I giovani del mezzogiorno nella scuola e nel mondo del lavoro

Buongiorno
Novak go
Di mezzo
Ha vinto tutte le persone che sono già
Presenti e che accettato il nostro invito così come ringrazio
Persone che hanno accettato di partecipare a questo nostro incontro intervenendo nel merito dei problemi
Io soltanto un saluto base di mezzo
Ha voluto organizzata questo dibattito pubblico cui interverranno autorevoli esponenti del mondo della cultura della politica del sindacato e del Governo
Oltre che per dare conto dei risultati della propria attività di studio anche e soprattutto per porre all'attenzione dell'opinione pubblica e del Paese
Attraverso l'analisi di un aspetto determinante qual è quello della formazione culturale e professionale dei giovani
L'urgenza di un progetto di sviluppo che ha ben oltre un secolo dall'unificazione politica dell'Italia
Sappia tener conto delle esigenze di coesione economica nazionale tuttora esistenti ed aperte
Ma al tempo stesso delle grandi opportunità che proprio per il Mezzogiorno oggi sembrano manifestarsi specie nel Mediterraneo
All'interno di un Paese distratto in questi mesi dalle sirene di un nordiche vittima di talune diseconomie da congestione
Appare ingiustamente scontento e che forse alla ricerca di nuove attenzioni economiche sociopolitiche
Il tentativo dalla Svimez di concentrare l'analisi sulla condizione giovanile si propone di attirare l'attenzione su un intollerabile spreco di risorse e di intelligenze che deriva all'Italia tutta dalla sussistenza al sud
Di livelli di disoccupazione di inoccupazione che per i giovani solo superiore a quelli di qualsiasi altra grande area del europea
Se tali potenzialità fossero valorizzate esse potrebbero consentire non solo del soggiorno ma all'intero Paese di superare le difficoltà competitive in cui esso versa e di poter affrontare con maggior successo
Le sfide della crescente integrazione internazionale
Vi è la necessità di una presa d'atto del valore dell'unità anche economica dalla nazione
Raggiungere tale unità e processa economico certo non facile che in uno stato di media alto da squilibri di varie ritardi
Per divenire patrimonio di tutti richiede che già l'insegnamento scolastico della educazione civica
Assuma fra i propri contenuti sostanziali anche da appunto quello della coesione economica sociale e territoriale
Richiamata oggi dalla Carta costituzionale dell'Europa Mannoni in quello dell'Italia da cui è pure scomparso
Il riferimento al Mezzogiorno
La persistenza di un profondo dualismo nello sviluppo tra il centro nord e Mezzogiorno ha marcato la storia economica del nostro Paese
E continua a condizionare le caratteristiche del meccanismo economico italiano
La cultura meridionalista sempre nazionale unitaria ed insieme europeista malgrado alcuni tradimenti che a Bruxelles ha consumato ai danni delle speranze del nostro Sud
Rappresenta un tassello importante poco noto del pensiero economico su cui sarà opportuno costruire il futuro appartiene ai giovani
Nel merito degli specifici contenuti da ricerche delle analisi Svimez oggetto di questo incontro desidero sottolineare che esse hanno come obiettivo non tanto e non solo la descrizione specialistica del settore formativo
Ma si propongono di evidenziare il ruolo che la dotazione la formazione di capitale umano qualificato dovrà avvenire nell'accelerare i processi di sviluppo dell'economia meridionale nazionale
L'analisi della relazione esistente fra le attività di formazione culturale e professionale
E i processi di sviluppo economico e sociale a Invitalia lontane tradizioni cui anche all'astinenza dato contributi significativi attraverso numerosi studi cito come esempio le analisi condotta dalla nostra associazione a cavallo fra la fine degli anni cinquanta e l'inizio degli anni sessanta
Quando su incarico dell'allora ministro alla Pubblica Istruzione senatore Giuseppe Medici venne da noi avviata un'ampia ricerca su mutamenti dalla struttura professionale ruolo dalla scuola
Tale lavoro suscitò ampio interesse proseguì per vari anni estendendo analisi ad altri Paesi nell'ambito del Mediterraneo al regional Progetto è promossa dall'OCSE gli studi Svimez approfonditi più tardi autonomamente con più spiccata caratterizzazione sociologica dal Censis di De Rita di Longo e Di Martino di partivano proprio dalla constatazione dalla debolezza del nostro Paese caratterizzato allora come oggi Dante i fenomeni di disoccupazione sotto occupazione
E da livelli di qualificazione distruzione comparativamente assai modesti
Vi era dunque come aveva dimostrato lo schema Vannoni un'eccedenza di forza lavoro Jenni dica mentre allo stesso tempo si evidenziavano carenze sia di manodopera tecnicamente qualificata e specializzata
Sia di quadri sia di dirigenti ed imprenditori con studi di istituti di livello universitario avanzata una simile situazione sollecitava da un lato investimenti necessari ad ampliare l'apparato produttivo e al tempo stesso evidenziava
La necessità di una politica di formazione di qualificazione tecnica in grado di rispondere alle esigenze prima ancora che alle richieste dell'impresa e dell'economia
Gli studi simili mezzi erano e sono sempre attenti alle modificazioni organizzative tecnica delle attività produttive
Cercando di determinare niente aspetti quantitativi e qualitativi la forza di lavoro di cui l'apparato dalla produzione ha bisogno conseguente necessità formative cui la scuola a tutti i livelli dovrebbe provvedete
Un simile approccio pure all'interno di una economia di una società che viene oggi mutando con ritmi assai più rapidi che nel passato rimane sostanzialmente valido in quanto focalizzato l'attenzione su uno dei nodi crociate critiche del sistema economico che è proprio quello dei rapporti tra formazione del capitale umano e competitività dei sistemi produttivi occorre tuttavia evitare che interpretazione proposte economiche e politiche utilizzino la formazione la ricerca la conoscenza e l'innovazione
Come fughe in avanti è quasi come slogan e diversivi
Rispetto alle persistenti necessità gente dice tessile il tessuto produttivo attraverso interventi capaci di accelerare la sistematica ed articolata accumulazione di capitale produttivo
In un'area debole come il Mezzogiorno dell'Italia sono certo necessari investimenti nella scienza e la formazione del capitale umano ed alla diffusione della tecnologia dalla conoscenza
Ma anche investimenti fissi produttivi ed infrastrutturali
Cioè da un lato gli investimenti macchine attrezzature nel loro sistematico ammodernamento e dall'altro gli investimenti promosse dei pubblici poteri per assicurare alle imprese locali ed esterne
Un contesto territoriale adeguato alle esigenze dell'economia moderna di cui entrambe le due macro regioni italiane hanno bisogno
Come in tutti i campi e questo processo di capitalizzazione dei settori produttivi e di modernizzazione anche infrastrutturale del territorio delle città richiede che da parte ordinaria dell'impegno nazionale anche dispensa venga equamente ripartita tra le macro regioni in funzione la loro consistenza territoriale e demografica
Ma richiede anche che la spesa pubblica in conto capitale destinata a far superare gli squilibri di interregionali di dotazioni di efficienza venga ripartita in funzione dell'entità degli sforzi addizionali necessaria a farsi che le condizioni delle aree deboli tenda a raggiungere in tempi non biblici quella delle aree forti di troppo più avanzato la scrivente non può non esprimere l'auspicio che le tendenze federalisti che che tanto si sono diffuse negli ultimi decenni in questo nostro Paese che e ad oggi permane dualista
Vengano utilizzate quanto all'attribuzione l'allocazione delle risorse in modi e nelle forme Lab sulla base di parametri non contraddittori con una Spesal riparte
Corone equa ripartizione della ordinarietà
Ma con una ripartizione territoriale dalla quota straordinaria che tenga conto dei necessari processi redistributivi che il perseguimento dalla coesione
A meno di restare flatus voci se l'ingannevole promessa e chiamata al Garante
E per questo gli abbiamo chiesto alla politica e lo chiediamo anche oggi qui di non esprimersi solo con parole e aggettivi ma con i numeri che per fortuna sono testardi grazie
Credo che possiamo avviarci ardite lavoro io pregherei il professor Sergio Zoppi nostro consigliere da tempo che tutti voi conoscete le ferite riguarda aprire il dibattito su su questo volumetto e volumetti noi abbiamo curato e pubblicato
Prego il progetto
Ringrazio la Svimez ringrazio presidente Novato
Sono particolarmente lieto di essere qui stamane
Per concorrere a presentare una ricerca
Di Luca Bianchi e di Sandro Gattelli
Alla cui ideazione
Realizzazione o anche concorso
Scrivendo oppure le pagine
Introduttiva
Sono lieto perché la ricerca tratta di questioni
Scusate servato a per un momento lontano
Care a Giulio Pastore
Fondatore della CISL per dieci anni ministro senza pari forze del Mezzogiorno
In quei dieci anni in cui sono stato suo stretto collaboratore
Pastore attento sensibilissimo ai giovani meridionali alla scuola alla formazione professionale al mondo
Del lavoro
Non era stato da sindacalista
Con a fianco Mario Romani
Lo fu da ministro
Ricordo il Ciapi
Centri di servizio culturale
Il Formez
A cui ho dedicato trent'anni della mia ditta
Un leader Pastore vicino alla Svimez di Saraceno
Saraceno che nei decenni di guida dell'associazione ai temi della formazione dei Dico intelligenza ed energie
Ricordo solo Claudio Napoleoni
Per tutti e
Una Svimez perché riprende adoperare oggi sull'uomo sul suo ruolo sul ruolo fondamentale che ha per un mezzogiorno moderno democratico
Avanzato
La ricerca che oggi viene presentata e discussa mostra una scuola in movimento
E in crescita anche nel Mezzogiorno
Ne va dato atto con soddisfazione
Aumento non gli studenti
I diplomati
E i laureati
Al tempo stesso però non mancano
I segnali che preoccupano
Non è trascurabile la dispersione scolastica
Né possono essere dimenticati di abbandoni
E difficilmente misurabile ma persiste insidiosa
In specie nelle periferie delle città
L'evasione dall'obbligo scolastico
Con ricadute
Pesantissime sulla criminalità
Pur con eccezioni che ci sono lodevoli eccezioni
E debole
Inadeguata alle esigenze del presente
La qualità dell'insegnamento
Mentre il livello di apprendimento
Rende a molti impervio il percorso universitario
Così da lasciare tanti diplomati
Privi di reali strumenti di analisi
E di capacità soluti vive
Il raffronto poi con l'Europa deludente
La difficoltà per i giovani diplomati e laureati del Sud a trovare lavoro è sconfortante
E quando il lavoro si trova molto spesso
Non corrispondente al titolo di studio
In altre parole ci si deve adattare
Il lavoro Poirier largamente precario
Da qui la forte emigrazione
Dei giovani meridionali istruiti al nord
E la perdita secca quindi per il Mezzogiorno
Infine le giovani donne pagano il prezzo più alto
Questa fotografia Meglio messa a fuoco
Ci sarà presentata tra pochi minuti da bianchi e da gatte
Con le sue ombre
Ma anche non ho già accennato
Con le luci che ci fanno ben sperare
Non sto a ripetere quanto ho dettato nella breve
Pagine nelle brevi pagine della prefazione
Sottolineo solo che la perdurante debolezza della scuola nel Mezzogiorno
Che si accompagna
Capisco che non è facile dirlo e affermarlo soprattutto per me
Ma credo di doverlo dire per conoscenza diretta continua della realtà me meridionale
Che si accompagna all'insoddisfacente resa di altre amministrazioni pubbliche
In primo luogo quelle regionali provinciali e comunali
Reclama
Questa debolezza a mio avviso
Un progetto civile da e per il Mezzogiorno
Tale da rappresentare un segnale di forte mutamento anche per l'intero Paese
Un progetto possibile
Ove venga attivata la sequenza sviluppo economico
Progresso sociale avanzamento culturale
Garanzia questa per poter contare su un Mezzogiorno pienamente inserito da attore protagonista
Nella comune vicenda nazionale ed europea
Con l'attuale scuola il Sud rischia di avere una classe dirigente subalterna nei campi economici scientifici e tecnologici
Ora sapere umanistico e sapere scientifico
Sono strumenti fondamentali per promuovere una classe dirigente capace di governare mutamenti e turbolenze
Lungo il percorso dello sviluppo economico e civile
Due saperi chiamati a incorporare anzi nell'intelligenza operativa
Richiesta dalle nuove modalità di produzione dei beni e dei servizi
Qui oggi il dibattito vede protagonisti
Prevalentemente del mondo delle istituzioni pubbliche centrali e del sindacato dei lavoratori
è fondamentale il contributo che verrà dato
Oggi anche per meglio indirizzare il prosieguo del lavoro che la Svimez
A via
Mi auguro anche che la ricerca Possa nell'immediato futuro aprirsi al dibattito con le regioni
Le Province Comuni le impresse
Con i mondi della scuola dell'università e della ricerca del volontariato
Con analisi approfondite regione per regione
Magari partendo dalla Calabria
La Regione
Anche sotto il profilo scolastico più debole del nostro Mezzogiorno
Occorre ripensare le politiche
Il Sud
Anche oggi si parla non è certamente la soluzione definitiva ma è certamente una strada importante
Di rilancio del turismo per la Svimez sia avviata anche su questa strada di riflessione
E di proposta
Ora accanto alle risorse finanziarie indispensabili aggiuntive penso alle infrastrutture fisiche indispensabili
Il turismo è difficile
E difficile l'accoglienza
E difficile ospitare negli alberghi nei ristoranti nei negozi
E difficile offrire l'ospitalità necessaria
Che il cittadino europeo il cittadino del mondo richiede
Reclama
Occorre la sicurezza certo la sicurezza fisica
Ma accanto a questo occorre la capacità di ospitare
E come possibile ospitare se le pubbliche amministrazioni non funzionano
E se la scuola non preparo
Ricordando e ho finito
L'antico ma sempre valido ammonimento di Berto Ricci
In un suo libro del mille novecentoquarantotto
Dal titolo sempre attuale soprattutto per il Mezzogiorno il titolo
L'azione volontaria
La capacità di essere protagonisti
Di non delegare soltanto agli altri di essere attori del proprio sviluppo
Ecco in questo ammonimento
Beve Ricci affermava
Io ho finito veramente
La democrazia politica
Terzo tra vivere
Non può permettersi di rimanere ignorante
Grazie Sergio Zoppi vedi riquadro che ha fornito di introduzione a approfondimento
Le analisi ricerche ed prego il dottor Luca Bianchi vicedirettore dalla Svimez di volere aprire sotto questo
Comincerei io
Poi l'ordine logico visto che mi devo occupare della
Io farò una sintetica illustrazione però degli aspetti scolastici dei principali risultati che sono emersi dalla nostra ricerca
Anche con alcuni interventi approfondendo anche alcuni aspetti Gea citati dal professor coerente nell'intervento che seguiranno da Bianchi industria invece la condizione dei giovani nel mercato della
L'ultimo quindicennio è stato importante per la scuola in Italia soprattutto nel Mezzogiorno
Perché c'è stato un deciso processo di scolarizzazione e che ha portato il Mezzogiorno ad allinearsi al centro nord in quanto a tassi di scolarizzazione nella scuola secondaria superiore la partecipazione alla scuola dell'obbligo è ormai totale Giada da alcuni anni
Un altro risultato importante che tutti coloro che che si scriva che completa o la scuola dell'obbligo si scrivono poi alla secondaria superiore
Il tasso diciamo degli inizi del degli anni novanta il tasso di passaggio invece si limitava l'ottantatré per cento nel nel mezzogiorno all'ottantotto per cento nel resto del Paese
Il tasso di scolarità della scuola secondaria superiore
Dicevo si è praticamente annullato rispetto tra mezzogiorno e Centro-Nord oggi la differenza di appena un punto rispetto agli otto che si avevano agli inizi degli anni
è un in pole un impulso alla crescita del tasso di scolarità lo ha dato sicuramente l'innalzamento a quindici anni dell'età dell'obbligo
Come citava proprio Sozzo
Un un fenomeno negativo che
Che continua ad avere un certo rilievo nel nel l'istruzione secondaria superiore anche se sostanzialmente in calo
è quello degli abbandoni
Ad secondo l'ultima indagine del ministero della Pubblica
L'istruzione che risale al due mila due in media l'incidenza degli studenti che si ritirano è pari al quattro del sei per cento nella
