I ragazzi di via Milano

Agli amici che stanno in sala e ai cittadini che ci seguono per televisione
Alleanza nazionale
Negli anni ormai questo diciassettesimo anno
Perché si fa qui a Rieti
Ogni anno ha affrontato il problema della cultura il problema della comunicazione
Anche quest'anno questa sera parleremo anche di cultura
Immediatamente prima di questo convegno faremo di questo incontro che faremo alla cultura
Che alla presentazione
Di un libro
Che apparentemente potrebbe essere interpretato come un libro per dal dette ai lavori
Ma leggendo un po'tutto quello che hanno scritto il giornale su questo libro dando un'occhiata ma in questa mezz'ora
Ma è stato consegnato e invece questo libro contiene
Dei valori eccezionali del Consiglio di leggerlo anche a quelli non addetti ai lavori cioè a chi non era missino a chi non è diverso
Perché si tratta
Di pagina di storia
Di pagine di convivenza tra amici
Di personaggi
Non dimenticheremo mai per chi l'ha conosciuta
è di personaggi che possono essere apprezzati anche da da coloro che non hanno conosce
Mauro Mazza io presso la mente e devo ringraziare questo libero perché il mi hai fatto ritornare indietro con gli anni
E i personaggi che uccide a partiti giovedì a Orizzonti seduti zelante
Gli anziani riconosciuta diciamo amici carissimi e quindi quelli che non ci sono più in sostanza quindi per me è stata una passeggiata nel passato
Hai fatto bene a incominciare con quel personaggio
Era simpaticissimo gli porterebbe via
Perfetto tali o lo incontravamo verbalizzazioni partito
Inconfondibile il personaggio pieno d'amore di
Inserendo persona simpaticissima punto che voleva bene quattro i suoi tra virgolette Camera
Non devo parlare io ovviamente in questo libro
Lo consiglio come ho detto prima di leggerlo
Voteremo anche stasera lo ripeteremo anche domani
è questa sera parlare di questo beceri però sono alcuni dei protagonisti
Che sono insieme all'autore l'amico Mauro Mazza
Direttore del TG due
Cioè l'amico Teodoro Buontempo onorevole volenterosa potrebbero Silvano Moffa
E io adesso non so a chi dei due devo dare la parola parla prima Teodoro privatizzate sbaglia devono la parola a Teodoro Buontempo
Intanto grazie a Bossi Italia questo spazio
Che assicura la continuità diciassette anni
Ricordo la la prima festa fatta
Adesso da circa venti potesse
Reale collare e che invece poi ha rappresentato un appuntamento annuale anche di comunicazione politica non solo all'interno del nostro mondo ma anche permesse cioè
Di riflessione politici
E quindi il battesimo di questo libro credo che non potesse che Avvenire il luogo migliore che qui alla festa
Alla festa di
E insomma e libero di
E insomma io lo devo ringrazia
Lo devo ringraziare di cuore
A parte le insomma la parte che ha scritto utile
Ma insomma come un cencio liberato di far riemergere nella storia e ricollegarsi a una storia questo gli fa molto onore ammazza un solo come persona ma anche per il ruolo che attualmente svolge
Come giornalista
Gli fa onore perché magari chi ha avuto successo anche dal punto di vista politico
Quella nostra vecchia gloriosa storia
Viene vissuta come una cosa quasi che c'è ma che se non se ne parla e anche
E invece ecco lui chi è riuscito in questi giorni io non voglio collegare questo tuo libero Mauro i ragazzi di via Milano acqua vive l'altro dicono che è uscito e che finalmente
Presenta anche alle nuove generazioni
Senza commenti con fotografie vere con racconti veri capi sul serio consigliere sono stati in quegli anni gli anni Settanta di cui se ne parla spesso a sproposito senza conoscere
Quanto fosse difficile
E quale forza avevamo di a vere di vivere per una idea politica facendo di questa idea politica il primato assoluto su ogni altra cosa
Sul lavoro la carriera sulla sulla famiglia
C'era il primato della politica cioè perché quando avvenivano queste cose non era quarantatré
Dove purtroppo nel nostro Paese c'era una guerra civile non è mai auspicabile per nessuno la peggiore delle guerre
Dove o si sta da una parte o si sta dall'altra consista nel bunker
Gli anni di questo libro erano gli anni del consumismo erano gli anni del benessere dopo la ricostruzione post bellica
Ed erano gli anni di forte tensioni politiche ma anche con la stragrande maggioranza di Giovanni e di cittadini che si era godevano e mentre c'era questo mondo camminava solo con il mito del consumismo poi c'era una comunità che invece viveva solo l'ideale e insomma
Quindi
La vera storia sugli anni settanta in quel su quella eccezionale militare USA io la ritengo una una storia eroica
Perché appunto insomma Mazza lo dice certo punto non
Non si girava liberamente per rientrare a casa passaggio dove tu giustamente dici
Si faceva finta di non riconoscere il portone di casa propria se andava oltre
Poi ci si guardava intorno e poi si entrava a casa tanto per capire collettive valeva il clima appunto in un'epoca che non si stava in quel momento non c'era una guerra dichiarata
E noi la combattevamo ora questo libro io dico eccezionale
Perché
L'Oggiono fotografa una realtà incredibile ecco qui vedrete delle fotografie
Ma che non rendono la realtà di quella relazione la relazione che aveva credo che non superasse
I due metri e dieci l'altezza tra il pavimento il soffitto vi che era di una lamiera terribile che la Francia e la sera si infuoca avanti nella lamiera
Insomma
Anche per
Così dire il fatto che io di togliersi la camicia per scrivere o non era un problema era un problema non solo dal caldo ma era per conservare una camicia pulita per le cosche uno doveva fare la sera perché dall'ISI usciva insomma ecco insomma non era facile vivere ore ore e ore
Come lui dice su su questa Mucchetti chiamiamola mottetto mano nella moquette grigiastra sporca
E sopra queste queste lamiere quando vedevamo il panorama c'è una fotografia bellissima qui di Flavia Perina attuale collega alla Camera il decreto direttore del secco no
Che il panorama più bello era un cassone di eternit cassoni dell'acqua nell'ordine né visti in fotografia insomma sembra un luogo splendida anche grazie alla bellezza di Flavia la sua naturalezza ancora meglio voglio dire
