XI congresso della CGIL

I lavori di questa giornata
Il primo compagno
Ti prenderà la parola equa la tecnico dell'Olivetti si prepari Giuseppe Modugno cassintegrato della FIAT di Torino
Vorrei dire ai compagni che è una giornata di lavori molto intensi dobbiamo svolgere molti interventi e quindi raccomando ai compagni che parlano di tener conto dei limiti di tempo che ci siamo assegnati che sono sempre di quindici minuti mi scuso ma sarà necessario far rispettare con un certo rigore questi tempi la parola a guardare
Riconoscendo nelle parole chiave di questo congresso in primo luogo unità e democrazia il punto di riferimento cui devono confrontarsi le nostre iniziative
Vorrei rilevare come inno ai delegati di fabbrica di cui sinora sono uno dei pochi ad aver preso la parola sia più marcata la tendenza ad interpretare il ruolo e la funzione del sindacato
Partendo da un punto di partenza è leggermente diverso più legato la nostra specifica conoscenza e condizionato dall'esigenza di concrete possibilità di realizzare gli obiettivi in tempi brevi
Voglio dire che la costruzione di una nuova unità e l'ampliamento della democrazia esigono uno sforzo per determinare mette chiare condivise e possibili cui ora cercherò di dare alcuni nomi
La prima esigenza è quella di formare una nuova cultura sui luoghi di lavoro intesa sia come modo di svolgerle vivere l'attività sindacale
Sia come capacità di comprendere non dico ancora di risolvere i nuovi bisogni che nascono in un insieme di lavoratori la cui composizione eterogenea molto spesso ci sfugge
E tra i quali non c'è presa di coscienza del proprio ruolo sociale
Continuando per punti c'è un bisogno impellente di ridefinire il termine di rappresentatività ottenibile essenzialmente con la riconquista da parte nostra di credibilità questo pare oggi più urgente dell'estensione dell'attività sindacale fuori dai luoghi tradizionali diffusione che però deve rimanere come traguardo in un futuro che deve cominciare già dalla fine di questo nostro congresso
Infine come terza esigenza non si può dimenticare di riscoprire il gusto di pensare al sindacato un po'ambiziosamente come fattore di crescita
Per renderlo possibile si devono trovare i modi per favorire lo sviluppo della coscienza collettiva dei lavoratori dei disoccupati degli esclusi dal mondo produttivo
Solo così sindacato potrà dare il suo contributo alla trasformazione in positivo della società
Non voglio continuare su questi temi generali ma piuttosto tornare all'esperienza che si vive in prima persona l'Olivetti
Qui il compito del sindacato è molto complesso quasi tutto da inventare in certi settori nuovi e comporta il saper usare altri strumenti di conoscenza della realtà non direttamente produttive in senso classico
Dico questo pensando alle aree di progettazione di commercializzazione ed operative in cui si decidono le strategie aziendali
C'è ancora un altro aspetto ed è che pure nelle aree in cui siamo tradizionalmente presenti si impone un aggiornamento delle rivendicazioni come dirò più avanti riferendomi ad esempio i premi di qualità
Una lacuna inoltre cui noi dovremmo pensare di porre rimedio e quella che sto per dire manca ancora nel corpo della fabbrica quel senso comune sia dalle possibilità delle nuove tecnologie sia dalla complessità delle politiche industriali
Senso comune che va diffuso poiché è necessario per evitare il duplice rischio di essere o troppo chiusi all'innovazione oppure per contrasto troppo criticamente favorevoli alle stesse
Sotto questo aspetto aggiunge o aggiungo che l'accordo stipulato con la statunitense pacchetti enti a parte tutte le considerazioni tecniche economiche politiche che abbiamo fatto in altre sedi
Ha reso ancor più grande non so nostro sforzo per comprendere la realtà
E per agire di conseguenza sul terreno strettamente sindacale in termini propositivi
Se questa che ho cercato di illustrare la parte più grossa dei problemi non scorderò di porre la questione di chi è e che cosa fa il delegato domanda che precede quella più generale che si interroga su quale sindacato si voglia oggi
In altre parole possibile porre alcune questioni che noi continuamente ci poniamo come le seguenti cosa sappiamo costruire assieme ai lavoratori quali strumenti sappiamo offrire per modificare le loro condizioni
Come possiamo riprendere a contrattare sul posto di lavoro
Quale progetto infine siamo in grado di proporre per rendere credibili concetti come occupazione Patto per il lavoro professionalità riduzione d'orario
A ben guardare la domanda può essere come intendiamo noi e la gente questo nostro mestiere
Terminate queste domande
E mi pare siamo tutti qui anche per cercare di dare le prime risposte
Voglio illustrare il punto di vista della maggioranza dei compagni dall'Olivetti sui temi specifici dalla contrattazione in fabbrica e delle relazioni industriali in questa realtà per molti aspetti particolari secondo l'opinione diffusa
Che sovente al centro dell'attenzione nelle cronache finanziarie ed ultimamente pure per la vicenda sindacale che la fiancata alla FIAT anche se le diversificazioni sono molte
è indubbio che con l'Olivetti ci siano rapporti sindacali formalmente migliori che con altre aziende
Abbiamo raggiunto i primi di febbraio un accordo sia sull'occupazione sia su una quota di salario e questo proprio in un momento in cui la Confindustria a partire dal convegno del Lingotto di Torino ha rilanciato una linea dura verso il mondo del lavoro verso il sindacato
Accanto però a questi fatti positivi anche in Olivetti e il tentativo è quello di puntare ad un rapporto diretto tra gerarchia aziendale
Chi acquista sempre maggior potere e lavoratori riducendo il ruolo del sindacato di fatto se non si modifica l'attuale situazione si lascia negli accordi uno spazio l'azienda che annulla la contrattazione collettiva prendiamo ad esempio la questione degli incentivi introdurre il terzo premio cioè all'incentivo legato alla qualità della prestazione è stata una scelta coraggiosa e giusta che ha permesso di mantenere per alcuni anni
La possibilità di avere un istituto salariale collettivo collegato ad un incentivo di gruppo inoltre ha consentito la possibilità di definire con accordi specifici l'organizzazione della produzione dei prodotti che via via si sono succeduti in questi anni
La questione però è che nella gestione reale degli accordi la tendenza è quella di usare i premi non tanto per incentivare il miglioramento della qualità del processo
Quanto piuttosto per favorire la disponibilità dei lavoratori ad aderire alle esigenze aziendali in termini di flessibilità di straordinari di spostamenti senza creare problemi di gestione
Si tende come detto di instaurare una contrattazione diretta tra singolo lavoratore o singolo gruppo di lavoratori e gerarchia aziendale che supera le regole contrattate oltre tutto ciò avviene in un quadro in cui lavoratori sono ben consapevoli dei rapporti di forza a loro favorevoli e del fatto che la gerarchia aziendale è un potere assai maggiore che in passato
è in questo panorama che l'Olivetti mire in modo esplicito ad ottenere nuovi obiettivi sui terreni sia della qualità del prodotto che della produttività complessiva
In altri termini il tentativo è quello di considerare i risultati ottenuti sul piano della qualità produttività
Compensati dal terzo premio come acquisiti definitivamente e quindi di condizionare il pagamento dello stesso premio e degli stessi soldi a nuovi obiettivi e nuovi parametri
Tutto ciò senza definire però in termini contrattati i modi e le vie con cui lavoratori possano intervenire sul raggiungimento degli obiettivi fissati le cui modalità rimarrebbero in mano le gerarchie di reparto
è chiaro che se l'Olivetti dovesse passare in questa direzione il sindacato diventerebbe anche in fabbrica un'istituzione che contratta solo più regole formali ma completamente escluso da qualsiasi vera possibilità di controllo privo cioè di alcun margine di potere
In pratica sparirebbe dai reparti dalle linee dagli uffici
Tale situazione va vista inquadrate in una realtà Carretta Rizzato oltretutto dalla trasformazione dei processi produttivi
E dal fatto che il passaggio al nuovo livelli di automazione rende più complesso l'insieme delle questioni e può favorire l'affermarsi della strategia aziendale
Per ora non si può ancora dire che l'Olivetti abbia ottenuto l'egemonia ma non possiamo illuderci che si possa rimanere a lungo in una fase di stallo come l'attuale
Siamo ad un punto decisivo
Si poté Cano oggi molti degli anni a venire pieno e riteniamo a partire dalla nostra esperienza che il luogo in cui si gioca la partita resta il centro dei processi produttivi nella grande fabbrica non è l'unico punto in cui si decidono Rapporti di classe non deve nemmeno esserlo esclusivamente ma certo è quello decisivo
Rimane un'altra questione centrale la linea la ricetta del grande padronato che può avere diverse valenze a un unico fine però crea nuove conta contraddizioni ed in fondo limita lo sviluppo pieno delle capacità produttive questo si può vedere a sebbene se guardiamo con attenzione agli stessi luoghi in cui si accentua l'automazione dei processi produttivi
Non si scende qui nel dettaglio perché che interessato potrà trovare una serie di elementi nella ricerca promossa dalla fionde Ivrea
Sull'Olivetti ad un gruppo di ricercatori universitari data alle stampe nel mese di gennaio il ragionamento però Intini in sintesi in termini generali e questo la scelta politica che comporta la concentrazione del potere nelle gerarchia ha come conseguenza uno spostamento nella stessa direzione delle informazioni e delle conoscenze
Per la precisione questo fatto comporta una divisione nel lavoro delle mansioni e dei ruoli tale da creare problemi e contraddizioni che limitano sia la produttività che la qualità
L'automazione della gestione dei processi comporta per i presupposti stessi dell'informatica che non posso più esistere come finora è stato quell'organizzazione informale tale da permettere di affrontare gli imprevisti dei guai nei processi produttivi
Ragionamenti analoghi possono valere per l'area degli uffici dalla progettazione alla gestione della produzione anche qui si registrerà nei prossimi anni una progressiva presenza dell'informatica tale da mutare il modo di lavorare
Fino ad oggi l'introduzione anche massicce che c'è stata della gestione automatica dell'informazione non ha comunque intaccato ancora a fondo l'organizzazione del lavoro
E certo che nel prossimo futuro si estenderanno agli uffici i tentativi di ottenere sostanziale aumenti della produttività così come si sono profondamente trasformati alcuni punti della produzione
Nasce qui dei Verdi Office Automation scusate il termine inglese cioè di automazione del lavoro di ufficio che poggia sull'uso di nuove tecnologie di comunicazione derivate dalla confluenza di informatica e telecomunicazioni
Voglio ora proporre alcune osservazioni tratte dalla lettura del re risposte emerse da un'indagine che stiamo conducendo tra gli impiegati e tecnici in fabbrica
Da cui risulta un giudizio negativo sull'organizzazione del lavoro tra questi lavoratori
Che parte dalla sottolineatura delle aree di inefficienza dovute all'Anco incomunicabilità fra tre settori aziendali diversi che sovente operano come compartimenti stagni ed internamente governati da un'organizzazione gerarchica rigide piramidale
Da giovane merci e lo ribadiamo che fra tecnici ed impiegati c'è una valutazione assai critica sulla loro organizzazione del lavoro
Anche su tale questione si può dire di essere ad una delicata fase di transizione
Infatti nel giudizio critico concordano direzioni aziendali impiegati e tecnici in considerazione delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie potenziali portatrici di grandi mutamenti mi settore impiegatizio
Ma anche qui ci sono due alternative possibili
O prima una trasformazione che accende tua la concentrazione delle informazioni nella gerarchia e permette una concentrazione corrispondenti ad un determinato modello di automazione del lavoro d'ufficio
Oppure come seconda soluzione contrapposta che vedremo con interesse via un'organizzazione basata sul lavoro di gruppo sulla circolazione delle informazioni e delle conoscenze soluzione che las che la stessa tecnologia potrebbe favorire a questi problemi sarà molto difficile dare risposta col nuovo contratto di categoria
Poiché la soluzione di questi problemi è strettamente legata al nostro rapporto con i lavoratori
Infatti possibile che il contratto costituisca se male impostato nei tempi e nei contenuti un ostacolo alla soluzione di problemi molto sentiti
Ciò sarebbe veramente un errore imperdonabile viste le possibilità dell'impresa del sindacato sulle questioni attinenti le condizioni di lavoro
Per concludere davvero l'esperienza vissuta per giungere alla sigla dell'accordo che chiude la vertenza che ne in piedi dall'autunno permette di dire che il giudizio tendenzialmente positivo che diamo oggi non ci impedisce di giudicare il modo in cui è stata condotta la trattativa non riteniamo troppo staccato dalle aspettative dei delegati dei lavoratori proprio perché non si è riuscito a fare in modo che questi si riconoscessero nelle richieste non avendo mai discusso assieme nei contenuti nelle modalità di lotta che praticamente non c'è stata parte ricorso il blocco degli straordinari
Nonostante vi sia stato questo accordò che come detto riguarda il premio di produzione la soluzione particolarmente buona le rimanenti problemi occupazionali si vuole sottolineare che molte questioni sono ancora aperte senza risposta
Ci pensi alle prospettive industriali di questo grande gruppo la sua collocazione nel panorama dell'informatica
A tutta la partita del lavoro tecnico di impiegatizio al problema proprio di settore operai del moto delle forme con cui compensare i lavoratori della fabbrica automatizzata
Per la loro disponibilità e capacità che ha che hanno permesso di raggiungere straordinari volumi produttivi da qui nasce la preoccupazione per il fatto che seguendo questa strada non è possibile ora vertenza conclusa con conseguente Stasi di conflittualità pensare come già detto al contratto nazionale come lo strumento risolutore di questi problemi
Pensiamo e termino davvero siano da porre appena possibile nel nostre chieste all'azienda articolate specifiche altrimenti con obiettivi poco calati nella nostra realtà molto generali e conseguentemente senza il consenso dei compagni di lavoro
Ci troveremmo mettere in piedi una battaglia che seppure giusta abbiamo fondati i timori che si possano rilevare per noi perdente per i lavoratori priva di alcun risultato positivo
E farebbe davvero rispuntare tutto ciò l'interrogativo sempre presente ed ora non solo nei settori più conservatori della società
Se il sindacato serva ancora qualcuno la risposta nostre della società è stata finora affermativa ma il continuare a mantenerla esige da parte di noi delegati un profondo ripensamento nel modo di essere con i compagni di lavoro
E da parte dei vertici sindacali un diverso rapporto con noi che svolgiamo attività nei posti di lavoro
è solo mettendo in campo tutta la nostra capacità la nostra disponibilità la nostra voglia di comprendere la gente i suoi bisogni
E di far capire le nostre proposte ciascuno facendo sì forte delle sue proprie motivazioni
Da quelle politiche fino a quale ideali che sarà possibile ridare al sindacato a questa CGIL il giusto peso che le compete nella società attuale ed in quella che ci riserva il futuro per cui noi lavoriamo a partire da oggi da qui grazie
La parola Giuseppe Modugno del coordinamento cassintegrati FIAT si prepari la compagna la Spini
Compagne e compagni inizio questo mio intervento
Dicendo subito che sono rimasto un po'amareggiato dalla relazione del congresso all'intervento del Presidente del Consiglio Craxi
Tutto questo entusiasmo sinceramente io non me l'aspettavo
Mi sono chiesto
Se ci siamo ricreduti sui giudizi che in questi anni
Abbiamo dato sulla politica economica del Governo
Sul decreto che ha tagliato la scala mobile
Sul grosso movimento
Che abbiamo portato in piazza proprio qui a Roma il ventiquattro marzo
Che esprimeva un giudizio chiaro sugli atti compiuti da questo governo
Questo governo giustificò il taglio dei salari poiché avrebbe creato più occupazione
Se facciamo oggi un bilancio i fatti i numeri ci dimostrano che non è così
I disoccupati sono in aumento
E lo stesso presidente del Consiglio né preoccupati
Se sommiamo i disoccupati ai cassintegrati in Italia sono oltre tre milioni
Quindi dobbiamo chiederci se questo è ancora vero
Oppure se abbiamo sbagliato e del Governo aveva ragione
Leggendo le tesi della CGIL mi sembra azzardato sostenere che la crisi del sindacato sia dovuta alle rigidità con cui si sono difesi posti di lavoro
Senza accennare agli errori che il sindacato ha fatto nei confronti dei lavoratori
Per anni si è parlato di occupazione
E di sviluppo
Ma nei fatti si discuteva e si trattava sul costo del lavoro e di scala mobile
Senza tener conto delle esigenze che i lavoratori ponevano al sindacato
Le piazze erano piene
Di giovani
Di lavoratori
Di lavoratori in gas migrazione che sono state protagonisti in questi anni di marce per il lavoro
Che si batte che si battevano e si continua a battersi per un posto di lavoro ebbene non possiamo scoprire all'ultimo momento come sindacato
E ci meravigliamo quando vediamo Cage che gli studenti
Faccio questo esempio erano milioni e milioni
Adesso valutiamo positivamente il recupero della CGIL sui ritardi di questi anni nei confronti dei giovani e disoccupati
Ma se questo patto per il lavoro vogliamo farlo sul serio dobbiamo chiederci
Come fare organizzare delle forze che lo sostengono questo vuol dire che la CGIL nei prossimi mesi si deve impegnare ad organizzare milioni di lavoratori occupati cassintegrati di giovani e disoccupati per fare marciare questo patto per il lavoro
La CGIL guarda giustamente al nuovo ma il nuovo non vuol mica dire che le conquiste fatte dei lavoratori che sono costati lotte sacrifici bisogna regalarle poco per volta
Il nuovo vuol dire secondo me a ristabilire un rapporto di democrazia con i lavoratori farli contare nelle scelte costruire un sindacato che
Sia di tutti degli occupati e di quelli non occupati costruendo un nuovo sindacato dove si riconoscono tutti i lavoratori
Su questo punto sia nelle tesi che nella relazione del compagno Luciano lama si afferma che l'ultima parola spetta e lavoratori
Io su questo sono molto ma molto d'accordo ma nei fatti non è così io penso che bisogna cambiare questa tendenza
Porto l'esempio dell'ultima vicenda delle piattaforme l'abbia elaborata di CGIL CISL e UIL nel mese di luglio che ha presentato al Governo per il pubblico impiego
Questa piattaforma è stata decisa senza aver consultato né prima e nel dopo i lavoratori
Allora siccome si parla di una svolta che sta avvenendo nel sindacato alcuni questa volta l'anno già fatta
Non vorrei che anche la CGIL Colombia una scelta di tipo che per essere moderni non deve tener conto dei lavoratori anzi io mi auguro che la CGIL
Faccia la scelta di aver un rapporto sempre più stretto con i lavoratori e credo incisioni devono essere prese assieme
In poche parole vorrei dire
Che non sembra i lavoratori hanno ragione lo stesso però deve valere quel gruppo dirigente
Con il dialogo anche se qualche volta può essere altro io penso che possiamo fare tanta strada tutti insieme per sconfiggere tutte le forze conservatrici presenti nel Paese
Che vogliono emarginare sia il sindacato che i lavoratori è chiaro che la condizione con cui si pensa di affrontare il problema dei problemi quello occupazionale
Si misura sulle proposte concrete sulla pratica politica e questo vale per tutti per il sindacato quale folte sinistro di progresso per il governo
è chiaro che la battaglia con lo sviluppo deve restare al centro dell'iniziativa della CGIL
Ma è anche chiaro che questa battaglia da solo non basta che diventa urgente ed inevitabile muoversi per ridistribuire il lavoro facendo davvero della lotta pura riduzione effettiva del dell'orario
Di lavoro una sede a Ostia strategia a partire dalle prossime scadenze contrattuali
Tenendo presente di dare un ruolo ai Consigli di fabbrica nella gestione delle politiche dell'orario e di non presentare sempre e comunque riduzione dell'orario con la perdita salariale
Nei prossimi anni ci troveremo di fronte a nuove espulsioni di lavoratori da parte dell'impresa
Ed è per questo che già da ora
Dobbiamo attrezzarci per esporlo per rispondere a questa sfida e a questo attacco di conquista altri nuovi strumenti tipo contratti di solidarietà part-time nuovi regimi d'orario eccetera
Ovviamente
Il ruolo del governo per una politica di occupazione è fondamentale
In questi anni abbiamo assistita assistito che da parte del governo è mancato a nei fatti una politica di sviluppo e di occupazione
Dando miliardi alle imprese a senso unico
Come ci ricordava il Presidente del Consiglio Craxi sessanta mila miliardi dati all'impresa e senza nessun vincolo
Mi auguro che davvero riprese e sono d'accordo lo voglio dire con forza col presidente del Consiglio Craxi che davvero questo impresse paghino realmente una volta
Per sempre questi dazi di cui ci ha parlato
Per essere convincente su questo terreno aspettiamo che questo avvenga veramente facendo ciò che in questi anni non è stato fatto
C'è un punto che voglio richiamare con forza all'attenzione dei compagni c'è una discussione in atto oggi a livello nazionale cioè una volontà da parte del governo
Un aspetto importante visto che è ancora il presidente ce lo ricordava l'altro giorno Arrigo che è quello della riforma della casa nell'azione del mercato del lavoro
Per quanto riguarda il problema della titolarità del rapporto di lavoro con i lavoratori in gas negazione c'è un'ipotesi giapp espresse dal ministro del lavoro De Michelis
Ed è anche un aspetto in discussione nel nostro congresso che ha sollevato dibattito e problemi da affrontare con chiarezza è una prima questione
Non c'è dubbio che l'uso improprio della cassa integrazione
Fatte in questi anni dalle aziende va risolto e superate servono quindi vincoli ben precise per le aziende per impedire che essi che esse la usino come strumento normale di politica economica serve che l'impressi
Le imprese paghino anche loro un prezzo per evitare l'abuso della cassa integrazione serve fissare una serie di strumenti alternativi alla cassintegrazione
Contratti riso erra prepensionamento votazione la cassintegrazione redistribuzione della casta nell'azione ordinario
Per quando riguarda invece la perdita della titolarità del rapporto di lavoro bisogna essere chiari su questo punto i compagni prima di tutto non si può fare un discorso indiscriminato
Un conto sono le aziende che ormai non esistono più che dove c'era una fabbrica ora c'è una piazza come ci ricorda sempre qualche compagna e io sono d'accordo
Per questi lavoratori la titolarità in in affetti è realmente fittizia e serve veramente una politica di mobilità verso altri posti di lavoro
D'altra parte noi
Come coordinamento dell'autore in gas nell'azione non abbiamo mai osteggiato la mobilità Dapporto a posto di lavoro anzi abbiamo sempre detto che nessuno ha sposato la figlia
Ma se andiamo a vedere proprio in Piemonte questa forma l'abbiamo sperimentata che con i risultati che tutti i Paesi zero conosciamo
Che la mobilità è fallita non per colpa dei lavoratori ma di come è stata fatta la lista di mobilità i criteri adottati con le forze più debole del mercato del lavoro
Secondo del boicottaggio dell'Unione industriale del Piemonte inoltre quando i lavoratori si sono trovati di fronte a proposte concrete di lavoro
Le hanno nella grande maggioranza accettato esempio sono andati all'altra alle fonderie e tanti lavoratori che in fabbrica erano professionalizzati alcuni Pacelli i tornitori sono andati
Nel pubblico impiego a fare i netturbini quindi bisogna smontare questa campagna denigratoria che c'è nei confronti dei lavoratori
Per finire su questo punto vorrei ricordare
Che stiamo ancora aspettando che esca la graduatoria della legge quattrocentoquarantaquattro per il pubblico impiego
Che noi abbiamo dato un giudizio positivo anzi a questo proposito faccio un appello a tutto il sindacato di intervenire per sapere come mai ancora ferme che sono stati stati migliaia che hanno fatto la domanda
Siamo concreti facciamo un'ipotesi
Poniamo che in FIAT fosse scattato scattata ad esempio dopo tre anni la perdita della titolarità pensiamo seriamente che a partire dal mille novecentottantatré sarebbero rientrati
In FIAT più di quattro mila lavoratori
Pensiamo che oggi avremmo potuto leggere sui giornali che si apre in FIAT una prospettiva di rientro per i circa sei mila lavoratori che sono ancora in gas nell'azione ho letto questa dichiarazione della FIAT apparse sui giornali con piacere non per questo credo dobbiamo tirare i remi in barca
Infine visti gli ultimi fatti vorrei chiudere queste intervengo sulla situazione alla Fia
Non noi come coordinamento delegati eletti dei lavoratori in questi cinque anni e mezzo
Ci siamo battuti con tutte le nostre forze anche se qualche volta non siamo stati capiti
Ma io lo voglio dire con forza che i risultati che in questi anni abbiamo ottenuto non vogliamo proprio regalati a nessuno ma è il frutto sia nostro
Che anche di qua dalla parte del sindacato che in questi anni c'ha sostenuto e ci ha capiti
Abbiamo ottenuto questo perché abbiamo sempre tenuto un rapporto costante con i lavoratori tengo a precisare che il cinquanta per cento è iscritto al sindacato che nonostante tutto cioè nonostante tutti i lavoratori anche sono restati espulse dalla fabbrica cioè e continuano a iscriversi al sindacato e questo è una cosa che mi fa molto piacere
In questi anni certo siamo al ci siamo trovati in disaccordo con il sindacato ma mai tengo a precisarlo ci siamo sottratti al confronto di discutere di fare iniziative assieme abbiamo fatto anche iniziative che il sindacato era d'accordo sì bisogna dirlo tipo le vertenze legali ma sembra eh
Il nostro intento era quello di rafforzare il ruolo e la contrattazione del sindacato
Senta questa iniziativa continua tesa a contrastare le scelte della FIAT di stimolo a al sindacato sono convinto com'è che non si sarebbero raggiunti questi risultati
Ora la FIAT dice che lei andremo tutti entro la primavera ottantasette bene
Diciamo noi se è così vuol dire che la lotta paga
Da tempo era chiaro che la pietà avrebbe avuto problemi di rinnovamento della mano d'opera l'età media in FIAT
E di quarantacinque anni con l'esigenza di usare strumenti alle favorevoli come l'assunzione tramite i contratti di formazione lavoro difficilmente l'ultimo il utilizzabili anche per problemi di immagine pubblica che negli ultimi tempi si era offuscata
Che con le sue contraddizioni tra i mille miliardi di profitti e il ricorso alla cassa integrazione e il suo permanere di crisi
Anche il rapporto alle mutate condizioni di mercato non siamo
Non sappiamo quando sta buono sì sì
Ci auguriamo che siano stabili
Che la FIAT e quindi si presenta al governo dicendo che fa rientrare tutti lavoratori in gas negazione
Come dicevo prima
Come non posso che rallegrarmi ma è bene non affrettarsi a lasciarsi andare alle un Floridia bisogna verificare passo per passo le intenzioni che era finita in questo momento
Già nei prossimi giorni ci saranno dell'incontro essendo che questa sarà una fase decisiva per il sindacato che non può fare il minimo errore
Perché questo sarebbe un boomerang per esso ebbene che arrivi a questo incontro con delle idee ben precise per non farsi prendere in contropiede dalla FIAT
E possono essere di avere garanzie e tempi certi di rientro e non come già successo che la pietà al momento della data finale che prevedeva il rientro non rispettava gli accordi che alla fine del percorso nessun lavoratore deve rimanere escluso virtuale mi riferisco alle donne agli invalidi agli il inidonee e politicizzati infine il rientro deve servire ad avere più contrattazioni in fabbrica sulle condizioni di lavoro questo serve sia al sindacato sia lavoratori che la fase che si apre può di nuovo Facci respirare
Ma è ugualmente una fase difficile in cui abbassare la guardia può essere molto pericoloso da questo congresso speriamo venga un segnale di sostegni a questa nostra volontà appunto dirò a bastare la guardia mettendo a frutto l'esperienza Pietro anche per le altre migliaia di lavoratore Paolo Battaglia veramente per il lavoro grazie
La parola alla compagna Matilde era Spini segretario della Federbasket ante si prepari bastone vorrei pregare i compagni che sono in piedi di prendere posto promosso
Compagni e compagne
Tra i profondi cambiamenti cui faceva riferimento con forza il compagno lama nella relazione avvenuti in questi anni nella base sociale e nel mondo del lavoro che noi vogliamo rappresentare un rilievo particolare assume per la quantità e la qualità dei soggetti interessati il profondo mutamento nel rapporto tra donna e lavoro
Questo mutamento è per un verso frutto di un processo di maturazione e di crescita soggettiva delle donne
Per l'altro è favorito è alimentato dai cambiamenti profondi che sono in atto da anni nell'organizzazione del lavoro nella produzione e nella società
La donna considera ormai il proprio lavoro come un fatto centrale e determinante della propria vita
Chiede di lavorare con un atteggiamento nuovo rispetto al passato
E non si rassegna a lavori dei qualificati e precari pretende spesso di fare un lavoro che abbia contenuti di professionalità
E in funzione di questo organizza o tenta di organizzare la propria esistenza e la propria dimensione privata la maternità la famiglia il doppio lavoro
Questo processo ha investito anche le campagne e il lavoro femminile in agricoltura lo abbiamo verificato in questi ultimi anni in ogni riunione del coordinamento nazionale femminile della Fed ebraici anti
E ce lo conferma l'analisi dei dati sull'andamento dell'occupazione agricola dipendente che sempre più registra la crescita relativa e il consolidamento dell'occupazione femminile in agricoltura
Si tratta di un vero e proprio processo di femminilizzazione del lavoro agricolo dipendente
Che ha motivazioni diverse e complesse e conseguenze nuove e importanti sul terreno della contrattazione e delle politiche di sviluppo
Le lavoratrici agricole sono oggi circa seicento mila la maggioranza degli addetti
E la novità rispetto al passato è che la forte presenza delle donne non è più così sequenza della debolezza dell'apparato produttivo dell'agricoltura della sua arretratezza strutturale
Se guardiamo infatti ai dati relativi all'età degli addetti e ai livelli di scolarizzazione noi vediamo che la presenza delle donne è determinante per l'avvenuto ringiovanimento della categoria
Il trentacinque per cento infatti degli addetti a meno di trenta anni e si tratta di quattrocento mila unità e per l'aumento del suo grado di scolarizzazione il primo problema che le lavoratrici pongono con forza al sindacato è quello del lavoro e della stabilità occupazionale e questo avviene in particolare nel Mezzogiorno
La stagionalità ha cessato di essere sinonimo e fattore di marginalità e di precarietà ed è ormai fatto strutturale e controllabile del ciclo produttivo dei processi di sviluppo e delle innovazione questa domanda di lavoro delle donne accettando il dato strutturale della stagionalità
Punta e si concentra su elementi di stabilità e di continuità nel tempo
E ci ha costretti a ridiscutere molte delle rigidità sindacali nella gestione del mercato del lavoro della mobilità territoriale e interaziendale
E a ragionare in termini di sperimentazione e di flessibilità in particolare in zone decisive del Mezzogiorno
In cui l'occupazione agricola è una realtà produttiva rilevante e in cui proprio per questo permane il fenomeno della intermediazione illegale di manodopera
L'altro elemento nuovo emerso in questi anni e la forte domanda di professione la vita e di qualificazione
Che ci viene dalle lavoratrici e che cresce con l'estendersi dell'innovazione tecnologica e con i processi di ammodernamento che stanno investendo l'agricoltura del nostro Paese
Voglio dire che la domanda femminile di qualificazione è spesso sollecitata dalla introduzione di nuove macchine e di nuovi sistemi produttivi
La divisione sessuale del lavoro che assegna agli uomini le mansioni più qualificate e meglio retribuite
E alle lavoratrici quelle ripetitive e dei qualificate
Viene spesso confermata ed è saltata dalla nuova macchina che non fa che riprodurre in termini nuovi
E a un livello più alto la segregazione professionale delle donne l'esistenza di due mondi lavorativi diversi
E non comunicanti tra loro
Spesso abbiamo denunciato questo problema e ci siamo proposti di intervenire con un progetto di qualificazione del lavoro femminile in agricoltura
Ma non è una cosa semplice
Per le resistenze delle controparti per nostri limiti di elaborazione e di iniziativa ma anche perché permane nel sindacato una concezione riduttiva e superficiale della professionalità delle lavoratrici
Dietro la quale c'è la convinzione diffusa ma mai ovviamente esplicitata che alle donne un lavoro deve bastare e non importa poi tanto c'è un lavoro ripetitivo dequalificato e disagiato
Se misuriamo dunque i cambiamenti in atto con la nostra capacità di costruire iniziative e individuare obiettivi rivendica attivi e di contrattazione in grado di dare risposte concrete
Dobbiamo dirci con franchezza e coraggio che noi non siamo oggi in grado di rappresentare adeguatamente una parte decisiva del mondo del lavoro
Non rappresentiamo come dovremmo bisogni e aspirazioni importanti per le condizioni di lavoro e di vita di centinaia di migliaia di donne
Perché prima di essere un dato organizzativo la rappresentatività è un fatto politico
Che si costruisce sui contenuti e sulle scelte di vendicative sulla capacità del sindacato di capire in tempo i cambiamenti e di adeguare a questi cambiamenti obiettivi e politiche contrattuali quello che voglio dire eh che nella difesa dell'occupazione come negli inquadramenti e nelle scale per a me parametrati
Come nell'ambiente di lavoro la diversità delle donne va assunta come un valore e non come un limite ad assistere o nel migliore dei casi da tutelare
Senza questa operazione il nostro rapporto con le lavoratrici continuerà ad essere basato su una lista di buone intenzioni e sua dichiarazione di buone volontà
E la presenza delle donne della nostra organizzazione continuerà ad essere Ulla testimonianza permanente di un problema politico e culturale che non siamo in condizione di affrontare e di risolvere
Alcune considerazioni voglio fare poi sull'esperienza vissuta nel corso del dibattito congressuale
Credo di non essere originale se dico che specificità e diversità della condizione femminile non hanno avuto in questo nostro congresso il peso e lo spazio che erano necessari
Ci sono stati lo voglio dire anche io limiti resistenze e sottovalutazione
La presenza delle lavoratrici nel dibattito e negli organismi è diminuita come è sempre successo e come era d'altronde prevedibile ma mano che il congresso si spostava ai livelli più alti della nostra organizzazione
E la percentuale così bassa di delegate presenti a questo nostro congresso ne è la prova più evidente
Da questo punto di vista io dico
Che abbiamo perso un'occasione importante e che la svolta che avremmo dovuto compiere non c'è stata
Questo non significa che alcune importanti decisioni non possano e non debbano essere assunte dal Congresso per correggere questi limiti ha come e cominciare a lavorare veramente in modo diverso
In primo luogo dobbiamo decidere qui la convocazione entro giugno di una Conferenza nazionale delle lavoratrici della CGIL per precisare obiettivi d'iniziativa e di lotta anche in vista dei rinnovi contrattuali e per ridefinire forme e strumenti di presenza delle donne nelle strutture organizzative e su questo non faccio che riportare un'esigenza espressa anche dal Congresso nazionale della Federcaccia anti
In secondo luogo pari confermato e rafforzato e non solo nello Statuto il ruolo dei coordinamenti femminili a garanzia di una forte autonomia di elaborazione e di iniziativa delle lavoratrici
Ho parlato di autonomia perché le donne rappresentano nell'organizzazione e tra i lavoratori un complesso di specificità
Di bisogni e di condizioni culturali professionali e familiari e anche di differenze profonde che pretendono di essere conosciute e rappresentate in quanto tali
Questo significa che non c'è solo una differenza che va riconosciuta è rappresentata tra lavoratori e lavoratrici tra uomini e donne ma ci sono anche grandissime differenze presenti nel mondo delle donne
Per storia bisogni condizioni materiali e culturali diverse
Tra le operaie agricole e li impiegate tra le lavoratrici dell'industria e quelle dei servizi tra le giovani e le meno giovani
E la nostra organizzazione la CGIL che sente oggi con forza l'esigenza di capire i cambiamenti profondi della composizione sociale e professionale della classe operaia dovuti alle innovazioni tecnologiche e produttive deve rendersi conto che le differenze tra le donne nel momento in cui si sommano vecchie e nuove contraddizioni sono di gran lunga più difficili da ricomporre e da rappresentare
Se così non fosse non si spiegherebbero molte delle difficoltà vissute dai coordinamenti e dal sindaco
Io veramente quello che è cambiato
Deve saper vivere le difficoltà e anche le divisioni tra le compagnie impegnate nell'organizzazione no come limitis oggettivi
Che pure ci possono essere o come qualcosa di inconciliabile con la vita della nostra organizzazione e con la sua dialettica in Terna
I coordinamenti infatti non possono che riflettere
La realtà complessa presente tra le donne e devono per questo essere sedi autonome i confronto tra opinioni diverse anche come espressione di una pratica autentica dicano Grazia
E non può essere la presenza di contributi e di sensibilità diverse delle compagnie nel dibattito politico il motivo in nome del quale si sminuisce nell'organizzazione l'appalto dei coordinamenti comunque compagni anche se l'autonomia dei coordinamenti è un fatto essenziale essa può risultare un dato necessario ma non sufficiente se non è all'interno di una strategia dell'intera organizzazione che assuma il complesse norme delle diversità tra i lavoratori uomini e donne
Come una potenzialità da spendere per un disegno di ricomposizione più alto certamente più difficile ma non più rinviabile
Il patto per il lavoro può e deve rappresentare compagni e compagne questa sintesi l'orizzonte dentro cui dobbiamo e vogliamo lavorare
La parola al compagno bastoni
Presidente del collegio dei sindaci per una breve relazione si prepari Luigi Agostini segretario generale della CGIL Veneto
Operando con uno schema già collaudato del precedente decimo congresso
Il collegio dei sindaci revisori dei conti presente anche a questo undicesimo congresso nazionale
Il rendiconto delle attività finanziarie relative al periodo che ci separa dalla precedente Assisi confederale
Va evidenziato innanzitutto che il collegio ha provveduto a svolgere nella fase in esame diversi controlli e verifiche della tenuta contabile
Riscontrando ogni volta una perfetta correttezza in tutte le partite amministrative
Di volta in volta il collegio ha proceduto a svolgere delle osservazioni sull'entità delle spese e delle entrate
Avendo sempre di mira il rispetto del bilancio preventivo e consuntivo osservazioni sempre comunicate alla segreteria
Con l'inserimento della informatizzazione
Sì e poi introdotto un sistema di tenuto dei conti razionalizzato che ha permesso l'organizzazione di avere tempi rapidi giornalieri di conoscenza delle entrate e delle uscite fatto questo che ha portato notevoli benefici all'insieme dell'amministrazione sia dal punto di vista della razionalizzazione delle procedure sia dal punto di vista dei costi operativi
Il collegio dei sindaci ha poi preso atto con soddisfazione delle nuove regole di procedura contabile anche attraverso il nuovo modulistica inserito nel mille novecentottantaquattro regole che hanno prodotto una maggiore snellezza delle operazioni contabili e un maggior controllo e conoscenza delle relative spese e una più dirette responsabilità degli operatori
Infine il collegio dei sindaci sottolinea il valore che hanno una serie di iniziative assunte dall'amministrazione le quali hanno portato risultati importanti e positivi
Ci riferiamo all'informarsi all'affermazione della nel della percentuale esazione
Di contribuzione dell'uno e cinquanta per cento a favore della CGIL che costituisce una voce di entrata unitamente alla percentuale sulle tessere
Ci riferiamo alla recente al recupero delle tessere concessi in franchigia frutto di una metodologia della tenuto del bilancio tutto ciò ha consentito di migliorare le entrate
