Esiste il rischio concreto che il nostro paese debba a breve pagare sanzioni, stimate in circa 100 milioni di euro, per otto infrazioni aperte dall'Unione europea in materia ambientale e già arrivate alla fase conclusiva.
Questi, tra gli altri, i numeri forniti dal Ministero dell'Ambiente.
In particolare: 53 infrazioni sono in fase precontenziosa, per 19 la Commissione europea ha avviato la prima procedura di ricorso alla Corte di giustizia, per cinque di queste c'è stata la condanna, … otto sono in fase contenziosa.
Rifiuti, direttive habitat e uccelli e valutazione di impatto ambientale sono nel mirino delle autorità europee.
Per questo, il ministro degli Esteri Massimo D'Alema, in una lettera del 29 maggio, ha sollecitato Pecoraro Scanio affinché avvii un intervento tempestivo.
"Abbiamo il dovere di metterci in regola con le norme comunitarie, ha detto il ministro dell' Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, presentando i dati della prima ricognizione - l'Italia ha vinto il campionato delle infrazioni e ora dobbiamo intervenire per evitare che lo Stato si trovi a sborsare centinaia di milioni di euro di sanzioni".
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