Tra gli argomenti discussi: Politica, Psicologia.
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Rubrica
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psicoterapeuta
Mi è capitato per le mani con un paio d'anni di ritardo
Un libro del rinnovate economicità Marco Zucchi docente di economia politica all'Università Statale danese di Roskilde e condirettore del master d'eccellente livello per cooperazione internazionale presso l'Università di Napoli
Che mi ha dato per il suo titolo ambizioso e seducente sconfiggere la povertà
L'opera contiene anzitutto una panoramica della povertà odierna nel Terzo Mondo elencando quelle che secondo l'autore ne sono le cause essenziali
E dall'elenco emergono subito con chiarezza i sentimenti veri sentimenti antioccidentali di globali per i quali peraltro un rettore ribellare liberale come me non si meraviglia di certo
Dato che ci sono all'occhio realmente prevalenti nel nostro mondo accademico cattocomunista
Le cause ricordate giunti per la povertà nel mondo sono nell'ordine il colonialismo e glielo Collino lirismo accidentale
Il malgoverno delle classi politiche locali peraltro attribuito alla nefasta eredità coloniale
L'indebitamento estero attribuito anche se naturalmente la voracità dei governi e degli istituti di credito occidentali forse anche perché i soldi di quelli comunisti islamici non si sono visti neanche col binocolo
E le guerre civili e interetniche
Nelle quali viene vanificato il ruolo in essere svolto ai non meglio definiti interessi economici delle grandi potenze occidentali e minimizzato quello svolto dai fanatismi religiosi e politici interni esterni
Lane circa tonici comunisti e nazionalisti
La seconda parte del libro espone lei politiche messe in campo per contrastare la povertà durante il secolo scorso
E qui l'autore bontà sua riconosce in qualche pagina gli effetti rovinosi dell'industrializzazione portata promossa da spalle Inc
Ed è la Turchia regimi comunisti senta mai precisare tuttavia le radici teoriche marxista e leninista e piccole tragedie
Ma le sue critiche sono soprattutto soprattutto rivolte alle illusioni via via proposte dagli esperti occidentali
E cioè dai cosiddetti miracoli dell'innovazione tecnologica rigore finanziario e creditizio allo smantellamento dei controlli statali
All'esaltazione delle politiche liberiste al passaggio dal fallimentare Vuelta spetta al ruolo specchio di stampo blairiano
Che ha negato i sussidi ai disoccupati ai disoccupati indisponibili ad accettare i lavori che ieri ha offerto infine la terza parte del libro espone la ricetta proposto dall'autore per sconfiggere la povertà
Purtroppo come tipico della demagogia Šimić prese queste ricette elenca molti obiettivi generici e condivisibili omettendo però di precisare i mezzi idonei a realizzarli
Ecco dunque la ricetta di primo più democrazia e libertà ottima idea
Peccato che a conculcare la democrazia e la libertà dei popoli del terzo mondo siano quasi sempre le orribili oligarchie locali che nove volte su dieci ostentano una forte ostilità politico-religioso verso l'Occidente se il conto
Più crescita economica e meno disuguaglianza già ma come realizzare questi due auspicabili obiettivi John qui si guarda bene dal precisare terzo migliorare il quadro macroeconomico e finanziario a favore dei più poveri anche qui la domanda resta ma come quarto
Promuovere forme dignitoso di lavoro idea splendida ma dove le braccia abbondano è fatale che il loro valore la loro retribuzione diminuiscano
Perché si troveranno sempre lavoratori disposti ad accettare compensi minimi pur di evitare la disoccupazione la fame
Quinto
Aumentare le spese sociali a tutti i livelli
Non superi sembra ignorare quanto siano minime soprattutto nel Terzo Mondo le risorse finanziarie disponibili
Rispetto ai bisogni e quanto spesso le risorse destinate alle cosiddette spese sociali finiscano nelle tasche delle corrotte burocrazie locali sesta orientare la finanza internazionale per favore degli interessi dei poveri al Parco della genericità della raccomandazione
Emerge qui la tipica pretesa sinus prese perché il capitale non cerchi gli investimenti più remunerativi
Ma quelli proposti o imposti dalla politica buonista o progressista ed altrettanto tipica incapacità sinistro prese a ideare Investimenti che siano al tempo stesso remunerativi per l'investitore e socialmente utili
Da per questa impostazione ideologica non stupisce e nelle considerazioni finali del libro tutti concluda bisogna accettare che il modello di sviluppo occidentale ha esaurito le sue potenzialità
Ma e sebbene esistano nella realtà naturale le possibilità di il ridurre radicalmente la povertà manca la volontà politica di attuarle col calcio perché prende due piccioni con una fava
Liquida definitivamente lo schianto modello occidentale denuncia la scarsa volontà politica delle stesse forze progressiste
Come deve fare un autentico rivoluzionario d'accademia Valle quale ai eh
Ma a parte
La banalità e prevedibilità delle argomentazioni vorrei qui segnalare il paradosso centrale di questo libro come del resto di tutta l'opposizione dei cosiddetti esperti non solo di sinistra ma anche di destra e di centro sul tema della povertà
Come si è visto
Ne elencando le cause della povertà mi elencando i rimedi proposti dagli altri o da lui stesso
Il superesperto Marco Giovanni menziona mai neppure di sfuggita me la causa c'è cruciale della povertà cioè l'esplosione demografica del Novecento né il rimedio in età di bile cruciale cioè la regolazione delle nascite sorpresa no davvero
Al suo brillante successo accademico Marco Giordani non sarebbe mai potuta arrivare
Se non avesse saputo rispettare ossequiosa mentre il grande tabù grande rimozione delle nostre dirigente religiose e politiche in tema di sovrappopolazione
Ciò è tanto più vero per lui come per ogni economista dato che come ha detto Kerry va oltre uno dei pochi economisti capaci di guardare la realtà contemporanea con un minimo di buon senso
Chiunque creda è una crescita esponenziale può continuare indefinitamente in un mondo limitato qual è il nostro pianeta o è un passo o è un economista la battuta quei mancano tuttavia due altre ipotesi costui può anche essere un democratico oppure puntata crac cari amici ci sentiamo venerdì alle nove
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