Vita nuova, vita felice. Oltre l'utopia, per una storia nuova

Perché i lavori questa mattinata saranno intensi vi pregherei di accomodarmi
Bene
Iniziamo i lavori della mattinata con il momento dello spirito la parola a non Giuseppe Masiero
Vi pregherei di specie Richer vari
Buona giornata a tutti iniziamo questo momento così intenso ma anche così festoso con momento di preghiera presiede la nostra nostro momento di spiritualità sua eccellenza monsignor Giovanni Scanavino vescovo della diocesi di Orvieto e di tolti
E già avvenuto anche negli altri anni è bello averlo qui con noi per esprimere la comunione tra le nostre Chiese e nello stesso tempo concluderà queste due giornate intense con la celebrazione dell'Eucarestia dello splendido Duomo di Orvieto a carestia e davvero il cuore la fonte perenne della nostra gioia non solo per i cristiani ma anche per tutta tutta l'umanità allora ci alziamo in piedi ci predisponiamo a invocare intorno della gioia della pace del Signore diffuso diffusa nel cuore di tutti
E come ci è stato ricordato la relazione con Dio in questo momento diventa primaria per quelle altre relazioni anche telefoniche le sospendiamo sono importanti ma ora le orientiamo tutti tutte all'incontro con il signore quindi se qualcuno si fosse dimenticato
Ecco facciamo anche questo gesto di buona volontà prima di iniziare la nostra preghiera o l'introduzione direi quasi vuole entrare in clima in atmosfera se ci facciamo aiutare da un messaggio significativo di Paolo sesto che ha scritto una lettera apostolica un'esortazione apostolica proprio sulla gioia
In occasione di un Anno Santo giunge lo stile è un momento di itinerario e di pellegrinaggio sono ancora parole per noi
Valide attuali l'invito anche a prenderle la cartellina il i Bretto che ci accompagna nella preghiera
Il cristianesimo è gioia
Il dio della speranza di clienti a Dio ogni gioia e pace nella sede perché a buon diate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo
Il cristianesimo è gioia
Ogni religione ha in sé bagliori di luce chi non bisogna né disprezzare Miss spegnere anche se spesso non sono sufficienti a dare all'uomo la chiarezza di cui ha bisogno
E non valgono a raggiungere il miracolo della luce cristiana
Che fa coincidere la verità con la vita
A chi non ha religione o a chi la avversa
Noi rivolgeremo la preghiera Dino condannarsi da sé al peso di dogmi irrazionali alle contraddizioni del dubbio senza pace dell'assurdo senza scampo
O alle maledizioni della disperazione ed il nulla
Il cristianesimo è gioia la fede è gioia la grazia è gioia ricordate questo o uomini Cindy e fratelli ed amici Cristo è la gioia la vera gioia del mondo
Nel nome del padre e del figlio e dello Spirito Santo a me
Lo diamo il signore perché buono eterna la sua misericordia
Preghiamo
Dolci o padre dissentire in mezzo a noi la presenza del Cristo tuo figlio
Promessa quanti sono radunati nel suo nome
Fa che nello spirito di verità e di amore
Sperimentiamo in noi abbondanza di luce
Di misericordia
E di pace
Per Cristo Nostro Signore almeno
Le meraviglie del creato gli eventi della storia che una misteriosa provvidenza volge a fine di bene
Le opere degli uomini amanti della giustizia della pace muovono il nostro cuore a benedire dico sorgente prima di ogni giorno
Noi crediamo con l'opposto un povero che tutto copre rompere per coloro che temono avevamo il signore
In ogni circostanza o cerchiamo il supporter non gli hutu perché aderendo in Cristo uno spunto tutto compiono Cuperlo suo glorioso
Dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi
Dalle grandi vini il signore sempre ve lo ripeto ancora rallegrati
La vostra affabilità sia nata a tutti gli uomini il signore è vicino
Non angustiati River nulla meno Ogna necessità esponente addio le vostre richieste compresi ieri suppliche e ringraziamenti
E la pace di dirlo che sorpassa ogni intelligenza custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Gesù Cristo
In conclusione fratelli tutto quello che è vero nobile giusto puro amabile onorato quello che ebbe due merita lode tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri
Ciò che avete imparato ricevuto ascoltato e veduto in me e quello che dovete fare il dio della pace sarà con voi
Parola di Dio
Accogliamo nella gioia la parola del Signore CIA Donato con il salmo che pregheremo insieme con cori alternati ripetendo inizialmente il ritornello l'antifona grande signore la tua bontà
Facciamo due gruppi primo il secondo signore la tua grazia nel cielo
La tua figlia città fino alle nubi
La tua giustizia e come i monti più alti il tuo giudizio come il grande abisso uomini e bestie Toussaint il signore
Quanto è preziosa l'attuale grazie a Urbino si rifugiano negli uomini all'ombra delle tue armi
Si sa azienda dell'abbondanza della tua casa élite Setti al torrente delle tue realizzi ente la sorgente della vita alla tua luce vediamo la luce
Concede l'attuale grazie a chi ti conosce
Non mi raggiunga il piede dei su dei non mi disperdo dalla mano degli enti
Ecco sono caduti malfattori abbattuti non possono rialzarsi tutti insieme Gloria al padre Ivan figlio e allo Spirito Santo
Com'era il principio ora sempre nei secoli nei secoli a
I santi nella chiesa nella storia hanno tracciato una via di felicità di pace costruendo i cammini ci sono anche la fioritura perbene una di queste è chiara da Assisi
Che ha ci offre fanno i questa preghiera frutto della comunione intenso con Gesù nell'Eucarestia
Te veramente felice ci ha concesso di godere di questo sacro condito
E il poter aderire con tutte le fibre del tuo cuore a colui la cui bellezza è l'ammirazione instancabile delle beate schiere del cielo
L'amore di lui rende felici la contemplazione Ariston ora la benignità ricolma
La sua vita di lui pervade tutti all'anima il ricordo brilla dodici nella memoria
Al suo profumo in orti risorgono e la gloriosa visioni di lui formerà la felicità dei cittadini della Gerusalemme se celeste
Piazziamo impieghi
E concludiamo momento di preghiera di spiritualità con questa invocazione
Ispira le nostre azioni signore
Accompagno le con il tuo aiuto
Perché ogni nostra attività ad adattare il suo inizio pente il suo compimento del Cristo Nostro Signore
Ti rendiamo grazie per tutti i tuoi benefici di onnipotente tu vivi arredi nei secoli dei secoli vi benedica Dio onnipotente padre e figlio
Espirito Santo a
Sono contento di poter subito ringraziare le ACLI
Per aver scelto ancora una volta Orvieto come luogo di riflessione di dibattito e di crescita
Voglio fare i miei complimenti a chi ha scelto questo bellissimo tema
Avete avuto un grande coraggio per scegliere questo tema
E vi auguro
Di poter
Di poterlo tradurre efficacemente
Di poter far passare questo valore grande
Del benessere della felicità
Nella vita sociale e perché no anche economica
Presidente diceva la felicità sostenibile
Ecco io mi auguro che questa sostenibilità sia sempre più vasta
E sempre più piede prenda
Prendano questi grandi valori che devono dirigere le nostre scelte
Anche politiche
Io sono solito dire forse sono un po'controcorrente forse sono un po'fuori moda non lo so comunque mi piace sostenere questa idea
Che il Signore ha una grande politica che dobbiamo imparare
E la vita beata la vita felice è sicuramente uno degli aspetti tipici
Della politica di Dio
Ringrazio le armi perché ieri sera tra l'altro in uno dei rarissimi momenti di calma mi sono riletto il debellata vita di Sant'Agostino è un libretto molto piccolo si legge con grande respiro
Ho ritrovato in quel libretto la figura stupenda
Di una laica formidabile che Monica mamma di Sant'Agostino che è stata riconosciuta dallo stesso Agostino come un un grande filosofo come può essere una persona una massaia una donna di casa un grande filosofo proprio per questo motivo per avere cercato sempre di conoscere la felicità e le abbia attitudine attraverso attraverso la fede
Saluto tutti con grande cordialità e permettete ivi lascia rilasci una brevissima citazione sempre di Agostino è un altro libretto ugualmente interessante lo spirito e la lettera
Dice così
Da colui
Dal quale abbiamo ricevuto l'essere
Riceviamo quotidianamente anche il dentro essere anche il venti essere non ci dimentichiamo e soprattutto questa è la mia sorte azione molto umile semplice non abbiamo paura di presentare i grandi valori che non sono solo della tradizione classica
E qui credo che appunto ci sia anche lo zampino del presidente no che ha una tradizione classica
Quindi ha voluto mettersi questo riferimento ma sono soprattutto i grandi valori che sono entrati nella tradizione cristiana più genuina auguri a tutti è buonissima giornata di convegno
Bene possiamo proseguire i nostri lavori
Solo per rimanere immobile previamente in questo clima di ascolto per la parola del Signore
E nello stesso tempo anche motivarsi nella condivisione e nell'inoltrarci in questi due giorni intensi solo qualche frammento eventualmente il testo non Alessio la vostra lettura è giusto anche sintonizzarsi con quello che già ci ha detto il vescovo tra l'altro trasmettendo il Psi la sua passione per Sant'Agostino è sempre stato un agostiniano
Io l'ho conosciuto anche personalmente durante una settimana agostiniana e vi assicuro che ha dato una testimonianza di passione di gioia di generosità alla scuola di Agostino
Ed è bello che sia questo grande santo a fare da riferimento e a mettersi sia sulla linea delle inquietudine della ricerca il nostro cuore
Non è inquieto fino a che non riposa nella spazi infinita di dio ma nello stesso tempo anche assaporare la esperienza intensa della comunione con il signore sia il versante della ricerca sia anche il versante dell'anticipo della primizia questi siano i due atteggiamenti con cui Carmine Remo poco insieme vorrei anche invitarmi a sentire ancora lungo il l'onda lunga di Assisi qui vicino qualche giorno fa c'è stata una preghiera dopo vent'anni alla preghiera di interreligiosa promosso da Giovanni Paolo seconda secondo sulla pace per la pax ed è bello che anche noi invochiamo lo spirito che abita nei nostri cuori
Ed è presente come regista di pace come facilitatore della pace ma anche come costruttore del miracolo della pace oggi dei sentieri della storia attuale
Un primo invito una prima sollecitazione che corriamo dalla esortazione di Paolo che ci invita a essere felici a godere della gioia di tiro nella lettera ai Filippesi Paolo
Porta
Come auguri al saluto ai cristiani di Filippi
La gioia della sua esperienza anche se si trova in catene anche se si trova in carcere pensate quale paradosso
E il prigioniero eppure il suo cuore vola nella libertà dei figli di Dio e comunica ai cristiani di Filippi la sua tenerezza nei loro confronti dice vi porto nel cuore
E nello stesso tempo testimonia in senso dalla sua vita la corsa della sua vita
Cercando perché conquistato da Cristo di raggiungere la vetta onda metta che nello stesso tempo viaggio dalla gioia della corsa ma che è anche già la prego stazione del traguardo
E in questo ritmo incalzante
Paolo trasmette ai cristiani di Filippi anche l'invito che oggi insieme abbiamo sentito a rimane nella gioia
E a rendere la gioia o da vita affabile l'affabilità
è una manifestazione dall'intensità interiore della gioia affabilità che essi trasmette in stile di vita in atteggiamento di condivisione nella pratica delle virtù vissute per il piacere di essere figlie di Dio discepoli di Gesù non per il dovere di compiere delle cose buone
Credo che sia importante anche per noi oggi vedere l'armonia che esiste tra il tono della felicità che il Signore ci offre e anche la scoperta della felicità che abita nel profondo del nostro cuore io credo che ciascuno di noi avverte dentro la sua esperienza di uomo e di don l'abitazione perenne della felicità la intravede negli sguardi e le persone che amiamo ma delle persone che incontriamo ogni giorno
La intravede la felicità anche nel ritmo incalzante e delle nostra dalla nostra esperienza lavorativa perché dietro c'è un desiderio di compimento di pienezza di realizzazione
Anche se non sempre questo avviene della sofferenza nel fallimento viene sempre manifestata la domanda forte della gioia della felicità e della pace
Come succede spesso quando mi sposto in città a Roma in tram spesso sono dei tram e dei bus molto
Assiepati siamo stretti come sardine si potrebbe dire
E inizialmente le persone sembrano indifferenti le une dalle altre si guardano furtivamente si scrutano ma non si incrociarono con gli occhi
Quando arriva qualche bambino in braccio alla mamma in carrozzella succede il cambiamento rapido tale indifferenza ma se la disponibilità è l'affabilità quella che anche San Paolo ci ricordava ad accogliere a sorridere e anche il l'abitacolo di ione Busà di un tram si trasforma quasi una piccola piazza le persone si parlano diventano un po'bambini giocavano quel bambino che è arrivato e si manifesta un clima di allegria
E c'è da domandarsi quella gioia NASA del bambino che maniera anche simpatica entra nel bus
O quella gioia anche una corrispondenza dentro il cuore la coscienza la vita di ciascuno di noi credo che ci sia una sentinella di felicità
Proprio e scatta al momento in cui un bambino disarmato ci costringe ad essere uomini ad essere donne che lasciano il telefonino che spesso usiamo magari parlando in maniera solitaria come dei disc jockey anche in tram con voce assordanti che disturbano
Egli entriamo nella relazione
Torniamo ad essere autentici
Questa immagine che spesso vedo una tanta frequenza quasi ogni giorno mi sollecita una riflessione un pensiero di Fryer Rosai Souls
Che dice che ciascuno di noi
Per predisporsi all'accoglienza dell'altro ma anche per incontrare in maniera autentica gioiosa e festosa il signore deve ritrovare in se stesso l'infanzia spirituale
Vale a dire cogliere dentro nel profondo della sua esistenza anche nell'età matura la freschezza delle sorgenti
Ecco vorrei proprio augurare a voi questa esperienza nella esplorazione per le frontiere della gioia ma anche dei di obiettivi e dei traguardi del bene che vanno affrontati insieme in maniera speculare l'uno all'altro noi siamo chiamati davvero
Attingere alle sorgenti autentiche della nostra infanzia spirituale
Anche se siamo adulti la maturità
Non non è autorevole perché a volte abbiamo il piglio severo lo sguardo esigente a volte anche la malizia degli anni e ci impedisse di avere fiducia e stima degli altri e non ci aiuta a trasformare anche in conflitti in soluzioni efficaci e in collaborazione convincente
L'infanzia spirituale dovrebbe esserlo stato lo stato d'animo ma anche una percezione perenne e ci accompagna i santi
Hanno vissuto questa dimensione interiore una tra tutte Santa Teresina di Gesù Bambino
Non a caso chiamato così
L'infanzia spirituale
Oggi nella solennità di Maria bambina della nascita di Marilia forse torna dato all'Italia anche nel calendario dei nostri lavori è con questo spirito con questo stile
Scusate mi anche se l'abbreviato il testo ma mi sembrava importante dare il primato alla riflessione del vescovo
Che auguro a tutti voi un buon cammino una buona strada parlando un po'alle stelle scout per tutti noi buona giornata
Grazie
Grazie tombe
Pregherei gli amici di completare il tavolo della chimici relatori le autorità di completare disse il tavolo di presidenza di venire su con noi
Carissimi amici quest'anno abbiamo voluto intitolare
Il nostro incontro nazionale di studi vita buona vita felice oltre l'Utopia per una storia nuova
L'obiettivo di questi giorni è quello di domandarci cosa voglia dire per noi attivisti innanzitutto essere felici
Chiederci come la felicità dunque cos'è la felicità dunque una domanda antica che all'origine della nostra stessa esistenza che racchiude in sé tutti gli interrogativi dell'umanità
Che senso ha la nostra Vito o meglio che cos'è che dà senso alla nostra vita
Cosa fa sì che nel nostro tempo si riempia di significato di pienezza
Domande che nel corso dei secoli hanno ottenuto risposte diverse e spesso tra loro incompatibili
Tutte però traevano origine dallo stesso impulso ricevevano la loro linfa dalla stessa necessità quella di capire l'origine dell'uomo e di prospettare agli infine un senso che lo portassero bene
Con questo tema sappiamo di andare alla radice della nostra stessa vita e del nostro essere Associazione cristiana di lavoratori
Che vivono e operano in tempo di globalizzazione questo tema ci costringe a metterci completamente in discussione
E a domandarci dunque la nostra vita e la nostra azione associativa sia veramente rivolta al bene acciocché vale sopra ogni altra cosa
La domanda di fondo in sostanza di queste giornate sono dunque essenzialmente due la prima che cosa veramente i nostri occhi guardano su che cosa è su cosa Fini e fissato il nostro sguardo
E fissato su ciò che veramente vale
O su altro
Una seconda
Perché cosa si agita al nostro cuore
Vogliamo indagare innanzitutto cosa sia la felicità alla luce del Vangelo
Qual è la prospettiva che imita la nostra fede e metterla in relazione con quella della società odierna che ha vissuto il tramonto di un'ideologia è una lenta ma progressiva scrisse scrissi realizzazione che dire immensa in un relativismo etico in cui l'unica prospettiva di felicità sembra insuccesso il consumo la visibilità sulle pagine dei rotocalchi
Chi non ottiene ciò sembra irrimediabilmente destinato a una vita che non vale la pena di essere vissuta quanti sono dunque secondo questa logica gli infelici mi frustrati gli emarginati gli sconfitti anche Noè secondo questa visione abbiamo poche speranze di essere felici
Quello che questo sistema di cosa ci prospetta una felicità ancorata al presente alle dinamiche egoistiche del tutto e subito aggrappate feticci dell'esteriorità dell'apparire del possedere per questo saranno con noi sua Eccellenza su un signor appaia e la Polfer esso professoressa dice uffici Sindoni in questi giorni vogliamo dirci che che esiste un'altra felicità quella vera
Quella che cambia lo stress dal di dentro che lo trasforma e lo apre agli altri che muta il nostro modo di pensare le persone la famiglia l'economia e la città
Questo pomeriggio cercheremo di capire le radici della felicità nei luoghi della relazione la famiglia e la comunità in cui viviamo
Quei luoghi in cui ognuno sfiora la presenza dell'altro in cui l'altro c'è di fronte ci interroga profondamente e possibile la felicità nel vivere insieme è possibile che si nasconda proprio nel volto dell'altro
Nel nostro modo di rapportarci con T-shirt prossimo
Che lì che risiede nel volto di Dio che si trasfigura in quello dell'amico che ci si siede accanto proprio adesso in questa sala
Nella relazione tra gli uomini che da vita la comunità sta anche il senso il nostro operare da Christie
Ad approfondire tutto ciò saranno ad aiutarci il professor Magatti la professoressa Trinci professor Riccardi il professore dice il ministro per la famiglia possibili
Ma parlare di felicità oggi ci deve anche interrogare profondamente sui nostri stili di vita
Sulla sostenibilità economica del sistema in cui viviamo
Come a dire che la felicità a che fare con la virtù col nostro concreto modo di vivere dagli abiti che indossiamo ogni giorno alle parole che pronunciamo la feci felicità è una costruzione paziente
Un lento lavorare sul nostro modo di essere di stare al mondo
Il nostro tempo ci pone di fronte a una società opulente ridondante siamo bombardati in tutti i settori da ogni sorta di stimolo è una società dove oltre i soldi si sprecano parole suo le immagini ed emozioni
Tutto è venduto a prezzo stracciato nella società dell'opulenza
Nella società dell'eccesso si perde di vista il vero senso delle cose
E la loro essenza più profonda si perde di vista il senso originario di una validità realmente buona siamo veramente sicuri che la felicità risiede nel benessere intenso
Come è inteso comunemente cioè nella sicurezza economica nella possibilità di spendere di possedere di sprecare ci chiediamo dunque il vero significato di parole come sobrietà e sostenibilità economica
Chiedendoci se questo non possa essere la chiave del rinnovamento del nostro modo di vivere per questo saranno con noi professori Becchetti
Il professor Morandini il tema della vita buona interessa molto le istituzioni politiche e tutti coloro che sono chiamati ad amministrare la cosa pubblica avere presente cosa sia il bene comune
E il bene di ogni singolo cittadino oltre a porre la condizione per una vita ha buone la precondizione per una buona politica
Il politico non può non domandarsi quale sia la felicità per i cittadini non può non chiedersi continuamente quali azioni mettere in campo per dare tono ogni persona la speranza di una pitoni giorno migliore
Ed oggi più che mai visto che viviamo in una città una società in cui le culture e le diversità vivono le una cantore altre la comunità in cui viviamo la città in cui abitiamo non può non avere l'obiettivo di essere una città felice
E se c'è un luogo in cui i cittadini vivono bene vivono bene assieme perché la città e il luogo della felicità vissute cercati insieme
Questo ci interroga sulle responsabilità dei politici ma anche su quelle di noi cittadini soprattutto oggi dobbiamo domandarci quali etica pubblica costruire una città plurale ne discuteremo
Con il professor Maramaldo ministro degli interni Giuliano Amato
Questo è il nostro itinerario che la ricerca della felicità parte dalla persona per arrivare la comunità e poi ritornare nuovamente la persona
Forse perché la gioia parola che traduce in sostanza la nostra esperienza cristiana e il fondamento di ogni felicità e il fondamento e il fine ultimo di ogni persona umana
Questo il mio augurio sincero di buon lavoro a tutti noi
Abbiamo ricevuto importanti e significativi indirizzi di saluto mi consentite di legge venne unicamente due nel corso dei vari dei nostri lavori
Né porteremo alla vettura e gli altri che provengono dal presidente per Senato il senatore Marini e dal segretario generale tra Conferenza Episcopale
Il Giuseppe monsignor Giuseppe Betori
Il presidente Senato Marini ci scrive scrive al nostro Presidente gentile Presidente desidero ringraziare per il cortese invito a partecipare all'incontro di studio annuale delle ATI
Dal titolo viltà buona vita felice oltre l'utopia per una storia nuova che si terrà ad Orvieto i prossimi otto e nove settembre queste giornate rappresenta un'importante occasione di riflessione
E di approfondimento sul tema della centralità che la persona umana deve rivestire in ogni politica mirata al bene della collettività come ci ricorda l'insegnamento della dottrina sociale della Chiesa
Purtroppo concomitanti impegni non mi consentono di essere presente ma esprimo il mio plauso per l'iniziativa a cui auguro più successo il mio rinnovato apprezzamento
Per il fondamentale ruolo svolto dalla vostra associazione nella società civile invio lei era l'attore e tutti gli intervenuti i miei più cordiali saluti
Senatore Franco Marini presidente del Senato della Repubblica
E mi insegnò obiettori scrive sempre al nostro Presidente
Caro Presidente con la sua lettera del ventisette luglio ho ricevuto il programma dell'incontro nazionali di studi nelle ACLI sul tema Vito nuova buona vita felice oltre l'utopia per uno non spingono storia nuova
Il tema è sicuramente impegnativo e suona particolarmente come una sfida la mentalità corrente la visione antropologica in cui le ACLI si riconoscono dove stando al tema del convegno la fonte della verità non è la quantità di beni
I consuma la ricchezza delle relazioni che viviamo
Troverà i partecipanti coinvolti in linea di continuità con le tematiche della conferenza organizzativa e programmatica di dicembre e con il convegno ecclesiali di studi per le quali lei attestante di Verona
Non per le quali reati stanno elaborando i loro del proprio contributo esprimo pertanto un grato riconoscimento per quanto l'associazione opera in campo sociale per l'invito a partecipare all'incontro al quale tuttavia non mi è possibile intervenire
Mentre auspico una fruttuosa esperienza di condivisione di pensiero di amicizia porgo il mio cordiale saluto invocando su tutti la benedizione del Signore
Teniamo rapidissimamente lo svolgimento del programma dei nostri lavori
Sono qui con voi l'avete già visto re autorità
Istituzionali della
La Regione diamo la parola Maria Rita Lorenzetti che come il noto e non solo una persona che ci segue
Puntualmente verrà anche la presidente della Regione dell'Umbria
Caro saluto un benvenuto è ormai per me per noi è una tradizione quella di incontrarci a Orvieto
A settembre nel mese più caldo che forse ne serio fresco diventato agosto periodo preciso in quindi va in ferie insomma
Qui a Orvieto nella nostra bellissima Città in Regione
Anche quest'anno dopo avere nel due mila cinque ero presente anche l'anno scorso avviato una riflessione importante sui le grandi questioni della bioetica Dio se polizia era i TIR l'anno scorso reati
Ci spingono a misurarci con un tema che a prima vista sembra appartenere alla sfera privata
La vita buona la vita felice ma lo sappiamo che non è così di parole che abbiamo ascoltato fino a questo momento ce lo dicono e tutto il vostro convegno e teso a dimostrare questo
Certamente non c'è niente di più come dire popolare comune di questa ricerca ricordando sempre che la felicità la Buona vita non può di realizzarsi per approssimazione agendo negli ambiti concreti della vita
Nella sua dimensione sociale associativa comunitaria
Vita buona vita felice l'etica della persona
In fondo queste anche lei l'evolversi diciamo delle vostre giornate di lavoro in fondo consistono nella possibilità di vivere una vita compiuta
Io ho sentito tante cose su cui sono assolutamente d'accordo sobrietà tornare a ciò che veramente vale e come farlo perché non è semplice i nostri ragazzi ma anche gli adulti è una società che in maniera troppo
Senza valori perdendo di vista diciamo il nucleo fondamentale dei valori rischia di disperdersi e di disperdere le generazioni ciò che veramente vale quindi dignità coscienza del valore di essere persona capace di agire intenzionalmente costruire il proprio futuro inserendosi nella storia relazione con gli altri la vita compiuta fatta così e nel vivere col e per gli altri
L'apertura la pura verso l'altro il farsi carico corresponsabilità
E che l'imperativo etico del nostro tempo un imperativo che deve trovare un terreno fertile nella politica nell'economia la riflessione teorica laica e religiosa come ci è stato ricordato vita buona amica felice all'interno di istituzioni giuste
Perché l'istituzione io
Ma è la sul covo questo percorso da moltissimi anni è il luogo della relazione con l'altro che non deve essere sconosciuto
Deve essere riconosciuto fuori terzo rapporto relazionale personale familiare il luogo dove realizzare le regole la giustizia verso chiunque e e della distribuzione dei redditi dei dei diritti e dei doveri i beni e di impegni senza privilegi né esclusioni favorendo chi è svantaggiato
Mai fare parti uguali tra diseguali diceva don Lorenzo Milani anche questo delle regole non significa neutralità delle istituzioni ma partire sempre Cariplo svantaggiato
Per contro viviamo in un'epoca in cui invece l'individualismo gli egoismi
Le donne e gli uomini che pongono questa nostra società avanzata sembrano sempre più permeati appunto dall'individualismo dalla corsa verso un successo che quello che conosciamo
Invece noi vediamo che l'individuo più solo insicuro ridotto spesso a ruolo di consumatore in competizioni con altri consumatori e allora
Quali sono questi obiettivi io
La presidente della Regione ma anche volendo condividere un pezzo pezzettino piccolo non posso che fare così non volendo ridurre il saluto a me lo saluto appunto ma anche cercando di entrare dentro e condividendo molte delle cose che voi state discutendo
Pensiamo all'Italia le Poste berlusconismo per numero di cittadini di famiglia lo abbiamo detto un anno fa non è che è cambiata dall'oggi al domani con la bacchetta magica
Vive in condizione di crescente disagio economico all'instabilità e il senso di vulnerabilità gli oneri a carico delle famiglie sono aumentati i giovani che non riescono a quattro Rizzi autonomia molte donne che ancora sa entro fine entrare in si sentono insomma in rotta di collisione fra il diritto alla maternità il diritto al lavoro
Le difficoltà delle politiche sociali che in cinque anni sono state martoriate
La Regione Umbria Trematerra cercavo di fare la propria parte per evitare di tagliare quel cordone ombelicale invece importante delle politiche sociali e ha contribuito però questa questa difficoltà a creare un ulteriore clima di incertezza che noi sappiamo che questo prima non lascia soli i più deboli soltanto ma frena anche la capacità di mettersi in gioco di assumersi anche dei rischi di promuovere il cambiamento senza entrare in ansia nel corso della propria vita
Quindi la politica sociale fornisce reti di sicurezza ma aiuta e anche un grande fattore di sviluppo
Più politiche sociali questa è e la questione che aiuti le famiglie la guerre sceriffi gli aiuti a costruire e il nella persona la la la tranquillità nel costruirsi i propri progetti di vita
Promuovere una nuova solidarietà fra gli individui della comunità che sappia controbilanciare questa crescente insicurezza ce lo siamo detti in questi anni ancora e questo per come dove a partire dalla famiglia questo nostro tempo questo nostro mondo con le sue ansie e fragilità solitudini disuguaglianza non ha bisogno solo di una famiglia biologica che si chiude in se stessa
Ma di una famiglia allargata dove la capacità di amore di dono di cura di apertura siano il cemento
Non la contrapposizione tanto care alla destra quante volte l'abbiamo parlate fra diritti individuali famiglie fra persone famiglia
Ma la concezione della famiglia come luogo di costruzione di legami sociali di assunzione di responsabilità fra generazioni di formazione di crescita delle persone
E non solo a partire dalla famiglia e nella società nella politica