Nel Mezzogiorno continentale
E circa il dieci per cento nel diciamo sette per cento nelle isole ora l'indagine ha riferito al due mila due ed è probabile che nel frattempo ci sia stato sicuramente un miglioramento visto l'aumento della della scolarità
Gli abbandoni sono relativamente maggiori negli istituti professionali e più bassi nei licei
Un certo fenomeno di di abbandono c'è c'è anche nel nord più limitato rispetto al Mezzogiorno ma certo tale da
Da evidenziare anche in quest'area un certo certo disagio
Per quanto riguarda gli indirizzi di studio nel corso degli anni c'è una evidente tendenza alla contrazione degli iscritti agli istituti tecnici
La cui quota sul totale degli studenti scesa nel Mezzogiorno dal quarantasette per cento degli inizi nel degli anni novanta il trentacinque per cento
Nel nel due mila cinque
Tutti gli anni altri indirizzi hanno accresciuto la propria quota con particolare rilievo dei licei scientifici dell'istituto produzione gli ho interessante che la filiera distruzione più immediatamente professionalizzante tecnici e professionali continua ad avere il peso più elevato ma in misura più contenuta rispetto al passato
Sembra quindi che ci sia una tendenza ad acquisire una maggiore crescita culturale rimandando la scelta professionalizzante all'università
Per i giovani del Mezzogiorno una spinta in più a proseguire gli studi viene probabilmente dalla speranza che una laurea Possa rendere meno difficoltosa la ricerca di un impiego
Poi sappiamo che non è sempre così e che molti giovani laureati sono costretti a spostarsi in regioni dal Nord
è cresciuto naturalmente il tasso di passaggio dalla scuola secondaria all'università che è salito nel Mezzogiorno dal venticinque al quaranta per cento e anche in questo caso il mio soggiorno si è allineato con
Quindi anche l'istruzione universitaria come già abbiamo visto per la secondaria superiore è stata caratterizzata da una crescita delle iscrizioni
Ed anche in questo caso il Mezzogiorno si è allineato come tasso di iscrizione al valore del centro nord colmando un divario di nove punti che si arriva all'inizio degli anni Novanta
Si consideri che in un quindicennio nel Mezzogiorno
Numero di iscritti sono passati da quattrocentoquarantacinque a settecentonovanta mila
E il numero di laureati da ventotto mila novantotto mila quindi una crescita molto considerevole
Un ruolo importante sulla crescita delle immatricolazioni è stato sicuramente ha svolto dalla riforma dei cicli universitari con l'avvio di una molteplicità di nuovi corsi di laurea di durata triennale
Che ha fortemente incentivati i giovani ad indirizzarsi verso la formazione professionale
Formazione universitaria
Dalla introduzione della laurea Bleve ci si attende oltre che la prosecuzione dell'aumento delle iscrizioni e l'anticipo dell'ingresso dei giovani sul mercato del lavoro
Anche una diminuzione della dispersione una maggiore regolarità dei percorsi di studio e ci si augura una riduzione del ritardo rispetto ai maggiori Paesi ha sviluppato Anza
Un altro fenomeno che
Diciamo continua a
Ad essere presente nel l'istruzione universitaria e quello dei fuori corso offrono mano
Ben noto che riguarda attualmente il quarantacinque per cento degli studenti meridionali e il trentacinque per cento
Di quelli Settentrione centrosettentrionale
Circa il novantadue per cento dei laureati nel Mezzogiorno conclude i propri studi fuori corso e quasi il cinquanta per cento lo è da quattro anni e più
La conseguenza grave tutto questo è ovviamente ritardato ingresso con cui i giovani si inseriscono nel mercato del lavoro
Per quanto riguarda i corsi di laurea si osserva nel Mezzogiorno una riduzione di immatricolati e iscritti soprattutto nei corsi economico statistico e giuridico a favore di un'espansione della quota dei gruppi letterario medico scientifica
Continua ad essere molto elevato rispetto al centro nord il peso percorso giuridico
Un minor rilievo invece hanno i gruppi architettura ingegneria politico sociale
Per avere un quadro della situazione che che c'è nel nel Mezzogiorno soprattutto nel confronto nel rispetto al agli altri Paesi
Delle indicazioni utili vengono dalla dall'OCSE e come si vede nella tabella costanti la crescita significativa della scolarità in Italia nel nostro Paese ancora caratterizzato da un forte ritardo
Non solo rispetto ai pesi ai Paesi economicamente più avanzati ma anche rispetto a quelli caratterizzati da un grado di sviluppo decisamente minore
Per esempio alcuni paesi dell'Europa centrorientale recentemente entrati a far parte dell'Unione europea come la Repubblica Slovacca Repubblica Ceca Ungheria vantano livelli di istruzione della popolazione assai più elevati di quelli del Mezzogiorno ed anche nel Centro-Nord
E come si vede in questi paesi le persone
Vietare Enti cinque sessantaquattro anni che hanno almeno un diploma di scuola secondaria superiore rappresentano quote comprese dal settantaquattro all'ottantasette per cento l'Italia si ferma un modestissimo quarantaquattro per cento con un valore del quaranta per cento nelle nel Mezzogiorno
Se consideriamo perché la popolazione più giovani dai venticinque trentuno anni i tassi di scolarità aumentano ma non cambia la situazione rispetto agli altri
Ritardo appare ancora più serio se si considerano solo coloro che hanno conseguito il titolo universitario nel Mezzogiorno al nove per cento circa del centro nord poco sopra valori che si scontrano con quelli intorno al venticinque per cento nel Regno Unito Spagna Germania Francia il trentasette trentotto per cento gli Stati Uniti e già l'Italia è mezzogiorno sono sugli stessi livelli della Turchia
Interessante il confronto sull'incidenza dei laureati in materie scientifiche ingegneristiche
L'Italia si colloca un livello pari alla media OCSE ma molto al di sotto dei principali partner dell'Unione Europea
La debolezza del nostro Paese nella formazione di capitale umano scientifico tecnologico che è quello più direttamente partecipe all'innovazione dei processi industriali
E alla creazione dei vantaggi competitivi è un problema cui occorrerebbe far fronte con decisione
Tenendo però conto della specificità del Mezzogiorno che ha un sistema produttivo con elevata presenza di imprese di piccola e piccolissima dimensione specializzato in settori tradizionali e a basso contenuto tecnologico e che esprime una domanda di lavoro poco qualificata
Vi è in sostanza il rischio che la maggiore offerta di laureati in materie scientifiche non posso trovare adeguata risposta da parte delle imprese alimentando quella mobilità verso lo regioni centro settentrionali che già da alcuni anni è tornata su livelli elevati
è un quadro che vede l'Italia intera è una posizione isolata tra i Paesi OCSE il rischio è che si allontani sempre più dai Paesi più avanzati e si è raggiunta e superata da quelli in via di sviluppo che guardano con interesse al rafforzamento del capitale umano
Detto per inciso l'Italia è ancora lontana dal raggiungimento degli obiettivi di Lisbona riferiti alla quota di persone coinvolte in attività di istruzione e formazione rispetto al target del dodici e cinque per cento fissato per il due mila dieci
Gli ultimi dati disponibili collocano la quota per l'Italia al sei e tre per cento
Utilizzando ancora i dati OCSE si rileva che l'ammontare della spesa pubblica destinata al Complesso del sistema scolastico italiano compresa l'istruzione universitaria
Calcolata a parità di potere d'acquisto per rendere confrontabili i dati tra i vari paesi
E superiore alla media OCSE e a quella di paesi come Francia Germania Regno Unito Giappone e questo è vero sia che la si rapporti al numero di studenti sia in rapporto al PIL
L'Italia invece
Investe in meno nell'istruzione terziaria dove sono comprese le attività di ricerca e di sviluppo
L'impegno finanziario nel nostro Paese sembra quindi privilegiare più l'istruzione primaria e secondaria che non quella terziaria
Con una visione superata del sistema di istruzione che non tiene conto della cresciuti aspirazione dei giovani e del fatto che come nei Paesi più sviluppati istruzione universitaria ormai diventata il cardine per il rinnovamento del proprio sistema produttivo
Una valutazione dell'efficacia dei diversi sistemi scolastici viene dall'indagine Pisa condotta dall'OCSE
Un'indagine di carattere internazionale che misura il grado di preparazione dei quindicenni in tre diversi ambiti lettura matematica scienza i risultati dell'indagine relativa lettura e matematica
Lascia e non ergere un quadro complessivamente molto deludente deludente per il sistema di formazione scolastica
Ma il dato nazionale e però la sintesi di profonde differenze azione a livello territoriale infatti mentre per il Centro-Nord
Sia una situazione di sufficiente equilibrio rispetto alla media OCSE il Mezzogiorno presenta un ritardo che spiega per intero il differenziale dell'Italia rispetto alla media OCSE
Aggiungo che un'analoga situazione si rileva anche relativamente alla capacità dei quindicenni di risolvere problemi matematici complessi cosiddetto problem solving
Su ventinove Paesi considerati il punteggio conseguito dal Mezzogiorno risulta superiore sulla quelli della Turchia e del Messico e anche in questo caso il centro nord in particolare nordovest Nordest si collocano al di sopra della media internazionale
I dati appena esaminati pur nella loro parzialità sembrerebbero evidenziare che le difficoltà del nostro sistema scolastico ad assicurare i livelli di conoscenza in linea con quelli degli altri Paesi i guardano soltanto il Mezzogiorno
Diciamo certamente problemi di varia natura nelle scuole meridionali che ostacolano il normale apprendimento situazione sociale economica dell'area condizioni dalla famiglia qualità dell'offerta formativa eccetera
In merito a quest'ultimo aspetto va sottolineata la carenza di attrezzature di strumentazione
Nelle scuole del Mezzogiorno il cattivo stato degli edifici scolastici secondo i dati pubblicati dal ministero della pubblica istruzione che si riferiscono al due mila ma dubito che nel frattempo le cose siano migliorate di molto
Rivera uno che lo stato dell'edilizia scolastica è un fenomeno negativo che riguarda soprattutto il Mezzogiorno delle vie un elevato numero di edifici che sono stati precariamente adattati ad uso scolastico edifici caratterizzati da livelli scadenti nella copertura nell'impianto elettrico fognario riscaldamento eccetera
Per concludere il Mezzogiorno si è allineato sostanzialmente al centro nord per quanto riguarda la partecipazione scolastica e questo è sicuramente un fatto importante ma tutto il Paese caratterizzato da un ritardo molto elevato rispetto ad altri Paesi
I problemi più seri riguardano l'università dove c'è bisogno di una riforma organica che dia al Paese un sistema formativo e di ricerca competitivo sullo scenario internazionale
Vorrei concludere con un auspicio
La scorribande Anna vissuto decenni di immobilismo dopo la riforma Gentile
O negli ultimi anni lo scenario sembra mutato c'è stata la riforma Berlinguer bloccata dalla riforma Moratti poi bloccato dal ministro Fioroni
Credo che la scuola e degli italiana ma abbia bisogno né dell'immobilismo post gentile né che si faccia una riforma ad ogni cambio di governo la scuola italiana ha bisogno di certezze ha bisogno di un ordinamento che possa competere con quello dei Paesi più avanzati
Ed è necessario che sull'assetto della scuola e dell'università vi sia la più ampia convergenza politica per evitare riforme che durano l'arco di una legislatura ed è necessario che le scelte o siano largamente condivise da chi all'interno della scuola opera grazie
Dottor Bianchi
Ecco io mi soffermerò appunto come detto sugli aspetti relativi al mercato del lavoro quindi andando a verificare un po'la condizione occupazionale dei giovani nel mercato del lavoro italiano loro differenza dal nord al sud anche andando a verificare quale sia il rendimento dell'investimento formativo in Italia due ripartizione del Paese
Ma il partiamo da un dato piuttosto congiunturale che però se io mi abbastanza significativo è quello dell'andamento dell'occupazione del due mila cinque siamo l'ultimo anno disponibile
E e qui emerge chiaramente una sorta di conflitto generazionale in Italia perché all'interno di un Paese che non cresce
L'occupazione è mantenuta diciamo positiva a livello nazionale quindi più centocinquantotto mila soltanto grazie alla crescita della B come nodo della regolarizzazione degli stranieri
E della permanenza sul mercato del lavoro svolto e le classi età più anziane perché di fatto ormai sono già un paio d'anni che ne in Italia si crea molto poco può poca occupazione ma se giovanile
E nel due mila cinque soltanto anche in Italia appunto i compressori d'aria dove l'occupazione è cresciuta del centocinquantotto mila unità
Quella giovanile Ekberg diminuita i duecentoventuno mila unità
Questo sconta in parte un effetto demografico ma c'è proprio anche una riduzione di un punto circa il tasso di occupazione giovanile
Qui in un Paese che non cresce c'è un arroccamento del a forza lavoro adulta all'interno del mercato del lavoro
Le esigenze vuole il sistema pensionistico tendono a far permanere sul mercato e lavora anche diciamo in età più elevata
è giovane di fatto hanno hanno grandissime difficoltà entrarvi
Nel Mezzogiorno è la parte di sotto della Flai s'e l'occupazione complessiva è calata abbia ormai da tre anni che cala ma soprattutto grazie alla forte riduzione del tasso d'occupazione giovanile
Che sia ridotto ulteriormente soltanto in un anno di un punto dal trenta sei e otto al trentacinque otto siamo tutta sì di occupazione assolutamente più bassi tutti gli altri Paesi dell'Unione europea
Poi andiamo a vedere come la condizione dei giovani sul mercato del lavoro questo è un questa slide si riporta il tasso diciamo di flessibilità del mercato sia la quota e l'occupazione
Non standard non a tempo pieno indeterminato su quella totale
Una prima considerazione qui non ha riportato comunque in media l'Italia ha una quota di occupazione diciamo lo standard in linea con gli altri Paesi europei quindi non abbiamo lavare precarietà particolare in Italia
Però abbiamo delle caratteristiche specifiche del nostro mercato del lavoro intanto vediamo che sulla componente giovanile ma come c'era ben aspettarsi ovviamente e si scaricano in gran parte le esigenze di precarietà di flessibilità del sistema
Tra i quindici e i ventinove anni circa un quarto dell'occupazione a termine non standard Cosenza particolari differenze d'accento nord e Mezzogiorno se poi vediamo i neo assunti vediamo che anzi lo strumento diciamo la flessibilità viene usato più al Centro-Nord che al Mezzogiorno quei diciamo
Ovviamente le imprese sono molto attratte dalla possibilità di utilizzare strumenti di flessibilità quello che differenzia il Mezzogiorno però e la transizione alla stabilità
Cioè nel sud una volta entrati sul mercato del lavoro grazie a un contratto flessibile molto difficile uscirne cioè mentre nel Nord appunto di cattedre con lo strumento d'ingresso nel mercato del lavoro per poi accedere a posizioni più stabili nel Mezzogiorno il tasso di transizione molto più basso
Infatti queste su questo due torte solo riferite a cento diciamo giovani che è una nell'anno precedente avevano contratto a tempo determinato di questi come vedete nel centro nord
Il trenta per cento circa dopo un anno ha trasformato il suo contratto in tempo indeterminato quindi ha raggiunto un posto di lavoro stabile contro il venti per cento del Mezzogiorno
E qui siamo soltanto uno su cinque nel Mezzogiorno ma quello che anche impressionante che ben altrettanti ancora ancora di più cioè il ventiquattro virgola quattro per cento del sud dopo un anno è disoccupato
Quindi diciamo non è un'entrata sul mercato del lavoro molto spesso è una fase transitoria tra la disoccupazione e l'altra
E questo secondo me è un elemento insomma
Che fa parlare che cambia la lettura da flessibilità
A quella che può essere una trappola di precarietà perché appunto avere postini stabili al tempo determinato ma anche instabili è chiaramente un fatto di assoluta gravità
Passiamo appunto più ha ben cercare di verificare quale sia il rendimento dell'investimento formativo al Mezzogiorno cioè se studiare alla fine aumenta considerevolmente la possibilità di trovare lavoro
