Il futuro della comunicazione in Italia

Cardine della vostra presenza
E pazienza pistola calore
Se è permesso anche togliersi la giacca mancato
Polo presentare e il ministro delle comunicazioni Paolo Gentiloni che ha gentilmente
Detto sia una richiesta dei DS e della Provincia della Spezia questo a partecipare a questo Festival nazionale sulla comunicazione volevo ringraziare Carlo Rognoni ligure
Che conosciamo tutti
Membro del consiglio di amministrazione della RAI per tanti anni parlamentare direttore del Secolo Gerda ci monocolture esperto del settore delle comunicazioni siamo alla fine di questo di questo festival ricordava al ministro un mese
Lungo abbiamo dibattuto con tante persone con tanti addetti ai lavori contanti personaggi importanti del sistema delle telecomunicazioni dei giornali della delle televisioni e delle radio
E credo che sia importante cogliere in questo percorso anche il parere di colui che dovrà proporre alla diciamo così al Parlamento e agli italiani poi le modifiche
Per quanto riguarda la legge Gaspare sapete tutti che su questa questione nella passata legislature sì sono consumate terribile battaglie abbiamo perso secondo me intere giornate tutti ad assistere a queste a queste questioni legate alla alla RAI e a Mediaset sta questo duopolio al fatto che come lamentavano alcuni alcune persone ministro nel nell'ultimo penultimo dibattito tra Fedele Confalonieri
Claudio Prêtre Petruccioli riguardante alcune pure azioni che ci sono state nel mondo nel mondo della RAI e questo ha un po'ravvivato diciamo così il di il dibattito perché stava andando su canali certamente non molto appetibili
Graditi alla gente però la prima domanda che mi sento di farle ministro
Volevo dire gli amici che mi ascolta io faccio il sindaco non vivo vivo non faccio il giornalista e vivo diciamo così come uomo politico queste questioni per cui sicuramente mi scuserete anche qualche
Scivolata però volevo chiederle e la prima domanda credo che sia anche pertinente visto anche le sue dichiarazioni
Sul sia sul su Repubblica che il sul Corriere della Sera quali quale sarà l'assetto del sistema radio televisivo
E vorremmo anche questa sera rassicurare aspettando dalle sue parole questo
Il dottor Confalonieri nel senso che il centro sinistra non farà come lei ha detto nessun piazzale Loreto ci sarà bisogno di mettere mano a un sistema che deve essere riformato e non è stato fatto con la legge Gasparri per cui la prima domanda cosa ci aspetteremo nei prossimi mesi quale Rai quale sistema radiotelevisivo la questione del digitale terrestre dell'analogico e tutte le cose che sono state dette in questi ultimi giorni e settimane prego
Sì grazie buona sera buona sera a tutti grazie
Al sindaco e a tutti voi
Alla festa de L'Unità
Ho scoperto che c'è un appunto la festa L'Unità proprio dedicata ai temi dell'informazione che da un mese
Ragione si interroga su queste cose
Devo dire che è una bellissima idea una bella iniziativa
E dimostra anche un po'la la forza e il radicamento che che i DS hanno da queste parti complimenti per aver scelto questo tema
La domanda del sindaco è una di quelle per le quali si potrebbe fare una risposta di un'ora e mezzo io provo a cavarmela in pochissimi
Pochissimi minuti
Dicendo questo primo
Noi non non abbiamo intenzione di
Per colpire e punire nessuno
Ma certamente non intendiamo lasciare il sistema televisivo come
Il sistema televisivo italiano
è sempre stato al centro di scontri politici formidabili
Ricordo per per i presenti che hanno più o meno la mia età o anche qualche anno in più
Che ogni volta che in Italia si è messo mano alle riforme del sistema televisivo ci sono state delle grandi crisi politiche
Qualcuno ricorderà al mille novecentonovanta sono passati sedici anni ma insomma la legge Mammì provocò una crisi di governo l'uscita
Della sinistra democristiana di allora dal governo
Negli anni novanta i governi dell'Ulivo i governi del centrosinistra hanno cercato di cambiare il sistema televisivo e ci sono riusciti
Direi per metà nel senso che hanno fatto alcune cose positive l'istituzione della autorità delle comunicazioni ma non sono riusciti a intaccare né il conflitto di interessi che poi ci siamo ritrovati sul collo nel due mila e uno con la vittoria elettorale di Berlusconi
E nell'assetto come si dice in gergo duopolistico molto concentrato del sistema televisivo
Poi nella legislatura scorsa le cose sono peggiorate perché avendo la maggioranza che avevano
Lo schieramento di centrodestra a addirittura peggiorato la situazione
Allora chi oggi immagina che il centrosinistra vince le elezioni conquista il governo ha una maggioranza sia pure una maggioranza con dei numeri problematici in uno dei due rami del Parlamento
E non interviene a modificare il sistema rito televisivo si sbaglia
Mi dispiace
Quando sento del vittimismo da parte di di appunto di alcune imprese di medie sette in particolare noi lo abbiamo sempre detto lo abbiamo detto in campagna elettorale
Non possiamo che confermarlo
L'errore più grave che potrebbe fare l'Unione l'Ulivo e quello di lasciare le cose come stanno su entrambe queste materie sul conflitto di interessi se ne parla poco purtroppo in queste settimane
Ma penso che l'Unione debba rispettare l'impegno preso con gli elettori di fare una legge seria sul conflitto di interessi e la riforma del sistema televisivo
Che che caratteristiche avrà la riforma del sistema televisivo molto semplicemente quello di portare più concorrenza
Nel sistema televisivo e attraverso la maggior concorrenza un maggior grado di pluralismo anche più libertà e più qualità nell'offerta televisiva è chiaro che queste cose
Non hanno tra loro un legame meccanico automatico perché non c'è dubbio che l'apertura del sistema televisivo ad altri editori il fatto che il sistema televisivo non sia dominato come oggi da un solo editore privato
Caso unico nei paesi occidentali come da noi
è una condizione necessaria ma non è detto che sia sufficiente apportare una televisione
Più libera e di maggior qualità ma noi intanto lavoreremo per creare delle condizioni di maggiore apertura del mercato
Per consentire di entrare a nuovi attori a nuovi editori
Per diminuire il livello attuale di concentrazione nelle mani di un solo editore privato l'editore di Mediaset
Finisco poi lei interviene facciamo una volta per uno prima uno poi l'altro
E contemporaneamente
Credo intervenendo a ridisegnare a disegnare meglio la missione della televisione pubblica della RAI
Perché in questo sistema in cui c'è più concorrenza ci sono nuovi editori che possono entrare
Il sistema funziona se anche la televisione pubblica fa meglio la sua parte
Qual è la parte della televisione pubblica
Molto semplicemente
Quella di non confondere la propria offerta editoriale con la televisione commerciale
Se la RAI ha avuto un difetto negli ultimi cinque dieci anni e quella gradualmente di essere sempre meno diversa sempre meno distinguibile rispetto alla televisione commerciale
Questo deriva non solo e non tanto dalla maggiore qualità di questo o quel gruppo dirigente interno alla RAI ma anche da cause come si dice in gergo strutturali
In particolare la RAI tra le diverse televisioni pubbliche occidentali e quella che dipende più di tutte più di ogni altra televisione pubblica occidentale
Dall'apporto della pubblicità
A un finanziamento quasi cinquanta cinquanta tra canone e pubblicità
E se non si interviene a modificare questo distinguendo meglio un servizio pubblico