E attraverso la democrazia la partecipazione per costruire un nuovo orizzonte e condiviso di valori di regole di progetti comuni una narrazione comune in cui si possa ritrovare la strada ognuno per il proprio Progetto di vita
Conoscersi riconoscersi avere cura delle relazioni umane definire un progetto comune da costruire insieme è il percorso vincente per costruire la buona vita la buona convivenza la sicurezza e forse come diciamo un'approssimazione alla felicità anche se non la buona felicità fino in fondo
Ovviamente tutto questo non può fermarsi solo alle nostre piccole varie deve guardare a chi sta peggio non possiamo mai dimenticarli un terzo del mondo e che vive come sappiamo senza acqua potabile un accesso all'istruzione le cure sanitarie minime
Ecco non possiamo ragionare e di buon avvio di buona felicità solo chiudendoci fra nove ma dobbiamo sempre ricordare lì e chi per chi lavora e l'istituzione riferirsi e a chi erano società sta peggio e a quel terzo che il mondo non significa fare come dire popolarismo paternalistico ma significa una delle delle colonne portanti di quello che significa un'azione e di governo
Se abbiamo un impegno sempre più intenso da parte dei cattolici impegnati in campo ecclesiale nel volontariato io auspicavo vile e se abbiamo la paziente lo diciamo anche l'anno scorso
Di coltivare la memoria storica dell'impegno dei cristiani in prima linea e l'avanzata democratiche sociale del nostro Paese vediamo quanto fecondo sia stato è il ruolo di una coscienza cristiana non assuefatta lo status quo
Impegno nel campo dell'etica pubblica rilancia la partecipazione democratica la vera laicità dello Stato contro laicismo e contro altre interpretazione è sono traguardi obiettivi battaglie che sono stati fatti via via dai cattolici impegnati nel sociale per la questione sociali lavoro e libertà la giustizia e la pace in una parola
Per quelle che chiamiamo la felicità sostenibile
Non vi è spesso è stata per la responsabilità in più che portiamo crocevia di queste battaglie e vogliamo esserlo sempre di più cercando di dare il nostro piccolo contributo ma con la consapevolezza della responsabilità che abbiamo qualità questione sociale innovazioni
Abbiamo tentato di farle diventare sempre parole chiave della nostra azione di governo di governo uno sviluppo economico che non fosse mai scisso dalla qualità che non si è mai scisso la qualità del vivere l'ambiente come risorsa la conquista di una felicità sostenibile
Per il numero più ampio possibile di cittadini una priorità importante
Un grande sforzo è stato fatto siamo consapevoli che tutto ciò non è sufficiente che sfide importanti inediti sono lì ce l'abbiamo in casa e quindi una nuova vitalità della politica passa oggi per chi è e dentro le istituzioni perché era e volontariato per un'associazione grande come la vostra
Passa oggi necessariamente attraverso il prestare ascolto le domande che ci pongono le persone in carne ed ossa una politica non come esercizio autoreferenziale del potere ma intesa come servizio
Quella buona amica buona felici vita che torna alla sobrietà che torna ciò che conta un sistema condiviso di valori
Queste come dire l'affermazione di un percorso e la costruzione di un percorso che vuole costruire quello che voi avete messo al centro delle la vostra e tre giorni di lavoro Buona vita e buona
E e buona sì felice una vita buone l'amica finisce oltre l'utopia per una storia nuova fatta di azioni concrete e e di coerenze queste piccolo contributo siamo dentro questo percorso lo saremo insieme grazie alleati e buon lavoro
Grazie presidente
Nel dare la parola allora via Floriana Stella vicepresidente dell'amministrazione provinciale di Terni volevo salutare e ringraziare per la loro presenza alla alcuni amici che sono qui già Tanis dei nostri lavori in modo particolare Pier Paolo Baretta segretario generale aggiunto della della CISNAL
I nostri parlamentari l'onorevole Luca il senatore Luigi Bobba
Stamattina all'Albert Park il partito anche l'onorevole Narducci che era impegnato in in Svizzera sono qui con noi anche
Il collega per lui presidente della FIT to Us e do patriarca
Do unita allo in merito a un particolare ringraziamento perché ero uno delle persone che maggiormente ci aiutato in questi anni realizzazione del nostro nel nostro convegno e infine i presidenti nazionali i dirigenti delle ACLI all'estero che ieri hanno celebrato il loro congresso nazionale ieri si è celebrato il con l'Assemblea
Ordinaria della Federazione atti internazionali che ha provveduto ad riconfermare Andrea Olivero presidente nella Federazione Acri internazionale un applauso particolari nostri amici dall'estero
Estrassero Merit
Che oramai sono ammiccano ma cono a questo nostro appuntamento prego presidente grazie io sono particolarmente felice di essere qui a portare il saluto dall'amministrazione provinciale di Terni
Lo diceva prima a Maria Rita Lorenzetti ormai da qualche anno è diventato un appuntamento annuale vi ringraziamo vi ringraziamo sinceramente per aver scelto ancora quest'anno la nostra città
Ieri sera ero appunto Anna fare quattro passi dopocena con mia figlia io ho visto la città più piena del solito molti di voi avranno nei locali
Una città che speriamo non riesca appunto affabili passare questi due giorni e mezzo tre giorni in maniera serena e felice quindi molto attigua al tema che avete scelto
Grazie per aver ha scelto anche questo tema di questi due giorni di lavoro vita buona vita ferisce
Veniva detto da chi mi ha preceduto un tema impegnativo un tema che impone una riflessione a tutti noi in particolare anche per alcuni cose alcune riflessioni che faceva Maria Rita ora noi che in questa fase della nostra vita
Siamo anche appunto al servizio dovremmo essere sempre di più al servizio della nostra gente dai nostri cittadini
Ci si impone io spesso lo faccio forse perché si va appunto verso i cinquant'anni ed oltre e quindi alcune riflessioni e il metterci in discussione sul nostro modo anche di fare politica e amministrazione
E legata anche alle esigenze che sempre di più
La nostra gente i cittadini ci esprimono credo che sia importante quindi questo aiuterà anche noi come aiuterà diciamo tutti voi e i ruoli che ognuno svolge poi nella società a fare meglio
Penso che come dite la felicità è legata a doppio filo alla vita buona e virtuosa delle persone io è chiaro che essa prende le mosse dalle opere quotidiane di ognuno di noi
Quindi riflettere per migliorare anche quell'azione sociale complessiva
Che ognuno di noi si ritrova svolgerle
In ogni questioni che deve affrontare in ogni decisione che deve prendere anche appunto come amministratore
O come politico credo che sia veramente importanti quindi rimettere al centro della nostra quotidianità quello che veramente vale nella vita
Quello che il valore assoluto di ognuno di noi
Quindi vi ringrazio anche per questo per questo contributo che date anche a questa città questo territorio e a tutti noi affinché appunto i vostri lavori possano proseguire
Nella migliorare nel miglior modo possibile con gli approfondimenti e con il programma stilato ma anche nelle ore di interrogazione vivere questo nostro territorio così come appunto ci teniamo molto
Possiate viverlo in maniera serena e felice e ricordandovi devono rubo noi magari per ritrovarci ancora un altra anno in questo periodo a fare un'ulteriore riflessione su questo filone grazie
Grazie
Nel porgere la parola al sindaco di Orvieto Stefano mocio pre anche salutare il dottor D'Acunto viceprefetto di Terni
Innanzitutto ben ben ben tornati a tutti voi ebbene arrivati nella nostra città
Sinceramente per la nostra città per l'amministrazione comunale di Orvieto è un onore
A vere anche quest'anno qui ad Orvieto un momento di riflessione così importante e con un marchio fondamentali in Italia fra quello dei LEA
è la quarta edizione di solito vere ai giornali
Si parte dal numero zero quasi piede se le cose possono andare avanti noi siamo alla quarta edizione qui ad Orvieto e quindi per noi questa ormai è una cosa tradizionale è una cosa che per noi è entrata nella programmazione fondamentale è straordinaria di questa città e quindi ci teniamo affinché questa vostra presenza possano continuare ad Orvieto negli anni speriamo per tanti anni essere il vostro punto
Di riferimento perché poi la ripresa politica la ripresa delle attività amministrative in questa città coincide ogni anno
Con una riflessione su temi così importanti e quindi questo serve anche a noi amministratori di una città piccola ma così bella come a Orvieto per così avere una marcia in più poi nelle riflessioni e nelle azioni che si devono porre in essere durante tutto tutta l'attività
Amministrativa
Un tema importante già stato estremamente sottolineato da tutti gli interventi credo che Orvieto ossa
Dire e di così lavorare i danni su questi temi
Vorrei approfittare anche per fare i complimenti perché qualche settimana fa ho ricevuto dal l'ufficio studi ricerche
Delle ACLI una dispensa molto molto interessante sugli argomenti che poi venivano trattati
E spogliato essere sfogliando le pagine ho trovato bene essere noi ad Orvieto abbiamo realizzato un piano regolatore del bene
Qui ad Orvieto ha sede una scuola di specializzazione molto importante in Psicologia della salute
E proprio con la loro collaborazione abbiamo realizzato un piano regolatore che appunto tende a sottolineare gli aspetti fondamentali per avere una vita buona per raggiungere una qualità della vita per i nostri concittadini che sia
Sempre sempre migliore e poi ho trovato anche altri spunti che condivido profondamente
La il pezzo tratto da alcuni scritti di Cayman e quindi il ragionamento di introdurre le ricerche psicologiche anche in economia
Noi continuiamo a così impegnarci su manuali
Di economia dove sci insegna hanno queste bellissime curve della domanda e dell'offerta così perfette che poi sappiamo essere assolutamente non rispondenti alla realtà credo che appunto bisogna ripartire dalla dai consumi bisogna quindi ripartire a monte dei consumi ci sono i bisogni che muovono l'azione dell'uomo e a monte dei bisogni c'è l'uomo c'è la persona umana e quindi non ultimo le citazioni che sono state fatte alla dottrina sociale della Chiesa sono assolutamente citazioni azzeccate quindi vi ringrazio buon lavoro e veramente spero che voi vi troviate bene in questa città tanto da poterci ritornare non soltanto nelle occasioni
Queste di approfondimento e di studio ma anche per vedere la nostra bellissima città grazie
Grazie sindaco molto come potrei notare gli attivisti sono tutti felici in queste ore il che significa che ad Orvieto ci si viene sempre ben volentieri ai saluti istituzionali seguiranno sobri saluti da gli e attivisti umbre molto contenuti diamo la parola al presidente regionale delle ACLI umbre
Giancarlo Magris ove
Giustamente sobrio e felice vedete come felice Magrini di di fare il presidente in Umbria
Molto sobri molto veloci
Mi rivolgo a tutti ai signori alle sinistre signore e signori alle autorità
Agli amici acquisti che come sempre sono tanti
La presidenza regionale delle ACLI dell'Umbria in tema con questo incontro è felice di darvi il benvenuto
Essere questo il quarto convegno nazionale dell'associazione che si svolge qui
Testimonia come la piccola Umbria terra di San Francesco di santità
Di San Benedetto ma anche terra di Capitini
Costituisca ancora no ma presto procederemo al processo di santificazione
Non ad altri
Dicevo essa costituisce e sintetizza i valori dell'accoglienza questa nostra Regione ed è per questa scelta che per il mio tramite gli attivisti dell'Umbria
Rivolgono un ringraziamento caloroso alla presidenza nazionale dalla nostra associazione
Del resto la generosa presenza
Delle massime espressioni istituzionali ed associativi civili
E politiche costituisce il valore aggiunto di questo importante appuntamento che come è tradizione sviluppa riflessioni approfondimenti su tematiche ancorate a valori universali
Se la felicità come noi la intendiamo è una delle mete essenziali nel difficile percorso terreno dell'uomo
Allora mi rallegro ancor più
Per essere stata scelta la mia regione
Come luogo di questo incontro perché in Umbria
Pur tra le numerose difficoltà e contraddizioni comuni in questo momento storico a tanti territori
Esistono esistono e le potete toccare credo con mano
Gran parte
Dei presupposti che contribuiscono a migliorare la qualità della vita ad avere una vita buona
Paesaggio i giacimenti culturali piccoli centri storici coesione sociale cultura dell'accoglienza queste l'Umbria
Che un suo importanti e figlio
E dico anche il nome e il professor Toscano
Di Spoleto ha definito come un dolce susseguirsi i paesaggi di querce
Di torri municipali di campanile
Ed è intorno a questi ultimi
Che la nostra comunità si aggrega e si riconosce
Certo se penso in molti e molti moltissimi conflitti che in questo momento sono presenti nel mondo
E mi riferisco ai pochi che quotidianamente sono oggetto di una attenzione mediatica
E ai tanti purtroppo
E forse ancor più cruenti dei quali stranamente non si parte se penso diceva tutto questo penso anche quanto sia arduo parlare di felicità
Ah per noia Christie
E non solo
Per noi
La felicità è un tempo moto dell'anima è uno strumento di concretezza
Per meglio assolvere allo spirito alla lettera della parabola evangelica dei talenti
Auguri dovunque amici per due felici giornate di buon lavoro
Giancarlo nel mentre diamo la parola Massimo Longarini presidente delle Acri Titerno i vorrei leggere il messaggio di auguri che ci invia al sottosegretario al ministro della solidarietà sociale Cristina De Luca vorrei porgervi il mio caloroso saluto ringraziarvi sentitamente per il vostro invito anche se precedenti impegni di governo non mi permettono i essere con voi in occasione d'incontro nazionale
Ancora una volta reati hanno individuato nel tema scelto proprio studi una nuova sfida per costruire una società diversa all'insegna della ricerca della felicità sostenibile così legata alla loro storia la partecipazione sociale a giocarsi in prima persona
Alla disponibilità verso gli altri
Questo come obiettivo a cui tendere senza però cadere nell'utopia ma cercando secondo la tradizione delle associazioni indico io individuare i gesti ed azioni concrete
Quel fare che uno stile di vita che si ripercuota in tutti gli ambiti concreti nella nostra società
A voi tutti va dunque il mio augurio il più sentito per il buon esito del vostro lavoro perché possiate sempre svolge le quel ruolo importante distinguo ricerca per tutta la società civile
Questa per guardare oltre per leggere con occhi diversi la realtà e proporre strade nuove per il Carnia mento
Sottosegretario Cristina De Luca prego Massimo
Buongiorno buongiorno anche dalle ACLI provinciali e di eterni
Al rinnovo
L'augurio di un buon lavoro di un benvenuto
Già anticipato dal Presidente regionale e da tutte le autorità istituzionali che mi hanno preceduto in questo intervento
Io spero
Di essere breve cercherò di esserlo nei limiti che mi sono stati indicati ho inteso però dare un mio piccolo contributo come presidente provinciale su un argomento che abbiamo sviluppato
Nella nostra associazione che viviamo quotidianamente anche nel nostra attività operativa
Che è quello del consumo e quindi quello della necessità di rintracciare un'etica un'etica giusta
Anche noi anche nel consumo non quello del consumismo
Ma appunto quella di un è di di un consumo equo e solidale
Il tema della felicità secondo noi si coniuga se belletto anche con il tema del consumo equo e solidale
Il tema della felicità è tornato di moda aumentano articoli studi Festival libri che hanno di nuovo ad oggetto l'antico tema della felicità
Ricordiamo che il pensiero greco fino ad Aristotele tende ad associare quanto meno ad avvicinare il concetto di felicità a quello di piacere
Aristotele invece su questo punto aveva posizioni di equilibrio
Riteneva che affinché l'uomo si è felice deve avere il benessere fisico la salute poiché là dove c'è sofferenza la felicità è problematica
Una condizione agiata perché se si è nell'indigenza l'uomo non può realizzarsi di indigenza non gli permette di essere un uomo e infine l'amicizia perché non si può essere felici da soli
Aristotele
Era un pezzo era un pensatore dell'equilibrio della giusta misura perciò il suo pensiero questi tre elementi debbono questi isteria
E anche se ne la vita non è possibile un dosaggio assoluto
Tendenzialmente modello esoterico sostiene che tre termini debbono stare assieme per cui la felicità
E portare a compimento la natura umana in tutte le sue dimensioni
Per questo l'utilità che traiamo dei beni se può essere rilevante per la sfera economica meno di non è detto che lo sia per la felicità
Quando con la modernità
Si attuano mezzala scienza economica questa isola aspetto della vita umana il problema dello scambio e ricerca un ordine connesso a quell'ambito
Se la modernità ha potenziato l'attenzione ad un ambito particolare
Ha però rischiato e rischia tuttora di spezzare l'uomo
Il problema è dunque non di abolire la scienza e moderne ma piuttosto quello di riportarle all'uomo in quanto realtà unitaria complessiva multidimensionale che non può essere ristretta ad una sola dimensione la felicità è infatti connessa a portare a compimento l'intera vita
Non con il piacere che si prova nell'attimo fuggente
Nella società attuale viceversa via un reale rischio che il consumo
Inteso come piacere che si gode nel presente diventi la nuova essenza della felicità una felicità quella dato dal consumo in cui si risolve il valore della centralità della persona intesa come soggetto relazione con le proprie esperienze
L'essenza del consumo infatti consiste proprio nella possibilità di svincolarsi da un'esperienza nel momento in cui si modificò tramonta il proprio bisogno
Questo processo è fortemente pervasivo
E l'abituale consumatore dunque tutti noi a proiettare i propri desideri le proprie speranze i propri problemi e quindi le speranze risolverli in degli oggetti in delle merci in dei servizi
Ed a vivere fuori disse la mancanza del bene oggetto si traduce una ferita personale
A cui doveva meccanismo tra pubblicità il processo di reificazione che connota l'etica del consumo dunque annichilisce capacità dell'individuo di vivere la propria dimensione della felicità
Il meccanismo di proiezione desideri infatti si consolida su una realtà che non esiste
O meglio su quella creata da chi vende prodotti e servizi e non dalla nostra immaginazione il non possedere ciò che rientra nel ristretto ordine di possibilità creato dalla pubblicità crea un disequilibrio nell'intimo del consumatore
Che motivamente vive tale carenza fittizia come una forma di te infelicità
L'identità dell'uomo che vive la propria felicità del consumo dunque e narcisista
Perché proprio come Narciso proietta fuori della persona le situazioni di gratificazione ed è perciò fragile
O che trova il proprio equilibrio nell'etica delle opinioni facilmente mano Pilar Manno manipolabile dalla comunicazione del consumo
Pare paradosso della felicità che nasce una possibile offerta da consumo
A correre occorre allora di scoprire altri beni soprattutto quelli relazionali che danno pienezza la vita delle persone se si può essere ricchi da soli
Non si può essere altrettanto felici la felicità cosa pubblica
Già Aristotele parlava della filiale dell'amicizia sulla base del fatto che la valorizzazione in si è basata sul reciproco riconoscimento l'uomo al linguaggio come sua caratteristica peculiare rispetto agli altri esseri o perché è una è un animale sociale
La traduzione da sull'efficacia di un uomo un animale che pensa è proprio un animale capace di discorso poiché il logos venti esso non come astratto pensiero ma come discorso
L'uomo è tale perché capace di scorrere è capace di rapporti con gli altri non a caso infatti è ristoratore sviluppa pienamente questo discorso nella sua teoria della politica
Dove afferma che la relazione con gli altri essenziale alla vita umana
L'etica e quindi una dance è un'attenzione tra l'indirizzo che tende la sua realizzazione il rapporto con gli altri uomini che gli sono necessari per potersi realizzare ma al contempo lo limitano
Se non siamo capaci di costruire società etiche c'è posto solo per la guerra come le cronache di questi giorni ci ricorda una volta ancora
Tale concetto di società non si contrappone a quello di economia laddove l'azione che si compie non è in vista
Del solo proprio vantaggio economia sociale come viene chiamata oggi da alcuni economisti economia civile
Diverse non scompone più di tanto la macchina economica
E sa per la mette dentro il mercato una logica diversa per questo crea una mutazione del rapporto con la ricchezza a riguardo condivido le riflessioni di Stefano Zamagni
Il quale intervenendo in un convegno a Roma dal titolo per un nuovo volontariato quale modello di cittadinanza
Nel chiedersi se fosse possibile umanizzare il mercato così concludeva
Si tratta di pensare al mercato non solo come meccanismo di acqua locazione delle risorse ma anche come mondo vitale al quale chiedere assolvimento di tre funzioni tra loro interrelate in primo luogo quella di essere un istituzione capace non solo di produrre ricchezza in modo efficiente
Ma anche di re distribuirla secondo un qualche canale di equità secondo il mercato come luogo in cui possano operare in modo autonomo indipendente e con pari dignità anche soggetti economici che pur non avendo il fine del profitto sono capaci di generare valore
Terzo la funzione del mercato come spazio nel quale il consumatore cittadino
Vale a dire portatore di diritti nei confronti non solo della qualità del prodotto bene o servizio che sia ma anche del processo produttivo che conduce a quel prodotto
La condizione che va soddisfatta per dare risposta positiva che possa fermarsi entro il mercato e non già al di fuori del mercato
Uno spazio economico formata soggetti il cui agire si è ispirato al principio del dono come reciprocità
L'aspetto essenziale della relazione di reciprocità è che i trasferimenti che essa genera sono in dissolto indisse un Charlie dai rapporti umani
Gli oggetti delle transazioni non sono sembra abbia coloro che ripongono in essere quanto a dire piena reciprocità lo scambio cessa di essere anonimo e impersonale come invece accade con lo scambio di equivalenti
E ti pregherei di arrivare cosa includendo è per questo che la vita in fraternità
E la vita che vende felici in definitiva la cura le felicità malata creata dal consumismo può essere rinvenuta e perseguita nello stesso meccanismo economico che si è diffusa
Sempre sana sempre Zamagni evidenziava che invero il termine interesse dal latino interesse significa propriamente essere in mezzo
E ciò a significare che per perseguire un interesse bisogna interagire con l'altro utilizzando si reciprocamente perché ne derivino frutti a entrambi
Si tratta dell'interesse per l'altra non già dall'altro
Che nasce dal desiderio del legame concludo
Ricordando l'idea magistralmente compresse illustrata da Giambattista vico quando previde che il declino di una società inizia nel momento in cui gli uomini non trovano più dentro di sé la motivazione per legare il proprio destino a quello degli altri quando cioè viene a scomparire l'interesse grazie
Bene
La parola adesso al nostro presidente Andrea Olivero per la relazione introduttiva
Grazie
Grazie a tutti quanti voi ai nostri ospiti
A quanti hanno contribuito a a realizzare questo nostro incontro di nazionale di studi che appunto come avete oggi ascoltato avete visto
Azzarda alcuni alcuni mesi vuole affrontare questo tema Complesso questo tema scivoloso ma sì fare anche appassionante della felicità
Se oggi legati sono qui ad Orvieto per riflettere
Su un tema che sembrerebbe personale interiore ma che anche così impegnativo per i suoi risvolti politici ed economici Como quello della vita buona vita felice
Questo lo dobbiamo ad un lungo percorso iniziato già otto anni fa a Vallombrosa con i convegni sulla globalizzazione e poi con il nuovo ciclo culturale più recente con il binomio
Police di ossa e Police la vita e la città
Che ci ha portato a scoprire come la politica non sia distaccata dalla vita delle persone e dalla domanda di star bene da parte dei cittadini ma abbia invece il compito di organizzare una risposta
E come già lo scorso anno abbiamo scoperto questa inevitabile connessione tra la politica e la vita che ci ha portato a parlare di nuovi alfabeti della biopolitica
Così ora con l'incontro di studi di quest'anno intendiamo fare la scoperta di una nuova connessione
Quella tra l'economia e le relazioni sociali come fonte di benessere e di arricchimento ossia di vera felicità pubblica
Potremmo forse parlare per analogia di nuovi alfabeti dell'economia
In questa mia relazione introduttiva cercherò di aprire alcune finestre che come un prisma riflettono il tema del nostro convegno nelle sue varie sfaccettature
Innanzitutto la vita buona ossia l'etica della responsabilità in tutto quello che facciamo nel corso della nostra esistenza a partire dalle piccole cose e dalla relazione con le persone che ci sono più vicine
Il cambiamento infatti deve iniziare da noi stessi dalla nostra coscienza personale tutto il resto viene dopo ed è comunque secondario questo è il significato vero di quella prima espressione del titolo fitta buona
Senza questo presupposto quasi scontato forse ma essenziale la nostra aspirazione ad una vita felice sarebbe soltanto una chimera
In questo senso i grandi maestri della tradizione cristiana già sono stati rallentati questa mattina come Sant'Agostino e San Tommaso avevano visto giusto
Fuori dal riferimento al bene alla virtù non è possibile immaginare alcun sentiero che conduce alla felicità
Sull'Avvenire
Di domenica tre settembre domenica scorsa Gianfranco Ravasi ha dedicato la sua rubrica quotidiana proprio al tema della felicità con un titolo molto significativo le piccole gioie
Infatti secondo Ravasi un grande ostacolo alla felicità e quello di aspettarsi una felicità troppo grande
La vera felicità invece feriale essa gustare la gioia delle piccole cose persino al dettaglio le sfumature
Non so voi ma a me piace tantissimo quel canto di Chiesa che si intitola il Cantico di San Damiano recato affezione francescane in particolare quelle versetto che dice e le cose semplici sono le più bella
E per questo per me un vero inno alla felicità che risuona nel mio animo con la stessa forza delle multe note musicali dell'inno alla gioia di Beethoven pensiamoci bene
Tante volte non riusciamo ad essere felici perché si vorrebbe avere sempre di più nella convinzione che solo quando si arriva all'apice del successo allora sboccia la vera felicità
In realtà la beatitudine somma e trascendente e va oltre il tempo ter Reno e il nostro limite e perciò possibile solo nell'eternità
Vorrei concludere su questo primo punto dicendo che non può far nulla per la felicità degli altri colui che non sa essere felice egli stesso
Solo se tu non sei sereno e pacificato dello spirito riuscirai a irradiare negli altri la luce della gioia la letizia dell'anima e la festa della vita
Ma insieme alla felicità nelle piccole cose vorrei mettere in evidenza anche quella felicità che ci viene donata dalla relazione con gli altri
E infatti nella relazione il cuore della felicità
E nega che né legami di fedeltà e di solidarietà con il volto dell'altro senza il quale la felicità diventa impossibile
Pierangelo Sequeri ha scritto riflessioni molto suggestive sulla felicità in cui sottolinea appunto la centralità e la bellezza della relazione
La felicità e gli dice non è semplicemente il benessere ma neppure il bene
La felicità e il bene come nata esso bello
La felicità e grazia non natura o destino
E la vita restituita la certezza di una promessa che può e deve essere onorata
Afferma inoltre Sequeri che il concetto di atteso e la parola definitivamente giusta per esprimere la felicità
Il bello della felicità deve sempre ancora venire
E sa sfugge all'ossessione della sua conquista l'angoscia di perderla l'ha già persa
L'attesa della felicità e sempre l'atteso di legami umani che rendano riconoscibili alla vita la sua destinazione e il suo appagamento
E per questo che già ora e sempre la felicità non è compiuta sino neanche la gioia condivisa di qualche legame
Nella consolazione di qualche legame che rimane fedele anche l'attesa più dura e più improbabile non è senza il profumo di quella misteriosa promessa che la felicità contiene l'anno la parola cristiana sul dio della resurrezione dei morti vale esattamente quanto vale la speranza contro la morte che essa è in grado di suscitare né legami dell'intera creazione nel giorno che deve venire precisamente questo ci verrà domandato non quanta ne abbiamo predicata ma con chi ne abbiamo sostenuto la tesi
Ma anche questo nesso tra la felicità e la relazione deve essere visto alla luce delle nuove difficoltà che presenta la società di oggi
Una condizione storica liquido moderna in cui appare quasi velleitario avanzare ipotesi di vita felice anche se non utopistica
Dalle indagini compiute da molti esperti risulta che la vita familiare è senza dubbio il fattore che incide maggiormente sulla felicità delle persone
Secondo il neuropsichiatra Giovanni Bollea i genitori sono o dovrebbero essere grandi maestri di felicità per i figli
Ma lo diventeranno anzitutto se se stessi conoscono che cos'è la felicità
E sanno trasfondere nei loro figli sia riescono ad impostare in casa un contesto di vita intessuto di rispetto reciproco di regole da osservare di valori insegnati e testimoniati se in famiglia si è in grado di ascoltare e dialogare
Di rispettare le differenze ed avvalorato le di assicurare di incrementare lo sviluppo del bambino
Del fanciullo se marito e moglie sono capaci di conferire un significato alloro essere coppia alloro divenire un noi ossia un costruire un'unione spirituale
Ma sappiamo tutti quanto sia diventato problematico oggi educare i propri figli sia nella dimensione affettiva sia nella dimensione sociale
