Così raro, così perduto. Una storia di terrorismo, un racconto personale - presentazione del libro di Olga D'Antona e Sergio Zavoli edito da Mondadori

Sì
La società di lettura la cui presidente
Luisa Marchini ha dato gran parte dell'organizzazione di questo in questa seduta
E anche la Biblioteca dell'Archiginnasio hanno dato il contributo alla realizzazione di questo incontro è un incontro che la Società di lettura promuove
Non sul piano letterario ma su un piano ASS politico ma di fatti qui presenti sono politici e qualità oggi
Non possiamo non ricordare l'emozione della della scomparsa per l'uccisione di Massimo D'Antona
E la ricordiamo con tanta più emozione a Bologna
Dove qualche tempo dopo è avvenuta uccisione di Marco Biagi
Persone che hanno inciso su quello che è un'urgenza che oggi vediamo rappresentata con molta chiarezza
Il sistema produttivo radicalmente trasformato
Il sistema Italia paperi con Lando da tutte le parti
La nostra industria non regge il caso FIAT più emblematico ma seguono tutti i dati che portano all'emergenza per decine di migliaia trecentocinquanta mila si dice lavoratori in uscita come si usa dire elegantemente per evitare la parola licenziati
è una situazione quindi che preoccupa e che era stata anticipata dal pensiero di chi prevedeva tempi non trionfali ma soprattutto tempi radicalmente diversi da come si era abituati a viverci e a giudicarli
E questo comporta attenzione e comporta bisogno di capire di sapere Massimo D'Antona ha avuto la fortuna di essere accompagnato dal lavoro di Olimpia dopo di Luís Olimpia
Parlamentare DS
E
Si occupa di un lavoro politico che è suo ma che tutto sommato ha anche una rappresentanza indiretta di quella che è stato il sul lavoro del suo compagno
Oggi noi siamo qui senza intenti commemorativi
Con l'occasione del libro che Olga D'Antona ha scritto insieme con il nostro giornalista Emiliano Sergio Zavoli
E che è un libro interessante anche formalmente perché a pagine di documento pagine di diario intervista quindi è un melange che impedisce di fossilizzarsi su tematiche difficili e complicate
Ed è una testimonianza molto importante molto alta io credo che chi parla in questa conferenza e io come moderatrice sono la prima che si modera
A un ordine voi avete avuto il divieto avete visto Comella la disposizione del Camel la per primo interviene il professor Umberto Romagnoli
A lui cedo la parola
Ringraziando ancora una volta chi ha organizzato questo intervento
Per la presenza figlia gli oratori credo che vi siate accorti che non c'è Enrico Boselli sostituito da Angelo Piazza che è stato ministro proprio nel periodo in cui e altri avvenuta l'assassinio di D'Antona
Niente passo la parola senz'altro a Umberto Romagnoli
Grazie
Si sente bene stamattina gli hanno rimproverato perché in ogni Emerson molto vicini quasi non c'era
Anch'io come organo sono ambito molto pitturato parla nominalmente lei più di me ma non c'è una un passaggio nel suo libro non ho in cui dice ma io non ero mai
Andato a parlare in pubblico confessa resta
Sua inesperienza la prima volta che è andata ha visto che ero brava brava infatti anche stamattina non ho capito che è bravissima ma ormai è un'esperienza ha un'esperienza ma non è possibile per l'in bocca però scusate
Va bene
Forse
Oggi Hassan
In che io parlo spesso
Di Massimo
Era un mio caro carissimo amico collega la quale ho molto imparato anche se l'uso è più giovane di me
Ah se un giorno gli dissi
Contromosse mi scherzoso ma diceva la verità
Massimo ti invidio perché sei giovane bravo invidiano nel sentimento cristiano non lo so però le sue confronti nutrivo in questo sentimento ma erano intorno se mi scherzoso
Ma se il conteneva la verità
Io parlo spesso di Massimo ho continuato a lavorare sugli scritti di rassegna
Che ha lasciato la documentazione elaborata di una impartita ed una di quantità e per qualità
Che non ha eguali
Negli ultimi trent'anni
Anzi io mi chiedo dove trovasse tutto il tempo per potere
Studiare riflettere elaborare scrivere eppure Olga dice che suonavano la chitarra insieme il tempo trova il tempo e l'aveva
Non ho mai parlato di olio invece
Perché condivido l'atteggiamento che lei peraltro apprezza
De io alcuni giornalisti che
Facendo parte del circuito mediatico
Si affollano intorno alla sua persona
Ma per strappare confidenze formulare domande giugno strutture
E lei si sottraeva giustamente
E l'ha fatto per lungo tempo
Ci sono stati i giornalisti scrive nel libro questo libro che poi dirò fra un po'non è un libro una cosa molto più complicata
Giornalistiche si sono avvicinati con professionalità e rispetto
In alcuni
Ho accolto il disagio
L'imbarazzo di dover entrare nell'intimo della mia sofferenza
Lo hanno fatto in punta di piedi quasi con affetto
Ecco per la prima volta
I permetto in punta di piedi e con molto affetto
Di parlare di Olbia
Pioggia dopo
Il tragico evento
Il libro dicevo
E complicato
Apparentemente facile di facile lettura mica
Anche se come diceva anche stamattina agli autori ripresenterà anche Sergio Zavoli
Tutti gli ebrei
Riusciti bene non sono facili
Perché non è facile apre che in realtà il filo conduttore del libro
è costituito da un intreccio tra pubblico e privato
Tra il segreto dell'anima
La chiassosi età della folla
Una folla
Per farle che rispetti la folla che riempì pochi giorni dopo l'uccisione di Massimo piazza del Popolo
Una folla che
O che non sapeva
Di volerla
Una volta che ci si è trovata avanti
Ha scritto ha detto Zavoli
Mi sono sentito a casa mia
E questo intreccio pubblico privato che spiega come
La condizione della compagna di vita di un uomo ucciso dalle Brigate Rosse
Avrei potuto essere non deprimente
Non
Stavo per dire banalmente
Rancorosa
Ma invece essere uno stimolo
Per cercare
Attraverso
La decisione idealità superiori
Trovare il contatto con la gente
Per la gente che è stata molto vicina in ordine
Gente che non conosce ovviamente
Ma questa moltitudine di segnali di affetto
Di commozione
Dolorosa emozione
L'hanno aiutata ma non per ripiegarsi su se stessa badate bene
Ah per cercare il contatto con l'esterno col mondo esterno
Perché il libro è difficile
Perché ricco di motivi
Cioè il motivo che secondo me
E dominante
Che potrebbe essere rappresentato con un sottotitolo
Olga e la solitudine
C'è un altro motivo
Che ripercorre
Il libro Olga e gli assassini del marito
Mi sono dedicate ciascuna di queste
Sotto sessione dell'opera chiamiamola così sono dedicate delle
Annotazione delle riflessione delle confessioni
E fanno molto riflettere
E che rappresenta la chiave di lettura
E l'intero libro poiché librone
è un libro stanno
è un po'un diario
è un po'l'intervista
Proprio nelle pagine finali di questo libro
Con una prosa tipicamente Zavoli Anna no se si dica così
Se poi
Dice Sergio Zavoli proprio nelle ultime battute finali
Il libro vuole rassomigliare a una cosa
Che si fa lasciare
Su una pietra come una lettera
Un fiore
Una carezza
Qualche parola detta prima di tutto Allulli e per luglio
è il breve diario di una storia scritta
Non certo per temi
Che ne custodisce la memoria ben più ricche segreta
Ma destinato a chi sentì di poter partecipare una tua ormai spaccata interrogazione dello scuro del profondo che abbia in sé la sofferenza e la pace del ricordo la solitudine
Il mucchio
Il bisogno di non morire del tutto tra le ombre della storica e dell'anemone
Se non ti costa troppo chiede Sergio Zavoli
Vuol continuare tu togliendo e aggiungendo
La risposta è molto semplice molto netta
Ai colto il senso profondo
Vince Olga
Della ragione che mi ha spinto in questa impresa questa mia piccola fatica dedicata al massimo volesse al tempo stesso la storia e l'epilogo di questi cinque anni della mia vita in cui nonostante la sua assenza ho continuato incessantemente occuparmi di Lulic
Un turno
Un tributo dovuto al sacrificio di una vita spezzata nel pieno delle sue energie
è un libro quindi
Che
