Centro studi di Confindustria. «Le politiche economiche per il paese e per le imprese»

Alla l'incontro del centro studi di Confindustria
Che affronta le politiche economiche per il Paese e per l'impresa
Abbiamo deciso di dedicare questa giornata del centro studi per studiare insieme con voi e riflettere
Guardare avanti per quanto riguarda le politiche economiche convinti come siamo
Che
Mai come in questo momento dobbiamo chiedere al Paese quasi come fosse un azienda in questo caso di mettere il focus crescita al centro nelle parole né i fatti né i comportamenti nelle scelte di tutti a cominciare da noi imprenditori
Ora credo che per l'impresa
Quella che compete quella che esporta quella che innova
Venne tutte le politiche che possano migliorare
L'ambiente economico l'ambiente normativa normativi in una parola ambiente competitivo sono le priorità più importanti
Noi riteniamo che le politiche basata sulla spesa pubblica e sulla domanda siano
Assolutamente le meno efficaci ciò di cui abbiamo bisogno per una politica economica diretta a migliorare il funzionamento dei mercati la concorrenza il sistema finanziario
Ed orientare in modo efficiente le scelte dell'impresa
Sono questioni collegate in maniera chiara alla alla all'efficienza delle istituzioni politiche amministrativo dello Stato agli enti di governo locale e della società
Per noi imprenditori le scelte che assume che riteniamo più importanti
Riguardano il sistema delle relazioni tra parti sociali come viene attuato il federalismo la macchina amministrativa insomma lo ripeto tutte le condizioni di contesto che rendono un Paese più o meno attraente per gli investimenti stranieri ma soprattutto un Paese che renda facile il lavoro di chi vuol fare impresa
Il versamento dei conti pubblici rappresenta l'abbiamo detto ripetutamente in questi mesi una questione chiave per la competitività dell'impresa perché paradossalmente altrimenti questo Paese
USA tutto il gettito fiscale per coprire i costi dell'indebitamento
Ora
L'attenzione che tutti i Paesi stanno dando alle politiche di bilancio penso in prima battuta la Germania che ha iniziato un grosso percorsi riforme strutturali conferma l'importanza di politiche tributarie adeguate
Una delle leve di bilancio la tassazione che incide direttamente sulla competitività delle imprese io non voglio entrare nella questione perché sono i previsti interventi autorevoli a cominciare dal ministro Visco relazioni di esperti e le conclusioni del vicepresidente
E per il Centro Studi Andrea Pininfarina al cui rimando insieme la relazione del dottor Trento nel centro studi le nostre conclusioni mi ricordo mi limiterò solo a ricordare che nelle ultime due legislature
Sono state introdotte innovazioni innovazioni importanti ma certo il cammino per rendere
Le nostre allibite diciamo così competitivi in Europa e nel mondo è ancora lungo
Se vogliamo crescere dobbiamo sapere che resta essenziale alleggerire la pressione fiscale sulle imprese e sulla produzione di ricchezza
Sapendo che i nostri concorrenti si muovono nostri concorrenti Paesi su questo percorso in molto molto più veloce di quanto non si stia facendo da noi l'esempio dei paesi del nord Europa che hanno una crescita molto forte e hanno un peso fiscale sulle persone fisiche da sempre rilevante anche in funzione di servizi sociali
Efficienti bene la l'aver alleggerito l'aliquota sulle impresa ha dato notevoli benefici alla crescita non non per non possiamo diciamocelo forte e chiaro pensare di risanare i conti pubblici aumentando le tasse
Le manovre che hanno dato risultati sono quelle basate sul taglio di dispensa a maggior ragione con una dimensione di spesa corrente e e di aree di inefficienze di spreco così alte nel Paese
E proprio con i tagli all'Est troppe spese improduttive che si debbono reperire le risorse per gli investimenti strategici e questo è un punto di fondo
Che
Riguarda la vita di noi imprenditori
La forza degli imprenditori a reperire quelli che vogliono competere risorse per gli investimenti noi abbiamo bisogno nel paese di reperire risorse per il futuro
Quali sono gli investimenti strategici sono soprattutto quelli in infrastrutture materiali quei vedremo quanto incidono sulla produttività del paese e in materiali conoscenza ricerca
Abbiamo una sfida
Strabiliante con tanti Paesi che hanno una potenziale di conoscenza di investimenti nell'università nelle tecnologie nella ricerca che nemmeno lontanamente paragonabile a quella italiana
Che al lumicino in Europa reperire risorse per l'investimento in questo non possiamo pensare di farlo solo con l'aumento delle tasse
Con la stessa chiarezza dobbiamo dire che sarebbe sbagliato ridurre l'intera questione ha un solo problema di aliquote
Perché operare in un paese complicato con una volta burocrazia lenta inefficiente soffocante pesa per noi creditori come la tassa occulta
Perché quando noi abbiamo tutta una serie di servizi per le imprese non concorrenziali non competitivi e quindi più cari queste sono ulteriori tasse sulle indirette sulle imprese
Perché registrare ancora negli anni due mila un'invadenza del pubblico in economia che speravamo di esserci lasciato alle spalle certamente desolante
E certi segnali di questa settimana in questi ultimi giorni che riguarda un'importante impresa italiana deve anche far riflettere l'idea
Che qualche parziale passo indietro dello Stato
Che è avvenuto abbia però corrisposto un un allargarsi che noi abbiamo spesso richiamato definito neo statalismo municipale un allargarsi a macchia d'olio di quello della presenza del pubblico sul territorio
Con le aziende non concorrenziali spesso portati a tutta una serie di definizioni Ina Faust senza veri concorsi che fanno una concorrenza sleale ai privati offrendo servizi Hikari e non competitivi per le aziende per i consumatori
Troppo spesso ci sembra di combattere con un'Idra tre teste che magari
Privatizza qualcosa a livello nazionale come avvenuto in passato ma poi aumentar diamo nel convegno di vicenza denunciato che negli ultimi anni siamo arrivati a più di otto cento aziende in forma di S.p.A. di controllo pubblico sul territorio cioè un'invadenza del pubblico inaccettabile che va esattamente contro il principio di sussidiarietà secondo il quale lo Stato deve fare tutto quello che i cittadini non sono in grado di fare
Sono questi alcuni dei motivi di fondo alla base di un lì un lungo periodo quello degli ultimi dieci quindici anni caratterizzati da tassi di sviluppo
Veramente insoddisfacenti al lumicino in Europa sino ad essere arrivati alla crescita zero del due mila e cinque
In questa condizioni previsioni di crescita per questo anno per il prossimo anno
Possono sembrare subì attivamente un passo avanti
E certamente per il Cuny aspetti lo sono un passo avanti ma gli altri corrono più di noi corrono più di noi in Europa e corrono clamorosamente più di noi in molti paesi al di fuori dell'Europa per cui le distanze rischiano di allargarsi
E qual è il motivo per cui l'Italia non può crescere per lo meno a livello degli altri Paesi europei
Per questo
Noi siamo convinti che mai come in questo momento dobbiamo cogliere questa opportunità
Non per far finta che tutto quanto si è opposto e distribuire risorse a destra e a manca inattesa della prossima crisi ciclica
Al contrario
Dobbiamo approfittare di questa fase più fa favorevole per impegnare il Paese in una coraggiosa sottolineo coraggiosa agenda di riforme strutturali che guardi al domani l'unica strada possibile per una strategia vera di consolidamento e rilancio della crescita
Le non scelte di oggi le pagheremo molto care nei prossimi anni
La crescita
è il grande obiettivo che vedete determinare ogni scelta rimettiamo tutti la crescita il focus dell'azienda Italia sulla crescita questo il senso anche del Pistocchi abbiamo proposto molto prima
Del referendum sulla riforma istituzionale la riforma delle riforme la priorità numero uno del paese
è riformare il Paese troppo complicato
Troppa una macchina troppo vecchia di fronte a un campionato mondiale che pone alla partenza macchine più competitive più snelle
Troppi passaggi troppo in costi della politica troppi il costo della burocrazia troppe le difficoltà per i cittadini e per gli imprenditori la riforma dello Stato la riforma istituzionale la priorità numero uno auspicando
Di arrivare a degli accordi rapidi per abolire le Province per avere passaggi burocratici inferiore
Per generare nel Paese la possibilità di crescita
Di sviluppo e non essere così soffocati da queste procedure da questi veti da questa burocrazia
Che rende il nostro lavoro non solo degli vedeva i cittadini difficili è che uno dei motivi fondamentali per cui gli investimenti stranieri nel nostro Paese si sono ridotti al lumicino
Competizione di servizi concorrenza liberalizzazioni riforme semplificazione dello Stato
Ora questi sono i due settori generare risorse attraverso concorrenza e liberalizzazioni anche sul territorio riforma istituzionale dello Stato
