Consiglio Nazionale dei Democratici di Sinistra

Sì sì sì
Ho capito nella
Relazione
Allora compagne e compagni prima di dare inizio ai lavori del Consiglio nazionale
Dando la parola al compagno Fassino
Desidero proporre
A tutti voi
L'invio di un messaggio augurale in questa prima riunione del consiglio nazionale dei Democratici di sinistra
Al Presidente della Repubblica
Do lettura
Il Consiglio nazionale dei Democratici di sinistra nella sua prima riunione dopo l'elezione del Presidente della Repubblica rivolge a Giorgio Napolitano un affettuoso e deferente saluto insieme ai più fermi di auguri di buon lavoro
In una fase delicata e difficile della vita politica economica e sociale dell'Italia di fronte ad uno scenario internazionale in cui intense e profonde sono le preoccupazioni per la pacifica convivenza dei popoli siamo certi che la storia l'esperienza di grande prestigio di Giorgio Napolitano unitamente alla sua altissima sensibilità istituzionale al suo profondo spirito democratico
Sapranno essere un essenziale sicuro punto di riferimento per tutti i cittadini italiani conferiranno al nostro Paese un alto profilo sul piano della rappresentanza internazionale
I democratici di sinistra protagonisti della complessa sfida del Governo
Consapevoli della necessità di avviare un percorso condiviso di riforme rispettosi dell'equilibrio istituzionale dei valori fondanti della Costituzione
Decisi ad un'azione di modernizzazione del Paese per il suo risanamento il suo rilancio in un quadro di precise garanzie di equità sociale
Sono impegnati nelle ricerche nella realizzazione di forme di innovazione politica che siano all'altezza delle difficili prove da affrontare
In questo impegnativo cammino traggono dalla sua presenza alla più alta carica dello Stato fiducia e sicurezza
Siamo orgogliosi di condividere oggi con tutti gli italiani la stima e l'affetto che abbiamo sempre nutrito per la sua persona ancora tanti auguri presidente
Vi ringrazio
L'ordine del giorno del consiglio nazionale reca al primo punto dibattito politico il titolo del dibattito è l'Italia riparte relatore compagno Piero Fassino al secondo punto riassetto degli organismi dirigenti
Si prevede inoltre avverto subito che a conclusione della riunione del consiglio nazionale la direzione del partito si riunisca
Per assumere decisioni conseguenti allo svolgimento del secondo punto
Se non ci sono obiezioni
Do la parola al compagno Piero Fassino per il primo punto all'ordine del giorno
Caro compagnie cari compagni
Riteniamo il nostro Consiglio nazionale
Mentre ancora una volta il Medioriente devastato dalla violenza delle armi
Anche in questi giorni si è ripetuta la drammatica sequenza
Atti terroristici aggressioni dell'estremismo islamico contro Israele a cui gli italiani reagiscono con una dura azione militare
A soffrirne le tragiche conseguenze prima di tutto la popolazione civile
L'israeliana palestinese e libanese
Che anche questa volta paga un pesante tributo di dolore e di sangue
Dal vertice dei capi di governo del G otto è venuta la richiesta di una tregua immediata
Che arresti l'escalation bellica e consenta un'azione internazionale di mediazione per la liberazione dei soldati israeliani rapiti per la sospensione delazioni militari
Sia degli Hezbollah e di Hamas contro Israele sia dell'esercito israeliano a Gaza in Libano
Insieme ai tanti
Che con angoscia e dolore vivono quel che accade in Medioriente
Uniamo la nostra voce alla richiesta dei potenti e chiediamo al governo italiano di agire in ogni sede a favore della tre
I tragici avvenimenti di queste ore confermano quanto sia regredita nel giro di pochi anni la situazione in Medioriente
Sono passati undici anni da quella storica stretta di mano tra Rabin e Arafat alla presenza di Bill Clinton che aveva suscitato così grande speranza
Undici anni nei quali la pazzia anziché avvicinarsi si è allontanato
E la fiducia reciproca anziché crescere è stata sommersa dall'odio dalla violenza dalla diffidenza dalla incomunicabilità
Eppure proprio l'implosione sempre più grave a dirci che senza reciproco riconoscimento non ci sarà in quella terra una pace stabile
Capace di riconoscere i diritti entrambi legittimi di israeliani e palestinese
Sì perché il Medio Oriente in Medioriente non sono in conflitto un Toronto è una ragione ma due ragioni
Il diritto dello Stato di Israele a vivere sicuro riconosciuto e senza paura dei propri vicini questa è una ragione
E il diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato indipendente che soddisfi l'aspirazione a veder riconosciuta la propria identità nazionale anche questa è una ragione
Quelle due ragioni
Simul stabunt simul cadent ciascuno dei due popoli potrà vedere riconosciuta fermato il proprio diritto solo in quanto riconosca la pari legittimità del diritto dell'alto e operi per una soluzione di reciproca soddisfazione
Per questo è giusto chiedere ad Israele
Che la strategia dei ritiri unilaterali ieri ragazza domani dei territori
Si accompagna la disponibilità a un negoziato per una soluzione di pace che sarà stabile se sarà condivisa
Per questo è giusto chiedere ad Hamas tanto più oggi quando alla responsabilità di guidare il governo palestinese
Di riconoscere l'esistenza di Israele il suo diritto alla sicurezza
Di rispettare tutti gli impegni assunti negli anni in questa direzione dalla dirigenza palestinese
E di rendersi disponibile a negoziati diretti con il governo israeliano
Ed è evidente che a maggior ragione inaccettabile qualsiasi avallo diretto o indiretto
Che venga dato dall'attuale governo palestinese di Hamas ad attività militari e terroristi
Sono richieste che Massimo D'Alema ministro degli esteri di questo governo
Ha ribadito più volte in piena sintonia con l'atteggiamento assunto unitariamente dall'unione europea
Per questo francamente misero il tentativo della destra di imbastire una polemica strumentale
Accreditando un'inesistente squilibrio di atteggiamento del governo italiano che ha assunto e condiviso le posizioni dell'Unione Europea sulla crisi
Espressione infelici o manifestazioni unilaterali di questo o quel singolo esponente politico di partiti minori
Non offuscano nel governo e nella maggioranza e certamente non offuscano in noi Democratici di sinistra
La consapevolezza che i diritti d'Israele vanno riconosciuti e tutelati non meno di quanto lo debbano essere i diritti dei palestinesi
E naturalmente non può e non deve essere negato di Israele il diritto a difendersi contro chinensis viene minaccia l'esistenza e la sicurezza
E di fronte ai ripetuti attacchi di Hezbollah e di altri gruppi islamici la nostra solidarietà ai Israele al suo e al suo popolo e pieno
Ma proprio perché la nostra partecipazione all'angoscia l'insofferenza della società israeliana è sincera non è avventato ricordare che l'uso della forza deve sempre essere ispirato a un criterio di proporzionalità
E chi in questi giorni guarda con inquietudine alla durezza della risposta israeliana gli attacchi degli Hezbollah non lo fa per pregiudizio antiebraico per sottovalutazione dei rischi a cui Israele esposta
Al contrario ha mosso dalla preoccupazione per le sofferenze inflitte a una popolazione civile inerme tanto quanto inermi sono gli israeliani vittime del terrorismo
E preoccupano le conseguenze che prima di tutto sulla sicurezza di Israele possono ricadere
E per il rischio che ancora di più si pregiudichino i residui spiragli di un percorso negoziale di pace e si riducano gli spazi di azione politica per Abu Mazen e quei settori della dirigenza palestinese che vogliono la pace con Israele
Insomma l'impegno del governo italiano e della maggioranza è volto a favorire ogni atto
Che possa spezzare la spirale dell'odio riaprire il dialogo e riaprire il dialogo il confronto e il negoziato
Peraltro è del tutto evidente
Come il conflitto israelo palestinese debba essere affrontato in una visione più ampia cogliendo tutti messi con la vicenda irachena la situazione afgana il dossier iraniano e soprattutto il continuo incombere dell'estremismo islamico e del terrorismo
Insomma davvero il conflitto israelo palestinese non ha dimensione solo locale
Ma richiama nodi cruciali del nostro tempo
Il rapporto tra Occidente e Oriente il nesso politica religione l'universalità della democrazia e dei diritti la questione delle risorse energetiche del pianeta del loro controllo
A questa impostazione larga e ricercando l'intesa con i nostri alleati si ispira l'azione del governo
Consapevole delle responsabilità che ogni Paese chiamato ad assumersi per dare al pianeta stabilità sicurezza e pazzi
Il rientro dei soldati dall'Iraq accompagnato dal contemporaneo avvio di un programma per assistere la ricostruzione economica sociale e civile di quella nazione non vuole e non è infatti una riduzione di impegno dell'Italia
Che invece intende assumersi tutte le responsabilità necessarie utili nella lotta al terrorismo
E nel sostegno alla soluzione dei conflitti dei processi di stabilità di pace e di democratizzazione
E ciò proprio in coerenza con l'articolo undici della Costituzione
Che dice no alla guerra ma dice anche no al terrorismo e no alla negazione dei diritti universali delle persone
Quell'articolo ripudia la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti
Ma dichiara l'impegno dell'Italia Cauca concorrere anche con le sue forze armate alle iniziative promosse dalle istituzioni internazionali e multilaterali per il mantenimento della pace e della democrazia
Peraltro una considerazione intellettualmente onesta sull'uso della forza che in politica è un'eventualità estrema ma possibile
Non può negare quanto sia forzato deviante rappresentare una guerra a rappresentare come guerra
Azioni e interventi che hanno in realtà il carattere di polizia internazionale a tutela di valori diritti e principi essenziali per la pace e la sicurezza nel mondo
Muovendo da queste considerazioni il governo ha riconfermato il nostro impegno in Afghanistan dove siamo presenti su mandato ONU insieme a tutti i Paesi europei
E nei Balcani
Manifestando inoltre la disponibilità concorre ad un'azione di pacificazione nel Darfur così come in quegli scacchieri di conflitto in cui le Nazioni Unite ritengano di dover agire
Allo stesso modo chiara la nostra con la volontà del nostro governo di concorre una soluzione politica del dossier iraniano da cui il centrodestra aveva consapevolmente colpevolmente escluso l'Italia
Naturalmente l'efficacia e la credibilità di un tale impegno
E affidate in primo luogo alla coesione con cui la maggioranza di centro sinistra
Affronta passaggi così cruciali a partire dall'esame parlamentare dei decreti per il rientro dei soldati italiani dall'Iraq il rifinanziamento delle altre missioni militari i pazzi
E anche chi legittimamente a dubbi o dissensi sulla presenza in Afghanistan
Può mantenere il proprio dissenso senza necessariamente tradurlo in una dissociazione di voto che avrebbe conseguenze negative sulla credibilità e sulla coesione della maggioranza di governo
Ma rimettere in moto un cammino di pace non è solo compito del Governo
Ma è un preciso dovere morale e politico che deve sollecitare la responsabilità di partiti sindacati movimenti associazione è una responsabilità che avverte anche il nostro partito
Che per una pace giusta in Medioriente ha sviluppato negli anni una costante attività di relazione con israeliani e palestinesi e cose e con settori progressisti del mondo hard
Tanto più in un passaggio così critico intendiamo proseguire in tale impegno
In costante collaborazione con il Partito socialista europeo
E con l'Internazionale socialista con cui abbiamo deciso di promuovere il cui aroma
Per l'inizio del due mila sette una conferenza internazionale sul Grande Medio Oriente nella quale affrontare i principali nodi cruciali dall'Iraq all'Afghanistan dall'Iran al conflitto Israele palestinese che segnano il destino di quella regione e del mondo
Care compagne cari compagni
Riuniamo il Consiglio nazionale all'indomani di una lunga stagione elettorale che ha cambiato radicalmente lo scenario politico Italia
Berlusconi e la destra non sono più la guida dell'Italia
Al governo c'è una coalizione di centro sinistra guidata da Romano Prodi
Per la prima volta nella storia della repubblica il centrosinistra è maggioranza nel Paese per la prima volta tutte le forze di sinistra partecipano direttamente all'esecutivo
E peraltro si è completato un quinquennio dal due mila due due mila e sei
Che ha visto ogni passaggio elettorale segnato da un unico omogenea tendenza la riduzione costante dei consensi della destra e la crescita di credito di voti del centrosinistra
Un mutamento di orientamento a cui hanno concorso in misura
Decisiva le donne e i giovani
Talché al termine di questo lustro il centro sinistra si è vista assegnare dal voto popolare la guida del governo del paese di sedici Regioni su venti ottanta province su centootto cinque mila comuni su ottomila
Una nuova geografia politica istituzionale
Resa ancora più evidente dall'elezione di Fausto Bertinotti alla presidenza della Camera di Franco Marini e la presenza del Senato e di Giorgio Napolitano la Presidenza della Repubblica cui da questo nostro Consiglio
Voglio rinnovare i più affettuosi auguri di tutti i democratici di sinistra
Così come un sentimento di sincera gratitudine
Rivolgiamo a Carlo Azeglio Ciampi la cui azione è stata un costante punto di riferimento di certezza democratica per milioni di italiane e l'Italia
Un così radicale mutato un così radicale mutamento di scenario non era affatto scontato
Anzi ricordiamo tutti come all'indomani della vittoria di Berlusconi nel due mila uno non erano pochi commentatori pure a sinistra che preconizzava no l'avvio anche in Italia di un lungo ciclo della destra
Al pari di quanto era accaduto in Gran Bretagna con la signora Thatcher e in Germania con Helmut Kohl
Se ciò non è avvenuto e per molteplici ragioni
Ma certamente anche per la generosità la passione la dedizione di tante donne e uomini che non si sono rassegnati all'ineluttabile
Ma si sono battuti giorno dopo giorno per ricostruire l'unità del centrosinistra rimotivare le ragioni dell'Ulivo offrire al Paese un'opposizione non sterile declamatoria ma ma capace di riconquistare fiducia e credito
E certamente parte decisiva l'hanno avuto i Democratici di sinistra
Che da partito di cui nel due mila uno si metteva in forse lo stesso primato elettorale nel centro sinistra
Ha saputo via via riconquistare credibilità consensi Forza assolvendo ad un ruolo baricentrico determinante nel ricostruire l'Unione nel rilanciare l'Ulivo e nell'ottenere le vittorie elettorale
Insomma si è chiusa una stagione segnata dalla destra
Adesso è nostro compito aprire un ciclo nuovo nella vita dell'Italia della sua democrazia delle sue istituzioni
I ripetuti successi elettorali di questi anni la vittoria del dieci undici aprile sono stati surgelati dal voto referendario
Con una netta inequivocabile vittoria dei no gli italiani hanno rifiutato una revisione della Costituzione percepita e vissuta come un'alterazione dei principi costituzionali una pericolosa la situazione del Paese
Quel che colpisce e non solo l'alta affluenza elettorale che per la prima volta dopo undici anni ha visto
Il re un referendum superare nuovamente il cinquanta per cento degli elettori ma la sua omogeneità territoriale e sociale
I nuovi Into nettamente al Sud dove la revisione della Costituzione la devolution sono stati percepiti da una vastissima opinione pubblica come un'ulteriore penalizzazione del Mezzogiorno delle sue opportunità di rinascita
Il no vinto nel centro Italia dove il contributo del nostro elettorato sia ancora una volta confermato decisivo per la tenuta del sistema democratico come dimostra il fatto che l'Emilia-Romagna e la Regione con la più alta percentuale di partecipazione al voto
Ma l'esito referendario risultato sorprendente soprattutto al Nord dove il no è prevalsa in sei regioni suo otto in tutte le grandi città e nella gran parte dei capoluoghi di provincia
E anche in Lombardia e Veneto
Ove persiste un radicamento elettorale della destra e della lega il nome prevalse in città simbolo come Treviso e vicenza
Il che significa che non solo gli elettori del centrosinistra ma anche una quota rilevante del centro destra ha rifiutato con il voto la revisione della Costituzione e la devolution
Naturalmente non deve sfuggire che in un voto largamente positivo si sono manifestate anche tensioni non risolte
La minore affluenza elettorale nel Mezzogiorno suona ulteriore conferma di un ridotto coinvolgimento degli elettori in consultazione in cui non vi sia competizione tra candidati
E sollecita una riflessione sulla fragilità del sistema dei partiti sui rischi di una politica incardinata su un'eccessiva personalizzazione
Tanto più quando dal sistema politico istituzionale dipende in misura decisiva l'allocazione di risorse essenziali per la vita delle persone e delle comunità
Peraltro il voto del nord conferma il pensiero di una questione settentrionale che si manifesta in un grado di insofferenza verso lo Stato le burocrazie pubbliche la politica
A cui una vasta opinione pubblica di quelle regioni imputa la incapacità di soddisfare esigenze di dinamismo di competizione di modernità
In Super Enza tanto più diffusa in una società abituata all'opulenza della crescita
Il resa inquieta dalla minore espansione economica dalla riduzione delle esportazioni dal maggiore affanno competitivo dell'impresa da minori opportunità per tanti
Il voto in ogni caso conferma l'impostazione che abbiamo dato alla campagna referendaria
Non uno di conservazione ma uno per riforme istituzionali e costituzionali capaci di portare a compimento la transizione italiana e di dare le istituzioni più efficienza e i cittadini più diritti più opportunità
Il no alla devolution non è un no al federalismo è una maggiore autonomia istituzionale che in particolare al Nord sono anzi auspicati rivendica
Così come il no eccessivi poteri al premier non significa affatto rifiuto di riforme del Parlamento del governo dei poteri dello Stato da cui anzi i cittadini si attendono maggiore efficienza tempestività e trasparenza
Per questo anche da questo Consiglio nazionale ribadiamo la nostra convinzione sull'opportunità di riprendere un confronto tra le forze politiche tra le coalizioni su alcune priorità
L'aggiornamento del Titolo quinto il federalismo fiscale la riforma dell'assetto bicamerale l'istituzione del Senato federale una nuova legge elettorale la riduzione del numero dei parlamentari
E confermiamo ancora una volta la scelta di ricercare soluzioni condivise e di largo consenso parlamentare introducendo nell'articolo centotrentotto il principio della maggioranza qualificata per adottare modifiche costituzionali
Fermo restando che se tale proposta non fosse accolta resterebbe in ogni caso il nostro impegno
A riforme capaci di essere condivisa sostenute dal più largo schieramento parlamentare
L'esito del referendum in ogni caso ha reso evidente la crisi di consenso del centrodestra definitivamente liquidato il tentativo perseguito da Berlusconi di contestare delegittimare il risultato delle elezioni politiche del dieci undici aprile
Sì perché il fatto che la sfida tra centrodestra e centrosinistra si sia risolta vantaggio dell'Unione per soli centotrenta mila voti alla camera con il voto determinante degli italiani delle circoscrizioni estere
E per pochi seggi di vantaggio al senato alimentato
Un clima di incertezza di insicurezza tanto più diffuso a fronte di un'aspettativa di successo netto accreditato dei principali istituti demoscopici ancora poche ore dalla chiusura dei seggi
In realtà vuole guardar dentro risultato elettorale del dieci e undici aprile i segni della sconfitta di Berlusconi erano ben percepibili già fin da quel voto
In particolare non è emerso a sufficienza
Che Forza Italia ha perso un milione novecento mila voti un milione decente duecento mila dei quali nel Mezzogiorno
Il fatto che una gran parte di quei voti sia trasmigrate o non al centro sinistra ma ad Alleanza Nazionale soprattutto all'UDC che triplica i suoi voti nel nord di raddoppio nel resto del Paese
Se certo deve far riflettere sulla tenuta elettorale della coalizione di centro destra indica tuttavia che anche un'ampia quota di elettori del centrodestra non riesce più a identificarsi in Berlusconi e Forza Italia
Cioè il leader e il movimento politico che hanno rappresentato incarnato la sfida della destra per il governo del Paese
Il voto amministrativo di qualche settimana dopo ha già consentito una prima ulteriore conferma della crisi della destra
Il centro sinistra e sui sindaci si sono affermati ovunque con risultati di consenso davvero straordinari di Chiamparino Torino di Veltroni a Roma di Rosa Russo Jervolino a Napoli Storari ad Ancona
Confermando la quasi totalità dei Comuni già amministrati dal centrosinistra e conquistando nuove amministrazione come a Catanzaro Rovigo la provincia di Reggio Calabria
E anche là dove il centrodestra ancora riuscita riuscito a confermare le proprie amministrazioni come la città di Milano dalla Regione Sicilia pure i rapporti di forza si sono notevolmente riequilibra
Questa constatazione non deve rappresentare alibi per esiti insoddisfacenti
Che impongono un'analisi critica attenta e l'adozione di scelte coraggiose adeguate che anche in quelle realtà consentono al centrosinistra di conquistare consensi più ampi
Proprio risultati del referendum che ha visto il Novi in sarà a Milano come in Sicilia
Dice che anche là dove il centrodestra mantiene consensi rilevanti si possono suscitare le condizioni perché il centrosinistra l'Ulivo il nostro partito riescano a dare risposte coerenti alle domande di cambiamento che è una vasta opinione pubblica esprime
L'esito del referendum ma in ogni caso sancito la crisi elettorale della destra il maggior credito che l'elettore riconoscono al centrosinistra i suoi candidati alle sue battaglie
Semmai occorre interrogarsi
Perché al di là delle ovvie diversità di ogni consultazione elettorale
Questo orientamento favorevole al centrosinistra sia risultato così netto nel voto amministrativo referendario e non altrettanto netto nel voto politico
Certamente ha pesato nel voto del dieci e dell'undici aprile una legge elettorale voluta dalla destra per ridurre il rapporto tra eletti ed elettori a vantaggio di un rapporto di tipo populistico tra leader e popolo mediato da un forte uso della comunicazione televisiva
Ma è da chiedere ma c'era chiedersi se la differenza non consista anche in una diversa percezione che gli elettori hanno avuto dell'affidabilità del centro sinistra
Di fronte a una devolution è una revisione costituzionale che apparivano come un salto nel buio una riduzione di diritti una lacerazione del Paese milioni di italiani hanno ritenuto più affidabile centrosinistra la sua indicazione di voto
Così nel voto amministrativo la consolidata ed efficace esperienza di buon governo delle amministrazioni dei sì di centro sinistra e la forte credibilità personale dei nostri sindaci ha fatto sì che gli elettori abbiano ritenuto più affidabile il centrosinistra e i suoi candida mentre nel corso della campagna elettorale del dieci undici aprile
L'unione di centro sinistra non sempre riuscita a trasmettere messaggi rassicuranti e convincenti
Penso per esempio a due temi sensibili quale trattamento fiscale dei patrimoni e la tutela delle famiglie
E naturalmente ciò ha influito in termini elettorali in primo luogo in quelle aree più attente a tali temi per ragioni di reddito o di assetto sociale e cultura
Richiamo questo punto di analisi non per una recriminazione retrospettiva
Ma per ricordare a noi stessi nel momento in cui abbiamo responsabilità di governo
Quanto sia decisivo essere affidabili sottolineo non necessariamente più moderati o più radicali no essere più affidabili
Il voto dunque segna la crisi elettorale e politica della destra
Sarebbe davvero riduttivo ricondurre la sconfitta subita da Berlusconi semplicemente all'insipienza della sua classe dirigente che certamente si è vista
Oppure ad una fisiologica alternanza elettorale tra schieramenti contrapposti
In realtà Berlusconi e la destra sono stati portatore di un progetto non privo di ambizione e seduzione
Fondandosi su un impasto di populismo liederistico di liberismo neo protezionista Berlusconi si è presentato agli italiani come colui che sarebbe stato capace di offrire all'Italia una fase di modernizzazione è un italiano più opportunità di reddito di vita e di lavoro
Un messaggio suggestivo
Reso più attraente dal fatto che veniva proposto da chi come il proprio successo personale accreditava l'idea che il sogno il miracolo erano alla portata di tutti
Esattamente questa la scommessa che è stata persa
Ed è stata persa perché fondata su un'idea troppo semplice povera per essere vera
E cioè che bastasse ridurre ogni forma di azione pubblica di responsabilità sociale di funzione dirigente delle istituzioni per consentire all'Italia di crescere insomma bastava a rendere più leggero il Paese perché potesse volare
Un paese come scritto efficacemente Ilvo Diamanti dove negli anni berlusconiani è calato il senso civico ed è cresciuto il senso cinico
E dunque un modo di governare tutto teso a ridurre a ripiegare
Anziché alzare il tiro e misurarsi con le sfide del nostro tempo
Così alla crisi dello Stato nazionale si è creduto che si potesse rispondere con il localismo corporativo della devolution e arroccandosi in un'ostilità anti europea
Quando invece è proprio nella dimensione dell'integrazione europea che va ridefinito il destino il futuro dell'Italia come di ogni altra nazione del vecchio continente
Alla crisi di competitività del sistema produttivo
Più esposto alla concorrenza dei mercati globali e dei Paesi emergenti
Si è pensato di rispondere con riduzione di diritti come con la modifica dell'articolo diciotto e con la precarizzazione del lavoro
E con promesse di riduzioni fiscali tanto illusorie quanto velleitaria anziché mettere in campo una politica economica industriale fiscale che sostenesse una più alta specializzazione produttiva del sistema e una più penetrante capacità di internazionalizzazione
All'esigenza di flessibilità delle imprese si è risposto con una logica dei regolativa di crescita della precarietà quando invece serve una riorganizzazione del sistema degli ammortizzatori sociali delle tutele della formazione
Che consenta una flessibilità utile per le inglese ma non precari istante per i lavoratori
Alla crisi fiscale dello stato sociale per fenomeno certamente non solo italiano
Si è risposto con il paradosso di condoni e promesse di riduzioni fiscale che hanno gravato lo squilibrio dei conti pubblici quando invece è necessario mettere in campo strumenti e politiche nuove capaci di accrescere responsabilità di cittadini e pubblica amministrazione
Nel reperimento delle risorse nel governo della loro spesso
Ai ritardi accumulati negli anni della ricerche negli interventi per educazione formazione si è risposto compresi i provvedimenti le leggi Moratti di riduzione del diritto allo studio della sua qualità
Quando invece la scelta urgente da compiere un grande investimento nel sapere come leva fondamentale per valorizzare il lavoro le capacità individuale innalzare la qualità del sistema produttivo
Per non parlare infine nell'emarginazione del Mezzogiorno
Di servizi e politiche sociali dell'abbassamento della riduzione dei livelli di legalità
Di certezza e di certezza del diritto
Manifestatesi ogni giorno e ne ha risolti i conflitti di interesse in un brutale spoils system nelle pubbliche amministrazioni in una dilapidazione di risorse per una pletora di consulenze prive di giustificazione nel dissesto
Della giustizia e nella mortificazione dell'informazione
Il risultato di se potete chiederà quelli restano fuori però di urlare di meno utile se
Il risultato di questa politica
Oggi sotto gli occhi di tutti
Crescita zero e riduzione di competitività
Aggravamento del deficit e del debito pubblico estensione di condizione di precarietà nel lavoro nero editti riduzione del livello di legalità e destrutturazione degli assetti istituzionali emarginazione europea e internazionale De Rita
Un'eredità molto pesante che chiama il Governo guidato da Romano Prodi e la maggioranza di centrosinistra una prova particolarmente ardua impegnativa
Per dirla in altre parole la destra ha perso la sfida con la modernità perché non ha saputo cogliere la complessità delle domande dei bisogni delle aspettative di una società moderno
Questo è il nodo cruciale che sta ora di fronte a noi
Per questo il cambiamento nella guida del Governo non è una semplice alternanza tra esecutivi di segno opposto
E invece deve essere un cambiamento di classe dirigente di progettualità politica di idea stessa dell'Italia e del suo futuro
Sì siamo chiamati a l'ambizioso compito di ridefinire il destino dell'Italia
Quale sarà la sua collocazione internazionale quale ruolo e come giocherà in Europa come si posizionerà nella nuova divisione internazionale del lavoro dei mercati
Come sarà capace di tenere insieme competitività e così nel sociale conche assetti istituzionali lo Stato i poteri regionali e locali saranno capaci di accompagnare orientare la crescita del Paese
Come restituire milioni di italiani il senso di un'appartenenza e di un'identità intorno a valori condivisi di laicità solidarietà merito partecipazione democratica
Come offrire ai giovani quell'opportunità
Che liberino
Dall'angoscia di una vita precaria e consentano ogni ragazzoni ragazzo di scommettere sul proprio talento sulla propria voglia di fare e rivive
Insomma quel che serve è una scelta riformista
Capace di dare all'Italia quelle certezze quelle speranze che la destra non ha saputo offrire riformismo non è una parola neutra
Riformismo una politica capace di affermare nella concretezza del vivere quotidiano valori di libertà di solidarietà di giustizia di rispetto della dignità umana di pari opportunità
Riformismo e la promozione del merito del talento delle capacità della competenza mettendolo al servizio ammettendo le al servizio non solo di un legittimo successo personale ma anche dell'interesse generale
Riformismo e pensare all'Italia il suo destino non Rizzante più ampio che guardi al mondo all'Europa con la consapevolezza delle responsabilità che si impongono un grande paese
Riformismo è un'idea sostenibile dello sviluppo capace di rispettare la natura la specie i generi e di offrire alla vita delle persone più libertà e opportunità
Riforme ma la consapevolezza che lo Stato le istituzioni la politica
Traggono la loro legittimazione dal consenso dei cittadini e il cittadino non solo nella sua appartenenza di ceto di classe ma nella sua individualità di persona deve essere al centro di ogni azione pubblica
Questa è la risposta che serve all'Italia e questa è la scelta che sta di fronte a noi
Ed è una sfida che per essere vinta richiede una politica riformista e un soggetto politico che riformismo rappresenti e interno
La scelta riformista deve innanzitutto ispirare l'azione di governo
Fin dai primi giorni l'esecutivo ha compiuto atti coerenti con gli impegni assunti con l'elettorato a partire dalla politica estera
I viaggi di Prodi a Bruxelles Parigi Londra Berlino Mosca la ripresa di un rapporto forte con Germania Francia e Spagna per un rilancio dell'integrazione europea
Gli incontri di D'Alema a Washington e a Mosca in altre capitali iniziativa messa in campo per concorrere a soluzioni di pace di stabilità nel grande scacchiere del Medioriente ancora in queste ore le azioni preannunciate per restituire all'Italia un ruolo anche Anagni in aree lontane
L'Asia e l'America
L'America latina l'Africa danno la dimensione di questo nuovo impegno volto restituita al nostro Paese una funzione attiva e propositiva nello scenario europeo internazionale
E questo ruolo l'Italia intende assolverlo con e nell'Unione Europea lasciandosi alle spalle quell'atteggiamento euroscettico del centro destra che in questi anni ha condotto l'Italia all'emarginazione europea e internazionale
L'Europa è lo spazio la dimensione luogo del nostro destino del nostro futuro e lì l'Italia vuole agire da protagonista perché l'Unione europea si è sempre più attore globale produttore non solo consumatore di pace sicurezze democrazia
La stessa coerenza determinazione segnato l'azione del governo sul fronte economico e sociale
Innanzitutto si è fatta un'opera di verità dicendo al Parlamento al Paese quale criticità Tremonti abbia condotto l'economia italiana
Deficit verso il cinque per cento del PIL e debito verso il centodieci azzeramento dell'avanzo primario riduzione di competitività crescita incontrollata della spesa pur
Con altrettanta chiarezza si è detto quale vuole essere la bussola riformista tenere insieme a riduzione del debito rilancio della crescita equità sociale
Con l'ambizioso obiettivo di non riproporre due tempi separati prima risanamento poi lo sviluppo quando è ormai evidente che l'uno tiene l'altro
Il DPEF presentato in questi giorni la manovra correttiva adottata le linee di indirizzo nella della prossima legge finanziaria si muovono in questa direzione
Così come va in questa direzione la conferma di un intervento sul cuneo fiscale di cui possono beneficiare in quota parte sia le imprese sia i lavoratori
Ed è questo il senso del decreto Bersani-Visco di liberalizzazione di attività terziarie accompagnato da misure di lotta all'evasione e all'elusione fiscale nel segno dell'equità
Le reazioni largamente favorevoli dell'opinione pubblica e dell'insieme degli operatori economici e sociali ci dicono quanto sia forte la domanda di maggiori opportunità libertà
E quanto dunque sia giusto proseguire sulla strada di liberalizzazione e semplificazione a vantaggio dei cittadini
E allo stesso tempo le reazioni di alcuni settori investiti da quelle misure ci dicono quanto sia necessario accompagnare ogni scelta con un'azione di concertazione che ne renda chiare e condivisibili le finalità
E anche su questo terreno il Governo ha dato segnali chiari di un metodo riformista
Avviando la concertazione sul DPEF con le parti sociali apprendo con gli enti locali il tavolo di ridefinizione del patto di stabilità interno manifestando piena disponibilità a discutere con le categorie interessate le modalità applicative del decreto di liberalizzazione perseguire questa strategia tuttavia comporta la consapevolezza delle difficoltà e richiede determinazione dando la Società italiana il senso di una scossa di un colpo di reni di uno scatto
Quella scossa quello scatto di cui ha parlato Prodi nel discorso di insediamento del governo le Cam
Previdenza sanità enti locali Pubblico impiego fin dalla prossima legge finanziaria saranno questi banchi di prova del nostro riformismo della capacità cioè di tenere insieme rigore innovazione ed equità
Così in materia previdenziale al superamento dello scalone percepita da milioni di lavoratori comuni ingiustizia da rimuovere occorre accompagnare l'individuazione di nuove soluzioni per l'età pensionabile per il proseguimento volontario del lavoro per l'anticipo della piena entrata in vigore
Della previdenza complementare rendendo così compatibile superamento dello scalone sostenibilità finanziaria della previdenza pubblica
Nella spesa degli enti locali delle regioni la certezza di risorse il federalismo fiscale dovranno accompagnarsi a un nuovo patto di stabilità interno che realizzi una piena condivisione di responsabilità per un effettivo governo della spesa della sua dinamica
E ancora proprio per garantire quella universalità delle prestazioni
Sanitarie che è per noi irrinunciabile fattore di uguaglianza e di solidarietà
Occorre che le risorse pubbliche per la sanità che non potranno scendere dall'attuale quota percentuale di PIL si affianchino forme di complementarietà e di compartecipazione dei cittadini
Allo stesso modo il governo della spesa per le pubbliche amministrazioni del Pubblico impiego andrà affrontato con riforme che incidano positivamente su qualità efficienza e costi dei servizi pur nessuna di queste scelte sarà agevole
E tuttavia se affrontate con rigore ricercando soluzioni condivise noi pensiamo che sia credibile praticabile l'obiettivo indicato nel DPEF di realizzare entro due anni un significativo raddrizzamento dei conti pubblici
A beneficio delle politiche di investimento della qualità dei servizi e di una più equa politica dei redditi
Con altrettanta coerenza e determinazione il Governo si è mosso su molti altri fronti dando il segno di un'ispirazione riformista
Mettendo subito mano le misure necessarie per bloccare i guasti della legge Moratti operando per un primo innalzamento dell'obbligo scolastico a sedici anni
Adottando primi provvedimenti contro la precarietà del lavoro quale l'ancoraggio della riduzione del cuneo fiscale al lavoro a tempo indeterminato il pacchetto per la sicurezza del lavoro riconoscimento di tutte le diritti ai giovani lavoratori dei call center
Abbiam del mediatamente un confronto con università impresa per la definizione di un'adeguata strategia per ricerca innovazione
Attivando subito la verifica dello stato di avanzamento delle opere pubbliche in vista di aprire un confronto con le regioni su un piano nazionale di priorità infrastrutturali
Per le quali sono previste nel DPEF le risorse necessari così come si sta agendo perché Anas Ferrovie dello Stato l'Italia sono in grado di assolvere alle loro finalità
Queste altre azioni che ciascun ministro sta mettendo in campo smentiscono dunque quell'immagine di falsa partenza
Accreditata da in media indotta forse dal lungo protrarsi del cosiddetto ingorgo istituzionale ed elettorale dall'elezione dei presidenti delle Camere l'elezione del Presidente della Repubblica al voto amministrativo al referendum
Oltre che dalla fatica nella formazione di un governo espressione di una coalizione ampia e numerose
In realtà proprio l'osservazione
Di questo primo mese di attività di governo
Dimostra con quanta determinazione e convinzione il Governo abbia avviato la propria attività e come centro sinistra sia nelle condizioni di vincere la sfida del governo del paese proprio praticando una politica riformista
Ma praticare una politica riformista richiede di misurarsi con un'altra decisiva scelta
Un soggetto politico che riformismo interpreti e persegue
Insomma se l'Italia ha bisogno di una risposta riformista alta forte capace di restituire alla società italiana identità senso il futuro allora non è eludibile domandarsi quale soggetto politico debba incarnare e realizzare tale politica
Sta qui il tema cruciale della trasformazione dell'Ulivo da alleanza politico elettorale a soggetto politico a tutto tondo
L'azione di governo e certo decisiva
Per mantenere allargare il consenso nel Paese ma non è sufficiente
Ce lo ha insegnato in modo definitivo l'esperienza
Di dieci anni fa
Il governo dell'Ulivo il primo governo Prodi ottenere risultati straordinari per l'Italia
Nella nostra memoria ancora vivo il ricordo di quella corsa contro il tempo contro gli storici ritardi del Paese contro le primizie di un'intera classe dirigente che diffondeva a piene mani ceti cinismo sulla possibilità di centrare gli obiettivi rimasti
Quella nostra corsa se per scuotere l'Italia se per rimettere in moto energie e speranze riuscì a portare la lira nella moneta unica un traguardo decisivo in sé
Ma ancor più importante se considerato come fu considerato da noi è avvertito dall'intera società italiana come metafora di una rinascita del Paese
Il buon governo del centrosinistra durò per tutta la legislatura con i governi D'Alema e Amato producendo molti risultati importanti restituendo prestigio internazionale Alitalia i facendo del risanamento la leva per lo sviluppo e per l'occupazione
Quando lasciamo il governo dopo la sconfitta del due mila uno
L'economia italiana cresce a un ritmo del tre per cento inflazione deficit erano entro i parametri europei il debito pubblico era in costante riduzione la disoccupazione ha cominciato a calare velocemente il Mezzogiorno conosceva indici di crescita superiori alla media nazionale
E tuttavia lo dovremmo lasciare il governo del Paese
Perché fummo sconfitti
Alle regionali del due mila e alle politiche del due mila uno
Ce lo siamo detto tante volte se è potuto accadere se l'Italia ha dovuto pagare il prezzo di cinque anni di governo Berlusconi e anche perché al buon governo dell'Ulivo non riuscimmo ad affiancare lo sponda la sponda insostituibile dell'innovazione bolidi
Non ci aveva premiato il riformismo dall'alto il riformismo senza popolo come dice
Non possiamo ripetere lo stesso errore oggi se vogliamo che il nostro ritorno alla guida del Paese apra un ciclo di lunga durata e non sia una parentesi breve ed effimera dobbiamo accompagnare e sostenere l'azione di governo con una coerente azione di innovazione politica
Un'innovazione che sappia parlare alla società italiana le sue speranze e anche alle sue inquietudini
Che sappia dare al Paese il senso di un progetto di ampio respiro di una guida stabile all'altezza delle sfide storiche dinanzi alle quali sentono l'Italia e l'Europa
Che sappia dare stabilità e coerenza al quadro politico portando a compimento l'interminabile transizione italiana che sappia mobilitare tante energie della nostra società sollecitando ciascuno a dare il meglio di sé a spendersi
A scommettere sulle proprie capacità
E solo in questo modo il nostro riformismo potrà incidere in profondità nelle contraddizioni e ritardi nelle ingiustizie che affliggono il Paese e dare all'Italia il volto di un Paese più moderno più civile più forte e più giusta
Innovazione politica che il Paese ci chiede e l'unità dei riformismi e dei riformisti in un partito nuovo il partito dell'Ulivo il partito democratico
Il Paese ci chiede l'unità dei riformismi
Perché avverte che dinanzi alle sfide del nuovo secolo nessuna delle grandi culture tradizioni politiche riformatrici del Novecento può pensarsi come autosufficiente
Il paese questo lo avverte lo vive
Perché nella modernità liquida nella quale viviamo più forte si fa la domanda di riformismo ma più labili sono i confini tra i riformismi sul piano culturale come su quello sociale
Più forte il senso dell'autonomia del sociale più incerti confini tra i blocchi e le appartenenze politiche ideologie
Solo l'incontro tra i tradizioni riformiste loro aprirsi le une alle altre e tutte insieme ai nuovi paradigmi del riformismo contemporaneo
Può dare alla nostra azione politica la possibilità di comprendere di affrontare di vincere le sfide che l'età contemporanea pone all'intelligenza e alla coscienza dell'umanità
Per questo il Paese ci chiede unità
Ce lo chiede il nostro popolo le nostre compagne nostri compagni le donne e gli uomini
Le ragazze e i ragazzi dell'Ulivo che hanno tutti sperimentato il sapore amaro della sconfitta a causa delle nostre divisioni e sono tornati a vincere quando con loro e per loro abbiamo saputo ricostruire l'unità del centrosinistra e dell'Ulivo
Un popolo il nostro che ha ben compreso che se l'unità del centrosinistra è la condizione per vincere le elezioni e per battere la destra l'unità politica dei riformismi la condizione per vincere la sfida del governo per affrontare e battere i drammatici problemi del Paese
E che solo questa seconda vittoria la vittoria del Governo può rendere stabile non effimera la vittoria elettorale
Ma non c'è solo il nostro popolo tutto il Paese ci chiede unità perché tutto il Paese avverte che solo nell'unità dei riformisti ce la chiave che apre all'Italia la porta del futuro
