Forum internazionale dei giornalisti

Allora cominciamo io mi presento sono Stefano Sieni responsabile esteri dell'ordine nazionale dei giornalisti
E ho l'onore di accogliere voi di parlare con i colleghi
E di lavorare per la creazione di questo Forum permanente per i giornalisti del Mediterraneo e del Golfo
Che ha già avuto una prima sessione di lavori ieri molto fruttuosa
E che vede oggi
L'evento pubblico con due tavole rotonde che riteniamo di estremo interesse e poi domani il proseguimento dei lavori
Il presidente Lorenzo Del Boca dell'ordine nazionale giornalisti vi spiegherà poi la sostanza della nostra iniziativa alla quale crediamo molto
Prima di cominciare il dibattito della mattina tra guerra e pace e doveroso a questo punto far parlare coloro che hanno reso possibile questa iniziativa penso al presidente della provincia Matteo Renzi che è stato particolarmente sensibile sull'argomento e che ci ha dato questo splendido luogo per poterci riunire l'avvocato crimini che con l'avvocato Edoardo Speranza cioè usato dal punto di vista dei fondi come Cassa di risparmio di Firenze e poi commenta e casa di risparmiose
Il collega Giovanni Rossi che è vice segretario della generale della Federazione nazionale della stampa è meglio non dilungarci troppo e a questo punto io lascio la parola al presidente della provincia di Firenze Matteo Renzi
Ho visto che i tempi con cui iniziano gli incontri dei giornalisti sono più o meno gli stessi con cui mi sarò io gli incontri dei politici per cui essendo un po'in ritardo
Farei semplicemente un saluto senza ripetere ciò che dicevamo ieri nell'in questa stessa sala a proposito del ruolo anche simbolico che io vedo in questo Palazzo
In occasione di una iniziativa come questa che tenta di riflettere e di costituire un momento di riflessione permanente sul rapporto tra la Pace e la guerra attraverso gli occhi dei giornalisti attraverso il ruolo il lavoro dei giornalisti attraverso io credo il ruolo e lavoro di tutti i membri della società
In questo senso io rivolgo semplicemente un saluto sono io che ringrazio l'ordine nazionale per aver scelto Firenze
Cita operatrice di dialogo prima ancora che di pace credo territorio aperto a ogni tipo di iniziativa in questa direzione ringrazio voi per S. per aver come dire
Iniziato i lavori in un luogo simbolico come l'Istituto universitario
Di Fiesole ieri e per proseguire via oggi all'interno di questo nostro palazzo primo simbolo della famiglia Medici primo simbolo vistoso della famiglia Medici in questo territorio
E come dire un augurio e che l'augurio del dibattito tra comunicare o dire la verità che oggi come dire campeggia anche dietro il nostro tavolo
Sia come dire un oltre che un occasione di un dibattito sia un in viso che io credo valga per tutti vale per chi si impegna nel mondo delle professioni giornalistiche
Ma vale anche per chi ha responsabilità diverse avere l'occasione di e livelli di discussione così alta autorevole significativa è per noi un onore averlo fatto in questa sala tra l'altro quest'anno il trecentesimo anniversario della scomparsa di Luca Giordano tra qualche settimana quasi verrà inaugurata una mostra particolare che ricorderà l'epopea dei medici attraverso i dipinti di di tracce le tele di Luca Giordano è un onore in più
Perché come dire ci rende all'altezza della sfida del nostro passato e contemporaneamente ci consente di proiettare uno sguardo sul presente con la capacità di costruire il futuro e non soltanto di aspettarlo temerlo
Per questo io vi auguro davvero buon lavoro e vi ringrazio di nuovo però scelto Firenze e il Palazzo Medici per questo incontro
E ora do la parola all'avvocato Michele cremini vicepresidente dell'ente Cassa dei risparmi
Buongiorno buongiorno a tutti
Io sono qui solo per portare il saluto dell'ente Cassa di Risparmio ha visto questa iniziativa con occhio favorevole fin dal primi contatti che che abbiamo avuto contatti e poi fra l'altro per me personalmente ma hanno significato dei l'incontro di un vecchio amico di scuola e quindi è stato particolarmente particolarmente gradevole
L'iniziativa perfettamente allineata con quelli che sono gli scopi pendente
Lara realizzazione di una struttura permanente per costituire un punto di incontro di dialogo per quanto riguarda il mondo del giornalismo qui a Firenze
Credo che sia un progetto importante è un progetto meritevole di sostegno di di attenzione
Firenze come ha già accennato il presidente una città
Con grandi valori culturali basta pensare al Rinascimento basta pensare in epoca più moderne anche con delle tradizioni e delle iniziative intendo riferirmi all'aprirà abbiamo avuto convegni per la pace dei colloqui del Mediterraneo l'incontro con i sindaci quindi al di là delle opinioni personale indubbiamente queste erano delle iniziative che tendevano proprio aveva favorire la conoscenza fra i popoli e le persone sempre con l'obiettivo del
Raggiungimento utili situazioni più favorevoli alla pace
Noi come ente Cassa Risparmio Firenze abbiamo già preso un'iniziativa
Analoga che la realizzazione di una cattedra di studi e ricerche per il Mediterraneo presso l'Istituto universitario europeo già sono già diversi anni che questa cattedra svolge il suo compito ha visto la presenza di rappresentanti dei vari settori economici culturali e politici sociali provenienti dai Paesi deve che si affacciano sul Mediterraneo quindi paesi dell'Asia Minore paesi del del nove e del Nordafrica oltre ai Paesi dell'Europa
Indubbiamente l'Italia si trova al centro di quest'area in una posizione direi strategica Firenze se è forse la terra ideale per l'approfondimento di queste tematiche una iniziativa c'è anche della Comunità europea come sapete con sede a Barcellona
Però devo dire forse queste problematiche non riescano a raccogliere una sufficiente sufficiente attenzione sopra e quindi tutto ciò che viene fatto per favorire il dialogo fra questi mondi culturale
Che in qualche misura forse anche per tradizione tramite si ripongono imposizione antagoniste voi sapete che quando c'è la la la la la presenza anche di motivazioni religiose i problemi si divide diventano diventano più difficili
Quindi veramente importante che queste due sponde la sponda nord della sponda sud possano incontrarsi dialogare
Il tema di oggi se non sbaglio è quello di comunicare o dire la verità
è un tema indubbiamente molto molto interessante io non sono assolutamente in grado di potere intervenire su questo semplicemente una riflessione uno potrebbe pensare che dire la verità sia forse così a colpo da preferire rispetto a comunicare però quale verità quindi qui che viene fuori credo il problema perché le verità ma evidentemente sono soggettive e quindi si rischia poi la verità manca manca nell'ombra vide un tema molto molto molto attraente molto molto interessante
Su cui mi auguro che i lavori che voi andate a a svolgete possano veramente portare a dei risultati positivi non voglio rubargli ancora tempo quindi oltreché porgervi il saluto dell'ente l'augurio di una buona permanenza in questa in questa nostra città vi faccio anche un augurio di buon lavoro grazie
Grazie alla borgata tremendi ora la parola a Giovanni Rossi vice segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana
Tre vi porto il saluto della Federazione nazionale dalla stampa italiana
Anche a nome del segretario generale Paolo Serventi Longhi è impegnato in una missione in America Latina per conto dalla Federazione internazionale dei giornalisti
E del presidente della Federazione Franco Siddi che impegnato in diverse iniziative sindacali che sono in corso
In varie località d'Italia anche in questo fine settimana
Ritengo importante la collaborazione tra ordine e sindacato dei giornalisti italiani sui temi e nel campo dei rapporti internazionali
In questa occasione in questa occasione di Firenze
Il coordinamento tra noi è stato possibile grazie al ruolo assunto nell'organizzare questo evento da Informazione senza frontiere un organismo costituito già da alcuni anni per volontà della Federazione nazionale della stampa italiana dell'Arci e dalle ACLI
E che voglio qui pubblicamente ringraziare per il lavoro svolto per il lavoro che svolgerà su questi temi per il lavoro di approfondimento e anche per il lavoro meramente se così si può definire organizzativo
C'è bisogno c'è molto bisogno
Che i giornalisti di queste cruciali aree del mondo si incontrino e discutono dei loro problemi
Che essendo i problemi dalla libera informazione libera innanzitutto dai condizionamenti dei vari governi nazionali
E del diritto stesso dei cittadini ad essere correttamente informate sono per noi e credo che non sia un atteggiamento esagerato prioritari
Anche per misurare il grado di civiltà che in queste aree siamo riusciti a realizzare pensavamo fosse l'occasione Cuesta per chiedere solidarietà per la liberazione di Giuliana Sgrena
Invece siamo qui anche per chiedere chiarezza e verità su quella vicenda
E per dare ribadire la solidarietà piena ai colleghi francesi per la liberazione di trovare s'per ribadire che siamo a fianco di tutti quei colleghi che lottano per poter esercitare correttamente la loro professione che sono oggetto di violenze esercitate da tutte le parti in lotta
Come avviene in Iraq colleghi la cui libertà e coartata per impedire loro di raccontare ciò che veramente accade nei luoghi del conflitto
Per tentare di piegarle ad essere strumento di parte anziché di verità come recita peraltro il titolo di questo dibattito di stamane anche in questa occasione chiediamo che vi sia un impegno preciso specifico
Degli organismi internazionali per garantire sicurezza e libertà di movimento per i giornalisti per gli inviati nei luoghi dei conflitto oggi viviamo una situazione assai difficile dal punto di vista dell'informazione
Dall'Iraq rischiano di avere solo informazioni selezionate e prima trattate da le parti in lotta
Non abbiamo diciamo così la possibilità di avere informazioni terze
Più fondate più credibile e questo è un problema che riguarda la libertà d'informazione è un problema anche di civiltà un rilevantissimo problema di civiltà penso che tutti assieme dovremo continuare a porre questi problemi all'attenzione degli organismi internazionali non ultimi quelli espressione dell'unione europea
Comunque continueremo a discutere di cooperazione tra noi giornalisti del Mediterraneo
Nell'assemblea promossa dalla Federazione internazionale dei giornalisti in Spagna dal quattordici al diciassette aprile
Un'iniziativa che si svolgerà col pieno sostegno dalla Federazione nazionale della stampa italiana buon lavoro ai colleghi e buon lavoro soprattutto ai colleghi nostri ospiti
Grazie Giovanni ora la parola Lorenzo Del Boca presidente dell'ordine nazionale dei giornalisti
Si aggiunga anch'io i miei saluti
Alle autorità
Le autorità consolari ai direttori che partecipano a questo dibattito e singoli colleghi
E sono saluti personali qualche modo sono salute sono incaricato di fare a nome del ministro Buttiglione che avevamo invitato a questa manifestazione
Che non ha potuto venire che imparo mi prega di fare gli auguri cordiali di buon lavoro i giornalisti ai docenti e agli intellettuali e agli studenti che partecipano a queste sessioni di lavoro
Il ministro dice che questa è un'iniziativa di alto profilo che il libro giornale disco internazionale può assolvere nell'incrementare il dialogo il confronto tra l'Europa e i Paesi vicini del Mediterraneo
E infine sostiene che la frontiera dell'Europa deve ampliarsi sempre più nella direzione del bacino del Mediterraneo
In un quadro di integrazione multiculturale rispettosa delle diversità delle proprie tradizioni delle proprie radici e della propria identità
Insieme saluti naturalmente al ringraziamento ringraziamento per il lavoro che colleghi hanno fatto ieri che faranno oggi che faranno domani e non lo spirito di collaborazione con un entusiasmo davvero significativo
Però certo ringraziamento più sincero cordiale se possibile affettuoso qua
Al Presidente della Provincia Matteo Renzi che ha messo a disposizione delle strutture che tolgono il fiato e che sottolineano con la bellezza del luogo l'importanza dell'avvenimento
E naturalmente la Cassa di risparmio che invece ha reso possibile dal punto di vista finanziario perché tutte le grandi iniziative devono avere gambe per camminare
Ieri abbiamo avuto occasione di ringraziare personalmente di applaudire l'avvocato speranza oggi lo facciamo con il vice presidente Grammy dal quale davvero porgiamo il senso dalla gratitudine
Per quello che ha reso possibile
Parlando del Mediterraneo e mettendo sotto la lente di ingrandimento
I problemi di una zona a noi vicine però vasta perché
Tocca le sponde del Nordafrica che si spinge fino al Golfo e risale fino alla Slovenia significa tenere presente
Che ci sono accanto a loro zone nei le quali il lavoro non è minimamente comparabili
Nel senso che ogni paese ha i suoi problemi
L'Italia il suo in qualche modo l'Italia è diventata simbolo di una difficoltà di informazione però in altri Paesi a poche centinaia di chilometri e a poche ore di volo si rischia fisicamente l'appello e quindi ha ragione Giovanni Rossi sottolineare la vicenda di Giuliana Sgrena
Chiederei intervento per Proraso Benassi
E però ricordarsi come ci hanno sottolineato ieri i colleghi che vengono dall'Oriente che conoscono più propriamente le vicende di questi Paesi tre Bollati che una collega di Mosul è stata sgozzata e che un'altra collega incinta di otto mesi è incarcerata e niente niente partorirà in carcere
Ora io di queste colleghe non conosco il nome
E me ne scuso
E se dovessi citare il loro nome lo dovrei leggere Silla bando che storpiato
La loro pronuncia probabilmente storpiato anche il loro significato
E di questo in qualche modo mi scuso e me ne vergogno perché vuol dire che colleghi che sono così vicini sono nello stesso tempo così lontani da risultati estranei
E però un forum del Mediterraneo che vuole formarsi deve tenere presente che questi non sono affari di un altro Paese ma sono affari nostri
E che tutto quello che viene fatto un giornalista viene fatto alla categoria in terra
E dovremmo prenderci l'impegno di considerare uguali tutti quanti noi e che quello che vale la pena di fare per colleghi Italianieuropei deve essere un impegno farlo anche per quelli che sono fuori dall'Italia fuori dall'euro
Per questo riflettere sulla informazione sul Mediterraneo non è tempo perso
Il Mediterraneo è il frigorifero della nostra storia
Gli archeologi Marini riescono a portare alla luce le navi
Che millenni fa hanno solcato questo mare che era una porta un ponte di congiunzione
Trovano navi che erano cariche di olio di Olivetti alimentari di marmo
Di tessuti di pietre preziose
Che rappresentavano il commercio dell'unità economica della prima grande comunità europea che era stata inventata prima che fisicamente si scrivesse una carta è un documento Shay
Certo in mezzo alle navi che portavano olio e beni preziosi c'erano anche le navi di guerra
Perché i Paesi del Mediterraneo si sono affrontati hanno guerreggiato e anche aspramente
Hanno commesso delle atrocità inenarrabili però non paragonabili all'atrocità dei tempi moderni anche soltanto in percentuali e quando ci sono state battaglie anche distruzioni e mai si è distrutta una civiltà si è piuttosto assorbito il valore dell'altre civiltà in quella nuova i romani hanno distrutto Cartagine
Hanno sparso il sale sopra le rovine a dimostrazione che non volevano che ci fosse più niente ma cartaceo non è scomparsa
Cartagine sopravvissute che Roma e nello stesso anno il centoquarantasei avanti Cristo i romani hanno distrutto anche Corinto
Ma non hanno distrutto la civiltà greca perché anzi al contrario gli stessi latini hanno dovuto ammettere che la civiltà greca viveva in quella latina
Fare un vincitore greci Catti c'è per e quindi questo vincitore che rabarbaro
Rozzo e un po'arrogante alla fine si è lasciato conquistare dalla gentilezza e dalla civiltà dei greci
Coloro che erano più colti fra i romani parlavano il greco e quanto dovevano scrivere un'opera letteraria davvero usciti usavo ristretto
Ora io mi rendo conto che un ragionamento del genere può essere sottoposto a una critica anche feroce
Perché si ride ci si rivolge al passato quando non si sa che cosa dire del presente e del futuro
Ma non è così
Perché il nostro presente c'è se esiste il nostro passato
E soltanto con un passato c'è un presente perché soltanto il Presidente dà origine al futuro
Chi sbaglia storia sbaglia politica
E purtroppo che sbaglia politica e costretto a ripeterla tante volte fino a quanto non riconosce la gli errori
Il Mediterraneo è diventato un centro di riferimento comune era tre mila anni fa
Le dinamiche geopolitiche che prima si sviluppavano fra Washington e Mosca adesso sono nell'Oriente nel Medioriente
E sono i problemi dell'emergenza della immigrazione che si porta dietro il problema della criminalità della prostituzione dalla droga oppure problemi politici di governi che non parlano fra loro e allora noi dobbiamo scegliere se queste cose le vogliamo dimenticare o le vogliamo affrontare
I giornalisti non possono risolvere beninteso però possono parlare
E il fatto di parlarne significa in qualche modo indicare una strada per una soluzione che certo tocca ai politici resta da domandarsi noi
Giornalisti questo avvio di terzo millennio
Ma anche noi cittadini europei o nordafricani di terzo millennio se noi per il futuro avremo lo stesso coraggio la stessa saggezza
Che in passato hanno avuto idee curdo i Seneca chissà Contini più corta
Grazie Lorenzo
A questo punto abbiamo finito dalla
La gradita parentesi le dei saluti iniziali con l'introduzione del presidente dell'ordine dei giornalisti entrato nel vivo dell'argomento e che cominciamo a trattare subito cambiamo di posto vengono gli ospiti dei comici al primo dibattito ringrazio ancora Giovanni Rossi l'avvocato tremendi il presidente della Provincia Matteo Renzi
Dieci cinque dieci minuti per sistemarsi e poi partiamo con il primo dibattito
Tra guerra e pace
Padre storico del Manifesto
Carriere antica
Una cuffia se ti serve
Che ringrazio davvero per la sua partecipazione così come ringrazio caldamente Giancarlo Mazzuca direttore del quotidiano nazionale
Siamo ancora in attesa non so se è arrivato di Fouad Allam editorialista della Repubblica e poi aveva dato ha dato la sua adesione il direttore del TG cinque Carlo Rossella ma comunque siamo in attesa anche di lui
Intanto noi andiamo avanti andiamo avanti non gli ospiti stranieri che ci sono
Diventati graditi amici in questi due giorni
E quindi chiamo al tavolo a sella chi è fra redattrice del quotidiano al forate che viene da Baghdad Iraq
Lui li ha Kamov guarda direttore della rete della radiotelevisione asciugato Iraq
Poi sta per arrivare regia bando portavoce ufficiale di Al Jazeera che è venuto apposta dal Qatar
Poi chiamo Sacchi One
Caporedattore del quotidiano As Safir Libano
E a Matera fatte
Iran
Nella nostra scaletta c'è anche star Buran è che è una vignettista caricaturista che viene dalla Siria non la vedo ma non so se arriva
Comunque cominciamo il dibattito mi sembra che già il il gruppo sia nutrito
Se volete prendere le cuffie per le traduzione
Ieri come ho detto all'inizio e come ha ripetuto anche il presidente del Boca abbiamo avuto una prima sessione di lavoro all'Istituto universitario europeo
Con
I graditi ospiti e sono a questo tavolo e con altri che partecipano ai lavori del Forum
E
Sono emersi degli elementi molto interessanti
Che riguardano ad esempio il ruolo dell'Europa
Gli stessi docenti dell'Istituto universitario europeo
Hanno sottolineato che molto probabilmente da parte dell'Europa c'è un'attenzione particolare alla stabilità alla e alla pace nell'area ma non c'è altrettanta attenzione e l'altrettanto sostegno a quella che è la cosiddetta libertà società civile e quindi alla libertà di espressione
E al al giornalismo e questo è molto importante perché dovremo discutere anche di quello che l'Europa può fare
Per aiutare i paesi dei quali stiamo parlando
E perché il concetto della stabilità e della pace sia inteso come un qualcosa che si deve raggiungere si può raggiungere ma ovviamente come hanno detto anche alcuni colleghi ieri al Forum per esempio a Matera fatte il collega iraniano
Non possiamo parlare di stabilità e di pace in Paesi nei quali ci sono regime che uccidono i giornalisti che li imprigionano
In Paesi nei quali ci sono regimi che non danno spazio non soltanto alla libertà di espressione ma la libertà stessa degli individui quindi come vedete anche questo argomento è un argomento importante da trattare cioè il rapporto dell'Europa con il Mediterraneo con i paesi del Medioriente
E la necessità che l'Europa si muova e si muova molto di più per agevolare questi processi di democratizzazione e per agevolare anche la libertà di espressione
Vi faccio soltanto due numeri che sono stati riferiti ieri dal dall'amico Mario qua storni che componente del comitato esecutivo della federazione internazionale dei giornalisti
Soltanto nel due mila quattro ci risultano Centocinquanta centotrenta uccisi fra gli operatori dell'informazione
E come operatori dell'informazione ovviamente noi consideriamo tutti i giornalisti cameramen tutti coloro che fanno questo affascinante a volte maledetto mestiere
Per
Essere testimoni della realtà e per essere testimoni della verità o delle verità visto che non esiste una verità assoluta
E di questi cento trenta colleghi uccisi morti soltanto sessanta sono stati uccisi in Iraq questo un è un dato sul quale dobbiamo riflettere così come dobbiamo ovviamente riflettere già suo alcune frasi significative che sono emerse ieri dall'incontro all'università europea frasi dette dai colleghi che sono arrivati facendoci un regalo perché noi a un privilegio per noi è un privilegio averli qui al tavolo e appelli in questi tre giorni con noi che sanno arrivati direttamente da Baghdad
E qui ho accanto a Sella chiesta della quale posso dire che oltre che è una deliziosa signora un animo molto sensibile mi ha colpito la sera nella quale ci siamo visti c'è stato un rumore al bar e ha avuto un sussulto
E mi ha detto a non ci faccia caso dice ma c'è ormai un po'la sindrome degli scoppi per la vita che noi vediamo a Baghdad
Questa signora vi potrà raccontare
Quale il
Quali sono i tanti problemi per i giornalisti iracheni
Il fatto che c'è
Lei stessa è stata testimone
Delle difficoltà e delle tragedie le amiche e gli amici uccisi il problema della condizione femminile il problema delle donne che fanno il mestiere di giornalista
Lei stesse lei stessa ieri ci ha detto ma noti lo ripeterà penso che nel suo stesso quartiere non dice che fa la giornalista perché essendo un quartiere pieno di resistenti e come le definisce non può dire che fa questo lavoro perché immediatamente chi dice di fare il giornalista i reati in Iraq viene assimilato
Agli americani questo è il punto
L'altro collega William diciamo Varda chi è
Il direttore della radio televisione ha sciorinato che che anche direttore di due o tre giornali
Anche lui splendida persona che già nel suo nome racchiude un mondo perché gli ho chiesto chi chiama il William e perché lo ma ha detto che mi disse mi ha detto due giorni fa sai mio padre
Era molto hai il tempo nel quale gli inglesi avevano per conto della Società delle Nazioni l'amministrazione dell'Ira che voi sapete tutto questo comincia nel mille novecentoventi
Mio padre fece amicizia con uno di questi amministratori chiamiamoli occupanti o quello che volete
Questo questo suo amico si chiamava William e quindi quando sono nato io mi ha messo il nome guidiamo
Varda fra l'altro volto il fiore e Kamo ha la stessa radice perché riportammo urla abiti cioè il grande padre delle leggi e una delle figure alla base del delle nostre e della nostra civiltà
Tra l'altro William
E direttore oltre che di un giornale in arabo di un giornale in aramaico
Che viene letto da due mila persone a Baghdad e mi ha detto
E quando me l'ha presentato ma ha detto questa è la lingua dei Gesù ecco quindi queste presentazione che io faccio in maniera molto molto semplice molto
Umana da amico di queste due persone penso
C'è già una un il nocciolo
Di questa storia che è la storia non soltanto dell'Iraq ma che è una storia e una tragedia purtroppo che ci coinvolge tutti dal primo all'ultimo e in questa osmosi che si sta creando a Firenze fra giornalisti occidentali