Prevalentemente finanziato dal cannone dal pubblico non dico esclusivamente come la BBC voi sapete che la televisione inglese né i suoi canali generalisti non ha pubblicità e finanziata soltanto dal campo
Ma anche le altre grandi televisioni pubbliche europee quella francese e quella tedesche hanno un contributo della pubblicità molto molto molto modesto
E questo consente al servizio pubblico
Sono ragioni strutturali
Consente al servizio pubblico di fare meglio un suo mestiere diverso altrimenti questa è la mia grande preoccupazione se noi non interveniamo a far recuperare la sua specificità la sua anima la televisione pubblica il rischio che corriamo è che nella televisione del futuro la televisione dei prossimi dieci vent'anni che avrà molte diverse piattaforme centinaia di canali
I canali chiamiamoli così di servizio pubblico saranno praticamente irriconoscibili
E qualcuno si chiederà perché mai dobbiamo pagare un cannone per quattro cinque di questi duecento canali se non hanno una qualità e una diversità effettiva da quelli della televisione commerciale
Quindi le due linee di fondo sono aprire il mercato
Della televisione a nuovi editori a nuovi concorrenti riducendo la posizione dominante
Del duopolio numero uno e numero due ridisegnare la missione della RAI
Distinguendo meglio ciò che è finanziato dal pubblico e cioè che finanziato dalla pubblicità per consentire alla RAI di fare meglio un mestiere che deve essere diverso da quello della televisione commerciale grazie
Grazie ministro volevo chiedere
A Carlo Carlo Rognoni
Sei dai un anno in RAI
Cosa hai trovato come è stato questo hanno di lavoro se è facile dirigere un'azienda di oltre dieci mila persone con tutti i problemi che ci sono raccontarci un po'la questo anno
Intanto buonasera a tutti grazie per lei occasione che mi date di essere fra di voi
Che ha anche per l'occasione di vedere il ministro Gentiloni dunque abbiamo avuto spesso tanti rapporti prima
Discutendo di radio di televisione di futuro del sistema
Guardate un anno in RAI nel consiglio di amministrazione
è una per certi versi è una grande esperienza voi per me ha voluto dire toccare con mano e non faccio demagogia perché chi mi conosce sa che non non la faccio mai asserito di non farla mai ma ho potuto toccare con mano i danni ma profondi che il centrodestra ha fatto in questi anni
E non sono questioni di buco cercherò di spiegarlo per fare capire che non è una propaganda quella che fa cioè
Purtroppo la fotografia di una realtà che ho trovato un anno fa e che si è protratta per un altro anno cioè noi oggi solo oggi forse forse
Potremmo sollevare la testa e guardare
Con impegno completo sia una vita con voglia di rilancio del sistema pubblico ha un obiettivo che è quello di ridare alla RAI una credibilità e una dignità che secondo me ha perso negli anni e soprattutto nell'ultimissimo hanno avuto un crollo d'immagine dovuto anche e anche una crollo aziendale dovuto al fatto che noi per un anno non siamo stati gestiti se si può avere un'azienda di undici mila dipendenti che fa servizio pubblico che ha tre reti televisive Chiaretti satellitare che a reti digitali terrestri senza una strategia senza una visione di medio di medio termine non dico di lungo di medio termine
L'imposizione che il centrodestra ha fatto imponendo una scelta di un direttore generale che noi
Consiglieri
Appena entrati un anno fa abbiamo detto che
Era incompatibile a tutti e le possibili verifiche nel senso che essendo stato un membro dell'Autorità garante delle comunicazioni per legge non aveva la possibilità di avere un ruolo di direttore generale
Dentro la RAI siamo stati in tre a votare contro il quarto che è stato il presidente Petruccioli che si è astenuto per dovere mai tutti gli altri cinque di maggioranza se lo sono votati se lo sono sono tanti e hanno scoperto pochi giorni fa che effettivamente quello che dicevamo noi è incompatibile
E intanto per un anno abbiamo avuto uno a un governo di una persona che sapeva di avere questa mannaia sopra la testa
E risultato e che di fatto non sono state fatte scelte scelte strategiche necessarie perché vedete il sistema radiotelevisivo sta vivendo
Dei momenti straordinari di profondo cambiamento rispetto a quello che noi abbiamo in mente che abbiamo conosciuto perché l'arrivo della rivoluzione digitale sta sconvolgendo lo scenario dentro il quale chi fa televisione
E si trova non è più solo chi i broadcaster chi fa televisione oggi deve avere a che fare con le telefoniche deve avere con una conca
A che fare con una concorrenza nuova
Con sistemi digitali che possono portare la possibilità che danno la possibilità di avere sempre di più la televisione via internet la televisione sul telefonino la televisione ovviamente via satellite cioè si sta creando un mercato che è completamente diverso
Rispetto a quello dove
I monopolisti o i tuo polisti se volete avevano governato tranquilli e sereni sapendo che nessuno gli avrebbe rotto più di tanto le scatole al punto tale che ci furono anche anni in cui probabilmente questo
Duopolio fu anche in qualche modo collusivo cosa che non è più io lo sostengo con forza da diversi anni però diciamo erano abituati lo dico per dire erano abituati a lavorare senza concorrenti e senza altri concorrenti
E questa cosa può un'azienda in una fase di trasformazione tecnologica non fare gli investimenti necessari che presuppone il digitale terrestre
Non fare gli investimenti per rinnovare tutti gli apparecchi noi abbiamo redazioni
Chi c'è e chi lavora nelle redazioni distaccate spesso a che fare con macchine vecchie che tiene in piedi solo perché lui è innamorato del proprio lavoro e fa di tutto per farle durare più di quello che fisiologicamente dovrebbero durare allora può un'azienda essere per un anno in queste condizioni benissimo lo siamo stati alla fine di quest'anno ci viene detto che avendo noi preso
E direttore generale incompatibile dobbiamo pagare una multa di quattordici milioni di euro
Quattordici milioni di euro sono ventotto miliardi che vuol dire che il Bilancio due mila cinque due mila sei della RAI andrà in passivo sicuro se dobbiamo davvero pagare questi quattordici milioni di euro e chi dobbiamo ringraziare per questo debito che abbiamo adesso perso il tesoro è paradosso
Dalla realtà italiana e che dobbiamo dare questi quattordici milioni di euro al Tesoro ma al Tesoro che è un altro nel senso che il Tesoro precedente Siniscalco tanto per capirci su spinta diretta di già di
Berlusconi s'impose ai consiglieri d'amministrazione della maggioranza di votare
Anche di fronte a tutti i segnali di incompatibilità di votare comunque quel direttore generale perché quel direttore generale voleva Berlusconi e perché voleva quel direttore generale permetterci la condizione in cui siamo stati per un anno
Di mancanza di strategia di governabilità e a è evidente oggi ma guardate che non è solo il danno dell'ultimo anno
I due anni precedenti c'era un un direttore generale che sapeva fare il suo mestiere
Ma lo sapeva fare
Secondo me in modo sbagliato nel senso che ha interpretato davvero chiedendone la legge Gasparri
Che l'obiettivo della RAI fosse di essere privatizzata per cui ha costruito due anni di gestione aziendale della RAI per dimostrare come l'azienda se fossi andata in Borsa sarebbe stato uno trionfo è una una capacità di attrazione di azionisti che avrebbero potuto comprare azioni RAI perché la RAI poteva dare dei risultati straordinari quindi affatto e ha costruito due anni di strategia aziendale
Per dimostrare che eravamo capaci di produrre attivo
