06 AGO 2006
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - RADIO - 20:33 Durata: 2 ore 25 sec
A cura di Guido Mesiti
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La situazione della Rosa nel Pugno, la discussione sull'allargamento della maggioranza, il conflitto in Medio Oriente al centro della consueta conversazione settimanale con Marco Pannella.

Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 6 agosto 2006 condotta da Massimo Bordin che in questa puntata ha ospitato Marco Pannella.

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Autofinanziamento, Casa Delle Liberta', Casini, Demografia, Governo, Guerra, Hezbollah, Iscrizioni, Israele, L'unione, La Rosa Nel Pugno, Libano, Medio Oriente, Monti, Palestina, Partito Radicale, Polemiche,
Politica, Prodi, Radicali Italiani, Sdi.

La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 2 ore.

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  • Introduzione di Massimo Bordin

    20:33 Durata: 1 min 48 sec
  • La situazione della Rosa nel Pugno

    Marco Pannella

    (LA ROSA NEL PUGNO)

    Per oltre un mese si è chiesto di tornare al rispetto fiducioso delle regole, chiedendo la riunione della Segreteria e della Direzione della RnP. Venerdì si è tenuta la riunione di segreteria e le cose sono andate molto bene. Se ciò fosse avvenuto nel rispetto delle regole e anche di un minimo di ascolto reciproco si sarebbe potuto evitare un mese e mezzo di immagine e di introversione non delle migliori. La tenuta della segreteria è avvenuta all'indomani di un altro atto che non abbiamo condiviso, e se parlassimo in termini statutari e legalitari ci troveremmo nella condizione di dire che la riunione del gruppo in cui è stato eletto a maggioranza e con l'assenza dei parlamentari radicali un presidente e un vice è nulla, non avvenuta, ma abbiamo preferito dire: ne prendiamo atto di questo fatto, abbiamo cercato di impedirlo, a nostro avviso si tratta di un atto non corretto, ma ne prendiamo atto e si vada avanti. Si era chiesta, con una iniziativa soprattutto socialista, anche di socialisti, l'immediata convocazione della direzione. Si è fatta una immediata riunione di una parte dei parlamentari, e su questo fatto compiuto si è tenuta la segreteria in cui si è trovato un accordo chiaro, scritto. Si è stabilito che le segreterie si riuniranno a scansione settimanale e la direzione si terrà a metà settembre e di lì in avanti con cadenza bimestrale. I compagni dello Sdi e Turci hanno insistito perché venisse prevista una convenzione per approvare un patto federativo, che si aggiunge all'esistenza del partito RnP, che già c'è. Ci sono strascichi, contraddizioni molto vive, un corpo vivo ha contraddizioni vive, oggettive. Già quando avevamo iniziato c'erano tali contraddizioni e ora si sono venute precisando. I nostri compagni con un esecutivo hanno detto che il partito non c'era, hanno individuato un percorso federativo, da compiere nel 2009, e tutto ciò è stato ribadito. Ma la RnP esiste. Come tutto ciò che cresce si trasforma. A questo punto c'è questo patto federativo da stilare, per tutti si tratta di una ulteriore articolazione dei momenti del lavoro delle strutture della RnP. Boselli e Pannella sono stati incaricati di convocare e presiedere le riunioni di segreteria. “Non sono e non intendo essere liberalsocialista”: la nascita della RnP è stato anche il punto di arrivo di una serie di storie nostre e l'avere costituito la RnP usando come sinonimi liberale laico socialista radicale è punto su cui non si torna indietro. Lo Sdi propone di definire la RnP forza liberalsocialista, ma è fondamentale che si confermi il riferimento a Blair, Zapatero e Fortuna. Loris, è stato detto, non ha mia avuto incarichi di partito prestigiosi. Ma è l'unico rappresentante di un socialismo vincente. Che ha fatto di grandi battaglie di libertà grandi campagne sociali e di grande campagne sociali battaglie di libertà. Quei connotati da soli hanno interessato, commosso l'opinione democratica italiana e hanno fatto definire la RnP come l'unico fatto nuovo della politica italiana. Coloro che recitano il requiem per la RnP constatino che il requiem riguarda loro. Un partito federale, federativo, può decidere di precisare o adottare forme strutturali statutarie che smentiscono o rafforzano le precedenti. Si aprirà un ampio e serio dibattito di teoria della prassi su questo. In altri partiti ciò non viene fatto. Noi lo faremo. La prima cosa cosa da fare è che ciascuno può dare la crescita dei propri connotati e obiettivi, che si sono composti. La affermazione per la quale in Italia non c'è democrazia e non c'è uno stato di diritto comporta alcune conseguenze. Se si vanno ad analizzare le prospettive di un congresso o di una prova elettorale, il fatto che non c'è democrazia si pensa che non abbia incidenza per chi vuole la democrazia e lo stato di diritto. Altri qualificano il loro regime come democrazia perfettibile. Se non teniamo