Ad esempio i bambini tendono ormai a considerare i soldi come una sorta di diritto naturale senza avere mai appreso l'importanza il reale valore del denaro
Far crescere le nuove generazioni dentro una bolla di sapone che tende a nascondere tutto ciò che è sacrificio fatica impegno quotidiano finisce per illudermi di vivere in un mondo di sogni e di pseudo felicità ma è anche una grave forma di diseducazione che come altri dobbiamo assolutamente contrastare a causa dell'azzeramento di ogni etica del limite sta accadendo che i bambini sperimenta inno troppo presto esperienze adulte e vengono precocemente socializzanti al consumo
Con il risultato che il consumismo sembra essere il solo tipo di cittadinanza offerto ai bambini
Per questi ultimi la libertà della democrazia viene a coincidere con la libertà di consumare tutto quello che desiderano
E invece ristabilendo il primato della relazione sulle cose che si restituisce alla realtà un ordine di vari di verità e di priorità
La felicità non è data dalla quantità di beni materiali prodotti posseduti o consumati ma dallo star bene con se stessi e con gli altri
Ma il problema dei consumi e quello della pubblicità non riguarda soltanto i bambini ma forse prima di tutto noi adulti
Al fascino irresistibile che le merci sesto su ciascun individuo non è facile sfuggire
Oggi infatti la legge del consumo che sembra dominare sull'intera società trova il suo alleato più forte nella fragilità identitaria degli individui più le identità sono deboli più il ricorso l'acquisto compulsivo e compensativo delle merci diventa impellente
Soltanto infatti con il contributo delle merci e delle loro Marche tanti individui riescono a costruirsi un'identità sociale portando ad esempio sul proprio corpo capi di abbigliamento che recano in bella evidenza
La griffe dell'azienda produttrice e trasformando sì così in una sorta di vetrina in movimento
Conto questo gigantesco bluff
Ben poco riescono a fare tradizionale agenzia educativo
Duca attive nella famiglia nella scuola nell'associazionismo e ancor meno la parrocchia riescono più ad arginare questa eruzione vulcanica del mercato che si abbatte su tutti noi con la forza di uno tsunami
Basterebbe guardare a ciò che succede dall'altra parte della strada la quantità di gente che non ce la fa più a trovare la forza per vivere e si lascia andare o a quella che va dallo psicanalista o è costretto ad imbottire assi di psicofarmaci
Ci deve pur far pensare il fatto che nell'ultimo periodo ci sono registrati in Italia circa quattro mila Suicidi all'anno
Oppure che nell'ultimo rapporto due mila sei dell'osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali si parli di un boom del consumo di antidepressivi in Italia
In soli tre anni dal due mila al due mila tre sì infatti ha registrato un aumento pari al settantacinque per cento intermedi dosi
L'uso di questi farmaci non sempre appropriato e problema
Ahi noi riguarda soprattutto bambini adolescenti e anziani
E d'arrivo così al terzo punto quello che collega la felicità con la vita pubblica con l'economia e con la politica
Quando Romano Prodi in piena campagna elettorale nel suo acceso confronto con Berlusconi fece più volte riferimento ad un'Italia più felice di quanto lo fosse stata fino ad oggi
Forse non aveva visto male
Non stava utilizzando un dispositivo retorico
Ma stava accogliendo una richiesta di felicità
Di serenità e di benessere molto diffuso nell'opinione pubblica che si mostra abbastanza stanca e nauseata dai tre Trini della politica e da una delegittimazione reciproca che non fa compiere un passo in avanti al nostro Paese
Una politica di sviluppo per l'Italia non potrà venire da coloro che predicano il primato del mercato e dei privilegi corporativi
Poi che una classe politica che non mette al primo posto la realizzazione di la giustizia sociale sì trasferirebbe
Essa stessa in una banda di ladri potremmo dire utilizzando le parole di Benedetto sedicesimo dell'ultima sulla prima
E in circa
Questo convegno delle ACLI si pone esattamente in contrasto con tutte quelle forze politiche che propongono facili equazioni secondo cui più crescita equivale a più consumo e più consumo ha più benessere
Il nostro impegno per conseguire l'obiettivo di una felicità economicamente sostenibile facendo nostra l'efficace espressione del professor Becchetti che ascolteremo domani
E in piena coerenza con le radici del popolarismo democratico e del personalismo cristiano
Al centro di questa visione della società troviamo infatti non l'individuo isolato come una monade solitaria ma quei beni relazionali come la famiglia la vita associativa la comunità locale
Che di certo contribuiscono allo sviluppo integrale e alla felicità delle persone ma che al contempo richiedono un investimento congiunto da parte di tutti i soggetti coinvolti
La ragione per cui le attività puntano oggi sulle politiche per la famiglia e su tutti quegli altri beni relazionali e non monetari come la sanità la sicurezza la convivenza l'istruzione e l'ambiente
Rappresento un contributo diretto alla promozione della felicità degli individui oltre conforme formidabile supporto allo sviluppo economico
Si tratta di capire che le relazioni che sono al centro dei beni relazionali non sono soltanto un bene privato ma anche un bene pubblico
E fondamentale fattore in grado di promuovere la produttività individuale ossia anche di trasformarsi in ricchezza del Paese
Infatti l'economia di un Paese non è mai una sfera avulsa dalle relazioni sociali che caratterizzano le persone
Che in quella società vivono se tutto si riduce risieda riducesse appeal e a concorrenza apprezzi e a tassi di interesse senza mai un atteggiamento di fiducia e di generosità un tempo per il volontariato è un gesto di altruismo
Saremmo dinnanzi a un mondo di Robots forse
Più concorrenziale e competitivo ma sicuramente più triste e più glaciale nella relazione
Bisogna aver chiaro il cosiddetto paradosso della felicità che poi è la conferma di una convinzione molto diffusa tra la gente semplice
E cioè che le persone più ricche non sono affatto le più felici
E la stessa cosa salvate si può anche dire dei Paesi del mondo dove appare evidente che i cosiddetti Paesi più avanzati non sembrano essere i più felici
Mentre esiste una sorprendente gioia di vivere che testimoniata proprio dai paesi in via di sviluppo
E la creatività dei propri talenti la partecipazione alla vita pubblica a contare molto di più dei dollari e del reddito quando abbiamo visita a misurare la felicità pubblica di una nazione
Ecco perché diventa importante più il tasso di democrazia che il nome il tasso d'interesse più una formazione del capitale umano e sociale che non il solo aumento del capitale economico
Più la fiducia nelle relazioni interpersonali che non la concorrenza sfrenata tra gli individui
Dovrebbe farci riflettere il fatto che secondo l'eurobarometro rapporto che con scadenza semestrale misura la qualità della vita dei cittadini europei la popolazione italiana viene collocata agli ultimi posti nella misurazione della felicità
Gli italiani infatti si dichiarano insoddisfatti sentita della vita democratica del nostro Paese
Portare l'etica dentro l'economia non deve scadere allora in una forma di filantropia alla Bill Gates il quale riesce a dare una parvenza compassionevole anche al turbo capitalismo
Finché l'etica entrerà a far parte del processo economico solo nell'ultima fase della distribuzione è ovvio che avremo qualche benefattore in più ma la sostanza del processo rimane rimarrà inalterato
Su questa valutazione negativa si sono espressi economisti come Zamagni Benedetto cui Luigino Bruni Leonardo Becchetti ed altri
La novità che le altri invece vorrebbero proporre con il presente convegno e quella di portare l'etica della reciprocità all'interno del processo economico anche nella fase centrale di produzione del reddito e della ricchezza
In questo sappiamo di non cominciare da zero e che il cantiere è già stato avviato certi risultati sono ancora modesti ma già sono sotto i nostri occhi
Cresce il consumo critico cresce il commercio equo solidale cresce il microcredito cresce la Banca Etica
Questo vuol dire che tanti cittadini e lavoratori stanno chiedendo concretamente con i loro comportamenti quotidiani un cambiamento di rotta del modello di sviluppo
Anche la classe politica prima o poi dovrà accorgersi di questo fenomeno
Io credo soprattutto quelle di centro sinistra
Infatti c'è dentro questo comportamento un presupposto essenziale della democrazia economica ossia la partecipazione diretta dei cittadini attraverso le loro scelte di consumo e di risparmio responsabile
Sta aumentando la consapevolezza che ogni consumatore ogni risparmiatore hanno a disposizione un foto da far valere il qualvolta che fanno la scelta di consumo e di risparmio possiamo quasi dire senza esagerazione
Che oggi la lotta per l'equità e per la giustizia
Non passa più attraverso lo scontro frontale tra i lavoratori e aziende ma più modernamente attraverso le scelte che noi lavoratori possiamo fare ogni giorno in quanto consumatori è in quanto risparmiatori
Questa e oggi la nuova coscienza politica dei lavoratori
Se ha sapeva di avere la propria faretra tre Essex tre frecce con cui fare centro un vuoto come cittadini un voto come consumatori un voto come risparmiatori
Se questi voti sapremo depositarli quotidianamente nell'urla della vita politica della vita pubblica
Ossia ora in un supermercato ora in un istituto di credito ora in un seggio elettorale
Allora la trasformazione democratica dell'economia della politica e delle istituzioni appariva sicuramente più vicina e a portata di mano
Tante altre cose avrei da dire e so che molti aspetti gli otto lasciati per ragioni di tempo ma credo che in nel corso di questo nostro incontro molti altri sapranno
Dire queste cose
E con esperienza
E
Anche studio maggiore del mio avviandomi a concludere permettetemi però di fare un ultimo riferimento a quella che ritengo essere la chiave d'oro per aprire il cuore dell'uomo alla felicità
Ossia la relazione personale con Dio
Una relazione che non è semplice da vivere nell'impegno che sempre comporta e che è ancora più difficile da comunicare agli altri pubblicamente
Mi aiutano a farlo le parole che possiamo trovare sul diario di una donna ebrea e lì Hillesum
Una giovane intellettuale olandese che è morta d'altezza
A soli ventinove anni il trenta novembre del mille novecentoquarantatré
In queste pagine veramente vibranti
E ti confida anche le cose più strane che le suggeriva il suo cuore pensante in quel campo di sterminio sono elementi di rara saggezza di cui possiamo far tesoro anche noi per essere più felici scrive
Anche se dovremo subire una morte orribile
La forza essenziale consiste nel percepire in fondo al nostro cuore fino alla fine
Che la vita è ricca di significato che è bella che abbiamo realizzato tutte le nostre potenzialità nel corso di un'esistenza che era buona
Questa giovane donna considera la felicità come un dono per il quale ringrazia Dio con queste parole
Ci sono riconoscente Virgilio perché ovunque io mi trovi tu mi rende la vita tanto bella ogni luogo che lascio mi riempie di nostalgie io
Questa preghiera ci mostra che E T Hillesum non pensa di essa è l'artefice della propria felicità e consapevole di riceverla gratuitamente
Quando dice mi sento responsabile del sentimento grande è bello che la vita mi ispira io ho il dovere di provare a trasportarlo intatto attraverso questa epoca per giungere a tempi migliori
Che la sola cosa che conta ne sono cosciente in ogni momento e ancora mio Dio quest'epoca è troppo dura per esseri fragili come lo sono io
Dopo di questo lo so verrà un'altra epoca molto più umana
Mi piacerebbe tanto sopravvivere trasmetterà questa nuova epoca tutta l'umanità che avrà un preservativo me
Malgrado i fatti di cui sono testimoni ogni giorno
E mi piace concludere con lei su un giorno vi sarà la pace
Questa potrà essere autentica solo ossia ogni individuo farà pace con se stesso
Sarà di Candoni sentimento di odio per qualsiasi razza o popolo oppure dominando tale odio e multando le in qualcos'altro forse alla lunga persino andammo o forse è chiedere troppo
Tuttavia e l'unica soluzione possibile
Il vostro applauso felice e non sobrio testimonia che avete apprezzato una relazione sobria felice del nostro presidente nazionale che appunto aperto nel modo migliore i lavori per il nostro convegno di studi diano la parola adesso monsignor Vincenzo Paglia che come noto del vescovo di Terni Narni e Amelia
Grazie per l'invito
E aveva ragione San Benedetto un altro santo umbro quando scrive nella regola
Se nel monastero ci sono problemi gravi da risolvere
Chiamate anzitutto il più giovane del monastero e ascoltato no
Grazie
Dopo mille e cinquecento anni questa regola nelle ACLI mi pare ben osservata anche perché sono parole quelle del presidente che ci hanno toccato il cuore
Come a me ha toccato il cuore quando invitato
Con questo titolo non potevo non dir di sì
Ho accettato volentieri perché parlare della felicità non è nel consueto né facile e tuttavia è essenziale
Perché la felicità
è vero che tutti la desiderano
E tuttavia è molto difficile incontrarla in questo tempo è stato accennato
In tanti Paesi usiamo il vecchio linguaggio del terzo mondo c'è la guerra la fame
La morte
In Occidente ci sono i tranquillanti c'è l'eutanasia
Questo mito della morte
Prima bella
Scene una sorta di
Ricordavi suicidi in Belgio la prima causa dei suicidi giovanili è la felicità
Scusate il suicidio
Questa strana ricerca di una felicità sbagliata ecco perché io credo che le ACLI
Mettendo nel cuore
Della riflessione questo tema ci sveglia no
Perché anche noi delle ACLI permettetemi stamattina
Di essere assieme a voi non possiamo più dire io non c'entro io non so
Con quel che accade lontano o vicino da noi
Quando Brescia
In una settimana assiste a otto
Morti per violenza come facciamo a dire
Io non c'entro
Noi di Terni non c'entriamo
Io credo cari amici
E non mi dilungo su questo perché poi sarà credo
Riflessione di questi giorni
Non mi soffermo però non possiamo essere felici noi
Se ci capiamo le orecchie
Se chiudiamo gli occhi se blocchiamo le frontiere se alziamo i muri se continuiamo a veder quel che accade senza reagire non è possibile essere felici da soli
Ecco perché
Io credo che lo Stato della felicità è penoso sino a poter parlare di eclissi di essa della felicità
Ce n'è poca in giro come del resto sono poche le passioni gli slanci sogni
Se ne pensiamo che i grandi ideali e so di parlare in una casa dove questi ideali si sentono sei grandi viali dell'egualitarismo e della solidarietà un tempo muovevano le folle oggi sono guardati con sospetto
E l'individualismo
Un'espressione un tempo demonizzata sia in ambiente cattolici che socialisti per non parlare in francese
Oggi anche in casa cattolica sono comportamenti comuni e solidi efficaci
C'è una sfasatura
Nel concetto di felicità
Perché oggi l'intesa come una vita ricca e tranquilla ove bandito lo spazio mentale per l'altro
E per tutto quello che a volte le se stessi delle proprie preoccupazioni insomma la felicità e pensare a sé e per di più intorno mediocre come mediocri sono in genere la gran parte dei sentimenti
Che vengono vissuti
Qualsiasi altra idea di felicità che non sia il benessere perse oppure una lira una vita tranquilla fa paura ecco perché si fugge
Dalla felicità e avete fatto bene a pensare perché noi non possiamo fuggire
Hanno i cristiani
è dato un'eredità che il mondo neonati appunto quella dell'amore che è l'unica via della felicità
Ecco perché c'è un obbligo morale
Per noi cristiani di dare al mondo quell'eredità che hanno gli è stata data per grazia
E la il sì o no diceva quelle parole non come noi che stiamo in una comoda Sala ma in un campo di concentramento
Ecco perché è un'eredità che non possiamo tenere nascosta
E io chiamato così cerco di voli di offrire con la riflessione su questa eredità la felicità evangelica
Il mondo nulla
Come non l'avevamo noi se non ci fosse data
Non è che l'abbiamo comprata
La felicità che mangia legato ha detto anche il presidente poc'anzi è un dono di Dio
Nel primo testamento anche nel suo versante materiale era comunque un dono la terra dove scorreva latte e miele non se la sono conquistata agli ebrei
Gli fu donata da Dino
E quando all'inizio all'ingresso della terra di Canaan fu scritta amerai il signor a amerai il prossimo tuo come te stesso
Era perché all'inizio la terra fu distribuita per tutte le famiglie tanto a ciascuna perché nessuna rimanesse privo
E come l'hai tu la deve avere anche l'altro ama gli altri come te stesso
Tutti devono avere un pezzo di terra dare era questo il senso di una felicità concreta
E siccome il peccato esisteva si inventò l'Anno Santo l'anno sabbatico si inventarono gli anni che devono riequilibrare gli squilibri prodotti dall'egocentrismo che ognuno aveva
Questa è la felicità
Nel primo testamento
Una felicità
Che dato il peccato
Veniva sempre però il proiettata dai profeti
Nei giorni ultimi in quel regno che divenne il cuore della predicazione di Gesù un regno non quello gestito vagamente dagli uomini ma incorrendo donato da Dio dove appunto la pace l'amore e la giustizia
Erano di casa
Questo regno poi noi l'abbiamo come dire proiettato solo alla fine
Non era così per Gesù
Il regno di pace quando le spade devono essere trasformati in farci non era relegato chissà quando Avvenire no il regno elettiva in mezzo a voi dice Gesù
E in mezzo a voi certo
In maniera dialettica in una lotta terribile Colin male e Gesù adottato con il mare in una maniera drammatica
Ma la pace e la giustizia la felicità non erano
Nell'escatologia come si dice a meno che non si capisce come la si deve capire cioè che anche oggi
Tanto è vero
Che Gesù quando venne
Portò uno sconquasso
Che tutti il Battista
Che mandò a dire ai suoi discepoli ma sei tu quello che deve venire la dovremo aspettarne un altro e giuridici riferite quel che vedete
I c'è chi vede no
Gli storpi camminano
Ai poveri annunciato un anno di grazia ma non una grazia con Arcadi disumane
Sbaglia la grazia è come quando tu vai oggi nel carcere di Guantanamo e dieci grazie o nelle nei bracci della morte
è una pallida idea di quello che è avvenuto con l'indulto
Andata in carcere dire siamo tutti liberi graziati
Vedete che l'esplosione
Questa è la grazia Emilia e altro
State temo che se voi aprite i Vangeli
Dunque Gesù andava si creava un clima di festa di felicità un clima di gioia certa tutti disgraziati come nasce spettatori pubblicani prostitute
Ma questa era la felicità che Gesù era venuto a portare non era escatologica
Era reale perché l'attendeva davvero
Le Beatitudini il manifesto della felicità così bene al tema sono semmai
è strana
Il via le Beatitudini
Che poi quando interroga il pensiero ovarico nell'otto seicento settecento verranno cambiate con felicità insomma Lippo tralascio tutta questa storia
Ma andiamo sulle beatitudine la felicità
Arriva questo trentenne
In una platea
In genere i disgraziati e dice dagli atti i poveri
Felici i poveri felici quelli che piangono
O anche un atto
Cioè io veramente non capisco
Cioè come se fa S ad essere felici ma non c'è niente da mangiare
è una follia
Perché sono beati i poveri
Perché finalmente
Il figlio di Dio ha scelto loro come amici per liberarli ecco perché sono beati e perché accorrevano a luglio
Non erano beati perché erano poveri
Ma chi Apple felice quando non c'è niente
Erano beati perché era arrivato un amico anzi l'amico per ciascuno di loro che li liberava dai sette demoni come la Maddalena che li liberava senza fare lo psicologo giuro è un grande psicologo anzi lo era ma non in modo nostro che li liberava moltiplicando il pane
Che li liberava liberava le donne dall'ostracismo
Libera ma gli oppressi dai riti Frankie della gerarchia religiosa e politica di allora
Ecco perché
Erano felici la beatitudine evangelica
è una forza che ci possiede è il cielo che scende sulla terra
Che invade la nostra vita ci coinvolge diviene un'energia che muore che cambia che sprona che travolge che tormenta che rende inquieti
La felicità evangelica fa impazzire gli psicologi confonde gli psichiatri
La Roma esce valori terreni
La felicità
Per il Vangelo è il contrario del benessere individuale il contrario di quella che i padri antichi chiamavano profila un TIA l'amore perse
è il contrario della propria tranquillità
Perché la felicità evangelica non si misura sulla realizzazione di se stessi o dal proprio benessere
Ma suo regno
Ossia sull'amore
è l'amore non conosce confini tanto meno quelli personali
è una sorta di estasi
La felicità un uscire da sé verso l'altro e verso gli altri è stato detto
Perché la felicità è l'essere stesso Digilio
Dico eppure da essere perfetti Simone d'accordo però bisogna capirsi che vuol dire
Dico
Per mettervi in linguaggio un po'da bambino
Dico
Perché sceso sulla terra
Perché da solo
Triste
Triste
Dino avuto bisogno della compagnia umana per essere felici perché la sua felicità per rendere felici noi
Questa è la felicità evangelica quell'eredità che il mondo non conosce non ha ma non viene data da Dio stesso Dio non è una monade isolata in alto felice dalla sua potenza del suo potere
La felicità Digilio
E su quella crucci la felicità di dieci euro e su Gesù che perde tempo più con i poveracci che con le note
Questa è la felicità Angelica
è la felicità
Che non conosce neppure la reciprocità
Gesù è venuto sulla terra
Per vederci felici gli abbiamo sbattuto la porta in faccia quella notte a Betlemme non c'era posto per lui
Non solo neppure da morto l'abbiamo cacciato altro che il calcio dei codici finissimo cioè tutto sta a colleghi che hanno
Cioè i crocifissi li vogliono idiozie occidentali da paesi ricchi
L'abbiamo cacciato da Gerusalemme crocifisso
Eppure queste la figlia della felicità
è un linguaggio durò questo linguaggio e duro che può comprenderlo dissero a Cafarnao quando parlo di se stesso come Pane che si dava
Fortuna Pietro quella volta che non badò a se stesso ma disse signore da chi andremo tu solo hai parole di vita eterna cioè di felicità
Ecco perché il Vangelo
Cari amici l'unica via per ritrovare l'utopia dell'amore e le abitudini ne sono il manifesto
Le beatitudini ci fanno comprendere che la buona notizia che noi cristiani dobbiamo dare al mondo quella
Discendere via mare dio e gli ultimi anzitutto
Questa è la linea che iscritta dentro
Ginori
Dentro i cromosomi dell'uomo ecco perché poi qualunque altra via
Non renderlo felice perché l'uomo quando Iddio Lukoil lo creano ed era pure il vertice della creazione l'opera migliore che aveva fatto Dio disse non è bene che l'uomo ci ha solo cioè da soli si sta male
E lo sappiamo tutti poiché essa pure papà ma a senso unico stai male
Anche Visco
Non è bene che l'uomo sia nessuno perché la felicità sta solo nella compagnia di chi hanno i simile
Questa è la via della felicità che il mondo oggi sembra aver smarrito
Io non gli ha chiesto Di Donato
La felicità lo diceva bene il presidente è legato al rapporto con Dio un rapporto di fiducia
Di fede un monopolio in tale infatti diceva chi non ha fede non alla felicità
Non perché vogliamo escludere dalla felicità
Chi non crede
No anche a chi non crede se vuole essere felice o si mette sulla via dell'amore non lo sarà
Potremmo paragonare
La vicenda Di Matteo trentacinque avevo fame e mi ha dato da mangiare che la pagina del non credente che trova la salvezza anche in questo senso
Chiunque anche non credenti si mette sulla via dell'amore costui trova la felicità
In questo senso
La fede e l'amore
Se non ci sono
Non possono
Incontrare un uomo felice chiunque
Invece si mette sulla scia dell'amore costruì trova come sua compagna la fisicità
E chiudo con un'ultima riflessione
Relativamente a questa affermazione
La felicità non sta nel ricevere
Sta nel tale lo disse Gesù i Vangeli non lo riportano non riportano Paola lo riporta Paolo quando prima di lasciare gli anziani della comunità di Faso li raccolse e disse loro così al termine di quello stupendo discorso
Di Attilio
Dice Paola
Voi sapete
Chi alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani
In tutte le maniere gli ho dimostrando che lavorando così si devono soccorrere i deboli
Ricordandoci della parola del Signore Gesù che disse
Via più gioia militare
Che ne dice
Paolo
Ricorda questi anziani il suo rapporto personale con i poveri
Indi aiutava con il lavoro delle sue mani
Il verbo sostenere che si usa che l'apostolo usa quindi vuol dire in greco prendersi cura
Così come il samaritano usi usa lo stesso termine si prese cura dell'uomo mezzo morto
Lungo i bordi della strada
è la responsabilità di ciascun credente
E anche nostra
Di prendersi cura dei titoli
Che immaginava che il prefetto del Sant'Ufficio divenuto Papa
Non mettesse anzitutto i puntini sulle i sulle questioni teologiche
Qual è stata la prima parola di Benedetto sedicesimo l'amore
Di Livio e ha
E ha toccato il cuore
Della felicità
E non smette fino all'ultima incontro che ha avuto il che ho potuto fare con lui non smette di dire la Chiesa presenti al mondo un giro che Anna
Presenti indicò dal volto umano
E la Chiesa sia una chiesa dal volto umano
Che sappia mare questa è
La nostra
Felicità in questo senso cari amici e beato vita nonché le scene
E per questo la ditta che scrive riecheggiando questo testo di Paolo
Da a chiunque di Chiesa e non pretendere la restituzione infatti il padre vuole che i suoi doni vengono dati a tutti beato chi da secondo il precetto perché costui ha incensurabile
E aggiunge per mettere un po'le cose in chiaro per chi non avesse capito
Guai a chi riceve
E non parla delle bustarelle
O dei vizi guai a chi riceve se accetta per bisogno e senza colpa
Ma se non è bisognoso verrà punito sia per il motivo che per lo scopo per i quali ha accettato
è un invito a comprendere che la felicità senza i poveri non esiste
Perché la nostra felicità è strettamente legata alla loro
è una sfida che dobbiamo raccogliere e la raccomandazione
Non possono citarlo qui Francesco d'Assisi
La raccolse
Tante volte ma in quel giorno quando
Girava però sul cavallo e si accorse incrocia un lebbroso
Come ciascuno di noi anche Francesco sentiti la repulsione
La Marinazzo ma quelle Energia che viene dall'alto
Dizione
Le sue resistenze scese e lo abbraccia e Francesco più tardi nel suo testamento scrive così
Ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza di anima
E dico
Francesco
Se con attraverso l'amore cambio il gusto non lo spirituale io non ci credo allo spirito gli slanci spirituali
Francesco cambio il gusto di vivere
Il gusto dico dico vista con gli altri e di scegliere con chi stare aggiunge infatti Tommaso da Celano pieno di gioia d'emigrazione poco tempo dopo volgere volle ripetere quel gesto
Stando con il minore adesso con gli ultimi e divenendo loro fratello fratello minore fratello dei minori dei poveri Francesco incontro la perfetta letizia cari amici la felicità è un turno che ci viene quando esercitiamo lavori cristiano
E la moglie cristiana non è una virtù è un'energia che ci viene donata che trasforma il nostro cuore e anche il mondo che ci sta attorno questa è la via non cristiana e all'avvio umana me è un'eredità che hanno il signor Donato e che dobbiamo con generosità trasmette l'atto tutto qui
Terminiamo i lavori mi questa prima sessione del mostro convegni studi con l'intervento per la professoressa Paola Ricci Sindoni dell'Università di Messina
Mentre ringrazio
Chi ha saputo organizzare un incontro così Splendido per la tematica
E credo anche per la felice contaminazione dei tanti linguaggi che in questi giorni da sentiremo linguaggio della teologia il linguaggio delle associazioni del sindacato
Il linguaggio della politica così che queste parole riescono davvero a rappresentare diciamo una linfa nuova
E certe parole forse inusuali riescano ad arricchirsi
Di una nuova densità vi chiedo come quali comprensione per questo momento perché devo dire estremamente difficile parlare
Con l'altezza e la profondità delle relazioni che mi hanno preceduto penso
Alle cose splendide presidente riverso davvero mani forti per guidare la vostra associazione nei prossimi anni penso le cose anche grandi del profonde di monsignor Paglia vi chiedo quindi la grazia proprio che mire caverete gratis ecco la grazia nel senso evangelico
Di un momento di di pazienza in maniera che io posso così offrire qualche elemento di ulteriore riflessione inizia dicendo che spesso appunto siamo come come dire disorientati di fronte a quell'arcobaleno di concetti che appunto sono legati al linguaggio della nostra esperienza personale sociale penso ai temi quali libertà diritto democrazia uguaglianza leggi
Valori ahimè qualche volta predicati in forma sciatta Ischia e sia così impressione che l'uso opaco inflazionato di questi termini spesso legati alla stessa area di significato dunque rimandati stancamente uno all'altro
Questo uso ripeto un po'opaco impongo una serie di domande un richiamo forte ad una loro conversione Interna
Così dall'Italia da evitare quella sgradevole sensazione che proviamo un po'tutti ai nostri giorni
Di essere di fronte ad una realtà che si è fatta impenetrabile alla luce del pensiero una realtà irrigidita ingabbiata da parole sorte vuote alle volte proprio smembrata e da le opposte ideologie
Lo stesso termine valore sembra oggi un po'alle volte riesumato o no da una fraseologia un po'demodé di sapore romantico
Rinfrescato solo quando si impone con il risultato della sua funzionalità sociale più che guardato nella sua giustificazione interno da una sua forza propria
Vengono allora queste giornate se come mi auguro servano ad illuminare anche la ricchezza la differenza l'originalità dei diversi linguaggi
Quelli che segnano il nostro reali dispiegarsi attraverso le più varie esperienze di vita