E schivo onde
Segreti al troni ed evita quindi gulag o confessione
E per quello che mi sento un po'in imbarazzo d'altronde gli prestampato mi hanno chiesto di parlarne a guidare un po'in imbarazzo perché ha paura senza volere
Toccare delle correntisti dei sentimenti
Che è giusto tenere le persone
Odio
E la solitudine
Scrive appalti scrive
Rispondendo a una domanda
Di Sergio Zavoli
Io pensavo di non poter vivere senza di lui
I giorni peggiori sono venuti
Quando ho dovuto fare i conti con l'assenza di Massimo con le domeniche passato in solitudine
Con le vacanze da programmare senza di lui
Però non deprimente ma solo il Pubblico questa descrizione sembrerebbe all'espressione di una persona ripiegata su se stessa
Chi usa
Schiva scriva è sempre stata organo e tuttora
Morosa
E cosa c'è una persona invece
Che timoroso non è
Ed una forza inaudita
Nonostante la sua
Esile minuta figure e proprio
Dicevo prima lei si trova bene con gli altri
Ma non tanto con gli amici
Con i più stretti amici
I suoi suoi e di Massimo sì certo anni con loro ma quelli non possono riempire
Il vuoto
E lei cerca di riempire un vuoto pur sapendo che è un vuoto che non si può colmare
E lo fa
E richiamando assegni
Non solo mi
All'idealità
Di Massimo
Che lei condivideva ma lo fa
Scegliendo via GR
Di fare
è verissimo che Olbia
Ha voglia come tutti noi peraltro
Di capire
Cos'è successo
Anche quando vedete lecco delle cronache
Che raccontano la cattura degli assassini
Dei Massimo
E di Marco Biagi
Quando lei Codice Spectrometer come le cronache che raccontano
Il processo
Le cronache che racconteranno l'epilogo del processo
Quando l'unico anche quando l'eco di queste cronache e chi è Ciampi
Ci si era spento
Non solo in Italia ma tutte le volte che io ricordo andrà
A Massimo come a Marco
Sì
Sushi terranno
Spontaneamente
Sentimenti di incredulo orrore
Di irrefrenabile sdegno
Dire questo e a dire una cosa
Doverosa e al tempo stesso
Officina
Ovvio non è invece impegnarsi per reagire
All'enormità dell'accaduto
E anche la sua pura inesplicabile ITA
Le uccisioni di Massimo come l'uccisione di Marcora appartengono alla storia di un Paese dove un passato di
Derivante settarismo eversivo ma vuole passare
E cittadini si interrogano
Su chi o che cosa potranno potrà esorcizzare i fantasmi di questo passato che non vuole passare
Io credo che o di aver fatto la scelta giusta
Reagendo
Ma non tanto sul piano emotivo
E sul piano psicologico
Certo anche su quello e quella è una battaglia che soltanto lei conosce anche esse si direbbe che l'ha vinta
Anzitutto
Andando
Negli ambienti frequentando le persone
Sapendo che con queste persone condividere speranze e aspettative
Ideali
Quando sono con loro
Mi sento a casa
Una casa che non è più vuota alcune
In un certo senso
Ricorda Massimo dimenticandolo cioè andando oltre
Devo dire che in questo
Certa misura lei è stata
Facilitata se mi consentite questa espressione orribile non è vero ma insomma stata aiutata in qualche modo
Dalla figura di Massimo chi era Massimo
E evasivo era
Studioso
Come dicevo prima
Di grande qualità eccellente qualità non mi stanco di dire
Che era uno dei migliori
A mio avviso il migliore nelle generazioni successive a quella di Gino Giugni per dire Federico Mancini mi ci metto in mezzo anch'io eppure faccio parte della sfida e le generazioni successive luglio se veramente il migliore
E c'è una cosa che lei sa che olio as
Come ha scritto
Le pallottole non possono uccidere le idee
E lei sa e lei sa
Crede di Massimo
Sono state raccolte
Sono tuttora oggetto
Guardi rielaborazione di discussione della votazione
I miei studenti non mi pare di vederne come no non credo purtroppo non mi pare
Ma cos'hanno conoscono Massimo D'Antona ne parlo spesso a lezione
Non tanto per rievocare la figura quanto per
Proporre a loro i temi
E le elaborazioni di
C'è un'ultima notazione che vorrei fare
Estratta proprio dal libro dal diario intervista
O da questo libro di difficile collocazione definizione
Olga degli assassini
Va be'affidarmi alle parole
Gli organi sono molto più eloquenti delle mie
Scrivendo un messaggio
Per la convocazione del della strage di Bologna
Scrive un messaggio che viene letto in occasione la cerimonia che si ripete tutti gli anni alla stazione
Scrive non sappiamo chi sono gli assassini
Non sappiamo neppure se hanno consapevolezza di quanto definitivo e irreparabile sia il gesto che hanno compiuto
Sappiamo però che sono tornati ad uccidere
E che rappresentano ancora un pericolo da contrastare il oggi più di allora il loro disegno ci appare dettato dalla follia
Subito dopo o qualche tempo dopo
Che il delitto no Olga a
Chiamiamo la tentazione
Perché pire
Un po'di più
Di andare
E carcere conoscere e parlare
Non
Brigatisti reclusi
Perché come dice oltre al dolore per la perdita della persona a me più che era cioè l'amarezza della insensatezza
Di quell'assassinio
Assolutamente gratuito scrive in un'altra occasione
Bene pochi mesi dopo di fronte a un interrogativo a cui non so rispondere
Per raccogliere qualche elemento in più darsi una spiegazione vorrebbe andare
In carcere a trovare
Pochi
Brigatisti recluse
Poi ci ripensa a desistere
Riapre all'inflazione molto molto giusta
Molto condivisibile
Ho perso questo interesse
Punizione
Perché ho avuto paura
Di trovarmi di fronte alla banalità
Di fronte a persone non all'altezza
Della tragedia che avevano compiuto entra per Klose
Anche
Personaggi di Shakespeare
Commettono tragedie
McCabe
Commette tragedia leader commette Tragedy
Ma non a grandezza
Est proprio povera gente
Mi ha colpito che diceva questa mattina Sergio Zavoli
Ricordando una frazione di intervista
A Franceschini per comporre la notte della Repubblica questo celebre
Reportage di Sergio Zavoli
Dice che Franceschini a domanda risponde noia per avevamo commesso il fatto
Correvamo davanti alla televisione
Per sapere cosa avevamo commesso
Terribile
Sono senza parole
La
Poi li vede in faccia assassini
E dopo averli in vista in faccia Vizioli via ho davvero provato la sensazione che sono povere persone
Non degne nemmeno del nostro occhio
è incredibile questa
Divisoria inadeguatezza
Tra
La statura questi personaggi
I guasti danni
Le tragedie che compiono
Olgiati siamo sempre stati vicini
Grazie
Ringraziamo Umberto Romagnoli per la sensibilità anche con cui ha letto questo libro
Sappiamo che
Le pallottole non potranno mai uccidere le idee però c'è chi ci prova
Silvio Berlusconi dopo l'assassinio di Massimo D'Antona disse a un regolamento di conti interno alla sinistra
Credo che per questo un'altra frase importante che è stata detta adesso è quella bisogna cercare di capire
E bisogna cercare di capire con l'occhio fisso in avanti più che indietro quindi tocca adesso al senatore Walter vitali di riprendere il filo della lettura
Negli ultimi anni Olga è stata più volte a Bologna nel due mila e tre in occasione di una manifestazione organizzata dai sindacati
Ricordare uccisione di Marco Biagi ancora quell'anno a Marzabotto e questa sera per la presentazione di questo libero di cui ha parlato già in modo straordinario Umberto Romagnoli
Ma noi bolognesi
Abbiamo conosciuto Olga D'Antona attraverso un maxischermo
Che era collocato in Piazza Maggiore quella giornata del ventinove di maggio del novantanove
Nella quale lei parlò
Da piazza del Popolo a Roma quel giorno si svolse una grande manifestazione la ricordo tantissima tantissima gente d'altra parte questa è la città del due agosto la città di Ustica dell'Uno bianca
E do tra i presenti Rosanna Zecchi Daria Bonfietti di Marco Biagi quindi non manca mai l'adesione popolare a questi momenti bar quello poveramente un momento
Di grande significato e sentite come ce la descrive Sergio Zavoli ma chi c'era in piazza quel giorno se la ricorda credo che potrà ritrovare in queste parole è davvero tutto quanto il senso di quella presenza
Dice Sergio dall'incertezza rinnovata si nel Paese vedemmo trarsi e insieme confondersi nella comunità