Che cosa ha voluto dire non ha investito una lira alle innovazioni
Ha tagliato tutto quello che poteva tagliare ha lasciato l'azienda in una situazione di enorme sofferenza e il risultato e e veramente drammatico se ci pensate i danni che ha fatto il centrodestra su questa azienda però non sono solo questi che ho descritto perché il danno più grosso è quello che in qualche modo il ministro Gentiloni
Ha anche ben esplicitato sostenendo quello che adesso bisognerebbe fare cioè noi abbiamo oggi un servizio pubblico che ha perso l'immagine che ha perso credibilità che ha davanti a sé una strada tutta in salita per recuperare
Attraverso i telegiornali possiamo fare un'informazione come la stiamo facendo credo proprio di no possiamo fare le reti come stiamo facendo e anche le fiction che pure sono un successo senza è un'innovazione senza un tentativo di portare all'attenzione diciamo dei cittadini al perché ma perché negli anni del centrodestra è questo un passaggio decisivo io che vorrei anche con questo con l'Inter lo qui re con il ministro Gentiloni negli anni del centrodestra
La centralità del servizio pubblico non c'è stata più il servizio pubblico est è diventato un un elemento marginale del sistema la stessa legge Gasparri che prevedeva la privatizzazione dava il privati la possibilità di essere al centro del sistema
Guardate che cosa vuol dire tutto ciò vuol dire una cosa sola
Che al centro dell'interesse di chi fa televisione non c'è più il cittadino ma c'è il consumatore questa è la svolta drammatica che fa il fatto che alla centralità del sistema viene dato un ruolo soprattutto i privati perché giustamente i privati devono raccogliere il massimo di pubblicità possibile fare il massimo di profitti possibili e i telespettatori solo degli utenti dei dei consumatori potenziali quindi tutto questo è sacrosanto in un sistema come quello in cui viviamo ed è giusto che sia così per un privato ma un sistema pubblico se cede
Diciamo ministro Gentiloni ha ben detto
Diciamo se le produzioni nostre sempre di più assomigliano delle produzioni commerciali è chiaro che perdiamo di identità la il cittadino che paga in camice ma perché diavolo devo pagarlo se io vedo le stesse cose o quasi che vedo sulla televisione privata quindi il danno che è stato fatto enorme per cui all'interno dello stesso centrosinistra
E questo è una cosa che io avverto anche se non avverto nelle parole di del ministro Gentiloni madre avverto nell'aria del centrosinistra c'è una volontà c'è diciamo un atteggiamento dovuto al fatto che dopo tre anni di scarso di di di ingovernabilità per un verso di cattivo governo
L'immagine del servizio pubblico è talmente diventato basso negli occhi dell'opinione pubblica che si pensa che se si deve riformare il sistema e creare più pluralismo bisogna intervenire lei
E incomincia a parlare lì d'Italia di di tagliare di rompere di spezzettare
Di di intervenire sul servizio pubblico riducendone la centralità allora io dico questo
Può darsi che si debba arrivare a quello però
Guardate ci sono due passaggi delicati istituzionali
Uno se il consiglio d'amministrazione che c'è continua ad avere rapporti di forza come quelli che ci sono oggi cioè cinque consiglieri di centrodestra contro quattro di centrosinistra
è difficile pensare di governare il cambiamento di cui c'è bisogno e quindi questo è un problema politico che ha il governo che ha il ministro del Tesoro in particolare
C'è uno dei gli otto dei nove consiglieri uno solo è di nomina del tesoro
Una scuola di pensiero sostiene che essendo il rappresentante del Tesoro che è l'azionista deve rispondere al ministro del Tesoro mi sembra una scuola di pensiero di buonsenso
C'è il chi dice qui effettivamente poi in Italia il diritto a mille sfaccettature penso che il Codice civile dice una volta che uno è nominato Consigliere di amministrazione c'ha una sua autonomia e non è che può fare quello che gli impieghi gli chiede di fare l'azionista di riferimento però insomma
Siamo siamo seri
Assenso quella legge e quella scelta di avere un rappresentante del Tesoro solo perché se cambia il Governo il tesoro alla possibilità di cambiare quel Consigliere lasciando sostanzialmente un equilibrio di quattro a quattro
Più uno che il rappresentante del Governo ma si era presentata il Governo fa il contrario di quello che dice il governo mi pare che qui un punto serio si ponga insomma quindi la cosa non è indifferente non è indifferente per le prospettive perché io credo che per risalire la china noi abbiamo bisogno non solo di fare quello che il ministro Gentiloni sta dicendo cioè recuperare in immagine in contenuti in scelte ma noi dobbiamo secondo me anche fare una grande campagna nazionale che potrebbe durare io
Insomma tutti mi conosce sa che ho letto riprende il partito democratico da dieci anni quindi probabilmente non succederà ancora ma comunque
Diciamo penso che un'iniziativa politica del partito democratico
Che si ponga il problema di che cosa deve essere il servizio pubblico nell'era della convergenza del digitale della rivoluzione digitale debba essere una ragione di dibattito aperto non solo ai partiti del centrosinistra
Da ai partiti dell'Unione o al ai Partito democratico debba essere un dibattito aperto
A tutte le forze sociali e i sindacati e le associazioni
Coinvolgere il Paese come ha fatto la Gran Bretagna guardate la Gran Bretagna sta rinnovando alla BBC
Lì la la carta che consente alla Gran Bretagna di avere la BBC servizio pubblico per altri dieci anni prima di arrivare a quella firma di quella carta hanno fatto due anni di dibattito pubblico
Io penso che noi non abbiamo bisogno di due anni gli italiani sono più veloci degli inglesi
E io penso che però che se per sei mesi partendo da subito facessimo un ampio dibattito su che cosa pretendiamo dal servizio pubblico avremo la possibilità di dare delle indicazioni
Anche al governo in più concrete che non sembrino delle improvvisazioni o che non sembrino degli atti in qualche modo punitivi rispetto a quel servizio pubblico che tutti noi abbiamo un po'meno di prima
Perché sarebbe sbagliato e chiudo velocemente quali sono le missioni del servizio pubblico
Guardate ce ne sono due sostanzialmente in un'epoca di rivoluzione tecnologica il servizio pubblico ha da dire la sua
Perché deve essere una missione che gli affida il governo con la sue scelte di politica industriale di essere il motore del cambiamento tecnologico e questa è una delle grandi strade che si deve perseguire l'altra grande strada è quella di riportare il cittadino al posto del consumatore e questo è decisivo
E se tu fai queste due operazioni tuta in senso al servizio pubblico e i discorsi una Rete due reti tre reti come c'era una volta non hanno più senso alcuno perché l'evoluzione delle tecnologie cambia completamente lo scenario
Si deve creare condizioni non vi annoio tecnologiche tali per cui lo spazio per nuovi competitors
Per chi vuole entrare nel mercato ci saranno perché per esempio nella gestione delle risorse della grande risorsa che sono le frequenze non c'è più bisogno
Di avere una società come abbiamo noi
Che gestisce le frequenze solo per noi con quel patrimonio frequenziale quella società separata dalla RAI per esempio e questa sarebbe una buona cosa secondo me
Potrebbe diventare un operatore di rete capace di dare capacità trasmissiva
A tanti altri operatori che la chiedono e che vogliono entrare sul mercato e che oggi non possono perché non hanno le frequenze
Ma non sono un problema di frequenze sono un problema di capacità trasmissiva
