La posizioone politica di Rifondazione Comunista sulla missione militare italiana in Afghanistan

Elettra Deiana ieri sera vi siete riuniti come gruppo quadrupli parlamentare di Rifondazione comunista per discutere di questione afgana del decreto che il provvedimento che il parlamento affronterà di qui a pochissimo qual è la linea emersa da questo incontro
C'è stata una valutazione positiva
Complessivamente positiva della diciamo dei quei di questo inizio di legislatura per quanto riguarda la politica estera
Abbiamo
Trovato un largo consenso una un accordo di giudizio sul fatto che ci sono elementi di discontinuità rispetto dal precedente governo basti pensare a la determinazione insomma senza
Senza nessuna tentennamento che c'è stato nella tener fede all'impegno di ritirare le truppe italiane dall'Iraq su questo io voglio sottolineare che si è trattato di una decisione fortemente legata a un giudizio politico negativo su tutta la guerra e quindi non è una una scelta meramente congiunturale legata al movimento legata a alle pressioni di una parte dell'Unione ma insomma su su questa guerra sulle modalità
Con cui è nata le ragioni eccetera c'è stato sempre largo in una larga intesa nell'Unione e quindi questo giudizio sulla guerra e questa decisione di ritirare le truppe insieme e costituiscono elemento di discontinuità
Rispetto a una politica estera quella del governo Berlusconi ispirate invece a una secondamento continuato Paolo e organico rispetto alle scelte
Di politica estera della della dell'amministrazione rimangono ovviamente
Grandi zone di divergenza di valutazione politica e di divergenze strategiche su questo io sono molto chiara insomma non e non mi faccio illusioni che si possa rapidamente superare ma
Il giudizio appunto che abbiamo dato come gruppi e che esistono le condizioni per poterne discutere
Seriamente io per esempio esprime un giudizio positivo su come l'unione nelle nelle commissioni congiunte di esteri
Difesa affrontato queste tematiche
Nella discussione generale sul DPL della rifinanziamento tre c'è stato l'impegno molto serio ci sono stati interventi approfonditi c'è si è manifestato un interesse reale
Abbiamo fatto delle audizioni importanti e sia dei comandanti militari della Capuleti Arafat sia delle associazioni
Delle organizzazioni non governative alle associazioni pacifiste impegnate sullo sul campo in in Afghanistan e insomma emerso una un orientamento
Di di comprensione molto molto profonda della della necessità di una discussione segna
Noi abbiamo valorizzato tutto questo e sulla base quindi di questi elementi di discontinuità e di qualità diversa della della della politica dell'atteggiamento politico
Dell'unione riteniamo che
Valga la pena di
Fare quello che abbiamo detto ufficialmente di fare cioè noi praticamente puntiamo molto alla mozione che dovrebbe accompagnare il voto no il decreto il ddl cioè una mozione di orientamento una mozione che traccia un po'le coordinate del futuro lavoro di approfondimento e di verifica e tutta la all'impiego militare dell'Italia all'estero e appoggiamo sia pure appunto con una radicale riserva mentale a appoggiamo il il DDL di rifinanziamento delle missioni io
Io aggiungo una cosa per chiarire perché siccome
Rimango ovviamente contrarissima alla all'impiego di un fuor di forze armate italiane in Afghanistan e rimango dell'opinione che lì si tratta di una guerra di una guerra
Assolutamente contraria al diritto internazionale l'articolo undici della Costituzione voglio aggiungere un elemento che per me e determinante noi comunione abbiamo ereditato questa guerra
Abbiamo ereditato questa situazione così come abbiamo ereditato l'Iraq sull'Iraq la l'accordo era chiaro che bisognava andarsene sulla su quest'altra eredità non c'è un acconto
Dobbiamo lavorare come Rifondazione comunista e e questo diciamo il punto più importante che è emerso dalla dall'incontro di ieri dobbiamo lavorare perché anche su questa negative eredità si possa arrivare a un approdo positivo che per noi ovviamente quello del disimpegno militare e del
Di più di impegno civile un'ultima cosa oggi i giornali riportano dichiarazioni rese da Massimo D'Alema il ministro gli esteri dice
Sulla politica estera l'Afghanistan rispondendo al vostro europarlamentare Agnoletto niente stravaganze opposto anche lasciare posso anche rimettere il mio mandato di ministro degli Esteri
Voi non presenterebbe come gruppo degli emendamenti però questo non esclude che gli emendamenti li presentino i singoli parlamentari di Rifondazione Comunista di alcuni famosi otto del Senato insomma il problema della non autosufficienza del governo sulla questione afgana rimane tutto in piedi per dire
Possibile non ho tutto ciò noi abbiamo deciso ufficialmente di non presentare emendamenti per tutte le ragioni che ho appena detto cioè Rifondazione Comunista in piedi il gruppo di Rifondazione Comunista alla Camera
Che al Senato non presenta emendamenti in quanto gruppo questo ovviamente non significa che i singoli parlamentari non possano lui a titolo personale presentare degli emendamenti io mi auguro che che questo non avvenga o soprattutto non produca poi scelte irreversibili perché una dialettica di discussione parlamentare anche a partire da alcuni emendamenti può ancora di entrare
Nell'ordine delle cose possibili nella nello scambio dell'approfondimento altra cosa sarebbe poi di un vuoto determinato da un dall'esito negativo di questi
Di questi emendamenti qui io sto parlando per quello che riguarda le
Le prese di posizione ufficiali
Dei dei gruppi
Per quanto riguarda poi la volontà simbolo di ogni parlamentare qui si tratta di responsabilità personali che riguardano lo per quanto riguarda D'Alema io vorrei
Sottolineare un fatto D'Alema il ministro degli esteri a tutte le competenze e la storia l'autorevolezza per essere ministro degli esteri però deve capire che essere ministro degli esteri e cioè e di una con compiti su una materia così complessa e delicata
Non posso non lo svolge questo compito non può essere per fatto ignorando che l'unione è un'alleanza estremamente complessa in particolare proprio su questa materia quindi quella che lui chiama stravaganze
Non sono stravaganze sono punti di vista diversi sono analisi diverse
La la il cimento la sfida che questo Governo ha di fronte proprio quello di creare costruire
Terreni di mediazione pratiche di consenso
Queste la sfida che abbiamo di fronte non ce la stiamo mettendo tutta certamente latte Colaiuta la dichiarazione dalle no la dichiarazione di di D'Alema non ci aiuta fatto non non ci aiuta affatto perché
Sottrae il terreno alla politica e soffre appunto quello sterile delle polemiche delle punzecchiature che sinceramente insomma sembra proprio il meno appropriato