Rendendo possibile da due anni il loro ricorso al fondo di riserva anche nelle specie c'è stato uno maggiore oculatezza
Vi è stato uno migliore funzionalità delle commissioni écu e comitati per l'erogazione e la gestione dei fondi per le sedi per la solidarietà per l'informatica
Tanto che grazie ad essi si è creato un metodo nuovo più soggettivo e discrezionale
Non basato su criteri stabili ma passato sul scritte ristabiliti dal comitato direttivo secondo le previsioni di bilancio si sta poi realizzando seppure faticosamente la decisione congressuale per la canonizzazione automatica regionale attraverso Banca o uffici di catalizzazione a tutte le istanze che consente di avere con certezza entrate puntuale in tutte le strutture
Se si vuole realizzare così un adeguato unitaria politica finanziaria questo l'obiettivo fondamentale da raggiungere in tempi brevi il collegio dei sindaci rileva poi che dalla voce specie per l'apparato dove si evidenzia quella tendenza alla riduzione come invece richiesto dagli orientamenti degli organi dirigenti per la denuncia dare inizio degli apparati
Funzionale questo obiettivo dovrà risultare io però il nuovo Regolamento che approverà il congresso
Da un esame dalle altre voci di spesa dei cinque anni si rileva che le cessare incremento percentuale della voce in forma informazione propaganda
Teso a rafforzare l'immagine della CGIL oltre che a garantire la necessaria informazione
è stato impedito dall'alta spesa sostenuta per la casa editrice
La sensibile di attrazione registrata nel mille novecentottantacinque per le spese immobiliari e mobiliari
Che hanno addirittura superato il preventivo è dovuta all'acquisizione di nuove sedi e la e a lavori di ristrutturazione in genere
Il College infine sottolinea l'indizio Nadi l'esigenza di avere un conto patrimoniale completo anche della parte immobiliare mobiliare sia per la CGIL nazionale sia per tutte le altre strutture il rendiconto e poi così articolato anno per anno dal mille novecentottantuno al mille voce ottantacinque nel mille novecentottantuno si sono avute entrate complessive per tessere e quote sindacali ed entrate ordinarie di lire nove miliardi quattrocento un milione trecentotredici lire a fronte di spese complessive
Di lire nove miliardi settecentoquindici milioni quattrocento cinquantasei mila lire con un disavanzo di lire due cinquantaquattro milioni centonovantatré mila lire
Del mille novecentottantadue ci sono avuto entrate complessive per tessere quote sindacali entrate ordinarie per lire undici miliardi trentatré milioni quattrocentodiciotto mila lire
A fronte di spese complessive per undici miliardi centoquarantatré milioni centocinquanta mila lire con un disavanzo di lire centonove miliardi settecento la do cinque mila lire
Nel mille novecentottantatré
Ci sono molte entrate complessive per tessere quote sindacali entrate ordinarie di lire tredici miliardi cinquecentottantaquattro milioni trecentonove mila lire a fronte di spese complessive
Di lire tredici miliardi settecentoquindici milioni trecentosette mila lire con un disavanzo di lire centotrenta milioni novecentonovantasette mila lire
Nel mille novecentottantaquattro ci sono avuto entrate complessive per tessere e quote sindacali entrate ordinarie di lire quattordici miliardi un sessantuno milioni novecentosessantadue mila lire
A fronte di spese complessive dei lire tredici miliardi novecentosessantadue milioni trecentotré mila lire
Con un avanzo di bilancio di lire novantanove milioni
Cinquecentottantasette mila lire
Nel mille novecentottantacinque desunte dal preconsuntivo ci sono molte entrate complessive per tessere e quote sindacali
Entrate ordinarie dell'IRE venti miliardi novecento milioni
A fronte di spese complessive dei lire venti miliardi seicentocinquantasei milioni con un presunto avanzo di bilancio di lire duecentoquarantaquattro milioni
Come si può rilevare dopo tre anni dei quali il bilancio si è chiuso in passivo intaccando il fondo di riserva negli ultimi due anni questa tendenza è stata invertita
Tutto ciò come abbiamo sopra riaffermato oltre che alla presenza della CGIL ne ripartì contributivi che va generalizzata è frutto di un maggiore attenzione e impegno della politica delle entrate e delle uscite questa linea va potenziata chiamando via concorrere tutte le strutture dell'organizzazione
Compagne e compagni il
Il presidente del collegio dei sindaci come avete ascoltato ha fatto una relazione Breve che voi peraltro avete nella vostra cartella anche quindi avete seguito adesso netto e quindi ne siete perfettamente a conoscenza
Prima che sia approvata questa relazione chiedo se ci sono delle osservazioni e prego il compagno bastoni Teresa a disposizione eventualmente per rispondere ci sono osservazioni
Non vedo richiesta di parola quindi passerei al voto
E in questo caso si potrebbe rinunciare alla voto elettronico anche non so ancora se inizia in funzione perfettamente vi pregherei di alzare la delega chi è a favore alzi la delega
Bene
Chi è contrario
Astenuti
Non ce ne sono
Attestiamo che è stato approvato all'unanimità la relazione della presidente del collegio dei sindaci prende adesso la parola al compagno Luigi Agostini segretario generale del Veneto si prepara il compagno a Vittorio Foa
Compagnie compagni
La grande risonanza del nostro congresso
L'ampiezza spesso della nostra discussione
L'attenzione su persone fasi della stampa
Può confondere ed appannare il dato primo da cui dobbiamo partire le nostre valutazioni
L'oggettivo indebolimento del sindacato e della CGIL la sua riduzione di peso nella situazione italiana
Qui dobbiamo conclude sa scavare perché certamente la caduta della conflittualità al minimo storico
Che ci richiamava il Presidente del Consiglio
Conflittualità che per la CGIL non è mai stato un idolo da adorare non trova ragione per così dire obiettiva
Ne nell'atteggiamento responsabile della Confindustria
Ne nella bontà della politica del governo
E certamente superfluo richiamare qui alcuni dati di fondo
Il sistema industriale pur avendo realizzato enormi profitti produce meno del mille novecentottanta
La disoccupazione specie giovanile meridionale all'undici per cento
Il deficit pubbliche ormai al Polo uguale al prodotto interno lordo
Abbiamo davanti a noi simultaneamente
Due enormi problemi
Quello del lavoro del lavoro che c'è e del lavoro che manca
E quello dello Stato della crisi dello Stato sociale parallela la crisi stessa dei meccanismi istituzionali
Questi due fronti possiamo tenerli solo con un grande colpo di reni adeguando certamente la nostra proposta ma sviluppando una grande iniziativa di massa
Non possono essere solo i pensionati compagni e compagne ascendere in lotta contro gli aspetti più iniqui dalla finanziaria
Il patto per il lavoro presuppone una strategia di movimento
Capace di intervenire su tutte le grandezze
Dalla politica economica fiscale sociale istituzionale all'organizzazione del lavoro a livello di impresa
Una strategia più motori orientata da un unico obiettivo la quantità e qualità del lavoro sorretta da una cultura di governo
Del controllo dell'eguaglianza dei diritti come terreno di unificazione sociale
Verificato da un'intensa è regolata democrazia
Un'impostazione che non si nasconde
Che all'ombra dello sfaldamento del pentapartito si stare costruendo un nuovo blocco di forze tra grande industria grande finanza e nuova DC
Che fa del debito pubblico un'enorme ricchezza privata
Annacquare le cose significa solo rallentare il passo ridefinire una strategia significa partire da un elemento primo dal dato di novità per eccellenza
Oggi il dato di novità è certamente quello che gli economisti chiamano la terza rivoluzione industriale
La rivoluzione microelettronica già altre volte il movimento operaio si era interrogato sugli effetti sociali e politici dell'attivismo del progresso tecnico
In tutte le svolte degli anni cinquanta e sessanta tale tema ricorre costantemente la novità di oggi sta nel fatto che il fenomeno configura un passaggio d'epoca
Sia per la superiorità delle tecniche di produzione basate sulla microelettronica rispetto alle tecniche latro meccaniche sia per l'emergere di nuovi settori strategici
Al Complesso auto autostrade ci sostituisce il Complesso telecomunicazioni reti informatiche
Sia per la pervasività la rapidità cioè di diffusione delle nuove tecnologie in tutte le direzioni dalla fabbrica all'ufficio
L'innovazione ristrutturazione non conosce privilegi dicevo l'economista spinta dalla concorrenza
Invade anche zone prima riservate come gli uffici
E il rapporto di lavoro pubblico rompendo con i suoi affetti una separazione secolare tra lavoro privato e lavoro pubblico
Anche queste certamente una novità storica l'innovazione cambia la stessa nozione di intelligenza il rapporto tra momento della ideazione il momento dell'esecuzione
Tra l'Upper architetto per usare una vecchia immagine
Modifica lo stesso concetto di spazio e di tempo era in classifica sia l'economia di scala che era dimensione d'impresa
Cambia soprattutto l'impresa
Nel Veneto nel mille novecentottantacinque sia un saldo attivo di undici mila in prese non vi è impresa di venti dipendenti che gli utilizzi ormai tecniche mica elettroniche
Mentre Marzotto diventa la prima industria tessile d'Europa
Nell'altro look la prima multinazionale d'Europa si registra ancora il torpore delle partecipazioni statali
Assistiamo ad una combinazione tra la rivoluzione industriale dal basso
E concentrazioni dall'alto con la grande impresa creare il tuo che ha ricoperto di nuovo il punto di comando
Contemporaneamente il momento della produzione all'interno dell'impresa perde di peso rispetto al momento finanziario al momento del marketing della pianificazione strategica
Il cervello dell'impresa si sposta sempre più in alto
Fino quasi ad esaurirsi in una specie di luogo senza legami produttivi dirette i televisivi
Il modello della Benetton è un modello che sta facendo testa testo ormai addirittura su scala mondiale
Cambia il lavoro
Cioè i processi di automazione richiedono soprattutto figure che sappia esercitare funzioni di controllo specie nella grande impresa
Ed il cui fondi data con connotato fondamentale diventa la fedeltà
Nella piccola impresa dell'artigianato l'organizzazione del lavoro richiede figure che uniscono aspetti molto spesso moderni ad aspetti pre capitalistici di stagionalità ed occasionalità
Come è chiaro ormai per tutti
Tale dinamismo pone enormi problemi
Alla CGIL al sindacato problemi vitali di rappresentanza di strategia di democrazia
Romiti risolve tutto di nuovo assoluto della tecnica
Il processo di innovazione diventa una modernizzazione senza aggettivi
Non ci sono domande da porre tutto è già definito e determinato
Di superfluo c'è solo il sindacato e qualche laccio che proviene dalle regole dello Stato
Il processo di innovazione come in altri momenti compagni e compagne viene utilizzato dalle forze conservatrici come una grande operazione di neutralizzazione di integrazione i lavoratori se vogliono essere soggetti razionali non hanno che è una scelta sottoscrivere le scelte dell'azienda
Quale sindacato è allora necessario dentro queste nuove condizioni per me non si tratta banalmente di ripetere come una specie di fissazione ideologica che il conflitto di classe permarrà anche nella nuova condizione
Né si tratta solo di prendere atto de differenziarsi della forza lavoro all'interno de la produzione per organizzare meglio l'insieme delle figure sociali
Il problema che ci si pone è se oggi e domani
All'interno delle nuove condizioni determinate dalla rivoluzione informatica
Sia possibile più di ieri andare oltre la tradizionale lotta del movimento operaio tendente a migliorare la condizione di merci e del lavoro per dare al lavoro
Un potere di intervento diretto sulle scelte produttive sull'organizzazione del lavoro stesso sul controllo Della produzione
Un conflitto quindi che sia sempre più un conflitto sulla gestione in grado di disegnare rispetto a queste scelte ruoli funzioni distribuzione del reddito
Come Gramsci negli anni del primo dopoguerra all'esplodere del terrorismo corse in americanismo e fordismo i pericoli integrazione di caratteri distintivi del nuovo modello taylorista
Così noi oggi dobbiamo lavorare nel concreto
Con la contrattazione
Alla costruzione di un sapere collettivo che rimette al centro il valore del lavoro l'alienazione del lavoro
Nel momento in cui assistiamo al tramonto del vecchio modello taylorista dico e al dispiegarsi del nuovo modello
Di tali novità compagni e compagne dobbiamo tirare fuori tutte le implicazioni la mia convinzione che dobbiamo costruire un sindacato nuovo di nuovo modello sia sul terreno della rappresentanza
Che sul terreno della contrattazione e infine sul terreno spesso dell'organizzazione
Dobbiamo superare sul primo punto una logica meramente redistributiva
Anche del lavoro
Per riportare l'azione rivendicativa dei lavoratori nella sfera della produzione dell'organizzazione dei servizi
Per riaffrontare termine dall'organizzazione del lavoro alla qualità dello sviluppo ai problemi nodali dell'ambiente che per molti anni sono rimasti o parole vuote oppure problemi sullo sfondo
Quadri e tecnici saranno con noi se sapremo proporre non c'è una politica salariale
Ma anche una linea centrata per così dire sulle esigenze della produzione
Perché io mi chiedo solo in qualche fabbrica dissestata organizziamo conferenza di produzione
E non invece anche nell'ospedale
All'INPS alla RAI o università
Organizziamo momenti di riflessione collettiva utilizzando tutti gli apporti specialistici per ridefinire qualità dei servizi ruoli funzioni
Per battere autonomismo i proliferanti era in saldando rapporti tra produttori e fruitori dei servizi
Sul secondo aspetto sulla nuova contrattazione momenti di grande significato sono stati definiti a Modena al convegno sulle aree metropolitane al convegno di Venezia sull'artigianato
Ad una nuova complessità del lavoro dobbiamo far corrispondere una maggiore articolazione contrattuale soprattutto territoriale
Non riusciremo mai ad organizzare il lavoro stagionale il lavoro diffuso che diventa sempre quota maggiore senza una contrattazione specifica penare per distretti industriali per sistemi di impresa
Le stesse regole del mercato del lavoro vanno sempre più contrattualizzate
Pena l'assistere impotenti ai passaggi di reietti o ad un certo tipo di contratti di formazione lavoro
Lama al congresso della FIOM
Si chiamava contro il vizio di un certo gattopardi Isma'
E io penso che questo vizio più che è un vizio sia un lasciarsi andare all'inerzia delle cose
Noi dobbiamo combattere questo vizio proprio perché la riflessione congressuale deve servire sia riordinare le idee che le porte per una grande ripresa di iniziativa contrattuale
L'accordo Inter comparto sul pubblico impiego può avere lo stesso valore dell'accordo intersindacale Zabel sessantadue
Per rompere quella specie di contrattazione per imitazione che per tanti anni davanti nel pubblico impiego
E per determinare momenti di riforma dal basso dello stato sociale italiano
I contratti di lavoro nell'industria compagni e compagne rappresentano l'occasione più opportuna
Sia per ridefinire le regole della contrattazione d'anticipo sui processi di innovazione
Che è per ridefinire gli spazi contrattuali
Dei nuovi inquadramenti
C'è dovessi scegliere personalmente
Sarai per rifare nei nuovi contrattuali
La stessa operazione che facemmo nel settantadue sull'inquadramento sull'inquadramento unico e quindi sul rapporto tra qualifiche funzione che ci permette di riaccorpare
Grandi parti del movimento operaio che certamente lasciate a se
Tendono a rifugiarsi inseguimenti di autonomismo
Nel momento in cui stanno avvenendo
In più negli più grandi processi di innovazione e di concentrazione della storia
A partire dagli anni trenta l'assenza di un armatore istituzionale italiana ed europea sulle scelte industriali espone il Paese l'Europa ad una internazionalizzazione senza criterio
Lo Stato nazione non riesce più a decentrare sì
Se non fittiziamente né a superarsi dello stato dell'Europa
Con i contratti dell'industria dobbiamo riproporre con forza questi temi sia per aprire spazi alla contrattazione di settore
Che può ridiventare momento fondamentale che è per riaprire spazi alla contrattazione territoriale alla contrattazione regionale
Sul terzo aspetto quello d'organizzazione io penso che abbiamo fatto molto bene
A stabilire nuove regole di democrazia d'organizzazione e nuove regole del democrazia di massa
C'è un punto comunque
Che merita e meriterà sempre più la nostra attenzione
La macchina del sindacato
I quadri sindacali la formazione sindacale il modo cioè come complessivamente il cuore dell'organizzazione lavoro e produce
Pena il fatto che le regole
Della democrazia stessa di organizzazione o tra democrazia di massa Restano regole tutto sommato in incidenti sul funzionamento vero e reale
Della CGIL e dell'insieme del sindacato
Un ultimo punto e chiudo noi abbiamo corse un grande rischio
Lo ricordava l'amore lo ricordava il compagno Del Turco
Un rischio
Di rottura della CGIL
Un rischio
Di trasformarci dell'intersindacale
E tutti assieme abbiamo evitato questo rischio nella stagione passata
Io penso che questo debba essere un punto sempre fermo nel nostro pensiero
Proprio perché dobbiamo evitare con
Estrema decisione la trasformazione del sindacato
In uno strumento del governo come del sindacato in uno strumento dall'opposizione
Io sento con qualche preoccupazione
Una certa enfasi sulla CGIL come sindacato della sinistra come sindacato come cellula costitutiva dell'alternativa di sinistra
Penso che la CGIL in primo luogo debba ritessere le maglie di una sua forza di una sua grande potenza sociale per ricostruire questa forza
Per non identificarsi
Immediatamente unicamente con la forza di sinistro
Non soltanto avremmo contraccolpi lo richiamava qualche compagno rispetto agli andamenti stessi del dibattito a sinistra
Ma avremmo soprattutto la perdita di una grande occasione
Quella di estendere la nostra capacità di influenza ad altre forze di dialogare con altre forte con le masse cattoliche penso in particolare la mia regione
Che sono grande parte del movimento operaio e comunque parte decisiva per qualsiasi spostamento della situazione
Oggi noi compagni abbiamo una grandissima occasione
Sviluppare sui contratti non soltanto una fusione di riconquista degli spazi contrattuale
Ma soprattutto e concludo
Contribuire potentemente con il dispiegarsi di un movimento di massa forte selezionato a spostare in termini progressivi e di sinistra il baricentro politico del Paese
Prima di dare la parola al compagno Vittorio Foa voglio dire che è arrivato il compagno otto che segretario dello SUAP può uno storico movimento delle beh liberazione della Namibia
Che come sapete è lotta contro il regime razzista del Sudafrica proposito del quale abbiamo ascoltato il rappresentante dei sindacati sudafricani
Sono sindacati che lottano sul fronte della resistenza dei paesi dell'Africa australe l'Angola il Mozambico dove diamo al compagno otto del nostro saluto più caloroso ai nostri auguri per la loro lotta per la loro militanza
La parola ora al compagno Vittorio Foa si prepari Mancini
Vorrei dire qualche parola lei viene
Vorrei dire care qualche aspetto
Per il futuro
Il sindacato
Vorrei dire qualche toccare qualche aspetto del futuro del sindacato cioè come dire del presente verso il futuro vi sono nella nel nostro dibattito mi pare alcuni punti su cui vi è una larga convergenza di con larga non totale
Almeno apparentemente abbiano larga convergenza dietro Bema di cambiare noi stessi allo scopo di riuscire a cambiare il mondo che ci circonda
Vietti problema di riconoscere le diversità nella società e nel lavoro e da questo anche nasce l'idea del Patto del lavoro come patto di ricomposizione
Vi è il problema della ristorno con forza alla contrattazione articolata alla contrattazione nei luoghi dove si lavora
Certo vi sono deve larghe non totali ma larghe convergenze però nonostante tutto compagni io credo che i problemi sono tutti aperti beh ci troviamo in un congresso importantissimo che sia una strada e vero segna un indirizzo culturale profondo ma al tempo stesso impegna a risolvere dei problemi che non sono affatto risolti dipenderà da come noi ci muoveremo del futuro
E io vorrei dire a questo proposito non sono così mi auguro delle differenze fattuali che ci saranno anche per affrontare queste per problema e ci sarà l'ex raramente vengono affrontate con quello spirito che secondo me riempiva questa l'intervento di Luciano Lama Yeshe
Ciao quindi non c'è questo spirito così aperti così rispettoso del prossimo
Cercare di non discutere il PD non affrontare i nostri sensi futuri a colpi di ideologia a colpi di schematismi dottrinali
Ma Traverso costanti verifiche fattuali vedendo sempre nelle corsie nei fatti vero la misura delle nostre idee la misura dello e voglio dare alcuni esempi
Cambiare noi stessi
Ne sappiamo che delle differenze politiche che ci sono spesso fra di noi
Ci sono dentro le differenze politiche ci sono differenze nel modo di vedere il nostro rapporto che i lavoratori il problema della democrazia sindacale e inscindibile dal problema dell'orientamento politico qui in questione sono profondamente persuaso
Ma questo cambiarono il se c'è ancora molto da costruire questo sindacato di fronte al quale noi dobbiamo metterci come noi stessi ognuno di noi davanti allo specchio per verificare la capacità del nostro lavoro e ancora tutto largamente da costruire
E io credo che questo rapporto con l'organizzazione di lavoratori ne siamo appena al principio di una revisione voglio dare due esempi che sono importanti sono poi particolari vedrà ma sono importanti rapporti per i tecnici
Io non credo che il rapporto dei tecnici che decisivo perché noi non possiamo andare avanti Sensi sa volare come organizzazione sindacale un'ora porta qui i tecnici non può essere risolto solo attraverso problemi di tutela economica motiviamo illuderci semplicemente dire dei veniamo incontro sono problemi di immagine dell'organizzazione come tale della sua cultura del suo rapporto con la vita dobbiamo cioè in qualche modo e parlo dei tecnici ma potrei parlare anche di molti altri strati diversi del mondo del lavoro non possiamo cioè metterci per essere molto chiari
Con l'antico concetto di militanza di adesione totale incondizionata
Questa accusa ma ripensata va ripensato che cos'è il consenso che così la decisione che oggi non è più una così un blocco totale è una cosa differenziata articolata che il sindacato deve saper governare le sue differenze
Quella di un altro esempio che secondo me molto importante e che qualche volta sul intende anche personalmente elementi di sofferenza Luciano ha ricordato che la grande maggioranza dei lavoratori non è iscritto a nessun partito
Però la rappresentanza dei lavoratori bella nella CGIL nel suo dibattito nella sua militanza non corrisponde alla realtà socio
Questo problema lo affrontiamo in qualche modo lo studiano senza fretta senza anche sia senza schermi ma lo affrontiamo in che modo tutto un mondo che in fondo politicamente non si riconosce nel quadro dirigente però deve essere riconosciuto nel della nostra vita sindacale
Ecco io pongo questo molto spesso i compagni dalla segreteria lo sanno
Ho posto il problema delle componenti adesso è uno degli aspetti non è solo quelle componenti e proprio il problema di sapere in che modo misuriamo è vero il consenso al di là della partecipazione più in fase dei periodi rabbia a ridosso poté gran parte della mia vita
è stata caratterizzata da una situazione in cui la partecipazione del gruppo dirigente era decisiva per trascinare per guidare per l'orientale ci sono dei momenti in cui
Queste cose vanno ripetute mi è stato detto che accompagna una da del colloquio che ha avuto con Gorbaciov sua nella nella pista che ha fatto a Mosca di ha detto guardate che le avanguardie non non vivono in eterno le avanguardie ci sono un certo momento ma qualcosa cessare di essere avanguardia se non hanno dietro di sé qualcosa da trascinare avanti e che questa frase se non sbaglio Gorbaciov la riproposto nel complesso io credo profondamente a questo non non possiamo per il fatto di essere quadri di pensare di essere automaticamente abilitati anche su questi vorrei ricordare le cose
L'ammonimento di regole e di serietà di modestia di impegno anche personale che dava ieri Luciano lama in questo intervento che io ritengo molto importante non solo per il sindacato ma oltre il sindacato di gran lunga al di là al di là dalla vita sindacale
Diamo un altro accordo anche su un altro punto che tutto ha per la diversità la diversità lo aspettava diversità del mondo del lavoro che così profondo la viviamo giorno per giorno come sofferenza anche dal nostro organizzazione
E venivo Ray dire io sono totalmente d'accordo lo sanno i compagni sul fatto che lo dobbiamo riconoscere e valorizzare le diversità perché dentro di esse vi è la molla di una dinamica sociale nello stesso tempo però dobbiamo stare attenti ha un futuro più lungo un compagno ieri mi diceva oltre microscopio di usare anche il telescopio in una visuale più lunga
Dobbiamo stare attenti che dentro lo sviluppo c'è non soltanto la diversità che può essere una cosa utile e giusta contro l'appiattimento del vecchio egualitarismo né vero che dobbiamo giustamente respinge le sue forme così rozze ed elementari che abbiamo usato in passato ma vi sono
Si formano delle disuguaglianze profonde e durature
Il come sindacato dobbiamo stare molto attenti a questi qual è la differenza fra la disuguaglianza la diversità io non faccio questioni di nomi voi capite benissimo che
Il il concetto no quello cui voglio pensare io posso benissimo stare sotto
Sì penso che prima o poi a posso averlo Sina Società mi offre l'opportunità di avanzare
Ma io devo pensare che sto a sotto perché questa è una gerarchia sociale immobile sono sotto per la vita questo non è più diversità questo è una diseguaglianza sociale inaccettabile non possiamo accettare quei
E il sindacato questo problema ce l'ha di fronte il problema degli occupati e dei disoccupati che non è più soltanto occupati e disoccupati fra tre anni il problema occupazione fatte entro man mano altrui perché il no fra tre anni a tratti l'occupazione secondo i modelli normali della dinamica demografica saranno al sud questa spaccatura occupato e può e potrà contare con molti altri esempi di maturazione della disuguaglianza dentro la crescita
L'attuazione della disuguaglianza dentro lo sviluppo così come viene oggi lo sviluppo come viene organizzato noi dobbiamo a questo punto pienamente superare il concetto di uguaglianza elementare materiale per toccare un'eguaglianza complessa tipica e caratteristica di una città Manzato vero nella quale la gente abbia l'opportunità di uscire dalla sua inferiorità
Si parla di povertà e c'era povertà la vecchia povertà è tornata la gente al di sotto degli edifici senza c'è questo dappertutto dove ci sono dinamiche dei dentisti che si riforma questo tipo di vecchie povertà
Ma c'è anche la nuova povertà popolata di chi non ha niente davanti a sé che non sa che cosa farà o la povertà
Che non è solo materiale ma il materiale di chi non spera di uscire dalla condizione d'inferiorità che la pensa destinato a tutta la sua vita contro questo dobbiamo lottare per questo che proprio dalla formazione e è stato ricordato poco fa
Vedere un po'meno decisivo nel sindacato la formazione del lavoratore la formazione dell'uomo diventato una formazione costante diventa un elemento importantissimo
E uno degli elementi discriminanti io dico molto francamente nel momento stesso in cui lei giustamente polemizziamo contro vecchie forme di egualitarismo e dobbiamo impedire l'appiattimento e dobbiamo valorizzare le differenze
Proprio in questo stesso momento dobbiamo affrontare i grandi temi della disuguaglianza che stanno creando
Io penso alla silenziosa rivoluzione femminile in corso ricordava la compagna stamattina parlando della riduzione della discriminazione
Professionale ed è vero perché che i già in atto e che secondo me ma non voglio a decentrare molto nel merito di un problema che così appassionante come la trasformazione effettiva che avviene oggi nel rapporto fra la donna e la vita tra donne il lavoro
Questo problema aprirà delle disuguaglianze profonde con una struttura patriarcale come ancora quella
Devo fiuta il primo nuovo quello del sindacato apre la tre grosse contraddizioni ma davanti la porta o giovani e vecchi
Ma davanti a parte guardate compagni rapporti che qui è stato appena toccato della immigrazione di colore
Che la città il Censis
C'è chi rassicura dicendo è finita non c'è più non è vero continua ininterrottamente e crea dei problemi seri
Problemi anche qui materiali e immateriali problemi di sopravvivenza e problemi di cultura ecco io credo su questi io mi auguro che il sindacato della CGIL si organizza in modo molto forte per affrontare questo problema dell'immigrazione di colore più problema culto
Molto grosso
Vorrei infine ricordare un terzo punto su cui c'è esiste anche qui un largo consenso però dentro il quale tutti i problemi sono ancora aperti la rivalutazione energica prioritarie dalla contrattazione aziendale
Lettiere diceva non vuole un po'provocatorie ma che mi piace molto diceva fissiamo una direttiva che non si può rinunciare nulla di diminuire il diritto di contrattazione aziendale se non sbaglio questa ecco mi pareva la formula felice che indica un certo indirizzo la contrattazione aziendale Fantozzi al luogo di lavoro non è una tecnica contrattuale compagno sapete benissimo
è un elemento di democrazia vuol dire il ritorno ai lavoratori o lo affrontiamo in questo modo come ritorno ai lavoratori o altrimenti come tecnica contrattuale no nessun sen
No nessun senso può essere facilmente inghiottite ingoia
Ritornerà donatore vuol dire democrazia vuol dire che devono decidere loro
Vuol dire che devo decide loro e sono problemi guardate di grosso rilievo di grosso rilievo molto anche questi
Molto aperti naturalmente io raccomando non vediamo questo problema isolato dal quadro politico
Noi pensiamo che sia possibile chiudersi la contrattazione aziendale senza vedere il resto anzi subito sì la contrattazione aziendale deve avvenire come i son convinto che divennero un immediato riflesso sul mercato del lavoro
Il problema di una politica dal mercato del lavoro che vuol dire politica del lavoro dall'occupazione
Di dar lavoro ai disoccupati immediatamente deve essere collegato in qualche modo anche con la controparte all'azienda
Non possiamo io non credo che le possiamo più permetterci il lusso di dividerci aziendalistici an politici non è vero la politica vogliamo ridere dappertutto RAI ma vedere anche nelle aziende anche dove si contratta anche dove si contratto un orario dama diceva
Vogliamo contrattare i salari effettivi e grazie sono molto d'accordo che vuol dire vediamo le concepì fattore Ario aggiungo anche gli orari
Degli orari sono oggi diversissimi da un punto all'altro e gli orari non devono essere solo di orari dettate dal padrone
Da si parla molto di flessibilità ed abbiamo accettato la flessibilità ma con quali cos'è la flessibilità dobbiamo veramente vederla flessibilità soltanto quando il padrone ci dice io ti chiedo un sabato bruciabili quattro sabati vedere io negozio che cosa mi dà in cambio vero come riduzione complessiva di orario o la flessibilità deve essere anche la mia capacità la facciata il sindacato deve dire coi lavoratori quali sono le loro esigenze
Di orario di lavoro quali sono le loro esigenze l'orario rapporto la vita nel rapporto fra l'orario e la vita che uno degli elementi fondamentali del dell'azione sindacale Dio
Su questo sono profondamente persuaso che noi dobbiamo piatto approfondire fortemente il problema da contrattazione aziendale
E anche qui voglio dire un'altra cosa c'è certamente un bisogno di una contrattazione a monte perché la tecnologia la tecnologia del l'innovazione tecnologica pone nella progettazione incorporando la progettazione la quantità di affetti che poi si verificano al mercato del nella nella nell'esecuzione del lavoro
Però è anche chiaro che noi non possiamo far nulla se non partendo dalla conduzione reale dei lavoratori da quello che fanno da come lo fanno da quando lo fanno se non partiamo di qui non riusciamo ad affrontare realmente la consultazione lo dico perché perché in questo momento si stanno aprendo
Bene direi con grande soddisfazione alcune ipotesi di relazioni industriali con grandi aziende di carattere nuovo di carattere più offerto di una cosa che dobbiamo salutare con grande gioia
Si sa prendo nel mercato nel nel dell'economia una congiuntura favorevole per effetto di della bolletta petrolifera
Che può sembrare consentire nel momento stesso in cui si dia ed era di incrementi all'inglese può consentire anche qualche incrementa i contratti tanto per intenderci
Bene io vorrei raccomandare una cosa tutto questo non aumenta per nulla e molto utile che ci sia qualche possibilità di questo genere va benissimo
Proprio questo non aumenta
Le possibilità contrattuali la forza contrattuale sindacato Pantano dove sindacato commenta nel suo rapporto che i lavoratori c'è quali lavoratori a sua volta aumenta se egli pensa di gestire in modo tecnico il rapporto di lavoro
La sua forza diminuisce può anche avere qualche successo transitorio congiunturale ma la sua forza diminuisce questo mi pare molto importante nella nella contrattazione nella contrattazione dico questo perché perché ieri il Presidente del Consiglio l'altro ieri Presidente del Consiglio adesso la cosa che a me e mi ha colpito devo dire in modo sfavorevole perché ha detto che tutto sommato c'è anche il lavoro diventa dequalificato betulla tua identità poi trovare nella vita
Che corre dietro sempre no a alle cose io sono profondamente convinto che il lavoro non è più l'identità esclusiva della vita che nella vita ci sono molte
Penale pur senso migliorar la qualità del lavoratore della vita dobbiamo vedere insieme le due cose sono sono il lavoro ci può dare questo elemento di unità del rapporto fra il lavoro e la vita frequentino sono profondamente persuaso la contrattazione la contrattazione aziendale e uno dei veicoli di questa di questa di questa cosa
Le più pure dire ancora qualche parola su un ultimo punto che la politica economica diciamo più governo del cambio a cui riconobbe Gegè giusto giusto
Io per esempio anche anche qui io son d'avviso d'accordo con quello l'osservazione che ha fatto Marini ieri qualcuno ha detto l'ha fatta democristiana secondo me l'ha fatto la sindacalista quando ha detto il governo ci viene a dire governa ci viene a dire è vero
Che le cose vanno bene ma non ci dice che che cosa realmente intende rifare per modificare strutturalmente delle condizioni inferiori che sono molto d'accordo molto d'accordo con lui
Purtroppo diciamo del Governo cambiar policromi però compagno credo che dobbiamo cambiare un pochino anche nuovi ai più vorrei su questo è un problema per anche questi noi da decenni stiamo dicendo che bisogna cambiar politico non mica e diciamo la verità abbiamo delle proposte interessanti di riforme di medio termine ma l'elemento immediato richiediamo è bio spendere di più
Cosa che io non credo sia la cosa corretta oggi la crescita quantitativa di per sé non dà più automaticamente occupazione la crescita deve essere qualificata dobbiamo vedere la qualità delle cose ecco io per esempio trovo che nella sinistra e anche nel sindacato
C'è ancora molto corso
Un'idea che noi dobbiamo in qualche modo accorre in soccorso del capitalismo in crisi guardate in un'idea molto diffusa sta qui
Ci sono dei compagni fondo dicono che sì è vero i capitalisti fanno soldi a palate aderenti profitti raggiungo livelli mai raggiunti mano tanto da fare affari soldi che non si occupa onde la crisi del capitalismo dovremo occuparcene noi io credo che questo sia un grave errore
E non possiamo assolutamente pensare che questo capitalismo che fa soldi a palate sia in crisi e credevamo corre per aiutare ci ce la fa benissimo da sé io so che su questo c'è una polemica interna paranoici come ho perché per i vecchi di voi che mi conoscono l'abitudine di dire quello che penso e lo dico anche adesso non si può parlare di crisi sempre usciamo dalla crisi usciamo come uscire dalla che senza dire per chi è questa crisi
Per chi è questa crisi per quale tipo di gente ed è per il banchiere per gli industriali per i lavoratori disoccupati per lavoro tutt'papà anche qui ci sono anche dentro la classe operaia ci sono contraddizioni forti ci sono gente che ha bisogno di libertà perché pensa che la libertà può trovare un lavoro più avanzato vero e c'è gente che invece pensa che che che che che ha bisogno di tutela perché il suo posto di lavoro e minacciato la capacità del sindacato di accordare queste differenze e importantissimo quando ne vediamo parliamo di crisi dobbiamo vedere sempre la crisi dovunque colpi
Guardate non è un esercizio demagogico che assicura cosa seria per ogni evento economico dobbiamo dire a chi giova chi danneggia
Chi danneggia e qua a chi dobbiamo aiutare chi dobbiamo invece lascia al faro anche combattere se necessario questa cava di vice capacità di scelta dobbiamo averla molto più di prima
E io credo compagni che a dire questa cava di Scelta così nel campo dalla contrattazione come nel campo dalla polizia economica cioè dalla promozione del lavoro le proposte fatte sui disoccupati fatte da da da vigeva l'Italia ieri da Marina ben paiono molto giuste Livia cioè
Di un'autorità alla quale abile belgi il potere di agire immediatamente utilizzando tutti i barbieri congiunturale e strutturale però nello stesso tempo che tipo di iniziativa strutturale prendiamo per andare avanti
Questa così ci credo molti io credo veramente permettetemi di dirlo che le due fondamentale discriminante che stanno domande un sindacato del nostro periodo
Del nostro se la fine del nostro secolo dopo l'esaurimento della fase nordista Tei taylorista che si è largamente esaurita senza che ci si possa dire che siamo di una fase post industriale che è una sciocchezza pura vero non siamo affatto in una fase post industriale
Siamo semplicemente in una fase in cui il lavoro cambia natura l'industria cambi il suo peso la sua qualità le cose cambiano e non cessa ecco
Detto questo io vorrei dire che due fondamentali discriminanti sono da un lato che la valorizzazione delle differenze
Deve coincidere con la lotta contro le disuguaglianze sociali che stanno crescendo e chi si preparano in tempi lunghi in secondo luogo che noi dobbiamo valorizzare l'autonomia l'autodeterminazione del lavoro
La stessa nuova tecnologia ci può aiutare a Craxi spazi di lavoro autogovernarsi auto determinato
è vero autonomia in qualche modo pure sta interessando lavoro subordinato lavoro subalterno perché l'autodeterminazione del lavoro coincide con una lotta per la libertà anche nella vita
Io personalmente sarà perché ho delle lontanissima origine democrazia liberale
Però io penso molte volte compagni che il movimento operaio ha commesso un errore né lasciare la libertà all'Avis
All'Aci altra libertà alla destra che ha concepito la libertà ovviamente come Alberto a Vimercate vuol dire la libertà di sfruttare il prossimo valida non è solo questo Rivers è anche un fatto soggettivo
Che e individuale e collettivo la ricerca cioè di spazi di autogoverno di autodeterminazione ed è su questo che io credo che noi dobbiamo che noi dobbiamo dobbiamo puntare dobbiamo punta ecco
Non ultima cosa ancora sulla politica economica
La crescita crea disuguaglianze occorre qualificarla trasformare la crescita e lo sviluppo
Qui vediamo una netta distinzione di classe
Una cengia declassa l'abbiamo vista la contrattazione aziendale
Il padronato ti può anche dare dei soldi ma l'idea che il governo del modo di lavorare il suo questa idea non l'ha abbandonata Romiti può anche fare dei gesti importanti in materia di cassa integrazione a zero ore importanti il saluto però l'idea che in fabbrica il Governo del del del lavoro e del tempo di lavoro del padrone quest'idea che questa è una discriminante di classe Nettis
Una seconda discriminante quella per l'occupazione le aziende vogliono far per conto loro e ci pensi lo Stato al resto
Beh finché le cose possono andare vanno poi vediamo cosa succede e noi sappiamo che le cose maturano in un vuoto estremamente pericoloso
Vi è una terza discriminante di classe secondo me che importanti
Beh mi scuserete io non credo alle discriminante di classe fatte su base teorico dottrinaria perché le dottrine di che abbiamo usato largamente purtroppo hanno dimostrato di essersi molto molto di aver visto molto vacilla
Ed essere molto incrinata ma diamo dei dati empirici