è la difficoltà è nell'allora tra nella traversata della la transizione io dico che la posizione meno dura meglio è è una scelta di politica industriale che fa un governo questo perché portare al due mila dodici il Trap consolazione al digitale e molto sensato e vista la situazione addirittura troppo sensato perché se non ci si muove con un impegno forte
Si può anche pensare di arrivare al due mila dieci ancora se incerti e non possiamo permettercelo perché c'è un impegno a livello europeo di tutti i Paesi europei che nel due mila dodici c'è la conversione di tutte le tecnologie dall'analogico al digitale e noi non possiamo pensare di non esserci
Altri Paesi addirittura pensano di entrare del due mila otto nel due mila dieci perché non io dico però per farlo va fatto un tavolo con le aziende confrontarsi su che cosa vuol dire in termini di roadmap di strada da percorrere dei vari passaggi necessari per portare a questa trasformazione
E in questo contesto un servizio pubblico che oggi ha una capacità trasmissiva che gli deriva dal fatto di controllare cinque mila sei mila frequenze è tale per cui può mettersi sul mercato e creare le condizioni per dare anche le risposte di un maggior mercato
Sì grazie Carlo ai ha introdotto una questione secondo me molto molto interessante io credo la questione della della qualità e la questione del cittadino non del consumatore io penso l'ho sempre detto che
Questo Paese dopo la guerra ha avuto due elementi che l'ha fatto diventare più coeso più unito affatto avere il diritto e la sensazione di essere cittadini italiani a milioni di persone
Sono stati da una parte semplifico molto da un appalto e i grandi partiti di massa il Partito Comunista Italiano e la democrazia cristiana che hanno lavorato tantissimo nel territorio e dall'altra
La televisione guardate che la televisione ha unito a questo Paese e anche alla dove c'erano delle diseguaglianze e delle non diciamo così questioni che si potranno capire facilmente ridotto queste distanze
Perché all'epoca ci lavoravano tantissimi registi tantissimi Autori si facevano dei programmi
Straordinari si faceva comunicazione e la Rai faceva un servizio pubblico veramente efficiente ecco io non credo che si possa ritornare a questa missione che allora era ambiziosa ma che secondo me è stata efficace ha raggiunto il suo obiettivo però dal fronte della qualità ministro oggi lei ha lanciato sulla sulla stampa questa questione che secondo me è importante basilare il barometro della qualità
Valutiamo i programmi non solo dal punto di vista della quantità
Di utenze ma dal punto di vista della qualità e secondo me questa è la strada giusta per riposizionare il nostro servizio pubblico sui binari che Carlo diceva
Ce lo vuole spiegare come funzione
Sì innanzitutto complimenti a al sindaco se anche giornalista e competente di queste materie
Ma non non c'è io penso che alla televisione degli anni
Del monopolio
Non torneremo mai
Credo che siano trent'anni che finito il monopolio televisivo mi pare che la sentenza della Corte costituzionale
Che consente che legittima
La rottura del monopolio televisivo sia proprio del settantasei
Mi hanno invitato
Abbia nella nel mese di settembre a a festeggiare
Una televisione di lei che si chiamava Telebiella
Che addirittura compie in settembre mi pare trentadue anni ma i primi due anni prima di questa sentenza della Corte costituzionale Telebiella lavorava nella completa illegalità
Certamente gli anni del monopolio televisivo sono stati anni anche di grande televisione
Televisione anche culturalmente molto sofisticata
Politicamente un po'monocorde per la verità però poi col passar del tempo sta anche sul piano politico la televisione si è aperta
Ora
Io vedo
Il rischio di un grande grande decadimento della televisione
Da dove da dove deriva questo rischio paradossalmente deriva proprio
Dalle grandissime opportunità della televisione del futuro
Cioè nel momento in cui
Una parte consistente della televisione diventa una televisione a pagamento
Che si basa sulla specializzazione dei canali
Nel satellite ci sono centinaia di canali
In altre forme di televisioni a pagamento
Anche se diverse dal satellite che si stanno facendo largo anche se ancora compassi piccolini
Tipo la televisione via internet ci sono tanti tanti canali ognuno van sei appassionato di storia vai sul canale storia se appassionato di sport vai sul canale di sport
Eccetera eccetera
Nei paesi in cui c'è la televisione via cavo l'Italia non ha mai avuto la televisione via cavo
C'è una grande segmentazione
Quindi il Pubblico
Da dieci anni almeno ma sempre più in modo con una crescita esponenziale avrà a disposizione centinaia di canali
Molti dei quali specializzati e molti dei quali a pagamento
Allora è chiaro che il rischio che si corre in uno scenario di questo genere è che la grande televisione quella gratuita quella che fa i grandi ascolti che ancora è molto forte che ho signori le le fare l'esempio più banale perché è di poche settimane fa noi parliamo di questa televisione del futuro di tanti canali di tante piattaforme dopodiché italiana Germania
Ha fatto ventitré milioni di telespettatori
Su RAI uno ed è stato credo il secondo risultato
Di ascolti più forte di tutti i tempi quindi
Siamo in una fase in cui convivono entrambe queste cose specializzazione Pettis si può permettere l'acquisto l'abbonamento con Sky e in futuro il telefonino internet e tante cose
E la televisione invece gratis che guardano tutte che fa grandi ascolti
Qual è il rischio che noi abbiamo è che la televisione
Guardate che è un rischio che attraversa prima giustamente Carlo diceva
Diventiamo consumatori
Invece che cittadini che utenti della televisione
Questo è un rischio che attraversa molti mercati perfino i mercati alimentari il rischio che si creino due due zone due serie una seria è una serie di da una parte il pubblico che può permettersi o per ragioni economiche o per ragioni culturali questi diversi canali specializzati e di nicchia interessanti segmentati come si dice
E dall'altra quelli grandi ascolti generalisti mai grandi ascolti generalisti che tendono o possono tendere ad avere una qualità sempre peggiore
Tradotto in soldoni Kiara la televisione grati se di grandi ascolti si becca una televisione tendenzialmente di qualità sempre minore
Chi invece a
Ho la televisione appagamento o attraverso internet perché più giovane più acculturato più capace di usare le tecnologie un'offerta più vasta si becca una televisione sempre più sofisticata
E però ci sono due problemi il primo che la grande speranza la grande sfida della televisione è sempre stata quella di essere generalista gratuita uguale per tutti da un certo punto di vista
E dall'altra che i grandi ascolti
Non sono solo fatto un fatto commerciale sono anche un fatto democratico in un certo senso cioè per un Paese il fatto che ciascuno si veda la sua televisione
Cinque a colpi di cinquanta cinquanta mila persone si vedono quella ottanta mila quell'altra trentacinque mila quell'altra ancora
Dal punto di vista della vitalità del sistema democratico del capitale sociale del Paese è un impoverimento
Perché guardare tutti lo stesso programma scusate se la semplifico così
E poi magari discuterne
Litigare su se era buono non era buono il giorno dopo in famiglia o nel posto di lavoro o con gli amici
Non è soltanto un elemento commerciale è anche un elemento di crescita le cose che diceva il sindaco sul ruolo della televisione nella crescita civile di questo Paese