Cosiddetti occidentali e giornalisti del Medioriente e delle altre parti del Mediterraneo
Ma ci rendiamo conto che prima di tutto siamo noi che dobbiamo imparare tanto ed avere rispetto nei confronti di questi colleghi ma non ci possiamo fermare soltanto a delle dichiarazioni di intenti ieri dal nostro forum è venuto un appello a conoscere la verità se mai sarà possibile sulla tragedia che è seguita alla liberazione di Giuliana Sgrena
è venuto un appello ovviamente per la liberazione della collega francese Lourenço Benares però non ci vorremo limitare soltanto agli appelli il Forum che sa che è stato costituito e che domani uscirà con un suo primo documento
Diventerà una casa dei giornali ismi intesa come un luogo nel quale i giornalisti di questa Area martoriata e calda
Possono avere un punto di riferimento possano incontrarsi possano avere una mailing list che li tiene in contatto fra di loro
Possono avere un blu PUC
Cosa molto semplice un un libro e una rubrica di indirizzi di modo che nessuno di loro si senta solo cioè noi stiamo costituendo un'associazione che dovrà aiutare i giornalisti a fare il loro mestiere
E a difendere due cose fondamentali che vanno di pari passo la vita e la verità
Perché in Paesi nei quali non esiste
La sicurezza della vita non esiste neanche la possibilità di raccontare la verità o di raccontare le verità e quindi il nostro intento è quello di cominciare dall'Iraq quando verrà il FIAT Ballou portavoce di Al Jazeera che fra l'altro è molto attivo in questi giorni proprio su questi punti e voi sapete che Al Jazeera è stata allontanata dall'Iraq
E è Luigi potrà raccontare anche tante cose che sono venute fuori che sono emerse durante gli ultimi mesi
E la necessità di cominciare a difendere i giornalisti perché noi ci preoccupiamo giustamente dei nostri giornalisti che fanno notizia ma quello che ci è stato detto in questi due giorni dagli altri colleghi e da qualche collega in maniera più accesa ma giustamente dice ma quando muoiono i nostri
Voi cosa fate
Allora quando io vedo che sessanta giornalisti nel due mila quattro sono morti in Iraq mi sento ancora più impegnato così come tutti noi a dar vita a questo Forum permanente a questa associazione chiamate lavori come volete
Che deve cominciare a dare un punto di riferimento per tutti i giornalisti
è brutto dire i nostri loro per tutti noi giornalisti senza bandiere e senza distinzione perché do dobbiamo o almeno dovremmo essere tutti testimoni della realtà
L'altro gradito ospite essa attivo Anna che è caporedattore del quotidiano a sapere del Libano
Santa sta vivendo in quel Libano del quale voi conoscerete conoscete bene il le travagliate vicende di queste ultime ore
In quelli vanno nel quale forse non molti di noi sanno che ci sono dei giovani che stanno accampati nelle loro tende da più di tre settimane
In quella che è la piazza dei Martiri che loro hanno Ria e hanno chiamato la Piazza della Libertà
E questi giovani vogliono un cambiamento democratico con tutti i problemi che ci sono con i problemi dei servizi e con i problemi della Siria delle rispiega mento signori dispiegamento no
E sarda mi ha raccontato che tutte le sere quando pur con l'incubo degli attentati quando esce dal suo giornale non può farlo a meno prima di tornare a casa di andare in questa piazza incontrare questi giovani
Io penso che questo Forum questa sala queste persone che abbiamo al tavolo
Possono parlare anche di pesto e rivolgere un pensiero ma non un pensiero soltanto astratto che non servirebbe a niente ma darci anche dei consigli per come possiamo aiutare queste persone e ovviamente facendo i giornalisti questo è un forum di giornalisti non è un forum di politici
Però come sapete spesso essere testimoni della realtà può influire
Molto sulle
Vicende anche dei vari Paesi
E a questo punto ama darà fatte di a Matera fatti ho già parlato all'inizio
A Matera fatte che parla benissimo ride l'italiano iraniano e che ci ha dato in questi giorni degli degli ottimi consigli ovviamente quindi abbiamo rappresentato anche l'Iran che voi sapete sulla scena mondiale gioca un ruolo di primo piano sulla scena mondiale sulla scena dei timori per quello possa avvenire
Mi scuso se la sono stato mi sono dilungato forse un po'troppo ma penso che forse era necessario
Spiegare quello che stiamo facendo e quello che vogliamo fare io pregherei a questo punto
In maniera paritaria i colleghi che partecipano al dibattito agli italiani e ai colleghi stranieri
E farsi delle domande fra di loro questo deve essere un dialogo non non è né una conferenza stampa né né né una serie di interventi disarticolati
Noi giornalisti dovremmo essere anche curiosi forse spesso abbiamo perso anche l'abitudine di essere sì quindi anche le curiosità purtroppo le curiosità
All'interno di tragedie immani come quelle che si stanno consumando
E quindi
Io lascio la parola a Valentino Parlato che ringrazio ancora pregando Valentino di il Luminal ci fa la sua sapienza e saggezza giornalistica e poi di fare una domanda a uno dei colleghi magari Raki ENI libanesi che possano rispondere
Ma io brevemente quanto tu dicevi che può fare l'Europa per questi per queste situazioni
Del Medioriente del Mediterraneo che sono un po'più cattivo e di quelli in Europa io credo che l'Europa dovrebbe innanzitutto cercare di migliorare se stesse quando ne parliamo di libertà di stampa e di comunicare di tutte queste cose qui beh
Anche in Europa i limiti ci sono e faremo male a trascurare come ci sono limiti anche in Italia insomma inutile parlare della concentrazione della stampa tutte queste cose qui certo in una situazione enormemente migliore di quella che c'è in
Posso in Iraq o in altri Paesi
Le domande
Alle domande che io farei soprattutto
William
E anche andarsene
E
Fare due domande una come si fa ecco io me lo domando dal giornalista come si fa a fare un giornale in Iraq come si fa ad avere le notizie prima di tutto
Cosa si può scrivere come si diffonde come si diffonde il giornale cioè tutti questi problemi come dire tecnici e la seconda domanda che faccio a entrambi noi giornali
Giornalisti europei o italiani Carlo per il giornale dove lavoro che il manifesto che cosa possiamo fare che sia utile perché alcune volte quello che noi facciamo e che pensiamo denunciamo la violenza contro quel giornalista iracheno tutto sommato poi diventa un un anno per quel giornalista iracheno questo il punto
Quindi c'è una situazione dove lo abbiamo visto anche nel caso della nostra la Sgrena e bisogna stare attenti a quello che si dice perché quello che si dice può essere controproducente in un paese come dire che in una città in un Paese occupato in una situazione dove c'è dove i servizi americani reagiscono quindi ripeto come si fa ad avere delle notizie come fa un giornale ad avere delle notizie
Secondo come
Cosa può scrivere terzo come si diffonde questo giorno
L'altra domanda cosa potete chiedere a noi che noi possiamo fare si può stabilire per esempio un rapporto cioè voglio dire oggi c'è interventi sono i telefoni tutte queste cose una telefonata al giorno
Si può avere tra il manifesto
è asciutto per esempio perché no sentirsi dire che cosa si può fare state attenti a quello che succede in Iraq che non abbiamo un po'di difficoltà voi dite come egli oppure state attenti a non enfatizzare troppo questa notizia perché poi ci torno dal nostro cioè
Un un lavoro come dire si può fare
Nel momento di internet si può fare una rete l'unico democratica c'è una parola eccessiva in questo momento mi sembra ma una rete di comunicazione una rete di di comunicazione ecco come dice qui comunicare
Io la verità è molto difficile come diceva l'avvocato prima diceva lei che parlare di verità può essere pericoloso ma comunica comunicare senza la pretesa che sia la verità cercando di non dire bugie va bene ma comunicare prima di tutto si si può comunicare anche tradito
Grazie
Grazie Valentino
William
Cominci tu a rispondere
Se risponde alle domande poi ovviamente poi dopo però poi
Sì anno saremo noi a limitare ore e ad altri suoi scendi
Bene la scritta l'attuale in Iran
Ho sparato qualcuno se Simoni per quanto riguarda il confronto a trae il ruolo dell'epoca del regime precede
A me attuale attualmente anche il PRI giornalisti adesso c'è lo porta tornita di dire quello che vogliono possono criticare il Governo il Parlamento la magistratura quindi com'è possibile
Giornale bene molto al semplice
è la capacità di stabilire
Rifondare un giornale qualsiasi giornale chiaramente non ci sono delle regole per farlo non c'è una vademecum per fondare un giornale o per essere un giornalista
Come tenere le informazioni ecco un'altra domanda ebbene questo non è è semplice non è facile nel mio Paese in quanto il movimento dei giornalisti
In pericolo in Iraq e quindi la coprire
Enti che avvengono nel Paese non è facile in quanto
Ai listini
Tagli del del terrorismo
Analisti affrontano molti problemi soprattutto
Io ho preparato il mio intervento e a questo proposito vorrei dire che ci sono molti
Uffici di centri dei giornalisti che vengono attaccati la
Visione anche è stata oggetto di o come potrei dire di un vero e proprio bombardamento
Ieri un fuoco incrociato anche se hanno mancato il bersaglio fortunatamente
A lei alza basta
Dai dati
Da tutte le testate attaccate dai terroristi i terroristi hanno attaccato gli
Per Natalie giornalisti vengono seguiti
A coloro i quali sostengono questi movimenti quindi sono molte organizzazioni molti movimenti che seguono i giornalisti affinché non dicano la verità affinché non parlino di diritti
Mani di democrazia
Ma se in che
No non favoriscano i nuovi cambiamenti dei cambiamenti verso una società civile adesso i giornalisti
Vivono una situazione pericolosa
Sono in pericolo
Tratta di una situazione estremamente pericolosa quindi e io ma i listini nella via radio televisione a volte
Sita di i riportare degli avvenimenti dei fatti perché sono la è il caso di alcune esplosioni
Comune e hanno le prove
Spesso noi ci troviamo di fronte a ostacoli considerevoli a Walter Treccani le truppe americane dunque sarà intorno ai giornalisti in qualche modo di raggiungere
I luoghi in cui l'avvenimento avviene
E quindi a base c'è anche una mancanza l'azione dei giornalisti giornalisti vengono attaccati
Devo vorrei dire anche qualcosa per quanto riguarda le nostre esigenze vorrei parlare di quello di cui noi abbiamo bisogno
Ebbene
Giornalisti iracheni hanno bisogno d'informazione come dire la verità come
Tutto come Carla iniqua
Per molti a sotto un
Datoriale quindi come è possibile prêt à alla sia per più di trent'anni la nostra si è stata privata della libertà di stampa di pensiero e di parola e quindi non è facile passare all'improvviso alla democrazia la nostra società non è in grado di gestire questo cambiamento
Ecco perché i giornalisti devono avere un ruolo didattico devono preparare le persone devo fu devono formarle affinché siano pronti ad affrontare i nuovi cambiamenti
Il dialogo tra le religioni
Il dialogo tra
Le varie culture
Lilli diritti dell'uomo
Novantanove virgola dopo dei della popolazione araba
Non ha letto la dichiarazione mondiale dei diritti dell'uomo
La società irachena è una società multiculturale
Molti Ernica senta varie religioni e quindi sono tutti a spetti sui quali soffermarsi la società deve essere educata anche per quanto riguarda i diritti umani
Un dirlo al della società civile quindi sta cambiando e stavo ma intanto sta crescendo quindi sono tutti elementi sono tutti fattori di cui non ci dobbiamo occupare
Nel corso degli ultimi sei mesi in Iraq i giornalisti si sono trovati di fronte a dei pericoli ogni giorno nella loro vita quotidiana
Come ha già detto molti uffici stampa sono stati oggetto di attacchi e quindi voglio ribadire il fatto
I giornalisti devono gestire gli avvenimenti attuali in Iraq
Devono stabilire un sistema democratico ma per quel gesto
Devono trovare il modo di informare e di preparare la società civile a gestire con la Costituzione e la diversità culturale della molti etnicità
Noi abbiamo bisogno
Sì formazione la società deve essere a formate educata in questo senso necessario o appena è che i giornalisti iracheni hanno o carenza di informazioni
E sperimenta hanno queste difficoltà quindi i giornalisti devono essere formati per poter gestire tutti questi aspetti i giornalisti iracheni hanno bisogno
Venere come
Far fronte al loro ruolo come incoraggiare la popolazione ad aprire ad instaurare un dialogo fra le varie etnie fra i vari gruppi politici e sociali in seno alla società come dire la verità queste un problema considerevole in Iraq in quanto o i giornalisti iracheni non sono abituati a a farlo e quindi bisogna fare attenzione a non confondere le le notizie che passano minacciare l'unità del Paese che possono creare confusione
E in Iraq
I giornalisti lavorano Savoldo
Per aiutare la società irachena seguire lo sviluppo al cambiamento e per porre fine all'isolamento e per sostenere lo si fa ah affinché la pace i cambiamenti democratici diventino una realtà noi sappiamo che c'è una cometa molto più di con la cristiano siriana
Ecco adesso questa comodità si è dotata di un giornale
Pubblicata nella lingua della comunità di questa etnia
E poi abbiamo un giornale anche in arabo e in aramaico
La mente l'ottanta per cento ne pubblicato in arabo e il venti per cento in altre lingue secondo un programma culturale
Che può essere l'aramaico come altre lingue altri idiomi per noi questa apertura eccezionale
Pertanto
Dei giornalisti europei da parte dei Paesi europei milioni ci aspettiamo un aiuto un sostegno affinché i giornalisti iracheni sappiano come gestire questi nuovi cambiamenti questi cambiamenti democratici in Iraq affinché si sappiano come comportare essi
E nelle prossime settimane un nuovo governo verrà instaurato verrà emanato una nuova cos'impressione e i giornalisti quindi devono sapere come delineare dei programmi
R o formare la popolazione e relativamente alla Costituzione e sistemi e in vigore in altri Paesi
Devono formare la popolazione che non sa niente dei referendum per esempio tutto questa una novità per la popolazione irachena
Molto rapidamente
Sono delle domande io sono completamente a disposizione per rispondere a eventuali quesiti grazie per la vostra attenzione stile il PPP oblio ammorba Buba Valbusa
Do il benvenuto a al nostro arrivo portavoce di Al Jazeera FIAT vanno che venuto apposta per questo foro fa dal Qatar è che è un ospite gradito ci potrà aiutare a capire qualcosa e a toglierci qualche curiosità come mai Al Jazeera non può stare in Iraq
Richard
Muore
Buongiorno buongiorno a tutti
Io vengo dal Qatar e non dal Kuwait
Cassano Paesi molto più
Bene ritengo
There's ribalta al Governo irachena iracheno il Governo provvisorio chiaramente io no no non lo conosco il motivo di questo penso che sia un peccato un peccato per tutti i giornalisti è un peccato che vengano trattati in questo modo
A prescindere da quello che può accadere o non visto beh porre questi tipo di vetro state ci sono molto molte controversie c'è un ampio dibattito in corso sui mass media fuori semmai mass media dovrebbero incoraggiare la democrazia anzi forse lo fanno ma di fatto qual è
L'obiettivo principale dei maestri media è la formazione e l'informazione
Il movimento politico non lo so non lo so anch'io ho dei dubbi vorrei discuterne con voi però penso che di fatto qualsiasi i mass media
Abbia come obiettivo quello di presentare la verità essi la verità la verità un qualcosa di soggettivo
Ciascuno di noi ha la propria verità
Mai in fin dei conti quello che i mass media possono fare quello offrire uscendo uno scenario lo in maniera equilibrata
Palista la perduta la popolazione trarre le conclusioni quindi io non non posso parlare
Di questo di questa tematica potrei parlarle a lungo ma non ne conosco le cause precise e quindi è una discussione in atto i mass media comunque non dovrebbero essere estromessi i mass media dovrebbero essere liberi liberi di presentare una visione uno scenario
Io ritengo che Argentiera estromessa dall'IRAP chiaramente non è l'unico caso è un peccato per noi per noi però comunque noi stiamo professionalmente impegnati facciamo del nostro meglio
Tuttavia
Abbiamo incontrato difficoltà incontriamo difficoltà
Sulla nostra strada penso che qualsiasi massime ebbe avere le porte aperti alla discussione al dibattito è un peccato operare gestirà dodici cooperare Giardina ma soprattutto per la popolazione irachena i quali secondo me perdono una occasione di avere un punto di vista diverso uno scenario diverso sul quale discutere comunque di fatto questo è Schivo alla libertà di stampa io voglio porre un quesito retorico
Gli alleati statunitensi non hanno bandito i mass media dirette a mente
L'hanno fatto perché hanno lasciata ad altri questo compito
Ebbene noi dovremmo sederci in cui per riflettere sul fatto i mass media dovrebbero essere autorizzati ad esprimere le proprie opinioni
A presentare i fatti nel modo migliore ancora una volta come ha già detto potrai parlare dell'estromissione del di agenzia dall'Iraq per tutta la giornata
Ma di fatto tratta di una questione tuttora aperta
è oggetto di un ampio dibattito
Vorrei parlare anche del per sono stato invitato qui e vorrei comunque ringraziare nostre colleghe italiane per aver preso questa iniziativa per averci riunito tutti qui a discutere in questione che preoccupano tutti noi
A prescindere dalle nostre origini io penso che in un modo o nell'altro noi abbiamo dei problemi dei problemi
Interessa hanno la l'aspetto politico la sfera politica la sfera sociale
Noi siamo di fronte ad una minaccia
E cioè il tentativo di manipolare il Ticino di impedirci di dire quello che vogliamo e quello che sta avvenendo in Iraq
è un esempio lampante
Delle minacce dei pericoli delle sfide che tutti noi affrontiamo penso che ieri è stata detta una cosa in cui io credo fermamente i colleghi iracheni le persone che era non lo presenti ieri lo ricorderanno i tra
A voi stranamente difficile come giornalista internazionale
Quando qualcosa di sbagliato avviene
Ne sono al Correa
E questo può consentirci di fare dei passi in avanti per quanto riguarda la nostra professione ci sono varie tematiche sul tappeto nella mia capacità nella mia professione
O o
Una volta mi sono trovato di fronte a un giornalista inglesi Paolo si chiedeva se poteva dei quesiti sulla giornalismo irachena Al Jazeera non meno di venti giornalisti che sono stati arrestati tutti i loro non sono stati rilasciati
Sono giornalisti comunque tutti i loro sono stati rilasciati dagli americani dal Governo temporaneo iracheno
E senza essere processati e tutto è finito lì
Uno di loro è rimasto per quarantacinque giorni nella prigione di Al vorrei in realtà se sapete cosa significa questo l'altro è rimasto per ottantaquattro giorni in prigione un giornalista che stava facendo il proprio mestiere il proprio lavoro è stato imprigionato
Trattata come un terrorista
A prescindere dalle denominazioni questa persona stava semplicemente facendo il proprio lavoro è stato imprigionato per ottantaquattro giorni ed è stato trattato come un terrorista e poi è stato rilasciato senza processa senza
Tre discolpa alto quindi opposto ricordarvi anche altri esempi ma soltanto due mass-media occidentali ne hanno preso parlato era iracheno era di Al Jazeera era un giornalista un giornalista che stava facendo il suo lavora a prescindere dal Paese di provenienza quindi io penso che i miei colleghi in Occidente forse dovrebbero essere un po'più tenti palle
Dei loro colleghi dall'altro lato verso l'altra sponda
Comunque c'è anche una
Come una diversità culturale una divisione culturale
Che alla fin dei conti non dobbiamo parlare sempre dell'Iraq e degli iracheni
Altri esempi altre case ecco perché questo Forum così importante perché riunisce tutti i giornalisti di entrambe le sponde
Di questa divisione culturale io penso che
Tutti noi ai sentirà la stampa italiana quella francese e quella inglesi non so per quanto riguarda quella americana comunque tutti noi vogliamo il rilascio la liberazione dei nostri amici e colleghi
Italiani francesi purtroppo abbiamo perso un collega italiano Enzo Baldoni
Ma questa deve essere valido anche per i giornalisti iracheni
Giornalisti che vivono nel Mediterraneo come potete vedere io sono molto appassionato da questo questa tematica la sento molto non perché si tratta di Al Jazeera ma perché si parla di giornalisti e il modo in cui vengono trattati secondo me
C'è stata da nessuno nessuno di noi cari colleghi
Questi episodi non dovrebbero ripetersi
Mai
A livello l'indirizzo è internazionale perché queste persone devono essere considerate colpevoli presunti colpevoli si parla di uomini e di donne
Era la dare la festa della donna quindi non dimentichiamo anche le colleghe da ogni quindi noi dobbiamo assolutamente cercare di a prendere un'iniziativa nelle prossime settimane nei prossimi mesi nei prossimi anni noi come giornalisti dovremmo re a partiti si dovrebbero dovremmo essere dovremmo essere una organizzazione a multiculturale
Billè Valley fino a che tutti i giornalisti affrontano nella loro attività grazie grazie
Azioni sia ad
E ha accolto l'invito ed estendo agli altri ovviamente che parlare di Iraq non soltanto che l'Iraq abbiamo i colleghi collega libanese un'altra collega libanese che scrive un giornale che viene pubblicata sia in Libano che in Arabia Saudita che è urgente un giornale che era di proprietà dei iTV
Che è stato uccisa nell'attentato che tutti conoscete
Il nostro amico iraniana a questo punto io chiedo a Giancarlo Mazzuca direttore del quotidiano nazionale
Di fare una riflessione che se la vuol fare con con la sintesi che dovrebbe esser Professional rischio e poi di fare le domande che ritiene ai colleghi che sono a questo tavolo partendo dalla collega dell'Iraq data dal collega di Al Jazeera dei colleghi libanese dal collega Errani
Credo che anche dunque sarà molto sintetico intanto ringrazio voi Amici del Po sinistra verbalizzato frutto forum internazionale
è importantissimo come è stato detto stamattina però l'osmosi proprio Monti così diverso di come può essere il mondo europea del mondo arabo ci può essere soltanto c'è osmosi anche per quanto riguarda l'informazione e la stanza dei è un primo passo veramente importante di questo vi devo ringraziare
Vorrei e più acuto fa una piccola riflessione
Si parla tanto di libertà di stampa di informazione e di possibilità degli inviati di guerra di raccontare le vicende belliche ho avuto la fortuna di vivere alcuni anni come che vede come direttore di potere anche e Rivera tanto lui con Indro Montanelli
Prima al Giornale poi la voce
La possibilità di potete stare a stretto contatto con Indro Montanelli mi ha consentito di capire come agiva un inviato di guerra italiano negli anni Trenta durante appunto la guerra Etiopia cuore negli anni quaranta con la seconda guerra mondiale
Magari allora come diceva Montanelli molte volte in servizi di guerra si facevano in albergo come successe Montanelli in Finlandia che in Estonia oppure anche con fortuna in particolare per fortuna Montenegro mettevo lui stesso quando ci fu la rivoluzione ungherese Montani si trovava al confine fra l'altro da Ungheria e input primo giornalista occidentale a sbarcare a Budapest ecco c'è la possibilità magari poi si prendevano anche le censure su Mutarelli
E fu poi censurato dall'ordine giornalisti allora nel di Spagna e per un certo periodo non poté più scrive corso Roma con lo pseudonimo
Ma detto questo al private del punto detta quella libertà di stampa
La possibilità di poter scrivere di guerra in quegli anni c'era ecco veniamo invece negli anni due mila veniamo alla primo al verbo del del terzo millennio e vediamo che difficilmente si può scrivere di guerra come tutti noi vorremmo in lidi Vacca
I giornalisti sono rischiano la pelle in Iraq direttore non possono andare quasi più inviati perché ci consigliano di non mandare inviati perché appunto
Facciamo rischiava di nostri colleghi e quindi difficilmente riusciamo a a a descrivere Devicienti del mondo arabo e via come tutti noi vorremmo e quindi le domande che derivano da questa piccola riflessione sono abbastanza immediate innanzitutto se è vero che appunto per quanto riguarda la libertà di stampa
Per quanto riguarda anche la libertà di informare conflitti Bellin conflitti o in altre situazioni c'è stato una marcia indietro andiamo dicendo andare avanti è stato unanime una marcia indietro
