"Controluce" rubrica di Luigi De Marchi

In un lungo articolo su Repubblica intitolato un mondo senza senso
Umberto Galimberti sembra candidarsi al titolo di super laico duro e puro recensendo il recente libro d'un laico al suo apparire molle ambiguo questioni di fede chi Peter Berger in quel libro Berger direttore del Centro di studi religiosi internazionali dell'Università di Boston
Tenta di dimostrare che anche da laici anche dagli scettici anche senza sentirsi minimamente vincolati da nessuna autorità religiosa chi può abbracciare il cristianesimo e non in quelle modalità generiche di recente condannate da papa Ratzinger
Ma sottoscrivendo riga per riga tutti gli articoli del credo professato dei cristiani
Secondo Berger dunque la fede oggi non può più essere data per scontata perché la modernità con Messico e migrazioni le sue comunicazioni di massa le sue mille contraddizioni
Mina quella forma di consenso sociale omogeneo
Che era il fondamento dell'accettazione generalizzata e acritica di una fede oggi la vede bisogna dunque cercarle sceglierla senonché quale che sia lo strumento prescelto per cercare l'avete
Il magistero ecclesiastico la lettura della Bibbia un'esperienza mistica
Anch'esso deve fare i conti con la critica corrosiva del moderno pensiero filosofico scientifico
Qual è dunque per Berger la rocciosa realtà su cui si fonda il ritorno alla fede cristiana
Esattamente fatto che in ogni percorso di ricerca religiosa l'uomo trova da un lato il silenzio di tiglio ad all'altro anche il proprio testardo che insormontabile bisogno di significato
Insomma scrive Berger senza una realtà che trascende quella ordinaria della vita quotidiana
Non riusciamo a dare un senso alla nostra vita e al mondo che ci circonda e in ultima analisi la religione io conclude e lo strumento che dà significato alla nostra vita
Per quanto mi riguarda non condivido affatto la esiti perché sembra tagliata su misura della turba degli opportunistiche nell'America di Bush come nell'Italia di Ferrara
Hanno scoperto le gioie e i vantaggi dello conversione sulla via di Damasco ed un passaggio per ruolo di mangiapreti a quello di baciapile
Ma l'alternativa laica proposto per tale Imberti mi sembra anche più deprimente di quella suggerita da perdere vediamo in breve antidoto Galimberti sostiene che il bisogno di significato sarebbe solo il prodotto di una cultura quella giudaico cristiana di cui siamo rampolli e ritenendosi evidentemente superiori certi bisogni bamboccioni Ski aggiunge
In realtà devo essere chiaro editor per pormi il problema del significato della vita altrimenti come accade nel mio caso quel problema non mi passa neanche per l'anticamera del cervello
La questione del senso della vita e delle cose nasce infatti all'interno della tradizione giudaico-cristiana
Francamente non capisco dove Galimberti abbia aiuto questa sua conclusione apodittica in realtà la ricerca del significante un bisogno antico quanto l'uomo
E lo troviamo già nella filosofia greca di mezzo millennio anteriore alla civiltà cristiana o nella religione buddista del tutto indipendente dalla cultura giudaico-cristiana
Mentre la credenza in una vita ultraterrena come credo di aver dimostrato nella mia opera lo choc primario e testimoniata addirittura nelle sepolture Neandertal Liliane
Gli ottanta un cento mila anni fa è uno dei massimi psicologi stampo umanistico
Victor Franca
Lo aveva chiaramente intuito quando scriveva già negli anni Cinquanta in polemica comprò ideato Blair che bisogna essenziale dell'uomo non è il bisogno di sesso o di potere ma il bisogno di significato
Garimberti non sembra rendersi conto che il bisogno di significato non nasce solo dal dolore come gli dice
Perché la storia stessa di input da un principe amato dal padre e dalla sua diletta sposa e circondato solo di gioia
Che esce dal suo giardino incantato per conoscere il mondo e cercare la sua verità ci dice che quella ricerca può nascere anche dalla felicità
E poi come lo stesso punta ci ha insegnato il dolore è inseparabile dall'esistenza
Se non altro perché è come gli studi sull'angoscia hanno dimostrato l'inversione della coscienza nel corso dell'evoluzione umana
Ha portato all'uomo alla coscienza del proprio destino di morte e alla partecipazione disperata l'agonia dei suoi simili più amati
Così che tutte le religioni e non solo quella giudaico-cristiana
Possono essere viste come altrettante formazioni reattivo difensive dinnanzi all'angoscia della morte
Non a caso la religione spiega perché Galimberti vede solo come lo strumento cruciale della psiche umana per dare un senso alla vita
Risultata meno prioritaria del bisogno di significato nella lotta dell'uomo contro il suo malessere esistenziale
Fin dagli anni Cinquanta infatti le ricerche di Hermann fai sull'angoscia di morte tra i pazienti terminali hanno rivelato che i credenti non erano meno angosciati dei non credenti dinanzi alla morte incombente
Mentre i pazienti di gran lunga più sereni sono risultati gli uomini e le donne che sentivano di avere vissuto una vita significativa ho detto altrimenti di esserci sostanzialmente realistica
Dinanzi a queste realtà il sarcasmo con cui Galimberti tratta la ricerca umana e il PD significato e se ne proclama immune appare non segnale di superiorità intellettuale
Ma solo di patetica arricchita o rimozione
Del resto penso che la ragione centrale per cui il pensiero e la società liberale sono approdati all'odierna crisi vada cercata proprio nel fatto che hanno ridotto la libertà al consumismo l'amore a banalità sessuale
E la speranza scetticismo c'entra per rispondere a questo centrale bisogno umano di significato
Per parte mia crede invece che se le religioni dogmatiche transazionali appaiono spesso alla mente dell'uomo moderno patetiche favolette consolatorie
La religiosità come perforante percezione intuizione umana di una porta che ci trascende che da appunto un senso alla nostra vita non sia affatto per considerare illusoria se
Come tutto sembra indicare
L'essere umano è la più alta espressione dell'evoluzione vitale non è assurdo pensare che i sogni di amore letta giustiziare Monia immortalità creatività e compassione
Portati dall'uomo
In un processo vitale finora sottoposto al dominio delle leggi crudeli e monotoni della natura siano anche i sogni della ditta e che noi siamo forse su pressione del tentativo della vita di riorientare il suo corso
Insomma umanesimo liberale mi sembra trovare il suo significato fondamentale in una sorta di religione dell'uomo in una religiosità che ci fa sentire capire che siamo portatori di una rivoluzione cosmica
Perché è bello vivere e morire per i sogni dell'uomo e della vita
Grazie cari amici noi ci sentiamo venerdì alle nove