Così da sfuggire a quella gabbia oscura rappresentata dall'ideologia di cui da più parti si decreta la crisi la morte ma che forse invece continua imporsi come sistema di pensiero come forma mentale che fa di un concetto la finanza Ultron Suma come unica chiave interpretativa con cui definire e leggere tutta la realtà
Anche la nostra stessa vita quotidiana quella legata alla pratica costante dell'esistenza personale non sembra sfuggire a questa insidiosa malattia
Attraversata anch'essa da tratti inessenziali sconnessi banali
Privi di identità le volte privi di centro cerchiamo di rincorrere le tracce del desiderio me mediante frammenti delle nostre relazioni familiari sociali
Spesso ahimè segnati dalla vuoto onnipresenza della chiacchiera
Prigionieri dell'ossessiva inquietudine della curiosità
Sedotti vanamente da questa ambivalenza insidiosa dell'equivoco
Sia nell'ambito pubblico come nella sfera privata il pensiero devo poter recuperare come dire la sua funzione medicinale di Balsamo che curi i tempi di una ferita tragica
Così che sia possibile intravedere qualche via di fuga e perché no
Gli abituali l'anima al gusto delle segrete parole del cuore quale propria appunto la felicità
Certo non si può pretendere che una riflessione sia pure critica profonda ci dedica l'essenza o addirittura ne suggerisca in maniera decisa cosa si deve fare e cosa si deve pensare ma dall'indicare un cammino fornendo una carta di viaggio che aiuti a navigare dentro un labirinto di scogli e che indica l'orizzonte laddove ci si trova dove non sembra esserci passaggio alcuno ma forse dove è possibile intravedere qualche varco
Il compito non è facile
Se il secolo scorso è stato il tempo sinistramente attraversato dal nichilismo
I nostri giorni ci regalano l'aria inquieta del vuoto
Dove lavora la vita e talvolta dell'Iran per niente non vagare senza figura
Bloccata in quel suo necessario bisogno di trascende i mento
Ripiegata rivolti in una dispersione umile e umili umiliata di reclute umile umiliata il rancorosa
Inquietudine e paura sono oggi perché per i compagni del nostro vivere inquietudine
Per la irreparabile sicurezza che ci ha porge paura amplificata in questi difficili tempi
Anche per per l'emersione di forze violenti sconosciute che bloccano ogni tentativo di orientamento sereno nel mondo
La felicità quali giusta aspirazione a guadagnare una qualche pienezza di essere che ci ponga in armonia con gli stessi e con la realtà rappresentare l'impossibile sogno personale e forse anche come dire una pretesa che questa debba essere fornita dalla politica
Vale ricordare al riguardo come la dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America
Mille settecento settantasei avesse proprio proclamato esplicitamente la legittimità del diritto della felicità da parte dei cittadini
Ben consapevole che quanto si potesse assicurare non era tanto una specie di felicità pubblica quanto la ricerca della felicità
E la distinzione badate non è di poco conto ciò che non può essere garantito dalla politica non è un sistema di speranze che indichi Cindy opterebbe si fa poi citerebbe in una forma di utopia
Quanto alla creazione degli spazi necessari che garantiscano la crescita serena e piena di tutti
Vale la pena accennare a questa risorsa che problematiche ai nostri giorni ma anche esaltante
Né i nostri nel nostro Paese delle molte forme di cultura di religioni che provano ad integrarsi del tessuto sociale ahimè spesso oscillando tra fondamentalismo il relativismo
Chi lavora oggi da noi e per questo aspira ad una cittadinanza piena devo poter accedere ad una vita serena
Nella misura in cui si preveda la legittimazione dei propri diritti era proprio di entità ma anche dei doveri ad aderire a quel patrimonio di principi non negoziabili
Quali la tutela e rispetto delle libertà la parità come donna l'impegno a costruire una cultura condivisa la ricerca cioè di tutti i possibili modi e perché la vita disse negli altri possa essere custodita
Allora preparare la felicità da parte della politica
Significa allora offrire ai cittadini l'opportunità di attribuire anche un significato all'esistenza
Di arricchirsi interiormente di coltivare corretti rapporti affettivi di queste dire la propria differenza discendere come una risorsa per tutti
Di permettere a chi lavora di produrre anche cultura
Di riconoscere la diversità dell'altro all'interno di un quadro condiviso non soltanto di valori ma anche di istituzioni
Di guarire dall'isolamento accedendo con la tavola dei diritti doveri sanciti dalla nostra Carta costituzionale e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
E così da poter attribuire un senso compiuto anche alla vita alla morte la procreazione all'amore
Così che la politica non sia sesti su posizioni di retroguardia assicurando solo la tutela di alcuni diritti essenziali
Il soddisfacimento di beni materiali certo non è poco ma ossia ampliare i suoi orizzonti
Per creare le condizioni giuste al potenziamento della vita plurale spesa dentro le trame della responsabilità utile al miglioramento degli equilibri sociali e che non si chiuda più nella trappola mortale di cui l'Occidente è stato drammatico protagonista specie del Novecento di determinare strutture chiuse di futuro
Costatazione di idee cristallizzate dentro la luce astratta della ragione o della follia pagana dei miti arcaici come non pensare all'utopia marxista e a quella speculare nazional socialista
Ancorati questi miti violentemente esperto ultimamente alla necessità e al destino storico
La scelta greco occidentale del resto è ricca di queste pretese iniziate con la Repubblica di Platone là dove il sogno della re razionalizzazione piena della speranza di perfezione
Nella vita comune nella vita pubblica
Pretendeva di eliminare il tempo del Progetto Comune la crescita umana e sociale del desiderio costretto come dire a imbrigliare anzi dentro l'ordine geometrico di un sistema ed è sempre la tirannia Lanciani strumentale nel suo sogno illuministico di precostituire il futuro a determinare nei secoli la parabola mortificante di tutte le utopie da qui l'automatismo che nel Cinquecento delineava il paradigma per la riforma del mondo reale in cui viveva ma descrivendo le condizioni ideali della Repubblica perfetta
Sino alle violente utopie novecenteschi
Come prima accennavo accomunando questa sordida passione di prefigurare la totalità
Di una forma di vita sistematizzata e direzionata in maniera ferma e decisa verso il futuro
L'utopia credo che soffra proprio d'impazienza per il riccio infatti corso del tempo in cui si deve costruire pietra su pietra l'edificio della convivenza umana
Utopia è malata di esasperazione dell'avvenire
Preferendo al contrario affidarsi alle pure espressioni meccaniche della ragione
Che di per sé questo il punto non forniscono alcuna garanzia contro l'inumana
Contro le clamorose smentite della storia così come sono state ampiamente dimostrato
Se la ragione strumentale da sola non basta a delineare un orizzonte di senso
Entro dentro cui custodire il sogno di una vita ferisce vuol dire che bisogna cercare altri mezzi e con differenti prospettive occorre vegliare sul presente radicali Dossi nella responsabilità che esso comporta senza come dire innaturali sbalzi
Si può parlare riguardo di un alto e di un largo come due dimensioni da intrecciare ed a rendere efficaci dentro il tempo dinamico dell'oggi
Dove l'alto e quelli dell'ideale linea verticale che conserva l'altezza del sogno ma anche l'aspirazione dell'anima alla felice confidenza con l'assoluto
E dove largo invece segna la linea orizzontale del mondo là dove si maturano i legami rinunce personali sociali e dove crescono i germi dell'amore della compassione per sé e per gli altri
E forse questa una possibile via del vivere felici che percorre e tappe degli affetti delle reazioni umane capace di riconciliare Aci dentro le profonde caverne del senso della verità proprie del nostro abitare il mondo
Dove cresce anche il bisogno di costruzione di identità aperte in cui è possibile esprimere anche da credenti lo stupore dell'avvenimento che cambia la vita
E qui si rende necessario l'Inpdap l'accesso ma anche l'intreccio delle diversità culturali e religiosi nel difficile gioco tra conflitto accoglimento
L'eccedenza dei rapporti interpersonali con le loro inconsolabili feriti e ma anche pure loro esaltanti promessi rendono la vita colma scusi che può si può dire che il contrario della felicità non tristezza
La sofferenza il dolore che comunque sempre ci accompagna Roma conta dalla felicità e l'apatia
E lei gli ha validità e l'indifferenza e la chiusura
E il deposito di bene Di Bello che fiorisce legame tra le persone accomunati da profondi convincimenti in ordine anche la vita associativa e politica e il patrimonio ricco di umanità pronta ad aderire al progetto del proprio essere
Questo significa che la felicità non è lo stato delle stato detto anche dagli altri relatori non un momento fuggente momentaneo ma un un continuo processo denso di valore etico specie di fronte al punto finale a cui bisogna attendere
All'interno del pensiero occidentale sono stati due i possibili percorsi che potremmo chiamare la via dell'accentramento
La via della realizzazione felici del proprio sé e la via del decentramento che passa attraverso la felice contaminazione con l'altro
Il modello teorico della vita centrata elaboratore novecento promotori fra gli altri come sciopera ore Freud tende lavorare l'obiettivo della vita felice ponendo sotto controllo le forze centrifughe
Quelli che spingono fuori detenzione del desiderio che cerca anche di intercettare l'altro tenendo a freno ogni eccedenza che sposti il centro del bene al di fuori da pura soggettività
Così dice Schopenhauer da potere pienamente solo di se stessi o come dice Freud Freud rendersi indipendenti dal mondo Esterno
Dal momento che la massiccia presenza dell'altro con il suo fardello di pretese e di attese rendono difficile concentramento no e il singolo
Singolo fardello che che raccolte dentro riusciamo le maglie strette di rimanenze del desiderio
O occorre in qualche modo che sempre Schopenhauer di limitare la propria circa di restringere l'ambito delle aspirazioni pilotati appunto secondo le personali misure così come recitano tante persone tante come dire versione eterne dell'etica del finito
L'isolamento accentratore di questo percorso che conta c'è ogni spazio Della vita associata alla famiglia il sindacato la politica
Abbattendo senza eccezioni ogni ostacolo è che si sovrappone la piena soddisfazione disse finisce presta mente per decapitare la costitutiva trascendenza dell'altro perché ogni altro è sempre di più di quanto reclama la fame ossessiva del dio
Nonostante questa corsa spasmodica al soggetto non può che rimanere imbrigliato dentro il circolo chiuso dell'immanenza il suo accentramento diventa la sua prigione
In campo di concentramento che lo conduce l'asfissia e a non soddisfazione anche nevrotica di ogni progetto
C'è poi la seconda visita la via del decentramento quella secondo cui la Vita Felice dipende dalla Rete dei legami che si è capace di tessere
La logica di questo percorso non è certo quello retto da un'etica della rinuncia quasi si dovesse annullare reprimere sospendere i propri desideri o sottoporli ad una verifica razionale così da renderli forse trasparenti
Tale via invece vuole infiammare ogni spedizione al bene o tendone però la direzione polarizzando l'avverso l'unica vita che meriti di essere speso
Affidandosi anche la stimolanti inquietudini i rischi di chi ricerca il riconoscimento del proprio sé attraverso il confronto con gli altri o meglio mediante l'aspirazione ad un appuntiti visione necessaria
Viene potenziata la spinta verso la realizzazione piena del desiderio quello che produce solo la felicità che debordando andando cioè fuori ha dimensioni interiori del singolo matura l'orientamento verso l'ulteriori ITA trascendente che ogni altro gusto di scienze colmando anche alcune mancanze di bene che ogni relazione umana inevitabilmente trascina con sé
Nessuno si nasconde quanto sia difficile a volte massacrante perdersi prendersi cura dell'altro attuare nei confronti dell'altro gesti di responsabilità come si dice espressioni queste di grande suggestione etica
Ma spesso come dire sparse queste espressioni sul terrene fragile vuoto di tanta retorica
Politica la scena invece primaria Della Fonte della considerazioni realistica dell'altro teme invece essere trasformata e restituita non solo alla sfera del faccia a faccia
è a quella società dei prossimi che preveda anche però la presenza di tanti altri senza quale è impossibile dunque utopico ricercare le tracce della vita finisce nera questo punto io parlerei di una felicità sostenuta da quello che mi piace chiamare un'etica della consegna non volendo ripresentare sotto mentite spoglie un vago umanitarismo un astratto sentimento di appartenenza al genere umano
Ma il convincimento che ogni relazione che stabilisce legami tra i vari soggetti se sostanza proprio del valore primario dell'affidamento reciproco della consegna
Non soltanto ma soprattutto attraverso la famiglia dove la vita trasmessa dalla catena generazionale diventa cifra
Deve essere consegnati l'una all'altro ma che il destino comune connesso l'esperienza sociale apparì segnate da questi tratti di consegna
Di e di reciprocità che sono altre parole ricche di etica per dire muto sistemino condivisione solidale accoglimento
La vita a così viene riportata quel disegno di vita felice in continuo fieri
Dove la linea dell'altro la linea dell'arco di nuovo si intrecciano configurando lo spazio dell'agire dove si legge nel Salmo ventidue felicità e Grazia sono compagni dove c'è il bene elargito dall'alto reclama anche la risposta dell'opera dell'uomo che lavora nell'arco
The contatti sociali e politici di ogni giorno
E qui mi ha de la conclusione con una piccola storia tratto dal Talmud babilonesi per renderlo l'idea di cosa significa l'opera dell'uomo che c'è stata anche qui il caso di dire consegnata da giugno
Una volta il cattivo governatore romano Tina è un gufo domando avrà di attiva quali sono le opere più belle le opere di Dio o le opere dell'uomo
Rabbia chi va rispose le opere dell'uomo
Naturalmente il governatore non si aspettava questa risposte replicò ma sei forse capace di fare cose come il cielo e la terra
E attiva
Non parlarmi di cose che sono fuori della potenza umana ma parliamo di qualcosa che alla portata dell'uomo
Rabbia chi va mando a prendere delle spighe nel campo ed ebbe il panico dal fornaio
Indicò le spighe e disse Cuesta e l'opera di Gino poi mostra i panni e disse questa è l'opera degli uomini non è più bella l'opera del di Dio
Poi gli atti vandalici portare dal Campo de'Marsi divino ed ebbe i vestiti di nuovo chiamo operati Teach your prodotto della natura
Opera dell'uomo il lavoro fatto a mano e ripete così la domanda l'opera degli uomini non è forse più bella dell'opera di tiglio
In quel giorno rapinata incontro il profeta di ieri domando ma cosa ha fatto Dio come ha reagito Dio a quella risposta
Il profeta rispose Dio ha sorriso folli felice e ha detto i miei figli mi hanno superato
Ecco questa è una piccola storia
Che vuole indicare come dire la forza dirompente circonda dell'azione umana che affidata giusto consegnata le nostre mani quando questa azione venga traversata dalla potenza creativa del trasformare ma anche dall'energia sovversiva dell'immaginare
Grazie
Con l'intervento della professoressa
Ricci Sindoni terrà mia concluso ai lavori da questa prima sessione
Bentornati a tutti cari amici care amiche
Questa mattina abbiamo iniziato in un modo molto intenso e anche direi brillante il nostro incontro di studi
Direi che è meglio di così non potevamo iniziare questo giudizio sia di molti di voi con cui ho potuto parlare sia della presidenza nazionale adesso vediamo di continuare il nostro incontro in questa sessione
Come sapete
E la sessione che riguarda persona famiglia comunità
Non è solo la prima tappa del nostro viaggio verso o attorno allarme felicità ma il punto centrale
Lo snodo culturale oserei dire antropologico
Della comune riflessione che questo incontro di studi vuole promuovere
Abbiamo infatti proprio in questa sessione scoperto le nostre carte per così dire abbiamo esplicitato il nostro punto di vista la felicità cui pensiamo infatti tra le molte possibili o impossibili felicità che la cultura corrente ci propone
Parte dai soggetti
Da ciascuno ed a ciascuna Dinoi ma li coglie come abbiamo visto questa mattina
Nella loro concretezza nella loro quotidianità
Detto in altro modo li colloca nella trama delle relazioni che danno colore sapore gusto diceva il vescovo Paglia
Fatica e speranza
Alla loro vita
Che e o sarà buona se saranno buone cioè positiva secondo e costruttive le relazioni i rapporti i legami di cui e tessuta
Persona famiglia comunità sono parole e realtà che si richiamano e formano una sorta di costellazione a noi cara non da oggi
E di mappatura del territorio che vogliamo esplorare diciamo personale piuttosto che individuo
Per evidenti motivi per identificare il soggetto della felicità come bisogno desiderio o persino diritto
Che si lascia alle spalle la concezione di una felicità privata o piuttosto privatizzata
Oggi dominante
E nello stesso tempo diciamo persona perché crediamo che senza un mio senza un'interiorità cosciente e consapevole la felicità rischia di diventare come è stato detto un'euforia senza gioia
Diciamo persona infine perché questo fa parte della nostra cultura personali staccare a al movimento cattolico e non solo alleati
La famiglia dunque alla famiglia non è una Nostalgia passatista
Ma al contrario propone lo sguardo rivolto al futuro di chi la riconosce come il luogo primario e fondativo di questa persona
Da educare alle relazioni
Alla solidarietà
A spartire a condividere che poi in realtà un moltiplicare la felicità
Un condividere che in realtà non è una divisione non si risolve con una divisione una sottrazione ma come una moltiplicazione della felicità
Un apprendistato alla felicità condivisa
Alla redistribuzione delle risorse materiali e immateriali di cui troppo spesso ci si dimentica per soddisfare i bisogni
Che certo condizione per la felicità
Questo in fondo è il senso del ruolo della famiglia un apprendistato alla felicità condivisa
Diceva sta stamattina molto opportunamente il presidente Olivero
La solidarietà tra i generi il dialogo tra le generazioni la ricomposizione delle differenze e il loro reciproco riconoscersi questo è il compito sociale della famiglia
E la ragione per cui le attività sempre si battono non solo per la sua tutela
Ma anche e soprattutto per il riconoscimento della sua piena soggettività sociale e anche politica vedi abbiam detto politica arriva il ministro
Abbiamo detto la parola politica per la prima volta e Central Saint
Ringraziamo ovviamente il ministro di
Essere qui di essere qui dall'inizio poi sentiremo il suo intervento
Dicevamo latte si battono sempre non solo per la tutela della famiglia ma anche per il riconoscimento della sua piena soggettività sociale e politica
In questa sessione dunque
Daremo contenuti concreti
Relazionali
Alla vita buona e felice che riteniamo possibile e praticabile
Interventi ci daranno certamente qualificati interventi di analisi
Ma anche ci auguriamo
Prospettive
Di sintesi prospettive utile per il nostro lavoro da domani
Abbiamo scelto di mettere al centro la questione della felicità i luoghi in cui impariamo a volere essere felici insieme con gli altri per essere fedeli fino in fondo al nostro DNA associativo
L'individualismo infatti non ci appartiene
Non solo come atteggiamento culturale ma anche come azione e impegno sociale
Così pure come non ci appartiene l'idea di una felicità pubblica come astrazione idealizzazione del collettivo
Sono due cose che girano mostri mostruosità di cui stamattina abbiamo
Sia nella relazione del presidente sia nell'intervento degli amici relatore ha avuto ampia prova
I luoghi della relazione ci aiuteranno a mettere a fuoco questa nostra idea e visione della felicità
Saremo accompagnati compagna ti dà la competenza di importanti esperti che voi già conoscete e che adesso mi presento e a cui daremo la parola
Ma lo faremo anche in dialogo con il ministro della famiglia
A indicare che della vita
Parliamo al cospetto di una politica che vogliamo aderente alla vita
E ai suoi problemi reali
Cari amici io vidi
Comunico che il professor Mauro Magatti
Che doveva introdurre ed è fare il primo intervento al dibattito di oggi non ha potuto capire perché e intanto che stamattina andava alla riporto di Linate è stato tamponato con la sua macchina quindi con molto dispiacere non può essere qui sono qui invece tutti gli altri nostri interlocutori a cui io darei la parola nell'ordine previsto dai nostri programmi
Inizierei quindi
Con
Manuela Trinci
Manuela trincee una psicologa e psicoterapeuta infantile
Un il suo interesse per l'infanzia è una costante di tutta la sua formazione
Vive e lavora a Pistoia vero anche se sei di origine umbra di Spoleto Foligno Foligno
No il professor Riccardo posso dire cosa lì dentro mo'non si può assolutamente dire va be'tentò di microfoni grosso l'accensione
Manuela collabora attivamente col diversi assessorati assessorati nel Comune di Pistoia curando progetti rivolti alla formazione dei genitori e degli insegnanti
Sui processi di crescita di bambini e di adolescenti
è utile Cir in numerosi saggi molto brillanti e alcuni dei quali hanno avuto anche un successo di vendetta lusinghiero
Uno fra tutti che consigliamo alla lettura dei presenti
Microbi
Tutti i bambini nascono Piccini edizioni Baldini e Castoldi del due mila e tre
Manuela tocca a te
Io vorrei prima di tutto ringraziarti e poi dire che se davvero i luoghi hanno a che fare con la felicità come io credo questo sembra davvero un luogo dove si può restare essere felici
E quindi grazie di cuore
Il terzo è un'altra cosa che se Gianni Rodari si trovasse di fronte a un pubblico di questo genere inizierebbe il suo parlare così come era solito fare tenete Rodari quando si dovrà va a confronto per esempio con i genitori o con gli operatori che avevano a che fare con l'infanzia
Diceva sempre c'è uno due tre
Ma anche trentatré mondi per poter parlare dei bambini ai loro genitori e dei genitori a loro bambini o con inesperti dei bambini
E poi andava a ricercare nella maniera giocosa che era tipica di Gianni Rodari un qualcosa che tenesse insieme che potesse legare l'uditorio io ho trovato una frase che ho colto un po'da tutte le parti
Sia nei congressi che riguarda noi professionisti che fanno il mio stesso lavoro sia però dal dal panettiere dal giornalaio eccetera Cai questa frase
Com'è difficile essere genitori oggi no questa è una frase semplice e lapidaria che però io credo che contenga un po'in sé tutto quello che noi possiamo dire in proposito
Si parla molto oggi
Dei sentimenti e degli affetti che ci sono nell'essere genitori e particolarmente Sifar fulcro su alcuni di questi sentimenti che sono la solitudine
Il disagio l'incertezza della genitorialità
E come che si arriva a capire questa cosa perché io vorrei lavorare per i pochi per il poco tempo che abbiamo insieme cercando proprio di fare appare il nostro pensiero di arrivarci insieme a delle possibili conclusioni
Ecco basta guardarsi intorno basta entrare in un'edicola basta entrare in un supermercato basta entrare in una libreria e andare negli scaffali che riguardano bambini e genitori
E poi troverete una divulgazione estrema decine di riviste io il mio bambino insieme ai bambini io primi mesi primi anni eccetera eccetera
Così come tantissime guide per i genitori io ho colto così al volo alcuni alcuni titoli guida per genitori felici come crescere un bambino ottimista
Tutto quello che un genitore non dovrebbe fare ecco sono quelli che gli inglesi chiamano manuali DC parsa ecco analysis cioè una cosa a basso costo
Una veramente divulgazione molto bassa
Pretenziosi perché intendono dare dei modelli normativi ai genitori
Ora sino a qualche anno fa si guardava tutto questo fenomeno in maniera sorridente considerandoli magari sinceramente anche dei libri stupiti però di fondo innocui
Però con il passare del tempo questi libri che sono cresciuti in una maniera spasmodica guardate io ne ho contati sessantasette
Ndt negli ultimi tre anni e hanno un mercato vastissimo cioè vendono anche dieci mila copie questo ci dà davvero l'idea della sete che i genitori hanno che le nuove generazioni hanno di essere informati
Ecco appunto sono diventati secondo l'opinione mia e di molti altri miei colleghi sintomatici perché dentro tanto stentata sapienza e sicurezza istruttiva dietro a questa miriade di copertine patinate in realtà c'è uno mole una omologazione pericolosissima di lettura delle mozioni affetti esitazioni di tanti genitori nei confronti dei propri figli che poi dite entità un ulteriore strumento sociale digestione della soggettività che produce alla fine un triste e insidioso conformismo educativo
E qua su questo io veramente inviterei l'uditorio a fare attenzione proprio per il tipo anche di lavoro per il tipo di gran anche l'impegno che l'Acri mette nel divulgare nel lavorare con le persone con i genitori e con gli insegnanti
E di consiglio a tutti un libro di un sociologo di Berkley che si chiama Franco Furet di libro edito dalla Feltrinelli e s'intitola il conformismo del conformismo prospettato un cliente troppa psicologia nella vita quotidiana è il sottotitolo
E questo libro veramente ci dà l'idea di come oggi tutta questa manualistica non fa altro che rafforzare le persone in una errata concezione di debolezza in un'errata concezione di fragilità
Amplificando questo tipo di terminologia la gente da ultimo ci crede davvero che non può risolvere un problema se non a un libro se non a un manuale se non a un guru opposta un esperto psicologo in questa direzione qui
Pensate che la moda imperante del momento e io lo vedo proprio in quello che Rizzo sottolineava del tipo di lavoro che più anche mi piace fare
Che è quello proprio di lavorare con i genitori dei bambini piccolissimi microbi da zero fino a cinque anni ecco i genitori sono alla ricerca di regolamentazioni Esterne ora va di moda parlare di regole di limiti di divieti che sono importanti mi nella formazione di un bambino ma che un genitore deve trovare all'interno di se stesso all'interno della comunità alla quale appartiene non perché legge il libro di Benjamin Spock che nel sessantotto è stato il libro che inneggiava al permissivismo e ho ora ristampato dalla Vallecchi i suoi collaboratori perché lui è deceduto ne hanno rifatto un libro cult rispetto invece alle norme alle regole dagli Stati Uniti arriva il modello di pedagogia si chiama mena Ceriale
Con la quale la mamma in ha fatto fortuna veramente miliardi con un libro che si intitola la sindrome del bambino viziato e che teorizza che la famiglia
è una fabbrica Unindustria dove i genitori stanno nella stanza dei bottoni e dove i bambini non hanno il diritto di entrare nella stanza dei bottoni quindi capite verso che tipo di normativa si va io trovo che questo sia veramente molto pericoloso indubbiamente negli ultimi venti trent'anni noi abbiamo assistito a moltissima mutazioni che tutti gli esperti definiscono epocali e prendiamo io prenderei in questo momento proprio apprezzo il tasso ciò logico alcune dei cambiamenti più grosse che sono la concezione del matrimonio l'enfasi posta fino all'estremo sulla possibilità di scegliere di essere genitori e poi su una un argomento invece che è più sottile meno famoso però tanto importante che sono le paure delle nuove generazioni relativamente alla concessione del matrimonio non dispero a dire che oggi siamo appunto nel né periodo della generazione del mille euro al mese della opposto per cui dice di ragazzi giovani si sposano più per che l'unione fa la la forza e non perché c'è una progettualità e in questo senso qui i due termini che prima stavano in qualche modo coesi oboi perché c'era un progetto Lai con voi perché c'era un progetto religioso
Ma sicuramente stavano insieme la coniuga Litta e la genitorialità ora questi due punti si sono pericolosamente scissi
Per cui ci si sposa con grande facilità
E ci si separa con altrettanta facilità
Nella mia pratica quotidiana io mi ritrovo spesso con ragazzi come ragazze giovani e richiama ragazzi persone dai venticinque trent'anni che dopo tre quattro mesi di matrimonio o alla nascita del primo bambino entrano in crisi e las la soluzione
Che sembra loro più facile la separazione quindi sembra che affetti che parole come solidarietà come lavorare insieme come faticare insieme siano quasi scomparse dall'orizzonte e poi proviamo anche a capire perché
Così come il fatto di essere arrivati davvero a questa programmazione spasmodica di un figlio
Fino a che poi non suona il famoso orologio orologio biologico per cui scattano e arrivano i bambini del dell'ultimo minuto io dico queste cose come notazioni di costume
Perché poi sono importanti
Per capire come che sia genitori oggi
Perché se per esempio noi teniamo conto di una paura che ha messo in luce recentemente il Corriere della Sera di bambini quando mai i bambini anche semplicemente io parlo di di un lavoro che avevo fatto proprio fossimo all'Argentieri una decina di anni fa sulle paure dei bambini
Dove al primo posto stavano la paura della strega la paura della della solitudine ora una delle paura che di cui parlano i bambini e la paura del futuro
Ma vi rendete conto se dei bambini die dieci anni rischi escono a concettualizzare una paura come questa che generazioni quindi poi noi avremo davanti
Che generazioni di genitori il sentirsi precari il sentirsi così instabili nella vita fa sì che nel figlio vengano messe vengono proiettate ancora più aspettative ancora più
Richieste in qualche modo di continuità di benignità di fronte a una vita che si sente continuamente effimera
E allora vediamo davvero oggi come le mamme cominciamo dalle mamme nonché che che se ne parla tanto se ne parla anche male anche in questo senso qui a livello divulgativo