La figura di una donna minuta apparentemente fragile eppure forte per educazione e cultura
Olga D'Antona straziata e ferma in Rete del delitto
Questo sono parole che si possono attribuire al libro il libro non è un libro che i dati ombre pure un libro sussurrato sembra quasi di entrare in punta di piedi negli affetti della famiglia ma è un libro tenace determinato non Francia
Quel giorno Olga pronuncia alcune parole che sono presenti in questo libro lei riproduce anche il testo di quel discorso che ancora secondo me hanno una forza straordinaria dice Olga
Massima era mio marito il padre di mia figlia
Noi ci amavamo
Chi ha inteso spezzare la mia vita sappia che ha strappato un uomo dai suoi affetti più cari
Ha distrutto la felicità di una famiglia ma non gli sarà consentito di distruggere la democrazia nel nostro Paese ecco questo è l'altro grande messaggio
L'altra carne testimonianza che
Olga cita e sta dando diciamo attraverso tante di queste iniziative gira per il paese io partecipato una di queste a Rimini c'era tanta gente come stasera del Micam la testimonianza civile che dà i suoi frutti e che importante venga svolta e che venga svolta in una città come la nostra che è stata duramente tante volte colpito come ha fatto a Rimini voglio fare anche qui questa sera una lettura quasi in controluce delle parole che avete sentito di Olga D'Antona e di quelle che i brigatisti hanno scritto nei loro comunicati
Parole agghiaccianti
Che parlano di annientamento
Di azione strategica disarticolare ante per i brigatisti Massimo D'Antona era un esponente di spicco della borghesia dominante mentre Marco Biagi era il trait d'union tra
Il Governo Prodi e la Confindustria
Non si parla mai
Anche in questi processi come quello a cui stiamo assistendo in questi giorni delle persone in carne ed ossa si parla sempre
In termini indiretti di obiettivi
E ascoltiamo insieme questa raggelante descrizione ad esempio di come i brigatisti vedevano la nostra regione
C'è ad esempio la componente dell'Emilia Romagna questo sono documenti trovati nell'archivio di Morandi comunque che
Grazie tra l'altro la sacrificio non dobbiamo mai dimenticarlo di Emanuele Petri che ha poi dato la possibilità di arrestare Lallio c'è poi successivamente di individuare il gruppo di brigatisti che ha ucciso Marco Biagi che ha ucciso anche ma Massimo D'Antoni
C'è ad esempio la componente dell'Emilia Romagna con sfaccettature varie
Che ha come punto di equilibrio la Margherita e prima Prodi e la casa editrice il Mulino Prometeia eccetera
Che andava da Biagi fidavano Fricke specialista degli ammortizzatori sociali lavora al progetto di riforma che verrà proposto da Treu e farà parte della Fondazione Di Vittorio di Sergio Cofferati
Così scrivono libri carte rosse come vedete in queste parole
Chi
I brigatisti pensavano si dovesse colpire sono sempre quelle persone collocate su un crinale su una frontiera
Gli uomini del dialogo le persone che lavorano per comporre i compiti e per dare soluzioni più avanzate conflitti perché i brigatisti nelle loro
Follia è che hanno però una grande lucidità purtroppo dal punto di vista pure anche degli affetti che questi producono
Vogliono una società di conflitti di scontri non componibili nella quale appunto possano rappresentare un punto di vista il punto di vista di chi rappresenta la la fascia più debole della società questo è loro obiettiva e per questo colpiscono Killing d'ogni momento dagli anni settanta in poi si trova proprio nelle posizioni più delicate appunto tra i due mio con
Dialogo cerniera crinale queste mi sembrano le pare più giuste per individuare la ragione per la quale sono individuati alcuni obiettivi e non altri Marco Biagi
Ed è l'uccisione di Marco Biagi è strettamente collegata con quella di Massimo tanto
Come dice Olga nel discorso che fece qui a Bologna del due mila e tre con parole che dette da lei
Insomma lasciano anche abbastanza emozionati lei dice Massimo fu ucciso dopo tredici anni
Dagli ultimi attentati delle Brigate Rosse
Lo Stato si trova impreparato ma Marco Biagi no perché la sua uccisione avvenne dopo l'uccisione di Massimo a pochi anni di distanza ed era una morte annunciata
Ecco allora che andare a fondo
Delle ragioni per le quali sono stati uccisi sia Massimo D'Antona che Marco Biagi è molto importante anche per capire di fronte a quali nemico ci troviamo e come questo nemico dobbiamo Comba
Non dobbiamo neanche dimenticare che viviamo in un momento nel quale il terrorismo su scala internazionale è diventato una minaccia gravissima
E i mezzi se pur sono piani molto diversi per combattere quel terrorismo non sono a mio parere molto diversi da quelli che occorre mettere in atto per combattere il terrorismo interno il terrorismo delle Brigate Rosse
Per l'uccisione di Marco Biagi è dal due mila e tre che chiediamo una Commissione parlamentare d'inchiesta sulle cause della sua mancata protezione chiediamo perché insieme con altri colleghi al Senato insieme con altri colleghi Enrico Boselli alla Camera abbiamo proposto questo disegno di legge è Olga sottoscritto e sostiene il disegno di legge alla carne
La ragione molto stretto semplice perché da tutti gli atti giudiziari emerge che gli è stata tolta la scorta a Marco Biagi quando era più in pericolo lo ha chiesto
Più volte ed è stato umiliato
C'era un rapporto del SISDE il primo rapporto semestrale del due mila e uno nel quale si diceva che uomini collegati che collaboravano Abel fare erano in pericolo ce ne fu un altro
Del dodici di dicembre di quell'anno quindi a pochi mesi dall'uccisione
Di di Marco che praticamente lo fotografava come possibile obiettivo
Nessuno fece nulla per i assegnargli la scorta e l'ufficio centrale questo lo dice la magistratura la direzione centrale
Della polizia di prevenzione l'organo che avrebbe dovuto segnalare i politici e i pericoli terroristi non sapeva neanche chi era Marco Biagi non esisteva neanche una cartelli intestata a suo nome
Lo Stato era totalmente impreparato nonostante l'uccisione di Marco Biagi nonostante il novantanove e siamo appunto nel momento in cui
In cui Marco viene colpito ora
Sembra ultimamente che ci sia un'apertura perché fino adesso la maggioranza il governo fatto muro
Nelle ultime settimane qualcuno ha cominciato a dire lo dico anche a te Olga ma forse una commissione di inchiesta no perché è una cosa troppo complicata siamo a fine legislatura però un'indagine conoscitiva in Commissione si potrebbe fare
Ma io lo dico chiaramente
Se si vuole lo strumento di indagine conoscitiva secondo me si può anche usare questo strumento l'importante
è che sia una indagine sulle cause della mancata protezione di Marco Biagi e delle altre persone sottoposte al rischia di attentati terroristici e non invece come c'è il rischio che sia una specie di no discussione generale sull'uso delle scorte perché questo non servirebbe assolutamente annulla
Concludo leggendo ancora poche righe
Di quello che ho già ci disse qui nel due mila e tre perché sono molto attuali
I terroristi scelgono con oculatezza e le loro vittime scelgono gli uomini del dialogo della mediazione gli uomini capaci di costruire consenso nel cammino delle riforme per la modernizzazione del Paese
Riemergono dal passato le braci che sembravano spente gli attacchi alle sedi sindacali pacchi bomba gli assassini
Senza più retroterra degli anni Settanta resto male manipolo di disperati ma non per questo meno pericolose
Con i loro delitti tentano di impedire qualunque processo di riforma indipendentemente dall'assetto di governo e la politica del tanto peggio tanto meglio l'intento e di far crescere il disagio
Di creare fratture nella società di colpire al cuore lo Stato democratico e portare il Paese alla guerra civile noi dobbiamo isolani che sconfigge i credo