In questa ha diapositiva venga riportato il tasso di occupazione per gli uomini e per le donne nel Mezzogiorno è nella media dei Paesi OCSE per quanto riguarda il diagramma di sinistra come si vede il passaggio dal non avere il diploma ad avere il diploma aumenta significativamente il tasso di occupazione
Un ulteriore contributo molto positivo lo dal conseguimento della laurea quindi diciamo in linea generale a per quanto riguarda sia la componente maschile che femminile il conseguimento del titolo di studio aumenta significativa al TAS significativamente il tasso di occupazione
Ovviamente rimane però in tutte le
Diciamo it per tutti di umili studi un forte divario rispetto ai Paesi OCSE che anzi tende ad ampliarsi coll'aumentarle della titolo di studio per le donne in particolare si segnala il tasso bassissimo di occupazione
Delle donne non diplomate appena il diciotto per cento quindi siamo sostanzialmente un'esclusione quasi completa al mercato del lavoro con significativi incrementi
All'aumentare il titolo di studio che non colmano assolutamente il divario con il Centro-Nord però comunque possiamo dire che senz'altro aumenta notevolmente il TAR il titolo di studio la possibilità di trovare lavoro il problema è molto
Quello su cui ci concentriamo è il ritardo con cui nel Mezzogiorno
Si realizza questore di questo investimento cioè si rimane disoccupati per una fase molto lunga cioè tra fine della scuola o fine università
Entrata sul mercato del lavoro il a il dette si ampia moltissimo e questo si dimostra vedendo il tasso di occupazione disoccupazione perché la serietà
Ecco vedete la il alla riduzione del divario tra Centro-Nord e Mezzogiorno questo riferimento soltanto ai diplomati
Avviene sostanzialmente solo dopo i trentacinque anni
C'è ancora per la classe di età venticinque trentaquattro anni abbiamo un tasso di disoccupazione dei quattro e otto del Centro Nord addirittura il diciassette per cento al Mezzogiorno che poi scende a cinque cinque oltre trentacinque anni
è uguale vale per il tasso di occupazione che appunto segnalo ancora
Un fortissimo divario
Nel tasso di occupazione diplomati ancora nella classe venticinque trentaquattro anni e ugualmente stesso discorso vale anche per i laureati in questo caso va segnalato come per i laureati
Tra venticinque e trentaquattro anni il divario nel tasso di disoccupazione è amplissimo devo ancora un ventotto per cento dei disoccupati con più di vent'venticinque trentaquattro anni di laureati meridionali
Controllato e cinque nel centro nord e scende a livelli presto che Frizzi anali oltre trentacinque anni quindi fatto anche nel Mezzogiorno il possedere una laurea
Con grande ritardo ma alla fine garantisce quasi una totale occupazione perché un tasso disoccupazione dal due tre
E effettivamente molto basso anche nel Sud il problema che passano quasi dieci anni dal conseguimento del titolo di studio e il la presenza sul mercato del lavoro
Questo elemento è strettamente collegato al problema della sotto inquadramento nel Mezzogiorno perché quella che si va a verificare che proprio il posto di lavoro che si ritrova anche se con ritardo molto spesso non impiega le competenze
Acquisite nel proprio processo formativo
Infatti qui viene riportato il diciamo che tutto è un fatto italiano cioè in Italia tre virgola sette milioni di occupati
Hanno da professione per cui non utilizzano il titolo di studio acquisito cioè il ventotto per cento erano volati della popolazione occupata nel nel nostro Paese
Appunto non a una professione più bassa di quella che con cui potrebbe accedere con il proprio titolo di studio
Di questi circa due milioni solo giovani quindi la grandi la la grande parte con differenze piuttosto significativi tra Mezzogiorno e Centro Nord
In questo caso abbiamo distinti sotto inquadrati per titolo distruggerò fa diplomati e laureati il tasso di sotto inquadramento della quota è sotto inquadrati sugli occupati e soprattutto molto alta Mezzogiorno dei diplomati
è questo mette in evidenza un sistema produttivo assolutamente debole dove addirittura al conseguimento del diploma è considerato in tantissimi casi o superiore alla qualifica che servirebbe
Un fenomeno che riguarda il trentuno virgola quattro per cento
Significativo rimane ancora anche per i laureati il venticinque per cento
Nel centro nord è un po'all'inverso ovviamente un tessuto produttivo un pochino più specializzato che fa sì che soprattutto la laurea a volte risulti eccessiva
Un'ulteriore considerazione riguarda le caratteristiche abbiamo fatto soltanto l'abbiamo analizzato tanto per i corsi di laurea
Per tipo di corso di laurea risulta che per le discipline umanistiche
E sociali per le scienze economiche e statistiche la quota dei sotto inquadrati quindi la quota di persone appunto che ha un titolo di studio superiore alla professione che svolge è doppia rispetto a discipline scientifiche ingegneria quindi anche qui si conferma un fatto abbastanza noto e comunque questo tipo di facoltà scientifiche
Non solo garantiscono una maggiore facilità di accesso al mercato del lavoro ma molto spesso garantiscono anche un accesso al mercato del lavoro in professioni specializzate
Diciamo delle competenze per cui uno ha studiato
Un ulteriore aspetto che abbiamo considerato all'interno e la ricerca
Cui punto accenna anche professor Zoppi precedentemente e quella della mobilità della o reati meridionali va innanzitutto detto che questo è la mobilità è un fenomeno chi più in generale sta riguardando il Mezzogiorno ormai da dieci anni mi si è ripreso muoversi abbastanza significativamente il signor secondo stime appunto che noi come Svimez facciamo ogni anno
Sono tra i sessanta e i settanta mila di sessanta settanta mila unità Annette ogni anno il flusso dal Sud verso il Nord quindi si è riaperto diciamo
Una fuoriuscita abbastanza significativa ma e questa fuoriuscita riguarda in grandissima parte
Giovani all'elevata scolarizzazione Nadia ci siamo concentrati in particolare sulla o reati
Alla utilizzando un'indagine dell'Istat che quella sulla condizione professionale nel due mila quattro
Dei laureati nel due mila uno partendo lei microdati all'indagine si abbiamo ricostruito un po'il percorso formativo e occupazionale e regioni del Mezzogiorno
Allarghiamo nel mezzogiorno circa ogni anno almeno nel questa al due mila uno ora solo leggermente gallesi cresciuti Sillaro circa cinquantacinque mila persone cinquantacinque mila giovani diciamo con residenza nel Mezzogiorno al momento dell'iscrizione diversità si laureano ogni anno diciamo dal primo momento di mobilità e quello al momento dell'iscrizione diversità impavido questi cinquantacinque mila laureati diciamo meridionali quarantaquattro mila lo studiato al Sud e circa dieci mila sono andati a studiare nel centro
Vi diciamo già un al venti per cento di sono mossi per motivi di studio
Andiamo a vedere gli esiti occupazionali di chi si è mosso Chia si è andato a studiare nel Nord ha un tasso di occupazione di sovente viola aumenta significativamente la sua possibilità di trovare occupazione
Oltre il settanta per cento del sette mila hanno trovato lavoro dopo tre anni contro ventisette mila del nel Mezzogiorno
Di questi che hanno trovato lavoro
Spero non sia troppo complicato lo schema facciamo tempio dei ventisette mila che hanno segnato nel Mezzogiorno Prato occupazione e di questi ben otto mila hanno trovato occupazione del centro nord quindi si sono mossi dopo la laurea vediamo due momenti di di mobilità momenti mobilità pesto di mobilità per lavoro questi otto mila ottocento punto dopo la laurea nel Mezzogiorno l'ho trovato un'occupazione hanno di quelli che hanno segnato al nord il rientro è di circa due mila trecento giovane quindi vediamo a quota al di sotto di uno su tre insomma rientra dopo aver studiato a lavorare nel Mezzogiorno
Un ulteriori considerazioni abbiamo fatto sulle caratteristiche del lavoro che trovano e qui viene fuori un elemento abbastanza
Diciamo anomalo in qualche maniera coloro che si sono spostati per lavorare nel mezzo del centro nord ibrida lega studio ciotola che lavorano nel centro nord mediamente a non lavoro più precario
Di quelli che lavorano al Sud e guadagnano di meno di quelli che lavorano al sud
Questo apparentemente contraddittorio ma di fatto rimanda alla sostanziale immobilità sociale del Mezzogiorno cioè nel Sud quelli che rimangono trovano più difficilmente lavoro ma quelli che trova lavoro molto spesso proprio perché provengono da famiglie agiate sono figli di laureati a loro volta o di professionisti
è più la volta che trovò lavoro molto spesso trovo lavoro più stabile
Guadagnano di più qui diciamo chi si muove verso il centro nord si espone di più alla flessibilità del mercato
In sostanza aria aggregando i flussi descritti precedentemente abbiamo che su cinquantacinque mila reali del Sud dopo tre anni
Ben venti mila sono disoccupati quindici a volano ancora messo a frutto dell'una procura ha avuto un rendimento dal loro investimento formativo
E dei trentaquattro mila che hanno trovato un'occupazione circa un terzo lavora nel Centro-Nord
Questo è un elemento importante anche se anche soprattutto se letto diciamo in questa ottica più federalista nel nostro Paese se pensiamo ai costi per una regione del Mezzogiorno di formare un giovane laureato
Effettivamente il re il la resa in termini di occupati nell'aria e molto molto bassa e costituisce senz'altro una un elemento su cui riflettere di fuoriuscita di proprio quelle forze più dinamiche più importanti del della forza lavoro meridionale che potrebbero dare un contributo particolarmente significativo in termini prospettiva di crescita dell'area del Sud un ultimo aspetto considerato nella ricerca e quella degli esclusi qui per esclude s'intende dei giovani
Del mezzogiorno cioè quando giovani anche in questo caso ci riferiamo a
Diciamo alla fascia di età fino a venticinque anni mi diciamo abbastanza ampia ci sono ben ottocentoventiquattro mila giovani al sud che non studiano e non lavorano
Quindi sono fuori sia dal sistema formativo del sistema del mercato del lavoro
Sono circa il venti per cento colazione quindici ventinove anni quindi è una quota significativa del Nord la quota è superiore è inferiore all'otto per cento vinciamo è un fenomeno soprattutto meridionale
Riguarda soprattutto le donne perché due su tre di queste i esclusi diciamo da entrambi i mondi sono soprattutto donne
Quindi c'erano circa cinquecento mila donne diciamo che anche la fascia successiva ventinove trentaquattro permangono trecento mila donne quindi vuol dire che sostanzialmente è un'esclusione da cui non si rientra più cioè molto spesso è una decisione all'interno di un mercato del lavoro che offre molto poco
Di rimanere a casa di fare un somma un'ascesa oppure nel lavoro nero ovviamente quindi non non monitorato alle statistiche che lei esclude per lungo tempo ossea o per sempre dal sistema
Dal sistema produttivo nazionale
Chiudo così con questo che ha visto che è una serie di dati molto in sequenza quindi aspetto più che altro le considerazioni degli di coloro che hanno appunto ci hanno onorato con la loro presenza oggi
Segnalo soltanto appunto che tutto ciò che abbiamo postato oggi evidenziano una questione scuola del Mezzogiorno ma soprattutto una questione sviluppo alla fine il problema è quello c'è una sorta di circolo vizioso tra debolezza del sistema scolastico e formativo
E debolezza del sistema produttivo occorre intervenire su quei meccanismi
Che per però nel tempo questo sezioni circolo vizioso
E quindi diciamo anche le politiche formative non possono essere disgiunte da quello che deve essere un progetto più ampio di politiche di sviluppo grazie
Io credo che dobbiamo ringraziare gli amici della Svimez decolla verso i collaboratori
Per i termini
The Hurricane quello stati esposti gli elementi fattuali contenute nella ricerca
Mi chiamo qualche modo il dibattito ritorna queste cose perché era il professor Mario Centorrino regolarmente la parola
Vorrei intanto ringraziare il presidente Novacco il direttore fra domani e tutta la struttura della Svimez per questo invito ed esprimere il mio plauso il mio compiacimento il mio apprezzamento per il lavoro per i materiali di conoscenza che la ricerca di bianchi gli appelli professore doppi se ha permesso oggi di avere a disposizione
Io partirei proprio da un'annotazione per gli impianti una notazione verso finale nel suo intervento cioè la scuola come e rammento a componente della questione meridionale
Su questo direi non ci sono dubbi dove c'è da fare un'osservazione un po'provocatoria è che mentre altri aspetti della questione meridionale ormai è scontato che tebano essere oggetto di una sorta di intervento straordinario penso per tutti giustamente al settore industriale per la scuola nel Mezzogiorno non si è mai pensato ad un intervento di carattere straordinario
Quando si parla di questione meridionale uno degli elementi della questione meridionale e l'industria ovviamente nessuno mette in dubbio che verso l'industria debbano andare incentivi debbano andare pacificazione debba andare sostegni per superare quel divario di contesto esistente
Quando si parla nella scuola del Mezzogiorno si è tutti d'accordo per la scuola nel Mezzogiorno
è una scuola che esprimere gli elementi di divario rispetto alla scuola di altre regioni
Ma nessuno ha mai pensato a delle forme ripeto l'intervento assi negli anziani quella dell'indulto
Cioè delle forme d'intervento che permettono alla scuola del Mezzogiorno di poter assicurare quell'uguaglianza di punti di partenza per l'uguaglianza dei punti di opportunità che complessivamente nel tempo nella storia la politica italiana ha cercato di assicurare ad altre anch'
Bernezzo
Devo dire e lo dico a forma di provocazione da professore universitario
Che è una delle decisioni più devastante ad esempio per l'università nel Mezzogiorno lo dico con molto rammarico con molto malmesse è stata ad esempio l'istituzione dell'autonomia
Istituzione dell'autonomia ha voluto mettere tutte le università di siamo su un'uguale livello senza tener presente che università come la mia per esempio in un po'
Testo economico debolissimo si trova grossissime difficoltà a competere a parità di condizioni con università e che invece agisce in un contesto economico molto forte
Giusto per dargli una cifra né altri abbiamo università in cui lei entrate private quindi che si aggiungono al fondo di funzionamento ordinario sono pari al quaranta per cento del bilancio
Nella mia università queste entrate private equivalgono al quattro per cento del bilancio perché ovviamente la mia università agisce in un contesto economico che non permette entrate privata dinastica quali sono gli elementi del divario nella scuola sono stati già evidenziate il riprendo giusto per sintesi intanto lo stato dell'edilizia forse andrebbe un po'ulteriormente enfatizzato questo stato deteriore dell'edilizia scolastica nel Mezzogiorno
Giustamente veniva citata la Calabria come Regione nel quale questa qualità dell'edilizia assume la forma peggiore io fare un approfondimento ci sono tre Province emerge dall'indagine
Reggio Calabria Vibo Valentia Crotone
Rappresentano la performances più negativa
Ebbene
Un'idea che mi è venuta immediata queste Province che hanno questo stato di edilizia così deteriore sono anche costituiscono nel loro insieme una sorta di distretto di alta tecnologia criminale
C'è una correlazione tra questi due aspetti
Io francamente comincia penso di sì
C'è poi un divario nella preparazione è stato detto bene con riferimento alle indagini che vengono fatte sulla pre per sulla
Sui teste e sulle risposte che danno gli studenti
E c'è anche un grosso divario sotto forma di dispersione del prodotto lo ha esplicitato bene con alcuni dati fondamentali bianchi questo che potremmo chiamare la fuga dei cervelli mi permetto di citare un altro dato
Che traggo dalla ricerca preziosa della Svimez su mille iscritti nella scuole medie nel Mezzogiorno soltanto duecentoventinove arrivano alla laurea
E a tre anni dalla laurea soltanto centotrentotto sono occupati nel Mezzogiorno queste cifre sono esattamente raddoppia