E poi in particolare agli i giornalisti dell'Iraq ma non soltanto i toni iracheni se è vero che appunto in questo periodo
Numeriamo dato informazioni sbagliate Edmondo occidentali tornando occidentali hanno sbagliato a danno informazioni su quello che era il conflitto in Iraq e tutto il resto ricordiamoci come all'inizio della guerra in Iraq praticamente i giornali
Italiani mono solitariamente non europei dividevano qua giornali sudamericani giornali contro americani ed è un tutto dal loro punto di vista e quindi rotto mente Rizzato dal punto di vista politico e non potevano o offrire un'immagine giusto di quello che succedeva veramente a Baghdad
Che al tempo stesso ricordiamoci anche gli abbagli commessi da molti giornali occidentali prima del delle elezioni politiche del trentuno gennaio in Iraq tutti i quali tutti i giornali italiani sostengono che appunto il processo alla democratizzazione in Iraq non era possibile era difficilissima poi invece insultate Rimondi mostrano che
Comunque c'era stato uno grosso fluenza di iracheni e quindi tutte quelle previsioni erano sbagliate quindi appunto quali errore demo commesso lui giornali
Occidentali nel commentare le vicende dell'Iraq e in generale le quali errori commettiamo nel commentare le vicende del mondo arabo e poi vado domande che appunto una conseguenza della prima riflessione e come possibile torna re alla democrazia azione in Iraq quando non è possibile raccontare le dice venire oppure ci posso raccontare i giornalisti italiani turisti occidentali posso raccontare vicende finire a rischio della loro pelle e poi l'ultima domanda riguarda il collega di Al Jazeera col suo convento dal precedente giù dice giustamente dal suo punto di vista che in questo momento appunto
Depressione su Al Jazeera sono così forti chiaro appunto costretto appunto Al Jazeera di trasferirsi fuori dall'Iraq quindi grosse pressioni e però io mi ricordo anche il dibattito che c'era in Italia e nel mondo occidentale Europa
Quando appunto Al Jazeera aveva sempre notizie prima mano durante vergine dittatoriale e tutti noi ci chiedevamo come mai Al Jazeera avesse queste fonti privilegiate
Grazie Giancarlo
Io
Siamo a rispondere
La l'amica
Il giornalista
Danze Lucky fra
Che si è preparata qualcosa descritta da ieri ma comunque in questo qualcosa ci sono già le risposte un po'a tutto grazie prego
Saccà nonché
Cari colleghi vorrei parlarvi tutte le difficoltà idilli difficoltà che troviamo delle circostanza in cui lavoriamo
Tutto delle situazioni difficili chi abbiamo trovato prima dell'ultima guerra in Iraq cioè prima del marzo due mila quattro ed evitare i problemi che i giornalisti hanno avuto nel loro lavoro
E durante il quale c'era un unico partito un'unica stampa e tutto era vietato tranne inneggiare al regime del presidente
Il lavoro di giornalista dei diventato comunque sempre più pericoloso e io pericoli sono di natura sempre più grave e più intensa e possono mietere la vita dei giornalisti stessi
Per quanto riguarda il lavoro dei giornalisti in generale e in particolare di quelli iracheni
Bisogna innanzitutto considerare i rischi inerenti alla Poro
Che spesso sono una necessità un obbligo trattandosi proprio di lavori che vengono svolte in zone pieni di guerra o zone a forte rischio
Ovviamente ci vogliono grande pazienza e il senso del rischio e sono dei fattori che aiutano nello svolgimento del lavoro e costituiscono un l'aspetto Intini una profilo professionale importantissimo se si vuole contribuire a un cambiamento di mentalità in un paese non occorre dire che ci sono delle resi differenze naturalmente e rispetto al luogo al Paese in cui lavorano i giornalisti appartengono
Ovviamente a una categoria internazionale per la natura stessa del loro lavoro che ha fatto della stampa il proprio lavoro
Non appartiene più nei dal suo Paese nei a una situazione specifica ma un bagaglio di conoscenze
Di cui l'obiettività il carattere di stima e di onore della persona del giornalista al blu lo rendono assolutamente ampio spettro
Il il giornalista di solito e quello di mestiere della sofferenza e in Iraq e questo è particolarmente vero in darete vorrei ricordare la composizione e giudica della società Agra chiama ci sono più nazionalità e più religioni la parte politica senz'altro a degli effetti notevoli sull'avvenire dell'Iraq e nella situazione attuale
Non c'è più un regime però ogni e parte della società vuole il proprio corrispondente ognuno vuole la sua religione ognuno vuole la sua stampa
Di conseguenza e non vengono tanto tollerate le divergenze da questo sistema
In un Paese che sunnita sciita saperi sta si sta Nista i partiti politici militano
E per l'instaurazione di un regime democratico liberale capitalista quindi di militano verso uno Stato di diritto nel quale e gli ai ci si oppongano ai religiosi
Comunque verrebbe ritornare al nostro argomento iniziale e l'apparizione sulla scena irachena
Di più di cento cinquanta testate giornalistiche
è una cifra senza precedenti in Iraq ma in comunque del mondo dei giornalisti e questa è stata una grande novità abbiamo anche più di sette che catene satellitari
E a questi vanno aggiunti e centinaia di televisioni mondiali arabe tuttavia fra i migliori giornalisti italiani iracheni ci sono molte persone che non lavorando per evitare le pressioni dei partiti islamici
E il pubblico
Esigente e chiede delle informazioni fresche Baresi immediate ignorano il pubblico in generale ignora tutto ciò che non sia rapido immediato e quindi ero ogni giornalista rimanete propri problemi coi propri rischi coi le le difficoltà inerenti al proprio lavoro in questo momento e differente con la mente è difficile per i Paesi come per esempio l'Italia di ritirare i propri giornalisti dall'Iraq e penso che dovremmo discutere di questo argomento in particolare
Non ma dobbiamo rinunciare alla nostra missione perché il il governo decide che il nostro lavoro è troppo pericoloso
Io conosco personalmente giornalisti italiani che fanno un lavoro a Baghdad con gran coraggio e soprattutto con gran professionalità la società in anziana
Dirà che ne ha sposato ha bisogno di informazioni serie complete
E anche per quanto riguarda la copertura mediatica internazionale
I giornalisti
Cercano la verità nel loro lavoro ed è per questo che si appassionano al loro lavoro
Ehi devono sempre avere il coraggio per fare il meglio perché le cose siano il più possibile aderente alla realtà
E quindi hanno tutto l'interesse di mettere in atto la loro professionalità in questo senso cari colleghi i lavoro dei giornalisti iracheni e occidentali non sono diversi vi ringrazio della vostra attenzione
Casa del io ti volevo chiedere però alti latte questo testo detto eletto qualcuna delle notizie
Che c'è data ieri sulla vostra difficoltà per esempio qualche notizia sui colleghi uccisi sulla difficoltà di dire di essere nella lista
Ed esattamente sono le infamie il ieri o ho parlato delle donne irachene
Ieri delle situazioni che affrontano in Iraq non è facile per niente diventare giornalista nel mio paese e quindi per le donne e la cosa è ancora più complessa
Non è facile e volgare non è facile muoversi a Baghdad e circolare soprattutto di notte dopo le cinque le sei di sera e le donne hanno grosse difficoltà circolare per le strade allo stesso tempo non è facile catturare le informazioni tuttavia possiamo dire che si può lavorare in un certo senso ma con estrema difficoltà questo in linea di massima
Quando voi ho detto che ho abitato in un quartiere con una grossi sacche di resistenza
E certo non ho potuto dire che ero giornalista cioè non potevo espormi
E quindi non posso dire di essere una corrispondente di una di una radio e americana
Quindi non posso non potevo dire di aver lavorato per questa radio ed essere la corrispondente e araba quindi ho cercato di utilizzare un uno pseudonimo anche se
Signorini periodi volevo prendere informazioni dal Governo potevo farlo facilmente perché lavoravo per una radio americana però questa era l'unico sistema che potesse utilizzare per avere accesso informazioni
Quindi solo potevo dire di lavorare per gli americani ma non sempre penso che abbiate capito cosa voglio dire perché Erice potevo dire che lavoravo con gli americani solo con le istituzioni comunque con gli uffici riconosciuti ma non è in altre occasioni spero di essere è stata chiara
Giancarlo potresti ripetere la senza dire
Sheldon coraggiosi radice giustamente la collega di Al Jazeera che in questo momento Valgiovio appunto tutto trasferirsi fuori da da Baghdad è stato costretto a andare all'estero e subisce chiaramente pressione però volevo appunto anche ricordare tutti i dibattiti che son venuti anche in Italia quando momento in quel punto c'era ancora il regime di Saddam si diceva alcuni dicevo realtà dicevano che era vero che Alger rivela sempre notizie prima mano quasi che fosse un po'una fonte vicine al dittatore ecco come si dibatte queste critiche e allora
Se ho capito bene la sua domanda lei mi sta dicendo
Un il giornalista ha il dovere di raccogliere le informazioni in qualunque modo luglio lei possa fare senza pareggiare l'integrità della sua professione se questa è la sua domanda io le dico sì
Penso che assegna il compito di ogni giornalista cercare di accogliere la maggior parte le informazioni possibile in Colombia quel modo e con qualunque mezzo possa farlo senza mettere a rischio l'integrità della propria professione questa professione è un'arte non è una scienza la nostra professione un'arte se non erro uno più due fatture uno più uno fa due
è un'arte di tipo umanistico una disciplina di tipo umanistico
Sia Al Jazeera è vicino a chiunque
Vuole essere indebolita essere vicina a gli uomini tredici avviene quindi anche al governo dell'Iraq se se ce lo permettesse
Vicina
Finché c'è un permette ai nostro pubblico riavere una mangime onnicomprensive bene è bella e completa dei fatti che trattiamo nel passato recente che si è visto Al Jazeera era una storia fonte primaria di informazione credibile
Un
Si è trovato che nonna non non era oggetto di troppe espressione come Al Jazeera se si fosse pronti ad arrendersi Lina aveva da accedere rispetto al nostro dovere di osservatori e passa la palla per così dire dalle autorità ora sta saremmo in Iraq ora saremo in Iraq come altri altri lo sono
E parleremo con il primo ministro Allaoui un giorno sì e un giorno no ma abbiamo preso una decisione diversa
Sì un ah sì non avevo capito mi scuso
Ad interim primo ministro ad interim questa la definizione ufficiale
No quindi
Sì quindi io andrei anche è un passo avanti e rispondere a domande che magari sono elementi di altre persone per amore della chiarezza io devo dire che la la televisione
Qualunque televisione darebbe il braccio destro per intervistare Bin Laden no la sua gente
Ma io non credo che credo che per tutti noi dovrebbero fare il proprio lavoro nel modo migliore anch'cercando di raccogliere il mio numero maggiore informazione fornirà le persone
Queste il cuore del nostro lavoro il nostro lavoro non è quello di forzare un cambiamento nel processo politico se lo possiamo favorire d'accordo lo facciamo sempre che facciamo il nostro lavoro però manager e nella storia
Il e io invito vanno pensare ad Al Jazeera come uno strumento politico noi siamo una piccola organizzazione giornalistica che cerca di fare il suo lavoro nel modo migliore possibile la parte del problema chiaramente è che quando le persone A qualcuno piace qualcosa
Protesta no sosta osteggiano ed è quindi si dicono sono vicini alla Salus entra lasciatemi dire una cosa
Nell'aprile
Nel marzo nel marzo del due mila tre
Il Al Jazeera ha premesso che la guerra nelle Naqada dovuto smettere di trasmettere notizie dall'Iraq per quarantotto ore questo perché perché l'allora ministro dell'informazione
Mohammad
Saldezza affronta
A decise Kennedy due dei nostri giornalisti
Non erano non erano abbastanza qualificati per coprire l'Iraq Al Jazeera ha detto no noi decidiamo chi è qualificato per coprire le vicende irachene non siate voi se insistete Noemi va bene se insistete noi togliamo l'accredito okay
E adesso passa è passato quindi posso parlare ma il ministero dell'Informazione in un paese arabo è entrato negli uffici di Al Jazeera ha preso il nostro capo corrispondente in era h la presa per il collo e gli ha dato un pugno
Ha portato il kalashnikov FLI ha portato il kalashnikov fa la bocca perché credeva che Al Jazeera non fosse trattando stesse trattando la guerra come si doveva
Quindi la mia risposta voi amici essi noi siamo vicini a chiunque sia pronto a darci informazioni che noi possiamo a nostra volta fornire con un'immagine completa ma non alle spese della nostra risplendi libertà editoriale della nostra integrità vi ringrazio
O al telefono domanda quali sono le principali critiche che i nemici e arabili come giudiziarie rivolgono alla stampa occidentale sul mondo il punto il punto la stampa occidentale tratta i problemi arabi
Sei
Pensate allora se attivo hanno una interna lista libanese prego caporedattore di asse afferma vero
E poi pregherei amate
Per lire
Somma ma ma è capovolto mi aspettavo mi preparavo a noi più vicini mi preparavo a una
Diciamo non una critica nel senso vero
Ma un richiamo a una lettura lettura un
No una copertura diversa mi sarei aspettato infatti questo questa domanda
Ovviamente
Occidentale che fa seguire una realtà
Mediorientale mediterranea così complessa
Durante intricatissima pericolosa poi spesso questi in questo minuto non può non non può andare a vedere la con occhio occidentale questo ovvio logico anche umano
Non poco come dire sostituirsi al al giornalista del posto oppure alla alla alla gente del posto pur tuttavia però siccome per tanti anni questo questa regione è stata trascurata finita nel dimenticatoio per lunghi anni credo perché uno come me che abbia seguito dalle due dalle due sponde dalla del Mediterraneo sia di qua che di là per un lungo periodo questo Medioriente è stato ferito è finito nel dimenticatoio
Spesso negli ultimi anni precedenti alla guerra mediamente finivano notiziola in qualche parte dalla pagina delle pagine di in politica estera e poi improvvisamente scoppia questo calderone mediorientale
Brooklyn la madre in un modo molto brutale
In modo molto violento di quindi assiste a ci stiamo in in poco tempo è verissimo tempo o una
Occupazione diretta militare della regione credo che questo sconvolgimento così rapido violento a evidentemente reso molto difficile la come dire la lettura oppure la la possibilità di seguire un modo più ma più dall'interno più pacato guida all'interno l'operato dello giurista è accidentale cioè passare dal dimenticatoio no
No le sessioni di come oggi dove i focolai cioè ormai al Medioriente tutto sotto sopra assisteremo molto probabilmente più avanti a uno capovolgimento totale credo dalla dalla Regione quindi non è facile seguire i riferimenti esseri più vicini quello che
Troppo si può almeno come dire
Sono avanzare consiliare e che
Quello che più pericoloso tra virgolette per il giornalista eseguiti sempre schermi precostituiti già
Acquistati
In
Nei tempi precedenti ha un'ossessione già oggi diversa non si può continuare ad esempio a vedere
Ossia l'Iraq
Sia la questione palestinese sia anni anche oggi in Libano
Quello che succede in Libano Libano Siria con quegli schemi già precostituiti Keren che risalgono ha una sezione antecedenti a questa età che oggi non si può andare ad esempio faccio l'esempio più diretto immediato non si può andare oggi a Beirut e dire a ma non c'e di niente perché sono le solite di nuovo si arriva allo scontro alla guerra civile allo scontro tra religione alla ah quindi alla mano messa siriana e quindi di non succede niente tanto niente arresti sono molto più profondi molto più strategici quindi qualche combinazione coliche sistemazione tra americani e quello dello quest'altro Paese passato regime ci stava quindi non non mi cambierà nulla
E anche per quanto riguarda
Ma anche l'Iraq all'Iraq tonalità oggi come dire
Esplosa un modo molto violento l'Iraq oggi mi mi ricorda molto molto molto da vicino le sezioni in Libano durante l'ANIA e Daniela Guerra
Quindi guardare oggi all'Iraq solo come
Fazione tribù confessione che si combattono credo che sia anche molto riduttivo e pericoloso
Come anche pericoloso d'altra parte ovviamente andare a scavare H per capire meglio come succede come assistiamo questi
Questi settimane in Iraq il pericolo che affrontano ai giornalisti occidentali
Comunque però prima di andare credo e questa è un'esperienza anche personale come ho detto perché io ho fatto l'esperienza sia di qua sia della prima di andar affrontare vederlo stazione e sarebbe più saggio cercare di capire anche prima di partire quello che succede lì
Ricorrendo anche a a alla storia cioè prima perché i fatti non solo solo quello che succede oggi davanti a noi l'attentato oppure il cambio politico radicale tutto ha radici nel passato ha radici nella storia di quest'altro Paesi questo quest'altro questa Regione ricorrere alla andare a ricordare a tornare un po'alla storia alla cultura Alí Abidi utili ai rapporti che
Insomma hanno caratterizzato questa Regione quell'altra e perché sono credo una premessa molto importante per poter capire leggere l'oggi
Grazie grazie essa
Amato era infatti Iran
Io essendo stato citato come spessissimo colui che ha criticato l'atteggiamento del l'Europa dal collega Sieni inizio con quello per poi risponderà anche alcune domande che sono state poste qua
La via che ieri all'Università europea di Firenze che discutevamo c'è stato chiesto da un professore
Con questa prestigiosa istituzione
Cosa pensavamo
C'è l'Europa avrebbe dovuto fare perché secondo lui l'Europa faceva poco
Per quello che è il sud del Mediterraneo sud del mondo sono sud vediamo fintanto e pertanto così Golfo Persico Medioriente ma problema è che in Europa c'è da mesi specialmente dopo l'intervento militare in Iraq
Punti batte forte critiche alla politica che gli Stati Uniti
Però a chi è il problema lo vede dal l'altro sulla parte
Cito qui anche chi se n'è accorto dopo un anno e mezzo che il segretario
Dei DS Fassino nell'ultimo congresso che attento
E noi cosa abbiamo fatto che criticavamo atteggiare l'ente vento americano vero lei liberare aiutare gli iracheni a liberare il Paese dalla dittatura sotto cui chiedevano da trenta cioè in quanto
Il problema è questo che la mia critica e che l'Europa
Come ha detto Valentino forse prima dovrebbe risolvere vissuta fa diventare meglio risolvere diciamo i suoi problemi per poi poterlo fare forse è un problema che e dipende dai problemi attuali dell'Europa a diventare Europa perché non è ancora Europa in qua
Otto un'entità del potente l'Europa nel Medioriente assente
è completamente assente assente nella crisi palestinese gli anni
è assente
In Iraq perché
Oltre a protestare
Non è che ha un ruolo attivo e assente su molti altri posti della regione presso questo non fa che la e adesso sarà ancora più assente dall'Iraq io mi rifaccio a una critica della collega
Ah sì ha detto che che il fatto che governo italiano Appia deciso che i giornalisti italiani non devono andare in Iraq io lo trovo una decisione molto grave ovviamente gravissimo perché ed è anzitutto non riconosco come giornalista a nessun governo di decidere per me dove devo andare dove non devo andare questa prima cosa seconda cosa l'assenza della stampa in Iraq non fa che peggiorare
La situazione perché non uscirà più nulla dall'Iraq non sapremo più nulla se non attraverso IPTV dei terroristi e con Cati del tentato le nostre uniche fonte saranno due fonte che sono due parti in causa
Non avremo nessun accesso dritto a non dico alla verità come cita il cartellone qua racconta non solo non racconteremo la verità ma nemmeno spezzoni della verità come si faceva negli ultimi Tempini radio Musso ritorno orientato da poco dall'Iraq sono state mila che insieme ad altri colleghi insieme a Giuliana
E altri colleghi noi malgrado tutte le difficoltà gli spezzoni del la verità lo raccontava riuscivamo
Poche ore
In modo più con tanta paura limitati ma uscivamo vedevamo parlavamo che raccontava
Ora con la nuova situazione almeno una parte francesi già questa decisione al lavoro presso adesso anche gli italiani mano viene a mancare dall'Iraq una fonte diretta di informazione visto che poi dovremo parlare faremo prenderemo i comunicati in video con video comunicati dei gruppi armati e terroristi comunicati del Pentagono faremo un misto che parleremo e secondo me questo e molto grave
Molto grave anche perché
Diventa sempre un fatto come se i giornalisti iracheni che rischiano ogni giorno la vita come l'hanno raccontato o altri Paesi simili io
Mi dico una cosa che forse un una Renzo non ha senso però tempo fa c'era una riunione dell'associazione dei uno dei due associazione giornalisti in Iran quello che composto da la la più riformista del quale lui il presidente essa Sarpi dis ha proposto ai giornalisti perché tutti i giornalisti del giornali riformisti visto l'andamento delle chiusura che o arresto dei giornalisti che sempre più frequente di firma e tutti una delega all'avvocato
Gli avvocati associazione già proprio momento che uno si scriva associazione firma una delega per un avvocato perché possa essere difeso appena arrestato
E in questa riunione hanno proposto di lasciar quel testamento visto che l'andamento è talmente Fornaci a protesta mento insieme alla tecnica cioè questo divario che io dicevo ieri perché
Mentre Giuliana
Era sequestrata la fa la collega francese fa grafologa userà arrestata era sequestrata erano sequestrate poi due colleghi iracheni perché nessuno ne parla perché questo
Dall'altra visto dall'altra parte e è fatto è un fatto molto negativo questo l'aveva accennato pure collegate l'Al Jazeera che detta vissuto molto male nel senso che
Un collega iracheno dunque uno dei più importanti quotidiani dell'Iraq in quei giorni quando lavoro visto gli ho detto ma perché voi ad dettato la notizia hitchcockiana sequestro quattro righe in una delle ultime pagine ma tetto e se queste nostre voi dove li date
Giusto e
Noi diamo proprio
Non li diamo proprio e perché perché la collega irachena sgozzata davanti la figlia di dieci anni vale meno
Il collega di televisione all'urlo a Bassora ucciso insieme al figlio di tre anni mentre usciva da casa vale di meno
Su la sua vitaccia meno o valore
Questo è il messaggio che si recepisce dall'altra parte per come la stampa tratta quel
La stampa mediorientali Esseno compatto di Giuliana Sgrena Al Jazeera alla rapina hanno fatto i video di colleghi varie associazioni in a sono scesi in piazza hanno scritto comunicati hanno protestato qualcuno sofferto addirittura di essere sostituirsi in ostaggio al posto di Giuliano e Flo Rance e allora perché da questa parte non c'è questo una domanda che io credo più che una protesta dell'altra parte è una domanda che se lo deve porre questa parte il giornalismo europeo
Perché se
Siamo colleghi
Allora abbiamo forse se noi dobbiamo occuparci e che ci siamo occupati dei colleghi europei sequestrati
Credo che reciproca cita dei rapporti
Voglia altrimenti è vissuto da chi sta all'altra parte con una sottomissione nel set e noi dobbiamo
Voi no
Queste la critica che io facevo ieri che ai ai colleghi in Bertelli europei
E il problema è che dal a è stato chiesto adesso vorrei
Rispondere alla domanda del direttore
Qual è la critica la critica in realtà non è una critica nel senso che io non posso pretendere in quanto giornalista iraniano che un collega anche quanto sia Prato occidentale come diceva Sat prima di quando vieni Milan-Roma in Libano fede problemi con lo stint dettaglio police è ovvio che va conteggi sui schemi e cerca di inquadrare la situazione su dischetti qui divisioni politiche sono Testa a sinistra io adesso le faccio un esempio se io lo porto in Iran allora qui giornali per il secondo me per errore definiscono fattami lo dipingono come personaggio di sinistra became nei di destra
Ha chiesto se andiamo a vedere cosa loro dicono cosa loro vogliono fame lei se fosse in Italia potrebbe Rifondazione e fattami Forza Italia
Per loro programmi politici per quello che loro vogliono fare per quello loro le dicono cioè pertanto perché destra sinistra in questo modo e che la divisione test non è che si sbagliano perché non intende e che la divisione destra sinistra non vale in alcune parti del mondo nel nella visione che vale quattro non vale perché io di programma del partito che appoggia Fatah mi moscia reca testualmente solida islamica è molto simile a quello di Forza Italia invece il partito di Mota lette la parte estrema dei radicali