Sono ancora attuali quando dieci quindici milioni di persone guardano lo stesso programma televisivo e ne discutono questo è un fatto importante democratica
Allora per farla breve tra i compiti che uno stato di una società civile deve porsi a mio avviso c'è quello di mantenere e se possibile migliorare la qualità dell'offerta televisiva generale quella gratuita quella per tutti quella dei grandi canali di grande ascolto
Non accettare la logica che dei grandi canali di grande ascolto la televisione sia sempre peggio
Sì è assente allora questo noi lo possiamo chiedere
Alla televisione commerciale in parte sì naturalmente perché anche la televisione commerciale occupa un bene pubblico che nell'etere
O le frequenze
Digitali quindi alcuni paletti li dobbiamo mettere anche alla televisione commerciale ma non c'è dubbio che questo compito di avere nelle grandi audience gratuite generaliste
Una qualità è innanzitutto il compito della televisione pubblica
Anzi direi è il nuovo compito della televisione pubblica come nacque la televisione pubblica nel dopoguerra nacque perché era pubblica perché una risorsa limitata come lettere
Si diceva a quell'epoca deve essere gestita come bene pubblico e nacquero le televisioni pubbliche in tutta Europa adesso in tutta Europa
Trent'anni fa in Italia più tardi in altri Paesi europei è nata la televisione commerciale qual è la nuova missione della televisione pubblica certo in parte anche innovazione tecnologica però qualità difesa della diversità culturale di ciascun paese delle culture e dei territori
Queste missioni qua e come si fa e vengo concludendo
Alla domanda che faceva il sindaco e come si fa
Adatterà appare la televisione pubblica a questo obiettivo della qualità beh ci sono a mio parere almeno due grandi modi per farlo il primo lo dicevo all'inizio cioè modificare
Deve ridurre il peso condizionante della pubblicità nel finanziamento della televisione pubblica
C'è poco da fare per il poco che c'è rimasto di materialismo nel semestre analisi
Se la pubblicità
è determinante nel finanziamento di una televisione è molto difficile affidare soltanto alla buona volontà e alle buone intenzioni la diversità culturale che la televisione pubblica deve avere e non è un caso che le televisioni pubbliche di tutto il mondo hanno un apporto di finanziamento della pubblicità molto molto minore di quello del finanziamento pubblico
L'unica eccezione la televisione pubblica italiana quindi la prima cosa che dobbiamo fare è ridurre il peso condizionante della pubblicità
La seconda cosa che è collegata a questa e anche stabilire in tutto il mondo che fa televisione quindi dai produttori ai distributori di contenuti ai dirigenti della RAI ai critici televisivi che scrivono sui giornali
La convinzione che aggiudicare del successo dell'insuccesso di un certo programma di una programmazione televisiva non sono solo gli ascolti
Io non dico che gli ascolti non devono contare anzi l'ho detto prima
Che avere grandi ascolti avere una audience vasta è uno degli elementi importanti della televisione
E in particolare di quella pubblica
Non è detto che segmentare il pubblico in piccole nicchie sia un fatto positivo viva i grandi ascolti
Ma i grandi ascolti non possono essere per la televisione pubblica l'unico criterio
Come funziona oggi il mondo della televisione il mondo della televisione il mondo che vi dicevo prima produttori distributori dirigenti RAI critici televisivi attori ospiti
Parlamentari della commissione di vigilanza sono tutti in attesa alle dieci di mattina
Del delle agenzie che battono i risultati dell'aldilà
Alle dieci di mattina l'Auditel dato il suo responso su come è andata la televisione del giorno prima
Addirittura una parte dei critici televisivi che scrivono sui giornali non fanno più le critiche televisive la sera
Che escono il giorno dopo aspettano il giorno dopo vedono come è andata il programma in termini di ascolti nell'audit e poi fanno non tutti sono così e non mi vorrei attirare le critiche dai critici però il mondo della televisione a ruota attorno alle cifre che alle dieci l'Auditel fornisce io vorrei che la RAI
Alle dieci o alle undici non è rilevante la mattina
Fornisse un altro indicatore oltre all'Auditel non voglio negare che l'Auditel resterà importante
Un indicatore di gradimento e di qualità della propria programmazione
Questo indicatore cancellerà l'importanza degli ascolti no assocerà all'importanza degli ascolti anche l'importanza di giudizi di qualità e di gradimento da parte del pubblico
Chi paga il canone verrà in qualche modo stimolato a dire
Non solo se ha visto quel programma essendo quindi un numero che concorre a dire il risultato Auditel di quel programma Mara sarà stimolato a dire anche se ha gradito quel programma
E se quel programma aveva una qualità maggiore o minore
Questo incoraggerà la provi programmatori Rai che avranno un altro criterio di giudizio a non investire solo su programmi che hanno alti ascolti ma anche su programmi che hanno una buona qualità un buon gradimento
Vi assicuro che se voi interpellate
Io mi è capitato in questi giorni da quando parlo di questa cosa di essere stato chiamato con reazioni molto calde entusiastiche da molti dei mostri sacri della indotta da Roberto Benigni e a Renzo Arbore a a Piero Angela tutti come se avessimo provato chissà Carlo non è una grande trovata è qualcosa che le televisioni pubbliche europee con criteri diversi alcuni lo fanno con dei panel via internet altri lo fanno al telefono
Io penso che noi potremmo farlo attraverso i decoder del digitale terrestre
Nel senso per avere un responso tutte le mattine on line e sui programmi del giorno prima non è difficile il problema è rompere la logica
Che sia al suo siano solo gli ascolti a determinare la qualità e il successo di una programmazione io penso che introdurre associare
Al verdetto delle ore dieci degli ascolti il verdetto delle ore undici della qualità della soddisfazione dell'utenza sarebbe un piccolo contributo a riorientare il servizio pubblico nella direzione giusta
Grazie ministro credo che questa sia la strada giusta mettiamo subito i piedi nel piatto prima che la gente ce lo chieda da dalla dalla tarda dalle sede dal la questione che ha chiesto a Petruccioli a a Fedele Confalonieri altro giorno su Santoro e Biagi piedritto un rimbrotto dal pubblico bene io sono convinto ministro che il il ministro del Tesoro debba fare il suo mestiere
Uomo di finanza conosce bene le società e sanno che la società per funzionare hanno bisogno che l'azionista di maggioranza abbia la maggioranza per poter poi anche determinare quelle che sono le linee
Editoriali per fare questo c'è bisogno appunto di cambiare sostituire un membro di consigli del consiglio d'amministrazione ma era tale che il centro sinistra posso a come dire
Governare
In maniera legittima anche anche anche la RAI detto questo
Cosa cioè spetterà al prossimo anno Santoro ritornerà io credo che non bisogna come dire tarpare le ali a a nessuno bisogna dar la possibilità di fare ottimi programmi c'è da recuperare però un deficit di democrazia che nella passata legislatura c'è stata Carlo perché questa questione di di Santoro e di Biagi di due di del del di Luttazzi
è stata veramente una cosa da fare da far venire i brividi cosa ci aspetterà il prossimo anno
Io prima dicendo i guasti che ha fatto il centrodestra progettato questo perché c'è una specie di icona che viene ovviamente giustamente ripetuta però guardate questo è un guasto perché perché non aveva consentito avere cercato