Che non ci possano essere parole più chiare per descrivere il pericolo terrorista e per descrivere gli obiettivi che i terroristi hanno e non ci possono essere parole altrettanto chiare per indicare la strada
E quella di distinguere ciò che sono i terroristi e ciò che era per i terroristi vogliono rappresentare
La strada che dobbiamo seguire qui nel nostro Paese la strada che a mio modo di vedere non sta non si sta seguendo per il terrorismo internazionale e per l'Iraq
Ma è quello l'unico modo con il quale la democrazia può prevalere sul terrorismo isola e sconfiggerli
Evitando che si Salvino le ragioni dei terroristi con le ragioni di chi essi pretendono di rappresentare un'altra grande lezione che in questo libro di Olga D'Antona
Nasce anche a Walter vitali che a posto il problema della verità
Gli italiani sono creditori di chiarimenti di verità da sempre
E queste vicende ultime non possono non lasciare il segno nella nostra o volontà di partecipare di esserci di fare politica per tra drizzare anche o un sistema che ha bisogno di aiuto da parte di tutti
Tanto più che in questi giorni il ministro degli Interni allerta l'opinione pubblica su una ripresa di attività di anarcoinsurrezionalisti e così via
Quindi è necessario partecipare con l'attenzione con l'informazione e anche con la ripresa delle tematiche che vedano nel azione del Governo
Un'iniziativa costruttiva perché ancora una volta bisogna vedere che cosa si fa per prevenire per impedire che succeda non guai e non sono le misure di allarmismo o di polizia che possono essere sufficienti
è il turno di cui Angelo Piazza
Gli dava la parola
Grazie
Non vorrei di Massimo tanto da ricordare
Questa sia il mio contributo questa sera l'uomo delle istituzioni perché
Si trattava di un grande studioso professore universitario
Catto tre massimi giuslavoristi di questo Paese ma Massimo è stato anche un uomo molto importante nelle istituzioni nel governo di questo nostro paese è stato sottosegretario di Stato lo sapete alto dirigente
Del dipartimento della funzione pubblica la Presidenza del Consiglio
E proprio in questa seconda veste io l'ho incontrato ho avuto l'onore la fortuna
Di lavorare con lui per un percorso molto importante
Nella vita dell'Istituzione delle movimento riformista di questo nostro Paese
Ricordavo prima con Olga un episodio
Che che non è pura netto tromba credo ad un forte valore simbolico per ricordarci la personalità al valore la stima di cui gode da Massimo
E insieme la sua disponibilità umana
Quando si costituì il governo D'Alema io mi ritrovai titolare della funzione pubblica
Massimo era uno dei più importanti dirigenti del dipartimento aveva condotto in prima persona
Una degli uno uno del
Compiti più difficili del attuazione delle riforme amministrative
Perché era sostanzialmente responsabili istituzionali politico della grande riforma del pubblico impiego quelle che trasformò il lavoro pubblico
In uno qualcosa di molto più moderno dalla Sclerosi e dall'ingessatura del tradizionale meccanismo dei decenni precedenti
Immediatamente inizio da parte degli altri colleghi di governo la caccia alla collaborazione di Massimo
Antonio Bassolino titolare del ministero del lavoro lo voleva con sé Tiziano Treu con cui massima aveva lavorato
Nato il governo Prodi
Al ministero del lavoro allora tre un era il titolare lo voleva con sé io naturalmente lo volevo come
Dovette intervenire
Il Presidente del Consiglio allora per essere così a Massimo D'Alema servì vivere la questione perché ovviamente governo nato da pochi giorni non poteva trovarsi immediatamente a contendersi
Quello che evidentemente è il pezzo più pregiato Massimo D'Antona
E la soluzione fu che sarebbe rimasto funzione pubblica
A suocera alcuni compiti specifici dedicati e sarebbe stato
Contemporaneamente
Consulente del ministro de lavoro Antonio Bassolino ci rimise il povero Tiziano Treu
Che rimase
Insoddisfatto ma tante
Già
La professione
Docente universitario
L'attività di studioso
L'attività funzione Puglia quella Ministero del lavoro credo che Greenpeace ragionata di Massimo
In modo totale
Questo episodio dimostra come da un lato Massimo era prezioso per istituzioni non era un collaboratore dell'istituzione era un pezzo importante dell'istituzione del governo del paese allora era affidato uno dei settori nevralgici
Il punto di collegamento tra le riforme che si andavano
Ad attuare in quegli anni
Siamo alla fine degli anni Novanta dal novantasei in poi iniziò la grande opera di riforma della pubblica amministrazione di cui Massimo fu uno dei principali i tre attori e attuatori
Devo dire con un'angoscia che avendoci a tanto con tanto concreto impegno lavorato anche io ora abbiamo visto come la riforma e sostanza metano fra Kaká con questo governo è stata abbandonata a se stessi
Ora
E ieri nell'ambito di questo grande disegno riformatore Massimo aveva il il rapporto aveva il compito forse più delicato tenere rapporti col mondo del lavoro
Con il sindacato
Attuare dopo averla ideata
La parte delle riforme che riguardava in particolare nell'amministrazione pubblica il lavoro
Massimo me lo ricordava poco fa Olga avrebbe voluto dire di sì a tutti
Avrebbe voluto collaborare con tutti dare il suo apporto a tutti
Non voleva dire di no pur essendo la sua giornata come la nostra di ventiquattro ore
Perché lui intendeva lavorare per il bene comune fino all'estremo delle sue forze
E non si trattava ripeto di un collaboratore collaboratori preziosissimi chiunque abbia svolto ruoli istituzionali ne ha avuti qui si trattava di un qualcosa di più di uno di noi
Che non solo ci dava consigli ma ci guidava con mano molto ferro per la conoscenza
Che aveva delle materie e Umberto Romagnoli l'ho definito nell'ultima generazione di giuslavoristi una delle punte di diamante
Lavorare con lui essere le riunioni con lui era
Per chi comunque sentiva come contributo dato dal professore dallo studioso dell'uomo pratico
Riusciva a calare la scienza nel problemi più concreti
E ben lo sa anche Sergio Cofferati assieme al quale ci trovammo con Massimo D'Antona su tanti tavoli
La riforma del lavoro pubblico
La riforma del diritto di sciopero nei servizi pubblici la riforma della rappresentanza
Nel pubblico impiego e le relative regole sono stati questi punti su cui abbiamo lavorato insieme
In quei giorni
L'il Grande raccordo tra il governo D'Alema e le organizzazioni sindacali tradotto nel Patto di Natale
è una testimonianza penso ce la potrà portare Sergio Cofferati che era allora alla guida del più grande sindacato nel nostro Paese
Tutti coloro che hanno lavorato con Massimo sanno che gran parte dell'eccesso lavoro che fu fatto in quei gli anni è dovuto a lui
Al suo impegno alla sua abnegazione perché Massimo non conosceva orari
Non esiste un momento in cui si inizia il lavoro e l'altro in cui il lavoro si chiude
Poteva lavorare a casa poteva lavorare durante il trasporto da casa all'ufficio ogni momento era utile per poter dare il segno di una presenza vigile dello studioso dell'operatore del grande dirigente pubblico e insieme
Della persona sempre disponibile
C'è un filo rosso tragico che lega Massimo
Fra l'altro grande giuslavorista ucciso barbaramente da dagli assassini delle Brigate Rosse Marco Biagi qui
Tutti coloro che mi hanno preceduto l'hanno ricordato siamo a Bologna tra pochi giorni
Anniversario della sua scomparsa tragica
E i punti in comune
Tra le due figure io ho avuto l'onore di lavorare con entrambi sono tanti
Non solo sono due CISL aforistico
Tra i più bravi
E preparati
Erano entrambi uomini delle istituzioni entrambi hanno dato un contributo al processo riformatore molto molto importante io li ho visti lavorare insieme
Non sempre le loro idee concedevano ma non sempre le idee di tutti coincidono quando si discute
Pacatamente e serenamente su temi usciti Fici istituzionali normativi
Così delicati
Sicuramente li accomunava la grande passione e l'impegno per la materia