Insomma come ha anche sottolineato in un documento elaborato e reso pubblico in queste settimane da un gruppo di dirigenti DS di Roma
Si tratta di realizzare una nuova tappa della rivoluzione democratica del nostro Paese
E tocca riformismo ai riformisti esserne protagonista
Ma per realizzare questo obiettivo non è eludibile rispondere ad una questione cruciale
è possibile dare il riformismo italiano una rappresentanza politica unitaria
O per dirla in altri termini è possibile riunificare in un unico soggetto politico il riformismo italiano
La nostra discussione è tutta qui
L'unità dei riformisti è un obiettivo che il nostro partito la principale forza riformista italiana persegue da tempo
Quanti tra noi si sono formati nel PC
Sanno e hanno sperimentato direttamente come l'aspirazione all'unità delle forze del cambiamento in una prospettiva riformatrice di massa e non giacobino rivoluzionaria
Forse uno dei tratti fondamentali di quella idea di partito nuovo che alla base della seconda originalità pur con tutti i suoi limiti della vicenda comunista italiano
Allo stesso modo quanti tra noi provengono da altre storie socialiste socialdemocratiche laico riformista o cristiano sociali
Hanno la medesima memoria di un'aspirazione storica l'unità delle famiglie del riformismo italiano
Un'aspirazione comune delle forze riformatrici che non poteva non poteva realizzarsi nella stagione della guerra fredda del conflitto tra sistemi ideologici e politici
Solo con l'ottantanove con la caduta del muro di Berlino il crollo dei regimi comunisti la morte delle ideologie totalizzanti e la fine della guerra fredda
Si è reso possibile quel che prima possibile non era
Fu questa tensione etica culturale politica che spinse nel turbolento travolgente ottantanove
Alla nascita del Partito dei democratici del di sinistra una scelta che non ebbe nulla di opportunisti ma al contrario nasceva dalla consapevolezza che la grande esperienza storica culturale e sociale del PC si era esaurita
Perché serviva un atto di innovazione forte per rendere esplicita la definitiva assunzione del riformismo come l'identità culturale e politica della sinistra italiana
Il PDS nacque per offrire alla sinistra italiana ai suoi valori alla sua politica la funzione di contribuire ad aprire proprio nel segno del riformismo una stagione nuova nella vita delle società italiane delle sue istituzioni democratiche
Fu in questa stessa tensione a muoversi insieme a nuovi compagni di strada alla trasformazione del PDS in Democratici di sinistra
Con l'ambizione di fare incontrare in un unico soggetto riformista più largo e plurale esperienze riformiste comuniste socialiste repubblicani cristiano sociale
Entrambe quelle scelte prima il PDS poi DS hanno contribuito in maniera decisiva ridefinire identità profilo caratteri della sinistra italiana facendo levi ad assumere via via riformismo come il tratto suo peculiari
E non solo in quel modo negli anni della Grande Crisi della prima Repubblica la sinistra ha contribuito in modo decisivo ad arginare le derive antipolitiche populistiche cui la società italiana e ha risposto
Si può forse dire
Che se negli anni Venti una sinistra incapace di riconoscersi in una cultura riformista fu come ci ricorda o Gramsci parte della dissoluzione generale del sistema democratico
Negli anni Novanta invece anche grazie a un poco fa ha un profilo riformista esplicito e dichiarato
La sinistra è stata il principale punto di tenuta di fronte a spinte secessionisti che dissoluto Rizzi maturate nel pieno di una crisi che ha travolto istituzione partitiche per quasi cinquant'anni avevano retto la vita politica della nazione
Quell'esperienza il PDS DS tuttavia
Affidavano ad una sola forza politica la nostra il compito di interpretare e rappresentare riformismo italiano
Sappiamo tutti che una delle per e cultura ti che una delle peculiarità della storia politica italiana e data proprio dal coesistere di esperienze storia di Fermi spedì distinte diverse ispirazioni e cultura
Accanto ad un forte robusto riformismo di ispirazione socialista che è stato interpretato nel corso di più di un secolo da più partiti della sinistra la storia dell'Italia è stata segnata da un non meno diffuso radicato riformismo di matrice cattolica
Così come sta nell'identità del nostro Paese un riformismo repubblicano azionista liberaldemocratico
E in tempi più recenti si è manifestato un riformismo di matrice ecologica ambientalista
E sappiamo tutti come quel riformismo soprattutto i primi tre ci siano combattuti non solo agli albori dell'Italia moderna ma come nel corso di cinquant'anni di Repubblica
Le vicende internazionali e nazionali avevano visto i partiti che quei riformismi rappresentavano collocati su fronti politici opposti insomma la storia italiana è stata caratterizzata da una pluralità di culture riformiste che tuttavia non hanno mai avuto ora presenta avanza politica unità
Oggi in uno scenario mondiale europeo e italiano profondamente mutato sta di fronte a noi una grande opportunità ed è questo il tema al centro della nostra ricerca
Unire quel che la storia ha diviso ridare unità riformismo italiano li unificando lo in un unico grande partito con questo obiettivo d'altra parte nacque l'Ulivo che fin dalla sua origine non fu concepito solo come un'alleanza elettorale
Già nella sua prima fase il quinquennio novantasei due mila uno in cui guidò il governo del Paese l'Ulivo fu pensato come un soggetto politico in graduale di venire il luogo di incontro dei diversi riformismi italiani si disse allora la Casa comune dei riformisti
E quando nel due mila uno rifletteremo sulla sconfitta elettorale ne individuammo una delle ragioni proprie non è insufficiente dimensione politica dell'Ulivo
Tant'è che abbiamo fatto del rilancio dell'Ulivo il perno per la ricostruzione dell'unità del centrosinistra abbiamo presentato per tre volte consecutive il simbolo dell'Ulivo gli elettori
Nelle elezioni europee del due mila quattro nelle regionali del due mila cinque alle politiche del due mila sei raccogliendo ogni volta un consenso di circa un terzo del corpo elettorale
Non so
Ma nelle aree socialmente più dinamiche le città e territori urbani giovani il consenso raccolto dall'Ulivo è stato più ampio di quello dei suoi partiti
Tant'è che all'indomani delle elezioni apparsa naturale la formazione dei gruppi parlamentari dell'Ulivo
Come naturale apparso presentare il simbolo dell'Ulivo anche nelle principali città andate al voto il voto otto il ventinove maggio e oggi in quei consigli comunali si va alla costituzione dei gruppi dell'Ulivo
E forse non è stato sufficientemente Solto allineato che laddove il sostegno dei sindaci
Si è presentata la lista dell'Ulivo il divario tra il voto per il sindaco e voti di lista è stato sensibilmente inferiore la differenza registrata in passato tra consensi al Sindaco e consensi alle liste di partito
A conferma che l'Ulivo è un soggetto nel quale si riconosce una quantità crescente di elettrici e di elettori una parte dei quali non hanno appartenenza partitica
E questa è la ragione per cui sono convinto come ho già avuto modo di dire altre volte che nel nome di un nuovo soggetto politico comunque lo si chiami si dovrà fare esplicito riferimento all'Ulivo perché in questo simbolo in questo nome si riconoscono già oggi milioni di donne e di uomini
Che ne hanno percepito valore e novità proprio nel presentarsi come simbolo che superava antiche divisione
Ho richiamato queste considerazioni per ricordare che quel progetto politico che comunemente viene chiamato Partito Democratico non nasce oggi
Alle spalle già a undici anni di vita
La questione che sta dunque di fronte a noi e se è come portare a compimento quell'esperienza con la definitiva trasformazione dell'Ulivo in un grande partito democratico e riformista
Per realizzare questo obiettivo è tempo che la discussione viva concretamente nella società italiana
Un partito nuovo soprattutto se corrisponda ad un progetto politico ambizioso e di ampio respiro non può nascere in laboratorio
Il dibattito tende spesso incagliarsi sui nomi sulle date sugli organigrammi sulle leadership non sono questioni secondarie ma quando prevalgono su tutto il resto rischiano di soffocare una riflessione che deve invece essere culturalmente densa e altri
Arricchita da una larga partecipazione adeguata all'importanza di un progetto politico che vuole avere portata storica e non contingenti
La costruzione dell'Ulivo come partito democratico riformista deve essere il frutto di un processo politico vero
Nel quale la consapevolezza dei mutamenti sociali economici culturali che hanno vestito il mondo l'Europa e l'Italia nell'ultimo quarto di secolo si incontri con la capacità di interpretare il futuro
Di rappresentare nuovi bisogni nuovi diritti di indicare il profilo la qualità del modello di sviluppo che deve caratterizzare l'Italia nonché la collocazione del nostro Paese nei nuovi scenari dell'interdipendenza globale ed integrazioni europea
Insomma si tratta di rendere evidenti le ragioni di questo progetto
Le motivazioni che sollecitano ogni caso discutere la praticabilità di un obiettivo così ambizioso come L'Unità del riformismo Italia
Via intanto una ragione che attiene ai mutati scenari europei e internazionali
Non sfugge a nessuno che senza la caduta del muro di Berlino non sarebbe mai nato l'Ulivo
E che l'Ulivo non avrebbe potuto nascere senza la nascita del PDS dei DS come espressione di una sinistra riformista europea
E senza quella crisi dell'unità politica dei cattolici che portò la frantumazione della DC e alla collocazione del centro sinistra del riformismo di matrice cattolica e popolare
Il venir meno di quel vincolo esterno che per quasi cinque anni più cinque decenni ha segnato la vita politica di ogni nazione e l'appartenenza di ogni forza politica ha consentito di fecondare nell'Ulivo un'esperienza comune
E a maggior ragione consente oggi di porsi il tema di come i riformisti italiani organizzati in partiti che non sono più collocati in campi opposti possono incontrarsi e avviare il processo di una riunificazione del riformismo italiano
Una seconda ragione attiene ai mutamenti che negli ultimi decenni hanno investito la Società Italia
L'interdipendenza dei mercati aperti e della competitività globale in cui devono agire il nostro impresa la crisi dello Stato nazione come dimensione sufficiente a governare mercato dinamiche sociali
Il passaggio dalla rigidità sociale produttiva della società industriale del Novecento la complessità e alla mobilità della società flessibile con un mutamento profondo dell'identità di classi e ceti e della distribuzione quantitativa e qualitativa del lavoro
La criticità di questioni l'ambiente l'alimentazione e l'energia da cui dipende sempre di più la sorte del pianeta come degli individui la crescente difficoltà della democrazia rappresentativa e delle istituzioni pubbliche a rispondere tempestivamente alle domande ai bisogni di una società complessa
Dentro questi cambiamenti matura non solo opportunità ma anche rischi per un Paese come l'Italia gravato da storiche strutturale fragilità ed è proprio qui che un forte soggetto riformista
è chiamato ad assolvere oggi ha una funzione nazionale serve un soggetto riformista capace di far camminare insieme innovazione di sistema apertura al mercato di organizzazione dell'welfare evitando così un declassamento economico dell'Italia su un perenne impoverimento sociale
Serve un soggetto riformista capace di scrivere un nuovo contratto sociale fondato su innovazione dell'impresa e modernizzazione della pubblica amministrazione valorizzazione del lavoro
Serve un soggetto riformista capace di dettare le regole di una società aperta e responsabile
Nella quale la insopprimibile aspirazione di ognuno a realizzare le proprie scelte di vita si accompagna la consapevolezza dei diritti e dei doveri al primato dell'interesse De Giorgi generale e dello spirito pur è possibile costruire un soggetto di questa natura capace di chiamare a raccolta le migliori energie del Paese di unirle in un progetto di rinascita della nazione
Proprio dell'esperienza dell'Ulivo ci dice che si può Penta
Perché l'Ulivo ci ha consentito di misurare la possibilità di una risposta riformista unitaria fondata sull'incontro tra diversi riformismi loro reciproca contaminazione culturale la maturazione di valori e progetti azioni comuni
Comune la visione internazionale ispirata al valore della pace non disgiunto dall'assunzione di responsabilità nel quadro multilaterale come ci chiede anche l'articolo undici della Costituzione
Comune l'impegno europeista l'Europa come compimento della nostra vocazione nazionale nell'era della globalizzazione l'Europa come strumento di integrazione pacifica in un'area di stabilità democrazia sviluppo
L'Europa come protagonista della politica internazionale l'Europa come modello sociale l'Europa di Ciampi e Napolitano
Comune e l'impegno per i diritti umani e per le libertà democratiche e comune la lotta per la loro affermazione nel mondo comune la concezione della democrazia fondata sulla centralità delle istituzioni rappresentative a cominciare dal Parlamento
E su una visione partecipativa della politica attraverso partiti rinnovati e su una cultura della Soge sussidiarietà che valorizza un tempo le Autonomie locali regionale i corpi intermedi
Comune e il valore della libertà e dell'intrapresa nell'economia di mercato mai disgiunto dalla promozione dell'uguaglianza della solidarietà sociale
Attraverso un welfare universalistico e selettivo che può essere efficacemente difeso solo accettando la sfida della sua riforma innovazione
Comune la consapevolezza della crucialità della conoscenza come fattore di sviluppo e competitività e insieme di nuova centralità del lavoro comune l'impegno per uno sviluppo ecologicamente e socialmente sostenibile in grado di riconoscere e tutelare natura specie in genere
Insomma non è difficile lo dico perché troppo spesso in queste settimane setto ma quali sono i valori quali sono i contenuti quali sono le politiche ho cercato di richiamare non è difficile individuare i tratti del riformismo su cui fondare il partito democratico
Si tratta come evidente della piattaforma culturale di un partito riformista non di un partito moderato serve un partito democratico non perché bisogna assecondare una deriva moderato centrista me per affermare una politica progressista riformista che in quanto persegua una vocazione maggioritaria possa conquistare anche i moderati
E d'altra parte il fatto che nell'elettorato dei DS un partito di sinistra
Si manifesti la più alta percentuale
La più alta percentuale degli elettori dell'Ulivo conferma quanto sia infondata un'interpretazione del progetto riformista come slittamento centrista
E infine un nuovo soggetto politico riformista ed è questa una terza motivazione forte
è richiesto anche da una transizione istituzionale non accompagnata da un corrispondente ridefinizione degli attori politici Inca
Dal novantadue ad oggi in Italia sono cambiate le leggi elettorali è stato riformato il Titolo quinto si sono cambiate molte delle norme che regolano la vita pubblica delle pubbliche amministrazioni
Ma tutto questo non è bastato a dare compiutezza al sistema bipolare
Che anzi con la legge elettorale voluta della destra è stato indebolito il proprio vantaggio di un ritorno di proporzionalismo che favorisce la frammentazione politica
E i partiti politici italiani cresciuti alimentandosi della cultura proporzionalista tendono a riproporre continuamente comportamenti che contrastano con l'evoluzione del sistema politico verso un assetto compiutamente bipolare
Insomma proprio l'esperienza di questi ultimi quindici anni
Si insegna che riforme istituzionali e costituzionali per potersi realizzare necessitano di un conte di una contestuale riforma dei soggetti politici d'altra parte
Guardando l'Europa si può ben constatare che ovunque i sistemi politici sono organizzati quale che sia la geografia politica quale che sia la legge elettorale in vigore in ogni Paese da tre regole
In primo luogo tendono ad articolarsi attorno a due opzioni una progressiste una conservatrice ed è così anche in Italia in secondo luogo quasi ovunque queste due opzioni non si riconoscono in due partiti ma in due coalizioni pluri partitiche ed è così anche in Italia
E infine caratteristica assai più labile in Italia ovunque la solidità delle due coalizioni assicurata in ognuna di esse da una forza principale di Vasto radicamento sociale di largo consenso elettorale di forte cultura di governo
Esattamente per colmare questa lacuna nel sistema politico italiano che serve il partito dell'Ulivo tanto più oggi dopo il voto del dieci undici aprile ha vinto da una coalizione di centro sinistra largo più attivamente sposta rischi di fragilità e distinzione
Peraltro la sconfitta di Berlusconi e la crisi del berlusconismo rendono possibile probabile la scomposizione della Casa delle Libertà aprendo nella politica italiana scenari nuovi ricchi di potenzialità e di incognite
E in questa fase nuova che sarà di movimento noi dobbiamo porre a noi stessi e molti interlocutori due obiettivi fondamentali tenere ferma la conquista del bipolarismo e stabilizzare la dando vita al grande soggetto riformista che da sempre manca alita
Solo in questo modo potremo giocare un ruolo da protagonisti non dovremmo limitarci a subire l'iniziativa al tu
Solo in questo modo la possibile scomposizione e ricomposizione del quadro politico assumerà una connotazione progressiva il nome regressiva
Farà fare un passo in avanti quello decisivo la democrazia italiana nel senso della normalità europea e non un passo indietro nel segno ambiguo della nostra anomalia
Solo così sarà possibile arginare trasformismi politici e sconfiggere quegli umori antipolitici che facilmente possono trasformarsi in derive populistiche e plebiscitarie
Sulla strada verso
Un soggetto politico nuovo non possiamo e non dobbiamo nasconderci naturalmente e ci sono anche questioni che ci dividono e su cui è necessario promuovere e sviluppare un confronto una ricerca che verifichi le effettive possibilità di un agire comune
Così è per le questioni cosiddette antropologiche otticamente sensibili che hanno a che fare con la vita e la morte la sessualità e la famiglia temi su cui è del tutto ovvio che vi siano approcci culturali etici o religiosi diversi
E tuttavia proprio dall'esperienza faticosa e difficile degli scorsi anni
Abbiamo imparato anche esche anche su questi temi
La via del confronto del dialogo ravvicinato della mediazione alta non è solo un vincolo ma la sola via maestra per produrre soluzioni mature e consapevoli della complessità e della delicatezza dei valori in gioco
Tanto più quando nessun pensiero può dire a Vieri era già oggi risposte esaustive e adeguate a interrogativi inediti suscitati dal progresso scientifico e dal rapporto assai più stretto interdipendente tra scienza tecnologia e vita
I primi risultati raggiunti nel programma dell'Unione sul riconoscimento giuridico dei diritti delle persone che vivono nell'unione di fatto confermati proprio in questi giorni della sentenza della Cassazione
O sulla disciplina del testamento biologico sono importanti acquisizioni unitario di contenuto che indicano che anche la fecondità del metto la fecondità del metodo della mediazione
Così come un altro segnale incoraggiante l'avvio del confronto parlamentare sulla posizione assunta in sede europea del ministro Mussi a nome del governo italiano in materia di vincoli etici alla ricerca sulle cellule staminali
è incoraggiante l'avvio perché vede
La possibile tenuta dell'unità della maggioranza nella ricerca comune di un punto di sintesi
In ogni caso noi non temiamo il confronto lo ricerchiamo
Su questi temi noi non ci rassegniamo alla coabitazione diversità irriducibile
Ferma restando la libertà di coscienza che una volta è un valore incomprimibile noi ci siamo sforzati e continuiamo ad impegnarsi nella ricerca di punti di incontro di sintesi condivise a partire dal reciproco farsi carico di punti di partenza diverso
Nutriamo l'ambizione di ritenere che questa nostra positiva esperienza posso tornare utile all'Ulivo
Che dovrà riconoscere la pari dignità e la piena cittadinanza tutte le posizioni politico-culturali ma anche promuovere il dialogo e la ricerca di sintesi politiche comuni in funzioni di obiettivi
Io ho rinunciato
La piena tutela delle scelte di vita di ciascuno la universalità l'uguaglianza dei diritti la libertà delle donne d'ogni forma di oppressione negazione del loro genere la possibilità per ogni persona di esercitare la propria libertà nella responsabilità
Queste anche la via maestra care compagne cari compagni per affermare riaffermare la laicità della politica
Che non è messa in pericolo dalla forza con la quale questo quella confessione religiosa manifesta il suo credo con le sue convinzioni morali o anche auspico invita i cittadini ad assumere una determinata gerarchia di priorità politica
La laicità della politica in un sistema democratico può essere messa in dubbio solo dalla politica stesso dalla sua debolezza dalla sua subalternità
Per esempio dall'affannosa ricerca di del di legittimazione da parte da parte di partiti piccoli ho detto
La laicità della politica non solo non verrà messa in discussione Mara molto da guadagnare dall'avvento sulla scena politica di un grande soggetto politico riformista plurale nelle sue radici politiche
Capace di dare piena cittadinanza credenti non credenti diversamente credenti
Un partito non solo rispettoso di tutte le chiese le confessioni religiose ma attento le loro sollecitazioni a loro punto di vista spesso capace di cogliere aspetti della vita dell'umanità contemporanea che la politica fatica a percepire
Ma allo stesso tempo un partito che rivendica
Asse quel che solo la politica può e deve dare la sintesi tra le diverse aspirazioni di principio in vista della produzione di norme e regole impegnative per tutta la comunità civile
Queste la laicità della politica questo il metodo modo vero di difenderla di promuoverla nelle società pluraliste e democrazia
Su questo punto dovremo approfondire il confronto nell'Ulivo così come sarà necessario continuare il confronto sulla collocazione internazionale del nuovo partito
La piena consapevolezza del carattere proprio al plurale
Di un soggetto politico riformista
Che realizza edita in Italia l'incontro tra culture riformismi diverso e non può infatti offuscare che nel panorama europeo la stragrande maggioranza delle forze politiche che si richiamano al campo progressista democratico riformista sono socialiste e socialdemocratica
Né si può certo prescindere dal mutamento di pelle del PPE
Innescato proprio dalla crisi della DC italiana che all'inizio degli anni Novanta determinò il venir meno di quell'asse preferenziale tra le due principali democrazie che stiamo del continente la Digitalia nella DC tedesca su cui si reggeva il PPE molti gol per evitare il rischio di una solitudine mi ero lì minoritaria guidò la trasformazione di quel partito da partito europeo dei democratici cristiani a partito dei moderati e conservatori aprendo le porte ai popolari di azionare i conservatori inglesi e Forza Italia e ad altri ancora
Un processo che a sua volta ha portato alla nascita di nuove aggregazioni quale ad esempio il partito democratico europeo promosso dalla Margherita insieme ad alcune forze di ispirazione liberaldemocratica e Cristiano progressista
Non disponibile ad accettare la deriva conservatrice del PPE
E tutto questo sollecita la principale famiglia riformista europea ipse in cui oggi siedono partiti socialisti e socialdemocratici di ogni euro paese europeo e tra essi DS SDI che del se sono stati fondatori nel novantadue ad apprese a un incontro con altre esperienze riformiste progressiste quali quelle di ispirazione cristiana liberaldemocratica e ambientalisti
Proprio chi come noi crede nell'Unione europea come luogo lo spazio la dimensione del nostro futuro non può non pensare riformismo alla sua forma politica in quella dimensione un partito riprendemmo pratico riformista italiano non potrà che essere profondamente europeo operare per l'unità dei riformisti europei
E l'esperienza dell'Ulivo può concorrere all'incontro anche su scala europea tra le diverse famiglie riformista
Non è dunque irrealistico
Porsi l'obiettivo di costruire un rapporto tra un soggetto politico democratico riformista italiano la famiglia socialista europea nel segno di un comune impegno per una più larga unità del riformismo del continente
Una ricerca di incontro che va oltre gli stessi confini del Vecchio Continente proprio in questi giorni un autorevole delegazione del PSI guidata da
Da Martin Schulz e di cui ha fatto parte anche Nicola Zingaretti se ricatta negli Stati Uniti per avviare forme di collaborazione tra se e il partito democratico americano
E d'altra parte non va dimenticato che l'Internazionale socialista già oggi annovera tra i suoi centottantacinque membri
Non solo partiti socialdemocratici ma anche forze progressiste democratiche riformiste di diverse identità quali l'ANC sudafricani Nelson Mandela il partito dei lavoratori brasiliano di Tula di Lula il Partito del Popolo pachistano di Benazir Bhutto
E da alcuni anni opera una forma di dialogo strutturato tra l'Internazionale socialista il Partito Democratico America il cui Istituto per le relazioni internazionali e la inviai e già oggi membro associato della famiglia socialista
Sappiamo bene che la collocazione internazionale ed europea del nuovo Ulivo è forse uno dei passaggi più delicati anche per questo
Noi forte di un'adesione convinta al sei all'Internazionale socialista
Sentiamo la responsabilità di agire per costruire con pazienza innovazione una soluzione coerente sia con il profilo riformista
Dell'Ulivo italiano sia col suo pluralismo costitutivo
E di questo abbiamo già cominciato a discutere Proni sociali politico istituzionali che portano fermare che serve un partito democratico
Un nuovo partito non serve per risolvere un problema contingente di leadership né può essere l'espediente temporaneo per tamponare un eccesso di conflittualità politica tra partiti alleati
La funzione primaria di un partito politico e guidare una nazione pensarle collocarla negli orizzonti più larghi del mondo concorre la costruzione di identità collettive e radicale in un sistema di valori condivisi promuovere coesione sociale e senso di appartenenza coniugare partecipazione decisione selezionare una classe dirigente e plasmare la intorno a valori forti
Per chi crede nella democrazia questa funzione non affatto scomparsa nel tempo liquido della modernità ma acquisisce un'attualità una in senza ancora più stringente
Insomma nostro problema la questione di fondo che dobbiamo affrontare e come si declina la funzione nazionale dirigente in una società che tende ad essere sempre più organizzata intorno le persone non solo alle identità sociali e collettive
Una società nella quale il primato dell'interesse generale insidiato dall'emergere di vecchi e nuovi corporativismo
Una società nella quale le maggiori opportunità di libertà autonomia realizzazioni non mettono al riparo da nuovi rischi di precarietà emarginazioni incomunicabilità
Il ruolo della politica dei partiti si ritrova essenzialmente nell'esigenza solo apparentemente banale di ampliare il più possibile quell'opportunità e ridurre il più possibile i rischi
Se riportiamo questi temi di riflessione sul terreno dalla Società italiana di oggi ci rendiamo conto che non si tratta di estrazione
L'Italia avviluppato in un paradosso
Da un lato la staticità demografica costole scusi lo storico squilibrio tra nord e sud
I minori investimento in sapere la scarsa mobilità sociale il deficit di produzione innovazione la resistenza tenace dei grumi corporativi all'affermazione di una vera meritocrazia
Ci parlano di un Paese ingessato lento che spesso non riesce a sintonizzarsi con i cambiamenti indotti dalla globalizzazione dall'integrazione europea dalla società della comunicazione
Ma per altro lato Italia gode di potenzialità enormi la forza di un sistema produttivo di milioni d'impresa fondato su uno spirito di intraprendenza diffusa dinamico uno straordinario capitale umano di sapere e saper fare
La ricchezza ineguagliabile del nostro patrimonio storico culturale ambientale la collocazione strategica tra Oriente e Occidente
Che offre la opportunità di proporsi come protagonisti di un rinnovato dialogo interculturale
Tutto questo ci parla di un Paese che ha tutte le potenzialità per un nuovo periodo di crescita di modernizzazione fino alla possibilità di tornare ad assolvere una funzione importante e positiva per la crescita dell'euro punita per il suo ruolo sulla scena mondiale
La stessa sofferta conquista del titolo mondiale di calcio e notato ras della straordinaria capacità dell'Italia di saper vincere le sfide più difficili se sollecitata nel proprio orgoglio e nella propria dignità
Non sarà il mercato a sciogliere questo paradosso ne saranno in grado di farlo la politica e lo Stato se rimangono così come sono
Ed è per questo che spetta alle forze riformiste la sua responsabilità di realizzare questo obiettivo ed è questa la ragione per cui serve che l'Ulivo sia un partito grande credibile radicato
Queste osservazioni
Rendono evidente
Come non si possa circoscrivere un progetto politico così ambizioso gli angusti confini di una sola fusione fredda tra DS e Margherita
Questi due partiti sono stati insieme a Romano Prodi promotori dell'Ulivo
E continueranno ad esserne protagonisti
Ma se l'intesa tra DS e Margherita è condizione necessaria può da sola non essere sufficiente per far vivere pienamente l'esperienza dell'Ulivo e la sua evoluzione in un nuovo partito democratico e riformista
In questi dieci anni altre forze politiche i socialisti dello SDI Repubblicani europei altre soggettività culturali sociali hanno partecipato in varie forme in varia misura al progetto dell'Ulivo
Così come un ricco tessuto associativo e molteplici esperienze civiche maturata a livello locale
Ne hanno fatto parte tutte forze che oggi possono collocarsi con naturalezza nella prospettiva di un grande partito democratico e riformista
Così come in un grande partito democratico riformista
Così come un grande è naturale riferimento per tanta parte di quei quattro milioni e trecento mila cittadini che parteciparono alle primarie con così grande passione proprio per esprimere una domanda di unità anzi
L'attrattività dell'Ulivo dipende proprio dalla sua capacità di aprirsi all'adesione alla partecipazione di una pluralità di soggetti costituenti partiti sindaci amministratori associazionismo democratico e civile società civili
Non è senza significato che da dieci anni ormai gli elettori manifesti o di riconoscersi di più i simboli proposte unitarie non era così ieri
L'esperienza dei tempi passati ammoniva i partiti a presentarsi distinti
Per raccogliere consensi marcando le diverse identità le reciproche diffidenze e gli elettori non assegni in una società segnata da ideologie appartenenze sociali campi culturali diversi si riconosceva
Ma oggi accade esattamente il contrario
A conferma di una fluidità e complessità che richieda ancora di più di ieri sintesi rappresentazione unità
E dunque decisivo che fin dall'inizio si avvii un percorso che raccolga valorizzi queste diverse energie non proponendo loro un progetto a scatola chiusa ma manifestando concretamente la volontà di costruire insieme un progetto aperto innovativo e partecipativo
Penso ad un progetto a un processo di cui siano attori non soltanto esponenti dei DS della Margherita
La personalità della cultura delle professioni del lavoro nonché rappresentanti di quel ricco tessuto cinico sociale che in questi anni si è riconosciuto nell'Ulivo in Romano Prodi nelle prime
La stessa tensione partecipativa
Dovrà ispirare l'atto individuazione delle forme di organizzazione del nuovo partito andando oltre le forme rigide centralizzate che hanno caratterizzato la struttura dei partiti del Novecento figli anch'essi
Del modello sociale e culturale industriale industrialista
Qui c'è un altro campo di ricerca impegnativo e affascinante
Dovrà essere un partito popolare capace di rappresentare i bisogni e domande di settori sociali ampia partire dei piumini
Dovrà essere un partito democratico fondato su una cultura della partecipazione nella quale ogni aderente abbia diritti certi e dove sia i dirigenti sia i candidati elettivi a incarichi pubblici istituzionali siano scelti con forme democratiche
Dovrà essere un partito federale che tenga conto della nuova configurazione istituzionale regionalista
Ed è il ruolo che già oggi esercitano sindaci amministratori pubblici come parte della classe dirigente nazionale
E tutto questo dovremmo farlo vivere con una forma organizzativa in cui si riconoscono tutti i diversi soggetti costituenti
Consentendo ciascuno di essi ha di essere partecipe con pari dignità
Del nuovo sorge
Si possono esaminare diverse configurazioni forme organizzative e naturalmente anche questo è un campo aperto di ricerche di discussione
Purché il nuovo soggetto Polito abbia un gruppo dirigente una piattaforma comune un'azione politica una visibilità unità
E naturalmente i passaggi politici organizzatevi vanno sostenuti con un intenso lavoro di ricerca politico-culturale con strumenti quali riviste scuole di formazione di internet programmatici che accompagnino da arricchiscano il processo politico
Favorendo così con contaminazioni culturali reciproche la costruzione di quella koinè quel linguaggio comune indispensabile perché un nuovo partito Riva di vita propria parlerò società e sappia trarre tante energie nuove
Come si vede questioni su cui riflettere discutere cercare non sono poche
E tuttavia nessuno dei problemi che stanno di fronte a noi è insolubile
E le ragioni forze che sostengono l'obiettivo di questo progetto spingono a cimentarsi quantomeno per verificare se un progetto così ambizioso praticabile oppure no
Per questo serve una discussione ispirata da un approccio libero disponibile
So bene che nelle nostre file
Non sono pochi i compagni che si interrogano sulla reale praticabilità di un progetto così complesso
E so bene che tra essi vi sono compagne e compagni che non hanno temuto nel passato di cimentarsi con scelte difficili e coraggiose come la svolta dell'ottantanove
Per questo lasciamo fuori dalla nostra discussione a partire da cui dalla discussione di oggi le caricature
Chi crede in questo progetto non è un liquidatore anzi li vede un'ulteriore tappa volta dare alla sinistra italiana ruolo e funzione nazionale
Chiede il doppio delle contrarietà non è un conservatore ma si interroga anche esso su come dare alla sinistra il massimo di efficacia per essi per affermare i suoi valori
Aggiungo possiamo condurre questa discussione in modo unitario aperti perché sicuri della nostra identità di partito della sinistra riformista riconosciuto come tali in Europa in Italia e nel mondo
Voglio dire cioè che non siamo un partito smarrito alla ricerca di un'identità o di un tetto
Alle nostre spalle sta un cammino spesso travagliato ma vero è secondo con il quale abbiamo fatto tutti i conti con la storia
Quel che sta di fronte a noi non è una mutazione genetica nell'ennesimo nuovo inizio
No statino affrontano una scelta coerente coerente con il cammino intrapreso diciassette anni fa con la svolta
Coerente con la costituzione dei Democratici di sinistra coerente con la scelta dell'Ulivo
Coerente con le scelte che abbiamo compiuto appesa coerente con il profilo riformista che abbiamo reso evidente nel congresso di Roma
Coerente con il profilo di una forza di sinistra che si riconosce nei valori del riformismo socialista e socialdemocratico e si propone di farli incontrare con altre riformismi costruendo un comune progetto di progresso di emancipazione e di solidarietà
Di libertà
Proprio per questo dico discutiamo apertamente
Costruiamo insieme i tempi e i modi della nostra ricerca
Misuriamoci con gli altri soggetti interessati
è evidente che un passaggio congressuale ineludibile
Importante aggiungere al Congresso avendo maturato una riflessione una discussione tra noi e non solo tra noi e messo a punto proposto un congresso si convoca non su un'intenzione ma su un progetto su una proposta che consente a ciascuno di pronunciarsi conduzione di causa e convinzione
Quel che serve oggi non è precipitarsi a una conta referendaria ma aprire un cantiere di ricerca di discussione
è una sola e senza che è una sollecitazione che non facciamo solo a noi stessi ma tutti i nostri Pa
Per questo confronto c'è bisogno del contributo di tutti
Anche di un punto di vista critico come quello rappresentato dalle nostre minoranze se la preoccupazione è quella di uno spostamento moderato quale più forte garanzia che partecipare insieme a questo confronto per quale più forte garanzia che partecipare insieme a questo confronto per delineare i contenuti e le forme di questo progetto
Se la preoccupazione è quella di uno spostamento
Moderato di una riferiva centrista ho già risposto che l'obiettivo nostro è quello di costruire una grande forza riformista capace di interpretare e rappresentare ansie domande aspettativa di libertà di emancipazione di democrazia
Non chiedo a nessuno di rinunciare alle proprie convinzioni
Chiedo a tutti di farle vivere con spirito unitario dentro al processo che vogliamo costruire
Se la preoccupazione quella del fatto compiuto la risposta è che nessuna decisione
Sarà presa senza il coinvolgimento diretto dei seicento mila iscritti ai Democratici di sinistra la sinistra giovanile
Peraltro dal due mila uno ad oggi nessuna scelta è stata assunta inserire stretti oligarchi
Tutte sono state frutto di discussione che hanno investito il partito i suoi organismi dirigenti i suoi scritti
è una fase ricca di confronto ricerca discussione ci debbono servire proprio a individuare i profili del progetto su cui del del tutto evidente che l'ASP parola spetti la parola ultima spetterà agli scritti
I tanti appuntamenti promossi in queste settimane e per la ripresa autunnale possono dunque essere utile occasione per sborsare la materia individuare le priorità su cui discutere promuovere contro
Per questo propongo che da domani si apre in tutto nostro partito una prima fase di discussione sulla base dei lavori di questo nostro Consiglio nazionale
E peraltro la stagione delle feste dell'Unità e la festa nazionale di settembre a Pesaro potranno contribuire ad allargare una discussione aperta essere alla ripresa autunnale convocheremo una nuova riunione del consiglio nazionale
Che facendo un primo bilancio della nostra discussione individui le tappe il percorso successivo ivi compreso il tempi più utile opportuni per realizzare nel due mila sette il congresso del nostro partito
Naturalmente facendo procedere il nostro accedere nostro percorso con tempi e modi concordati con gli altri soggetti interessate al progetto
E in tale contesto sarebbe di grande utilità c'è Romano Prodi nella sua qualità di leader dell'Ulivo
Promuove e se nel prossimo settembre all'avvio della ripresa politica
Una due giorni di riflessione politico culturale
Chiamando a raccolta dirigenti dei partiti esponenti dell'associazionismo amministratori pubblici saperi e competenze per ragionare insieme sugli assi fondamentali che possono reggere questo grande Progetto dal partito democratico
E a partire da lei sarà possibile individuare meglio modalità il percorso con cui elaborare carta dei valori individuare regole forme di un soggetto politico
Noi DS in ogni caso intendiamo onorare al meglio la fiducia riposta in noi dagli elettori
Per questo sentiamo la responsabilità di operare perché la maggioranza di governo sia coesa unit
In ragione da consentire a Romano Prodi al suo esecutivo di proseguire il suo programma e i suoi obiettivi
Così come ci sentiamo impegnati a far vivere l'Ulivo nelle forme fino ad oggi decise adottate in Parlamento e allargando l'esperienza dei gruppi dell'Ulivo nelle assemblee elettive locali e Regione
Ancora una volta la nostra risorsa principale sarà la nostra gente
Quei tanti uomini e donne la cui passione e generosità dedizione sono stati decisivi ancora lo saranno per cambiare l'Italia e affermare i valori della sinistra
Dobbiamo essere consapevoli che il nostro ruolo è centrale
Che questo progetto può realizzarsi se noi abbiamo la determinazione ad esserne protagonisti
Come avvenuto in tutti questi anni con la nostra capacità di intanto tutti interpretare una funzione di direzione
Senza arroganza e senza iattanza in uno spirito unitario e con la sì consapevole sa della nostra centralità
Tutta la nostra storia
C'ha insegnato che la nostra forza è seconda se non è vissuta insoluti in solitudine
Noi vogliamo essere lievito forza aggregante motore unità
Quanto più uniremo tanto più la nostra funzione dirigente sarà utile alla sinistra Lita
Quanto più saremo fattore di unità tanto più i cittadini si riconosceranno in noi e nella nostra politica
Chi sente come no
Forti le proprie ragioni robuste le sue radici grandi le idee per le quali lotta non ha paura di aprirsi di incontrarsi con altri di unire storie culture forze organizzazione in un comune impegno al servizio dell'Italia
Ecco questa è la nostra sfida Cuesta oggi è la scelta riformista grazie
Compagni non prendiamo immediatamente avvio al dibattito sarà piuttosto serrato perché la giornata
E intensa e mi pare che alle diciannove
è previsto anche voto in Parlamento
Allora
Primo iscritto a parlare il compagno Walter vitali
Seguiranno Magda Negri Stefano Fancelli poi Alfredo Reichlin
Siamo
Per me compare compagnie
Guardi scriminante di fondo nel dibattito sul Partito democratico o sull'Ulivo come soggetto politico come ha detto Piero Fassino
è il risultato del voto del nove e del dieci aprile scorso
Anch'io in passato non sono stato convinto dell'idea di separare moderati e radicali nel centrosinistra italiano
E mio modo di vedere il dibattito degli anni scorsi sul partito riformista era eccessivamente viziato dalle contingenze del momento
Ma non si può discutere oggi di partito democratico come si faceva ieri ignorando le indicazioni che sono uscite dal voto
Era la terza volta dopo le europee e le regionali che agli elettori veniva offerto l'opzione dell'Ulivo accanto a quella dei singoli partiti questa volta per il Senato
E gli elettori hanno scelto con chiarezza inequivocabile scegliendo di premiare non i simboli dei partiti ma proprio quello dell'Ulivo
Le altre due volte non era stato così ed era lecito aspettarsi
Un equivalenza del voto tra partiti Ulivo è una crescita come era avvenuto in passato delle liste della sinistra radicale in corrispondenza con la lista dell'Ulivo è accaduto esattamente l'opposto
Con Rifondazione Verdi e Pdci che hanno perso voti alla camera rispetto al Senato
E l'Ulivo che ha conseguito molti più voti della somma dei voti dei singoli partiti con un apporto fondamentale che è venuto proprio dei giovani
Tutto questo non è solo generica adesione ad un richiamo unitario sarebbe un modo per svilire il risultato elettorale anche per non dare agli elettori credito della loro intelligenza politica
Nella infinita transizione dalla cosiddetta Seconda Repubblica noi stessi abbiamo continuamente
Evocato la necessità di andare oltre
Di superare le attuali formazioni politiche
L'Ulivo è sempre stato qualcosa di più di una coalizione tra partiti sta Bari stabile e definitiva e i DS rappresentare se stessi un progetto di un partito più ampio