Una brutta copia del programma che potrebbe scrivere Rifondazione Comunista perché allora questo che è simile al la sinistra in Italia deve chiedere perché perché la logica la e un'altra gli schemi regione sta perciò non è che legge Program non è che va in dettaglio fa una decisione quello che li potrebbe fare e io non pretendo che cambi questo metodo nel senso che e perché c'è o l'ha dipinto differenza culturale di fondo mentre noi dall'altra parte capiamo siamo obbligati ma imparare la cultura occidentale
Siamo c'abbiamo una infarinatura molto migliore della cultura occidentale di quanto voi l'abbiate della cultura orientale questa noi fin da piccoli studiamo l'Occidente valori occidentali voi valori nostri Noli studiate completamente lo dispone certo è una scelta personale gettati per noi non è una scelta personale stare programma scolastico
Pertanto il nostro conosci mento della vostra realtà e molto e maggiore del vostro come cimento della nostra realtà certa The molte più difficile trovare un è un collega libanese o un collega palestinese che facce errori grossolani della situazione politica europea mente e molto fa e quinte che un collega francese o tedesco si sbagli sulle più alta noi italiani come o italiana oltre la non volevo ha registrato ritardi abbiamo far vedere bici d'Italia
All'Alfa Acciai problema e molto semplice nel senso perché noi per come vanno le l'andamento del mondo alla dominazione dell'Occidente siamo obbligati per sopravvivere a imparare la vostra cultura e voi questo ottico non ce l'avete adesso dopo undici settembre e comincio dato un po'l'accento anche di col pubblico non solo i giornalisti colleghi ma a studiare questo e conoscere me ed è spesso e i libri che sono pure utilizzati sono sempre libri scritti da occidentali su io mi leggo tutti i libri crescono sull'Iran senza eccezioni e sinceramente spesso troppo degli errori di valutazione delle su fatti storici adesso c'è una Paul stata una conoscenza sbagliata fin dall'inizio cioè proprio perché è sempre l'occhio occidentale non ci son pochissimi libri descrittori di analisti statistica orientali che scritti tradotti in lingue europea pertanto io credo che la critica che si può fare in più che ai colleghi giornalisti e la cultura occidentale che ignora la parte dell'Oriente infine io non so se ci getti a cui assi avevo pure io una domanda Vertical Paluzza
Lei ha detto
Diciamo
Parte da un fatto che ho condannato subito la chiusura di Al Jazeera abbatta perché
Pur avendo forte critiche e che a dicembre un'altra riunione lo fate già sulla politica editoriale per la Jazeera sull'Iraq però riconosco che questo non è un buon motivo è vergognoso che per questo venga chiuso però rispetto all'altra domanda che l'unica risposta che lo Iat dato su che un giornalista all'obbligo di utilizzare qual se si diciamo situazione per informare sulla pienamente da corto lo sottoscrivo però
Né informazione non hanno questo questo obbligo
O questa possibilità non include accordi con le dittature e Al Jazeera secondo la sua versione stessa di Al Jazeera ha cambiato un direttore generale degli accordi che aveva fatto con Saddam Hussein beh e non è che questa è una critica venuto dall'Occidente questo ne critica interna di Al Jazeera perché un signore che aveva fatto questi accordi è stato rimosso dal suo incarico pertanto la vicenda è stata messa in un pochino più complicata non è solo la presenza di Al Jazeera per informare ma c'erano degli accordi quale poi dopodiché Al Jazeera ha dovuto affrontare e risolverlo in qualche modo
Grazie Amato
E a questo punto visto che abbiamo la fortuna e il privilegio di averle tutte allo stesso tavolo chiederà sia dall'ordine Al Jazeera di rispondere regia
Sì sicuramente io vorrei per affare anche alcuni inconvenienti
Allora io risponderà solo se devo quindi peraltro sicuramente e lo farò prima comunque
Benissimo
C'è comunque una certa provocazione
Io no sarà stato un po'disturbato
Disturbato meglio preoccupato quando si è cominciato a parlare Della aiuto dei mass media per quanto riguarda gli Stati Uniti in Iraq io spera di aver capito male lo sparo proprio perché se invece ho capito bene
E mi chiedo né il ruolo dei media quello di aiutare qualsiasi iniziativa strategica un movimento io penso che i mass media abbiano del ruolo
Di informare non di aiutare
Bisogna informare nel modo più onnicomprensivo quindi ancora una volta io spero di aver capito male comunque un'altra questione
Il fatto che i mass media danno definizioni etichettatura in maniera molto molto veloce
Gli minimi lamentino donna merito i giudizi su quei visto quindi Gino
Un secondo solo perché ammazziate mai noi perciò oltre tazza ai
Edemi
Io ho detto che i mass media devono aiutare se i mass media internazionale lascia dall'Iraq allora lolita fonte di informazione saranno i video dei termini dei terroristi
I comunicati del Pentagono è questo quello che io intendevo allora ho capito male però comunque è opportuno soffermarsi su questa questione quindi il compito dei mass media non è quello di aiutare o di ostacolare i mass media devono semplicemente presentare la situazione io non penso il Loisy utilizzato due Walter termine terrorista quindi ancora una volta io no testo che si debba utilizzarla se non tra virgolette gli inquilini da bisognava fare confusione tra le definizioni prima di tutto inoltre spera ancora una volta e di aver capito bene la domanda per quanto riguarda gli accordi stipulati
Raccomanderei di merito assai più di me forse quali sono questi accordi ricattarmi stai parlando
A maglie Dini il hai parlato di Akbar detraibili il direttore generale è stata mossa e in che tipo di Attardi sono stati stipulati dighe Accardi stai parlando io non ne sono a conoscenza quello che io so
è stato mostrato un video a questo proposito cioè parlate di Accardi accordi stipulati idriche Accardi ha parlato io nelle sono a conoscenza non ne sa niente quello che so
E ti ringrazio per la domanda perché ciascun giornalista che lavorare della scena irachena prima del due mila tre sapeva che i giornalisti prima potevano operare in Iraq a casa che è estremamente importante
Va adesso invece bisogna passare attraverso il ministro dell'Informazione Attraverso molta brava
Ieri Intelligence Services i servizi segreti e purtroppo anche il
Cose dette regime di Saddam Hussein è la sua capacità di fornire indicazioni
E di controllare i media stranieri ma altrimenti essendo anzi ma passa attraverso questi canali se non si tiene in considerazione queste personalità non si può lavorare io posso fornire un elenco quindi Minniti e molti giornalisti straniere che lavorano in Iraq e che vi lavoravano prima del due mila tre e che hanno vissuto la stessa situazione così come i nastri giornalisti così come qualsiasi altro giornalista che volesse lavorare in Iraq binario no citato o una il fonte
è una persona fissa ringiovanita Onna persona che pronta a difendere i giornalisti in Iraq questa persona
Ma seguito alle operazioni della sebbene in Iraq e ci sarà da tantissimi aneddoti tantissime case da raccontare quegli secondo me questa è una cosa normale ciò che anormale per noi ma anche forse è normale per chi lavora in Iraq quindi secondo me il cambiamento è inevitabile gli le persone non dovrebbero di dare troppo il significato al cambiamento del sei e l'agente di Al Jazeera
E cambiata perché prima di tutto questa testata è diventata la testata numero uno quindi sei chiunque altro cambia di lavoro
O se il cambiamento è una decisione direzionale quasi a non ha niente a che vedere con Al Jazeera e penso che mi fermerò qui perché forse qualcun'altra delle domande ma quello che voglio dire è che in molti Dinoi sono del Medioriente
Ed è un elemento estremamente importante del Medioriente che non viene preso in considerazione e noi abbiamo il piacere di essere qui oggi
E vorremmo
Gli ora Vieri è qui con noi vorremmo a brandelli omaggio vorremmo a a non far riferimento al suo operato come editorialista e scrittore israeliano quindi da bene a una persona che ha lavorato sul campo in Palestina per presentare un'avvilente dritta onnicomprensiva
Quindi questo è quello che volevo sottolineare
Se voi siete d'accordo con me siete d'accordo
Niente io vorrei dare la parola auguri adesso
Stasera ma va benissimo viene grazie
No rimani ci ha
Israele palle Chénier aggiornamenti
I giornalisti israeliani e palestinesi affrontano problemi e circostanze completamente DiVersi quando coprono il conflitto della loro religione
Prima di tutto
Speriamo
Del conflitto israelo palestinese che dura da più di centoventi anni
Questo significa che c'è una quinta generazione che è nata all'interno di questo conflitto
Il conflitto inoltre ha ha modellato la mentalità di qualunque palestinesi di qualunque israeliano
Beh la lo scenario da parte l'immagine da parte palestinese da parte israeliana è talmente diversa come se vivessero su due pianeti diversi
No popolazioni che vivono a una distanza di mezz'ora l'una dall'altra Imiberg turisti visto quello che è accaduto negli ultimi centoventi anni nel nostro Paese papà veduto visto percepito in maniera estremamente diverso da parte palestinese e israeliana e quindi Peron violinista lepre Mario affetto è quello non soltanto di ciò che Joseph Bibi e deve non solo di cosa scrive ma anche come scriverlo
Cinema girando ha detto ho per adesso
Del del
Ha accettato il discorso delle parole ovvero la parola terrorista la parola
La la la parola
Terrorista e la parola guerrigliero così come sono precipitate all'una parte o dall'altra quando dissi peronista un guerrigliero scrivi due cose molto diverse
Tutti i particolari della statuaria possono rimanere gli stessi ma se si utilizza una parola o l'altra parola
Lavoro uno come sta Sayed o altre parole del genere o guerrigliero commandos Ovo resistente ogni parola ogni ogni parola ogni Teramene
Entrambi a la storia
Quindi
Specialmente al di fuori del Medioriente del nostro Paese
La prima cosa che guardo in un giornale non è ciò che scrive ma quali parole o vengono utilizzate
Una volta che si accetta ad esempio
La terminologia americana
Sì da un certo tipo di prospettiva la storia quando si parla di un palese stridio di un trio di un si parla dell'uccisione di un palestinese
è un'altra cosa se invece se si dice che un terrorista palestinese è stato ucciso stessi edilizia invece il martire palestinese è stato ucciso ancora si dice una cosa diversa no
Siamo
La copertura di questo conflitto da parte israeliana è parte palestinese risulta completamente divelta da parte israeliana il problema principale delle i giornalisti
è rappresentato dai giornalisti stessi
La mente spesa dei giornalisti
Ci troviamo in linea è una specie di conformismo di tutti i giornalisti quando scrivono dei queste storie a volte mi piacerebbe dire che leggere i giornali israeliani
Scuola ascoltare tutte le radio tutte le trasmissioni televisive in Israele in un giorno si ha l'impressione che una persona stola scritto tutto una persona sola
La democrazia israeliana prevede una stampa libera veramente una
Campa completamente libera quindi come che centinaia di persone riportano gli eventi di una storia e la Reportime esattamente nello stesso modo
Perché siamo tutti stati formati dei ducati con lo stesso sistema e quindi vediamo il conflitto dalla nostra parte con gli mostriamo che nello stesso modo e quindi non abbiamo nemmeno bisogno
Della pressione nel governo chiaro che c'è una pressione del Governo ma non viene sarebbe nemmeno bisogno per avere una una copertura unificata degli avvenimenti
L
Molto raramente in Israele
Nei giornali israeliani pone la televisione israeliana molto raramente ascolterete una domanda interessante perché un giovane omaggio una giovane palestinese
Donna uomo è stato arrestato la mattina di un giorno
L'ex primo
Sì prego per gestire si sveglia una mattina si mette la cintura di esplosivo e si fa smuovere in mezzo alla strada alte l'arrivo in un un night club di Tel Aviv come è successo la scorsa settimana perché lo fa
Che cosa nella sua mente che cosa pensa di stare facendo queste una domanda importante
Se si vuol comprendere ciò che sta avvenendo alienare la vostra opinione se lo volete uccidere osso lo volete lodare al di là di questo bisogna capire il perché
Quindi che cosa succede nella mente di questa persona nessuno pone mai questa domanda
Si dice gli arabi e palestinesi sono musulmani e quindi per un muso musulmani quindi per natura sono assassini al di là di quello che stiamo facendo
Sono assassini non sono quello che si fa non ha nessuna influenza su ci sono che avviene l'Islam e l'Islam e quindi alla religione dell'assassinio dell'omicidio ogni musulmano
Un un portatore di bombe è un assassino
Non è una
Dopo centoventi anni di guerra vedete che il concetto può esserlo steso da parte palestinese la copertura delle notizie
Naturalmente i media palestinesi sono momenti di smobilizzati i chiaro sì loro si trovano in una guerra di liberazione
E in una guerra di liberazione
I media sono mobilizza mobilitati si considerano come soldati della battaglia della battaglia del Paese lo so perché sono abbastanza vecchio quando ero giovane
Un membro del
Membro del del dell'israeliani reagendo contro il regime inglese ricordo a quel tempo
I giornalisti è bravo lei in in allora essi si tenevano si ritenevano soldati e della causa dello Stato quindi chiedono una mente indipendenti trovare una media indipendente duramente indipendente molto difficile anche perché richiede tempo anche in Israele
Anche lire Israele ha raggiunto l'indipendenza nel quarantotto e nonostante questo c'è voluto molto tempo per cambiare la mentalità dei media israeliane perché potessero essere mobilitati e quindi diventare soldati della della battaglia del Paese la lotta del Paese verso una società democratica
Abbiamo dei media critici per quanto riguarda
Tutti gli aspetti della vita eccetto la Palestina
Come dicevo
Al di là di pochissime pochissime eccezioni eccezioni gloriose di giornalisti che che fanno un lavoro incredibile brillante
Pubblicare i fatti di ciò che accade nei territori occupati
Be rimangono eccezioni sono persone molto coraggiose rimangono eccezioni sì contano proprio sulle dita di una mano
Nei territori occupati in una situazione di guerra
Molto difficile per i giornalisti spostarsi
I giornalisti israeliani si spostano con la protezione dell'esercito israeliano quindi sono abbastanza sì sicuri ma i palestinesi che coprono le notizie da parte palestinese della parte palestinese spesso rischiano la loro vita
Molti molti giornalisti palestinesi fotografiche
Camera Menna della televisione sono rimasti uccisi
Mentre stavano coprendo
Trattando le battaglie tra i palestinesi tra i ribelli o terroristi chiamateli come vi pare
Come gli israeliani ce ne sono state dozzine di palestinesi del giornalismo fotografi uccisi palestinesi che lavoravano per le agenzie per i giornali stranieri occidentali
Perché l'atelier perché la televisione occidentale potesse spostarsi in una situazione e quindi utilizzavano i giornalisti locali
Reporter cameraman locali ed essi sono rimasti uccisi molto spesso
No noi
Per quanto riguarda appunto la domanda che era stata fatta
Esige ma visti i palestinesi israeliani affrontano problemi Diversi
Potrei aggiungere
Che
Nei territori palestinesi occupati ci sono centinaia e centinaia di blocchi ed è molto difficile spostarsi
Non soltanto da una città all'altra
Ma anche spostarsi da un villaggio all'altro
Spostarsi da Hebron al quale il Roger usa l'M con una distanza di quaranta chilometri circa a volte dieci euro ci voglia bisogna passare passare otto blocchi posti di blocco stradali
Se siete dei civilissimi posso ci puoi volere un'ora due quindici volere una giornata sono i viaggi veri e propri lo spostarsi da un posto all'altro i giornalisti affrontano lo stesso problema specialmente se sono palestinesi
Devono passare un blocco stradale un posto di blocco con dei soldati che possono farle passare oppure non farli passare perché l'occupazione
Sì
La situazione di occupazione per sua natura
è completamente arbitraria ogni soldato un rene il soldato al kalashnikov
Palle MSI dissi alla mitragliatrice Stars sul posto di blocco e quindi Luigi che decidesse Tupac sarai o non passerà mai se aspetterà i cinque minuti o cinque ore
Il giornalista palestinese che lavora in queste circostanze in questa situazione deve affrontare una situazione del genere giornalmente e vi ringrazio
Io
Fa mi sembra che questa testimonianza sia stata particolarmente importante
C'è il come ci stiamo avviando verso la fine di prestarli dava la rotonda ma io pensavo e per me n'è alla terminologia
Come è importante quello che ha detto Reja neri cioè si vede già dei termini usati nei giornali quale la tendenza qual è la la linea che si segue
Sinceramente io pensavo per esempio al al terrorismo al terrorista fra virgolette del quale ha parlato
Jihad ballo di Al Jazeera
E diversi tipi di terrorismo
E quindi chiede chiederei un'illuminazione su questi
Diversi tipi di terrorismo e sui rischi a chi non vive in Iraq Macchi vive in Libano vede questi momenti pieni di paura di speranza ed drammatizzate attivo anni
Mi rendo conto nella
Acquisiamo importanti della questa importante l'importanza di questa polemica tra virgolette il suo ruolo l'operato del dei giornalisti
Che al momento diciamo che era l'argomento della di attualità
Però credo che anche nell'ambito di questa vivace e interessante
Discussioni su sull'operato del giornalista rientra
Anche un esperienza il nuovo che si sta fiorendo in Libano
Noi qui dibattiamo stamattina sotto questo slogan comunicare o dire la verità
Comunicare beh io direi piuttosto comunicare e
La verità
Certamente però di dire la verità non è una cosa nel facile in
Pacifica spesso in questo in questa primo scorcio del
Del ventunesimo secolo
E poi Guerra e pace
Stranamente curiosamente c'è un momento oggi in Libano che rivendica riferita pace e libertà
Quindi vorrei fare una rapida riflessione su quello che sta succedendo attualmente in Libano che che il il come dire e quello che mi fa dire come ho detto prima a non ragionare con schermi già precostituiti
Perché quello che succede oggi in Libano sta facendo saltare tutti gli schemi già tradizionale precostituiti
C'è un momento
Di
Di massa lì i giovani soprattutto un movimento civili pacifico soprattutto anche che
Sta
Spero riscrivendo un anno cioè la Pastore nuovo del Paesi un movimento che direte sempre più largo più massiccio mente Nendo la sua
Comunità il molto
Delicata difficile e insistendo sulla sul voler avere la verità partendo dalla dell'assassinio ultimo dall'ex primo ministro libanese
Hariri e quindi rivende che la libertà
Diversamente da come se
Sognato pensato in altri tempi nei tre anni precedenti dove i sono stati tempi molto bui di guerre civili di guerra civile e di
Pratiche
Ahimè purtroppo già sperimentati veicoli che vediamo che vediamo oggi in Iraq già sperimentati in Libano
Questo movimento invito appunto alla riflessione a seguirlo attentamente e Vesco movimento largo che inclusa raggruppa uno con uno schieramento molto largo
Di forse partiti e i gruppi che vanno dalla
Dalla dalla destra tradizionale fino alla sinistra comunista una parte della della sinistra comunista e quindi un momento molto variegato un momento che
E in piazza si sta scoprendo
Si riconosce sì lo conoscono tra di loro giovane che non sono o più o meno incontrate o dialoga hanno dialogato a distanza oggi dialogano vivono insieme fanno questi siti in continuità quasi un mese
Tre settimane in più
E in questa piazza dei Martiri
Perché per ricollegarmi alla questione turismo e con un atto di una estrema
Orribili con rivalità devono estrema brutalità è stato consumato come si fa indi ampi mesi fa in Libano che ha come dire fatto risvegliare l'incubo fatto delle tornare l'incubo
Il tre libanesi da quel ricordo incubo dagli anni della guerra civile si pensava che fosse finita questa sarebbe finita questa ecco questa
In pratica così orribile
Però si scopre invece che questa
Un'altra forma finto realismo ancora sono dov'è più pericoloso perché un terrorismo di Stato un terrorismo di di di
No opera non c'è un semplice terrorista o il gruppo terrorista oppure il il l'esecutore che si fa
L'esplodere e in una con un'autobomba è un è un atto terroristico preparato a a livelli molto alti con una professionalità eccezionale in questo campo quindi sono è ovviamente un lavoro degli stati di servizi istituto pare abbastanza esperti in questo campo purtroppo e questo il
E quindi da questo choc del nuovo choc che ha avuto il Libano oggi risponde la risposta qual è non è la la risponde la solita risposta quindi come dire violenta non è la solita risposta del da recarsi da una parte e dall'altra le frodi uno contro l'altro tè una risposta civile pacifica intensa giovanile e quindi
In più risponda una risposta che si organizza sotto una sola bandiera credo che sia con la cosa molto
Un'esperienza molto interessante sì potere forse aspetti anche tra virgolette in popolo appelli nel senso che e forse anche di più anziano cosa un po'più florida
Tutti questi gruppi si organizzano si muovono sotto sulla bandiera solo con la bandiera libanesi nessuna bandiera di partito nessuno slogan di parte e politico di parti
Sotto la bandiera del Libano con spesso le foto del
Il povero apparire assassinato quindi questo questo movimento
Lo chiamerei una rivoluzione ma una specie di rivoluzione pacifica un'espressione posizione quel con la chiamata missione del centro c'è una evoluzione comunque
Basta scomposto Lando sta travolgendo cambiano tutti gli schermi ma anche non solo a livello sì ma anche a livello interno cioè sta costringendo le forze politiche cioè l'opposizione che ovviamente sta appoggia questo movimento non ce la fa a seguirlo per come te ormai andato oltre le aspettative dell'occhio e l'opposizione oggi un primo ministro ad esempio un governo scusa un buongoverno o in un in Libano un Paese arabo mediorientale un governo per la prima volta un Governo cade in Parlamento perché non ha più la fiducia né di una parte del lei parla mi tare né anche della piazza cioè la piazza ci pacifica civili pacifica ha fatto saltare un Governo mai successo alle in
Il Medioriente nessun Paesi del Medioriente
E quindi questo
Con una direzione tra virgolette elezioni anche positiva pacifica perché comincia a avere una sua anche risonanza a livello regionale tutti cominciano a farsi con fare conti ma allora che succede l'Iva non è più la solita e quindi in una primavera che promette bene
E qui per velocemente per fare luce anche sul ruolo dalla dalla dalla stampa e leggendo il giornale dei giornalisti
Anche in Libano a i suoi problemi con la con l'informazione con la verità con la stampa perché per per decenni con un regime noi siamo in pratica sotto regimi non siamo onde un regime che negli ultimi anni Libano era Governo è stato governato da servizi siano militare che securitaria cioè rei sono servizi che governano il Paese non e il Governo politico che era e incaricato quindi e quindi di conseguenza questo regime a hai stabilito anche un rapporto molto Erekat di delicato riscatta recata attivo tra con la stampa c'ha tentato sempre addomesticare la con le buone o con le cattive a arriva anche interventi diretti sulla stampa quindi in base a una legge sull'obiettivo molto arbitraria basti tira fuori con la sul pericolo che qualsiasi cosa potrebbe rappresentare un pericolo per la sicurezza nazionale quindi già un giornale un giornalista può essere trattato male messo è in difficoltà quindi questa realtà anche accompagnare età politica che ormai da decenni nei paesi siccome noi siamo per ultimo e in un passaggio molto delicato
In questa fase con molti passaggi molto delicato difficile che può essere anche pericoloso entro un paio di mesi quindi io inviterei siccome
Ceglie la fine di questo di questa nuova crisi aperta
Sarebbe credo di sicuro me lo auguro che con sì chiude con lo ritiro totale e definitivo delle truppe siriane dal Libano e così ci sarà credo ci dovrebbe essere spero che la pagava la la partita finisca lì e non Sivo oltre perché siano tutto lo cioè voglio entrare sarà di nuovo scosso e travolto e quindi per questo invito e i giornalisti occidentali i giuristi italiani risalissero per il generale a seguire attentamente i questo passaggio tutto dedicato nei prossimi mesi andare a recarsi sul posto vedere testimoniare che c'è una cosa o è in corso sifilide pacifica che diciamo merita di essere seguita e in modo nuovo diverso grazie