C'è chi dice va bene lasciamo che l'impresa vadano avanti facciano i loro soldi c'è grande uguaglianza e poi vengono stato ed equilibrio
C'è chi dice no noi dobbiamo dentro il meccanismo dalla crescita vedere lo squilibrio e corregge questo mi pare il punto discriminante di classe c'è dentro la crescita vediamo gli elementi di squilibrio ne facciamo una scelta di campo c'è invece pensiamo lasciamo andare d'impresa la centralità ad imprese per conto suo può lo Stato interverrà a fare di riequilibri qui alla ne abbiamo un altro tipo dice ecco ed è qui che io penso che lo penso guardate in anni passati lama trentino ricordo ma io molto scettico contrario la programmazione abbiamo anche avuto gli scontri molto duri fra noi vero io dico oggi ci vuole una nuova programmazione non è più possibile pensare oggi è vero che lo Stato stia tranquillo lasciare che le imprese faccia vediamo che gli pare
Presidente del Consiglio ci dice
Diamo sessanta mila miliardi di trasferimenti alle imprese benissimo fa un atto politico di solidarietà coi lavoratori maltrattate dall'impresa dopodiché non ci dice cosa vuol fare cambiare questa situazione poi cambia in che modo
Vogliamo cambiare vogliamo introdurre qualche cosa che modifichi che modifichi gli elementi gli elementi di fondo gli elementi di fondo dell'inferiorità dell'inferiorità della situazione io credo che questo è possibile
E possibile alla sinistra in Italia villa che la sinistra si organizzi per questo che si organizzi per questo io son d'accordo con un compagno che diceva un accordo e ho finito
Che diceva che forse
L'abbiamo
Forse non abbiamo ciò per troppo tempo sotto la predica ai partiti di sinistra perché si mettessero d'accordo io credo che
Il vero modo di preparare una politica di sinistra
E di prepararla nella realtà delle nostre esperienze di massa per esperienze di massa unitaria che tutti gli interventi qui a partire da Luciano lama hanno esaltato come dei valori assoluti e inscindibili inseparabili la nostra vita organizzato e la nostra esperienza che crea queste vorrei dire che l'intervento di cameriere già un esempio nel giudizio vedeva di proposta sociale che diventa proposta politica ecco questo mi pare che uno dei punti che mi ha colpito di più nella e io sono convinto che anche la politica economica nel problema dei vincoli di fronte al fatto che noi quando c'è troviamo i così detti vincoli vero proponiamo delle misure di medio termine la sinistra che nel governo subisce per forza i vincoli e non ha però la forza nel governo di proporre delle misure di cambiamento perché minoritaria
Problemi di questo genere non li dobbiamo affrontare perché solo affrontandoli noi lo apriamo una via alla sinistra cioè non si tratta è guardato voglio chiudere non si tratta di dire forniamo dell'idea la sinistra
Forniamo dei movimenti e delle loro forniamo fatto forniamo delle azioni
E questo chiedo a voi voi siete i delegati siete e dirigenti siete dei dirigenti a partire dalla ma tutti hanno detto l'Italia ha bisogno della CGIL è vero l'Italia ha bisogno della CGIL però non basta di queste Luciano ce la Puglia giunto ci vuole agire di un certo tipo
Certo tipo questa CGIL di un certo tipo di una CGIL che aversi lavoratore un atteggiamento che deve essere decisivo deve parlare ai lavoratori perché le idee bisogna difendere con forza Marino ascoltarmi lo ricordava Krajicek aproposito di delibera saper ascoltare sapere ascoltare sapere avere fiducia nell'intelligenza otto nella loro capacità di capire le cose loro potranno sapere meno di voi meno di noi alcuni aspetti tecnici dalla gestione di un contratto o della dalla formazione di un di un di un di una manifestazione di lotta ma capiscono meglio di noi molte altre colpe credo nella loro intelligenza nell'intelligenza delle cose dell'intelligenza dalla storia queste è il nostro ruolo avere questa umiltà che deve essere oggi la proprietà di un dirigente quell'umiltà
Luciano lama ricordavo
Parlando in modo nuovo e devo dire molto suggestivo
Dell'errore come fatto umano che va accettato e riconosciuto
Pagni e compagni vorrei
Vorrei ricordare al Congresso e soprattutto ai delegati più giovani che Vittorio Foa non parlava un congresso della CGIL dal mille novecentosessantanove
è vero che il dieci onorati essere presidente dell'IRES da un anno
Ma il fatto più bello è che egli Vittorio ha parlato a come se fosse stato sempre fra Dinoi dandoci ancora una quasi lezione direi che questo è molto importante non si è mai allontanato dal nostro lavoro in questi sedici anni per questo credo di poterlo ringraziare a nome tutto il congresso
La parola
Accompagna Mancini segretario generale della Filt si prepari Garavini
Parlare dopo Fo è un po'difficile
Devo i compagni
La discussione che si è sviluppata
Negli ultimi mesi Magni per favore
E andato una già emersi dalla Mancini qualcuno ha già sperimentato occasione però lei rimane io gli chiederei ai delegati di rimanere seduti questa mattina diamo una giornata molto intensa non è possibile ammettere che alcuni interventi siano ascoltati e poi ci siano pause rispetto ad altri ed è giusto
La discussione che si è sviluppata negli ultimi mesi è andata ben al di là delle nostre sedi di dibattito
Forze più vaste soggetti diversi gli stessi nostri avversari sono stati interessati alla nostra ricerca alle scelte alle decisioni che usciranno da questo undicesimo congresso
Svolta Rifondazione tramonto del sindacato industriale esaurimento della centralità operaia sono stati i temi dibattuti con grande spreco spregiudicata franchezza e senza falsi diplomatico tutto ciò conferma la volontà e l'impegno di tutto il corpo della CGIL di uscire dalle difficoltà
Il dibattito ha evidenziato in modo sempre più chiaro che il soggetto che nel corso degli anni settanta aveva ispirato l'azione collettiva si va trasformando profondamente
Perché le tecnologie i robot lo stanno sostituendo gradualmente mettendo in crisi il egualitarismo il garantismo
Le rigidità e anche i consigli di fabbrica che erano le forme attraverso le quali il mito dello sociale da lui proposto prendeva corpo
La realtà che ci circonda sia trasformata anche per le grandi lotte di emancipazione e di progresso politiche sociale
Che abbiamo condotto su questa spinta rivendicativa
Quelle lotte Anna Berto contraddizione profondi nella società italiana contraddizioni non risolte e che si ripresentano perché la redistribuzione del reddito non è stata accompagnata da un'altrettanta incisiva risistemazione
E la mappa del potere nella società
Gli stessi assetti a del sistema che condizionano lo sviluppo economico sono rimasti invariati e le questioni per mezzogiorno dell'occupazione si sono aggravate
L'impatto delle tecnologie l'emergere di nuove figure professionali
Il modellarsi di orientamenti di valori e bisogni del tutto nuovi
A un momento noi già esistente divario tra Nolte e il sud dobbiamo allora batterci affinché la grande quantità di risorse anche potenziali
Che sappiamo presenti nel Paese vengano utilizzate
Per un diverso sviluppo per creare occasioni di lavoro e nuova occupazione
è questa dimensione che può permetterci di estendere l'attenzione dalla fabbrica alla società
Sì possiamo dare credito alla proposta contenuta nel patto per il lavoro che la CGIL ci chiama a sottoscrivere passare dalla fabbrica la società quindi non significa lasciare un esercito per un altro significa invece assumere la solidarietà e l'unità del mondo del lavoro come forza e strumento per portare avanti il rinnovamento del Paese
Noi siamo convinti che senza uscire da schemi e confini tradizionali
Questa sfida non potrà essere Dini
Rischiando così di trovarci al prossimo congresso davanti alle stesse difficoltà di oggi in una situazione ancora più drammatico
Uscire dagli schemi significa fare proposte concrete
è per questo che io tenterà un approccio parziale che vuole essere uno spunto per una ricerca di fronte a chi si aspetta da noi risposte puntuali non possiamo più cavarcela affermando che vogliamo una politica del economica diverso
Ho diversi modelli di sviluppo che arresto no obiettivi validi sul piano strategico ma che sul piano pratico dell'immediato lasciano il tempo che trova
Infatti i giovani le donne in cerca di lavoro difficilmente possono accettare un sindacato che attesta la propria iniziativa è sui tempi medio-lunghi e chiostri scalzo EPO ai bisogni immediati che i disoccupati pongo rischiamo così di provocare tra noi e loro un ulteriore distacco
Se uno dei nostri obiettivi e a riconquistare il potere nelle public rinnovando la capacità di contrattazioni di controllo del monte salari
In una processi di trasformazione di riorganizzazione del lavoro la riduzione dell'orario e la flessibilità il riconoscimento e la rappresentanza di nuove figure professionali
Questi obiettivi pure importantissimi non sono sufficienti
Non basta ottenere il controllo di questi processi per aprire nuovi e più ampi spazi alle questioni del lavoro e dell'occupazione
Perché per effetto di questi mutamenti come ci ha detto lama ci ritroveremo a parlare a un numero sempre più ristretto di persone dobbiamo allora capire
Che le tematiche che hanno visto che ci hanno visti impegnati negli anni settanta come la qualità della vita
I consumi i nuovi bisogni sociali riemergono prepotentemente sulla scena politica e con essi dobbiamo fare i conti di fronte a questi prospettive appare inutile la contratti posizione tra coloro che sono per il Patto per il lavoro i sostenitori di quello tra produttori coautori del ritorno alla contrattazione IPA
Ciò che dobbiamo distruggere è la politica dei due tempi
Pensiamo a un progetto di cambiamento che passi anche attraverso la risistemazione la crescita del nostro potere nei luoghi di lavoro
Evitando così un'accentuazione dell'APT negazione sociale e di un abbandono al all'EUR loro destini di centinaia di migliaia di giovani in cerca di occupazione
Si tratta di costruire nuove solidarietà in un mondo del lavoro trasformata il variegato dalle molte centralità la grande massa dei lavoratore disseminate in piccole aziende il peso dei servizi e del terziario si fa sempre più conteso consiste tra questi ultimi casa sanità scuole trasporti sono i settori la cui incidenza in termini di possibile condizionamento in un senso o nell'altro dello sviluppo è assolutamente centrale
In questi settori vi è una situazione di emergenza che drammatica per gli affetti che essa sui cittadini
Dobbiamo inoltre sapere che su questi settori blocco conservatore intende giocare tutte le sue carte per modificare definitivamente gli equilibri di potere nella società
Ecco perché occorre mettere tutto il nostro impegno e porre rimedio allo sfascio nella scuola del sistema sanitario della previdenza non possiamo lasciare che il blocco moderato si riappropri del controllo della cultura della ricerca della salute ce l'ha più volte ricordato anche De Mita proponendo al mercato e alla privatizzazione la funzione di regolatori delle contraddizioni e propulsore della crescita economico
Siamo altresì convinti che questa organizzazione
Debba controllare l'uso delle risorse reali di cui dispone il Paese
Troppe volte abbiamo rischiato i spesso siamo stati subalterni a proposte culture pensate confezionati in ambienti diversi da quelli che vogliamo rappresentare questo rischio di relegare il sindacato su un piano di dipendenza mentre la strategia degli imprenditori si fa sempre più chiara ed arrogante
Da una parte richiede la riduzione del costo del lavoro mano libera infatti nessun rischio negli investimenti e dall'altra continua l'estorsione di denaro pubblico senza offrire né garanzia né posti di lavoro
Non contrastare efficacemente questa strategia significa maggiori profitti e minore occupazione siamo invece convinti
Che inquadrando in un'unica linea di sviluppo risorse naturali conoscenze tecnologiche e sentiti e grandi mezzi finanziari di quei Paesi dispone
Sia possibile avviare al risanamento ciò che il processo di industrializzazione forzata ha degradato e di e di storia
Mi riferisco all'ambiente al territorio all'avvio abili alla vivibilità alle grande aree urbane destro Bani dove livelli di emarginazione non sono più sopportabili
Su questi fronti è possibile aprire il più grande cantiere della fine del ventesimo secolo possa immaginare
è necessario cioè riuscire a coniugare conoscenza e nuove tecnologie con i grandi temi dell'ambiente e del territorio del suo risanamento se vogliamo realmente operare per costruire il nuovo lavoro nuove occupazioni
L'Italia è un paese di frontiere saldamente collegata all'Europa ma nello stesso tempo proteso nel Mediterraneo
La vicenda dell'Achille lauro
La strage di Fiumicino la Cresci la crescente tensione nel Mediterraneo ripropongono in termini drammatici la questione del nostro ruolo
Questo non può che essere di grande iniziativa politica per la stabilizzazione la pace e la cooperazione ma deve anche promuovere grandi iniziative economiche
Capace di Oren tiare le grandi trasformazioni di processi e di prodotto sul Mezzogiorno dove occorre creare nuovo lavoro maggiore occupazione diverso sviluppo
è necessario che su questi temi si sviluppi una forte unità del sindacato è una grande mobilitazione se vogliamo che le promesse diventino concrete risposte
Per il Mezzogiorno inoltre vanno stracciate Dadiani generali pezzi di programma e di investimenti nei vari settori per essere tradotti in immediati fatti concreti dobbiamo imporre l'utilizzo delle migliaia di miliardi
Di residui passivi giacenti nelle diverse amministrazioni pubbliche se vogliamo creare quelle occasioni di lavoro necessarie perché la situazione non degeneri oltre i livelli di qua
I trasporti attraverso l'aumento della produzione dei servizi il miglioramento della loro fruibilità l'aumento della produttività dell'efficienza
Possono essere un fattore propulsivo dello sviluppo economico
Senza determinare disoccupazione tecnologica e anzi rappresento un nuovo volano per l'aumento dell'occupazione indotta e per la crescita delle attività in prostitute dura il terzo congresso della FIFA
Ha infatti confermato che il rilancio del sistema dei trasporti può benissimo giocare un ruolo di punta nella traduzione pratica di quel patto per il lavoro che costituisce il cuore della proposta della CGIL
La nostra ipotesi ecco strutturata su un principio della programmazione
Va quindi in senso contrario i concetti di Valdi valore della spontaneità del mercato e del privato che sono i cavalli di battaglia della nuova destra
Il piano generale dei trasporti che noi abbiamo voluto e imposto costituisce un grande passo in avanti verso il superamento di interventi episodici e settoriali
Questo non ci consente di allentare la presa dobbiamo continuare a stimolare controllare questo processo per imporle la corretta applicazione questo vale anche per una un'altra nostra grande vittoria che la riforma delle per noi riteniamo necessario accanto al piano attivare una legislazione di sostegno che incentivi il trasferimento di quote di traffico dalla alla rotaia Jaca botanico risolvere le questioni dei flussi finanziari realizzare il ministero unico di tutti i trasporti
Abbiamo individuato tre temi di impegno prioritario che costituiscono alla struttura portante dell'intera strategia rilancio produttivo delle ferrovie Risanamento e qualificazione dei servizi nelle aree metropolitane
Sviluppo dell'occupazione marittimo portuale in questo nostro impegno c'è l'obiettivo di rendere razionale ed efficiente una struttura centrale come quella delle FS
E questa va restituito il ruolo di grande impresa anche come elemento riequilibratore redistribuzione ed integratore e dei della intermodalità
C'è un particolare attenzione ai problemi delle grandi aree metropolitane alle necessità di migliorare i servizi
E soprattutto il trasporto passeggeri
Si tratta perciò di individuare strumenti capaci di condizionare il governo delle grandi città
Che siano in grado di restituire ai cittadini una migliore qualità della vita elevando contemporaneamente le condizioni di lavoro nelle aziende di servizio pubblico
C'è infine la volontà di rilanciare un settore chiave dei trasporti quali quello marittimo portuale so ottenendo lo sviluppo
Del capo dati e delle attività cantieristiche finalizzando gli investimenti per i nostri porti per renderli capaci di sostenere la concorrenza internazionale e di svolgere un proprio ruolo attivo sul bacino del Mediterraneo
La nostra politica contrattuale ha difeso il potere di acquisto e la stabilità lavorativa di quasi tutto il comparto dobbiamo oggi per affrontare in maniera più organica i problemi della Pro tuo produttività e della professionalità
Ed è qui che costruiamo la seconda fase della figlia le nostre linee guida passano ad una nuova concezione del contratto nazionale
Che si indirizzi verso la omogeneizzazione per poter pervenire ad un accordo cornice con le controparti valido per tutto il settore dei trasporti che tenga conto delle specificità che fissi trattamenti minimi inderogabili e rigide clausole di garanzia
Ed è per queste che è necessario stabilire una sede negoziale unificata anche attraverso un protocollo delle relazioni industriali valido per tutto il comparto
Sappiamo bene che per raggiungere questi obiettivi dovremo condurre una battaglia ideale e di orientamento politico al nostro interno tra i lavoratori dei trasporti per battere concezioni corporative
I lavoratori dei trasporti hanno mostrato più volte la loro disponibilità ad una ad un visione di interesse generale prova ne il rispetto del codice di autoregolamentazione
E all'interno di queste problematiche si gioca la partita della costruzione di una nuova CGIL che sia interprete reale dei mutamenti
E che smentisca nei fatti le facili ed è interessate progressive di coloro che assegnano al sindacato e al sindacato un fatale e irreversibile destino grazie
Prima di dare la parola Garavini vorrei ricordare che la commissione elettorale si riunirà alle undici e quarantacinque Commissione elettorale
Dopo Carandini parlerà il compagno celata
La parola Sergio Garavini segretario generale della FIOM
Compagnie e compagni
Il bisogno di cogliere nella loro profondità i processi di cambiamento che sono in atto nell'economia nella società
Il problema centrale del nostro congresso
Tutti noi
Rileviamo come sia mutata la composizione delle classi lavoratrici
E nello stesso tempo le analisi nostre le molte altre pure interessanti rese note in questi giorni
Dimostrano che questi lavoratori cambiati
Non si ritrovano che in parte nella nostra organizzazione
Basti pensare al contributo determinante dei pensionati
All'assenza dei giovani
Mentre fra i lavoratori che ci Scott sostengono è schiacciante la rappresentanza di una classe operaia tradizionale il cui peso quantitativo certamente diminuisce nella società
Questa realtà deriva dal fatto che non c'è un punto adeguato di incontro fra i cambiamenti in atto nelle classi lavoratrici
E il modo come dire la nostra organizzazione
Ora ci misuriamo con una platea di lavoratori composta con un livello culturale crescente con una condizione di vita che consente sollecita esigenze nuove della cosiddetta soggettività
Non vi è più
Una classe fortemente omogenea
A cui corrispondevano nella CGIL
Così una forte direzione confederale come la compattezza dei grandi sindacati proletari dei braccianti degli attivi dei metalmeccanici
Ma così nella sostanza malgrado tutti i nostri discorsi sull'ascolto e sul cambiamento ancora siamo rimasti eppure
Anche nella realtà che stiamo vivendo c'è ritengo il collante potenzialmente unitario
Di un rapporto di lavoro che ripropone una unità di classe
Ma certo in una complessità e articolazione nuove
Per questo la CGIL
Il problema riguarda a mio parere anche i partiti operai
Non può più esprimersi organizzativamente
E avere il consenso secondo il criterio di un gruppo dirigente forte che organizza e guida un corpo organizzato omogeneo come era omogenea la classe rappresentate
I problemi di partecipazione e di direzione
Si pongono ora in modo enormemente più complesso
Le ben più difficile svolgere un ruolo dirigente per interpretare i bisogni e processi complicati
Di un'estesa soggettività culturale e politica dei lavoratori
In questo senso
L'indispensabile rinnovamento del sindacato può essere dato soltanto da uno sviluppo della democrazia al suo interno
Che permetta queste forze nuove di esprimersi e di farsi ascoltare
Non basta anche se è indispensabile il coraggio politico soggettivo
Ci vuole la promozione di un processo partecipativo nel sindacato e fra organizzazione lavoratori
Una sostanza nuova di democrazia
E ci vuole dappertutto a cominciare per quanto ci riguarda dalla FIOM
Ma in questo senso è necessario un più penetrante coraggio critico che preoccupa la sottovalutazione del problema della democrazia sindacale perché svela un rischio di burocratizzazione già presente
In questo senso
E indispensabile muoversi lungo una linea di analisi e di ricerca
Che renda possibile cogliere il nuovo e adeguare alle novità che emergono l'azione e le strutture organizzative
La fabbrica tradizionale si va profondamente trasformato
Non solo si va sostituendo il lavoro umano con le macchine
Ma con l'informatica cambia il processo di lavoro
L'impiego delle macchine la programmazione del lavoro
Già proprie dell'industria
Nel lavoro produttivo di beni materiali si estendono al lavoro in quanto progetto in quanto pensiero disciplinano la ricerca e la progettazione come la produzione programmare i cicli economici occupano i servizi come già la produzione materiale entrano negli ospedali e nei centri di ricerca nelle amministrazioni pubbliche
Lungo questo processo si riduce il peso dell'industria in senso stretto sull'insieme dell'economia
E diminuisce il peso dei lavoratori prevalentemente manuali cioè degli operai nel senso tradizionale del termine rispetto all'insieme dei lavoratori
Ma contemporaneamente si estende nell'economia nella società il metodo di lavoro proprio dell'industria moderna trasformata dall'elettronica
è un processo al confronto del quale deve prepararsi il movimento sindacale nel suo complesso che non basta l'adeguamento del sindacato industriale
Abbiamo ben presente la complessità e anche gli elementi contraddittori di questo processo sociale che non ritengo affatto sia semplicemente riconducibile ad una riaffermazione della centralità della classe operaia
Del resto
L'affermazione apodittica della classe operaia come classe generale è stata fatta anni addietro per motivi politici strumentali
Sottovalutando il carattere sociale e non ideologico della condizione operaia
Ed è stata sempre semplicistica
La tesi della centralità attribuita agli operai non qualificati anche la classe operaia tradizionale è stata ed è un corpo sociale complesso
E a maggior ragione
Una formazione sociale molto complessa sono nel loro insieme i lavoratori nella trasformazione dei processi di lavoro che è in corso ma sarebbe oggi altrettanto strumentale e semplicistico
Interpretare questa complessità come il dissolvimento di bisogni e di contraddizioni reali che caratterizzano la condizione dei lavoratori
Il punto centrale
Dell'analisi e del confronto che ha appassionato il dibattito del congresso della FIOM
è che nella complessità della composizione sociale dei lavoratori vada emergendo un dato in ultima analisi unitario appunto di classe
Che bisogna trovare il riferimento oggettivo
Per superare quei rischi di diseguaglianza Chiappa cui ha fatto prima giustamente riferimento il compagno fuori
Il fatto è
Che si estendono sulla scala più ampia nel rapporto di lavoro il distacco fra i lavoratori del suo lavoro
La differenza fra il salario il valore che ha prodotto
La misura del lavoro rispetto all'efficienza della profittabilità
Del resto bisogna pure aver presente che la spinta alla privatizzazione di servizi e pubbliche amministrazioni trae forza proprio da quel bisogno di trasformare il rapporto di lavoro in senso per così dire industriale dell'evoluzione tecnologica sollecita con forza crescente e la nostra esigenza di riformare le strutture pubbliche deve tenere conto di questo tratto
Inoltre anche nel decentramento nella dispersione di attività in imprese minori e minimi
Una logica di programmazione disciplina viene fatta valere sempre più ampiamente dall'autorità di grandi committenze modernamente organizzato
Cogliere questo emergere di una più vasta e complessa contraddizione di classe è il problema che ci viene proposto
De per affrontare questo problema centrale punto di riferimento dell'impegno all'esperienza dei milioni di operai
Essi stessi protagonisti del cambiamento
Se ne esprimono i caratteri fondamentali nel cuore delle travagliate ristrutturazione industriale
Nella FIOM
Proprio da questa esperienza siamo stati sollecitati a costituire un osservatorio sulle nuove tecnologie al più alto livello tecnico scientifica
Abbiamo elaborato la prima grande documentazione sindacale sull'informatica
Stiamo provando nuove forme di rapporto con tecnici di nuova formazione e al maggiore livello
Ricerche ed esperienze che ci devono guidare all'azione
L'obiettivo
E in primo luogo la proposizione del ruolo contrattuale del sindacato
Nel quale anzi tutto possono esprimersi in pieno i bisogni dei lavoratori e la loro affermazione
è proprio questa la direzione in cui intendiamo impostare la vertenza contrattuale
Dopo la fase della contrattazione aziendale avviata a conclusione con i confronti negoziali nelle maggiori imprese private
Una vertenza contrattuale che apra il misure realistiche un nuovo spazio a un movimento sindacale duramente condizionato dalla stretta degli ultimi anni
I punti essenziali sono di controllo delle innovazioni tecnologiche delle coloro conseguenze organizzative sul lavoro come elemento essenziale di un processo di partecipazione dei lavoratori nell'impresa
Il controllo e la contrattazione degli orari effettivi di lavoro con una loro limitata ma non formale riduzione l'avvio di un processo per un rinnovamento dell'inquadramento professionale
Stiamo muovendoci per sottoporre le opzioni fondamentali per il contratto al dibattito più vasto dei lavoratori e degli organismi sindacali in base a una proposta unitaria
Per coi concludere questa discussione
Con la preparazione di una piattaforma che vorremmo sottoporre a un vero e proprio referendum e quindi aprire la vertenza in primavera
Naturalmente
La vertenza contrattuale non ha senso solo nei suoi contenuti specifici
Ma va collegata un intervento del movimento sindacale sulle politiche economiche
E qui si pone la questione della cosiddetta concertazione
Cioè della natura e degli scopi dei confronti centrali fra sindacato governo rappresentanza imprenditoriale
Che questo confronto debba esserci è ovvio
Ma è il suo carattere negli ultimi anni che non è accettabile
Perché si è intervenuti sulla contrattazione riducendo la scala mobile delimitando il ruolo negoziale del sindacato
Ma contemporaneamente si sono di fatto a ballate politiche monetarie e creditizie duramente restrittive
Che hanno accompagnato e sollecitato il taglio dell'occupazione e l'attacco alla contrattazione sul luogo di lavoro
Adesso
Vero interrogativo è se sia possibile che il movimento sindacale mentre pone al centro la ripresa del suo ruolo contrattuale nei luoghi di lavoro realizzi una contestazione delle attuali politiche economiche
E sostenga la rivendicazione di un cambiamento di indirizzo politico di qui passa la realtà del nostro impegno per l'occupazione il Mezzogiorno
Tutti parliamo della nuova occasione presentata dalla congiuntura internazionale
Ma i fatti sembrano essere
Che i mezzi resi disponibili vadano indifferenziata mente alle prese e in parte minore a un generico alleviamento del deficit pubblico
Il Presidente del Consiglio
Ma qui pronunciato in proposito un discorso significativo ma nella sostanza ha confermato questo orientamento del governo
Ha fatto un appello polemico agli imprenditori perché utilizzino bene questa disponibilità
Età delineato posizioni
Ottimisti previsioni ottimistiche sul deficit pubblico
Noi abbiamo apprezzato la polemica verso il padronato
Il valutiamo l'indicazione del Presidente del Consiglio per il loro significato politico ma Craxi stabilimenti al dunque
Appelli e previsioni non fanno una politica economica perché in tal senso
Che calze sofferto e che in tal senso è aperto un problema
Quando si è trattato di intervenire sulla scala mobile
Il governo non si è limitato ad appelli o previsioni ricorso un atto appunto di governo
E qui è stato rivendicato
Ma ora il problema non risolto e quali siano gli atti di governo che possano determinare effettivamente la destinazione dei vantaggi derivanti dalla congiuntura internazionale agli investimenti competizione occupazione competitività sviluppo del Mezzogiorno
Questi atti
Ad oggi non ci sono
E il problema è tanto maggiore quando non a caso il più grande programma di Investimenti proprio per il Mezzogiorno presentato dal ministro De Vito la più tradizionale e indifferenziata pioggia di promesse
Ecco il punto
Sul quale dobbiamo dimostrare la nostra autonomia
La rivendicazione del cambiamento della politica economica
Problema difficile da valutare guardando in primo luogo criticamente a noi stessi
Mi pare infatti incontestabile
Che nel nostro congresso
E nel rapporto fra i sindacati
Non emerga ancora in tal senso una proposta concretamente definita
Ma solo la prospettazione di una esigenza per sacrosanta che essa sia
Per contribuire a delineare i sostenere una tale proposta
Le organizzazioni dei metalmeccanici riferendosi naturalmente in primo luogo i problemi dell'industria
Intendono realizzare in primavera una iniziativa unitaria
Che riunisca nel Mezzogiorno delegati delle aziende metalmeccaniche e di tutto il Paese
Un'iniziativa
Delle posizioni e tendenze costituiscono nel pluralismo risorsa essenziale del sindacato
Opera davvero alle forze nuove del mondo del lavoro la possibilità di rivolgersi al sindacato con la fiducia delle loro esigenze sui uno da noi espresse realizza
La parola
La parola al compagno gli anni in cella segretario generale aggiunto della Pitea successivamente prenderà la parola Bruno Trentin
Grazie
I congressi regionali e di categoria
Lasciano alla CGIL un dibattito di grande rilievo
Un dibattito che è stato a volte aspro e duro
Ma sbaglia chi vi legge o lo vuole restringere a personalismi hanno Minali ismi
E invece è nel giusto chi li legge una ricerca sofferta e critica per superare i punti di crisi che abbiamo conosciuto
è un dibattito che a meno di un anno dalla prova lacerante del referendum e del decreto che avevano diviso il Paese e la componente socialista e comunista
è riuscito Annoni sterili Rozzi lungo steccati di componente ma è riuscito ad aggregare nuove maggioranze e nuove minoranze costruite di volta in volta su punti specifici
E non solo sull'Energia fuori degli schieramenti tradizionali
Chiunque continui
A leggere dentro la CGIL
O fuori nei giornali le vicende della CGIL del sindacato con gli occhiali esclusivi delle componenti si condanna non capire gli avvenimenti più recenti del sindacato
Perde di vista quelle nuove maggioranze quelle nuove minoranze che di volta in volta si debbono costruire sulle singole questioni non è forse è stato così nel dibattito che ha preparato le nostre richieste sulla scala mobile tra chi la voleva riparametrato da e chi parlava di salario minimo garantito
Non è forse è stato così in occasione della vertenza con la Confindustria in riferimento ad alcune ipotesi di soluzione che si prospettavano
E non è forse così il riferimento ai contenuti delle piattaforme contrattuali che stiamo preparando ad esempio sull'inquadramento e sul salario d'ingresso
Noi dobbiamo favorire questi processi che aggregano maggioranze e minoranze su basi nuove
Noi dobbiamo con l'intelligenza delle proposte il rispetto per le posizioni altrui e l'educazione ad un vero metodo democratico
Impedire la cristallizzazione delle posizioni il loro fossilizzarsi nelle componenti ogni schieramenti preconfezionati si impara così
La lezione di autonomia che ci ha insegnato Santi si realizza così una democrazia piena nel sindacato si supera così
Lo spettro di San Valentino e del referendum che ci aveva portato a spaccarci e a dividerci
Le occasioni per consolidare questo processo di nuove maggioranze di nuove minoranze stanno nelle scadenze che ci stanno a ridosso di questo congresso io ne vedo tre
I rinnovi contrattuali la gestione della coda del nuovo meccanismo di scala mobile l'occasione petrolifera
Sui rinnovi contrattuali dell'industria forze piangiamo troppo sul latte versato
è un fatto positivo che nonostante i limiti che qualcuno ha visto nella contrattazione aziendale
è che io incomincerei a suggerire di circoscrivere a non generalizzare e di motivare nello specifico senza enfatizzazioni esagerate
E nonostante i ritardi derivati dal prolungamento della contrattazione del nuovo meccanismo di scala mobile le maggiori categorie dell'industria sono ormai al via per la partenza dei nuovi rinnovi contrattuali nella prossima settimana tutte le categorie dell'industria hanno convocato i propri organismi per discutere e decidere le bozze di piattaforma da sottoporre alla consultazione dei lavoratori
E dentro queste piattaforme ci sono modifiche sostanziali nell'inquadramento professionale per inseguire le nuove professionalità alle nuove realtà aziendali
Così come ci sono innovazioni significative nei metodi previsti per le relazioni industriali
E tutti ripropongono la bandiera della riduzione dell'orario di lavoro in rapporto all'occupazione che la Confindustria ha provato a stracciare nella trattativa interconfederale
Questi sforzi convergenti e sinergici delle categorie
Possono essere facilitati o impediti a seconda di come gestiremo la coda del disegno di legge sulla scala mobile relativo al pagamento per il futuro dei due punti e al pagamento degli arretrati
Si parla di protocollo di intesa che regoli la questione specifica assieme a quella del mercato del lavoro e della riduzione del rock dell'orario
Io credo che noi valuteremo con senso di opportunità le proposte se proposte ci saranno e lei misureremo con gli obiettivi che ci siamo posti dentro la priorità dei rinnovi contrattuali di recupero di un rapporto di massa con i lavoratori e di ricostruzione di relazioni industriali
Non nascondiamo però a nessuno
Che se l'ipotesi del genere ci saranno c'è più diffidenza che fiducia da parte nostra e c'è comunque un problema che dobbiamo affrontare dentro e a prescindere da un'eventuale protocollo ci sono infatti da ristabilire le condizioni minime per rendere più agevole una contrattazione vera dell'orario che aiuti a non esasperare il conflitto su questo terreno che potrebbe inasprire i rinnovi contrattuali io penso in proposito ad una fiscalizzazione modulata degli oneri sociali capace di scambiare un'assurda situazione di fatto per la quale le ore di straordinario costano meno di quelle ordinarie
E più straordinario si lavora minore il costo del lavoro
Perché allora non prevede aerei magari nel piano decennale del lavoro presentato dal ministro del lavoro una fiscalizzazione strutturale
Di alcuni oneri sociali
Per i settori che nei contratti collettivi riducono la settimana lavorativa e parallelamente prevedere un aumento degli oneri sociali per le aziende che ricorrano lo straordinario
Io credo che questa debba essere una richiesta precisa che le confederazioni debbono avanzare al governo ma questi problemi contrattuali e sindacali si collocano poi in uno scenario profondamente mutato nelle forze economiche in gioco è in tumultuosa o cambiamento nelle variabili economiche essenziali
C'è un'occasione petrolifera che ripropone in termini esattamente rovesciati la situazione che abbiamo affrontato tra gli anni settanta e i primi anni ottanta
Abbiamo visto cambiare la geografia dell'industria il suo rapporto con gli altri settori abbiamo visto cambiare le fabbriche e la qualità del lavoro
Questa situazione è stata affrontata in una situazione di forte innovazione tecnologica contrattando profonde ristrutturazioni
Milioni di ore di cassa integrazione ma abbiamo anche sperimentato anche senza una sponda di legge i contratti di solidarietà così come l'utilizzo degli impianti e la flessibilità anche mentre attorno a noi ancora oggi in Europa sia essa speravano preoccupazioni per queste frontiere contrattuali così avanzate
L'abbiamo affrontato anche con una moderazione salariale che ha avuto il coraggio di riproporre la riparametrazione non sono mancati incerto gli errori i ritardi che si sono trasferiti in perdita di rappresentatività e di ruolo peli politico
Abbiamo sofferto quel periodo con una forte inflazione con tagli drastici all'occupazione e con un'accentuazione delle disuguaglianze sociali
Le imprese si sono rafforzate e consolidate dentro processi di profondo riaccorpamento settoriale
Noi abbiamo spesso inevitabilmente pagato processi di mobilità senza sbocchi contrattati le imprese riorganizzate hanno utilizzato i necessarie obbligati i processi di ristrutturazione
Ora le imprese debbono restituire in termini di minore inflazione di maggiore occupazione di maggiori opportunità di uguaglianza e benessere sociale ciò che hanno ricevuto negli ultimi anni da noi e dallo Stato
Noi dobbiamo istruire e preparare un contenzioso che nel rispetto delle ragioni di redditività delle imprese le richiami alle ragioni del Paese
Fuori dagli egoismi con le quali si sono negate all'accordo col sindacato sulla scala mobile
Ma c'è di più
Noi assistiamo a due processi di segno opposto da un lato cresce l'impresa dispersa nel territorio è frantumata in piccole dimensioni aziendali
è una categoria come quella dei tessili sa quanto è difficile ed essenziale contrattare in quelle condizioni
Ma dall'altro cresce la concentrazione produttiva e finanziaria e si ampliano fino all'informazione i campi di intervento dei grandi gruppi industriali
La figlia è coinvolta nella maniera che sappiamo in Europa e negli Stati Uniti
In processi di ridefinizione del mercato mondiale non solo per l'auto
Il caso dell'alimentazione delle telecomunicazioni indica che è in atto un processo di ridefinizione dei confini delle partecipazioni statali contrattato da nessuno
Nella Montedison si sono verificate scalate azionarie condotte con criteri rigidamente privatistici e nella informazione che si sta rivelando un settore sempre più strategico Fia concentra la carta stampata in Italia e Berlusconi concentra in media televisivi in Europa i più perfino nel settore tessile
Caratterizzato tradizionalmente da una dimensione piccola e media delle imprese si svolgono processi di profondo a concentrazione
Benetton da un lato Marzotto che dopo aver chiuso aziende a Trento e a Salerno interviene nella Bassetti e la partecipazione di Inghirami nel capitale della Cantoni e nella Montedison
In tutti questi processi
I lavoratori ma anche ai cittadini di questo Paese che pagano le tasse e vedono parte dei mezzi finanziari pubblici coinvolti in queste operazioni non hanno voce in capitolo
Non hanno possibilità di far valere le proprie opinioni e di conoscere come stanno le cose
Se come ha detto Bobbio la democrazia e integrale se è politica ma anche economica c'è un pezzo incompiuto da completare della nostra democrazia
C'è ovviamente da attivare una sapienza collettiva una diffusione delle conoscenze una preparazione dei consigli
Ma la democrazia non funziona da sola né si può vivere Sempre con movimenti che in ogni istante in ogni occasione si riappropria erano per intero di tutti i pezzi di potere la democrazia per vivere ha bisogno di regole durevoli di strumenti che garantiscano il controllo costruiti nei momenti alti come esperto di rapporti di forza più favorevoli ci sono delle pro
Sta e che noi dobbiamo riattivare
La CISL a suo tempo aveva fatto delle proposte
O lo spalma in Svezia aveva indicato una strada che passava attraversa i pacchetti azionari
Sono soluzioni forse lontane dalle nostre sensibilità ma c'è una storia nostra di consigli di gestione prima
E di consigli di fabbrica dopo è una storia recente che riguarda le riforme societarie non rotta
C'è un terreno di democrazia industriale che noi dobbiamo rivalutare superando le insufficienze
E le sottovalutazioni di ciò che in Italia e in Europa in sé in in merito si faceva
Democrazia
Economica democrazia industria capacità di partecipare e di contare da parte dei lavoratori
C'è nel nuovo
Su questo che dobbiamo riscoprire ma c'è del nuovo anche a sinistra nel nostro Paese il grande gelo seguito al quattordici febbraio nel referendum si sta lentamente soglie Napolitano intervenendo al congresso dei tessili ha parlato di segnali nuovi Craxi qui l'altro giorno ha avuto parole simili
E non è certo un caso che la sinistra converga spontaneamente nell'affermare alcune opzioni comuni
Mi riferisco alla volontà di pace all'intelligenza per lo sviluppo all'aspirazione ad una maggiore uguaglianza e giustizia sociale