Sono due campi di intervento decisivi per migliorare la competitività a questi si aggiunge una questione vitale che proprio qui noi oggi vogliamo affrontare la produttività
Il ministro dell'economia affermato la scorsa settimana
Nell'aprire il confronto sulla politica dei redditi che l'insoddisfacente andamento della produttività racchiude il vero problema della crescita italiana è una diagnosi che condividiamo
E sappiamo che si tratta di un problema che coinvolge certamente le imprese
Che coinvolge chi nelle imprese lavora e chi rappresenta i lavoratori ma anche allo stesso modo l'intero contesto in cui siamo chiamati ad operare
Negli ultimi anni richiamo la vostra attenzione
In Italia si è registrato un run un rallentamento della produttività del lavoro quella per intenderci misurata dal valore aggiunto per ogni occupato che ha interessato la maggioranza dei settori produttivi
Nell'industria manifatturiera
E forse
Ebbene richiamare tutti a parlare un po'più di industria a parlare un po'più di industrie manifatturiere della crescita dei servizi insieme e un po'meno di finanza
Dicevo nell'industria manifatturiera la produttività si è ridotta in ragione d'anno dello zero otto per cento
Nei servizi all'impresa e dell'uno virgola otto per cento nel commercio nel turismo di quasi il due per cento
E un leggero regresso c'è stato anche nell'intermediazione monetaria
è impressionante di quanto sia sia cresciuto il divario nella dinamica delle a produttività
Tra l'Italia e gli altri paesi europei e in particolare la Germania che condivide con l'Italia il Magnum il maggior peso dell'industria del manifatturiero nel proprio sistema economico questi sono dati impressionanti perché non sono altrimenti si verrebbe la depressione noi imprenditori non siamo abituati a conta convivere con la depressione non parliamo di Cina India Brasile parliamo di Europa
E di Germania
Mentre l'Italia registra soprattutto un tasso negativo di crescita della produttività dei fattori negli ultimi anni gli altri Paesi europei
Con l'eccezione della Spagna dove la presenza però dell'industria obiettivamente marginale si sono attestati su valori positivi
Questa caduta generalizzata mostra l'esistenza di problemi strutturali che vengono da lontano che non solo stati affrontati in un lungo periodo di non scelte che gravano sull'intero sistema economico influiscono negativamente sulle imprese di tutti i settori
E qui è bene dirci chiaramente una cosa noi
Nel due mila e quattro in questa sala in questa Assemblea abbiamo detto dobbiamo rimboccarci le maniche come imprenditori
Se qualcuno si era un po'troppo distratto verso finanza immobili dobbiamo riprendere fortemente
La concentrazione sulle nostre impresa investendo rischiando andando all'estero i segnali di grande reazione dell'impresa
Che lo stesso governatore della Banca d'Italia La sette là sotto la scorsa settimana Singapore ha voluto sottolineare bene la ripresa economica si basa in gran parte sulla reazione delle imprese
Quelle imprese che sono andati all'estero quell'impresa è che hanno fatto più innovazione quelle imprese che hanno saputo riorganizzarsi e trasformarsi quelle imprese che hanno saputo dare passaggi generazionali importanti quell'impresa in altre parole
Che con lo spirito tipico del vero imprenditori italiana hanno reagito di fronte alla crisi più lunga
Mai stata nel nostro Paese economica ora noi non vogliamo sottrarci alle nostre spero responsabilità
E ai nostri compiti
Non lo abbiamo fatto in passato non lo faremo oggi nella situazione in cui si trova il paese non è difficile dimostrare come dicevo che la ripresa in atto e in parte il merito dell'Inter è una ripresa trainata dalla produzione industriale basta vedere i dati
E dalle esportazioni
Sono due dati in conto precisi ma noi sappiamo che il vero imprenditore colui che non si sente mai appagato
Che si dà ogni giorno nuove sfide nuovi traguardi e continueremo su questa strada lo dico forte a nome di tutti gli imprenditori italiani perché vedete la modesta crescita della produttività si è tradotto in questi anni un aumento del cosiddetto Krupp
E cioè del costo del lavoro per unità di prodotto
Che ci penalizza rispetto ai nostri partner europei per non parlare dei concorrenti asiatici e vedete questa altro Sly
Ma sulla produttività fermo presta il ruolo centrale dell'impresa occorre un'analisi attenta e impietosa perché le cause sono molte e molti devono essere quindi i problemi da aggredire
All'imprenditore compete la scelta dei modelli organizzativi e dei livelli tecnologici
Possiamo e dobbiamo fare di più
Ma non possiamo nello stesso tempo dimenticare come nella ricerca e innovazione gli investimenti pubblici
Quelli che in ogni Paese segnano i grandi temi di ricerca e di crescita tecnologica e che nega di paesi sono pubblica
Gli investimenti pubblici in ricerca l'abbiamo visto nell'interessante giornata di ieri l'altro con Pasquale Pistorio qui
Sono al lumicino anch'essi in Europa e l'Europa non brilla nel mondo per essa la Vanguardia in investimenti in tecnologie innovazione allora
Dobbiamo vedere chiede che le che gli investimenti privati dicono di ricerca che mentre le grandi e le medie imprese sono allineati ai concorrenti come livelli di ricerca e qui tutte nessuno escluso a cominciare dalla Telecom
Il grande tessuto invece di piccole e medie imprese del nostro Paese e troppo spesso tenuto lontano dalla possibilità di fare ricerca proprio dal proprio dalle proprie dimensioni
Ed ecco il perché noi insistiamo su incentivare i rapporti tra centri di qualità di eccellenza sul territorio cominciare non esita e le piccolissime imprese
Comprendere
Questo è importante comprendere le ragioni della bassa produttività significa comprendere perché le nostre imprese non riescono a crescere l'aspetto dimensionale da solo spiega circa la metà
Del differenziale di produttività della nostra industria manifatturiera con quella francese e tedesca
Anche questo ci dice come servano strumenti nuovi non solo nei dibattiti ma veramente sul campo di gioco strumenti nuovi anche fiscali per aiutare le piccole e medie imprese accresce
Fermo restando che la crescita dei impresa di ogni dimensione è la responsabilità dell'imprenditore
Un altro fattore che contribuisce in misura rilevante a spiegare il deficit di produttività e la specializzazione settoriale della nostra industria i dati sul contenuto tecnologico delle nostre esportazioni assai più basso rispetto ai Paesi europei
Ci dicono chiaramente in quale direzione occorre muoversi noi non possiamo continuare a far sì che fatto cento il nostro export solo l'undici per cento sia rappresentato da prodotti ad alto valore tecnologico non è possibile
Occorre
Quindi
Uno sforzo vero per indicare i settori su cui investire le scarse risorse della ricerca pubblica e qui richiamo un piano decennale di ricerca pubblica su grandi filoni
Di crescita paese in termini di tecnologia e l'innovazione fermo restando quella privata
Ragionare però davvero di produttività in modo completo in modo impietoso in modo trasparente in modo serio in modo costruttivo
Vuol dire anche affrontare i temi della concorrenza da un lato e della flessibilità del lavoro dall'altro
Occorre più flessibilità dentro le fabbriche e sul mercato
Troppe
Sono le rigidità nell'impiego della manodopera che vincolano le imprese italiane di qualunque dimensioni delimitano spesso l'adozione di modelli organizzativi più avanzati
E c'è un fatto che voglio sottolineare negli ultimi anni l'industria in senso stretto a riti ha registrato una crescita maggiore degli investimenti rispetto all'intera economia
Ma l'ampliamento della capacità produttiva si scontra troppo spesso con i vincoli e la rigidità che riguardano il lavoro e spesso anche con la mancanza di lavoratori qualificati
Ho ricordato più volte che in Italia lavoriamo troppo poco
E in troppo pochi basta vedere il tasso di occupazione in particolare delle donne
Vogliamo affrontarlo davvero questo problema fondamentale per la crescita fondamentale per il futuro guardando cosa fanno i Paesi nostri concorrenti
E non guardandoci sempre solo in casa è sempre solo al passato frenando in continuazione
Possiamo continuare a perdere un anno di lavoro ogni cinque nel confronto con gli Stati Uniti allora mettiamo insieme
Con spirito costruttivo con spirito di sistema i fattori che si Chieri e che che che comprendono gli elementi della produttività
Io penso che riaprire la strada la stagione della concertazione della politica dei redditi indicando a tutti i soggetti in campo come vera emergenza del Paese il recupero di produttività e quindi di competitività
Sia un'ottima idea
Dialoghiamo
Ognuno ci facciamo carico di un compito diamoci chiari precisi obiettivi senza darsi colte reciproche che non servono a niente e pensiamo che per crescere dobbiamo meritare la produttività chi sono i players della produttività le imprese
Lo Stato il Governo
Il rappresentanti del mondo del lavoro e per certi aspetti non secondari il mondo della banche delle finali per far crescere insiste