Le mamme di oggi per l'esperienza che ho io ripeto parlando proprio con le mamme nidi e quindi il tentativo di alcuni comuni con i quali ho con loro
Un ladro con il Comune di Pistoia e con il Comune di Bologna con il quale faccio dei un lavoro molto bello proprio sulla prima infanzia
Le mamme di oggi sono delle mamme che si sentono molto sole magari sono diventate mamme come già sapete senza aver mai visto un neonato
Diversamente da un tempo in cui erano da mamme sia cui ci mette fratellini in un contesto di famiglia allargata
Che si para che si imparava un saper fare al femminile rassicurante che toglieva al tanto esaltato istinto Matt Jarno quell'aurea di odierno Michel misticismo a favore invece di una concezione dove alla natura dell'essere madre
Faceva seguito il riscontro una cultura condivisa della competenza materna pensate per esempio all'usanza della tazza del parto
O alla sorellanza no e quindi dei momenti in cui la donna subito dopo aver fatto un bambino si ritrovano insieme alle altre donne con loro poteva condividere is sentimenti soprattutto poteva condividere la perplessità delle sue capacità rispetto ad allevare un neonato che di fondo per una donna un grande sconosciuto
Quindi chiacchierare con un neonato appassionarsi alle sue straordinarie visioni della vita
Diventa difficile
Ed è davvero curioso che in un contesto culturale come il nostro
Che in teoria esalta la maternità
In pratica la maternità vengano arginata tagliando io mi riferisco ovviamente al precedente agli ultimi cinque anni di governo dove i Comuni sono sta ti pressato in questo senso quindi dove sono stati tagliati i fondi annidi servizi e sicurezza sociale e non sono certo stati mille euro dati
In premio dal precedente Governo per il secondo figlio ad alleviare il senso di solitudine quasi fisica o la frettolosità o l'anonimato in cui si trovano a vivere molte mamme di oggi conseguentemente impaurite e questa è una l'importante le mamme sono poi impaurite di questo coinvolgimento a due con il bambino perché è un legame che possono avvertire come eccessivo comunque cosa che le assorbe totalmente tanto danni darci dentro
Allora in questo senso la fretta di togliersi la vestaglia fra virgolette perché è un termine usato da sociologi e di riprendere rapidamente lavoro riconquistando competenze sociali sicure come appunto denunciano le statistiche
Rappresenta una fuga dall'isolamento e tali solitudine quadrate che tutti i fatti di cronaca
Terribili cui stiamo giornalmente sottoposti e di quelle mamme hanno una paura terrificante tutti voi che avete a che vi confrontate sempre con questo argomento del materno ne avrete riscontro quanto ne ho io
Vi faccio un esempio concreto recentemente abbiamo fatto un Grünen una serie di conversazioni con le mamme in una in un'area gialla che sono quelle aree che non sono nei nidi e materne dove le mamme vengono con i loro bambini possono passare
Il tempo insieme anche altre mamme
E a un certo punto le mamme si sentivano
Così versante nord alla deriva andini piccoli perché quando i bambini piccoli non c'è più tempo per niente magari sono mamme che lavorano una signora ha detto io mi sento tritata accomuna polpetta dal bambino
Allora per queste mamme e io mi sono molto felice della presenza del nostro ministro sono veramente felice perché credo che questi contatti con la base siano fondamentali
Allora questi momenti in cui le donne possono treni servizi proprio per la primissima infanzia possono condividere fra loro i sentimenti anche di rabbia di ostilità che sono assolutamente normali da provare nei confronti di un bambino
Donadoni Nicotra presente aveva individuato ben trentatré i motivi che le mamme hanno per odiare i loro bambini però che cosa diceva Winnie quote siamo ben negli anni settanta
Che c'è un unico modo perché le mamme non la facciano pagare questa loro radio ai bambini la possibilità di parlarne e la possibilità di condividerle con qualcuno e soprattutto in un gruppo di pari io sono costretta a tagliare molte delle cose delle quali mi piacerebbe discutere con voi e arriverei a a parlare appunto se la madre è una persona è una donna che nel momento in cui nasce un bambino
è davvero sola di fronte a questo neonato altrettanta difficoltà ci sono oggi nell'essere il padre sicuramente è vero che ormai la tipica minaccia materne stasera lo dico al babbo non funziona più e anche i babbi terribili quelli di kafkiana memoria non ci sono più però i babbi continuano a sembrare
Certe volte personaggi in cerca d'autore no come se declinato al maschile questo nuovo ruolo facesse difficoltà a definirsi
I babbi sono sensibili Gentili ormai quando vengono in ambulatorio e si raccoglie l'anamnesi semplicemente dieci anni fa erano le mamme che sapevano tutto dei loro bambini oggi bambini partecipano attivamente si ricordano quand'è che il bambino ha detto le prime par colline quand'è che ha cominciato a camminare comma come ha reagito al momento in cui ci si dà cucchiaino e si togliesse Dinoi biberon quindi sono sicuramente in grado di assolvere un materna senza alcuna ostentazione ideologica direi a anzi in quel spesso nel rapporto così tendere o e corporeo con i bambini riescono anche a vivere quella sensualità funzionale primitiva che ma Ari non sono riusciti nemmeno a convogliare nel rapporto di coppia c'è spesso un padre ha con il suo bambino riesce a essere più morbido riesce a essere più dolce
Però da un punto di vista psicologico la comparsa sulla scena quindi di tanti Mammì perché sappiamo che vengono chiamati così ha dato luogo a una ampliarsi dell'aria materna a scapito di quella paterna e a un incremento dei valori femminili rispetto a quelli maschili
E poiché la famiglia è un sistema compresso ma unitario cambiando con fatture si modifica tutto l'insieme
Il nuovo padre che anche quindi un po'mamma sarà meno drastico nel separare la coppia madre-figlio
E più tollerante rispetto al reciproco attaccamento mamma bambino e questo direi è veramente un punto importante delle nuove famiglie di oggi
I bambini ci tiranni Giano
è stato addirittura infantile Francia coniata la sindrome del bambino tiranno perché questi bambini sono diventati pochi preziosi che soprattutto circondati da molti adulti
Accade che intorno solo bambino sia Folino ben tre generazioni i genitori i nonni e spesso di sinonimi
Col risultato di vertice vezzeggiare eccessivamente di accondiscendere a tutti i suoi capricci di ingigantire le sue trova Tine di dargli un'immagine megalomane ad essi le primi fa frasi invece che sono in genere divertenti vengono ripetute a parenti e conoscenti sino a costituire un mito di famiglia oltre al telecomando anche il telefono è spesso mono fu Rizzato dal piccolo tiranno domestico che sottopone chi chiama estenuanti interrogatori la satira di Nanni Moretti in Caro diario è stata direi velocemente di molti discorsi
Dobbiamo poi tener conto che in molti casi entrambi i genitori lavorano per cui le ore che trascorrono col figlio sono pochissime e per lo più la sera per cui nessuno dei due intende sprecare il cosiddetto tempo con musi sgridate minacce castighi la famiglia che sociologi chiamano frettolosa preferisce difficile dare torto
Trascorre per compiacere il poco tempo a disposizione
E perciò tollerante indulgente però anche talvolta distratta e superficiale e il bambino che decide quando come e che cosa mangiare
Il si chiede spesso inoltrandosi così in una trattativa inutile defaticante se vuole andare a dormire ben sapendo che dirà sempre di no
Dal punto di vista più sociologico si può osservare che probabilmente ancora oggi
Si dicono molti equivoci sui concetti di libertà e ribellione che nel post sessantotto hanno smantellato i criteri pedagogici del passato
In un confuso miscuglio di psicoanalisi marxismo e femminismo si è creduto che il Mondo Giusto di allevare i figli e favorirne la creatività fosse quello di non porre limiti di non reprimere gli impulsi perché questa è stata una Cavallo di battaglia davvero di tanti pedagogisti
Allevati quindi secondo una mentalità permissiva
Che se da un lato azzerato la funzione punitiva dei genitori dall'altro ne ha travolto le funzioni protettive oltreché educative
Ci troviamo di fronte a bambini precocemente lasciati in balia di se stessi forzati fino dall'inizio ad essere protagonisti delle loro scelte
Ed è il problema è questo direi importantissimo di costruire da soli un argine ai loro impulsi anche a quelli aggressivi e distruttivi
è sempre più necessario quando si parla di bambini contemporanei porre l'accento su una sorta di prematura autonomia
Di un fai da te pedagogico nel quale stazionano troppi bambini che trovano non casualmente uno dei propri errori nel pesciolino disneyano Nemo handicap parto da una piccola pinna non sviluppata
Che sebbene tra mille pericoli Luigi se la cava sempre da solo d'altra parte notava l'altro giorno congresso un collega
E secondo me indicativo della mentalità nostra di oggi quanti adulti oggi ammettono di avere bisogno
Non è ormai invalso l'uso indiscriminato di uscire anche quando piove senza ombrello
I ragazzi oggi non usano più l'ombrello quando andava a scuola io su Sheva con l'ombrello quindi guardate queste notazioni piccolissime Freud le le le avrebbe messe dentro la Psicopatologia della vita quotidiana poi dopo si possono davvero rileggere e mettere dentro a un contesto molto più importante da questi dettagli si possono trarre delle molte osservazioni
Ecco circo di di di tagliare e ti arrivare al punto che si si sta dicendo che questo bambino che non a cui noi chiediamo molto di no se arriva regolarsi in realtà non è affatto attrezzato però storica la regolarsi che la norma autonoma noto di reazione sono conquiste della maturità
Durante l'infanzia il bambino deve trovare negli adulti una coscienza
Morale ausiliaria e qui si entra dentro una contraddizione sociale molto interessante perché da un lato i genitori hanno difficoltà a imporre quelle stesse regole che magari leggono volentieri sui libri del loro guru di turno
Regole che dall'altro invece ci e invece dall'altra parte da un lato cercano le regole e dall'altro circondano un bambino di tutele esterne sempre più soffocanti
Finiscono così con richiedere che lo si controlli a vista
E che gli sia editi ordigni rischio i ragazzini di oggi soprattutto i ragazzini che vivono nelle grandi città
Sono guardati a vista
Sia paura che i bambini abbiano paura oggi non si racconta più la novella di Cappuccetto Rosso
L'altro giorno la mamma mi ha detto io non racconto una novella di Cappuccetto Rosso perché il lupo può far paura la mia bambina allora io le dico arriva il Luppino
E quindi perché i genitori temo uno le emozioni hanno paura di questo
E hanno paura che attraverso i problemi che i loro figli spesso un figlio unico quindi attraverso quel figlio lì che loro devono di uno rare tutto di essere dei genitori capace eccetera eccetera ribelli invece delle imperfezioni del loro molto di essere stati genitori
Il compito quindi questa chiusura questa rinchiudersi in rinchiudersi proprio all'interno della famiglia
Fa sì che è uno dei compiti più difficili della genitorialità di oggi sia proprio diventato questo lavorare per una buona separazione le mamme in un libro molto bello che vi consiglio di Charmet le mamme non hanno colpa non sono colpevoli credito alla Mondadori non sono colpevoli ma sono responsabili del processo di separazione che deve avvenire fra la mamma e il suo bambino e il compito nostro il compito degli e Sperti il compito di tutti quelli che lavorano con i bambini con i loro genitori
è forse proprio quello di informarli e non di in dottrinali come diceva quindi il corto
E mi avvio verso una proposta
Che secondo me può essere una proposta per arrivare a restituire arrendere alla famiglia un respiro più ampio
Il trionfo borghese della privacy ha comportato una divisione netta tra il familiare e l'extra familiari tra i valori di tenerezza confidenza solidarietà della nicchia privata e la prevaricazione l'anonimia all'indifferenza
Della sfera pubblica
I genitori ricordiamoci non sono soltanto tali oltre che della famiglia fanno parte della società e molti problemi oltrepassano le mura domestiche sedi chiudiamo nel privato rischiamo soltanto di farli implodere
Portiamoli fuori cerchiamo di ampliare la responsabilità dei genitori all'intera società
In mass media stessi tendono a ridurre ogni malessere conflitto alla dimensione intimista i rapporti interpersonali per cui sembra che basti parlare non importa dove come e con chi preferibilmente sotto i riflettori perché poi tutto si risolva
Lo slogan degli anni Settanta ve lo ricordate il privato è politico
E conseguenti tentativi di riformulare il rapporto pubblico-privato
Sono stati travolti da nuove tendenze di cui io brevemente vi accenna tre uno all'invecchiamento della popolazione due il declino della sua condita terzo la questione emergente dell'immigrazione
Fenomeni che suscitano sentimenti contrastanti comunque ad alto tasso di emotività
Siamo pochi siamo vecchi siamo invasi dagli stranieri sono constatazioni stereotipate luoghi comuni poco disponibile al confronto e alla critica
E perciò facilmente e pericolosamente manipolabili da un punto di vista ideologici la reazione più immediata è stata quella di chiudersi a riccio nel privato di alzare sempre più nuove barriere protettive nei confronti del mondo che spaventa e ripeto le vittime prime sono propri bambini
Sinora la responsabilità dei più piccoli è stata data giustamente alla famiglia la scuola le figure professionali socialmente delegate a questo compito educatori religiosi o perito operatori sanitari e sociali ma per quanto si infittiscono le presenze e le competenze di saranno sempre delle smagliature del tessuto sociale in cui la persona minorenne malata o comunque in difficoltà potrà precipitare
Per questo mi sembra importante educare alla responsabilità vale a dire la disponibilità all'accoglienza dell'altro pur nel rispetto della sua alterità
La comunità tradizionale come abbiamo visto non esiste più ma può essere invocata comune utopia di convivenza
Basata sulla sicurezza la fiducia l'identità collettiva ognuno di noi possiede una dimensione intima privata un se è segreto che non può però sottrarsi completamente all'esposizione all'altro
La comunità utopica prevede al tempo stesso l'ospitalità e rispetto l'elaborazione di un modello di umanità condiviso e la molteplicità di percorsi di autorealizzazione il problema per il soggetto moderno è appunto quello di trovare un punto di equilibrio tra la realizzazione della propria soggettività e sistema di relazioni in cui ciascuno di noi è scritto
E responsabilità non significa hub l'attività ma disponibilità all'altro
I periodi di crisi potrebbero essere più facilmente affrontati se non vi fosse l'abbandono che sinora contraddistingue le giovani coppie che oltre alle famiglie d'origine non hanno spesso alcun altro punto di riferimento sarebbe diverso se in questa crisi i bambini sapessero per esempio che oltre la soglia della loro casa non vi è il nulla ma tante altre porte aperte
Le politiche di sostegno alla famiglia costituiscono sicuramente la risposta a un reale problema sociale
Ma credo che lo sguardo vada esteso a tutta la società superando per quanto possibile la contrapposizione pubblico privato il narcisismo di oggi e di cui ISMU
A favore appunto di un lavoro di condivisione
Da un'altra parte credo che la difesa ad oltranza della famiglia tradizionale
Sia troppo rigida per contenere le spinte innovative che pure esistono all'interno dei processi di disgregazione tra il negare il valore della famiglia e impettiti Carla in un blasone vi è una strada più difficile
Con che consiste nel riconoscimento e nella valorizzazione di una vasta complessa ramificata capillare rete di relazioni reciproche che consenta a ciascuno di scrivere la propria storia
Senza dimenticare che nella nostra storia fanno parte le storie altrui per cui la realizzazione di sé è indisciplina mente connessa alla realizzazione dell'altro
Si prospetta qui un rapporto di responsabilizzazione reciproca
Che nei confronti dei più giovani assume per me e per molti colleghi che commedia hanno formulato questi posti assume la forma di una che abbiamo chiamato genitorialità diffusa
Una proposta tutta da discutere che appunto nelle stringhe consiste appunto nell'estensione condivisione pubblica della genitorialità privata
Protagonista di questo progetto può essere ogni adulto inteso come cittadino così come la famiglia in quanto soggetto sociale
Le due possibilità non sono mai in contrasto in quanto chi ha assunto un'ottica parentale porterà nella sua famiglia questa disponibilità evitando di far coincidere la genitorialità
Con la generati vita biologica non dimentichiamo che Gesù invita gli apostoli a seguirlo abbandonando la famiglia naturale a favore di una prossimità universale
Ti seguirò signore disse un apostolo ma prima lasci che mi congeda quelli di casa ma Gesù gli rispose nessuno ha messo mano all'aratro e poi si rivolge indietro adatto per il Regno di Dio
Quindi tra la totale disponibilità che ha ispirato agli ideali monastici e la totale indisponibilità all'altro che contraddistingue l'individualismo capitalistico si apre lo spazio intermedio della condivisione
è vero che la famiglia sta attraversando anni particolarmente travagliati ma proprio la situazione di crisi richiede un tentativo di riformulazioni nove del più antico aggregato umano
Sì
Quindi le analisi psicologiche del malessere familiare concordano su un punto sull'unico dato esista una correlazione strettissima tra l'isolamento della famiglia e il suo disagio quindi questa proposta
Che che io faccio è che da viene da molti colleghi che si articola ripeto proprio negli all'interno dei servizi per la nascita all'interno della primissima infanzia e quello di far sì che la genitorialità da genitorialità biologico cioè dall'essere genitori perché si è fatto materialmente un bambino si allarghi ha una competenza sociale siamo tutti i genitori grazie
Affermano
Veramente penso che l'applauso la dica lunga su
Sia sull'apprezzamento delle cose che ha detto sia della capacità tua comunicativa di
Di esprimerle con molta lucidità e molta brillantezza veramente
Noi continuiamo il nostro dibattito dando la parola a due a due persone prima Andrea Riccardi poi Luigi alici sono due presidenti
Di organizzazioni
Che condividono con le ACLI
Cammino sia nella Chiesa italiana sia nella comunità civile
Il sociale del nostro Paese
Quindi di legami se ne intendono di relazioni se ne intendono
Come dire la loro presenza qui è significativa sia per il la tematica sia perché
Molto spesso le nostre organizzazione si trovano sul territorio
Combattere la buona battaglia per nel nostro nel nostro Paese
Il primo dei due a cui diamo la parola
Andrea Riccardi
Storico ordinario di storia contemporanea alla Terza Università di Roma
Fondatore della Comunità di Sant'Egidio
Conosciuta in tutto il mondo
Che anche nei giorni scorsi dicevamo ieri per chi era presente in questa sala
Ha avuto un grande grande iniziativa per come monadi vent'anni di Assisi della di quel grano incontro ecumenico convocato da Giovanni Paolo secondo in cui nostro presidente Andrea Olivero
Come dire presieduto un panel all'interno di questa grande e manifestazione Andrea Riccardi spesso è ospite delle nostre delle nostre iniziative è sempre stato apprezzato e brillante
Relatore
Di tutti i nostri amici qui presenti suggerisco un libro da da leggere lui ne ha scritti tanti che hanno aiutato ossia tanti giovani italiani ormai son venticinque anni più di venticinque anni che scrive libri quindi Felipe hanno aiutato generazioni di ragazzi italiani
Non solo cattolici a a crescere e a comprendere la storia del movimento cattolico nel nostro Paese
Lui vuole che
Come si ricordi l'ultimo l'ultimo suo libro convivere edito proprio da pochissimo da Laterza
Andrea a te grazie mi hai fatto una detto non ha mai deluso speriamo di non deludere soprattutto dopo questo intervento così concreto così bello tra l'altro apprezzo molto il riferimento a Furay di che secondo me è un grande testo in quelle pagine sul vittimismo sulla crisi del maschio sono veramente grandi io forse mi muoverò meno sul terreno concreto di come si è mossa la dottoressa che mi ha preceduto così bene io sono rimasto affascinato dal titolo
Vita buona vita felice oltre l'utopia per una storia nuova veramente mi è piaciuto et son proprio bravi questi delle ACLI perché questo è il nostro problema e questo è il problema di domani
E su questo io vorrei un pochino riflettere oltre l'utopia
Io vengo da una generazione che si è mosso sull'onda dell'utopia
Io avevo diciotto anni nel sessantotto età giusta nel momento giusto io mi ricordo del Sessantotto l'occupazione dell'Università di Roma ero lì
Una mia amica mi prese per il braccio mentre il salvano una bandiera strana forse l'anarchia non lo so sull'Università di Roma tutto emozionata e mi disse
Ti rendi conto qui comincia un mondo nuovo e domani saremo tutti felici
Poi la terra dell'utopia di una vita diversa l'abbiamo la sia cercati in Italia in modo radicale talvolta violento e diventata la terra del mito
Penso l'America Latina ai monti esemplari alle città felicità e poi dopo si scoprivano infelici
Ai monti i rivoluzionari
La mia vita è stato un pochettino diversa in quel Sessantotto nasceva a Sant'Egidio l'incontro con il Vangelo
La lezione semplice spero mai dimenticata che per cambiare il mondo bisogna cominciare da se stessi
è una delle grandi lezioni del Vangelo e direi alla fine alla Sapienza semplice la Sapienza semplice religiosa del novecento lo diceva Martin Buber quando affermava
Cominciare da se stessi e l'unica cosa che conta il punto di Archimede
A partire dal quale io posso sollevare il mondo
Proprio trasformare me stesso così cominciava l'amicizia con i poveri con i mondi poveri
Questa storia mia
Di Sant'Egidio ma ma di quest'anno parlo un'altra volta se mi invitate a parlarne
Come unità tra cambiare se stessi e il mondo oltre l'utopia
Il mondo molto cambiato dagli anni dell'utopia
In fondo allora negli anni dell'utopia paradossalmente si viveva un euro centrismo un italo centrismo il mondo nuovo comincia dall'occupazione dell'università il mondo nuovo comincia dalla trasformazione del territorio
Ma diciamo la verità i drammi di allora oggi mi fanno sorridere
Perché credevamo di potere dominare il nostro destino penso ai drammi ecclesiali qui si gioca la storia qui si gioca il futuro sembravano cose epocali in realtà erano liti in famiglia
Oggi la sfida è pesantissima
Quella del confronto con l'altro con altri mondi culturali con altre religioni
Si pensi all'Islam che vive una stagione difficile con settori aggressivi
Ma che non possiamo regalare solo all'estremismo o che non possiamo dipingere diciamo con la pubblicistica dell'odio e del disprezzo
Allora ci si credeva più padroni del proprio destino
Anche se si insisteva molto sulle dipendenze
Internazionali oggi in un mondo globalizzato tra Commissioni economiche tra flussi migratori collocazione mediterranea terrorismo e tanto altro
Quanto siamo in grado non dico di andare oltre all'utopia perché ci siamo andati ma di fare una storia nuova
E poi un'altra domanda se mi permettete
Ma chi la vuol fare questa storia nuova
C'è una caduta di pensieri sulla storia sulle visioni
Strano malgrado il sistema politico consenta la permanenza di una maggioranza per una legislatura speriamo si investe poco sui pensieri lunghi
Forse una povertà generale delle classi dirigenti europee un deficit di cultura un mondo globalizzato
E visioni ristrette sul futuro io sono stato contento di venire qui a Orvieto Z-Star con voi di leggere la relazione del presidente perché credo che qualcuno debba lavorare sulle visione
Io credo allo stesso tempo che il mondo i pensieri di cattolici e dei cristiani
Forse perché si nutrono di una storia lunga e si collega novità al menti a tanti vissuti in tante parti del mondo possono fortemente contribuire in questo senso
Per questo io non vedo l'idea di dissolversi in tanti pragmatismo mi
Quasi che il successo mondano dell'uno o dell'altro dell'uno o l'altra organizzazione sia segno della benedizione di Dio
Non vedo nemmeno tanti protagonismi che filtrano con l'eros dell'irrilevanza e che poi diventa hanno magari solo il culto della propria carriera
O non vedo tante rinascite così all'improvviso artificiali con verniciature ora qui ideologiche ora la faccio un esempio io passato trent'anni della mia vita a studiare Sturzo il cattolicesimo democratico eccetera eccetera ma non è che
Insomma e c'è uno Sturzo che non conosciamo per esempio lo Sturzo pacifista lo Sturzo studioso delle religioni eccetera eccetera si tira sempre fuori quelle quattro frasi rituali
Di chi non ha mai letto Sturzo e Sturzo una biblioteca a nostra buona amica Flavia Nardelli la regala a tutti se la volete
E ma è una biblioteca da leggere ecco non è che si ritirano fuori
Quattro frasi e si ridà
C'è bisogno di visioni lunghe profonde meditate discusse
Gli ultimi trent'anni per fare un esempio sono marcati dalla grande figura di Giovanni Paolo secondo che assegnato la recezione creativa e profonda del Concilio oggi è il momento di recepire Giovanni Paolo secondo
Di capire cosa ha voluto dire questo pontificato
E c'è anche una qualche moda giornalistiche di questo gusto revisionisti col io il revisionismo non
Penso che ogni storico deve praticare revisionismo mai revisionismo di moda mi ha dato sempre fastidio perché come cambiar camicia c'è anche un una forma di eliminazione di questa grande eredità
Di Giovanni Paolo secondo che poi finisce essere anche un'eliminazione del Concilio ebbene uno dei tanti aspetti di questo Papa e direi che c'è anche un discorso sull'Italia
Ha ricordato il limite ma anche il valore dell'essere italiani ma soprattutto da un lato ha spinto alla riscoperta di un essere cristiani di un'identità radicata nelle ragioni del cuore
Dall'altro ha marcato il gusto di fare una scuola una storia nuova con mezzi non con tutti i mezzi l'idea che il cambiamento non passa attraverso la violenza da Luís praticata nell'Est europeo coincide o nelle Filippine e ancora c'è in lui questa idea abbozzate praticata della collaborazione e del dialogo come strumento di vivere con gli altri
In trent'anni il mondo è cambiato in profondità sono morti due mondi
Uno
Il secondo mondo ma anche il terzo mondo è morto mentre si è affacciato un nuovo mondo il mondo asiatico
Mondo che noi ignoriamo io son contento che Prodi vada con cinquecento mille operatori perché era ora in Cina ma ma i vizi c'è una grande nuova proposta di umanità quello che mi ha sempre fatto impressione della Cina è un mondo insieme comuniste secolarizzato liberiste Autori tariamo è è una civiltà altra
In trent'anni sono morti mondi
In trent'anni sono nati i mondi le religioni sono divenute protagoniste del mondo contemporaneo
Tanto che oggi in un mondo così multiplo l'unica visione circolante
E ancora nella vulgata quella di Huntington del novantatré visione vecchia come il mondo perché chi ha fatto un po'di buoni studi universitari sacche Spengler la praticava sacche che una visione ricorrente quella dello scontro di civiltà
Visione popolare tra gli estremisti di tutti i monti non era la visione di Wojtyla ad Assisi nel due mila e due
Nel nell'ottantasei dopo l'undici settembre quando convocò nel due mila due le religioni Assisi perché non era una visione dello scontro di civiltà e non era la visione di Wojtyla innanzi alla sciagurata guerra in Iraq a
Wojtyla
Era l'uomo dell'identità profonde del dialogo per questo tra l'altro teneva moltissimo al Libano
In Libano diceva non è una realtà è anche un messaggio
La globalizzazione non ha creato un mondo universale cosmopolita ci troviamo in un mondo al plurale
Come gestire la pluralità dal piccolo quotidiano della strada al grande scenario internazionale e non ci sono impero non riesce a vincere
Come si vede in Iraq ad imporsi
Poi
La forza è dei fatta
Non è solo la forza dei padri crebbe fatta
Ma e e la forza militare e la forza violenta che ebbe fa
In questo mondo non è facile vincere l'altro con la forza anche se debole
Lo si vede nella recente guerra in Libano il terrorismo è la risposta la forza militare ha un limite profondo
La forza militare da sola non ce la fa vincere perché anche pochi possono mettere in in scacco i forti e grandi
Questo non è un fatto solo culturale è un fatto militare è un fatto di risorse
Eppure paradossalmente in questo mondo in cui la forza non ce la fa e qui bisognerebbe fare un discorso sulla crisi
Dei nostri tempi miei amici israeliani che non hanno vinto
Che non hanno vinto eppure nella senza divisioni
Sì al largo un'accettazione generalizzata della guerra della forza militare dell'uso e la violenza come qualcosa di normale congresso interreligioso a Kyoto organizzato ottimamente dei giapponesi mi dicono i miei amici che sono stati non parliamo troppo di pace parliamo di trasformazione della guerra e umanizzazione della guerra magari di ruolo della donna nel quadro della guerra
Ma parliamo di pace
Il monopolio della violenza non è solo degli stati vedete il caso degli azzurri Pollard ma vedete anche il fatto che la violenza si inserisce nella vita urbana la vicenda della Balliol francese è emblematica
L'identità degli esclusi è essere cassa essere violenti
Colpisco esisto sono perché rompo una macchina
Ma pensate al caso delle città latinoamericane mi diceva
L'altro ieri sera un amico dal Salvador che in una San Salvador che non è più quella di Romero che non è più quella di poveracci ci sono dodici ammazza morti ammazzati al giorno
L'invivibilità delle nostre città girando per il mondo perché io sono un po'viaggiatore
Perché credo che alla fine senza viaggiare non si conosce io mi rendo conto che il nostro modello di civiltà che Espresso così bene dalla piazza del Popolo dalla piazza della città la città con la piazza la città dove si può aggirare
