghe
Sul piano psico culturale non solo ignora i nostri appelli alla creazione di una cintura mediatica capace di diffondere in tutto il mondo islamico i messaggi di libertà politica
Termini il giovanile educative religiosa
E l'Occidente liberale ma addirittura spalanca lo spazio europeo come ha fatto di recente Chirac alle televisioni del fanatismo da altri casi lire alle emittenti di Hamas
Affinché possano tranquillamente educare all'odio alla guerra santa contro l'Occidente liberale le masse islamiche immigrate in Europa
Così destra e sinistra il buon accordo stanno consegnando al fanatismo le forze liberali dei Paesi islamici e la stessa libertà europea grazie cari amici ci sentiamo lunedì alle nove
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