Allora
Per gli imprenditori ma direi per l'intero Paese questa deve essere l'occasione per un'analisi che ripeto impietosa dei problemi ma anche per definire chiare scelte e concrete scelte la prima cosa da fare individuare i rimedi alle strozzature che oggi ostacolano la crescita della produttività
Allora vediamoli quali sono gli ingredienti decisivi per migliorare o peggiorare i livelli di prove infrastrutture
Tutta l'area della conoscenza dalle scuole elementari in su l'aria densa pere della tecnologia della competitività una pubblica amministrazione orientata al cittadino cliente
Quindi meritocrazia quindi premiare i migliori quindi tutto un lavoro sulla pubblica amministrazione in funzione in onda di rispondere al politico
Che ha messo molte persone in quei posti ma il cittadino cliente quindi orientata al mercato
Meno tasse sull'impresa più orario effettivo di lavoro e più salì a Roma salario variabile
Investimenti pubblici e privati in ricerca e innovazione
Crescita dimensionali di impresa
Più finanziamenti bancari senza garanzie
Non metto il grande tema della concorrenza e della competizione nei servizi perché ne ho parlato prima ma ricordiamoci che un sistema industriale moderno non cresce senza servizi innovativi competitivi
E di Trezzo basso
Per affrontare questi nodi
Prima ancora che parta il confronto Confindustria lancia oggi al governo sindacati e paese una proposta forte di un vero e proprio patto per la produttività un progetto come siamo abituati a fare in azienda obiettivi precisi
Ruoli compiti e responsabilità chiari responsabilità chiare per ciascuno risultati misurabili risultati misurati
Noi siamo pronti anche a dire che destineremo ad Investimenti tutte le risorse derivanti da una minore pressione fiscale sul sistema dell'impresa
è un dato importante
Un aumento degli investimenti fissi lordi del settori privati pari all'uno per cento si può tradurre in un aumento del PIL
Del vero quattro zero cinque in più a partire dal terzo anno Elia impatti molto più significativi nel lungo periodo
Perché per parlare di produttività ebbene darsi anche noi imprenditori responsabilità obiettivi e
Ruolo
Le imprese sono impegnate si impegneranno ammodernamento dei loro sistemi produttivi a rinnovare le tecnologie a innovare i prodotti e le soluzioni organizzative
In questo momento di trasformazione imprenditori sanno che questa è la scommessa in qualunque settore
Ma indispensabile contributo del sistema bancario
Tra il due mila e uno e il due mila e cinque la quota dei prestiti a medio e lungo termine garantiti è cresciuta di tre punti percentuale arrivando la quota del del medio lungo termine al settantaquattro per cento del totale
Prestare denaro a fronte di garanzie non è l'attività che ci ha sia spetta da un banchiere moderno
Fare banca significa assumersi dei rischi
Con le banche dobbiamo lavorare in una grande trasparenza anche noi imprenditori per ridurre in maniera importante misurabile e concreta la quota di prestiti garantiti
E far crescere il finanziamento fondato
Sulla valutazione della prospettiva imprenditoriale soprattutto per i piccoli imprenditori quelli che hanno prodotto quelli che hanno Marco quelli che hanno marchio quelli che hanno idee ma quello che hanno che hanno bisogno di risorse
Finanziare per la crescita
E questo è un passa attraverso le banche passa attraverso strumenti finanziari come tra virgolette innovative Venture Capital Private equity e compagnia bella fondamentale per la crescita e passa attraverso la Borsa anche per le piccole imprese andare quotarsi in Borsa per reperire risorse per lo sviluppo
Ora
Con le banche in questo
è necessario lavorare
E certo questo cioè di finanziare basandosi sulla votazione sulla valutazione della prospettiva imprenditoriale certamente più rischioso più difficile
Più complicato rispetto alla semplice apertura di un po'tikka o di un fido richiede delle banche che sappiano essere dei veri partners assumendo partecipazione di rischio ad esempio nelle start-up innovative
Ho in alcune aziende e alcune banche cito il caso di intesa hanno iniziato un lavoro di questo genere ma insieme a questo noi dobbiamo assolutamente farsi
Che aggregazioni importante di banche credo sì dei dei dei dei dei istituti bancari di dimensione internazionale ma che diventi l'istituti bancari non solo di dimensione ma anche di presenza internazionale il tema di accompagnare le aziende italiane soprattutto le più piccole nel grande
Necessario ineludibile processo di internazionalizzazione abbiamo visto con i settecento imprenditori in questi interessantissime utile missioni in Cina quanto ci manchino
Le presenze di banche italiane malgrado grossa presenza di alcune banche europee
Ora
Parliamo i sindacati noi imprenditori ci prendiamo dell'impegno le banche possono svolgere un ruolo importante ai sindacati dobbiamo dire con chiarezza che la flessibilità degli orari e una delle questioni centrali per un recupero di produttività
Se noi rimettiamo la slide di chi sono i protagonisti nel bene o nel male della produttività il sindacato un ruolo centrale come l'hanno le imprese
Ora la flessibilità
Degli orari
Può essere assicurata anche attraverso la contrattazione collettiva sulla base di un obiettivo che io credo debba essere condiviso se abbiamo a cuore la crescita
E cioè
L'avvicinamento fra la quantità di ore retribuite di ore teoriche di ore effettive
L'orario effettivo di lavoro
Quando parliamo di quasi cento ore all'anno di differenza tra ore teoriche Dore effettive e di punte che toccano una differenza di cinquecento cinquanta ore annue
Tra ore effettive ore retribuite credo che parliamo di una questione vitale per la produttività noi pensiamo che la contrattazione collettiva dovrebbe consentire all'impresa di fare affidamento
Su una maggiore quantità complessiva di ore di prestazione recuperando quando necessario parte delle ore oggi retribuite ma non lavora
Ma anche poter distribuire i nostri orari nell'arco della settimana nel mese o dell'anno secondo l'esigenza del mercato
Per questo riteniamo cruciale la possibilità di adeguare la durata media massima degli orari alle esigenze produttive e di rendere più agevole il ricorso al lavoro straordinario
Il tutto sempre nel rigoroso rispetto della legislazione europea
Dobbiamo inoltre incentivare una maggior correlazione una maggior correlazione
Tra risultati di impresa retribuzione creando un diretto collegamento dei salari aziendali sia parametri di efficienza della prestazione che di produttività ma anche di redditività dell'impresa
In un contesto di acuta competizione di elevata variabilità dei mercati occorre che a livello aziendale l'adeguamento delle retribuzioni sia in fondi in funzione delle condizioni economiche generale dell'impresa
Anche per evitare di disporre della sola leva occupazionale per il governo della massa salariale
A questo scopo è necessaria la reale variabilità dei primi contrattuali nel secondo livello e una crescita del loro peso percentuale nella struttura della retribuzione individuale
Non dobbiamo aver paura del mercato
Dobbiamo guardare al mercato
Dobbiamo guardare i concorrenti dobbiamo seguire la la l'andamento della domanda
Dobbiamo condividere con i rappresentanti dei lavoratori una maggiore flessibilità per poter metterci in condizioni di approfittare delle commesse dei momenti senza logorarsi in lunghe faticose trattative
Che sfociano poi a dei risultati quando il momento è passato
Infine il Governo abbiamo parlato dell'impresa abbiam parlato del sindacato abbiam parlato delle banche
Al governo in più generale alla politica compete la responsabilità di un profondo
Ammodernamento dello Stato nella direzione dell'efficienza della concorrenza della semplificazione del merito non sono frasi fatte o su questo ci giochiamo il futuro del Paese più meritocrazia
Più semplificazione più concorrenza
Sono fondamentali dalla scuola all'università alla pubblica amministrazione
Alle public utilities all'Energia
Alle professioni
Sono questi i fattori chiave per lo sviluppo di un Paese moderno in cui ognuno deve fare la sua parte un Paese che può mettere insieme più concorrenza più innovazione più crescita e più attenzione a chi ne ha più bisogno
Il rapporto tra concorrenza crescita coesione sociale solidarietà sociale è fondamentale in un Paese che cresce perché per redistribuire risorse e ricchezze bisogna creare
E noi abbiamo ancora troppe aree di inefficienza in funzione della crescita della creazione di ricchezza
Ora siamo fra i Paesi a più elevata
E inefficiente regolamentazione e l'OCSE ci dice chiaramente basta vedere anche il perché non arrivano più investimenti stranieri chiaramente che qualche passo importante verso una regolazione meno restrittiva
E quindi
Riforme a costo zero varrebbe quasi un punto di crescita per la nostra produttività perché ripeto nel patto della produttività la semplificazione elemento molto importante servono dunque scelte chiare