Come segretario prima ricordato unitario che oltre alle forze della sinistra raccogli anche forze cattolica democratica cristiano sociali e Repubblica
Gli elettori soprattutto i giovani hanno decretato la fine di vecchie separazioni e di identità dalle quali sono percepiti molti di più i caratteri che li accomunano rispetto a quelli che li distingue ed è un'indicazione da cui non possiamo più precisi
A patto
Di affrontare la discussione che non è meno impegnativa con tre punti a mio modo di vedere molto fermi
Il primo
Il partito democratico non potrà mai nascere se l'idea è semplicemente quella di fondere DS Margherita e Repubblicani Europei
Tra le altre ragioni anche per quella che è sotto gli occhi di tutti
Che in questo modo si finisce per allargare e non per ridurre le differenze tra i partiti ne è una prova e non modo di vedere la relazione di Francesco Rutelli all'Assemblea federale della Margherita di ieri
Perché su quelle basi cioè con una dislocazione neo centrista del nuovo partito sarebbe ben difficile contribuire alla creazione di quel partito perno del bipolarismo di cui c'è un grande bisogno
La questione a mio modo di vedere va rovesciato
DS Margherita Repubblicani europei insieme ad altre forze che sono disponibili come Italia dei valori forse lo sweep forse i Verdi
Si rendono disponibili a dare vita ad un nuovo partito che a mio modo di vedere deve rappresentare la sinistra del nuovo secolo oltre le i confini tradizionali ma sapendo McBain essere radicato nella sinistra europea quindi con un forte riferimento anche al socialismo europeo e quindi tutt'altra quell'operazione di partito moderato ma e tutt'altro anche di un'operazione di legittimazione secondo la quale c'è qualcuno la Margherita in questo caso che dovrebbe legittimare qualcun altro noi di posta comunisti
Credo che questo sia fondamentale se noi poniamo intesta tutto il la tavola di valori il programma fondamentale anch'io credo come hanno scritto dirigente dei DS romani in un documento che condivido che i partiti nascono quando c'è l'esigenza storica
Della loro nascita oggi residenza storica è quella di portare a termine una transizione non solo della sinistra italiana ma una transizione del sistema politico e della società italiana di fronte a una crisi del berlusconismo che però non può non può farci nascondere ciò che il berlusconismo ha rappresentato in termini di egoismo sociale
Di costruzione a di meccanismi lei quali Regoli sono completamente indifferenti di approdo dato ha una grande parte di un ceto produttivo e imprenditoriale anche del Nord più più tesa appunto alle protezioni piuttosto che al mercato e alla concorrenza e quindi un partito che possano nascere come tensione verso l'uguaglianza ma contemporaneamente affermazione delle giuste aspettative anche alle farmacie l'individuale al talento individuale
Una Partito delle Libertà ma anche della democrazia sostanziale che attui il programma riformista della Costituzione italiana tuttora inattuato un partito appunto della laicità dello Stato ma anche del rispetto della distinzione tra al politica e film
Seconda questione essenziale e quella che riguarda la forma che deve avere questo nuovo partito vedete in tutte le costituenti del passato sia quella del PDS che quella dei DS che la stessa costituente che ha portato alla margherite i partiti nuovi hanno assomigliato fin troppo ai partiti vecchi di cui erano rigide oggi noi abbiamo bisogno di fare qualcosa di completamente nuovo che giustamente chiamiamo a pieno titolo partito e anche questo secondo me è una una conquista dopo anni nelle quali sembrava tu questa parola non fosse pronuncia aprile
Subendo anche gli affetti negativi di una deriva dell'antipolitica partito vuol dire forma di contributo alle scelte generali attraverso l'aggregazione libere di uomini donne in una aggregazione democratica per l'appunto che superi quindi questi limiti dei partiti attuali che ben conosciamo
Di autoreferenzialità anche di coalizione di raggruppamenti che sono in perenne competizione fra di loro terza ed ultima questione sono le modalità non c'è dubbio che qui Piero Fassino ha indicato un percorso che credo Possa tenere insieme due aspetti fondamentali cioè dal da un lato la necessità subito di avviare un processo che abbia le arche caratteristiche del coinvolgimento più ampio perché ci sono aspettative appunto quelle elettorali che non debbono e non possono andare deluse dall'altro
La necessità di accompagnare a questo una discussione interna
Che rispetti le procedure della nostra democrazia che consenta a tutte le componenti del nostro partito di partecipare a pieno titolo a questo processo
Per questo come si sta facendo ad esempio a Bologna con l'avvio per iniziativa dei partiti di un comitato promotore della processo costituente di questa nuova formazione politica e con anche il ricorso alla sembra degli eletti al popolo delle primarie credo che si debba fare un po'su scala nazionale ecco cercando di chiamare in campo queste forze nuove che possono essere sollecitate che possono dare un contributo fondamentale appunto a un processo vero reale con una clausola di dissolvenza che è stata lei quindi un consiglio nazionale che può essere anche un'assemblea congressuale se ce n'è bisogno
Al termine diciamo di questa prima fase di discussione nella quale verificare quale di impianto che si sta costruendo le caratteristiche che sta assumendo questo processo e in quel momento si assumere le decisioni necessarie che riguardano il congresso dei DS che non può essere
Anteposto alla identificazione dei caratteri che deve avere questa formazione politica ma deve essere per essere consapevole la discussione appunto costruito in rapporto ad una proposta precisa
Bene la parola Magda Negri segue Stefano Fancelli
Allora mi pare che la questione a cui noi siamo chiamati a contribuire sì abbastanza di le Matica fra di noi ed è abbastanza chiara
Noi dobbiamo valutare che cosa sta nella nostre possibilità e nelle necessità storiche vale a dire se contribuire a incrementare
L'autonomia di una sinistra riformista
E riformatrice
Già al governo e a rafforzare la sua autonomo rapporto con un centro riformatore anch'esso al governo
Oppure tentare l'impresa grande dell'unità dei riformismi italiani che come segretario ben delineato attraverso il governo ma va oltre in una prospettiva di nuova fondazione democratica
Sono dilemmi molto pesanti entrambi dotate di forte legittimità che vanno entrambi fortemente motivati
Io penso che il segretario abbia fortemente motivato questa scelta in sintesi di covato in sintesi
Delineando nella necessità nella compito che abbiamo davanti di far uscire il Paese dalla crisi quindi di attivare un rigoroso processo di crescita di fondare un bipolarismo civile
Di uscire dalla un fu una sorta di nuovo National Boldrin cioè uscire dalla storica scissione di laici e cattolici e infine trarre dal termine democrazia tutte le implicazioni un fatto di assetto economico sociale forma partito
Rapporti tra società e politica fine dei collateralismi che tutto ciò evoca che evocato anche Rutelli che è nella riflessione comune dei due partiti e di più parte non solo di questi due partiti nel corso di quest'anno e così via
Le modalità che sono state indicate
Ne diceva adesso vitali sono sulle modalità su cui non possiamo non convenire
Sono modalità che sono sollecitate anche dal vasto associazionismo per l'Ulivo
E sono della modalità
Vale a dire non la fusione fredda tra i due apparati ovviamente
Non la restringersi del rapporto tra DS e Margherita ovviamente
Ma un ampio confronto fra cittadini partiti associazione che abbia un punto finale è una sua concretezza quindi il problema però a me pare Piero che noi abbiamo di fronte due problemi
Abbiamo problema di fronte il problema della modalità della fase costituente
E la questione del problema tempo la fase costituente sarà essa stessa fase di formazione
Forse merger hanno nuove disponibilità nuovi soggetti forse si verificheranno nuove incompatibilità
Forse alcune posizioni oggi che sono di rifiuto di ripensamento di perplessità troveranno ragione per concorrere a questo obiettivo
Però se noi partiamo ora da soli forse non ho capito bene
Affidiamo a Prodi
Il proposito la sollecitazione a farsi Luís sigari unificatore in modo da poter avere un soggetto più plurale che costituiscono a carte dei valori
Se
Non poniamo con una dignità che è propria specifica nella muoverti afflussi e affluenti della fase costituente
Con chiarezza con temporalità i problemi dei
Congressi dei partiti e dei partiti
Principali o di altri che verranno che sono i gli azionisti di maggioranza ancora del processo
Ecco io temo che noi abbiamo bisogno i miei se sono dubitativi con puntini dico questo perché sento che noi abbiamo bisogno di istruire in modo temporalmente accerto e con procedure molto serie questo processo
Personalmente io sono contenta che sulla base della tua relazione del dibattito di oggi non si va da una discussione e il partito
Ma la discussione del partito non è come dicevi tu ecco non è non non siamo più solo portatori di una vaga intenzione ma abbiamo programmi obiettivi abbiamo contenuti abbiamo esperienze
Quindi io per dirla in breve
Verrei con una certa preoccupazione una fase che come dire di assaggio di tastare il polso e che non fosse subito parallelamente limpidamente istruita
La materia della tua relazione da materia per un'istruzione programmatica
Per fortuna non siamo soli
Ci sono numerose le riunioni della Margherita direzioni impegnative penso da quella del gennaio del due mila sei per fortuna non siamo soli nell'associazionismo democratico nell'intellettualità italiana
Cioè siamo dobbiamo al più presto mettere in moto una un comitato costituente intorno a una prima carta dei valori perché se il processo si di Louise esce ecco perché io sono preoccupata del fattore tempo se il processo si diluisce
Ci sono numerosi rischi
Ci sono numerosi rischi perché è l'ha funzionato alla Federazione come la varammo nel due mila cinque
Nel due mila cinque quella che noi chiamammo federazione era tutt'altro che una burocratica scatola di procedure ma era un processo vitale che in un rapporto interno esterno addirittura si prevedeva la possibilità di iscritti non ha non che non fossero gestite partiti prevedeva una processuale cessione di sovranità e incrementa la cessione di sovranità dei membri contraenti
E pure quel processo non è andato avanti
Allora noi abbiamo visto tutto ciò che è accaduto ora le primarie la lista che sia presentata tre volte nel presentarsi tre volte ha fatto ha fatto storia fatto politica ha già fatto parte del soggetto
Io faccio parte di un collettivo di compagni che prima delle delle europee nel due anni fa proposero che si facesse un referendum tra gli iscritti se volevano andare con la lista unitaria alle europee quindi già si pensò a un processo di coinvolgimento vasto però la questione procedure tempo deve essere assunto da noi in modo molto stringente
Perché noi abbiamo alle spalle l'esperienza del due mila cinque della federazione e quindi siamo in un qualche modo vaccinati e quindi conosciamo tutte le nostre oggettive difficoltà
Che non basta una consequenzialità di analisi molto forte molto limpida molto determinata come quella che ci è stata presentata oggi a superare io non so come è finito il Regolamento del gruppo dell'Ulivo alla Camera perché sono al Senato
Ma è del tutto evidente che se nel Regolamento dei gruppi noi evidenziamo o rafforziamo opponiamo in prima linea in modo esclusivo
Le strutture confederali e non le strutture federali noi non facciamo un passo avanti sulla costruzione dal soggetto miscelate unitario
Se noi nel Regolamento dei gruppi non abbiamo una testa un voto noi non facciamo passi avanti
E non so quanti sono i gruppi che si sono costituiti costituiti a livello amministrativo regionale locale provinciale
Ma il cerotto che se le nuove procedure non saranno in simultanea tutte nuove noi ripeteremo di fatto le fatiche del processo federativo
Su un ultimo punto quando ho finito quanto tempo a non lo so so allora finisco su un ultimo punto occorre un minuto o un minuto perfetto allora
Sei come ha detto il segretario
Il concetto di partito democratico mi piace anche chiamarlo così
RAS Hume riassume la sfida per la democrazia per l'affronta la capacità d'affrontare impegnative questioni etiche
Un pluralismo culturale non giusta posto
Come dire assume la sfida dal parte della sinistra riformista alla istigare il mento della della democrazia e della politica nella fase post populistica berlusconiana
Se si tratta cioè di come dire superare l'accettazione della politica insomma tutte le fatidiche che noi stiamo quotidianamente vivendo
Ovviamente io mi auguro che i gruppi dirigenti come usciranno nella nostra ristrutturazione che noi compiremo alla fine di questa giornata
E i nuovi gruppi collettivo che dovrà guidare il partito in questo io mi auguro Breve Periodo però di straordinario confronto e mobilitazione politica
Possono riassumere nella loro storia nelle loro biografie nel loro iter intellettuale prima che politico e emblematizza are la natura di questa sfida
La parola al compagno Stefano Fancelli seghe Alfredo Reichlin
Credo che le azione segretario sia stato giusto evita giustamente sottolineato più volte il ruolo avuto dalle giovani generazioni nel successo dell'Unione
Questo dato il dato del voto giovanile un dato omogeneo lo ritroviamo le elezioni politiche alle elezioni amministrative altra in crescendo negli ultimi cinque anni e anche nel risultato del referendum costituzionale
Credo che in questo contesto quindi di un forte rapporto fra le giovani generazioni e l'unione spicchi in maniera oggettiva è risultato dell'Ulivo e il sostegno delle giovani generazioni all'Ulivo non a caso in molti hanno commentato questa dinamica elettorale con una dinamica costitutiva di una nuova generazione generazione dell'Ulivo
Io voglio chiamarla così un giovane popolo riformista da un lato esigente perché ha sostenuto e sostiene l'Ulivo su un'idea di Paese su un'idea di processo politico di trasformazione e di rinnovamento dell'Italia e peraltro però disponibile esigente ma disponibile ad un'attenzione critica ad un sostegno consapevole insomma ad una partecipazione forte all'azione di governo e quindi una vera e propria leva di trasformazione di cambiamento dell'Italia
Chi sono questi giovani chi è
Il chiede la generazione dell'Ulivo ma sono quei giovani che hanno esultato in cuor loro vedendo il provvedimento di Pier Luigi Bersani sulle liberalizzazioni
Quella generazione che attende vuol costruire un'Italia che si è impegnata sul merito sui talenti sulle capacità insomma quella generazione che scommette sull'apertura della società italiana
Noi dobbiamo impegnarci lo faremo come Sinistra giovanile ma non da soli nel dare soggettività questa parte dell'Italia che dal processo delle liberalizzazioni sapendo una stagione ancor più forte di apertura
Della società italiana di rottura dei corporativismi e dell'impostazione
E quella classe creativa che c'è anche il nostro Paese non solamente come dice florida nei grandi aggregati urbani dei paesi più avanzati anche l'Italia la sua classe creativa che ha bisogno di riconoscersi
In quello che il processo di costruzione ad esempio nel nostro Paese
Di una vera società della conoscenza guardando all'Europa di Lisbona perché parlo di questo perché guardate io volo degli studenti medi ed universitari nel successo dell'Ulivo e la loro soggettività nella generazione dell'Ulivo
Chiamo in causa proprio l'idea di una investimento strategico sui certe innovazioni sull'orientamento sulle politiche del diritto allo studio per aumentare il numero dei laureati e dei diplomati nel nostro Paese che non è fattore neutro dispetto né all'agenda che dovrà io credo centrare l'azione di governo né però anche sul progetto della nuova soggettività politica questa generazione io credo possa essere fondamentale nella costruzione della cultura politica della fisionomia dell'idea di paese che fonda la funzione storica del nuovo soggetto dei riformisti ed infine altri due temi cito solamente il tema della flessibilità e non della precarietà come strumento di vita guardate la nostra una generazione che su questa vicenda della costruzione di un percorso di vita flessibile vuole vedere il segnale appunto d'un Investimenti nuove politiche e infine il tema della rappresentanza e della partecipazione una generazione che ha sperimentato nuove forme di partecipazione politica credo che da questo punto di vista sia stato importante il segnale ministero delle politiche giovanili
E l'istituzione spero prossima del consiglio nazionale dei giovani insomma segretario diceva
Questa sfida quella del governo della costruzione di una nuova identità della politica dei riformisti ha bisogno di un nuovo progetto di un nuovo partito che sia il contesto dell'unità del riformismo italiano della chiusura di questo processo storico
Io credo che la generazione dell'Ulivo possa essere protagonista in pieno di questo progetto politico e possa votare un grande contributo
Occorre però dare cittadinanza e costruire nuove forme di partecipazione perché questa generazione posso effettivamente portare tutto il valore delle proprie istanze della propria soggettività sociale dei propri percorsi delle proprie biografie in questa nuova impresa collettiva questa è una generazione che ha conosciuto la politica dopo il mille novecentottantanove e guardate in questo se la dimensione di che costruito le nuove forme della politica immerso nella transizione italiana conoscendo bene riconoscendosi nelle radici
Nella dimensione storica in eredità del riformismo italiano nelle sue varie componenti ma misurandoci quotidianamente Gianni d'impresa che oggi nostro partito giustamente pone come centrale della costruzione della nuova identità politica della mobilità di politica
Dei riformisti
E la generazione che ha domande nuove perché è emersa nel processo di disgregazione dell'antico patto costituente del rapporto fra il capitalismo la socialdemocrazia insomma e la generazione della Società degli individui di quella generazione sto parlando che conosce bene la società di mercato ma che non vuole arrendersi ad un'idea di società di mercato chi vive nella biografia
Che abiti vive scusate nella modernità liquida di Bauman ma che vuole anche costruire una politica capace di riconnettere le biografie di costruire nuove identità collettive insomma che non vuole arrendersi alla società di mercato perché vuole cambiarla
E quindi a una generazione che ha bisogno
Di risposte
Che ha bisogno di una politica capace di interpretare la dimensione di disgregazione dell'identità collettive per costruire nuove nuove nuove identità nuove identità una nuova politica e la generazione per intenderci che vive la propria dimensione di identità
Al di là dei confini nazionali come identità europea che vive il processo di cittadinanza globale la generazione dei movimenti per la pace dello sguardo sul mondo e quindi una generazione i cui istanze le cui domande sono tutt'altro che moderate e noi crediamo che possa portare un contributo molte volte alla costituzione di un nuovo partito diceva giustamente Fassino riformista e non ponderato
C'è da costruire quindi un processo di grande ambizione una nuova funzione storica capace di far vivere nel nuovo partito nel tempo di oggi nel tempo moderno l'istanza dell'identità della sinistra italiana
Noi abbiamo cercato di potare già un contributo questa fase progettuale che si dispiega nei prossimi mesi
Costruendo fin da subito
Delle occasioni di sperimentazione di incontro chiamando a raccolta
La generazione dell'Ulivo l'abbiamo fatta recentemente in questi giorni assieme ai giovani della Margherita con la festa nazionale dei giovani dell'Ulivo che vada decies evita non solamente ad attestare una dimensione partecipativa chiusa ma il contrario
A chiamare a raccolta percorsi difficili da costruire ma nel contempo di grande fascino
L'idea di una politica che sia capace di far partecipare quei giovani che hanno tante domande di cambiamento ma chiedono anche una dimensione politica organizzative e culturali nuova ai riformisti italiani
Discuteremo dell'identità del nuovo soggetto politico anche al Festival di dagli usi che si aprirà tra poche ore e avremo la possibilità di interrogarci su come il partito il socialismo europeo era stessi Internazionale socialista
Possono essere l'alveo decisivo per noi fondamentali di costruzione di questo progetto d'innovazione dell'identità dei riformisti italiani
Insomma in sintesi estrema un partito di massa popolare un grande soggette in questa generazione possa riconoscersi e di cui è possesso del protagonista
Alle compagne e compagni della sinistra giovanile io dico di solito Non uno di meno ma mille di più
Il tema non è quello di perdere per strada soggettività esperienze criticità della nostra discussione politica ma per quello che riguarda la nostra generazione allargare allargare portando dentro anche dubbi contraddizioni ma la generazione dell'Ulivo è più ampia di nuovi ha bisogno di parole chiare sui temi della modernità dell'innovazione delle libertà responsabili della laicità ma nel contempo vuole un nuovo partito dell'Ulivo vuole essere il soggetto cofondatore protagonista ne immaginiamo queste esperienza
Come quella delle giovani generazioni che portano l'esperienza nella costruzione della nuova idea di politica della nuova soggettività politica dell'Ulivo e quindi che possano essere anche utili ad un progetto di rinnovamento della cultura politica e della stessa classe dirigente insomma un contributo di idee di progettualità politica come nella festa che abbiamo organizzato dei giovani dell'Ulivo
Lo faremo questo nostro percorso con un manifesto generazionale dei giovani dell'Ulivo
Per essere fino in fondo avanguardia politica di un po'oggetto aperto inclusivo di una fusione non a freddo ma di un progetto partecipativo e realmente capaci di dare cittadinanza
A questa nuova generazione dell'Ulivo crediamo di poter votare un grande contributo e di poterlo fare portando appassionando la politica una generazione ripeto e chiudo da dove avevo iniziato esigente determinata radicale per tanti aspetti ma disponibile a costruire il nuovo la modernità
Grazie Stefano la parola da Alfredo Reichlin segue Enrico Morando
Ma a me sembra il significato di questo Consiglio nazionale
Della relazione del compagno Fassino
E di aver posto la questione del nuovo partito
Con i piedi per terra
Il che mi sembra più importante dell'altra
Si comincia cioè a discutere sulle ragioni serie di lungo periodo
Che rendono storicamente necessario uscire dei vecchi confini della sinistra storica
Come sappiamo i partiti veri non si inventa non vivono se sono necessari non a Diliberto a Folena ma al Paese
Assolvono si assolvono quindi ha una funzione nazionale
Diceva Gramsci se fanno storia
Ripeto storia
Non opinione pubblica
E nemmeno soltanto difesa di astratte identità
E io non devo ricordare agli eredi di Gramsci del movimento operaio che esattamente una storia secolare
Che noi stiamo mettendo in gioco
Il che e anche drammatico sempre
Una storia con tutto quello che essa ha significato di drammi di glorie
E di cammino dell'uomo moderno verso la libertà
Io credo sia necessario ma di questo si tratta
E se qualcuno pensa che il nuovo si faccia cancellando il passato sbarca
Esistono queste ragioni storiche
Io credo di sì
Ma esse non sono riconducibili al cosiddetto popolo delle primarie
Qual fatto che la lista dell'Ulivo ha preso più voti della somma di GS Merkel
Non dovremmo confondere movimenti di opinione anche importanti indicative di nuove domande politiche
Con il bisogno assoluto che abbiamo di una nuova intelligenza collettiva a un partito tu
C'è un partito nazionale non dei sindaci
Capace di pensare un disegno politico coerente all'altezza di quello che è il dilemma
Cuccia Ale abbastanza drammatico
Che sta davanti all'Italia dopo il Novecento
Adeguarsi ai cambiamenti e più che epocali che sono in atto oppure uscire dalla scena Monti
Io ho ricordato altrove si scende nascevano in Europa i grandi Stati nazionali
L'Italia dei Comuni non capì che aveva bisogno di un nuovo principe di un grande unificato
La NATO il Gia vale quello che vale naturalmente
Io la uso compagni per dire che anche adesso non siamo di fronte solo nel tanto un problema economico ma puliti
Storico
Alla nascita alla necessità cioè di dar vita a quello che noi non siamo
Una grande forza unificatrice nazionale
Per troppo tempo abbiamo fatto fatica a produrre un'analisi adeguata alla crisi italiana
Che in sostanza era ed è questa
Da un lato è in atto la più grande trasformazione del mondo dal tempo delle scoperte geografiche
E non parlo solo di economia ma appunto di stati civiltà culture poteri sovranazionali scoperte scientifiche
Minacce all'ecosistema e alla specie umana questo da un lato
Dall'altro il fatto che l'Italia e quindi anche soprattutto i lavoratori poco i poveri gli sfruttati di esclusi i giovani è bloccata
Non riesce a darsi un futuro
Perché non riesce a inserirsi attivamente in questo processo di trasformazione del mondo
Vogliamo assistere indifferenti all'impoverimento materiale ma anche culturale delle nuove generazioni
Di che futuro parliamo se questo avviene
Come sta avvenendo
Si tratta della struttura profonda del Paese che è fuori gioco causa di un grumo di interessi e la soffoca interessi non opinione pubblica interessi materiali nemici a bersaglio
Corporazioni ma anche cose come il basso livello culturale della popolazione
La crisi dello dello stato dell'etica pubblica e corruzione
Ed è per questo che il Paese si divide
Si vide si divide perché da qui dal mondo viene la tendenza oggettiva della parte più produttive avanzate del Paese la più esposta alla concorrenza internazionale a sentire Mezzogiorno come un peso
E ad abbandonarlo al suo destino questo è il tema del
Questo è il tema del riformismo
Non le chiavi
E qui sta la necessità di uno strumento politico nuovo
Perché non basta il mercato
Nel l'azione dei ministri e dei sottosegretari
Occorre un partito articolato territorialmente finché si vuole ma un partito non un movimento
C'è una forse anche culturalmente autonoma capaci di pensare un'idea diversa dell'Italia
E di organizzare quella nuova combinazione delle forze italiani
Quel nuovo modello sociale che è necessario per dare alle masse all'agente un nuovo orizzonte di senso
E gli strumenti per partecipare alla vita pubblica e alla concreta organizzazione di una democrazia partecipare non alle feste soltanto ma al ottiche
Un congresso è quindi necessario
Ma io anch'io penso che noi non possiamo ridurlo a un sì o un no una dichiarazione di principio e qui vorrei dire al mio amico Mussi
Il mio perché di questo e birra in poche parole
Noi siamo consapevoli del segno di questo passaggio davvero cruciale
Stiamo attenti a non sbagliare
Io temo non ve lo nascondo che tutto questo parlare di dati e di ultimi treni
Finisca con nasconde una fuga dalla realtà
è una esitazione a misurarsi con le novità del problema che dopo venti anni sta davanti alla sinistra
E a tutta la sinistra anche la più radicale
E finito un lungo ciclo politico
Si è aperta o è possibile aprire una nuova stagione per l'Italia e così ha detto Fassino la destra è stata sconfitta il che non è una piccola cosa
Perché la sua stessa forza venticinque mila voti
E tutto ciò che si è visto in questi anni compresa la cosiddetta Costituzione di Lorenzago ci dice che le resta italiana
Portava con sé l'avventura di una sorta di regime posta repubblicano posta antifascista posto democrat
Il che poi era tanto più inquietante Pechino ci trattava di una piccola storia italiana c'era e c'è dietro una spinta potente i grandi fatti Maria del mondo
La finanziarizzazione sotto l'egida del dollaro l'esistenza di nuove Lilia richiesta
La rottura tra nel capitalismo moderno e la democrazia la società che non esiste la fine dei vecchi diritti di cittadinanza
Compagni la nostra vittoria e quindi è molto grande
Ma molto a rischio
Ah apre una nuova prospettiva ma stiamo attenti
Perché questo crea problemi seri e forti inquietudini allarga parte dei poteri esistenti
Bene o male la sinistra al governo rappresenta l'ipotesi la speranza io dico la minaccia Teheran
Di una vera riforma dell'Italia
Che non è poco
Se è vero che questo Governo gli piaccia o no
Non può non porsi il problema del riposizionamento dell'Italia rispetto ai processi di mutamento del mondo qualcosa come nel dopoguerra
Allora ricollocando l'Italia dopo il fascismo nell'Occidente keynesiano con tutte le conseguenze fine le blocca agraria economia mista industrializzazione democrazia di massa ingresso nel club dei ricchi
La più grande riforma della storia italiana ci riusciremo questa volta questo è il criterio qui sinistro
Io non lo so
Ma so che questo è il senso della nostra discussione altrimenti già
Sono
Che questo tocca interessi potenti finiscono apre interrogativi allarmanti
Per una borghesia che non per caso nel mai stata in grado di esprimere un suo partito di governo di rango europeo
Perché non conosce l'interesse generale
Perché il suo DNA e il corporativismo
Perché la sua vocazione il trasformismo
Di qui compagni le norme pressione che verrà esercitata assunti Novoli
Su di noi
Come rispondiamo
Ho finito
Con una futile discussione e una scissione tra di noi
Intorno a una data
In cui verrà dissolto il annunciato che è nato un nuovo partito
Quale questa data
Dopodomani no domani vedo che dicono i compagni toscani benissimo
Io dico allora che la data e col ci
La data di domani dipende da come affrontiamo Locci
Questo è il tema politico oggi in queste ore se vogliamo parlare di politica
E crediamo che i partiti non nascono se non attraverso il fuoco di battaglie politiche
Oggi appare chiaro che l'attuale sistema politico cari compagni l'attuale centrosinistra non è in grado
Di sorreggere questo cruciale operazione di governo e questa riforma drammaticamente evidente
Un purtroppo non purtroppo alcuni dei nostri alleati
Perché non è in piena perché non bastano i ministri lo ha detto Piero e nemmeno i centodieci sottosegretari c'è bisogno di costruire una cosa che non deve
Portare che deve portare a un nuovo partito ma non può attendere il nuovo
Perché solo così si crea nuovo partito Tito ma se affrontiamo l'oggi
Parlo della necessità di mettere in campo una progetto di riforma non a chiacchiere
Ma con le lotte e le iniziative politiche la scelta tra con chi è contro chi proposte realtà sociali Sicilia Milano mondo del lavoro
Cioè un movimento politico unitario reale questo non stiamo parlando c'è in Italia un movimento politico
Unitario reale impari sul
C'è un movimento tendente unificare un nuovo blocco riformista Pegaso si tratta di somme neutre ma un nuovo blocco riformista alternativa al blocco attuali corporativo rendita
Quindi l'otto
I viene in mente Bertolt Brecht la famosa battuta che diceva non so in quale convegno di scrittori del mondo
Che interrompeva tutti quelli che parlano dicendo ricorda etico compagno dei rapporti di produzione
Bisognerebbe ricordarsi
Così rivivere evviva il Partito Democratico
Lo storico impianto gliela dà al contrario
Sto dicendo
Che così come il Governo ha bisogno di un movimento che rappresenti il sangue nell'anima la carne di un progetto
Di governo così un nuovo partito può nascere solo da questo cimento
Cioè solo da un successo del Governo
E due cose si tengono questo e il treno che non possiamo perdere
Ci vogliono
Ci dobbiamo misurare sui contenuti su questo processo unitario dobbiamo prenderci il tempo per fare oppure ci dobbiamo dividere su qualcosa
E non sappiamo bene cosa sarà
Senza che nasca questo processo unitario
Questo è il nostro utile grazie
Enrico Morando segue il Fabio Mussi
Tutti e due
è stato detto è scritto io sono d'accordo che sui caratteri sulla sulla natura della rappresentanza sulla funzione politica
Sulla cultura politica del partito democratico dice di più il decreto cosiddetto manovrina no Bersani
Sulle liberalizzazioni
Di tutti i documenti che non solo posso scrivere io ma insomma anche noi collettivamente in un certo senso credo che sia vero
Perché è vero perché parole come concorrenza
Apertura dei mercati libera competizione merito
Contendibilità della proprietà dell'impresa e ricordiamoci della discussione della scorsa estate su tutta la partita del cosiddetto risiko bancario sulla questione dei patti di sindacato che dominano
E controllano sistematicamente tutte le grandi imprese
Quelle poche che ci sono in Italia parole come opportunità come individuò nella sua insopprimibile diversità rispetto agli altri individui Giovanni futuro
Sono parole chiave della cultura politica del della e della piattaforma programmatica del moderno riformismo e sono parole che ispirano quel decreto naturalmente dei suoi limiti con le sue con la sua soltanto diciamo col suo riferimento a singoli problemi ma insomma su le parole che stanno dietro la cultura politica che anima quel provvedimento è quella legata a queste a queste parole chiave
Ora non è che le contraddizioni sociali economiche culturali politiche che stanno dietro ad ognuna di queste parole chiave
Non fossero presenti non agissero
E non fossero prese in conto anche dal vecchio riformismo quello del Novecento
Però queste contraddizioni legate a queste parole nel vecchio riformismo avevano una funzione servente in buona sostanza
Talvolta al fine di completare una piattaforma talvolta al fine di mitigare né alcuni aspetti talvolta a fini di allargamento del consenso di organizzazioni politiche
La cui iniziativa era fondata tuttavia sulla cosiddetta contraddizione fondamentale cioè sul conflitto tra capitale e lavoro
E intendiamoci bene dire oggi questo non significa che in allora quella cultura politica non abbia svolto una funzione assolutamente progressista e dinamica
è assolutamente così quando l'organizzazione la realtà era quella organizzata attorno al modo di produzione fordista
Il conflitto capitale lavoro svolge ha svolto e svolgeva una funzione assolutamente decisiva
Effettivamente a mio parere aveva una priorità rispetto ad altri
No e per questa ragione forze politiche come quelle di ispirazione socialista comuniste socialiste che aspiravano a vinte che si collocavano esattamente sul fronte della interpretazione di quel conflitto a loro volta erano in grado di svolgere una funzione progressiva e dinamica il fatto è che la realtà è cambiata profondamente insomma è quell'insieme di temi quello che sto qui evocando che è stato tante volte evocato anche del nostro dibattito interno attraverso l'auspicio attraverso l'aspirazione a quella che abbiamo chiamato una rivoluzione liberale nella cultura politica della sinistra italiana di ispirazione di ispirazione
Socialista
Tante volte evocata
Questa rivoluzione tante volte promessa mai realizzata sempre rinviata e spesso rinviata il nome
Di un obiettivo che fa capolino sistematicamente delle nostra discussione quando si pone un tema di radicale innovazione e cioè il tema del attenzione sì il cambiamento è necessario e ma dobbiamo portare tutti io direi dobbiamo portare tutti mandò dal punto di diciamo eliminare il cambiamento perché senza il cambiamento noi non ce la facciamo a corrispondere con la nostra iniziativa politica con la nostra capacità di rappresentanza alla modificazione
Della realtà
Si è così accumulato un ritardo per una battaglia politica non data o non portata a fondo
Ed è qui a mio parere questa è una discussione che facciamo dal dal due mila uno
è qui no nella storia del riformismo dall'alto e dal basso e nella qualità del riformismo il problema che ci sia proposto nel corso di questi anni è la mancata rivoluzione liberale della cultura politica della sinistra d'ispirazione socialista
Che ha posto le premesse per la nostra sconfitta non il fatto che avevamo il riformismo dall'alto e non non dal basso almeno questo è il mio il mio parere questa una prova ancora nel due mila uno i documenti congressuali nostri
Per dire o disdire non importa questo era non molto concentrati sul tema della centralità del lavoro
Ora o questa con questa espressione si intende dire ciò che è assolutamente tra di noi ovvio e acquisito e cioè che il lavoro i rapporti di lavoro le condizioni di lavoro sono essenziali per la vita di una persona
E quindi per la vita di una società
Oppure si intende dire ma allora allora è una cosa piuttosto ovvia diciamo su cui non vale la pena di spendere tante parole
Oppure si con l'espressione centralità del lavoro si intende evocare un ordine nelle contraddizioni sociali prima viene ancor la capi la contraddizione capitale lavoro poi vengono le altre il fatto è che nella nella realtà del conflitto sociale contemporaneo questo non è più vero no nel senso che non c'è conflitto capitale lavoro naturalmente nel senso che c'è ma non è ordinato secondo un principio di priorità e di ruoli tra le diverse contraddizioni ora questo è il nodo a mio parere di innovazione della cultura politica che è la premessa per l'operazione Partito Democratico se quella quest'operazione vuole risultare credibile guardate che è cambiato quel che c'è da cambiare noi siamo socialisti
Loro no e quindi c'è da cambiare molto ma cambiato quel che c'è da cambiare anche nella Margherita si pone un problema di radicale innovazione della cultura politica in rapporto a un mutamento della realtà perché la discussione che stiamo facendo per esempio
Sulla questione delle questioni di del rapporto etica politica latamente inteso fa emergere in quel partito posizioni che diciamo la verità con l'esigenza di una rivoluzione liberale della loro cultura politica mostrano diciamo un ritardo veramente accumulato assai assai serio
Per questo
Io mi inserisco nella relazione di di Fassino che condivido
Diciamo sottolineando un elemento certo il tema aperto è L'Unità dei riformisti quella unità che del riformismo italiano non c'è mai stata e sono d'accordo con le cose che su questo punto si sono sottolineate ma la condizione perché si possa davvero realizzare questa unità è una radicale innovazione della cultura politica dei singoli soggetti che sono protagonisti di questo processo perché se noi uniamo quel che c'è
Così come l'operazione Partito Democratico non sarà dinamica e tendenzialmente fallirà cioè si arresterà prima di arrivare al suo esito al suo esito finale
Il tema dell'innovazione
Della cultura politica e quindi della piattaforma programmatica della rappresentanza sociale e così via della interpretazione dei moderni conflitti
è il tema al centro dei della discussione sulla col costituente del Partito democratico e per come la penso io
Deve essere al centro anche del nostro congresso quando sarà nei tempi di cui io sono da su questo d'accordo con le cose che diceva Fassino ma anche rapide che riprendeva adesso
Adesso Reichlin quando sarà si dovrà trattare di un congresso il nostro come quello della Margherita se vorremo dar vita a un'operazione feconda
Che da un lato non sia una messa cantata in cui è vero tutti i salmi finiscono in gloria e buona notte diciamo semplicemente che facciamo questo nuovo partito senza sapere bene cosa sia
E dall'altro lato una una una mera conta sì o no al fatto che i DS si impegnino nel nuovo nella costituente di questo nuovo di questo nuovo partito certo bisognerà prendere anche queste decisioni naturalmente
Ma se non avremo organizzato il nostro congresso
Attorno a questo nodo essenziale della innovazione della cultura politica nel nostro partito anche con la più ampia articolazione di posizioni che è un elemento dinamico che il nostro partito presenta nell'approccio alla costruzione del nuovo partito
Noi non faremo un'operazione all'altezza della sfida che ci è stata che ci è stata proposta in questo senso a mio parere benissimo il confronto che Fassino ha ha proposto che si apra da adesso fino all'autunno diciamo un confronto aperto nelle sedi che abbiamo nel corso dell'estate per svilupparlo
Benissimo la futura riunione del del consiglio nazionale debbo dire per certi aspetti ancor più bene che si solleciti Prodi
A promuovere diciamo la costruzione di una sede molto informale di confronto che ha che affronti questi nodi
Diciamo difficili da sciogliere che abbiamo che abbiamo di fronte con un larghissimo coinvolgimento soprattutto della cultura italiana di orientamento di orientamento riformista che sta manifestando
Una disponibilità a partecipare a questo processo e che secondo me noi dobbiamo fare in modo che non sia obbligata a parteciparvi alla luce della polemica tra società civile partiti organizzati che francamente se c'è una cosa regressiva
In questo Paese questo e questo tipo di dibattito no quindi do abbiamo bisogno di una sede nella quale questo confronto si sviluppi coinvolgendo tutte le forze nella elaborazione di che cosa ma per l'essenziale nell'elaborazione di una proposta che poi certo
Deve coi tempi giusti ma deve essere portate in un congresso assolutamente libero laddove noi avremo da decidere sul sì o sul no
Sapendo che si vuole dire dare vita ad una cosa precisa con un suo profilo con una sua piattaforma culturale programmatica e dire no significa naturalmente proporre un'alternativa sempre in un quadro evolutivo come io immagino che abbia l'intenzione di fare i compagni di come Fabio Mussi e altri non non credo che l'alternativa a questo processo sia tutte le cose vanno bene così come sono rimaniamo così come sono o o ho terminato
Che le cose stiano così è confermato dal fatto che se avessimo questo approccio allora anche i due nodi collocazione internazionale del nuovo partito
E qui e rapporto etica politica che sono le due tra virgolette difficoltà da saltare da superare per cosa nella costituente del nuovo partito
Apparirebbero nella sua nella nella loro reale natura non difficoltà diciamo in nome delle quali sostenere che bisogna rinviare o non fare il partito democratico ma temi che riguardano il futuro di una piattaforma di una grande forza riformista che sono per molti aspetti prioritari pensiamo i temi vita morte
E così via prioritaria rispetto a tutti gli altri e questa è una situazione quindi altro che la proposta di Castagnetti cioè rimuoviamo questi due temi mettiamoli sullo sfondo se non lo facciamo il partito democratico io la penso esattamente nella maniera opposta
E cioè questi temi in particolare le ragioni di difficoltà su cui non abbiamo un'esperienza comune questi temi al centro perché abbiamo limiti sia noi che loro nell'affrontare questi temi è solo assieme li possiamo superare grazie
Fabio Mussi segue Andrea Ranieri
Sfide a rischio io
Condivido la
Costellazione di concetti intorno ai quali
Alfredo ha fatto girare il suo intervento
L'Italia e di fronte alla sfida di quella che si configura come la terza grande rivoluzione dell'umanità
Evoluzione della conoscenza
La guardavo un po'più da fuori ora che sto entrando ci dentro i cambiamenti in atto sono strabilianti
E mi piacerebbe anche che ci misurarsi modi più con questi cambiamenti
E poi il rischio c'è rischio in particolare per un Paese come il nostro che rischia di diventare la periferia di qualche imperano i processi mondiale
Cioè che gli succeda qualcosa di ciò che già Bendinelli in epoche più lontane
Ed anche rischio per una situazione politica che resta in bilico
L'Italia resta in bilico ora
Naturalmente è molto importante che il piatto della bilancia sia pure di poco abbia piegato dalla nostra parte
E ora compito del governo è quello di rendere questo movimento decisamente più più forte più accentuato più rapido
E per questo ovviamente il governo il punto chiave
Condivido con Fassino che