E quindi quando noi c'era l'ora d'aria come lei la chiama l'ora d'aria era questa formata tra i cassoni dall'eternit in questo terrazzo di questo strano edificio che oggi è assente della banca d Italia
Però lui riesce nel raccontare le varie storie come e poi nella vita
Insomma
Il luogo pronta se uno e debole o epocale dentro allora il luogo fa la differenza
Ma anche il luogo fosse così drammaticamente impossibile
Noi in realtà non lo sentivamo
Perché ogni giorno noi avevamo l'idea di fare una cosa importante
Lo stare lì non era una ridotta lo stare lì era un luogo di combattimento era come tu dici una porta sul mondo che guardavamo da questo nostro
Luogo di lavoro e di grande attenzione ideale di grande senso di grande senso dalla comunità
Personaggi eccezionali Nino Capotondi era un personaggio di una umanità di una divertentissimo ma anche di una grande serietà era Nino Capotondi era malato come ricorderai
Era molto malato però lui viveva e anche quell'accenno a questi personaggi Troiani
Nino Capotondi altre
è che a noi più giovane che eravamo nati del dopoguerra
Che ci raccontavano quelli Meglio eccezionali racconti
Dalla Repubblica sociale italiano proprio perché poi alla fine
C'era questo ricongiungimento tra la Repubblica sociale italiana e i primi moti rivoluzionari prima del mille novecentoventiquattro quindi era la parte no Ica dal fascismo
Bene io li ho ascoltato decine e decine di racconti
Una cosa che mi ha sempre così dunque sono chiodo raccolto chi impressionata era come questi uomini che avevano l'anno lo stare indirizzare era una cosa dar loro
Insomma era un di più che era venuto a Roma
Che non aveva non pronunciavano mai ricordo di marzo una parola di già in questi racconti di Franciolini eccetera
Tutti i loro racconti erano per motivare il perché di quella scelta dice
Io non l'ho sentito a loro mai pronunciare una parola di odio di vendetta di rivalsa
Ma era perché avevano vissuto questa storia incredibile affascinante e e tragica
E e volevano spiegare le ragioni di come può un uomo che papà mamma
Chi ha figli che a morire già una vita davanti e che in quegli anni fece una scelta tutto appello dare in nome di una dignità di un ideale di un amor patrio ad un senso
Di appartenenza ecco questo è vero per un'occlusione che insomma ogni giorno ci avvertiva la voglia di dagli al mostro dal nostro lavoro
Lui dice a un certo punto prime dice per Buontempo doveva essere quasi una una una seconda nascita
Una frase eccezionale veritiera nel senso ha colto nel segno nel senso che io tra le mille cose che facemmo la corsa anomala che viene a questo Secolo d'Italia era la cosa più normale che io facessi
E e quindi
Ha colto nel segno quando dice una seconda nascita perché perché insomma
La militanza politica
Il confronto interno sulle idee non sulle acconsente governi insieme come avviene purtroppo oggi
E insomma e una vita poi finita che arriva un punto terminale ce l'hai fatto la militanza intatto l'attivista il diretto al mondo giovanile sei entrato e uscito dal carcere più di una volta Michael reati infamanti ma insomma
Non c'è differenza quando vi si entra dentro
Lei non era importante dove quando si mangiava
E se si mangiano dal non era importante dove e quando si dormiva e se si riusciva a trovare un tetto per dormire
No era importante
Ogni giorno
Non smarrire l'obiettivo politico che noi ritenevamo di essere protagonisti
Questo in questo percorso e quindi nel momento in cui era finita io quel periodo proprio settantasei io ho perso i diritti politici proposta l'indulto ideazione arriverà alla Camera giorni fa insomma persi diritti politici attivi e passivi come condanna accessoria appunto
E e quindi insomma mi si raggiunge un mondo allora l'andare al giornale
Per poter lavorare nello stesso mondo politico che ha caratterizzato la tua vita
Avere uno stipendio cioè uno stipendio che ti consente di programmare un minimo della tua vita
A
Pensare che insomma comunque accada quel che accada a fine mese ci sono quei soldi
Poter fare l'esame da giornalista e per noi fare l'esame da giornalista non era solo l'abile l'abilitazione ad una professione era anche un riscatto morale verso gli altri
E non ci ritenevamo la vita devono noi persone che dovevano avere pari diritti degli altri
Quindi ogni persona che dalla redazione riusciva a superare l'esame di giornalista
Era come se ognuno di noi mi facesse pensarlo una gioia immensa quasi una commozione
Perché appunto Gigi esaminava era un mondo avversario mondo tra virgolette un mondo nemico quindi riuscirà a superare quegli esami
Diventare professionisti giornalista professionista beh era era la importante agenti giri generava ebbe in libertà famiglia dal se non lo da questo questo libro
Viene fuori insomma con tutti i suoi i suoi risvolti le situazioni incredibili di personaggi eccezionale
E ma viene fuori anche anche un'altra storia mi è piaciuto tantissimo all'ultima pagina tu hai scritto Mauro
Bene
Perché va al di là della cronaca ci sono molti passaggi che io consiglio ma chi ci ascolta
Che divergere questo libro
L'ultima pagina ciao cioè quando
E Pino rigido negli altri io non ce l'avevo un impegno potremo nel dispiaciuto tantissimo
Nel saluto a Mantovani
Che in che insomma non era un personaggio facile da un personaggio complesso difficile
Ma era la certezza c'è pulito lo dice un passaggio quando Almirante gli ha detto a diceva
Segretario domani cosa diciamo bene Almirante che risponde ci sei tu domani lo leggo sul Secolo e quella e la linea politica quindi personaggio compresso difficile
Non propriamente simpatico
Però era uno che rientrava in relazione alle dieci del mattino arrivava con l'autobus come giustamente dice abitava non vicino abitava dopo via Gregorio settimo abitavo a Bravetta
A sembra elegante al mondo
Chi lavorava fino alle dieci alle ventidue circa alle dieci del mattino
E insomma e la la la serietà professionale cioè tutto doveva andare a posto tutto doveva combaciare con un disegno