Esistesse re meno
La città in cui si convive tra diversi gente diversa strati sociali differenti eccetera
E la violenza diffusa comuni alla fine un problema prioritario che quello della sicurezza
Allora vorrei dire che anche da noi questo è un fatto che va detto si tenta d'arte di suscitare questo discorso di allarmismo sulla sicurezza
Di fronte omicidi atti afferrati qualche volta compiuti da stranieri
Addirittura chiedendo la derubricazione della cittadinanza in blocco per un gruppo ma è Nico cosa molto strana
Non la si è mai chiesta per alcune regioni italiane non so perché
E allora io dico
Che spazio abbiamo in questo contesto per creare una storia nuova cultura della violenza risposta la cultura della violenza come cultura della sicurezza
Stiamo attenti che di fronte a un mondo troppo grande di fronte alla violenza una vita buone felice non sia solo una vita protetta e sicura
Per questo io sono contento che ho letto la relazione del presidente perché mi sembra un'affermazione forte in altro senso nel senso della ricerca una vita buona e felice non è solo una vita protetta e sicura perché quella è una vita infelice
A questo si può ridurre nelle derive localistiche noi centristi che la vita buone felice non è così che la intendiamo
Non l'ha intesa il nostro mondo la nostra cultura quando ha costruito questo Paese e anche prima
Però
Però cari amici c'è bisogno di un grande salto c'è bisogno divisioni comunicante come si diceva un tempo popolari
Di una cultura condivisa la gente va coinvolta a tutti i livelli in una visione del mondo
Perché in fondo il dramma di tanti pezzi del nostro mondo dall'Arabia Saudita ricca a ai mondi latino americani a certi mondi europei e tante volte la ricchezza senza cultura
Ora le risorse la possibilità di fare di intervenire senza cultura
In media sfornano abominevoli semplificazioni spesso foriere di oggi e preparate Ricci di violenza
Si fa fatica a crearci un opinione nel tempo delle semplificazioni
Il vero problema allora e costruire una cultura una visione della vita buona della vita felice chi abbia il coraggio della complessità
Felicità è anche rifiutare le semplificazioni quelle dell'amico e del nemico quelle del vicino e del lontano
Presidente vicepresidente in funzione di presidente non voglio parlare per ore
Ma voglio dire solo che spazia abbiamo per lavorare per una vite buona felice in una storia nuova programma ambiziosissimo quali soggetti per questo lavoro storico penso all'Italia
Penso all'Europa presso i cristiani ce ne sono molti altri ma vorrei concludere solo con qualche cenno ai primi tre
L'Europa conserva energie culture
E c'è un grande spazio ma non abbiamo spazio per un tempo infinito
Io credo abbiamo un decennio forse due prima dell'era di giganti asiatici
Per esempio mi accordò come l'influenza il modello dell'Europa sia in ritirata in Africa mentre in Africa sia in avanzata la presenza giapponese e cinese con i loro modelli che sono anche modelli
Non solo perché si dice i nostri ambasciatori dicono e qui loro investono di più no no sta passando un modello di vivere e anche un modello di far politica magari dicendo che i cinesi sono
No non sono antidemocratici come europei che abbiamo fatto il i colonialisti nel mille ottocentottanta e quindi i cinesi hanno come un'Allure terzo mondiale bene
Io credo che l'Europa costituisce un modello di molteplicità e unità per dirla con un termine che mi è caro di civiltà del convivere ma forse bisogna mettersi come Gandhi Ficini India a percorrere il continente per insistere su un messaggio semplice
Capace di suscitare passioni e coinvolgimento della gente
Forzare gli europei ad amare l'Europa sentirsi europei
C'è una forza invoca attive in Europa ci sono soluzioni europee Problemi
C'è il bisogno di una proiezione internazionale dell'Europa lo abbiamo visto sul Libano
E io credo e spero che il discorso libanese temo anche molto ma spero e credo che il discorso libanese possano essere un'espressione di orgoglio e di proiezione europea nel mondo ma io credo e tu citavi giustamente la vicinanza di comunità di movimenti di associazioni
Dobbiamo tutti avere il coraggio di metterci in Rete europea
E di moltiplicare l'amore e il sentirsi europei per quello che noi possiamo cioè dobbiamo
A livello di cristiani europei ricostruire un sentire europeo
Io credo che
Questa civiltà del convivere che oggi è europea
è sfidata due livelli dalla costruzione di un patto osso di un sentimento europeo
E dall'altra dal rapporto con i nuovi atti arrivati gli immigrati l'Islam i diversi
Mi permetterete solo una battuta sul discorso immigrazione
Quanta ipocrisia
Quanta confusione sono da anni che si è chiarito
Come diceva di Roselli che questa immigrazione proveniente dall'Africa dall'Africa subsahariana non è un'immigrazione è un'invasione ma non lo dico in un senso leghista lo dico perché perché il mondo africano crolla
E nel suo crollare si riversa su quello che ha vicino
Bisogna andare in un baretto nella periferia di Kinshasa e vedere il tre ragazzi intorno una birra che decidono il giorno dopo di partire
Per un'avventura folle come l'emigrazione
Tutto nasce nel cuore delle giovani generazioni africane
Non è solo un problema di frontiera
E non è un problema libico magari chiedendo i libici di fare il lavoro sporco come qualche volta è stato chiesto
Io credo che il vero problema e ripensare il domani dell'Africa se noi vogliamo risolvere in radice il problema immigrazione
Vanno in dieci anni ci siamo ritirati da quel continente mai nella legislatura passata ministro degli Esteri italiano apposto il piede in un Paese africano su sahariano mai
Mai
Non si aiuta non si sa non si parla con gli africani non si parla non si parla
E l'Africa è rappresentata dai media dalla televisione dal benessere
Non si è mai fatto un film per spiegare le disavventure di un giovane vere le disavventure di un giovane africano in Europa ANCI si parla degli africani infatti il giro della presenza italiana in Africa piede possono certe nostre presenze ebbene io credo che che qui ci sono dei rischi grandissimi
E mi ripeto Andrea io credo che noi o accettiamo per l'Europa per le migrazione l'idea di uno sviluppo congiunto l'idea di un raffica
Oppure ci troveremo davanti a una crisi devastante senza Eura Africa che è un'idea prima che una politica l'Europa non ha una vocazione ma non si affronta il problema dell'immigrazione
Concludo quali soggetti ho detto l'Europa l'Italia penso quello che scriveva La Pira
Con quel suo
Senso della nazione ma anche con quel suo pro feticismo profondo sull'Italia come nel gioco euro africano il Mediterraneo
Penso ai cristiani
E su questo concludo
In un mondo globale di frontiere sconfinate
C'è bisogno o da un lato di approfondire le nostre radici spirituali in senso personale
Ma dall'altro c'è bisogno di imparare a vivere con gli altri
E questo e su questi grandi orizzonti di convivenza con l'altro di confronto con le religioni con la secolarizzazione c'è bisogno di ripensare quello che può quello che è la laicità
La laicità appare oggi come sfida quella di abitare di a cristiani una realtà multireligiosa frammentata
La laicità è abitare comuni gli altri
E nello stesso tempo essere gente capace di tessere una unità nella diversità
Vedete in Libano non è uno Stato laico perché uno stato di comunità giustapposte
Che è un'idea anche che i buoni inglesi hanno portato nel loro mondo con l'emigrazione quella dello sviluppo separato io penso che nella laicità
E nella laicità vissuta da cristiani c'è l'idea dell'intersecazione del meticciato
Che non vuol dire confusioni Isma'di radici spirituali che non vuol dire solo un po'buddista ma sono un po'cristiano ma c'è l'idea che si simile insieme ci si contamina
Che poi è il grande spazio della scuola e il grande spazio dei servizi pubblici e il grande spazio dell'università la contaminazione del delle culture ma anche la contaminazione dei ragazzi che si formano assieme
Che non è confusione
Io credo che su questo tipo di laicità dovremmo di riflettere e allora concludo proprio questa volta sono sincero
Abitare il mondo contemporaneo da cristiani con laicità vuol dire vivere un cristianesimo con simpatia
Con una capacità dialogante ma la parola dialogo ha una sua ha una sua caratura troppo universitaria io la sostituirei con simpatia da un lato e dall'altra con la capacità di presentare il cristianesimo
Che noi viviamo come un'arte di vivere
Come un'arte di vivere
Secondo il grande insegnamento di libri sapienziali ma anche della lettera di Giacomo che un libro sapienziale del Nuovo Testamento allora io il Presidente ha detto
La i più ricchi
Le persone più ricche non sono le più felici ha ragione
Ma io se mi permette di di forzare il suo apposta ecco ma io direi le persone che vivono da sole con se stessi sono infelici
Perché io credo che felicità e vivere con gli altri e infelicità essere soli con se stessi grazie
Grazie Andrea tra l'altro se è stato perfettamente nei tempi confusi perché non lo sapevo ed ecco e
Grazie però questa finestra ampia sul mondo multiculturale e sui rischi di una esclusione se è stato perfettamente anche nel nel tema che ti avevamo dato noi purtroppo nel dibattito di oggi è un pochino monca una una sedia senza una gamba perché è mancato il sociologo e e quindi vi chiedo di come dire di avere presente il dibattito come se anche il professor Magatti che avevamo interpellato sui legami sociali nel tempo della vita liquida insieme alla nostra all'aspetto psicologico
Come se fosse tutto un tassello ne mancano una un pezzettino vi chiedo di immaginare che che ci sia anche quello prima di dare la parola a Luigi alici volevo salutare alcune persone che sono presenti in sala e che
Diciamo meritano il nostro il nostro saluto prima di tutto l'onore loro l'onorevole letizia De Torre sottosegretario di Stato al Ministero dalla Pubblica istruzione
Ringraziamo della della sua presenza così come ringraziamo monsignor Paolo Tarchi direttore
L'ufficio fa fare la volata dal sei ecco in prima fila
Salutiamo Amedeo Piva dal consiglio comunale di Roma dove Amedeo
E e e infine la dottoressa Anna Maria Pastorino presidente nazionale del Cif Centro italiano afferma
Grazie a questi amici che sì ci dedicano il loro tempo alla loro attenzione
Io adesso do la parola a Luigi alici con molta con molta Gioia siamo molto contenti di avere con noi il presidente
Nazionale il presidente dell'azione dell'Azione cattolica che è anche un grande famoso professore ordinario di filosofia morale presso l'Università di Macerata
Colui tante volte abbiamo frequentato dibattiti ci siamo incontrati in questi in questi anni in questi lunghi anni di sua attività anche nel sociale anche nell'attività pastorale che l'ha poi portato dal due mila e cinque ad essere il Presidente nazionale dell'Azione cattolica
Luigi alici e socio collaboratore dell'Istituto Internazionale Jacques Maritain
E fa parte del gruppo di lavoro del progetto culturale promosso dalla Chiesa italiana
Anche lui a molte pubblicazione al suo attivo ci ha come dire anche ho chiesto all'UE di
Consigliava ce n'è una anche lui ha detto quella che sta per uscire perché se non sbaglio in stampa proprio in questi giorni esce a giorni
La via della speranza un titolo bellissimo la via della speranza editrici Editrice abile io però non posso non ricordare un altro bel libro di una decina di otto anni fa l'altro nell'io in dialogo con Sant'Agostino citatissimo questa mattina citatissimo quindi la parola Luigi alici a cui abbiamo ho chiesto di parlarci dell'orizzonte della reciprocità nelle relazioni interpersonali
Grazie io non posso che introdurre questa breve riflessione con una espressione di gratitudine per essere stato chiamato a condividere il verbo non è casuale un tratto del cammino
Delle ACLI che si sta interrogando su un tema così centrale attuale e farlo appunto sottolineando che il rapporto tra le nostre due associazioni tra le altre l'Azione cattolica un rapporto fatto di ibridazioni reciproche quindi appartiene ad una storia di buona reciprocità
Io vorrei provare a presentare una riflessione che almeno negli intendimenti
Vorrebbe in parte raccogliere il senso dei due contributi precedenti e provare a legali proprio attorno alla parola chiave della reciprocità in un certo senso si potrebbe riassumere is il nucleo di questa mia riflessione dicendo la felicità e terranno lui e l'uso del primo però non del prima persona plurale non è casuale la felicità è tra noi era il volto di una buona reciprocità
In fondo i due interventi hanno sottolineato hanno aperto due finestre che con il linguaggio con cui io vorrei provare a tracciare una strada potremmo dire
La finestra dei rapporti corti Manuela Trinci e una finestra sui rapporti lunghi Andrea Riccardi
Io vorrei provare a sottolineare oggi come sia importante evitare che queste due dimensioni del vivere in relazione non perdano un legame interno tra di loro molto importante per l'uomo per la comunità odierna trovare il filo che lega tra loro
Relazioni Corte e relazioni lunghe e vorrei farlo attraverso un percorso in tre passi che saranno sicuramente molto schematici e questo del resto
è un fattore di che mi insomma alleggerisce da alcune responsabilità di approfondimento
Vorrei cominciare con il dire che il modo in cui nella società odierna noi sperimentiamo prima di tutto e poi riusciamo a immaginare e a pensare la relazione tra le persone
è il larga misura il frutto di una eredità che questo nostro tempo a ricevuto in termini irrisolti dal mondo moderno nel quale si sono fronteggiati due grandi paradigmi due grandi modalità diverse di concepire il rapporto tra le persone
Che schematizzando potremmo chiamare il paradigma illuministico
Del logos cioè di una ragione che domina che prescinde dalle identità personali e tende a riconoscersi in un orizzonte in un cielo di di diritti universali
E dall'altra parte il paradigma romantico del pathos
Cioè della gratificazione immediata della capacità di trovare un filo empatico diretto con chi mi sta davanti e con il mondo della natura
Nella modernità si sono rincorsi questi due modelli e la storia e la cultura moderna è stata in un certo senso la storia di una Gigantomachia tra questi due modelli
Il nostro tempo a ereditato questo dilemma non risolto e non disponendo più di una cultura di una razionalità in grado di fare sintesi si è accontentata di sovrapporre questi due paradigmi
Che proprio nella misura in cui sono sovrapposti in maniera incoerente rischiano di introdurre nel nostro vissuto delle forme potenzialmente tendenzialmente schizofreniche
Lo potrei dire dicendo che la nostra epoca che all'epoca nella quale i nostri figli sperimentano contemporaneamente la privatizzazione dei rapporti corti e la mondializzazione dei rapporti lunghi
Nel senso che i rapporti corti diventano sempre più corte e Brady prevalentemente gestiti secondo il paradigma del pathos cioè secondo il principio della gratificazione emozionale
Mentre l'orizzonte dei rapporti lunghi ormai travalica come ci ha detto in modo magistrale Andrea Riccardi i confini degli Stati nazionali e tende ad essere concepito immaginato
Come una rete di rapporti che diventano sempre più lunghi
Il corto diventa sempre più corto il lungo diventa sempre più lungo e proprio perché diventa sempre più lungo viene vissuto secondo un modello di razionalità utilitaristica contrattualistica che è completamente diverso
Da quello che domina nella vita individuale ne deriva una divisione strisciante tra etica privata ed etica pubblica che possiamo toccare con mano
La sfera degli affetti viene per la sfera degli affetti si rivendica una specie di franchigia morale la sfera degli affetti affidata ad un principio insindacabile di gratificazione emozionale
La sfera del contratto invece sperimentata secondo un formalismo
Revocabile con tutte le cause di revocabilità
Per cui anche i nostri ragazzi vivono la professione l'ingresso nella vita pubblica secondo il modello rampanti Isma'della competizione sfrenata il vivono l'ordine degli affetti secondo il modello di una gratificazione Diretta
Il risultato è che entra in crisi il modo di concepire che il rapporto tra la libertà e il bene
è ormai
Diventato quasi Autori dente per i nostri ragazzi immaginare che i legami tra le persone possono ritenersi buoni e quindi fonte di felicità
Sono nella misura in cui sono liberi
Sono nella misura in cui sono liberi
Mentre noi sappiamo benissimo che non tutti i legami liberi sono buoni solo per il fatto che sono liberi si può dire liberamente ad una il associazione terroristica
E non tutti i legami involontari solo per il fatto che sono i volontari sono cattivi
Io ho dei legami
Che mi costituiscono con la mia famiglia
Con la mia società civile con la mia Costituzione con il mio sistema scolastico con la mia struttura somatica la maggior parte delle cose che io sono non sono il risultato di una mia scelta
Non è detto che i legami che io trovo per il fatto che li trovo sono cattivi e non è detto che i legami che io scelgo per il fatto che io li scelgo sono buoni
Allora qui ci troviamo davanti ad un nodo che passo al secondo punto che in un certo senso è un modo di carattere culturale e cioè la convinzione che una vita felice se debba essere pensata
Essenzialmente come una vita slegata
Comune vita nella quale i legami sono il risultato di un patto contrattuale e irrevocabile tra due soggetti autonomi e e che come monadi sì convengono in maniera convenzionale appunto sulla base di un capitolato affettivo utilitaristico che può essere revocabile nella stessa misura con cui può essere siglato e in un certo senso il lo slogan che fotografa questa deriva che niente ci impedisce di considerare come una deriva libertaria potrebbe essere fotografato con questa espressione se tu non vuoi
Perché deve impedire che io possa questo è in un certo senso la formula in cui si realizza il dogma libertario del nostro tempo
Se tu non vuoi praticare l'eutanasia perché devi impedire che io promossa
Se tu non vuoi accettare una legislazione favorevole alla clonazione perché devi impedire che io possa però noi sappiamo che proprio il rapporto di quella schizofrenia
Tutto quello che attiene alla sfera privata è affidato ad un'etica di tipo convenzionale che rifiuta i legami come fonte di alienazione
Mentre tutto quello che attiene alla sfera dei rapporti lunghi vorremmo che fosse sempre più legato
Il la
Il sintomo di questa schizofrenia stava nel fatto se ci fu pensiamo bene
Sta nel fatto che in bioetica e in ecologia vigono brutture paradigmi etici completamente diversi in ecologia invochiamo etiche rigorosamente normative per proteggere la deforestazione dell'umanità dalla deforestazione
Amazzonica o del buco dell'ozono invochiamo etiche rigorosamente normative che devono passare sopra alla libertà dei singoli e persino degli Stati
In bioetica invece invochiamo attitude rigorosamente soggetti visti
Nelle quali si deve impedire all'altro di porre dei vincoli ha me
Se tu non vuoi perché deve impedire che io possa questo assioma che viene presentato come una signora mentre invece io credo che sia un teorema che debba essere dimostrato viene continuamente riproposto nell'orizzonte dei rapporti privati
E non funziona invece nelle nell'orizzonte dei rapporti lontani proviamo a fare un piccolo esercizio di verifica
Due soci delle altri potrebbero dire a invocare la sospensione dell'uso della carta moneta all'interno delle anche utilizzare un altro
Strumento di transazione bancari e poi di trazione monetaria e poi potrebbero dire chi si oppone se tu non vuoi perché devi impedire che io possa
Se tu non vuoi coltivare mais geneticamente modificato nel tuo porto perché devi impedire che io possa
Questo principio funziona di meno nel caso degli organismi geneticamente modificati
Se tu non vuoi rinunciare alle ferie retribuite perché devi impedire che io possa rinunciarvi
Ecco questo slogan che e sembra funzionare così bene nell'orizzonte dei rapporti corti entrambi i centristi nell'orizzonte veri rapporti lunghi e allora questo ci impone una grande sfida
La sfida del bene comune
Che non a caso sarà questo il tema al quale sarà dedicato la dedicata alla prossima settimana sociale cioè se non troviamo la possibilità di convenire su una serie di legami buoni che noi riconosciamo come dei legami buoni in quanto proteggono la convivenza e quindi non sono fonte di alienazione
Ma sono fonti di felicità riusciremo molto facilmente ricostruire questo ponte tra la sfera dei rapporti corti e la sfera dei rapporti lunghi che rischia di essere il fattore antropologicamente destabilizzante soprattutto per le giovani generazioni
Che vivono il rapporto con il tu
Secondo una logica diversa dal rapporto che vivono con il terzo con il lontano con la persona esclusa
E da questo punto di vista sappiamo bene quanto però una riflessione sul bene comune non possa essere ridotta ad una riflessione sulla somma degli interessi o di gli egoismi individuali perché il bene comune non è la somma degli egoismi individuali
E qualcosa di qualitativamente diverso così come la somma i cento persone cieche non ci dà nemmeno uno in grado di vedere
Questo il discorso si sposta quindi sul tema grande tema del bene comune dei valori non negoziabili
Che nel dibattito contemporaneo rischia spesso di essere scambiato il tema dei valori non negoziabili stende scambiare i conflitti di valori con i conflitti di identità
Che per i conflitti di IRI di carattere identitario noi sappiamo che la negoziazione molto difficile perché ci sono comunità che esigono riconoscimento ma i conflitti di valore sono nella misura in cui riguardano valori non negoziabili che toccano il bene comune
Dire non negoziabili non significa non argomentativi significa anzi valori che proprio nella loro non negoziabilità debbono essere motivati e non semplicemente postulati
Questa è la grande sfida dinanzi al nello slogan se tu non vuoi perché devi impedire che io possano bisogna aprire credo un grande dibattito intorno al tema del bene comune e dei valori condivisi
Un dibattito nel quale non è sufficiente postulare i questi valori ma è necessario elaborare un dibattito pubblico aperto in cui si portano argomenti il terzo e ultimo passaggio che riguarda precisamente il tema della reciprocità
Lo vorrei riassumere attorno a tre spunti telegrafici
Il tema della reciprocità è possibile nella misura in cui riusciamo a passare da un modello binario che concepisce il rapporto con l'altro secondo lo schema io tu ad un modello di tipo ternario in cui si il rapporto tra Livorno e il tu possa essere un rapporto strutturalmente aperto al terzo
Il Dinoi diventa la forma buona della reciprocità solo nella misura in cui il rapporto con l'altro è un rapporto aperto al terzo
è il terzo che in un certo senso ci consente di fare sintesi tra l'orizzonte dei rapporti corti e l'orizzonte dei rapporti lunghi
Solo nella misura in cui il terzo non è un incluso ma è un fatto non è un intruso chiedo scusa ma è un fratello lontano che può diventare tu
Solo in quella misura Isidori diventa la forma buona della reciprocità
Che è un cristiano sa dalla sua prospettiva che i minori può essere ciò verso cui andiamo solo se siamo in grado di riconoscere che ciò da cui veniamo qui c'è la grande sfida di ripensare la cifra trinitaria perché lui è alle nostre spalle il noi parla il linguaggio della nostra origine
Se pensiamo
Più o meno esplicitamente che all'origine del rapporto con gli altri ci sia il conflitto ci sia l'uomo uomini lupus
Il noi sarà una utopia velleitaria e buonista con cui cerchiamo di ammortizzare i momenti di scoraggiamento
Se pensiamo che la convivenza sia il codice genetico della mia identità
E che il noi indichi per me è una meta solo nella misura in cui è la mia patria e il mio luogo di nascita allora potremmo proporre un modello di relazione interpersonale molto più ricco del rapporto io tu
Perché senza la terza persona non si costruisce il Dinoi
Il secondo spunto riguarda il tema della reciprocità
Nella cultura contemporanea noi siamo portati a pensare la reciprocità secondo il modello mercantile dello scambio
Per cui la reciprocità indica quella parità di prestazioni che due individui autosufficienti per non farsi del male l'uno nei confronti dell'altro decidono di patteggiare decidono di contrattualizzare
E da questo punto di vista la reciprocità è una forma di scambio revocabile tra pari
Questo non riflette il mistero
Dentro al quale noi sperimentiamo il rapporto interpersonale che affatto come dicevo di relazioni che ci trecento euro e che dobbiamo di cui dobbiamo riappropriarci in maniera libera
Questo significa sostanzialmente che il vero rapporto di reciprocità e quello nel quale io tu e Luís possiamo edificare i nuovi nella misura in cui ci riconosciamo tutti vincolati ad un orizzonte che ci precede attuale possiamo dare il nome del bene
Il bene da questo punto di vista la condizione di possibilità della felicità la felicità è il volto soggettivo del bene il bene è il volto trascendente della felicità
Ma se continuiamo a pensare la reciprocità secondo il modello mercantile delle monadi che si accordano per non farsi del male perché sullo sfondo sta il conflitto
Il bene diventa uno charmant non diventa l'orizzonte che ci precede diventa una variabile facoltativa e revocabile
Concludo con il terzo spunto che riguarda in maniera diretta il tema
Che fa da cornice a questa tavola rotonda c'è un testo molto importante della tradizione cristiana che troviamo Tommaso d'Aquino in cui
Questo autore
Ci affida un messaggio che credo possa essere di grande attualità
Domus e Civitas
La famiglia e la città
Sono le forme originarie dice Tommaso attraverso le quali gli umani vivono la loro comunicazione comuni Canzio Facci tre sintomo tette Civitate ma la comunicazione è il legame costitutivo
Della città e della famiglia non dobbiamo pensare la città e la famiglia che indicano due forme diverse di reciprocità
Con vincoli diversi non li dobbiamo pensare come due universi separati
Gli dobbiamo pensare come due università attraverso i quali dentro i quali l'uomo vive la sua identità razionale
Quindi non dobbiamo pensarle come due forme di società convenzionali
Ma come due forme di società naturali pur ricredere arriva a parlare dicendo può sembrare un ossimoro di istituzioni naturali dobbiamo recuperare questa formula della istituzione naturale altrimenti la formula secondo la quale la Costituzione parla della famiglia come società naturale sarà un linguaggio sempre più anacronistico Società naturale vuol dire esattamente il contrario di Società convenzionale
Vuol dire questa capacità di riconoscere che nel codice genetico dell'umanità non c'è la monade ma c'è una comunicazione tra le persone
E le due cifre originario attraverso le quali gli umani sperimentano la loro comunicazione sono la famiglia e la città
Homo est naturaliter domestico etti civile
Dobbiamo trovare il veicolo culturale per riaprire un dibattito su questo aspetto sulla naturalità di di quella reciprocità corta e lunga in cui umani si realizzano ci sono istituzioni convenzionali ma ci sono istituzioni naturali nelle quali il rapporto tra io tu lui edifica il noi perché riflette una cifra fondamentale del della nostra umanità
Ma su questo dobbiamo tenere aperta una comunicazione non basta rivendicare moralistica mente il primato della famiglia non basta rivendicare moralistica mente il valore della cittadinanza
Dobbiamo trovare quella cornice dialogica e comunicativa attraverso la quale mostrare che la felicità è tra noi
E la reciprocità né il folto buona
E ci sono delle relazioni che appartengono a questo strato originario della nostra umanità
Che non dobbiamo permetterci di rendere convenzionali perché se non spostiamo nel paniere delle opzioni individuali questi vincoli della nostra naturalità
Stravolgiamo la nostra identità
Spostare nel paniere delle opzioni individuali alcuni vincoli che toccano il codice genetico dell'essere umano la privatizzazione di questi vincoli non è mai indolore
Perché comporta una mortificazione della nostra umanità e dobbiamo trovare la passione la poi sia il gusto le parole i concetti per difendere questi valori non come un anacronistico monopolio dei cattolici che vedono nevrotica mente perdere la loro centralità nella civitas e nella famiglia ma come un servizio alla vita comune come un servizio alla naturalità dell'essere umano
Come un servizio all'uomo a prescindere dalla sua confessione religiosa
Come un servizio ad una buona felicità grazie
Un grazie al professor Luigi alici
Io adesso contravvenendo ad una tanto piccola tradizione
Tipica di di di Orvieto dei nostri incontri di studio apre un piccolo dibattito se è venuto meno un relatore
Penso che
Da a vedere le vostre faccende intensità degli applausi il dibattito è molto apprezzato
I contenuti che sono stati proposti mi sembra sia stata e molto interessanti quindi ci può essere spazio per alcuni Brevi interventi prima di concludere il nostro pomeriggio con l'intervento del presidente nazionale del ministro
Quindi
Se siete d'accordo darei la parola qualche amico che che può che può prender l'appunto
Antonio cartolare no corre veloce Antonio Portolano delle Acri dalla Svizzera
Lei
Il mio non è un intervento ma la definirei una testimonianza la testimonianza
Personale di una persona felice
Di una persona fortunata
Fortunata perché gli eventi della vita ciò che mi circonda mi ha reso tale
Io vivo in Svizzera dal Cantone Ticino
Un cartone dove vive nel benessere pensate che c'è una legge che dà un minimo vitale ai pensionati una copia che non ha almeno quarantadue mila franchi circa trenta mila euro vengono integrate dallo Stato quindi c'è benessere altro uno stato una
Va detto che se no no no
Diciamo anche perché privo della felicità degli altri Primo della felicità degli altri allora questa piccola realtà dove io vivo ahimè ha il primato
Per i suicidi
Ed è suicidio dei giovani
Una popolazione di circa trecento mila abitanti