Grazie sarda grazie molto
A ecco greci arcana Carai Just come Anton del suo
Vorrei fare un rapidissimo commenta un molto molto rapido bene invece occorre usare il collega Salazar qui in va affrontato la questione dei partiti politici
Sono molto lieto che abbia anche parlato del giornalismo
A questo proposito io penso che sia opportuno parlare dei media libanesi
Ci sono degli a gli apparati di sicurezza Sante il sottoscritto e altri possono dire quello che vogliono
Io ritengo che in generale il novanta per cento dei media in Libano in Libano attualmente sia libero di dire quello che vuole
A prescindere dalla partito politico quindi la cosiddetta sicurezza il cosiddetto è stato la cosiddetta opposizione
Tutti possono dire quello che quello che vogliono quindi secondo me questo è un indice estremamente positiva della situazione libanese in media parte tutta sono sempre forti e questa situazione ed erbe essere un modello per noi noi dobbiamo applaudire a questa situazione in cui tutti i giornalisti sono liberi di esprimere se di dire quello che vogliono a prescindere dalla loro posizione politica grazie grazie mille
La fine di questo di questo dibattito
Come un cerchio che si chiude ma è in realtà il dibattito considerare soltanto l'inizio del lavoro del Forum ritorniamo all'Iraq con una domanda de Giancarlo Mazzuca
No intanto è molto interessante questa primavera di Beirut e per una nuova via alla democratizzazione senza appoggi oste Michele molto interessante la seguiamo con molta attenzione tutto che già italiani
Gli occidentali seguono questa vicenda fatto non dall'Iraq una domanda veloce
Fa una collega irachena magari o colleghi era che
Se
Ritiene di essere più ottimista dopo d'elezione del trentun gennaio o se il pessimismo regna ancora imperante a Baghdad l'altra domanda se ritiene giusto che l'Italia abbia deciso di non pagare più riscatti per la liberazione di giornalisti italiani in Iraq
E
Quelli
Cento e
Con la Polonia chiesti no né no mettiamo animati
Per la prima domanda ora in Iraq in generale la maggioranza della per la maggioranza della popolazione italiana dobbiamo dire che non è molto ottimista
Gli Sciti hanno avuto successo ma i sunniti non hanno e partecipato molto le elezioni come sappiamo è ora e di su questo è considerato come un difetto della nostra diciamo democrazia delle nostre elezioni quindi ne dobbiamo cercare di fare qualcosa perché anche questa parte della società svolga un ruolo importante nell'Assemblea nazionale
Ora attendendo i risultati
Uno dobbiamo fare in modo di rispondere a questa domanda perché ed abbiamo fatto nell'elezione se ancora non riusciamo a lavorare un risultato questa era la tendenza finora però allo stesso tempo dire che il popolo iracheno è anche ottimista perché si rende conto che è stato e il fatto un passo avanti per esprimere per esprimersi in modo democratico in un Paese in cui non si è mai saputo cosa volesse dire democrazia
Se dei rispondo anche no scusate non ho capito bene la seconda domanda però non mi era molto chiara
Cioè ritiene giusto che
La decisione dell'ed evitare di non pagare più riscatti per eventuali giornalisti italiani sequestrate terroristi in Iraq
Celeste grazie mai io lascerei aperta la domanda per quanto mi riguarda
Risponde
Gazzette apposta Boltro
Se è possibile ripetere la domanda per cortesia
Questa volta perché non ha sentito bene grazie
Fare tante realtà maglie la decisione italiana di non pagare più riscatti terroristi per eventuali sequestri di giornalisti italiani in Iran
Sì
Tra ai
Su la situazione estremamente pericolosa per i giornalisti adesso non soltanto per quelli stranieri o europee ma anche per i giornalisti iracheni
Sì
Quindi ogni paese europeo
Ma il diritto e il dovere di prestare attenzione di seguire con attenzione i propri cittadini e di pretende Gerli con attenzione
Adesso estremamente difficile tutelare i giornalisti in Iraq
Paolo Mieli
Per quanto riguarda gli ostaggi
Ebbene dura ai colleghi due colleghi francesi
Sono stati attaccati ora non sappiamo niente di loro
Bene non abbiamo informazioni a loro riguardo l'ambasciata francese i contatto per aiutarli ma come il modo per aiutarle come possibile aiutarli
Quando
Ci sono due modi per ottenere le informazioni ma è estremamente difficile se non impossibile per noi aiutarli si tratta di una situazione estremamente complicata
In quanto ci sono varie organizzazioni e movimenti che opera all'interno dell'Iraq e che appartengono a gruppi Diversi
Alcuni di questi gruppi storno gruppi criminali hanno bisogno di fondi
Disse no al di
Per i loro scontri ideologici e operano in dimensioni diverso e non è facile non è facile
Il governo locale addirittura non è facile neanche per il nostro governo non è facile offrire garanzie per una protezione speciale per i giornalisti che si occupano di quanto avviene all'interno dell'Iraq effettivamente
Gino gli uomini i giornalisti qualsiasi giornalista straniero o europeo se voilà le operare in Iraq ebbene per questi giornalisti
No no non mi viene il termine in inglese se qualcuno mi può aiutare
Questi giornalisti rischiano le loro vite
Ecco vista la situazione generale il gomme ha già detto
Il comunismo
Ci sono molti uffici stampa come Al Sabah male sabato sera Zini il si fa e te fa sì
E altre che sono stati attaccati sono centri di giornalisti sono uffici di giornalisti che sono stati oggetto di agguati
Anche la radio e televisione è stata a oggetto di questi agguati e quindi è estremamente rischioso
Quindi
Io vorrei leggere alcuni estratti del mio intervento per esempio nel corso degli ultimi sei mesi
I giornalisti ira iracheni hanno affrontato pericoli quotidiani hanno ricevuto molte intimidazioni alcuni di loro sono stati a attaccati aggrediti quindi il clima di questa situazione è pericolosa dobbiamo garantire ai giornalisti delle garanzie per le loro vite dobbiamo essere in grado di metterle in condizioni di convogliare i loro messaggi
Dobbiamo sostenere e il la protezione per i giornalisti iracheni anche mediante la tecnologia
Giudice
Anche per la comunicazione e il trasporto dei giornalisti stessi grazie mille
Analizzò non ha mai risposto alla domanda ma ti ringrazio la stessa e il collega Cesare si deve dei bandi
Sì vorrei rispondere io
Purtroppo evidenziamo che i colleghi che sono stati catturati dei terroristi
E si trovano naturalmente assemblati in una situazione estremamente pericolosa ma secondo me non vanno pagati i riscatti
Perché i terroristi approfittando proprio di questa occasione per moltiplicare loro atti terroristici per finanziarsi
E quindi il terrorismo continuerà in Iraq si questo sistema di pagamento dei riscatti
E Diener portata avanti quindi l'obiettivo e proprio quello con i soldi dei riscatti di panico pagare le bombe per fare gli attentati
E come è già successo in Iraq e quindi secondo me non è opportuno pagare riscatti naturalmente allo stesso tempo bisognerebbe cercare di proteggere adeguatamente i giornalisti perché si sa che è un mestiere a rischio
E limpidi occorre senz'altro trovare un modo a efficaci per proteggerli vi ringrazio veri pericoli esagera in cui avevano molto veloce il figlio
Molta velocemente io sono d'accordo sono d'accordo a ci sono delle cose che non dovrebbero essere fatte ma bisogna mantenere in vista il nostro obiettivo il nostro obiettivo è tutelare la libertà dei nostri colleghi giornalisti si pagare il riscatto e non è giusto perché non sappiamo come questi sali vengono spesi tuttavia dirò come responsabili dei giornalisti vaglio metterle in sicurezza voglio garantire il loro rilascio la loro liberazione
E quindi spostare un Governo
Stare al governo e alle autorità
Tutelare questi giornalisti per me
Il denaro serve per metterle in sicurezza topi una volta sì sì lo sa ma è più importante trovare il modo di tutelare di proteggere i giornalisti questa è la mia idea la mia proposta i giornalisti iracheni affrontano più pericoli rispetta quelli stranieri perché non Sempre vengono protette dai sappiamo vediamo che i giornalisti iracheni sono sempre presenti ma affrontano avevo maggiori pericoli e minacce e quindi dobbiamo protestare generale per questa situazione
Io comunque pagheremo un riscatto per il rilascio dei miei colleghi stile ossa estremamente difficile difficile sono d'accordo
Venti contro il pagamento del riscatto tutto giusto però voglio dire se io fossi sequestrato deve dire che qualcuno pagasse il riscatto per
Un attimo Filippo Cicognani editorialista di Europa
Mutamenti vorrei fare una domanda brevissima a Giancarlo Mazzuca vorrei una risposta la sua domanda che ha ha ripetuto anche tre volte quando ha detto il governo italiano ha deciso di non pagare più quel più significa che fino a ora secondo lui i riscatti sono stati pagati o no
Giancarlo fatte
Io penso di sì però è una mia interpretazione personale il fatto che le è stato ribadito da d'ora in avanti non pagheremo mi fa capire che prima erano stati pagati
Grazie e chiediamo con l'intervento del collega era che era molto veloce molto rara sta
By William
In storie
Alla mi scuso per non aver risposto alla domanda pensato che essi passa parlare
Tardivamente comunque per quanto riguarda il riscatto sono d'accordo sì
E poi pagare il riscatto può incoraggiare il terrorismo può diffondere questa pratica dei rapimenti tuttavia ciò significa essi tardano dei giornalisti e il Paese deve essere attenta o ai propri cittadini
Bisogna salvare le loro vite
Le famiglie dei giornalisti lo farà vero
Utile zero però tutti i mezzi a loro disposizione per salvare le loro vite
Pagherebbero il riscatto
Ecco perché
Mi scuso per non aver capito subito la domanda e vi ringrazio
Ma a questo punto sulle parole di William ritengo che ne possiamo chiudere questo questo era un bellissimo dibattito stamane come sempre purtroppo i dibattiti entrano nel vivo quando
Più che passa il tempo comunque e ci sarà un'altra tavola rotonda del pomeriggio e ringraziamo tutti coloro che ci hanno seguito finora pregandoli se possono di seguire anche i lavori che seguiranno all'ANCI grazie a tutti e andiamo avanti nel nostro forum
Mezza
No estraneo Walter e separato Stefania specifici atti sera credo che possiamo cominciare anche se forse siamo più numerosi da questa parte del tavolo che in platea
Ma evidentemente la pennichella il riposino quotidiano hanno prevalso
Maniera poco seria devo dire
Voglio ricordarvi prima di cominciare una cosa che gli atti di questo convegno di questo incontro verranno pubblicati a maggio in questa rivista che è stata lasciata Lina quarantina di copia ma che sono state già tutti
Prese
E consultate verranno pubblicati e questo è il supplemento di politica internazionale è un bimestrale del d Europa quotidiano
Che comincia praticamente oggi o di questi giorni comunque la sua la sua pubblicazione
Moderare un dibattito è compito di per sé difficile
Per un fiorentino però come sono io e qualcosa di più complesso diciamo che è una violenza la propria natura lasciatemelo dire un po'partigiana è un po'faziose
Figuriamoci se poi in agenda ci sono temi come la pace la guerra il dialogo possibile o impossibile
Noi e dicono eccedenti mio siamo da una parte o siamo dall'altra con decisione e anche con rabbia
Guardate Oriana Fallaci e Tiziano Terzani
Mio compianto amico di sempre lo stesso mondo visto con ottiche completamente diverse due grandi testimoni della storia che hanno metabolizzato le loro esperienze come le nefandezze della guerra
Traendone conclusioni opposte
Lei aggressiva spesso con toni che vanno addirittura oltre la virulenza dei neoconservatori americani lui appassionato pacifista anche sopra le righe
Tanto diversi però quanto simili nel rigore intellettuale
Come nella correttezza dell'informazione e dell'analisi moderare nella piena accezione del termine invece vuol dire non prendere posizione come del resto è il presupposto di questo incontro
Discutere confrontarci senza pregiudizio condizionamenti politici
Cercheremo di farlo facendoci come ho detto un po'di violenza perché l'incalzare degli eventi rende il compito ancora più problematico
Quello che è accaduto a Baghdad proprio una settimana fa accerto non ci può lasciare indifferenti così come le quotidiane stragi che insanguinano l'Iraq dilaniato da una guerra di cui non si intravede la fine
Come d'altra parte opportuno ricordare e sottolineare che proprio oggi è l'anniversario dello spaventoso attentato alla stazione di Madrid chi ha mutato il panorama politico della Spagna seconda quello di
Velenosa ferita inferta ad una grande democrazia occidentale dopo l'attacco alle Torri gemelle da parte del network del terrore globale
Ma raccontare con onestà quello che la nostra scelta professionale ci consenta di testimoniare ben altra cosa dal mediare esperienze diverse e a volte contrapposte
Su questo oggi è il mio problematico compito lasciamo dunque agli altri una lettura della storia che hanno vissuto con i loro occhi ma anche con le loro passioni ed emozioni
Ascoltando attentamente e le esperienze straordinarie di autorevoli testimoni venuti oggi qui a Firenze da vicino e da lontano
Ma tutti reduci da zone calde o caldissime da dove informare l'non comunicare è sempre più difficile fra l'altro io non sono nemmeno d'accordo con Linda né con il titolo di questa conferenza chiudiamo a comunicare
O dire la verità per me sarebbe stato più opportuno dire comunicare è dire la verità punto interrogativo perché questo titolo presuppone che chi comunica
Spesso dica come si dice a Firenze dica delle bischerate poi dica delle cose false quindi è un presupposto un pochettino violento
Una difficoltà quella di informare e dicevo è bene ricordarlo inversamente proporzionali agli straordinari progressi della tecnologia
Pensate nell'estate del mille novecentottantadue quasi una vita fa
Entrai a Beirut Ovest assediata
Rischiando parecchio per scoprire quasi subito che nella parte araba della città non c'era un telefono funzionante col quale comunicare col resto del mondo
A me interessava parlare allora col giornale Dario dove lavoravo oggi una cosa del genere sarebbe addirittura impensabile tuttavia allora il nostro lavoro era diverso non c'erano censure imposte dai comandi militari neppure dagli israeliani che quando sia pure a fatica ripresero le comunicazioni ascoltavano tutto quello che mandavamo ai nostri giornali
Non c'erano giornalisti in divisa
Credo si decideva dove andare con chi parlare a nostro rischio e pericolo tutto è cambiato con la Prima Guerra del Golfo nel mille novecento di quanto novantuno ricorda Robert Fisk che in questo volume che leggevo l'altro giorno che è sempre molto interessanti che Etro giornalista mediterranee
Che è una che è una rivista edita da Kenneth Brown
E che
Riassume gli atti di un convegno fatto nel mille novecento novantaquattro dove ci accorgiamo che spesso le problematiche si sono aggravate ma sono sempre le stesse
Dicevo ecco
Era allora
Allora fu il il bivio dicevo scusatemi ricorda fischi e grande inviato che era un grande inviato del giornale indipendente
Che a lotte all'International di daranno al poco prima che gli americani e gli alleati entrassero in Kuwait c'era questo avviso che molti di voi avranno letto chiunque fosse stato trovato oltre la frontiera
Senza una scorta militare avrebbe subito la confisca della carta stampata
Quello direi che fu il bivio tra la comunicazione e l'informazione
Due strade da allora sempre più divergenti
La verità è troppo spesso scomode chi la cerca rischia gli interessi in gioco sono spaventosamente alti non solo sì la censura viene imposta da qui la guerra la conduce
Ho conduce le operazioni di guerra un'altra censuro o meglio sarebbe dire un aggiustamento della verità più sofisticato ma non meno devastante
Lo pretende ancora troppo spesso l'editore o il suo referente politico in guerra ma non solo ecco questo è il motivo che ci ha spinto a riunirci per un confronto sereno ma propositivo su quelli che sono i problemi gli ostacoli per quanti Dinoi vogliono informare mettere il lettore o l'ascoltatore a confronto con la verità scomoda o dolorosa che sia
Stamane abbiamo parlato dei conflitti di alcuni dei conflitti a noi più vicini che abbiamo ascoltato testimonianze di rara efficacia ora secondo un processo che a noi tutti qualche anno tutti vorremmo che fosse logico e naturale cerchiamo di intravedere quelle che potrebbero essere le prospettive per un possibile dialogo
La frontiera più calda ma con apparenti possibilità di nuovi sviluppi è quella israelo palestinese dagli accordi di Oslo oggi la roadmap ormai tutti chiamano così il percorso verso la pace
Tra Israele e Palestina questa roadmap dicevo sembrerebbe percorribile
Diamo dunque subito la parola
Aiuto auguri a Venneri la cui presenza qui ci onora davvero uria neri lo avete già ascoltato stamattina il presidente
Del dialogo della pace tra israeliani e palestinesi è uno scrittore è un giornalista e ascoltiamo
Quello che ci dice il proposito del dialogo tra Israele e Palestina
Grazie
Quando sento la parola dialogo
Mi ricordo mi viene a mente
Un umorista israeliano che DS qual è la differenza tra un monologo è un dialogo
E la risposta nel un mondo una bombola no logo è una persona che parlasse stesa
Il dialogo sono due persone parlano loro stesse
Il dialogo
Vi perse
Non significa tanto
Perché le persone possono anche parlare l'una all'altra
O l'una con l'altra senza creare alcuna comprensione
Il dialogo acquisisce significato
Giusto quando ognuna delle parti veramente è pronta e disponibile alla comprensione e non soltanto ciò che l'altro ha da dire adesso
Ma anche
So a quelli che sono i suoi sentimenti dei suoi pensieri per il perché pensa so che sta pensando
Come è stato detto questa mattina è fondamentale comprendere la storia dell'altra parte per comprendere come l'altra parte appunto vede percepisce la propria storia perché se non avessi comprende tutto ciò si può parlare con molte persone essi Elsa visse si sente quello che l'altra parte da dire ma se sta ascoltando e non lo si comprende
Uno e l'altra parte non comprende voi quando due nazioni sono in guerra è chiaro che questo molto difficile
Se due persone sono in guerra
Per più di cento anni comunque il tutto diventa ancora più difficile perché la guerra crea astio ha scritto paura
Si creano stereotipi
La guerra rende quasi impossibile comprendersi vicendevolmente
E il primo al lavoro verso la pace
Sì
è rappresentato dalla convincere la propria parte che si deve tentare fortemente di comprendere l'altra parte in guerra questo non si vede massime dell'altra parte perché l'altra parte il nemico non è l'altra Parma nell'altro tra l'altro l'altro norma storia non ha emozioni in una sensazione l'altro vuole sono ucciderti e quindi si esce all'esterno ucciderlo dire alli nostri amici che noi in Israele noi in Israele dobbiamo decretare di comprendere
Chi assumono i palestinesi
Oggi
Come vedono noi come vedono la propria storia è estremamente difficile e dire a un palestinese di comprendere minori
Credo
Altrettanto Complesso il nostro conflitto il conflitto tra i palestinesi e gli israeliani
Un tipo di conflitto abbastanza inusuale è stato confrontato
Al conflitto dell'ex Jugoslavia della Bosnia con la pulizia etnica di sono sì delle somiglianze la somiglianza sta che nel fatto che una guerra è una guerra insolita tra due Stati
Lager Germania Francia c'è stata una lunga guerra
C'era un pezzo di terra su cui si combattevano
Mentre nel nostro tipo di guerra
Riguardino anche ognuna delle due parte vede in tutto il Paese come appartenente asset quindi è il mio Paese non appartiene all'altro
E quindi ci si trova in una situazione in cui non si
Riesce a riconoscere che l'altro a un qualunque diritto è il mio Paese
Se Dio ce lo ha promesso è mio in Israele ci sono molte persone che non credono in Dio
Ma che credono che i Dio ha promesso a noi questo Paese e quindi il nostro Paese mentre i palestinesi credono che se i loro Paesi qui c'hanno vissuto per tanti Paesi e che noi siamo stranieri
Oggi che sono venuti a stare nei loro Paesi
Sarà stato lo storico che ha descritto questo conflitto
Nel seguente modo immaginato in una persona che vive
E in un piano molto elevato di un edificio l'edificio prende fuoco
Per poter salvarsi questa persona si butta
Dalla finestra
A terra
Sopra una persona che passeggia per la strada
Gigi bisognerebbe chiaramente lo ferisce e lo rende un invalido
Tra queste due persone nasce un un un un feroce deciso ma chi è che può dire chi ha ragione
Gli ebrei
Che scappavano dall'Europa
Perché l'Europa stava diventando un inferno per gli ebrei
Molto prima dell'Olocausto e naturalmente Spy c'è stato anche l'Olocausto
E sono andati in Palestina
Per per perché perché dal punto di vista religioso la Palestina era luogo deputato in Palestina vi erano delle arabi palestinesi che vivevano lì che non volevano
Che il loro Paese fosse occupata in qualche modo da degli stranieri beh questo è fondamentalmente è il tipo di compiti conflitto che rende impossibile per ogni una delle due parti di riconoscere l'altro
Nel nel momento di pace israeliano crediamo che lavoro principale da fare sia quello di tentare di formare educare le nostre genti fa vedere il punto di vista palestinese cerca di capire perché i palestinesi si vedono così come si vedono perché si comportano nel modo in cui si comportano serie
Ma anche tra i palestinesi forse la stessa cosa cadrà tra i palestinesi quando cercano di comprendere gli israeliani con perché l'Olocausto così tanto influenzato gli israeliani
E così via
I giornalisti in questo conflitto hanno un ruolo particolare e le giornalisti
Dovrebbero aiutare le persone a capire quindi i giornalisti devono prima di tutto loro comprendere se un giornalista va in Libano ad esempio senza alcuna idea precisa sul Libano e non conosce affatto la storia del Libano non conosce la guerra civile libanese vede che c'è una dimostrazione a Beirut con delle bandiere persone che
Che mostrano le bandiere o altro non comprenderebbe assolutamente niente non comprenderebbe assolutamente nulla e non riuscirebbe a trasmettere assolutamente nulla ai suoi ascoltatori ai suoi lettori ed è questa dello per ogni paese se tutti i giornalisti risente permette intervistiamo qualcuno
Se non facciamo uno sforzo di comprendere questa persone chi stiamo intervistando noi stiamo facendo il nostro lavoro non siamo capaci di trasmettere
Infine
Ciò che la persona intervistata sta cercando di dire credo che un buon intervistatore e questa è la mia opinione qualcuno che fa uno sforzo genuino di comprendere la persona che sta intervistando aiutandolo ad esprimersi ad esprimere quello che vuole dire
Ne aiutando i suoi lettori o i suoi ascoltatori a comprendere questa persona e ciò che sta dicendo
Io credo che
Giornalista in qualunque Paese
Dico
A come compito quello
Nei confronti dei suoi lettori ascoltatori di comprendere ciò che sta accadendo in quel Paese perché le persone in questo Paese stanno facendo ciò che stanno facendo che se l'Iraq il Libano che sia la Palestina o Israele
Una persona
Che cerca di riportare ricoprire ciò che sta succedendo in Palestina
E lo vedo nella stampa mondiale molto spesso
Disse parla di un incidente dell'esercito israeliano nei confronti dei palestinesi che i palestinesi hanno fatto questo e quell'altro
Senza dire che c'è un'occupazione
Sitcom si dimentica il fatto che siamo in una un'occupazione quindi è sita o una verità molto parziale
Di fatto è sbagliata perché bisogna comprendere che in Palestina c'è un'occupazione
O almeno bisogna cercare di comprendere come l'occupazione
è cominciata perché che è cominciata qual è la sua storia e poi sulla base sullo sfondo
Di questa cupa azione si comprende
Ciò che fa l'esercito israeliano ciò che fanno i palestinesi so che i resistenti palestinesi stanno facendo e così via poi se prima alla questione come si chiama
Come dobbiamo chiama chiamarla la resistenza Palestina sono resistenti sono terroristi
Ci sono guerriglieri l'abbiamo già parlato un po'stamattina insigne giurista stamattina qualcuno alla fine ha chiesto che qual è la definizione del terrorista
Io non lo so
Non conosco nessun
Nessuna vera definizione che si può
Analizzare scientificamente riconoscere pervenire da chi ha un guerrigliero qualcuno che che uccide quelli civili