Occorra garantire al governo coesione tenuta coerenza affidabilità
E renderle cento di una potente spinta alle riforme
E anche un centro di radiazioni e di esempi etici
Perché se non si riprende di petto l'ha questione morale non si capisce è una parte fondamentale di quello che è avvenuto in questo Paese
Ora io non voglio commentare su quaestor anche perché ho una responsabilità insieme agli altri compagni che condividono questa responsabilità di governo il dovere non è di commentare ma di
Realizzare questa questo obiettivo
L'invito all'intervento a qualche osservazioni per lo più di metodo sul Partito democratico
Dovere patriottico di cacciare Berlusconi è stato adempiuto
L'unità necessaria è stata garantita
La sinistra DS non ha mai fatto correre rischi direttore scissioni anzi
Avuto nazione che puntava all'inclusione
E anche credo con qualche successo
E però naturalmente il giorno in cui DS non dovessero esserci più non si potranno invocare discipline appartenenze che non godono del diritto di successione
Ora che Berlusconi non c'è più anche se ci rendiamo conto che la sfida con la destra resta aperta non è vinta per cento
Siamo tutti più liberi di scegliere
Io vorrei oggi
Proporre un doppio accordo tra di noi per il breve periodo
Per le prossime settimane prossimi mesi
Sul periodo un po'più lungo
Ah non so vedo che i tempi di questo partito democratico sono allungati
C'è un certo numero di possibilità che esso non nasca mai
L'unica cosa che voglio dire Piero questo lasciamo perdere norme abilitiamo i cattivi storici ismi per cui
L'oggi e il domani è già tutto contenuto nel prima per cui quello che facciamo è la logica conseguenza di tutto ciò che è avvenuto prima
Ogni nuova decisione è una struttura
E quindi bisogna affrontarla sapendo che ogni nuova decisione vuol dire assumersi una responsabilità
Non si è quando si prende una decisione sono gli esecutori testamentari di un qualche passaggio
Io contesto che tutto quello che è avvenuto dalla svolta all'ottantanove porti necessariamente ad uno e un solo approdo l'abbiamo pensato in altre stagioni ma non è così che le cose vanno
Discutiamo della decisione da prendere
Non mi si rimandi sempre all'oltre ora intanto sul medio lungo periodo ovviamente posso sbagliare ma se guardo i processi reali quelli che vedo con gli occhi miei
Mi pare che in campo
Ci sia un'ipotesi essenzialmente
Diffusione fra DS e Margherita
Che
Ci sia una probabilità molto elevata che nasca un soggetto all'americana
Con tutto il rispetto per la storia politica degli Stati Uniti d'America ma io consiglierei di restare sul territorio europeo dal punto di vista delle forme politiche
Un grande contenitore elettorale animato da gruppi di pressione amministrativi politici economici mediatici
Occhio a ripristinare un'anomalia italiana
Abbiamo tante volte presentato alla situazione italiana come una felice anomalia poi
In un'altra fase abbiamo detto ma forse sarà meglio integrarci di più con i processi politici europei e mi pare che possano rappresentare
La fine della presenza di un'autonoma sinistra di ispirazione socialista
Mi chiedete va bene il movimento socialista e l'Internazionale no vedo la necessità di una evoluzione
Il campo socialista
Da qualche anno la immagino possibile più a sinistra non più a destra
Mi pare che l'opzione dell'Alletto Center di Tony Blair e di altri incontri qualche difficoltà quindi con la possibilità concreta che si tratti perdendo sì anche aspetti identitari di uno spostamento moderato non non voglio fare processi alle intenzioni vedo il mio amico Veltroni che dice non sarà la casa dei moderati
Poiché leggo nelle convenzioni il Manifesto che è stato scritto
Da Salvati ed altri già pronto della nuovo partito
Si chiama per una sinistra moderata vedo ieri Rutelli che dice il problema
è conquistare l'ala moderata questo tema del moderatismo come significato della formazione del nuovo partito mi pare molto in campo
E allora se non vedo male se i processi reali portano qui
Mi è facile immaginare che lì tutti
Non ci saremo
Però
Non volendo mettere il carro davanti ai buoi
Propongo due accordi uno
Mi pare non incontrano difficoltà per le prossime settimane mesi breve periodo siccome questo tentativo produrrà inasprimenti e instabilità politica nella situazione italiana
Perché aumenterà
Il conflitto fra DS e Margherita per il controllo della macchina
Enzo leggo vedo messaggi Italia al Consiglio nazionale Margherita
Autorevoli non potrà mai essere nel Partito del socialismo europeo il nuovo soggetto e dovrà avere un'identità d'identità sonda radici cristiane io rispetto molto le radici cristiane presenti anche in questa aula ma fuori dal
Campo socialista e identità radici cristiane si chiama democrazia cristiana
Non c'è niente di male si può anche avere come Progetto quella della vita e della ricostruzione Democrazia Cristiana preferirei non parteciparvi
Ci saranno delle instabilità dovute al contrasto tra DS e Margherita dentro i DS e la Margherita e le riesce facile immaginare anche una qualche accentuazione di competizione fra il nascente Partito democratico che aspira ad esercitare un ruolo cardine di e il resto della sinistra
Il rischio di uno stress enorme nell'Unione
Processi di formazione dei partiti unici non è detto che abbiano immediatamente un effetto di aumento del carattere unitario della coalizione
Allora
Bisogna fare un patto di ferro quello di temere il governo al riparo di tale instabilità
Gli a fare di tutto per tenere il governo al riparo
Perché è una crisi
E la situazione parlamentare molto delicata la situazione del Paese molto dura riaprirebbe la posta la porta al blocco populistico corporativo autoritativo costituitesi intorno a Berlusconi piegato ma non vinto
Certo duramente colpito dal triplice successo del centro sinistra le politiche alle amministrative e straordinario a reggere
Seconda cosa su cui dovremmo provare a metterci d'accordo compagni cari
E restituire ai processi politici in corso trasparenza regole democrazia
C'è un congresso in corso
Cioè
A cui hanno titolo di partecipare solo una parte degli iscritti ai DS
Si organizzano comitati convenzioni costituenti
Si aprono sezioni del nuovo partito si annunciano prescrizioni al nuovo partito o volete che vide i documenti
Io non posso partecipare un congresso perché non so non è un sindaco ne è un membro del suo comitato elettorale
Perché non sono un presentatore televisivo un freelance di qualche attività
Perché non posso dichiararmi di appartenere alla società civile anche se su questa questa è una società civile si rivolta nella tomba pieghe
Le tre società politica economica e civile corrispondono a tre funzioni non sono tali sette
Per cui l'avvocato che viene la sera all'Assemblea dire io della società civile in quel momento fa parte la società politica
La mattina quando ha preso un sacco di soldi per la sua causa dicono a Segura faceva parte la Società economica
Se poi la sera ad accentuare gli scacchi è il monte il suo computer società civile così invece l'idea che sono delle fette per cui cioè quelli che stanno nella fetta della società che non è così che funziona la teoria era un'altra
Si dice non si può discutere del se perché diano escutere il come e il perché allora
Mi è capitato già diverse volte di fare dei di dibattiti con i compagni della maggioranza altri panni che voli civili eccetera
E io gli dico badate in questo Partito Democratico via decidere se farlo e mi risponda o meno se non abbiamo deciso prima come perché ma se tu me lo proponi immagino che tu sappia chiaramente perché
E non credo che basti perché hai la somma dei voti dei partiti erano a tre punti in meno al senato rispetto al singolo L'Ulivo singolo che gode a una cert'aura gode di un certo fascino non esagerato col trentun per cento ma di un certo successo elettorale certamente abbiamo partecipato tutti la costruzione di quella cosa
E poi immagino ci sia da qualche idea anche sul come io dico che in discussioni edilizia
Perché caro Piero non avete il mandato
Perché ha l'ultimo congresso si diceva un'altra cosa anzi
La mia domanda è che ci vuole una qualche spiegazione perché finora i tentativi di avvicinamento sono falliti
Abbiamo avuto dei buoni risultati elettorali
E che questo è un argomento debole
Perché se questa struttura politica non regge e non regge neanche quella dalla Margherita l'idea palla banche viva il parroco vediamo se mettendole insieme possano reggere non è una buona idea
Perché se non regge una struttura politica ed è interrogarsi sulla sua capacità di rappresentanza alla sua cultura bisogna andare al fondo della crisi non è che non ce n'è due che hanno esaurito la loro funzione si mettono in sella risolto il problema perché così
Può rischiare di funzionare come Bernard Shaw e la ballerina che è una storia che non vede racconto
Perché non sono non hanno avuto successo perché si tesse la lista alle europee dovrà portare ad un niente ognuno nel suo campo
Ognuno in due gruppi separati anzi
Avendo noi avuto molti dimissionari perché sono andati a svolgere altri funzioni sono entrate al loro posto molti della Margherita e con i voti nostri abbiamo ingrossato significativamente il gruppo liberaldemocratico
Ora c'è stato il viaggio di tutelato anche Zingaretti ma finora il tentativo di un'evoluzione in senso socialista verso i democratici del
Delle strutture del non non ha avuto
E la federazione io ho partecipato alla solenne investitura della federazione lancio della federazione riformista al Brancaccio la presidenza alla abbiamo fatto una cerimonia solenne non si è più riunita
Perché
E cari compagni chi chi chi ha investito di più in questa idea indebito di spiegazione
Perché certe cose hanno funzionato perché ora buttando più avanti sul Partito Democratico dovrebbero funzionale
Concludo
Su questo mi si chiede ma non sente da responsabilità verso i dodici anni di Ulivo undici anni di un libro
Sì l'ho sentita molto in questi anni
Sempre pensato che fosse un'alleanza preziosa
L'ultima congresso un comportato una mozione che ha preso la maggioranza era Torino si chiamava una grande sinistra in un grande Ulivo
Voglio solo ricordare che nel novantotto governo Prodi e poi le elezioni del due mila uno
Abbiamo perso l'elezione non perché ci fu il cedimento è Alleanza e Ulivo e che ci ci fu una rottura con la sinistra di Rifondazione
E qui il problema di una sinistra divisa è molto frammentata
Che può essere Essa un elemento di stabilità è un tema molto se io sento la responsabilità del suo diciamo nell'Ulivo sento anche la responsabilità di terze centocinquant'anni del movimento operaio e socialista
Credo di essere un riformista
Provate a guardare abbastanza precocemente alle grandi trasformazioni del mondo parlato Reichlin
Anche se l'uso compulsivo del termine
Riformista riformista riformismo riformismo rifornivo San frase
Nasconde qualche rimozione
Ho condiviso fortemente
Nel mille novecentottantanove la scelta della svolta e dell'uscita tradizione comunista cosa a cui ci obbligata
Anche se forse
Poteva essere fatta
Meglio
Dati gli esiti riconosco che poteva essere fatta meglio se siamo arrivati qui
Vuol dire che poteva essere fatta meglio
Tuttavia ho sempre pensato che lì era doverosa cioè
Prendere atto della caduta della crisi di un grande movimento come quello a cui avevano partecipato
Non posso non potrei condividere l'ipotesi di una uscita dal campo delle
Socialismo
E non basta la riconoscimento di un qualche diritto al al turismo politico cioè che uno quando va all'estero e ognuno va a bussare alle porte che meglio credere credete che il problema dell'appartenenza ad un campo e vi prego di farmi credito so benissimo quanto quel campo deve essere di nuovo arato deve essere cambiato etc
Non è un problema semplicemente di mantenere qualche relazione internazionale prema di identità qui
Di che cosa siamo nella storia d'Italia
Per cui
Le novità
I processi
Va bene però subito ora
Chiedo un impegno intanto a sostenere il governo che mi pare forte la relazione di Fassino e nella coscienza di tutti i compagni
E chiedo il congresso
Perché non si può semplicemente aspettare che da questa molteplicità di congressi gli autoconvocati intesi
Esca fuori come della testa di giorno una qualche Minerva un giorno ci si comunica che il Partito Democratico è nato voglio un congresso dei DS in cui gli scritti decidano loro se quello è l'approdo di una lunga stagione unitaria che ha dato anche tante risultati come quello del governo del paese cioè la finanziaria i tempi decidiamo
Ma deve essere chiaro che il passaggio del congresso è fondamentale per andare avanti
Non ci si può mettere di fronte al fatto compiuto certo io non me la sentirei di accettare il fatto compiuto
Ranieri
Andrea Ranieri seguire Antonio Bassolino abbiamo fatto un po'di eccezione per esempio la ristabiliamo lì se no non lascia gli amici di un tempo
Dieci dieci minuti
Allora io sono d'accordo con le ragioni storiche fondamentali che spingono verso la costruzione del nuovo soggetto politico come vedete Piero Fassino e come le ha dette molto bene Alfredo Reichlin nel suo intervento vorrei dirne una più banale e terra terra
Io credo che l'esigenza di una radicale ripensamento dalla nostra struttura politica perlomeno in me nasce quando con troppa frequenza ci sorprende diamo delle cose belle che succeda no
C'è ma io sono quello che mi fa pensare che questo partito la Margherita l'assetto della sinistra italiana forse non è in grado di interpretare la società a me è venuto in mente quando noi prevedevamo un milione di persone alle primarie c'eran quattro milioni
La seconda volta per il referendum che pensavamo di vincere per lo appello con una percentuale di scritti intorno al quaranta per cento e alle elezioni ci ha presentato una marea di gente e abbiamo stravinto e abbiamo stravinto al referendum qua c'è un problema
Cioè quando il nostro popolo quando il popolo che più per cui noi vinciamo le battaglie
Dimostra su alcune cose la capacità di sorprenderci in positivo forse questa sorpresa deve spingerci a ripensare se non c'è qualcosa di sbagliato dalla forma politica con cui noi pensiamo di rappresentare di rappresentare questo popolo
E un popolo che ha dato fiducia risultato elettorale senza la cosa del referendum saremo tutti un po'più piegati su noi stessi è un po'più in crisi
Ma attenzione un popolo che ha dato fiducia a noi però io credo guardate lo dico con molta serenità
Forse per l'ultima volta
Cioè con col voto al referendum ma inteso dirci governate date senso e significato alla vostra svolta morì impressione che non avremo un'altra occasione
Che se questa cosa andava male beh questa cosa sarà un problema per un'intera generazione politica e badate bene per un'intera generazione politica allargare parte da trent'anni arriva ottanta cioè tutti quelli che si sono formati nel clima della cultura dei partiti della sinistra come l'abbiamo come l'abbiamo conosciuta la prova a cui ci mette questo popolo e prima di tutto la tenuta del governo
Guardate che è la tenuta del governo la sua capacità di azione di iniziativa la cosa che oggi politicamente più popolare
E oggi senza popolarità chi pensa di acquisire spazio attraverso la pura e semplice rivendicazione degli interessi particolari degli interessi come interessi separati guardate sia che si parla dei tassisti sia che si parli dei notai e degli avvocati
Chi cerca popolarità attraverso una una rappresentazione separata di questi interessi oggi va contro quello che lo spirito più diffuso e più forte fa il nostro popolo
Ma attenzione è sempre meno popolare anche chi pensa di rappresentare in maniera separata da identità valoriali
Il pacifismo per esempio
Io non credo che se da manifestazioni pacifiste oggi si vedono meno se la stessa manifestazione di sabato avuto meno forse meno impatto di qua di quanto pensasse di promotori deriva dal fatto che le persone sono diventati indifferenti al problema della pace
La questione è un'altra
Che la gente ha davvero paura avevo paura e chiede che la distanza della pace diventi politica
Capace di innestare processi nuovi capace di rompere l'inerzia dei processi di distruzione e di morte
Che a pagina che appaiono oggi ai più quasi come un destino ecco per rovesciare questo destino c'è bisogno che le stesse istanze della pace diventi una iniziativa politica concreta come sta cercando di fare in questi giorni il nostro governo
E guardate che non paga più nemmeno la Procura presentazione parziale della difesa della vita e la rappresentazione parziale della laicità come assoluta libertà della scienza e della ricerca
Nessuna di queste due istanze vive più come assoluto e guardate la gente che che ci spinge verso l'unità
Senta qualcosa di profondo
Sente che quando la politica riguarda in corpo la vita e la morte si rompono alcuni confini alcune distinzioni tradizionali
Il confine tradizionali tra pubblico e privato tra alti fitto a quello che artificiale quello che è naturale
Tra diritto e teologia la riproposizione pura e semplice di fronte alla biopolitica Jordi alla contrapposizione tra la difesa della vita la laicità come valore assoluto secondo me non ci porta da nessuna da nessuna parte
E allora io credo che anche qua
Dobbiamo lavorare per l'unità e accettare la sfida
Sapendo che la sfida il possibile proprio perché ci costringe tutti a un salto culturale a uscire da cultura che si è assunta parzialmente non sono capaci di confrontarsi coi grandi dilemmi dell'oggi
Se noi riusciremo in Senato costruiva sul settimo programma quadro
Sull'iniziativa che ha peraltro che molto meritoriamente aperto Mussi Avruscio Harry altro va a trovare l'unità dei forse avremmo fatto qualcosa di più di un'intesa puramente parlamentare
Avremo dimostrato che Democrazia e biopolitica possono di nuovo coniugarsi e che è possibile creare una soggettività politica all'altezza di queste sfide
E rispetto a questo progetto
Che richiede unità capacità di costruire in silenzio privilegiare quello che unisce a quello che divide
Saper reggere al meglio anche le ragioni che ci appaiono contrarie alla nostra saper medie magico al meglio anche le ragioni degli altri
Beh io credo che ci sia una certa inerzia che va contro questo processo è l'inerzia dei media ed Erina dei media e dell'inerzia della personalizzazione della politica certe
Si va più facilmente sui giornali se si esprime la parzialità
Se si esprime la propria individualità come rappresentante di interessi parziali e segmentati
Inneggiano distruttori questo in tutti questi anni cessò la città ma fallisce di lo stesso anche adesso ciò insomma
Mettere al primo posto la concretezza del processo riformista il lavoro tenace della mediazione
Rispetto alla spinta all'apparire alla personalizzazione e oggi davvero la necessità politica sul dovremo ridiscutere un nuovo patto
Del centro sinistra coi media
Guardate che molto spesso questa personalizzazione mediatica ha risolto un po'alla buona con quote di faciloneria il peso crescente dell'individuo nella società e della politica cioè di fronte alla scoperta che l'individuo conta sempre di più
Qualche volta sono abbiamo risolto problema dicendomi eccomi qua ci sono io
Cioè la personalizzazione dalla politica come cattiva risposta al fatto che dovevamo costruire una politica capace di di parlare agli individui allora io credo che su questo davvero se vogliamo costruire il Progetto dovevo porre un freno a questo tipo di personalizzazione che diventa tanto più forte quanto più particolari Rizza
Del resto ha un grande filosofo della modernità Derrida ci disse che Dio disse ad Abramo assicurate di Odyssey ad Abramo prima di cominciare un Progetto ancora più ambizioso del nostro prima di tutto niente giornalisti
Ecco io credo che bisognerebbe avere la forza di conquistare un modo di ragionare di ragionare di questo tipo il governo allora prima di tutto ma il governo come
Il governo come
Io credo che sia necessario per esercitare la nostra funzione di governo cioè ancora due minuti una grande capacità di costruire il soggetto dell'interesse generale
Vedete sono d'accordo condivido le cose dette sul decreto Bersani la prima prova di un nuovo asse riformista
Però cosa mi preoccupa che nel momento in cui il decreto deve diventare effettivo rispuntano come unici soggetti dello dell'interlocuzione del Governo le rappresentanze particolari degli interessi
Qualcuno pensa di risolvere i problemi attraverso una grande associazione dei consumatori italiani cioè di interessi particolari i tassisti notai queste cose qui e allora noi facciamo
L'associazione dei consumatori il Governo ha il consumo attenzione c'è bisogno su questo davvero di costruire il partito politico capace di avere l'interesse generale come obiettivo fondamentale l'idea di cittadinanza che l'idea in cui si ricongiunge il lavoro al consumo che altrimenti verrebbero vissute come ipotesi contrastanti su cui mediare
Ultima roba
Io credo che non lo ha già son d'accordo con tutti quelli che han detto non si può più fare il riformismo va alto giustissimo giustissimo
Sono convinto che questa cosa a una necessità forte anche in quella che sarà la sfida fondamentale
Del del dell'economia della città italiana quella di implementare qualità e innovazione dei nostri processi produttivi di servizio di fare università e ricerca nei nostri modi dico di consumare di consumare
Della qualità non si fa dall'alto
Non si fa dal Governo
Il governo su questo apre occasioni apre opportunità ma abbiamo bisogno di una grande mobilitazione sociale che che metta a regime che che costruisca una rete in cui ci sta l'associazionismo in cui c'è stato l'esperienze locali i territori
Beh il partito Rete il partito nuovo il partito che nel costruire un nuovo soggetto ripensa alla sua forma deve avere proprio deve avere proprio questa capacità da questo punto di vista io credo un partito federale
Anche se probabilmente la parola federazione va sganciata dall'idea che è una federazione
Diciamo di so già che i politici
Che che discutono tra loro chissà quanto tempo
Partito federato vuol dire capisca partito capace di federare il centro e la periferia capace di di assumere la diversità dello sviluppo territoriale italiano e le diversità delle mille città d'Italia come un valore
Partito federato pulire il partito che assume nel proprio statuto costitutivo anche quella molteplicità di culture di associazione dirette da questo punto di vista caro Fabio possiamo starci tutti
è utilissimo che in questo partito ci sia anche una sinistra una sinistra più radicale ma se lo vediamo così fosse nostro congresso anche di questo dovrà con attenzione discutere
Bassolino segue Fulvia Bandoli
Questo nostro riunione del consiglio nazionale si tiene
In un momento molto delicato e come ha sottolineato giustamente Fassino
Dopo tre battaglie successive e e tre risultati positivi
Quello del nove del dieci di aprile quando ce l'abbiamo fatta sia pure per un soffio
Sia pure per un soffio dobbiamo saperlo riconoscerlo
Anche per una straordinaria rimonta elettorale che Berlusconi è riuscito a fare né il Pino della battaglia
E però ora ci accorgiamo di quanto conti quella vittoria sia pure di poco di quanto abbia già cominciato a scavare nel profondo
Il successo delle lezioni di amministrative
Molto forte molto più forte anche rispetto al voto per il Parlamento ed infine
Il risultato straordinario del referendum che deve farci riflettere soprattutto io penso su un punto sulla diffusa preoccupazione diffusa è singolare preoccupazione che c'era in molta parte del paese ancora la mattina di lunedì sull'alta percentuale al voto
Quasi che l'alta percentuale al voto
Danneggia sei il centrosinistra e le ragioni del centro sinistra
E quasi che noi stessi avessimo soprattutto introiettato la falsa equazione nord uguale lega uguale casa delle libertà non vedendo quello che invece cambiava
E cambiava risolutamente sotto i nostri occhi cambiava via via io penso anche e soprattutto per la capacità che noi abbiamo avuto di tener conto della diversa natura delle tre battaglie a differenza del centro destra che è come se avesse fatto sempre la stessa battaglia le rivincite successive noi abbiamo tenuto conto della natura della battaglia per il Parlamento del valore in primo luogo amministrativo della battaglia in tante città e poi abbiamo avuto la intelligenza e capacità di saperci rivolgere nel referendum
Anche a tanti elettori di centrodestra
Soprattutto nel Mezzogiorno ma anche nel nord fiduciosi e io aggiungo sicuri che in materia di referendum anche tanti elettori della Casa delle Libertà avevano tutte le possibilità per votare
Assieme hanno un
E e ora tre diverse battaglie io penso che dobbiamo dare giuste ed intelligenti risposte a queste battaglie
E dunque
Guai per quello che riguarda la materia istituzionale e costituzionale
Affermarci alla grande risultato ottenuto e a dare di quello voluto una interpretazione sbagliata
Perché invece a maggior ragione noi dobbiamo avere una iniziativa positiva
E porcini grande tema in modo mirato e concreto però il grande tema di cercare di completare la ormai troppo lunga transizione italiana
Di farlo dal punto di vista istituzionale con poche riforme costituzionali un vero senato federale e riprendendo in mano la legge elettorale e riprendendo la in mano a tempo
E farlo attraverso un dialogo con il centrodestra noi che abbiamo saputo rivolgerci agli elettori di centrodestra dobbiamo ora essere coerenti dopo il voto per aprire un confronto e un dialogo istituzionale e costituzionale ed elettorale
Rispondere al nuovi al dieci di aprile sul terreno del Governo come abbiamo cominciato a fare mi pare in alcuni casi in modo giusto
In politica estera sulle liberalizzazioni
Dobbiamo farlo molto sul Mezzogiorno d'Italia
Nei giorni scorsi c'è stato un patto politicamente significativo
Si sono messi assieme
Sindacati Confindustria presidenti delle Regioni meridionale
Che per la prima volta hanno elaborato una proposta comune per il Mezzogiorno offrendo la al Governo
Sottoforma di un possibile patto degli mezzogiorno e per lo sviluppo del Paese io penso che forte debba essere la nostra iniziativa infine è molto il tema di oggi la terza risposta che noi dobbiamo dare dopo il referendum dopo il Governo al nove il dieci di aprile è la risposta in termini di prospettiva politica generale io penso che noi dobbiamo avere una positiva ma anche Franca e schietta discussione
Noi non possiamo avete ancora una politica di stop and go
Abbiamo alle spalle diversi precedenti
Siamo andati a queste elezioni nella situazione data
Compagni della presidenza sanno che qualcuno era per la lista unitaria anche al Senato
Macché entro conto degli orientamenti di altre forze e dentro il partito e il voto ci ha detto che in politica poi può succedere che due più due può fare cinque
Perché oggi al Senato avremmo una situazione meno difficile è sull'orlo come quella che abbiamo sì avessimo potuto aderire anche al Senato oltre che alla Camera un simbolo unitario che l'abbiamo visto soprattutto nelle grandi città riesce ad attrarre forze al di là dei partiti singoli mi permetto di aggiungere e riesce ad attrarre forze
Anche da parti della sinistra radicale l'Ulivo come i DS da soli non rischierebbero mai appare perché c'è tutta una parte tutto una componente della sinistra anche più radicale crea che trova nell'Ulivo un possibile punto di riferimento e noi dobbiamo tener conto che già altre volte noi abbiamo avuto davanti a noi il tema di un nuovo soggetto politico sono almeno dieci anni è esattamente dal mille novecentonovantasei che di fronte a Nucci a questo nodo
Ed un piglio penso
Che corresponsabilità come è stato fatto
Senza scorciatoia
Ma anche in modo chiaro e senza tempi infiniti
Noi per il tema della prospettiva
Dobbiamo
Andare avanti
Sapendo
Lo dico per la mia esperienza
Che ci sono tante forze tanti giorni
Che non sono né di esserne Marguerite
Nello SDI
Che era
Dentro fino a non molti mesi fa
Nel repubblicani democratici e mi permetto di aggiungere e che non vanno giorno essere DS o Margherita o a ma che fin da ora si sentono portatori di una nuova più avanzata e più ricca identità e ai quali io penso noi abbiamo in dovere di dare una risposta una prospettiva ed una tassa
Già la costituzione dei gruppi unitari in Parlamento ha significato un passo in avanti ma io penso che noi dobbiamo andare oltre apprendo da subito una riflessione nella società culturale e politica
Con l'obiettivo perché questo è il punto
Con l'obiettivo di rafforzare l'area delle convergenze e di ridurre quanto più è possibile i puntini inevitabile divergenza di ci sono
Con una grande discussione il Paese da subito con un ruolo di Romano Prodi mi permetto di aggiungere e cercando anche di coordinare
Con l'iniziativa di forze non partitiche e noi dobbiamo stare molto attenti con tutti i difetti che hanno Manni non dare l'impressione di tanti canali paralleli e non comunicanti non lo è con la nostra riflessione la Margherita col la sua i gruppi dell'Ulivo con le loro iniziative dobbiamo avere anche un se di e e coordinamenti l'iniziativa di Romano Prodi e un rapporto tale che pace in modo che tante forze non si sentano escluse da una via tutta partitica anche se i partiti hanno e di una vile un ruolo essenziale a questa iniziativa infine e soprattutto io penso che il vero interrogativo questo
Ma dobbiamo andare avanti proprio ora
Nel mondo politico
Proprio lei che abbiamo avviato il governo
Non rischiamo di creare un fastidio
Di avere un impiccio
Io penso che la risposta a questo mondo sia un patto centrale nella nostra riflessione interno e penso che per l'eredità che ci ha lasciato il centro destra
E per la valutazione che facciamo della situazione nazionale ed internazionale Fassino e Reichlin
Lo dico nel modo più semplici ma anche più forte noi non ce la facciamo a riformare e a cambiare davvero soltanto dal governo nazionale del Paese
La partita è tale la posta in gioco è di portata tale che c'è bisogno di un'azione riformatrice dentro la società e non solo dal governo
Non basta la nostra azione da dentro le istituzioni se noi non riusciamo dentro la società a far partire è una azione riformatrice e questo non lo si fa con nove partiti in Parlamento oltre che nella società
E questo non lo si fa se non c'è una grande forza se non c'è una maggioranza e la maggioranza testo c'è e se non c'è una forza capace di insediarsi
In grandi quartieri popolari di centocinquanta duecento mila abitanti delle grandi città a quelli però di da solo non parlerà mai a quegli atti più parlano quelli che stanno più nelle istituzioni l'olio locali e territoriale ma dovrebbe dirci qualche cosa Tipografia no voi che stiamo nelle istituzioni non tale siamo quelli che avvertono molto fortemente il bisogno dia un una nuova grande forza riformato
Capaci di vivere nella società e in modo del tutto diverso da dieci anni fa perché dieci anni fa aggiusta
O sbagliate tante iniziative c'era una crisi forte Dini partiti della politica
Ma oggi l'azione degli amministratori e l'azione di tante forze della società può e deve accompagnarsi all'azione essenziale dei partiti e delle forze politiche ma spingendo davvero alla nascita durano forze vorrei dirlo
Il modo più semplice lo lo vedo dalla mia esperienza in questi anni
Tranne e e la Jervolino
Per dire due persone che hanno alle spalle storie diversissime
E più semplice trovare punti di convergenza che differenza
E così io penso che sia in tante parti della esperienze e dunque lo dico dialogando con Fabio è bello noi non abbiamo mai di scisto formalmente con un voto sul che però io penso che tra noi possiamo e dobbiamo dirci che sul sedile abbiamo discusso
E quando abbiamo deciso la lista alle elezioni europee e i velisti alle edizioni regionale sia pure in meta e la lista unitaria alla Camera eviti era evidente e chiaro il possibile sbocco di tutto questo
E dunque voi in buona parte sul sei abbiamo già discusso e la decisione formale sul se poi mi pare è difficile separarla dalla come soprattutto dal Sud che cosa perché è morto sul che cosa che non oltre che sul serio comunichi il rapporto democratico dentro il partito che noi dobbiamo chiamare
Tante e tante forze e per questo e concludo
Che io penso che noi dobbiamo muoverci corresponsabilità con reciproco ascolto ma anche con nettezza nulla sarebbe di più grave che un'incertezza di prospettive nulla sarebbe più sbagliato di pensare che siamo dubbiosi perno non assolveremo al nostro dovere in questo momento rispetto al e noi quindi dobbiamo stabilire accompagna al massimo di riflessioni interne di reciproco rispetto per le idee la piena coerenza della iniziativa nel Paese di avere nei prossimi mesi un movimento democratico lo dico in questo modo
Oltre che una riflessione culturale un movimento democratico che accompagni pazza da livido che aiuti la nascita di una nuova forza democratica e penso che dobbiamo farlo
Sapendo che poi
Noi possiamo spostare e dobbiamo spostare mai l'esperienza che ce lo dice
Non solo forze di centro per cui l'equivoco di moderato ma noi le grandi realtà spostiamo forze da destra
Perché se non spostassimo forse da destra
Nelle grandi metropoli e nel Mezzogiorno dove consiglio ai fatti il popolo
Il confine tra sinistra e destra è un confine sottilissimo
Egli elezione in elezione c'è la battaglia a livello di punti e punti percentuali nelle fasce di Pablo più popolo e perfino nell'apprendere sottoproletariato
Se noi non avessimo la capacità disse spostare politicamente anche Passi è molto popolare dalla destra oltre che dal centro
è evidente che non potremo mai raggiungere percentuali che abbiamo raggiunto nelle grandi città alle elezioni amministrative e che ci consentono poi di vincere sia pure a volte per pochi margini anti d'appuntamenti delicati come il nove il dieci di aprile e quindi è davvero con i piedi per terra e guardando alla concretezza del Paese con grande rispetto reciproco con responsabilità dandoci i tempi giusti però anche con con chiarezza e nettezza che noi dobbiamo guardare avanti nell'interesse oltre che il nostro di tutto il paese
Allora Andrea De Maria insegue Pierluigi Bersani Fulvia Bandoli dopo
Guardate io faccio da esattamente da un mese un giorno il segretario della federazione di Bologna
E in questa nuova responsabilità ovviamente in questo mese ho parlato praticamente solo di Ulivo di partito democratico con i compagni in tante feste L'Unità con tanta gente che mi è venuta ad incontrare in riunioni incontri convocati su questo argomento
Che vi devo anche dire che c'è un'attesa molto forte rispetto a questo Consiglio nazionale
C'è un'attesa forte tra la nostra gente nei DS e c'è un'attesa forte alla sosta bolognese so che è così anche le altre realtà della nostra regione c'è un'attesa forte fra la gente
E credo che il tipo di risposta che si stia delineando da questo dibattito sia una risposta convincente
Lo è per due ragioni la prima perché si conferma la fiducia in un'idea che l'idea dell'Ulivo un'idea che sta raccogliendo attenzioni disponibilità voglia di discutere nelle nostre comunità
E parallelamente
Siamo SITRA guarda questi idea ha una grande discussione di valori di identità di programma all'idea dell'incontro fra riformismi
E cioè si sfoggia un rischio di una certa deriva organizzativi Istica che in questa discussione stavamo correndo per tornare a recuperarne l'anima più autentica
Per questo io credo giusto pensare a una fase adesso di grande discussione scusi ora nei DS discussione con i nostri interlocutori escussione nella società con le altre forze politiche che vogliono proporre promuovere con noi questo progetto e soprattutto di discussione fra la gente
Dove le persone siano chiamate a esprimersi a dire la loro apportare un contributo e questo ci potrebbe consentire quando arriveremo al nostro congresso di fare anche con la nostra gente una discussione che viene da un percorso che viene da un confronto che viene dal fatto che nuove energie si siano mobilitate siano scesi in campo e che poi ci permetterà di valutare che cosa fare
Su una base più solida più concreta con maggiore serenità
Io credo anche che questo tipo di scelta sia il modo migliore per non disperdere ed energie che ci sono e che però non è scontato aderiscano questo Progetto siano nostri interlocutori in questa discussione
Riferisco consenso elettorale dell'Ulivo più ampio di quello che le forze che l'hanno promosso mi riferisco alle persone che hanno parla e partecipato alle primarie
Mi riferisco anche la necessità di tornare a discutere sui luoghi di lavoro di dialogare con quella parte i giovani generazioni che può essere motivata da un progetto fortemente innovativo
Quella disponibilità non è scontato che ci sia scontato che si confermi sicuramente rischia di non confermare sì se ci infiliamo subito in un percorso congressuale che sostanzialmente diventa una conta tutto al nostro interno
Mentre se decidiamo di discutere tra la gente di confrontarsi sul merito chiedendo un parere chiedendo una disponibilità non facendo delle tessere non facendo già una nuova organizzazione politica ma coinvolgendo le forze nella discussione
Un'escussione alte significativa quei contributi quelle forze le potremo incontrare
E questo sarà importante anche per la nostra gente per i democratici sinistra
Dati io ogni sera di questo mese sono state una peste L'Unità sento interessa e disponibilità
Anche entusiasmo sul progetto dell'Ulivo
Sento anche la richiesta che sia un progetto di grande di alto profilo e che non si smarrisco in questo progetto la nostra storia la nostra identità
E per dimostrare a questa gente che è così dobbiamo discutere di questo e dobbiamo discutere facendo vedere loro che ci sono altre forze ma non salta la forza organizzati in partiti o altri pezzi di ceto politico
Che appartengono a movimenti che sono in campo ma che sostanzialmente sono certo politico ma altri pezzi della società io ritengo che nelle nostre comunità ci siano sono pronti a fare un pezzo di strada con noi
Poi le forme organizzative si vedranno oggi il momento è questo una discussione di secondo me la discussione diffusa che permette a tante energie a tante risorse di misurarsi con un confronto di alto profilo una discussione che deve riguardare tutti
Condotta con grande libertà
Condotta anche da noi nelle nostre sedi la nostra vita di partito dove le posizioni più critiche sono un patrimonio particolarmente importante perché se discuteremo così potranno essere inevitabilmente un contributo significativo a mettere a punto
Discussione le sue caratteristiche ma anche una discussione che abbia alcuni elementi comuni coordinati che consenta delle sinergie e che miri a un approdo comune quindi quest'idea di un appuntamento di carattere programmatico
Rispetto al quale dovrebbe prendere un'iniziativa stesso Romano Prodi mi pare un'idea assolutamente opportuna
Ecco in questo progetto io credo che almeno noi DS dobbiamo soprattutto parlare di Ulivo credo che noi non dobbiamo smarrire il nome dell'Ulivo quello che questo nome ha rappresentato in questi anni perché da parte dell'identità nostra di quella dei nostri interlocutori
Perché rappresenta già un progetto politico condiviso che a capo a papà ha camminato in questi anni poi certa qui
Per cui pensiamo un salto di qualità indubbiamente molto significativo e poi perché Ulivo già già l'idea non di un cambio di nome di uno più forze politiche ma dell'incrocio fra diverse culture politiche in un progetto comune in un progetto appunto di unione dei riformismi e di rinnovamento della politica
Da questo punto di vista una sola cosa sulle suggestioni che ho trovato molto molto interessanti questo dibattito insomma sull'incontro fra riformismi
Io personalmente mi riferiscono come questa occasione di dibattito che ha avuto in questi giorni all'articolo tre della nostra Costituzione
Quello della promozione della bell'articolo dedicato stanziamento alla giustizia sociale alla promozione delle delle alla fatto che la Repubblica deve promuovere a parità di opportunità fra tutti i cittadini a differenza tenente di sesso di razza di religione e di censo ecco il punto nostro secondo me e come far vivere quell'obiettivo in una società radicalmente diversa come quella di oggi
E qui sicuramente il tema delle quote o far riformismi un tema di grandissima attualità per esempio se si parla di riforma dello stato sociale io primo patto per diversi anni sindaco l'amministratore locale se si parla di riforma dello stato sociale
C'è la nostra tradizione quella di una rete pubblica efficiente dell'iniziativa diretto delle pubbliche amministrazioni
Ma c'è anche la tradizione della Libia della sussidiarietà che in parte nostra in parte cattolica e cioè l'idea che viene più dalla tradizione cattolica del fatto che il singolo attraverso il volontariato da direttamente un contributo Obiettivi di equità sociale
Ecco l'incontro tra le diverse culture può permettere questo una sinergia efficace per affrontare sfide difficili abbiamo le condizioni nella storia d'Italia per farlo
Qui è stato ricordato certe una storia anche contraddittoria ma dove le grandi culture popolari riformiste nei momenti più difficili della storia del Paese hanno saputo anche dare un forte segnale di unità e abbiamo soprattutto un'esigenza di grande attualità che quella di affrontare queste sfide così complesse qui c'è un altro tema che brevemente vorrei segnalare che è che è il fatto di quanto sia importante
Ancorare a un rapporto con noi con la storia della sinistra il movimento operaio una parte rilevante del mondo cattolico già ce ne sono sono esponenti nelle nostre file ma è indubbio che questo l'obiettivo politico ancora davanti a noi
E io ritengo che una politica fortemente riformista in Italia non si può fare senza una partecipazione un forte legame più forte con l'attuale per la tradizione del movimento operaio quella cattolico democratica questo vale nella ricerca di sinergie di sintesi avanzate sui temi più delicati
Ma vale anche in generale nella casa nel fatto che l'assetto del sistema politico non è ancora definitivamente determinato e che la partita su come si organizzerà quel campo di forze che guarda cattolicesimo democratico ancora da giocare
Credo quindi questa ragione che ho provato brevemente a De Vita ad indicare ci siamo indirizzando su una strada giusta
è importante farlo perché da questo Consiglio nazionale davvero i nostri compagni si aspettano molto c'è bisogno di dare un segnale forte credo sia che siamo nelle condizioni di darlo grazie
Bersani
Segue Sergio Chiamparino
Ma ho avuto l'impressione che l'interruzione
Fedora chi l'ha fatto durante l'intervento di di Mussi
Avesse ecco il senso io in in questo è chiaro condivido molto
Che
Almeno fra noi non si dovrebbe
Più o discutere su un ponte e cioè che muovere riorganizzare la politica è un'esigenza nazionali poi si può discutere come dove e se sette cioè il il Paese in questo momento non ha un presidio politico proprio strutturalmente che sia sufficiente a farli reggere le sfide che ha davanti questo è il punto
Vogliamo negarlo discutiamo
Se non è così discutiamo
Io credo che sia così e che qualsiasi diciamo cittadino che fa politica o che la politica non non posso riconoscere stoffa
Allora se partiamo da questo fatto che io non descrivo nemmeno
Allora bisogna anche riconoscere che quel problema aperto sul versante della struttura fondamentale della politica questo Paese non può essere surrogato del miglior governo possibile
E su questo mi pare che siamo d'accordo tutti a chi dice teniamola riparo perché anche questo è ovvio magari se ne accorgiamo meno quando fa relativamente bel tempo ma quando poi i problemi arrivano ci accorgiamo che così come sto dicendo