Così come nell'intenzione di attutire questi lampi di guerra e di terrorismo che squarciano il cielo del Mediterraneo e che ci spaventa
Gli ultimi anni sono stati anni tribolata e a sinistra per le forzature polemiche
Ma oggi la rivisitazione profonda che il Partito comunista fa di se stesso
La ricerca esasperata ma essenziale di autonomia del Partito socialista se hanno creato numerosissimi con motivi di conflitto
Costituiscono oggi le condizioni che rendono non impossibile un riformismo che affronti pragmaticamente i problemi aperti
Un terreno comune di ricerca a sinistra seppur nel rispetto delle collocazioni differenti
Le vicende economiche negative prima e positive che si stanno affacciando richiamano un bisogno di sviluppo e di occupazione che a sua volta traina un bisogno di programmazione di sinistra
La CGIL
Non fa da sponda dama allevatrice assoluzioni
Di governo di schieramento Mana la sua autonomia e specificità
Deve costituire con le sue politiche i suoi progetti
La sua autonomia e la sua unità un punto di riferimento insostituibile essenziale per chi a sinistra vuole costruire lo sviluppo e migliorare la condizione dei lavoratori
Praticare la parola Bruno Trentin o un ordine del giorno presentato dai compagni Rebecchi Pannella Cremaschi che vi leggo
Alla Bbc del re di Brescia azienda del presidente della Confindustria
Si è verificata una gravissima rappresaglia antisindacale l'azienda ha licenziato in tronco un lavoratore con mansioni di capo squadra
Perché ha partecipato a uno sciopero di protesta contro il sovraccarico di lavoro che pesava sull'intera squadra dell'acciaieria
Questa rappresaglia fa seguito a una serie di gravi iniziative antisindacali che vengono messe in campo dalla direzione aziendale
Che sono culminate nell'invito ai lavoratori a disdettare la tessera del sindacato
Nonché a pressioni sui militanti sindacali al tentativo di imporre in fabbrica un clima danni cinquanta
Esprimiamo quindi la nostra solidarietà al lavoratore licenziato e i lavoratori della Bbc leader che oggi scioperano per ventiquattro ore per protestare contro il licenziamento
Sosteniamo la loro lotta per migliori condizioni di lavoro e per la piena affermazione dei diritti sindacali in fabbrica la presidenza fa proprio a questo ordine del giorno vi prego di votarlo
La parola ora Bruno Trentin segretario confederale della CGIL parlerà dopo Guarino
Cari compagni
Non credo proprio che questo nostro congresso
Abbia da pentirsi
Per aver avviato all'interno dalla CGIL in tutto il movimento sindacale
Una riflessione critica anche spietata
Sulla crisi di rappresentatività del sindacato
E sulla parte di responsabilità che va attribuita anche agli errori
E alle inerzie politica e culturale dei suoi gruppi dirigenti
Dalle sane provocazione contenuto nelle tesi congressuali e nella relazione del compagno la è riemerso finalmente al nostro interno un gusto della ricerca del confronto delle idee delle proposte
Che ha cancellato le contrapposizione spero ti Zante spesso artificiose
Fra correnti monolitiche
O fra organizzazioni inchiodati ad una stanca disciplina di bottega
Un dibattito che costituisce il migliore deterrente contro la ripetizione degli errori dei limiti del passato
Nelle prove che immediatamente ci attendono
Posso capire quindi
L'irritazione di quanti in altre organizzazioni sindacali e non mi riferisco certo all'intervento
Di Franco Marini Di Giorgio Benvenuto al nostro congresso respingono con stizza ogni riflessione sulla crisi di rappresentatività del sindacato
Proprio perché questa riflessione comporta
Una dolorosa messe in discussione
Delle fuoriuscite neo corporative e istituzionali mistiche che sono state tentate in questi ultimi anni
Capisco meno
L'attardarsi di alcuni compagni nostri
Nella disquisizione sul grado più o meno rilevante di caduta della nostra rappresentatività
Della funzione egemonica di questo o di quella
Stratificazione sociale
Di questo o quella politica rivendicativa
O sul venir meno della cosiddetta centralità
Della classe lavoratrice
Quello che è in gioco infatti compagni
Non è lo scaricabarile un po'misti ficcante fra le nostre responsabilità politiche quelle del padronato dei governi che fanno il loro mestiere
Ma proprio lì che fare
Le conclusioni da trarre qui ed ora dalla nostra analisi in termini di proposta univoca ed iniziative
Fra tutte le decisione questa analisi si impone e fra tutte quelle che comporta la proposta di un patto per il lavoro
Viene al primo posto la scelta niente affatto pacifica
Dell'area dell'interesse
Delle soggettività
Delle culture
Che questa organizzazione come parte di un movimento sindacale intende rappresentare
E alla quale intende vincolare
La propria lavorazione rivendicativa e la propria attività di confronto e di contrattazione
E perché riproponiamo l'obiettivo che la conquista di una nuova rappresentatività di tutto il movimento sindacale che un'organizzazione come la CGIL
La quale intende restare
Associazione libera involontaria
Assume l'unità sindacale
Come un valore e come un vincolo
Non come uno strumento da usare o da buttare a seconda delle circostanze
Chi potrebbe ci potrebbe essere infatti
Una ripresa dell'unità d'azione fra i sindacati anche senza la costruzione di una nuova solidarietà fra tutte le forze del mondo del lavoro
Così come potrebbe esserci nel nostro futuro
Una guerra fra corporazioni ma non riusciremo mai
A trasformare il Patto per il lavoro in una realtà operante senza l'unità sindacale e cioè senza la responsabilità solidale di tutte le organizzazioni sindacali nazionali
Di fronte alla classe lavoratrice nel suo insieme
E perché ci poniamo l'obiettivo inderogabile
Della ricomposizione dell'unità fra tutte le forze del lavoro attraverso un patto di solidarietà
Che intendiamo costruire con tutti i protagonisti della classe lavoratrice
A partire da un'azione paziente ed ostinata nei luoghi di lavoro nel territorio
E proprio per queste ragione che parliamo anche di Rifondazione della CGIL
Ossia di un vero e proprio impegno costituente
Che assuma come interlocutori
Non solo i lavoratori di questo o di quel gruppo sociale
Ma anche le loro espressioni associative anche quando sono diverse dal sindacato
Il loro movimento con l'intento esplicito di realizzare con queste forme di espressione organizzata rapporti originali
Di associazione o di federazione
Che assicurino in ogni caso al loro una partecipazione autonoma in termini Ippari dignità alle decisione che il nostro sindacato intende assumere anche a nome loro
Si tratti dei comitati per il lavoro
Delle associazione culturale o professionale dei tecnici dei ricercatori dei docenti universitari delle leghe dei lavoratori l'artigianato del lavorato mi ciglio dei quadri dei medici dei movimenti degli studenti
E per la riforma della scuola dei movimenti per l'ecologia dei movimenti per la liberazione della donna
L'alternativa alla quale siamo confrontati oggi infatti compagni
Non è quella fra l'addio a Cipputi ad un Cipputi di cui avremo sempre bisogno
E l'inseguimento di chissà quale soggetto sociale emergente
Ma puramente e semplicemente dell'alternativa fra la ricostruzione di un sindacato di classe sulla base di nuove prioritari vendicative
E la rassegnazione a diventare un coacervo di corporazioni in guerre fra loro seppellendo definitivamente l'impegno meridionalisti go del nostro sindacato
Ho parlato dei contratti nazionali di categoria
Trarre le conseguenze tutte le conseguenze la discussione che ha attraversato la CGIL sulla conquista di una nuova rappresentatività
Vuol dire in questo caso saper individuare verificare distendere
Gli obiettivi rivendicati prioritari capace di esprimere di volta in volta gli interessi comuni dell'universo dei lavoratori che vogliamo rappresentare
E fra loro anche dei lavoratori occupati e disoccupati del Mezzogiorno
Dei lavoratori precari
Dei giovani che tentano di entrare nel mercato del lavoro
E vuol dire ancora saper scegliere
Fra questi obiettivi e quelli che attengono invece soprattutto ad interessi particolari ed immediati di determinati limitati gruppi di lavoratori
Questo comporta a mio avviso
La capacità del movimento sindacale di porre al centro dei rinnovi contrattuali non l'aumento indifferenziato delle retribuzioni reali
Ma il controllo dei processi di ristrutturazione
L'occupazione l'organizzazione del lavoro il governo della mobilità del lavoro e la riconquista di un governo effettivo sulle retribuzioni di fatto
Voler comprimere
Come abbiamo fatto testardamente per il passato
Tutta la complessità crescente del conflitto sociale e le sue molteplici mediazioni in termini di potere di qualità di lavoro di occupazione di autorealizzazione
Di status di conoscenze di diritti di cittadinanza
Entro una pura e semplice soluzione salariale o assistenziale
Vuol dire che oggi portare alla divisione alla sconfitta anche sul terreno del governo dei salari fa e di un'assistenza che diventa in molti casi fonte di discriminazione fra i lavoratori
La ridefinizione diritti d'informazione e di controllo sulle ristrutturazione l'innovazione tecnologica
La contrattazione preventiva degli organici
Della formazione professionale
Nell'organizzazione del lavoro
Diventa uno a questo punto
Con l'adozione di una riduzione graduale all'orario di lavoro degli obiettivi paioli Tari alternativi ad altri per un contratto di lavoro
Che fissi davvero le linee guida la contrattazione decentrata sull'orario le flessibilità di prestazione la formazione la riqualificazione professionale
E la stessa dinamica delle retribuzioni aziendali la quale vario rientrato verso nuove forme di incentivazione
Quando parlo di nuove forme di incentivazione
Non penso certamente per parte mia la riesumazione sotto mentite spoglie del cottimo ma la remunerazione la professionalità
All'incentivazione alla riqualificazione del lavoro alla mobilità interna ed esterna all'incentivazione la partecipazione dei lavoratori alla programmazione flessibile della produzione
Forse queste scelte sembreranno vecchie ai rappresentanti della Confindustria che si sono dichiarati così delusi
Dalle poche novità contenute nella relazione di Luciano lama
Per loro evidentemente il fatto nuovo
Sarebbe stato rappresentato dall'accettazione da parte nostra di un altro scambio fra tregua contrattuale e l'erogazione centralizzate differita di qualche mezz'ora o di qualcun miglioramento salariale
In realtà
Nella situazione presente e soltanto sulla base di scelte discriminanti operanti sui contenuti
Della contrattazione nazionale della contrazione articolata chi è possibile per il movimento sindacale giungere unitariamente questo
Vorrei rispondere fraternamente a Franco Marini a Benvenuto
Giungere unitariamente l'avvio di un confronto con la Confindustria con le altre controparti
Che definisca come auspichiamo anche noi le nuove regole del gioco
Di un sistema di relazioni industriali una volta cioè che almeno un qualche contributo alla fissazione di queste regole del gioco con le nostre scelte rivendica attive li abbiamo dato quello che conta però accompagna al di sopra di ogni altra cosa
E il coinvolgimento diretto di tutti i soggetti che vogliamo rappresentare anche le vertenze contrattuali e la loro partecipazione effettiva la definizione di piattaforme fortemente selettivo
Incentrate sugli obiettivi dell'occupazione della politica attiva del lavoro della conquista di una nuova qualità del lavoro non ci può essere separazione
Lo hanno ripetuto tanti compagni a questa tribune tra lotta per l'occupazione e la lotta per la trasformazione del mezzogiorno e la lotta per la il contratto nazionale o il contratto aziendale di lavoro
Credo che dovremmo riflettere infatti sull'opportunità di convocare
Mi auguro unitariamente
Per la formazione delle piattaforme contrattuali vere e proprie convenzioni o conferenze nazionali aperti alla partecipazione a pieno titolo
Dei rappresentanti di tutti i gruppi professionali delle loro associazioni le rappresentanze dei cassintegrati dei comitati per il lavoro della Consulta giovanile e delle forze della cultura della ricerca che hanno scelto di dare il loro contributo alla causa del sindacato
E non solo per fare di queste convenzioni e delle loro espressioni elettive un momento democratico di elaborazione delle piattaforme rivendicativa ma anche per assumerli
Comunque strumento nuovo e fondamentale di gestione e di verifica delle varie tappe delle vertenze contrattuali come strumento di trasmissione dell'informazione a tutti i livelli di movimento
E di organizzazione delle esperienze formative di massa sempre più essenziale
Sui contenuti delle vertenze contrattuali e sulla loro traduzione in un'effettiva gestione di inefficace gestione decentrata del territorio e nell'impresa
Lo strumento delle convenzioni o delle conferenze aperti a tutte le rappresentanze delle forze di lavoro di volta in volta interessate può diventare uno dei modi con i quali anche nelle vertenze territoriali per l'occupazione
E il governo del mercato del lavoro
E nelle grandi vertenze nazionali su questioni essenziali politiche economiche il movimento sindacale riuscirà a ricostruire una sua nuova rappresentatività e nuove forme di partecipazione democratica
Sul fronte della politica economica nazionale dobbiamo misurarci in questi giorni con scadenze
Che il nostro sforzo primario di ricostruire una società operante alla base non può certo Riviere a tempi migliori
Le nuove ma non irreversibile tendenze che prevalgono oggi nei mercati delle materie prime a cominciare dal petrolio e nel corso del dollaro
Possono come costituire come si è detto più volte in questo congresso una grande occasione
E non solo un fuoco di paglia
Ma esse possono anche concorrere
Al consolidamento di rent finanziarie
Al formarsi di nuovo i profitti congiunturali non reinvestiti
Ad una redistribuzione perverso delle risorse dei redditi dei Poteri se prevarrà nelle scelte del governo la politica invocata rumorosamente dalla Confindustria
Una politica che intende
Un trasferimento incondizionato di questi vantaggi
Congiunturali sanzionare quella politica di finanziamento a piè di lista di cui parlava lo stesso presidente del Consiglio
E che sono andati anche per responsabilità del governo al finanziamento di un processo di ristrutturazione incontrollata e di una deregolamentazione selvaggia del mercato del lavoro
Noi dobbiamo proporre alla Cisl e la UIL
Raccogliendo l'invito che ci hanno fatto qui Marini è benvenuto di andare alla costruzione di vere e proprie vertenze nazionali con pochi e chiari gli obiettivi
Sulle questioni dell'occupazione dell'avvio di un nuovo tipo di sviluppo e quando parlo di pochi obiettivi gestito movimento nazionale che trova le sue articolazioni rivendicativa del territorio penso in primo luogo a tre questioni fondamentali
Penso in primo luogo al completamento della riforma fiscale
Non solo con il consolidamento della riforma dell'IRPEF ma con l'avvio di una politica di fiscalizzazione strutturare dei contributi sociali
La quale liberi progressivamente il costo del lavoro da quella tassa sui salari e sull'occupazione che rappresenta ancora oggi un sistema contributivo strettamente correlato alla massa delle retribuzioni
Penso anche all'adozione contemporanea di nuove più lette misure di prelievo fiscale dalla patrimoniale all'imposta sui titoli di Stato
Con l'obiettivo esplicito di ridurre il rendimento di questi titoli e più in generale i tassi d'interesse determinando in tal modo margini certi e stabili
Per tradurre questa riduzione dei costi per le imprese in una riduzione dei pezzi
Penso in secondo luogo alla determinazione di un piano straordinario per l'occupazione
Il quale nel quadro di un dirottamento selettivo delle risorse conseguite con la fiscalizzazione parziale dei risparmi finanziari sul petrolio
Soprattutto verso tecniche settori tecnologicamente avanzati nei quali si giocano oggi i destini una decisa politica economica europea dell'Italia e verso il settore della ricerca della formazione
Penso ad un piano che realizzi
Prima di ogni altra cosa e vorrei dire anche prima della moltiplicazione dei miliardi da destinare in direzione e l'occupazione
Il coordinamento operativo
E la gestione unificata sotto una precisa responsabilità politica del governo di tutte le leggi di spesa che incidono direttamente o indirettamente sull'occupazione
Ha cominciato la legge speciale per il Mezzogiorno dal piano per l'occupazione giovanile dai programmi di finanziamento dei contratti di formazione lavoro per andare all'attivazione del fondo di solidarietà
In secondo luogo il coordinamento operativo e la razionalizzazione di tutte le estese della pubblica amministrazione che attivino una domanda pubblica di beni e di servizi
A questi coordinamenti politici che dovremo conquistarci
Deve corrispondere la promozione in sede regionale di conferenze tripartite sull'occupazione
Nelle quali definire al di fuori di ogni lottizzazione politica o sindacale
Tutte le ricadute occupazionale di una gestione unificata della spesa pubblica
Sì è essa direttamente orientata alla creazione di posti di lavoro a termine o a tempo indeterminato sia essa destinata al finanziamento di nuova imprenditorialità
O alla promozione del settore auto gestito
In questo modo la nostra battaglia per l'occupazione per il Mezzogiorno acquista anche la dimensione di una lotta concreta per la riforma della pubblica amministrazione e non ce lo nascondiamo
Per un mutamento radicale
Degli attuali indirizzi non solo di politica economica del governo
Come lo stesso presidente del Consiglio sembrava avvertire o almeno così mi auguro nel suo intervento al nostro congresso in questo quadro
La proposta di benvenuto per la creazione del Mezzogiorno di centri unitari per la cooperazione giovanile la quindi subito accolto
Penso infine compagni alla predisposizione alla conquista di una legislazione di sostegno alla contrattazione e al controllo dei processi di ristrutturazione sia nelle imprese che nel territorio
Affinché il sindacato possa effettivamente partecipare al governo del mercato del lavoro
Nel quale il superamento di vecchie rigidità e di vecchi era garantismo anche in materia di cassa integrazione sia effettivamente accompagnato non solo da una politica dell'occupazione in essere
Ma dall'intervento dalla contrattazione collettiva
E non come lasciano intendere tuttora certe proposte di governo
Da un nuovo scambio fra contrattazione e assistenza
Fra governo
Controllato della mobilità che noi rivendichiamo ed emarginazione di nuovi strati di lavoratori e lavoratrici nel ghetto di una disoccupazione assistita
Al quale sembra destinarle certe proposte di riforma che noi abbiamo conosciuto
Parlo dell'intervento e la contrazione collettiva sulle ristrutturazioni e l'introduzione dell'innovazione tecnologica in modo da coinvolgere il sindacato e tutti i lavoratori che esso rappresenta delle politiche attive di lavoro che ne discende
Nella gestione dei programmi di formazione professionale nella determinazione di nuove forme di organizzazione del lavoro
E di umanizzazione del lavoro
Compagni la battaglia per il patto del lavoro
Per la ricostruzione della solidarietà fra tutti i soggetti del mondo del lavoro
Fra coloro ci ricordava Crozza
Che hanno bisogno di solidarietà
E coloro che sono sufficiente mente forti da poterlo offrire
Sarà una battaglia dura e lunga
Una battaglia che comincia appena con questo congresso
Si tratta di una battaglia che mette infatti in primo luogo in discussione noi stessi
E che ci richiama come lama ci ha ricordato con sobrietà e fermezza ad un'apertura critiche senza nostalgie senza torcicollo e nello stesso tempo ad un grande rigore ad un'intransigenza
Nella lotta delle idee
Non si tratta quindi dunque di attardarci in diatribe scolastico
Fra di noi
Sul ruolo storico della classe operaio di alcuni suoi comparti
Dobbiamo essere coscienti ormai che sulle prioritari vendicative che di fatto hanno prevalso negli anni passati questo è il punto la classe operaia non dirige neanche se stessa e che essa non riuscirebbe mai a costruire quel sistema di alleanze
Che sia fondata non sua affinità corporative ma su scelte politiche discriminante in ordine al tipo di sviluppo e al tipo di democrazia che vogliamo conquistare nelle fabbriche della società
Nulla è garantito in partenza dai sacri testi
Ad un'associazione volontaria come la nostra che rifiuta la pratica della coercizione o della ibernazione in una delle tante istituzioni dello Stato neo corporativo
Ma questa è anche la grande esaltante prova che ci attende che attende tutti i gruppi dirigenti del sindacato
E con loro le forze complesse della sinistra e le forze della cultura che intendono cimentarsi in questo grande e rischioso
Impegno civile
Qui si misurerà negli anni della fine di questo secolo
La possibilità che la classe operaia esprima con nuovi obiettivi e con nuove esperienze associative una sua funzione dirigente che nessuna Bibbia ha sancito una volta per sempre
Noi affronteremo questa prova compagni
Con un gruppo dirigente in parte rinnovato
Con un segretario generale
Chi ha il diritto di attendersi da tutti noi
Un grande impegno di collegialità e di solidarietà
Ma sto bene
Che il compagno Pizzinato non ci chiede
Nel rassegnazione
Nemo non ricchissimo
E lui ci ha già dimostrato anche nel corso la preparazione di questo congresso che cosa vuol dire per lui il gusto per la ricerca la lotta delle idee il confronto fra proposte
Questa è stata la grande ricchezza culturale e politica del movimento sindacale della nostra CGIL nelle sue fasi più altri
Perché i compagni permettetemi questa notazione personale
Quando vince
La passione disinteressata per la ricerca e per la proposta
Quando l'inquietudine
La Sacra inquietudine l'insoddisfazione ci spingono a cimentarsi con nuovi problemi e nuovi soluzioni
Ritorna sempre in primo piano
Assieme ai valori della lealtà e della disciplina della capacità di decisione senza i quali non esisterebbe nessun sindacato degno di questo nome
Anche un valore che non mi sembra da buttare fra i certa mi della retorica
Parlo del costume di fratellanza che ci devi unire
Ed è proprio
Questo costume
Vi Fratellanza
Quale si traduce sempre in rispetto e curiosità per il compagno che sostiene una tesi diversa la natura
E proprio questo costume che scompare nei periodi più bui organizzazione
Quando prevale invece
Il quando le cose vanno male così accade
La lotta meschina fra burocrazie
Allora
E allora che il confronto delle posizioni
Cessa di essere un confronto di idee fra uomini uniti da una volontà comune per diventare generalmente nell'immobilismo dell'organizzazione che spesso si appiattisce così sulle posizioni più conservatrici lotta personale conflitti fra poteri
E finisce con l'offuscare ogni nostra autonomia culturale e politica ed ogni autentica democrazia sindacale
Esprimendo sì come accaduto anche nella nostra storia attraverso la lente deformata e dieci anni
Di un conflitto fra correnti partitiche o fra patriottismo di organizzazione
Con questo congresso una cosa abbiamo fatto ne sono sicuro abbiamo cancellato questi pericoli incombenti e davvero da questo punto di vista abbiamo saputo voltare pagina come diceva l'anno vi auguro tutti insieme la battaglia per il piano per il Patto per il lavoro
Comincia con la battaglia per ridare trasparenza solidarietà fratellanza alla vita democratica della CGIL
La parole adesso è Aldo ardo Guerrino segretario generale della CGIL Campania ha bisogno però di fare una comunicazione al congresso dopo Guarino la parola sarà preso accompagna Ottaviano Del Turco
Però non si esauriranno i lavori di questa mattinata i delegati dovranno fermarsi ancora per un tempo breve io penso in una seduta riservata ai soli delegati
La parola ad essa Doardo Guarino
Compagne e compagni il dibattito di questi mesi ci ha permesso di individuare nel patto per il lavoro il terreno innovativo su cui lavorare per l'unità del mondo del lavoro e per riproporre a tutto il movimento sindacale al Paese la centralità della questione meridionale
Abbiamo detto in questi mesi che concentrarsi nel sud della inoccupazione giovanile l'aumento in questo decennio delle divaricazione Nord subito con il blocco dalla politica degli investimenti la mancanza di strumenti per l'occupazione il degrado civile esso chalet di Mompiano e Mezzogiorno ma tutto ciò dobbiamo sempre ricordare anche alle enormi novità che si sono costruite in molte aree del mezzogiorno e molto spesso grazie all'iniziativa unitaria di lotta dei lavoratori
Che sono stati in grado in città in territorio delle imprese ricontrattare importanti processi di innovazione tecnologica di processo
Nel rilancio dell'attività produttiva ma oggi con il congresso
E nelle prossime settimane si pongono questi di un dell'urgenza dell'iniziativa politica della CGIL
Come trasformiamo il parto la ricerca politica unitaria iniziativa politica sindacale di massa
Su quali obiettivi stiamo in grado di articolare a Massimo la nostra iniziativa in grado di cogliere tutte le pieghe da una società meridionale di intervenire nei processi economici è sociale dell'intero Mezzogiorno come siamo in grado come CGIL è unitariamente di riproporre la centralità del Mezzogiorno come opposizione dell'insieme del movimento sindacale delle forze politiche democratiche superando qui
Il divario il gatto che ci ricordava ieri Marini tra ricerca elaborazione
Pratica di iniziative di lotta e risultati da strappare degli interessi dello sviluppo del Paese
Questi tre quesiti si pongono con urgenza all'iniziativa nostra i lavoratori nel Paese nel Mezzogiorno aspetto a una dibattito congressuale dall'iniziativa la ripresa del movimento urgente
Su quali terreni quindi riempire il Patto per il lavoro costruire nuove solidarietà è il nuovo unità
Io ritengo che nel Mezzogiorno si pongono oggi con urgenza tre questioni ma si pongono nell'interesse di una ripresa complessiva dell'economia del Paese
Per superare i rischi eccezionali il divario tra il Paese il resto dell'Europa e le grandi aree di sviluppo nel mondo le questioni riguardano essenzialmente
I problemi di un nuovo processo diritti industrializzazione etti reindustrializzazione di importanti aree del Mezzogiorno nella campagna della Puglia della Sicilia
Lei industrializzare il Mezzogiorno di qualificare i settori tradizionali dell'industria meridionale
Affrontando le questioni della tecnologia della ricerca della innovazione insieme a processi innovative di diffusori con la piccola e media impresa
Significa dare un contributo rilevante alla ripresa economica nazionale
Affrontare le questioni delle qualità e delle quantità delle capacità produttive dell'intero Paese in questo in questo punto iniziativa determinante irrinunciabile rimane il ruolo delle partecipazioni statali
Una scelta politica che questo congresso deve essere in grado di fare nel PSE per il prossimo decennio quindi sconfiggendo con l'iniziativa politica nostra delle prossime settimane il piano di Prodi è del governo per i prossimi quattro anni l'iniziativa delle partecipazioni statali
Le partecipazioni statali nel Mezzogiorno e per il Mezzogiorno devono finalizzare
Importanti scelti settoriali è di ricerca dal naviglio alla telematica all'elettronica all'agroalimentare in un rapporto positivo con i grandi gruppi di imprenditoria privata
La seconda questione in quel quadro di ripresa economica nazionale è quello che chiamiamo una capacità di iniziativa per lo sviluppo del sistema economico complessivo del Mezzogiorno
Le questioni delle politiche del ritorno territoriali del risanamento dei centri urbani della politica energetica giurare ed efficiente e di qualità del sistema dei trasporti le politiche formative
Essenzialmente posto scolare
La qualità
è lo sviluppo e la diffusione dello stato sociale
Ne abbiamo bisogno su questo terreno e su questo ampio fronte di affrontare un punto irrinunciabile dell'iniziativa dalla CGIL
Che è quello dell'innalzamento delle efficienze o della qualità della produttività del sistema economico meridionale
Di come la capacità produttiva l'nuova nei vari temi per le aree di intervento nella qualità delle politiche territoriali aiuti l'innalzamento di un processo economico nazionale
Il terzo punto di intervento riguarda
Le politiche attive del lavoro
Inteso cui non solo come esigenza irrinunciabile di strumentazioni adeguate efficienti di certezza di politiche finanziarie di flussi finanziari
Ma inteso anche come un rapporto organico tra luoghi e occasioni di lavoro nuova qualità del lavoro politiche degli orari della distribuzione del lavoro nel Mezzogiorno è politica di sviluppo
Settoriali e territoriali ma anche cari compagni qui le proposte nostre in questi mesi sono articolate varie
Anche il dibattito di questi giorni ci aiuta
Come definiamo
Utilizzando io ritengo e partendo non solo la legge del Mezzogiorno ma anche dall'elemento innovativo di qualità e profondamente innovativo e la legge De Vito per l'imprenditoria e la dirla cooperazione giovanile
Come noi siamo in grado di definire partendo dai risultati di questi mesi un progetto straordinario
Di grande eccezioni in termini di qualità e di intervento numerico anche per rispondere alle condizioni di lavoro per centinaia di migliaia di giovani del Mezzogiorno le agenzie regionali la strumentazione straordinaria di un'agenzia nazionale i lavori territoriali e produttivi la formazione le politiche sostanziali e lavori socialmente utili possono essere questi la base non di un confronto teorico con il ministero del lavoro per i prossimi dieci anni ma la base per risultati immediati
Da portare rapidamente per costruire un rapporto positivo tra questo sindacato è l'insieme della forza del lavoro del Mezzogiorno
Compagne e compagni ma affrontare questi due punti significa a me pare idrocorsa un punto politico che in parte ha corso il rischio di fare snaturare dibattito congressuale di questi ultimi mesi
Io ritengo che affrontare le questioni dalla industrializzazione dello sviluppo territoriale del sistema economico meridionale e del lavoro significa che innanzitutto la Mezzogiorno bisogna lavorare per il prossimo pro per per ottenere costruire profondi un modo nei modi e nei termini processi di rinnovamento del sindacato il quesito che si pone è quello di come contrattiamo su quei terreni
E su quegli obiettivi lo sviluppo di come contrattiamo come sindacato meridionale il lavoro ai lavori
In questo in una contrattazione diffusa nel sistema delle imprese dei servizi nel terziario nel territorio cambiando il sindacato le forme di organizzazione
L'efficienza e la qualità delle politiche di Investimenti il controllo di massa è democratico sulle risorse che vengono le mezzogiorno non si può pensare ad un sindacato che nel Mezzogiorno non contratta in questo modo non si rinnova in questo modo
La questione non è tanto se contrattiamo solo nelle imprese del Nord
è casomai nel Mezzogiorno individuiamo strane alleanze generica alleanze di come anche nel Mezzogiorno in questo processo di rilancio della nostra capacità di contrattazione
Il nostro movimento articolato che è duraturo
è in grado dicevo di di legarsi di plasmare essi sulle esigenze sociali
Io rinviabili e dei lavoratori occupati è disoccupati ma anche di plasmare la riforma organizzativa in modo luogo di esser dall'organizzazione nell'impresa industriale
Del Pubblico impiego nei servizi e soprattutto cari compagni nel territorio come andiamo avanti rispetta la riforma degli anni passati con una diffusione territoriale dell'organizzazione
Che tiene dentro i processi di contrattazione e divertenti sanità territoriale lei categorie i consigli le strutture di base diffusa della CGIL dell'assise e della UIL
è lei terreno e lei sul terreno delle politica di sviluppo è in grado di costruire le alleanze con le due figure con nuovi tecnici con i giovani con le forze diffusi dalla puntura del territorio meridionale
In questo modo mi pare possiamo pensare ad un rinnovamento del sindacato meridionale
In questo abbandono a me pare superiamo un rischio profondo che è presente in questa fase di un sindacato che in alcune aree del Paese
Pensa a rilanciare la sua immagine la sua iniziativa
Concentrando giustamente per certi aspetti la iniziativa sulle condizioni di lavoro
Ma questo vale anche per il Mezzogiorno sulle politiche di innovazione è un sindacato meridionale che ai margini abbiamo già vissuto fase storica e sociale di questo tipo
Di un sindacato che in alcune aree si è rafforzato che in altre aree
è stato Vidotto ai margini dello scontro sociale e politiche abbiamo vissuto cari compagni in questi ultimi cinque anni una fase storica mai vissuta dal sindacato del nostro Paese
Le difficoltà a nord ma le difficoltà anche al sud in questi quarant'anni non abbiamo avuto fare sinistra fasi chiare lo scontro politico è sociale
Abbiamo avuto le grandi lotte Nord col sindacato in difficoltà nei processi di innovazione nel Mezzogiorno abbiamo avuto grandi lotte nel Mezzogiorno nelle fasi di difficoltà nell'impresa del Nord
In questi ultimi cinque anni ne abbiamo avuto un sindacato ai margini e sconfitto al nord come al sud
Sul Patto per il lavoro per il Patto per il lavoro ci sono tutte le condizioni dal pensare ad un processo unitario nazionale del movimento sindacale che riproponga del lavoro non sviluppo del Mezzogiorno e dell'intero Paese
Pagni prendete posto è ribadisco che alla fine della dell'intervento dal compagno Del Turco i delegati dovranno fermarsi per una sessione riservata che durerà un tempo limitato immagino
Adesso se prete posto la parola e Ottaviano Del Turco segretario generale aggiunto della CGIL
Care compagne
E cari compagni
Devo confessare che
A questo punto
Della nostra discussione congressuale pensavo che arrivassimo un po'tutti più provati
Non solo per la stanchezza che un congresso intenso come il nostro può produrre
Ma anche perché si tratta di un torneo
Oratorio che dura ormai da oltre quattro mesi
Forse non c'è niente da fare forse non c'è nessuna modifica statutaria che possano migliorare il nostro modo di organizzare i congressi sta di fatto però che questo modo di discutere alla fine logora sia la capacità di parlare che quella di ascoltare
Devo dire però che nonostante
Quattro mesi di lunga intensa di appassionata discussione congressuale
Io ho l'impressione spero che l'abbiate anche voi
Di un peso crescente della nostra discussione non solo tra i delegati gli invitati in questa sala
Ma anche fuori di qua
Sta crescendo un interesse politico attorno a questo congresso attorno alla nostra discussione
Sta crescendo anche la voglia di continuare a riflettere continuare a discutere
Io lo so compagni perché ne abbiamo parlato spesso in queste settimane
C'era il rischio
Che tutto questo interesse si concentrasse
In un fatto certamente rilevante
Come quello costituito dall'uscita di lama dal gruppo dirigente della CGIL
Credo che sia un rischio che siamo stati capaci di evitare
Grazie non solo all'impegno di tanti compagni
Devo dire che l'Ama ci ha dato una mano in questa direzione parlando come ha parlato ieri
E questa mattina
La discussione ripresa con il piglio e con il carattere che ha avuto fino ad ora
A me pare questo un buon segno
Noi siamo partiti otto mesi fa
Perché non dircelo compagni
Con grandissime preoccupazioni che non appartenevano solo al gruppo dirigente nazionale della CGIL
Con il timore
Che le ferite del passato quelle che si sono accumulate tra l'ultimo congresso è questo
Si potessero riaprire durante la discussione congressuale
Siamo partiti è vero ce lo siamo anche dei
Con la voglia di guardare avanti
Ma anche con il grande timore
Che il dibattito
Volgesse la testa all'indietro come diceva Trentin che è un po'a tutti quanti ci prendesse il torcicollo
Ed ecco invece la Cgia di questo congresso
Un'organizzazione che vede crescere il suo prestigio
Un'organizzazione che vede crescere la sua autorevolezza
Un'organizzazione che deve crescere la sua udienza politica
Un'autorevolezza e un prestigio di cui sono testimonianza certamente
Lo spazio enorme che la stampa riserva alla nostra discussione al nostro dibattito
Ma è un prestigio compagni che io vorrei sottolineare anche per questo aspetto
Noi abbiamo avuto in questo congresso
Una presenza eccezionale di ospiti di altri paesi
Mai visti tanti delegati stranieri tutti assieme al nostro congresso e così variamente rappresentativi
Di molte aree del mondo
Abbiamo ascoltato con una selezione che c'è stata dolorosa ma inevitabile
Dei contributi per nulla formali
Altri tempi quelli in cui si salutavano le lotte dei lavoratori si lasciava la tribuna quelli che hanno parlato hanno parlato un linguaggio per nulla formale
Io ho sentito di intervento io ho sentito interventi
Parlo per esempio di quello di grossisti crasi di grandissimo spessore di grandissimo rilievo politico e a me pare che il congresso abbia capito che c'era in questi compagni la voglia di dialogare di confrontarsi con noi non solo di salutarci
Cragnotti ha avuto l'onestà di riconoscere
Che è venuto a questo congresso accettato questo invito forse qualche anno fa non l'avrebbe fatto
Ma ha parlato anche di un grande interesse non solo a dirci le sue opinioni
Ma anche a capire il contributo originale che un'organizzazione come la CGIA il può dare al dibattito della sinistra europea
Per noi
Il fatto che tanti uomini
Che io considero rilevanti della storia
Della politica europea del dopoguerra
Che questi uomini abbiano sentito ha voglia di confrontarsi con noi non è solo un motivo di grande orgoglio che pure legittimo in un gruppo dirigente che aspira vere quest'udienza internazionale questi rapporti
E anche il segno di una fase nuova e di responsabilità nuove che si aprono per la CGIL
E credo che anche per questa ragione compagni non solo per il nostro dibattito interno
Che possiamo dire che si esce da questo congresso molto più uniti e molto più sicuri Dinoi
Di come ci siamo entrati
Permettetemi compagni spero che sia la sola di questo intervento
Una riflessione che rivolgo a tutti voi
Ma che mi permetterete di rivolgere anche a coloro
Che in tutti questi anni ci hanno rivolto una domanda che io spesso considerato una domanda francamente fastidiosa
Ma perché
Voi socialisti state dentro la CGIL
Perché non scegliete altre strade altre collocazioni altre compagnie
Io cari compagni vorrei che dopo questa comunque congresso questa domanda non ci venisse più rivolta
Io
Volontari
Sono stanco di invocare la storia
La cultura
L'educazione comune che mi lega a migliaia e migliaia di militanti di questa organizzazione lei mille ragioni che ci uniscono anche quando come tutti abbiamo fatto questa mattina possiamo ascoltare contributi molto originale anche molto diversi tra di loro
Mi basterà rispondere
Che dentro quest'organizzazione
Con questa discussione
Con questa domanda con questo confronto
Domande come quelle che abbiamo ascoltato in questi anni non hanno più senso
Questa CGIL compagni
E in grado di far convivere uomini forse persone
Che hanno diversi punti di riferimento politico culturale ideale
Ma è anche un'organizzazione capace diffondere queste storie in un progetto in un disegno comune che sta nelle cose che dobbiamo fare e che vogliamo fare
Ma io mi chiedo compagni sei questo senso di rinnovata fiducia che si respira in questa sala
Che sentiamo crescere dentro di noi
Nasce solo
Dalla convinzione che
Forse c'è riuscita quest'operazione di saldatura dirlo nuova grande capacità di tessere il dialogo unitario dentro la nostra organizzazione
Mi chiedo se nasce solo dalla nostra discussione questa convinzione questa crescita di consapevolezza e di fiducia
Io mi sono chiesto spesso in questi giorni
Se per caso questa consapevolezza non nasce anche dal fatto
Che cresce tra di noi
La sensazione la consapevolezza che forse la parte più dura
La parte più difficile
Della nostra crisi in via di superamento badate bene
Io non mi riferisco
Non voglio riferirmi almeno in questa parte dell'intervento
All'ottimismo che si diffonde
Nell'aria a che abbiamo ascoltato anche in questa dibattito congressuale a proposito dell'effetto che avrebbe sulle possibilità di ripresa anche dell'iniziativa sociale del sindacato
Per la caduta del prezzo del petrolio per la caduta del valore del dollaro
Penso piuttosto
Al tramonto di un periodo nel quale abbiamo sentito
Forte
L'aggressione abbiamo subito la grande offensiva della destra nel nostro
Ed in altri Paesi
Contro tutto ciò che significava progresso partecipazione controllo allargamento dei poteri negoziali del sindacato
Un'offensiva compagni che non ha risparmiato niente e nessuno né in Italia né in altri Paesi nostri simili
Un'offensiva che ha cambiato sotto i nostri occhi
La realtà dell'impresa e le regole classiche del conflitto industriale
Una offensiva compagni che ha finito per strapparci dalle mani anche quello che io ho considerato un monopolio storico
