Sono stati discussi i seguenti argomenti: Architettura, Comunismo, Cultura, Fascismo, L'espresso, Napoli, Paesaggio, Politica, Psicologia, Totalitarismo.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 7 minuti.
10:00
10:00
09:30
9:30 - CAMERA
10:00 - SENATO
8:45 - Parlamento
13:00 - Senato della Repubblica
13:30 - Parlamento
14:00 - Senato della Repubblica
14:00 - Parlamento
14:00 - Camera dei Deputati
14:00 - Parlamento
professore
L'Espresso pubblica in un piccolo quello recente è un articolo dedicato a una grande mostra dei più celebrati architetti contemporanei che è in corso a Salerno e che non a caso si intitola conflitti l'architettura contemporanea in Italia
Davvero non a caso perché come sottolinea l'autore dell'articolo architettura e da molto tempo per corso da una completa conflittualità violenta tra i maestri e i loro epigoni
Del resto ancora L'Espresso poche settimane fa aveva pubblicato un aspro battibecco tra due superstar della nostra architettura Vittorio Gregotti e Massimiliano Fuksas perché tanta e conflittualità e perché tanto distacco tra la gente e celebrati maestri architettura contemporanea
Ideatori della mostra Salernitana Pier Luigi Nicolin nel Pierluigi Cerri propongono la risposta apparentemente molto realistica
Progetti scrivono lanciati con grande enfasi mediatica si riducono spesso miraggi a forme varie di illusione estetica in quel cadono spesso in Paesi o per lo sviluppo e la modernizzazione sono rimasti incompleti
Insomma secondo loro in Italia il patto architettoniche al il fatto architettonico piace più quando far rumore che quando è buona pratica diffusa sul territorio
Un po'come il Mammolo strano e cita un carcerato che per lunghi anni andato in bianco ma il problema mio parere ben più vasto e profondo e ancora una volta ha una radice psico culturale
Già trent'anni fa in un breve saggio intitolato Psicologia dell'architettura e pubblicato in Psyco politica un libro del settantasei io che cercavo di evidenziare le grandi potenzialità dell'analisi psicologicamente diversi ambiti
Sostenevo che l'impressionante analogia delle architetture fasciste e comuniste
Dimostrava la profonda affinità psicologica dei cori dirigente dei due movimenti
Al di là della loro contro della conclamata incompatibilità ideologica il politica e quindi la superiore validità della musicologia ai primi di una comprensione chiara dei fenomeni sociali e culturali
L'architettura monumentale scrivevo e totalitario di ogni stampo
Meno distratto dalle simbologie etnografiche specifiche dei vari movimenti esprime più direttamente
La sua mentalità e proietta i suoi tratti caratteriali basilari rigidità geometrici molto controllo megalomania Monolith cinismo
Aggressività intimità storica feticismo fallico che accomunano tutti totalitari di destra o di sinistra che siano ma sollievo anche gli altri
Cioè gli architetti liberaldemocratici più celebrati del Novecento che cosa hanno saputo realizzare di così radicalmente diverso senza dubbio c'è spesso in loro assai più movimento e scioltezza
Per convincersene basta confrontare gli edifici di Gropius le Corbusier Alvar Aalto Franco Loi dovrai
Con le torte di nozze o i tocchi di Emmenthal che ci hanno lasciato i maestri dell'architettura Littoria vaticana o stalinista del Novecento
E tuttavia anche in quell'architettura c'è qualcosa che lascia irrimediabilmente preti
Nei suoi celebrati esponenti evidente spesso dichiarata una rivolta
Verso il conformismo il decorativismo il trionfalismo il monumentali Isma'dell'architettura totalitaria
Una rivolta proclamate condotta in nome della vita della persona umana delle sue esigenze di gioia e libertà
Ma paradossalmente si ha spesso l'impressione che della vita e della loro architettura d'avanguardia questi maestri avessero una percezione molto distaccata aspra trascritta
Basta pensare alla definizione del corpo insieme a badare della casa una macchina per abitare insomma esattamente come a livello politico e culturale
Molto spesso gli esponenti della democrazia liberale non sembra non saper esprimere una vitalità creativa e gioiosa
Ha solo una pallida critica razionalista e qualche esangue Progetto burocratico così a livello architettonica e urbanistica mi sembra evidente l'incapacità di molti esperti liberal
A percepire ed esprimere la vita con Lello nelle loro città modello e-mail loro edifici nei loro ambienti a misura d'uomo e ci resterò terribilmente freddi alienanti è angosciante
Tornano alla mente le parole di Wilhelm Reich che descrivendo la struttura caratteriale di un certo tipo di Liberal diceva è una persona molto illuminata ma dà spesso la sensazione che la sua testa e i suoi occhi freddi astratti
Ci hanno separati dalle sue mozioni ammesso che ne abbia qualcuna in qualche parte del cibo corpo rigidi piccato
Insomma pur condividendo appieno questa analisi RAI Diana del liberal già da molti anni vado sostenendo che uno dei motivi centrali della dette della moderna architettura va cercata anche nei suoi materiali preti
Una volta scrivevo per esempio architettura non aveva l'aspetto irreale assurdo distanti edifici moderni e si integrava molto più armonicamente nel paesaggio e nella sensibilità umana anche grazie alla natura dei materiali usati legno questo materiale da costruzione arredo meravigliosamente caldo e vivo e la pietra del luogo si trattava di materiali completamente naturali di tessere di uno stesso mosaico paesistico e biologico
Solo differentemente combinate ricomposte dall'uomo che però anche se nessuno sa riconoscerlo oggi non possono più essere usate perché la densità delle popolazioni urbane
Ha imposto di prestare la gente nei all'arteria mica il piacere di cemento armato
Già nessuno e tanto meno i celebrati maestri sembra capire a confessare che alla base dei detestabili alveari geometrici in vetrocemento dell'architettura contemporanea
Ma anche l'esigenza di insegnare abbinare masse umane sempre crescenti in aree in aree sempre più deserti piccate deporre state
Dall'invadenza asfissiante dell'uomo
E l'edificio per il legno al cultura la pietre del luogo sono da tempo scomparsi sotto la pressione stretto Lante della sovrappopolazione della colonizzazione culturale
L'articolo dell'Espresso
Non andava retoricamente siamo uomini o architetti riecheggiando la famosa battuta di Totò siamo uomini o caporali che credo che alla base della crisi e dei conflitti dell'architettura contemporanea stia appunto una tremenda disse umanizzazione dei suoi cattivi ma celebratissimo i maestri che hanno proiettato nei loro edifici e quartieri modello la loro incapacità di contatto umano loro deserto interiore e anche cari amici neanche sentiamo tenerti alle nove
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione BY-NC-SA 4.0