Questo riconoscimento significa che se quel problema non viene risolto noi zavorre diamo il Paese e se quel pure ma non viene risolto possiamo arrivare a passaggi critici
Oggi difficili da prevedere ma forse domani difficili da dominare da regolare da padroneggiare perché quando c'è un problema onori soldi per il verso giusto o qualcuno lo risolve quella sbagliata io parto questo presupposto
Allora quel problema che ci riguarda ci coinvolse
Sì coinvolse e ci richiama la possibilità di dire terminare nel paese una grande espansiva forza riformista così come è stata diciamo la scelta fondamentale dell'atto di nascita il pidiellino sì sì vorrei dire a Fabio in questo non ci si può accusarmi storicismo malato quella deciso quell'ispirazione fu un salto si disse dopo il muro dobbiamo fare questa cosa
Certo non la pensavamo tutti allo stesso modo quando pensavamo a che cosa
Ma che la transizione non fosse chiusa con quella scelta di quel giorno ce l'avevamo chiaro a tutti perbacco
Ce l'avevamo chiaro tutti quindi o non scomode Ray appunto scansione storicista eccetera siamo nel pieno di una vicenda che si è aperto a quindici anni fa e che non si è ancora chiusa e se non trovano sbocchi in qualche modo ne troverà uno meno soddisfacente
Io ragiono così ecco io credo che di tutto questo ci sia anche consapevolezza ma in modo altalenante carsico
Per cui tutti condividono il fatto dice ma così comunque non si potrà andare avanti a lungo però da dove prenderà le mosse poi è molto difficile terminarlo io credo che sia difficile per due motivi fondamentali uno
Che è incredibile come questo tema nuovo soggetto politico e qui fa bene Fassino tutte le volte a tornare al punto come questo come questo tema
Sia viva separato
Dall'altro tema di cui poi in modo forse altrettanto sbagliato carsico e se le si discute che al tema dei rapporti tra posizioni Italia del Nuovo Mondo del rischio del declino
Del ruolo nostro nella nella costruzione europea relazioni internazionali i problemi del Paese nuove sfide la convivenza della cittadinanza qui chissà che sarà secondo voi
Della vero
Dell'organizzazione era una domanda in concorso prego
Della convivenza e la cittadinanza organizzazione sociale
Dualismo territoriale produzione servizi cioè cioè pensare un nuovo soggetto politico significa sostanzialmente avere un'idea determinata sfibrante
Rispetto alle prospettive del mondo il nostro Paese
E se non trasmettiamo l'idea che ne vogliamo fare un soggetto politico riformista per aver la forza per fare riforme
Nel senso nel quale cerchiamo di descrivere interni direzione di marzo di orientamento
Allora Dio perché finiamo come nei giornali c'è la pagina dell'economia ce la pagina la cronaca politica c'è la pagina ma non funziona così
Noi ne abbiamo proprio bisogno
Lo vediamo che in questi giorni che ne ha proprio bisogno
Cioè quando voi non perdere noi deve aver la forza sufficiente
Deve aver radicamento del Paese
Deve avere deve aver la possibilità che i problemi di mediazione nel grande schieramento del centrosinistra terrieri soli più possibili in caso non gli scarichi sul governo perché indebolirsi la funzione di governo non rendi possibile le riforme
C'è urgenza davvero lo strumento non è il fine il fine all'Italia
C'è urgenza di averlo strumenti e un'altra cosa
Che che che inibisce un po'discussione è che questa questione non può trovare viene ospitata troppo spesso nella cronaca politica
Quotidiana questo la banalizza se si banalizza la cosa perde senso perde ragion d'essere forza attrattiva finisse per disperdere le forze prima ad accumulare
E questo è il classico caso questa è la mia opinione in cui se si accorse all'orizzonte si perde la strada
è il classico caso dove quelli che fanno i pragmatici sono i veri lussi
Qui bisogna tenerla su questo che mi metto nel solco un po'le cose che diceva Alfredo poco fanno assolutamente tenerla su se noi stiamo parlando di un nuovo partito non stiam parlando di qualcosa che non c'è di qualcosa che non c'è
Non di un assemblaggio magari onesto ben proporzionato fra quello che c'era quello che c'è dentro e fuori ai partiti
Io credo che
No quindi non bisogna certamente percorre la strada delle architetture burocratiche che che inibiscono che che che sviliscono neanche bisogna percorrere quelle di queste architetture politologi che genericamente partecipative del tipo facciamo un registro paghiamo dieci euro per uno e abbiamo fatto il Partito Democratico
Perché dobbiamo fare un partito
Dobbiamo fare un partito certo più europeo che americano io son d'accordo col vizio
Seppure fammelo dire di tipo un po'nuovo poi mi piacerebbe ragionare che cosa vuol dire questo questo nel nelle nel nel merito
E purtroppo fin qui non si è mai visto molto di diverso da questi approcci che ricevo partecipativi genericamente un po'burocratici e quindi possiamo forse faceva Fassino grande onestà insomma la domanda
La domanda fondamentale ma insomma la politica dei riformisti abbastanza risorse
Io poi la dico così abbastanza risorse di gruppi dirigenti per misurarsi con un fatto davvero fondativo
Questa la domanda
Cioè c'è abbastanza immaginazione generosità
Per fare una cosa che sia davvero rivolto al futuro
Un'operazione che che non può che essere di cultura politica io arrivo dire un'operazione un po'Castle in ultima analisi intellettuale operazioni intellettuale
Come è sempre stato quando hai fatto dei partiti e formazioni politiche sono durate cinquantotto o cento anni e come non è stato quando ho fatto delle composizioni che sono gli scomposti ricomposizione in nome dell'unità perché non era questo il tema non avevi un progetto per il Paese una vedi un'idea non ti misurarvi non sul vecchio ma sul nuovo sulle nuove discriminanti e che ricompone di su nuove discrimina
Questo è il punto che abbiamo io solo del tutto convinto che questo tornante storico che ancora quello del post guerra fredda
Della globalizzazione in principi eccetera eccetera eccetera determina condizioni per un fatto formativo fondativo non per un fatto compositi
Determina delle condizioni per un fatto fondativo
E quindi che si tratta di di di descrivere grandi discriminanti riformiste per il nuovo secolo grandi discriminanti per un grande partito grandi discriminanti
Che si intatta di indicare i grandi obiettivi per un governo democratico del mondo per real perché si tratti di tali obiettivi di un programma fondamentale per la Società italiani valori che possono reggerlo
Un'idea di forma partito ecco qua originale attuale
Generoso nel promuovere nuove esperienze nuove generazioni oltre il Novecento ma capace di mandare a sintesi una dialettica interna che dobbiamo presupporre enormemente più ampia di quella di oggi stiamo parlando di un grande partito stiamo parlando di un partito nel quale sensibilità componenti radicalità radicalismi
De moderatismo devono trovare la loro composizione senza paura di dispersi di allegati finir di non esserci
Perché bisogna studiare il modo con il quale sia vanno a comporre una dialettica dobbiamo presupporre per forza di cose più ampia di quella di quella di oggi
E per noi si tratta di verificare se tutto qua dico noi DS si tratti del caso tutto questo alla fine c'ha dentro qualcosa di veramente riconoscibile e più di qualcosa della grande tradizione grande sto avesse Miss Italia
So dicendo deve devo riconosciute ai principi dei valori l'uguaglianza
L'emancipazione il riscatto la dignità del lavoro
L'emancipazione femminile la democrazia
La laicità
Cioè valori da grandi sorrisi si dovesse riconoscibili anche perché lo ripeto l'ho detto tante altre volte secondo me la sinistra esisti natura se non interpreti tu interpreta qualcun altro non foss'altro per questo
E quindi dobbiamo partecipare un'elaborazione che trasporti quei valori dentro nella nuova prospettiva allora
E chiudo questa
Questi idea che possono esserci questa formazione politica espressiva di una nuova grande sinistra democratica fatemelo dire così espressiva di queste
Io credo che sia un percorso insomma non possiamo sottrarci a un tentativo di questo genere dice ce la faccia irrealistico dice Fassino dirti in faccia la stessissima domande che certo sì proprio stesi sì ma domani
Io dico come si fa da che parte lo lo prende qui si possono discutere tanti percorsi eccetera però
Io credo sì lì la l'operazione deve essere innescato da una decisione dei Parti
Che intendono lanciare questo scommesso sul sul questa grande operazione
Dice Mussi ma qui è già decidere
Il sei
Io dico di no
Io dico che al se ci arriviamo quando abbiamo progettato il come e il perché e ce lo siamo chiariti un po'meglio
E io dico che anzi otto punto questi partiti nell'organismi sente eccetera trovano i luoghi
Va bene tutto officine laboratori purché siano vasti
Pieni di cultura politica
Pieni di intellettualità pieni di rapporti reali con questa società
Luogo luoghi che lavorino attorno davvero così alla carta dei valori punti fondamentali del programma
Agli grandi obiettivi alle grandi discriminanti che aiutino a farsi Ecolabel del Paese meccanismi di partecipazione
E che poi torno e lì se la decisione
Dei partiti e se la decisione congressuale
Se la decisione la quale tu poi fa l'operazione di riassunzione di quel che c'è di apertura
Organizzativa politica qualche intanto ai hai raccolto nel percorso
Io credo questo altre soluzioni ma quello che mi preme dire adesso è che il punto di partenza non deve aver eccessivi paletti
Non deve certo sì per l'ammissione da dare a queste officine o queste a questi luoghi di di di di elaborazione è una missione
Che diciamo cerchi di che sia quella di riportare i valori grandi quello del riformismo lo scenario dei problemi nuovi
E costruendo le relazioni anche internazionali con le forze progressiste democratiche socialiste del mondo certamente
Misurando sì però se voi nuoce alla finestra discussione che dobbiamo concludere che De Gasperi all'accordo con Togliatti
O che tratta non c'entra niente io sto dicendo cosa diciamo dei fatti nuovi regolative la globalizzazione
Cosa diciamo dei nuovi Senate nazionale pace guerra cosa diciamo oggi del rapporto economia società cosa pensiamo del dell'evoluzione pre più al tema del lavoro
Cioè queste cose qua
Su queste cose io penso che poi ci sia le condizioni perché vengono prese le decisioni sul che sul se
Nel luogo questua naturalmente intanto che il borsone certo non so mica dicendo che si va a scatola chiusa e neanche sto dicendo che ci prendiamo in giro lavoriamo per niente è un processo nel quale però bisogna garantire che tutti quanti posso starci dentro perché troppi paletti all'inizio le metterei così come in questo in questo percorso
Quando si dice dentro fuori partiti io farei dal lato dei partiti perno di questo operazione
Non perno di questa operazione quelli dei partiti che però son più sulla frontiera del rapporto con la società
Che sono dentro le amministrazioni che sono i luoghi del lavoro mi sono i luoghi della cultura che sono i luoghi dell'associazione perché anche il linguaggio ci aiuta anche in quel caso lì
Quindi un operazioni sostanze che ecco alla fine quindi sui tempi io dico non c'è urgenza di partire comunque
Se è urgenza di creare delle condizioni per partire in un modo che abbia un respiro sufficiente perché diversamente se prevalgono logiche di altro segno burocratiche riduttivi stizzito o vanamente parsi partire allora la cosa va guardata io sono unico e crisi va guardata con grande realismo lo con una grande
Nana narrante attenzione anche da grande cautela ma io credo invece sia le condizioni per farla sul serio e perbene quest'operazione
Chiamparino segue entità
Intanto sarà
Un po'rituale però voglio omonimo dirmi da accordò con una relazione di Piero Eugenio rituali non lo fa nessuno
Era il e comunque queste lo fa si è un'affermazione forte
No Moreno De Mita Corona relazione
Perché l'ho trovata da un lato diciamo nel relazione di ampio re di respiro con me anche qui si sarebbe detto una volta
Determinata
E a me questo è una cara questa caratteristica che mi è piaciuta molto ma al tempo stesso non ho esitazione definirlo anche con le giuste dosi di prudenza
E convinti con i giusti elementi di prudenza e con grandi aperture alla discussione al confronto
Concludo su questo introdotto su queste inizio però mi sembra davvero difficile
Direi che in quella relazione di Piero non vi siano ragioni che portino a discutere del sede del come e del perché c'è la necessità di un nuovo soggetto politico
C'è un mattacchioni potrebbe perseguire che ce n'è fin troppi Safin messo la vittoria in mondiale insomma vuole
Quindi a me pare che le ragioni la relazione di Fassino delinei le ampiamente il quadro delle ragioni per le quali si pone davanti a noi questa sfida ragioni di identità e di appartenenza io qui ne accenno solo perché
Può piacere o non piacere ma questo è un tema che dopo la caduta dei del muro e dei muri un tema che resta aperto e qui lasciatemelo e e e anche a coloro che scoprono oggi boh non molto tempo fa
Il Lido tranquillizzante della socialdemocrazia europea
Lo dico e vorrei essere chiaro perché voi farò una critica intervento di Fabio lo dico non facendo riferimento Fabio in questo caso
Che adesso questi vide tranquillizzante siano scoperti da alcuni che non fino a non moltissimi anni fa quando qualcuno di noi usava dire la parola socialdemocrazia veniva accusato di alto tradimento di fronte alla classe operaia non è un segnale è un segnale che c'è un problema di identità e di appartenenza petto
Non è non c'è nessun traditore nessun cioè nulla di tutto ciò è un segnale che c'è un problema d'identità aperto dopo la caduta del muro di Berlino
E starei attento qui qui io vorrei recuperare un attimo il popolo delle primarie non una indistinta società civile perché attenzione oltre al dato quantitativo
Nel cosiddetto popolo delle primarie c'era untori una sorta di sentire comune
Che non va banalizzato e non va messo all'asta
Una sorta di sentire comune magari in alcuni tratti anche confuso ma che secondo me uno degli elementi su cui far leva per costruire nuovi processi identitari nuovi processi di appartenenza altra cosa è una un richiamo alla società civile
Qui io non ho difficoltà a sottoscrivere pro intero la la la acuta analisi che faceva Fabio in modo un pochino più rozzo potrei aggiungere che quando si va a un'assemblea della società civile
Prima di dire quanti sono bisogna fare uscire quelli che diciamo hanno un posto nella società politica quelli che non ce l'hanno e vorrebbero averla quindi insomma
Su questo ma di Figo però attenzione del popolo delle primarie c'era oltre al dato francamente inaspettato della partecipazione
Un che poi è la stessa cosa un sentire comune che io non sottovaluterei che io non sottovaluterei discutendo di costruzione di nuove identità
Vengo alla questione della sfida politica quella diciamo che era al centro dell'azione di Piero che ha ripreso Reichlin con il suo intervento diciamo la sfida politica per il cambiamento la modernizzazione del Paese mai dimenticando può essere un po'demagogico ma che un sistema politico abitua adeguato a sostenere le sfide della modernizzazione del Paese è una cosa che serve prima di tutto ai poveri
Che serve prima di tutto a chi ha solo nella politica lo strumento per vedere affermare le proprie ragioni i propri diritti
A questo mi sembra sia sempre bene perché se no quando si parla di modernizzazione di sistema politico sembra che si parli di una cosa che riguardi un po'di ingegneri della politica un po'di match da rappresentanti delle istituzioni che lo fanno no
Quindi è una sfida che parla soprattutto a chi ha più bisogno nel Paese allora qua e e e è sacrosanto cioè io anch'io richiamo il faccio mia tutta l'enfasi che c'era sia nella relazione e sia segni Mango aggiungo microfono e meglio ecco sia nella relazione
E e sia nell'intervento di Reichlin sul partito perché la di fare la differenza fra un riformismo dall'alto e un riformismo popolare o se volete anche più semplicemente fra un riformismo riformismo che vinca
è esattamente quello che ancora adesso ha detto Bersani cioè era necessita di un partito che scambia essere forza riformista nella società o che sappia essere forza di mediazione quando necessario mediare
Di novazione quando necessaria insomma che sappia essere una forza che collega il Governo le istituzioni come la società allora se oggi qui io vorrei che Fabio rispondesse non a me naturalmente mal di marmo questa ambizione però oggi se o non c'è questa forza io dico questo cioè
Però è frantumato e disperso
E è troppo diffuso non funziona come tale
Non sto dicendo che la centro sinistra così come oggi non vi siano gli elementi di questo partito capace di fa di diciamo di esser la leva riformista editare questo carattere popolare al ritorno cioè ma è disperso diffuse non funziona come tale
Ecco quindi io credo vorrei capire da chi
Nega questa esigenza quali sono le risposte che vengono date al problema perché qui a me pare ci sia un problema qui a me pare il signor ed è vero esattamente il contrario cui mi riferisco invece direttamente a Fabio attenzione qui fra non è tenera riparo il governo da queste cui è il problema
Che se non si avvia questo processo
Prima ho poi le bandierine torneranno ad essere piantate e quindi piantando le bandierine prima o poi anche solo per un in banale incidente di percorso
E ritorneranno scenari che abbiamo già al di là delle intenzioni oggi noi da questo punto di vista credo viviamo una fase in cui basta a ben vedere anche l'intervista di ieri di Fausto Bertinotti sul Corriere della Sera c'è vediamo una fase in cui abbiamo risorse da investire da questo punto di vista però attenzione che questa prima o poi
Termina e la logica delle bandierine è ineludibile al di là delle volontà dei singoli partiti quindi secondo me e vero l'esatto opposto e anche qua sta questione fatemi fare solo una battuta la questione io sono un moderato però
Bisogna aver fare una lunga discussione sul fatto se il moderatismo connotare diverse posizioni politiche è un modo di interpretare posizioni politiche paradigmi di valori diversi o se invece è un qualcosa che colloca un partito nera
Io dico son faccio un esempio quello che il signore che ha parlato prima a cui ha fatto ha dato il nome a un decreto che cos'è questo decreto
Era vitale perché mi pare abbastanza radicale
Però parla trasversalmente a tutto il Paese o no compresi a molti di quelli che in una normale era in Geografia quando si farà una normale fotografia della geografia politica attuale vengono collocati come
Ceti moderati
Allora io dico solo per dire che è un po'più complesso di quanto la diciamo noi e anche di quanto dicono alcuni della Margherita naturalmente
Finisco qua io
Sulla questione del
Con del che fare si potrebbe dire anche qui
Ma io devo dire questo sì sentiamo
No delle se come e perché è che io su questo sono abbastanza coro con Fabio il tè nel senso che sono cose che stanno abbastanza insieme sono stanno abbastanza insieme divisi a dire se se non c'è un perché è un come convincenti io ritengo che dei dei perché ci siano convincenti ma questo però acceleriamo io le posso acceleriamo questa discussione
Allora io qui riprendere è una cosa una proposta che ha fatto Piero che finora nessuno ha ripreso cioè quella di fare di chiederà a Prodi di organizzare un confronto una sorta di stati generali degli eletti dell'Ulivo
In settembre da cui io aggiungo ci si potrebbe chiedere di fare se vi sono le condizioni scaturire di lì la proposta di un comitato che sia il comitato che a fa le proposte in termini di manifesto di carta dei valori e di procedure per ad andare all'assemblea costituente del nuovo partito
A me pare che io credo che questa questo passaggio
E sia l'accelerazione di cui noi abbiamo bisogno perché da un lato questo permette anche di togliere quando che diciamo di andare a togliere terreno qualche tatticismo di troppo della Margherita
Perché
Una volta si è accelerata si rallenta c'è allora questo c'è a vere un comitato promotore che scaturisce da lì quindi non è che scaturisce da un'Assemblea da o da un giornalista da nessuno scaturisce Dini
Da un lato dare toglierebbe avvierebbe il processo e quindi ridurrebbe diciamo il grado di tatticismi di tutti a cominciare dalla Manieri
Dall'altra parte permetterebbe di avere qualcosa con cui il nostro congresso la discussione dei nostri iscritti può misurarsi e si misura fino in fondo
Quindi io credo che questa proposta avrebbe anche e e finisco il non piccolo vantaggio perché anche in questo ci sono anche delle questioni diciamo così anche estetiche che hanno importanza
Avrebbe anche il grande vantaggio che farebbe nascere comitato promotore cioè coloro ai quali si deve l'idea
La
Il compito di scrivere la carta dei valori e dei principi le regole fondamentali all'Assemblea costituente non da un'Assemblea di improvvisata Società Civile
Non dai sindaci o dai governatori dei presidenti della Regione io ogni volta e se lo paga il Palio dei sindaci metto mano alla fondina
E M e nemmeno da Nestlé da in più o meno improvvisate assemblee le farebbe nascere dal leader dell'Ulivo
Dai suoi leader che stanno al governo
Da coloro gli eletti che il popolo dell'Ulivo ha delegato a rappresentarli in fondo a chi se non a questi spetta il compito di dirci quale deve essere il futuro nel centro sinistra con cui misurarsi in Puglia
Vincenzo vita segue Fulvia Bandoli
Indubbiamente il tema evocato
In una discussione
Di questa complessità
Esige una procedura congressuale
Il croato Us con si potrebbe aggiungere non c'è altra modalità di confronto
Certamente il dialogo è doveroso e mi pare che oggi lo stiamo facendo con serietà e sapienza ma lo stiamo parlando anch'io riprendo
Un tema evocato nella relazione che mi ha molto colpito cioè la processualità lunga della dinamica del nuovo partito che su questo credo che vada detta un'altra parola cioè non c'è una continuità in un certo senso anzi il passaggio dalla coalizione dell'Ulivo ancorché la coalizione non sia mai stata vissuta come una mera alleanza elettorale ma come qualche cosa di più
Ha una forma vera e propria di partito
Evoca un salto
Di forma e di contenuto che non può essere immaginato come una sorta di linearità e sarebbe profondamente sbagliato immaginarla così
E voglio anche aggiungere che siccome
Ci ammoniva tanti anni fa McLuhan che il mezzo è il messaggio
Le tipologie dentro cui si scrive oggi la discussione reale la rappresentazione concreta del partito democratico
Fanno pensare a un equivoco molto serio
Attenzione all'uso delle parole
Da ultimo con apprezzabili Toni ne parlava Chiamparino però questo è un punto da chiarire
Il popolo delle primarie
Le vocazione
Della mobilitazione spontanea attenzione perché tutto questo è controvertibile e se a certamente un lato assai positivo che sarebbe sciocco non leggere
E mio per il ceto politico qualsiasi sia la sua collocazione non raccogliere
Ci sta dentro questa tendenza spero di riuscire a dire bene quello che penso non essere equivocato a spiegarmi troppo male
Ci sta dentro anche ormai una sorta di arrendevolezza che noi non possiamo avere rispetto a un impianto per cui oggi la politica si organizzati Traverso
Un cento oligarchico centrale e magari anche aperto e poi una generica mobilitazione di un pubblico inteso piuttosto come un'audience televisiva attenzione la forma politica quella che ci ha appassionato e ci ha passione richiede invece forme di rappresentazione intermedia forme di organizzazione questo è un punto cruciale
E il modo invece attraverso cui si sta definendo il percorso del partito democratico fa pensare invece che si voglia indurrà una semplificazione foriera di problemi
Sia nel metodo e sia anche nel contenuto cioè parole sciato l'ordine degli addendi io non parlerei di ora
Del punto di arrivo di un partito democratico piuttosto invece del suo programma fondamentale dove sui punti essenziali andando a indagare se davvero oggi in quella cultura politica aggiornata
Che certamente come
Anche poca parametri oggi è indispensabile nell'era globale nell'era di internet nel secolo dei saperi se tutto questo oggi non viene prima con un chiarimento doveroso che non è di un giorno rispetto alla definizione di un contenitore
E se invece l'insistenza permettetemi anche un po'sospetta
Sulle del contenitore non è invece già in qualche modo una sorta di assaggio di una linea politica
Sì non crei su polemica però più moderata questa evocazione costante del moderatismo in un Paese che anche moderato lascia il dubbio che ci sia ancora una vecchia logica attorno al tema dei moderati per cui la questione dei moderati e la questione dei ceti intermedi la società oggi siamo molto al di là in una riclassificazione dei ceti sociali in una diversa
Occasione anche di incontro con legge culture le idee le idee spesso sparse che non si raccolgono nelle vecchie classi Maxima porno attraverso dei grumi fondamentali di linea politica e culturale
Quindi ci spetta un compito di discussione profonda nei contenuti e serve un congresso per questo
Non ci si può girare intorno io non porrei nemmeno il dubbio su questo tema senza una spinta di coinvolgimento congressuale noi rischiamo di buttare via sicuramente
Una cosa senza acquisirne un'altra
E cioè dei prime Remo peraltro arrogandoci un diritto storico che non so se abbiamo sinceramente di decretare in qualche modo superata a tavolino una sinistra pur con i suoi limiti del tempo
Per un processo diverso che comunque neri configuri confini la fisionomia senza avere chiaro esattamente di che stiamo parlando che tra l'altro vorrei aggiungere che se dobbiamo entrare poi nel merito davvero del contenitore
Ho il dubbio profondo che se la mettiamo su questo piano oggi da tematizzare sia il tema
Permettetemi queste
Porvi mentale sottolineatura ma questo un punto chiave sia davvero una nuova forma partitica o se invece questo secolo ci stia consegnando il dilemma che però non ha un tempo breve di soluzione ma più lungo richiederà
Qualche generazione
Se la stessa forma di partito non è da considerarsi ormai superata e sei quella struttura a rete in Rete che oggi le tecnologie ci offrono non sia anche da interiorizzare dentro il processo politico
E sulla loro organizzazione politica soprattutto per le generazioni che oggi parlano con i blog e attraverso i blog attraverso gli sms attraverso la Rete
Non evochi un altro tipo di organizzazione della politica ecco il problema delle primarie non è tanto il partito dei sindaci qui in gioco ma una quota altra forma di organizzazione della politica
Detto questo metodo contenuti si incrociano un'idea non semplificata della rappresentanza la drammaticità di un percorso storico che non possiamo risolvere con un colpo di spugna
Perché drammaticità e perché di fronte a quello che sta accadendo a contraddizioni così gravi né la pace e la guerra
Tra chi ha e chi non ha tra chi sa e chi non sa si potrebbe dire che oggi è più urgente di quanto sia stato ieri il tema di una sinistra moderna
Che sappia confrontarsi
Con una tipologia anche delle contraddizioni sociali del tutto inedita lei sappia leggere e quindi io partirei da cui da una cultura politica da aggiornare da rimettere in discussione con grande impegno e leggerei dentro questo
Aspetto
Quella cosa che ci chiedono in tanti cortei unità unità cittadine e cittadini quelli che chiamiamo il popolo dell'Ulivo non è già RAI dentro questo percorso perché è un nostro dovere
Permettetemi di dirigenti politici decodificare la domanda spontanea e sapere ridare alla domanda spontanea una risposta all'altezza di quello che la domanda evoca davvero non faremmo un buon servigio
A questa prospettiva di dialogo con la società
Se ne detto insomma civile con le sue varie diciamo peculiarità se ci limitassimo a raccoglierne asetticamente
Una richiesta peraltro poi traducendo la in forme di organizzazioni di gruppi di comitati io faccio l'amministratore locale ed è molto gratificante però mi direte voi
Vorrei dire a Fassino che ha passato come spesso giustamente ci richiama la vita nel partito
Quanto è democratica fatemelo dire un'Assemblea al cui tavolo della presidenza ci stanno sindaci amministratori e questo diventa il punto di dialogo democratico io non ci credo
Credo molto nel primo con tutti i suoi difetti una procedura che coinvolga le nostre unioni di base un'aria di simpatizzanti quello Dinoi sia un iscritto con i suoi diritti e doveri con umiltà rispetto a un processo
E vengo a terminare dare un assumere in termini geologici qui raccoglierà è una sfida nessuno voglio credo di rum noi geologico preconcetti
è una questione profondamente politica
Da considerare nei suoi termini politici non c'è di fronte o dentro questo dibattito scusatemi
Chi è più responsabilmente adeguato al tempo storico che invece si attarda nella difesa di qualcosa che non c'è più no no io non voglio difendere un bel niente
Ma credo che nel dire quello che è di nuovo dobbiamo raccogliere quello che davvero sta succedendo
Le contraddizioni fortissime e di potere e di poteri che oggi si svolgono e che noi dobbiamo leggere adeguatamente senza qualche soluzione improvvisata da Claudio Napoleoni scrisse quel bel volume
Chi è rimasto nel nostro immaginario la nostra coscienza cercati ancora e io cercherei ancora
Non mi pare che questo slogan sia così efficace e tra l'altro è pronunciato in modo da rivedere cioè le possiamo riprendere questo dibattito anche in modo sereno approfondito ma facendo un flash back
Come in un montaggio cancellando la prima fase di questo dibattito in questa prima fase ci porta a degli indubbi elementi di aporia di contraddizione
Qualche assurdità che non fanno bene a un percorso tutto da costruire
Un'ultima battuta qualche volta nel dibattito con gli amici de La Margherita emerge il tema della chiesa io credo che la nostra cultura politica essendo noi tutti quanti
Cittadini italiani e in qualche caso anche di Roma dove lo Stato del Vaticano continuamente ha un certo peso e da Gramsci in poi nessuno vuole eludere la questione dei cattolici però un tema della cultura politica nostra credo che sia finalmente il luogo di una discussione diplomatica sul rapporto con la Chiesa
Che magari mette anche in soggezione il tema fondamentale della laicità
Il tema invece di un nuovo Cristianesimo che non è quello
Della Chiesa né qualcosa di più profondo che sta percorrendo la stagione post-ideologica io di questo ci occuperà i mi occuperà lei insieme perché è assai serio anche per Fini definire la nuova fisionomia della politica in Italia grazie
Grazie Fulvia Bandoli poi Anna Finocchiaro
Fassino diceva nazionali finalmente cambiato abbiano quindi una grande occasionali
Non possiamo che essere tutti d'accordo su questo punto bisogna capire se stavolta sapremo a giocarcela o meglio e la volta precedente
E non commettere quegli errori alcuni dei quali anche gli richiamava il distacco
Da
Dalla società una sorta di riformismo senza popolo che abbiamo pagato duramente nella scorsa risponde nascosti esperienza di governo io non vorrei fare a questo proposito un piccolo esempio ma molto significativo
Di che cosa intendo quando
Parlo di un impegno di un programma di governo di un impegno che sta nel programma di governo e della consolidamento delle forze dell'Unione
In politica estera in questi giorni in queste settimane stiano sicuramente partendo molto
Ma la riflessione che abbiamo potuto aprire e che ha potuto portare molti di noi anche ad introdurre elementi diverse all'interno dei propri delle tante valutazioni
Dipende sicuramente danno elemento
Di novità
In politica estera questo governo poi qualcuno come me può vedere ancora alcune timidezze mai in dubbio che in politica estera ci sia stato una svolta è evidente
è abbastanza curioso che il ritiro dall'Iraq venga
Ha reputato adesso qualcosa di scontato solo perché stava nel programma e che si completamente uscito dall'attenzione del movimento pacifista ma non c'è solo questo il rapporto con gli Stati Uniti
Apposizione su Israele e la Palestina
La multilateralità rispetto alla ripresa di rapporto con l'Europa e io metto tra queste cose anche la disponibilità a valutare qua almeno a capire meglio
Che cosa succede in quella missione che ci vede impegnati in Afghanistan da cinque anni sulla quale Io donna giudizio
Molto negativo dal punto di vista di risultati e su cui comunque accetto e spero si possa fare una discussione
Ho fatto l'esempio della politica estera per dire che su questo versante della lavoro del governo noi abbiamo avuto tra l OPA le proposte del governo
Il rapporto anche col movimento della pace il dibattito dentro un'unione anche con la parte più radicale dello schieramento una confronto serio
Che ha dato luogo a spostamenti significativi queste il modo secondo me
Per lavorare al consolidamento del Governo questo il modo per non minarne la stabilità sapendo mantenere
Il dialogo non solo tra le forze politiche ma anche con il movimento anche quando non sia d'accordo con il movimento interloquendo e stabilendo anche le necessarie distinzioni
Per quanto riguarda invece le altre cose io noto che stiamo dedicando due terzi del tempo politico alla discussione sul Partito Democratico è un terzo
Su su non è un'operazione matematica possibile ma sicuramente i giornali sono pieni di articoli in queste ultime settimane da molte settimane sulla questione il Partito Democratico interviste sperimentazioni laboratori che si aprono dappertutto
Più o meno diciamo
Spontanei
E un terzo di tempo invece i problemi dei cittadini che noi stessi come Governo contribuiamo poi a mettere al centro perché il decreto Bersani come è stato ricordato
è un decreto che abbisogna di grande confronto e di grandi spiegazione nei rapporti con i cittadini
Non tanto e non solo ma anche con le categorie alle quali si rivolge ma potrei dire il Mezzogiorno il problema della casa è diventato una serissime emergenza
O il fatto che le entrate fiscali aumenti no perché ancora una volta siamo riusciti come l'altra volta a non annunciando condoni dell'evasione a fare in modo che le entrate fiscali avessero una certa un certo aumento insomma questo è il momento di consolidare il consenso attorno a questo governo che non ci dobbiamo mai dimenticare al Senato non ha la maggioranza
Perché se ci dimentichiamo queste mie mentre continuiamo a ragionare solo della nostra forza della nostra vittoria di tutti questi elementi
Lasciamo in secondo piano il fatto che noi abbiamo anche il dovere durante questi mezzi proprio questi prossimi sei sette mesi di consolidare
La maggioranza attorno al Governo
Ora
Diciamo che sul Partito Democratico vorrei dire
Pochissime cose spero chiare ma insomma
è è indubbio che il treno è partito e anche dalla relazione del segretario insomma se qualcuno l'ha ascoltata bene l'abbiamo ascoltata creduto tutti con molta attenzione
E non solo il treno è partito ma sembra
Che la partenza si dati a molti molti anni fa
E anche le incertezze
Le contraddizioni i nodi ancora da sciogliere non vengono messi dalla relazione del segretario in un orizzonte che mette in dubbio il se fare quel partito ma semmai come farlo e quindi per questo gruppo dirigente direi per la maggioranza di questo gruppo dirigente il se fare il partito democratico mi pare una scelta
Prensa
Io comprendo che alcuni compagni chiedano che su questo punto si apre invece una discussione di tipo congressuale perché fino a questo momento
Nessun congresso autorizzato questa scelta c'eravamo fermati ad un'altra scelta e quindi
Mi parrebbe utile aver almeno la
L'onestà di riconoscere che insomma non si può fare arrivare il nostro partito di fronte a una realtà a dati di fatto già consolidati e ad un congresso solo di ratifica quando si dice per esempio la laicità la collocazione europea sono nodi centrali io domando
Sono circa
Sette otto anni che lo sappiamo che la laicità la collocazione internazionale sono noti centrali
Nel rapporto con la Margherita anche con altre forze che dovrebbero partecipare a questo esperimento per quale ragione non si è mai andata a fondo
Nel confronto su questi punti perché se scelta la strada
Diciamo
Si è scelto il basso profilo
Si è scelto di mettere in opera momenti di Unione sperimentazioni mettendo come si fa con la polvere sotto al tappeto le cose più importanti a margine perché tanto le affronteremo in fondo
Io penso che invece queste cose non si possono affrontare in fondo
Bisogna affrontarle prima di tutte le altre perché sono questioni dirimenti per molti di noi credo anche per molti della Margherita
Credo che anche il malessere che c'è dentro la Margherita ci debba parlare e anche di questo dobbiamo tenere conto
Ci sono inoltre troppe cose non dette
Troppe competizioni nascoste
Io per esempio insomma ritengo un una forzatura un po'il per me è difficile mente accettabile quella di motivare l'esigenza di questo partito politico dicendo i partiti sono in crisi
E quindi forse meglio fare un altro partito
Io ho potuto constatare credo molti di voi in questa campagna elettorale come tanti elettori scelga l'Ulivo proprio perché non è un partito
Credo che molta parte elettorato giovanile scelga l'Ulivo proprio perché non è un partito trasformare l'Ulivo in un partito propone anche problemi molto seri
Rispetto all'elettorato giovanile rispetta quegli elettori che non vogliono militare in un partito e che non si identificano neppure con un partito ma preferiscono un'alleanza elettorale
Una molti l'Ulivo è stato un Progetto di cambiamento trasformarlo in un partito tradizionale credo che abbia dei rischi seri
Che mi piacerebbe poter discutere in qualche sede non soltanto dire gli elettori ci chiedono i lettori ci chiedono molto unita vero nell'Unione
Ma che gli elettori ci chiedano di fare un partito unico sinceramente io questa spinta forse come dire
Ho dei problemi di
Che ci chiedono di fare un partito unico sinceramente non non mi pare che ci sia questo entusiasmo di fare un partito unico ce lo chiedono alcune sedi spesso anche di ceto politico
Che si che si autodefiniscono della società civile ma che quando si riuniscono riproducono i peggiori difetti dei ceti politici
Classici quindi non penso che
Come mozione ecologista che io rappresento ormai con sempre più fatica perché nella mozione ecologista ci sono tutte le posizioni che ci sono dentro il partito quindi
Da quelle favorevoli al Partito Democratico a quelle più contrarie come la mia che non farò mai parte di questo diciamo di questa casa comune qualora fosse questa la scelta
Abbiamo in questi mesi fatto un grande sforzo di
Unificazione delle nostre opinioni noi pensiamo che sulla federazione
E mi ha fatto piacere che Mussi stamattina abbia almeno chiesto conto perché non è stato mai spiegato abbia chiesto conto del perché la Federazione decisa allo scorso congresso
Non sia stata mai praticata perché il giorno dopo averla decisa gialla si sia messa in soffitta scavalcata da un'altra proposta il partito unico subito domattina dopodomani
Quattro più quattro che fanno lo statuto ecco fatto il partito non dimentichiamoci che c'è qualcuno che pensa che il Partito Democratico si faccia anche così
Sostanzialmente dettando da una sede la tempistica io penso che la federazione dell'Ulivo abbia il pregio di nonna riproporsi come un partito classico abbia posso avere forme e
Capacità di interlocuzione con la società molto più elastiche di quelle che posso può avere un partito classico non disperde lo spirito dell'Ulivo di coloro che hanno vissuto l'Ulivo nel modo in cui dicevo prima e quindi io mi sento a nome della mozione ecologista di riproporre questa
Di rifare questa per di rimettere sul tavolo della discussione questa proposta
Penso anche che la federazione
Sia in grado
Di darci il tempo di fare quelle verifiche che non si sono fatte finora
Mantenendo un profilo autonomo dei partiti che la compongono ma anche forti elementi di unificazione programmatiche di percorso
Che di volta in volta sulle s'singole scelte possono portarci a capire se ci sono veramente quei presupposti di cui parlava RAI clienti
Quando si fa un partito quando lo chiede ma un partito non si fa sicuramente neppure quando lo chiede una persona che non sa in quale partito collocarsi
Io penso che con franchezza e anche con molto rispetto reciproco dovremmo dirci
Questo almeno questo è qui prendo posizione su uno dei punti che è al centro della discussione oggi sto finendo
La questione del congresso ci sono interi gruppi dirigenti regionali provinciali e anche una buona parte del gruppo dirigente nazionale che è già al lavoro
Con sperimentazioni Costituzioni circoli del nuovo partito è chiaro che questo dall'altra parte alimenterà che altri pezzi
Di contro e naturalmente sperimenti no altre strade altre ipotesi sul versante della riorganizzazione della sinistra italiana che vuole conservare un legame col socialismo con diciamo una forma una forma di una qualche forma diciamo di sinistra legata al socialismo europeo ora io credo che un processo del genere
Un processo del genere senza alcuna direzione
Senza un vero dibattito congressuale sia un errore lasciare senza direzione senza tempi certi vuole dire trovarsi in fondo al viaggio con tutte le cose già decise
E con un congresso che diventa solo una rettifica allora io non sto chiedendo il congresso durante la legge finanziaria
Cioè cerchiamo di chiarirci però per fare il congresso a primavera bisognerebbe
Mettere in moto i materiali verso ottobre novembre
Ottobre-novembre
Svolge dei congressi di sezione gennaio febbraio e fare il congresso nazionale a marzo come altre volte abbiamo fatto nella chiarezza perché non riusciamo a prendere una decisione nella chiarezza che finalmente chiuda o almeno ci tenga a tutti noi nella stessa cornice tutti quanti nella stessa cornice almeno sul metodo di procedere
Anna Finocchiaro poi Carlo Guccione quali Barbara Pollastrini semmai c'è ancora
Molta carne al fuoco
Anche io sono dell'opinione che sarebbe molto utile ragionare piuttosto sulla necessità del partito democratico
Che argomentare su un oggetto della cui identità abbiamo ancora soltanto cominciato a discutere e questa necessità io la vedo male ricevevano prima Bersani e Reichlin innanzitutto rispetto al quadro politico al quadro istituzionale italiano
Un soggetto politico riformista diceva Fassino condivido lo riprendeva Bersani che dia senso radici forza
Al Progetto che oggi il governo sta portando avanti ma
Che sia dal governo limpidamente capace di autosufficienza dall'altra parte
Mi pare che la situazione istituzionale italiana la storia degli ultimi anni sì racconti come la stabilità e l'efficacia dell'agire istituzionale la possibilità stessa per l'Italia di restare paese autorevole
Abbia la necessità di contrastare nella frammentazione del quadro politico e di vedere in un grande partito riformista un presidio dentro le istituzioni e nel Paese
Per questo non mi convincono dico anche rispetta alcuni brandelli di affermazioni che vengono dall'incontro analogo che si sta svolgendo
Con la Margherita non mi convincono proprio rispetto a questo infantilismo del sistema non mi convince la riproposizione di uno schema già usato diciamo per il nostro sistema politico centrodestra centro moderato sinistra
Lo trovo assolutamente di Sutil rispetto alle esigenze che abbiamo inadeguato rispetto al tempo moderno ma se queste una idea soltanto una poi so neanche quanto condivisa del partito democratico
Già questa descrive secondo me
Il fatto che il partito democratico non può consistere
Della migliore approssimazione possibile tra le culture del democratici di sinistra e la cultura della Margherita per quanto oggi ancora difficile ci sembri questa approssimazione