Scelte coraggiose scelte coraggiose in tre direzioni risanamento dei conti pubblici in un quadro di ripensamento del ruolo e del peso dello Stato nell'economia incremento
Vero della dotazione infrastrutturale necessaria un Paese moderno e qui non è questione settentrionale o meridionale le infrastrutture sono fondamentali in tutto il Paese
Quelle prioritari
Obiettivo tangibile e misurato di riduzione dei costi e del peso della burocrazia
Le condizioni della nostra economia oggi consentono di intervenire impostare riforme strutturali che possono dare i migliori risultati per la crescita del Paese
Ci vuole coraggio
L'ho ripetuto cento volte lo ripeterà Andrea Pininfarina
Ci vuole coraggio delle scelte
Ci vuole
Il coraggio di fare scelte che guardano al futuro di tutto il Paese con senso dello Stato e ricercare il consenso dopo
Ma ci vuole anche una grande capacità al dialogo
Quel dialogo che in questi anni Confindustria ha sempre auspicato e continua ad auspicare il dialogo il confronto
La concertazione rappresentano il modo più adatto a cogliere questi obiettivi e proprio in quello che oggi proponiamo patto ognuno è chiamato a fare la sua parte
Questi tempi questi elementi debbono essere coniugati lo ripeto con una forte volontà di decise dialogo perché vedete
Quando siamo di fronte a scelte così importanti
Per il futuro del Paese noi auspichiamo che le forze migliori del Paese della maggioranza ma anche dell'opposizione nell'interesse del futuro del Paese trovino nel mondo dei momenti di dialogo e di decisione
Quel dialogo che abbiamo molto apprezzato in questi giorni anche dal Sommo Pontefice
Abbiamo bisogno noi imprenditori che andiamo in giro per il mondo di dialogo di maggior convivenza e credo che gli imprenditori italiani abbiano molto apprezzato questo invito in tal senso di questi ultimi giorni
Del parco
Ora la classe dirigente del Paese deve sapere
E noi siamo tra quelli che non possiamo perdere questa occasione quello che vogliamo dire forte
Che in questo momento di crescita gli imprenditori quelli veri ci sono ci saranno continueranno ancora di più a fare il loro mestiere e proprio perché si assumono rischi responsabilità impegni
Chiedono di fare altrettanto agli altri esponenti della classe dirigente di questo Paese grazie e buon lavoro a tutti
Buongiorno a tutti
Iniziamo
Ragionando sul quadro congiunturale dell'economia italiana in questo scorcio di fine settembre
è un quadro congiunturale positivo dopo un anno negativo come il due mila cinque chiuso con una crescita pari allo zero dopo un periodo lungo di di bassa crescita
Le previsioni che il centro studi fa al sul due mila sei sono più o meno allineate con quelle di altri
Grandi centri di previsione come il Fondo monetario e sono dell'ordine dell'uno e cinque per cento per l'anno in corso con un rallentamento per per il prossimo anno non siamo molto discosti come vedete anche dalla dall'OCSE che al momento è tra gli istituti
Più ottimisti
La crescita come la crescita dell'uno e cinque per cento trascinata essenzialmente da una dinamica positiva sia delle esportazioni sia della domanda interna
Segno da un lato che le ristrutturazioni le riorganizzazioni che buona parte del sistema industriale sta facendo cominciano a dare dei risultati positivi
Per trovare un contributo positivo della delle esportazioni della domanda estera di questo ammontare bisogna risalire al due mila uno anno in cui si era chiusa l'ultima fase espansiva dell'economia italiana
Gli investimenti sono in in ricrescita e sono in ripresa e dovrebbero continuare a registrare tassi positivi anche nei prossimi trimestri
Tuttavia la prudenza del centro studi è giustificato dal fatto che ci sono dei segnali di rallentamento per la seconda parte dell'anno in corso segnali legati al clima di fiducia delle famiglie
Alle attese sulla produzione che sembrano prefigurare un possibile calo della produzione industriale nell'ultima parte dell'anno e ha un clima un po'più pessimistico
Ma le prospettive di crescita dell'economia italiana dipendono in maniera significativa dall'avvio di un percorso di risanamento della finanza pubblica
Malgrado i segnali positivi che provengono dalle entrate rimane infatti grave la situazione dei conti pubblici italiani
Dalla tabella vedete che il peggioramento dei conti pubblici italiani iniziato nel due mila uno anno in cui l'indebitamento netto superò la soglia del tre per cento con l'eccezione del due mila due
Non sono più tornati entro il parametri di Maastricht
Nel due mila cinque abbiamo chiuso l'indebitamento al quattro e uno per cento del PIL con un aumento attribuibile alla spesa pari allo zero cinque
Si tratta di un peggioramento di natura strutturale e questo evidenziato dall'andamento dell'avanzo primario
L'avanzo primario è passato dal cinque cinque nel due mila al zero sei zero quattro del due mila cinque zero sei per il due mila sei questa è una stima che ne facciamo
Nel DPEF presentato alla all'inizio dell'estate il Governo stima dell'indebitamento possa scendere al quattro
Per cento nel due mila sei mentre il debito pubblico salirebbe al cento sette sette per cento dal centosei e quattro del due mila cinque
Il governo in quella sede annunciato un
Un risanamento per il due mila sette pari a trentacinque miliardi di euro cioè due virgola tre per cento del PIL venti miliardi destinate alla riduzione dell'indebitamento e quindici miliardi di nuove spese per il rilancio dello sviluppo
Queste misure dovrebbero consentire nelle stime del governo di portare l'indebitamento due otto per cento già nel due mila sette in queste settimane tuttavia a seguito anche dell'andamento positivo delle entrate si ma assiste a un dibattito in base al quale non è al momento chiara l'entità e la composizione della manovra per il due mila sette
Tenuto conto dell'andamento delle entrate secondo le nostre stime
L'indebitamento per il due mila sei dovrebbe appunto attestarsi attorno al quattro per cento questo
Ci induce a dire che nel due mila sei il debito pubblico dovrebbe appunto salire a oltre il centosette sei per cento
E occorrerebbe quindi una manovra finanziaria che riduca il deficit per almeno un punto di PIL per arrivare ad approssimarsi alla soglia del tre per cento
Anche in questo caso ovviamente siamo ha una valore superiore rispetto all'obiettivo dichiarato nel DPEF dal Governo
Nel rapporto che verrà pubblicato non la prossima settimana che sarà disponibile sul sito lunedì nel rapporto sulla sulle politiche economiche che appunto abbiamo svolto in questi in questi mesi
L'obiettivo che ci siamo posti era quello di ragionare sulle manovre di aggiustamento fiscale condotte nell'area dell'OCSE tra il sessantaquattro e il due mila quattro
Per capire quali sono le caratteristiche gli effetti sul quadro macroeconomico degli aggiustamenti fiscali compiuti in questo quarantennio e per stabilire dei criteri dei principi se ci sono su letti ottime
Condizioni necessarie per realizzare degli aggiustamenti di successo
Dall'analisi di questi dati quello che emerge che un primo elemento comune e che i tentativi di consolidamento effettuati hanno avuto più successo se avviati in periodi di buona crescita economica internazionale quindi lo la lo stato della congiuntura è uno degli elementi importanti
L'altro elemento rilevante è quello che fa riferimento alle condizioni iniziali di finanza pubblica
Proprio quando il livello del debito o della pressione fiscale sono più elevati si dimostra che i tentativi di ragionamento fiscale hanno maggiore probabilità di avere effetti positivi sulla domanda
Per una serie di ragioni legate al al al alle aspettative e legate anche alla presenza dello Stato nell'economia quindi effetti espansivi di una correzione di finanza pubblica sono quindi legati a livello del debito
Dalla tavola appunto si vede con riferimento al ciclo che nel trentanove per cento dei casi io di aggiustamenti di successo sono avvenuti in momenti di buona crescita economica
Un altro elemento importante che ho appunto appena ho menzionato e quello che fa riferimento alla condizione iniziale della finanza pubblica gli aggiustamenti di successo
Partono immediato un livello di debito più elevato rispetto a quelli che avvengono in presenza di un debito più basso settantaquattro per cento
Del PIL in media nel caso dire aggiustamenti di successo contro il cinquantacinque per cento di rapporto tra debito e PIL nel caso di gli aggiustamenti
Che partono da situazioni di indebitamento di debito più basso gli aggiustamenti fiscali quindi hanno un altro legame anche proprio con il peso dello Stato nell'economia sia le spese che l'entrata in percentuale del PIL sono in media superiori prima di un aggiustamento di successo rispetto a Casini
In cui il riaggiustamento non ha avuto successo
Da a questa tabella si può notare che gli aggiustamenti con successo sono quelli che agiscono maggiormente sulla riduzione della spesa piuttosto che sull'aumento delle entrate