Tra scienza del diritto del lavoro ma altrettanto forte era il relativo il reciproco impegno in una discussione che io in molti tavoli ho visto svolgersi con grande serenità e con grande
Costrutto finale
Non è un caso che siano stati entrambi
Vittime della stessa arma omicida
Il diritto del lavoro ha visto probabilmente da questi assassini come era ultima
Frontiera delle riforme si vedeva in tutte le modifiche che si andavano a operare su alcune lavorava Massimo su altre lavorava Marco come il segno folle
Nelle interpretazioni di questi criminali di un cedimento
Rispetto a principi e regole che invece si voleva soltanto lo facevano Massimo
E lo faceva Marco
Rendere più moderno
Nel rispetto assoluto del principio
Che non poteva non essere la regola inderogabile per documenti sinistra
Come massimo
E Marco
Come noi rispetto per il lavoro come valore
Si è cercato in quegli anni di adeguare
Le regole e i principi ad un mondo che era fortemente cambiato
E Massimo si occupava di lavoro pubblico ma si occupava con altrettanto impegno altrettanta competenza altrettanta scienza altrettanto Rocco praticità del rapporto di lavoro privato
Le primissime riforme sul mercato del lavoro
Sono operati Massimo D'Antona
I primi decreti attuativi durante il governo Prodi che videro le prime manifestazioni nuove forme di lavoro
Adeguato ad una realtà mutevoli sì ma quale quella dell'economia
Furono opera di Massimo D'Antona
Marco Biagi che condivideva successivamente in altri campi in altro ambito di responsabilità istituzionale non più i nostri governi ma lo studioso
Collabora con le istituzioni le ha sviluppate probabilmente la sviluppati
In un senso che alcuni hanno condiviso che altri non hanno condiviso ma quel disegno riformatore così portato avanti da Marco Biagi nascita idee comuni alla sinistra riformista e a Massimo D'Antona
Chiara voluto chi ha avuto ripeto l'onore
La fortuna di lavorare con entrambi
In questa giornata in cui ricordiamo Massimo attraverso la presentazione del libro di Olga
Mentre tra pochi giorni ricorderemo Marco ecco chi ha lavorato con entrambi
Capisce la logica
Criminale che ha mosso quell'arma
Entrambi erano nell'ottica dell'assassino
Pericolosi
Perché entrambi con pacatezza conoscenza con la stima generale
Portavano avanti disegni di riforma di ammodernamento
Di razionalizzazione di istituti a volte superati a volte tali da richiedere un restyling a volte invece tali da richiedere un profonda rivisitazione
Che di fronte alla
Conservazione
Di chi si definisce rivoluzionario attraverso le armi
Erano un pericolo
Un pericolo perché per chi non può accettare che la democrazia proceda con il consenso con lavoro con l'impegno di tante persone nelle istituzioni
Un pericolo per chi pensa invece che arroccarsi
A difesa Del Vecchio dell'immobilità
Con le armi sia uno strumento di lotta politica il sacrificio di entrambi la loro morte ha colpito tutti noi ma soprattutto
Le famiglie
E chi più da vicino con loro ha lavorato vede la loro morte tragica
Da questo punto di vista almeno non è vana
Sicuramente come ha detto Olga
Hanno ammazzato
Con violenza e da quanto emerge dalle indagini Conticini Isma'
Criminale due grandi studiosi i tuoi cari amici non sono riusciti e lo dimostra anche il fatto che lo diciamo noi quei a celebrare massima ricordare Marco non sono riusciti a Mazzarella democrazia grazie
Grazie anche ad Angelo Piazza
E la chiave affrontato molto incisivamente il tema di competenza anche di dell'attività di Massimo D'Antona il tema del lavoro e anche di Marco Biagi a qualcuno quel proposito volevo aprire una piccola parentesi dire che
La Presidente della Società di lettura Luisa Marchini con la sua sensibilità ha inviato ha invitato anche la vedova Biagi
E speravamo che ci fossero speriamo che ci possa essere comunque perché
Le due uccisioni sono legate nel tempo
Nella matrice ma rappresentano anche un problema grosso per tutta la materia che i due hanno lavorato e su cui si è proceduto usando anche il nome di Biagi anche oltre i termini della sua abusando del nome di Biagi
Per quello che riguarda la sua impostazione riformista
Introducendo Sergio Cofferati non possiamo non pensare all'esperienza del nostro Sindaco nella attività sindacale perché obiettivo del terrorismo e la democrazia in primo luogo i lavoratori i cui interessi vengono lesi dalla violenza
Volevo per non che non avessimo pessimismo di ulteriori mi viene in mente che ieri a Roma la CGIL ha presentato un libro che ha un titolo molto importante non rassegnarsi al declino
E io credo che dal mondo del lavoro e dalle esigenze di riforma che vediamo tutti
Necessarie perché
La china discendente del nostro Paese
Terribile
Le difficoltà sono in tutta Europa ma il caso italiano quello più rovinoso
E allora ecco che passando a a Sergio Cofferati il ricordo di quella che è la sua esperienza nel mondo del lavoro diventa prioritaria anche nel riferimento a Libero che stiamo presentando
Ho fatto molta fatica a leggere il libro
Il libro molto bello un libro molto intenso
Alla fatica deriva da quello che normalmente il ricordo scatena in una persona soprattutto sul suo rapporto con
Il soggetto principale del libro cioè Massimo D'Antona è stato molto intenso come è stato nel caso mio
E ho apprezzato tantissimo
Il modo con il quale ho idea parla disse del suo dolore dei suoi affetti ma soprattutto di come partendo da questo dolore riesce immaginare un futuro
E del come gli ha dato sostanza l'impegno politico e l'impegno sociale di Olga
Vi è noto non devo sottolineare nulla
Ed è molto efficace quello che lei fa soprattutto quello che fa rivolto ai giovani
Che so essere il suo obiettivo fondamentale
Perché da un'esperienza da una testimonianza diretta di un fatto tragico il più grande che possa capitare ad una persona di essere privato
Improvvisamente degli affetti fondamentali riesce a trarre
Delle indicazioni che quando colte aiutano tutti noi ma in particolare i ragazzi a rafforzare un'idea della democrazia nella quale la violenza e la violenza che distrugge la vita di una persona non ha cittadinanza non ci deve stare
Poi la difficoltà
Un po'alla volta si supera
Ma
Le pagine di origami hanno riportato alla memoria
Tantissime occasioni recenti e meno recenti
Di rapporto
Evito in comune con Massimo
Se posso
Contribuire a definire con qualche brevissimo esempio e ricordo la figura di Massimo D'Antona
Lo faccio ben volentieri ho conosciuto Massimo alla fine degli anni ottanta
In circostanze un po'singolari
Come potete ben immaginare tutte le grandi
Azioni negoziali questo vale per i più le rappresentanze di interessi i sindacati e le imprese ma vale anche per le istituzioni sono spesso precedute da un lavoro sottotraccia faticoso informale
Di conoscenza degli argomenti dei temi per poi diventare materia di un confronto esplicito
A Torino nel museo dell'auto
Si teneva con una cadenza periodica
Un confronto tra rappresentanti delle imprese il luogo evocativo giuslavoristi e i rappresentanti sindacali
Si discuteva di come poter dar vita ad un sistema di rapporti di relazioni che rendesse efficace l'azione di entrambi
E avesse come obiettivo quello di comporre il conflitto per fini positivi riconoscere i bisogni e i problemi delle persone che lavorano e contemporaneamente dare certezza l'attività delle imprese
Non se n'è mai parlato di questo un gruppo di lavoro era uno dei pochi casi nei quali la riservatezza viene rispettata ebbene in quel consesso come diceva poco fa Umberto
Massimo D'Antona era una persona
Rispettate riconosciuta
Come capace di
Proposte obiettive
Di equilibrio la sua appartenenza politica era nota le sue simpatie non sono mai state nascoste da Massimo
Ecco però in quella sede in quelle circostanze ho conosciuto una persona non soltanto professionalmente di altissimo profilo ma una persona in grado di svolgere una funzione di mediazione
Nel rispetto delle esigenze che io come altri rappresentavano ma anche di quelle dell'impresa
