23 LUG 2006
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - RADIO - 20:30 Durata: 1 ora 54 min
A cura di Guido Mesiti
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Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 23 luglio 2006 condotta da Massimo Bordin con gli interventi di Marco Pannella.

Tra gli argomenti discussi: Arabi, Associazioni, Bersani, Cattolicesimo, Cultura, Di Pietro, Diritto, Economia, Esteri, Giustizia, Governo, Indulto, Iraq, Israele, La Rosa Nel Pugno, Laicita', Libano, Liberalizzazione, Medio Oriente, Milingo, Palestina, Partito Radicale, Pena Di Morte, Polemiche, Politica, Radicali Italiani, Religione, Saddam Hussein, Sdi, Socialismo, Societa', Spagna, Turci, Villetti, Zapatero.

La registrazione audio di questa
puntata ha una durata di 1 ora e 54 minuti.

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  • Introduzione di Massimo Bordin

    20:30 Durata: 54 sec
  • Nessuno tocchi Saddam

    Marco Pannella

    (LA ROSA NEL PUGNO)

    L'iniziativa di Non c'è Pace Senza Giustizia a Venezia, dove si discute di concreti problemi di governo, in cui sono state portate le testimonianze della devolution in Spagna, Scozia e Canada, in Africa del sud, e si è discusso molto di come in quei paesi essa ha funzionato. La presenza di 45 esponenti tutti di rilievo di organizzazioni politiche irachene con ex presidenti ex ministri, vicepresidenti del parlamento, nell'esercizio pieno di loro responsabilità. Un dibattito molto ricco e organizzato benissimo. Gli iracheni hanno affrontato i loro problemi di attuazione dello stato concepito e le vie per farlo funzionare. Hanno ad esempio chiesto di spiegare art.2 della Cost. Spagnola in cui si dice che lo stato è uno ed indivisibile e poi viene detto che ci sono anche le nazioni e nazionalità. La importante risposta del costituzionalista spagnolo che tra l'altro ha spiegato che quella norma in termini razionali è servita per registrare come esiste la volontà politica di consentire che posizioni teoricamente assolutamente contrapposte possano trovare possibilità di convivere. Discusso anche il problema della fiscalità federale: l'esempio della nascista degli usa con l'attenzione ai poteri di Washingotn, l'aumento dei suoi poteri con le dialettiche e le diffidenze degli stati federati. Anche Israele un elemento da tenere presente. L'impegno dei militanti radicali nella organizzazione e gestione dell'incontro. Gli interventi di Intini e altri che sono andati in quella sede dove hanno espresso posizioni di ordine generale del governo italiano. Mentre a Venezia si svolgeva questo incontro, nelle stesse ore, i militanti della Associazione Luca Coscioni hanno rilanciato il dibattito di cui si occupano da tempo grazie alla riunione del Consiglio generale. Contemporaneamente ancora con la presenza tra gli altri del Presidente del Senato Marini e di Giuliano Vassalli, Nessuno tocchi Caino organizzava la manifestazione di lotta con la presentazione del Rapporto 2006 su “La pena di morte nel mondo”. Queste le progettualità concorrenti in questo momento. Lunedì a Bruxelles con Cappato la manifestazione in difesa della libertà e del diritto in occasione Consiglio Ue. La realtà di Radio Radicale nella sua totale autonomia accompagna questi ed altri eventi. Occorre rilanciare la necessità che non venga giustiziato Saddam Hussein. Ciò è legato al problema che il primo governo provvisorio iracheno aveva stabilita la moratoria sulla pena di morte e aveva deciso di ratificare la Corte penale internazionale. Tutto fu superato con il concorso della nota antipatia per il formarsi di uno stato di diritto, e per la Organizzazione mondiale delle Democrazie da parte del