Il pilota su su su su su il pilota dell'aeroplano che getta la bomba sui civili è un terrorista o non è un terrorista perché a una uniforme americana
C'è una differenza tra un pilota che lascia una bomba su un mercato che lancia l'amo ma sul mercato
E il terrorista che
Perché perché ha una bomba che va al mercato con la bomba e c'è una differenza nel fatto che una uniforme uno no
Se si vadano definizione all'altra allora non troviamo una definì una definizione unica sono orgoglioso
Di aver trovato un'unica definizione scientifica per il terrorista ovvero il terrorista
Ed è vero il terrorista dell'altra parte mentre resistente dalla mia parte qualunque altra vede finzione secondo me punto di vista scientifico non è stato all'età ora arriva il giornalista
Vede
Ho preso un bombardier copre un fatto su un bombardamento sono in un mercato come descrivere l'evento decidendo e dico quello ripeto quello che ho detto stamattina scegliendo le parole che le parole
E in questo modo prendono posizione è un resistente allora è una storia se è un terrorista è un'altra faccenda per un giornalista
Qualunque tipo di giornalista
Lo strumento lo strumento di lavoro sono le parole quindi dobbiamo essere molto critici nell'utilizzo di questo strumento dobbiamo pensare a densamente ogni volta quali tipo di parole stiamo utilizzando imparare le parole sono caricate di emozioni sono carico di contenuto politico
E siamo consapevoli di questo
Uno dei problemi principali dei giornalisti che lavorano
In situazioni di crisi
Giusto per riassumere devo dire che
Desse se siamo dei giornalisti onesti non possiamo essere oggettivi anche se pensiamo di essere oggettivi perché naturalmente ognuno ha i suoi pregiudizi la propria educazione formazione istruzione
La propria mentalità e tutto viene fuori all'interno della sua rete i colori ma un giornalista dovrebbe essere almeno autocritico e dovrebbe almeno cercare di essere il più oggettivo possibile
Benessere oggi o essere oggettivi significa cercare di comprendere l'altro cercare di comunicare e comprendere
L'altro
Quindi
E utilizzare le parole
Che siano il più oggettiva possibile vi ringrazio
Noi ringraziamo
Julia neri per
Ricordo è il presidente del movimento pacifista di Israele ed è è un uomo che ha fatto anche la storia di Israele veramente la sua presenza qui ci onora davvero
Adesso credo che sia corretto di dare la parola all'altra parte cioè alla alla Palestina la Palestina sentendo Samira al Cairo ottiche il corrispondente dall'Italia da Roma della televisione palestinese summit vorrei chi scusa gettiti completo la domanda
Cos'è cambiato in questo ultimo mese oltre la morte di era fatta nel nelle possibilità di dialogo fra le parti
Ok ringrazio l'amico Filippo ringrazio tutti i presenti non ho preparato niente ma cercherò di parlare nell'invece del tempo a me concesso vere spiegare alcuni appunti da un punto di vista e un palestinese che ha potuto lavorare
Dell'Europa ho potuto lavorare nel mondo arabo che rappresenta una situazione Rava del suo genere noi tuttora dopo cinquantasette stamattina
Avevo sentito anche un periodo dicendo nemiche anni noi cinquantasette anni ancora non abbiamo lo stato abbiamo con cui è stato una parte della nostra identità nazionale come arabi palestinesi
Sappiamo e ce ne rendiamo conto che il nostro problema e legato collegato sia agli avvenimenti politici dell'Europa
Del Mediterraneo e di tutta l'aria del mondo arabo e nel contesto più completo anche alla Inter azione politica e vari estratti Stanisci fisso
Cioè stiamo
Attualmente a questa
Massa di informazione per quanto riguarda
Ecco per quanto riguarda naturalmente tematiche del mondo esame comunque secondo me è il tema nostro oggi il dialogo la media le informazione sono anche problemi collegati e tutti insieme
Noi come palestinesi credo posso anche affermare che io ho conosciuto l'amico Yuria funerei esattamente con la presenza di un grande uomo fiorentino toscano
Nel mille novecentosettantacinque se non erro a Roma con la presenza del grande uomo della pace Giorgio da pirata
Essere corda aggiungere c'erano i rappresentanti io ero giovane studente all'università ancora
Ci fu il primo dialogo
Fatto proprio da giornalisti palestinesi giornalisti arabi con il movimento della pace israeliano quando si poteva anche accusare di alto tradimento qualsiasi dialogo del genere c'era anche e vita come amica amica grandissima amica Michaela defunta e compianta Livia Rocca
Che era una cittadina universale Emma di fede ebraica
Pecche l'autrice del primo libro da sé credettero in su ho preso dai che credo che io riaprire la conosce suscitata suicidatasi nel mille novecentottantatré perché non ha retto all'orto dell'invasione del Libano si suscitata a Roma comunque questa
Una così parente se storica per
Andare lontano nelle radici di questo dialogo qualsiasi dialogo
Necessità naturalmente due parti e questa una delle logiche della parola dialogo quasi in tutte le lingue anche nella lingua araba se vogliamo andare proprio alla lingua esatta l'analisi e della lingua
Già dal riguarda tutto comprende la presenza dei più parte derogare nel parlarci
Ma sempre si sa che i giornalisti io almeno la credo così il giornalista e un uomo come le altre ai suoi sentimenti al suo cervello alla sua volontà alla sua capacità di volere di intendere
E ha soprattutto o un compito
Dell'onestà di servire il proprio lettore o il proverbio il proprio del retto consumatore io come giornalista o il dovere sacrosanto
Di potere di cercare di tentare dei tardi la verità come l'ho appresa
Continuare strumenti di cui avete parlato io non vorrei entrare tecnicamente nel discorso del giornalismo
Torno alcuni appunti della situazione nostra noi ci muoviamo come giornalista e come stampa e io sono un lettore accanito della stampa israeliana ma in lingua araba non parlo l'ebraico
La stampa araba da tantissimi anni e non da oggi non da ieri assemblee una pagina quotidiana
Della stampa israeliana che sempre dal diciamo per prima per poter sapere l'altro come la pensa e che analisi fa io per esempio alcuni giornalisti israeliani devo conosciuti tramite questo questa pagina nella stampa araba quotidiana che adesso con la diffusione di internet c'è addirittura alcuni giornali israeliani che vanno direttamente in arabo efficace facilitano di questo dialogo
Noi ci muoviamo in una zona molto difficile per la libertà di parola per la libertà di espressione e anche per la libertà
Della democrazia
E il problema della democrazia nel mondo arabo e un problema grandissimo e il problema di espressione è un problema grandissimo questo non vuol dire che io
Non dovrei parlare di questo problema perché c'è ed Israele è una democrazia affatto io riguarda la parte i media e come mi posso muovere purtroppo la situazione in tal senso è pessima
E presso la maggior parte dei regimi arabi noi come giornalisti
Soprattutto palestinesi o di origine palestinese abbiamo pagato un prezzo altissimo anche nel nostro lavoro per il nostro essere per la nostra appartenenza a questo popolo
Come si diceva stamattina uno un giornalista palestinese uno ove l'attore dell'informazione Camber manzo fotografo un comunicatore un poeta ogni intellettuale sopporta un peso particolare questa causa io non mi posso staccare dalla volontà o dalle esigenze del mio pubblico il mio pubblico è il pubblico dei lettori e il mio pubblico emittente conti e e il mio popolo ma io appartengo anche a una misura nazioni più vasta
Una nazione più vasta anche per lo strumento che uso io quando parlo in lingua araba Barlow è un intero mondo arabo che barra lingua classica non gli ha fatto l'adottò e il mio articolo e così via
Questo è un porto e importante perché qualcuno ancora non riesce a capirlo
Quando parliamo dell'Iran e della Persia io trovo alcuni operatore della stampa che mi dicono ma voi ma i Persiani e voi come arabi voi come Sormani non riescono ad estinguere
O magari l'attivo cade o la TV quali in quanto portavoce del terrorismo addirittura colleghi nel terzo millennio atti vengono con questa domanda
Ma voi di Al Jazeera o quelli di Al Jazeera in quanto rappresentante del terrorismo in Iraq con sé dall'altro mondo siamo arrivati fino a cui è stato non cento anni fa
E il fatto
E rimango nel binario del tema del compendio e il fatto che tutti hanno scoperto all'improvviso che li arabi hanno una stampa che lavorano nella stampa che prima questa cosa non era chiara
Anche qua ma gli arabi possibile che nell'arabo e incidere e bugiardo cioè racconta balle
L'arabo è abituato ai tempi di ammazzarli
L'arabo quanto diceva da Radio Cairo il disastro che noi abbiamo subito io scrissi trentaquattro anni fa
Che e grazie a una certa informazione fatta proprio è impostata dall'informazione del regime tipo Mazzali Donadio Cairo ci stato un divario un divario tra e il cervello e la lingua di ogni cittadino arabo cioè si pensa in un modo e si parla è un altro modo completamente separati questo divario ha avuto dei riflessi disastrosi poi sull'informazione e sulla coscienza
Nella la popolazione dei fatti
Questa cosa qua l'abbiamo ritrovata puntualmente con gli avvenimenti dell'Iraq prima quando è stata lasciata la guerra dopo l'undici settembre contro l'Afghanistan fra il novanta nove virgola nove per cento
Della popolazione comune e l'Occidente soprattutto in Europa pensava che l'Afghanistan è un Paese al lavoro che l'Afghanistan magari appartiene appartiene quasi quasi alias fra l'ha fatto
Perché si è una costruzione mentale
Lara boh e il terrorismo del palestinese gradini gradini gradini per arrivare fino al Profeta al core hanno alle religioni islamica cancellando con una X
Due mila anni due mila cinquecento anni tremi grandi della nascita della parola della nascita della lingua
Della nascita delle religioni e delle varie religioni ieri io leggevo un romanzo vecchio di un autore iracheno bellissimo su Osiris che Tammuz e sul tre stessa
E soggetti a Trino della tristezza e delle lacrime e in Iraq
Sulle acque
Verrà affida in vedete un fiume tigre più fondate
Qui ci sono mille ottocento ed anni del racconto di questa tristezza di queste lacrime e lui disse alla fine noi come nazione araba siamo diventati dall'azione del del piangere perennemente rimpiangere eroi sotto terra e voi mai visti e mai in atti ma vivi noi come nazione lo abbiamo mai avuto ogni eroi nato cioè uno di noi vivo che possiamo vedere che ci può essere da esempio ecco
I compiti che affronta un giornalista arabo voi non vi potete immaginare io ho scritto per un giornale della Palestina
Nel settantacinque settantasei settantasette
Dovevo fermare con un nome falso per il giornale al faccia che l'amico carriere sa benissimo Hanna Siniora
Avevo un soprannome aveva un soprannome lo fermavo col nome Emilio con gli Oblivion lo scrivevo da Roma analisi politiche perché perché c'era la situazione dell'occupazione militare
Non mi si può chiedere a me come giornalista arabo di chiamare un'occupazione militare guerra di liberazione
Come io non posso pretendere da un giornalista vietnamita de chiamare
L'invasione americana o l'occupazione francese ognuna viaggio di Safari nel Sud-Est asiatico come posso non posso The pretendere da un algerino o tunisino o un cittadino africano che ha avuto l'esercito francese di chiamare quella guerra di o quel conflitto di condomini prestati dall'esterno la realtà la devo riflettere e Vito alcuni esempi
Nell'ultimo e io spesso mi riferisco a certi episodi nel Medio Oriente
Non vorrei citare nomi ma alcuni capi ed è stato arabi attuali che adesso suonano e cantano la chitarra della democrazia io non vorrei dirvi come definivano i giornalisti o come trattavano noi giornalisti anche se uno ha dentro alla tasca magari una carta d'identità non araba questo un problema molto grande
Poi
Qualcuno ha mai chiesto questi giornalisti arabi e che vita sindacale vivono che fine ha fatto l'unione dei giornalisti arabi che prima era gestito in un determinato modo secondo certe ideologie molto vive a Baghdad in modo particolare parliamoci chiaro
Da parte di teologia del partito bassa a la voce lista dell'Iraq e poi sparito dopo la guerra dell'invasione ma che del destino di migliaia di giornalisti
Di centinaia di testate nessuno parla nessuno lo dice nessuno assolutamente tocca a questo punto perché questi problemi poi se riflettono sul dialogo
Sono frettoloso gli sforzi di pace quando siamo noi rientrati in Palestina io mi ricordavo Ramallah ricordavo la mal per due cose io abitavo a Ramallah prima del sessantasette a Ramallah sceglierà
La stazione delle Herstal dove c'era Arafat c'è la grande antenna quella lì era la branca della radio e Giordana che portata delle BBC
Sono cresciuto mi dicevano questa la radio che parla di guardare a voi noi siamo patiti della radio perché non c'era la televisione quindi io sentivo Radio Israele in lingua araba
Con Israele indicò con sarà il ogni mattina le notizie da BBC che parlava a quindici milioni di ascoltatori arabi che quando c'era contavano la cronaca della guerra del sessantasette uno andava letto già morto seppellito
Diciamo orto seppellito sì e cori ciecamente destro rotto completamente distrutto
Come candidasse cantava quando entrava a Gerusalemme
Femme Peckham ma non me la scorderò mai quella canzone no
Arabo chiosco Messel bene Giacomo metto morto Maometto morto era una canzoncina in arabo alcuni soldati israeliani la cantavano siete scappati come le donne virgolette
Amm di donne eccetera c'è poi alla fine dopo trentacinque anni di formazione di di occupazione l'arabo che opprime la donna l'arabo che la massacra e così via ora le sto per concludere perché sto guardando l'orologio l'aspetto al minuto voi tre scontro alla domanda
Il dialogo quando io capisco e in che situazione sono e cerco di capire in che situazione sei
E quando faccio un passo per il dialogo un voglio sapere anche caduto ce ne devo dialogare
Nessuno ha mai chiesto perché sempre si escludono sei milioni di palestinesi che sono e in esilio nella diaspora
Di qualsiasi possibilità di dire mezza parola di tutto ciò
Che sta accadendo in Palestina e qui rispondo alla tua domanda alla tua domanda per me
Dopo
La morte di arraffare
Non mi piace io anticipare la frase come fa qualcuno adesso in Palestina e il martedì e il simbolo lasciamo stare lasciamo stare riprese dettava fatte molto dopo
Che ha dato al suo popolo almeno almeno la base dell'identità nazionale e con esso al President Arafat perché veramente dove cercava la pace
E indipendentemente da tutto ciò che voglio dire o vogliono naturalmente avanzare dei dubbi
Che cosa è cambiato quale lezione sono accaduti in Palestina si sono accaduto se sono svolte nell'edizione abbiamo eletto un nuovo presidente io vi dico o vi rispondo anche con la lingua di tanta gente che abita fuori
Hanno fatto gli accordi di Oslo senza consultarci neanche minimamente
Hanno fatto tutte le Accord Dobos niente soltanto la questione riguardava e tre milioni che sono dentro e tre milioni e che solo in queste città dove adesso se ne discute per e il retiro e il dialogo si costruisce dentro si costruisce anche fuori perché uno che arriva dagli Stati Uniti d'America ieri con questa nazionalità israeliana stamattina al diritto a partecipare al dialogo e alle trattative politiche mentre noi che stiamo da cinquant'anni o fuori
Non possiamo avere neanche un parere di tutto quello che succede quindi e il dialogo deve comprendere tutti
Tutti stiamo aspettando l'edizione dell'Unione cioè del Consiglio legislativo auguriamo che siano libera che siano vere elezioni libere egli si partirà anche
Con un dialogo vero perché se se riprende il negoziato come si deve io ho il mio parere la mia opinione sul sui piani di Sharon io personalmente non mi fido della politica di Sharon non mi fido almeno della politica di una parte delle sorelle che vuole veramente arrivare al dialogo con noi
Ma dovrebbero coinvolgere tutti noi come pretendiamo di coinvolgere tutti gli israeliani perché se dobbiamo fare la pace di Gabo imparare prima ad erogare secondo al coesistere e c'è una bella differenza tra coesistere esistere
E io richiamo ancora una volta alle necessità di coesistere pacificamente e insieme grazie
Grazie
Grazie Samir
Volevo però farti brevissimamente un'altra domanda anche però vi pregherei tutti quanti le interverrete dopodiché di essere piuttosto brevi per consentire alla fine
Se c'è qualcuno tra il pubblico di fare anche qualche domanda allora però questa mi sembra abbastanza impellente ab neri ha parlato di ha fatto ha detto una frase importante convincere la propria parte che si deve comprendere l'altra parte questo lavoro di mediazione spetta ai giornalisti ora io chiedo nella stampa palestinese in pratica in in termini brevi cosa fate
Facciamo proprio lavoriamo in tal senso secondo le condizione politica del momento noi chiamiamo scriviamo tutto
Per chiarire politicamente come si può andare avanti dialogare con gli israeliani fare la pace con gli israeliani bisogna fare la pace tra due nemici
E essere molto attenti alle condizioni base perché questo popolo che non ha niente
Se qualcuno scrive che pretende delle cose e questo né nella logica dei fatti un palestinese quando scrive un analista scrive un articolo che deve essere freddo deve essere razionale deve svecchiare la la realtà stessa perché e le sente anche le esigenze de quelle che sono nel campo profughi
E io stamattina sfogliavo questo giornale iracheno che per la prima volta vedo nella seconda pagina con sorpresa e strisce sa queste scenette
Il collega Sciarra e cioè il martirio del collega un nome cristiano
Cavolo io sono saltato quel dico magari lo mandiamo alla signora Oriana Fallaci ecco anche cristiane usano lavora Marte anche gli israeliani variante cioè devi avere il linguaggio della tua gente della tua lingua per spiegare la cosa
E per spiegare che guardate che l'israeliano non è quello nemico che deve essere vivi e con tutta la sua oramai e siamo davanti a un'operazione politica dopo Oslo che bisogna concluderla
Concluderla e tracciamo lo con coraggio con il minimo di perdette possibile almeno per per noi perché noi siamo sempre la parte perdente
Nelle mani del governo israeliano c'è tutta la potenza militare finanziarie anche informativa anche anche della stampa adesso con del stazione satellitare tutto cambiato
Perché tutto cambiato la logica è cambiata e questo all'unità di questo secolo
Io direi di non fermarci a parlare di soltanto di problemi mediorientali si parla di Mediterranea mediterranee vuol dire anche Balcani balcani che sono stati lo sapete tutti è inutile che lo ricordi dilaniati da tremende tensioni da feroci scontri etnici
E il rimbombo proprio delle armi e arrivava fino in Italia tanto erano vicini gli scontri i drammi di quella gente li abbiamo vissuti proprio anche noi sulla nostra pelle
Dopo le armi si è messo in moto il dialogo ecco io adesso visto che abbiamo qui la l'occasione la fortuna di avere tre o quattro rappresentanti non non so quanti siano insomma di dei di Paesi Balcani vorrei cominciare a sentire
Come sta procedendo questo dialogo questa possibilità questi aperture di pace questo questo e questo sbocco verso un nuovo una nuova frontiera di serenità e di pace cominciando a sentire
Gregor Reports di della Slovenia dove dove sei eccolo là che il presidente dell'Associazione nazionale appunto dei giornalisti dove lo so bene ricordiamocelo oggi
è in Europa
Il microfono
Prego la brevità e
Che se a
Cercherò di continuare
Da dove ha terminato il collega
Quando parliamo di dialogo
Parliamo di una cosa una cosa che
A mio avviso estremamente importante in questo nuova dimensione di relazione che sia all'interno dell'Unione europea l'Italia è un paese di frontiera come la Slovenia
Io vengo in Italia ogni anno qualche volta più di una volta anche in vacanza e questa è la prima volta
Moto in Italia
L'azione ho avuto una brutta sensazione venendo in Italia molto strano per me
Qualcosa è cambiato
In questi due tre mesi
Quindi
Come i miei colleghi italiani sanno
C'è stato
No no
Abbiamo un filo comune nella storia nella relazione tra la Slovenia la Croazia l Italia anche durante la guerra
La seconda guerra mondiale
E non parlerò certamente di questo di questo argomento perché il titolo mi richiede altro
Ci aspettavamo il dialogo anche in questo senso e anche in Slovenia tra il pubblico sloveno il pubblico italiano e nei media italiani e aspettavamo aspettavamo
Aspettavamo abbiamo sentito soltanto una parte della storia
Parte della storia che si è rivelata interessante anche perno ogni vista appunto da questa parte dei confini noi stavamo aspettando un dialogo tra due nazioni
Città una piccola nazione una molto grande molto grande molto potente
Qui si sta grande nazione non ha presi insomma non c'è stato dialogo nel pubblico per quanto quanto il pubblico italiano
Ma stiamo ancora aspettando questo dialogo
Questo è il problema che sentiamo adesso
è facile ascoltare le questioni israeliani e palestinesi conflitto avessi relativo ed è facile anche per noi facile dire
Grazie
Faceva che dire che siamo meno appassionati ci appassioniamo meno in questo senso perché per noi è abbastanza facile
A portaerei le persone
Delle persone un tavolo negoziale la querela e risolvere una questione in pochi giorni quando si parla delle nostra relazione è veramente più difficile ci troviamo tre facile dirlo quando riguarda gli altri no ed è più difficile quando ossia da discutere di questioni che ci riguardano personalmente allora diventiamo appassionati perché si parla del nostro Paese della nostra storia credo che per nuovi
Mix viviamo
In pace come altri paesi è dunque importante
Trovare in quei casi
Ovvero le relazioni tra la Slovenia l'Italia per esempio quei casi in cui una nazione come l'Italia può tentare
Di fa il Sindaco tentare di capire come si può iniziare in questo dialogo
Il signor Gino come riusciamo ad ascoltarci l'un l'altro
Questo per me un fattore importante parte importante ascoltare ad esempio per me interessante ascoltare del conflitto israelo palestinese dopo dice no
Si trovano tre quattro l'articolo articoli sulla stampa italiana
In cui
Solo in cui solo brevemente vengono citati storici o filosofi sloveni
Che parlano della Slovenia non si trova altro niente altro e cui essa so quello di cui parlano i nostri colleghi ci chiediamo c'è quindi che cosa ci possiamo aspettare l'uno dall'altro grazie
Ma posso rispondere brevissimamente vorrei faccio osservare una cosa che purtroppo e tu lo saprai perché credo che tu sei guai La Stampa italiana abbastanza da vicino la politica estera italiana praticamente la politica estera fu molto provinciale quindi credo che anche il pubblico purtroppo si abitui non si abitui alla discussione e ai problemi l'importanza internazionale soprattutto anche di buon vicinato come possono essere quelli con un Paese come la Slovenia
Purtroppo però non c'è nemmeno il rifugio nella politica estera europea che è altrettanto deficitaria del riso che tutti lo sappiamo l'abbiamo detto e ripetuto più di una volta si tratta di un grande potenza economica a fronte di un nano politico purtroppo ancora abbiamo sentito lo rappresentante di colleghi sloveni credo che adesso sia il momento di sentirlo rappresentante dei colleghi Crovari ti e quindi do la parola all'UCIS Dragutin detto bene il nome spero di sì che il presidente dei giornalisti croati
Sperare anche alla stessa verità e glielo dico che il mio collega di Slovenia e cominciato parlare di una di un conflitto di seconda guerra mondiale io vengo di questa parte io sono istriano Floris sapete che questo prima della Seconda guerra conti all'erario parte dello Stato italiano adesso è dopo io volevo aveva adesso è croato in questo piccolo parte dei croati abitano insieme la maggioranza croata e la minoranza italiana io il molti amici italiani e per questo per perché o il questi amici parlo così un po'italiano no bellissimo ma mi io credo che si può capire
Guardate in questo piccolo parte della Europa vicino del penisola balcanica e penisola terminale
Nella cui era era erano in molti conflitti te anzi prima la guerra voi sapete che era Mussolini e il fascismo e questo era un grande conflitto tra il suo Venier croati contro altri italiani adesso si può dire questo è forse il molto importante per futuro
Perché adesso a istriana italiani e croati e sloveni vivono in una convenienza che teneva il tetto il signore che quindi di non si può dire che alle tutte RAI tutti di maggioranza non fanno italiani in Croazia
