"Controluce" rubrica di Luigi De Marchi

è arrivato in libreria in questi giorni un corposo volume intitolato L'antimeridiano che contiene l'opera omnia di Luciana Bianciardi
Uno dei rari scrittore indipendenti italiani di cui oggi ci sembra sia andato perduto anche lo stampino
Nato nel ventidue a Grosseto si era dovuto sorbire la guerra fascista
E crollato il Partito d'Azione di cui si era in lite ove si era inizialmente iscritto con una scelta non certo casuale era poi confluito nel Partito comunista
Ma per il suo ingegno estroso e libero quella militanza non poteva durare granché
E difatti già nei primi anni Sessanta pubblicò un libro ovviamente autobiografico il lavoro culturale
In cui denunciava con pungente sarcasmo il conformismo il servilismo degli intellettuali organici comunisti e dei loro i muri di provincia
Così Bianciardi abbandonò la nativa Grosseto e tentò nella Milano del boom del Pirellone la sua avventura anarcoide
Era quella la sua vera vocazione e non a caso nel settantuno pubblicò un romanzo dirompente
La vita agra ove descriveva le sue tribolazioni di intellettuale solitario rimbalzato tra il conformismo della borghesia danarosa milanese
I lampi conformismo degli intellettuali qui confortevolmente militanti dal libero fu poi tratto un film di grande successo interpretato da Ugo Tognazzi
E per bilanciare di fu quello il momento di massima c'è libertà e probabilmente di massima speranza
Può appunto in quegli anni che lo conobbe la riforma non ricordo ne ha neanche come
E che diventammo amici
Lui aveva Cresme per la mia battaglia di liberalizzazione sessuale amorosa un grande entusiasmo tanto da dedicarmi un racconto divertente geniale la solita zuppa che ricompare oggi nell'opera omnia
Nel racconto viene ampiamente rievocato il clima vibrante degli incontri dei dibattiti che si sviluppavano anche a Milano intorno alle mie idee
E in quel contesto si dipana la vicenda paradossale dell'eroe si fa per dire di una strana città anche stavolta raccontava il protagonista mi sentivo in colpa non era solamente la paura che Marisa poi me lo leggesse in faccia quello che avevo fatto
Non era solamente la vergogna che poi colleghi d'ufficio mi sorride essere in quel modo complice perché anche loro
Comunque il protagonista blog rischi rispetto alla tentazione e lo vediamo camminare col cappello calato sugli occhi il bavero alzato lungo muri di un quartiere degradato infilarci in un portone squinternato salire una scala sbrecciati e suoni solare a una porta malandata
So devono sferragliare di Catenacci la porta e si socchiuse
E quando il nostro è stato riconosciuto ci spalanca su una megera che lo saluta con toni servili buongiorno dottore grazie ad averci lavorato e lo introduce in un salotto con specchiere dorate e poltrone in velluto rosso
Come sempre la Fiorentina vero dottore domanda la ruffiana sì sì la Fiorentina risponde impaziente il nostro eroe si siede in attesa nervosa
Dopo qualche minuto si odono dei passi nel corridoio la porta del salotto si spalanca ed entra al prosperosa fan pesca con un vassoio d'argento in cui campeggia una stupenda bistecca alla fiorentina
Il protagonista si avventa sulla bistecca l'afferra con le mani la divora morsi sport trovandosi sugo sul mento e sugli abiti e finita la festa ci succhia le dice se le asciuga nel fazzoletto poco dopo la megera rientra si accerta che il cliente sia soddisfatto
Chiede la bistecca
Un prezzo esorbitante che viene pagato senza batter ciglio egli accompagna l'uomo alla porta
Collegandolo con il solito attorno ossequioso e torni presto dottore torni presto si scopre così che in quella strana società è severamente vietato mangiare in modo variato i cibi che più piacciono
Perché appena raggiunta la maggiore età ciascuno deve scegliere il cibo e gli sarà assegnato per tutta la vita e il nostro povero eroe aveva scelto il semolino
In quella strana società come le madri si confidavano con orgoglio le prodezze masturba storie dei loro bambini o chiederanno ai fornitori rimandare per le consegne a domicilio il garzone più superdotato sessualmente
Per un verso del Tina
E infine negli uffici mentre ciascuno si ritirava in luoghi appartati a consumare il suo mere in vino
Le segretarie potevano essere scaraventato e sulle scrivanie o dei dirigenti potevano avventarsi sui dipendenti palestrati per consumare Koichi forsennati ebbene un certo professor Marco De Luigi
Aveva pubblicato un libro scandaloso dal titolo cibo e civiltà
Trasparente allusione alla mia opera prima stesse civiltà pubblicata da Laterza nel settanta ove sosteneva la bizzarra tesi che ciascuno aveva il diritto di alimentarsi come meglio credeva e desiderata
E poco dopo un altro autore di cui non ricordo il nome pubblico un altro analogo racconto a me dedicato intitolato Santa scienza certamente tanta scienza il racconto di Vian certe mi incoraggiarono in quegli anni solitari dicendomi che il mio messaggio di libertà morose era riuscito almeno a evidenziare i paradossi
Del moralismo tradizionale ma quando commosso dal suo entusiasmo che li abbiam Cervi di unirsi alle nostre battaglie sociali e politiche che stavo conducendo contro l'esplosione demografica e gli altri tragici corollari dei tabù sessuali lui mi rispose seccamente
L'obeso io sono uno che è appena dice una cosa seriamente deve andare davanti allo specchio e farsi una pernacchia
E lì compresi il limite della personalità di Bianciardi che era un grande geniale ribelle ma non un rivoluzionario rivoluzionario autentico come egli stesso pensata
Perché mi mancava lo spirito costruttivo e la fiducia profonda Mincio i sogni
Eppure amici quanto sono rari anche oggi in questo paese di coristi i solisti come Luciano Bianciardi
Grazie e amici ci sentiamo venerdì alle nove