Su mille iscritti alle scuole medie arrivano alla laurea quattrocentoquarantacinque giovani di questi quaranta quattrocentoquarantacinque giovani ben trecentocinquantuno trovano lavoro ma tre anni davvero
C'è stato un momento in cui insomma con molta fantasia vedi per la scuola veniva indicato il modello per le tre I
Beh nel Mezzogiorno c'è un modello delle tre i ma sono tre i consegno esattamente rovesciato la scuola decisamente insufficiente nella gran parte dei casi che inidonea
Il quasi la totalità dei casi questo è un aspetto che forse richiederebbe maggiori approfondimenti di ricerca le scuole al Mezzogiorno sono ingestibili
Nel senso che sia la precarietà della struttura sì anche la caratteristica della struttura
Fa sì che anche dei problemi molto semplici quali possono essere la rottura di una maniglia propongono sostanzialmente a delle situazioni di criticità
Per mancanza di un sistema amministrativo di collegamento tra la scuola e gli enti pubblici che permette in tempo reale la pubblicità la riparazione
Di una ma
Secondo aspetto secondo aspetti importanti
La scuola lo devo confessare con molto dolore spero di non dare preoccupazioni al presidente Napolitano parlando della questione meridionale diceva ma quando parliamo della questione meridionale dobbiamo innanzitutto citare le cose positive
Questa è una cosa negativa la scuola mi sembra fuori oggi dalla gente la scuola al Mezzogiorno mi sembra fuori oggi sostanzialmente dall'agenda politica
Se è vero che la finanziaria per esempio interverrà togliendo fondi all'università questo permettetemi di dirlo
Mi sembra una grande contraddizione rispetto ad un'esaltazione per l'economia della coscienza della conoscenza del ruolo dell'università di oggi dovrebbe avere nel Paese ma questo taglio di fondi nel Mezzogiorno aumentar ulteriormente
Le condizioni di criticità
C'è una scarsa attenzione mediatiche
E per ultimo fortunatamente il saggio della Svimez inverte questa tendenza a me sembra che ci sia anche una scarsa attenzione dal punto di vista della ricerca cito un esempio per tutti se c'è uno scandalo e lo sottolineo tre volte nel Mezzogiorno questo Scandone dato dai processi di formazione parlo della formazione professionale
Ebbene non esiste oggi letteratura una ricerca seria sulla formazione professionale nel mezzo
E devo confessare anche qua con molto malessere che probabilmente questa ricerca seria non esiste perché lo scandalo nella formazione del Mezzogiorno per dirla con una formula scontata eBay parti sa
Cioè questo scandalo partecipano tutti
Per cui è come sentirsi annullasse una capacità di innovazione critica verso questo scandalo che in Sicilia
Cito la Sicilia perché falsi la situazione che conosco ma vale lo stesso per la Calabria vale lo stesso per la Campania e così via assorbe qualcosa come seicento milioni di lire all'anno senza che dal punto di vista della formazione ci sia alcuno produttività
Pensate che non esiste neanche non parlo a livello di ricerca ma un semplice riscontro tra le persone che sono state formate e la occupazione di queste persone un certo numero di per gli Enti di Mesic diciamo dalla formazione che permetta di capire se questa formazione utile sto e fatta assolutamente nell'interesse di dei formatori i quali a loro volta diciamo sono formatori che lavorano all'interesse di altri ancora secondo un ciclo di scandalo che il una filiera diciamo di di di di sprechi che non trovo qua ovviamente il tempo per ricostruire
Dicevo quindi scarsa attenzione del nell'agenda politica nella situazione mediatica nella fascia tutto questo porta ovviamente ad alcune preoccupazioni la prima preoccupazione e che il circolo vizioso della fuga dei cervelli è stato diciamo piuttosto ben evidenziato
Pro finisca col provocare dei fallimenti di mercato e soprattutto eccome
C'è proprio un questo circolo vizioso in che cosa consiste questo circolo vizioso
Io ho apprezzato moltissimo una notazione iniziale del presidente Nova quando diceva quando parliamo per la scuola dobbiamo sempre pensare che gli investimenti di capitale umano non possano essere staccati dall'investimento in capitale fisico
Sarebbe veramente assurdo se pensassi per investimenti in capitale umano senza pensare ad una rete produttiva nel quale poi questi investimenti in capitale umano delle storie
Deve essere valorizzata ma che cosa mai ci attendiamo dagli investimenti capitano marcia se attendiamo soprattutto ricerca attendiamo soprattutto innovazione e quindi ci attendiamo un contributo molto decisivo allo sviluppo della rete prodotti nel Mezzogiorno non ci possono essere investimenti esteri c'è necessità anche violazione di sviluppo endogeno se mancano proprio i soggetti di questo sviluppo endogeno se si allontana e qua è un altro suggerimento anche alla cultura ricerca
Cercare cioè di capire
Come si tentava di fare quando si studiava l'emigrazione negli anni Cinquanta se i laureati che se ne vanno dal Mezzogiorno sono i migliori
E probabilmente io credo che soprattutto con riferimento per esempio le materie scientifiche esattamente così c'è un grosso impoverimento proprio del capitale umano che dovrebbe supplire a quella fase di ricerca e di innovazione utile al lo sviluppo della rete produttiva c'è un secondo problema che si va facciano nelle scuole del Mezzogiorno che secondo me finora ignorato credo che
Il sottosegretario Pascarella ne conosco in qualche modo alcuni elementi siamo alcuni segnali ed è
Diciamo l'ingresso nelle scuole dei cosiddetti fritti insomma del dei figli extra comunitari dei figli dell'immigrazione
Tutto questo sta avvenendo senza che ci sia alcuna forma di regolazione di questo processo non si capisce bene se si va verso un processo di integrazione assolute
Se si va verso un processo di rispetto delle diversità culturali se si va verso processi di
Ulteriore multietnica di introduzione di forme di multietnicità nelle scuole
Insomma sotto questo profilo anche questo finisce con l'aggravare la situazione scolastica nel Mezzogiorno
E infine e cerco di avviarmi a conclusione ci sono dei fortissimi ritardi credo che nel parlerà sicuramente il sottosegretario Pascarella nella lingue nell'espressione nel linguaggio ma anche devo dire nell'uso delle tecnologie c'è una statistica molto significativa diciamo tra senza sarà nella miniera di dati bisogni non poche andarla diciamo a scavare
Il Mezzogiorno dal punto di vista della dotazione dei computer non ha nulla da invidiare al Centro-Nord evidentemente ci deve essere stata e diciamo modello di distribuzione che da avere funzionato benissimo e deve aver assicurato al Mezzogiorno tutti i computer e vecchia
Quando si va al secondo aspetto della questione cioè sull'utilizzazione dei computer il Mezzogiorno pro anche qua
Subito viene in mente un'analogia con i processi industriali cioè la distribuzione di certe forme di capitale e poi l'incapacità di poterli utilizzare l'incapacità di saperlo utilizzare che fa sì che molti computer nelle scuole malgrado ovviamente stiamo generalizzando e quindi stiamo ovviamente ignorando
Il grande impegno grande sacrificio entusiasmo in molti casi delle persone che operano nel quale il Mezzogiorno molto spesso questi computer finiscono soltanto con essere oggetti di arredamento più più oggettivi utilizzazione
Io ritengo un'ultima domanda che lascio proprio come punto interrogativo al dibattito e se i processi di regionalizzazione questa spinta al federalismo che sembra ormai assolutamente inarrestabile Giovino
A superamento
Delle
Variabili di rischio a cui ha accennato oppure se e qua purtroppo temo che per alcune regioni del Mezzogiorno sia così non finiscono con l'aggravare ulteriormente queste
Elementi di debolezza
C'era oggi un'intervista molto interessante sulla stampa del ministro Fioroni
Un'intervista condotta con disinvoltura sia da parte dell'intervistatrice per una scrittrice sia da parte del ministro
E da questa intervista uscivano fuori due cose graziose la la prima era lo diceva il ministro la parabola della varicella parlando della scuola il ministro diceva ma io penso sempre un ragazzino con la varicella che va in ospedale vuole trovare medici che lo guariscono la sua malattia ma vuole sul trovare anche piante vuole trovare anche una stanza confortevole vuole trovare anche de de dei giochi che gli permettano diciamo di coniugare quello che il suo stato di salute precario anche con una qualità di accoglienza che sia una qualità
Purtroppo a me sembra che nel Mezzogiorno in questo momento mancano purtroppo tutti questi elementi e forse ci sarebbe anche da domandare visti i risultati negativi che i processi di apprendimento se i medici siano all'altezza della funzione cui sono anche la seconda cosa relazione del veniva fuori era quello che
Nell'intervista veniva definito il teorema del mal di pancia
Diceva il ministro se io porto mia nonna al pronto soccorso
Per un mal di pancia che ci sono tanti medici che si avvicendano droga pezzata però ognuno con una sua impostazione specialistiche questo mal di tante viste palme essendo sostanzialmente incurabile perché ognuno vede la cosa da un suo punto di vista e ovviamente non arriva alle alla diagnosi immediate
E anche su questo probabilmente
E un un apologo molto interessante che si invita ad una considerazione sistematica del problema piuttosto che ad affrontarlo a seconda degli ultimi punti di vista
Finisco richiamando la bellissima conclusione del professore Zoppi la citazione di Beveridge a coste Rea Beveridge una citazione una citazione in marzo il punto insomma con un azzardo culturale
Mozzato uno diceva per lo sviluppo ci vogliono cento bisogna percorrere dieci mila miglia bisogna leggere dieci mila litri
E io credo che nel Mezzogiorno forse dieci mila miglia i giovani che ricercano lavoro perché dietro le statistiche c'è anche questo
Questa fatica minuzioso del giorno per giorno per la ricerca di lavoro non è diciamo una persona trova lavoro dopo tre anni ecco abbiamo un'idea di una persona che sta a casa ad aspettare questo lavora tre anni posso assicurare che non è così questi tre anni sono tre anni e mezzo
Nei quali si percorrono altro che dieci mila miglia si bussa a a a dieci mila porte si si si domanda dieci mila persone e così via c'è anche un qualche cosa che ha finisce pollo col col provocare una grande sensazione di frustrazione in questi anni di attese
Dicevo forse quindici mila miliardi abbiamo percorso e sui dieci mila libri ancora purtroppo credo che nel Mezzogiorno siamo in ritardo aspettiamo il bibliotecario perché li mette a disposizione grazie
Grazie al professor Centorrino vorrei pregare il senatore a Rocco Buttiglione
Presidente della Commissione Istruzione Beni culturali del Senato di volerci svolgo rivolgere
Grazie io vorrei partire dicendo che non son d'accordo con molte delle cose dette lustro Centorino ma abbiamo una cosa in comune molto importante
La sensazione che esistere uno stato di crisi del sistema interno dell'istruzione e in modo particolare nel sistema italiano della istruzione meridionale o del sistema meridionale della istruzione
La seconda cosa che vorrei dire che voglio ringraziare chi ha fatto questa bellissima ricerca devo dire una ricerca così bella che forse non sono bastati gli interventi fatti fino ad ora per metterla adeguatamente induce e di un valore
Perché ci sono dei dati interessantissimi che io non ho sentito ancora qui citati
Io fo avuto purtroppo la ricerca in mano solo pochissimo tempo fa e non ho potuto leggerla con l'attenzione che merita però già da una crisi da una lettura molto veloce emergono tante cose interessanti vorrei
Citarvene alcune
Viene citato
Lo studio Pisa Chiodi che non si riferisce alla città Della Torre pendente ma si riferisce ai livelli di apprendimento dei giovani quindicenni in diversi Paesi europei
In Italia pochi politici lo leggono vedo il senatore Compagna che sorride lo invece uno di quelli che lo legge e anche lo commenta
Cosa ci dice questo studio
Lo studio del Duemila è stato dedicato alle capacità di lettura
Sanno leggere gli italiani
Non tanto
Fatto i i dunque in Francia la valutazione cinquecento cinque il livello di capacità di lettura in Giappone cinquecentoventidue
Negli Stati Uniti cinquecentoventitré no scusate del Regno Unito di Gran Bretagna cinquecentoventitré negli Stati Uniti cinquecentoquattro sapete quale il livello italiano quattrocento ottantasette
E il livello tedesco
Un po'peggio quattrocentottantaquattro cos'hanno in comune Italia Germania una disastrosa riforma della Pubblica Istruzione fatta all'inizio degli anni Settanta sotto l'impulso del contestazione Giovanni
Ma questo quattrocentottantasei militaria come si ripartisce fra le diverse aree territoriali
Nel nord ovest abbiamo cinquecento uno
Mica male quasi libero dalla Francia nel Nord Est cinquecentodiciannove complimenti quasi il livello del Giappone al centro quattrocentonovantadue
Maluccio ma non tanto nel Mezzogiorno quattrocentocinquanta sette
Chi di voi a esperienza di
Università
Sa che molte volte vediamo studenti che riguarda l'università e non sono in grado di redigere una tesi in italiano corretto
è un elemento che dice molto sullo stato del nostro sistema e la matematica
Questo Paese che si gloria di aver dato i natali a Pitagora oltre che a Galileo
Francia cinquecentoundici Germania cinquecentotré Italia quattrocento sessantasei
Quattrocento risorse quindi anche la Germania ci supera nonostante la riforma sopra ricorda
Giappone cinquecentotrentaquattro
Ma come si divide il risultato nelle diverse regioni italiane
Nord Ovest cinquecentodieci
Complimenti
Nord Est cinquecento undici centro quattrocentosettantadue
Mezzogiorno quattrocento ventotto
Abbiamo una situazione che e oggettivamente una situazione di emergenza
Cito questo dato perché lo studio che abbiamo davanti a noi ci offre alcuni dati che consentono di iniziare una valutazione non solo quantitativa ma qualitativa
Perché al di là del sapere quanti anni domani passo nella scuola e portate sapere cosa imparano in quegli anni
E io credo che su questo andrebbe spostata anche l'attenzione delle future vostri attività in concomitanza con un indirizzo preso dal ministro Moratti che mi auguro continuato dal ministro Fioroni son sicuro che i dubbi su filoni non lo disattende era
Volto ad incrementare i diventi e le capacità di valutazione e auto-valutazione la scuola italiana
Perché se non abbiamo una valutazione di qualità
Anche tutti i discorsi che facciamo non fanno morto pronta io vorrei leggervi un'altra uno potrebbe dire va bene i livelli di apprendimento sono bassi
Però dice la scuola italiana è una scuola democratica
Che pagando il prezzo di aver abbassato i livelli di apprendimento
Fa in modo che tutti quanti possano andare avanti qui per la verità il alcuni dati sono stati citati in comparazione con gli altri Paesi citò dalla tabella sedici dello studio
Abbiamo che l'istruzione secondaria superiore di Report intatta a compimento dal sessantaquattro virgola otto della popolazione fra di venticinque sessantaquattro anni la popolazione lavorativa
In Francia dall'ottantatré in Germania
Dal quarantaquattro virgola quattro per cento in Italia e qui è tutta l'Italia ad essere indietro
E il Mezzogiorno peggio del resto del Paese quaranta virgola uno rispetto a quarantasei virgola sei del Centro-Nord devo dire che tra i principali Paesi solo la Spagna e messa peggio dell'Italia possiamo dire almeno che nell'ultimo tempi la situazione è notevolmente migliorata
E migliorata ma rimaniamo sempre in coda se consideriamo quelli tra venticinque e trentaquattro anni Francia settantanove Germani ottantacinque Italia sessanta circa Mezzogiorno cinquantatré
Quindi abbiamo un sistema il quale ci dà
Livelli inferiori dal punto di vista qualitativo un numero inferiore di persone che arrivano a completare il vittime erario
Uno potrebbe dire a
Bisogna mettere più denaro nella pubblica istruzione oggi io vorrei fare un intervento non demagogico volto non a catturare il consenso
Mi sembra che questo sia una un'atmosfera più accademica che politica e allora il compito di chi fare ricerca e quello di dire verità sgradevoli
E di formulare ipotesi irrituali
L'Italia spende oggi per la pubblica istruzione troppo facciamo un paragone