La battaglia della sinistra e che abbiamo esercitato per molti decenni
Un'offensiva che ha messo in discussione anche il valore del cambiamento come valore proprio della storia della cultura della sinistra negli ultimi anni negli ultimi dieci anni questo termine cambiamento
Distingue da sempre meno nella coscienza della gente il ruolo della sinistra e della destra nei Paesi industrializzati
La destra di questi anni difficili che abbiamo alle spalle ha cercato di dare la sua risposta al mutamento radicale che ha investito la società evoluta di tutto il mondo
è sembrata più sicura di sé
Ha saputo promuovere il cambiamento ha saputo volgere l'innovazione fino a dominare la sino a usarla contro di noi
E contemporaneamente acquista un problema che spesso sottovalutiamo nuovi
Ha saputo inviare un messaggio forte
Quasi una sorta di lusinga
Alla persona all'individuo
Ecco cari compagni due categorie
Difficili per la nostra storia e per la nostra cultura la persona l'individuo
Più proprie le categorie culturali del sindacalismo di tradizione cattolica il tema della persona la valorizzazione della personalità dell'uomo dei processi di grande trasformazione ed innovazione
Questo tema è stato colto dalla destra come l'occasione per sprigionare
Energie creative straordinaria
La valorizzazione di enorme potenzialità di iniziativa dei singoli e la sinistra non solo in Italia e compagni noi dentro questo processo
Forse abbiamo temuto più del giusto gli effetti che poteva avere sulle nostre categorie tradizionali sul nostro modo di fare politica sui nostri referenti sociali
Io credo compagni che questa ventata sta passando
Ora tocca a noi
Può toccare nuovi
Dare una risposta originale
Nascono è vero
Nuove opportunità per tanti
Ma nascono come diceva Vittorio Foa
Anche nuove ingiustizie e nuove disuguaglianze
La parola cambiamento può tornare a essere la nostra parola d'ordine se sappiamo cogliere le occasioni e ci si presenti
Per questo piacerebbe anche a me
Come ha detto già Vittorio questa mattina che Antonio Pizzinato domani mattina quando si accingerà a concludere la nostra discussione
Indicasse all'organizzazione non solo i punti sui quali occorre dire una parola definitiva in questo congresso
Ma anche la via di una ricerca che continua
Anche la voglia di continuare anche dopo il congresso
A cimentarsi con il nuovo che avanza e io so che può farlo tranquillamente perché la sua il suo modo di fare la parte che doveva fare in questa campagna congressuale indica già un metodo
Un modo di concepire la discussione il confronto anche dopo la chiusura della fase congressuale
è un'operazione difficile questa compagnia
Perché i fatti e gli avvenimenti non ci aspettano lo aspettano
Che la nostra riflessione si chiuda si compie
Noi abbiamo bisogno di farlo mentre qui abbiamo la nostra azione politica e rivendicativa
Lavorare per arricchire il nostro progetto mentre ci sforziamo di cogliere tutto ciò che cambia e che rende diverso il quadro di riferimento
Sociale del sindacato
Capire le differenze
Mi ha colpito molto questa frase di forte
Mentre ieri ci sforziamo di ricondurre tutto ha un'idea superiore di unità
Questa è una generazione di sindacalisti è cresciuta
Con questo mito con questo valore
Cogliere
Dalla nostra discussione congressuale
La voglia di protagonismo che si è sentita anche in questa figura di soggetti nuovi di tanti gruppi di tante categorie che spesso nella tradizione congressuale della CGIL abbiamo relegato ai margini della nostra discussione
Valorizzare il patrimonio di novità
Che si manifesta in settori nei quali la CGIL un tempo svolgeva solo mansioni di agitazione di propaganda compagni
Nessuno se la sente più e per fortuna che così
Di considerare la propria esperienza rivendicativa il proprio contratto di lavoro la propria vertenza piccolo o grande che sia
Un elemento secondario della vicenda sindacale sullo perché la gente che l'ha pensata che la conquistata non veste come l'iconografia tradizionale del sindacato comanda
Non si tratta compagni a me non ha mai appassionato questo dibattito di dichiarare la morte presunta di nessuno dentro questa organizzazione dentro il corpo sociale che la CGIL deve rappresentare
Ciò che emerge invece dal nostro congresso
è una voglia nuova di protagonismo diffuso dentro la nostra organizzazione che va incoraggiato e va stimolato
Penso compagni
Ad un tema che non possiamo lasciare allo stupore del Presidente del Consiglio
è venuta nostro congresso a parlarci del dibattito che si è svolto dentro la funzione pubblica al congresso di Palermo penso la grande occasione
Guardate che è un'occasione straordinaria per la storia della CGIL per un'organizzazione fatta come siamo fatti noi con la composizione sociale
Che ha caratterizzato per decenni la nostra presenza nel mondo del lavoro penso alla grande occasione che ci viene proposta sul terreno rivendicativo dall'accordo Inter compresa cimentare per tutto il settore pubblico
Ecco
Antonio un primo tema sul quale cominciare ad essere precisi quando parliamo di cambiamento far vivere la parola cambiamento come il modo concreto con cui il sindacato attrezza la sua ripresa rivendicativa
Come far funzionare la macchina statale producendo servizi efficienti ricostruendo il rapporto tra state utente mentre cerchiamo di rimotivare di riqualificare il lavoro il salario del dipendente pubblico scegliamo pure compagni
Dieci posti di lavoro
Dove sperimentare questa nostra capacità nuova
Parliamo di efficienza e di produttività nel pubblico impiego sfidiamo la pigrizia della burocrazia dei ministri che ci stanno benissimo nel modo con cui funzionano ministeri e servizi in questo Paese
Facciamolo diventare se ne siamo capaci un pezzo di quel progetto di riforma del welfare che invochiamo con un bene essenziale
Ma che si può solo un utile di cose concrete se vogliamo che la gente ci prenda sul serio e non ci segua solo per tutto il percorso che fa la finanziaria dal momento in cui il governo presenta le sue proposte al momento in cui e se sono varate dal Parlamento
Usiamo i contratti che scadono quest'anno per far sentire su tutti i terreni il cambiamento che vogliamo apportare riqualificando la nostra azione rivendicativa
Nuova grande stagione creativa
Per una politica salariale nuova per una nuova politica delle qualifiche
Io cari compagni non ci credo alla possibilità che per le categorie dell'industria si possa riproporre una stagione come quella che ci vide protagonisti del settantuno e del settantadue
Una grande battaglia per distruggere i vecchi inquadramento professionale e al centro dei contratti un nuovo sistema di classificazione provate oggi compagni dell'industria a scrivere in un contratto cento declaratorie cinquecento profili professionali e il giorno dopo vi accorgerete
Che la quantità di cambiamento che si è nel frattempo determinata non consente di rispondere con quel contratto di lavoro all'estrema varietà di figure
Di lavori di professioni nuove che si manifestano dentro la fabbrica
Ma soprattutto compagni
Evitiamo di far uscire da questo congresso l'idea di un patto per il lavoro che è stato il centro della nostra proposta congressuale che sia solo una sorta di metodo generale di appello morale
Sotto il quale si nasconde in realtà il ritorno ai vecchi arnesi del mestiere
Io ho capito poco compagni lo voglio dire con tutta la franchezza alla quale voi mi avete abituato in questi anni io ho capito poco la contrapposizione
Tra chi parla di ripresa di autorevolezza rivendicativa che arriva prima e chi invece mette l'accento sulle coordinate generali della nostra azione rivendicativo
Facciamo attenzione a come poniamo il problema
Io non credo che a nessun sindacato né in Italia né in altri Paesi
Che possa fare la sua parte nella lotta per il lavoro essendo poco autorevoli in fabbrica e non riuscendo a chiudere i contratti nazionali di lavoro
Ma attenzione anche a rovescio di questa medaglia ha come poniamo il tema
Si rischia di riaccendere soprattutto dentro le nostre organizzazioni del Mezzogiorno soprattutto fra i lavoratori del Mezzogiorno
L'idea di una nuova fregatura
Prima ci rimettiamo in sesto Tour possiamo nelle regioni dove più forte è stata la nostra capacità di iniziativa rivendicativa e poi pensiamo al resto del Paese questa compagnia una musica
Che il popolo del Mezzogiorno ha già sentito per troppi decenni perché possiamo ripeterla voi ancora una volta
Così come capisco poco
Questa strana polemica
A proposito dei livelli
Che il sindacato può usare
E quelli che non deve più assolutamente toccati
Io compagni trovo singolare
Che in un anno come il mille novecentottantasei dominato come da queste novità
Alcune delle quali le abbiamo prodotte noi
In un anno in cui non si parlerà più seggio muore dopo tanti anni di costo del lavoro e di scala mobile
In un anno in cui la bolletta petrolifera e la caduta del dollaro aprono una fase nuova della vicenda economica
Io non capisco
Chi parla di ripresa dell'iniziativa del sindacato
E pensa che occorre lasciare questo terreno
Al confronto delle forze dentro il pentapartito
Della maggioranza
Oppure dell'opposizione
E attacca sino alla porta del sindacato questo cartello
Per favore non disturbate noi stiamo ricostruendo il nostro potere contrattuale
Io vorrei chiedere a Reichlin che qui con noi che ci segue con tanta attenzione
Lo chiedo anche ai compagni del mio partito spesso quando discutiamo di queste cose e quando spesso mi sento ripetere cari compagni che in fondo una parte della tradizione più autentica
Del riformismo socialista nel sindacato sta nella tradizione tre riunioni state sindacato che deve fare il suo mestiere
Ma io vorrei chiedere al Reich lei compagni del mio partito ma la sinistra politica
Il Partito Socialista per uscire dalle cose fumose il Partito comunista
Pensano di poter giocare
Da soli questa carta
Al governo all'opposizione
Una carta importante
Oppure la sinistra sociale quella rappresentata dal mondo del lavoro che sta dentro il sindacato
Può svolgere una funzione ma è davvero ininfluente compagni per i rapporti di forza che si misurano dentro quello che sarà una cosa che farà impallidire il dibattito che c'è stato per quattro mesi sulla Finanziaria
è ininfluente il fatto che il sindacato stia dentro o fuori questa mischia
Ma davvero le indicazioni che dava lama nella relazione
Ma davvero le cose che sono state riprese dette con molta intelligenza da Lettieri da Vigevani su queste cose
Si possono
Utilmente perseguire lavorando solo nelle fabbriche o solo pensando ai contratti nazionali di lavoro
Davvero non si presenta compagni davanti a noi una grande occasione
Di tornare a essere protagonisti non imputati protagonisti non imputati
Ad un processo nel quale per anni scala mobile costo del lavoro rigidità dell'uso della forza lavoro rigidità delle norme che regolano il mercato del lavoro erano i capi di imputazione dai quali dovevamo difenderci
Non ci sono compagni differenze tra di noi
Tra chi si aspetta una sorta di Befana dal Governo e chi invece si aspetta magari nuovi iniquità nuove ingiustizie redistributivo
Mi chiedo se non dobbiamo essere noi
A porre al centro della di questa discussione sui dieci mila quindici mila venti mila miliardi
Due cose classiche queste sì che appartengono alla tradizione più autentica del sindacato nel nostro come in altri Paesi due cose quasi banali
Il lavoro da un lato
è un nuovo corso dell'intervento sociale dello Stato
La riforma del welfare
Mentre noi discutevamo compagni in questo congresso a molti di voi è sfuggito perché difficile partecipa al congresso di seguire con attenzione anche gli avvenimenti che si svolgono dentro di noi
Ma qualcuno avrà letto
I resoconti di questo convegno di Bologna al quale ha partecipato l'onorevole De Mita
Dedicato dai partiti democristiani
Di molti Paesi del mondo al tema della riforma dello stato sociale
De Mita esposto
In quel convegno una sorta di filosofia nuova
Di quella democrazia cristiana moderna che si sforza di immaginare ogni tanto
E che poi è tanto moderna da opporre il più grottesco di rifiuti a Pierre Carniti presidente sperare
In questo Paese
Niente più
De Mita dice con molta franchezza e con molta autorevolezza
Una cosa importante per la tradizione del suo partito
Niente più politica delle mance
Ma una nuova redistribuzione badate bene i compagni
Un nuovo passaggio di doveri e di potere
Dallo Stato al mercato
Alla capacitarmi generatrice all'efficienza e alla produttività del mercato
E siccome gli appare una concessione eccessiva alla tradizione di verista aggiunge che in mezzo ci va un po'di volontariato magari ci pensano quelli di Comunione e Liberazione e del Movimento Popolare
Chiedo compagni se questo non è
Un grande tema per la sinistra europea
Che sul terreno della crescita del welfare dello Stato del benessere
Ha costruito probabilmente
La parte migliore della sua storia
Il terreno su cui ha costruito una vera cultura di governo e che cosa sono stati compagni per la nostra esperienza soggettiva e collettiva uomini come Palma uomini come Krajicek cit se non tutto questo
E allora compagna affrontando questi temi scopriremo anche quanto grande sia il campo della nostra
Della nostra autonomia
Le risposte che non sapremo trovare a corso d'Italia che non saremo capaci di trovare tutti assieme
Si può stare tranquilli
Non li andremo a cercare in via del Corso o in via delle Botteghe Oscure
Patto per il lavoro
Come terreno per vincere la battaglia del molo e più consapevole uguaglianza patto per la sicurezza e la solidarietà
Per sconfiggere la Società dei due terzi come l'ha chiamata grosso
Un nuovo grande messaggio di giustizia e di progresso per la nostra gente
Solo così
Cambiamento
Vuol dire ricollegare le aspirazioni di milioni di persone alle correnti ideali della sinistra progressista solo Cozzi strappiamo di mano di nuovo
Questo terreno di qualificazione storica della sinistra al confronto e alla concorrenza che c'è avvenuta da altri settori in questi anni
Rimettere al centro il protagonismo politico di grandi masse quelle che noi rappresentiamo
E anche questo un modo di partecipare attivamente con la nostra autonomia alla ripresa del dialogo del confronto che auspichiamo tra le forze della sinistra per fare uscire la politica compagni la politica con la P maiuscola
Dal fumo degli articoli che non si capiscono dei messaggi cifrati delle veline dei comunicati ecco un terreno su cui si può rilanciare anche una nuova immagine e uno nuova capacità di udienza politica della CGIL
Ecco un bel modo secondo me di rispondere
All'appello che c'è stato rivolto ad una a non avere paura del nuovo
Ecco un modo per evitare questa fastidiosa tendenza a farci l'esame quasi giornaliero del nostro grado di autonomia
Ecco il modo di produrre cultura politica nuova mentre facciamo il nostro mestiere di sei
Io chiudo qui compagni mi scuso se ho rubato più tempo di quanto non dovessi permettetemi solo di dire quest'ultima cosa
C'è una somma di domande di interrogativi che pesano sul nuovo gruppo dirigente della CGIL
E perché non dirlo con franchezza molte domande molti interrogativi che riguardano la successione di Lanna compagna Antonio Pizzinato che si appresta ad assumerne l'eredità
Io capisco compagni la curiosità
Ma se di esame si tratta
Vorrei tranquillizzare Antonio in questo questo esame riguarda non solo lui
Ma l'insieme del gruppo dirigente della CGIL tutti noi compagni
Io avverto permettetemi di dirlo alla chiusura di questo intervento
Io avverto come una medicina tonificante
Gli effetti benefici che già si capiscono si colgono nell'aria
Del grado di unità politica di questa organizzazione
Avverto anche una cosa che spero avvertiate anche voi
In grado di solidarietà
Di amicizia di lealtà prego i compagni prego anche i giornalisti hanno fatto molte domande in questa direzione
Di tenere conto di che cosa è stato il dibattito anche questa mattina io sono stato colpito Manta
Precongressuale e congressuale della CGIL
Io non sono stato sorpreso non mi sono stupito
Delle cose che ha detto alla conclusione del suo intervento
Perché Bruno Trentin rifletteva con il suo intervento
Uno stato d'animo
Una consapevolezza che avverto essere presente nella stragrande maggioranza del congresso
Vi dico una sola cosa compagni
Fate in modo che queste condizioni ci accompagnino
E ci aiutino a fare il nostro lavoro nei prossimi mesi e nei prossimi anni
Bene io ringrazio invitati la stampa che hanno partecipato alla sessione di questa mattina che viene con chiusa per quanto riguarda il dibattito i delegati si fermeranno per una seduta riservata per ascoltare comunicazioni da parte dei presidenti delle commissioni
Intanto o delle comunicazioni
Valgono per tutti nel senso che la sessione pomeridiana riprenderà alle ore quindici e quindici
Il primo iscritto a parlare compagno Sante Moretti
I compagni della commissione politica si riuniranno alle quindici e trenta
Nel loro insieme non più suddivisi nei sottogruppi
Ancora una comunicazione di carattere strettamente tecnico ma è importante che riguarda i capi delegazione
I compagni capi delegazione sono pregate di prendere contatti con lo stand Ethel lì
Per risolvere questioni di carattere tecnico amministrativo materiale
Relative agli alberghi
Cari compagni l'altra sera guardando la televisione anzi qualche giorno fa ho visto addirittura un ministro parlare a dieci deputati
Di conseguenza mi pare che il nostro congresso invece abbia sempre almeno rispetto ai deputati
Una presenza superiore spero solo di non recare di eccessivo fastidio
E allora se la scelta
Della estensione della qualificazione dello stato sociale
Si afferma probabilmente anche la proposta del patto del lavoro avrà veramente una prospettiva vorrei dire
Che lo Stato sociale nei fatti
E nessuno la consideri una sorta di bestemmia
è il campo dove è possibile battere leader e corporative
L'individualismo e affermarono la scala di valori una più alta solidarietà senza la quale anche il Patto per il lavoro
Non può andare avanti certo quando parliamo di spesa sociale di previdenza non possiamo ignorare il deficit crescente dello Stato degli enti previdenziali ma nemmeno ci possiamo Santo Iddio dimenticare che cosa questo deficit della determinato
Ora gli aiuti all'impresa attraverso la fiscalizzazione corrono
Ha una media di otto mila miliardi all'anno
Le evasioni contributive denunciate dalle e-mail sulle dieci mila miliardi l'assistenza scaricata sulla previdenza sui venti mila miliardi
E si potrebbe continuare l'ha fatto bene l'INPS ha fatto bene Militello
A rendere pubblico
A rendere pubblici i dati che già conoscevamo quella sorta del bilancio parallelo perché per lo meno su queste questioni dovranno cominciare a parlare di meno
Per risanare il deficit pubblico pur in presenza da un lato di sprechi di disfunzioni
E dall'altro di una crescita vertiginosa dei profitti delle rendite invece in Italia si procede tagliando servizi e prestazioni sociali
E noi non ci possiamo scordare in questo congresso i sei milioni di poveri che poi è il risultato di un'indagine della Presidenza del Consiglio
Dei fatti tragici e spesso anche sordi legati ai drammi della povertà di cui sono pieni i giornali
Dell'accattonaggio dell'uso dei bambini per le strade di Roma o della gente che dorme alla stazione terminale scatole di cartone
Ha poi debbo anche ricordare
A noi tutti che in Italia ci sono pensioni di duecento ventun mila lire di trecentosettantasei mila lire che ancora c'è un sussidio di disoccupazione per i braccianti ed altro gli ottocento lire al giorno
Che non esiste una legge quadro per quanto riguarda l'assistenza e che in particolare nel Mezzogiorno sono quasi inesistenti servizi sociali elementare quali gli asini i consultori non parliamo della sanità del livello delle prestazioni tant'è che se guardate le più popolari trasmissioni televisive
In generale organizzano le sottoscrizioni per curare i tumori per mandare in America qualcuno ad operarsi
Ma poi
In mille morti sul lavoro ogni anno ci sono o non ci sono
Mille morti
Ecco
Di fronte a questi fatti con forza
I temi lo dico e non lo ripetiamo la CGIL il sindacato non è soddisfatto
Di questo stato sociale tanto attaccato
Siamo noi che vogliamo cambiare
Altri vorrebbero smantellare uno private Rizzardi perché il termine dallo scontro è questo
Ma poi smentito
Che in Italia si spende di più rispetto agli altri Paesi europei per l'assistenza la sanità la previdenza
E pur va detto che rispetto rispetto alla spesa pubblica da in dieci anni dal settantaquattro ottantaquattro la sanità è passata da un costo del sedici al tredici per cento e la previdenza dal quarantacinque al trentacinque sono aumentati invece gli interessi che lo Stato paga dal dodici al ventiquattro per cento
E nel nome del deficit abbiamo delle leggi finanziarie che operano solo tagli iniqui e odiosi certe volte
Io voglio ricordare l'aumento dei ticket sulle medicine le analisi e le ricette
Il restringimento della tutela per gli invalidi il taglio degli assegni familiari 'sta storia del primo figlio i contributi imposti ai lavoratori in cassa integrazione
A me perché non dirlo la semestralizzazione della Cap della scala mobile dei pensionati e si potrebbe continuare
Ma soprattutto è quel livello del reddito
Che è stato fissato in poco più di cinque milioni per poter godere Peter di determinate agevolazioni o prestazioni che rappresenta un'offesa
E che diventa una beffa di fronte a un fisco che non funziona
E non so
C'è rispetto a questi fatti veri già decisi in sede parlamentare come giudicare le affermazioni del presidente del Consiglio sullo Stato sociale
Senza la estensione la qualificazione dello stato sociale di cui sanità assistenza previdenza sono una parte è difficile poi capire come realizzare sostanziale il Patto per il lavoro
Perciò chiediamo e ci battiamo per riformare questo stato per correggere le storture le aberrazioni per eliminare gli sprechi
E per far ciò sappiamo che don dobbiamo solo sconfiggere cari compagni il private bello ma anche qualche privilegi contraddizione che sta a casa nostra
Io voglio solo portargli un esempio
Ma stiamo parlando della salita
è una gran massa di farmaci sono inutili che occorre un prontuario ma poi come facciamo se ci chiudono queste fabbriche con dieci mila lavoratori ed è una contraddizione
E di questo ne potrei citare tanti altri quindi affrontare fino in fondo il riordino del sistema di protezione sociale significa condurre una grande battaglia tra i lavoratori nel Paese terrei recuperare la forza aggregante della solidarietà
La storia della solidarietà è stata sempre connaturata alla natura del sindacato in Italia anche se a volte negli ultimi anni è apparsa appannata
Del resto
La solidarietà storicamente è stato il lievito delle lotte che hanno portato in avanti la dignità e la condizione del lavoratore
Non voglio qui ripetere
Quali sono le nostre proposte specifiche in materia di previdenza assistenza e sanità ma credo che alcuni punti vadano ribaditi
Dividere l'assistenza dalla previdenza
La Cantieri un assegno sociale decorosa chi non ha reddito realizzare il riordino pensionistico rilanciare la prevenzione per riqualificare la protezione sanitaria e la riforma era basata sulla prevenzione e la gratuità rendere efficienti i servizi sanitari quelli sociali
E se Militello ha ragione quando dice facciamo alcune cose poi discutiamo per un impianto nuovo di un sistema di sicurezza sociale di questi impianto e lo sanno Militello fornire tante Dinoi
Alcune di queste questioni come l'assegno sociale sono certamente dei pilastri
Voglio aggiungere che in questo dopoguerra condurre lotta abbiamo contribuito a liquidare ingiustizie discriminazioni e a costruire un sistema di protezione più eque solidaristico
Si è costruito un sistema di protezione certamente il perfetto certamente incompleto
Ma il dato vero è che le lotte hanno pagato hanno rotto una situazione hanno esteso dei diritti hanno liquidato discriminazioni ingiustizie
Questa è la verità oggi ogni male è imputato le conquiste sociali al sindacato a tutto ciò che unisce che ha in sé elementi di solidarietà idee le conquiste sociali sono sottoposto ad un attacco continuo e grave
E noi abbiamo bisogno per difenderci di organizzare lotte che sono anche Astorre se vogliamo salvaguardare il carattere pubblico e solidaristico del nostro sistema le fasce più deboli dei lavoratori e dei cittadini penso agli invalidi penso gli emarginati ciò vogliamo difendere gli standard dei servizi pubblici e sociali dai trasporti alla scuola dalla casa agli asili ai consultori familiari
Ma soprattutto se vogliamo profonde riforme
E se vogliamo profonda riforma occorrono alcune cose intanto dobbiamo sempre parlarci più chiaro che è necessaria una mobilitazione degli occupati la lotta non si può delegare ai pensionati a quanto abbiamo conquistato nel mille novecentosessantanove la riforma della pensione l'abbiamo fatto con lo sciopero generale qui tutti i lavoratori con una mobilitazione che nata dal base ha travolto anche i tentennamenti del sindacato compreso la nostra CGIL
Occorre avere più decisione del dire di no a certe cose ad esempio perché tentennare ancora spartitoria della pensione integrativa di gruppo o di categoria e d'altra parte io ho sentito parlare qui da molti compagni dirigenti dei sindacati dei prossimi rinnovi contrattuali certo fa bene l'orario di lavoro le nuove professionalità Masto discorso sull'ambiente lo vogliamo riprendere essi o no e il discorso dell'ambiente oggi si lega con tutta la situazione esterna che abbiamo e ci stiamo dibattendo e lacerando spesso su quella che è l'ecologia
Quasi che a un certo punto nell'ambito di questa storia dell'ecologia fabbrica il luogo di lavoro le nuove tecnologie non c'entrassero più ma ancora ci ha detto quindi raggiunti da altri che il contratto conquistato per la pubblica amministrazione apre prospettive nuove va bene
Ma qual è la cartina di tornasole forse di questo contratto al di là del concetto astratto della produttività eccome nei servizi noi riusciamo coerentemente
A risolvere i problemi che hanno gli utenti questa quotidianità che incontriamo di cui la gente si lamenta ultimo continuamente
Certe o so che la coperta sociale è stretta qualcuno dice corto aggiungo che è piena di strappi ma scopre ancora
Voglio dire che in fondo oggi siamo ancora in tempo perché il cardine della protezione sociale la solidarietà la gestione pubblica sono ancora cose solide
Possono essere salvati occorre però agire
E agire significa lottare e se c'è una cosa che in questo congresso mi ha lasciato un po'Cugusi è che la parola lotta si pronunci abbastanza poco
Detto questo mi si permetta per il mestiere grate ingrato che faccio
Di parlare un momento dei servizi del sindacato
Qualche parola
Oggi siamo di fronte a richieste da parte dei lavoratori di puntuali informazioni di maggior consulenza di tutela
Il patronato è uno di questi strumenti di uffici contratti e vertenze sono un altro strumento non si tratta di surrogare con i servizi la funzione del sindacato
Ma di valutare la gestione delle conquiste e di rispondere correttamente ad una quotidianità di bisogni crescente e fortemente sentiti
La domanda che si pone quali sono i servizi dovuti ai lavoratori dipendenti iscritti uno
Io credo che dobbiamo dire con estrema chiarezza che intanto sono i servizi legati alla tutela che nascono dallo status di lavoratori perché la tutela per quanto si dica è sempre di parte non la voglio chiamare di classe nel senso che contesta gli istituti che contesta il padrone che chiede dei nuovi diritti
E l'incanto per la parte previdenziale assistenziale sanitaria è uno di questi servizi ma non è solo e non basta
Ci sono tanti altri servizi che sono sentiti dai lavoratori che vanno oltre al tempo libero che sono servizi che nascono dallo status di cittadini che il sindacato beve cari compagni organizzare e che può anche far pagare l'esempio delle denunce fiscali è una ma potremmo continuare perché non affrontiamo meglio la questione della casa perché non affrontiamo di più il problema dei diritti civili e così via anche per collegarci ad una società che cambia
Altra cosa
è che ci sono dei servizi che vanno rivendica è inutile continuare a dire chi sono le file alle poste
è inutile continuare a dire ho difficoltà a livello della sanità ora la mia unità sanitaria locale debbo rivendicare
Il diritto al trapianto come il diritto che mi sia data in pochi minuti una risposta se ho bisogno di una rete visita specialistica non si può continuare il dramma chi vive in una città ad esempio come Roma sa che per una visita specialistica o per qualcosa di più quante sono lunghe le file
Queste sono le questioni e quando parliamo di queste cose ne parliamo in particolare per le aree metropolitane
La costruzione allora dei centri di servizi va fatta e va fatta in tempi brevi non si può fare il convegno delle aree metropolitane oggi
Come qualche anno fa altri ne facemmo analoghi senza giungere ad una conclusione positiva
E conclusione positiva significa costruire un efficiente sistema di servizi partendo dalle grandi città meno l'interesse finisco compagni
Ho interessa relativamente il discorso
Del sindacato dei servizi che fa la Cines del sindacato dei cittadini fatto da Luigi né mi affascina particolarmente il discorso del sindacato di popolo forse più caro al compagno Pizzinato
Voglio dire però che dietro a tutte queste questioni c'è il problema della quotidianità l'esigenza di rispondere a bisogni concreti della gente a imparare di nuovo a gestire tutte le conquiste a lottare tutti i giorni
Alla prova la compagnia cosetta approvano anzi segretaria della figlia del Veneto si prepara Guglielmo grossi
Care compagne e cari compagni
Possiamo dire che questo è l'epilogo di quattro mesi di congressi
In cui ci siamo misurati con molti problemi sul futuro del sindacato e della nostra CGIL
Devo dire che da questo punto di vista le aspettative sono molte
Almeno quante sono le risposte da dare ai problemi che ci assillano da parecchi anni a questa parte
Quello che abbiamo in questo momento è il problema di capire se da oggi tutti assieme saremo in grado di imprimere una svolta reale tale da impedire che il corso delle cose segua una sua monotona routine
Dico questo perché ad ogni congresso che di per sé si fonda sulle intenzioni di fare poi delle cose concrete
Abbiamo visto che non sempre quello che abbiamo affermato a parole si è poi concretizzato nei fatti
Il congresso dell'ottantuno e testimonianza reale delle difficoltà che si incontrano quando ci si pone il problema di cambiare e ciò perché il cambiamento passa sempre attraverso percorsi difficili
Che non si intraprendono solo facendo delle affermazioni
Ma con le volontà politiche reali di cambiare e di scegliere una strada rispetto ad un'altra
Su questo aspetto la stampa in questi giorni parla di questo congresso dandone risalto e valore
Non solo perché la CGIL si pone oggi di fronte a un bivio rispetto alle sue politiche ma anche per il fatto non secondario che il compagno lama ha lasciato con questo congresso la CGIL
Io credo che questo fatto non sia irrilevante
Rispetto alla nostra discussione non fosse altro perché il compagno lama ha personificato per anni questa CGIL
Ed ognuno di noi si è stretto sempre attorno a lui sapendo che era e resterà un punto di riferimento importante per il sindacato e per la sinistra politica del Paese
Non spetta a me dire di più molto è stato detto ieri
Ma spetta a me a ringraziarlo dell'insegnamento che ci ha dato anche in questi anni difficile
Per la nostra e per la sua organizzazione
Dicevo però che se questo è un grande problema di questo congresso che sarà degnamente risolto con l'elezione del compagno Pizzinato rimane l'altro grande problema
E quello cioè della sua finalità che non può e non credo sia quella di celebrare il solito rito
Ma di prospettare a milioni di persone una strada un percorso credibile
Per riannodare il filo della speranza e del cambiamento per il sindacato per la CGIL e per tutte le forze progressiste di sinistra di cui la CGIL si sente parte integrante
Affinché ciò possa avvenire
Dobbiamo fare una sintesi dei vari congressi che si sono svolti ai vari livelli dell'organizzazione per capire se da lì sono venuti quegli impulsi reali che dovrebbero imprimere questa svolta vera
Quello che penso è che le cose non sono andate così
Certamente si sono sentiti ragionamenti che se solo accennati qualche tempo fa avrebbero fatto scalpore ma non mi pare che complessivamente ci sia la consapevolezza che questo deve diventare realmente un congresso di svolta
Basti pensare al fatto che da un lato tutti ed a tutti i livelli
Hanno sostenuto che bisogna cambiare ed al tempo stesso centinaia di emendamenti alle tesi ripropongono ed hanno riproposto modifiche che non vanno certamente in questa direzione
è possibile che ad esempio sulla questione energetica ci sia chi pensa che le centrali nucleari possono essere solo un pericolo per la gente e non si pensi invece alla possibilità di non dipendere dall'estero
E possibile non pensare a cosa significherebbe per la nostra organizzazione fare questo tipo di scelta
Faccio solo quest'esempio per far capire che da un lato c'è stato un grosso lavoro del gruppo dirigente nazionale nella formulazione di queste tesi
Mentre c'è ancora i vari livelli chi tenta di smantellare le per introdurre vecchie logiche e vecchi percorsi che francamente col nuovo hanno poco da spartire
Per queste ragioni penso che non sia facile cambiare
E non sarà semplice la strada da percorrere assieme
Per uscire dalla crisi in cui si trova da tempo il sindacato
Per un insieme di problemi che vanno dalla sua perdita di identità della sua immagine di influenza politica di consensi che non è possibile sintetizzare come spesso si sente in questi ultimi tempi nella crisi di democrazia
Io non credo che lì e solo lì stia né i nostri problemi
Credo invece che dipendano da una crisi di idee di analisi di strategie politiche rivendica attive che sono il risultato di nostri ritardi di nostre insufficienze organizzative che abbiamo accumulato rispetto ai cambiamenti della società
Del mondo di produrre dell'economia dei nuovi assetti di potere che le innovazioni hanno introdotto e che ci hanno visto titubanti nelle risposte
Abbiamo impiegato anni per capire che il campanello ha suonato con la FIAT con la marcia dei quaranta mila
Ciò nonostante anche oggi quando parliamo di quadri di tecnici c'è sempre qualcuno che dissente
Non pensando che oggi queste figure aspettano da noi una risposta non solo in termini organizzativi ma sindacali attorno ai loro problemi che poi io credo saranno i problemi degli operai degli anni ottanta
E chi come me vive quotidianamente la realtà delle fabbriche essa che non dando risposta queste figure c'è sicuramente chi lo fa al posto loro al posto nostro e poi non potremo più recriminare su questo distacco su questa separatezza che oggi viviamo con i quadri con i tecnici
E così è stato sui temi che riguardano occupati e disoccupati
Nell'ottantuno abbiamo fatto la proposta dell'unificazione del mondo del lavoro
E dopo anni di battaglie ma in una sola direzione io credo quella degli occupati ci accorgiamo che le lacerazioni le divisioni hanno scavato un fossato molto profondo
Fra questi mondi che hanno al loro interno interessi diversi
Se così stanno le cose viene spontaneo domandarsi come mai un'organizzazione come la CGIL attenta a questi problemi non abbia saputo individuare e porre rimedi credibili
è solo per mancanza di democrazia
Oppure è un problema di scelte quelle scelte che hanno fatto sì che la CGIL per rincorrere altri obiettivi
Abbia finito per rappresentare solo una parte della classe operaia quella in fabbrica certamente toccata dalle ristrutturazioni dalle innovazioni dimenticandosi però delle scelte dell'ultimo congresso
E come si spiega
Che sempre nella logica dell'unificazione del mondo del lavoro non si sia spinto più a fondo per creare un collegamento stretto o per capire come collegare con questi movimenti che si sono creati nel nostro Paese
Quello per la pace i Verdi i giovani che stanno creando da alimentando un grosso dibattito attorno a questioni estremamente importanti
E allora compagni
Se non è possibile che la CGIL proponga congresso dopo congresso
Strategie che si modificano solo perché cambia la terminologia
Dobbiamo lavorare da oggi in poi per costruire quella solidarietà di cui si parla nelle tesi in modo tale da far diventare questo sindacato non una truppa di corporazioni all'assalto della diligenza ma un tutt'uno dentro e fuori alla fabbrica fra operai disoccupati giovani donne e tutte le forze sane del Paese che vogliono cambiare il corso delle cose
Dobbiamo quindi rilanciare la contrattazione dentro e fuori la fabbrica perché solo in questo modo recupereremo credibilità nei confronti di quei lavoratori che da anni ormai ci vedono contrattare quasi esclusivamente licenziamenti e cassa integrazione
Lavoriamo per ritrovare una nuova contrattazione che ci consenta di riaprire il negoziato sui contratti in modo tale da introdurre all'interno delle prime parti rese oggi obsolete dalle innovazioni
Contenuti che ci permettono di recuperare una nostra capacità contrattuale che non si vedono costretti a trovarci di fronte ad ipotesi o a progetti di ristrutturazione aziendale senza avere le conoscenze
Che ci servono e che sono necessarie per risolvere queste questioni non nel solito modo e cioè con espulsioni di manodopera ma che ci consentono di capire in anticipo quello che sta succedendo all'interno di queste grosse aziende
Definiamo una volta per tutte questo problema della centralizzazione non pensando che essa sia una cosa esclusivamente da demonizzare
Oggi abbiamo una possibilità più di ieri nel senso che sulla scala mobile abbiamo scelto una strada che è quella giusta
La Finanziaria varata
Dai due rami del Parlamento
Quello che ci resta da fare oggi è la battaglia sulla sua gestione
O meglio su come gestire i temi economici che poi si riflettono sulle questioni del bilancio dello Stato sulla spesa pubblica e quindi su questioni che attengono allo stato sociale
Da qui possiamo aprire una breccia per passare sul piano dell'occupazione e quindi rendere credibile la proposta del Patto per il lavoro
Mettiamo insieme tutti questi pezzi e non commettiamo l'errore passato e cioè pensare di avere certezze permanenti ed analisi valida per tutte le stagioni perché non è così e la storia ce lo insegna
Cerchiamo infine di non dividerci fra gli assertori della contrattazione e quelli dell'occupazione fra Patto per il lavoro e patto fra produttori sono percorsi che abbiamo già conosciuto e che ci porterebbero fuori strada
Decidiamo regole per la democrazia interna all'organizzazione
Questa questione mai risolta fra democrazia di organizzazione e democrazia di movimento pensando che la verità è sempre difficile da individuare in modo particolare su un tema di così grande rilevanza una cosa è certa
Ed è che questo congresso deve decidere proponendo un percorso che sia di per sé in grado di deviare rispetto ad una sempre più attente burocratizzazione del nostro lavoro
Delle nostre ripetizioni di riunioni di assemblee dove decidono in cinque per tutti
Un percorso che ci consenta di ridare fiato ai Consigli di fabbrica che sono stati messi fuori combattimento dalle innovazioni dai licenziamenti
Un'altra questione importante e sicuramente vitale per la nostra organizzazione riguarda l'unità ha ragione Ottaviano Del Turco ed io sono d'accordo con lui quando dice che l'unità non è un taxi che si prende poi ognuno va per la sua strada
Dopo il quattordici febbraio Abram abbiamo preso tutti atto che senza unità non esiste lotta e tanto meno movimento e non esiste unità Lotta e movimento se al vertice o alla base non c'è unità
Ciò nonostante credo che ancora oggi ci sia dentro la CGIL chi pensa il grande sindacato comunista
E quindi senza i socialisti come esiste chi pensa al sindacato socialista o vicino all'area socialista
è una strada questa che è meglio dimenticare
Perché può esistere solo nei sogni di nostalgici d'altri tempi proprio perché oggi più che mai abbiamo bisogno in un sindacato pluralista ed unitario
Non so francamente se questa questione dell'unità e dell'autonomia si possa risolvere una volta per tutte ma una cosa è certa
Ed è che dobbiamo adoperarci per effettuare una nostra ipotesi strategica capace di essere punto di riferimento per la sinistra e per le forze progressiste del nostro Paese
Sono convinta però che anche la sinistra debba saper fare una seria autocritica sui suoi ritardi sulla mancanza di una strategia complessiva
Tutto questo per non vedere poi scaricate responsabilità sul sindacato che invece sono di altri
Un'ultima cosa consentitemi ancora sull'Unità
Io credo che ci siano ancora alcuni problemi da definire
E ho quasi l'impressione che non sia voluta da tutti
E lo dimostrano le strumentalizzazioni fatte dalla stampa anche in questi giorni con una ricerca quasi puntigliosa