E allora marcia dice una frase
Prima frase che ritengo significativo per al l'attualità che viviamo
Era la fine del settantasei la questione morale si sovrappose a quella politica del Movimento Sociale Italiano dentro il suo quotidiano resistere e reagire erano le sole cose da fare
Per salvare il salvabile e connesso la passione e le idee
Beh io cogliendo questa frase ritengo che la questione morale non la si possa liquidare
Come un complotto fatto dagli dai nemici
Indipendentemente ne siamo certi che tutte le persone
Del nostro movimento politico chiacchierato coinvolte siano innocente che va i processi ribadiranno
La loro innocente
Però per noi la questione morale e un DNA della nostra esistenza politica
E indipendentemente
Dai reati commessi o no e noi siamo convinti che non siano stati commessi Mauro qui
Rileva cioè questo il terreno intorno l'aria che si respira
Che non ci può appartenere cioè lui alla fine di questo libro
Ricostruendo le storie poi alla fine gli viene questa riflessione
E e dieci appunto
Che lo stare insieme in questa grande storia eccezionale storia
Che lui ha sintetizzato con questa fotografie insomma il percorso di ognuno delle persone di questo appartenente a questa squadra di calcio
E che la questione morale e la nostra stessa e si esistenza politica
E molti di noi
Cominciare dalla mia storia
Se siamo rimasti nei binari giusti nella moralità
Nella dignità politica dalla correttezza noi siamo rimasti per la appartenenza
A questa comunità
Per questo forte senso di idealità nell'azione io facevamo come uomini politici oppure come redattori del Secolo d'Italia
E quindi
Per noi
Il senso della vergogna perché se uno di noi sbagliavate avrebbe infangato una intera comunità
Quindi anche quando le condizioni della vita ci ponevano una facile cinta una scorciatoia sotto tutti i punti di vista
Noi prendevamo ritornavamo dentro i binari dalla correttezza perché per noi avevamo appunto il primato della politica la politica come impegno ideale il senso di appartenenza
Sbagliare significava sporcare quella sberla splendida immagine della nostra comunità che per rimanere in piedi costava un prezzo incredibile ai nostri ragazzi ai nostri anziani
E l'ultima frase che lui scrive in questo libro
Trent'anni dopo I ragazzi di via Milano hanno molti motivi per resistere per reagire
Per ritrovare se stessi
E questa laconico coprono una frase che all'interno
Mi pare legata diventi tentava un premio meramente veneziani
Con una riflessione ma con l'arco costituzionale che discriminava
Dove tu eri l'anti società per definizione degli altri
Quanti veneziani quanti max punti Malgieri quando si sono persi per strada anche per una responsabilità di coloro che dirigevano la nostra comunità politica che spesso vedevano in chi stava un passo avanti il tema di piovuti
Voglio dire voleva alzare il tiro della tensione ideale sulla politica
E ci siamo persi per strada intere generazioni cioè se uno ecco una cosa che bisognerebbe prima o poi fare l'elenco con le professioni
Di coloro che hanno militato dalla Giovane Italia collocamento giovanile nel fu avvenga la caravella romana vedo qui
Un esponente in piazza Bologna due anzi dalla gara allora larga rappresentanza ricostruirla perché ricostruirla
Perché quella era
Era la squadra di vita
E chi riusciva a uscire da quella scuola di vita affrontava la vita con in maniera eccezionale allora io noto in due passaggi dell'autore
Da una parte una riflessione se insomma scrive uno che ha scelto il giornalismo ho fatto il massimo dalla carriera miracolo ancora altri passaggi che non merita la sua sobrietà la sua serietà e la sua capacità professionale ma insomma ad oggi come bilancio
è un bilancio ottimo per una persona perché vuole affermare quello che lui pensa quello credo non è carrierismo fine a se stesso
Però poi autore ce lo dirà
Una sorta di amarezza se a un certo punto questo binario politica o giornalismo
Quale fosse la strada migliore per raggiungere certi obiettivi
E in questa frase finale
è un'altra domanda che pongo all'autore
Trent'anni dopo i ragazzi di via Milano hanno molti motivi per resistere per reagire per ritrovare se stessi e cioè a dire
E insomma il giornalista qualificato Barzagli deputati Moffa altri
Hanno raggiunto l'obiettivo
Per chi e partito
Da via Milano
E la quella militanza
Perché oggi possono assicurare
Un minimo di tenore di vita la famiglia raggiunto anche traguardi importanti dal punto di vista così dalla soddisfazione personale
Del ci si deve accontentare di questo o a questa età
Dopo che si è riusciti
Ad avere anche un discreto successo personale
Ci si deve arrendere nella routine quotidiana
Si deve essere soddisfatti perché si ha una buona auto una buona causa
Ho
A questa età
Noi non dobbiamo per per noi a cui le cose sono andate bene
Di fronte a tanti e tanti altri
Che hanno pagato un prezzo incredibile di dolore
I sofferenza di umiliazioni
Ecco io oggi dall'autore noi non dobbiamo qualcosa lo dobbiamo restituire cioè ci dobbiamo arrendere nella routine del magari come Silvano che è bravissimo
Come oratore al relatore
O altri Maurizio Gasparri
Che vengono via via Milano lo stesso presidente Fini o arrivati a questo punto
E insomma che abbiamo anche un po'di maggiore serenità
Sì non dobbiamo noi a vere il coraggio
Di ricucire questa storia marzo fa con questo libro e che potrebbe essere anche una ricucitura sul piano sul piano politico
Questa è un'altra riflessione perché è una frase come questa non la si mette a caso questo esce dalla è una cosa che si esprime per mestiere
Allora e e e nello stesso tempo e possibile
Ricorda ricollegarsi a quella storia senza Nostalgia senza torcicollo ma prendendo all'essenziale per riavere quella forza di proiezione cioè voglio dire
Nel periodo in cui tu scrivevi queste cose mi si vede sul tavolo dentro davanti Cirillo
Che scrivendo
Io dormivo sul tavolo ma insomma solo un flash insomma quella era l'epoca nella quale
Insomma per prego questi ideali per lavori erano una Energia indescrivibile perché io ero