Nelle elaborazioni si conferma il fatto che appunto i casi di Risanamento di successo sono quelli in cui si sono avuti i tagli della spesa pari a uno virgola trentacinque per cento punti di PIL immediata ma mentre quelli privi di successo sono stati prevalentemente orientati a aumenti delle entrate dell'ordine dell'uno virgola zero sette per cento di PIL
Quello che si che si scopre andando più in dettaglio su questa esperienza è che i tagli che danno maggiori risultati sono quelli relativi a alla spesa corrente al netto degli interessi
Ecco sulla scorta di questa breve analisi diciamo dell'esperienza dei Paesi OCSE nell'ultimo quarantennio vale la pena di ragionare brevemente sulla sulla situazione della finanza pubblica italiana
Le principali componenti di bilancio dell'Italia negli ultimi anni evidenzia una diminutio che la diminuzione delle spese totali iniziato nel novantatré e proseguita fino al due mila in seguito l'andamento delle spese ha seguito un trend crescente la la linea rossa
Si nota inoltre che la spesa corrente al netto degli interessi il rapporto al PIL non ha mai fornito sostanzialmente un contributo rilevante al consolidamento se non forse nel periodo tra il novantaquattro e novantacinque
Successivamente è rimasta sostanzialmente stabile
Riprendendo coi accresce negli ultimi cinque anni in sostanza la parte più rilevante del consolidamento è avvenuta grazie alla riduzione della spesa per interessi in e quindi riconducibile essenzialmente a una riduzione dei tassi
Analizzando le manovre di bilancio farà varate negli ultimi quindici anni si può dire che sono state tutte di natura restrittiva comportando incrementi netti di entrate e tagli netti distese
E con l'eccezione di una sola manovra espansiva nel due mila uno
Presentata chiusura di legislatura
Dal punto di vista della dimensione le manovre complessive realizzata in Italia che hanno avuto maggior peso sul PIL sono nell'ordine per importanza appunto di peso sul PIL la manovra del novantatré del governo Amato lana manovra del novantadue del Governo Andreotti e la manovra del novantasette del governo Prodi
Si tratta di manovre importanti destinate a correggere i forti squilibri della finanza pubblica ma mentre nel novantadue si trattava di manovre di fine legislatura sia quella del novantatré che quella del novantasette sono state manovre di inizio legislatura e vale la pena di dedicare qualche secondo a ragionare sulla manovra di bilancio del novantatré la più ampia manovra degli ultimi quindici anni in quanto si proponeva di ridurre il fabbisogno del settore pubblico di cinque virgola otto punti di PIL
L'importanza di questa manovra era legata soprattutto alla composizione e alla natura degli interventi la composizione ranista ma prevedeva comunque un taglio significativo delle stesse dell'ordine il due virgola sei punti di PIL
Per la prima volta di fatto si decideva di intervenire profondamente sui meccanismi di spesa e sulle spese
Il Parlamento approva una legge delega che riguardava la revisione delle spese per sanità Pubblico impiego previdenza e finanza locale
Il contesto in cui però avveniva il risanamento era un contesto di grave crisi economico finanziaria quindi diciamo rispetto a quei criteri che abbiamo cercato di evidenziare nell'analisi empirica era violata la condizione di una congiuntura favorevole le condizioni quindi per una manovra di bilancio di successo che emergono da un'analisi dei dati sono diciamo sinteticamente riassumibili in una condizione di congiuntura favole ore di crescita del paese
Ho una situazione iniziale di finanza pubblica in cui c'è una forte presenza dello Stato e quindi una forte debito in rapporto al PIL
E l'altro elemento è quello della dimensione e della composizione della manovra cioè una manovra di successo di avere una dimensione significativa ed essere composta essenzialmente su interventi sulla spesa pubblica di tipo corrente
Le scelte di politica economica di bilancio in particolare del dei governi europei come voi sapete bene sono legate a vincoli imposti dal Trattato di Maastricht
In più o sono legati anche ai rapporti istituzionali tra i vari livelli di governo l'Italia si è impegnata come sapete a rientrare sotto la soglia del tre per cento già a partire dal due mila sette perbene
Bisogna vale la pena di ricordare che nella fissazione di quei criteri del tre per cento del sessanta per cento del PIL
Si ragionava allora ai primi anni novanta su uno scenario di crescita media per l'AREU note al pari al cinque per cento in termini nominali
Tenuto conto che cresciamo oramai a tassi molto più bassi ipotizzando anche uno scenario di crescita del PIL nominale del quattro per cento
Continuare a perseguire un obiettivo dell'indebitamento sul PIL del tre per cento non consentirebbe di raggiungere mai il valore del sessanta per cento di rapporto tra debito e PIL questo non solo per l'Italia ma anche per Francia e Germania
Nel grafico appunto identifichiamo come due virgola quattro per cento il rapporto tra indebitamento e PIL minima indispensabile per consentire una convergenza sia all'Italia che la Francia la Germania quindi si potrebbe dire che in questo momento date le condizioni attuali di livello del debito e di crescita dei Paesi europei i criteri definiti a Maastricht possono essere definiti dei criteri blandi di di convergenza
A fianco degli impegni presi in sede europea sono molto importanti anche agli obiettivi quindi diciamo a fianco di questo obiettivi era relativi all'indebitamento quello che conta di darsi una struttura di medio termine
Con degli obiettivi quindi di tipo strutturale e piuttosto che fossilizzarsi semplicemente su degli dei target numerici
In molti casi invece i governi sono indotti a seguire politiche di bilancio che con sentono di raggiungere temporaneamente dei risultati ma di fatto rinviando al futuro la soluzione dei problemi strutturali
Difficoltà di attuazione e quindi di efficacia delle politiche di bilancio derivano non solo da questi da queste considerazioni ma anche dall'attuale contesto istituzionale che caratterizza i rapporti tra a i diversi livelli di governo nel nostro Paese
Il nuovo assetto costituzionale in particolare derivante dalla revisione del Titolo quinto presenta criticità non secondarie innanzitutto non vi è una chiara attribuzione livelli di governo locale di una sovranità originaria
E al nuovo assetto costituzionale e al trasferimento delle funzioni di spesa non è ancora seguito un piano concreto e preciso per raccordare il livello di autonomia finanziaria degli enti locali e la loro capacità di spesa
Creando seri e profondi problemi di controllo della spesa pubblica
E l'altro elemento importante proprio quello del riavvicinamento tra chi effettuo alle spese e chi fa pagare tali spese e contributi imposte e tariffe
Il passaggio delle funzioni dal centro alla periferia associato un vincolo di bilancio che si che si è rivelato di fatto debole
Negli ultimi anni ha condotto appunto mandamento di flussi di spesa degli enti decentrati che sono cresciute molto di più in confronto agli altri comparti della pubblica amministrazione
Dal novantanove anno di introduzione del patto interno di stabilità fino al due mila cinque le spese degli enti territoriali hanno registrato un incremento del trentanove per cento a fronte di un aumento delle spese dell'amministrazioni centrali del quindici virgola sei per cento
A incidere sull'andamento delle spese locali sono essenzialmente le uscite correnti pari al quaranta per cento dal novantanove a causa principalmente delle spese per consumi finali e in particolare per il pubblico impiego
L'elemento più preoccupante è che l'incremento della spesa e la debolezza del patto interno si stanno riflettendo il nome andamento poco favorevole dei disavanzi soprattutto del debito
Quest'ultimo risulta quasi triplicato dal novantanove questa dinamica non ha uguali negli altri comparti della pubblica amministrazione
In che modo gli enti territoriali finanziano la spesa
E qui appunto sta ci ricolleghiamo al fenomeno dilagante del municipalismo territoriale a livello locale sta emergendo il in questi anni un un proliferare di società per azioni
In tutti i settori non soltanto in quelli legati tradizionalmente fallimenti di per di mercato
Gli enti locali sottoposti a vincoli di liquidità per il virus venir meno dei trasferimenti da parte dello Stato centrale e per vincoli derivanti dal patto di stabilità con un crescente decentramento di competenze si sono trovati nella necessità di ricercare fonti aggiuntive di finanziamento diverse da quelle tributarie per poter portare avanti programmi di spesa
O anche per aggirare in alcuni casi i vincoli imposti a alla spesa a livello regionale la copertura delle spese con entrare con entrate proprie raggiunge il cinquantasei per cento al centro
Il sessantaquattro per cento al nord e solo il trentuno per cento al subito
Con un grado di accountability politica molto differenziato sul territorio la partecipazione agli utili delle società partecipate costituisce quindi una fonte di entrata extratributaria relais relativamente sicura per le finanze locali