Nel mettere in evidenza tutte le differenze possibili per tracciare comunque un quadro di una CGIL divisa al suo interno da Solti quasi incolmabili
E lo si percepisce e lo si deve percepire anche da sfumature che debbono essere colte e che null'altro sono se non il tentativo di alimentare una conflittualità che giova solo a chi non vuole
A chi ha paura dell'unità della CGIL della sinistra in un progetto comune che ci rafforzi sempre di più
Tra i lavoratori e in tutto il Paese
Compagni sia giunto un messaggio del segretario generale della lega delle autonomie locali
Che sottolinea l'importanza di un lavoro comune sindacato e associazioni dei Comuni
Anche incentrato sulla urgenza della riforma del sistema delle autonomie che come voi tutti sapete costituisce un punto centrale delle riforme istituzionali
Noi ringraziamo il segretario generale il senatore Dante Stefani
E confermiamo l'impegno della CGIL a sviluppare rapporti sempre più fertili di programmazione dello sviluppo dell'economia e dei servizi in un rapporto fertile fra sindacato enti locali
Ha la parola il compagno Guglielmo grossi che parla a nome della delegazione degli emigrati della Francia del Belgio della Germania e della Svizzera
Carè compagne e compagni delegati parlo appunto a nome di una delegazione di emigrati che vivono lavoro ma la Repubblica federale tedesca in Francia e in Belgio in Svizzera
La sintesi Patto per il lavoro esprime così come si va affermando in questo dibattito la nuova strategia del sindacato
Ma tra i destinatari e protagonisti delle politiche di questa nuova strategia l'emigrazione i cinque milioni di cittadini italiani emigrati per il lavoro e la immigrazione in Italia con un milione di lavoratori
Costituiscono i soggetti che per ragioni storiche e per le loro condizioni attuale hanno forti interessi alle politiche dell'occupazione nel nostro Paese
Siamo perciò fortemente interessati alle politiche sindacali per l'occupazione in Italia
Ma anche in Europa dove risiedono due milioni e mezzo di emigrati italiani
Anche in Europa perché è come è noto i problemi dell'occupazione come quali delle trasformazioni indotte o imposte dalle razionalizzazioni e della innovazioni tecnologiche sono processi a problemi che riguardano tutti i Paesi industrializzati
E che sono aggravati dalle politiche prevalenti di attacco alle conquiste sociali
In ogni Paese come in Italia sono i soggetti più deboli che pagano i prezzi più alti con l'aggravante per le collettività emigrate delle maggiori difficoltà a difendersi e ad affermarsi
E questa la condizione di un milione di lavoratori immigrati nell'Italia che conta due milioni e mezzo di disoccupati come la condizione di quindici milioni di immigrati nell'Europa che conta diciassette milioni di disoccupati
La diffusa affermazione secondo la quale gli immigrati fanno i lavori che i lavoratori locali non sono disposti a fare è stata negli anni precedenti e in ogni Paese
Un modo superficiale e liquidatorio per sviare l'attenzione da problemi immensi della qualità e dell'organizzazione del lavoro
E più in generale per sottacere problemi di convivenza che si sono così via via sempre più aggravati
Nei Paesi europei che conoscono forti migrazioni ormai da decenni come la Repubblica federale tedesca il Belgio la Francia l'Inghilterra la stessa Svizzera
La disoccupazione ingente le profonde modifiche in corso nella struttura e nella qualità dell'occupazione
E anche l'offerta sempre più selettiva dei nuovi posti di lavoro sono fenomeni di grande dimensione che hanno fortemente accentuato la concorrenzialità nel mercato del lavoro e sul posto di lavoro
Io è stato un livellamento verso il basso delle condizioni di vita e di lavoro che ha riguardato masse di lavoratori immigrati e locali
Ma questa maggiore uguaglianza il colpo inferto i comuni interessi per la qualità e dalla quantità dell'occupazione Bonanno però prodotto risposte comuni all'attacco perdono padronale
Quando più occorreva e occorre una risposta solidale tratto tra tutti i lavoratori occupati e disoccupati immigrati e locali
Hanno prevalso prevalgono invece le campagne xenofobe tendenti a colpevolizzare gli immigrati a fomentare i risentimenti degli uni e degli altri
I temi dell'unità tra lavoratori tra popolazioni locali e immigrate vedono oggi confrontate le più importanti organizzazioni sindacali in Europa impegnati a recuperare il tempo perduto a tentare di ricostruire solidarietà che risultano oggi decisive per rispondere l'attacco padronale e per la forma affermazione delle politiche e sindacali
Così per esempio in Francia si stanno facendo esperienze positive con la campagna denominata SOS Razzismo nella Repubblica federale tedesca i sindacati hanno promosso un movimento analogo
In Svizzera i sindacati stanno organizzando campagne contro la xenofobia in collaborazione con le organizzazioni degli emigrati
Un ruolo importante lo svolgono in questo contesto le strutture della CGIL in Svizzera l'Inca lecca
Lei caro l'ente di formazione del nostro sindacato che opera in Svizzera da sedici anni ha stipulato una convenzione con l'unione sindacale svizzera che consente uno scambio una collaborazione
Molto fruttuosi nella formazione dei nostri emigrati e anche nella formazione sindacale
L'importanza di questa convenzione del resto è stata sottolineata anche da Victor Mosè dall'Unione sindacale svizzera nel suo messaggio di saluto qui al congresso
Queste nostre strutture oltre a costituire strumenti preziosi di servizio di promozione delle nostre collettività emigrate svolgono un'importante funzione di collegamento tra il nostro sindacato la CGIL e i sindacati dei paesi nei quali operano e proprio perché sono strumenti operativi e radicati tra le nostre collettività emigrate link e lecca e la costituenda fondazione FLI della Repubblica federale tedesca
Contribuiscono e possono sempre più contribuire a dare contenuto e a collegare al vivo dei problemi i rapporti sindacali bilaterali che non risultano sempre essere facili e ad andare al di là quindi delle formalità
Lecca applica così come le sezioni CGIL del personale scolastico consolare all'estero
Operano in alcuni Paesi europei grazie a un impegno è una sensibilità che la CGIL ha espresso concretamente fin dall'inizio degli anni settanta verso l'emigrazione
Ma i bisogni e le potenzialità dell'iniziativa di queste strutture richiedono ulteriori impegni o per il loro rafforzamento il coordinamento e il collegamento con gli organi nazionali della CGIL
Il potenziamento delle iniziative
Sindacali e formative in emigrazione deve anche essere garantito e sostenuto dal mantenimento degli impegni governativi mentre invece il sesso succede il contrario
Quello che già è stato fatto e che ancora in modo più deciso e in modo più deciso si può fare a favore dell'emigrazione significa anche migliorare le possibilità di rapporto e di azioni concrete con i movimenti sindacali europei i quali oggi sono alla ricerca di un impegno comune sui problemi del mercato del lavoro e dell'unità tra lavoratori locali immigrati
In Svizzera dove l'emigrazione tradizionalmente ben organizzata si vanno facendo importanti esperienze di collaborazione di lavoro comune
La federazione delle Colonie libere italiana la più importante organizzazione unitaria e l'immigrazione
Insieme all'Associazione degli emigrati spagnoli la teste hanno lanciato una petizione degli emigrati a sostegno dell'iniziativa popolare dell'Unione sindacale svizzera per la riduzione dell'orario di lavoro
In mancanza del diritto di voto quindi quaranta mila immigrati di diverse nazionalità hanno così manifestato la solidarietà ai lavoratori locali in lotta in un confronto elettorale per la riduzione di orario di lavoro
Le due centrali sindacali svizzere quella socialista e quella cristiana hanno tenuto lo scorso anno la Conferenza nazionale
Un fatto unitario senza precedenti dalla storia di questi due sindacati sul tema svizzeri emigrati sul posto di lavoro
Con l'intento di dare inizio alla campagna diffusa contro la xenofobia per il dialogo e il confronto la comprensione reciproca dalla comunanza degli interessi del lavoro e per la solidarietà
La parità di trattamento di diritto l'acquisizione dei diritti politici delle popolazioni immigrate
Sono questioni che vanno assumendo sempre maggiore rilevanza del carattere d'urgenza nei Paesi europei sono in gioco grandi problemi di convivenza che tendono ad aggravarsi con l'arrivo delle nuove immigrazioni
In Italia non si può più continuare a ritenere che la xenofobia e razzismo sono problemi che esistono solo al nord delle Alpi negli ultimi quindici anni la presenza degli immigrati in Italia è aumentato in modo molto consistente
Le loro condizioni di vita e di lavoro non sono certo state migliori di quelle che hanno conosciuto milioni di cittadini italiani emigrati in Europa
Lasciateci dire compagni delegati che non gli emigrati italiani siamo molto sconcertati per il grande ritardo e per il modo in cui in Italia i problemi degli immigrati sono divenuti tema di dibattito e si vanno finalmente affrontando e accaduto in modo generalizzato solo il in seguito agli eventi terroristici dell'Achille lauro e di Fiumicino
E a livello istituzionale e le motivazioni più immediate di questo interessamento dall'immigrazione sono state dettate dall'esigenza di indagare di sorvegliare eventualmente di espellere tra le centinaia di migliaia di uomini dai tratti somatici mediorientali
Il problema di un milioni di immigrati in Italia è stato affrontato in primo luogo in definitiva con proposte e iniziative di ordine pubblico
E lo stesso trattamento che hanno subito nei decenni passati milioni di nostri emigrati tra ripetuto clamore e la condanna della stampa Drops
Attivare a batterci per i nostri diritti in quei Paesi e a pretendere l'applicazione delle direttive della Comunità europea in tema di migrazioni di scolarità di partecipazione dei diritti politici di tutela e di convivenza quando lo stesso nostro Paese non attua nessuna delle direttive che ha concorso a determinare la vita parlamentare europea
Il problema delle immigrazioni in particolare delle nuove immigrazioni è molto serio di dimensioni crescenti
Le iniquità e le contraddizioni del rapporto nord-sud producono oggi ondate sempre più consistenti di emigrazione dal Terzo Mondo che premono alle frontiere dei Paesi europei per sfuggire ai regimi repressivi ma anche per sfuggire alla miseria e la fame
Non si tratta di essere caritatevoli verso la povertà di quelle popolazioni migranti e nemmeno di limitarsi a manifestare sincera solidarietà ci sono responsabilità precise nelle politiche dei Paesi industrializzati
L'aspirazione al benessere di queste nuove immigrazioni mette in discussione le politiche sulle quali questo benessere viene realizzato in particolare le politiche degli scambi iniqui le politiche degli armamenti del commercio delle armi le finalità degli investimenti e anche degli aiuti al Terzo Mondo
La costruzione di una politica dell'immigrazione dell'emigrazione in campo nazionale e internazionale
Deve saper cogliere positivamente i grandi cambiamenti nelle strutture democratiche produrre nuove aperture dei modi per la convivenza deve rispondere alle in palle in The necessità di cambiamento
Nella divisione internazionale del lavoro deve produrre risposte equilibrate sul piano legislativo e istituzionale in campo nazionale ed europeo
Le stesse politiche sindacali sul piano internazionale devono produrre più cooperazione con i Paesi del Terzo Mondo più azione politica nel movimento sindacale europeo
Ecco perché occorre lavorare subito e seriamente alla costruzione di società multiculturali in Europa nelle quali siano garantite le libertà di circolazione il rispetto delle culture delle etnie e nelle quali tutti i cittadini abbiano gli stessi diritti e possono affermare i loro interessi tramite la partecipazione attiva alla vittima dalla vita politica sindacale e sociale
Care compagne e compagni delegati noi delegazioni di emigrati ed immigrati esprimiamo apprezzamento per il modo in cui siamo stati coinvolti con l'Assemblea preparatorie al congresso di questa CGIL cui ci sentiamo anche noi di appartenere
E vogliamo esprimere viva soddisfazione interessa e per avere trovato nei documenti congressuali una tesi sull'immigrazione e l'immigrazione che abbiamo discussa e che abbiamo proposto di emendare ma se oggi siamo ancora tra gli invitati vogliamo sperare a lavorare affinché gli immigrati siedano a pieno titolo nelle prossime assise congressuali tra i delegati della CGIL
Consentiti sì anche compagne e compagni di esprimermi fraternamente alcune perplessità
Il documento Patto per il lavoro
Noi lo consideriamo un fatto di grande rilevanza per il sindacato per il Paese per le scelte politiche che la CGIL sta compiendo
Ma tra i soggetti che devono essere protagonisti del Patto per il lavoro e in quel mercato del lavoro che si vuole riformare unificare non c'è un solo riferimento all'immigrazione all'emigrazione del documento generale
E negli interventi dei delegati così ricchi complessi articolati gli unici soggetti che vengono dimenticati sono gli immigrati e gli emigrati
L'immigrazione era l'attivamente giovane in Italia ma pure problemi di dimensione qualitativa e qual è e quantitativa tale da dove da dovere essere considerata soggetto a pieno titolo
L'emigrazione eppure è una questione nazionale di primaria importanza è già da diversi decenni crediamo perciò che l'immigrazione e l'emigrazione debbono essere considerati soggetti al pari degli altri nel patto per il lavoro
Gli immigrati non sono solo da tutelare sono lavoratori da conquistare la partecipazione alla vita alle lotte sindacali
La loro emarginazione ne farebbe solo degli antagonisti dei concorrenti sul mercato del lavoro vincerebbero le campagne xenofobe alla loro colpevolizzazione campagne che sono già iniziate anche in Italia
Se le solidarietà si impediscono o si rompono
Ciò non può essere considerato solo opera Malefica del patronato dei movimenti xenofobi molto dipende da voi stessi tutti quanti da quello che riusciamo a costruire insieme come lavoratori locali e come lavoratori immigrati quindi la migrazione italiana e spostata all'altro una forte mobilità oggi in Europa e alle pressioni per il rimpatrio può e deve avere un ruolo di grande potenzialità nelle politiche del Patto per il lavoro
è stata annunciata la seconda conferenza nazionale dell'emigrazione che il governo si è impegnato a tenere tra un anno
Un appuntamento di grande significato politico che il movimento sindacale le sinistre devono rivendicare perseguire con forza occorre muoversi fin da ora è un'occasione anche di iniziativa unitaria con gli altri sindacati
Perché l'emigrazione per la sua rilevanza di questione nazionale e per l'importanza che deve e può avere nella politica internazionale costituisce un terreno di impegno unitario
Per il sindacato
Questa conferenza nazionale dell'emigrazione può essere una grande occasione nel quadro della nuova strategia del Patto per il lavoro
Il sindacato può dare un contributo di grande importanza alle scelte che il governo le istituzioni e le forze politiche le rappresentanze dell'emigrazione andranno a compiere in quella Conferenza nazionale
In questa direzione e indispensabile conquistare l'obiettivo della istituzione del Consiglio generale degli italiani all'estero un organo nazionale cui parteciperanno governo forze politiche sociali ed emigrati
E che potrà coordinare politiche nazionali dell'emigrazione e dello sviluppo
Va infine sviluppata l'iniziativa per la definizione del provvedimento istitutivo del rapporto tra lo Stato le regioni per quanto riguarda le competenze e le politiche
Del del dell'emigrazione e lo svolgimento delle lezioni di comitati consolari dell'emigrazione
E questa l'occasione sono questi gli strumenti da tanto tempo rivendicati per un coordinamento effettivo ed impegnato dalle politica governativa dell'emigrazione
E per il raccordo tra queste e le politiche regionali per l'occupazione e lo sviluppo noi chiediamo alla CGIL di preparare sia svolgerà un ruolo di primo piano
Di impegnare sia da fermare le politiche del Patto per il lavoro nella determinazione delle scelte del governo e delle regioni
Perciò occorre andare ad un potenziamento delle strutture centrali e regionali e ad un accresciuto impegno di presenza di coordinamento dell'azione sindacale attiva ai livelli nazionale regionale
Compagne e compagni delegati concludo
In questa prospettiva noi lavoriamo confidando in un impegno rinnovato dalla CGIL e del sindacato italiano sui temi dell'immigrazione e dell'immigrazione per ricostruire anche per questa via un profilo alto della politica contrattuale ed arricchire di nuove forze e di nuove proposte la scelta strategica dal Patto per il lavoro
Noi ringraziamo il compagno grossi Anselmi che a nome della delegazione degli immigrati ha portato il suo contributo al congresso
Io credo che i problemi sollevati dal proprio dal compagno grossi sono molto importanti non solo per quello che riguarda gli emigrati all'estero
Ma per quello che riguarda l'emigrazione di stranieri nel nostro Paese
E impegna tutti noi nell'azione per il Patto per il lavoro a preoccuparsi maggiormente e in modo assai migliori dei problemi che lui ha posto la vogliamo anche assicurare che noi saremo di tutti per migliorare i nostri rapporto con gli emigrati all'estero oltre che con i lavoratori che sono nel nostro Paese
Ha ora la parola il compagno padovana segretario regionale del Friuli Venezia Giulia
Care compagne e cari compagni
Dobbiamo uscire da questo dibattito congressuale
Con una CGIL che ha fatto un salto sia nelle politiche che nei comportamenti necessari
Affinché il sindacato ridiventi una forza decisiva sociale e politica su cui possono contare milioni di lavoratori il Paese
La proposta di patto per il lavoro
Che noi proponiamo
Viene a situarsi dentro una società un sistema produttivo
Le nuove forze di lavoro che sono profondamente cambiati rispetto agli anni sessanta e settanta
La perdita di rappresentatività del sindacato
Ed è la sua forza organizzativa tra gli attivi
Non è il solo prodotto il risultato della ristrutturazione della grande industria e in generale dell'industria sindacalizzata
E stava piuttosto ricercata nella incapacità di seguire le trasformazioni dell'intero apparato produttivo e dei servizi
In questi ultimi dieci anni sono sorte in Italia si parla quattro milioni di piccole e piccolissime imprese nei campi dell'industria dei servizi e della ricerca
Lei cita il territorio sono sono stati interessati da profonde trasformazioni
L'impresa
Incorporando la nuova rivoluzione tecnologica di informatica ha imposto ai diversi livelli profondi e rapidi cambiamenti
Ma dietro tutto ciò già oggi
Ci sono milioni di operai di tecnici di ricercatori ed i dirigenti il prodotto in sostanza della rivoluzione informatica e della ristrutturazione capitalistica
Una nuova generazione di lavoratori risultato del cambiamento e già oggi un concreto rilevante dato di fatto ma anche l'industria sindacalizzata non è più la stessa la riorganizzazione e le nuove tecnologie hanno ridotto il peso degli operai di linea degli operai addetti alla produzione
Anche qui il peso organizzativo e politico del sindacato tra i tecnici e i quadri è irrilevante
Da qui allora parte l'esigenza di voltare pagina e non si tratta compagni e compagne a mio avviso tanto di discutere sul termine relativo la perdita di centralità della classe operaia
Infatti negli anni Cinquanta
Quando perse lo di centralità agli operai professionalizzati la discussione in CGIL sia fatta sull'operaio massa e non su quello di mestiere
La questione importante
Da discutere riguarda invece la necessità di capire che una cultura sindacale legata agli aumenti uguali per tutti all'appiattimento retributivo che non valorizza la professionalità non è in grado di rispondere ad un mondo del lavoro che invece sempre di più chiede risposte negate a riconoscimento della professionalità
Una professionalità legata alla riorganizzazione e alla nuova realtà della nuova realtà produttiva per un salario che riconosca la nuova qualità del lavoro
Ciò vale anche per gli operai dell'industria diffusa e per gli addetti al nuovo terziario
Assumere come CGIL questa svolta rinnovare la nostra cultura ai nostro modo di essere
E di ragionare non significa gettare alle ortiche quello che di importante abbiamo fatto in questi anni di duro scontro sociale e politico con il patronato di governo se oggi siamo in grado di guardare al Paese che cambia anche perché le grandi battaglie
Per impedire che la ristrutturazione si traducesse in un incontrollato attacco all'occupazione e ha la base produttiva non sono state una sconfitta per il movimento dei lavoratori
Non possiamo dimenticare che anche così che noi abbiamo impedito il taglio indiscriminato di settori quali la siderurgia e la cantieristica
Nel complesso però lo scontro sulla riorganizzazione
Della maggiore impresa è stato da noi ha assunto come grande fatto sociale questo è il dato di merito è il nostro limite delle lotte che abbiamo condotto in questi anni
Un limite che ci ha impedito di vedere il nuovo che ci sia via via ritratti dentro le nostre contraddizioni via via sempre più laceranti lei in fasi con la quale anche nella discussione congressuali
Si è posto l'accento sui temi burberi della democrazia sindacale del rapporto base e vertice e dell'azione intrapresa azione sono la diretta conseguenza dei limiti precedenti
Dal congresso noi dobbiamo loro uscire in avanti e cioè porre l'organizzazione davanti alle nuove spinte
La prima delle quali resta per la CGIL riconquistare il potere del di contrattazione in generale ma io credo a partire dalla grande impresa
Con con nuove scelte di carattere contrattuale
Dobbiamo darci obiettivi che consentano di conseguire due obiettivi il primo il governo dei processi di cambiamento ed elasticità
Secondo ottenere risultati nel campo del salario della professionalità
Dell'orario attraverso il quale riproporre e recuperare un consenso dei diversi strati dei lavoratori dell'azienda agli obiettivi della contrattazione collettiva
Credo che tale impostazione deve opporsi con forza da subito anche nell'impresa pubblica nell'ambito della contrattazione sulla riorganizzazione dei vari settori
Non può esserci un prima e un dopo la sfida che riguarda la fabbrica le tecnologie l'assetto organizzativo le tecnologie di processo non sono un'altra cosa dalle commesse
Che abbiamo ottenuto con le lotte di questi anni
Dobbiamo anzi la gare le nuove possibilità di lavoro per fare dell'impresa pubblica per far fare all'impresa pubblica
Un salto necessario a collocare la dentro i grandi processi di innovazione che hanno interessato in questi anni soprattutto la grande impresa privato
Ma la sfida della riorganizzazione ed all'innovazione trascina e si integra con i cambiamenti del territorio ed è lecita
Voglio citare tra questi fatti quello che riguarda una nostra città la città di Trieste
Quando noi parliamo ingenerare di Trieste abbiamo subito come referenti la crisi dal porto il depauperamento della base industriale
Le chiusure campanelli Istica della vecchia borghesia nazionalista e anti slava
Della Trieste polo della ricerca dell'informatica degli studi linguistici di cui si parlava estero noi discutiamo poco
Eppure sono migliaia gli scienziati gli ingegneri i laureati che ogni anno arrivano e partono da quella città ora sarà anche collocata a Trieste la macchina di luce di sincrotrone
è un'occasione per la ricerca nel campo dei nuovi materiali e quindi un'occasione che può favorire la base industriale dell'intero Paese
Abbiamo tentato solo di recente
Di organizzare in questi settori nei settori della ricerca il sindacato ricerca della CGIL e abbiamo scoperto che le porte sono aperte che ci sono grandi possibilità
Anche in questo ambito da parte della nostra organizzazione le trasformazioni presenti nelle regioni nei territori possono diventare da subito nuove sedi della contrattazione portualità infrastrutture ampi ambiente
Risanamento urbano ricerca assetto dell'artigianato nuovi servizi dal terziario sono già le battaglie che dobbiamo fare oggi
è quindi giusto aver posto tra il come CGIL tra i livelli dalla contrattazione quella che riguarda il territorio tutto ciò richiede una CGIL
Strutturata al suo interno in maniera molto diversa da quella che oggi abbiamo abbiamo la necessità di una CGIL che favorisca essi la ripresa dalla contrattazione articolata e territoriale ma contemporaneamente abbiamo bisogno di una CGIL che sappia dirigerà unitariamente una nuova sintesi delle nostre scelte e delle priorità che dobbiamo darci questo è quello che noi ci aspettiamo
Dalla CGIL che si è rinnovata da questo congresso
Si aprono per la contrattazione
Come dicevo nuovi spazi ma ciò esige sì a metodi nuovi di direzione sia una struttura capace essa stessa di avere in sé la nuova cultura del cambiamento ed è la stessa professionalità nuova che deve avere il dirigente sindacale
Non possiamo più svolgere sorvolare sulla burocratizzazione dagli apparati sulla loro pletoricità sulla pigrizia intellettuale di molte di noi
Il sindacato che guarda ai giovani ai disoccupati
Il sindacato dei servizi per i lavoratori il sindacato che coinvolge di più le compagne nella direzione passa per una capacità di intervenire nel modo di pensare di lavorare delle nostre strutture in altre parole abbiamo la necessità di rinnovare la macchina CGIL profondamente
Mi preme per l'ultimo sollevare
Un altro problema
Problema sollevato da altri compagni
Che è questi
Il riferimento è la collocazione rispetto al Paese alla Società della CGIL
Il compagno lama nella sua relazione ci diceva che la maggioranza degli iscritti alla CGIL non ha nessuna tessera di partito
Ciò significa che noi organizziamo lavoratori e lavoratrici di diverso credo politico e religioso
Non sono quindi del parere che la CGIL si caratterizzi come sindacato della sinistra politica
è necessario al contrario che si accentui nella CGIL la natura pluralista
Come sindacato schierato tra le forze progressiste in quanto tali cioè di un arco di forze che va oltre la sinistra politica per interessare le grandi masse che orienta oggi il monto cattolico e quello laico tradizionale è il modo questo per rafforzare la nostra autonomia e per realizzare un rinnovato consenso tra i lavoratori
Dentro questi problemi di pluralismo di democrazia di rapporto con la complessità del Paese si pone la questione della tutela delle minoranze
A partire nel nostro caso dalla minoranza slovena presente nelle province di Trieste di Gorizia e di Udine
Credo che chiediamo che il Parlamento della Repubblica approvi finalmente la legge di tutela globale delle minori della minoranza nazionale slovena
Che chiede a questa tutela con compostezza ed è forse per questo che non riesce a realizzarlo
Il riconoscimento della specificità di questo problema da parte di tutta la CGIL significa valorizzare ed essere attenti ad una questione che è decisiva per salvaguardare
Per la salvaguardia di agli equilibri sui quali si regge la convivenza interna dell'Italia
è il suo saper portare avanti una politica di pace di distensione di uguaglianza a livello internazionale tra tutti i popoli
La parola ora il compagno Todaro al segretario generale della CGIL che ha LaBrie a dopo parlerà la rappresentante del rappresentante del sindacato delle Filippine
La parola inoltre
Il congresso sia avvio alle conclusioni
Si pone il problema di definire le scelte del Congresso spesso
Il patto per il lavoro va assunto come linea strategica
Che già fin da ora da questi giorni uscire ricco di contenuti di merito
Ma esso devo diventare determinare le scelte e i comportamenti della CGIL nei prossimi mesi nei prossimi anni
La politica economica
Le politiche del lavoro la riforma dello Stato sociale
Le politiche di sviluppo del Mezzogiorno le politiche contrattuali nuove coerenti
Mi sembra uno gli strumenti che possono e devono dare forme e contenuti a questa strategia
In coerenza con questa impostazione mi sembra di grande importanza e attualità
Uscire dal Congresso con una proposta di politica economica
è una iniziativa generale sul governo ovviamente
Dopo il confronto con CISL e UIL
Lei favorevoli tendenze generali in atto l'occasione irripetibile offerta dal risparmio energetico
Un'occasione una tantum o credo
La possibile l'accelerazione della discesa del tasso d'inflazione
Le mutate ragioni di scambio come si è detto offrono la possibilità
Anche questa probabilmente irripetibile di forzare oggi una svolta della politica economica del governo
Nella direzione non di una semplice fase di ripresa economica di crescita come si dice
Ma della riproposizione di una linea di sviluppo produttivo e sociale del Paese
Questa è una questione di oggi e di questo congresso
La questione posta sul tavolo dei partiti e del Governo
Essa rappresenta un appuntamento che la CGIL e la sinistra
Del nostro Paese non possono mancare
Il rischio è quello di spianare la strada un disegno politica e sociale forse non molto esplicito ma che trova la sua forza nerastre sempre più evidente però della linea del Lingotto e del neo centrismo democristiano
Il disegno al Complesso
Ma rischia in mancanza di una iniziativa del sindacato e ripeto della sinistra nel suo complesso del nostro paese di trovare prima o poi una base di consenso nel Paese
è un disegno che punta ad una fase di crescita pura e semplice da quello che si può capire
Certo è importante e utile ma sicuramente priva di significativi risvolti occupazionali e di sviluppo
Con l'assorbimento magari delle risorse dell'occasione che si presenta con il risultato questo certo da come vanno le cose
Di maggiore di una crescita più rapida della produttività e dei profitti
Cose certo che non vogliamo demonizzare
Esso punta anche mi sembra e molto chiaramente alla mercati zonazione dello stato sociale
E visto che non esiste l'ipotesi dello stato sociale liberista
Porta Po potrebbe portare di fatto a ricostruire alcuni dei servizi e per i ceti più ambienti
E quello che è ancora di più mi preoccupa e che in questo disegno c'è anche quello di mantenere nelle aree più arretrate del Mezzogiorno
Un mercato di consumo rilanciando sì il rinnovo dei flussi straordinari e aggiuntivi ma nella logiche rogatoria assistenziale del sistema di potere meridionale
Occorre bloccare questo disegno compagni
Dubito che ciò possa essere possibile attraverso un patto dei produttori
Anche per la semplice ragione che sono diminuite
Le possibilità di scambio
Occorre oggi e non domani un disegno riformista della sinistra
Una forte linea d'iniziativa del sindacato sulla politica economica e quindi sul governo
Nel merito molte proposte sono state fatte in particolare dai compagni Vigevani Lettieri trentini
La nostra proposta deve affrontare come questione di fondo non più rinviabile la riforma dello Stato dell'efficienza della pubblica amministrazione del suo ammodernamento
La riforma dello Stato sociale
Questa non possiamo rinviarla non possiamo aspettare per riproporla la nuova finanziaria
Sarà troppo tarda a quel punto occorre oggi articolare una proposta
Di riforma capace di coniugare la linea di nuova solidarietà che vogliamo ricostruire
Con la necessaria efficienza e riqualificazione dei servizi dei servizi collettivi e particolare
Coniugando anche la copertura di nuovi bisogni e quindi di nuovi servizi
Certo con i vincoli della spesa ma anche con i problemi dell'occupazione
Formulando ed esprimendo anche ipotesi di gestioni nuove autogestite che possono aprire spazi importante in questo senso
Mi sembra la questione della scuola per il valore strategico che assume la scuola pubblica scossa finalmente dal lungo letargo
Dal movimento dei ragazzi dell'ottantacinque
Non deve solo prolungare il tempo di scuola come si dice
Ma allargare qualificare le sue prestazioni
Sperimentare maggiore autonomia di scelte di gestione
E al centro di questa proposta deve esserci
L'ipotesi di un piano di occupazione nel Mezzogiorno di occupazione giovanile
Che deve avere un collegamento
Con una linea di scelte strategiche di sviluppo del Mezzogiorno di sviluppo programmato perché non basta oggi rinnovare i flussi di finanziamento verso il Mezzogiorno
Ci sono alcuni elementi di analisi che non vengono molto avanti
O che si danno per scontati
Riguardano il rapporto innovazione tecnologica mezzogiorno le tendenze demografiche in atto
La qualità della disoccupazione giovanile meridionale
C'è una qualità della disoccupazione sia detto in questi anni di quello industriale in questo c'era una verità
Ma non si è ancora molto approfondito la qualità della disoccupazione giovanile femminile intellettuale meridionale
L'impossibilità di accesso al lavoro
La mancanza di prospettive al trenta trentacinque anni la paura del futuro
Già mostrano paura del futuro i ragazzi dell'ottantacinque immaginiamo a trentacinque anni che significa
A questa disoccupazione intellettuale
Femminile oggi si aggiunge nel Mezzogiorno una nuova disoccupazione di tipo tradizionale
Proveniente dal blocco dell'abusivismo edilizio
Blocco giusto e necessario personalmente non ho nessuna tenerezza verso questo movimento
Che molto spesso è guidato
Da chi ha praticato il sacco del territorio in questi anni
Ma questo risvolto di appesantire il mercato del lavoro con una nuova ondata di manodopera tradizionale a cui oggi bisogna dare una risposta
Si ripropone cioè perfetto dei processi in atto tecnologici e demografici una nuova e per molti versi più drammatica questione meridionale perché cresce deferenti Ale produttivo tra nord e sud tu e aumenta la differenza complessiva si concentra la disoccupazione
Ponendo problemi seri sul piano sociale e democratico per il Paese aprendo spazi anche
Ai fenomeni mafiosi
Crediamo compagni si sia pensabile affrontare
Questa questione
Con una semplice sia pure un'ulteriore fase di crescita dell'economia
Pensiamo a be'meramente sia ipotizzabile ormai una nuova fase di decentramento industriale magari a processo avanzato
E che i tassi di crescita sarebbero necessari per dare una risposta per questa via
Queste ipotesi oggi non hanno più senso
E sarebbero anche per molti aspetti la cioè inaccettabili
I processi di ristrutturazione sono a metà strada come si dice
Gli investimenti che pure crescono significativamente sono orientati
Quindi
Sono orientati prevalentemente a modificare i processi produttivi a un processo di qualità come si sottolinea la nuova occupazione a processa avanzato avviene generalmente nel terziario strettamente collegata a questi progetti stessi
Può essere allora compagni considerata la centralità della contrattazione
Nell'industria la chiave di volta del problema occupazione come si pone oggi nel Paese
A meno che non consideriamo non pensiamo che non sia questa la centralità della questione oggi nel nostro Paese che non abbia la dimensione e l'importanza che alcuni hanno definito epocale in questo caso non siamo d'accordo
Cioè in questa riproposizione della centralità operaia e contrattuale un'analisi ancora incompiuta insufficiente
Dei mutamenti sociali indotti dai processi in atto
Si sottovaluta la spinta all'autonomia del lavoro e il peso della professionalità
Quale sarebbe il nuovo collante di classe è rimasto un punto interrogativo
Credo che debba venire da noi da questua congresso
L'individuazione nel terreno di un nuovo collante di classe di una nuova solidarietà e quindi di una nuova unità
Da questa impostazione
O meglio da questa incomprensione
Chiara dei Processi deriva molto spesso sto la sfiducia che viviamo che abbiamo vissuto
E il pessimismo di molte aree dell'organizzazione
E anche la mal nascosta speranza di tornare magari attraverso una fase di crescita dell'economia in termini più o meno tradizionali a quello che eravamo ai fasti del movimento di un tempo
Ci si è chiesti perché larghe fasce di lavoratori soprattutto quelli che sono cambiati in questi anni non si ritrovano nella CGIL mi domando
Questo avviene per quello che siamo stati in questi anni per i ritardi accumulati
Per le posizioni difensive a volte arretrate OPA lo sforzo che stiamo facendo oggi la domanda mi sembra abbastanza ovvia
Io attribuisco grande importanza alla ripresa contrattuale
Sono d'accordo con la relazione del compagno lama su questo
Portanza per rientrare con un ruolo forte dentro i processi
Perché per ricontrattare le cose di cui parlava il compagno trentini stamattina
Per tentare dire i sindacalisti Zare
Larghe fasce di lavoratori
Di sindacalizzati e una realtà sociale è un
Volto frammentata depuriamo a parlare compagno Pizzinato
Che ha più di ieri bisogno di garanzie di tutela
E per riproporre una gestione collettiva degli interessi e dei bisogni
Ma questa ripresa non è scontata e non è legata ad una nuova fase di crescita o a un ritorno a quello che eravamo bensì al ripensamento di quello che siamo stati a un ripensamento profondo delle esperienze del modello cresciute nella fase di crescita dell'economia del nostro Paese
Quindi non solo delle politiche difensive e a volte sbagliate
Ma di quello che siamo stati in questi anni
E non certo per il gusto
Di forzare una linea di autocritica al di là di quanto è necessario ma perché mutamenti sono veri profondi di qualità
Siamo diventati
Tutti operai o forse sono gli operai che sono cambiati in questi anni
Il
E quindi anche i loro comportamenti
C'è una qualità delle piattaforme da cui partire
Da ricostruire le cooperare coerenti piattaforme coerenti certamente con la scelta di fondo del Patto del lavoro al centro del congresso
Ma capace di cogliere di saldare
I mutamenti come il peso della professionalità a obiettivi strategici legata all'occupazione come la questione dell'orario sulla linea della flessibilità
è una linea oggi da mettere a punto sull'uso sociale della produttività crescente rispetto alla quale perdiamo terreno non credo si possa pensare a una linea Salaria lista
E per concludere compagni
Alla frammentazione sociale
Alla necessità di recuperare
Potere contrattuale
Alla necessità di dare oggi una risposta alla questione dell'occupazione allo sviluppo del Mezzogiorno
Non si può rispondere
Con la divisione in atto che permane dal mio punto di vista del sindacato a me Marini non mi ha convinto molto
Con una nuova unità bisogna rispondere
Con una ritrovata solidarietà
Mi sembra che era la CISL e vengono segnali contraddittori però si rilanciano in proprio ciò che potrebbe essere unitario e pensa fatti nazionali
Ma soprattutto non emerge una coerenza tra i propositi generali le dichiarazione ai comportamenti
Sul terreno dei posti di lavoro ma soprattutto sul territorio
No in questi giorni dobbiamo offrire un terreno unitario più avanti i compagni l'unità di verze nuova che proponiamo
Ha un senso se si tratta di forme di unità più avanti di quelle sperimentate e quindi nella direzione più organica
Più verificabili quindi con le regole d'oro della democrazia
E se volete della democrazia politica diversamente l'unità resta affidata alla buona volontà o alla cattiva dei gruppi dirigenti dei singoli o quando ci sono le spinte dal movimento
La fase che si apre
Ha bisogno di una grande consapevolezza e quindi del gruppo dirigente
Una nuova consapevolezza capace di cambiare se stessi come diceva il compagno può stamattina
E capace di riproporre un nuovo progetto di unità più avanti per i lavoratori del nostro Paese
Compagni io devo dare la parola a Nantes
Al compagno Rosario Artali X
Che è il segretario generale del movimento sindacale primo maggio delle Filippine un grande sindacato dei lavoratori che in questi anni si è battuto con coraggio contro la dittatura di Marcos
Assieme a lui è presente la compagna che le offerte da fanta che è responsabile delle lavoratrici del Dipartimento dello stesso sindacato
Si sta Salvatores
Ormai
Panda che è il mio
Da fine tela o acacia
By Pippo
Solidarietà e Pretenders
Foggia Aspes
Quei davanti è da poco si
Qui io
Io candore
Quel qua e là Burns deposto modo working class offre Eataly
Accorsi
Ma De Filippi l'auto a casa
Waters Aroldo vuol
Compagne e compagni vi porto il saluto dei solidarietà per la giustizia la libertà e la democrazia delle tribù voi merito sindacale primo maggio dei lavoratori e del popolo filippino
Auguriamo che Castro vostro congresso faccia avanzare la claque la causa della classe lavoratrice italiana una causa condivisa tra i lavoratori filippini
Decidono qui confermare la nostra gratitudine vedete come si mento che la CGIL ha esteso Mou
Per noi e per la classe lavoratrice delle Filippine è una vittoria morale nella lotta incessante per la libertà la democrazia e la prosperità del nostro Paese
Non dimenticheremo questa vostra dimostrazione di solidarietà nel momento del nostro maggiore bisogno
Negli ultimi due anni i delitti politici abusi militari arresti arbitrari casi di tortura e innumerevoli violazioni dei diritti sindacale umani sono state la norma nelle Filippine sullo sfondo di un'economia al limite del collasso