A settantanove mila persone che hanno problemi depressivi
Una cosa non da poco dicevo in un paese di benessere
Allora questo vuol dire che non è la vera che ci rende felici perché credo che su queste cose dovremmo rifletterci perché mi mi sono presentato come una persona felice dicevo del parlavo del contesto
Ho una famiglia quattro figli
Eccezionali
Ho una moglie chiamo
Ho degli amici veri con il quale condivido
La mia vita
Al moltissime tappe insieme ho un lavoro un datore di lavoro che mi paga per una cosa che mi piace fare e che avrei fatto gratis lavoro per il patronato ACLI
Allora voi capite
Quindi credo
Che forse un sociologo in queste poche parole che un tetto posso trovare motivi di un'analisi vi ringrazio tanto
Ma grazie a te Antonio grazie a te
Cogliamo l'occasione per salutare a una volta ancora tutti gli attivisti che vengono dal che vengono da fuori Italia che si sono trovati qui per il congresso della Fai
Non vedo altre manine alzate
Maria Grazia Fasoli
Responsabile dell'ufficio del del dalla funzione studi e pensiero della presidenza nazionale delle ACLI nonché la signora Dell'Atti per eccellenza in quanto responsabile delle donne
Acquista in realtà no stavo alzando la mano ma stavo alzando le sopracciglia spera siccome vedevo Michele che mi puntava anche in cercava oggi evitare questo intervento fuori programma nel senso che domani avrò momento non era previsto questo intervento ma colgo l'occasione comunque per dire e due cose nella prima prima riguarda la la percezione che ho avuto questa mattina arrivando in questa piazza e di un reddito che ormai ci ospita da alcuni anni
Nel nostro incontro nazionale di studi vedendo riprodotto
In modo gigantesco questo titolo vita buona vita fisse
Che è nato come tutte le cose
Nelle situazioni appunto piccole in fondo innato da alcune parole che ci siamo scambiate intere Dinoi dirigenti nell'ufficio studi con Antonio Franchini
E vederlo riprodotto così grande mi ha dato visivamente la percezione della grande responsabilità del pensare
Perché questo pensare poi produsse degli affetti
E e lo produce e li produce soprattutto quando si pensa insieme e gli altri quando si pensa in un contesto di responsabilità sociale e politica come sono le anche e quindi mi sono per così dire in parte compiaciuta di questa realizzazione ma in parte spaventata
Ma in questo senso la paura è un'emozione positiva
Di fronte alla risonanza no che alcune pensieri scambiati
In media colloquiale con colleghi delle atti siano poi diventati il titolo di questo convegno
La seconda rotazione Conti è una piccola confessione che faccio qui davanti a pochi intimi
E ovvero e dicevo o una tentazione ricorrente che quando si avvicinano e dei momenti di impegno
Pubblico importanti per le regioni che dicevo prima
Come dire anziché prepararmi a ridosso del tema mi viene divagare
E divago nei territori miei originari che sono quelli della della letteratura avendo io nella mia vita
Fatto Cristo lavoro di insegnare letteratura nelle scuole medie superiori e quindi divagando mi sono tre imbattuta volontariamente in un racconto bellissimo
Che consiglio a tutti perché dice molte cose sulla felicità e su quel rapporto tra ciò che è intenzionale c'era tracciò e ci tocca e ciò che invece si richiamo e diceva il professore il presidente l'ICI prima questo racconto è molto famoso è un racconto di von Kleist e si intitola la marchesa von o
Ed è una storia terribile di una violenza subita da una donna
Già acquistato protagonista nel corso delle guerre napoleoniche invitati
Bene alla fine di questa storia che non vi sto a dire perché non è questo il tema
Il
L'autore di questa violenza
Che si era tuttavia innamorato della sua vittima quindi appunto tutto è molto mescolato
Viene perdonato dalla famiglia della donna e testualmente dice Kleist senza ovviamente il testo tedesco ma insomma la traduzione italiana diceva
Il conte dice semplicemente così il conte venne perdonato da tutta la famiglia per l'imperfetto assetto del mondo
E allora io mi sono sorriso può folgorata da questa affermazione che mi è sembrata un'affermazione assolutamente condivisibile da laici e cristiani
Magari noi cristiani andiamo giù più duri umilmente Paolo Pansa la figura di questo mondo ma sull'imperfezione di questo mondo siamo d'accordo
E siamo tuttavia d'accordo anche sul fatto che questo mondo è perfettibile però e quando ragioniamo di una vita buone finisce e ci ragioniamo come stiamo cercando di fare da questa mattina faremo anche domani in fondo cerchiamo proprio di lavorare su questa perfettibilità
Che naturalmente implica come dire la rinuncia alla perfezione
Questo vuol dire oltre l'utopia
Lasciarsi alle spalle l'utopia perché forse proprio idea della perfezione in questo mondo che ha prodotto
Quelle violenze qui gli incubi da cui fatto cenno anche professore Riccardi il suo intervento ecco l'imperfetto assetto di questo mondo e quanto si inquieta e quanto ci spinge però attecchire
Perché la vita sia buona e correggo in tempo reale il titolo e finisce dove le è veramente molto problematico grazie
Grazie Mariagrazia Vittorio villa il presidente nazionale della Federazione segretario è vero che c'è un segretario nazionale della federazione attivisti pensionati
Ma dopo anni che chiedo di reintrodurrebbe momenti di confronto ai nostri convegni mi sembrava doveroso ecco non perdere questa possibilità
Per esprimere due concetti il primo di apprezzamento per la scelta di questo il primo
Che ha spaventato consentito insomma diversi amici ecco nelle settimane scorse piuttosto critici rispetto alla certa di questo tema
Perché non vedevano le condizioni politiche
Io oggi ho sentito quello perlomeno percepito delle forti connessioni politiche mi pare che questo tipo di pragmatica sia la risposta di fondo
E al bisogno maggiore che c'è oggi nel nostro Paese cioè di ricreare delle motivazioni nuove
Alla partecipazione al coinvolgimento l'elaborazione
E ho in mente
Cioè Giovanni Bianchi che io ho sentito l'altra settimana al nostro corso ho molta che diceva
Berlusconi ha perso ma la cultura berlusconiana è ancora maggioritaria poi lo è in particolare hanno
Il modo per cercare di fronteggiare questo tipo di cultura ecco mi pare che sia proprio di ragionare su questi temi e di farlo
Con i toni pacati
A ricchi di motivazioni
Anche di ragionamenti perché si stanno succedendo in questa giornata
Seconda considerazione
Gli interventi di questa tavola rotonda mi sembrano un forte contributo al tema della conferenza organizzativa
Legami associativi oggi si è parlato essenzialmente di regali
Io c'ho sentito anche motivazioni all'azione volontaria
Quindi auspico che ci sia almeno delle sintesi ecco in tempi ragionevoli per poterli utilizzare dietro questa nostra elaborazione grazie
Grazie
Grazie a Vittorio
Ci sono altri fosse Simone Morandini
Che avremo il piacere di sentire domani propenso per un breve intervento anche oggi ci sarò brevissimo perché vi tedierò di più domani effettivamente
L'intero doni e suscitato dalla incrocio diciamo così fa le ultime due splendida relazione di Andrea Riccardi da professore a Licci la seconda che ha disegnato così una del qui significa azione quasi della vita nel signor la reciprocità e la prima che ci ha posto il problema del pluralismo culturale e religioso che diventa una caratteristica del nostro orizzonte sempre più globale ecco mi interrogavo come farsi che queste due questioni queste due istanze non vengano ma
Intersecarsi in modo negativo l'un l'altra voglio dire spesso si imbocca la condizione pluralismo che viviamo come un dato che ci rende impossibile pensare insieme forme di vita e di convivenza buona come farsi invece che la simpatia posso diventare dialogo di pensieri per trovare forme condivisibili di vita buona Grazia
Grazie grazie a te c'è qualcun altro che vuole intervenire
Prego
Se non sbaglio sui toscano di Lucca
E adesso ci dirà anche il tuo nome
Allora in grazie dell'occasione perché queste anche un modo per entrare nel mondo delle ACLI io mi chiamo Luca
Vengo da alleati di nuca sostituisco Giorgio Bertelli presidente che si è infortunata e quindi ha delegato me a questo
Piacevole compito
Il mio intervento vuole essere molto Breve soltanto per esplicitare un sentimento diciamo così che ho ritrovato da ieri frequentando questa sala
E cioè è un messaggio di speranza un o meglio un messaggio di rinnovata e rafforzata speranza
Che le corse con il nostro contributo possono essere cambiate e possono essere cambiate in meglio
Questo discorso della felicità che può sembrare astratta che può sembrare utopistico dalle relazioni dei relatori è sembrato invece umanamente praticabile
Allora io ringrazio la Presidenza ad aver introdotto questo tema che a prima vista poteva sembrare un po'così utopico ma con spia dipende dalle discorso dell'utopia ma che in realtà è fra virgolette facilmente applicabile e allora però dico anche questo che usciamo di qui anche con un compito più gravoso perché abbiamo sulle spalle credo la responsabilità una volta ritornati nei nostri territori di rendere applicabili i principi che ci sono stati indicati allora io credo che questo concetto di rinnovata in rafforzata speranza
Si riconduca anche sedi collochi anche in un discorso più ampio di rinnovato impegno sociale politico dei cristiani di oggi
A fronte anche di una nuova concezione della laicità che non è più contrapposizione ma è collaborazione
Allora se noi riuscissimo o riusciremo una volta ritornati dei nostri territori a
Come dire rafforzare la nostra identità
A renderci visibili a non avere più paura di dirsi cristiani
Io credo che in questo modo avremmo per così dire
Veicolato il messaggio che da questa da questo convegno è è scaturito e io sono fiducioso di queste o
Allora mi veniva in mente il paragone o li ho l'esempio che portava monsignor Paglia stamattina
Riguarda il crocifisso che viene a volte tolte a volte rimesso nelle nelle sedi pubbliche ed è veramente una polemica sterile il fatto di accanirci a dire che lo vogliamo o non lo vogliamo
Esteri nel momento in cui noi ci facciamo stessi noi stessi siamo esempi dice su cui ci disse e a quel punto non abbiamo più bisogno di quel pezzo di legno perché noi veramente rappresentiamo misto in quel momento in quella sede
E allora io
Come credo e come spero che sia così per tutti noi nella speranza che Gesù Cristo è veramente risolto ecco ma ci ha detto qualcuno i tempi migliori devono ancora venire e con questa speranza che ritorna Luca
Grazie a Lucca grazie Luca
C'è qualcun altro che vuole intervenire
Eleonora Cavallaro
Presidente regionale delle ACLI della Campania
Va infine a tutti buonissima ministero io penso che questa tavola si ha veramente importante innanzitutto perché c'è la società civile a questa davano
E quindi presidenti delle associazioni che sono no no come si insegna ad Angelo che è il sale lievita della vita seduzioni e che ne ha diciamo abbiano il coraggio come diceva chi mi ha preceduto
Di praticare nella vita quotidiana li i valori cristiani nato reputa operate senza aderire al ministero sia e del ministero della famiglia sia altrettanta fondamentale e che vi mancare anche vita buona dobbiamo a ribadire il diritto alla vita
Che molte spesso viene ancora negata in un'arena zio Amicone a campagne dove il venticinque per cento delle famiglie vive al di sotto della soglia della povertà c'è ancora il problema della vita quotidiana quindi e questo purtroppo non sono della Campania ma pena tutte le regioni del sud Italia
E sempre di più c'è un problema anche di come dire abbassamento o meglio di innalzamento e nella a vita media però della riduzione della diede i giovani e quindi della natalità per cui io ringrazio il presidente io rivela Berardenga individuato questa antenna anche estremamente coraggioso perché e mettere R&S semplicemente una virgola vita virgola buona e poi felice per che è ancora oggi è in discussione anche e ripeto proprio li ha diritto alla vita come abbiamo visto sul tema e referendum il diritto alla ad una vita dignitosa quindi al di sopra della solidarietà protetta e poi o anche in contemporanea ad una vita felice nella misura in cui però ecco come società civile organizzata possiamo insegnare che non viene solo dalle coste materiali magari la condivisione con l'ultimo innanzitutto devi di quanto di buono si può creare grazie
Grazie alle un'ora prego non ti conosco ti presenti tutti
Conoscere a tutti
Io arrivo dal Bellunese mi chiamo Mario Fornaro
E mi permetto di suggerire alle vostre considerazioni una obiezione che sento bellunese confina con Trentino Alto Adige e quindi con lastre troppo l'alta Italia alta alta perso nel centro Europa una considerazione che sento tra la gente che in mattinata e di dialogo strutturale pluri culturale Pluriel religione come facciamo ad avere un dialogo con chi non vuole avere un dialogo
Grazie da
Situazione che sento
Grazie
C'è qualche altro intervento
O con le Dolomiti abbiamo
Chiuso
Bene
Se nessun altro chiede di intervenire
Facciamo dire un altro un pensiero a tutti i relatori apporre facciamo così cominciamo
Un pensiero forte
O anche verrà messa con pensiero debole vere forte del ve io direi partiamo partiamo dal professore rifacciamo in senso inverso Luigi alici
Sì io raccolgo una istanza che veniva da Morandini
Il quale chiedeva in quale misura è possibile
Recuperare riannodare queste reti che io insisterei sull'importanza di lavorare per lui accreditare una sana cultura delle istituzioni
Perché è l'istituzione che media le relazioni tra l'io e l'altro ed è una garanzia perché anche il terzo possa diventare seconda persona la anche l'Osservatorio dell'Azione cattolica
Ci sta convincente o che la fase di delegittimazione delle istituzioni che si è aperta nella sua forma più vistosa con il sessantotto forse si sta spegnendo e allora
A si ripropone il problema di rivalutare questa cultura delle istituzioni considerando le istituzioni solo come un male minore di cui abbiamo bisogno di cui gli umani hanno bisogno per non farsi del male
Ho al contrario se si può tornare a considerare che la relazione tra l'io e l'altro ci sono alcune forme primarie direzione tardivo dell'altro che tendono naturalmente a distinte ozio analizzarsi
E quindi ci sono delle istituzioni che non solo un male minori ma sono un bene maggiore
Ma sono un bene maggiore ci possono essere istituzioni alienanti sono istituzioni alienanti quelli che oppressiva mente dall'esterno mortificano la nostra domanda di vita felici
Ma ci sono c'è una domanda di istituzionalizzare i legami tra le persone che viene dall'interno e che nella misura in cui viene assecondata e libera ante per tutti una sana cultura delle istituzioni oggi
Potrebbe
Riconciliare il rapporto con gli altri per una forma di reciprocità aperta
Andrea Riccardi io riprenderei l'ultima questione come dialogare con chi non vuole dialogare
Naturalmente una questione che non ci si può porre in astratto tipo caso
Morale ma è una questione che va collocata nel contesto nel capire chi è l'altro e via dicendo
Però pur condividendo veramente con molta simpatia ciò che ha detto il mio amico Luigi a Licci
In questo senso
Non c'è reciprocità
Voglio dire noi non dobbiamo aspettare nel dialogo la reciprocità
Io osservo solo solo sempre convinto ora Assisi qualcuno mi chiedeva dice ma insomma perché in questo convegno non s'è parlato di reciprocità
Ho risposto con una battuta di un mio amico vescovo africano che abita in un Paese in Niger a grande maggioranza musulmana
Il quale ha risposto sul discorso reciprocità dicendo basse Dio doveva essere il reciproco con noi finivamo tutti all'inferno
E ha raccontato la vicenda
Delle sue visite
Delle sue visite al Gran Mufti del Paese per la feste musulmane per tredici anni e quattordicesimo anno ha ricevuto una pista in contraccambio per il Natale voglio dire niente è reciproco come qualche volta
Ci impongono coloro che non vogliono chiedere al dialogo io credo che il discorso del dialogo terrestri scosso il dialogo si fonda Christie si fonda cristianamente sul comandamento dell'amore che comanda di amare persino i propri nemici si fonda sulla e si fonda laicamente sulla forza delle proprie convinzioni su credere alla parola la comunicazione a forza in un discorso ragionevole
Direi diritto di replica a Luigi alici per una precisazione al volo per dire che siamo perfettamente d'accordo e che nella parte rimasta implicita io intendevo difendere un'idea asimmetrica di reciprocità
Asimmetriche che non non nero
Siete due complici Manuela Trinci
Il recupero il mia disavanzo iniziale finendo con una citazione di Tolstoj sia infelice ha sempre ragione
Pappa pappa pappa
Poi vediamo fuori
Faccende azioni nuove scogliere relativista
Fatta allora
Io vorrei
Vorrei ringraziando i nostri ringraziando molto molto calorosamente i nostri interlocutori di oggi che hanno ravvivato il nostro pomeriggi hanno in come dire ci strano messo in condizione di affrontare la giornata di domani in cui avremo a che fare con il benessere cioè con l'UE il fare e poi con la democrazia sono messo in condizione di costruire delle fondamenta oggi che ci porteremo poi domani in nella nella discussione appunto del Welfare prima e poi dalla democrazia perché in mattoni che abbiamo come dire costruito oggi e messo in ordine oggi serviranno sicuramente domani ringrazio in modo particolare il ministro è stata qui dall'inizio cosa non frequente per un ministro della Repubblica e do la parola al presidente nazionale
Andrea Olivero che introdurrà fuori
Discorso il ministro grazie
Poche parole spero di non abbassare il livello del dibattito di questo pomeriggio
Ma di dare alcuni spunti di concretezza sono certo che poi il ministro anche su questi vorrà vorrà stare oltre che sulle
Note più di carattere generale e propriamente politiche perché non abbiamo cercato di interrogare
Quest'oggi lo insomma cerchiamo di fare in tutto questo nostro incontro di studi la politica sul tema della felicità darci risposte a darsi risposte dissenso innanzitutto e poi a darsi risposte concrete provo a sottolineare alcune alcuni elementi che mi paiono decisive in questo momento in questa stagione della politica italiana
Noi abbiamo accolto poi tutti lo sapete con grande favore l'istituzione del ministero per la famiglia sia pure valutando con perplessità il fatto che non sia questo un ministero con portafoglio ma più perplessi non è certamente e la stessa la stessa ministra credo ma pensiamo però al contempo che
Sì è importante valutare le scelte strategiche abbiamo apprezzato oltre all'istituzione anche le indicazioni che sono state date in questi mesi dal ministro Bindi ed in particolare quelle che ha formulato la Commissione affari sociali della Camera
Prima della sua chiusura abbiamo qui il presidente di tale commissione Mimmo Lucà
Nelle quali appunto sono stati indicate con chiarezza alcune delle priorità
In maniera dettagliata annalistica tutte le proposte che il ministero porterà avanti
Il DPEF naturalmente invece era più generico forse perché scritto in un momento il quale la progettualità di questo nuovo ministero
Scritto da un altro l'apposito a Eataly questo ministero non era ancora avanzata quindi su alcuni punti il DPEF
Ha sicuramente già
Delle proposte concrete su altri e più generico rispetto al tema della famiglia in particolare contiene una
Buona
Analisi ma le proposte sono piuttosto sfocate allora attendiamo queste risposte dalla prossima legge finanziaria e qui provo a a dire due cose la prima ribadiamo al ministro che noi chiediamo che il Governo riconosca dia un segnale chiaro e nitido questo riguardo la famiglia come soggetto sociale
Apprezziamo le posizioni
Riguardo a alcune proposte che sono state fatte aprile aprire più asili nido è necessario e doveroso
Ma non è ancora sufficiente servono incentivi ai congedi parentali flessibilità dell'orario di lavoro dei genitori un sostegno serio eccetto per gestire le situazioni di malattia i non autosufficienza
Bene quindi io credo che sul primo aspetto cioè la il riconoscimento e la famiglia come soggetto sociale si debba andare in due direzioni la prima quella che noi abbiamo sottolineato a più riprese negli anni passati e la leva fiscale
Ne abbiamo chiesto ha più riprese che sì vada a introdurrà anche nel nostro Paese il quoziente familiare
Una proposta complessiva che non gode di grande favore oggi nella politica italiana il centro sinistra non sappiamo ma che crediamo debba essere ancora seriamente preso in considerazione perché
Abbiamo gli esempi di altri paesi e perché ci pare la più ecco la più corretta proprio in quanto da soggettività alla famiglia
Ma siamo altresì convinti che se questo
Non sarà possibile e utile insisto per sul sistema del deduzione che incidono appunto sull'imponibile
E che tengano conto quindi del numero dei figli e quindi della caratterizzazione dei nuclei
Familiare
Questo aspetto e per noi elemento decisivo fondamentale rispetto alle scelte appunto di questo ministero
In secondo luogo io voglio lanciare sapendo di trovare ministro a questo riguardo la grandissima attenzione ce l'ha già dimostrate in alcuni incontri che abbiamo avuto
Anche pubblici nei mesi passati
Se vuole di proporre una particolare iniziativa riguardo al fondo per la non autosufficienza
Nel nostro Paese stiamo tutti quanti toccando con mano che
Vi è una motivazione d'affanno per le nostre famiglie che deriva dal non poter garantire un'assistenza adeguata ai propri familiari non autosufficienti
Siano essi disabili o cosa che sta crescendo in maniera esponenziale anziani Varotto sufficienti
E le famiglie si arrangiano di fronte al problema
Ma crescono i disagi
I saggi interne alla famiglia i disagi dei molti lavoratori che si trovano operare nell'ambito dell'assistenza senza tutele senza garanzie di sorta spesso con un lavoro in nero spesso anche avendo alle spalle alle spalle una irregolarità
Nello proprio status immigrati
Ebbene lo abbiamo detto lo hanno detto le ACLI colf in particolare in questi mesi
E importante che si riporti legalità nel settore ma importante questo riguarda vera risorse certe in molto maggiore di quelle che sono attualmente a disposizione delle famiglie
Allora chiediamo con forza in questo momento che venga introdotto nel nostro Paese il fondo per la non autosufficienza
E che questo fondo sia considerato una delle grandi priorità per il ben Sr del nostro Paese per la sicurezza io credo per la serenità e forse anche la felicità di molte famiglie italiane
Certo sappiamo che non è facile creare un nuovo fondo
Sappiamo che non è
Oggi
Cosa da poco andare ad immaginare di estendere tutele nell'ambito del Guelfa ma questo è un caso eccezionale e un elemento che a un valore sociale straordinario che io credo tutti quanti possiamo condividere
E allora di fronte alla proposta
E all'impegno ad attuare la proposta riguardo alla restituzione risorse del cuneo cosiddetto cuneo fiscale della riduzione del cuneo fiscale
Non che io sia cuneese per questo guarda su questo elemento a battere ebbene di fronte a questa possibilità io dico proviamo a scommettere su un qualcosa di concreto che tu tocca gli interessi di tutti quanti noi forse molti italiani io credo tutti gli italiani sono disponibili
Allora
Andare a devolvere una parte di queste risorse risorse anche ingenti come tutti quanti sappiamo ha un nuovo fondo per la non autosufficienza
E se non fosse possibile ma credo che questo sia possibile e chiedo appunto al governo di in ogni modo cercare di andare a verificarlo
Siamo persino più disposti a immaginare una tassa di scopo a questo riguardo
Ma non lasciamo nulla di intentato e non attendiamo ulteriormente
Certo altre sfide ne parleremo domani con i sindacati attendono il Paese e il governo nelle prossime settimane per la finanziaria in particolare alle pensioni ma il fondo solo al tema noto sufficienza ha il medesimo valore sociale
La soluzione di questo tremendo problema per tante famiglie a una rilevanza che non può essere taciuto
Ecco al ministro quindi chiediamo a questo riguardo di darci qualche indicazione e chiediamo anche di continuare come ha fatto in questi mesi a prestare la sua attenzione sui tanti provvedimenti che il governo prende affinché si vadano a concretamente aiutare le famiglie
Aggiungo ancora un aspetto che proprio le ACLI
Dello scorso anno
Hanno sottolineato in questa occasione
La possibilità di andare a sostenere le famiglie in particolare le sue famiglie numerose riguardo alle utenze
Riguardo alla possibilità appunto di riduzioni
Spettano in questo caso agli enti locali delle tariffe dei servizi che appunto le riguardano credo che anche questo possa essere naturalmente non soltanto competenza di questo ministero ma un gesto concreto per far sì che le nostre città siano città più felici siano città nelle quali le famiglie si sentono più volentieri a casa
Credo che
No non abbia bisogno di sottolineare quanto
Il mio grazie sincero per questo invito
E anche per
Dal relazioni
Positive che si sono stabilite tra di noi in questi mesi
Credo che le accuse siano state tra i primissimi interlocutori
E chi abbiano dall'inizio contribuito a dare una fisionomia questa nuovo centro di responsabilità
Quindi io vi ringrazio davvero molto
Perché l'invito a questo vostro più importante appuntamento per la vostra associazione e vi ringrazio anche per questo il titolo che avete scelto che
Sicuramente
A una buona
Ha un buon fascino ha sicuramente una buona dose di fascino è intrigante sicuramente ha colto di sorpresa
Chi si
è chiamato qui a interloquire con voi da una responsabilità politica addirittura una responsabilità di governo
Che io mi ricordi l'ultimo ad aver avuto il coraggio di dire che la politica aveva come fine
La felicità dei cittadini era un certo Giuseppe Dossetti nel mille novecentocinquantuno al congresso dei giuristi cattolici
E ha fatto discutere a lungo su questa su questa sua affermazione
E addirittura si è costruito intorno a questa sua affermazione una ingiusto almeno io lo ritengo tale
Quasi accusa di statalismo da parte sua perché
Questa responsabilità della politica che dovrebbe farsi carico della felicità dei cittadini sembra essere
In contraddizione con una visione mite della politica con una visione
Della politica consapevole appunto dei propri limiti nei confronti della vita delle persone
Perché il termine felicità chiaramente
è un termine che che evoca le cose più più più profondo e più
Nelle quali più profonde della persona delle relazioni quello che abbiamo ascoltato questo questo pomeriggio lo ha ampiamente dimostrato
E noi abbiamo credo come come credenti e come cattolici
Come storia anche di movimento cattolico abbiamo sempre
Ed ho saputo coniugare
Il valore e la grandezza della politica la responsabilità della politica
Con il senso del limite della mitezza della politica abbiamo sempre rivendicato
L'autonomia della società il primato della persona della famiglia
Tutto interno anche al nostro Lessico in fondo il rapporto tra sussidiarietà e solidarietà quindi
Siete stati coraggiosi ecco devo dirlo
A anche a a sfidare con questo titolo e anche con gli inviti che avete rivolto a tre ministri
E quindi la la responsabilità del governo intorno al tema della felicità
Ecco io credo che la prima sfida sia appunto questa cioè quella di
Domandarci
Fin dove deve arrivare un azione di Governo che cosa deve fare
Dove invece si deve arrestare
E dove deve
Andare alla ricerca delle tante risorse che ci sono presenti nella Società valorizzarle sostenerle
Però al tempo stesso appunto non non non deve servirsi servire questo a lavarsi le mani nei confronti della felicità dei cittadini della vita buona ecco anche della vita buona perché qui abbiamo sparlato molto e di felicità e qui questo termine che ha colpito mai indubbio che egli
è il presupposto che interpella anche la politica è una politica
Per poter fare la sua parte e farla bene per la felicità delle persone delle famiglie
E insomma deve essere preoccupata della bontà della vita deve essere preoccupata della bontà di se stessa perché mi sembra che qui
Il legame vero profondo sia poi questo cioè
Mandare un messaggio a questo nostro mondo che ogni tanto è convinto che
I valori l'etica
Soprattutto quelli che appunto fanno parte di quell'universo che ispira la nostra vita sembrano essere
Un gioco nei confronti della società sembrano essere all'origine della sua infelicità non della sua felicità
E quindi anche in questo siete stati coraggiosi io vi ringrazio molto perché qui c'è una sfida positiva vera noi un
Credo che come credenti come cristiani impegnati nella società nelle istituzioni in politica dobbiamo avere questo coraggio appunto di
Di dimostrare attraverso il valore della laicità che la bontà della vita e il presupposto della sua della vita finisce che
Avere il senso del limite del Progetto
Per la ricerca della verità del servizio alla verità della condivisione di tutto ciò con gli altri è il presupposto per perché una società e siano societari nella quale le persone
Assaporano la felicità varate accontentiamoci di questo grave che la intuisco nell'assaporo hanno perché
Di più almeno dal versante della politica non mi sentirei di fare mi sentirei di dire
Aggiungo altro non per deresponsabilizzare mi che molte delle cose che ho sentito questa sera che sono state sono cose molto belle tra l'altro anche tra di loro molto
Molto integrate mi dispiace che ci sia mancato la prima relazione
Ma insomma tutte molte delle cose che ho sentito
Cioè mi consentirete di dire che
La politica ha bisogno di essere aiutata l'azione di governo ha bisogno di essere aiutata cioè cioè la responsabilità delle comunità ecclesiali dell'associazionismo e i centri culturali delle università del
Perché
La prima scuola non non può essere la politica è anche la politica sarà buona e sarà capace di fare assaporare intravedere la felicità se
Potrà contare sugli interlocutori esigenti ma anche costruttivi ecco
Perché lasciatemelo dire
Si è impoverito il contributo dei cattolici alla vita della politica ma forse anche perché