E gli enti locali stanno replicando lo stesso tipo di politiche interventiste attuate storicamente dallo Stato centrale in ambito nazionale
Quindi si sta replicando in qualche modo una situazione di Stato imprenditore all'event a livello locale
Ripianato in qualche modo dal dal dall'imprenditore locale con società di diritto privato in settori come dicevo prima che non necessariamente sono legate a fallimenti di mercato
Quindi e quindi mi avvio chiudere la situazione che ci troviamo di fronte una situazione in cui esistono alcune delle condizioni utili per l'avvio di un piano coraggioso e di e con prospettive di successo di correzione della finanza pubblica c'è una situazione di ripresa del ciclo
C'è una situazione di emergenza legata al debito più Cucchi all'indebitamento
E questa occasione non va sprecata e quest'occasione deve essere accompagnata anche da un ripensamento dei rapporti tra a centro e periferia proprio perché è la componente locale della spesa pubblica una delle componenti che più destano preoccupazione in questo momento grazie
Tutto addio al dibattito dando la parola a professor Riccardo Faini che è noto a tutti quanti che non necessita di un'introduzione
Anzi
Buongiorno a tutti che grazie dell'invito io vorrei cominciare con una riflessione su un dato contingente utilizzandolo poi come spunto sviluppare un'altra riflessione su un aspetto forse meno urgente ma nella mia opinione altrettanto importante che sono oggi
Le istituzioni gli organismi che caratterizzano la gestione dei conti pubblici
Il dato contingente la situazione dei conti pubblici
E oggi esiste una tendenza direi pericolosa secondo cui la ripresa economica in atto
Il miglioramento delle entrate sicuramente non del tutto attribuibile semplicemente alla ripresa ebbene questi fenomeni da soli
Sarebbero sufficienti per ridimensionare l'allarme sulla finanza pubblica
Non è così e devo dire che la presentazione di Sandro Trento le parole prima del Presidente
Montezemolo l'anno evidenziato non possiamo dimenticarci che malgrado queste buone notizie rimane il fatto che l'avanzo primario si attesta stabilmente al di sotto dell'uno per cento
Che il debito pubblico dopo essere disceso per numerosi anni ha ripreso a crescere
E sarebbe cresciuto ancora di più se non fosse stato per operazioni di ingegneria finanziaria che nel due mila due nel due mila tre ne hanno piegato la dinamica soprattutto che è cresciuta la vulnerabilità dei conti pubblici italiani a mutamenti del l'ambiente delle situazione economica a livello internazionale
In un volume sui conti pubblici a rischio mettiamo in luce come rispetto alle previsioni del l'ultimo programma di stabilità dell'Italia
Estremamente ottimistiche sulle tendenze di medio lungo periodo della finanza pubblica basterebbero due piccoli sciocchi un aumento dei tassi di interesse e di cinquanta settantacinque punti base
Probabilmente già nel pipeline dato l'orientamento delle politiche monetarie
Un
Riduzione dell'avanzo primario che il programma di stabilità fuori ottava quasi il quattro per cento alla fine del due mila sei di mezzo punto per modificare le tendenze di medio e lungo periodo del debito pubblico
E questo inevitabilmente creerebbe preoccupazione e sconcerto
Non solo nei nostri partner il il raggiungimento del sessanta per cento non verrebbe effettuato neppure nei prossimi quarant'anni sotto queste condizioni ma anche e dato assai preoccupante
Da parte dei mercati
Rimane il fatto però che la discussione la polemica sull'avvenire tra virgolette situazione dei conti pubblici non è destinata a scomparire
E quello che credo sarebbe importante direi quasi essenziale e sottrarre questo dato alla polemica politica quotidiana
Eliminare il sospetto che le previsioni dell'esecutivo siano in un certo senso inficiate dalla voglia all'inizio del mandato dell'esecutivo
Di sostenere che i conti pubblici vanno male e alla fine del mandato dello stesso esecutivo di sostenere invece che i conti pubblici siano stati definitivamente risanati
è possibile far quello sì è possibile e non abbiamo bisogno di inventare nuove soluzioni
Possiamo semplicemente guardare al di là dei nostri confini a quello che succede
Negli Stati Uniti con il Congressional Budget Office in Olanda in Belgio e pensare alla creazione o rafforzamento di strutture indipendenti dall'esecutivo
Che siano in grado di far luce sulla situazione dei conti pubblici in prima battuta
Sulla realismo delle previsioni macroeconomiche che sottendono le previsioni da parte dell'esecutivo sull'andamento dei conti pubblici ex
Sull'affidabilità delle previsioni di finanza pubblica
Questo oggi in Italia non esiste
Questo queste istituzioni svolgono una funzione estremamente importante in questi altri Paesi potremmo discutere
Mesic per anni se questa nuova istituzione debba configurarsi come un organismo al di fuori un nuovo organismo oppure se debba essere creato all'interno per esempio delle strutture parlamentari rafforzando
E il servizio studi di bilanci servizio Bilancio si della Camera del Senato e al limite unificando di quale sia la soluzione preferibile non mi ciascuno di noi ha le sue preferenze l'importante però e che si proceda in questo senso
Se così fosse se si sottraesse dal dibattito politico
La polemica sulla come vanno veramente i conti pubblici forse sarebbe più facile concentrarsi su quelle che sono le sfide più importanti
E qui vorrei farvi vedere il un grafico che a mio parere riassume in termini abbastanza essenziali uno dei problemi della finanza pubblica oggi
Se guardate il tasso di crescita della spesa primaria
Tra il mille novecentonovanta e il mille novecentonovantasei sono gli anni dal grande risanamento come ci ricordava prima Sandro Trento vedete che la crescita della spesa si colloca lo zero virgola tre per cento di fronte a un prodotto interno lordo che cresce all'uno virgola uno si riduce in quel periodo il peso della spesa sul prodotto interno lordo
Tra il mille novecentonovantasette e il due mila
Prodotto interno lordo esperienza crescono allo stesso tasso si stabilizza il rapporto fra spesa e prodotto interno lordo
Fra il due mila uno e il due mila cinque la situazione si inverte rispetto al mille novecento all'inizio degli anni Novanta
La spesa continua a crescere al due per cento malgrado tutti i tentativi di abbatterla
Il prodotto interno lordo cresce allo zero virgola sei per cento che esce come ci faceva vedere prima la relazione il peso della spesa sul prodotto interno lordo
Si potrebbe dire che il problema nasce dal fatto che il prodotto e cresciuto poco che sono stati anni difficili non dimentichiamoci però che le posizioni le stime della Commissione europea ci accreditano oggi di un tasso potenziale di crescita
Di poco superiore all'uno per cento
Allora immaginiamoci che questa situazione si perpetui
Edito nazionale che cresce all'uno per cento e una spesa che cresce al due per cento ogni anno crescerebbe il peso della specie
E evitare comunque profondo deterioramento dei conti pubblici sarebbe necessario che ogni anno la pressione fiscale aumentasse in mezzo punto indubbiamente una prospettiva che si scontra con quanto diceva il presidente Montezemolo prima quando sottolinea tra che il risanamento dei conti pubblici passa attraverso la riduzione della spesa
L'elemento non nuovo ma l'elemento che voglio sottolineare in questo punto e che il problema non è tanto di ridurre il livello della spesa pubblica ma di modificarne la tendenza il problema non è tanto solo un livello elevato ma una spesa che tende a crescere in maniera più rapida di quella che è la crescita potenziale della nostra economia e vero si potranno fare delle riforme che modificheranno la crescita potenziale ma sarebbe difficile basarsi sull'efficacia immediata di queste riforme come purtroppo troppo spesso si è fatto nel passato
Ricordiamoci che gli interventi l'efficacia degli interventi che furono fatti nel novantadue e nel novantatré
Dipese in larga parte dal fatto che vennero piegate le tendenze della spesa pensionistica che sarebbe oggi di cinque punti percentuali più alti se non fossero stati fatti tutti gli interventi
Che fu piegata anche latte tendenza della spesa sanitaria e che si ridusse in maniera estremamente importante quasi di due punti percentuali il peso della spesa Prendin dipendenti pubblici sul prodotto interno lordo oggi le cose sono indubbiamente più difficili
I margini sono molto più ristretti anche se non dovremmo nasconderci che esistono delle opportunità che andranno assolutamente sfruttate mi riferisco al fatto che nei prossimi anni andrà in pensione una generazione di dipendenti pubblici che è quella del baby boom
Effetti post ci si può aspettare più o meno facendo due calcoli l'aumento di pensionamenti di cento mila persone più o meno ogni anno una gestione oculata del turn over sicuramente permetterebbe