Facevo politica facevo il militante e dirigente del partito dirigente le giovani avevo fondato e con mia moglie pochi amici
Avevo fondato Nadia alternativa quattro sarà frequenze radiofoniche una frequenza televisiva Canale trentuno nostro monitoraggio avvenuto quindi militanza una radio che non era solo era l'unica radio che facevo la rassegna stampa dei giornali del giorno dopo perché prima che andassero in edicola
I giornali non potevano essere distribuiti ero amico dei trasportatori eccetera il Papa del nostro uomo in tipografia
Nel riportava ragazzo collegiali Grazia finiscono il bordo di Bozzolo sì correttore di bozze il Papa che lavorava a Repubblica al piano terra faceva il trasportatore che a mezzanotte ci portava quindi Lara la militanza ero già consigliere comunale del mille novecento ottantuno consigliere comunale di Roma
E e più giornalista che mi dovevo guadagnare lo stipendio che queste cose si possono farlo perché uno è bravo
Sono più bravo di altri
Si possono fare se le radici sono forte se ti senti sicuro in una comunità se credi che quello che fai è importante insomma
Avevamo una Energia eccezionale e quindi questo
Nel giugno del due mila e sei ci siamo ritrovati ancora una volta a piangere uno di noi questo Mantovani io credo che anche dal punto di vista del ricordo della nostra comunità dovremmo fare qualche cosa di più
Perché quelle famiglie che pure hanno visto
Il loro amico o parente marito
Avere il primato della politica lo possono sparire le storie di queste famiglie dobbiamo in qualche maniera ricongiungermi perché insomma sono energia positiva civile quindi io poi faremo un altro giro non so come organizzato valevano sette anni giochiamo così allora due minuti due minuti ancora ed in questa
In questo libro dove vengono fuori i cantieri questo carattere eccezionale devo fare solo una una critica manca una ricostruzione più puntuale della chiusura del sacco d'Italia nonché Secolo d'Italia
Credo che fosse ottanta quattro qua giugno ottantaquattro de lo infanga l'autore fa una ricostruzione giusta per un aspetto
Ma manca la specie questo giornale fu decretato dall'esecutivo nazionale la chiusura del sacco di tali chiusura cioè si chiude il giorno tot
E noi che eravamo re redattori militanti che pure avevamo il senso della gerarchia il rispetto di questi grandi uomini reagivo
Dice no il giornale non si chiude perché anche nostro voi oltre che prendere lo stipendio questo è l'unico mezzo che tiene in piedi la comunità anche delle degli annunci delle nozze delle nascite necrologi cioè questo sessi perde il secolo indipendentemente dalle code che si vendono questo è una comunità che ma in mille pezzi che non si ritrova più
E chi furono bravissimi membro del comitato di redazione io ero presidente del comitato di redazione eccetera civili c'era rigido e Baldo
E non ci battemmo con la Federazione della stampa
Facemmo fare sette contratti
Sette praticanti non in regola sette contratti dalla Federazione dalla stampa ecco comunque in passato il Senatur non aveva mai avuto questi problemi perché aveva sempre fatto il contratto a tutti ci contrapporre in modo all'esecutivo del partito ed aveva decretato la chiusura io mi ricordo che ogni notte con Tatarella che avevo questo gestionale rapporto di odio amore non perché avevamo idee politiche diverse parolacce dalla clandestinità e chiedevamo tutti i ristoranti
Del Pantheon piazza Navona per andare a parlare con tutti i deputati e i senatori la classe dirigente eccetera eccetera per dire no se ancora non può chiudere anzi uscimmo alcuni giorni autonomamente ci rivolgemmo anche a dei giornali avversari decide sull'altare
C'è la Provincia da questa casa
E dopodiché l'intero comitato di redazione
Rimase in cassa integrazione
Salvati posti di lavoro e io in particolare finita la cassa integrazione fu licenziato
E dall'altro
Per esigenze anche di natura economica
C'erano dei colleghi che avevano famiglia maggiore esigenza
E voglio dire ecco un passaggio così amaro
Se non c'è il senso di far parte di una comunità
Ti allontana definitivamente
Pensate a picco dell'UDC è una seconda nascita e poi da fare dell'atto e nell'ottantaquattro
Gli si toglie no questa questa cosa e e quindi ecco ho citato anche questo esempio
Di una ricostruzione più completa ma insomma tutti vibra il fatto in maniera molto veloce ma in maniera essenziale da una crisi
Rilievo proprio per ribadire questa forse quindi io voglio voglio concludere ancora complimenti all'autore veramente sul serio
Ti ringrazio per questa citazione di chi ha voglia Marina l'amore ma ancora dalla sua vita che io ringrazio tantissimo perché non avrei potuto fare tante cose senza questo punto di riferimento
E complimenti perché sei riuscito nel raccontare queste storie anche a parlare di politica cioè quella parte
Io invito ad approfondire
Su e Pogliani gentili anni
Su quel passaggio di quando
Il movimento sociale e dei primi tra virgolette di sdoganamento di
E la riflessione se
Insomma
Per quell'ora
Quel fascismo socialista
Che non ha mai trovato
Più spazio di una tavola rotonda di un convegno dentro il movimento sociale italiano in tutto l'arco del dopoguerra
E che ogni tanto si riaffaccia con forza
Con una determinazione delle cose che lo riporta all'attualità
E che ogni volta che c'era questa possibilità inseguire quel filone
Poi ci sono eventi straordinari che ci ricaccia indietro
Anche questo credo che questa riflessione politica
Perché vedete
Anche altri partiti hanno avuto tanti ministri e tanti sottosegretari anche non i partiti Partito liberale la bella classe dirigente Partito Repubblicano era un partito serio quando c'era la balsa padre
Però poi alla fine non è rimasto nulla
Quindi noi dobbiamo andare oltre e questo libro e un buon inizio per andare oltre la essere deputato e senatore ministri e sottosegretari essere andata al governo perché nessuno di noi aveva quella grande gioia quella grande ricchezza morale in via Milano per diventare questo è solo questo
Grazie