La Francia spende per ogni studente la Francia che ha risultati come avete visto migliori e dal punto di vista quantitativo da culturista qualitativo sette mila centoventiquattro dollari per ogni studente la Germania
Ottimi risultati dal punto di vista quantitativo
Mediocri dal punto di vista qualitativo lì si hanno pagato una riforma che ha abbassato la qualità
Per migliorare i livelli di partecipazione di tutti i fatti sono Styx
La Germania sei mila seicentonovantasei dollari per studenti
L'Italia sette mila ottocentotrentanove dollari per studente
Vi faccio grazia delle cifre degli altri
Vi devo dire che l'Italia e il Paese di gran lunga che spende
Di più in Europa
Gli Stati Uniti spendono il più ma l'Italia e in Europa il Paese che di gran lunga spende
Di più
Dietro di noi viene la Svezia sette mila seicentododici dollari un po'meno
Ma non a caso il governo svedese
Ieri non è stato rieletto perché uno dei motivi per cui non è stato rieletto e il pessimo funzionamento trascurabile per errori forse fatti
In parallelo con quelli italiani
Vogliamo guardare alla
Alla
Università lì la situazione cambia
Mentre l'Italia spende in proporzione
Molto per la scuola
Per l'università siamo
Non proprio il fanalino di coda ma quasi peggio di noi russo spende meno di noi solo la la Spagna
Come mai spendiamo molto e abbiamo cattivi risultati
Perché vedete io come convinzione politica son convinto che in una economia della conoscenza come quella che si dedica nel mondo di oggi la ricchezza delle nazioni non nel loro nell'argento nel petrolio richiesta delle Nazioni e il cervello dei giovani
Però per chiedere al Paese di investire bisogna fare profonde riforme che garantiscano al Paese che i soldi che investiamo non sono buttati via
L'impressione che si ha leggendo questi dati e che il sistema sia potentemente male organizzato e che quindi l'investimento in questo sistema sia un investimento che difficilmente potrà ottenere
Dei buoni risultati
Cosa dobbiamo e qui tutti dovrebbero battersi un poco il il tetto credo se vogliamo fare un'analisi non non demagogica
Vorrei citarvi qualche altro dato che può essere interessante uno potrebbe dire questi maledetti professori italiani prendono un sacco di soldi e non fanno niente non è proprio così
Se voi guardate alla tabella diciannove delle retribuzioni dei professori italiani prevede che i professori italiani
Sono agli a inizio carriera sono pagati male ma non tanto peggio di quelli degli altri Paesi
Europei credo per fare soltanto un paragone Italia ventidue mila novecentoquindici dollari
Francia ventidue mila seicento ottantotto dollari
Andando però avanti gli insegnanti italiani non hanno una carriera
L'insegnante francese che inizia alla pari con quello italiano anzi con qualche li rende qualche dollaro in meno finisce con quarantotto mila e settanta dollari quello italiano trentotto mila seicentoquattro non esiste una carriera
E non esiste un sistema di selezione che discrimini fra insegnanti bravi ed insegnanti che non sono bravi
Noi abbiamo nelle nostre scuole centri di prima qualità
Che scrive saggi pubblicati da riviste di archeologia di prestigio internazionale potrei fare dei
E devo gente di pessima qualità è un sistema che non è in grado di licenziare un'insegnante cattivo neanche se fosse un insegnante pedofilo
Più volte condannato
Neanche se fosse chiaramente incapace di di insegnare e non abbiamo
Chi ha figli quell'esperienza l'ha fatta
E allora se gli insegnanti non sono retribuiti così tanto qual è il problema
Forse c'è un problema di una struttura la quale a
è stata pensata più in funzione dell'assorbimento di nuovi insegnanti aumentare il numero degli insegnanti
Per fronteggiare una disoccupazione intellettuale che si annunciava pericolosa piuttosto che in funzione delle necessità dell'apprendimento con risultati che non solo non hanno migliorato la qualità
Ma l'anno addirittura peggiorato
E qui l'esame di coscienza per andare a fondo io credo che ci sia anche una cultura pedagogica che sbagliata della Pasqua
Perché è passata l'idea bello le l'esempio dell'ospedale è passata l'idea che i fiori sono importanti
I giochi sono importanti l'accusa che è stata trascurata e la capacità di operare da parte ermetico
Io preferisco andare in un ospedale in cui non ci sono fiori
In cui non ci sono già ottimi
Anche mio figliolo porte dei più vuole mio nipote adesso perché il tempo passa tutto lo porta dei più volentieri in un ospedale dove ci sono regioni Fiorino però son sicuro che B e pulito
E che il chirurgo sa operare chi a disposizione gli strumenti necessari per operare nella scuola italiana ne abbiamo giocato su molte altre cose la scuola come luogo di socializzazione la scuola come luogo di integrazione sociale
Abbiamo trascurato la scuola convoco di apprendimento
Sulla base di una visione democratica sbagliata
Perché la la Costituzione ci chiede di fare in modo che i capaci e i meritevoli possano raggiungere i livelli più alti dell'istruzione non ci chiede che tutti possono raggiungere i livelli più alti dell'istruzione
Non ci scoraggia amo i capaci e meritevoli offrendo loro una scuola troppo facile
In cui mancano gli stimoli non c'è il e dove la parola competizione è diventato una brutta parola
Dice
San Paolo ci sta in piedi guardi di non cadere
In modo da poter aiutare chi è caduto ma se tutti stanno sdraiati evidentemente non c'è nessuno in piedi che può aiutare gli altri
Attivarsi su dobbiamo costruire una scuola la quale abbia una capacità di rendere competitivi i nostri giovani e quello che invece non ci riesce pur lo tireremo su ma se tutti si rassegnano Federici e non essere competitivi
Le cose non posso al
Abbiamo e questo rende il compito del ministro alla Pubblica istruzione straordinariamente difficile
Straordinariamente difficile perché
Ogni tanto mi chino a guardare le pagine che mi sono segnato per le altre tabelle che vi voglio infliggere
Sì ordinariamente difficile perché c'è un problema anche di concordare con i sindacati che fa che non può ovviamente essere mettere per strada
Tanti insegnanti poi non è che possibili ma son problemi di creare mobilità nella pubblica amministrazione per valorizzare il patrimonio di conoscenze che ci sono lì
Problemi forse di costruire la educazione degli adulti
C'è un accenno nel in questo libro interessante l'educazione degli adulti dove utilmente potrebbero trovare occupazione molti di questi insegnanti educazione degli adulti che in Italia non esiste e che invece è fondamentale per la continua capacità di riqualificare il personale oggi delle crisi aziendali qual è il problema che abbiamo personale difficilmente riqualificati
Ci saremo uno spazio enorme per quella che i tedeschi chiamano ero Max nel dire il dunque
Però vedo poco
Poca iniziativa direi persino poco interesse a far
Un'ultima considerazione sugli insegnanti
Perché abbiamo fatto questo queste leggi colpa dei sindacati colpa dei governi colpa lo dico con dolore anche di governi democristiani
Andreotti il governo Andreotti ha dato un potente contributo il suo tempo a questo sentimento della funzione
Dirimente s'per il motivo e anche la incapacità di creare filtri all'ingresso della diversità abbiamo consentito che troppa gente si scrivesse in facoltà quali poi non davano troppo poco professionale che non l'insegnamento ma questo ancora è una conseguenza di una scuola la quale non è legata con il mondo del lavoro
Nel Mezzogiorno più ancora che altrove ai giovani noi offriamo attraverso il sistema universitario scolastico primo diversi però dopo una tipologia di professioni che non corrisponde alle professioni reali del mondo di oggi
E qual è il risultato che quando il giovane completa il ciclo ma cercare i lavori che non ci sono
E allora cosa dovrà fare dovrà passare un sacco di tempo prima di trovare un lavoro sotto qualificato rispetto alle qualifiche che ha ottenuto perché ci manca una formazione professionale detto benissimo russo Centorino io vorrei aggiungere aumentare non è che manca solo la formazione professionale
Ai livelli bassi mancanti ai livelli alti perché c'è la superstizione che l'Università prepara direttamente per il mondo del lavoro
E speriamo tanti corsi universitari tanti corsi di laurea che sono inutili e prendono in giro la gente perché non ci sarà mai un lavoro corrispondente a quei corsi a volte perché sono fatti per l'efficienza del corpo accademico
Ma non per quelle del del degli studenti a volte perché sono indietro rispetto a un mondo che cambia continuamente la formazione professionale si fa con l'impresa
L'abbiamo deciso a suo tempo di farla col sindacato
è stata una scelta non priva di conseguenze
Il sindacato deve e può avere un suo ruolo ma la formazione professionale va fatta tra università e impresa e viene dopo la università che ha il compito di dare il metodo critico e la capacità di di imparare ad imparare che poi è il metodo critico l'università deve la rimettono critico tre anni l'università bastano se fatti bene
E poi dopo dopo deve venire quello che in America e lambire il master in business administration
Che si fa con le imprese dove ce n'è creato un sistema in cui si vuole che l'Università prepari direttamente per il lavoro dopo i primi tre anni vengono altri due anni
Che dovrebbero avere una capacità professionalizzante che comunque non hanno e qualcuno prosegue anche fino al pc di senza avere l'idea di salutiamo il
Ministro che fra di noi sia vero
Dal signor ministro
E questo si riflette anche sul modo in cui funziona l'autonomia universitaria Centorrino perché io capisco il problema tuo ma nel Sud le università sono staccate dal tessuto produttivo
Più che non al nord
E quindi quei difetti che io ho indicato nella ripresa del Mezzogiorno si evidenziano molto di più
Ma è impossibile superare questo stato di fatto non è impossibile basta prendere l'autostrada e andare da Palermo da Messina a Catania
E il Catania tutori che è una facoltà di ingegneria è stato polo di attrazione che ha portato investimenti veri posti di lavoro veri status dottor fondamentali di crescita della città capisco che non è facile ma non è impossibile
Dobbiamo giocarci la partita dell'autonomia anche nel Mezzogiorno
Pur sapendo che difficile pur chiedendo aiuto perché all'inizio c'è un un gatto un fossato da superare quindi molti da soli non ce la fanno certo se invece di fare tante università nuove
Si fosse lavorato arrendere veramente unico centri di eccellenza quelle università che avevano la possibilità di essere centri di eccellenza
Sarebbe stato meglio per tutti anche qui le colpe sono largamente diffuse su tutta la classe politica ritoccano il governo di centrodestra dove però devo dire la Moratti ha cercato di frenare
Toccano il precedente governo di centrosinistra i precedenti governi di centrosinistra risalgono al governo Dini e ahimè posso accusa si può ricondurre anche all'epoca democristiana non ha senso l'idea di fare di università in ogni provincia
Se vogliamo università che abbiam quella capacità cui di attrarre di collegarsi
O può avere senso dentro l'idea di Università Regione in cui tu hai di tre anni magari in ogni provincia ma la ricerca
Vera solida ippici di lo fai dove si è in grado di farlo e non ci sono tanti posti vitale che sono in grado di fare il PC no dottorati di ricerca
Consistenti i soliti
Sul tema del rapporto col territorio va detta un'altra cosa che chiama in questione l'ente Regione
Forse anche venti province
Da
Il rapporto un mondo del lavoro università
In Italia e diverso che in altri Paesi perché è diverso il tessuto produttivo italiano
Io ringrazio per il fatto che ci avete risparmiato la solita Geremia delle l'Italia investe poco nella ricerca
E vero
Ma è una di quelle cose vere che o cerchi di capire perché così o non riuscirai mai a superare la difficoltà l'Italia investe poco nella ricerca non perché lo Stato investa poco lo Stato investe abbastanza potrebbe fare di più si può sempre fare di meglio ma non è quello il punto
Investe poco nella ricerca perché il sistema produttivo italiano investe poco nella ricerca esisteva produttivo investe poco nella nella ricerca per due motivi uno perché il buona parte e o a livelli tecnologici medio-basso e per questo soffre tanto la competizione con i Paesi nuovi che arriva ma in parte investe poco nella ricerca perché è un sistema di piccola e piccolissima impresa
La piccola impresa non è in grado né di valutare il suo fabbisogno di ricerca né di investire sulla ricerca non perché non ha non abbia soldi ma perché è troppo piccola le nostre piccole prede i soldi li hanno ma da sole non possono fare ricerca
Allora c'è un problema di costruire tra mondo della ricerca e mondo della produzione dei ponti
Alcune Regioni l'hanno fatto per non essere accusato di essere partigiano dirò che l'ha fatto la Regione Lombardia nella regione Emilia Romagna
La Regione deve creare le condizioni per cui la piccola impresa possano valutare il suo fabbisogno di ricerca e entrare in rapporto con l'università perché nella ricerca di cui ha bisogno e se la paghi anche perché le piccole imprese soldi ne hanno sono sono beh non sempre naturalmente ma mediamente questo ovviamente chiede un associazionismo imprenditoriale forte e consapevole dei problemi
Fuori venire adesso ad altre due tabelle interessanti di questo studio
Andiamo
Che forse cento la portare avanti come si dice il nostro discorso andiamo la tabella otto
Sapete quanti laureati meridionali si laureano con il centodieci e lode centodieci centodieci e lode il trentadue virgola uno per cento
Terribile
Lo studio Pisa ci dice che siamo degli analfabeti noi italiani di sub normali invece questi dati ci dicono che siamo tutti dei geni
Non sarà che qui il tema qualitativo e fondamentale
Che in il il mito dell'obbligatorio della
Valore legale del titolo di studio fa in modo che si punti al pezzo di carta
Ma con meno attenzione sulle capacità reali di agire e di fare che il pezzo di carta da e pensabile uno università in cui un terzo degli studenti hanno una valutazione di eccellenza dato io ho segnato sia trinitario assediato all'estero
All'estero la è ovvio che il
Che
Lo e i il
Livello massimo
Non si la più del dieci per cento degli studenti
Non è possibile
Qui c'è un sistema universitario che non è selettivo
E quando non è selettiva la scuola quando non è selettiva l'università e selettiva la vita e la vite selettiva in modo molto più crudele
Io lo so che all'università va meglio chiara un papà che e in grado una mamma che in grado di aiutare a fare i compiti
è ovvio e che c'è una ingiustizia di classe in qualche modo dentro un universo dalla quale non riesce a sostenere i capaci e i meritevoli e mettere tutti sullo stesso piano
Ma a rendere l'università facile
E il modo di svalutare il titolo e quindi se negli Stati Uniti e difficile arrivare ad avere la laurea ma dopo che l'hai avuta da una buona università questo è un titolo di avanzamento sociale forte elitaria ad altre intitolato dove non c'è debbo debolissimo e quindi la ingiustizia si perpetua si ripete e si aggrava
Non abbiamo bisogno vi risparmio le tabelle successive perché vedo che il nostro capo il capo che tutti noi sta guardando l'orologio
Vengo ad una conclusi l'abbiam bisogno di una università ed una scuola più rigorose dobbiam puntare sulla eccellenza nel Mezzogiorno dobbiamo trovare il modo di
Riformare profondamente dall'interno del sistema secondo principi di rapporto forte con il tessuto sociale del quale siamo inseriti e di valutazione delle prestazioni e di selezione per le prestazioni abbia bisogno di investire sul sistema ma sul sistema così come non siamo in grado di investire perché non c'è la giusta prospettiva della utilità dell'investimento
Ecco io ringrazio perché avete messo la nostra attenzione su tutte queste cose credo d'aver detto cose oneste mi auguro che il dibattito sulla scuola prosegue in Italia non ignorando i dati fondamentali che io oggi ho cercato di sottoporre alla vostra attenzione
Io ringrazio il senatore Buttiglione anche se ripeto interventi di guardare l'orologio
E prego il l'onorevole Pietro Folena presidente della commissione cultura alla Camera i deputati molte delle sue riflessioni
Grazie grazie resista alla tentazione
Diciamo di niente di chiarire se intervento stanziamenti alla risposta professor Buttiglione