fondamentalista Bush che ha opposto un veto che è quasi inedito nel funzionamento dello stato di diritto Usa su problemi di cui si occupa l'associazione Coscioni. L'impegno per l'incontro di Venezia di Emma Bonino Gianfranco Dell'Alba, Nicolò Figà Talamanca, Martin Schultes. La notizia che Saddam sta facendo lo sciopero della fame e la notizia che al 17 giorno di sciopero della fame lo imbarcano in ospedale e gli fanno quello che i Radicali hanno sempre rifiutato che venisse fatto loro; cioè iniezioni per l'alimentazione forzata, per vanificare il valore, la responsabilità e il diritto a questo del prigioniero e dell'imputato Saddam. L'Oligarchia italiana che funziona in modo feroce in funziona antiradicale e antiliberale ha mostrato di accogliere con distratta sufficienza l'offerta di Pannella su Saddam. Una oligarchia che è riuscita a dilapidare la grande carta pacifica, pacifera e liberale, la soluzione “Iraq Libero” approvata dal Parlamento italiano e in 120 o 130 paesi. Pannella è disponibile per un incarico da parte del governo per risolvere questo problema in linea con la nostra Costituzione, le nostre leggi, le sentenze della Corte Costituzionale, per occuparsi della non esecuzione e se possibile della non condanna a morte, perché grazie alla moratoria sarebbe previsto l'ergastolo. Saddam, un uomo potente, ha mezzi, avvocati, si trova “ridotto” a questo. Tutto ciò insospettisce, e occorre capirne di più. Al popolo iracheno, si dice, non si può negare questa piazzale Loreto. Sarebbe invece un'ottima occasione per far maturare una presa di coscienza, un dibattito per dire: non dobbiamo somigliare nemmeno per un minimo a Saddam. Lui adesso sta lottando, con uno strumento di lotte che è in genere dell'inerme non inerte, di quelli che hanno forza ma non potere. Questo l'Annuncio: lo facciamo fra di noi come a tutte le cose che riguardano il massacro della circolazione delle idee, oggi come ieri, in cui Berlusconi è stato il penultimo di loro. Oggi si trova nella stampa scritta qualche rottura di questo silenzio di regime, con l'esempio delle posizioni del Corriere della Sera, e gli articoli di fondo di Ichino: per 30 anni si è sperimento che era vietato parlare di queste cose, mentre Ichino oggi ne fa articoli e libri. Nessuno a parte noi sottolinea che tutto questo fa di un socialista come Salvemini davvero un profeta, qualcuno che ha letto i 100 anni che venivano e così some fece il suo seguace Ernesto Rossi. Oggi il potere di sinistra deve fare i conti con quelle cose per cui Salvemini fuoriuscì dal loro mondo. Bisognerebbe constentirci di entrare ne carcere di Saddam, di accorrere lì e di comprendere, un riflesso di sconcerto ci sarebbe, ma nascerebbe un dibattito. Sarebbe una notizia in controtendenza rispetto alle notizie continuamente date nell'ambito di quella politica che si è rivelata errata, e basata su menzogne, che ha portato non a un Iraq libero ma a un intervento militare non necessario come alternativa ad un progetto, ad un cammino di realizzazione pacifica che noi avevamo previsto e preparato. Il problema del fondamentalismo che si pone dappertutto, come accennato nell'intervento alla veglia per Israele: una politica che dà un'immagine che poi diventa identità che non è quella che è alternativa storica a questo Medio Oriente, e a i suoi connotati fondamentalisti che dilagano in tutto il mondo. Le parole del pres. Marini all'iniziativa di Ntc sulla questione degli 8 senatori. Il giapponese non può pretendere che l'imperatore capisca le sue ragioni. Il ruolo di governo di Emma Bonino. Il Dna della sinistra rispetto ai saragattiani e liberali.
    20:30 Durata: 28 min 54 sec
  • L'intervento alla veglia per Israele