La famosa dichiarazione bulgara di fatta perché fatta in Bulgaria di dire che alcuni era bene che non apparissero più in televisione e facendo i tre nomi specifici di Santoro Biagi
E Luttazzi non solo ha creato tre icone che ci porta ecco dietro che ricalca la nostra vita ma ha creato il segnale profondo della mancanza di libertà
Del di un servizio pubblico snaturando lo perché è un servizio pubblico è tale sei libero
No e SS sente su di sé la responsabilità di servire il cittadino i cittadini non sono tutti uguali i cittadini sono fortunatamente
Pluralismo nel senso che nel loro insieme manifestano idee contraddizioni visioni
Prospettive del mondo che sono diverse ma la democrazia e questa è la capacità di farsi carico di rappresentare libertà diverso
Perché comunque alla libertà poi è una sola cioè la possibilità per tutti di essere più liberi
Allora la la difficoltà nostra nell'ultimo anno questo è un successo che abbiamo ottenuto perché non era possibile non ottenerlo diciamo Santoro è stato eletto al Parlamento europeo ha vinto una causa contro la RAI la Rai ha perso quando lo ha cacciato via perché i i giudici hanno dato ragione a Santoro questo ci ha messo nelle condizioni di poter insistere sia pure da una posizione di minoranza con la maggioranza perché venisse ripristinato il programma di Santoro ricreato uno nuovo si chiameranno zero partirà a settembre durerà per tredici settimane quindi sarà una delle caratteristiche di innovazione una delle pochissime
Caratteristiche di forte innovazione
Della rete due nella palinsesto dell'autunno
Biagi
Un un punto di chiunque ha passato il mestiere come ho fatto io di giornalista Biagi è un punto di riferimento per tutti voglio dire non è mai stato comunista e si è prestato un pomo indipendente che ha sempre detto la sua
Ogni tanto faceva del diceva delle cose che piacevano a qualcuno di destra ogni tanto diceva delle cose che piaceva qualcuno di sinistra non c'è dubbio che da quando c'è Berlusconi non ha mai detto nulla che piacesse a Berlusconi ma questo è un po'tragedia secondo me di Berlusconi c'è un giornalista libero che testimonia e vede le cose come si evolvono fa fatica a parlar bene di Berlusconi diciamo la verità
Allora che lui effettivamente si è messo in una posizione di sua autonomia io rivendico il suo diritto di dire quello che pensa e penso che sia un dovere del servizio pubblico dargli la parola tenete conto che nell'ultimo anno dell'abbiamo data otto volte
Cioè nel da quando c'è questo Consiglio che pure è a una minoranza però otto volte Biagi per dieci minuti è andato in trasmissioni non è sufficiente sicuramente non è sufficiente
Oggi Biagi è un uomo che ha superato gli ottant'anni che diciamo è stanco per tante cose bisogna trovare io penso che dobbiamo trovare non quella quotidianità
Che diciamo io che ne ho sessantacinque già faccio fatica immagino
Che se non so se arriverò ottanta ma se ci arrivo faccio ancora più fatica ad immaginare di avere una tradizione tutti i giorni però un giornalista come Biagi che è un punto di riferimento per tutti chi fa per tutti di centro di destra di sinistra che per chi fa questa professione è un pezzo della storia del giornalismo italiano dati la possibilità di avere una presenza contributiva che in termini che deciderà lui
Ed è il secondo me questo è un dovere
Ne è un dovere ma non non solo per pagare un prezzo la libertà che ci è stata tolta perché c'è un prezzo da pagare cioè quando un signore si permette di dire che tre personaggi della televisione non devono più apparire perché mi danno fastidio e questo è un'offesa alla al concetto stesso del servizio pubblico
E quindi sin qui Pavel parata questa cosa io non ho dubbi su questo è lo facciamo diciamo intanto con Santoro parte e compiace discuteremo quali sono le possibilità anche per lui di tornare in campo
Io ho ascoltato con grande interesse questa storia della qualità perché noi in RAI non lo sanno tanti ma noi diciamo segretamente c'abbiamo un indice di qualità e insoddisfazione cioè noi stiamo facendo grazie alla Doxa una ricerca tutti i giorni che ci dice il livello di qualità insoddisfazione
è un indice secondo me che non è assolutamente comparabile a quello che ha in mente il ministro Gentiloni che trovo molto più efficace e perché perché perché è più efficace perché consente se si va attraverso la strada che è tutta da mettere in piedi da studiare bene di mille duecento diciamo mille duecento perché è un campione minimo di mille duecento decoder affidati il pane elogi dell'audizione di cinque mila
Cioè cinque mila persone in Italia hanno in casa
Quel quello strumento che fa dire tutte le mattine cosa il risultato dell'Auditel sì puoi ipotizzare attraverso il digitale terrestre un ritorno molto più semplice
Meno complicato dell'Auditel ma che ci consenta non so se nella mattina spessa ma insomma in giornata di avere dei risultati sulla sulla sulla percezione che ogni programma nel vissuto perché questo è meglio di quello che abbiamo noi perché noi abbiamo un panel di ventidue mila persone
Di questo panel di ventidue mila persone ne selezioniamo ogni giorno ottocento che davvero hanno visto la televisione perché
Sepolti poi magari se tu prendi un panel di mille duecento a caso alcuni quella sera soldati uccidevano altri sono andati fuori con la fidanzata non è detto che siano tutti mille duecento chili bisogna garantire un numero per la vera e questo numero garantito di ottocento abbiamo un bacino di ventidue mila
Questi ottocento però che cosa ci dicono ci dicono quello che loro pensano di quello che hanno visto non di quello che non che non hanno visto e questo un problema non indifferente
Perché quelli che hanno visto una cosa se la vedono e la guardano e perché in qualche modo di interesse e infatti i risultati del nostro indice di qualità insoddisfazione sono tali da poterli far dire
Poi dopo uno sa anche leggere i dati ma poté mi fa dire che diciamo nessuno ci dà meno di sette
Non nessun nessun nessun programma vede questo che invece ci dà meno di sette
Che è un buon voto diciamo arrivano al nove nove otto
Però qual è il problema che appunto vi ho detto è difficile fare una scala di questo tipo bisogna fare un iper Sakallah e quindi andare dal sei in su egli dividere e a quel punto si scoprirà che effettivamente anche noi ma con un ritardo
Sicuramente di un giorno di due comunque non in grado da ecco di competere con l'Auditel abbiamo dei segnali che ci dicono guardate che quel programma
Ha buoni ascolti in mano viene considerato di cattiva qualità perché perché ci sono le ragioni e volgare
Il presentatore antipatico non siamo da serie di motivi ci sono tutte le domande quindi
E verificabile
Ed è dimostrabile che tutto questo
è utile per chi fa televisione per capire che quello che fa forse deve essere corretto quel
Conduttore meglio spostarlo quell'altro è qui per però è è una visione in Terna mentre invece mi piace l'idea del ministro il concetto di rendere pubblica su questo dato della qualità
Perché questo è uno stimolo per chi fa televisione a sapere che tu ogni giorno ormai solo il problema di essere ascoltato
E quindi diciamo che che è già un indice positivo questo non è che sia un indice negativo però è anche la possibilità di essere apprezzato più o meno rispetto a quello che fai indi liti in contemporanea e questo ha un valore simbolico secondo me fortissimo
Per cui mi auguro che si riesca nel prossimo contratto di servizio di mettere in piedi un meccanismo che coinvolga la RAI
E e possa produrre dei risultati attenzione un passaggio pubblicità