Perché diciamo dire dei nostri pronostico problemi sono legati al sessantotto al sindacato
E al lassismo a mio modo di vedere dannare prestazione un po'semplificata
Nel quadro di dati che queste ricerche ci fornisce io vorrei sapere
Come mai la Francia che è un Paese in quel sistema pubbliche assai più forte del nostro e che investe molto e non ha mai rinunciato neanche quando la governatori dov'è il centrodestra a puntare su o la scuola università la ricerca pubblica ci offre dei dati comparati a quelli italiani che sono assai migliori
Io vorrei dire che queste ricerche è importante perché ci aiuta a riaprire una discussione dico riaprire che non è scontato che si riapra sulla questione meridionale perché qualche anno cui la classe politica in modo trasversale in generale le classi dirigenti
Si sono occupate molto di più di un'altra questione che rilevantissima
Guai a mia a dire che non sia importante io che sono
Originario del Nord
Cioè la questione settentrionale
Che non ripensare in termini nuovi uscendo anche ad alcuni schemi
Alla questione meridionale se esista come io penso che oggi esista una questione meridionale e se il cuore da queste mentale si esattamente quello che proposto dalla ricerca che ci viene presentata
Io non io a maggio il Presidente Napolitano che Mario Centorrino citava
Sono prevedere anche l'aspetto progressi e non solo l'aspetto ritardi
Non perché dobbiamo per forza parlare mezzogiorno
Ci sono state secondo me negli anni Novanta alcune tracce su dalla seconda parte degli anni novanta di Rinascimento meridionale che poi in parte si sono affievolite su cui però dovremo mettere l'accento
Tassi di crescita elevati parlo punto nascono per un parte negli anni novanta numero di impresa in aumento costante contrazione della disoccupazione
Sì sì beh se affievolito però nel corso del due mila ma non è un ragionamento non ne faccio colpa non ne faccio colpa come Vedrai
Non ne faccio colpa alla o solo alle politica che ha fatto il cuoco il governo di cui è riparte
Che comunque colpe ne ha responsabilità mia
A mio modo di vedere quella fase è stata interessata questo da un grande fermento culturale il dato più rilevante di quella fase meridionale
Che si è un po'spenta è stata il protagonismo di sindaci di enti locali di territori una qualche scoperta di un federalismo dal punto di vista del Mezzogiorno anche se non in modo autenticamente compiuto è cresciuta anche una leva di ragazzi disposti a rischiare anche perché lo Stato aveva fiducia in loro il successore presto d'onore per decine migliaia di ragazzi legge del novanta sei sette
Sei Elia dirlo anche a alcuni strumenti di programmazione economica territoriale che pur con molte contraddizioni e alla lunga sono venute fuori ha offerto alle imprese ai sindacati l'occasione per cominciare a progettare un futuro territoriale che mettesse le gambe nei territori
Insomma secondo me ci sono alcuni germi che non andrebbero dispersi che hanno messo in discussione quello che grande filosofo Antonio Genovesi chiamava il non può Tiso e mo'
Cioè l'ideologia del non si può fare che le classi dirigenti meridionali quanto il popolo avevano ereditato dei dei Borboni e non dimentichiamoci che genovesi certa un'epoca completamente diversa
Indicava proprio nella scuola in una profonda riforma dell'istruzione il rimedio fondamentale alla questione meridionale
Questo processo poi si è interrotto qui smentisco professor Buttiglione
E si è interrotto a mio modo di vedere perché è tornata in gioco un'idea un po'povero dello sviluppo del Paese in base alla quale tutto quello che il pubblico è negativo
E il mercato è la risoluzione di tutti i problemi compresi quelli della scuola dell'università io sono eletto in Puglia ho letto anche quello che ha scritto Alba Sasso
A proposito di una parte di questi dati che pubblicato nella seconda parte della del libero edito dal Mulino e mi rendo conto che bisogna constatare diciamo una situazione che vede che sole fabbriche nell'area Barletta Anna chiudere una dietro l'altra c'è un pezzo di sud est è che assomiglia alle elogiato nord est di qualche anno fa
Che anch'esso in crisi in parte per gli stessi motivi
Perché quando lo Stato non investe più e non c'è più un'idea di pubblico quando sembra che la Costituzione possa essere cambiata sostanzialmente per fotografare i rapporti di forza delle regioni dove il pugile più elevato
Quando viene messo in discussione quel poco che diciamo era stato era nato negli anni precedenti io ho citato prima e ogni finanziarie si stringono i cordoni di borsa
Beh allora diciamo questa idea purtroppo torna un po'in gioco
In questo penso che anche la classe imprenditoriale e le imprese abbiano una qualche responsabilità su questo punto gli ho un punto di accordo con con Rocco Buttiglione
Perché credo che non si può far la responsabilità al singolo imprenditore
Ma tutto sommato ci siamo abbastanza accomodati nell'idea che si potesse continuare a vivere producendo scarpe e magliette quando dal anni tutti sapevano che cosa voleva dire diciamo la globalizzazione l'incombenza all'ingresso della Cina dell'India e di altri Paesi nel mercato mondiale
E credo che il problema del rapporto fra impresa e cultura tra impresa e ricerca
Poi c'è il dato di Pistorio ci sono delle cose che vanno in controtendenza ma sono eccezioni che non a caso sottolineiamo
è un problema di cui noi due noi dobbiamo tenere conto mi piacerebbe anche qui discorso più trasversale se si potesse fare un ragionamento con tutti
Gli attori sociali e anche gli attori politici se si pensa che per rimanere competitivi bisogna continuare a ridurre il costo del lavoro ha precarizzato il lavoro oppure se invece dobbiamo fare un serio discorso su una industria di tipo nuovo
L'inchiesta di Fabrizio Gatti sull'Espresso meriterebbe una qualche attenzione parliamo della dell'Italia del due mila sei peritale del due mila sei c'è un'inchiesta in Polonia su quello che è avvenuto oggi in questi ultimi anni in Capitanata a proposito dei desaparecidos nelle nel lavoro precario nelle campagne
Il terzo dato che io vorrei mettere
In rilievo tornando un attimo sul progresso è che comunque noi in dieci anni abbiamo avuto una sostanziale superamento diciamo di un di vario nella nell'accesso
Che non era scontato che dovesse avvenire e che a mio modo di vedere ci racconta di una domanda culturale
Fra le giovani generazioni
Del Mezzogiorno che forse il dato più rilevante dal quale noi dovremmo partire sarebbe poi interessante esplorare i dati regione per regione anche rispetto alle diverse articolazioni che il Mezzogiorno
Ci offre
Ma diciamo qualche dato raggiunto quantitativo ragguardevole comunque nel nel corso di questo decennio rispetta la condizione di partenza inaccettabile è stato raggiunto ma qui evidentemente cominciano i problemi
Io non penso che la responsabilità dei problemi sia da attribuire alla classe docente
Sono del tutto consapevole che esiste un grande problema di sistemi di valutazione e anche di selezione diciamo e di preparazione culturale
In qualche modo anche di rigore degli studi guai se non affrontiamo anche tutti questi aspetti
Però parliamoci chiaramente insegnanti sono stati protagonisti per esempio proverrà dalla scuola dell'obbligo
Del fatto che è la scuola dell'obbligo il vero motore di alcuni dati quantitativi interessanti che noi abbiamo accanto ai dati problematici negativi che questa inchiesta ci propone
La condizione di stipendi degli insegnanti e la condizione di lavoro
Nel corso degli ultimi dieci quindici anni anche qui non è solo responsabilità del governo di centrodestra
Si è aggravato pesantemente questa prova negli ultimi anni ci offre una situazione che non ha paragoni nell'Occidente parole la precarietà nella scuola
Sono duecento venti mila
Come
Trentatré per cento Semaine facciamo il calcolo dei precari nella scuola nell'università e nel sistema la ricerca pubblica siamo vicini ai trecento mila
Tra i cento mila è una cifra di dimensioni giganteschi inaccettabile con costi per il pubblico elevatissimo nero che si rifà
Non assolutamente non voglio entrarci nel merito ma
Diamo insieme al basso asso al ministro Fioroni approvato una risoluzione in Parlamento in Commissione alla fine di luglio
Sul tema della messa di fuoriuscire da questa situazione in cui strati di precari successivi si sospesi
C'è una stratificazione di precariato a cui oggi si aggiunge tutta quest'ultima diciamo generazione di precariato provocato
Dal sistema dal business diciamo a bordo della formazione delle delle scuole
Molto onerose per i ragazzi che vi si scrivono
Che preparano appunto per l'insegnamento
Ora io da questo punto di vista voglio avviandomi a concludere
Dire che bisogna guardare con grande preoccupazione al fatto che pur avendo raggiunto alcuni dati quantitativi significativi
Il livello di preparazione complessivo degli studenti meridionali sia più basso nel Mezzogiorno che nel Nord
Che qui voglio smentire Buttiglione sono molto più d'accordo con la premessa e con chi l'ha scritta credo zoppica quando dice diciamo del dato della della percentuale dei ragazzi che hanno ottengono il massimo dei risultati
Alla alla
Media Infermi passando in media inferiore la la media superiore o al i sessanta sessanta esimi alla maturità siamo nell'ordine del dieci per cento per cui
Non credo che ci sia che si possa considerare il lassismo il problema
Ripeto pur essendo a favore di un di un rigore negli studi
Guardiamo il contesto generale il problema è l'offerta culturale complessiva che c'è nella società meridionale
Fra qualche giorno gli editori presenteranno gli stati generali dell'editoria il loro rapporto nel quale si evidenzia come al Sud si legge in meno si comprano meno libri ci sono meno biblioteche in casa meritevoli qui sono state le iniziative editoriali
Per ragioni economica ma insomma che hanno riempito le case di molti libri che non erano mai arrivati in queste case parlo del cuore della Sera Repubblica
Altri che in questi anni hanno
Cercato di mantenere quote di mercato con queste promozioni tutte vittima della lettura della cultura del libro
è un enorme questione e in generale il problema complessivo dell'offerta culturale
è molto in rilievo il fenomeno di cui si parla anche nel rapporto delle giovani casalinga ragazza che magari hanno un titolo di studio ma la fine poi non lavorano e non continuano a studiare e diciamo riproducono una incerto modello
A questo grande problema di offerta culturale si è aggiunto un secondo problema infrastrutturale qui citato nella né
Documento cioè l'edilizia scolastica e io ci metto anche le case dello studente
E il diritto allo studio
Fra le cose Mario Centorrino
Che secondo me bisogna denunciare oltre che quello che giustamente tu dici e cioè la formazione professionale come scandalo diciamo più generale dovevo dire che anche per quello che vale il diritto allo studio e le politiche del diritto allo studio
Noi abbiamo a mio modo di vedere un grande problema insomma perché quella la leva fondamentale che dovrebbe permettere ai cosiddetti meritevoli capaci di poter accedere effettivamente
Alla alla scuola l'enorme problema della dispersione di cui tra l'altro abbassasse Chiara Acciarini sono occupati in un recente libro
E in generale della frattura di cui si parla nella ricerca fra i ragazzi che studiano e che con hanno un diploma quelli che lavorano e una fascia che non studia né lavora
La fascia che oramai è consolidata qui c'è la prima vera frattura di classe nel Mezzogiorno
E che riguarda fondamentalmente le grandi periferie vuole periferie urbane si lega quindi con un enorme problema di disagio civile abitativo culturale
E infine la questione non ultima degli sbocchi lavorativi se è vero questo mi pare il dato poi più rilevante che ci viene proposta da questa inchiesta che
Larga parte dei laureati del Mezzogiorno
Sia quelli che sono laureati fuori dalle stalle regionali
E sia quelli che sono laureati nelle università meridionali
Non incontrano un lavoro una possibilità di costruire lavoro corrispondente alle loro competenza apre il da farsi un discorso grande mercato del lavoro meridionale è in larghissima parte è diventato il mercato della precarizzazione
E non parliamo solo dalla legge Biagi poi sentiremo recepisce il ministro Damiano spero deciderà anche parole rassicuranti rispetto alla nel rispetto di un punto essenziale del programma dell'Unione e la legge Biagi nel Mezzogiorno è utilizzata come lo strumento per il lavoro nelle grandi SUV Fassa
Commerciali nelle città media del Mezzogiorno Ali vecchi stabilimenti industriali mi sono sostituiti gli enormi capannoni commerciali con questo sistema diciamo che comunque diventato un modello di americanizzazione del consumo fondato su un lavoro non qualificato super sfruttato estremamente instabile ho già citato il lavoro dei migranti nelle campagne diciamo e la loro condizione ma la crisi del distretto di Barletta la crisi di altre realtà industriali economiche ci racconta della crisi di un sistema fondato diciamo sulla fortissimo concluso
Su una fortissima precarizzazione allora io non ho metterà piene soluzione
Neanch'io farò tranquillizzando che era preoccupato in questo senso primo nel Geremia del su la quantità di investimenti ricerca certa o che si
Il buon giorno si dovesse vedere dal taglio degli attuali Investimenti ricerche l'università nella prossima Finanziaria saremo veramente diciamo voglio usare espressioni forti
Ma in una situazione di enorme difficoltà per cui non non diciamo che a basta aumentare dato quantitativo ma sicuramente quel dato mai basso rispetto alla media europea e non va tagliato
Poi l'altro problema è la qualità della spesa pubblica eccome e non lui e quindi l'attenzione dovrebbe essere molto di più
Che non su questa ossessione europea sugli sui parametri da rispettare ore zero uno il più zero uno in meno come ci dice Augusto Graziani l'ossessione dovrebbe essere sulla spesa pubblica sulla sua qualità sul suo indirizzo sulla sopra
Allora a questo punto di vista il messaggio che dobbiamo lanciare a mio modo di vedere
E quello diciamo
Della sei sento un grande scandalo perché qualcuno parla bene dell'IRE in questi giorni perché a Rita io non sono non voglio fare io il cantore visto che Buttiglione ricadano grezze che spiana non voglio Soglio
Rifondazione Comunista fare il peana la Democrazia Cristiana per lo specialista la programmazione ma Liri in ogni caso abbiamo una grande idea
Allora non è necessario pensare a uno strumento pubblico ha un motore pubblico gli investimenti statunitense di cui si parla in ricerca università in cultura sono tutti pubblici federali e statali
Dobbiamo avere non uno strumento un istituto unire la cultura diciamo della cultura che cercano riparo non ricostruisca carrozzoni Dio ce ne scampi e liberi ma sappia mettere in gioco un'industria culturale
L'abbiamo un'industria non è un'impresa prima un'industria cultura fatta anche di aziende la RAI
La più grande azienda pubblica che abbiamo che destino avrà si parla di privatizzazione ma non si parla secondo la la Rete le reti delle telecomunicazione a me non mi sembra né una così cattiva idea che le reti delle telecomunicazioni siano pubbliche gestori siano privati
Terzo le università
Il sistema di autonomia che di per sé non va combattuto ma il tema che propone Centorrino che c'è una competizione tra virgolette del tutto
I iniqua è un problema che esiste a cui bisogna rispondere
Ho visto che in questi giorni è stato firmato il protocollo per far partire la fondazione del sud cioè raccogliere nove fondazioni bancarie partire con un un grande Progetto su solidarietà sociale no profit cultura
Bene sviluppo Italia in una crisi
Non ne vogliamo parlare io credo che l'insieme di del nostro pensiero prima di produrre un nuovo carrozzone anch'io avverto il rischio che ci mette ma deve essere intesa indicare la quantità e la qualità degli investimenti pubblici
E
Delle iniziative volte a favorire gli investimenti dei privati nel campo dalla cultura dalla conoscenza non come un dato laterale ma come la vera proposta di sviluppo economico per il Mezzogiorno il vero punto su cui noi vogliamo giocarci e giocarci tutte le carte lo voglio dire con una battuta un Roberto Benigni che legge Dante andrebbe riproposto in ogni piazza di ogni Comune d'Italia dando alle scuole indicazioni portarci gli studenti forse gli studenti studierete la Divina Commedia