    Il premio ricevuto da Israele dopo Terracini e Nenni. Il problema del Sionismo di riguadagnare un territorio, un diritto ad una terra all'ebreo in quanto tale. Chiedere la terra con il Sionismo significava potere portare la specificità di questo popolo che per millenni errava nel mondo lottando per la libertà per se, libertà religiosa e non solo. Oggi è chiaro che la tragedia del Medio Oriente è anche la tragedia di una viltà europea inaudita: è un'Europa questa non di quelli che erano in carcere negli anni Quaranta, ma è un'Europa di quelli che li teneva in carcere, un'Europa di Monaco. Come unico non ebreo ammesso a fare una relazione a un congresso sionista, Pannella ha titoli e meriti per avere detto che Israele è non solo la testa di ponte di una civiltà, ma ne è la quintessenza, di una civiltà di quelli che avendo subito la Shoah avrebbero garantito che non se ne sentisse più l'odore in nessun posto del mondo. Vogliono ora sottolineare che è vero che il loro problema è ora far fuori le basi Hezbollah che tirano contro Israele, cioè il fatto nuovo. Fanno questa azione per conquistare un territorio per l'Onu. Ma c'è ad esempio qualcuno che denuncia il fatto di continuare ad avere alcune postazioni, entità ebraiche all'interno del territorio palestinese, di mantenere degli ex kibbutz. Guardiamo si chiede anche in Israele al nostro interno. Il ruolo di Sharon. Non portava a nulla la linea delle Road map, dei trattati di Oslo, che hanno portato al Nobel persino Arafat. E in Iraq con quel probabile condannato a morte che sceglie lo sciopero della fame, con un'arma che in genere è dell'inerme, è un evento, capace di far parlare il popolo iracheno della complessità attuale. Pannella chiede, offre al governo, sottolineando che non vuole un incarico governativo, è disponibile se il governo o l'Ue o l'Onu ad andare di corsa intanto a vedere di convincere Saddam di non sparare il suo corpo contro gli avversari, ma nello stesso tempo consentire di poter proseguire il suo sciopero della fame.
    20:59 Durata: 10 min 45 sec
  • La situazione della Rosa nel Pugno