Lo dico perché dall'avamposto nel quale mi trovo il gruppo dell'Ulivo al Senato
Abbiamo cominciato a lavorare io sono ovviamente assolutamente in dissenso rispetto a quanti propongono il partito parlamentare
Ma certo stare in un gruppo che ha pochissimi voti di maggioranza alternativamente uno due a secondo delle questioni ti costringe a stare sulle cose e sui temi etico-sociali in già ad una approfondimento è alla ricerca piuttosto che di un compromesso di un punto avanzato di ragionamento comune
E che io trovo una palestra estremamente efficace proprio in questi giorni Fabio Mussi lo sa perché abbiamo lavorato attivamente anche molto colui ragioniamo ancora una volta del settimo programma comunitario sulla ricerca e ragioniamo della ricerco la sulle cellule staminali embrionali adulte
E scopriamo o meglio mettiamo in chiaro
Che il problema del limite della scienza i dubbi e le angosce che sono legate a questo che sono legate al grande tema del rapporto tra la tecnologia e la globalizzazione per esempio non è solo un problema di una parte che la dicotomia che tante volte inciampo i nostri discorsi tra credenti non credenti tra laici e cattolici probabilmente lo diceva anche Fassino nella sua relazione non descrive il punto non descrive la questione soprattutto non è utile per risolvere la questione
E ha approfondendo così ci si rende conto fra di noi fra credenti e diversamente credenti per adoperare un'altra espressione di Fassino che la laicità non è un metodo ma che le laicità e un insieme ricchissimo di valori e non subordinato
Alla al paniere di valori di altri
E che questa è questioni che la questione del tempo moderno appunto il rapporto tra tecnologia globalizzazione
Ricerca sapere improvvisamente assume delle connotazioni e cerca un punto di equilibrio che non è quello del compromesso
Ci accorgiamo che bisogna spostare più avanti la discussioni e caso mai allora la domanda è quella che faceva Reichlin e ci riusciremo stavolta
Questo ovviamente significa anche molto riflettere su su di noi forse cominciare anche a dire
Che non è che ciascuno di noi o che noi certamente abbiamo le risposte le parole per tutto probabilmente non è così e probabilmente appunto anche a noi tocca andare più avanti senza avvertire questa come una deminutio
Io vedo un rischio molti da qui hanno parlato della ricchezza di questo processo di costruzione di una competenza di una dottrina di una strategia sono state adoperate parole
Diverse e che dovrebbero costituire come diceva Bersani l'a priori del Partito Democratico
E io vedo un rischio che è quello un po'dello smorzamento se non è assistito dalla parola politica intanto del nostro partito e comunque dalla parola della politica uno Spinoza mento dell'idea del partito democratico
Nel modo in cui viene avvertito nel Paese mi ha colpito molto l'articolo di Mario Monti l'altro giorno sul provvedimento Bersani che io condivido condivido fino in fondo me
E Mario Monti osservava che probabilmente si cominciava a delineare il partito democratico come il partito del cittadino consumatore
Io credo che abbiamo la necessità di colmare in fretta questa idea perché non può esistere ovviamente
Questa è la mia opinione è un partito democratico che non abbia al centro il cittadino anche consumatore
Che se non iscritto in un quadro di di di gerarchia e anche che facciano del cittadino consumatore un cittadino sociale che non guardino quindi alla questione della cittadinanza sociale
Come una questione essenziale ma insomma la cosa che volevo dire
E che talvolta abbiamo la timidezza e forse anche la pigrizia di pensare che tutto si è già stato detto secondo me invece ancora moltissimo e da dire e lo sforzo che dobbiamo fare per spostare in avanti il livello della nostra discussione ma per adeguarlo non tanto e non soltanto ovviamente
Ad un'esigenza che quella di costruzione del partito democratico ma per avere le competenze per amministrare il tempo moderne governarlo da Polito alla politica
Mi pare ancora un cammino lungo e per questo vorrei essere molto chiara non solo condivido la relazione e il tempo
Che nelle relazione si prende rispetto alla congresso ma penso anche che questo prender tempo non può che essere fatto nel senso che ci vuole il tempo
Fare quella competenza per scrivere quella strategia d'altronde voglio diritte o con c'è un'omessa almeno dieci anni
E credo che il tempo che è stato trascorso che è trascorso a fino adesso è stato già molto utile ma che ancora un pezzo di cammino dobbiamo farlo
Vorrei dire adesso una cosa che probabilmente può apparire fuori tema però colto una
Notazione simile nell'intervento di Bersani quando si riferiva al fatto che le scelte molto coraggiose e radicali le definiva Chiamparino che sono state fatte al governo col decreto Bersani avrebbero bisogno di vivere anche nella discussione politica del Paese non essere tutte o troppo centrate sul governo in maniera tale che tutte le tensioni sul governo si scaricano
I senatori dell'Ulivo del gruppo dell'Ulivo combattono ogni giorno come potete immaginare la difficile battaglia del tenere al governo il governo Prodi
Non so quanto questa fatica diciamo venga letta comunemente o data per per vista con quotidianamente nei ragionamenti che si fanno sulla politica sull'istituzione sull'Ulivo sul successo all'elezione sul fatto che il governo Prodi è saldamente insediato
Non è così nel senso che noi abbiamo un problema gravissimo molto molto serio ed io credo che bisognerebbe spendere
Risorse politiche importanti sul Senato e sostenerlo o il gruppo dell'Ulivo in questo difficile compito anche perché qui io pongo un problema e chiudo che è un problema che io avverto molto seriamente e che mi pare giusto porre anche a nome dei compagni del Senato e dei senatori dell'Ulivo in genere
Il ristretto ristrettissimo margine di maggioranza che ne abbiamo al Senato rischia di fare del Senato un luogo nel quale centootto dirigenti politici una volta a settimana passano davanti al banco della presidenza per dire sia un voto di fiducia
Tutto questo non è solo come potete immaginare estremamente mortificante per i senatori per la loro competenza la loro voglia di proposta di discussione e di partecipazione ma è anche una prassi istituzionale un modo di far vivere le istituzioni che
Non solo deludente ma attinente anche per l'istituzione senato per la sua autorevolezza e in qualche modo dei prime anzi certamente deprime il modo nuovo col quale abbiamo ho promesso agli elettori che avremmo fatto vivere le istituzioni dopo i cinque anni di Governo Berlusconi
Ora non c'è dubbio che occorrerà in qualche modo ampliare la basse dei votanti favorevolmente alle iniziative del governo ma io credo anche che ci vorrebbe una particolare attenzione al opinioni alle o proposte che dal gruppo dell'Ulivo vengono non vorrei insomma che si considerasse che il gruppo del dell'Ulivo al Senato è costituito da una specie di ufficio che ha come unico scopo quello di assicurare che il volti che si registrano sul tabellone in occasione delle fiducia delle votazioni siano sempre almeno uno sopra la metà dei componenti del Senato tutto questo non è interessante ma soprattutto mi pare in assoluta contraddizione con l'idea delle istituzioni e che abbiamo promesso ai cittadini che hanno votato Ulivo e che hanno votato il nostro partito
E gli altri partiti dell'Unione che sarebbe stato il modo in cui il centrosinistra le avrebbe interpretate
Mozione serve Barbara Pollastrini
Pollastrini
Segue comprarlo Guccione non c'è
Abolito
Diamo una Mustang
Dunque
Sì oggi il cuore del nostro confronto e niente meno che sulla necessità storica o sulla scelta di un nuovo partito una questione che chiama in causa non vi è dubbio la responsabilità morale e quindi la passione credo di ognuno di noi
E che pretende una partecipazione larga regolata fino a quel congresso diceva Morando libero aperto in cui di nuovo
Si confrontino in modo più definitivo Progetti prospettive e funzioni dirigenti
Io vorrei dire poche cose la prima è che proprio noi abbiamo evocato questa scelta di fatto questa necessità
Quando durante la lunga campagna elettorale abbiamo parlato di rinascita economica civile e morale del Paese
Aggiungo che noi stessi al congresso di Roma e poi alla Conferenza programmatica di Firenze abbiamo tratteggiato l'idea di un riformismo coraggioso
Evocato la necessità di un nuovo umanesimo per l'Italia
In cui vedi Clean are uguaglianza libertà inclusione emeriti cioè abbiamo evocato dichiarato Progetti
Carichi di
Di radicalità di della necessità di cambiamenti radicali e insieme carichi di responsabilità concreta che richiamava la funzione di governo abbiamo veniva detto denunciato rischi di declino di diffusa precarizzazione
Detto che il Paese incontro a rischi di decadenza evidenti dello spirito pubblico fino allo smarrimento delle virtù unificanti della Repubblica
è evidente che richiamare questi tratti del Paese
Evocare con il coraggio di un nuovo umanesimo della rideterminazione del di valori come uguaglianza e libertà
Chiede una grande responsabilità della politica e della sua autonomia nel governo
E nella sua rappresentanza politica nelle quali azioni e nei partiti
Ora e e multato qualche cosa abbiamo vinto seppur di stretta misura
E soprattutto il mutato il fatto che un'opinione pubblica meno angosciata e stretta dall'urgenza di rimuovere Berlusconi sul ceto politico
Pretende lo scatto di una politica appunto capace di essere coerente rispetto ai progetti e i programmi annunziati
Soprattutto dal fronte del governo l'attenzione popolare
E anche quella dell'è lite in questo momento si addensa lì sulla capacità di tenuta di equità e insieme Dio innovazione del Governo è una conferma di tutto questo ci viene anche dalla ricerca commentata proprio ieri da Ilvo Diamanti
E cioè io cerco di rispondere non ho questa presunzione di interloquire con Fabio Mussi quando diceva insieme ad altri compagni
Noi dobbiamo mettere al riparo il governo ma il discorso secondo me va parzialmente rovesciato
E cioè e l'autorevole e la possibilità che questo governo abbia quell'autorevolezza che noi abbiamo indicato e che intendiamo perseguire che è che dà credibilità alla politica
E cioè di fatto ossia la prospettiva politica quella della nascita del nuovo partito
Sia la credibilità della politica in questo momento inizialmente e secondo me per qualche anno dipenderanno
Dalla capacità del governo di rispondere coerentemente anche con un mutamento di stile oltre che con mutamento di politiche alle dichiarazioni che noi abbiamo ho comunicato in questi mesi mimesi
Di lunga campagna elettorale
Quindi secondo me mettere al riparo il governo significa non solo metterlo nelle condizioni di esercitare
Con uno scatto ulteriore la propria funzione di innovazione di cambiamento segnando anche alcune discontinuità
Ma
Significa contemporaneamente appunto costruire costruire poi dirò come secondo la mia opinione quella rappresentanza della politica quella soggettività della politica quel prestigio politico riformatore
In grado di condurre avanti quello che sarà un quinquennio che può davvero cambiare
Il come si dice la collocazione internazionale la funzione l'identità del nostro Paese
Insomma io vedo l'azione su due binari di Rai tre quelli del Governo che nella la premessa quello della soggettività
A dei partiti di un partito di un nuovo partito e quella di un movimento delle conoscenze di un movimento democratico che appunto congiunta e che congiuntamente determinino
Una rinascita morale e civile economica del paese
Io credo che i primi atti del governo si siano mossi in questo senso e non ho tempo per richiamare le questioni secondo me più significative quelle sulla politiche internazionali età internazionale è quella del del primo decreto e anche delle linee del documento di programmazione economica tuttavia noi saremo giudicati soprattutto in questo autunno ed è in questo autunno che dovremmo dare la parola prova concreta
E condivisa e condivisa che il risanamento economico non solo per noi sta insieme a equità come è stato detto dimostrato e come sta il chiamo di perseguire ma stai insieme a un'idea di crescita
Che appunto in una logica di governo basata sull'innovazione sulla discontinuità
Non può essere che un idea di crescita che si misura con la capacità di questa crescita di allargare diritti sociali diritti civili libertà delle persone
D'altronde bordate su questo si stanno muovendo i governi europei e non solo quelli di centro sinistra
Che rispetto agli scenari futuri ma presenti e futuri di un futuro immediato stanno facendo i conti con la necessità
Perché la quali la qualità della competizione del proprio Paese si giochi essenzialmente
Sulla capacità di inserire nuove soggettività sociali umane cioè i nuovi porzioni di società in un processo di innovazione
è non è un moltissimi Paesi europei si stanno dando nuove misure legislative anche da questo punto di vista legati a un'idea di uguaglianza da ricollocare uniti e l'uguaglianza note imporli diffondermi che non a caso
Prende come riferimento la possibilità di allargare la platea degli inclusi in particolare alle donne ai giovani e a queste e allargando questa platea degli inclusi
Per cui sin da
Con la finalità e allargare questa platea degli inclusi con la finalità di promuovere di promuovere appunto parti di società ha una funzione dirigente cioè di costruire un new deal
Una nuova stagione che non può che essere età può essere tale solo se appunto come avviene avvenuto nel corso della storia
C'è una promozione non soltanto di idee e di valori ma di parti di società che questa promozione incarnano anche fisicamente quindi il punto
Che abbiamo iniziato credo su cui abbiamo iniziato arare ma che dovrà vedere avere uno scatto da parte del governo della politica quello che l'autunno
Simboleggia ancora di più una volontà appunto innovativa nel senso più alto del termine e c'è la capacità insieme al risanamento all'equità
Di allargare dislocare la società e quindi di
Riconoscere fino in fondo il valore della persona della responsabilità della persona come risorsa essenziale su cui investire per una nuova stagione del Paese
Allora il secondo punto se questa è la prova se l'interpretazione nostra di una nuova stagione
è quella di emancipare il liberale energie che ancora finora non sono state liberate emancipate che ma non con una soggettività secondo me da qui ne discende la necessità di una nuova rappresentanza della politica
E quindi di un nuovo partito
Io almeno la vivo così sì c'è una storia lunga viene da diciassette anni viene da dieci anni viene dall'Ulivo ma c'è qualcosa di questo presente che è legato al fatto che anche le famiglie conosciute le nostre le storie migliori le tradizioni migliori non sono più in grado di bastare a loro stesse se non si misurano con le aspirazioni i sentimenti di questo presente diciassette anni fa dieci anni fa sarebbe stato un atto di rottura di discontinuità innovativo dire uniamo i riformismi conosciuti
Oggi non è più sufficiente non è più così si tratta di inserire impatti insieme accanto
Il a questi e riformismi conosciuti leader un'idea di progresso ecco questo è la questione di fondo un'idea di progresso innanzitutto per il mondo e un'idea di progresso per il nostro Paese
Allora ecco perché io ritengo che è ovvio ma questo l'abbiamo detto anche in altre riunioni che se questo è il Progetto
Cioè è quello di dare all'Italia un nuovo partito più rappresentativo in questo senso più popolare perché la quantità in politica e anche qualità
è possibilità di pluralismo è possibilità di unire differenze di vivere della ricchezza delle differenze
è possibilità di unire il Paese sequestro il senso di una nuova rappresentanza evidente che non è sufficiente l'incontro Margherita DS non è sufficiente anche se ed è un punto di partenza l'Ulivo che noi abbiamo finora conosciuto ma non è sufficiente a Roma quale elemento arricchente secondo me delle che ed è alimento arricchente e quello che dobbiamo mettere a disposizione
Non lui in particolare proporle democratiche e democratici di sinistra
Che per la loro storia
Hanno costruito una cultura politica più ricca c'è un'idea di modernità e di progresso allora misuriamoci per davvero
Laicità tutti dicono siamo laici ma il punto adesso non è definirsi laici lo definisce la nostra Costituzione lo definiscono principi europei il punto è noi pensiamo che la nuova forza il nuovo partito riformatore democratico che si identifichi anche con la stava della sinistra
Interpreti la sua funzione attorno all'idea guida di un'etica della responsabilità e cioè il fatto che il primato della politica stia in un'autonomia capace in nome di una visione di fare mettere a a confronto tutte le etiche e in nome dell'etica della responsabilità di compiere una scelta e in questo senso la laicità rimane una grande scuola di metodo o interpreta la laicità puramente come la somma determinata dalle condizioni date dalla fotografia data
è no noi dobbiamo interpretare ad esempio la parola laicità modernamente discutendo serenamente
Se la incita oggi la si interpreta in una funzione di guida di governo in una missione politica mettendo al primo posto l'etica della responsabilità
Libertà ma si può interpretare modernamente la libertà senza davvero fare i conti seri
Con la pressione che viene dal mondo innanzitutto quando si discute dell'allargamento dei diritti umani della democrazia
Dalle donne
Nel mondo e con la pressione vera che viene in Italia
Dalle donne che reclamano di poter scegliere liberamente la maternità e quindi di avere innanzitutto un lavoro e un piano straordinario sul lavoro nel nostro Paese
Finisco scusatemi ma di questi temi non se ne è parlato abbastanza progresso appunto come si interpreta il progresso oggi si può interpretare veramente il progresso senza misurarsi con saggezza come lo sguardo cosmopolita
Sul rapporto che esiste fra economia crescita competizione senso del limite si ma anche fiducia fiducia nella scienza nella medicina in quello che ci mette a disposizione oggi la scienza e la medicina
Ecco per chiudere io credo quindi che la mia opinione personale per quello che conta nuovo partito sei per dare una rappresentanza solida perché hanno un punto di riferimento morale ma nuovo partito nasce
Dal se come uniti in un tunnel botte spazio-temporale reale come ovvio il percorso io condivido il percorso che ci è stato proposto
Ma non è partito nasce appunto se dura questi grandi valori e parole chiave vengono rivisitati in questo presente e modernamente altrimenti difficilmente
Ci sarà quella rimotivazione quella passione che sono essenziali per
Traguardare nel prossimo cinquantennio cinquantennio di questo si tratta una funzione storica della politica italiana a sinistra e per i progressisti
Coperto segue Montino
Sembrerebbe stare nei tempi
Altrimenti non
Ci saranno Gianni quindici persone che non potranno parlare altrimenti diventano dei
Sto sto finendo
Ieri ieri mattina è stato
Appena ricordato i modi amanti su Repubblica
Spiegava come la preoccupazione fondamentale anche degli elettori dell'Ulivo sia oggi la sorte del governo e lo si può capire perché in fondo noi abbiamo acceso molte speranze in un Paese fiaccato da cinque anni di governo della teste
Questo significa che un'azione di governo efficace e oggi la vera condizione per dare vita a un nuovo soggetto riformista
E viceversa un Governo opaco nel suo profilo produrrebbe un arresto fosse definitivo del processo unitario per il quale molto ci siamo spesi
Del resto lo stesso voto di aprile e la nostra vittoria di stretta misura
Si possono leggere come una conferma di quell'investimento basta guardare la mappa del nostro insediamento cioè quello che noi siamo oggi e noi oggi siamo una forza che in aree significative del nord e del Mezzogiorno e tra il dieci e il quindici per cento dei consensi
Nella metà circa del Nord-Est siano a ridosso del dieci
Come del resto a Palermo Messina Catania mentre in quasi tutte le città principali del Paese tolte le regioni del centro non superiamo il venti per cento
Io lo dico perché comunque la si pensi
Viviamo oggi un problema acuto di rappresentanza della sinistra riformista almeno per come essa è venuta definendo si dal mille novecento e ottantanove in avanti ha una difficoltà di questa natura si può rispondere in due modi
Con una sinistra che si rinnova nel solco della tradizione e non mi riferisco solo al nome ma proprio alla continuità del suo insediamento il lavoro dipendente e più in generale quelle parti di società che noi abbiamo storicamente rappresentato oppure l'altra risposta che a mio parere la sola percorribile
è prendere atto su questo ha detto delle parole molto illuminate secondo me Alfredo Reichlin questa mattina
E prendere atto che noi da soli noi da soli non ce l'abbiamo fatta e non ce la facciamo
E non ce la facciamo non solo per una questione di percentuali che pure contano ma perché la nostra dimensione in aree decisive del Paese riflette una marginalità culturale prima ancora che politica
E la realtà è che sono avanzati mutamenti nella composizione di quelle società e nelle aspettative di molti
Che noi abbiamo spesso subito ma appunto per questo io credo diviene centrale un punto della nostra discussione finora poco considerato
Io però dirlo così con parole più semplici che trovo nel corso di questi anni degli anni che abbiamo alle spalle anche chi tra noi ha più creduto nell'Ulivo come soggetto politico
Ha molto insistito sulla necessità di una forza del trenta per cento dei voti capace di rappresentare quel timone riformista di cui a lungo si è sentita la mancanza
A mio avviso sono motivazioni giuste ma anche motivazioni molto politiche per certi versi politologi a rimanere sullo sfondo lo hanno detto in molti è stato una discussione sull'identità di questo soggetto che però e tanta parte della sua ambizione
Ed è paradossale che la volontà di discutere di questa dimensione fino ad oggi rimasto un po'sullo sfondo venga percepita ognuna da alcuni come un tirare il fratello
Meglio sarebbe credo declinare i contenuti di questa discussione entrando nel merito anche per capire poi se sul merito alcune preoccupazioni o pregiudizi possono essere superati io per esempio sono d'accordo con chi dice che il cuore di un progetto tanto ambizioso deve essere l'idea del Paese che lo ispira
Ma questo significa confrontarsi con i suoi caratteri di fondo i caratteri di fondo di questo progetto io credo due in particolare non c'è tempo per argomentare di Cito la sua concezione della crescita e il suo profilo internazionale ora sul primo punto mi scuso molto della semplificazione ma in pochi minuti è davvero difficile
Io penso che abbia ragione chi sostiene che la discriminante centrale nelle società avanzate non sia più l'economia ma la capacità di reinventare la cittadinanza e la democrazia
Non mi pare una provocazione intellettuale mi sembra un ragionamento molto serio
Riducendosi lo spazio di intervento sulle risorse pubbliche ed essendo sempre più stretti i vincoli e le compatibilità economici
La nuova sfida è nelle cosiddette riforme civili e democratiche che diventano a loro volta il volano di riforme economiche e sociali è la stessa economia che impone questo rovesciamento dal momento che il fattore umano le capacità e i talenti diventa sempre più la risorsa fondamentale della crescita
La conseguenza è che il nuovo anche anche nell'azione di governo
Consiste nell'estendere i diritti e le libertà degli individui investendo sulla persona
E valorizzando l'enorme varietà di stili di vita aspirazioni individuali e forme dell'inclusione e della convivenza
A me sembra una riflessione degna di qualche attenzione e personalmente ho letto anche con queste lenti forse sbagliamo letto anche con queste lenti l'impatto fortissimo del decreto Bersani
Un provvedimento che non è solo di natura economica ha come liberato un sentimento profondo ha colto una domanda di cittadinanza nella mobilità nella rottura di vincoli corporativi
E ha creato le condizioni perché molte persone al di là degli schieramenti potessero riconoscersi in quella scelta di governativo
Io non credo sia una lettura ideologica anzi penso l'opposto credo davvero che l'innovazione transita oggi sempre di più dall'estensione dei diritti e delle libertà dell'individuo
E penso sia questa anche a sinistra la vera novità rispetto alle grandi culture politiche e alle grandi strutture ideologiche del secolo passato
Poi c'è il problema di dare a tutto questo quello che Pier Luigi Bersani ha chiamato lo strumento necessario
Io dico che mi piacerebbe discutere di tutto ciò perché mi chiedo se non si misuri anche qui su questo piano lo scarto tra etica e politica che noi siamo soliti confinare in un ambito invece molto più circoscritto e specifico
Cioè su come decliniamo il valore della libertà sapendo che questo enorme capitolo il valore della libertà divide le culture tradizionali anche anche nel nostro campo
Perché dietro questa impostazione non ci sono temi di nicchia
Ma c'è una concezione del progresso dell'economia della persona cioè un'idea della modernità e della funzione che nuove politiche pubbliche dovrebbero assumerli
Allora cosa sarà il partito democratico su questi temi e cosa dirà
Per quanto mi riguarda rispondere vuol dire portare lì non solo la parte migliore di una tradizione ma una cultura dell'innovazione e l'innovazione da Saint resta con chi le libertà alle estende
Con chi all'anche i diritti con chi difende il pluralismo della cultura o della ricerca nel campo della scienza della vita della cura
Io spero che il nuovo partito può sapere su tutto questo un punto di vista non subalterno perché sono anche questi credo i temi che decidono oggi della funzione internazionale di un Paese
E l'altro nodo di fondo che solo accennate la collocazione internazionale di questo soggetto noi diciamo mai fuori dall'orbita del socialismo europeo e aggiungiamo di un socialismo che ha già allargato i suoi confini se è vero che nell'Internazionale socialista vi sono quasi sessanta partiti che non si richiamano nel loro nome nella denominazione alla tradizione del socialismo e della purissimo
La Margherita da parte sua dice mai dentro l'orbita del socialismo europeo e i più fermi su questo aggiungono neppure se dovesse allargare i propri confini
Mi pare di capire che il cuore del problema per noi sia uno e cioè di non rinunciare a stare dentro l'unico l'unico blocco di forze oggi in grado di esercitare un ruolo globale
Nel senso che noi vogliamo io almeno penso che sia giusto può lei erano un nuovo soggetto politico in Italia e non solo
Perché sappiamo che un'idea universale dei diritti umani e della democrazia finite solo se un campo di forze si batte per questo altrimenti gli unici a porsi il problema saranno i fondamentalismi anche dell'Occidente a listino
Ecco perché noi investiamo su quest'opportunità e però io voglio dire solo questo non si può dobbiamo dirlo anche così crede nostri amici della Margherita
Non si può al sale così in alto l'asticella e poi passare sotto perché non funziona così il salto in alto non si può dire la mattina a Roma
Che vogliamo ripensare le famiglie politiche mondiali e poi come dice Bruxelles sederci in posti separati perché così non funziona non è credibile la proposta
Infine e chiudo una battuta sul metodo del confronto tra noi è vero che la lunga parabola dell'Ulivo e da undici anni il cuore della mostra ricerche che molti passi sono già stati compiuti anche di recente
Ora però siccome il problema non è frenare o accelerare io penso che noi dobbiamo contribuire al processo che è in atto con una forte autonomia culturale e critica della sinistra riformiste
Portare il nostro partito la sua identità tradizione il suo radicamento dentro un nuovo soggetto e un'ambizione enorme ma appunto per questo noi non possiamo arrivarci per inerzia noi non possiamo tagliare quel traguardo perché spinti da dietro o perché tirati per i capelli o semplicemente perché non possiamo farne a meno io penso che noi dobbiamo arrivarci perché liberamente e democraticamente scegliamo di spingerci fino lì con un asse culturale preciso e una visione del nostro ruolo chiuso davvero
Qualche giorno fa un giovanotto in vena di sincerità alla recente assemblea degli associati per il partito democratico avrebbe detto parlando di noi dobbiamo aiutato a suicidarsi
Io confesso anche per un certo affetto verso questa ditta che non sento l'impulso a consegnare il nostro destino nelle mani di chi pensa che dobbiamo movimento io credo l'opposto penso che la sfida sia produco una sintesi alta delle ragioni nostre e di quelle degli altri e naturalmente conterà in quanti saremmo ad affrontare questa sfida perché costruire una cosa più grande
Perdendo dei pezzi
E prima di tutto una stonatura logica
E soprattutto è un danno per tutti anche per chi pensa di promuovere un partito democratico più grande e come primo atto espelle Fabio Mussi dall'Ulivo
Quindi ben venga una discussione vera tra noi e nel Paese una fase di ascolto di confronto dove sia possibile misurare strategie e soluzioni a partire l'ultima cosa che dico
Da quella chiave federativa che noi stessi abbiamo indicato attese le poi al congresso di un anno fa
E che sinceramente nelle condizioni date non mi pare una diminutio del Progetto poi ci sarà un nuovo congresso con al centro le risposte che insieme ad altri avremmo elaborato e in quella sede ciascuno giudicherà e prenderà le decisioni che riterrà più giuste io personalmente continuo a credere a sperare che questo lungo viaggio e la scommessa che noi stiamo facendo si possono concludere e vince insieme
Moretti no
Coi Lucca
Il dibattito che si sta sviluppando intorno al progetto di un partito
Che riunisce riformismo italiano temeva che posso accorrere al di là delle opinioni a riguardo glielo Dinoi un grave rischio
Innanzitutto quello di impantanarsi
Un rischio mosso dalle paure dalle incertezze dalle poche chiarezze dalle improvvise accelerazioni così come dalle brusche frenata
Questo sì sarebbe molto negativo
è quindi necessario per tutti noi così come per i nostri alleati ricercare in primis la Hingis indispensabile tranquillità e lucidità
Per riflettere a fondo su un tema che decisivo per la vita politica del nostro Paese e anche per il nostro partito
Per fare questo credo che sia necessario innanzitutto chiarire un aspetto non siamo di fronte a un referendum tra un sì è un no alla nascita di un partito democratico
Perché questo significherebbe soltanto mentali nel solco delle divisioni e come in quasi tutti i referendum lussi riuscirebbe neanche ad avere ben chiari i termini della questione
Al contrario e quanto mai indispensabile un dibattito aperto schietto e sincero e nello stesso tempo che affronti atleticamente tutte le implicazioni di questo progetto
Il percorso indicato da Fassino nella sua relazione pienamente convincente e condivisibile dobbiamo essere consapevoli che siamo di fronte a una fase storica unica e su questo è necessario una severa analisi critica per riuscire a continuare a parlare al futuro del nostro Paese
Certo se osserviamo a questi a quanto è successo nella politica italiana degli ultimi dieci anni se guardiamo al senso dell'esperienza dell'Ulivo che ha portato alla vittoria elettorale del novantasei sa scontiamo lo spirito con il quale abbiamo realizzato l'unione elettorale delle forze riformiste con la lista unitaria che è stata premiata ogni volta che si è presentata con il suo simbolo se analizziamo la vittoria elettorale che ci ha portato nuovamente al governo del Paese non possiamo non vedere che i cittadini e i giovani del nostro Paese ci hanno ci stanno indicando una strada quella dell'unità delle forze riformiste
Quei riformisti storicamente divisi per problemi ideologici che negli ultimi anni si sono arricchiti e si sono ritrovati nell'Ulivo
Ecco questo sguardo quindi che credo si possano lavorare alla nasce per una formazione che riunisca in forma stabile strutturata a tutte le forze riformiste e democratiche italiane
è questa la scommessa che abbiamo davanti
Non partiamo da zero cento ma ciò che resta da fare è indubbiamente molto altamente impegnativo e oserei dire con una certa pretesa decisivo per la vita politica del nostro Paese
Non si tratta infatti soltanto di vedere
Indicare una approdo definitivo a quell'esigenza di unità che lettorato italiano a più riprese dimostrato sostenendo tutte quelle iniziative che hanno potuto porter puntato ad aggregare le forze del centrosinistra ma è importante anche per riallineare l'assetto politico e il sentire del Paese
Occorre cioè valorizzare quel bipolarismo che ormai un dato profondamente acquisito l'elettorato italiana
I cittadini sono andati più veloci della politica e il solo dieci anni hanno in interiorizzato in modo definitivo il principio bipolare e maggioritario che ha dato all'Italia per la prima volta nella sua storia una reale alternanza e stabilità di governo
Prima e nonostante l'orribile e truffaldina legge elettorale
Fatta dal centro destra
Sulla base di queste riflessioni alcuni di noi gruppo dirigente di Roma e Lazio ha pensato di poter offrire un contributo al dibattito stilando nocumento strutturato
Presentato pubblicamente pochi giorni fa del quale si è cercato di fissare i punti politici di metodo e di sostanza ad affrontare per la costruzione del Partito Democratico
Seguendo anche la sollecitazione del sicario Fassino abbiamo cioè creduto che potesse essere utile mettere al servizio della discussione alcuni spunti emersi anche grazie alla pressione
Preziosa esperienza che si è realizzata nella capitale te nel Lazio
Perché il cosiddetto modello Roma al di là degli ottimi risultati di governo e in primo luogo un metodo di lavoro una palestra politica dove il centrosinistra vince da tredici anni e dove l'unità di intenti e delle forze riformiste
E andata al di là delle divisioni e delle differenti visioni di partito e di appartenenza
Della nostra analisi Cia
Che ci che ha voluto toccare tutti i principi e
Vinci vari aspetti anche problematici di questo delicato dibattito vorrei in questa sede sottolineare l'importanza di almeno quattro punti per noi decisivi
Innanzitutto crediamo in un fattore tanto semplice quanto niente affatto scontato che un partito democratico non potrà mai nascere da una trattativa di vertice
Tra DS e Marguerite al contrario serve un patto sociale
Un patto culturale istituzionale alto tra la sinistra
Le forze democratiche ceti produttivi lungimiranti e progressisti perché non c'è assolutamente bisogno di una mera invenzione organizzativa ma di un soggetto che dia vita a quello che abbiamo definito una rivoluzione democratica italiana
Un processo che la sinistra ha da tempo avviato mettendosi in gioco e avendo
La forza anche di mettere in discussione la propria storia ma non basta
Un analogo processo e sforzo è ora necessario che venga compiuto anche alle forze produttive del Paese
In parole povere anche quelle che una volta chiamavamo la borghesia deve fare la propria parte quella rivoluzione democratica che non ha mai saputo fare
C'è poi la questione
Di cose cosa sarà questo Partito democratico
Noi pensiamo che debba essere una comunità viva il corpo democratico dei cittadini un partito nel quale si trovino anche forme più estese di partecipazione alla vita politica
Questo può significare in concreto anche un ripensamento coraggioso per la struttura organizzativa dei DS ma mai potrà dare spazio per dirla senza parafrasi e fuori dai denti a qualsiasi concezione correntizia e manovrata ma i signori delle tessere
Importante infatti offrire un chiaro punto di riferimento collettivo democratico dove gli iscritti possono contare
Non solo nelle occasioni congressuali ma anche attraverso altre forme partecipative sia locali che nazionali in terzo luogo c'è la questione delle identità fondamentale per la vita e la riuscita di un partito
La tavola dei valori e il programma del Partito Democratico non posso quindi essere un'operazione di vertice ma deve scaturire essere arricchita
Modificati approvati un confronto di massa solo così tutti potranno sentirsi a casa propria
Proprio perché tutti avranno partecipato alla costruzione di quel progetto politico su questo punto abbia voluto sottolineare un aspetto per noi fondamentale il partito al quale pensiamo deve essere autonomo culturalmente eticamente
Cioè qui vale a dire che il valore della recita è un qualcosa di rinunciarvi le perché rappresenta la libertà dello Stato del governo della politica da condizionamenti pregiudiziali Esterna pensare a una contrapposizione tra e la laicità e fede tra Stato e Chiesa è assolutamente antistorico ancora più ancora più dividersi tra credenti e non crede
La forza dalla politica Dherifa tesse essere la forza di tutti gli tutti coloro che credono nel dialogo nella libertà individuale nella tutela dei diritti civili dei cittadini
E in un parco partito davvero democratico soltanto il valore della nascita può diventare anche metodo dialogo e di incontro vivere sintesi
Politica
In ultimo al CIPE
Ci preme affrontare il tema della convocazione da rappresentanza a livello internazionale
Due pensiamo che un partito democratico per anche per la sua storia e l'elemento di incitare io fin qui dimostrato ma l'Ulivo non può che collocarsi all'interno del Partito socialista europeo
Un partito socialista europeo che già
La casa delle principali forze democratiche progressiste radicali di tutta Europa alcuni nostri alleati sostengono di voler morire socialisti è una posizione comprensibile dal punto di vista politico
Perché il si è è l'unico vero network politico mondiale del riformismo e non è affidandosi ad alleanze in improbabili che si può proseguire per eseguire nella strada di un'Europa sempre più forte e dialogante
Ci troviamo di fronte a una sfida importantissima e che credo sia favorita se la si vuole cogliere da due particolari congiunture
Da un lato lo sfaldamento politico del centrodestra
Perso nel del suo leaderismo ormai logoro e invia di ricomposizione dall'altro la caratterizzazione di centrosinistra di quasi tutta la filiera istituzionale dal governo nazionale
A gran parte delle Regioni delle Province e dei Comuni italiani
è un momento particolare non si possono fare errori favorendo inutili esteri di contrapposizioni
Al contrario bisogna consolidare un chiaro contenitore il Riformista che permette un ulteriore maggiore incisività a una squadra di Governo essa già dimostrando la sua capacità e piena attualità
Bene grazie
Luca poi Spini
La prospettiva
Nel Partito Democratico appare oggi insieme indispensabile tante più vicina
E noi cristiani della sinistra ne siamo contenti
Perché siamo nati con l'obiettivo di concorrere al processo di unificazione del riformismo laico e di sinistra con quello cristiano
E quindi di superare in via definitiva le divisioni tra laici e cattolici che hanno caratterizzato mezzo secolo di storia repubblicana e non abbiamo cambiato idea
I cristiano sociali sono cresciuti nella prospettiva dell'Ulivo
La stessa costruzione dei Democratici di sinistra è stata da noi e non solo da noi concepita in funzione di quell'orizzonte
Un primo passo verso la costruzione della Casa comune dei riformisti nella quale potessero convivere sulla base di valori e programmi condivisi esperienza e sensibilità del riformismo ITC italiano di diversa matrice e provenienza
La decisione di non segnare con l'aggettivo socialista
Il nuovo partito corrispondeva a questa aspirazione
Un nuovo partito della sinistra riformista dunque pensato e costruito per dare forza alla costruzione di un soggetto più grande più aperto più europei ora in queste settimane anche da questo microfono
Alcuni settori del partito anche da parte di alcuni suoi autorevoli esponenti che non condividono questo
Oggetto si è segnalato il proposito di una rottura
L'ipotesi di una lacerazione e forse anche di un abbandono
Io spero fermamente
E lavorerò per questo o per quello naturalmente che è possibile spero che non accada spero che questo non accada anche perché abbiamo bisogno per raggiungere l'obiettivo ambizioso che ci siamo dati
Di tutte le migliori energie di questo partito
Perché gli elettori ci chiedono l'unità perché non possiamo impegnare il nostro tempo a scomporre e ricomporre continuamente le forze della sinistra in una dinamica di autodistruzione senza fine e senza prospettiva in ogni caso in ogni caso per noi vale esattamente il contrario
Per le ragioni che ho detto sarebbe difficilmente motivabile per i cristiano sociali la permanenza in un soggetto politico che non avesse più davanti a sé l'orizzonte del Partito Democratico dell'Ulivo
Che non lavorasse più per l'unità dei riformisti e che sia concesse rappresentare nel futuro della società la prospettiva di se stesso della sola tradizione culturale e politica del socialismo democratico
Se il progetto per il quale abbiamo partecipato alla fondazione poi alla crescita dei DS dovesse subire una battuta d'arresto irrimediabile o peggio dovesse essere accantonato
E evidente che si porrebbe per noi è un problema serio di ricollocazione e di riorientamento
Per continuare a dare conforme diverso e con gli strumenti più adeguati
Il necessario contributo alla costruzione del nuovo soggetto politico
Certo anch'io sono consapevole del fatto che non si debbono forzare i tempi
Sarebbe a mettere a rischio l'impresa ma non si può continuare a traccheggiare
Non si può tenere un partito troppo a lungo nell'incertezza di una prospettiva e nella precarietà di una identità incompiuta del riformismo italiano
Da tre lustri siamo dentro un processo estenuante che cerca senza successo dei ristrutturare il vecchio sistema
Sta qui la prima decisiva ragione che spinge a non tardare ancora
La costituzione del nuovo partito la condizione per dare un assetto più solido e definitivo all'intero bipolarismo italiano
Il fattore tempo non è variabile secondaria
Costruire la casa comune dei riformisti e la condizione per rendere meno problematica la coesione dell'Ulivo e per governare questo Paese riformando non si può sostenere con una efficacia l'azione di un governo che vuole cambiare riformare l'Italia alimentando l'agonismo e la competizione tra i due partiti più grandi della maggioranza
L'unità dell'Ulivo e la sua capacità di esprimere un profilo riformista alto e credibile nella società debbono diventare davvero il nocciolo duro dell'Unione e dell'azione di governo da questo punto di vista condivido pienamente la relazione del segretario
La costruzione del nuovo partito deve avere al centro l'approdo ad un riformismo forte
Forte anzitutto perché guidata dall'ansia di lottare per la pace e la giustizia sociale
Di stare dalla parte della povera gente né contro la discriminazione le disuguaglianze sociali per promuovere livelli dignitosi di vita e opportunità di benessere per tutti per valorizzare e sostenere la famiglia
Il nostro riformismo e fondato dalla consapevolezza che sviluppo sociale e crescita economica solo insieme possono darsi ed alimentarsi reciprocamente
Valori e regole anzitutto cammini di pace di giustizia di legalità
Diritti riconosciuti a tutti anche a chi proviene da altri mondi da altre culture o esprime orientamenti sessuali differenti
Ma diritti concretamente agibili e pratica
Responsabilità ed opportunità da promuovere nei confronti dei cittadini delle donne telefoniche delle formazioni sociali e non ha logica di sussidiarietà altro che moderatismo di sinistra
Ecco
La nuova fase che si apre deve essere qualificata con urgenza dalla costruzione del partito dell'Ulivo discutendo delle sue ragioni e soprattutto del suo contenuto