Di una dittatura impopolare sostenuta dall'esterno
Di una crescente militarizzazione
Per ogni e illustre personaggio ucciso di cui hanno parlato i giornali del mondo ci sono migliaia di morti e perseguitati rimasti praticamente ignorati
Mai nella nostra storia la soppressione dei fondamentali diritti sindacali e democratici è stata così plateale
Dal gennaio all'ottobre dello scorso anno sono stati uccisi dieci sindacalisti durante azioni di etichetta maggio e altri quaranta sono state vittime di aggressioni ET esecuzioni sommarie
Le fonti ufficiali parlano di decine di sindacalisti incarcerati e quattrocento feriti altri sono dispersi
Posso dire che che in queste cifre non trovo le decine di sindacalisti della mia fredda
Zucchero
Rimasti disoccupati per la crisi non casuale del settore venisse concesso in affitto qualche pezzo delle terre dedicata alla monocultura dello stupro
Ma sotto la repressione la lotta si è intensificata è cresciuta la militanza e l'uso dello sciopero
Lo scorso anno il settanta per cento dei quattrocento si operi è stato guidato dal comunque movimento sindacale primo maggio
Contemporaneamente altri settori dalla società hanno potenziato le loro rivendicazioni ispirate a spirito democratico nazionale
Tutto questo insieme con il crescere del movimento armato all'interno e il discredito del regime sul piano internazionale
Spiega perché fu deciso di tenere il sette febbraio scorso le elezioni che hanno segnato la fine dalla dittatura di Marcos
Di queste elezioni è siete stati sufficientemente informati adesso abbiamo un nuovo governo
Noi oggi siamo felici che ci siano le condizioni per un rinnovamento democratico del Paese
Ma ancora
L'ex la situazione è estremamente difficile e dura è la lotta che ci attende per la giustizia sociale
I problemi per i quali abbiamo lottato sono ancora di fronte a noi
Rimane la subordinazione
Dellas delle strutture economiche del Paese alla dominazione straniera vale dire gli Stati Uniti da cui dissente da cui dominazione dissente la miseria del nostro popolo
Rimane ancora un legame tra il capitalismo corrotto e vecchie strutture politica
è importante che molti ufficiali responsabile
Direttamente e indirettamente di misfatti dell'anziano del vecchio regime si siano ribellati
Noi però chiediamo giustizia e chi è sia fatta che chiediamo che giustizia sia fatta sui crimini del dittatore Marcos
Le vecchie strutture del regime devono essere smantellate come chieda la mia gente
Ma il compito non sarà facile per il nuovo governo esso avrà bisogno del massimo appoggio sostegno popolare
I lavoratori e il popolo delle Filippine chiedono mutamenti e riforme
Non riforme certamente di facciata ma democratizzazione del Paese
Pertanto pure sostenendo il nuovo governo i lavoratori e il popolo delle Filippine accentueranno alla vigilanza e porranno con non minor fermezza le loro rivendicazioni nazionali e democratiche
Oggi più che mai assumono importanza il sostegno e la solidarietà internazionali
Mentre vi ringrazio mentre vi ringraziamo di quanto già avete fatto in questi anni per la causa della lotta sindacale
Fini rivolgiamo un nuovo appello
Vi chiediamo non solo disse Sterne era là con la campagna di lotta del Mou per i salari l'occupazione i livelli di vita
E la legislazione sociale ma chiediamo in particolare il vostro appoggio nella lotta per l'emancipazione dalla classe lavoratrice e del popolo stessa delle reti dall'eredità di un dominio neocoloniale
Un'altra un'altra lotta di oggi consiste nel consolidare la posizione internazionale del pool Mou come valido strumento al servizio dalla classe lavoratrice folli filippina
E per ottenere che sia rappresentato negli organismi internazionali ivi compresa l'Organizzazione internazionale del lavoro
Un incubo
Data di YouGov ormai e mai però in cui
UAL Nestore Collection
Grande del posto o Aosta decreto
Devo attuare
Da Pippo alle specie
La né CGIL no non è che è mio
L'onorevole Jole che il segretario che omonimo attraverso parecchio
Per concludere vorrei confermare l'impegno del primo per la liberazione dei lavoratori e del popolo delle Filippine dallo sfruttamento e dall'opposizione insieme con l'impegno a rafforzare la solidarietà internazionale dei lavoratori noi speriamo che il nuovo Governo del nostro Paese abbia preso alla lezione storica dalla passata dittatura
Mai metterà alla prova la pazienza di un popolo viva la CGIL vive mo'viva la solidarietà fra i lavoratori
Compagni noi ringraziamo il compagno Rosario tali per il suo saluto
Noi ringraziamo
Lui e il popolo filippino che con la sua lotta ha saputo cacciare il dittatore Martos e ha saputo sconfiggerla più backyard la più vieti a reazione
Noi pensiamo e noi auguriamo al nuovo governo di poter battersi per la democrazia per la libertà per lo sviluppo delle condizioni del Paese soprattutto per le condizioni dei lavoratori noi auguriamo anche al nuovo governo
Tanti successi non solo per il miglioramento appunto delle condizioni di vita
Del popolo ma gli auguriamo anche auguriamo a quel popolo a quel paese una maggiore indipendenza senza la quale la democrazia è la libertà non potranno certamente essere costruite grazie accompagna il sindacato e io vorrei dire che i loro morti non sono certamente caduti in varie i loro morti sono caduti dare un nuovo regime di democrazia e di libertà anche nelle Filippine
Do ora la parola
Ma prima di dare la parola compagni ammazzare giacché si dovrebbe preparare
Vorrei dare due comunicazioni prima bisogna che gli scrutatori
Si riuniscano immediatamente nella commissione Statuto siano compagnie stasera non possiamo dare inizio alle operazioni di scrutinio alle operazioni e lei elettorali inoltre la Commissione Statuto alle ore diciotto si deve riunire nella sua sede naturale
Dopodiché ad una parola la compagna Battaggia Paolo il segretario regionale della Fillea del Veneto
Care compagne e compagni
Il percorso di questo congresso
Avviato sì un po'in sordina
Ci ha visto via via in un crescendo continuo sempre più impegnati in un dibattito a fondo sugli pensare per il futuro del nostro sindacato della CGIL
Ci ha portati a ragionare con molta franchezza
E il Congresso lo ha dimostrato
Sulla necessità di innovare il nostro modo di essere e di cogliere i mutamenti della società odierna dandoci la consapevolezza che un'organizzazione così complessa come il sindacato
Non si innova senza una battaglia politica sulla ridefinizione della strategia per recuperare un potere contrattuale perduto
E del sindacato e sulla formazione dei suoi gruppi dirigenti quali futuri garanti e realizzatori di questa strategia
Le parole di lama hanno fissato bene nella nostra e nella mia mente questo ruolo grande del dirigente sindacale costruttivo di interessi generali della società e dei lavoratori
Una fase dunque della nostra storia sindacale più recente si è chiusa con la chiusura della vicenda della scala mobile prima per il pubblico impiego
Compagni io vorrei che ci fosse un po'più di ordine in sala
Gli scrutatori vadano via in silenzio e gli altri cerchino di ascoltare anche loro il silenzio non è possibile offrire questo spettacolo al congresso della CGIL io prego veramente ognuno di essere un po'più responsabile
Una fase dunque della nostra storia sindacale più recente si è chiusa con la chiusura della vicenda della scala mobile prima per il pubblico impiego e poi estesa alle altre categorie
Qualcuno ha detto che il sindacato è stato come una farfalla bloccata da anni con uno spillo lo spillo della scala mobile
Ora questo è stato tolto e il corpo è ancora dolorante ma può riprendere se vuole a volare
Il metro di giudizio i compagni e compagne nel bene o nel male sulla conclusione di questa vicenda non può che essere di classe
Ossia se per il sindacato sia liberato finalmente un suo ruolo prioritario danni messo in discussione quello di contrattare quello di contratti della contrattazione questo importante principio è affermato nell'accordo del pubblico impiego e si è liberato anche se da conquistare con la Confindustria
Ma non dimentichiamo che la Confindustria chiedeva il blocco della contrattazione articolata e collettiva poneva l'assurdità di ridiscutere ogni anno la revisione della scala mobile
Portandoci così nella pericolosità di accordi centralizzati annuali sul salario che nei fatti avrebbero negato la possibilità di un'azione articolata contrattuale di categoria e nei luoghi di lavoro
E che di fatto avrebbero allontanato ancor di più il sindacato da un rapporto vero con i lavoratori
La posta in gioco era ed è dunque ancora e si ripresenterà nei prossimi contratti
Quella di ridimensionare il sindacato
Nel tentativo del patronato di gestire indisturbati e Tassoni processi di ristrutturazione recupero di profitti e di produttività
Indifferenti di procurarseli attraverso costi altissimi sul piano sociale
Come la disoccupazione giovanile e delle donne e del settore industriale
Anzi misurandosi con il Governo da partito di potere
Che rivendica allo Stato in cambio di un sempre prospettato e sviluppo tutto da promuovere e da verificare sul piano della qualità e della concretezza grossi sconti attraverso massicci trasferimenti di risorse l'impresa
E il governo come denunziava lama nella sua relazione non ha evitato di ammiccare con il padronato su questa sponda avrebbe forse fatto bene Craxi a tenere conto nel suo intervento ottimistico di al dell'altro ieri di questo ora dunque e compagni bisogna voltare pagina e guardare al domani sapendo che già i contratti nazionali sono il primo banco di prova di questo rinnovamento
Ma il padronato sappiamo che non disarma era ed è per questo che con urgenza dovremo gli armare di idee e di volontà di notte il nostro esercito preparandoci ad aprire una grande stagione di contrattazione
In un rapporto di rinnovata e partecipata democrazia con i lavoratori e disoccupati
Il patto per il lavoro come proposta per finalizzare l'impiego delle risorse verso il lavoro e l'aumento dell'occupazione puntando alla riforma dello stato sociale e alla programmazione democratica dell'economia
Dovranno INCE seriamente se non vogliamo limitarci allo slogan alla sua enunciazione trovare punti di riferimento e di concretezza nell'approssimazione rivendicativa
Sapendo però che la classe lavoratrice che dovremmo chiamare la nota è profondamente cambiata
Riunificare il mondo del lavoro rimasta quindi purtroppo a distanza di anni una meta da raggiungere e dobbiamo riconoscerlo nella difficoltà di difendere questo obiettivo sta gran parte della nostra crisi di oggi
Alla base di una nota per l'occupazione dovevano essere forti i valori della solidarietà e dell'uguaglianza
Poi che rappresentavano la condizione per superare la scissione dell'attuale società in una parte garantita in un'altra abbandonata a se stessa ed emarginata
E per contribuire ad un'equa distribuzione della ricchezza del potere per una qualità nuova dello sviluppo
Ma la società abbiamo detto a lungo in questo congresso in quelli che ci hanno preceduto
E il mondo del lavoro in questi anni hanno subìto profonde radicale trasformazione
La composizione sociale della classe lavoratrice mutata
E le innovazioni tecnologiche hanno modificato gli immobili soggetti della produzione invecchiando compagni lo sappiamo tutti velocemente la nostra strategia rivendicativa e i suoi strumenti e mettendo in crisi nel corpo del sindacato il papà di solidarietà che era alla base della classe operaia degli anni sessanta settanta
E se a questa classe lavoratrice può riprendere la sua funzione dirigente se riconosce e rappresenta no a una piccola parte del mondo del lavoro
Ma l'insieme dei produttori nuovi e vecchi che ne fanno parte i tecnici e gli impiegati quadri degli stessi operai Colli dai
Più alti di specializzazione e inoltre si assieme a questi assume un ruolo di difesa e di sostegno e di contrattazione reale e non a parole quindi con atti concreti verso le figure emarginate del mondo del lavoro
I giovani le donne che chiedono in massa senza trovarlo facilmente un posto di lavoro e con questi si batte per trovarlo
Questi giovani e queste donne sono tanti due milioni e mezzo più mezzo milione di cassintegrati espulsi maggioranza delle intese industriali e inoltre accanto a questi si espande ormai da anni a macchia d'Ogna il lavoro autonomo ed artigiano che tra l'altro occupa molti giovani e molte donne e che in esso hanno trovato più facilmente tra l'altro soluzioni occupazionali ma assolutamente precarie
Compagni questa è la realtà in cui dovremo pagarci misurarci per avere legittimità di rappresentanza vera di una classe lavoratrice
Per questo francamente mi pare una disputa
Più che altro terminologica questo ragionare delle ultime settimane circa il Patto per il lavoro se c'è più industrializzazione nel terziario o potenti computer chiarite azione nell'industria scusate lo schematismo
Il punto vero a me pare e che bisogna chiamare tutte le forze nuove che sono emerse nel mondo del lavoro e che hanno tutte livelli di sfruttamento sia pure differenziati nella loro qualità
E che oggi non è presente non sono rappresentate da noi ma e quindi non vengono a noi solo perché non Jamil Patto per il lavoro
Se attorno a questi non li chiamiamo a governare con noi un processo di democratizzazione dell'economia e di qualità diversa dello sviluppo su contenuti che insieme a loro dovremo decidere
E si attorno ad esse dare invita quindi ad un blocco sociale che chiameranno speriamo anche alleanze inedite che si ritrovano nelle proposte nostre e autonome dello sviluppo e della democrazia
Tutto questo compagni non è scontato
Ecco perché vedo nelle proposte per il Patto del lavoro un terreno non l'ha affatto scontato
è un terreno di lotta di conquista di azione di attrito indicativa quotidiana il generale di grande iniziativa coraggiosa
Di questi dodici mila quali del sindacato per aprire un rinnovato rapporto con i lavoratori i giovani le donne di comprensione dei mutamenti
In questa sfera in questa sfera di iniziativa non possiamo essere sordi alle istanze delle donne
Le modifiche avvenute nella sfera produttiva e sociale nel mercato del lavoro nella struttura familiare nel costume non gli orientamenti colturali di grandi masse
Frutto della battaglia di cui sono state protagoniste le lavoratrice pongono oggi in modo nuovo la questione femminile del nostro Paese
Ma per giungere a definire i compiti e le finalità di un'organizzazione di lavoratori come la nostra in relazione a questa questione occorre innanzitutto compagne e compagni
Occorre innanzitutto a partire dall'esigenza prioritaria di rappresentare le donne attraverso la valorizzazione delle forme di espressione collettiva Della loro soggettività assumendo nell'autonomia di ricerca di Progetto come valori generali per l'intero all'organizzazione e per la società
La rappresentanza pura e semplice soprattutto in presenza di una crisi di democrazia del sindacato
Come quella che ci ha percorso in questi anni non costituisce di per sé è la sola anche se è indispensabile risposta il protagonismo delle lavoratrici e delle donne
La rappresentanza non può essere assunta senza il coinvolgimento diretto e l'assunzione della responsabilità
Lei lavorazione specifica delle lavoratrici e del loro sindacato in cui le proposte vengono discusse assunta dall'intera organizzazione
Quindi ecco perché è in questo congresso si propone darà presentante era rappresentatività
Come portatori di istanze dichiara l'interesse generale e non solo formali e quindi non solo particolari delle donne
Per questo l'utilizzazione di strumenti contrattuali cari compagni i contratti care compagne ad Anagni livello
Sono la base vera per rimuovere le discriminazioni che ci hanno riguardato le discriminazioni delle donne e favorire lui nei livelli di contrattazione ed era nei prossimi alla scadenza dei contratti la soluzione
Dei problemi computazionali sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo compresa la ricerca di contenuti nuovi relativi all'applicazione della parità
Delle pari opportunità delle azioni positive e riguardanti la professionalità così compagno d'azione contrattuale non può che essere vista anche attraverso nell'ambito della riforma dello stato sociale
Come una iniziativa concreta di riprogettazione sviluppo ed estensione
Particolarmente attenta alla realtà meridionale di una rete di servizi quantitativamente e qualitativamente capaci di inserirsi nei processi di trasformazione sociale produttiva e familiare anche ricorrendo a nuove forme di partecipazione di gestione oltre che era partita legislazione di sostegno così i compagni bisogna sul serio avviare una seria e profonda riflessione sugli strumenti che le donne della CGIL si sono date in questi anni mi riferisco ai coordinamenti che hanno situazione disomogenea alcuni sono positive altre sono limitate altre dobbiamo dirlo con chiarezza sono inesistenti
Bisogna promuovere ritornando nei luoghi di lavoro e nel territorio riprendere il confronto con le lavoratrici e con l
Il loro rapporto rinnovato con il lavoro e la famiglia frutto anche di queste innovazioni culturali e processi di massa che ormai gli hanno si sono calati all'interno delle trasformazioni culturale
E in questo senso noi dovremo preparare bene lo chiedo come l'hanno chiesto i compagni della in tema di tessili via della zia te di altre realtà di categoria è necessario andare a una conferenza nazionale delle donne
In tempi brevi possibilmente a primavera perché si cominci a ragionare innanzitutto
Sulle battaglie da tradurre all'interno della della fase del della contrattazione dello sviluppo dei contratti nazionali
Ma oltre a questa dimensione compagni altrettanta rilevanti assume ancora a mio parere per il futuro della CGIL e in particolare per la categoria che rappresento
Assume la necessità di contrattare l'organizzazione del territorio e dell'ambiente
Noi del sindacato delle costruzioni abbiamo larga parte responsabilità nell'essere sollecitatoria e promotori di aspetti nuovi dello sviluppo e della sua qualità
Riflettendo su questa questione forse non sufficientemente affrontata soprattutto dalle tesi della CGIL anche se poi nelle tesi iniziali alcune argomentazioni molto profonde c'erano e che quindi vanno da noi integrate nelle tesi mi pare che l'idea nuova di egemonia economica del territorio
Porti a valutare l'organizzazione come mezzo per accrescere la produttività economica e sociale come espressione domanda di beni e di nuove tecnologia che influisce quindi su un modello di vita sulla struttura sociale quindi sui cambiamento sulla trasformazione
Ma mentre i compagni nel luogo di lavoro la produttività è molto cresciuta nell'ambiente esterno all'impresa resta bassa
E in una concezione nuova dello sviluppo per il sindacato la produttività non può riguardare solo la produzione dell'impresa della fabbrica
Ma l'elevazione delle condizioni generali in cui si attua il processo produttivo e la vita civile razionata e ora razionalizzando costi e uso delle risorse
Perciò quando parliamo di difesa dell'ambiente rendendo compatibile la produzione connesso non significa difesa statica della natura
Bensì stimola è condizione per pensare all'organizzazione della fabbrica totalmente compatibile con l'organizzazione del territorio del sistema città della sua infrastrutturazione degli insediamenti abitativi
Per il sindacato sono terreni nuovi ma su cui sarà necessario impegnarsi perché i processi di trasformazione strutturale delle produzioni dei trasporti degli assetti Urbani comportano sempre più una visione complessiva integrata della vita del territorio delle trasformazioni sociali non affrontabili con azioni tra l'altro di ogni singola categoria deve necessariamente misurarsi sul pesce sul terreno della spesa pubblica e quindi come azioni inedite mi sembra valida l'idea di partenza Rita
Sul territorio lanciata nel convegno nazionale della CGIL di giugno ottantacinque
Inerente la proposta di un programma integrato per il territorio relativo ai trasporti urbanistica edilizia abitativa ambiente un'iniziativa e quindi concrete in questo senso
Compagni e compagne nonostante mi rendo conto dello schematismo necessario di una serie di affermazioni concludo dicendo che tutto questo nostro ragionare in questo congresso
Ha un senso se sappiamo tradurlo e verificarlo con i lavoratori e con i disoccupati in un rapporto rinnovato di democrazia e di grandi unità interno alla CGIL ed esterna con le altre due organizzazioni veniamo da una pesante esperienza in questo senso e sappiamo che la conduzione della vertenza sul costo del lavoro ha pesato duramente nel rapporto con la gente
Per la CGIL quindi ogni decisione contrattuale e politica non può prescindere dalla volontà degli iscritti e dei lavoratori interessati a tali decisioni
Per questo condivido le tesi della CGIL circa una politica degli accordi separati estranee all'impegno per l'unità del mondo del lavoro e del sindacato
Ritengo compagnie finisco che concezioni dell'unità opportunistiche e strumentali stare uniti in determinate circostanze
Quando questa favorisce una concezione politica sindacare piuttosto che altre siano errate fallimentari
Perché impediscono l'autonomia dei fatti e non costruiscono una democrazia autentica
Ma compagni l'unità dei lavoratori del sindacato è un valore organico a rafforzare il potere del sindacato per questi compagni voglio chiudere con una frase che diceva D'Anna che mi ha colpito a proposito dell'unità
Dobbiamo sapere diceva D'Anna che la solitudine nostra rende meno convincente anche il nostro discorso con i lavoratori perché a quel punto non è in discussione soltanto la giustezza delle nostre posizioni ma la possibilità di realizzarle
Ringraziamo la compagna Battaggia e prima di dare la parola al compagno Perini Fulvio segretario generale della CGIL Piemonte
Vorrei devo ricordare che è in corso la riunione degli scrutatori e mancano ben trentadue compagni
Dei quali era stato dato il nome per fare appunto gli scrutinatori ora noi non possiamo cominciare le operazioni di voto se tutti i compagni indicati non si presentano alla riunione quindi io insisto perché sia i capi delegazione sia gli scrutatori vadano immediatamente i capi delegazione provvedono gli scrutatori vadano immediatamente alla riunione suddetta annuncio anche che compagno e gli ho Pastorino che aveva chiesto la parola presidente dell'INCA non fa l'intervento e lo consegna scritto alla presidenza
Do adesso la parola al compagno Fulvio Perini segretario regionale del Piemonte
Compagni e compagne
Più volte in questo congresso si è parlato di svolta di rifondazione del sindacato
Ma essa non sarà
Il risultato di un adeguamento unicamente della linea politica
Ma assieme l'esito della lotta che sapremo sviluppare nei luoghi di lavoro e nel Paese
In altre parole
La ridefinizione del ruolo del sindacato non avverrà in astratto nella ricerca astratta ma lei il pieno della lotta sociale della lotta politica dei mutamenti che sapremo introdurre nella società
I mutamenti intervenuti nell'economia e nella società civile hanno determinato cambiamenti radicali nella composizione della forza lavoro e assieme ad essa si sono aperte nuove contraddizioni sociali e politiche
La questione della rappresentatività del sindacato si pone quindi in termini di attenzione adeguamento al nuovo ma prima di tutto essa si pone come capacità di superare le contraddizioni interne al mondo del lavoro ed agire su quelle di fondo della società
Con un'adeguata proposta politica con un nuovo progetto di società
Su questa linea sindacato si confronta con le questioni in media già la situazione è cambiata rispetto alla fase di avvio dell'undicesimo congresso
L'uso e la destinazione dei quindici mila miliardi di risparmio sulla spesa per l'acquisto di petrolio di materie prime esprimo un punto alto del conflitto il cui carattere non è solo relativo alla distribuzione del reddito
Ma tiene invece a questioni generali di prospettiva dell'economia e nella società italiana
Emerge qui il carattere politico della lotta da intraprendere
E anche delle alleanze da stabilire
Evitando di cadere in una contrattazione subalterna sulla quota di trasferimenti destinati alle imprese
Si tratta di ristabilire un rapporto tra azione mediata ed obiettivi generali
Di riforma dell'economia nella società e nelle istituzioni in aperto conflitto con il Progetto di relazioni sociali di funzionamento dello Stato
Avanzato dalla grande impresa dalla Confindustria al recente convegno del Lingotto
Anche attraverso queste corse ogni concreta sì si interviene su problemi che attengono al struttura del sindacato ai caratteri alla natura del sindacato
Gli operai anche quando sono stati definiti Massa
Non sarebbero stati né né centrali e neppure periferici senza una proposta politica delle loro organizzazioni
Per il resto non credo sia giusto di saltare a lungo sulle questioni delle centralità sociale
Mentre invece e più che mai necessario ripensare oggi a come si presenta la questione della lotta per l'emancipazione del lavoro
Diversamente lo stesso patto per il lavoro rischia di non andare oltre a una somma algebrica di interessi
Il lavoro e lo sviluppo del Mezzogiorno una nuova democrazia nella produzione e nell'economia
La riforma dello Stato sociale sono i capisaldi del programma generale a cui ancorare la ripresa dell'azione contrattuale
E di particolare attualità la questione della destinazione delle risorse risparmiate sulla spesa della dal petrolio
E sa deve essere affrontata con determinazione
Proponendo ci riconquistare oggi un reale piano straordinario per l'occupazione giovanile nel Mezzogiorno evitare avvio le agenzie del lavoro attraverso adeguati finanziamenti
Il ritardo del sindacato sulla questione meridionale e rilevante
Dobbiamo quindi riprendere l'iniziativa
Ma il problema vero il problema primo e il venir meno di una proposta generale di programmazione
Di governo nazionale pubblico dell'economia
Con il rischio invece che si affermi un'idea di democrazia economica schiacciata sul livello di impresa
Queste difficoltà hanno potentemente contribuito a far cadere capacità di proposta di iniziativa del sindacato sulla questione meridionale
D'altra parte lo stesso annuncio della Fia di far rientrare tutti i lavoratori in cassa integrazione
Mentre espressione importante e significativa di mutamenti reali che stanno avvenendo nell'impresa di Romiti
E che dovranno portare rapidamente sindacato a contrattare le modalità del rientro non possono farci abbandonare gli obiettivi di riforma del mercato del lavoro
Anche in questo modo
Si deve affrontare la politica della grande impresa capitalistica tesa ad esercitare una funzione di comando ed indirizzo non solo nella produzione ma nella società civile nell'informazione nella cultura nel funzionamento delle istituzioni statali
Ma la proposta il progetto confindustriale e solo espressione di chi si sente forte e capace di dettare le condizione al sindacato ai partiti
Questi aspetti senza dubbio ci sono ma forse non spiegano pienamente la politica della grande impresa
Le nuove tecniche di produzione impongono da un lato rapporti più stretti
Tra produzione e mercato servizi dallo Stato politiche finanziarie e moneta
E dall'altro un nuovo consenso dei lavoratori all'organizzazione e alle finalità produttive dell'impresa
Ma questo consenso non si ferma nell'ambito delle mura della fra
La fine delle schedatura dei lavoratori FIAT ha rappresentato anch'essa un'espressione della crisi dal fordismo
Ma questo non vuol dire che oggi l'impresa è indifferente alle opinioni dei lavoratori
Anzi la tensione cresce e cresce per l'intera società civile
Solo alcuni giorni or sono il responsabile per il personale della FIAT Auto affermava che comunque un elemento unificante tra le diverse aree figura dei lavoratori c'è anche oggi ed è il prodotto
Il cambiamento con l'organizzazione classica dal lavoro da della che organizzazione terroristica è grande
Quando invece l'unificazione del lavoro
Anche quello più esasperatamente parcellizzato veniva dato dalle macchine o dalla sequenza delle ma con i processi di produzione cambia contestualmente sistema di cooperazione cioè della forma che assume il lavoro di molte persone che operano assieme secondo un piano e sotto lo stesso comando
Con la fabbrica fordista con la catena di montaggio siano stare assieme degli uomini che le modalità dal comando avevano l'espressione nella grandissima impresa e nella gerarchia aziendale ma oggi con l'informatica la fabbrica flessibile come si presentano le relazioni tra i lavoratori
Ed anche chi sono i lavoratori interessati come si esprimono le forme dei comandi
I rapporti tra gli uomini nella produzione si fanno molto più diversificato sia per effetto dell'organizzazione del lavoro sia per i mutamenti nei comportamenti soggettivi
I lavoratori interessati alla produzione non stanno più soltanto nel nel singolo settore merceologico né solo nel settore industria
Perché si fa più stretto il rapporto tra produzione e servizi
E difficile dire dove oggi si colloca al confine tra terziarizzazione dall'industria ed industrializzazione del terziario forse la chiave di analisi più importante sta nel ridefinire l'apporto tra lavoratori DiVersi
Ed alcuni anche geograficamente dispersi che operano nella progettazione
Nella produzione e nella manutenzione del marketing e possono ritrovare un'unità se sindacato pone al centro la questione dell'apporto e della partecipazione alla realizzazione del prodotto
Si possono così dare risposte positive a due grandi questioni
Come quella della spaccatura tra i lavoratori prodotta da un uso capitalistico della tecnologia
E quella di realizzare con la partecipazione dei lavoratori
Una risposta di ampliamento della democrazia contro il rischio di una più esasperata forma di dominio dell'impresa
L'esperienza avviata con il protocollo ieri può rappresentare un passo importante
Verso la conquista dei più avanzate relazioni industriali esaltando la stessa contrattazione sugli orari l'inquadramento il salario e il suo rapporto con la produttività
Del protocollo ieri c'è un punto che non mi convince il rischio di affermare forme di partecipazione dei lavoratori unicamente attraverso un sindacato che è titolare in sede il consenso
Questa scelta comporterebbe l'abbandono di fatto di un terreno fondamentale come quello dell'azione per cambiare l'organizzazione del lavoro
In modo che i contenuti la qualità della prestazione lavorativa
Le libertà e le responsabilità che assieme si affermano con le nuove forme di organizzazione del lavoro rappresentino la base fondamentale della partecipazione dei lavoratori all'impresa
Forme di lavoro collettivo autogestito sono di grande interesse
Ma non possiamo pensare come nel passato in modo indistinto ai lavoratori
Oggi anche gli atteggiamenti individuali devono trovare attenzione e risposte nella proposta sindacale
Vale per i tecnici dei quadri ma vale anche per gli operai comuni
D'altra parte per un sindacato di massa la lotta per l'emancipazione del lavoro si afferma nella proposta generale ma non si esaurisce in essa si cambia cambiando il singolo lavoratore e con il singolo lavoratore
Ringrazia il compagno Ferrini
Prima di dare la parola al compagno Nicolosi prego il compagno Sacconi di prepararsi per parlare dopo allora la parola al compagno Nicolosi segretario regionale aggiunto aveva studia i bis Sicilia
Pagni noi andremo avanti con gli interventi circa verso le sei e mezzo
Avvertiamo con sempre maggiore nettezza
Come i contenuti le forme lo stesso modello di sindacato
Che prefigura il remo nei prossimi anni saranno gli elementi costitutivi
Di una ritrovata capacità di rappresentare non solo la realtà
Per quella che viene configurandosi ma anche gli elementi di legittimazione a governare
Per la parte che ci riguarda i nuovi processi di sviluppo sociali ed economici nella consapevolezza di rappresentare anche bisogni non immediatamente riferibili all'azione sindacale
Ridefinire quindi le basi
Di una nuova politica contrattuale che punti a riportare nei luoghi di lavoro il centro della contrattazione riferita alla mole di differenze oggi esistenti
Trovando per ognuna di esse una risposta recuperando per questa via ruoli e spazi reali
In tale quadro occorre costruire un sistema di regole
E di nuovi modelli organizzativi
E di forme di rappresentanza capace di ricondurre a valori unificanti fuori da ogni logica di appiattimento
In tale contesto si misurano con eguale intensità la nostra capacità di confrontarci con una nuova fase contrattuale che proponga in primo luogo l'esigenza di un miglioramento generale dei lavoratori occupati
Con quella di confrontarci con le politiche di bilancio avendo presente la nuova fase di sviluppo che si profila per la nostra economia
Non possiamo ignorare infatti che i dati generali dell'economia caratterizzati dal calo dell'inflazione dall'accrescimento dalla liquidità Interna
Dalla stessa caduta del dollaro e dei prezzi delle materie prime e segnatamente di quelle emergenti che propongono un mutamento seppure ancora non consolidato del quadro di riferimento
Tale da ridurre il sindacato a misurarsi con la possibilità di negoziare con il Governo per caratterizzare la una fase nuova di ripresa della nostra economia
I problemi più urgenti del Paese
Quali quelli che insistono nel Mezzogiorno non possono non vivere una condizione di priorità
Rispetta la nuova disponibilità di risorse nell'ambito di una concezione nuova del rapporto tra mezzogiorno e politica economica nazionale
Svanita l'illusione di una contrapposizione definitiva delle forze della sinistra
Là dove aziende stiano attente a consumare un patto ad una dimensione neo centrista riproponendo la sua centralità nella guida dei futuri assetti politici ed economici
In questo quadro non solo i problemi del Mezzogiorno ma quelli dell'intero Paese
Non vivono una vita assoluzione se non si realizza un ampio schieramento di sinistra e riformatore
La complessità dei problemi del Mezzogiorno ha bisogno della costruzione di un'idea di riforma delle sue strutture economiche sociali ed istituzionali
Che ponga la CGIL il complesso delle forze sindacali e di progresso
Al centro di una coerenza in assenza della quale il rischio sono le petizioni di principio
Al di fuori della nostra organizzazione insistono ancora elementi di populismo e di demagogia
Che non aiutano a costruire una linea rivendicativa chiara
Per altro verso non sono più i tempi del rivendicazionismo che animano le coscienze dei lavoratori delle popolazioni meridionali
Abbiamo che credo tutti coscienza di un percorso di risanamento del Mezzogiorno dove ed è la Sicilia non passa e non possa prescindere
Senza Lula l'utilizzo delle risorse già esistenti nel sud sapete do che tuttavia ciò non basta
Politica economica del governo
E confronto con le istituzioni locali sono gli elementi essenziali per ridefinire impostazioni confronti per sollecitare certezza
Certezze in primo luogo per i giovani disoccupati
Elemento essenziale per allargare le basi della partecipazione politica democratiche di fasce consistenti di nuova generazione nei confronti delle quali dobbiamo trovare come sindacato di elementi di una rilegittimazione
Giacché nel sudori nessuno di noi può nascondersi il dato di una crescente diffidenza o peggio ancora in sosta indifferenza di queste fasce lungo questo percorso passa l'esigenza di una vasta mobilitazione su obiettivi che abbiano gli elementi della concretezza immediatamente percepibili come dati concreti di un cambiamento dalla loro condizione per centinaia di migliaia di giovani disoccupati
Vietti organizza la solidarietà e la speranza su di noi incombe il dovere politico di organizzare la lotta dei risultati
Sapendo che vi è un
Una presa di coscienza generale di commisurare alle necessità dell'intero sistema economico nazionale la capacità di sviluppo e di rinascita civile del sud
L'avere messo al centro dell'asse strategico danno stradine nel problema dell'occupazione comporta un asse di coerenza e di capacità di mobilitazione nazionale
Per definire meglio i contenuti di un grande di una grande proposta di modernizzazione delle strutture economiche politiche di istituzionale del Mezzogiorno
Degli investimenti per infrastrutture
E in questo quadro che affermiamo con grande nettezza che il mezzogiorno e la Sicilia non rinunciano e non possono rinunciare ad un processo di diffusa avendo stabilizzazioni
La crisi e le ristrutturazioni hanno fortemente ridimensionato il ruolo dei grandi poli industriali si sono disperse in questi anni grandi professionalità operaie prodotte formate Sinan riti dure lotte conquiste
Professionalità e quindi cultura tanto più preziosa in quanto si sono espresse in una in realtà meridionale ed in un arco di tempo che non ha eguali nella storia della industrializzazione occidentale
Ma non rinunciamo ad un progetto che vede il seggio sono diffusa che partendo da ciò che esiste si proietti essenzialmente nella direzione della produzione di beni strumentali nel settore dell'informatica dell'elettronica e delle telecomunicazioni l'attivazione di un diffuso e coordinato circuito agro industriale
Abbiamo la convinzione che vi sia un interesse della intredotte meridionale una sua vitalità in tale direzione la nostra stessa convinzione di una forte potenzialità di sviluppo
Tuttavia la politica deve industrializzazione fondate larga parte sul declino sull'imprenditoria minore richiede il superamento delle cosiddette diseconomie esterne in una visione nuova
Il problema oggi per queste imprese non è tanto quello di disporre di capitale va di servizi reali amministrativi tecnici finanziari e commerciali
Una grande questione costituisce elemento prioritario della nostra strategia rivendicativa del nostro rapporto con le istituzioni
Ed è la questione delle grandi aree urbane
Essa costituisse costituisce l'asse centrale della questione meridionale oggi
E in queste aree che noi convalidiamo e sperimentiamo il Patto per il lavoro e soprattutto nelle aree metropolitane che vive la proposta di mettere al centro il problema dell'occupazione del lavoro
Nelle aree metropolitane il sindacato trova le maggiori difficoltà perché si misura con una realtà nuova e complessa per la quantità dei problemi sociali economici e politici che vi si addensano
Per l'incapacità degli organismi di governo di questa di queste aree a descrivere progettualità dispensa ad organizzare il territorio i servizi la pluralità dei soggetti la vastità delle tematiche dei problemi
Debbono fare delle grandi aree urbane un terreno di confronto e di negoziato tra il sindacato lo Stato ed enti locali
In questo quadro la nuova legge sull'intervento aggiuntivo nel Mezzogiorno è uno strumento importante ma non il solo ai fini della via soluzioni di tali questioni
Lama nella sua relazione richiamava il processo di Palermo
Le connotazioni delle trasformazioni del fenomeno mafioso
E le connotazioni del suo radicamento oltre la Sicilia
Li chiamava la nostra memoria gli oltre cinquanta compagni della CGIL e quanti altri sono morti uccisi dalla mafia
Noi portiamo nella nostra coscienza debilitanti e dei dirigenti della CGIL
Non sono il ricordo di questi compagni ma anche il valore della loro testimonianza del loro coraggio della loro profonde idea di giustizia
Abbiamo la consapevolezza di dovere rappresentare la punta avanzata uno dei baluardi nella lotta contro la mafia e perché la democrazia si esprima pienamente impegneremo tutte le nostre energie
Ma ciò non basta
In questi anni vi è stato un grande sforzo compiuto dai lavoratori e dalle popolazioni siciliane
Quello cioè di ricostruire un'immagine della Sicilia lontana dai cliché di un'isola marchiata dalla mafia e dalla violenza
Questo sforzo non è mai stato interrotto
Ha ragione lama
Quando afferma che la Sicilia non è il massimo
Non lo è quella che lavora non lo è quella che lotta per il lavoro
Il processo che si svolge a Palermo ha determinato una grande mobilitazione delle coscienze
L'impegno del sindacato e il sostegno alle parti civili alimentato un processo già in atto nelle istituzioni siciliane
La loro costituzione di parte civile è un'importante inversione di tendenza anche sul piano culturale solo va incoraggiato e valorizzato
Noi attribuiamo grande valore al processo di nato a Palermo sappiamo di essere al centro all'attenzione nazionale perché rappresentiamo proprio in Sicilia la punta avanzata della lotta alla mafia
Lo Stato processa per la prima volta in Sicilia un'intera generazione di mafia
La Sicilia con i suoi giudici processa gli anni più tragici della propria storia i gruppi criminali più sanguinari
Ma è nostra convinzione che la lotta contro la mafia non si ferma e non si esaurisce con questo processo
Abbiamo piena coscienza dei meccanismi di riproducibilità del fenomeno mafioso e contro di essi intendiamo lottare