    La collana di iniziative di Lanfranco Turci. Nel concepire la Rnp si è lottato per mesi perché vi fosse Lanfranco Turci e dei Lanfranco Turci, non come compagni di strada qualsiasi ma come dirigenti, dei massimi dirigenti politici della Rnp. Questo ha comportato i primi guai con il vertice Sdi. A dicembre si accennava anche a Giorgio Bogi, ma ci si rispondeva che c'era semmai il problema Bobo Craxi. Il rimprovero a Pannella, che come Rnp provocava la marcia di Natale sul problema giustizia e la autoconvocazione del Parlamento, il rimprovero era: non aveva avvisato che la forma di lotta sarebbe stato anche lo sciopero della fame e della sete. Obiezioni di mancanza di creanza. Ma gli annunci ci sono stati in radio. La battuta di Alberto Benzoni: “non ci avverte quando decide di non mangiare, ma i nostri compagni che mangiavano anche troppo, nemmeno loro ci avvertivano”. La battaglia sulla raccolta firme e il poco tempo per costituire le liste, una battaglia per difendere il diritto di costruire le liste come gli altri, diritto che non fu concesso. Approfittammo di questa battaglia non per le candidature ma per la elezione di Turci e Buglio. E poi c'è stata la candidatura di Biagio De Giovanni che aveva scelto la formula di essere candidato a condizione di non essere eletto. Queste cose hanno connotato la battaglia della Rnp, davvero diversa dali altri partiti. Il risultato elettorale sarebbe potuto essere peggiore. La proposta di elezioni primarie per le istituzioni; i compagni dello Sdi ce la consentirono quando era troppo tardi. Non vi furono eletti radicali per designazione radicale ma Lanfranco Turci e Buglio. Immediatamente occorreva cambiare segreteria e direzione con i nuovi deputati eletti, continuava una linea politica, per passare da 50 a 100 o 120, per incamerare personaggi come Pellicani e Benzoni. Si ottiene con fatica la seduta della direzione e della segreteria: noi chiedevamo almeno De Giovanni e Turci in segreteria e altri 40 alla direzione. La cosa era molto difficile. Nel pranzo, in cui si fa la riunione di segreteria nello stesso giorno della direzione, viene fuori che non era il caso. Gli interventi e le interruzioni in quella sede. Turci oggi è divenuto pugnace al massimo, nel suo dissenso forte, non visto in anni passati, nel suo tono radicale, ma sempre polemico con i radicali. Tono che è andato in crescendo. Continuavamo a chiedere che De Giovanni e Turci potessero esprimersi in una riunione di segretaria sempre negata, Turci provava a farla, faceva il mediatore, noi volevamo farla, i socialisti dicevano di no, e Turci continuava a dire che bisognava che le due faziosità cessassero di essere tali. Si ottiene di fare la segreteria, si era stabilito che essa decideva degli incarichi e degli assetti: alla riunione della segreteria proponiamo come capogruppo e vice Villetti e Turci. Le comunicazioni con l'esterno della Rnp non contraddistinguevano la logorrea radicale, ma l'ermetico silenzio delle sedute degli organi dirigenti dello Sdi per quel che riguarda il conoscere per deliberare. Si decide questo e un giorno e mezzo dopo che avevamo la sala stampa alla Camera in cui presentavamo un'altra cosa, c'erano i parlamentari, quando finisce quest'altra cosa si dice: volevamo informarvi che la segreteria ha designato Villetti e Turci chi è d'accordo? Per alzata di mano si è ratificata la decisione della segreteria. A questo punto dopo 10 giorni si continua a non fare la segreteria. Abbiamo dunque come unico organo istituzionale il presidente del gruppo. A questo punto continua ad essere impedita la direzione e la segreteria. Lanfranco faceva la mediazione. Avendo screzi Villetti dichiara di volersi dimettere, poi è prevalso in lui l'hic manebimus optime, è tuttora presidente per Bertinotti. Chiediamo allora ancora la segreteria. Per la verità il presidente designato dalla segreteria si dimette alla segreteria, e non a chi ha ratificato la decisione della segreteria. Chiediamo intanto che il vice faccia le veci. Facciamo quindi una proposta politica: la segreteria subito, la direzione, permettiamo ai 60 candidati d'onore di intervenire in direzione, facciamo un Fiuggi2. Diciamo poi che non è che si propone un cammino politico per il 2009 se le regole vengono negate, e si impedisce formalmente di convocare la direzione e altro. A livello formale non è possibile cianciare di autonomia di un gruppo parlamentare e accettare il fatto che la Rnp non esiste, non ha organi, non deve riunirsi. Si fa una mediazione e si fa circolare la tesi grottesca e imbecille dei radicali che non vogliono l'autonomia del gruppo parlamentare, quando questo fa parte della nostra storia, mentre semmai lo Sdi ha una storia opposta: quando il partito decide il gruppo obbedisce, da noi semmai è il contrario. Ma non arrivano risposte a questa proposta politica. Tutti candidati che sarebbero intervenuti a Fiuggi2 sarebbero targati Sdi, mentre i nostri erano targati Coscioni, con Buglio, Turci e altro. Tutti i targati Sdi sarebbero di più dei targati radicali. Ora il 4 agosto andiamo tutti doverosamente in ferie e si resta così. Proponiamo di costituire associazioni per la Rosa nel Pugno perché non possono continuare ad esercitare la rappresentanza della Rnp una serie, la stragrande maggioranza di eletti che si erano impossessati di questa rappresentanza. Adesso con mestiere politico Turci prende questa iniziativa: fa una cosa in questo casino. Fa l'associazione per la Rnp. Si poteva benissimo intervenire dopo tre ore e dire vediamo che poteri, che caratteristiche hanno o meno. Hanno firmato stranamente non compagni radicali tranne qualcuno di opposizione radicale che era felice di potere così esprimersi oltre che nel forum anche in questo. Presto una campagna di pubblicizzazione di quel forum sul sito della Rnp. Si trova che ci sono quelli che sono contro le visioni partigiane e settarie dello Sdi e dei radicali ma solo quella radicale viene denunciata. Il dibattito verrà fuori. Noi abbiamo il vizio che loro chiamano logorrea, da noi l'informazione, la glasnost è forza costitutiva. Per le commissioni bicamerali si sono autonominati Turci e Villetti per tutte. La commissione di vigilanza Rai fa parte della storia della Rnp, la Rnp che ha portato in parlamento gli Sciascia i Tortora e gli altri. Prenderemo iniziative politiche per fare Fiuggi2 con quella configurazione: arrivano adesioni? La si fa senza pretendere che sia un atto statutario di Rnp. Impossibile riesprimere fiducia a Villetti. Non pare che i compagni come Villetti riescano a governare in modo un po' diverso da come hanno governato da 13 anni la realtà dello Sdi. La Rnp c'è, è un partito. Si dice che lo Sdi c'è nel territorio e i radicali no. Le realtà federali non sono corrispondenti alle prefetture e alle polizie. Non è vero che sono Rnp i luoghi in cui c'è qualcuno che si fregia di essere eletto nella Rnp. Al limite è da ricordare loro anche in termini civilistici che tutto questo non si può continuare a consentirlo.
    21:10 Durata: 35 min 40 sec
  • Le liberalizzazioni