Allora sì io ascolto con interesse quello che dice il ministro Gentiloni però misto Gentiloni non completa il ragionamento perché se dice che noi abbiamo troppa pubblicità e vuole riduce la qui faccio l'uomo d'azienda
E e dico sì allora c'è un mental Cannone perché non ci sono alternative nel senso che in Gran Bretagna la BBC a un canone che è tre volte quello della RAI
Oggi chiederà un aumento di Cannone io mi rendo conto che con l'immagine quello che ho descritto diciamo non mi mia non mi azzarderei nemmeno però guardate in Italia lei passione delle tasse mi pare che siamo tutti d'accordo che è una brutta cosa l'evasione del canone è di cinquecento milioni di euro
Se noi mettiamo un piedi ed è facile perché abbiamo elaborato tutti degli studi e anche delle proposte che basterebbe mettere in Finanziaria tre righe
Noi siamo in grado di recuperare almeno due terzi di quei soldi dal recupero dell'evasione chi ha la televisione non paga il canone
Se è possibile recuperi in altri Paesi fanno delle cose che qui andrebbe in galera un governo che le mettesse ma in altri Paesi hanno mi minacciano la galera chi non paga
Qui non è il richiamo a dire questo ma mettiamo in piedi un meccanismo e l'abbiamo studiato lo proporremo governo perché ne prenda atto e in finanziaria veda di quello quello che può fare non chiedendo un aumento perché questo ci rendiamo conto che non è il momento
Se non finalizzando lo ad alcuni investimenti molto precisi molto chiari condivisi dall'opinione pubblica ma ritorno al discorso che ho fatto prima ministro mi piacerebbe che tu mi dicesti l'idea di fare un grande dibattito pubblico sul ruolo del servizio pubblico
Nell'opinione generale e abbiamo sei mesi di tempo non di più mi piace si parta si faccia qualcuno alla faccia il partito democratico la faccia va be'diciamo se per caso
Questa discorso non parte resta comunque il problema dell'immagine che il servizio pubblico deve migliorare se vuole chiedere degli aumenti di canone comunque essere trasparente fino in fondo per far capire perché è giusto darli oggi donne ancora non siamo maturi per fare quel passo ma siamo battuti per recuperare l'evasione credo che questo governo un governo di centrosinistra che non si ponga il problema del recupero dell'evasione
Sbaglierebbe se l'è posto a livello generale io penso che se lo debba porre anche i termini recupero del calore guardate che una cifra sbalorditiva con quella cifra noi faremmo tutti gli investimenti necessari per il digitale terrestre
Saremmo il motore del rinnovamento tecnologico e nessun cittadino pagherebbe una lira di più non solo Massi davvero pagassero tutti noi potremmo togliere il cannone
Abbiamo a quelli che ne hanno bisogno agli anziani soli a tutta una serie di persone che non hanno raggiungono un certo livello di reddito quindi potremmo fare delle cose socialmente interessanti e importanti
Ci vuole
Una volontà e io penso che questo governo deve avere questa volontà perché nelle sue io dico nelle sue strette nelle triple del centrosinistra ritiene questa vocazione sociale ecco questo per quanto riguarda il canone la pubblicità attenzione
Tocchiamo la pure se ci fate recuperare ma attenzione oggi su cento lire che vengono spesi in Italia per la pubblicità in televisione trenta lire ventinove per l'esattezza vanno alla Rai sessanta sessantacinque vanno a mettersi
Allora se c'è qualcuno che sta violando tutte le norme tutte le norme antitrust perché c'era una norma antitrust prima che è stata tolta dalla Gaspare
Se c'è qualcuno che sta violando le leggi antitrust siffatti e bulimico rispetto la pubblicità mangia pubblicità come nessun altro non ha più limiti
Ebbe e questo non siamo noi noi abbiamo il le mani legate perché ripeto non possiamo raccogliere di fatto più di certi affollamenti è il massimo che noi tocchiamo dalla pubblicità nazionale il ventinove per cento
E troppo perché il canone
Discutiamone vediamo cosa vuol dire in termini economici ma non Strozzi amo un'azienda mentre un'altra si sta riempiendo la pancia di pubblicità oltre tutti norme tutti i limiti antitrust possibile
Grazie Carlo io volevo fare
Sull'ultima domanda al ministro Natale che riprende un po'e ragionamenti che facevi tu e ne voglio introdurre
Un altro anch'io abbiamo parlato moltissimo di televisione abbiamo parlato di sistemi digitali e analogici e quant'altro però la comunicazione in Italia la fanno anche i giornali
In Italia si comprano sei milioni di copie nel in Gran Bretagna diciotto milioni di copie il giornale più venduto in Italia era Gazzetta dello Sport e oggi c'era una classifica dove anche quotidiani blasonati dal livello nazionale
Hanno un decremento del delle diciamo così sia nelle compere che nella lettura ecco
Da cosa dipende ministro secondo lei questo mandamento è possibile che questa sottrazione immensa di risorse pubblicitarie che altre nato in questi anni la televisione il sistema radiotelevisivo ha prodotto questa coso oppure è venuta a mancare anche quella spinta forte quella classe editoriale no gli editori italiani si erano famosi in tutto il mondo qualcuno è andato anche in galera per l'amor di Dio negli anni negli anni Settanta però è venuta a mancare anche una spinta forte un investimento sul giornale quali sono le le
Le idee e le strategie che si possono mettere in campo per recuperare in questo settore
Ma certamente dei
Adesso mi viene difficile anche parlarne di fronte a Carlo Rognoni che ne sa molto più di me distinti di giornali ma
La mia opinione è questa che
Certamente l'Italia io penso l'Italia abbia dei tutto sommato dei bellissimi giornate
Ha un'offerta di di quotidiani piuttosto ricca
Da da dall'estrema destra tra virgolette all'estrema sinistra e a debba i giornali sia di estrema destra ed estrema sinistra perché in fondo
Non si può dire che libero non si ha un bel giornale o che il manifesto non sia un bel giornale adesso faccio un discorso che quasi prescinde dall'orientamento politico culturale
Siamo alla festa dell'Unità per dire che dimostra come anche nel campo difficilissimo dei giornali di partito legati ai partiti che
Obiettivamente in giro per l'Europa
Sono si sono esauriti da un da molti anni quasi da decenni in Italia c'è tuttora una vivacità e in primo luogo ovviamente c'è c'è l'unità con il suo ruolo nella e la sua forza
Da un certo punto di vista perché non si sono sviluppati in passato io direi che in una prima fase certamente anche per livelli economici e culturali del Paese parlo del dopoguerra di abitudini alla lettura più arretrate che in altri Paesi europei
Problemi di distribuzione in molti Paesi europei giornali giravano con la posta e da noi invece soltanto attraverso le edicole problemi economici poi c'è stata un'altra caratteristica dei giornali italiani che mi ha tenuta bassa la diffusione e cioè che in Italia si sono sempre fatti solo giornali tra virgolette di serie A
Di di qualità
Quando si parla delle cifre che prima ci ricordava il Sindaco non ci dimentichiamo che quelle cifre di alcuni Paesi come la Gran Bretagna la Germania
Della diffusione dei quotidiani sono in gran parte dovute al fatto che ci sono dei giornali che vendono quattro cinque sei milioni di copie
Cioè da soli quanto tutti i quotidiani italiani
Come la la Bild tedesca o non sanno inglese
I famosi tabloid perché sono un genere di quotidiani che in Italia non hanno mai attecchito
E se invece paragoniamo i giornali di serie A italiani e tedeschi italiani e inglesi italiani e francesi vediamo che le cifre sono paragonabili anzi