presente che uno dei primi attributi della democrazia è la libertà di circolazione di idee, in Italia ciò non accade. Il sistema respinge strutturalmente, anche tradendo la Costituzione, impedisce le idee liberali e coloro che hanno nel loro Dna il comunismo, il fascismo e il clericalismo sono divenuti tutti maestri di liberalismo contro di noi, tutti questi continuano a far finta di nulla. L'esempio di come è stato posto il problema della giustizia: lo poniamo dicendo che lo stato italiano è in crisi gravissima, che produce in un terzo del suo popolo vittime di ingiustizia e violenza, del tradimento delle leggi fondamentali. L'intervista di Rutelli in cui parla di Togliatti: ha merito di radicalità nella conversione e diventa colui che propone di prendere esempio dalla condotta di Togliatti sull'art. 7, prendere esempio dal suo stalinismo, dalla sua doppiezza. Francesco riconosce nelle realtà controriformiste lo stesso elemento della doppia verità dei comunismi, delle dittature comuniste. Rutelli in questo mostra di avere stimmate radicali, a un certo punto per andare controcorrente all'interno della oligarchia ha tenuta e radicalità di contenuto. La risposta di Cossutta su Togliatti: discutere di Togliatti sarebbe utile con Rutelli. La grande preoccupazione di Togliatti era, a mezzogiorno del giorno in cui la Costituente votò di sorpresa l'art.7, la sua preoccpuazione era con Andreotti ed altri di non far conoscere questa intenzione soprattutto alla base dei comunisti. Togliatti temeva la rivoluzione e voleva che non ne sapesse nulla De Gasperi, che era contro. Almeno lui avrebbe diffuso la notizia, e ciò significava che l'art.7 sarebbe stato bocciato. La discussione sui metodi di lotta. Dei problemi sociali i radicali hanno fatto battaglie referendarie e o nonviolente che hanno sempre aggregato un arco vastissimo. Terracini partecipava a quasi tutte le iniziative referendarie, si unì a quella per combattere la nuova legge sull'Ordine dei Giornalisti. La partecipazione di numerosi compagni prestigiosi della storia comunista assime a molti della destra liberale e a molti del modo democratico e cristiano, che hanno fatto parte della trasversalità. C'è una grande tradizione referendaria e popolare di sostegno e condivisione di battaglie nonviolente che è patrimonio socialista. Il patrimonio socialista non è di coloro che sono stati al vertice di un partito socialista. C'è Loris Fortuna, ci sono le tradizioni, molte tradizioni. C'è quella di Loris, quella del socialismo di fine secolo, di quelli che andavano in galera, discriminati, e trovano alla loro sinistra i radicali di Cavallotti. Se parliamo di Sdi, Associazione Coscioni, RI allora è una cosa, ma se dobbiamo parlare di socialisti e di radicali allora ci sono da una parte coloro che sono come Loris, socialisti liberali radicali laici e altri che appartengono alle altre grandi componenti ufficiali della storia socialista degli ultimi 40 anni: da Nenni a Saragat, da Craxi a De Martino, Lombardi, Tullio Vecchietti e al partito che ha avuto sempre un rapporto intimo con il Pci, Psiup. Fortuna incarna una tradizione in cui c'è anche il miglior Craxi, Craxi incarna una tradizione in cui c'è anche il peggior Craxi, quindi meglio dire Loris Fortuna. Storicamente le battaglie di Loris sono incluse ed ispirano i 31 punti di Fiuggi. Hanno carattere popolare. Enzo Sabato editore di Abc, coautore della battaglia su divorzio, era di area socialista milanese. Con toni accorati Turci e Boselli hanno criticato, legittimamente ma con inesattezza, il nostro passaggio al Satyagraha sulla questione degli 8 senatori e sull'amnistia. Ma quella decisione faceva parte di una mozione conclusiva del Comitato di RI, un comitato di due giorni e mezzo, e se ne era già parlato precedentemente. Sbagliando pensavamo che tutti i compagni dirigenti ascoltassero o facessero ascoltare RR. Spesso però nelle tradizioni Sdi, nelle rare riunioni di vertice, si prendono decisioni e il dibattito resta segreto, non esistono nemmeno verbali scritti. La discussione nostra è messa sui siti e resa pubblica, ma non sono andati a leggere decisioni del comitato. Abbiamo chiesto di potere leggere le decisioni dell'esecutivo Sdi ma è venuto fuori che non c'era nessun testo. Sulla questione degli 8 senatori non dicano che non abbiamo annunciato la lotta nonoviolenta. La battaglia prosegue, sarebbe importante sentire anche dal gruppo parlamentare e dal suo presidente, abbiamo deciso di superare le obiezioni legalitarie e formali e lasciarlo esprimere dalla maggioranza politica che con Turci si è costituita, sarebbe importante sapere cosa faranno anche ad agosto, sanno che il Satyagraha è sospeso e quindi si riprende. Magari evitando che le opinioni di Vassalli, Patrono, Lanchester, tutti socialisti, non restino pezzi di carta di chi esprime bisogni e desideri e non decisioni e obiettivi.
    20:34 Durata: 37 min 9 sec
  • La discussione sull'allargamento della maggioranza