Questa autorevolezza in una persona giovane
Mi colpì molto era il rispetto che tutti coloro che partecipavano
A quella discussione degli
Dimostravano concretamente
Quella discussione lavoro fatto in quelle circostanze portò poi a quello che resta il sistema di regole più importante nelle relazioni nei rapporti tra le parti sociali ancora vigente oggi l'accordo firmato nel luglio del novantatré con il Presidente del Consiglio Ciampi le associazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali
Nacque in parte anche da quel confronto
E il sistema di regole
I rapporti e le relazioni tra soggetti di rappresentanza diverse hanno oggi e ancora efficacia sono passati dodici anni
E sono in parte dovuti al lavoro anche di Massimo
A conferma di come diceva prima Angelo Massimo si è occupato non soltanto
Del pubblico impiego dei problemi pure nordiche in quella sfera del lavoro dipendente
Che erano presenti si è occupato anche del lavoro privato
E qui si stima di relazioni che dura da così tanti anni è forse il più longevo tra i modelli di rapporto che sono stati descritti
Tra le parti sociali in Italia è figlio anche suo
Ci siam conosciuti lì e poi abbiamo lavorato insieme faceva parte dalla Consulta
Dei giuslavoristi della CGIL
Che era diventato non soltanto una persona amica ma una persona alla quale avevo affidato anche
La difesa della figura del segretario generale della CGIL era il mio avvocato come si direbbe con parole più semplici
Non abbiamo avuto
Tante occasioni
Di lavoro prodotto da questa sua funzione impropria ma
Quando quando il segretario generale della CGIL all'organizzazione avevano bisogno di difendersi da calunnie da diffamazioni dunque di attivare
Ricorsi legali era lui che li gestiva
E lo faceva con
Grandissima abilità e siamo diventati così
Persone che lavoravano insieme persone amiche mi ricordo quando mi venne a chiedere una sorta di autorizzazione non ce n'era ragione
Ma gli era stato chiesto di fare sottosegretario ai Trasporti con il governo Dini
E e ma sì però molto imbarazzato
Perché capiva le ragioni della richiesta
Aveva ben chiaro quale poteva essere il suo ruolo lì
Temeva che questo passaggio da un'attività professionale e soprattutto da quello diversi Tarja all'attività politica in senso stretto anche se era un governo con delle caratteristiche molto particolari potesse nuoce agli anzi a dire il vero pensava che potesse nuocere alla CGIL questa era la sua preoccupazione per questo me ne venne a parlare lo tranquillizzai fece quell'esperienza con
Il profitto che tutti ricordano e contribuendo ancora una volta avendo addirittura un ruolo primario nella definizione di alcune norme
Che sono quelle che hanno prodotto la regolazione dell'esercizio del diritto di sciopero nel settore dei trasporti
Norme che valgono ancora oggi e che sono importanti perché hanno salvaguardato un diritto
Regola Andone la gestione cercando così di ridurre il potenziale conflitto tra gli utenti e le imprese soprattutto là dove gli utenti qualche volta hanno il carattere apparentemente contraddittorio di essere utenti e contemporaneamente dei lavoratori
E poi si è occupato di rappresentanza con Angelo al ministero
E prima di lui con con con Franco Bassanini
Eh sì oggi i dipendenti pubblici votano per definire la loro rappresentanza
Lo si deve in larga misura alla pazienza e al lavoro che ha svolto Massimo mediando sborsando gli spigoli che c'erano affrontando insieme alla privatizzazione una cosa inedita per il nostro Paese
Il riconoscimento di una funzione di rappresentanza attraverso il voto cioè la prima vera applicazione di un rimando della Costituzione che fin lì era rimasto sospeso
Anche per contrarietà storiche della stessa CGIL
Lui uomo che collaborava con la CGIL ebbe la pazienza di mediare e di portare
Le posizioni del governo con quelle dell'ordinazione sindacali a sintesi e il punto più difficile da superare lo scoglio più delicato era rappresentato dalla sua organizzazione
Ci siamo per questa ragione
Visti spesso frequentati
L'accordo del dicembre del mille novecentonovantotto quello che venne chiamato il patto di Natale che riconfermò quel modello
E quell'impostazione di relazioni e che introdusse estendendolo per la prima volta quel sistema anche nella parte che era rimasta fino a quel momento esclusa quella
Dei trasporti è una corda al quale lui ha dato un contributo importante
Io ero segretario generale della CGIL e lui era
La persona ogni tanto si dice tecnico guardati con termine sbagliato
Nel lavoro che faceva Massimo come quello di tanti altri c'è poco di tecnico
C'è molto di politico
Che la tecnica cioè la capacità professionale viene messa al servizio di un'idea politica
E dunque si cercano le soluzioni più forti più efficaci tenendo conto dei soggetti ai quali queste soluzioni sono rivolte e la sintesi una sintesi molto difficile
Che lo impegnò ed era molto contento quando alla fine arrivammo Secondo i sacri riti a concludere quella trattativa
Al termine di una notte lunga faticosa nervosa e che però produce l'intesa che introduceva estendendo le nuove norme nuove regole cioè nuove forme di relazione che riducevano il conflitto alla sua dimensione fisiologica che lo toglievano da una potenziale patologia
Qui lavoro di Massimo era questo
Lavoro fatto con grande autorevolezza con professionalità che gli era riconosciuta che avete sentito qui riconfermare
Io penso che lui sia diventato
Esattamente per queste ragioni
Per il suo valore per
Il suo
Carattere il modo con il quale esercitava la sua funzione un obiettivo del terrorismo in fondo lo hanno scritto e detto più volte
Più volte loro nelle azioni dei terroristi il valore della persona o della cosa aggredita
E il simbolo che si attacca sono sempre stati connessi
Non c'è azione che non abbia anche una forte connotazione simboli
E io penso che i fatti
Terribili le uccisioni
Di tante persone rispondono davvero questo modo di concepire
I rapporti con il sistema economico con il sistema politico lo dicono i terroristi nelle loro confessioni lo dicono soprattutto nei loro deliranti scritti
Pensate per un attimo al cambiamento che si è determinato nell'azione del terrorismo
Le Brigate Rosse negli anni settanta e per una parte degli anni ottanta cercano di penetrare nel mondo del lavoro dipendente
Il loro obiettivo una diffusione di massa
Riescono ad avere anche zone di omertà di copertura e di consenso
Che per fortuna non determinano mai l'accettazione da parte
Della stragrande maggioranza del mondo del lavoro delle loro folli teorie
Il punto di rottura come è stato detto tante volte l'uccisione di Guido Rossi
élite che comincia la rottura che porta poi progressivamente al disgregarsi del Progetto il progetto delle diete le Brigate Rosse di quegli anni e esattamente
Lo sconvolgimento dell'ordine delle regole attraverso una penetrazione diffuso nel mondo del lavoro
Quel progetto viene battuto quelle Brigate Rosse vengono sconfitte
Ma non vengono debellate per intero
Riemergono qualche anno dopo dopo una fase di sonno
In forma diversa da quella precedente ma non per questo meno pericolosa e meno violento
Quella del piccolo gruppo
Che come tale può agire con maggior rapidità si può nascondere meglio agli occhi
E la pulizia degli inquirenti
E tende ad assomigliare di più ad altre esperienze del terrorismo europeo soprattutto quello tedesco
La Raf tedesca degli anni settanta aveva queste
Caratteristiche
E quello che immaginavano di poter ottenere attraverso iniziative di massa successivamente cercano di realizzarlo attraverso l'accentuazione dell'obiettivo simbolico della scelta della persona
E dell'azione distruttiva da portare a compimento
Le persone che vengono uccise
Prima di Guido Rossa sono tante le persone che vengono ferite ma i loro criteri sono criteri spesso confusi sono azioni di rivalsa sono azioni