Anzi per nei confronti di alcuni Paesi come la Francia se parliamo di giornali nazionali di qualità i giornali francesi come nel mondo il sigaro hanno una diffusione nettamente inferiore a quella del Corriere la sera o di Repubblica
E lo stesso dicasi per i giornali nazionali di qualità tedeschi che non hanno una diffusione l'Ardis quindi un po'ha influito questo perché non si sono sviluppati i quotidiani popolari in Italia perché siamo tutti un paese sofisticato di palati fini e di grande intellettuale no cui ha contato la televisione
A mio avviso certamente perché una un peso che da noi è molto maggiore che negli altri Paesi europei
Della pubblicità televisiva può avere influito nel limitare la diffusione dei quotidiani cosiddetti popolari tabloid eccetera
Dopodiché cari cari amici il problema
Noi adesso abbiamo fatto la piccola rassegna il passato ma se noi guardiamo al futuro
Penso che dobbiamo renderci conto del fatto che
La difficoltà nella diffusione dei quotidiani di qualità non è un problema non è più un problema Italia
Cioè quando io sento dire in Italia la stampa in difficoltà per colpa della televisione eccetera ripete in parte è vero la televisione Magni attizzare la pubblicità e ne sottrae in parte anche il quotidiano ma non ci illudiamo che le difficoltà dei quotidiani di serie A chiamiamoli così italiani siano difficoltà solo italiane e siano difficoltà facilmente superabili quando riformeremo e lo faremo il sistema televisivo
Perché ovunque non ci sta guardiamo intorno nel mondo
Dagli Stati Uniti ai ai principali Paesi europei vediamo che c'è un declino nella lettura dei quotidiani di serie A e c'è in particolare questo declino tra i giovani
Ora dico
è di per sé un fatto negativo questo io sono portato a dire che è di per sé un fatto negativo perché a me l'oggetto cartaceo
Quotidiano io non riesco a immaginare la mia vita
Senza il piacere anche di parte che io me ne guardo anche sette otto magari ma anche fosse uno solo di guardarsi sto quotidiano anche nei suoi dettagli nelle sue notizie di cronaca di di di locali accetta io non saprei far diversamente
Però devo dire che il fatto che si scopra poi che per i giovani al di sotto dei venticinque anni la principale fonte di informazione sia la Rete
Io non credo che di per sé non lo dobbiamo considerare un fatto negativo
Penso che sia irreversibile e penso che non sia di per sé un fatto negativo penso quindi che il nostro mondo dei giornali debba in un certo senso accompagnare questa transizione
I giornali devono essere sempre di più insieme
Oggetto cartaceo sempre tra l'altro più sofisticate lussuoso perché oggi sono come si dice full color
Sono anche uno spettacolo un po'i quotidiani e contemporaneamente avere sempre di più un aggiornamento continuo on line
Capace di intercettare il pubblico più giovane e di far scoprire informazioni da tutto il mondo
Se è così io penso che il suo futuro del sistema informativo sia assolutamente fondamentale e positivo guardate che addirittura nel nel generare cambiamenti degli ultimi mesi in questo Paese pensate ai grandi scandali alle intercettazioni di cui oggi si discute perché certamente il fatto che vengano pubblicate
Così può essere criticabile dona credeva rivolta in primo luogo la magistratura e agli uffici giudiziari che le fanno uscire prima che ai giornali che le pubblicano ma comunque se una serie di scandali per esempio sono venuti alla luce
E poi la politica intervenuta si sono corretti lo dobbiamo moltissimo all'informazione e in gran parte all'informazione della carta stampata d'altra parte vorrei concludere così prima Carlo Rognoni colui il quale io sono d'accordissimo a cominciare dal fatto che non gli altri del costituendo Partito democratico ci si faccia un po'promotori di una discussione pubblica sulla RAI sul futuro del servizio pubblico assolutamente sacrosanto
Prima Carlo parlava di Enzo Biagi
Ecco io penso che
Che che Biagi
Io guardate quando Dini fu eletto presidente della Commissione parlamentare di vigilanza
Nella scorsa legislatura alla fine della scorsa legislatura
Considera il mio dovere andare a trovare a casa sua Milano Enzo Biagi
E rimase a chiacchierare con lui un'oretta un'oretta un quarto certamente
Biaggi di ciao ottantasei anni non è
Non è un ragazzino dal punto di vista della salute però una persona straordinaria per una cosa che Luisa nel in una chiacchiera di un'ora un'ora e mezza sa ricongiungere i fili della storia e i fili dell'attualità
Nel senso che ti ti racconta delle sue chiacchierate con Eleonora Roosevelt
Oppure del dei dei suoi
Dei suoi incontri con compreso immerso o con i grandi personaggi della storia del Novecento e al tempo stesso trae da questa esperienza storica delle elezioni per l'attualità
Delle elezioni che riguardano il ruolo dei della politica la corruzione
Dette il senso del dovere pubblico dunque il conflitto d'interessi e quindi la sua repulsione per il conflitto d'interessi berlusconiano che non è contingente affonda le sue radici in un'esperienza storica
Quindi un grande giornalista è esattamente questa roba qui è uno che riesce a connettere sempre grandi i grandi percorsi nella storia della cultura con l'attualità Enzo Biagi io
Quando reduce da quel colloquio mi ricordo che chiamai Meocci che e gli dissi mio c'era il direttore della Rai direttore generale quello di cui parlava Rognoni quello incompatibile
Ennesima voi a Biaggi dovesse far fare una cosa non è non era il presidente alla vigilanza neanche il ministro che può suggerire programmi avara tanto è tardi la sera o possiamo dire
Fate un programma in cui si mischiano pezzi di storia di cui c'è anche tanto materiale filmato televisivo anche fatto in prima persona di Biagi tra l'altro e osservazioni fulminanti sull'attualità
Una roba che va continuamente indietro nella storia e sull'oggi fatta da un giornalista come Enzo Biagi
Secondo me è perfettamente compatibile con il fatto che appunto Enzo non è più un ragazzino e avrebbe secondo me uno straordinario valore allora quando parliamo dell'importanza dell'informazione
E dei giornali e la grande importanza a mio parere quella che ci aiutano a riflettere sull'esperienza
Del secolo scorso addirittura e di farlo però sempre rinviando il problema
Alla alla realtà di oggi uno capisce il dramma
Del Libardo di di di Hezbollah di Israele di quello che succede in queste ore Seccia dietro
La capacità di tornare a quello che sono stati i grandi del Libano degli ultimi venti trent'anni o addirittura dell'ultimo secolo
Grandi testimoni come Enzo Biagi potrebbero aiutarci e dovrebbero farla in RAI esattamente a ricostruire il filo tra la memoria e l'attualità
Grazie ministro bellissime parole io volevo ringraziare Carlo Rognoni per la sua presenza la partecipazione attiva questa a questa festa il ministro Paolo Gentiloni
A cui faccio un augurio fortissimo da Sarzana di fare bene io credo che porti anche bene passare da Sarzana ministri
Lei ci ha passato in un anno due volte
è diventato la prima volta c'è passato è diventato ministro io mi auguro che dopo questo passaggio faccia una riforma straordinaria straordinaria della della della RAI il sistema delle comunicazioni
Un'ultima richiesta vedo che mi amici giornalisti locali ridono
Le posso fare una richiesta spicciola dal sindaco di di di di una città portante famosa ma piccola come Sarzana
Mi raccomando le ho scritto per non far chiudere l'ufficio postale presso odierna parte della nostra città e alla delega anche a questi era uno scherzo però citati buona serata a tutti