Allora diamo ringraziamo l'onorevole Teodoro Buontempo per il suo intervento come sempre appassionato
Sensibilissimo
E ha toccato dei punti a mio parere molto importanti del libro e della storia della politica e della storia di questo giornale che il Secolo d'Italia per il quale noi danni facciamo la festa nazionale
Adesso passiamo la parola all'onorevole Silvano Moffa altro ragazzo nude via Milano settanta che era proprio la sede del giornale il sentimentale
Sì grazie grazie Rositani io debbo ringraziare davvero Guglielmo perché ancora una volta questa appuntamento annuale
Costituisce ormai un punto fermo nella storia della nostro movimento politico e ancora una volta dedica una giornata principalmente temi culturali e lo ringrazio perché questa volta la occasione propizia perché ci consente in qualche misura di rileggere anche la propria storia personale
Vedete io
Credo che Mauro Mazza
Che io conosco
Da tantissimo tempo abbia scritto questo libro correggimi se sbaglio soprattutto come un grande atto di amore
Questo è un libro che testimonia grande amore
Per il secolo per la comunità
Per questa storia di ragazzi che raffigurati in prima pagina
Anche in un momento di assoluta spensieratezza
Noi ci siamo visti in qualche modo riproposti un po'tutti insieme l'avevamo un po'dimenticata
I tagli ingloriosa
Era una partita che facemmo con i tipografi perdemmo nove a zero il portiere la Mauro Mazza una cosa veramente vergognosa
Ebbene
Questa fotografia improvvisamente qualche anno fa fu pubblicato dal Corriere della Sera io non so come sia arrivata della redazione del Corriere la sera fatto sta
Che
Tutti quanti ci ritrovammo improvvisamente a ricordare una fase importante nella nostra vita della nostra storia
Di militanti prima di redattori del giornale poi e poi Mammano ognuno
Nelle rispettive attività sempre in questo mondo
Fino ad arrivare anche al governo pensa se
Giocando quella partita ognuno di noi incominciando da Gianfranco Fini potesse immaginare un giorno di andare al governo della nazione
Non ci passava neanche per l'anticamera del cervello
Era quello una momento della nostra storia politica in cui per un militante per tutti
Credeva fortemente in quegli ideali e quinti si avvicinava al Movimento Sociale Italiano attratto dal fascino
Che rappresentava il movimento sociale italiano e dal mito di alcuni personaggi
Perché poi stavano anche all'interno del giornale
E per un militante era il massimo della propria aspirazione
Pensare di poter entrare nel Secolo d'Italia
Teodoro ha detto giustamente una cosa
In quel momento in quella temperie difficile dove eravamo ed è difficile da spiegare soprattutto i giovani di oggi io trovo difficoltà a spiegare a mio figlio che cosa sono stati gli anni settanta
E credo che ecco perché è importante questo libro è anche un atto d'amore
Perché in qualche misura
Aiuta a comprendere le difficoltà le criticità di quegli anni
Ma lo fa senza quel taglio nostalgico che depaupererebbe libro
E in qualche modo ne minerebbe la sostanza
Questo è un libro Mauro che tu hai scritto con quella amore profondo ma anche con quello stile indelebile che ha sempre caratterizzato il suo essere capo della redazione politica del Secolo d'Italia
E lo ha fatto
Con una capacità che
Davvero straordinaria perché vedete non è facile raccontare quegli anni e soprattutto non è facile raccontarli cercando anche di mettere insieme
Le grandi difficoltà che si vedevano in quei momenti
Le grandi contraddizioni politiche erano gli anni dei tentativi di compromesso storico per gli anni del socialismo di Craxi che metteva i nella fitta di Namath se scopriva Proudhon
Erano gli anni in cui c'era ancora il Muro di Berlino
Erano gli anni in cui nel Movimento Sociale Italiano
Almirante cercava di costruire un percorso che in qualche modo togliesse dall'isolamento il movimento sociale italiano
Costruendo la Destra nazionale
Cercando di aggregare anche intellettuali che venivano da altre aree
Pensate a plebe
Un filosofo marxista
Che poi scrisse un saggio sul pensiero conservatori
Un tentativo costante di mettere insieme approfondimenti culturali taglio politico e nello stesso tempo tenere insieme una comunità
Che era una comunità difficile complessa
Quando Mauro descrive in questo suo libro il sentimento culturale che animava e differenziava anche fra di noi nella relazione in effetti descrive anche con una leggerezza di linguaggio ma con una capacità di penetrare il pensiero
Descrive quelli che erano i filoni culturali ti puoi convergevano all'Inter strade all'interno del movimento sociale italiano il filo le gentili hanno il filone Coriano il filone cattolico
Il filone tradizionalista
E all'interno del sito e tradizionalista le varie anime
Tutto questo in effetti era nient'altro che la fotografia del movimento sociale italiano di quella straordinaria comunità
E il secolo
Era il luogo dove si arrivava a
Dopo aver nella militanza messo in piedi tantissimi altri giornali
Ognuno di noi
Scriveva su tanti altri insultanti giornaletti che spuntavano in ogni parte d'Italia
A volte anche giornali di clandestini perché era difficile farvi circolare
E quindi era una una metà una meta ambita per i militanti
Ecco perché
Per noi era un elemento di orgoglio stare in quel giornale stare
A contatto con un mondo e nello stesso tempo sentire la responsabilità di tenere unito questo mondo
Ha ragione Diodoro quando dice
In fondo il quel giornale era diventato l'unico elemento con il quale comunicavamo fra di noi
A volte anche
Con una comunicazione che a pensarci oggi
Davvero
Lascia un po'di stucco
C'era evidentemente la necessità di interpretare anche i bisogni e le necessità del partito vi ricordo che noi ci divertivamo quando bisognava costruiti alla vita di partito
Perché ogni giorno c'erano centinaia di telefonate di deputati e senatori rappresentanti delle e guai a dimenticarne uno ecco l'opera
Gli facevamo la conta la sera su chi sarebbe stato redarguito il giorno dopo perché magari c'eravamo dimenticati non solo di mettere il nome di Servello messo in una certa maniera secondo la logica gerarchica che Mantovani imponeva ad ognuno di noi