    L'attività di Daniele Capezzone. La storia di quest'anno di RnP sicuramente è un connotato di ciò che accade oggi: vediamo usare i termini liberalizzazione e liberale con una naturalezza che sa di antico. I contributi di Nicola Rossi, Ichino, Boeri, della intellettualità che viene attribuita alla storia che fu Pci e oggi è Ds, i contributi di Bersani stesso. Prodi e Bersani non avevano escluso ciò che sta avvenendo quando avevano detto: “occorre stupire”. Sapevano quanto meno che le grandi misure di mercato e di liberalizzazione, e non solo di privatizzazione, sarebbero state avviate, preannunciate, incardinate prima delle ferie estive. Non si riprende l'abitudine della concertazione, che come si sa, non porta mai a niente. Consultazioni e altre forme vanno bene, ma in realtà la vera concertazione è quella tra esecutivo e parlamento, e non fra le forze sociali organizzate e rappresentate. Il lavoro di definizione della finanziaria: sarebbe gravemente ipotecata da sabbie mobili se non viene immediatamente abbinata a banche, Eni, Telecom e tutte le grandi cose che occorre affrontare anche per rispondere alle osservazioni che sono state fatte, e cioè che il governo se la sia presa con categorie più deboli, che si presume più favorevoli alla Cdl. Le condizioni di lavoro e di operatività dei due dicasteri retti da Emma Bonino: sono condizioni che proprio per questo le sono state concesse, le più catastrofiche, inadeguate, senza mezzi, con la partitocrazia che ha segnato tanto di sé, da rendere difficile il trovare qualcuno che non sia targato o dai governi Prodi, D'Alema, Amato, ma soprattutto dai governi Berlusconi. Il plauso di Giavazzi per Emma Bonino sui grandi problemi. Essere centrali nei grandi temi di oggettiva urgenza nel mondo contemporaneo. Avere visioni e non solo vedute. Visioni non da visionari nella accezione negativa, ma di chi per esempio ha una visione di insieme compatta: Biagio De Giovanni ha accennato a questo, la RnP ha una sua compattezza ideale e politica che emerge dalla omogeneità di grandi visioni a partire dai grandi problemi che viviamo. L'intervento di Capezzone sull'accordo tra Algeria e Mosca sul gas. È da escludersi che Berlusconi con il suo amico Putin non abbia discusso di gas. È evidente che questo si ripercuote nel Modio Oriente, nei rapporti, nel come Putin si sta muovendo. È indubbio che noi abbiamo sempre posto i problemi nell'energia non cadendo nella trappola: solo nucleare o anti-nucleare. Nel pieno del referendum, prima del referendum, noi dicemmo che eravamo dispostissimi a concedere la presenza di una o due delle nostre centrali nucleari, partecipare al now how, a condizione che venisse stabilito il piano energetico nazionale. Ciò valse manifestazioni e urla dei fanatici e ortodossi di allora, che erano tra i verdi e oggi sono tra la sinistra radicale. Oggi è chiaro che la politica caucasica ucraina e anche dell'intero confine ad est dell'Ue è sicurissimamente governata ed influenzata con queste armi da Putin. Abbiamo non solo il permanere, la forza dell'ultimo dittatore stalinista dell'area, ma abbiamo anche segnali allarmanti. Segnali allarmanti di rapido degradare delle rivoluzioni arancioni che sembravano essere un lungo e forte inizio di alternativa democratico liberale di quei paesi. L'editoriale di Monti sul Corsera. Aveva già pre-visto che oggi sarebbe stato necessario reintervenire facendo un utile confronto tra realtà tedesca e quella italiana fra grosse coalizioni declinate in tedesco ed italiano. L'intervento di Monti di grande politicità. L'intervento di Casini è di forte ripresa di politicismo, di iniziative che tengono presente i contenitori più dei contenuti. Da destra possono venire contributi importanti di tipo laico, nell'interesse di superare le inimicizie per onorare le avversità. Quella di Monti può essere letta come critica simpatica nei confronti del governo per quel riguarda le esitazioni, le limitatezze dell'expolit che il governo ha compiuto e ha mostrato di volere compiere. L'operazione truffaldina di Cofferati sui referendum per l'art.18 il quale diceva che si volevano cancellare dei diritti umani acquisiti, Allora gli riuscì il linciaggio ai danni dei lavoratori e della verità. Oggi tace davanti ad Ichino. La Rnp davanti a tutto ciò: ci sono le tradizioni socialiste. La Uil e le accuse di essere essa stessa al servizio della Cia: il vero problema è quello che comincia con Salvemini che fuoriesce dal sindacato per le sue istanze. La attenzione della Uil attuale di Angeletti nei confronti della RnP. Nella Uil c'è un'area Sdi, la componente Sacconi, ma anche quella Biagi, e dall'altra quella RnP, molto attenta ai problemi che pone anche la componente radicale che è una componente socialista, quello che si dice per Loris Fortuna lo si dice per Salvemini, per Rossi, per i radicali quando dicevano: “Dall'antagonismo radicale al protagonismo socialista” intendendo appunto quello che in altri momenti si faceva sottolineando la rivoluzione liberale, lo stato di diritto. Se si ricomincia nel mondo del lavoro a votare e eleggere, se ci fosse una lotta democratica tra opzioni politico sindacali diverse, una Uil che fosse attenta alla RnP come lo è, ma storicamente attenta anche al sindacalismo americano anche di oggi, e la Cisl in una sua componente anche essa sospettata di americanismo e di Cia ed altro, si porrebbero dei problemi seri ad Epifani perché ciò significherebbe un approccio di lotta socialista. L'incontro con Carniti e la battaglia sulla scala mobile. Non è solo Loris che con il suo socialismo vincente si espelle ancora oggi. Sul piano esistenziale sono espulsi anche Salvemini, Ernesto Rossi, i Rosselli, che non erano solo quelli che si ricordano perché assassinati e autori del Socialismo Liberale. L'attualità dei Rosselli piuttosto che di Gobetti, che è servito magnificamente nel 15ennio successivo alla Liberazione alla parte comunista e ai frontisti, come unico prestigio che si potesse riconoscere a una certa area politica. Tutto il resto veniva saccheggiato ed omesso. L'università popolare Radio Radicale.
    21:12 Durata: 29 min 58 sec
  • I frutti dell'alternanza