Più volentieri e anche lo studente di un tecnico di un professionale anche chi non vuole proseguire gli studi a mio modo di vedere ne hanno ne avrebbe un enorme giovamento
Non basta la Divina Commedia però io credo che sul tema degli investimenti culturali degli strumenti pubblici per farlo l'abbiamo bisogno di una vera svolta
Le notizie che non verrà Derna mentre noi non potrà venire il Tindaro il generale CISL Raffaele Bonanni prego il sottosegretario relatore Gaetano Pascarella d'intervenire ed attenta
Per chi presiede ideale di capire che i tempi come reti per
Cercherò di essere delle io innanzitutto il ringrazio per l'invito
Stare qui con questa mattina e esprimo anche personale apprezzamento per l'indagine promossa dalla Svimez sulla scuola del Mezzogiorno
Trovo che e coniugate insieme alla chiarezza
Dispositiva
Anche una difficoltà di integrazione di dati che provengono da punti molto diverso
Per
Che sono abituato a trovare anche degli interventi che
Su cui ho grande
Obiezioni elementi di
Convergenza vorrei partire da un dato che riguarda l'intervento del senatore
Quando lui afferma su questo cioè la mia
Totale
Va perduta tale e quale a lui che nel nostro Paese più che le materie prime è importante la conoscenza
Ora dato che penso che ogni politica debba essere misurata rispetto a quello che fa io sono dell'avviso che noi saremmo giudicati per quanto riusciremo ad aprire nelle nostre finanziarie per la scuola
In questa legislatura
Per la qualità ma la quantità delle risorse ma io penso anche per la qualità
L'uscire il nuovo
A spendere queste risorse il giudizio rispetto a quello che si è fatto e questo il dramma di esternamente piana per alcuni aspetti dove questo giudizio può essere facilmente misurato e mi riferisco quindi l'edilizia scolastica alla sicurezza della scuola negli anni passati penso che si sia fatto poco e ci si è anche avuto un brutture di un rapporto di sostegno di alcune politiche di cui sono protagonisti gli enti istituzionalmente preposti quindi quelli territoriali
Che certamente in questi anni hanno Meet hanno queste politiche ha solamente non migliorato la condizione della scuola italiana il venti per cento su delle scuole locazione
Più del cinquantuno per cento di delle scuole che si sono aperte per lo più nel sud di questo giornale stamattina dovrebbero hanno una difficoltà per quando riguarda decertificazione
Gli agibilità
Intorno al trenta per cento un giudizio di scarsità per quando riguarda le infrastrutture per quanto riguarda l'insieme degli impianti
Ma questo
Apre un ragionamento più a cui
Pete affatto con tutte
Diciamo che
Forse che che sono che si concludono nel Parlamento conduttore Port sociali
Va fatto con sindacali ma va fatto anche con mio pavese una maniera rinnovata con letali
Italiani perché per quanto riguarda la sicurezza nella scuola abbiamo l'obbligo di dare anche maggiori certezze alle famiglie italiane
Riprendo globalmente non risponderò
Adeguatamente a una sollecitazione che ci veniva dal nostro presidente Nova
Che vendeva stamattina avere anche dei dati precisi per quanto riguarda le politiche vogliamo mettere in atto nel Mezzogiorno per quando riguarda il comparto dell'ASP
Però mi sento certamente di non di ritenere una giusta sollecitazione
La relazione del professor Renzo qui
Però anche per certi aspetti molto spinte critica per quando riguarda quello che si è fatto in questi anni io la prendo come una simulazione per mettere in piedi un nuovo concetto civile
Io sono consapevole che anche ingenti risorse nel Mezzogiorno del paese soprattutto nel settore sociale
Che non è vissuto a mio avviso da cui tutto ebbe a scuola debbono a bere una qualità di spesa milioni e su questo certamente anche una un confronto nella politica per migliorare anche il livello della classe nostra politica dipende anche da una trasformazione che dobbiamo saper dare alla struttura delle pubbliche amministrazioni locali
Come dobbiamo avere la possibilità ti può dare una risposta io penso in discontinuità anche a riforme della pubblica amministrazione Italia a partire proprio dalla pubblica amministrazione della scuola
Io vi porto un bateau
Il cinquantotto per cento
Di coloro che lavoro a livello ministeriale come nelle elezioni regionali e provinciali ha un'età superiore ai cinquantotto soltanto l'otto per cento ha un'età i servigi interiore ai trent'anni
è un elemento diciamo così che probabilmente non è molto distante da altri elementi
Statistici che sono presenti da altre amministrazioni Omero e segno di una grande città dell'utilizzazione della pubblica amministrazione italiana che ricchi a mio avviso una politica di grande rinnovamento
Dico questo perché oltre a un dato Point Cerri però caso mai rapidissimamente in conclusione io ritengo che se vi sia un dato che ha un una sua difficoltà d'interpretazione nel senso che da un lato noi abbiamo che
Dato positivo per su su
Ci faceva quasi immaginare che
L'allargamento della base scolastica del Mezzogiorno potesse portarci anche a un superamento del dualismo tra Nord Sud
Del Paese trova però a mio parete un elemento di politica di carattere generale che poi questo allargamento può svilisce probabilmente lo svuota completamente e mi riferisco a un dato che
Ne abbiamo avuto una breve stagione del ma il socio
Alla fine degli anni novanta in cui il Paese cioè nessuno si riusciva a crescere più che da altre parti
Oggi nel momento in cui è ormai certificato una nostra Pepita
I prodotti del mondo quindi la nostra capacità di poter esportare le nostre merci del mondo dei sull'ottanta per cento io sono convinto che questa difficoltà di carattere economico
Del nostro apparato produttivo estremamente escono drizzato poi nel Mezzogiorno
Troppa una sua straordinaria esaltazione e a questo è legato a mio padre la Regione per cui
Io la la la domanda e l'offerta poi trova nella instabilità al lavoro soprattutto della nelle aree politiche in cui io opero la possibilità di poter a avete tanta tanto successo
Io penso quindi che se questo aspetto è un
Un aspetto sicuramente
L'importante
Deve cercare in questo ci deve cercare in questo momento quindi la politica è dinamico e anche confronto anche nel nostro partito nei partiti nella coalizione che ci deve stare un forte comunque io penso che il sì e partiamo da alcuni aspetti che sono stati individuati positivamente nel documento che di le regioni meridionali insieme a sindacati e Confindustria hanno presentato al al presidente Toti per quanto riguarda la società della conoscenza per lo sviluppo del Mezzogiorno noi possiamo pensare di poter dare risposte positive io capisco che su questo discorso del dei priorità vi è una difficoltà di Contessa
Vi è una necessità quinti oggi mio padre vive di coniugare insieme a un rigore straordinario per quanto riguarda la nostra finanziarie anche la possibilità che i nel vecchio Rita
Di Siviglia fortemente rappresentata dal suo perché penso che non soltanto politiche di innovazione di ricerche siano importanti
Penso che su questo versante siano decisi ma e anche importante che si riesce a formare
Chi deve interpretare nel nuovo processo produttivo che vogliamo mettere in piedi queste politiche
Innovazione ti dici
In questo vi sono delle difficoltà vi sono dei ritardi di questi ritardi a mio parere con equilibrio e anche con estrema perseveranza
Vanno superati io dico già partire da quest'anno ma con una politica che che sia di qualità che quarta molti lavandini di non una politica prete nel tema
A questo punto vie nella
Nostra
Nel nostro Mezzogiorno nascita in più
Io penso che noi dobbiamo capire che mondo della scuola deve fare sistema
Deve fare sistema quindi con le regioni di ritirare il sistema con gli enti locali pare sistema con l'università deve fare sistema con l'industria con la con la grande input
Ma anche con la piccola Ermete industria in questo dobbiamo avere la capacità anche di poter immaginare nella scuola una possibilità di flessibilità di piani dell'offerta formativa perché delle volte guardiamo con se mi è concesso fare qualche punto io che poi
L'ingresso di questi problemi soltanto qualche mese a qualche osservazione che si è fatta anche stamattina e che non è tanto il giudizio sulla detto recita eventualmente dei corsi universitari quindi Brevi oppure quelli specialistici ma è il fatto che questi
Che queste presenze sono del tutto avulse dal territorio insisto e
Vorrei anche di prendere una nota che sicuramente è stonata che è presente
Intervento che complessivamente stimolante guida del professor comma di ma certamente è stata mi permetto visive diciamo così stridente dell'intervento del senatore
Buttiglione che riguarda poi
Cresci la la crescita dubito diversità nel nostro Paese
Guardate del mezzogiorno d'Italia queste nuove università che sono state volute
Negli ultimi quindici anni un successo di adesioni che è straordinario hanno difficoltà chiaramente come riceve professore polmoni Colombo Ricchiuti finanziamenti perché il tessuto sociale nel Mezzogiorno che impedisce come in altri posti di potere oltre che contributo pubblico con il contributo privato avete fondi per migliorare eventualmente soprattutto nella ricerca il prestigio e la validità di queste università
Io penso che
Sto cercando di andare velocemente anche verso le
Conclusioni
Ho trovato anche noi dobbiamo però pensate
Che anche nelle osservazioni che ci vengono fatte da
La parte politico opposto la nostra discusse rivede mentre il tutto ideologici
Parliamo noi diciamo che che su questo versante probabilmente abbiamo qualche peccato da farci perdonare però ma
Le la l'intervento complessivo che è stato fatto dal senatore Buttiglione peccare a mio avviso proprio della possibilità di essere
Riportato piuttosto e considerazione
Della nostra identità nazionale per quanto riguarda la scuola e l'università proprio sua aspetti di carattere ideologico mentre sono dell'avviso che
Dobbiamo capire che anche noi dobbiamo fare un passo in avanti esempio penso che la riforma più importante che potrebbe su cui potremmo discutere ma dobbiamo parlo con
Con grande franchezza e che nella scuola si deve andare a un diverso reclutamento che lavorasse duecento
Sono presenti abbiamo di più difficoltà qualche volta da fare affermazioni di questo tipo
Abbiamo difficoltà però se vogliamo anche pensare
Di poter
L'affidamento e recuperare quegli difficoltà che sono così chiare la relazione dello Svimez questo obiettivo di una classe
Docente che venga reclutati una maniera diversa rispetto ad oggi lo dobbiamo porre praticamente perché è intollerabile l'iniziativa di voler quarantadue quarantatré anni e dov'era bipedi sia una precarietà così lunga nel tempo che impedisce oltretutto anche la continuità didattico quindi anche la possibilità di poter avere un rapporto patron uscente discende ma dico tra la scuola nella sua complessità elefantini fabbriche nella maniera figlia Maria positivo
Una nicchia di lavoro
Che stiamo portando avanti diciamo coro iniziale sofferenza che però grazie anche all'impegno di di concerto abbiamo avuto anche con altre attività ministeriale e queste dell'istruzione della formazione tecnica superiore
Siamo riusciti a recuperare
Una finanziamento i quaranta milioni di euro che riguarda
Venticinque cinque
Settembre a Napoli
Parleremo proprio di questo che su cinquecentottantadue Cecchi centotrenta
Corsi diverse regioni meridionali sono stati ritenuti meritevoli di poter avviare una formazione qualificata che porterà mille trecento giovani a frequentare tetti per quel dai laboratori in vari settori produttivi che possono dare una qualità diversa quindi una formazione nemmeno divaricate da quello vedersi Italia e quella della scuola secondaria soprattutto in settori credo che i biologi avanzate del loro applicazione dell'analisi del monitoraggio del rischio ambientale
La conservazione dei beni ambientali e culturali ma io penso che in una maniera ancora più incisiva in due settori che sono strategici per il nostro futuro
Mi riferisco all'intermodalità ai trasporti soprattutto per il ruolo che il Mezzogiorno ha per quanto riguarda questo aspetto
Per la politica che noi complessivamente vogliamo portare avanti
Ma soprattutto in un'aria dove io lavoro l'aerospazio potrebbe essere un elemento in cui non bisogna pensare di poter utilizzare soltanto qualificazione di carattere universitario ma in cui la scuola superiore deve essere una scuola ponte permette di poter a vere integrazione con i centri di ricerca insisto come sono presente nella mia provincia con una diffusa piccola e media impresa nel settore e che possa dare io penso un'inversione di rotta perché soprattutto da un lavoro precario perché non ho paura del lavoro flessibile si possa passare un lavoro qualificato è sicuro perché qua che ci permette di guardare con maggiore fiducia tutti per le proprie responsabilità e perde il proprio impegno civile al nostro futuro
Grazie prego il ministro Cesare Damiano
Conclude abitavo
Grazie
Concludere è una parola troppo impegnativa per chi non ha seguito il dibattito quindi io mi limiterò
A fare qualche osservazione ho letto la sintesi del rapporto quindi ho diciamo apprezzato
Il lavoro che è stato compiuto pare che l'analisi sia un'analisi
Molto approfondita che conferma alcuni dati e PD
Circoscrive in modo ben definito io vorrei affrontare
In particolare
Il tema del rapporto fra scuola il lavoro perché credo che questo sia un punto di partenza fondamentale e dico questo
Che
Se si crea una situazione come del resto il rapporto evidenzia situazione che vale per l'Italia ma con caratteristiche maggiormente
Rilevanti per il Mezzogiorno se si crea una situazione nella quale le giovani generazioni non percepiscono un rapporto virtuoso fra formazione e destinazione al lavoro e chiaro
Che anche il tentativo di far crescere i livelli di scolarità e la qualità della formazione incontra delle oggettive difficoltà mi spiego
Oggi noi abbiamo una crescita della scolarità come il rapporto rileva anche se siamo in ritardo
Non solo verso i Paesi economicamente avanzati se parliamo dell'Europa che si allarga a Paesi come la Cecoslovacchia all'Ungheria
Hanno tassi di scolarità più rilevanti di quelli del nostro Paese anche di questo bisogna tener conto ma se cresce è pur sempre in ritardo ma se a questa crescita non corrisponde nel livello di formazione scolastica un'analoga possibilità di impiego
Qualitative stabile nel mercato del lavoro
Questa spinta alla crescita potrebbe come si dice interrompersi per un effetto di delusione fra le giovani generazioni voglio citare degli esempi
Si parla spesso
Di un settore simbolico come quello dei call center i call center nel Mezzogiorno ci sono
E in alcune situazione rappresento realtà molto rilevante quantitativamente parla bene
Chi lavora in questi consente sono per lo più Giovanni donne laureate e diploma che cosa hanno in cambio
Un lavoro precario
In una catena di montaggio immateriale che non ai diritti della catena di montaggio tradizionale i diritti dei lavoratori di Melfi non sono trasferiti ai lavoratori dei call center che lavorano nei pressi di mezzi
Non c'è in sostanza quello scambio classico del periodo fordista della bassa retribuzione con stabilità dell'avvocato questo è un primo elemento del quale dobbiamo tener conto un secondo elemento di cui bisogna tener conto che ha delle particolari incidenza del Mezzogiorno nella classe quindici trentaquattro anni come ridi rileva il rapporto parlo dello stock occupazionale con contratto a termine venti il venticinque per cento di quei Giovanni a un contratto a termine nel Mezzogiorno
E nelle nuove assunzioni venti due giovani su tre nel Mezzogiorno avrà un'assunzione con un contratto non standard
Quindi è evidente che
C'è una sorta di indifferenza fra la tendenziale crescita della qualificazione scolastica e della formazione
Con i dati della qualità del lavoro della sua stabilizzazione e delle protezioni che derivano da una stabilizzazione
Allora io credo
Che su questo punto si debba agire poiché giustamente d'indagine mette in evidenza le ulteriori gli ulteriori appesantimenti che riti che che riguardano il mezzogiorno se noi guardiamo ai lavoratori i giovani laureati