Però questi erano elementi perché tutto sommato non incidevano più di tanto sulla sulla sostanza di scrittura che ognuno di noi portava avanti in piena libertà una volta mi trovai
A discutere negli anni successivi al cosiddetto sdoganamento con giornalisti di sinistra soprattutto dell'unità
Sulla ruolo del giornale di partito rispetto al giornale cosiddetto indipendente
Beh io debbo dire che francamente la mia esperienza all'interno del Secolo d'Italia che è durata diverso tempo è stata un'esperienza della quale non ho avuto un vai
Censura da parte di nessuno
Se una cosa non la volevo scrivere non la scrivevo non si offendeva nessun
Forse sembrerà un paradosso ma il giornale di partito almeno il Secolo d'Italia era un giornale veramente libero almeno per due dei dati io non ho mai avvertito nessuna costrizione
Forse qualche volta per un eccesso di zelo
Qualche limitazione ce l'ha in ponevamo noi stessi ma per questo senso di appartenenza questo senso di dovere che sentivamo nei confronti dell'editore nei confronti evidentemente di tutto di tutto il partito
E questo a mio avviso è stato un grande elemento che di formazione
Quella è stata una palestra di vita
Perché si sono cementati anche amicizie al di là di di quelli che poi sono le vicende anche interni al partito io credo che quando ci si ritrova anche a distanza di tempo
Questo filo
Rosso che teneva insieme questa redazione è un filo molto spesso
E in questo libro è apprezzabile soprattutto la capacità di consegnare al lettore un affresco
Di alcuni personaggi assolutamente straordinari
Che bisogna tornare a riconsiderare
Vedete quando arrivo Alberto Giovannini
Nel giornale nel Secolo d'Italia
Quella fu una scommessa che Almirante fece con se stesso
Perché Alberto Giovannini era un personaggio scomodo era un giornalista scomodo
Al giornalista del rosso e nero era il giornalista del fascismo immenso il rosso di quel filone culturale
Che cui tu accendi nel libro
E che aveva fatto molto discutere anche all'interno del movimento sociale italiano
E tra l'altro era un soggetto che amava andare controcorrente
Io ricordo un giorno una telefonata in redazione
Mauro
Ad un certo punto la ricorda anche l'Ulivo
E che fece scattare tutti da ridere perché nessuno pensava che fosse vera era l'aggiorna la la telefonata del presidente La Repubblica Pertini
Ovviamente quando arrivò la telefonata dal Quirinale noi pensavamo che fosse uno scherzo uno dei tanti scherzi che spesso ci facevamo fra di noi
Oggi non è presente Gasparri ma insomma Gaspare era oggetto di diversi scherzi del culto
E mi ricordo quando arrivò questa telefonata di Pertini
Ovviamente noi mandammo a quel paese
Il centralinista del Quirinale Point
Chiamo a una persona più autorevole mandando a quel paese anche la persona più autorevole fin quando alla fine ci rendemmo conto che effettivamente da pentiti che voleva parlare con il direttore e sapete che cosa di voleva dire Pertini
Il giorno prima Giovannini aveva fatto un articolo graffiante come suo solito
Ricordando la uccisione di Claretta Petacci
E in quell'articolo no
Ricordava alcune responsabilità che erano configurabili anche nella persona di per Pertini telefono
Per dire
Al direttore guardi io ho le mie responsabilità
Per quello che è successo
Ma non per la Claretta Petacci
E mi ricordo che Giovannini in quel momento che ebbe un momento come dire non eravamo in redazione civili ci riuniva tutti davanti al suo tavolo noi faceva queste telefonate indiretta perché poi era un personaggio veramente
Anticonformista
E mi ricordo Giovannini ebbe in quel momento la capacità di rispondere presidente tu queste cose deve di raccontare agli italiani non a me
Per dire l'uomo la capacità di reazione
Un personaggio tra l'altro
Che per me è stato un grande maestro di giornalismo io ho fatto il giornalista
E ho continuato a farlo soprattutto sotto il suo stimolo debbo dire
E era un uomo che ci radunava tutti e ci faceva parlare di politiche poi ci raccontava queste storie dalla Repubblica sociale in avanti e ci raccontava anche di alcuni personaggi della politica charity e scriveva in maniera incredibile ci faceva conoscere
Ci ha fatto conoscere persino Mancini che quello era il momento in cui Mancini veniva attaccato dal candido pesantemente
E lui lo difendeva non perché voleva difendere Mancini quando socialista ma perché come Mazza ricorda nel suo libro
Ah ma vorrei Cavallini e avevo comprato insieme dei cavalli da corsa scommetterlo sui cavalli
Beh e per devono sistematicamente per cui erano due perdenti nella corsa di cavalli due avversari politici però guai a toccare Bacci civiltà richiede quella amicizia era nata su altri settori su altri campi
Vedete questo ce lo rendeva straordinariamente simpatico perché noi che eravamo tutto sommato
Dei redattori giovani
Pieni di idee piene di passione di voglia di fare
Con dentro quello spirito
è sempre stato il collante perché quel filone culturale che al di là delle divisioni anche politiche culturali che pure c'erano
Però ci tenevo uniti che era un po'la stravaganza tipica dei futuristi
Questo è essere perennemente controcorrente eravamo sostanzialmente dei fondi ma in quel periodo
Chi si avvicinava al Movimento Sociale Italiano dove va anche a vere qualche ambizione per l'utopia e qualche piccola follia
Ma tutto questo diventava poi sostanza perché questo faceva essere davvero membro di una comunità ci si sentiva una cosa sola
E io lo ringrazio Mauro perché nel momento stesso in cui ha descritto questi filoni
Ha fatto anche capire alcune differenze tra quell'epoca
Quello che oggi abbiamo vissuto soprattutto degli ultimi tempi in Alleanza nazionale lo voglio dire
Perché ci troviamo in una fase di superamenti quindi oggi credo che questo aiuti
Vedete
Anche nel Movimento sociale c'erano le correnti erano correnti di idee
Erano luoghi di confronto
Sì sì accapigliavano pesantemente sia con Teodoro Buontempo
Ne ho fatti di scontri anche durissimi
Duilio odiava Ievoli anni come per anzi