    Le idee di Diamanti, le scelte di Bersani. La valorizzazione del ds Ichino da parte del Corriere. Le proposte di Boeri. Se Berlusconi avesse avuto una qualsiasi parentela con la Teacher le cose in Italia sarebbero diverse. Grazie alla Teacher abbiamo avuto un grande rinnovamento della politica e del new labour, indubbio che la Teacher conservatrice ha avuto una forza di liberazione delle forze di sinistra. Quelli di destra non ne hanno tratto molto vantaggio. Blair non è stato con i laburisti, ma li ha rinnovati e ricreati. La Malfa era nello schieramento di destra in Italia: con una certa Dc e Einaudi quella. Saragat era per alcuni uno sporco fascista. Ai compagni dello Sdi che usano l'argomento: mai i socialisti sono stati con la destra. Bisognava stare con la destra di Saragat e non con Nenni, con Silone. Berlusconi non sapeva cosa fare nel 94: voleva fare il partito liberale di massa. Poi fu ricondotto nella politica aziendale di Fedele Confalonieri. Questa realtà venivano fin da subito denunciate.
    21:46 Durata: 7 min 21 sec
  • Gli argomenti nell'agenda politca della settimana

    La conferenza internazionale che si terrà a Roma. Non ci sarà Israele. Olmert e la sua disponibilità. Nella politica in cui israele è messa anche dall'Ue per loro è vero che era vitale sgomberare quella zona. È sproporzionata la reazione di Israele rispetto a che? Occorre prendere in considerazione la gittata dei nuovi missili. Le posizioni della dottoressa Binetti: anche la Bindi ha più sensibilità laica di molti laici. Laici e laicisti: laico in Italia sta alla laicità e laicismo come il clericalismo vaticano sta alla religiosità. Vale anche per le massonerie. La vicenda Milingo molto eloquente. La questione libertà di ricerca scientifica. Emma Bonino ha spiegato le ragioni del compromesso raggiunto. Flamigni ha anche spiegato i rischi del compromesso. Per il resto resta il problema di fondo. Cosa e persona: non c'è alcuna risposta che non sia quella della morale e della ragionevolezza scientifica. La discussione sulla fiducia: questione tattica. Villetti prende molte iniziative politiche. Marini conta molto. Il silenzio sulla questione degli 8 senatori: ciò che addolora Vassalli. Rodotà e gli altri se ne stanno in silenzio. Se ritengono che la cosa si trascini fino alla fine della legislatura o all'autunno si sbagliano. La discussione sull'indulto. la posizione di Di Pietro. Il problema Previti. Il Prima abbiamo avuto le leggi ad personam ora i problemi ad personam. La storia dell'industriale cattolico ucciso. La politica editoriale di Libero. La morte di Bove e il caso Telecom. La vicenda di Calvi ancora non è chiara. Di morti ammazzati nella vicenda dei poteri finanziari italiani ce ne sono stati molti. Ciò che accade oggi è la riprova che il passato ci sta riacchiappando completamente nel peggio. Le dichiarazioni di Scarpinato sulla mafia e sul trattamento della stessa da parte dei media. Cossiga di nuovo completamente attuale. Ci sguazza, si ritrova nel suo fango, che ha parlato dell'amico D'Alema. Complici lo sono stati.
    21:53 Durata: 19 min 14 sec
  • Zapatero e la kefia

    Mai eretti degli idoli. Su Mo ha posizione diversa da noi. Nel primo giorno della crisi in Libano è venuta una dichiarazione del governo pro israeliana. Complessità della situazione. Nella foto, c'era a fianco un ragazzo che gli ha dato la sciarpa. Il partito Kalima. La discussione in Italia sul partito democratico. Francesco Rutelli è più abile di loro. Lavora di più sulla struttura. Ha l'arma del partito democratico europeo. Una internazionale in quanto tale è una vecchia internazionale socialburocratica, ma ha rinnovamenti in Inghilterra, Spagna, Germania. Il punto di caduta sarà qualcosa che avvenga tra democratici americani e internazionale socialista. Come Prt siamo una forma di internazionale, i rappresentanti al Pe sono nella condizione ideale per proporre una federazione fra liberali e socialisti che corrispondere anche alla realtà della Rnp, se ne parla di questo e lo fa Cappato. Alcune reazioni positive individuali al Pe nel mondo socialista e liberale già ci sono. Si sperava nel contributo di Turci, puntando non sulle riconoscenze ma sulle qualità. La questione Saddam. La possibilità di una sorpresa in questo dall'incontro di Venezia. Una prospettiva che non sia quella di bushiano, che ha fatto fuori anche qualche singolarità neocons che pure c'erano. È un vecchio guaio.
    22:12 Durata: 12 min 6 sec