E ci domandiamo che cosa è successo dopo tre anni dalla laurea e quanti sono occupati
E il Mezzogiorno questo risulta per il sessanta per cento
Nel centro del paese per il settantacinque per cento e nel nord del Paese per oltre l'ottanta per cento quindi anche da questo punto di vista c'è un ulteriore divario all'interno di elementi che hanno poi dosi importanti di precarizzazione allora
Che cosa fare da questo punto di vista se vogliamo che si ristabilisca connesso virtuoso fra il terreno della formazione e della scuola e il terreno della buona parte
Come si dice un maggior collegamento farà la formazione scolastica e le esigenze reale del mercato del lavoro anche da questo punto di vista
La capacità di orientare il sistema scolastico verso il problema della costruzione
Di una struttura di impresa che abbia un'alta qualifica qualità ad esempio la formazione tecnica che nell'ultimo periodo è stato un po'messa da una parte vilipesa a un grosso rilievo al fine non solo della formazione ma anche al fine di una robusta possibilità di ingresso all'interno dell'impresa della qualità del lavoro nell'impresa
C'è un punto sul quale chiaramente le politiche generale devono deve lavorare il punto e quello dell'innalzamento della qualità della struttura produttiva del nostro Paese
Perché se
La struttura di impresa
Sia per quanto riguarda la traduzione la tradizione della manifattura ma ancor più la nuova migrazione di lavoro e di impresa verso il terziario i servizi
Non punta su standard di organizzazione del lavoro e di qualità di prodotto elevati sicuramente più elevati degli attuali evidente che la possibilità di utilizzo
Di lavoratori maggiormente scolarizzati rispetto alle generazioni precedenti sconta la contraddizione fra formazione impiego
Questo è un dato sul quale dobbiamo riflettere perché il nostro sistema Paese altrimenti corre il rischio di essere fortemente spiazzato non solo nella concorrenza dei paesi industrialmente più maturi ma anche dei Paesi emergenti sia in Europa che al di fuori dell'euro io mi auguro che poi la missione cinese di Prodi Possa porta da questo punto di vista dei buoni suggerimenti buoni contratti di scambio che possono anche qui aiutare la sfida della qualità verso la quale dobbiamo indirizzarci ora detto questo io credo che si tratta sicuramente quindi di agire sul terreno della formazione dal punto di vista della qualità qui molte cose interessanti
Sono state dette del resto il quadro dell'utente del sistema formativo che qui viene rilevato corrisponde ad una spesa pro capite pro capite è relativamente alta per quanto riguarda l'età anzi più alta gli altri Paesi industrialmente avanzati persino del getto e anche questo ci deve far riflettere circa gli standard qualitativi della formazione del sistema scolastico preso nel suo insieme del nostro paese
Ora io credo che
Quindi se vogliamo aiutare il Mezzogiorno il sistema in generale dobbiamo intervenire su alcuni punti diciamo rilevanti che stanno caratterizzando rapporto scuola lavoro in particolare l'evoluzione del mercato dello pur
Ora nella indagine c'è un'affermazione che io condivido che dice
Se noi esaminiamo la percentuale di lavoro flessibile o precario esistente in Italia non possiamo affermare che questa percentuale sia significativamente diversa io su questo sono d'accordo
Perché la situazione e esattamente così ma allora perché questa è in fase sulla precaria
Ma io credo che l'enfasi sulla precarietà derivi dalle modificazioni strutturali intervenute negli ultimi anni anche a seguito delle scelte del governo di centrodestra sulla composizione delle assunzioni
Se noi prendiamo ai ferimento il due mila uno dati Istat possiamo evidenziare il fatto che circa l'ottanta per cento delle nuove assunzioni di quell'anno
Ricadeva sotto la forma del contratto standard vale a dire il contratto a tempo indeterminato
Se noi esaminiamo i dati del due mila sei indagine il ministero del lavoro Excelsior dati di previsione
In media nazionale noi siamo portati a ritenere che il lavoro standard a tempo indeterminato rappresenterà appena il quarantasei per cento
Dall'ottanta al quarantasei per cento il salto è notevole
E notevole ed è un mutamento strutturale del resto per quanto riguarda il Mezzogiorno soprattutto i Giovanni sono interessati per il sessantasei per cento ad assunzioni a tempo determinato quindi venti al di là di quelli che son morti i dati della media nazionale allora questo che cosa significa significa che se oggi
Da un punto di vista quantitativo la percentuale di lavoratori flessibili in Italia non è diversa dagli standard europei
Se questo trend dovesse confermarsi nel corso degli anni lo abbiamo già alle nostre spalle da alcuni anni a questa parte è evidente e anche
Da un punto di vista quantitativo noi avremmo nel medio periodo una percentuale di lavoratori non standard decisamente superiore alla media europea questo trionfo
Secondo problema e diciamo la differenza qualitativa dei mercati del lavoro
Negli altri paesi europei il lavoro flessibile e prevalentemente
Destinato all'ingresso al lavoro delle giovani generazioni
In Italia questo non è vero nel senso che in Italia i giovani sono coloro che caricano maggiormente su di sé il peso del lavoro non standard ma questo vale anche per le donne in un'età fondamentale
Trentacinque e quarantacinque anni vale per gli over cinquanta che perdono il lavoro stabile a seguito di processi di ristrutturazione cioè in Italia
L'utilizzo delle forme di flessibilità barra precarietà non ne circoscrivibili le alla fase dell'ingresso al lavoro per le giovani generazioni una sorta di avviamento lungo
A differenza dei quindici trenta giorni delle generazioni precedenti quelle che appartenevano al periodo fordista e taylorista della grande prunes serie della grande impresa
Ma è un dato quello della assunzione flessibile precaria che percorre l'intera scala anagrafica dal punto di vista dell'età della vita delle persone che stanno nel mondo dello questa è la prima differenza
Qualitativamente rilevante peggiorativa rispetto alle situazioni europea
L'altra differenze questa che viene rilevata
Dall'indagine
L'indagine chiaramente parla di un passaggio dalla flessibilità alla trappola del precarie
Richiama qui un'immagine che è uno dei miei maestri Aris Accornero
A in qualche modo scolpito per quello che mi riguarda quando dice i giovani rimangono intrappolati per un lungo periodo nella flessibilità e nella precarietà
La flessibilità se un percorso di attraversamento
Conciliabile col nuovo modello organizzativo d'impresa e con le stesse aspirazioni verso la stabilizzazione del lavoro ma se diventa una condizione strutturale permanente una trappola dalla quale non si è più in grado di uscire diventa una condizione di vita insostenibile
Questa seconda differenza diciamo così
Qualitativa che riguarda in particolare il Mezzogiorno infatti questo dato viene rilevato oltre al fatto che nel Mezzogiorno il tasso di conversione dal lavoro flessibile al lavoro stabile appena del venti per cento su base diciannove virgola sei
è un po'al di sotto della media europea ma non c'è dubbio che i tassi di conversione stanno calando
Questo il punto
Quindi io insisto su questo nesso scuola lavoro perché se le giovani generazioni sentono queste narrazione dai loro coetanei che entrano nel mondo del lavoro saranno giovane generazione scoraggiate
Verso la formazione
E soprattutto potrebbe prevalere quel modello anche questo declinante del Nordest nel quale nelle terre ricche del Paese relativamente più flessibile più elastiche hanno inventato modelli alternative rispetto al modello della grande impresa
I giovani e le famiglie saranno sempre più portati a pensare che e meglio andare a lavorare a quindici anni senza istruzione piuttosto che perdere tutto questo tempo per istruirsi avere un lavoro come quello che è in quattro e quindici anni senza
Questo è un problema del sistema della formazione del sistema della produzione dei modelli organizzativi di impresa dell'utilizzo delle qualità delle performances dell'intelligenza è un problema
è un problema culturale un problema di impostazione
Ora che cosa si può fare naturalmente come si dice un azione governativa può aiutare a correggere in parte questi studi storture però io inviterei tutti quanti a non affidare esclusivamente all'azione governativa il compito di correggere
Toh perché e insostituibile ruolo negoziale delle parti sociali perché se viene meno arduo negoziare concertazione e parti sociali e le leggi anche le migliori
Rimangono appese al suo ufficio
Che cosa fare ma per quanto riguarda il Mezzogiorno naturalmente sotto il profilo dello sviluppo noi abbiamo bisogno di dare maggiori impulsi
Mai stiamo prevedendo con la prossima Finanziaria l'erogazione di cinque punti
Di così detto incentivo
In parte per le imprese in parte per il lavoro
Per quanto riguarda questo incentivo allo sviluppo e la competitività stiamo anche ragionando sulla possibilità di avere per il Mezzogiorno un ulteriore incentivo
Non solo le zone franche per quanto riguarda di capitale del Mezzogiorno ma anche un credito di imposta aggiuntivo che possano andare in due direzioni l'una quella di guardare ai livelli di innovazione di investimento e l'altro a
Favorire nuova occupazione nel Mezzogiorno
E questo è un elemento diciamo che si aggiunge dentro un'impostazione che evidentemente detenzione il governo vuole affrontare il nodo della composizione strutturale delle nuove assunzioni nel mercato del lavoro questo il mio primo obiettivo cambiare il rapporto fra nuove assunzioni a tempo indeterminato e nonostante
Vorrei che quel quarantasei del caso in cinquantuno
Come fare
Beh una prima misura io l'ho scritta insieme a Tommaso Padoa Schioppa e del contenuto nel documento di programmazione economica e finanziaria
Spero che venga apprezzata per il significato di rottura con la impostazione precedente del governo di centrodestra
Lo sconto fiscale di incentivo che andrà alle imprese sotto forma di cuneo fiscale sarà come sapete correlato esclusivamente al rapporto di lavoro a tempo indeterminato
Quindi correlare lo sconto fiscale rapporto lavora in tempo indeterminato vuol dire
Cogliere la stabilizzazione del cosiddetto stop ma anche in tale la conversione dal flessibile verso lo Stato e faccio un esempio molto pratico ma serve se il lavoro a termine il contratto a termine costa come il contratto a tempo indeterminato dura solo per periodi la differenza e qualitativa
è evidente che se il contratto a termine costa come prima il contratto a tempo indeterminato costa meno di prima ci sarà
Un elemento anche se minima di convenienza nell'assunzione stabile
Mi auguro che questo diciannove virgola sei per cento a seguito di questa scelta apposta diventare superiore al diciannove virgola sei per cento
E di conseguenza la composizione delle nuove assunzioni posso avere un andamento diverso perché in questo modo evidentemente sarà anche interesse dell'impresa in un colpo solo quello di cogliere un'opportunità
Che deriva da un incentivo ma anche di qualificare meglio la propria organizzazione del lavoro e essere in questo modo capace nei percorsi di stabilizzazione di cogliere anche le potenzialità scolastiche e formative degli individui
Tutto un processo che chiaramente si deve mettere in moto accanto a questo noi abbiamo previsto ovviamente di alzare i contributi previdenziali per i lavoratori parasubordinati io penso anche che vadano alzati i contributi previdenziali per gli apprendisti
Quindi a vere come si dice un abbassamento del costo verso il lavoro stabile o innalzamento dei costi di quello che che il cosiddetto lavoro flessibile naturalmente poi quando parliamo di lavoro pagando il Mezzogiorno che sono stati citati alcuni casi le questioni sono estremamente complesse e non è un caso che noi ci auguriamo che nella legge finanziaria trovi posto
La conclusione di un tavolo di concertazione che abbiamo aperto con le parti sociali sul tema del lavoro nero
Fondi di emersione utilizzo del documento unico di regolarità contributiva in tutti i settori della produzione in Italia
La comunicazione dell'assunzione un giorno prima dell'inizio del lavoro ovviamente in tutta Italia gli indici di congruità
Con un incremento di risorse a vantaggio degli ispettori dell'ispezione per la regolarità del lavoro
E anche degli strumenti di agevolazione per stabilizzare il lavoro parasubordinato quando in molti casi lo abbiamo riscontrato il suo e utilizzo distorto perché si tratta semplicemente di lavoro
Tutte queste azioni sono già state messe
In cantiere sapete che è stato varato anche un pacchetto sicurezza il decreto Bersani che io ho voluto insieme a Di Pietro per regolarizzare
Lavoro nei cantieri ci stiamo occupando il problema in consente ci stiamo occupando della Red definizione della modalità con la quale si concedono gli appalti siano i general contractor che gli appalti al massimo ribasso per i quali io credo che vada prevenuta una clava prevista una clausola di carattere sociale di standard di sicurezza dei livelli retributivi minimi di riferimento delle categorie Nas dei contratti nazionali di lavoro quindi tutta tutto un insieme diciamo così di interventi che hanno come obiettivo ovviamente è quello di non per ritornare alla logica del posto fisso della mia generazione
Oggi l'organizzazione del lavoro d'impresa è profondamente trasformata
Soprattutto se trasformato il rapporto fra produzione e mercato un tempo il dominio della produzione sul mercato era descritto dalle lunga serie di produzione di bassa qualità e di consumo di massa oggi c'è un rovesciamento anche a causa e la possibilità di scelta dell'apertura dei mercati di una concorrenza spietata sul terreno del rapporto qualità prezzo
Su una crescita culturale dei consumatori capaci maggiormente di scegliere fra merce Merce fra messo in qualità e ovviamente i prezzi applicati a questa merce questo richiama nel sistema produttivo a quegli elementi di variabilità di flessibilità che sono propri del nuovo modello che si confronta con la globalizzazione quindi noi non vogliamo assolutamente tornare
Al posto fisso all'interno di un modello produttivo che non esiste più quello del fordismo e del terrorismo ma proponiamo
Di non cedere
Alla logica della conta il passaggio dagli del posto fisso la precarietà unitamente siamo invece a dei percorsi di stabilizzazione
Che sono gli unici poi capaci di valorizzare concretamente gli standard formativi
Se è vero come è vero che l'Europa deve diventare come si sia un continente
Nel quale gli elementi della conoscenza formazione insomma il criterio per il guidatore Air la qualità dei processi produttivi dei prodotti e dei diritti sociali quindi noi siamo
Diciamo indirizzati verso questa strada io credo che
Il punto fondamentale sia precisamente quello di dare un segno di in versione di rotta inizia l'inversione di rotta sta appunto nell'individuare degli strumenti
Che il governo ha intenzione di attuare
Di irrobustimento di tutti quegli elementi che possono concorre a distinguere fra buona flessibilità utile impresa dalla precarizzazione che vogliamo combattere ma soprattutto di in scrivere la buona flessibilità soprattutto per i giorni
Dentro percorsi
Di stabilizzazione del lavoro che incontri no anche un modello organizzativo e produttivo capace di recepire in nuovi standard di formazione tenemmo generazione se non siamo capaci di stabilire questo nesso io credo che lavorando
Per luoghi separati quello tra produzione e quello dell'impresa inevitabilmente
Noi non riusciremmo a raggiungere quegli obiettivi di qualità che sono alla base della possibilità per l'Italia di competere in un mondo sempre più agguerrito
Noi non competiamo sulla bassa qualità noi siamo obbligati compete
Sull'innalzamento degli standard
Di produzione sotto il profilo della qualità e dell'innovazione credo che questa sia una sfida molto importante del resto i dati riportati dalla vostra analisi ci inducono ancora di più a percorrere questa strada
Con l'intervento del ministro chiudiamo i nostri lavori crediamo di poter trarre con soddisfazione il giudizio che tutte le osservazioni che sono state fatte mettere lì vedi cioè che abbiamo fornito elementi e spunti importanti per continuare la riflessione su temi così decisivo
Grazie