Vi ricordo che questo era un tema di confronto costante
E pur tuttavia
Appunto vola ripetiamo la frase di Buontempo
Però come dire
Erano era uno dei momenti di grande confronto culturale
Ma purtuttavia quello che avveniva fuori dalla redazione quello che avveniva ogni giorno in termini di aggressione costante nei confronti di questa comunità
Ci teneva fortemente uniti
E quando andavamo all'esterno anche all'indomani di alcune forti baruffe fra di noi e il secolo spessore riproponeva queste baruffe
Bene avevamo una cosa sola
E questa era la nostra forza straordinaria
Ecco perché io credo che questo libro sia stato un grande
Atto di testimonianza
Di recupero di una storia di valorizzazione di un percorso per carità senza volerlo ingigantire
è uno spaccato di una comunità un secchio mento di un mondo che ci appartiene
E che ha visto sofferenze profonde
E ha visto anche percorsi sicuramente più importante più significativi di quelli che possono aver rappresentato questi undici ragazzi
Di questa fotografia di prima pagina
Ma è stato Cuba è questo libro
Una testimonianza viva
Di quella idea di comunità nella quale ci siamo sempre di trovare
E oggi che Mauro Mazza splendidamente guida un telegiornale
E quindi a assunto gli incarichi di responsabilità notevoli
Be'io credo che con questo libro lui abbia dato anche
Un messaggio a tutti noi
E forse soltanto
Ecco perché lo ringrazio davvero dal profondo del cuore
Perché di noi tutti
Originari giornalisti lui è stato sicuramente il migliore giorno
Perché arrivato dove nessuno poteva immaginare di arrivare
E perché
Con il suo TG
Ha dimostrato che si può essere uomini di destra
Profondamente convinti delle proprie idee
Ma capaci di guardare avanti
Capaci di innovare anche nella comunicazione e capace di dimostrare agli altri
Che noi non eravamo inferiori
Chiudo ricordando un momento della mia vita
Di giornalista al sei
Quanto per la prima volta fu mandato un giornalista
Al Meeting di Rimini
Proprio Mauro indicò il sottoscritto
Perché quel mitiche era intitolato a Parsifal e Parsifal era un personaggio Mita critico che la nostra epopea della nostra cultura
E mi ricordo che andando al Meeting di Rimini
La semplice presenza di un giornalista del Secolo destò scandalo ci fu un corsivo in prima pagina dell'Unità
Che rimproverava all'epoca a Buttiglione
E a Formigoni di aver invitato un giornalista del Secolo
Il giorno dopo
Noi non solo fumo presenti con il nostro giornale al meeting
Ma addirittura grazie a quella straordinaria militanza che accompagnava il giornale nella sua quotidianità
Noi fummo presenti al meeting anche con i nostri ragazzi a distribuire le copie del secolo
E di mostrammo in quel momento
Che avevamo rotto anche una barriera che appariva insuperabile
Ecco perché da quelle discriminazioni
Non sono nate fortune ma è nata la forza per andare avanti
Ecco perché mi ritengo orgoglioso
Di essere stato umile protagonista di questa piccola epopea di quei ragazzi di via Milano
I hanno trovato oggi in Mazza un elemento per tornare a ricordare un po'questa storia Chirone però soltanto la loro storia grazie
Va bene grazie
Dall'altra il timpano
Per quanto ai come ha detto
Ed è bello
Poi vi invidio essere stati protagonisti Dickens dice
Adesso chiude
Questa presentazione del libro i ragazzi della Milano l'autore
L'amico Baudo
A te la parrocchia
Anch'io ringrazio fatto Silvano Teodoro Guglielmo Rositani per
Per questa costanza per questa presenza
Assidua che che rappresenta per tutti noi un punto di riferimento importante lo è
La comunità umana e politica di AN ma lo è anche per noi della RAI perché vogliamo lusitani quando si appropinquato la festa del Secolo comincia a telefonare qualche settimana prima dice tutte le sere mi devi mandare la telecamera
Poi c'è la politica non interviene durerà intendere come perché lo silani chiama tutti i giorni o se non si manda il giornalista verrebbe scherzo naturalmente ma c'erano solamente che siamo tra amici e mi sento uno di voi e lo sono sempre stato peraltro
Di sono più breve del del di Silvano e Teodoro perché è giusto che gli autori parlino attraverso le cose descrivono insomma e poi mi sento di rispondere a qualche sollecitazione che è venuta proprio da dei due amici che sono con noi e ringrazio anche Maurizio Gasparri che sarebbe stato qui ma un problema personale soprattutto nel pomeriggio ha impedito di essere comunque non mancheranno occasioni le fa approdare anche il ragazzo Gasparri di via Milano
In altre occasioni di questa nostra iniziativa
Come nasce questo questo libro
Nasce tecnicamente da una chiacchierata fatta con Umberto Croppi che saluto e qui
Poco più di un anno fa credo Umberto no
Ma già da tempo era
Era in testa l'idea di farla da quando lo ricordava Silvano Moffa prima
Ogni tanto quella foto di quella squadra veniva pubblicato da questo o da quel giornale
Il più delle volte prendendo a pretesto la nomina di un ministro o l'ingresso di Fini che esso alla costituente europea
Le dimissioni di Gasparri e il subentro di Storace nel governo la mia stessa nomina direttore del TG due ormai oltre quattro anni fa
E quella foto s'era diventata una cosa che che che non ha fruttato una cosa dei nostri
Ordine privati ma aveva un nel suo cammino aveva compiuto andava raccontata in qualche modo
Va per dirla prosaicamente toccava a me farle raccontare quella storia mettiamo il portiere in una squadra di gonne presi nove quella sera quindi meglio del portiere che se rugbisti arrivare
Da tutte le parti
Ma anche perché
Giornalisticamente
Umanamente culturalmente politicamente alle trascorso lì i primi dieci anni nel dei misteri giornalista sono
Rappresenta una cosa non solo indelebili ma che andava in qualche modo ricostruita nella memoria anche con conversazioni con gli amici di allora per ricostruire il mosaico
Pezzo dopo pezzo delle cose che meritavano di essere raccontate e non affidate all'oblio
Perché questa storia andava raccontata
L'han detto già gli altri
In qualche modo posso ripetere la storia fatta di di persone