Io ho un mese fa
Scopro Moto due libri duro romanzi uno dei nomi in Italia annota in Istria e altro di un figlio di un grande partigiano croato tutti dove hanno scritti questi due scrittori stanno scritti i loro Manzini delle Foibe in Istria l'italiano è scritto la tra dieci anni dell'i croati in queste Foibe croato ha iscritto lo romanze della tragedia The italiani anche buttate delle foibe
Io credo beh questo è un punto nella cultura del dialogo
La per guardare in futuro dobbiamo parlare anche per queste brutte cose della storia ma noi siamo terza generazione guarda mia non obbliga parlava come in prigione italiano all'altro Trio del mio amico mi ha parlato come in prigione del comunisti guarda noi dobbiamo guardare in un futuro non possiamo sempre vivere come nostri nonni o il nostro Rizzi abbiamo il figli che devono vivere se è possibile in pace secondo voi sapete
Era la guerra o in fronte Serbia e la Croazia e quella una com'era combinazione dell'aggressione nella guerra civile che la molto brutale per questo io penso che noi dobbiamo affermare il dialogo noi lo ha firmiamo noi parliamo con i colleghi
Della Serbia Bosnia Montenegro Macedonia specialmente consumo venni qui cui non abbiamo nessun problema gli Strokes guardare chi storicamente per questo io ha vedo il grande responsabilità Heritage giornalisti perché in molti giornalisti era nonno voci tocca come si chiama erano femminili il tocchetti o ritocchi in una nota that is uno ante Inc trend devo dire che anzi cioè importante per et abolire dalle associazioni dei i giornalisti contatti completamente all'i principi della democrazia questore la possibilità pratica per fare il un serioso dialogo una cosa con cui possiamo andare tutti quanti a un futuro meglio credere alla forse la storia il passato grazie
Grazie grazie si
Corre vorrei sottolineare ma forse non è ce n'è neppure bisogna che l'importanza proprio di questi incontri di questi di questo dialogo e che stiamo qui parlando tra persone che hanno tra ex nemici c'è gente che si è sparata anche siamo qui a un tavolo e dialoghiamo di pace questa già grande di grande evento di questi incontri rimaniamo nei Balcani e direi che tocca la Bosnia tagliamo collega della radio si chiama Nenad Renata dimmi se sbaglio il nome perché non un po'difficili
Lasciamo così abbiamo perciò il suo amico venne stornabilità Ortega andato corrispondente da Sarajevo
Per favore a radio e televisione tedesca
W. DR
Bene la
Per radio e televisione principale in Germania prima di tutto devo dire che noi in Bosnia don a noi abbiamo dei problemi Forrest in quanto
Abbiamo problematiche soprattutto per quanto riguarda la ricostruzione del nostro paese e quindi in passiamo a dire che per noi il problema è sono di matrice diversa rispetto a quelli citati sin d'ora
Abbiamo siamo appena usciti da un conflitto che ha addestrato distrutto il nostro Paese e la situazione sta migliorando giorno per giorno quindi per i media bosniaci
La il problema principale è proprio la divisione tra le varie parti le varie parti in seno ad un unico paese solo e quando parlo di impartire intendo voi e bosniaci croati
I serbi quindi ufficialmente noi che oggi abbiamo il due per cento a testate media elettronici
Per quattro milioni di cittadini e quindi diciamo che un dato considerevole e questo per quanto riguarda i giornalisti in base ad essi croati e serbi e dell'Erzegovina al bar base Herzegovina
Quindi estremamente importante per noi affrontare questo problema essenziale
L'equilibrio nazionale quindi è fondamentale per noi purtroppo il letti Kael'professionale il la professionalità non sono considerati in maniera altrettanto indebita per esempio per quanto riguarda la radio e televisione bosniaca ci sono delle stazioni nazionali
Venne gli editori attualmente storno bosniaci automaticamente
Il redattore capo doveva essere croato
O uguale domani potrebbero essere servi e quindi la posizione del giornale cambia di giorno in giorno
Forse non mi credete ma è vero questa è la realtà che noi viviamo in Bosnia grazie per la vostra attenzione
Lasciamo i Balcani cercavo anche un collega mi ha detto che c'è un collega anche della Serbia machine della
Della Serbia ma non lo vedo e credo che non sia nemmeno presente in sala quindi passerei alla a un'altra aria importante l'altro giorno era l'otto marzo ed era la festa della donna
Titolo Kia quella Turchia musulmana anche sta bussando tra mille polemiche alle porte dell'Unione europea in quella Turchia la polizia duramente malmenato le partecipanti ad un pacifico corteo erano donne che chiedevano una maggiore attenzione alle attese femminili
Beh direi un autogol alla vigilia del dibattito decisivo ne parliamo con Zeri in bozza giornalista turca dell'Anatolia anch'io agenzia
Benché non
Grazie molte
Prima di tutto vorrei dire
Che il nostro paese non è un Paese musulmano è una repubblica
E dopodiché comincio
Ci sono dei problemi di microfono per caso
Quindi
Siamo abbiamo partecipato volentieri a questo forum internazionale dei giornalisti no a parlare della professione giornalistica in Turchia e dei problemi in quest'area del mondo
Stiamo parlando di aree calde del mondo nel bene in questo nuovo millennio
Perciò
Il giornalismo
Ha un ruolo importante e anche più importante adesso rispetto a prima in quanto i giornalisti devono essere sì indipendenti fare il loro lavoro liberamente tutto ciò estremamente importante è improprio
E credo però che ci sia Brescia è un problema di disinformazione
Come tutti noi sappiamo
Michelle
Quindi e la disinformazione può essere mancanza di informazione ad esempio a abbiamo un problema di dei giornalisti invertiti
Dei giornalisti arruolati come si sogliono sorgono chiamare e quindi non riusciamo a vedere slanci aprire quasi qual è il livello giusto di informazione per questo
Esce deve esserci secondo me è una condanna della falsa informazione della disinformazione e dobbiamo avere un'organizzazione che si occupi di questo
Dobbiamo dire alle nostre associazioni sindacati organizzazioni che dobbiamo combattere per difendere i nostri diritti collaborare in nome della solidarietà
Infine vorrei dire che i giornalisti e i devono essere oggettivi
Ma non possono essere sostenitore sostenitori di uno qualunque parte ma comunque devono difendere la pace ecco è tutto grazie
Ma volevo dirti quando detto Paese musulmano non c'era non non volevo essere offensivo degli sembra che ci sia una repubblica musulmana che credo di di conoscere anche abbastanza bene visto che mi hanno anche arrestato in Turchia durate colpo di stato di avrebbe
Tristi
Vorrei soldati ai problemi ai problemi iracheni che chiamare i causa l'amico
Prego
Sì momento faccio una conclusione contento
Un'altra cosa
Tornare all'Iraq per far fare intervenire l'amico Giuseppe Zaccaria che è un grande inviato della Stampa e che conosce bene l'Iraq come del resto conosce anche bene in molti altri Paesi caldi per averli frequentati da vicino e ne conosce tutte le le le problematiche propone bravo
Vorrei dire sulle possibilità che la guerra importata in Iraq serva davvero a disinnescare la bomba del terrorismo globale di matrice islamica
Che ha un
Ricchissimo e Milo saudita e come capo riconosciuto ecco resta precedenti tu credi veramente che questa guerra per disinnescare anche per disinnescare il terrorismo possa essere servita a qualcosa
La risposta è no
Continua a pensare ancora oggi che sia stata una guerra sbagliata che soprattutto il dopoguerra sia stato sbagliato che si continui a sbagliare rincorrendo errori precedenti è che tutto sommato il bilancio per tutti noi compresi noi italiani che partecipiamo a questa avventura
Sia pure in un foro abbastanza atipica il bilancio sia negativo insomma non credo che oggi l'Iraq sia un Paese migliore di prima sia un Paese privo di dittatura e questo è un fatto è un fatto importante però è anche un Paese in cui non c'è alcun tipo di sicurezza non c'è alcun tipo di realizzazione
Non esiste alcuna prospettiva economica mi dispiace per i nemici prendere misure perché non che a molte più speranzoso di me abbia il diritto di esserlo
E soprattutto è un Paese che sta perdendo o meglio non sta usando la sua principale unica risorsa che il petrolio
Ciò detto però se mi permetti Filippo io volevo un tocca un argomento un po'tangenziale che mi velocemente un altro frase di prima cioè il provincialismo italiano e credo che sia solamente fino adesso non è stato toccato qui nei nostri e nei nostri dischi le nostre chiacchiere perché ha ragione
Curia neri il dialogo quando ed Elton deve essere un incrocio di monologhi ora nei dialoghi che stiamo cercando noi italiani di di avviare abbiamo qualche possibili con la capacità di ascoltare la preparazione per fare questo
No mi pare che questo sia un elemento abbastanza come dire delicato e sconfortante nel senso noi siamo sempre stati un grande Paese provinciale grande peso attente vissuto ha vissuto i tre millenni di due millenni ultimi ancora sul mito della Roma imperiale eccetera lo sappiamo benissimo
Ci sono mille cose che lo dimostrano
Perché che lavora per esempio ieri con l'amico croato noi sbagliamo perfino i soprannomi sugli stranieri
Non so se sapete che in Italia per indicare uno che parli austriaco o tedesco si usa dire Crocco lo sapete dico i non sono i tedeschi ma l'origine e croata i soldati di dell'esercizio si copriva di neve Teresa poi Francesco Giuseppe che stazionava al Nord Italia
Recatosi a comprare il pane che devono Crooks che il nome del pane in croato
Mentre il serbo ci piacerebbe questo Crooke è talmente rimasto nelle nella immaginare italiano che ha portato
Macchia esteso questo nomignolo a gente che figurati non c'entra nulla questo per esempio un piccolo esempio marginale se volete di provincialismo italiano
Ora dove ci siamo accorti del nostro provincialismo quando il resto del mondo entrato un orizzonte negli ultimi quindici anni abbiamo dovuto cambiare prospettiva faticosamente monsignor facendo insomma quando abbiamo cominciato le le grandi ondate migratorie dall'est
La famosa invasione la prima invasione degli albanesi che sfuggivano che scappavano alla fine del comunismo hanno preso e e poi quindi le ondate migratorie
Dal Nordafrica e adesso anche dall'Africa centrale abbiamo cominciato a a a renderci conto che ebbe in fondo forse sarebbe il caso di occuparci un po'di più del resto del mondo e soprattutto della nostra funzione Cage esiste resta lì e geografica e culturale e storica notizia aveva cominciato a a rendersi conto che l'Italia deve rivestire suo malgrado un ruolo geopolitico di potenza ovviamente a regionale di influenza limitata ma
Comunque molto importante questo vi in questo mi sembra che risieda la l'importanza principale iniziative come queste col come terza che apprende che prende piede c'è Firenze cercare non solo di confrontarci con colleghi che vengono da altrove ma soprattutto di aprire le nostre menti
Noi Paul Cook in pochissimi anni abbiamo imparato per esempio a capire chi sono i croati chi sono i serbi che vuol dire sunnita che significa si ita colosso gli Hezbollah non so o nel caso di Israele l'importanza che possono avere tradizionalisti come gli aridi mi son tutte parole entrate
Lentamente nel nostro lessico Troccoli quale ormai cominciano a fare i conti tecnici e cominciano a spingersi forse forse verso una visione celermente più più più meno ristretta
Episodio personale alcuni anni fa
Partendo per un servizio rapidamente
Come sempre si fa raccoglievo i tuoi libri da portarmi appresso per le serate solitario al bello sbagliai fra l'altro prendendo i vari Di Pietro poche presi fuori poi il mio figlio
Di io mio figlio d'opera da vicino
Ed erano le storie di Tito Livio
Essendo il ragazzo molto sveglia onorevoli blocca la traduzione a fronte c'è la certezza in latino che italiano così si risparmia la fatica però questo mi consente di reggere poi a momenti così tranquilli cose che non immaginavo titoli raccolta per esempio una storia che è del primo secolo anche avanti Cristo ed è un esempio di provincialismo italiano cioè il primo consolato di Mario Silla
Prendono il potere Silla restauro ma occuparsi delle cose principali Mario prende due regioni soltanto due giorni che va a riconquistare un territorio sterminato perduto da dall'Urbe
Che il Ponto cioè oggi sarebbe tutt'tutta la Turchia europea più i Balcani intendeva sterminato
E Mario fa miracoli vince la prima battaglia si allea col signorotto locale vince la seconda poi trova un altro chiosco vince la terza affinché nella pianura pannonica il suo esercito non si trova di fronte un'alleanza s'di barbari sterminata no avrebbe voluto vincere lui che fa fa ritirando il suo esercito dietro le colline
Costruisce un palco Senatorio si fa trovare in posa senatoriali con quattro soldati e basta
E i capi barbari impressionati da questo sfoggio di sicurezza si sottomette quindi Mario stava c'era pure straordinari nel frattempo mandava continuamente a Roma
Messaggeri che arrivavano sfiancati in Campidoglio e quando arrivavano Mario facciamo un attimo no sono parlando di che l'acqua a Roma il prezzo del pane non so e alla fine di tutto riceveva finalmente il i messaggi di questi terrori dall'estero
Questo McNamee parte proprio un esempio tipico lastrico dalla mentalità italiani del nostro modo di vivere insieme concentrati intorno al nostro ombelico ora però Obeid mi sembra tempo che o l'ombelico si allarghi o comunque che vi si alzi gli occhi perché la situazione del mondo è quella che abbiamo dovuto scoprire non ancora a nostre spese ma insomma abbia scoperta direttamente
E
Dunque cosa cosa cosa POF possiamo fare noi giornalisti per questi io appartengo un po'la categoria residuale del giornalismo cioccolatini inviato speciale che una una cosa asse fra un po'sarà protetta dal WWF mi auguro ma insomma
Siamo personaggi ormai abbastanza marginali rispetto le organizzazioni dell'informazione italiana
I quali ancora sopravvivono perché nel frattempo però il mondo è cambiato quindi gente che prima veniva considerata conta certo sufficienza a guarda quello mandato non so in Patagonia a farlo oggi diventa importante e a volte addirittura essenziale e all'informazione
Odierna ho sentito qualcosa indiano abbastanza sorpreso per esempio poche hanno raccolto la d'l'elemento che ha fornito stamani assieme alla collega la collega irachene che ha dei ha detto che lei trova incomprensibile il fatto che in Italia ritiri propri corrispondenti dall'Iraq per timore di rapimenti e lo trova incomprensibile in tv tra l'altro personalmente ho vissuto la medesima situazione quattro mesi fa in un certo punto sì Nostran dalla nostra ambasciata a palizzata
E il ministro degli esteri a Roma segnalava hanno io i giornali che c'era un rischio di rapimento in albergo cosa abbastanza difficile da immaginare di abeti sono grosso modo protetti ci sono delle cinture insomma
Pantaleo sì d'acqua del quale stavo io addirittura insomma di delle truppe americane che lo difendono
Anche allora CCC confronto fra colleghi sì di valutammo più o meno visto alcuni partirono altino falso rimase qualche giorno in più mi viene in mente adesso che erano i giorni immediatamente precedenti al rilascio delle due Simone
Adesso giorni immediatamente precedenti al rilascio di giornate sia pure poi con quello che è accaduto dopo il rapporto si è verificato il medesimo fenomeno
Ora io se lavorassi al SISDE qua la Farnesina mi direi cosa fare in questi casi prima tiriamoci
Tiriamo fuori i giornalisti non vogliamo altresì fra i piedi perché alcune alcune trattative sono sicuramente delicate perché diciamo sono cose che non devono svolgersi insomma impropri questo lo capisco qui chi fosse al loro posto vi comporterete nel medesimo nudo
Fossi invece da al posto di chi dirige un giornale o una rete televisiva non mi comporterei così aveva ragione a settimana come aveva ragione mentre fa stamane
Non è un può essere un Governo un esecutivo un ministro degli esteri o chiunque insomma a dire noi non si va perché è pericoloso
E ci sono le della struttura stessa del giornalismo di così viene viene messe delle messe in discussione non c'è più alcuna ragione allora di fare i giornalisti potremo tornare allora al giornalismo di un tempo colonia anteguerra
Che stamattina citare al direttore della nazione ricordando la sua vicinanza con Montanelli Montanelli caldi già grandissimo giurista che è stato a fatto giorni il già ricco di guerra come al si doveva fare all'epoca cioè inquadrato nelle truppe i giovani salire Gallery di allora
C'era un signore che indossa una divisa era un tenente un sottotenente un capitano dell'esercito e si muoveva con i reparti dell'esercito
Oggi la cosa è cambiato era cambiata Catherine vi vorrei segnalare anche la figura relativamente nuova per abbastanza sconcertante del giornalista embedded cos'altro è il giornalista embedded cioè in sé inserito nelle parti se non un giornalista in divisa si pone telefonicamente
Cosa avevi Bettin che può ha portato di nuovo giornalismo lirico nulla qualche immagine più di movimento del reparto americano che attacca quel posto è piuttosto che l'altro ma non credo proprio che Bettini sia sia un un evento riconquista del giorni tra moderno e piuttosto potrebbe essere addirittura un passo all'indietro insomma quel si vedrà
Come se non le mie perplessità credeva di avere il sapore dello stesso abbassato sinteticamente sempre per tornare e qua Filippico concludo un'altra esperienza personale brevissima
Durante la guerra la cosiddetta guerra umanitaria intercorso abita avete già avrete assistito tutto lo sviluppo del concetto di guerra o no
Dalla guerra guerra quella difensiva poi se posso da guerre umanitarie oggi siamo la guerra preventiva aspettiamo di tossico la prossima aggettivazione
L'avvio raccontare questo comincia di bombardamenti della NATO sul suo sulla Jugoslavia sua piccoli Rosario
Chi arriva a Belgrado un giornalista famosissimo non sto a fare nome perché sarebbe ingeneroso soprattutto ma che
Additivata comunque ci viene quindi dimostra se non altro in questo impegno e coraggio
Che viene a Belgrado per poter zig raccontare al mondo in tre giorni quello che sta succedendo e avendo appunto tra i giovani solo io il suo prezioso tempo da impiegare
Mi fece l'onore di ordine e appoggiarsi a media affidarsi a me per farsi spiegare la come cosa che insomma no grosso modo capito nell'arco di dodici anni del Novecento
Io ovviamente ero ben lieto di fare io sono corsa un giorno con questo signore usciamo da un albergo centrale di Belgrado annuncia il collega briga delle quali un vecchio albergo sia un bosco ha molto pittoresco
Troviamo il prossimo che era un vecchio FIAT con quei tassametri vecchissimo stile quelli con la bandierina metallica forse ricorderete no e sulla bandierina che è scritto sul duopolio nonché vuol dire libero
Quando il tassista parte abbassa la ballerina Eva il collega entra guarda la bandierina e mi sussurra Slobodan Milosevic che tanta cassa
Era convinto che fosse un pezzettino e questo è accaduto ti assicuro autorizza gli estremi di rarissima fama insomma credo per concludere brevemente per concludere questa estemporaneo intervento che sia tempo soprattutto per minori di dispacci per quanto è possibile il nostro antico provincialismo e di guardare al resto del mondo con la stessa franchezza e durezza con cui il resto del mondo guarda noi grazie
Grazie grazie Giuseppe ecco proprio nella nella figura del giornalista invece tre c'è proprio differenza tra comunicare informare
Vorrei aggiungete a chi sempre a proposito del provincialismo un episodio che riguarda la mia vita professionale brevissimo
Quand'era a Beirut nell'ottantadue alla radio dove ho cercato di spiegare ecco sì parlavate prima di Hezbollah usciti di sogni ecco allora spiegare alla radio in un minuto e dieci di altri eventi che cosa sono le milizie dei Morabito un nessuno lo ha mai no capivano mai Pietro eppure esistevano eppure era una milizia ma tuttavia ecco detti perché non c'è una cultura del diciamo un appunto una cultura la politica estera e una una curiosità disabili informarsi d'altra parte tocca a noi ma non possiamo nemmeno partire su tabula rasa una minimo di informazione occorre sempre quella di base
Di cultura di base a torniamo più vicini al a casa nostra e andiamo in Tunisia abbiamo il collega Buback perché dirige
La rivista osservatorio in Tunisia e credo che in Tunisia ci siano anche dei problemi un paese si che s'sedicente Democratico direi ma credo che a danno dei problemi di informazione anche loro abbastanza
Abbastanza leggibili diciamo
Prego
Messi Filippo
Ma permetteremo reciproci madre Missiroli Giuseppe
Che liste nostro amico prima ha detto che bisogna per riallacciarsi ai dal resto del mondo anche noi
E prima vorrei fare qualche riflessione sul titolo provocatorio di questo dibattito che riguarda le frontiere del dialogo
Nell'Islam ma non abbiamo il testo sacro che si chiama il Corano elettorale i più importanti elezioni che ci fanno imparare il primo dialogo democratico che abbiamo conosciuto noi musulmani è stato tra Dio e il diavolo diranno che essi che parla al diavolo
E dice che creerà l'uomo
Deve essere a sua immagine sulla terra i diavolo rifiuta questa idea e questo progetto di Dio c'è stata una discussione democratica tra Dio e il diavolo
E infine dirà deciso di creare l'uomo
Ed è stata la prima lezione di dialogo democratico inutile si legge nel nostro testo sacro
E che ci spinge a dialogare
E a riconoscere l'altro discutere con Lou e dialogare con lui questo numero uno numero due l'ultimo libro ed è al dei samurai editore il ministro esame da un'affermazione fa un'affermazione molto grave importante nel contempo dice che durante gli ultimi vent'anni novanta per cento dei conflitti avvenuti nel mondo sono dei conflitti avvenuti o in una terra musulmana oppure a una relazione con l'Islam o in Cecenia in Somalia al Medio Oriente Medioriente dunque e in terra d'Islam o che c'è un nesso con l'Islam e quindi c'è un grosso problema che riguarda la religione musulmana prima la mia collega turca
Ha ha detto qualcosa di molto interessante
E visto che il nostro amico Filippo ha parlato della Turchia musulmana musulmana è una repubblica si ha una posizione ben chiara bende definita
Un'altra affermazione affermazione che voglio dare in questo contesto ultimamente l'UNESCO ha avuto l'idea visto ciò che accade a livello mondiale
Di fare un dialogo tra le tre religioni e l'Islam e i cristiani i Giudei è per dare una grande importanza a questo si stanno proposto di fare questo in terra d'Islam e quindi hanno proposto a tre e quattro Paesi arabi estate del Qatar il Marocco la Tunisia i primi due Paesi il Qatar
Quindi se il Marocco
La no tergiversato su questi idea la Tunisia accettati immediatamente abbiam visto il signor Joseph Cédric che il grande rabbino
Sì e che è presidente del Rabbinato di tutta l'Europa era presente a questo
Dialogo e avevamo anche una comunità di rabbini Piana si stata assistito è stato un dialogo molto pertinente c'è stato una dichiarazione di Tunisi su questo dialogo tra religioni che dunque rispondono perché non vorrei che mi accusate di non voler rispondere in Tunisia ieri ho fatto ogni intervento oggetto che abbiamo un approccio
Che ogni giorno ci rendiamo conto che migliore approccio per il mondo arabo non si può parlare di democrazia così in un modo molto vago
Senza che questo sia a seguito di minacce quota modernità un certo modernismo del la popolarità popolazione deve aderire prendo un esempio di Paesi arabi che hanno fatto questo a scelta
Ma anche dei paesi africani che hanno optato per la democrazia senza avere delle basi per quel che riguarda la popolazione che accetta questa differenza questa democrazia ne abbiamo visto dei parlamenti fermo democratici arabi che vota no delle leggi antidemocratiche che proibiscono alla donna di votare abbiamo visto parlamenti democratici che impediscono che vieta no alla donna di togliere il velo che gli vieta no di cambiare programmi scolastici che dicono no
Benché vogliano trattare l'altro come un nemico dunque la Tunisia dato per la democrazia e quindi abbiamo una grande società civile che ha un ruolo molto importante abbiamo una certa libertà di stampa ci sono dei giornali d'opposizione
Che il sogno perché abbiamo normalmente le televisioni e i privati raggi radio private tra di noi ci sono e mio collego buttare proprietario
Di un'emittente radiofonica esercita il suo lavoro in un modo tutta fatto libera