E di odio che essi che si che si condensa nelle nell'assassinio successivamente c'è un affinamento della loro scelta
Pensate per un attimo
Marco Biagi Massimo D'Antona
Il professore Ezio Tarantelli professor Ruffilli sono a ritroso
Una catena di persone che agiscono nel corpo della società esattamente allo stesso modo sono persone diversissime per storia
Per attività professionale anche ma sono mediatori
Dentro le istituzioni del rapporti tra le istituzioni e le varie forme di rappresentanza di interesse
Ruffilli sul versante istituzionale
Tarantelli D'Antona e Biagi sul versante del lavoro sia per gli aspetti economici che per gli aspetti più connessi al carattere
Del rapporto di lavoro
Ma sono persone che con il loro con la loro attività
Con il loro ruolo esercitato
Rafforzano un rapporto
Definiscono delle modalità stabiliscono delle regole esattamente quello che le Brigate Rosse non voglio il disegno folle delle Brigate Rosse quello di immaginare che colpendo queste persone a loro capacità professionale il loro ruolo in quel momento la loro funzione di mediazione si produce
Con questi assassini una rottura sociale che dovrebbe portare ai sommovimenti che stanno nei loro deliri dunque obiettivi scelti
Secondo una linea che viene confermata anche da tutte le indagini successive ed ai loro deliri e dalle loro confessione
Ecco qual è secondo me il filo che unisce l'azione distruttiva e folle delle Brigate Rosse
E ciò che tiene insieme persone diverse come Marco Biagi Massimo D'Antona Ezio Tarantelli
E il professor Ruffilli
Si cerca di mettere
Dentro il corpo vivo della società
La condizione classiche esplicita della rottura
Cercando di accentuare il conflitto sia quelle istituzionale che quello nei rapporti tra le parti sociali immaginando che il conflitto passando da fisiologico ad una sorta di patologia possa aiutare
Il la realizzazione del loro delirio
è storia chi è mai l'azione dei terroristi
Aiutato la causa che gli stessi mettono a schermo della loro azione
Ed è così
Nello specifico
Delle
Uccisioni barbare che si sono consumate nel corso
Di questo arco di tempo
Ecco perché credo sia molto importante
Non soltanto il ricordo di quel che è stato
Ma se si condivide
Questa analisi la riproposizione delle condizioni la ricostruzione delle condizioni che hanno come obiettivo la mediazione tra i diversi punti di vista
La regola come fondamento da rispettare
La procedura come pratica a volte faticosa e impegnativa per ridurre o eliminare i contrasti attraverso quello che è il fondamento della democrazia
La discussione la dialettica il confronto sistematico
Ora nel libro trovate non soltanto tutto questo ma trovate anche la cosa che poi resta de importante
Che
Il valore dell'azione del lavoro di persone così barbaramente uccise da Marco Biagi
D'Antona Tarantelli a Ruffilli resta come lascito come patrimonio sul quale si impegna una persona come Olga D'Antona
Io sono molto grato autorità per quello che fa
Il suo lavoro di parlamentare è già molto impegnativo potrebbe essere ritenuto
Sufficiente ed esaustivo per dare conferma nel suo impegno dedica però una parte del suo tempo aggiungendo la le fatiche del lavoro parlamentare
A parlare con i giovani e non soltanto con loro ma prevalentemente con loro di quel che è stata la sua esperienza ma non parlandone al passato
Riconfermando come fa nel libro che da quelle ragioni dolorosissimo e per lei nasce una stagione nuova l'impegno verso le generazioni che devono sapere devono conoscere e devono ricordare per evitare che si ricrei no condizioni o si ripetano atti terribili come quelli che hanno ferito profondamente lei
Sua figlia
Il nucleo della sua famiglia
Dei suoi amici e degli affetti più cari ecco io penso che dobbiamo essere grati a olio
Per aver scritto insieme a Sergio Zavoli
Queste cose che vi ho
Abbastanza
Sommariamente riassunte
E soprattutto per essere coerente non le ha scritte soltanto le pratica con la fatica quotidiana di chi nel
Parlare con gli altri di queste cose tutti i giorni
Ray Novello un dolore
E per noi molto più semplice e so che per lei è molto più difficile
Ma in particolare per questa ragione io credo dobbiamo essere tutti grati
Bene lei conclusioni di questa nostra serata spettano ad Olga io ricordo un'altra figura Karol Tarantelli che anche lei ha trovato nell'impegno politico
La forza di andare avanti dopo l'uccisione del marito credo che le situazioni d'oggi
Rendano più complicate difficile la vita di un parlamentare che ha subito questa perdita questo affronto questa violenza
Perché ai nostri tempi
Eravamo nell'opposizione
Ma l'opposizione era legittimata
Oggi
Si sta votando si voterà entro la prossima settimana
La terza lettura di una riforma della Costituzione che praticamente condiziona il Parlamento se non lo supera lo elimina certamente non è più la democrazia parlamentare di prima
E adesso c'è chi governa ed è padrone delle istituzioni
In questo senso credo che sia necessario per Olimpia questo bisogno di comunicare con la gente
Di a vere un rapporto come quella che una volta si chiamava la base che sono i giovani in casa sono le persone di qualunque età di qualunque provenienza che hanno però bisogno di ritornare alla politica per capire quali sono le insidie che ci circondano oggi
E credo che sia importante anche reciprocamente che la gente abbia bisogno della presenza di rappresentanti delle istituzioni
E di persone che hanno pagato un prezzo troppo alto
Per questa loro rappresentanza perché forse è un po'retorico ma insomma lo dicevano gli antichi greci è la città che dà forma che forma gli individui le persone e noi abbiamo bisogno di riprendere questo discorso politico ampio
E quindi è per questo che anch'io ringrazio Olimpia e le do la parola per concludere in maniera certamente appesa da tutti questa serata
Grazie inutile dirvi la mia emozione di questa sera
Avendo qui da questa da questo lato del tavolo non sono persone con la loro autorevolezza
La affetti veri amicizie che mi hanno seguito in questi anni con la loro solidarietà e con la loro vicinanza
Grazie anche a voi qui per l'ascolto intenso con il quale io ripeto
E mentre così vi osservavo mi veniva in mente una sera ero a Torino in una di queste presentazioni e al fianco a me c'era Luciano Violante
S'era fatto tardi erano le otto e mezza ed eravamo tutti lì ancora con l'intensità che c'è qui adesso in questo momento
E Luciano Violante mi si avvicinò e sottovoce mi disse
Olga tu non ti rendi conto ma questa cosa a Torino una cosa straordinaria
Perché i torinesi alle sette e mezza vanno tutti a cena
Io feci una riflessione e Mila n mi mi trovai a dire vedi Luciano
Questo non è un ascolto normale queste persone non sono qui né per tenne per me
Questo è un ascolto militante queste persone sono qui perché vogliono dimostrare di esserci perché il loro essere qui è una sorta di impegno di testimonianza
Di contrarietà il TTT contrasto ad una violenza assorta che ha colpito persone innocenti che ci ha sottratto a Mediglia affetti ma alla comunità intera
Un valore io credo alzo
Vedete io quando scritto questo piccolo libero nell'immaginario sinceramente che avrebbe
Suscitato l'interesse che ha suscitato e che sarebbe diventato per me uno strumento di lavoro così intenso
Io ricordo che dietro suggerimento la spinta di di un collega e poi nel libro Sergio Zavoli lo racconta
Pensai di raccogliere i discorsi fatti nell'arco di dei cinque anni dalla morte di Massimo e appunto per commemorare il suo quinto anniversario il quinto anniversario della sua morte di di fare una piccola pubblicazione così come un omaggio un tributo alla sua memoria
E mi ricordo parlai poi con Sergio Zavoli tornando da Milano eravamo andati a presso il Tribunale di Milano per inaugurare una sala intitolata a San Alessandrini e Galli e facemmo poi nel pomeriggio una tavola rotonda
Tornando in aereo io parlai a Sergio Zavoli di questo mio Progetto