Dei valori del Progetto di infine ma solo infine della sua classe dirigente il nostro sostegno dunque non può che essere totale ci assumeremo le nostre responsabilità e daremo il nostro contributo nel partito
E nell'Ulivo ci saremo ancora in quanto cristiano sociali
Per rendere evidente riconoscibile carattere plurale del nuovo partito la sua articolazione culturale la sua capacità di parlare ad una parte ampia e profonda della società
La Margherita a posto alla discussione comune
Argomenti importanti che dovranno essere affrontati e discussi con serietà e spirito unitario
Si tratta di temi che talvolta vengono agitati in forma di obiezione verso il partito democratico e ne indico due per ragioni di brevità
La prima è quella vera è un chiaro e univoco riferimento europeo di internazionale che al momento non c'è
E qui occorre distinguere
Bene l'obiettivo di lungo periodo dei passaggi intermedi
L'obiettivo è quello di avere un soggetto europeo comune per tutti coloro che sono di centro sinistra
Ora non c'è dubbio che tutti coloro che sono nel se sono anche di centro sinistra quindi vanno coinvolti per intero in questo processo
In alcuni Paesi a cominciare dall'Inghilterra dai paesi scandinavi anche vero che tutti coloro che sono nel Partito socialista europeo sono anche tutti quelli che sono di centro sinistra in quei Paesi ciò si è potuto verificare perché l'identità socialista si è rivelata dinamica capace di integrale sin dall'inizio o nel percorso tutti i vari spezzoni culturali e politici di centro sinistra
Socialismo da questo punto di vista non è un'identità chiuso non è una religione laica con dogmi e custodi di un'ortodossia ottocentesca
è sinonimo anche di liberaldemocrazia progressista o di cristianesimo progressista in altri paesi invece come in Italia
Non tutto ciò che di centro sinistra intende definirsi socialista
Perché il socialismo a torto o a ragione lì e solo lì indica una parte e non il tutto dal centro sinistra
Ma se condividiamo il nuovo cammino i passaggi intermedi per sensibilizzare i già socialisti a nuove aperture
E non socialisti ad un lavoro comune insieme nel partito socialista le troveremo
Dobbiamo sommare i riferimenti per fare un centrosinistra europeo più ampio e non invece tagliare i ponti
è la seconda ed ultima questione quella della laicità ora il dibattito sulla laicità e più paradossale
Giacché se non fosse possibile fare un partito misto
Tra coloro che credono nelle fedi religiose
E quelli che credono nella razionalità dell'uomo
Dovremmo non solo evitare di fare il partito democratico ma dovremmo anche chiudere i Democratici di sinistra e la Margherita che sia pure in proporzioni quantitative diverse sono partiti per l'appunto misti
Si vuole sferrare i cristiano sociali dei DS non mi pare
Ci vogliono espellere i laici dalla Margherita non mi pare neppure questo
Si parla cui molto spesso di principi non negoziabili
Ma non ci sono in tutte le decisioni politiche più importanti dei principi non negoziabili sostenuti dalle forze diverse della stessa coalizione o che entrano in gioco contemporaneamente per ciascuno di noi
Non è stato un dilemma etico forse decidere sul Kosovo almeno quanto non lo sa da in futuro tradurre il programma sulle unioni di fatto
O pensiamo di ignorare il problema Colle richiamo la coscienza e consentendo a ciascuno dei risolvere i propri problemi con gruppi trasversali che sostituiscono la ricerca comune
Nel medesimo partito un'appartenenza confessionale diversa che ci presenta da ricercare perché ci fa inquadrare
Dopodiché ben vengano i gruppi trasversali se prima durante e dopo si accetta anche la sfida più difficile della ricerca comune
E chiudo
Dobbiamo imparare a gestire con efficacia propositiva al pluralismo etico e quello culturale
E quando si rivela necessario tradurlo in norme e in politiche conseguenti e irrinunciabile evitare che esse pretendano di negarlo
La laicità democratica definisce lo spazio pubblico
Entro il quale tutte le persone credenti non credenti diversamente credenti confrontano liberamente e responsabilmente le loro opinioni affermano le loro identità promuovono i loro stili di vita
Si tratta di diritti e doveri riconosciuti dall'ordinamento in un contesto di forte pluralismo culturale ma anche nel pieno rispetto dei principi della Costituzione
Le chiese si esprimono nel pieno diritto di farlo ma poi la politica a decidere secondo i sacrosanti principi della responsabilità e della laicità democratica
La parola Valdo Spini segue Cesare Salvi
Trenta secondi del mio tempo per ricordare la difficoltà della situazione internazionale
E per esprimere in questo senso sostegno alle cose dette dal segretario Fassino all'azione svolta dal ministro degli esteri D'Alema nell'ambito del Governo mai come oggi è vero che dobbiamo agire per cercare di sostituire
Alla politica delle armi le armi della politica un approccio più complesse in particolare nelle vicende del Medioriente l'approccio attuale come dicono anche importanti organi americani
Non ha portato a frutti positivi oggi siamo una crisi forse più grave di quella successiva all'undici settembre scorso ma non voglio certamente sfuggire a questo dibattito anzi
Noto una cosa francamente ora non per prendere le piccole pizzico al pizzico tate diciamo
Ma noto che in questa situazione internazionale così complessa e difficile
Il vice Presidente del Consiglio si perché non lo so oltre che leader della Margherita è anche vicepresidente del Consiglio l'amico Francesco Rutelli ha trovato il tempo di riprendere il primo ministro spagnolo perché non è andato alla messa del Papa
Ora per carità se ne sentono tante ma come dicevo prima non è solo il leader della Margherita il vicepresidente del Consiglio espresso dal nostro schieramento
Ora finché siamo due partiti diversi voglio dire la cosa novità corre già pensate che se non ci fosse un chiarimento preliminare che non è impossibile ma che ci deve essere pensato se da dicesse a nome nostro credo che creerebbe un qualche turbamento
Anche perché io non ho trovato questa di questa cosa nel Concordato dell'ottantaquattro almeno quello che conosco io non mi sembra che sia un obbligo
Il tema riguarda la persona di Zapatero e riguarda gli spagnoli alcuni deve rendere conto non vedo perché debba diventare un tema di dibattito fra governi
Ma ecco che questa allora è una piccola cartina di tornasole che parlare di socialismo europeo del Partito del socialismo europeo non è evocare un problema del passato
Ma è collocarsi nel presente il Partito del socialismo europeo è garanzia di laicità non lo vogliamo vedere questo fatto ce lo vogliamo nascondere
è garanzia di laicità il Partito socialista europeo è garanzia di identità io ho sentito oggi il discorso di Alfredo Reichlin che diceva attenzione la funzione nazionale nostra adesso non ricordo le parole precise una diciamo ha trovato una difficoltà di espansione
A parte che forse ho avuto più fiducia io magari nel mille e novecentonovantotto in questa funzione nazionale di quanto magari l'avesse qualcuno che evidentemente ne era protagonista
Ma il tema dell'identità della sinistra italiana fa tutt'uno a parte che fa tutt'uno anche il nostro Statuto col socialismo europeo allora il problema qual è
A noi conviene partire per un viaggio in cui a un certo punto si porrà il problema o conviene dirlo con molta lealtà ai nostri partners da subito
Personalmente so che c'è chi la pensa diversamente lo rispetto ma personalmente sono fermamente convinto che convenga per la lealtà politica e per la forza politica dirlo da subito
Perché pensate a un processo che si avviasse poi fra un anno un anno e mezzo scopre che c'è una divaricazione insormontabile su questo tema quello sarebbe veramente un elemento pericoloso anche nei rapporti politici anche nei confronti del governo
Allora io credo che questa impostazione vada sollevata fin da ora
I protagonisti di questo processo unitario devono sapere di una nostra grande disponibilità ma devono anche sapere che ci sono dei limiti che noi non possiamo attraversare io credo che sia più leale sia più giusto dirlo
E credo che sia necessario che lo diciamo anche perché evidentemente questo è un tema di grande rilievo perché voi capite che se l'Italia diventa Deaver dovesse diventare l'unico paese europeo
In cui la forza più grande del centro sinistra
è una forza che non appartiene a questo schieramento o ritiriamo fuori l'abate Vincenzo Gioberti e il primato morale e civile degli italiani e cioè diciamo che noi soli abbiamo ragione e tutti e ventiquattro gli altri Paesi hanno torto
Oppure forse dobbiamo farci un esame di coscienza se non abbiamo dato via Trozzi una in quel caso non avessimo dato via troppo leggermente quello per l'elemento di forza guardate care compagne e cari compagni
E io credo che lo dico dalla mia provenienza ma insomma ormai tant'anni che siamo insieme credo che ci siamo ampiamente mescolati è più forte per i DS presentarsi all'appuntamento unitario fieri della loro identità dei socialisti europei o presentarlo come l'ultimo anello del percorso avviato dal Pci nel mille novecentottantanove
Guardate non è perché io sia un ex socialista e più forte per tutti noi
Perché nel secondo caso devi trovare qualcuno che comunque ti garantisce che è finito il percorso che ti legittima
E quindi in qualche modo è un elemento di super tenuità nel primo caso affronti certe un percorso unitario ma fiero della tua posizione capace di potere esprimere un'identità che un'identità che non è semplicemente italiana morì vendita di valori di principi sul piano internazionale
Certo anch'io sono molto contento della missione di Schulze di Zingaretti in America
Sappiamo tutti che i democratici americani possono spingersi nel rapporto con internazionale fino a certo un certo punto perché almeno attualmente della politica americana sia un partito i democratici ma anche repubblicani dal loro punto di vista facessero parte di un internazionale con discipline in cui loro votano uno come votano gli altri paesi né in America non sarebbe possibile non reggerebbe elettoralmente
Quindi non è che io escludo che in un domani non ci possa essere un'Internazionale democratica che coinvolga anche il Partito democratico per carità ma perché dare oggi via quello che c'è in nome di una cosa che almeno a vista non ci può essere è diciamo un elemento che non diciamo che mi a volte mettiamo nel nostro dibattito ma che in realtà non è presente e quindi ottimo che tutti i i contatti possibili siano intrecciati ma dobbiamo sapere che almeno a vista nostra vista politica non c'è un sostituto
Non vorrei puoi anche fare un altro riferimento guardate che noi contiamo di più nel socialismo europeo anche per cambiarlo se diamo l'impressione di esserci saldamente ancorati
Ricordiamoci tutti l'esperienza della candidatura italiana la presidenza del partito che tutto sommato poi non ce la fece anche perché c'era nei confronti nostri questa legittimo non legittima idea ma loro gestiranno il partito per svilupparlo gestiranno il partito per superarlo
Io credo che noi contiamo di più anche ai fini del se noi ci poniamo con molta chiarezza e diciamo fin da oggi che noi siamo disponibili a tutti i percorsi unitari ma con queste elemento il che era dentro la tesi congressuale dello scorso congresso
La tesi congressuali maggioranza che io ho votato e ce l'ho qui nel computer me lo sono messo ovviamente
La tesi di maggioranza parla di strumento federativo in cui ogni forza politica non cancella la provvede entità mala intreccia con quella delle altre per cercare di potenziarle
è vero quello che ha detto Bassolino che non si può vivere come si si fosse nati oggi abbiamo fatto liste comuni all'europea a mezzo e regioni eccetera
Tutto giusto ma attenzione l'ultimo passo non è soltanto quantità e qualità perché il giorno che non è più la sovranità del tuo partito non è semplicemente un passo è il passo e quindi è giusto che noi si ponga un problema prima di farlo di poterci riflettere ora per la verità insieme a un circa duecento duecentocinquanta dirigenti amministratori di varie parti
D Italia di varie correnti avevamo posto all'attenzione del consiglio nazionale mandandolo naturalmente nostri esponenti un manifesto piuttosto complessa
Sui punti del socialismo europeo della democrazia
Perché è chiaro che noi dobbiamo rivedere la legge elettorale anche per attivare meccanismi democratici nel nuovo partito della democrazia dell'elettorato ulivista del rapporto un un manifesto molto compresso che certamente rimetteremo a un'ulteriore discussione se vi sarà però io credo che oggi noi diamo una porta una prova di forza se almeno due punti
E su questo io mi sono riservato di presentare una proposta insieme ad altri compagni al commi al Consiglio nazionale su almeno su due punti noi lanciamo un messaggio il primo punto è che una forza di centrosinistra di Sinistra democratica in Italia non poche collocarsi nel socialismo europeo
A tempo fa quando ci fu l'elezioni europee io lanciai scusate se dico io ma perché mi sembra che fu approvato allora una frase nessuno può essere costretto a entrare nessuno può essere costretto a uscire
Era una frase diciamo che da processo federativo nessuno che non lo voglia può essere costretto a diventare socialista europeo ma noi non possiamo certo esser costretti a uscire e nemmeno a far finta di dire che siamo disposti a discuterne
Perché c'è un perché perché nel frattempo bisogna lavorare allora o lavoriamo chiamando gli intellettuali e quant'altro spiegando che abbiamo comunque superato questa fase del nostro partito che ci impegniamo dell'altra
O c'è ancora una fase in cui parliamo potevamo intellettuali sindacalisti Società Civile a parlare della nostro partito nell'ambito di un contesto europeo nell'ambito di quello che avviene e nell'ambito anche di una specificità di contributo che facciamo noi
Ecco allora perché io credo che il secondo punto che ne consegue
Sia quello della possibilità di dire se la tesi congressuale non per fare democrazia borghese qui forse sono socialista di origine Sokoli dire però un pochino anche i documenti a volte contano siccome il vecchio congresso parlava di processo federativo
Se si decide di andare verso un nuovo partito credo che i compagni e le compagne vanno richiamate deciderlo
E non soltanto con un referendum finale ma dando delle indicazioni su come portarlo su come portarlo avanti
Guardate io credo che queste due fonti siano profondamente unitari so che al di là delle intenzioni non sono unitari forse in questa sala ma io credo che siano profondamente unitario
Intanto perché fanno e vedere e mettono in movimento un partito che vuole discutere e decidere tutto insieme
Intanto perché fanno vedere che sottolineano che c'è un ancoraggio io ho colto Chiamparino naturalmente non ce l'aveva con me e Chiamparino fallito ma questi socialisti europei
Dell'ultimo momento no riferendosi a vecchi vecchi momenti di dibattito non credo si riferisse a me io credo di avere una biografia su questo abbastanza precisa
Però lo vorrei raccogliere anche da questo punto di vista non è male che oggi il partito abbracci tutto il socialismo europeo è un punto molto positivo
E se uno va anche fra la nostra base delle regioni d'Italia centrale pensa la Toscana l'Emilia all'Umbria altre regioni consimile parla col militante di base
Di provenienza PC trova questo concetto ormai molto radicato molto presente non è una riverniciatura siamo socialisti europei perché perché usa così oggi
Non è affatto una riverniciatura è una sensazione di identità e di radicamento molto precise
Alla quale credono voi come gruppo dirigente dobbiamo assolutamente dare una risposta ed una indicazione ecco allora la ragione per la quale insieme naturalmente alle tante cose che condividiamo nella relazione di di Piero Fassino del dibattito che vi è stata io credo che se noi ci pronunciamo su questi due punti
Sulla aggancio europeo e che su porteremo avanti un metodo democratico e ovviamente metto democratico non è questione di settimane
E è questione di dire se il congresso autorizza a muoversi verso un unico partito in cui ci sciogliamo perché questo è un unico partito o se invece lo ratificherà quando avremo una proposta
Io credo che sia estremamente più unitario e anche ai fini di potere portare domani se l'appuntamento avesse successo tutto il partito sia profondamente più unitario che commetto democratico e trasparente si faccia un congresso per dire se si autorizza a muoversi in questa direzione
Ecco allora semplicemente le cose che volevo dire certo con la consapevolezza che noi abbiamo di fronte delle grandi responsabilità
E cento dollari sponsorizza con cui come è stato detto giustamente che noi dobbiamo in particolare sostenere un governo che figlio d'una vittoria elettorale significativa ma naturalmente ristretta nelle quantità sia numeriche
Che di seggi alla Camera al Senato e questo deve essere senz'altro la nostra responsabilità
Ma ecco allora perché io dico un processo che ha delle fondamenta solide un processo che ha chiarito i Problemi non è lacerante ma è unificante non divide ma unisce un processo che parte alle garibaldina lasciando poi al dopo quelli che sono i nodi reali e concreti credo che possa effettivamente rischiare di mettere in difficoltà la nostra iniziativa ma di mette in difficoltà anche i nostri rapporti ma io credo che comunque il dibattito di oggi il dibattito di questo Consiglio nazionale al di là ovviamente delle varie delle nostre diverse posizione che abbiamo preso io penso che comunque sia un dibattito di estrema importanza e di estremo interesse
Sì lo voglio dire Alfredo in particolare si noi siamo un partito abbiamo delle cose che ci dividono ma abbiamo dei profondi elementi che ci uniscono ed è con questi elementi che dobbiamo affrontare la fase politica che ci attende
La parola a Cesare Salvi se segue D'Alema
Care compagne e compagni Rutelli ieri nell'assemblea della Margherita oltre ai consulenti attacchi a Zapatero che ricordava il compagno Spini vede Zapatero per alcuni dirigenti della Margherita sembra diventata una parolaccia
Ha detto anche una cosa alla quale credo dobbiamo dare retta fino in fondo
Ha detto il nuovo partito che si progetta non entrerà mai nella famiglia europea del Partito del socialismo europeo che anzi va superata
Ed è questa una tesi di fondo legittima naturalmente da Barthes presta più volte dal gruppo dirigente della Margherita ora la questione va presa molto sul serio
Non si può affrontare con degli éscamotage se il socialismo europeo dovrà essere superato o no lo decideranno innanzitutto gli elettori dei Paesi europei
Perché nel momento in cui la socialdemocrazia dalla Svezia alla Germania alla Spagna a tanti altri Paesi ottiene risultati che ottiene forse dobbiamo essere noi a interrogarsi sul perché in Italia il progetto socialista e socialdemocratico ha incontrato difficoltà
E non invece come vorrebbe Rutelli porre un tema del superamento del socialismo europeo che al di fuori delle frontiere nazionali nessuno affronta e tema di Za in alcun modo
E certamente la risposta può essere nel partito democratico che la Margherita fondato in Europa a quel partito aderisce solo un partitino francese che ha una collocazione un peso politico abbastanza vicino a quello dell'UDEUR di Mastella
Ettore europarlamentari provenienti da Lituania reciproche Paesi Baschi cioè non esiste
Lo stesso incontro che cessato meritoriamente con compagno Zingarelli compaiono assunse eccetera con la pensatoio la del partito democratico conferma l'interesse del partito democratico a discutere con chi con il Partito del socialismo europeo
Questo è il tema che c'è oggi ed è un tema molto serio per una grande forza politica e molto seriamente viene preso fuori fuori dai nostri confini
Perché ci si tiene tanto ci si tiene tanto innanzitutto de che
Siccome i temi da affrontare che una forzata riformista no di governo deve affrontare hanno certamente una dimensione europea
E internazionale e decisivo essere laddove si svolge il dibattito e il confronto nella sinistra riformista e di governo in Europa e nel mondo
Ed è decisivo perché c'è una storia e ci sono delle prospettive ci sono dei problemi che la discussione nel socialismo e nella sinistra europea internazionale affronta a partire dalla un punto di vista critico della società esiste
Come ha detto di recente in una bellissima relazione Massimo Salvadori porre il tema della presenza del socialismo europeo e nella sinistra internazionale e a vedere gli strumenti critici rispetto all'ideologia predominante l'ideologia di mercato l'ideologia del PIL
Sapendo naturalmente che sul terreno del governo poi bisogna misurarsi con la complessità dei problemi con le alleanze coi confronti sociali ma misurarsi
Da un proprio punto di vista da un giudizio critico sulla società in cui si opera dalla scelta di rappresentare una parte per farla diventare interesse generale naturalmente ma a partire dai ceti popolari dal mondo del lavoro dal disagio che purtroppo anche in questo nostro Paese così diffuso
Seconda questione io sono l'ha detto Mussi sono del tutto d'accordo attenzione a non fare iniziative che naturalmente essendo promossi a fini diametralmente opposti possano danneggiare il governo sulla stabilità
Badate che nell'altra il progetto di governo il governo è caduto a sinistra
Per divisioni politiche a sinistra e per il risultato elettorale negativo su quel versante del due mila e uno
E i quei cinque anni quei tre milioni di voti persi in fumo persi perché non si diede a mio avviso in giudizio che sostengo da moltissimo tempo e non si chiede una che non si seppe tenere un collegamento con la sinistra politica e sociali una sinistra che di fronte all'idea che e la la e ci sia appunto un timone una parte soltanto della coalizione incerto la più significativa ma col trentun per cento sul totale del cinquanta per cento
E intende decidere tutto dare il segno di tutto
Sì balcanizzato ulteriormente si rincorre nelle posizioni critiche ed essere un rischio che noi dobbiamo assolutamente contrastare quello che serve oggi l'unità e che serve oggi per sostenere il governo Prodi è l'unità di tutta la maggioranza
Non è la maggiore unità di un pezzo di essa che diciamo di inevitabilmente del resto che ce lo siamo lo stiamo constatando rischia innestare processi di segno disegno opposto
Poi c'è la questione
Vede sono molto sintetico
Terza questione curare democrazia di partito anche questo è un accordo con Mussi compagni fra loro non è in discussione come perché in discussione il se
Ci fare un nuovo partito che abbia tutte queste caratteristiche di cui si è detto Progetto che doveva Calidario firma sono sono critico capisco non sentirete mai da me parole come dire e però c'è una parte che non è d'accordo
Vogliamo far decidere agli scritti oppure no
I sondaggi valgono quel che valgono e sicuramente si impegna nel si dà tantissimo peso io gliela pubblicato con grande rilievo un quotidiano certamente non ostile al progetto del partito democratico con le Repubblica
E un grande sondaggio da cui risulta che il sostegno a questo progetto è calato di dodici punti in un anno
Che un terzo dell'elettorato è al contrario un terzo è favorevole solo una federazione un terzo è favorevole a fare questo Partito democratico ma hanno diritto i nostri iscritti a diverse dobbiamo impegnarci oppure no
In questo progetto
Tanto più in un momento in cui il tema fondamentale con la partecipazione del rapporto fra cittadini e politica e quindi far calare dall'alto operazioni senza consenso senza costruzione del consenso e certamente un segnale negativo anche in questo campo anche in questa direzione
Perciò io che condivido la richiesta che è stata avanzata in altre sedi la ripropongo qui si faccia al più presto il congresso del nostro partito si trovino formule Formenti
Perché gli iscritti decidano ripetono il come e il perché ma se il giusto che la nostra forza politica sia di in questo in questo progetto di costruzione di un nuovo partito che secondo me non serve all'Italia
Quello che serve all'Italia secondo me invece poi dire una del mozione galleggia presenta congresso non è stata colta eccetera ma io resto dell'idea che quello che serve all'Italia una maggiore unità a sinistra
è un soggetto politico della sinistra che partendo dalle forze del socialismo e della socialdemocrazia in Italia tenda a superare le divisioni che invece rischiano di aumentare rischiano di moltiplicarsi allora
Il PGT tutto questo dice non è che facciamo chi decidere gli scritti i titolari della sovranità del nostro partito
E per questo io insisto credo che sia giusto la cosa più giusta da fare a questo punto sia quella di procedere all'indizione del del nostro congresso fissare i termini fissare le procedure che sono previste a tal fine e segue e sono se non si decide questo si riconoscerà quanto meno gli hanno pari dignità
E pari legittimità democratica nelle prossime settimane nei prossimi mesi le posizioni di coloro che operano per costruire il partito democratico le posizioni di coloro che operano invece per costruire un nuovo soggetto politico dalla sinistra
Daniela
Poi torniamo al secondo punto all'ordine del giorno in una serie di adempimenti in serata ci sono protezioni importanti alla Camera dei deputati la proposta è di chiudere il dibattito su questo punto alle ore diciassette
Parte si fissa stanza comunque
Care compagne cari compagni crea vorrei
Tornare su un punto una parte della relazione di Fassino che è stato oggetto di discussione macchine
A me sembra drammaticamente urgente e cioè la necessità di una forte iniziativa politica del nostro Paese dell'Europa della comunità internazionale
Per fermare la spirale di guerra nel Medioriente
E cercare di offrire una nuova opportunità al dialogo e alla pace
Abbiamo tutti noi avvertito
Compreso chi ha una più diretta responsabilità
Il senso di drammatica impotenza di fronte allo sviluppo degli avvenimenti
E sentiamo il bisogno anche sulla base delle conclusioni faticose
Ma non irrilevanti del vertice del G otto
Di rilanciare una forte iniziative
In questo momento il compito immediato primario è quello di fermare la spirale della guerra
Di ottenere un cessate il fuoco
Che significa certamente l'arrestarsi dell'offensiva militare israeliana
Ma insieme il garanzia per Israele che non si ripeteranno attacchi terroristici contro il territorio dello stato ebraico
Acquista una grande importanza
L'idea lanciata nel G otto
E sottolineata con molta forza dal presidente Prodi per Romano Prodi
Di una iniziativa delle Nazioni Unite
Che vada oltre la missione inviata nella regione dal segretario generale Kofi Annan è che noi sosteniamo
E chiede limi la creazione di una vera e propria forza di interposizione
Che si collochi nel sud del Libano
Alla quale Prodi
Ha assicurato un contributo impegnativo del nostro Paese
Credo che si tratta di un'iniziativa importante
E concreto
Presidente del Consiglio ha annunciato di averlo fatto come effettivamente avvenuto dopo avere consultato il ministro della Difesa del ministro degli Esteri
Vorrei non solo confermare ma sottolineare il nostro pieno consenso il mio pieno consenso ad un impegno dell'Italia
Che in questo momento insieme alla Gran Bretagna uno dei due Paesi
Che hanno offerto una piena disponibilità a concorrere ad una missione internazionale di pace
Nel quadro di un cessate il fuoco
Che offra anche garanzie alla sicurezza di Israele
Il mio personale auspicio che una missione delle Nazioni Unite possa essere estesa anche a Gaza
Perché nello stesso modo
Un cuscinetto di sicurezza in grado di garantire al tempo stesso Israele le popolazioni arabo palestinesi
Possa vedere possa nascere per impegno della comunità internazionale
Dando il segno concreto
D'una presenza del mondo e delle istituzioni internazionali per fermare la spirale della querela
Mai come in questo momento io credo si debba ribadire
Che ci sentiamo egualmente vicini
Alle ragioni del popolo palestinese del popolo israeliano
Io aggiungo del popolo libanese così duramente colpito dalla spirale della guerra
Per responsabilità
Dei terroristi
E insieme per una reazione sproporzionata come ha affermato giustamente l'Europa il G otto
Considero
Esagitata inaccettabile la polemica della destra che talora trova qualche
Solerte muro nel centrosinistra
Contro una posizione che non solo risponde sentimenti più profondi del popolo italiano
Che si sente egualmente vicino
Anche dal punto di vista emotivo
Alla tragedia dei palestinesi e degli israeliani
Ma è anche politicamente sbagliata
Sentirsi egualmente vicini a questi popoli non significa all'egida indifferente
Non siamo certamente equidistanti fra il terrorismo il governo democratico di sera
Ma abbiamo il senso delle ragioni storiche di un conflitto del modo in cui si è sviluppato
Nel modo in cui nel corso di un lungo periodo storico si sono accumulati gli errori da una parte che dall'alto
E se noi riteniamo di dovere dire al governo essere che una politica per la sicurezza di Israele
Fondata
Prevalentemente sull'uso della forza
Che la politica degli omicidi mirati
Che una politica che non si cura delle tante vittime civili o che colpisce infrastrutture civili come centrali elettriche ponti strade
Tutto questo non è soltanto inaccettabile da un punto di vista umanitario ma non concorre ad una vera sicurezza di Israele
E nel nome del destino di Israele che sentiamo di dovere mantenere questa critica
E di dovere rifiutare la logica di una sorta di scelte di campo che si dovrebbe Koch con Israele perché avamposto dell'Occidente
In una sorta oramai di accettato scontro di civiltà
Tra l'Occidente e il mondo islamico noi rifiutiamo questa logica
No oggi che ha devastante per il destino dello Stato di Israele
Devastante
Noi ricerchiamo questa logica e sentiamo il bisogno di una nuova politica
Che senza
Assolutamente
Senza alcun cedimento e senza alcun ammiccamento al fondamentalismo e il terrorismo
Nessuno più di noi anche per quella famosa laicità di cui si è molto discusso proposto gli altri temi meno drammatici nessuno più di noi si sente lontano dal fondamentalismo religioso islamico che è la negazione dei grandi valori moderni di libertà nei quali si riconosce la forza di cui siamo mentre
Non c'è nessuna indulgenza verso il terrorismo e verso il fondamentalismo c'è però il bisogno di rispondere a questa sfida in modo nuovo
Ciò cui assistiamo è a mio giudizio il fallimento
Di una politica che sotto l'egida della destra americana ha coltivato l'illusione ideologica
Che la guerra per la democrazia avrebbe determinato non si sa quale mirabolante Effetto Domino
Producendo per ogni dove democrazia pace stabilita
E invece nell'Iraq che vive
Una tormentata e drammatica vicenda siamo sull'orlo della guerra civile
In Afghanistan siamo lontani da una pacificazione
Crescono le tensioni con l'Iran in Medioriente siamo tornati alla guerra si tratta di un disastroso fallimento
Questa è la verità
E rispetto a questo occorre una nuova politica
Di cui l'Italia all'Europa vogliono essere protagonisti senza nessuna indulgenza verso il terrorismo il fondamentalismo
Ma capaci di rilanciare quel dialogo verso la maggioranza del mondo islamico del mondo arabo governi società civili forze culturali
In grado di costruire davvero una grande coalizione contro il terrorismo
Che per essere vincente deve comprendere tanta parte del mondo islamico
Capace ricollocare in questo quadro le ragioni di Israele e della sua sicurezza
E cioè in un quadro in cui la politica la cooperazione il dialogo religioso culturale
E non soltanto il ricorso all'uso della forza divengono il volano anche di un nuovo modo dell'Occidente di porsi verso quella parte del mondo
Naturalmente in questo quadro non si può escludere l'uso della forza
E vorrei anzi aggiungere che soltanto una Italia in grado di prendersi le sue responsabilità può avvenire un pesce
Nel momento in cui noi vogliamo che l'Europa conti di più dello scenario internazionale
E vogliamo un ordine mondiale imperniato sulle Nazioni Unite
L'idea che l'Italia si sottragga alla missione che sotto l'egida dell'ONU e insieme agli altri Paesi europei e svolgiamo in Afghanistan sarebbe una forma di unilateralismo pacifista suicida
Il ritrarsi dallo scenario internazionale e vorrei dire accedere Salvi che anche lui ha partecipato a una manifestazione contro Zapatero accanto a certi pacifisti di casa nostra che non sanno che Zapatero ha aumentato i soldati spagnoli in Afghanistan
Qui ci sono molti immobili di fare manifestazioni contro Zapatero dice
Avresti protestato però non l'hanno pronunciata per disinformazione forse
Non non perché la manifestazione non fosse ostile diciamo ecco lo dico perché è questo il senso di un Paese che si prende le sue responsabilità
Che affronta le difficoltà insieme agli altri e non attraverso disimpegno unilaterale
E che si sforza in questo modo di fare avanzare elementi di una politica nuova che mi fa piacere che la direzione di Rifondazione comunista abbia confermato il voto favorevole al decreto sulle missioni
Domani sarà una giornata importante in Parlamento
E ripeto noi se vogliamo avere voce come credo dobbiamo avere voce
In un mutamento dello scenario delle politiche internazionali avremo voce se ci prendiamo le nostre responsabilità come ci ha ricordato Coffey Anna diciamo non Richard Perle qualche giorno fa visitando il nostro Paese
Lo dico perché c'è da dare una battaglia anche sul fronte di una sinistra radicale
Il cui radicalismo estremo rischia di allontanarci anche questo dal solco di un riformismo europeo al quale vogliamo rimanere saldamente legati
Io credo dire una parola conclude tema del dibattito io credo che rispetto a molte osservazioni critiche la relazione di Fassino contenesse già le risposte
Fassino ha presentato una relazione è importante e positiva convincente
Nella quale era anche chiaro diciamo il no a frettolose operazioni burocratiche UA intimazioni di scioglimento del nostro partito e di liquidazione del nostro patrimonio ideale culturale
Ammesso questo grande processo politico io credo sulle basi solide di una grande forza che ci vuole stare con la sua identità con il suo profilo
Si sarebbe detto con parole antiche che la costruzione del partito dell'Ulivo del Partito Democratico è una grande e puramente non brevissima battaglia di egemonia
Il problema davvero il come e il senso di questo processo politico
E
Io vorrei anche come dire
Dire alcuni compagni che la raffigurazione di un gruppo dirigente dei DS che si appresta ad abbandonare il socialismo europeo magari perché qualcun altro in Italia se ne faccia alfiere diciamo con la raffigurazione secondo me
Fanciullesca ecco
No fanciullesca anche perché vorrei informare che il socialismo europeo quello vero non quello immaginato guarda con assai maggiore interesse
Alle prospettive del di un processo politico che è il processo attraverso il quale nascerà la più grande forza di governo del paese
Che non ha l'idea che in Italia possa nascere da una costola del nostro partito un partitino che si richiama socialismo europeo
Forse siamo idea alquanto
Alquanto sbagliata di che cosa sia il socialismo europeo che è un'associazione che innanzitutto pesa i partiti
Prima ancora di vederne il DNA senso che valuta le grandi forze in cammino io sono convinto che concepito nel modo in cui Fassino lo ha proposto quel dibattito al quale ci avviamo
Non solo non ci risolverà
Ma vedrà
Come interlocutori interessati anche molte delle personalità della sinistra e del socialismo europeo
Molti dei quali ha offerto no anche la necessità di allargare i confini del riformismo europeo oltre confini biologici in parte superati dagli anni e la necessità di tornare a crescere in Europa
Costruendo una forza dei progressisti europee che vada oltre il petto confini ideologici che appaiono superati per certi aspetti lo internazionale più avanti del Partito socialista europeo
Perché non foss'altro per entrare grandi continenti dove socialismo non ha mai messo piede
Ha fatto una politica di espansione assai meno condizionata da un vincolo ideologico ristretti
Socialismo internazionale non è un identikit
è un campo di Fort oramai da molti anni mi permetto di dire e in questo grande campo di forze
L'Italia può pesare di più
Se vi sarà un grande partito di governo
Che possa collegarsi a questo campo di forze un tema cioè chi non lo vuole
C'è chi lo vuole si apre un processo politico un confronto che più mobilità alla società Italiana le forze intellettuali
E più a mio giudizio può concludersi positivamente
Preferisco discutere in campo aperto della collocazione internazionale della grande forza del centrosinistra italiano anche con quegli interlocutori della società civile che ce l'hanno ripartire piuttosto che partire dal ragionamento che ho ascoltato con attenzione che mi è sembrato a sfitti
Che siccome indipendentemente da quello che voi pensate
Questo processo e condannato oggettivamente ad una deriva moderata
Parole antiche
Inquietanti anche nel passato allora è bene dire subito no
Questo mi pare francamente un modo un po'asfittico di misurarsi con grandi processi che sono nelle se
Come dire che non abbiamo fatto nulla però presentato una lista insieme
Che ha dopo le rovine della Prima Repubblica ha conquistato più del trenta per cento dei voti a qualcuno sembra poco comunque con una lista con una scheda con quaranta simboli dopo quello che è successo in Italia non è una piccola cosa
Stiamo governando l'Italia grazie all'Ulivo perché se non avessimo fatto quella lista che qualcuno ha ritenuto essere una concessione alla follia unitaria di qualcun altro non avremmo vinto le elezioni
E abbiamo dato vita a gruppi unitari in Parlamento che rappresento non la più grande forza parlamentare del Paese da molti anni a questa parte altro che l'ipotesi federativa non ha fatto non si sarà rifornito l'organismo ma accidenti sono successe delle cose enormi
E siamo alle prese con il problema che ne facciamo di questo processo politico che forma politica prende
Questo è il tema quale non si può sfuggire responsabilmente anche perché non si può rimanere per una vita in mezzo al guado possiamo decidere che torniamo indietro
Possiamo decidere che ci accontentiamo di dare a tutto questo la forma di un patto tra partiti
Ma per forza siamo chiamati ad un confronto e nessuno vuole sottrarsi a questo confronto semplicemente Fassino lo ha delineato in modo serio
Come un confronto aperto
Di cui restiamo sovrani fino alle decisioni congressuali ma che ci consenta di andare ad un confronto sui valori sulle grandi scelte politiche
Anziché ad una conta sul fatto se questo processo sia condannato oggettivamente o meno ad un esito moderato discussione che troverei tristissima
E a mio giudizio scarsamente immobili tanti i partecipanti
Il processo che c'è stato indicato e un grande processo democratico e credo che ciascuno di noi è chiamato a parteciparvi con un contributo di idee di proposte di valori
Anziché a mio giudizio pretendere di mettere in anticipo le mutande al mondo operazione che si è sempre conclusa con disastrosi insuccessi
Abbiamo tempo ancora per due interventi riusciamo a Fanny quindi Gavino Angius poi Marco Filippeschi con queste riuscì via farfalla e ventiquattro compagni antiedemigena anche se ne vedo di stemperare allontanando veramente infine lei
No sarò molto breve perché mi rendo conto che sta terminando la discussione o forse già terminata
Persona molto rapidamente
Io penso che in realtà hanno io oggi
Il Congresso lo abbiamo aperto
Dibattito che abbiamo fatto è quello che stiamo facendo e un dibattito di carattere congressuale
Discutiamo non solo del carattere ma come evidente dell'esistenza stessa del partito
Primo questa mia opinione del tutto personale considerando il sperando di considerare il dibattito davvero aperto
Però non so se questi argomenti che porterò
Pochissimi minuti possono essere più o meno stucchevoli ok
Come mia opinione il se fare il partito democratico è una quest'
Aperta
Ed è correlata al perché come
E anche sui valori di riferimento
E per questo che per me
Non è scontato
Dico la nascita questo forse l'UE del futuro Partito Democratico ma certamente l'adesione
Io discuto il sei perché prima voglio discutere o vorrei discutere non come
Non c'è niente di perentorio
Vorrei discutere bene il perché il come
E questo perché considero per il nostro Paese il fatto
Che abbia un posto in discussione questa esistenza di una forza del riformismo socialista democratico d'ispirazione europea perché di questo stiamo parlando considero questo un fatto enorme
Perché in altre parole la decisione che in Italia possano esserci non esistere più può darsi che questo sia un fatto anche positivo non lo so
Una forza politica autonoma di ispirazione socialista riformista per me non è scontato
Io non condivido quella sorta di ineluttabile continuismo i filosofi direbbero quella sorta di determinismo storico cistico
In relazione alle scelte che abbiamo compiuto in questi anni
Cioè io per lo meno io non l'avevo capita così
Ora io penso che l'espressione di dubbio di dissensi o di riserve critiche possa aiutare questa discussione sei davvero aperta
Io guardate può darsi naturalmente che sbagli perché ho inteso bene il senso della relazione di Fassino adesso dell'intervento di D'Alema quindi no
Son sardo ma insomma forse anche tardo però qualcosa capisco
Io francamente non penso che al primo punto dell'agenda politica anche nostra non solo del nostro Paese
Nostra della Margherita ci dovesse essere la nascita del nuovo partito
Perché io penso che
Certo c'è da portare a compimento un progetto politico questo questo lo avverte
è anche giusto dire che non possiamo stare in mezzo al guado io potrei andare anche di più guardate
Se una forza politica quale quella che noi rappresentiamo nell'arco di quindici anni vada poco più del sedici per cento dei voti a poco più del diciassette per cento dei voti secondo me si pone un problema di una riflessione non dico storico-politica ma insomma del senso del suo radicamento della sua missione è un tema Berto
Dobbiamo discuterne
Così come penso che per gli amici della Margherita il fatto dopo tanti sforzi dopo tanti anni di impegno ad avere un partito attorno al dieci per cento si pone anche per quel partito la la il senso di una missione nella società italiana nel nell'Europa di oggi nel mondo di oggi quindi non l'idea di lavorare a qualcosa di nuovo non mi trova io non dico di no
Mi interessa discutere come non so se sia appunto una necessità che sta sempre un po'di castigo di obbligo di
Si tratta di compiere una scelta e guardate anche quelle esperienze
Vorrei dire a Massimo certo sono state fatte esperienze molto importanti l'Ulivo le liste eccetera
Ma io avverto il senso di di un tempo ancora
Di lavoro per costruire un partito partito sì sto ritorna la parola partito quella parolaccia che questi anni pochi pronunciata
Penso perché c'è una
Un problema io io credo che allora guardate io la dico così poi finisco non è che la devo fare molto lunga perché più o meno comprendente le compagnie conoscono le mie opinioni
Io credo che al primo punto ci sarebbe dovuto essere resa io lo sento così perlomeno il tema del del Governo e del rapporto dell'insieme delle forze della coalizione anche nostro con la società italiana
Ne abbiamo vinto le elezioni abbiamo questa enorme responsabilità una grande preoccupazione
Però alcuni problemi politici anche nell'avvio del lavoro di governo sono emersi c'è richiesto un impegno straordinario di tenuta del governo di coesione sul sulle diverse questioni che abbiamo affrontato dall'Afghanistan la politica estera tessera
Io condivido totalmente le cose presso sulla politica estera che il nostro Paese dovrebbe fare detto poco fa Massimo D'Alema