    La dichiarazione alle agenzie di Roberto Villetti. Ostilità di FI e parte di AN sulla questione posta da Casini del “nessun veto su Prodi”. Lavorare per l'alternanza era un problema di igiene politica ed istituzionale. Il persistere della gestione berlusconiana del regime italiano avrebbe continuato a produrre quel cul di sacco inaudito, con Berlusconi criminalizzato, e lui che per meglio fare l'anticomunista faceva a metà con i comunisti del tempo televisivo. Oggi si può comprendere la giustezza di quella scelta. Oggi è indubbio che un inizio di interventi liberali e liberanti la democrazia e il mercato si è avuto a partire da quello che era la fissazione di E. Rossi e cioè l'abbattimento delle bardature corporative. Accade anche che ricominciano a destra a parlare e a discutere, su questa prospettiva di unioni nazionali. Si è liberata per il momento se non l'Italia e se non la legalità, si è liberata la realtà del centrodestra e del centrosinistra. Verranno fuori anche i recuperi laici da parte di Fini. Si è liberato il dibattito fra il sindaco di Bologna da una parte e dall'altra il Corsera che ha come editorialisti Ichino, Nicola Rossi e gli altri. Positivo l'intervento di Casini. Occorre liberarsi della cassa integrazione per determinare quei salari per la formazione degli occupati. Quello che veniva proposto per l'Ilva e altre cose disastrate del genere doveva essere riproposto in occasione dell'indulto, e cioè due o tre anni di stipendio formativo per formare a mestieri per settori che siano interni allo sviluppo globale. L'informazione e il problema dei punti di vista. Con i compagni di Rientro Dolce occorre porre il problema dell'inaudito conformismo sulle posizioni nataliste. Il terrore dell'invecchiamento della popolazione. Una campagna pedofila, ci vogliono bambini. Il rientro dolce non è qualcosa che magari si stabilisce per decreto, ma è il portato dell'esercizio della libertà, è anche un accultaramento, una capacità di dire che si è responsabili del patrimonio, della famiglia, della persona che va a comporre l'elemento familiare.
    21:42 Durata: 20 min 36 sec
  • Il conflitto in Medio Oriente