Un risanamento dei conti che non richiederebbe nei licenziamenti neri nei riduzioni il salario
E che sarebbe quindi assai meno costoso
Dal punto di vista economico se questa occasione non verrà sfruttata ma dei prossimi sei sette anni indubbiamente il risanamento futuro risulterà rischia di risultare assai più oneroso
Rimane il fatto che altre riduzioni di spesa
Andranno fatte
E rimane anche il fatto che l'esperienza degli ultimi due anni degli ultimi tre-quattro anni
Metto in luce un elemento importante che queste riduzioni devono basarsi su un'attenta valutazione della spesa
E non possono essere di natura indiscriminata che come si è visto negli ultimi anni troppo spesso non hanno efficacia e su questo aspetto della valutazione io vorrei ricordare due presenti piuttosto contro fosse controversi il primo è quello della scuola è una spesa elevata quella che caratterizza l'Italia
La spesa media per studente più elevata di quella dell'OCSE molto più elevato di quello della Spagna il rapporto fra studenti e docenti
Molto più basso in mi taglia rispetto per esempio alla mite dell'OCSE con quali risultati
Il Pisa
Con propriamente la città della Toscana ma il programma per la valutazione dei sistemi scolastici e l'Italia fa molto peggio di quanto non faccia Spagna
La nicchia dei Paesi OCSE su questo tema sulla valutazione della spesa pubblica per l'istruzione però occupa il fatto che oggi si cerchi di ridimensionare
Quello che sono gli strumenti che faticosamente si vanno costruendo per valutare l'efficacia della spesa
A livello di scuola e anche sottolineerei visto che un campo di cui in cui sono più coinvolto a livello universitario un altro elemento mi accingo ad affrontarlo con qualche titubanza e quello del dei trasferimenti alle imprese sappiamo che c'è stata una accesa polemica su alcuni organi di stampa si è sostenuto che ben trentacinque miliardi di euro vengono trasferiti all'impresa e secondo i dati di contabilità nazionale in realtà come sappiamo gli aiuti all'impresa sono molto meno sette cinque miliardi un dato leggermente inferiore rispetto alla media europea
Colpisce la numerosità delle tipologie di interventi e sicuramente una stima semplificazione
Potrebbe essere utile l'elemento però che vorrei portare alla vostra attenzione e quello nuovamente della valutazione
Se leggiamo nelle pieghe della relazione dal governatore della Banca d'Italia
Scopriamo
Due cose interessanti che il sessantasette per cento dell'imperiese avrebbero effettuato l'investimento anche senza questi incentivi
Superiamo solo scoppiano soprattutto che questo incentivo efficace soprattutto per quelle altre imprese l'avrebbero effettuato solo con incentivi
Soprattutto per quelle in paese che hanno difficoltà di accesso ai mercati finanziari allora se andiamo a guardare le ultime modifiche che sono state fatte
Alla le modalità di accesso all'incentivi scopriamo che oggi l'accesso è condizionato al parere positivo di un istituto bancario
Io credo che se si fosse saputo di questa valutazione se si fosse fatto una valutazione più attenta ci sarebbe ci si sarebbe resi conto che in realtà sì diminuiva l'efficacia di un incentivo nella misura in cui lo si condizionata proprio a fra a l'accesso al sistema bancario che era invece la maniera con cui si sarebbe potuto vendere maggiormente efficace questo incentivo
In conclusione ancora quaranta minuti Sandro
Credo che dovremmo concentrarci su ma le riforme importanti le riforme di trasparenza dei conti pubblici un organismo al servizio del Parlamento e non solo dell'esecutivo l'indipendenza dell'Istat come succede per esempio
In Gran Bretagna
Dovremmo anche dare più spazio alla valutazione della spesa pubblica
Presidente Montezemolo parlava di risultati misurabili ci possono essere
Finora però abbiamo fatto poco
Credo che qui sia importante cercare di modificare o per lo meno di ampliare la mission la missione di istituzioni come la corte dei conti come la ragioneria generale dello Stato
Per dare più spazio alla valutazione economica della spesa pubblica e meno spazio possibilmente alla valutazione controlli di natura puramente formale
Ricordiamoci che trasparenza dei conti e valutazione si rafforzano l'un l'altro con la trasparenza è possibile valutare e la valutazione metterà in luce aspetti che non conosciamo
E che dovranno poi essere approfonditi con migliori pratiche
La sfida quindi non è solo ed è una sfida impegnativa quella nel risanamento dei conti ma anche la creazione di strutture di istituzioni che informino e che vigilino su come vengono utilizzati i fondi pubblici
Quand'ero studente in Bocconi e-mail docenti sostenevano che il problema della spesa pubblica non era soprattutto di quantità di volume ma era soprattutto di qualità
Son passati trent'anni da quando sedevo sui banchi della Bocconi e purtroppo si è fatto veramente poco su questo campo
L'auspicio è che questa legislatura riesca ad affrontare problemi importanti ma la cui è se la cui urgenza non sempre percepita e te ne succeda ancora una volta che più urgente faccia premio sull'importante grazie
Io a questo punto la parola al professor Onofri
Che anche lui credo che sia sufficientemente noto
Buongiorno a tutti il mio intervento sarà finalizzato a mettere a punto alcuni
Temi legati alla evoluzione congiunturale e alla domanda che
Ci si pone se alli al di sotto dell'evoluzione congiunturale che è già stata
Descritta ci sono delle indicazioni che anche qualcosa dal punto di vista del posizionamento della la nostra attività industriale
Va migliorando
Da ultimo quali sono le implicazioni e gli strumenti di intervento che la finanza pubblica può avere in vista della legge finanziate
Da questo
Grafico vedete quanto è noto da diversi anni quindi come l'evoluzione delle esportazioni italiane
Rispetto all'andamento dell'esportazione del questi altri principali paesi e non Paesi emergenti
Quindi confronto sempre l'Italia con
Suoi competitori ma nell'ambito dei paesi a economia matura come si possano forse cominciare a sperare che qualcosa è in via di cambiamento quelle quegli ultimi punti verso l'alto della linea verde potrebbero suggerire questo
E possiamo andare
A vedere come si è composta targato settore per settore costoro a descrivervi credo vi basti il colpo d'occhio per capire che il contributo principale viene non solo per il peso ma anche per una dinamica significativa viene dai settori metalmeccanici è mezzi di trasporto
Mentre decisamente di meno addirittura le volte negativi o zero negativi i settori tradizionali delle nostre esportazioni
Andiamo a vedere che cosa è accaduto per cercare di risponde alla domanda che ponevo sei solo congiuntura se la marea
Della crescita del commercio internazionale calzato tutte le barche oppure se c'è qualcosa di specifico che sta correggendo il comportamento della nostro settore industriale allora in questo grafico vedete a confronto
Gli anni di maggiore espansione nel passato del commercio mondiale due mila e due mila e quattro e come sono si sono evoluti settorialmente i contributi alla crescita dei singoli settori qui
Vediamo che c'è un generalizzazione nell'anno due mila molto meno generalizzata
La ripresa a livello settoriale nel due mila e quattro e altrettanto poco generalizzata nel due mila e sei anche se il due mila e sei se guardate le prime
Due righe mostra una attenuta nel ritmo di perdita di quote
Mondiale vale a dire mentre nel due mila e quattro le le nostre esportazioni che siano del tre e mezzo per cento circa a fronte di un dieci e mezzo
Di commercio mondiale nel primi cinque mesi del due mila e sei il rapporto e tre a otto quindi qualche segno di miglioramento concentrato
Nei al di fuori dei settori tradizionali del nostro paese dietro a questi comportamenti c'è un andamento ormai noto questa questo grafico e
Girato in tutte
Lei diverse pubblicazioni e segnala come la nostra produzione industriale stia stagna andò dalla dall'estate del due mila e uno a fronte invece dei andamenti della Germania e della Francia
Decisamente migliori e ancora migliori se guardiamo semplicemente la Germania ma proviamo a concentrarci nella fase di ripresa che muove dalla fine del due mila e quattro
Vale a dire in un certo senso il ragionamento potrebbe essere ma il passato il passato mettiamo perso il il passato concentriamoci sulla fase di ripresa è e vediamo come ci stiamo comportando rispetto a Francia e Germania ci comportiamo meglio
Ma non dimenticate il grafico precedente ci comportiamo meglio della Francia ma non riusciamo a tenere il ritmo della Germania anche queste tutte cose notte ma che
Suggeriscono di approfondire l'analisi nell'ambito dei singoli settori
E allora vediamo che sempre se mettiamo perso il passato cioè cominciamo a a valutare questi andamenti dalla fine dell'ultimo mese del due mila e quattro beh il questi andamenti di produzione industriale non sono così male in termini comparati con quelli degli altri Paesi per quanto riguarda i settori tradizionali vediamo che
Mediamente non andiamo peggio della Germania ma certamente andiamo meglio della Francia e quindi