E lui mi disse sommessamente vedi onirica le persone che hanno ascoltato in questi cinque anni vogliono sapere chi sei e conoscendo un po'la mia ritrosia lui mi disse
Devi dare qualcosa di tempo
Non rispondere Ischia qualche mia domanda
Io devo dire voi un però turbata da questa sua così non la chiamerei richiesta da questo suo stimolo se in qualche modo
Riflette io un attimo e dissi beh Sergio ci proveremo vorrà dire che poi queste risposte casomai le terremo fra ammette
Debbo dire che non non non è rimasto nulla fra noi e tutto lì tutto lì raccontato
E se volete ecco non è stata neanche tanto difficile perché
Sergio in quel periodo era a letto malato quando i forti del dolore alla schiena e mi dettava le domande al telefono
E questo se volete ha reso più facile le cose perché io non avevo davanti a me una persona in carne e ossa che in qualche modo potesse
Intimidirmi o creare dei prodotti ero lì con il mio computer ed era come se che facessi un'introspezione come se quelle domande mi fece sita a me
Ma il libro era già tutto scritto dentro di me che poi tirerà è stato un poco che aprire una diga in brevissimo tempo e tenuto tutto fuori così come voi lo trovate
è diventato sì uno strumento di lavoro io mi sono resa conto dell'attenzione dall'attenzione che il libro ha suscitato
Che se tanti squilibri sul terrorismo in questi anni sono stati scritti da giornalisti da tra storici ma prevalentemente da terroristi
Mancava evidentemente
Qualcuno e non costa poco debbo dire
Che trovasse la forza di raccontare che cosa succede dall'altra parte
Che raccontasse in qualche modo
Domani annegata delle persone che vengono uccise perché quando io letto
Le affermazioni che i brigatisti noi uccidiamo la divisa non non l'uomo che c'è dietro noi uccidiamo il simbolo non la persona ecco io sono qui per sentire che no che uccidono persone in carne ed ossa uccidono affetti uccidono intelligenze uccidono aspirazioni
Io l'ho voluta raccontare quello manica ho voluto e spero che capiti anche in un anno ha qualche simpatizzante o a qualche brigatista stesso
Se riuscissi almeno uno capirsi grazie a queste parole non lo so non non voglio sperare tanto
La difesa se
Potesse distogliere anche un solo ragazzo data il seguire questi eroi questi cattivi eroi
Ecco io credo che ne sarebbe valsa la pena
Forse la spinta
Ad affrontare questo percorso stupito perché serto lo ricorda io feci questa scelta a otto giorni dalla morte di Massimo
E che può dire in quella piazza del Popolo lì a fianco allori non erano importanti le cose che io dicevo ma era importante esserci e la fatica non era tanto il parlare ma lo stare in piedi date le mie condizioni del momento
La la spinta al proprio per la consapevolezza di una come me che viene da una generazione che ha vissuto gli anni laceranti terribili del terrorismo noi ricordiamo gli oltre cinquecento morti per tra stragi e e attentati noi ricordiamo gli oltre due mila feriti noi ricordiamo quegli anni terribili incubi oggigiorno con cadenze quasi Costantini e gli arrivavano queste notizie terribili
E la mia paura che potessero tornare in quegli anni che che che soprattutto le giovani generazioni che quegli anni non avevano conosciuto potessero tornare a creare quell'humus a quel quel quel terreno di connivenza a quel quelle simpatia che seppur minoritaria erano estese in quegli anni ecco questa è stata la mia tesi una spinta
Che dovevo fare qualcosa che comunque dovevo reagire che non potevo subire un'aggressione così terribile violenta senza fare la mia parte e senza senza dare seguito a quelle responsabilità che insieme al lutto ricadevano sotto di me
E così fu da quel giorno da quel giorno in quella piazza che ha iniziato un cammino che mi porta ad essere qui oggi
E soprattutto mi ha mi porta ecco i ogni volta ora che che che il sonoro in qualche città in occasioni come queste dai dico sempre una parte del mio tempo ad andare in una scuola in un liceo in università
E questo rapporto che ho con i ragazzi sta diventando prevalente è uno degli elementi più importanti del del mio impegno io raccontavo questa mattina proprio all'università
Di un ragazzo di un ragazzo a Pomigliano d'Arco che si alzò e mi chiese
Ma come possiamo noi che ci sentiamo emarginati che non abbiamo sicurezze di prospettive certe nel lavoro che ci sentiamo esclusi non cadere in ideologia estremista
Ecco io credo che per domande come queste
Vale la pena di fare quello che io faccio
E la risposta che io mi sentii di dare sul momento quel ragazzo fu
Data tenne io comprendo e condivido le ragioni del vostro disagio la sappiate che una società democratica Dio trenta e di garantisce gli strumenti per manifestare il dissenso
E che le libertà di cui oggi noi godiamo sono libertà conquistate conquistate anche con il sangue e di cui forse non tutti oggi sono consapevoli ma sono libertà che possono essere per tutte
E che vanno difese giorno per giorno e noi credo abbiamo vissuto in questi anni qualche preoccupazione ti ricordiamo i fatti di Genova vediamo gli attacchi alla costituzione i gli attacchi alla magistratura
I contrasti fra istituzioni
Gli attacchi alla nostra Costituzione che vi chiamo corrodere giorno per giorno e questo ci allarma ci preoccupa
E allora io dico a questi ragazzi badate bene
Che ogni scelta ogni momento della vostra vita da quello che voi dagli AGM che possono essere contenuti nei vostri cibi all'impugnazione delle vostre strade le regole che che che che noi alle quali noi siamo soggetti
Tutto quello che noi facciamo e comunque determinato da una scelta della politica che laddove e laddove voi rinunciate a a partecipare a dire la vostra qualcuno deciderà per poi
E quindi io cerco cerco di di di di far sì che questo distacco dei giovani dalla politica questo aver visto in alcuni anni la politica come qualcosa di distante come come soltanto l'espressione del potere come qualcosa di sporco da questa Renault ontano
Ecco io dico invece che la politica richiede
Partecipazione che è da una parte un un diritto la partecipazione ma dall'altra è anche un dovere
E allora tanto ecco per raccontarvi annetto ti di questi miei percorsi io racconto anche di quella giornata straordinaria che io pensai
A Bagheria nata che via vicino Palermo nel liceo pugliesi noi sappiamo bene la storia di don Puglisi e debbo dire che con lui non c'è più ma ci
In quei luoghi una scuola straordinaria con insegnanti che non sono soltanto insegnanti ma sono dei veri educatori
E io ero lì con questo meraviglioso presìdi al fianco a me c'era c'era il sindaco che debbo dire anche lui svolse quel giorno un ruolo di educatore
E allora io quasi scherzando disse a questi ragazzi badate bene che se il lavoro di questo vostro sindaco non vi piace
Voi alle prossime elezioni avrete l'età per votare e potrete mandarlo a casa
Ma ricordate anche che sia invece il suo operato chi sottilissima voi dovete stare lì intorno dovete aiutarlo dovete collaborare e io cerco di far capire loro quanto importante sia il rapporto tra la cittadinanza tra ognuno di noi
E chi ha il compito invece di amministrare quanto questa sottili da vieta questa sussidiarietà sia sia rilevante sia per richiamare chi ha il compito di amministrare e di gestire la politica
I far fronte ai suoi doveri questo questo queste attenzioni che noi Chieri volgiamo sia per sostenerli per aiutarli laddove noi riconosciamo la validità del loro operato
Ecco questo è il lavoro che io che io sto cercando di fare in questi anni e se può dire
Che ogni volta ogni volta
Che io esco da da luoghi come questo porto via con me qualcosa che non ci sono stati due due momenti uguali nelle tante giornate trascorse così come questa stasera
E io Dépots dire che è un bagaglio che via via diventa sempre più grande una ricchezza che cresce dentro di me il portato di esperienza che io voti in qualche modo spero di di trasmettere di portare avanti e vi ringrazio