Associazione dei dei diritti dell'uomo chic esistano esercitano la loro attività
Berlusconi che fanno de assumano delle posizioni liberi e quindi furti e si sentono un po'tutti i pareri
Ci sono delle donne internazionali desiani diciamo
Sì
I sigilli e io ciò accade in Tunisia vi ringrazio della vostra pensione
Spiega fattura che apparve a posto parla francese la patente nautica tu hai detto una certa libertà di stampa è quella quell'aggettivo certa che mi preoccupa un momento
Voi risponde
Svolgi Poggi no e no no detto proprio una certa libertà di stampa
Più che altro intendevo nel libertà di stampa e di espressione che esiste effettivamente io ho dato degli esenti però ci sono dei giornali propulsore
Opposizione ho detto che c'è un ottanta per cento della stampa che appartiene allo Stato e poi ci sono delle emittenti private ci sono anche organizzazioni che sotto forma di sindacato giornalisti
Esercitano il lavoro in modo libero
Quindi le autorità non possono intervenire Pini in caso di di libertà di stampa dell'opposizione cioè non possono sindacare sul lavoro che viene fatto
Bene dicendo ottanta per cento di informazione di proprietà dello Stato non è non è una percentuale bassa direi comunque adesso passiamo passiamo a torniamo vero dice di rimaniamo nel Mediterraneo a secco di la Molina di Saronno stragrande accezione e lei la parola Giancarlo Licata che il direttore responsabile del di Rai mette cioè di quei del una dell'unica trasmissione della che che viene ascoltata un'emittente che viene ascoltata in in mi ricordo quanti Paesi del Mediterraneo quanti Paesi arabi facciano dirà subito Giancarlo
Io vorrei collegarmi per quello che diceva poco fa Zaccaria riguardando sul provincialismo della italiano nell'affrontare determinati temi noi facciamo Rei mette da quattro anni realmente un canale che va in onda in italiano e in arabo parli esso soltanto tre ore al giorno dalle ventuno alle ventiquattro ed è essenzialmente un tentativo di realizzare un prodotto giornalistico diverso
Che tende a ben in evidenza le diversità
è anche una scommessa perché cerchiamo di trovare appunto uno spazio e anche una grande sperimentazione perché vorremmo tentare di essere appunto una frontiera nel momento del forno affronterà il dialogo nel sotto il profilo informativo da tredici anni invece facciamo Mediterraneo vi terranno una cosa diversa ne terranno la trasmissione e un settimanale lo mandiamo lo realizziamo in tre noi e idea dei colleghi della televisione francese Castro ha e i colleghi della televisione spagnola da due anni
C'è una anche questo un esperimento perché va in onda in cinque diverse lingue in undici diverse televisioni pure qual è anche nella televisione
Palestinese quindi è un prodotto diciamo realizzata in maniera internazionale quindi con giornalisti io mi sono segnato qua i giornalisti che realizzano mediterraneo che sono italiani francesi spagnoli greci svizzeri sloveni e algerini perché uno dei partner nostra cura Treviso algerina
E quindi è un prodotto certamente diverso rispetto al prodotto il giorno giornalistico televisivo italiano perché allora
Il provincialismo perché della dei fatti internazionali in Italia si parla poco
Non se ne parla proprio alcuni momenti e se ne parla sempre a livello di telegiornali ovvero se sia la cronaca calda dei fatti ma non si va mai oltre cioè cercare di capire che cosa sta cosa c'è dietro i fatti che cos'è l'approfondimento giornalistico vedete noi in Italia lo dico ai colleghi che non sono italiani non abbiamo un genere televisivo che invece è presente in tantissime altre parti dell'Europa e non solo in Europa anche meno alcuni paesi della sponda sud del Mediterraneo che il documentario in Italia per i documentari che sono legato un po'all'ambiente mentre i documentari da altre altre parti in altre televisioni sono dei veri e propri spaccati
Di vita quotidiana di ciò che avviene ecco noi tentiamo di fare questo stare e realizzare un prodotto totalmente diverso rispetto a quello
Che dire mandati in onda dalle televisioni che è un prodotto diciamo da cronaca calda approfondimento dopo un determinato fatto ma non è neanche documentare attrezzi e vale il reportage che vuol
Cercare appunto di mettere in evidenza le persone e dalle persone coi narrare grandi fatti parlavo provo poco fa con con Giuseppe Zaccaria
Di un servizio che abbiamo girato proprio a Baghdad rifacendomi ai a quello che è stato detto finora
E ma di Baghdad sappiamo
Quando la censura e le manipolazioni ce lo consentono
Sappiamo quello che è avvenuto forse non lo sappiamo o meno abbiamo soltanto Dumpty avete detto abbiamo detto in tanti abbiamo soltanto le versioni ufficiali della guerra perché la televisione anche un po'scomoda per chi la fa è per chi la subisce la guerra abbiamo girato un servizio a Baghdad in mezzo alla gente e abbiamo raccontato anche per immagini determinate cose che stanno che stanno avvenendo dove c'è la miseria più profonda bene c'è un'immagine che a me è rimasta in testa in maniera molto positiva anche in maniera molto così mi ha colpito moltissimo che è quella di un bambino di un bar di un ragazzino di dodici tredici anni che fruga
In mezzo alle macerie trovò un piccolo piano fortino pianoforte piccolino proporre dei bambini che era road toh e allora riesce a ripararlo e riesce a suonarlo e si mette proprio seduto su quelle macerie a stonare questo piano forti
Questa è la forza delle immagini e la televisione cioè non ci potrà essere nessun del servizio giornalistico nessuna pagina di giornale che può raccontare in questo modo alla che cosa sono presepi fine alla guerra
Ecco noi che cosa sta tentiamo do appunto di fare tentiamo di parlare e di affrontare argomenti che altrove non trovano spazio noto lo spasso perché non ci interessa perché c'è un mercato che assolutamente disattenta certe a certi fatti perché il vicino e qualcuno si accorge del vicino
Quando c'è un problema quando ci sono le grandi migrazioni quando ci sono le carrette del mare che arrivano sulle coste siciliane
Me ne andai da tredici anni invece tentiamo di capire che cosa è l'agente del Mediterraneo da i Balcani alla alla sponda sud del bacino e cerchiamo di partito di parlare della gente cerca di parlare per esempio delle minoranze
Chi è che parla oggi più degli armeni del popolo Rom chi parla dei palestinesi che sono ancora nei campi profughi
Da da campi assolutamente invivibili chi parla dei curdi chi parla per esempio del popolo dei Saharawi che sono divisi dal resto del mondo da cinque milioni di mine
Lo facciamo tentiamo per lo meno di farlo cerchiamo di portare avanti un un cammino che è cominciato e ogni settimana continua
Questo come interrata coralmente cosa tentiamo di fare tentiamo dire raccontare ciò che avviene ogni giorno perché se è un prodotto quotidiano avendo presente che ne stiamo occidentali
Ma che rispettiamo le altre identità anzi vogliamo che le identità si trasformino insieme che analizzando l'una grande risorsa per tutti ecco con questo dispetto noi tentiamo appunto ogni sera di raccontare ciò che avviene
Nel Mediterraneo ma lo facciamo senza
Taveri filtri dei governi cioè cerchiamo in un certo senso di raccontare realmente la realtà non so se ci riusciamo comunque ci tentiamo
In un perché dice un esperimento perché la televisione occidentale ha perso la sua leadership dal mondo arabo dal momento in cui entrata Al Jazeera ma anche alla via Abu Dhabi TV cioè le grandi televisioni del mondo arabo Cnn ha perso completamente ogni la possibile la possibilità di essere il grande produttore di notizie nel mondo arabo oggi noi abbiamo altri interlocutori e gli altri interlocutori anche la stessa Al Jazeera stanno cercando di
Aprire canali in inglese penso che fra poco lo farete adesso non
Se non se non se non sbaglio e quindi entrare con il loro modello giornalistico che in alcuni casi è vicino anche a quello nostro alcuni casi lontano entrare nel nostro
Nel nostro mercato
Che noi tentiamo di di abbiamo a questi anni tentato di fare ciò con l'operazione inversa cioè quelle di entrare con un prodotto occidentale che avesse però un grande rispetto nei confronti delle altre identità nella
Nel mercato arabo forse ci siamo riusciti siamo riusciti in parte certamente ci siamo riusciti commenta rane non so se ci siamo riusciti con
Con corre mete ma comunque diciamo la sperimentazione va avanti perché noi vorremmo tentare di imporre alcuni modelli culturali che non sono soltanto occidentali ma
La la forza della cultura nei confronti della forza del terrorismo è un'utopia non lo so intanto noi ci tentiamo ora in questo momento
Quando dico che c'è una assoluta
Disattenzione nel mondo nei confronti del mondo arabo in questo momento ci sono tante piccole scintille
E che vanno dal Golfo a alla al Marocco tante piccole scintille che possono essere delle cose straordinarie o si possono trasformare in tante scintille che poi
Che poi si inevitabilmente si spengono come non pensare quello che sta avvenendo in questo momento in Libano
A Beirut da diversi giorni l'abbiamo detto in tanti ma è bene ribadirlo il da tantissimi giorni ci sono ragazzi che cantano chiesto non le chitarre che chiedono democrazia e non sono stati neanche spazzati da un milione e mezzo di enti Bollate sono entrate che sono andati con la loro forza con la forza dell'ordine
Né in una piazza della stessa città allora non è soltanto questa per noi vogliamo pensare la primavera di Beirut non è soltanto facciamo un fatto non radicato perché evidentemente c'è qualcos'qualcosa
In più rispetto a una maxi manifestazione che può essere anche
Descritta come qualcosa di folkloristico come non possiamo non pensare a quello che sta avvenendo anche in questo momento in Sicilia sono stati consegnati dei carcerati e ci sono centoquaranta intellettuali che hanno firmato chiedere democrazia e libertà come noi non possiamo non pensare a quello che sta avvenendo in questo momento in altri paesi lontani come possono essere l'Algeria la e il Marocco nel Marocco c'è una nuova legge sulla stampa che ha che dati gli spazi importanti dal punto di vista giornalistico c'è un Codice di famiglie che avvicina il Marocco la Tunisia dove i diritti delle donne storicamente sono stati portati avanti ma in questi giorni è stata c'è stata la anche la grande sconfitta dei movimenti femministi in Algeria dove c'è dove è stata invece varato un codice di famiglia
Assolutamente arretrato rispetto a quello dei paesi confinanti
Come non possiamo non pensare che in Egitto ci sarà una modifica della Costituzione cosa porterà non si sa ma ci sarà modificata la Costituzione che consentirà a qualcun'altro di presentarsi alla presidenza del
Della Repubblica
Sono tante scintille si possono spegnere ma è venne ed è interessante in questo momento cercare
Di
Rispondere a chi parla di scontro di civiltà con il racconto invece di ciò che sta avvenendo all'interno di queste varie civiltà perché non ce n'è una sola ma ce ne sono tante altre spesso in conflitto per carità ma spesso anche con punti di riferimento comuni ecco quello da lei tentiamo di e raccontare oggi è proprio questo cioè quello parlare della gente per parlare dei fatti voglio voglio concludere con una anche lì con un'altra immagine che secondo me e riesce a far capire riesce a far capire che cosa è oggi che cosa cosa può significare oggi essere dalla parte della gente noi un anno fa abbiamo realizzato un servizio che ritengo bellissimo in un
Riparate Azzone in Cisgiordania comunque in un territorio palestinese
Ed era una bambina che guardava alla televisione la sua casa che era stata buttata giù che dice non firmato la televisione e diceva questa era casa mia allora noi non stiamo parlando della guerra ma stiamo parlando di questa bambina che e vede la guerra attraverso la televisione nei propri affetti cioè della Cassa dove dove ha abitato e per tanti anni ecco i figli della guerra sono questi noi tentiamo di dare voce a chi non ha voce tentiamo di dare voce ai popoli che sono stati
Che sono stati oggetto di persecuzioni cerchiamo di
Avere un progetto complessivo su quello che il Mediterraneo che vasto che vario che diverso
Perché profondamente in contrasto in alcune parti ma che ha bisogno in questo momento di essere raccontato proprio perché c'è un bisogno televisivo di raccontarlo meglio approntarlo come ho detto all'inizio
Senza pensare che il nostro sia e debba essere un messaggio globalizzate e il nostro è un messaggio e il tentativo di una identità forte politica culturale e di verrà vorrà raffrontarsi con altre identità per cercare di conoscersi per cercare di vivere insieme per cercare
Di evitare che un'altra delle grandi emergenze del di questo del del di questo secolo possa trasformarsi in una grande tragedia che è quella delle migrazioni non ne parlo perché forse un po'fuori tema
Ma non dimentichiamo do solo questo dato e concludo e chiede prossimi vent'anni si parla di quarantacinque milioni di persone che dalla sponda sud del Mediterraneo vogliono dare
Nella sponda nord trasmetteranno ed è tutta gente in età di lavoro alla presenza di un Europa invece che si invecchia sempre più grazie
Grazie esprimersi Giancarlo benché mentre Napoleone al mondo exploit opossum ligneo piena integrazione cose per la vede Philippe de la Méditerranée passiamo ai andò via recepisce
A tolleranza e la salvaguardia delle reciproche peculiarità culturali e sociali però io credo che una brevissima riflessione andrebbe fatta anche su quel famoso milione e mezzo di Hezbollah scesi in piazza in Libano in un paese di tre milioni e mezzo di abitanti sono sono tanti un milione e mezzo di Hezbollah richiesto pure dalla Siria questa visto che vi è anche un è un partito politico oltre che a un movimento di guerriglia
Se fosse se se queste sono le cifre a il Parlamento avrebbero quasi la maggioranza assoluta deve comunque io in una grande prova di forza e una grazie a loro di muscoli comunque ecco a Giancarlo Licata va un plauso particolare per questa sua trasmise per RAI me ha detto il Mediterraneo che sono due trasmissioni veramente che che raggiungono l'intero bacino del Mediterraneo anche oltre e lo fanno con con pochi soldi a fronte di trasmissioni con molti soldi dite voi lo posso dire francamente visto che ciò lavorato trentasei anni in RAI
Abbastanza inutili
Ma andiamo avanti e e non a caso ho lasciato per ultimo personaggio di grande spicco fatto su buoni ha fatto Dupont è un giornalista uno scrittore è stato premio Moravia nel due mila due ed è un albanese opera ecco io vorrei chiedere ha fatto sta quasi per un corollario di questo nostro incontro di parlare della filosofia del dialogo
Grazie
Sembra no
Proprio con questa
Delibazione deluso
Allora
Sicché mi chiede di fare la regina Sofia cominci con dei filosofi e
Parlando dell'oggettività indice di dice oggi vita oggettività vuol dire
In mancanza pochi metri distante dal microfono mancanza di personalità mancanza di volontà mancanza d'amore
Quindi come si è detto qui tante volte il verità soggettiva
Tempi se voglio menzionare un altro filosofo Jaspers lui dice
La tragedia comincia lì dove in due parti si identifica non con l'avere con la verità quindi quando ciascuno pretende di tutta di aver tutta la verità
Allora la domanda è ma cos'è la verità se ci sono le ferita soggetti io penso che
Meglio della verità si può parlare con sì no non è un termine mio
Di intersoggettività proprio interscambio di soggettività quindi che ciascuna verità intenti uno non è tutta la verità e una parte della verità
E dire che il dialogo è ha proprio questo compito di di di esprimere tutta questa intersoggettività
Comunque anche l'Inter saggi soggettività mi sembra con non è facile
Non è facile perché intersoggettività non vuol dire solo comprendere l'altro come si è detto qui poi comprendere l'altro poi capire l'altro ma non basta
Non basta perché l'ho poi capire e comunque non rispettarlo
Far dialogo vuol dire anche rispettare l'altro vuol dire trattarlo rispettare anche la sua verità
Qui ci sono tante e tante difficoltà e io vorrei già dare qualche
Esempio più concreto
Io sono ho partecipato
Tutt'due tre anni fa un po'più di tre anni fa in un incontro in un dialogo proprio dialogo di intellettuali dell'Ovest e dell'Est
E lì
Voglio può provocare qui parlare un po'del dialogo essi otto fra gli occidentali vere e lì e lì e quelli dell'Est no
E lì
C'è stato un mio amico ungherese il quale si è alzato a dire i tre articoli netto lui tre Roli dell'intellettuale
Prima ha detto il profeta quello che diciamo crea il visione del mondo dove andiamo eccetera eccetera
Secondo il giudice quello che comunque ci udita dalle opinioni fai commenti e tutte le altre no
Terzo il testimone quello che testimonial delle cose e quelle dell'Occidente ha detto lui hanno prese queste due ruoli più importanti del giudice del e del Profeta mentre a noi poveri dell'Est hanno lasciato solo il ruolo del testimone
Dove voglio arrivare con questo voglio arrivare che
Molte volte questa verità questa questa intersoggettività che ero chiamata vien distorta proprio dal fatto che non c'è il rispetto per l'altro specialmente io parlo della della mia diciamo dell'esperienza di un Paese come l'Albania dove tante ragioni gli occidentali sono venuti proprio come profeti e giudici lasciando solo Rol dei testimoni
E che molte volte la mancanza di un dialogo vero dove ciascuno ha la sua verità ciascuno è anche
Profeta e giudichi giudice del suo
Paese crea creando delle non solo la mancanza della
Del dialogo ma che è anche dei Problemi vuole solo menzionare un uno dei un esempio nel novantasette per chi ce lo sanno e abbiamo avuto in Albania questo famoso
Crollo delle piramidi no
Che se leggeri la stampa italiana quel periodo
Tutto si leggeva in chiave di un almeno la massima parte
Di una guerra civile fra nord e sud che non era per niente vero su quindi il giudizio era questo che secondo me e giudizio ha distorto anche dalla problematica che creava che creava per l'Italia un possibile esodo io la paura dei politici italiani di questo dei problemi politici che avvenivano qui in Italia con un esordio secondo esordio di albanesi che ha fatto giudicare la realtà
E in un diverso modo che secondo me ha portato ad anche delle conseguenze
E dire che gli esempi sono tanti e qui si è parlato si parla ultimamente sono stato in Italia sento dissentire per esempio quanto ha influito la guerra in Iraq per quel che succede per la primavera in Libano no
Sfortunatamente io sento molti commenti delle occidentali e dalla mia esperienza mi manca proprio una voce interna quelli cosa dicono cosa pensano come lo lo vede no
Ci sono ma ci son poche
Direi che
Questo questo è è molto importante nel nel dialogo e per questo mi imbarazza anche quando sentivo la mattina se si diceva spesso ma noi cosa possiamo fare per voi
Inizio dove sento mi imbarazzano mi crea difficoltà perché sento un certo paternalismo no
Che mi ricorda Novelli aprendo un mio amico svedese che mi diceva una storia un incontro con avendo io ed era segretario della Federazione Dancing quando sono andati per primi diciamo a all'inizio proprio che in questa era la domanda ma noi cosa possiamo fare per voi
Avelli ha detto mi sembra una domanda imposta male
Perché non è cosa siamo nella stessa barca diciamo cosa possiamo fare perno istituti no io quando si parlo di questa verità intersoggettiva quale essi parlo proprio di questa barca sentirsi insieme in questa barca no
E qui
A finire voglio sottolineare anche un altro aspetto che crea le difficoltà del dialogo
E come si vede qui si parla di zona calda non si parla di Palestina Israele si parla dell'Iraq mentre per esempio in un Paese come l'Albania lei quasi dimenticata per il momento come se si aspetta un altro ESO dono per cominciare a parlare dell'Albania no
E io direi che questo non aiuta il dialogo dialogo non è questo parlare in un momento caldo
Perché parla nel momento caldo poi si viene prezzo precipitosamente risolvere il problema caldo mentre il dialogo è una continuità il dialogo è un susseguirsi di di di di conoscenze di quel che succede in quel Paese anche non stupirsi poi quando avviene un esodo perché uno che lo ha seguito in questo
Senso direi che quel sentirsi nella stessa barca sviluppare il dialogo è la cosa più importante
Da sottolinea su questo previa grazie
Io credo che forse per una parola conclusiva la facciamo la facciamo dire Auria Venneri
Vorrei che nella su questo lunga esperienza
Chiavi in Israele che ha vissuto sulla sua pelle tanti conflitti ci dicesse se effettivamente un dialogo un dialogo vero e possibile ci può essere davanti a noi
Cosa c'è dietro l'angolo nel nostro futuro non voglio fare una domanda tipo televisione di notte
Faccia in carriera giallo
E sto alle aste mostre Fecht senza entrare
I Laterza dalla vi il venti alla
Visto che sono nel suo volto Rienza privata e personale
Ancora più difficile covando ancora più difficile può essere un dialogo se coinvolge milioni di persone con tutte le loro emozioni
Con tutto il loro egocentrismo risolvere il problema mi
Di tutti quando ogni persona ogni singolo essere è concentrato principalmente sull'assoluzione dei propri problemi
E le proprie emozioni per poter avere un reale dialogo con l'altro credo credo che dovremo affrontare molte i problemi anche se estremamente necessario sono rimasto molto colpito da ciò che lei ha detto
Se l'avrei anche detto io se mi fosse ricordato di dirlo ovvero che
In un esperto è alla base del dialogo e il rispetto è una cosa molto difficile da raggiungere specialmente se una parte è forte e ricca e l'altra parte è debole e povera
Senza il rispetto comunque non è possibile alcun dialogo alcuna pace
Un nessuna senza non si fa pace con una persona che non si rispetta inerti minerali con noi diciamo
Diciamo di parlare ai più alti livelli possibili in questo senso
Ovvero se i tuoi occhi sono allo stesso livello dei miei occhi allora possiamo parlare
Dobbiamo parlare occhi ad occhi
Allo stesso livello e questo è fondamentale per ogni dialogo
Un dialogo che posta portare dei frutti che porti più lontano
Per dirgli per convincervi di quanto ha ragione
E per quelle significato che il dialogo per la maggior parte delle persone
Che non ha valore diverse
Io direi che il dialogo
Risiede nella ricerca della comprensione dell'altro meno esperto dell'altro ed è l'unico dialogo possibile che è necessario che porti frutti
Per ritornare a noi come giornalisti penso che noi possiamo
Gioca un ruolo estremamente importante in questo senso
Al fine di aiutare le persone a comprendere l'altro
Il è un po'è un po'un ambasciatore il giornalista moderno che porta all'altro
E avvicina si avvicina l'altra vicina l'altro asse è un po'come un Marco Polo che va in terre lontane che torna in mente in torna indietro e porta alla con la sua conoscenza aveva nella sua terra natale
Oggi e nell'era di internet
In cui si può parlare tra di noi in pochi secondi
In cui non ci sono più confini
Le cose per le cose che noi facciamo veramente non ci sono confini
Ed è una cosa su cui non pensiamo più perché è così comune per mo'è così facile no ci si siede davanti al computer è si pensa a un'idea e la si scrive eh entro pochi secondi milioni di persone
In tutto il mondo possono
Raccogliere la tua idea reagire a questa idea nella loro
Nella loro testa e questa è un'opportunità unica e nessuna generazione precedente abbiamo avuto questa opportunità questa possibilità
Quindi dobbiamo teorizzare questo strumento del mondo moderno
Per comunicare
E creare questo tipo di dialogo per raggiungere una maggiore comprensione
Tra noi stessi
Per ricordare quello che dicevamo ieri o ai giornalisti stiamo facendo uno sforzo molto specifico qui nello specifico in questo contesto perché vogliamo creare un permanente stabile un ente di comunicazione che vada al di là di internet e quindi dopo questa conferenza ciascuno di noi porterà con sé gli indirizzi di pasta Elettra reca degli altri per me questo non è altro che l'inizio dello sfarzo che noi dovremmo cercare di compiere grazie
Ecco con rispetto guardandosi negli occhi hanno voi giornalisti il compito di renderlo possibile io direi che con queste parole di Furio neri possiamo concludere questo nostro incontro a meno che non ci siano da parte vostra delle domande approfittando della presenza di questi autorevoli ospiti se non ci sono domande ci siamo tutti stanchi andiamo in giro per Firenze odiava riposa come volete voi