Insomma in qualche modo l'impoverimento è iniziato prima ecco noi
Io credo che siccome io sono convinta che non può mancare alla qualità della vita delle persone delle città della democrazia del benessere il futuro del nostro Paese il nostro contributo
Non pensiamo che questo possa venire da una politica lasciata sola
Ho guardata con sospetto non è il caso delle ACLI
Però credo che di questo dobbiamo essere sempre più consapevoli ecco io credo che il concetto di reciprocità accorta lunga nelle relazioni corte nelle relazioni lunga alle quali faceva prima riferimento
Il mio presidente di Associazione perché se scritta l'Azione cattolica
Quindi io presidente
Che che io condivido molto se posso interloquire mi veniva in mente famoso il principio di precauzione
Mi veniva mi veniva in mente il famoso principio di precauzione che gli ambientalisti rivendicano sempre
Nella per esempio nelle coltivazioni transgeniche e che non lo si può usare della ricerca sugli embrioni no se il principio di precauzione principio di precauzione
Quindi che io voglio dire condivido molto io so che c'è una una responsabilità della politica
E credo che l'abbiamo anche esercitata nel nel dare un quadro normativo
Il quale io credo nessuno deve rinunciare ai propri punti di vista debba solo fare la fatica di farli incontrare con quello degli altri perché in una società pluralista penso che la politica debba far questo debba
Anche un cristiano in politica debba avere sentire questa continuamente questa esigenza di
Non venire meno al proprio punto di vista ciò che ritiene vita buona
Passa per condividere questo ricercare un punto d'incontro in una società pluralista dove i punti di vista sono diversi
Si vota è vero ma se se nello stabilire la maggioranza ci ci si è prima incontrati capiti forse si dà un quadro normativo migliore si creano presupposti migliori
Accettati condivisi
Ma questa è una fatica che in sede istituzionale io credo si riesce ad esercitarlo se c'è una
Pietro terra culturale una vitalità sociale che
Che che sa costruirsi intorno a queste cioè voglio dire la politica lasciata sola produce vita produce solitudine non produce reciprocità qualche modo ecco su questo
E e la stessa cosa vale vale per l'Expo splendida e prospettive di società globale mondiale che io mi auguro d'Italia
Aspiri a divenire sempre di più insomma cioè io
Penso che il centro sinistra mio Governo sull'immigrazione debba fare quella politica che credo abbiamo incominciato a fare cioè per noi
L'immigrazione non è un peso ma è un'opportunità
Innanzitutto neanche quella del lavoro neanche prima che quella del lavoro e quella demografica credo che si possa dire noi dobbiamo creare i presupposti
Perché si impari l'alfabeto del mondo nel nostro Paese che finalmente noi sperimentiamo a casa nostra che cosa vuol dire
Essere davvero dei dei dei dei cittadini di questo nostro mondo e quindi fare la fatica ma provare anche la gioia e la felicità del di incontro con le diversità
Io penso che questo sia un compito che il che la politica deve deve deve assumersi che deve guardare non non non ci distingue Remo dalla politica sull'immigrazione che ci ha preceduto
Riformando in un modo o nell'altro i centri di accoglienza ci distinguiamo se noi
Appunto faremo l'investimento positivo nei confronti di una società multireligiosa e multiculturale e multirazziale
Una società di pace in altre parole che sperimenta al proprio interno tutto ciò
Questo nostro provincialismo io credo che non non faccia bene a questo nostro Paese chiaramente la politica può fare alcune scelte ma può farne altre ma
Lo dimostrano anche alcune domande che son venute
Non è facile in alcuni contesti sociali far capire che cosa vuol dire fare una scelta sui ricongiungimenti fare una modificare la la la Bossi Fini sui ricongiungimenti familiari o sulla cittadinanza chiaramente
Perché c'è un con il testo anche ecclesiale
Che ha paura no in questo sono grata la Comunità di Sant'Egidio che ha evidenziato è stata profetica da questo punto di vista è cominciato in anni nei quali
Questo tema non era così attuale però ci ha aiutato a costruire questo ecco e quindi è un
è un esercizio di responsabilità ecco così come per entrare nel mio tema è è chiaro che quelle quel quelle splendide relazioni familiari che ci sono state
Presentate dalla
Da da dalla dalla professoressa trincee
Sono delle azioni nelle quali uno si chiede che cosa deve fare la politica
Entrare dentro le case considera restare fuori dalla porta
Perché domanda che ci fa può entrare nelle relazioni tra un padre e un figlio
Tra i due coniugi
Come come la politica aiuta
E sostiene la famiglia come luogo di affetti di apprendimento e di vita
Di forza di di di
Chi autonomia di di di personalità eccome eccome aiuta invece questa
Acquisizione appunto di di responsabilità di di autonomia in improprio come si fa a non porsi questo problema in un Paese dove il settanta per cento e dei giovani fino a trent'anni stanno ancora in casa
No cioè ce lo si pone ci si pone è se
Ci si chiede quanta responsabilità tutto ciò
I in alcune abitudini familiari del nostro Paese quanta responsabilità alla politica voi domani parlerete
Di lavoro immagino
Prevalentemente mi pare che dai soggetti che ci sono ecco io
Se mi chiedete a me quale in questo momento la prima politica per la famiglia italiana io vi dico la fa politica per il lavoro
Non mi tolgo dalle mie responsabilità
Mitotico anche qui non non scarico su altri perché c'è più responsabilità collegiale del Governo che
Ciascuno si porta proprio pezzo ma lo porta insieme agli altri ecco condivisione reciprocità anche qua
Se mi chiedete appunto quale io ritengo che se mi chiedete il primo il primo provvedimento che nella prossima Finanziaria il governo deve adottare per la famiglia italiana io vi dico
Una nuova politica per il lavoro perché
Ha un
Non non credo che ci sia futuro per le famiglie italiane e felicità vita buona per le famiglie italiane soprattutto per le nuove quelle che noi auspichiamo sempre più numerose nuove famiglie italiane
E persino per la loro stabilità in alcuni momenti sempre tenendo fuori la politica dalle dinamiche affettive i due coniugi
Ma e a me pare che se
Veramente non riusciamo a dare corpo a quello che ci siamo più volte detto flessibilità sì precarietà no
Qualunque politica rischia di essere assistenziale sostanzialmente perché questa è la prima dignità la prima e quindi
Io interpreto ancora come sapete per quanto ci ci facciamo del male con il Ballet io delle cifre delle date delle targhe e le cose varie dei provvedimenti che va be'assicuro che non c'è ancora niente di scritto
Ci sono delle ricerche degli orientamenti si sono aperti ed è sui tavoli della concertazione ma insomma
Io credo che sia un buon provvedimento
Il provvedimento centrale della prossima finanziaria che sarà la diminuzione del costo del lavoro
Però io credo che sarà buono davvero se sarà selettivo se se non sarà gratis se sarà orientato e tra questi orientamenti certo c'è la ricerca scende innovazione
Cioè la la internazionalizzazione dell'impresa è una gran cosa amo sono cose fondamentali lo sappiamo benissimo
Se però c'è anche una dimensione sociale dell'impresa e quindi la qualità del lavoro
Io credo che questo sia un punto sul quale
Sul quale si misurerà io credo la prima tesa in fondo soprattutto per i giovani con l'autonomia dalla famiglia
Dipende innanzitutto da questo premio poi certo cioè da un po'da liberarsi dal alcune abitudini nel nostro Paese ma insomma che attengono ad alti livelli ma penso che se la politica crea le condizioni perché un giovane possa guardare al futuro con maggiore speranza forse non riusciamo a fare buoni politiche per le famiglie
Penso tra questo all'importanza del lavoro delle donne
Questa l'Italia e la dimostrazioni chiaro ed evidente che nemico da natalità nel lavoro delle donne nemico dalla mentalità e l'incertezza la precarietà e la mancanza di conciliazione tra lavoro evita famiglia
Vediamo
Questi due tristi primati per cui
Me pare davvero che
Insomma noi noi noi dobbiamo io credo spuntare su queste e farlo puntare ad una qualità del lavoro per le donne perché è davvero paradossale che somala la legge
La legge sul lavoro che abbiamo sia per esempio una legge così poco definita sul part-time e per le donne che dovrebbe essere invece la grande nella grande possibilità
E così come
Dobbiamo avere il coraggio di dirlo insomma no siccome
Sono molto simpatici nostra simpatiche le nostre associazioni del commercio equo-solidale al quale anche le ACLI Graziadio partecipano e mi sono molto simpatiche
Dice l'amico mi piacerebbe che oltre che guardare che se si usano non si usano prodotti transgenici se si usa non si usa il lavoro minorile si cominciasse a a guardare
Se quel prodotto viene da un'azienda che non assume una donna che ancora non ha un figlio con la licenza addirittura se incinta
Prenderà pure
Stefano sostiene diciamo no non
Così come è chiaramente
Noi abbiamo una buona legge sui congedi parentali ma se non la si applica ai lavori ai lavori a tempo determinato a che cosa serve se la stragrande maggioranza delle donne che lavorano e sono in età feconda sono a tempo determinato
Qui ci sarebbe da dire buonsenso e felicità ecco somme sofferto per
Buonsenso per carità buona santa pazienza buonsenso e non c'è adesso voi mi direte certe tutto un fatto di lo so è un fatto di finanziamenti però c'è anche un modo un modo per per usarli cioè
Certe rigidità dovremmo toglierle secondo me qui non si tratta soltanto di
Allargare la platea degli aventi diritto si tratta forse di poter dare una maggiore flessibilità nella utilizzazione anche delle poche risorse che ci sono
Così come se si dà un bollino negativo a chi licenzia una donna incinta si potrebbe dare un bollino di politiche amiche per la famiglia per quelle aziende che le praticano e che magari
Ci mettono qualche risorsa nei contratti aziendali c'è qualche esempio
Anzi ci sono molti esempi che forse non sono sufficientemente conosciuti ma io credo che anche su questo si potrebbe fare buone cose guardate penso anche senza molte risorse è una questione di mentalità
E penso che investire in queste cose buone sia fonte di felicità che non non solo del finanziamento pubblico ma anche la sinergia con molte risorse anche private
Che possono essere possono essere messe insieme
Così come davvero
Credo di poter dire che un un investimento sulla famiglia un investimento
è un investimento
Su sulla sulla solidarietà tra le generazioni ecco la una una famiglia è una è una vita di relazione se davvero si punta
Al suo sostegno sapendo che lì c'era prima esperienza di solidarietà
E
E chiaramente la prima reazione è quella
Tra tra i due tra i due coniugi
Guerra tempo ero in un un'amministrazione tradizionalmente di sinistra qualche giorno fa
Ed un assessore alle Politiche sociali e familiari non cattolica
Constatando che nella sua città
Il quaranta per cento
Delle famiglie giovani si separano
Nei primi cinque anni
E tra queste molte si sono si sposano nel municipio non si sposano in chiesa
Ha pensato di organizzare dei corsi di formazione al matrimonio fatti dal Comune
Perché c'è
Domando il valore e la famiglia considerato da dal laico quale e la stabilità
è l'unità della stabilità è un valore non non religioso è un valore laico
Lei scissi né democrazia europea è fanno considerato questa molto prima di noi non avendo da come dire da occupare tempo nello scontro ideologico è un valore cattolico è un valore laico è un valore
E se chi si sposa in chiesa a
Voglio dire speriamo la possibilità di fare dei corsi di formazione al matrimonio speriamo seri e approfonditi speriamo
Perché anche l'ora di dirlo che se per fare un prete ci vogliono cinque anni di seminario non si capisce che per per fare una famiglia bastino tre serate no cioè
Passa
Sempre sempre non per togliere la responsabilità alla politica è non vogliono togliere responsabilità alla politica dico solo che ognuno si fa la propria parte forse ecco
E questa sessione donna intelligente dice come chi si sposa in chiesa a questa possibilità
E perché a chi si sposa in municipio non gli si può dare questa possibile
Nostro diritto di famiglia una pedagogia ed un processo educativo da solo eh ma mica bisogno c'ha qualche aggiustamento ha bisogno di qualche aggiustamento ma insomma
Sostanzialmente è una è una è un'autostrada da questo punto di vista
Sapete
Se si ragiona col buonsenso appunto si superano anche Cuni steccati ora
è compito della politica secondo me sì
è compito di un istituzione fare questo cioè che la prima la prima presupposto dell'Hardie Bernardino e buone relazioni all'interno di una famiglia che
è un bene immateriale importantissimo può trovare questo tipo di senso civico che dice be insomma da chi si dice cosa andate a fare
Intanto
Insieme a politiche per la casa che auguriamo di poter
Creme inventare o semplicemente forse incrementarono femminismo riprendere
Con le risorse che si insomma una rete di servizi perché trae la rete di servizi non ci può essere anche questo
E se posso dirlo sono molto contenta di aver trovato disponibilità nella mia collega di percorso e Livia Turco
Il rilancio dei consultori io credo che sia una cosa buona sana per toglierli da questa medicalizzazione alla quale sono stati relegati e farli diventare dei veri e propri centri di aiuto alla famiglia
Non solo quelli privati e quelli tenuti magari sostenuti ma anche perché no una rete di consultori pubblici che si pone al servizio delle relazioni familiari
Sapendo bene che
Si dà un aiuto dopo dopo c'è in questi in questi aspetti c'è questo punto eccome eccome quando insomma la mia esperienza precedente ero continuamente aveva a che fare con il fatto che non non si ammetteva che
In medicina si potesse sbagliare
L'immortalità ancora non non c'è sistema sanitario quella garantisca e il come nessun sistema scolastico sottosegretario dall'ogni scienza
E sul tante su un sistema di servizi dalla felicità complete
Però ne crea in qualche modo i presupposti una possibilità di di fruizione
Mi pare che
Anche in questo noi dobbiamo un po'allenarci a a capire dove dove sono i confini dove dove sono
Le le sinergie possibili
Tra le scelte di politica nazionale la la l'inevitabile
Responsabilità prioritaria delle regioni e degli enti locali è una un forte una forte possibilità di collaborazione con me
E tante esperienze che sono in campo nel nostro Paese
Poi cento spetta alla politica se posso dirlo
Io non posso permettermi di venire qui da voi e di dire che
La ricchezza non è fonte di povertà di di felicità
Perché qualcuno mi potrebbe dire come ebbe a rispondere se i soldi non fanno felici figuriamoci la povertà
Allora questo se lo può permettere il vostro presidente se un politico vien qui e dice quello che conta nella vita non sono i soldi non esso non reddito delle famiglie non sono i loro bilanci voi mandate a quel paese quindi io
Questa cosa no no non la posso dire no posso dire che la ricchezza non solo solo i soldi sono i servizi
Sono il sono tante cose il presupposto di una di una vita di relazione alla quale ho fatto fino adesso riferimento però io credo che la politica debba
Avere questa questa idea vera di sviluppo di crescita di di chi il che cosa è il prodotto interno lordo di un Paese che cosa quali sono
Le le di indicatori della crescita e della ricchezza di un Paese quella ricca no non sappiamo predichiamo da tanto tempo che che che se un Paese ha più scuola più salute ha più servizi ignaro un sistema industriale che naturalmente reggini produce ma
Sa indirizzare le risorse a a questi altri beni forse un Paese che sta crescendo meglio adesso andremo in Cina prossima settimana io
Io son convinta che la competizione vera con la Cina la vinceremo quando la Cina si deciderà a riconoscere che ci sono orari di lavoro ferie sistema sanitario politiche della natalità intelligenti
Un po'di democrazia perché in genere la vera competizione la vera competizione con la Cina la vinciamo così nuovi no mi pare ma non vogliamo
Non non vogliamo pensare a te è questa la vera il velo valore aggiunto è il buonsenso anche qua e questa è l'Italia queste l'Europa su quello che noi portiamo nel mondo
Però io sono sicura che voi chiedete alla politica anche qualche bene materiale
Ed è giusto che sia così è giusto che sia così l'ora il vostro presidente ma ha fatto due domande precise
Precise precise precise
Guardate io dirò quello che oggi ha detto in Parlamento
No non mi nascondo noi riteniamo che una corretta politica per la famiglia sia un mix di politiche fiscali di politiche di servizi e di politiche di trasferimento di denaro
L'uso della sola leva fiscale in un Paese che si sta impoverendo come il nostro almeno i non Periodo
Medio
Tempo sia una politica che rischia di essere iniqua
Soprattutto perché finisce per penalizzare in redditi medio-bassi idee anche un po'in contraddizione con quello che voi appena detto sulla necessità del lavoro delle donne
E soprattutto non riesce a pagare il costo dei servizi non solo per la fascia medio bassa ma anche per la fascia mentre
E in qualche modo
Insomma rischia anche di introdurre una selettività
Che potrebbe essere in un po'in contraddizione con le politiche universalistiche allora
Noi ci staremo muovendo così
Una interfaccia tra
L'attuale
Sistema di deduzioni detrazioni fiscali e assegni familiari
Che sono una giungla credetemi
Bisogna bisogna proprio andare a vedere le percentuali degli effetti che producono con lo sapete diceva queste cose perché chi sta nei patronati Chicchi ci si avvicina alle voi le sapete meglio di me queste cose
Però lo sapete che sono una giungla frutto di una stratificazione del tempo di accordi quindi
Io credo che noi nel nel nella politica annunciata anche in campagna elettorale dal presidente ripetuta in questi anni noi stiamo lavorando a ad interfacciare in qualche modo il sistema degli assegni familiari con il sistema attuale delle deduzioni e delle detrazioni fiscali per arrivare ad una politica che
Raggiunga un grado di equità maggiore e che faccia arrivare nelle nostre famiglie una disponibilità economica maggiore Rispetto al bene che sono i figli
Il non rapporto tra trasferimento di denaro e politiche di fiscali amiche della famiglia
Ne discuteremo quando ci sarà una proposta in grado di essere oggetto di una diciamo concertazione non solo di carattere generale ma che che guarda concretamente in mi nei numeri e nelle cifre io credo che
Che ci potremmo ci potremo intendere da questo punto di vista perché io credo che a tutti noi sta a cuore questo
Fa avere un cioè mai dobbiamo superare questa questa trappola terribile che gli indicatori di povertà nel nostro Paese ci dicono che un figlio e un anziano fanno la povertà di una famiglia
Non si può pensare che la povertà è legata a mettere al mondo il secondo figlio
E che la povertà è legata al grande risultato ottenuto da questo Paese che l'invecchiamento della popolazione noi a questi a questi due
Il veramente queste due trappole queste cose cattive
E dobbiamo dobbiamo mettere rimedio i figli è un figlio è un investimento in questo Paese ma non soltanto perché questo tasso demografico che abbiamo non ci consente più neanche crescita economica neanche reciprocità neanche relazione
Ma perché credo che il presupposto delle cose che abbiamo ascoltato stando alle famiglie era appena prima la la prima scuola di
Di integrazione di reciprocità di pluralismo si impara nelle famiglie dove si sa che un figlio è diverso dall'altro se non c'è sei e mezzo come ci dicono le statistiche oggi se il secondo non arriva mai il terzo miracolo il quarto è un desaparecidos
Nelle nostre fabbisogno Stefano io non sono scuole di diversità non sono scuole di reciprocità
Non non non impari lì che cosa vuol dire il il la la la prima la la la la prima ho bisogno di relazione che hai cogli altro che poiché poi ti fatti chi forgia nel nel nell'esperienze di vita questo il punto sempre
Se oggi ogni bambino anziché avere un fratello e un cugino a cinque Nowotny non non no non si può pensare che la sua sia un cammino gioco
Si può fare ecco sì cioè non è soltanto un dato quantitativo che è già impressionante fatale con la qualità delle relazioni fa la qualità delle relazioni
Io penso che il presidente Prodi sia un buon presidente anche perché è nato in una famiglia numerosa estesa a tenere insieme una coalizione numerosa per questo motivo
L'Arkansas
Candy teste che le famiglie numerose in Italia sono trecento mila sono trecento mila che lo si faccia ecco con le politiche regionali o locali della carta famiglia che si riesca a farlo con le politiche detta rifare che lo si faccia con gli assegni che lo si faccia con il fisco un segnale bisogna darlo perché queste sono una ricchezza per il nostro Paese
E eran tre milioni nel sessantuno di questa cosa non possiamo non tener conto
Allora questo è si deve mettere in testa il Paese che questo è un investimento non meno importante di un investimento tecnologico
Vale la stessa cosa per l'istruzione la ricerca
E quindi
Questo è un non mi chiedete oggi guardate perché io avete visto non ho partecipato al dibattito di cinquantotto del sessantadue ma nemmeno mettendo ma non perché non è responsabilità mia perché credo che dobbiamo ragionare quando quando ci sono le carte
è la stessa cosa vale per questo però
Non tutto ma quello che è scritto nel DPEF a partire da questa Finanziaria in cinque anni lo dobbiamo realizzare rete di servizi per la famiglia a partire dagli asili nido dai consultori
Trasferimento di denaro e politiche fiscali io credo che queste sono segnali che già da questa Finanziaria devono essere date non mi chiedete la quantificazione perché la situazione non è bella
E io da condivido chi dice che noi dobbiamo fare una finanziaria che quella che è necessario fare in questo momento c'è come cattiva buona no giusta
Giusta
Ecco questo è il punto
Va fatta questa
Sulla non autosufficienza insomma
Io ringrazio anche per l'aiuto che che che il vostro presidente Vita nel dirmi hanno passo indietro sia chiaro non siamo per un'impostazione di universalismo selettivo cioè in mille euro che sono arrivati notte scherzo a Totti cioè tenta in via non questo questo Paese non se lo può permettere non è giusto
Non si spreca messo
Per il bisognerà assolutamente anche in in questo interfacciare di di di trasferimenti di denaro e di politiche fiscali riuscire anche
A a a interfacciare a loro volta con il terzo interlocutore che sono i redditi delle famiglie ettari ecco
Sulla non autosufficienza io lo dico ringrazio il vostro presidente noi dobbiamo avere il coraggio anche qua in finanziaria di fare il primo passo il Paese è maturo su questo punto lo vogliono i sindacati vogliono le associazioni de delle categorie economiche nuovo la vogliono tutti è un servizio alla famiglia la prese incarico da parte dei
Dei delle responsabilità delle istituzioni sia in termini economici che in termini organizzazione la rete dei servizi
Che poi la gestione naturalmente io penso che prevalentemente non saranno gestione pubblica perché non saremmo in grado di farlo anzi sarà una gestione affidata a quello che già c'è facendo emergere un filone assistenziale che oggi clandestino e sommerso
è inutile trecentocinquanta mila iscritte all'INPS più di un milione di l'ho detto al ministro Ferrero e con il ministro Amato interpellate ma anche voce noi dobbiamo fare per quanto riguarda anche i flussi da questo punto di vista il discorso mira tu
Si può fare un discorso generico se ci sono già un milione di persone che stanno assistendo i nostri bambini nostri anziani nelle nostre famiglie mi volete dire per quale Paese si quanto prosciutto ci vuole sopra gli occhi per non vedere questa cosa qua
Paese civile regolarizza
Fa emergere
E dà dignità a quel lavoro e dà sicurezza e qualità di servizi a quella famiglia non esperienza mia personale diretto a ciò cioè mio padre che che ed è un problema della mia famiglia
Io che non credo d'essere quella che ha meno strumenti a disposizione della famiglia normalità Agliana
Vi dico che son costretta a prendere il telefono a dire mica conosci qualcuno
Senta arrivate persone perbene per carità ma insomma poteva pure
Più o meno bravi cioè smentirebbe possibile una cosa di questo genere in avvio poi di utilizzare questo questa questa presenza umana così amiche così importante del nostro paese ma inserita all'interno di una certezza di rapporti
Le anche in questo hanno avanzato una proposta anche di nome si chiamano assistenti familiari
E e facciamo insieme alle Regioni stiamo preparando un accordo di programma nel quale qui quel tu quelle poche soldi che ho nel mio borse di nel mio portamonete
Verranno in parte messi a disposizione per per questo
Perché credo che sia un modo intanto per usare quello che c'è in maniera corretta
Poi grazie a Dio c'è una ricchezza di di privato sociale del nostro Paese che può dare questa risposta
Poi io dico anche sono tra coloro che non ha mai fatto la mistica dell'assistenza domiciliare
Perché non tutte le famiglie sono in grado di reggere l'assistenza domiciliare
Io penso che sia un valore tenere un anziano in casa un disabile in casa un malato di mente in casa ma la famiglia deve essere sostenuta per svolgere questo servizio non basta qualcuno che arriva e se ne va perché quello un nucleo familiare che entra in crisi da tanti punti di vista anche qua spetta alla politica da un certo punto di vista anche alla politica
Anche alla politica
Quanto meno nel sostenere quelle quelle reti familiari che si autorganizzative che qualche volta hanno bisogno di un piccolo sostegno pubblico
Sussidi Jando appunto in maniera corretta quello che c'è
Poi io credo che va qualificato anche il percorso delle delle residenze assistite qualificato perché chi di servizi alla persona non possono esser burocratizzati standardizzati però non essere personalizzati anche dalle nell'aspetto residenziale
Occorrono risorse per fare questa cosa e se il Paese siccome questa cosa oggi interessa una famiglia su su tre su cinque nel giro di dieci anni interesserà tutti e facciamo una misura universalistica
Di cui la selettività stand nel tipo di finanziamento somma
è chiaro che quindi in Germania la chiamano assicurazione obbligatoria in altri Paesi lo chiamano tassa di scopo in altri Paesi lo chiamano prelievo delle persone fisiche chiamiamolo come ci pare ma non si può pensare che dove sono le risorse pubbliche per fare queste cose
Una parte si troverà ma tutta sito
E io penso che sia corretto dire
è meglio che ciascuno dia il proprio contributo in base al proprio reddito
Piuttosto che una famiglia che si trova in queste condizioni paghi due mila euro al mese perché costa così e
Costa due mila euro al mese
In un Paese dove la media degli stipendi e mille euro ecco sì
L'intero il vero conflitto generazionale sta qui è attenti il vero conflitto generazionale sta qua
Perché i giovani che fino a trent'anni stanno in famiglia Occhetto appena usciti non ce la fanno da soli
E l'anziano autosufficiente pesa sulla generazione dei sessantenni oggi in Italia non ce lo nascondiamo questa cosa qua quanto dura
Noi siamo veramente come dice la Comunità di Sant'Egidio progettato mille volte quando non c'era luglio vestito volentieri citando la fonte noi siamo a rischio di eutanasia sociale
E è inutile poiché andiamo a discutere su eutanasia sociale si è inutile che andiamo poi a discutere se si può staccare le spine non si possono staccare se non si staccano i legami sociali in questo modo in un paese piste punto sul quale io credo che noi dobbiamo anche avere il coraggio
L'avevo consigliato e persino al centrodestra cadetto guardate avrete un ritorno positivo non mi dettero retta sono contenta ma spero che
Avremo il coraggio noi di avere il ritorno positivo da questo punto di vista quindi commenta troverete su questo una convinzione che vi ripeto sono toccata personalmente da questa cosa evidentemente non non non sarei di direi una cosa i nidi inaccettabile non vera bugiarda falsa se dicessi che io nonno non sostengono economicamente questa situazione per questo è facilmente immaginabile
Però credo di sapere che cosa significa credo di saperlo
Allora e e questa è una è una risposta dovuta secondo me dal Governo segnale che possiamo dare però dobbiamo dare su questo punto
E penso anche che se facciamo queste cose termino
Credo che siamo anche in grado di spiegare al Paese che
Non stiamo facendo dei tagli
Ma stiamo tentando di fare delle riforme
Le riforme non sono mai a costo zero e mai le riforme quelle vere
Non lasciano no
La vita felice non è una vita quieta
Spesso è una vita
Impegnativa forte Durante
Ecco allora io penso anche che chiare la politica abbia anche questa responsabilità c'è anche quella di assumersi
Appunto il coraggio responsabilità davanti a un Paese
Di una vita che si confronta con l'le scelte difficili che bisogna fare che non vanno imposte vanno condivise vanno spiegate vanno costruite insieme
Perché poi appunto spesso afflusso un frutto di buon senso e io mi auguro davvero che
Ci riusciamo ci riusciamo tutti insieme io conto molto anche sul grande tante contributo della vostra associazione
Son bravi voi ragazzi grazie a Rosi Bindi
Un ministro vero fonda le parole vere direi
Dodici vediamo per quanto riguarda il nostro convegno domani mattina alle nove e trenta vi raccomando la puntualità vi ringrazio per la vostra attenzione e del lavoro
Che abbiamo fatto oggi insieme per rilassarsi a godersi della buona musica questa sera
Al Teatro di Orvieto Antonella Ruggiero la grande voce dei Matia Bazar
Sì delizia la colomba il gruppo di tutti i suoi successi sia dei Matia Bazar sia dell'epoca successiva l'ingresso è gratuito
Però il teatro tiene sei cento posti il che significa che non tutti potranno entrare quindi varrà la vecchia legge del chi prima arriva meglio alloggia
Io vi consiglio di essere al teatro non più tardi delle venti e quarantacinque venti e cinquanta se volete assistere al concerto comodi
Io vi saluto vi ringrazio a domani mattina