"Controluce" rubrica di Luigi De Marchi

Danni l'intuito popolare bolla col termine carità pelosa un certo tipo di compassione beneficenza non esattamente disinteressati che da secoli allignano nel mondo clericale burocratico
Due tragicomici esempi di questo assistenzialismo auto assistenzialistico
Mi sembrano la Caritas dai cui bilanci ufficiali risulta che il novanta per cento dei fondi raccolti per opere di assistenza e beneficenza sono spesi per pagare i benefattori cioè il personale dell'organizzazione
E la Mao cioè l'organizzazione creata dalle Nazioni Unite per combattere la fame
Ove una percentuale identica dei fondi ricevuti
Finisce nelle tasche nelle bocche dei suoi funzionari che oltre ad assicurarsi stipendi alloggi e privilegi sontuosi
Ad ogni congresso si offrono banchetti Gargantua rischiando appiattita i migliori vini e spumanti d'ogni paese
Credo che sia giunto il momento di parlare anche di liberismo peloso è un momento per me molto amaro dato che sul piano teorico sono un convinto liberista ma anche necessario e doveroso
Già negli anni andati avevo ironicamente denunciato con quanta disinvoltura certi maestri del liberismo la Monnaie capo al ministro ex Rock David pretendessero di considerare paritario e libero ogni accordo di lavoro tra imprenditori salariato ignorando la condizione di inferiorità e debolezza in cui la mammella miseria pongono il disoccupato soprattutto nei Paesi sottosviluppati
La mia insofferente era cresciuta finanzio servite allineamento liberista sia i divieti vaticani in tema di regolazione delle nascite sì ai patimenti indicibili inflitti da quei divieti quindici milioni di bambini morti ogni anno di gravame milioni di donne uccise da pratiche abortive clandestine
Disoccupazione di massa migrazioni disperante
Poi l'insofferenza era divenuta sdegno davanti alla tragicomica mistica ereditiera dei giovani rampolli dei ricchi imprenditori
E l'avevo denunciata questa mistica recensendo l'opera di un giovane liberista intitolata pomposamente la proprietà è sacra
è un titolo scrivevo che mi sembra molto preoccupante e non solo perché tutto quanto è stato proclamato sacro dalla verginità alla madrepatria ai dogmi religiosi e politici è sempre stato fonte di sofferenze infinite
Ma anche e soprattutto perché esaltare la proprietà indipendentemente dal lavoro che la produce significa scaricare le basi stesse dell'etica liberista
Mentre infatti le ricchezze accumulate da un imprenditore sono di solito un corrispettivo dei tesori di creatività e intuizione capacità organizzativa e manageriale che egli ha portato nel suo lavoro e nella società
Insomma dei suoi meriti l'unico merito di un figlio di papà sembra essere in merito spermatico un po'pochino per investirci intorno un'etica e tanto meno una mistica della proprietà
La burocrazia spetta al può essere definita parassitarie sfruttatrice proprio perché ha i suoi redditi a volte sontuosi non corrisponde alcun alcun lavoro utile
Il Turchetti differenzia dal burocratese di grazia il piglio arredi Piero di papà o di mamma sì concludevo con buona pace di piombini di Berlusconi e degli altri mistici dell'eredità
E proprio l'eredità il tallone d'Achille dell'etica liberista classica
Ma il colpo di grazia e gli entusiasmi per il liberismo duro e puro mi mi è stata l'assestato quando nel due mila due Confindustria
Del cui comitato scientifico faceva parte mi affidò il compito di preparare una relazione sul problema dell'immigrazione
Nel giro di alcune settimane presentare un'ampia relazione in cui documentavo e denunciato la grave minaccia anche terroristica che l'aperturismo indiscriminato verso l'immigrazione comportava per il Paese
Al termine della relazione l'allora presidente D'Amato si congratulò con me
Ma nonostante quelle congratulazioni la mia relazione caso unico nella storia del comitato scientifico di Confindustria non fu mai distribuita agli scritti
Evidentemente i grandi imprenditori volevano continuare nella politica della prima primo immigratorio perché vedevano Ines è uno strumento prezioso per assicurarsi manodopera a buon mercato
Quell'amara scopertamente né oggi confermata dalla notizia che la Camera di commercio francese ha scatenato una battaglia per bloccare in Parlamento una legge che vuole dopo la rivolta delle banlieue
Limitare l'immigrazione e inasprire i controlli tra gli immigrati
La cosa è tanto più grave in Francia
In quanto pochi anni fa Tolosa un immigrato clandestino si fece esplodere in un grande stabilimento chimico della città uccidendo ventinove compagni di lavoro inerente oltre due mila cittadini
Insomma a quanto pare molti imprenditori privi di coscienza civile sembrano disposti ad anteporre i loro interessi e profitti alla nostra sicurezza
E quanto ai grandi vantaggi che deriverebbero a noi tutti dalla manodopera economica assicurata dall'immigrazione e tempo che tutti sappiano che quella manodopera in apparente economica al costieri salatissimi per noi
Uno studio recentemente condotto in Colorado accertato che l'istruzione ed ogni figlio di immigrato costa alla scuola pubblica e quindi al contribuente circa venti milioni di vecchie lire l'anno
E il costo medio dell'assistenza sanitaria si aggira sui dieci milioni di vecchie lire ogni anno per immigrato quanto infine al danno inflitto alle paghe dei lavoratori autoctoni autoctoni dal flusso continuo di immigrati disposti a lavorare per paghe minime è stato valutato negli Stati Uniti in una cifra astronomica
Tra i centottanta mila miliardi di vecchie lire ogni anno
La manodopera fornita dall'immigrazione decantata di buon accordo dai demagoghi terzomondista sì ed ai magnati di Confindustria e dunque sicuramente provvidenziale ed economica per loro
Ma non certo per la nostra classe lavoratrice per il contribuente italiano granché cari amici non ci sentiamo venerdì alle otto e cinquantacinque