La qualità nuova della domanda che proviene dalla Società Meridionale siciliana il generale coglie gli elementi sempre più sempre più pressante di una reale svolta politica
Da ciò l'esigenza di uscire da una pratica quotidiana distrutti c'è di speranze di risorse di energie
Dal sistema delle clientele vissuto come un unico razionalmente praticabile per la conservazione di un potere che la gente avverte sempre meno legittimo
Occorre preparare un ricambio di metodi di personale politico all'altezza della sfida che il degrado presente lanciavano strinsero all'interno del Mezzogiorno
Chiamando ormai amico legate dice ghanese era cara campagna secco niet segretaria generale della Camera delle ore di Firenze Siber entrare compagno Curcurù hutu
Gli americani segretaria regionale della Sicilia
A questo punto del dibattito così fortemente orientato verso la sua sintesi conclusiva grazie anche al contributo del gruppo dirigente storico della nostra confederazioni
Devo confessare che ho dovuto ripetere lo schema che avevo in testa per questo intervento
Personalmente avevo vissuto con un certo fastidio
La piega che il dibattito sembrava aver preso nell'ultima fase del nostro estenuante percorso congressuale
Certamente la stampa aveva fatto la sua parte ma la sensazione che noi fossimo stati chiamati qui
Per una sorta di referendum finale intorno ad alcune grandi alternative di linee per decidere di alcune antinomie strategiche o addirittura teoriche mi preoccupava non poco
Imbarazzata addirittura facendomi quasi sentire al di sotto della bisogna
Come si fa a risolvere con un voto o affrontare utilmente in un intervento problemi che venivano proposti talora in forma caricaturale
Dobbiamo restare o meno un sindacato prevalentemente operaia e industriale
Dobbiamo uscire dalla nostra crisi di rappresentanza facendo più contrattazioni specie articolata o più azione politica per il lavoro e la programmazione fino ad arrivare ad una acrobatica e per me inspiegabile sovrapposizione dei due quesiti dobbiamo essere operai stia o riformisti
Intontiti intendiamoci so bene che anche attorno attraverso forzature ed esasperazioni polemiche
è cresciuto fra di noi un dibattito alto
Che ha toccato nodi reali ricchi di implicazioni sindacali ma non solo sindacali
Identificare con chiarezza la base sociale cui riferirsi per la graduale riconquista della nostra storica funzione di rappresentanza e di unificazione
Realizzare un nuovo tipo di equilibrio e di saldatura entrati in una crisi crescente a partire dall'Eur fra azione rivendicativa ed azione politica del sindacato
Si tratta evidentemente di scelte centrali da compiere
Per le quali la relazione di lama ha offerto una base efficace che è stata poi sviluppata verso una sintesi ad una sistemazione che si prima giunta preannunciano non solo terminologiche
Non era quindi per indifferenza o per sottovalutazioni
Del valore politico e strategico delle diverse ipotesi in campo sottolineate dal dibattito particolarmente nei congressi regionali e di categoria
Che non mi convincevano e non mi convincono le schematizzazione i più radicali di quei problemi così come si erano configurate
Il fatto è che non esisteva e non esisterebbe se venisse riproposto nessun rapporto fra queste stesse schematizzazione i e quella ricchezza di spunti di ricerca quella tensione critica che almeno dal mio osservatorio assegnato l'impegno di migliaia di delegati e di militanti nei congressi intermedi
Se poi si fosse dovuto considerare l'Effetto c'è una così drastica e discutibile semplificazioni avrebbe potuto avere sulla più vasta area dei lavoratori iscritti alla CGIL o comunque influenzati da essa molto più complesso sale si sarebbe rivelato il lavoro già a lungo e paziente di collegamento che sappiamo essere tutto di fronte a noi
Non possiamo nasconderci io almeno non lo faccio per la mia realtà territoriale che nelle assemblee pre congressuali di base se è stata alta la presenza in generale molto meno alta è stata la partecipazione attiva come dire trattenuta ed incerta la volontà e la capacità di misurarsi con le scelte anche radicale da compiersi
E soprattutto pensando all'effetto di ritorno sul gruppo dirigente allargato da un lato sulla tradizionale base della nostra forza dall'altra dall'atteggiamento dei quali lo sappiamo dipende ampiamente la possibilità di estendere la nostra influenza nelle nuove stratificazioni del lavoro salariato e nelle nuove articolazioni della produzione della società dicevo è soprattutto guardando a questo ritorno
Che considero positivi ed importanti passi in avanti che a mio giudizio stiamo compiendo in questa fase conclusiva del Congresso naturalmente con questa non è mia intenzione svolge una sorta di col mento sullo svolgimento del congresso mi preme solo sottolineare se possibile spingere avanti alcune linee concrete di lavoro di impegno di lotta che si stanno configurando
Se ben precisate secondo ventenne ente praticate esse possono valere molto di più di tante parole ben calibrate
Possono convincere molto di più sulla effettiva consistenza
Dell'inversione di tendenza che stiamo cercando di imprimere alla nostra azione che non mille giuramenti per quanto autorevoli sulla necessità di una svolta di una rifondazione del sindacato
Insomma dobbiamo uscire di qui e poi da un confronto serrato con CISL e UIL con quelle risposte accessibili alle aspettative delle grandi masse cui sia riferito ieri Marini
In un intervento quasi sconcertante tanto almeno a me ha fatto sentire a portata di mano la possibilità di dotare finalmente il sindacato
Di un progetto unitario che sia in grado di ricongiungere nei fatti contrattazione e programmazioni
Potere nei luoghi di lavoro e politica per l'occupazione
Come è stato ripetutamente osservato la condizione oggettiva la straordinaria occasione la chiamata Vigevani per questo primo recupero di un'iniziativa unitaria del sindacato
è data dall'allentamento del vincolo esterno di cui il nostro Paese beneficerà almeno per un certo periodo per l'effetto congiunto della caduta del prezzo del petrolio ed a ribasso del dollaro
Non si tratta sicuramente di sopravvalutare le ricadute economiche immediate e tanto meno spontanee di questa novità che interviene ma di usare appieno gli spazi che in tal modo si allargano per una significativa correzione della pole Paul politica economica questo sì
Giusto non mollare la presa sull'inflazione anzi
A ben vedere dovrebbe essere proprio questo il momento e non solo con gli appelli al mondo della distribuzione
Per un'attiva politica di contenimento dei prezzi a partire da un più rigoroso controllo delle tariffe pubbliche tali da accompagnare e consolidare le pendenze disinflazionistiche dettate dalla riduzione della bolletta energetica
Altrettanto essenziale definire i meccanismi e le misure attraverso cui a riversare i benefici previsti sull'altro grande fattore frenante dello sviluppo il deficit dello Stato
Per il risanamento del quale non si può non può però essere allentata al contrario deve essere rilanciata la nostra azione per il completamento della riforma fiscale
Ciò che però appare determinante ruolo attivo che lo Stato può e deve svolgerle per guidare ed orientare una politica selettiva dello sviluppo e per il lavoro
Che dentro la più favorevole situazione congiunturale
Introduca elementi forti di riqualificazione dell'apparato produttivo e di riequilibrio territoriale
I capitoli di queste misure sono già stati suggeriti e già su di essi mi pare si sono verificate nel nostro dibattito significative
Boh convergenze potenziali conciso seguiti sviluppo dell'innovazione grandi opere per la riorganizzazione del territorio nel Sud e nelle grandi aree urbane e metropolitane progetti straordinario di occupazione per i giovani
Ciò però che al di là di questo a me preme sottolineare maggiormente
è che è un pacchetto di precise rivendicazioni del tipo di quelle che ho sommariamente richiamato
Deve essere portato alla base di un rinnovato rapporto con i lavoratori
Come sponda necessaria per una stagione contrattuale che viste le posizioni della Confindustria debba essere vinta anche sul terreno delle alleanze e insieme come strumento mediante il quale la CGIL il sindacato
Recuperano nei fatti autonomia di proposta e di iniziativa
In questo modo possiamo gradatamente superare quella schizofrenia fra strategia a lungo termine e comportamenti sulle politiche economiche avrebbe che ha segnato la nostra storia di questi anni
Possiamo uscire da quella condizione di subalternità
Che ci ha obbligato annegare le nostre priorità strategiche prima di tutto l'occupazione ripiegando e spostando sempre più indietro le nostre trincee difensive assunte peraltro di volta in volta come invalicabili
Se consolidiamo un preciso messaggio in questo senso se intraprendiamo un impegno coerente determinato inique
Proponiamo prepariamo la condizione più favorevole
Per quella paziente sperimentazioni di nuovi contenuti e di nuovi sistemi di vendicativi nelle aziende nelle strutture di servizio nel territorio
Che abbiamo individuato come il veicolo principale per la riaffermazione del noto potere contrattuale
A questo noi come credo altre strutture anche che se qui non è molto rimbalzato abbiamo dedicato pressoché integralmente la nostra ricerca congressuali
Non voglio dire in questa sede degli esiti concreti ancora parziali ma incoraggianti di questa ricerca
Ciò che mi interessa segnalare è che il timore che questa scelta potesse essere vissuta dalle strutture dai delegati come un diversivo un éscamotage inventato per aggirare le questioni più spinose spinose sia rivelato del tutto infondato
La consapevolezza che il sindacato rinasce
Diventa autorevole ed insieme partecipato
Apre canali più ricchi di democrazia per altre articolazioni professionali e sociali se pianta bene le gambe nel cuore della produzione di nel sistema dei servizi se contratta le scelte che detta gli orientamenti il futuro delle grandi aree urbane la vita che vi si svolge
Questa è una consapevolezza diffusa e radicata e tuttavia noi sappiamo tutte queste coscienze di militanti nuovamente motivate ad un impegno così arduo sanno e questa lunga marcia può prendere il via
Può proporsi primi approdi significativi se essa diventa nitidamente momento di un processo più largo
Se trova rispondenza accerta in una direzione generale del movimento che pensa che gestisce i suoi obiettivi in funzione di questa priorità strategica dell'articolazione
Ciò dipende molto dalle politiche
E domani con l'approvazione definitiva delle mozioni daremo avesse una sistemazione significativa ma lasciatemelo dire sommessamente dipende anche da un cambiamento del modo di dirigere e di far politica nel sindacato
Fra i lavoratori lo sappiamo tutti e nella società
Cresce un distacco dalla politica nelle sue forme attualmente dominanti viziata dal prevalere delle logiche di schieramento e dall'obiettivo del potere in seppe il sei
Ascoltando ieri le parole di Ottaviano Del Turco che richiamava gli anni di piombo il ruolo decisivo da noi svolto nella battaglia contro il partito armato attraverso una lotta senza tentennamenti alle indifferenza e alla teoria della neutralità rispetto allo Stato e alle Brigate Rosse
Non ho potuto non pensare al nuovo fronte che sembra essersi riaperto e che ha riguardato per la prima volta con un omicidio politico quello di Lando Conti la città di Firenze
Con grande turbamento abbiamo però ho dovuto constatare una certa lentezza e freddezza nella reazione della città ma anche dei lavoratori fiorentini
Anche in una realtà dunque di forti e radicate tradizioni democratiche i segni di una stanchezza generale qualche zona di passività e di indifferenza molto pesante
Abbiamo già concordato con CISL e UIL le basi politiche le scadenze di un programma mirato di iniziativa nei luoghi di lavoro e nella città
Ed apriremo questa campagna di mobilitazione con una riunione congiunta e pubblica dei tre organismi dirigenti
Facendo così della lotta al nuovo terrorismo uno dei temi centrali anzi il fulcro di una più generale ripresa dell'azione unitaria nel territorio alla quale stiamo lavorando
Ma il problema di quello che ho chiamato stanchezza resta a tante spiegazioni possibili
Rispetto alla difesa della democrazia e ad un eventuale allentamento dell'impegno in questo senso qualsiasi spiegazione sia chiaro non può in ogni caso costituire giustificazioni
E tuttavia una di queste spiegazioni credo sia proprio da trovare in quella forma di distacco a cui prima mi riferivo gli atti a sua volta il terrorismo cerca di alimentare mi domando
Non può essere anche per noi un campanello d'allarme una sferzata
La nostra azione di rinnovamento democratico dello Stato della sua politica economica e sociale non si è drasticamente appannata
Non deve farsi più netta la demarcazione e la denuncia sistematica di una gestione della cosa pubblica dominata troppo spesso da logiche spartitorie
Che rende troppo spesso lo Stato estranei se non nemico al cittadino
Io credo di sì bisogna che questo congresso e ripeto mi sembra possibile là presenti una visibile correzione di rotta anche in questo senso
Grazie al compagno di Sacconi
Prima di dare la parola al compagno Curcurù giovane annunciare che abbiamo ancora due iscritti pensa sera uno dopo il compagno pur voluto però bisognerebbe compagni che ci fosse un po'più di ordine in sala Tiziana dei gruppi che permanentemente discutano nelle duetto nel sia a destra e a sinistra lontani andate a discutere a fumare infine propriamente delle case da discutere urgentemente in modo che i due compagni chiedevano parlare parli non può e non voglio i silenzi a allora la parola mi accompagnò pur voluto dopo si prepari compagni la Barbera
In una regione come la Sicilia compagni
Che fare registrare il uno dei più alti indici di disoccupazione
E anche una squilibrata dislocazione
Dei lavoratori occupati
Tanto che
La centralità del sindacato industriale non è mai esistita
Era più che fondato il rischio io credo che i problemi della occupazione
Venissero assunti
Come scopo principale dell'impegno del sindacato
Relegando l'esercizio della contrattazione non tanto al secondo tempo della strategia ma ad un dato marginale della stessa nostra iniziativa e attività
Il dibattito congressuale
Che si è svolto in Sicilia sia pure con toni
Chi hanno enfatizzato
Ora l'uno ora l'altro lato della medaglia vi è riuscito a produrre alla fine è una sintesi che si riassume nella convinzione profonda della inscindibili tra tra contrattazione occupazione tra essere soggetto sindacale è soggetto politico nello stesso tempo questa convinzione scaturisce dalla lettura di questi anni di crisi e di recessione
Anni nei quali la contrattazione e l'articolazione di essa al livello dei luoghi di lavoro non sono state certamente esaltante anni che hanno visto il sindacato impegnato a resistere in difesa dei livelli occupazionali
Viado organizzare lotte per lo sviluppo e l'occupazione in un clima di progressiva ed inesorabile perdita di consenso anni che è presente uno un consuntivo nel quale si legge che il divario tra il Nord e il Sud del del paese è aumentato e tutto ciò compagni accaduto in assenza di contrattazione
Certo sono anni dominati dalla lotta all'inflazione
Dove i nostri spazi di manovra e non per esclusiva colpa della contrattazione centralizzata si sono oggettivamente ridotti
Ma se oggi si registra una ripresa nel Paese aiutata accerto dalla drastica caduta della bolletta energetica non generalizzata comunque
E in ogni caso non di pari intensità tra il nord e il sud del Paese vuol dire che in assenza di una nostra partecipazione al governo dei processi di modernizzazione il sud paga di più
E così i deboli dipendono sempre più deboli e una parte del Mezzogiorno sempre più emarginata
Ciò significa a mio parere che la contraddizione
Occupazione contrattazione è solo artificiosa ed io credo sia solo un mezzo
Per coprire ritardi oggettivi i nostri rispetto a interessi e bisogni che non siamo stati in grado di rappresentare
Quale consenso potremo ricostruire senza un cambiamento profondo della politica rivendicativa
Capace di rispondere ad interesse sempre più differenziali della base sociale del sindacato così con i cambiamenti la determina
Se non sapremo ricostruite
In una organizzazione del lavoro al passo con i cambiamenti che valorizzi la professionalità che stabilisca
Anche io un ritorno salariale dall'aumento della produttività
Che migliori le condizioni di lavoro che valorizzi attraverso percorsi formativi le capacità di lavoro
Che risponda così alla consapevolezza ma anche compagni alla incertezza che si apre davanti al lavoratore rispetto al fatto che non esiste più un solo lavoro e un solo mestiere per tutta la vita
Tutto questo che richiede una nuova stagione di contrattazione
Chi ha bisogno di sperimentazione in campo sui luoghi di lavoro quale contrasto può avere con l'occupazione e il Mezzogiorno
Non è forse vero il contrario non è forse vero che tutto questo lasciato a se stesso come è stato in questi anni finisce sempre con il farà prevalere la frantumazione della classe lavoratrice e i corporativismi
Se tutto questo è vero allora anche io siciliano non posso prescindere
Dalla difesa generale degli interessi dei lavoratori se voglio essere nel contempo Strumendo di trasformazione sociale e non solo predicatore dello sviluppo
Il patto per il lavoro
Per le correnti per le coerenze di cui ha bisogno anche in rapporto alla politica rivendicativa non può essere compagni un messaggio affidato solo ai mass media
Ma per avere risultati occorre ricostruire a partire dal terreno contrattuale
Un rapporto positivo con i lavoratori recuperarne il consenso ricostruire una nuova unità fra le forze lavoratrici e e fra il nord e il sud del nostro Paese
Ogni regione
Ha le sue specificità e anche diversità non è quindi una novità che c'è bisogno di un adattamento della strategia alle peculiarità territoriali
Ma attenzione compagni
Ora la strategia rimane una e per davvero rimane inscindibile l'obiettivo contrattazione occupazione difesa degli interessi dei lavoratori e lotta per una politica economica che utilizzi le risorse per espandere la base produttiva e riequilibrare il territorio
Oppure
Inevitabilmente si determineranno nuove rotture nel mondo del lavoro e tra le varie aree geografiche del Paese
Affidare al mercato e solo adesso
Le risorse di una congiuntura favorevole
E quelle che derivano dalla cresciuta produttività e da una imposizione fiscale più equa
Significa a mio avviso sancire nuovi e più pesanti squilibri ancora una volta a sfavore del mezzogiorno e di alcune arie in particolari del mezzogiorno e sempre meno recuperata su questo terreno della politica economica e della distribuzione delle risorse
Oltre che sulle cosiddette materie comuni
Deve quindi essere ribadita l'esigenza del livello contrattuale centrale delle confederazioni
Perché sarebbe davvero illusorio ritenere che a livello di impresa o di territorio sia possibile affrontare problemi quali quelli relativi alla politica industriale
Alla riforma della pubblica amministrazione alla correzione degli squilibri territoriali o a ruolo e alla politica delle grandi imprese e delle partecipazioni statali
Quando infatti si sostiene che occorre intervenire nel sud e soprattutto in alcune regioni del Sud
Per rimuovere il cosiddetto divario democratico occorra avere consapevolezza che esiste un nesso profondo fra detto divario lo sviluppo e l'arretratezza tecnologica
Se vogliamo essere coerenti
Con l'affermazione secondo la quale non bisogna affidare solo alle forze di polizia e alla magistratura all'indagine al processo la lotta contro la criminalità organizzata
Occorre farsi carico tutti quanti di dare una risposta non solo la la domanda di giustizia ma anche alla domanda di lavoro delle popolazioni meridionali
Ma per spezzare compagni nel meccanismo lodano e sempre meno adeguato di una risposta affidata a qualche provvedimento assistenziale o a qualche sia pure importante ma non finalizzata opera pubblica occorre costruire praticare una cultura alternativa a quella dell'emergenza che troppo spesso prevale nelle strutture sindacale meridionali e che altrettante volte viene proposta o avallata dallo stesso sindacato nazionale
Rifiutare la cultura dell'emergenza significa opporvi un progetto che sindacato meridionale lasciato a se stesso non è in grado di darsi
Il Mezzogiorno quindi non ha solo bisogno di più presenza dello Stato ma io credo che anche bisogno di più presenza dei partiti e dei più presenza dello stesso sindacato nazionale
Insomma compagne l'orgoglio di fare da sé è indispensabile ma al Mezzogiorno non basta proprio perché più svantaggiata
In una regione come la Sicilia ha bisogno di puntare con decisione sui processi di modernizzazione del suo apparato produttivo e dei servizi
Infatti un apparato produttivo non efficiente non è terreno di coltura per innovazione di prodotti per sperimentare nuove linee di produzione
Su di esso invece si scaricano le conseguenze inevitabili delle leggi di mercato per cui o si va fuori mercato e si cancella un'attività ogni lavoratore che ci stanno dentro oppure finché è possibile
Si interviene in negativo sul costo del lavoro abbassando i salari gli aumentandolo sfruttamento
Non ci si può quindi arrestare
Davanti alla preoccupazione che più investimenti per realizzare più produttività significo no anche a volte meno occupazione
Anche se in una realtà come la Sicilia la mobilità non è praticabile e diventa drammatico più che altrove e gestire gli esuberi con gli attuali strumenti di governo del mercato del lavoro
Ma quali soggetti affidare il ruolo di costruire e gestire un sistema di convenienze economiche capace di azzerare il cappe della produttività e della competitività cerco
In primo luogo alle forze interne al Mezzogiorno costruendo anche convergenze con associazioni professionali che operano in direzione dello stesso obiettivo
Ma considerata la debolezza delle forze imprendibile e qualche volta perché no anche la collusione con la mafia di risultati non potrebbero mai essere all'altezza della gravità dei problemi
Ecco perché occorre ripensare anche al ruolo delle partecipazione di Stato alla luce dei mutamenti che sono avvenuti nel Paese degli assetti nuovi che si sono determinati chiede agli orientamenti che maturano
è un ritardo questo grave complessivo di tutto il sindacato non riaprire è un ritardo non riaprire una discussione
Sulla imprenditoria pubblica che a volte e l'unica presenza in alcune zone del Mezzogiorno non possiamo lasciare ai vari presidenti degli enti di Stato la definizione dei nuovi ruoli e delle nuove stelle d'agire
Occorre un orientamento chiaro sul ciò che è strategico e su ciò che non lo è occorre per esempio sapere se eccome nei prossimi anni si svilupperà l'impegno e quali dimensioni avrà nel Mezzogiorno questo impegno nel settore agroalimentare
In alcuni settori industriali come quelli della chimica dell'elettronica delle telecomunicazioni e dei sistemi di trasporto nella gestione nel riassetto del territorio soprattutto di alcune grandi aree urbane
Non riproponiamo la politica dei mega interventi nell'allocazione al sud di un pezzo dell'apparato produttivo
Ma l'efficienza di quello che c'è per innestare su di esso non solo al Nord ma anche al sud dell'innovazione tecnologica per produzione e nuove che abbiano un futuro
In pari tempo rivendichiamo un rapporto un rapporto organico con il territorio un supporto ai soggetti in gradi imprenditoriali esistenti
Un intervento in direzione della formazione di una leva di figure professionali altamente qualificate da immettere nel mercato per creare dinamismo imprenditoriale
E dare così un impulso nuovo e autonomo allo sviluppo del Mezzogiorno
Per realizzare una parte di questi obiettivi io credo occorre costruire un rapporto anche tra le partecipazioni statali e la gestione della nuova legge di intervento nel Mezzogiorno tra le partecipazioni statali e la ricerca
Ma i compagni un ruolo ancora più importante noi attribuiamo per creare le condizioni dello sviluppo noi lo attribuiamo alla contrattazione territoriale
Che non deve servire solo per rappresentare e difendere gli interessi dei lavoratori delle piccole imprese
Ma soprattutto per riuscire a sviluppare la politica rivendicativa nei confronti delle controparti pubbliche
Al fine di ottenere da una parte a risultati concreti e verificabili rispetto alla qualità e quantità finalità dei servizi e dall'altra per determinare condizioni per una nuova e qualificata occupazione
Il fenomeno dei residui passivi pone infatti anche l'esigenza di un intervento sulla organizzazione del lavoro per recuperare efficienza e produttività
Oltre che una riforma delle procedure sul cui terreno un'amministrazione burocratizzata molto spesso vanifica il merito quando c'è questo merito della stessa legislazione
Questi compagni a me sembrano alcuni ineludibili terreni di lavoro non del tutto esplorati e definiti
E certamente non definibili né solo territorialmente né solo dalle nostre forze ma parallelamente abbiamo tutti quanti bisogno
Di una nuova stagione di riforme capace di rispondere alla tendenza sempre più forte e che prende piede anche nelle nostre file di privatizzare lo stato sociale
E infine e quindi ripeto certamente cose dette ma ormai è difficile essere originale dopo quattro giorni di dibattito infine io credo che non dobbiamo mai dimenticare
Né sottovalutare una verità tanto semplice quanto importante per milioni di uomini la differenza fra conservatori e progressisti fra destra e sinistra
Sta proprio nella entità nella qualità e nella estensione dei servizi sociali formativi di prevenzione di previdenza e di assistenza che un sistema offre alla collettività
Quando tutto ciò viene messo in discussione si rompe la solidarietà nel nostro fronte questo allora
Che non è un terreno esclusivamente nostro deve diventare comunque impegno primario del nostro sindacato ricerca Progetto e iniziativa per uno Stato sociale in armonia con le nuove stratificazioni sociali che si stanno determinando
Ringraziamo il compagno Coccoluto io allora campagna Canard vera direttore della scuola di ieri siamo chiedo ma a dare garanzie andare quindi guardate che le operazioni di voto saranno ancora un po'più tardi quindi deve tenere pazienti a cercare anche di non fare troppo chiasso
Se è possibile credo compagne e compagni
Che non ci sia stato mai un momento
Altrettanto favorevole per sviluppare al nostro interno
Un'azione promozionale a favore della formazione sindacale
Del resto da questo stesso dibattito ci sono venuti indicazione sollecitazione frequenti
Credo altrettanto che mai tale compito sia stato tanto difficile da solo
Concorrono a mio parere il cielo due fattori
Il carattere dei mutamenti in atto
Che per rapidità diffusione radicalità
Pervasività
Fa emergere con forza un bisogno di nuove conoscenze e di verifiche culturale oltre che politico
E in ciò sicuramente la formazione sindacale ha un suo ruolo e può dare un suo specifico contributo
In secondo luogo ci sono già i primi risultati politici organizzativi e operativi
Del convegno dall'ottobre dello tanta quattro sulla formazione sindacale
A quel convegno ha partecipato l'intero gruppo dirigente nazionale in tutte le sue articolazioni
Categorie regioni
Vi si è impegnato in prima persona lo stesso compagno lama seguendo i tre giorni di lavoro e concludendo
Vi è stato infine un apprezzabile interesse per noi prezioso
Di vaste forse culturale e di istituzione della ricerca e nella formazione degli adulti
Tutto ciò ha reso il nostro lavoro nella formazione sindacale della CGIL più impegnativo
Ma certamente anche più ricco ed appagante ne sono risultati e ciò mi pare sia già emerso nei congressi di categorie regionale che si sono appena svolte
E questo è un dato positivo nel bilancio della formazione di quel giusto dare conto in questo undicesimo congresso
Una sintetica valutazione all'attività svolta in questi ultimi cinque anni del resto è sintetizzata nella documentazione in cartella
Nei prossimi giorni il coordinamento nazionale farà pervenire alle nostre strutture il programma dettagliato della nostra attività futura
Qui mi pare giusto presentare invece alcune questioni che riguardano gli indirizzi politici culturale didattici
Gli obiettivi e i problemi e le scelte che sono necessarie per qualificare il nostro lavoro e superare i limiti ancora grandi chiesto precedente
E mi pare che la necessità in questo senso sia quella di riferirsi al contesto
Che viene a contesto entro il quale ci muoviamo e che rappresenta la tematica complessiva di questo congresso
Questo contesto
Contesto nel quale doveva operare nei prossimi nel prossimo futuro è tutt'altro che rassicurante per noi per il sindacato
Sono pochi i punti di forse tradizionale a cui possiamo fare riferimento
Più che nel passato siamo perciò costretti a trovarmi nella nostre scelte di oggi per il futuro
Non sono certamente quelle che vediamo dunque tempi di ordinaria amministrazione
Come accaduto altre volte in passato si stanno intrecciando gli affetti di una crisi interna al sindacato
E quelle di una fase di profonda trasformazione della società
Se guardiamo ai dati della realtà che più ci toccano direttamente
Molti di essi portano il segno negativo
Anzitutto ci sono un nuovo sfavorevole rapporto di forza tra lavoratori e imprenditori
La dimensione levata le caratteristiche strutturale della disoccupazione
La iniquità
Ancora in corretta dei meccanismi che operò per la redistribuzione del reddito
Una ristrutturazione industriale dal carattere quanto mai aggressiva
Ha rapidamente ricostruito i profitti e dato grandi Martino al padronato per la gestione unilaterale del rapporto di lavoro
E il suo mancato peso nella società tende a condizionare ancora più negativamente gli sviluppi futuri del Paese
è in questo contesto
Che abbiamo misurato la grave crisi del rapporto unitari la caduta di fiducia dei lavoratori
E la conseguente caduta di peso
Del peso dell'autorevolezza delle organizzazioni sindacali la crisi di orientamento di numerosi quadri
Deriva da qui
La difficoltà per nove di cogliere tutte le potenzialità positive che pure sono sempre state presenti dei grandi processi sociali di trasformazione
E dunque sono presente pure la tua
Ci sembra necessario ancora le nostre prossime considerazioni pertanto alla piena consapevolezza di questa situazione
Chi è oramai del resto largamente diffusa nel sindacato
Da questa consapevolezza tendono a svilupparsi e contemporaneamente infatti sia la volontà di ripresa delle volte della combattività del sindacato
Sia la volontà di comprendere e studiare meglio i mutamenti in atto
Proprio perché se non sono valutabili inevitabilmente forse nemmeno prevalentemente come di segno negativo
Si tratta di evitare di guardare alla realtà esterna noi
Con la lente della crisi del sindacato la quale Vanzi analizzata come effetto della trasformazione già avvenuto nella società italiana
E nello stesso mondo del lavoro e della produzione
Qui serve a mio parere l'invito al coraggio a guardare avanti che ci veniva intanto dal compagno lama ed altri interventi che si sono svolti in questo congresso
La strada della ripresa sindacale sta dunque non lo sforzo coraggioso
Della nostra organizzazione di proiettarsi verso la società
Verso lavoratori
Innovando forme organizzative
E di lavoro sindacale per cogliere insieme a loro la portata grande delle trasformazioni in atto
E lavorare con determinazione
Per influire su di essi
Dunque c'è la consapevolezza che con quelle del sindacato in questa fase certamente non di breve durata sono ardui
Le difficoltà grande
Queste difficoltà non risalgono solamente né forse prevalentemente alla durezza dell'attacco padronale
Questo a me sempre punto di riflessione per quanto ci riguarda di maggiore interesse
Quanto all'arretratezza del terreno di lotta sul quale esso da troppo tempo ci costringe
Mentre tutte le teorie più diffusi affermate assumono il dato che la complessità della società moderna
Come il presupposto per ogni analisi corretta dei suoi problemi
Nella realtà dello scontro di classe tale complessità viene ridotta quasi ad un solo problema la dimensione dove lavoratori
E nel dibattito politico la ragionevolezza delle organizzazioni sindacali ben espresse rappresentata attraverso il Passo della conflittualità
Credo che nessuno di noi oggi sottovaluta l'importanza e la centralità del dato strutturale
Costituito dalla redistribuzione del reddito
Ma è
La assolutizzazione di questo dato che va messa in discussione
Del resto il sindacato ha avuto nei mesi scorsi ha in questo stesso congresso riconoscimenti autorevoli e non sospetti non scontati della sua maturità dei veri al suo comportamento responsabile e coerente
Se infatti questo dato viene perseguito dalle politiche di governo come obiettivo grezza mente inteso nella sua dimensione macroeconomica
A prescindere cioè da quelle che sono i bisogni e le urgenze
Di articolazione di riforma dell'azione di governo per lo sviluppo
Contro le inefficienze contro e vendita
E se nel frattempo il sistema delle imprese non lo assume automatica autonomamente
O non viene sollecitato duramente ad assumere
No no obiettivi di socialità che lo spettano all'impresa
Ma strategia imprenditoriale con un più elevato tasso di rischio e di coraggio verso l'innovazione di prodotto piuttosto che quelle di processo che fanno risparmiare solo lavoro e costo del lavoro
Se questo non accade allora il quadro d'insieme del genere
Si abbrutisce l'azione di governo la stessa conflittualità sindacale
E si riducono a una triste e pericolosa misurazione delle forze rispettive
In un'azione che alla fine ha destinato a essere in perdita per il Paese
A registrare un forte arretramento sul fronte dei rapporti civile dello sviluppo culturale della stessa tenuta democratica
Ora a me sembra che a partire da questa considerazione fondamentale un'azione decisiva
Vada compiuta verso una vera coraggiosa di Sama nata la reale complessità dei problemi che oggi attanagliano una società come la nostra non solo per ciò che la rende peculiare ma direi anche e soprattutto per quello che oramai la rende simile ad altri paesi industrialmente avanzati
C'è qui il terreno di una indispensabile e urgente battaglia culturale che è insieme di sviluppo delle conoscenze e di affermazione di verità
A noi pare che occorra cogliere in questa visuale una parte essenziale del nostro lavoro di formazione sindacale
Le questioni economiche per la metro come della macroeconomia
La questione sociale che si identifica con due suoi fondamentale problemi la disoccupazione
E le forme della solidarietà sociale per chiedere buone o senza potere
Le questioni istituzionale tutto l'enorme sconvolgente impatto che su tale questione ala rivoluzione informatica
La stessa riconferma di una identità nostra che verifichi con una coraggiosa critica storica i valori che vanno conservati
E quelle che si sono rivelate alla fine caduti esteri
Tutto ciò fornisce un'area culturale ricca di stimoli di nuove frontiere di appassionata ricerca di dibattito accanito di fondamentale conquista di conoscenza
La formazione sindacale deve immergersi pienamente in questa battaglia
Assumendo risultati di ricerca e di approfondimento teorico e scientifico
Che sono già assai ricchi anche nel la parte anche sulla parte più nuove mutata della realtà del nostro Paese
C'è un'altra sua funzione essenziale una funzione la formazione sindacale
Ed è l'aiuto urgente da dare ai nostri delegati sul piano del sostegno delle conoscenze generale e su quello specifico contrattuale e sindacale si tratta di aiutare parecchie decine di migliaia di nostri compagni che stanno sul fronte caldo della trasformazione dell'innovazione e che sono sottoposti alla pressione dei cambiamenti che avvengono sulla loro pelle
In una forma che è sempre drammatica
E che rischiano costantemente di essere lasciati soli in un confronto assolutamente impari
Il nulla in
Alternativa che li pone tra l'umiliante
Impotenza ad affrontare i problemi di governo dell'innovazione o una resistenza disperata alle innovazioni
Tutto ciò non è pensabile che venga affidato ad un piccolo settore della nostra organizzazioni delegando avesse magari ignorando nel lavoro quotidiano che si costruisce tra mille scelte su quali temi
Con quale quadri
Con quale impostazione culturale
E molte di queste importazioni sono decisive per la definizione dell'orientamento culturale politico e strategico dei nostri quadri
Qui serve quello che noi nella nostra mozione chiamiamo la necessità della programmazione anche per la nostra attività contrari la formulazione di programmi di formazione sindacale per ogni livello quella nostra struttura organizzativa con obiettivi risorse finanziare organizzative e culturale e scientifica adeguate
E puntuali verifiche
Qui peraltro la formazione sindacale per la formazione sindacale
C'è un campo
Di intervento
Che è ormai si esprime attraverso una domanda grande ed esplicita
Rispetta nel quale le risposte che stiamo dando sono importanti anche per qualità forse ma assolutamente non so al di sotto del bisogno e delle necessità
Quello che ancora manca dunque in gran parte la nostra organizzazione e quello di nazione programmata di attività formativa
Si tratta anche qui di compiere quel salto culturale come gruppi dirigenti
Che porta a considerare la formazione sindacale più correttamente risorsa strategica delle politiche di sviluppo organizzativo e non istituzione separata o delegata per interventi marginali sul quadro sindacale
I programmi e del Centro delizia per il mille novecentottantasei gli indirizzi per i prossimi anni sono ispirati da queste considerazioni ma di essi come dicevo daremo conto dettagliato nei prossimi giorni inviandoli a tutte le nostre strutture
In sintesi comunque esso è così articolato
Per una parte affronta tematiche europee problema della collocazione del nostro Paese in questo contesto ivi compresi i programmi Méditerranée le politiche di sviluppo diaria e vi si sviluppano anche numerosi rapporti su vari temi raffronti internazionale su vari temi
Un'altra parte del programma
Tende a consolidare una base culturale di carattere generale processi d'innovazione d'impresa nei luoghi di lavoro e contrattazione politica economica problema della parità storia del sindacato formazione dei formatori una terza parte del programma è costruita assieme ai singoli dipartimenti e dunque riguarda il protocollo per la piccola e media impresa
La legge straordinari per il Mezzogiorno la solita la previdenza la difesa dei consumatori il mercato del lavoro le aree metropolitane l'ambiente e un ciclo di seminari di rassegna critica sulla situazione economica del documento che adesso l'economia del Paese
Questa elencazione ovviamente non vuole essere una banale l'incasso di temi lo sforzo che vogliamo operare quello di un approfondimento più puntuale possibile con le strutture responsabili fino a coinvolgimento Massimo De partecipando all'attività formativa
Grazie compagna la Barbera compagni io adesso devo comunicare una serie di cose relativamente alle votazioni
Intanto Vito ai compagni che le votazioni non avranno inizio prima delle ore venti e si svolgeranno dalle ore venti alle ventitré voi sapete che avremmo dovuto fare ieri sera la seduta che badiamo fatto oggi all'una e quindi evidentemente vi è stato un ritardo anche per poi preparare le schede e farle stampare
Comunque le schede verranno ritirato pretorio presso il quattro collegi elettorali che sono situati alle spalle della presidenza
Le commissioni elettorali sono comunque insediate mi si dice si accede ai seggi dalle uscite laterali alla presidenza io adesso vi leggo
Le regioni e categorie
Che dovranno votare collegio per collegio
Poi troverete comunque delle indicazioni anche nelle sale dove si vota il collegio numero uno a questo collegio votano il Piemonte e la Toscana il Friuli le Marche la Calabria e la Valle d'Aosta
Votano inoltre la Filcams la Filt sia per la figlia CEA assai Ardara Chianti la Filt la SNAM il Sinai
E now
Sì gli arti visive insomma da intendersi al collegio numero due votano la Lombardia la Basilicata e Bolzano
Soltanto bolzanini e Bolzano scusate poi la firma la Fidelis la funzione pubblica
La figlia Thea lo sfida la lettera a
Dunque dal a lettera l vuota al collegio due quindi lo ospita la lettera alla è lettera l mentre sempre l'auspicio porterà al collegio numero quattro Dalai atterra l alla lettera Z quindi lo spin vota sì al collegio due sia al collegio quattro al collegio tre votano Trento
Dare l'Emilia l'Umbria il Lazio l'Abruzzo la Puglia la Sardegna la Fillea
La Federazione degli elettrici
La Federazione della scuola e la FISAC
Al collegio quattro la Sicilia la Liguria e il Veneto la campagna il Molise la FIOM il sindacato ricerche ecco
Spina da
Bisogna che abbiate un po'di pazzi
Bertinotti avrebbe
Era ed alle