    L'editoriale di Barbara Spinelli, e la sua interpretazione della crisi. Già nel 1940-41 qualcuno dava una risposta ai guai di Israele e diceva che se nell'Europa della Shoah e del nazismo si voleva capovolgere il corso di questa storia, il primo nemico era lo stato nazionale, massime se poi si tratta di uno stato dello 0.2% del territorio di un'area. La proposta al PE di tradurre e diffondere il Manifesto di Ventotene in arabo e cinese. Ricordare Ventotene e la sua attualità, alimentarsi e nutrirsi di questo testo, che invece rischia di diventare come molti testi da biblioteca: interessanti ma morti. L'articolo di Federico Punzi su l'Opinione. Il titolo che gli è stato dato. La guerra di Israele è il frutto disperato e disperante di una necessità nella quale si trova lo stato israeliano e si trova il mondo a causa della politica di Bruxelles e di Gerusalemme, come dicevamo buoni profeti, quando Milosevic non era ancora sospettato di nulla ed era buon amico di Kissinger, dicemmo: Belgrado e Bruxelles principali responsabili di una tragedia che non tarderà a venire. Oggi la tragedia è che alla fine quello che come Partito Radicale Transnazionale è stato organizzato in qualche momento per cui un quarto dei deputati della Knesset aderivano alla posizione del Prt, e cioè Israele nell'Ue, come posizione politica, come urgenza, ebbene tutto questo è stato spazzato via grazie all'assenza di democrazia in Italia. Quella assenza di democrazia per la quale un nostro compagno ceceno U. Khambiev diceva che se in Italia, se in Ue non si studia, non si danno notizie sulla Cecenia, il genocidio ceceno continuerà. C'è in qualche misura il ghetto, l'oasi di Radio Radicale per agitare visioni, confrontarle, leggere l'attualità con un rispetto massimo del documento proprio e degli altri, non sempre sparato sulla mediazione e sulla interpretazione. Questa radio è opposto speculare di quello che fa un antico radicale e amico: Eugenio Scalfari. Il quale fa un quotidiano in cui non di rado i servizi, gli articoli sono interessanti ma i titoli sono quelli che hanno portato, e oggi lo fanno anche i concorrenti, alla mistificazione costante della informazione come “cosa nostra”. A RR sono state seguite le realtà israeliane, con gli editoriali di Angelo Pezzana, poi per anni con le corrispondenze di Katz, e le interviste con Fiamma Nierestein, si è potuto leggere direttamente gli eventi dall'interno di Israele. Ci siamo andati. I rischi del luogocomunismo. I molti hanno definito la reazione di Israele “sproporzionata”. Adesso si sta dimostrando che Israele ha cercato disperatamente di mostrare e dimostrare che una parte del Libano è già fortificato, pronto e capace, dopo interventi distruttivi enormi, di ammazzare dieci soldati israeliani, e i missili siriani possono arrivare a a Tel Aviv. La scelta suicida che abbiamo cercato di impedire di Bruxelles. Una Ue che è ridotta ad essere l'Europa delle patrie, un'Europa gollista che ha trovato assonanze profonde con l'Europa neutrale e terzaforzista delle socialburocrazie dell'Europa centrale, Una Ue che non è quella di Spinelli e De Gasperi, Schumann e Adenauer, non è l'Europa liberale laica socialista. Israele ha fatto tardi e male. Tardi perché per una volta c'era la risoluzione Onu 1559 nei suoi 7 punti, secondo la quale il Libano doveva avere sue elezioni libere e democratiche, dovevano essere sciolte milizie libanesi o straniere sul suo territorio, e dunque anche i siriani se ne dovevano andare. Le dichiarazioni del presidente libanese. Israele non ha protestato, non ci ha indotto a muoverci, non ci ha fatto capire che le eleeioni erano fatte con una parte del Libano dominata da un esercito