Che non casualmente
Non per Sherlock per scelta opportunistica
No perché passavano per sbaglio da quelle parti
Ma perché credevano
In qualcosa che li spingeva a ritrovarsi lì
Io stesso prima ancora di cominciare giovanissimo questo mestiere
Aveva avuto la possibilità di avvicinarmi ad altri ambienti
Politico-culturali diciamo così che non era né niente
E preferì tentare con le mie forze di
Avvicinarmi abbia Milano settanta dove cominciai a collaborare
Portando qualche corsivo qualche articolo a Carlo Cozzi
Nella terza pagina del Secolo d'Italia
Fin quando non si aprì uno spiraglio redazione
Con un cambio ferie come si fa in questi casi il primo contratto i tre mesi e poi nel settantasette mi trovai dentro non uscì più fino a dieci anni più tardi
Personaggi straordinari don ricordava come noi
C'è abile Rassimov i racconti di chi aveva vissuto no chi aveva fatto con l'esperienza della repubblica sociale per noi
Che ancora non c'eravamo
Ci manifestava nelle parole anche nella vita quotidiana che quell'anno e mezzo di vita per loro era stato aveva riempito la vita tutto quello che è venuto dopo per loro sincera ma era la stessa cosa se non ci fosse stato c'era perché andava raccontato quell'anno e mezzo di vita straordinaria
Il fatto che avessero perso che era diventava una una cosa irrilevante
E il fatto di essere lì a raccontare a incontrare noi più giovani diventava la testimonianza che si poteva essere le seguenti gli assegni contro tutto quello che c'era intorno
Non eravamo noi a essere contro gli autocrati essere contro il nostro piccolo la piccola comunità non l'odio l'abbiamo vissuto
La designazione grande piccola raccontava al Meeting di Rimini Silvano io anche racconti episodi capitati a me e ad altri ancora piccoli banali divertenti qualche volta ho che volta pericolosi
Di piccole e grandi discriminazioni che non eravamo considerati degni di di uscire ogni giorno con un giornale nelle edicole italiane
Noi eravamo per la Federazione della stampa dell'ordine giurisperito lei e gli altri giornali quando rivedremo abbiamo speculativo all'inizio la bomba in tipografia
E dopo ragionevoli Messaggero Paese Sera unità tutti gli atti volevano parlare con noi sapere ma io amo sopravvissute l'attentato questo d'interesse
Allora quando
Io diventa direttore del TG due nell'aprile del due mila e due
Mi presentai ai colleghi la creazione del telegiornale
Con un piano ivoriani porte rinnovamento della testata
Nel dibattito che seguì la mia esposizione
Serpeggia ma qualche perplessità
Ma il direttore che viene dai
Farà lavorare tutti anche chi non la pensa politicamente convenuti in questo giornale
Uno me lo chiese proprie squisitamente
Mi disse che non è di sinistra come la maggior parte dei flussi della RAI
Che garanzie mi dai dai ruandesi la polizia perché io possa lavorare senza essere discriminato politicamente
E ad una replica finale dissi una frase molto semplici
Siti come me
Ha vissuto per dieci anni da giornalista
La discriminazione unicamente dovuta alle idee che professa calpestato più scriveva
Non può concepire che un collega di cui oggi sono sono direttore possa essere discriminato per le sue opinioni politiche cosa non accadrà mai dopo quanto animato nessuno al TG due vuol dire chi essere stato discriminato per ragioni politiche
Per la lingua italiana o per la sintassi è un'altra cosa non c'entra la politica questo è vissuta come un alibi ma non c'entra poco
Passato presente è evidente che quell'ultima pagina che citava Teodoro a parte il dolore per la morte di Cesare Mantovani
In concomitanza con le inchieste sulle intercettazioni
Mi ha spinto a scrivere quelle poche righe
Dissi nel libro ma anche di inizio di tentativo di dare un senso che ci spingesse oltre
Vedete
La sensazione peggiore di delle ultime settimane di fronte notizie che arrivavano dai giornali
Per ogni persona che facevo spesso dalla seguente al di là delle frasi del clima del mondo Brooke boh che veniva fuori un sottobosco gruppo che veniva fuori
C'era questa sensazione
L'idea
Che in parte dal pubblico più neanche a volte abbia dato con simpatia alla destra italiano
Potesse diffondersi il sospetto
Che la diversità che era riconosciuta la veste della quindici anni fa inizio anni novanta rispetto a tutto il resto del cemento politico riporto Fini a sfiorare l'elezione a sindaco di Roma di quello parliamo
Possiedo una nuova Università del DNA culturale politica umana professionale
Ma unicamente all'estremità dal potere
E questo mi preoccupa molto perché se si perde questa sensazione di che sia diversi
Che si è migliori
E allora tanto vale
Essere con sei grigi imbottigliati gli atti dio che senso ha esservi quarti così se si è tutti uguali a volte anche peggio degli altri
Nel mio piccolo io arrivato a fare il direttore del telegiornale
E perché era il primo che venendo Dalí a Milano arrivava certi traguardi
Non so ma anche per me stesso io ho sempre vissuto ogni cosa che un grosso a responsabilità grossa faticano sempre
Non soltanto come un direttore io mai soltanto con un direttore sanitario
Direttore del TG due
Mauro Mazza che è quello che
E quante volte
Anche persone molto autorevole dicono
Sa che il bravo
Sa il così perbene nonostante lo affermo continui
Dicono c'è una correzione ringrazio gli apprezzamenti
Non è nonostante in quanto
E in quanto
E chi è per Mahler per male nonostante
Ecco allora perché ho fatto questa roba che è un gioco ringrazio Federico Gennaccari dell'editore Sergio né quelli con i libri a vostra disposizione
Che è persona squisita e straordinaria
Ho fatto questa roba perché adesso che non ce l'ho più auto blu
Con le sirene fuori dallo stadio del centro Italia
Forse è giunto il momento ed è questo il momento
Perché i ragazzi di via Milano e chi leggeva il frutto ogni giorno sul lavoro possa di trovarsi reagire e cent tornare a sentirsi parte di una storia più grande alternative non ce ne sono
Grazie a Laura
Partito prosegue adesso con gli amici
Di Lello prego deve deve quindi su quali sul palco l'amico ministri l'amico
De Turris
Non vedo