Però abbiamo incontrato difficoltà di distinzioni
Nel rapporto anche con il paese non c'è soltanto da guidare questa nostra coalizione
E io penso che questo ruolo di guida volenti o nolenti ce ne dobbiamo fare carico noi e gli amici della Margherita
Non camicie la coalizione
Ma anche c'è un problema di rapporto con il Paese che ci viene consegnato dal dato elettorale persino dal dato dal dato referendario
Forse abbiamo un po'troppo anticipatamente pensato che il berlusconismo forse fosse finito insomma sento che c'è un funzione politica Keci spetta rispetto anche al governo del Paese che io antepongo può darsi che sbagli
Perché vedo che è quella appunto sto cercando di dire di indicare che riguarda il governo che riguarda il rapporto che con il paese che non è estranea la materia che stiamo discutendo oggi intendiamoci bene non esterna
Lo capisco bene questo ma che tuttavia io avrei anteposto perché vedete io ve la dico papale papale vedo un po'il rischio del ripetersi di quella sciagurata esperienza che noi facemmo con altre personalità in un altro modo in un'altra circostanza per carità i paragoni sono sempre impropri
Nell'ottantasei
Quando ho conquistato il governo del Paese costruita l'intesa per governare il Paese con Rifondazione Comunista nomi facemmo una valutazione di carattere politico che non qualche modo anteponeva questo compito storico come storico quello di oggi
Che è quello del governo del Paese
Ad una iniziativa che era
Molto Kulick
Indirizzata a rapporto diverso tra i partiti tra i partiti della coalizione e così via dicendo infine io vedo i segni vedette nel nostro Paese di una crisi della politica
E per tanti versi di una caduta di autonomia della politica
Non soltanto rispetto a ciò che diversi molti compagni hanno detto il principio di laicità ma il rischio di una democrazia senza libertà
Vedo il rischio
E qui c'è una funzione nostra nell'esercizio di governo ma c'è anche una di quelle funzioni politiche alla quali anche Fassino nella sua relazione richiama cioè la capacità di ridisegnare una moderna democrazia in cui libertà non è nel contrasto libertà individuali e collettive con ordine democratico con regole di democrazia
E per far questo io penso che noi dobbiamo valutare allora bene il processo che stiamo avviandoci
Ecco perché mi interessa discutere il Riccone
Mi interessa discutere il contenuto non per un'astratta operazione ideologica perché sento che questo tema della democrazia forse io che vengo da una diversa esperienza lo declino oggi pensando di essere nel giusto in un modo diverso da altri amici o compagni di governo o magari della Margherita
Che hanno fatto l'importante esperienze
Su a partire dal riformismo cattolico popolare di cui sono portatori da che non sono secondo me pregiudizialmente incontra storicamente anzi al contrario abbiamo lavorato in questi anni per l'incontro con le forze del riformismo socialista
Democratico
Ma che io non vedo oggi mature per vederle fuse in un insieme di culture di identità che delineano un profilo di un'unica forza politica in grado oggi di rappresentare oggi di rappresentare quei valori e quei riferimenti di principio di valore di cui una parte di questa di questo partito si sente si sente portatore in altre parole
Il come e il perché del lavoro che dobbiamo fare per me è ancora materia da di discussione e di confronto se mi si dice che è già deciso il se e quindi suppongo anche il contenuto io qui mi permetto di esprimere un mio personalissimo modesto dissenso
Marco Filippeschi continui interventi nelle conclusioni festina
Io sono d'accordo con la relazione di Fassino molto d'accordo con la relazione di Fassino quindi faccio alcune sottolineature anch'io credo che il risultato elettorale il nove aprile dell'Ulivo e anche il nostro dicano di una domanda di unità
Che deve trovare una risposta coerente con una stringente necessità per il nostro Paese per le sue condizioni interne per le dinamiche globali che vive quella di una politica più forte autonoma e partecipata per realizzare le profonde riforme economico sociali ed istituzionali di cui c'è bisogno per garantire il successo all'impegno di governo
E dunque c'è una missione nazionale per un grande partito riformista e democratico
Un grande partito serve ad uscire dato una
Lunghissima transizione è stato detto ed oggi anche dalla crisi della destra del berlusconismo siamo in un passaggio che l'Italia vive con grandi difficoltà anche per l'estrema
Frammentazione dei partiti
Per i costi delle rendite di posizione e per l'inefficienza della politica
Qui io credo la lettura Polito logica è di sostanza
Non possiamo accontentarci della politica come altrimenti le ragioni di critica diffusissime tra i cittadini alimenteranno ancora
L'antipolitica il qualunquismo che gonfia i consensi di una destra che pure ha fallito sommandosi ai corporativismi alle rendite e alle tante arretratezze che fanno forte la destra italiana
La discussione sulla collocazione internazionale del nuovo partito
Deve essere seria tra noi e con la Margherita perché questo è un tema che può essere usato in modi opposti come opportunità strategica per unire oppure come espediente tattico per lasciare diviso ciò che è diviso evitando di rispondere a tante domande stringenti io credo che è un grande partito del riformismo italiano debba essere parte della più grande forza politica europea
Il Partito del socialismo europeo questo non per una meccanica difesa d'appartenenza ma perché non è possibile prescindere da legame con la forza più rappresentativa del riformismo europeo
Un legame che potrà secondo me essere non esclusivo una forza il PS che deve e può cambiare a sua volta diventando il luogo pluralista l'incontro di tradizioni democratiche diverso dunque
Possiamo pensare con realismo ad un grande partito protagonista all'avanguardia nel cantiere della costruzione del sistema politico europeo e dei suoi soggetti politici ma se vogliamo
Proprio il tema della collocazione internazionale rende conto della fragilità delle alternative al progetto dell'Ulivo assunto l'obiettivo di creare partiti più grandi
Questa
Questo come necessità storica la scelta di unire DS e Margherita e altre forze e movimenti tradizione di impegno democratico per noi è chiaramente alternativa a quella di
Un un unificazione fuori dal Partito del socialismo europeo con la sinistra dica
Con la sinistra radicale qui e nel resto d'Europa invece sono possibili intese programmatiche più salde quando più grande quanto più grande partito riformiste credo che le vicende di queste settimana quelle sull'Afghanistan siano distruttive in questo senso noi dobbiamo costruire un grande partito riformista non moderato
E oggi anche per il lavoro che abbiamo fatto insieme in questi anni a tutti i livelli e grazie al lavoro che ha fatto Fassino ci sentiamo tutti più sicuri di questo grandi temi
Quali quelli eticamente sensibili che distinguono e hanno anche creato divisioni
Vanno affrontati alzando il livello culturale confronto dando così anche una sponda chi nel mondo cattolico combatte l'integralismo senza mai Luther e la specificità italiana
Cioè la presenza di riformismi matrice culturale diverso
Senza cedimenti incerto considerando l'etica e la politica come essere distinte tenendo fermi principi
Quale quello
Della laicità dello Stato ma cimentandosi anche sulla definizione di un orizzonte etico comune che rafforzi la politica e nutra le politiche la cittadinanza di risposte fondamentali ha domande sempre nuove
Serve un grande partito democratico come frutto di una autoriforma della politica
Parte decisiva Cuesta del nostro riformismo dal basso autoriforma in senso bipolare
Nello stesso senso da dare alle necessarie riforme istituzionali ed elettorale serve per riconciliare la politica con i cittadini e anche per evitare il ritorno di suggestioni neo centriste
Incoraggiate dalla nuova legge elettorale e da un certo vento di restaurazione
E vediamo potere che puntano su una politica debole e subalterna su partiti piccoli verticistiche e leggeri e non grandi e popolari
Fatti di uomini e di donne sottolineo di donne che promuovano il rinnovamento generazionale della società e della politica quale
Quello che noi DS vorremmo costruire un partito democratico
Perché protagonista di una nuova democrazia dei partiti
Che non sia strutturato in modi elitari nel plebiscitarie che Possa però anche a valersi di nuove e trasparenti regole democratica e penso anche alle primarie promuovendo e sostenere solo nel percorso costituente una legislazione per i partiti per la partecipazione politica e per il finanziamento della politica voglio dire in sostanza che è importante riconoscere il progetto dell'Ulivo contro come la continuazione di un'esperienza unitaria più che decennale
Ma che sarebbe sbagliato ritenere già pronte le soluzioni ai problemi di cultura politica di motivazione e anche di organizzazione che invece vanno affrontati e risolti con un largo coinvolgimento democratico dei militanti e degli iscritti e poi
Credo anche dei cittadini interessati
Serve una partecipazione larghissima
E anche un forte spirito unitario poche tutte le sensibilità che nei DS si rappresentano oggi sono una ricchezza direi insostituibile per dare il massimo della forza al Progetto dell'Ulivo e io non vedo sinceramente ostacoli insuperabili per raggiungere un punto di unità
La lista unitaria dell'Ulivo ha avuto tanti voti e a straordinarie potenzialità ma l'evoluzione dell'esperienza unitaria impartito presuppone una dinamica politica virtuosa
Che dia motivazioni renda chiare le finalità trasmetta autenticità di intenti da parte di tutti i protagonisti e noi sappiamo che sui temi eticamente sensibili e anche sull'eticità
Dei comportamenti politici invece sono state fatte
Nel recente passato dalla Margherita da settori del suo gruppo dirigente forzature competitive evidenti che oggi certamente pesano anche nel nostro il dibattito una dinamica intelligente che rafforzi e non diminuisca
La rappresentatività di tutte le componenti a partire da quella che noi registriamo nelle cosiddette regioni rosse
Da quella delle regioni come la mia regione dove la lista unitaria dell'Ulivo ha avuto non per caso i risultati migliori
Ecco i congressi dei partiti e concludo
Dovranno essere convocati in tempi utili per esprimersi su proposte uso il plurale proposte compiute e dopo di essi penso che il progetto che prevarrà
Se sarà il progetto dell'Ulivo potrà essere sottoposto anche ad una verifica ancora più larga chiamando a pronunciarsi su di esso senza per nulla espropriare iscritti dei partiti dunque
E all'adesione tutti i cittadini interessa entro un anno può essere ragione ragionevolmente a mio parere chiusa questa fase
E non mi pare che un percorso così scandito
Non risponda alla domanda legittima di verifica democratica che le minoranze congressuali e anche altri compagni hanno fatto oggi perché in sostanza significa aprire una fase congressuale con l'anno nuovo
In più
Con le decisioni dell'ultimo congresso abbiamo presentato le liste unitarie nelle elezioni regionali in quelle politiche dove non era certo obbligato fa due abbiamo costituito i gruppi unitari dell'Ulivo nelle assemblee elettive dunque abbiamo già fatto atti molto significativi
E impegnativi e io credo che su questa traccia possiamo muoverci in questi mesi anche voglio rispondere ha un appunto che faceva Fabio Mussi raccogliendo i nomi di chi è interessato e non è iscritto ai partiti a stare dentro un processo politico perché
Di questo si è parlato quando si è parlato di prescrizioni non certamente Irma turbativa al nostro processo democratico certo l'organizzazione della federazione tra i diversi soggetti dell'Ulivo
Decisa nell'ultimo congresso dei DS è stata realizzata in modi molto parziali
Anche perché le primarie ad un certo punto hanno fatto cambiare linea a qualcuno
Anche perché il progetto come veniva detto e anche un campo di battaglia politica poi perché l'incalzare delle ripetute scadenza elettorale ha reso difficile costituire e far funzionare sede i Comuni decisione
Inoltre l'esperienza dice come sia complicato e dispersivo gestire organi e strutture duplicati e come ci si possa esporre così arrischi di eccessiva centralizzazione
Detto questo oggi il salto tra i gruppi parlamentari unitari
E l'assenza di sedi dirigenti comuni era una contraddizione evidente stridente direi
Una volta definiti il percorso e le scadenze temporali fondamentali
Di una sua verifica democratica
La sperimentazione in un modello organizzativo federativo selettivo semplificato
Ma comunque forte e coeso può a mio avviso essere utile a sviluppare ad ogni livello un progetto unitario che sia fatto di materia di condivisione di decisione comuni
E di responsabilità chiare per la gestione del percorso intanto nella fase che precederà i congressi
E anche questo a mio avviso potrebbe essere il riconoscimento delle oggettiva complessità del percorso e anche una garanzia per tutti noi grazie
Bene se e compagni
Il numero di iscritti a parlare era veramente molto alto io chiedo scusa ai dodici compagni che cui non abbiamo potuto non possiamo dare la parola hanno parlato ventiquattro compagne e compagni
E credo che
L'obiettivo che ci vede tutti uniti di mantenere invita il governo ci impone di andare coi alle diciannove a votare la fiducia al medesimo cui la parola al compagno Piero Fassino
Sì anch'io cercherò di essere rapido perché ces c'è un altro punto all'ordine del giorno è tutto dobbiamo fare entro le diciannove
Ma intanto io vorrei dire che
Noi abbiamo avuto credo tutti compagni converranno con me quale che sia la posizione che ciascuno ha sostenuto
Una discussione vera una discussione politicamente forte impegnata
Una discussione che consente di uscire da questo Consiglio nazionale
Con una piattaforma
Di riflessione da sotto da proporre al partito utile serie
Mi pare che si è emerso anche un larghissimo grado di consenso intorno alla impianto di ho proposto
E naturalmente
Arricchito arricchiranno aspro dibattito anche
La posizione di chi invece ha avanzato un dubbio bio sezioni contrarietà credo proprio in coerenza con cosa ho detto nella relazione introduttiva che si tratta di aprire una fase di ricerca di discussione libera
Il più possibile svincolata da posizioni precostituite o quanto meno
Con la disponibilità di tutti ad una ricerca ad uno discussione fondata sull'ascolto delle ragioni di ciascuno e sulla lo sforzo per costruire insieme una sintesi adeguata
Io penso che la discussione ha colto il nodo
E di questo e questo è il diciamo da qui dobbiamo partire
Non abbiamo discusso qui di formule di contenitori di
Aspetti attinenti ha una dimensione organizzativa di un progetto politico
Abbiamo discusso delle motivazioni e delle ragioni che ci spingono a misurarsi con un grande tema
E il tema io
Reparto di cui
E nelle sue enunciato semplice anche se poi la complessità sta appunto nel e la risposta è nella costruzione concreto
Il tema è
è all'ordine del giorno sì o no
L'obiettivo di
Unire il riformismo italiano e dare al riformismo italiano che naturale nelle sue storie nelle sue identità nelle sue culture un'unica rappresentanza unitaria
Perché questo è il tema
Tra ente si possono dare risposte diverse un'ampia maggioranza
Ha condiviso la risposta che io ho dato e cioè che ci siano motivazioni e ragioni forti e per discutere approfonditamente tra di noi la praticabilità di un progetto politico che a questa domanda risponda sì
Si può sostenere che invece
Questo tema della
Delle forme con cui il riformismo si rappresenta
Nella politica italiana
Sia già risolto dall'attuale forma dall'attuale configurazione dei partiti politici non è illegittimo
Però bisogna sapere che il dibattito ruota intorno a queste interroga
Io penso che
Più guardiamo all'Italia i suoi problemi
E alle sfide che il governo di centro sinistra davanti a sé per onorare la fiducia che gli elettori ci hanno dato più emerge
Che semplicemente considerare che il nostro compito a fare una buona politica
Indipendentemente dal porsi l'obiettivo di quale soggetto politico la rappresenta sia devo
Mussi l'ha detto con grande chiarezza ha detto c'era un'emergenza
Il Fronte di liberazione anti-Berlusconi
Esaurito il compito di liberare il Paese da Berlusconi
Ritorniamo a una condizione di normalità e questa condizione normalità e che il sistema politico
Tornante non banalizzo le riflessioni di Mussi e anche Fabio riconosce essere innovato riformato è cambiato ma sostanzialmente il sistema politico nei suoi attori e questo
è una risposta io trovo che sia una risposta debole
Deporre perché non mi pare che questa risposta che Fabio propone
Corrisponda ai due grandi temi che stanno di fronte
Il primo
Mettere in campo una politica che sia all'altezza
Delle domande e delle sfide che Alitalia di ferro le cose che ha detto RAI trenta richiamato Bersani che hanno richiamato altri compagni per comodità faccio lunga l'Italia un bivio
Proprio perché la destra ha fallito quel fallimento non è soltanto il fallimento di una coalizione politica si è tradotto in un indebolimento di tutti i fattori di coesione e di identità di appartenenza
Di qualità dell'organismo nazionale del che si chiama Italia
L'Italia di fronte a un'emarginazione europea internazionale particolarmente rischiosa l'Italia di fronte ad un affanno di tenuta del suo sistema economico-produttivo che rischia di emarginato nella nuova divisione internazionale del lavoro dei mercati
L'Italia conosciuta in virtù delle politiche fatte dal teste in questi anni un impoverimento sociale che ha investito tanti
L'Italia ha conosciuto una riduzione nel senso di appartenenza di coesione sociale non soltanto
Che caratterizza una nazione la sua forza la sua capacità di stare sulla scena
E rispondere a questo
Tutto questo ci consegna un grande tema di come noi
Ridefiniamo la costituzione materiale del Paese
Mettiamo in campo una politica che riproponga ruolo funzione dell'Italia ridefinendo quelli che sono le variabili fondamentali intorno cui si è costruito per un lungo periodo l'identità del Paese
Ridisegniamo il futuro il destino di una nazione e i fondamenti di questo destino sì usato l'espressione può essere infatti no ma insomma ci capiamo poi l'enfasi serve a sottolineare il senso di una sfida si è parlato di una nuova tappa della rivoluzione democratica insomma di qualcosa di molto alto e tutto questo richiede un soggetto politico capace di liberarlo di rappresentare
E io non credo che l'attuale configurazione del sistema politico l'attuale configurazione del campo di centro sinistra che vorrei ricordare lo stato attuale è un'alleanza rappresentate in Parlamento da tredici partiti
Questo è
Poi ci si chiede perché sono centodue segreta perché se i partiti sono tredici chimici accenderlo
Chiuso l'opera no cioè una l'attuale configurazione Santo si sta abbia diciamo corrisponda a quello dirti allora è chiaro che nessuno può pensare fatemi degna di una banalità nessuno può pensare la reductio ad unum sappiamo benissimo che il sistema politico sistema politico plurale complesso e che è un centro sinistra non potrà che essere un centrosinistra plurale ma non & F. era indifferente
Se quel centro sinistra plurale al suo punto di forza di solidità di leadership di cultura di governo in una grande principale forza che sia l'espressione di una sfida riformista alta non è indifferente questo aspetto
Quindi
Intanto serve mettere verificare la praticabilità del progetto politico che qui abbiamo cominciato a discutere in funzione da rischi della risposta che non dobbiamo dare al Paese
E sta talmente connesso a questo c'è anche la preoccupa la risposta al secondo per questo non mi convince la risposta rimossi la preoccupazione che è stata avanzata da Mussi spesso da Angius adesso
La tenuta della maggioranza di governo
La tenuta e la maggioranza di governo è molto si riduce
In quanto non si realizzi un progetto politico che ridisegnando il profilo della coalizione e riorganizzando i rapporti di forza intorno a un grande soggetto principale che dia solidità coesione e leadership renda più forte l'azione di governo
Guardate che
Sono bastate poche settimane
Di governo e poche settimane nel quale ancora lo spettro di un Berlusconi che incombente fa sì che nella tenuta sia come dire forte
Per vedere nuovamente emergere spinte e tendenze competitive tra i diversi partiti
E se noi vogliamo evitare che la vita del centrosinistra sia la vita che abbiamo conosciuto tra novantasei e due mila uno perché poi contro l'esperienza in qualche modo contano
E abbiamo il bisogno di costruire le condizioni perché l'azione di governo quell'azione di governo che poteva avere quel profilo riformista alto capaci di non essere soltanto una sana e buona amministrazione ma la ridefinizione di tutto ciò che vogliamo ridefinire
Beh poggi su un soggetto principale forte che è capace di
Dare a quella a quell'obiettivo contenuti profilo pratica
Io penso a questo tema Siponto
è
Francamente
Non credo davvero che possono essere invocate le differenza della storia per dimostrare che impraticabile questo progetto
Perché c'è un atto i soggetti politici e non soltanto i soggetti politici
Che sono investite interessati di questo progetto vengono da storie diverse ma hanno maturato anche un'esperienza in questi anni
Che ha visto via via una reciproca continua contaminazione sul terreno culturale ideale politico programmatico
Ma ciascuno di individui di noi
Dirigente dei Democratici di sinistra che facesse un dibattito pubblico come Enrico letta
Costa terrebbe alla fine del dibattito che quello che lo divide da Enrico Letta assai di più la storia che si porta alle spalle che i temi del presente le proposte per il futuro è così o non è così
Perché deriva da un esperto almeno sembra molti degli argomenti qualcuno serto va bene ma anche su quelli si può discutere Mussi il giorno in cui ha fatto la splendida obiezione a in Commissione mi ha telefonato conta duetto convinto anche la Binetti appunto
E se la convinta in Commissione non la possiamo continuare a convincere
Cioè voglio dire
Allora cioè voglio dire adesso questa è una battuta naturalmente ma anche io sono d'accordo con tutte le riflessioni che faceva Barbara Pollastrini la sottolineatura scusate
La sotto la la sottolineatura che ha fatto già nel cupo nel suo intervento tutti questi temi io avverto che c'è una nuova pregnanza è una nuova centralità di temi sui quali la costruzione della sintesi e più complesse e più difficile ma questo non significa che si impraticabile impossibile anzi io considero che una delle cose più interessanti di questo progetto è esattamente la capacità di costruire sintesi anche su frontiere temi su cui non è così scontato alla costruzione
Di un punto di vista unitario del riformismo del riformismo italiano quindi e naturalmente questo però comporta un grande sforzo di innovazione a questo punto di vista io sposo totalmente la riflessione faceva qui Enrico Morando attenzione non si tratta solo di unire i riformismi si tratta di unirli su una piattaforma di forte innovazione misurandosi con tutte le domande nuove
Che la società italiana pone
Facendo non solo la somma diciamo casuale delle proposte dei vari riformismi pensando che metterli insieme determina immediatamente una proposta adeguata ai problemi dell'Italia perché non c'è dubbio che dobbiamo fare i conti con una società che ci sollecita sfide le domande particolarmente nuove
Ma questa appunto e l'altezza della sfida e la forza del Progetto nel quale abbiamo dove il dovere di mettere in campo una politica che abbia quella forza innovativa
Necessaria a renderlo credibile e convincente e rendono un progetto di lungo periodo e tra l'altro alla capacità innovativa di questo progetto è affidata in buona misura la capacità innovativa Poli anche dell'azione di governo
E infine di ancora un argomento che vorrei che si riflettesse è un è un argomento come dire
Che noi forse perché veniamo da una come dire
Da una cultura politica di cui abbiamo cercato di liberarci ma non sempre ci dice che siamo liberati del tutto cioè fortemente Serenata
Da una certa tentazione organici Istica
Una cultura che è venata da una idea di guida di governo della Società fortemente maieutica pedagogica
Ma riflettiamo sul fatto che su su questo tema che stiamo discutendo qui
Vi è in una sola citazione della società che spesso è più avanti di noi
Non è che noi stiamo discutendo di una cosa che rischia di farci fare molti chilometri in avanti distanziando ci da quella che è la sensibilità dei nostri elettori dell'opinione pubblica la società italiana guardate che è il contrario
Guardate che c'è una sensibilità una domanda una sollecitazione che matura nella società
Rispetto alla quale il nostro dibattito è importante e utile ma corre perfino resi o qualche volta di essere più arretrato di quella che è la sollecitazione che dalla società viene
E allora io non ho naturalmente penso che la funzione di un partito politico la funzione e la politica non è quella di accodarsi a qualsiasi sollecitazione a qualsiasi umore qualsiasi questa è una è chiaro ma
Anche non ignorare quello che matura in una società i sensi comuni le domande le sollecitazioni che era una società emergono vengono e
De Maria lo ha detto parlando della sua esperienza di Bologna ma Bassolino ce lo ha detto parlando appunto di una situazione molto diversa come quella di Napoli attenzione che poi c'è una società che ci spinge in una certa direzione a cui noi abbiamo il dovere di dare delle risposte
Dopodiché si chiede l'ho chiesto musica che sto lavando le dissi ma come mai
Quando si è fatta la federazione dell'Ulivo poi questo progetto non l'abbiamo praticato mano se vogliamo se vogliamo essere onesti
Perché a partire dal due mila e quattro in realtà a partire dal due mila e tre
Noi abbiamo vissuto quattro anni in una scansione costante e continua di elezioni anno dopo anno che ci hanno portato a privilegiare costantemente il momento elettorale tutto ciò che era in funzione del momento eletto tutta la verità
Se no pensiamo no non non ci ricordiamo la vita che abbiamo fatto
Abbiamo finito abbiamo abbiamo cominciato nell'autunno del due mila del due mila e tre a preparare elezioni europee e finita Sauro fai siamese prepara lezioni regionale definita elezioni elezioni politiche in mezzo le Trimarchi alla fine
Alto questo comporta secondo me che sia molto giusta e noi dobbiamo sostenere la proposta che Giuliano Amato avanzato in questi giorni un articolo sul Sole ventiquattro Ore di riformare il calendario elettorale per non avere una situazione che ci porta ad avere lezioni ogni anno no
E quando tu hai una scansione così costante continua e al sento di una scansione così costante continua c'è tutte le volte lo scontro con Berlusconi e quel motto prioritario di liberazione dei padroni
Del Paese da Berlusconi ma è evidente che poi la dimensione elettorale della politica prevale ed è un progetto politico più consistente che abbia più radici fiabe presenta non è neanche il tempo le modalità per fino di discuterlo perché di praticarlo di organizzarlo perché poi la vicinanza ogni volta della scadenza elettorale diventava un vincolo qualsiasi discussione perché poi siccome dovevi sempre votare dovevi sempre vincere agli elettori cosa ti chiedevano giustamente per votare permise agli Stati Uniti
E ogni volta che discuterne la discussione veniva percepita come una rottura dell'unità e quindi la discussione offre oggettivamente inibita accorpata questa è la verità cioè vogliamo dice le cose
E quindi è chiaro che scontiamo
Di aver scommesso in questi anni passati su un progetto che poi non abbiamo avuto la il tempo e la forza e la capacità uno o le possibilità di praticare ma in un contesto che questo che ho appena che ho appena che ho appena descritto quindi direi che questo non il fatto che una certa ipotesi da noi evocata su cui abbiamo scommesso la si sia vissuta essenzialmente solo la dimensione elettorale ha ridotto la forza di quel Progetto perché non ha consentito di costi darli maggiori radici
Ma era come dire
Una dimensione quasi obbligata da stante appunto il contesto lo scenario in cui in cui eravamo oggi che punto
Abbiamo risolto il problema principale che l'Italia aveva dai di fronte oggi che abbiamo assunto responsabilità di governo oggi che abbiamo l'ambizione non soltanto di esprimere una sana e buona amministrazione ma di mettere in campo un governo che sia all'altezza delle sfide che il Paese ha di fronte ad il tema di come si costruisce un soggetto riformista capace di inverare incarnare guidare quella politica oggi questo tema si pone tutto e si pone tutta la discussione anche di come farlo che la discussione che qui noi abbia
E io dico che tutta questa storia il se il come e il perché tutto si tiene
Perché è difficile discutere il se se non sai perché
E non sai come lo vuoi fare è evidente che la discussione sul perché e sul come delle però partirà dal porsi un obiettivo
Che non è risolto per il solo fatto che te lo pone ma se te lo poni e perché pensi che
Nella discussione si possono costruire le condizioni per dare una risposta positiva le cose si tengono allora c'è una scansione naturale di una discussione di un dibattito
E noi credo possiamo sviluppare il nostro dibattito senza che questo ci porti a precipitare decisioni insedi ristrette
A pregiudicare
La nostra sovranità o a limitare quelle che sono le responsabilità che le nostre regole affido non solo gli organi dirigenti ma gli iscritti abbiamo tutte le modalità per farlo siamo sovrani di noi stessi siamo padroni di noi stessi
E difatti opercolo ho proposto un percorso che ci consenta di discutere
In ragione tale da consentirci la più ampia ricerca comune e anche la più ampia assunzione di responsabilità in comune
Perché noi già oggi qui abbiamo sviluppato un dibattito che fino a questo momento non amo sviluppato e non l'amo sviluppato non perché non lo si può non lo si si è voluto fare ricordo che finite le lezioni ci siamo trovati in un ingorgo fatto da presidenza le carni senza Repubblica campagna elettorale amministrativo formazione del governo
Referendum
Noi dai oggi apriamo una discussione finalmente con una discussione ordinata come ha detto qualcuno che mette i piedi per terra che dà fondamento e
Diciamo impostazione una discussione appalti da questo Consiglio nazionale intanto apriamo una prima fase di discussione tutto il partito
Una discussione aperta libera non precostituita
Torniamo e abbiamo anche tra l'altro l'occasione festività che sono sempre l'occasione di Vasto e confronto e discussione torniamo ad un Consiglio nazionale alla ripresa autunnale
E raccogliamo questa prima fase di discussione e lui ulteriormente approfondiamo il nostro dibattito e definiamo le tappe successive ivi compreso anche
Quando è come andare nel due mila sette al passaggio congressuale perché duri è indubbio che il passo un passaggio congressuale ineludibile l'importante è che questo passaggio non lo collochiamo diciamo dentro un percorso una traiettoria che abbia un senso un significato e che consenta ogni nostro iscritto non e ogni nostro compagno o compagna di pronunciarsi con cognizione cognizione di
Quindi io penso che
Questo è il senso dalla discussione che abbiamo fatto
Cioè
Misurarsi con una questione che c'è
Farlo rendendo evidente diciamo le motivazioni e le ragioni forti che
Sostengono questo progetto o per chi invece ha dei dubbi rendendo evidente quali sono gli interrogativi dubbi le questioni che agitano annui ciascuno un percorso inclusivo
E la possibilità così di far crescere una discussione che quanto più noi faremo crescere così tanto più arricchirà anche la discussione con gli altri che questo e l'altro aspetto che io vorrei richiamare qui a tutti i compagni di questo organismo dirigente
Che noi siamo sovrani delle nostre decisioni ma stiamo discutendo di un progetto che ha l'ambizione di parlare anche ad altri
E allora noi abbiamo anche il dovere di avere una fase nella quale ci confrontiamo con gli altri perché questo arricchisce
La possibilità nostra di maturare convinzioni e opinioni e di andare al momento in cui andremo anche al passaggio personale con una ricchezza di ragioni di motivazione di conoscenza che consentono a ciascuno di lotta di dieci
Quindi per questo capitolo di una ricerca di discussione non per eludere
I passaggi congressuali statutari chiede che noi della nostra vita democratica ma perché quanto più costruiamo il percorso per arrivare a questo passaggio con la discussione larga dentro il partito e con altri soggetti tanto più noi mettiamo poi i nostri militanti iscritti nella condizione di poter scegliere sceglierà una cognizione di causa con una convinzione tiene
Sapendo che la discussione è spessa può far maturare dei progetti e dei processi
Tutta questa questione del rapporto col socialismo europeo
Permettetemi la battuta ma quando io
Tra
Il novantuno e il novantadue mi sono dannato l'anima ho girato tutto il mondo per spie per portare i democratici sinistra dentro o il PDS allora l'Internazionale socialista c'era buona parte del gruppo dirigente del partito di allora che mi guardava come un marziano diceva che socialismo era molto era finito
Io sono ben lieto che adesso ci sia questa corale
Corale condivisione perché voglio dire da questo punto di vista proprio nono però attenzione che anche questo tema qui non lo caricature non non non non non facciamo la caricatura
Perché nessuno ha proposto
Che
Si determini una cesura è una rottura tra un soggetto riformista del nostro Paese e il riformismo europeo
A partire da nessuno propone una cesura tra un soggetto riformista italiano e la più grande famiglia socialista riformista europea che la famiglia socialista socialdemocratico il problema è un altro è discutendo anche coi dirigenti di quei partiti con i quali un confronto è già avviato
Riflettere come no Ross
Come sia possibile che è un processo di unificazione del riformismo italiano possa collocarsi in Europa
E posso a collocarsi in un rapporto con i processi e le tendenze le dinamiche che investono il socialismo che investono riformismo europeo
Chi frequenta i partiti socialisti e socialdemocratici sacche sì nella valutazione politica di questi partiti una cultura pragmatica molto robusta e seria
Sul caso ne siamo abituati un po'usare la parola pragmatico pragmatismo sempre un'accezione negativa no nell'accezione etimologia che sono partiti pragmatici guardate sono attentissima quello che succede nelle dinamiche politiche di ogni Paese e non è mica indifferente per i partiti socialisti socialdemocratici europei
Sapere se in se nel quarto Paese dell'Unione si crea una grande forza politica riformista al governo
Guardate che non è mica una cosa che snobbano la guardano con grande attenzione
Con grandissima attenzione perché avvertono anche loro che in Europa sempre di più tutto si tiene e che le dinamiche le dialettiche che maturano in ogni Paese influiscono sui processi più larghi di vita dell'Unione europea e della società del continente
E che la possibilità per riformismo europeo a partire dalle Fornero socialista socialdemocratico di rappresentare adeguatamente le domande dell'Europa di oggi deriva dalla capacità di costruire risposte nuove quindi c'è un terreno anche qui ampio
Di discussione di confronto
Che si tratta di costruire insieme io il sei di settembre sono a Bruxelles a Strasburgo all'Assemblea
Del gruppo socialista europeo che ho concordato consultare una prima discussione sulla situazione politica italiana la vicenda politica italiana e l'evoluzione di questa vicenda
Il confronto lo sullo facciamo che così sviluppando anche in quella sede un dibattito una discussione
C'ama
Quello che io chiederei ogni compagno e di nomi con lo a tutti lo chiedo a me stesso quindi prima di tutto di non collocarsi in una posizione in cui tutto è scritto tutto definito tutto è chiaro e il problema è semplicemente dire sì o no perché non è questo l'approccio che si serve
Ci serve invece un approccio che
Diciamo sia il più problematico possibile
Individuando un tema attorno a questo tema che quello che io ho cercato di porre un tema strategico in tema cruciale secondo me
Vedere come a questo tema diamo delle risposte come siamo capaci di costruire una progettualità politica che parli al Paese corrisponda quegli obiettivi che
Che
Ci siamo ci siamo finisco le davvero perché non voglio prendere altro tempo credo che a partire dalla discussione di oggi noi possiamo aprire ripeto una fase di discussione ampia in tutto il partito
E che questo potrà appunto contribuire
A mettere su gambe più solide su un terreno più fondato la discussione non solo tra di noi ma anche con gli altri soggetti che si interrogano sulle stesse questioni su cui ci interroghiamo noi dovremo fare in modo che la discussione anche con loro abbia questa Fondazione e questa
E questa foto
Apriamo questa fase di discussione
Utilizziamo bene le prossime settimane e la ripresa politica dopo agosto per sviluppare nel partito una riflessione ampia e poi torniamo nuovamente il Consiglio nazionale
Alla ripresa autunnale ragione tale da avere una valutazione tra di noi del dibattito della discussione di cosa è maturato anche negli altri di come procede la discussione e naturalmente questo significa io colgo la cosa che ha detto Mussi mi pare evidente
Questo significa che non non si tratta di mettere in essere nessun processo organizzativo che come dire precostituisca condizioni decisioni o situazioni che andranno valutate decise messe in campo al momento giusto momento opportuno questa è la fase in cui le ha bisogno soprattutto di una discussione profondità chiara di una ricerca di un confronto di uno sforzo per dare diciamo alla nostra prospettiva politica una fondazione culturale ideale e politica forte più adeguate grazie
Allora conclusione dei nostri lavori sul primo punto noi dobbiamo votare abbiamo tre ordini del giorno che sono stati presentati
I
Io se ritenete do lettura in tutti e tre gli ordini del giorno
Hanno e che ci vorrà un po'con
Allora è stato presentato un ordine del giorno a firma Mussi Salvi sfiniti che lei il Consiglio nazionale dei Democratici di sinistra il mite a Roma il diciassette sette
Due mila sei prese in esame l'andamento del dibattito sulla nuova forza politica unitaria che si propone di costituire nell'ambito dell'Ulivo
Ritiene necessario opportuno ribadire che un partito di sinistra democratica e riformista non può che avere una sua naturale collocazione nel Partito del socialismo europeo nell'Internazionale socialista
Così come è avvenuto ed avviene per tutte le forze della sinistra democratica di centro sinistra in tutti i Paesi europei
Richiama in particolare quanto previsto nello statuto dei DS all'articolo uno comma due il partito dei Democratici di sinistra cofondatore del Partito del socialismo europeo aderisce all'Internazionale socialista si riconosce nei valori nelle idealità del socialismo europeo
Tale deliberato statutario stabilisce un nesso di identità molto chiaro e preciso tra DS Internazionale socialista il Partito del socialismo europeo
Il Consiglio nazionale rilevato che in presenza chi si è in presenza di numerose iniziative anche di organi responsabili di partito che danno per presupposto il superamento dei precedenti deliberati congressuali
E l'avvio dello scioglimento dei DS stessi in un nuovo partito democratico
Considerata la straordinarietà Alitalia venti delibera la convocazione di un congresso nazionale del partito per decidere democraticamente in proposito
Tale scopo il Consiglio nazionale DS verrà riconvocato nel mese di ottobre per il deposito dei documenti congressuali e l'approvazione del regolamento congressuale
Firmato da Mussi saldi Spini
è stato presentato un ordine del giorno a firma Fulvia Bandoli Bulgarelli gentili e diversi altri compagni essere più
Diciamo dei compagni della mozione
Ecologisti
Il Consiglio nazionale dei Democratici di sinistra esprimere grande soddisfazione per la vittoria del centrosinistra elezioni politiche quelle amministrative per la vittoria del no nel referendum sulla Costituzione
Si può ora aprire una fase nuova per il Paese che rilanci uno sviluppo equo giusto ecologicamente sostenibile il primo obiettivo è dunque parlare alla società italiana e risolvere i problemi del Paese
Per fare questo serve una grande unità di tutte le forze dell'Unione a sostegno dell'azione di governo
E per rinnovare il ruolo dell'Italia in politica estera per realizzare una nuova politica economica che sappia unire sviluppo risanamento finanziario equità per creare una società più giusta e solidale contrastando l'evasione la rendita per tutelare il lavoro innovare lo stato sociale la qualità dello sviluppo attraverso un rinnovato patto sociale
In questo contesto l'avvio di un necessario processo di riorganizzazione nel campo delle forze di centrosinistra deve avvenire evitando fratture intenzioni che possano influire negativamente sulla coalizione sulla sua stabilità
In queste settimane sono emersi i limiti evidenti anche alcune forzature nel percorso la strada più giusta invece quella che riesce a tenere insieme il maggior numero di forze possibili
Senza perdere per strada esperienze e culture politiche anche per questo
Il confronto volto a definire un progetto politico unitario delle forze dell'Ulivo delle partire dei contenuti dalla definizione dell'irrinunciabile appartenenza socialismo europeo di un quadro di valori di Alita strategie politiche condivise
E per questo discusse insieme a tutti i livelli
La complessità dell'attuale fase politica i problemi presenti nello schieramento di centro sinistra
Suggeriscono di concentrare il lavoro progettuale in questa fase sulla costituzione di una federazione dell'Ulivo
Come federazione di forze con un loro profilo autonomo che sappia far vivere una grande stagione di partecipazione di rinnovamento della politica in particolare occorre non disperdere lo spirito positivo
Partecipativo innovativo che si è raccolto in questi anni attorno all'Ulivo scelto da migliaia di persone proprio perché non si trattava di un partito tradizionale ma di un movimento largo al plurale all'interno del quale anche cittadini associazioni movimenti hanno potuto trovare una loro collocazione
è evidente che sull'ipotesi di dar vita
Ad un nuovo soggetto politico serve in ogni caso in tempi certi un congresso vero e partecipato che sappia coinvolgere attivamente tutti gli iscritti
Ai Democratici di sinistra
Firmato Fulvia Bandoli
Ed altri
Infine c'erano l'ordine del giorno
Che ha come firmatario D'Alema Migliavacca numerosi altri compagni
Chi dice il Consiglio nazionale dei Democratici di sinistra riunito a Roma il diciassette luglio due mila sei approva la relazione del segretario Piero Fassino
Impegna le organizzazioni di partito a promuovere un'ampia discussione sulla base dei lavori del Consiglio nazionale decide di convocare una nuova riunione del consiglio nazionale alla ripresa autunnale
Per fare un primo bilancio della nostra discussione individuare le tappe il percorso successivo ivi compreso i tempi più utile opportuno e per realizzare nel due mila sette il congresso del nostro partito
Questi sono gli ordini del giorno mi pare che si sono esauriti gli sforzi per un ordine del giorno unitario
E quindi
Io li metterei in votazione
Mi permetterei di mettere in votazione l'ultimo che ho letto
Perché sa
Se dovesse essere approvato
Considereremmo gli altri come un importante contributo senza dovermi mettere in dotazione ed eventualmente doverli respingere
Mi sembra anche
Mi sembra il metodo migliore