terrorista, con una strategia terrorista, cioè vietata dalla 1559. Come Prt, grazie a Spinelli, Colorni, E. Rossi, si è compreso e potuto leggere la storia europea, quella jugoslava e quella del terzo mondo con qualche anticipo e una qualche maggiore profondità, così come lo si è fatto con le realtà afgane e mediorientali o quelle africane. Non essendo degli ideologi prendiamo il monito gandhiano come una cosa che conosciamo. Abbiamo fatto l'esperienza in Iraq: quello che si conquista innanzitutto con la controviolenza o la violenza, come conquista di pace e di libertà si dimostra molto provvisorio. Si rischia di dire che si difende quello che si è conquistato grazie alla forza della violenza, e quello che si è conquistato giustifica la violenza e la controviolenza per mantenere la conquista. Oggi dobbiamo pur dire che la cecità europea e di Israele così manifestamente europea, ispirante l'Europa, stanno portando alla tragedia, non a un dramma, è tragedia. È tragedia quella per la quale per vivere la scelta di Israele e della Ue è stata questa: per vivere e sopravvivere dobbiamo ammazzare, sempre di più andare lontano, per distruggere basi militari, ma non possiamo farlo malgrado tutto se non colpendo popolazioni civili. Il risultato è che il quoziente di impopolarità di Israele e degli Stati Uniti, quindi dei nostri valori, dei nostri paesi, è cresciuto in modo esponenziale. Lo si dice perché ci sono i terroristi, ma se crescono in modo esponenziale le ragioni e la forza dei nemici e dei terroristi dovrebbe venire qualche dubbio. Cuba: in quell'isolotto con quel dittatore, un isolotto che è a un tiro di schioppo di 200 milioni di persone che vivono in un paese in cui i fondamenti di libertà e democrazia sono forti. Quello muore e i nostri compagni rimangono in carcere. Stando alle porte di una grande democrazia da 50 anni Castro sta lì, mentre i presidenti degli Usa sono stati assassinati: la riflessione deve essere profonda. Nel 1988 il Prt con S. Stanzani responsabile del partito, con Emma Bonino, Pannella, Paolo Vigevano, si fece il giornale “Il partito nuovo”. Furono messi una serie di attributi, tra cui “antinazionalista”, su cui si discusse anche abbastanza. Uno dei più grandi crimini è dare come promessa per l'avvenire ai palestinesi un loro stato nazionale palestinese. Mentre bisogna abolire lo stato nazionale di Israele dicendo che si abolisce la sovranità italiana, tedesca, francese con i trattati. Questo significa animare l'Europa di un grande ideale, una Europa non esportatrice di democrazia ma di benessere, valori, cultura, diritto. Porre il problema del senato, della Rai, della commissione di vigilanza Rai, sulla quale Bertinotti non ha avuto fretta e Villetti meno che mai.
    22:02 Durata: 20 min 2 sec
  • Appello per le iscrizioni

    Rafforzare il patto federativo, iscrivendosi. Nella assenza di democrazia c'è il bisogno estremo che si sostengano il soggetti radicali per la RnP, anche lo Sdi deve acquisire per suo conto una forza. Le iscrizioni che Cappato ha fatto conoscere alla Associazione Coscioni. Vigna e la condanna per D'Elia. Necessario il sostegno a tutti i soggetti radicali. Il silenzio dei giuristi sulla questione degli 8 senatori. Si comprenda che dobbiamo farci carico del fatto che l'Italia non è una democrazia e quindi è una lotta tremenda. Deve essere fatta perché lo diventi, non è stato di diritto e lo diventi, come quando a negare democrazia e lo stato di diritto erano quelli che oggi non possono più riproporsi in quanto tali, cioè le dittature fasciste, comuniste, controriformiste. Il numero di mail di studenti e studentesse, in una percentuale del 40-50% di donne.
    22:22 Durata: 10 min 52 sec