Tutto questo ci suggerisce anche che i francesi cominciano nelle discussioni in Francia lo si sente da
Ma almeno un anno a questa parte comincia ad avere problemi simili a quelli che non abbiamo cominciato a sperimentare nel due mila e uno due mila e due
E se guardiamo invece ai settori più dinamici questi possono essere dati che ci confortano in un certo senso perché ci consentono di dire ad esempio che
Nel primo settore quello degli apparecchi elettrici e di precisione stiamo crescendo rispetto alla fine del due mila e quattro in modo significativo teniamo comunque il passo della Germania ove non andiamo
Decisamente meglio ma
Tutto questo continuo a ripeterlo se mettiamo perso il passato
Se andiamo a vedere quali sono i contributi come si distribuiscono i contributi alla crescita per sette per
Non più per settore ma per mercato di destinazione
Vediamo che nel picco del Duemila
Grosso modo erano tutti i mercati che consentiva nelle nostre esportazione dei crescere quindi riuscivamo a penetrare tutti i mercati
Una certa diffusione completamente diverso in termini di dimensione c'era ancora nel
Due mila e quattro nel due mila sei i contributi prevalenti vengono dalla Germania in funzione anche del suo peso ma della sua forte crescita
E dai nuovi paesi entrati nella UE
E e questa è una nota
Incerti incerta interpretazione
Di incerta interpretazione perché l'evoluzione congiunturale che stiamo osservando ci porta da un lato a sottolineare un rallentamento della crescita mondiale
Solo guidato dal dagli Stati Uniti cui
è probabile segua per ragioni puramente di trasmissione via commerci internazionali un rallentamento dell'Europa rafforzato da un rallentamento della Germania
In conseguenza di misure decisamente restrittive che verranno prese verso la fine del
Dell'anno in corso
Ci si può domandare sei rallenta la crescita tedesca
Quanto soffriremo di questo soffriremo in modo specifico e quindi
Non solo subiremo gli Effetti del della crescita mondiale del rallentamento europeo ma anche quello più specifico del fatto che era la metro per probabilmente concentrato nella evoluzione tedesca
Se
Allora
Andiamo al al problema che il presidente Montezemolo ha posto questa mattina
Vediamo che in effetti
Per poter dire di essere totalmente fuori dalle condizioni
Deteriorate del passato
Abbiamo dobbiamo lavorare sulla produttività qui vediamo all'incirca dieci anni di livelli di produttività non sono tassi di variazione
Dalla livello più elevato raggiunto nel due mila e uno
Siamo Statti sotto sempre come livello sia per quanto riguarda l'economia totale sia l'industria
Per quasi cinque anni ora ci stiamo avvicinando di nuovo al livello del
Due mila e uno
Questo è il riflesso di tanti fenomeni che nascono anche dalla grande rimescolamento delle carte nel mercato del lavoro nei quali non non entro probabilmente ci possono essere anche problemi di misura
Della occupazione e queste sono unità di lavoro non sono teste non sono né individui
E
Però dobbiamo a tornare sulla domanda che ponevo prima prima lo poneva come ipotesi supponiamo di abbandonare di dare per verso il passato ma dobbiamo proprio darlo per perso
Quello che abbiamo visto è
Di aver perso posizioni nel commercio mondiale di averlo fatto per ragioni di competitività che nell'ambito della valutazione della competitività il livello della produttività e stato dominante
C'è stata sì una
Leggera maggiore crescita del costo del lavoro
Ma stiamo parlando stiamo confrontandoci con Paesi come la Germania che hanno un livello del costo del lavoro più elevato del nostro quello che lo Stato può fare sulla produttività l'abbiamo visto indicato con precisione in precedenza ma
Sono tutte misure necessarie
Urgenti i cui effetti sì libereranno li vedremo fra diversi anni se non fra molti anni soprattutto quando
Pensiamo a difetti che passano attraverso l'istruzione quando pensiamo a tutti i percorsi che direttamente lo Stato non può imporre alle imprese
L'innovazione come tale deve favorire l'ambiente deve far sì che le imprese
Per usare una certa terminologia passeggino sulla frontiera delle tecniche poi magari qualcuna di queste azzecca l'innovazione giusta ma
Sono fenomeni che si manifestano nel lungo periodo
Il che non vuol dire che non debbano essere messi in atto
Se vogliamo cercare di recuperare il passato dobbiamo anche agire su quella componente meno importante
Ma più immediata in termini di affetti che il costo del lavoro
Il costo del lavoro
Sul costo del lavoro lo Stato può agire attraverso la modificazione del carico fiscale è una misura annunciata da tempo è una misura onerosa per i conti pubblici
è una misura che proprio perché è onerosa non va sprecata
Ma ci si deve anche ricordare che è una misura che agisce una volta e basta
Perché abbassa il livello una volta per tutte non cambia la dinamica
E quindi la riflessione deve essere molto attenta su questo ci possiamo interrogare in che modo dal punto di vista macro economico
Un intervento del genere può essere efficace per l'intera economia per ci sono due strade
Riduzione del costo del lavoro tramite
Ci siamo complessivamente il carico fiscale non
Specifichiamo oltre allo stato attuale
Riduzione del costo del lavoro a parità di Maggini proporzionali vuol dire riduzione dei prezzi
Attraverso la riduzione dei prezzi si simuliamo dei modelli econometrici si diffonde a tutta l'economia un Effetto significativo di incremento di domanda che viene sia dall'esterno che dall'interno
E questo
Almeno simulando delle economie modello è un risultato decisamente efficace
Ma siamo sicuri che tutto il processo di riduzione dei prezzi corrispondente alla riduzione del livello del costo del lavoro si metta in atto
Di fronte a questo dubbio c'è anche un altro Canale
La possibilità che la riduzione del costo del lavoro aumenti margini e per questa strada aumenti gli investimenti aumenti margine a parità di prezzi e aumenti di Investimenti
Se questo avviene
Le setto su l'economia
Probabilmente un po'più lento forse più nella linea che
Che è quella di sostenere l'incremento della produttività avendo definito nella produttività il problema principale
Per cui
Si potrebbe pensare che di fronte alla incertezza che la riduzione del costo del lavoro per tramite del riduzione dei prezzi eserciti pienamente tutti i suoi affetti possa essere Meglio configurare la riduzione del lavoro in un modo in cui sia più probabile che abbia Effetto sugli Investimenti
A mio parere c'è un modo per tentare di avere qualche speranza in più perché questo abbia affetto ed è di usare l'entità della riduzione annunciata del costo del lavoro
Per ridurre il carico il ratto
L'IRAP per come è stata
Utilizzata evidenziata ormai da anni nei Bilanci viene percepita come un'imposta sui profitti
Anche se ovviamente un'imposta come dice la parola stessa sul tutto il reddito generato dalle attività produttive
E quindi appare cambiare il ritta ritornammo aumentare il margine netto a parità di margine lordo
Questo potrebbe essere un segnale più efficace per l'aumento degli investimenti e per muoversi nella direzione che indicavo prima
Rispetto invece alla riduzione dei contributi sociali il cui
Veicolo la riduzione dei e Prezzi a parità di margine
Ma vi è V vi è un altro un altro aspetto dicevo prima
La riduzione del cuneo fiscale è un provvedimento oneroso
E quindi vi è la sollecitazione implicita a perseguire una molteplicità di obiettivi con con questo solo strumento
Oltre a quello ovvio che ho appena citato della competitività perché con la stessa misura
Si vorrebbe da un lato perseguire una maggiore semplificazione di tutta la struttura dei contributi se andate a vedere qual è la lista di contribuzioni è veramente difficile capire quale
L'insieme di contributi che esso il caricano sul lavoro
Si potrebbe qualcuno intende con giusta ragione in un certo senso usare questo strumento per ridurre la precarietà le posizioni di lavoro precario cambiando la convenienza relativa di un posizione lavorativa rispetto all'altra
Qualcun altro vorrebbe anche ricco costruire ripristinare una distribuzione del reddito i più uniforme attraverso questo strumento
Potrebbe accadere che l'intento di perseguire una molteplicità di obiettivi formulando un provvedimento
Che tenga conto di tutta questa complessi di complessa necessità
Di interventi finisca per penalizzare l'obiettivo principale che era quello che quello della competitività e quindi della sollecitazione di investimenti di lungo periodo decisamente più
Più intensi
Vorrei chiudere se ho un minuto ancora su sul
Su come questo intervento guardando dall'esterno a tutto ciò che sta riguardando l'analisi e la formulazione specifica dei provvedimenti della Finanziaria
Può cercare di definire una struttura quasi semplicistica della lo dico in senso positivo della
Legge finanziaria stesse ma se noi pensassimo semplicemente che
La Lisi finanziari si pone l'obiettivo di
Redistribuire il carico fiscale
Dalle famiglie alle imprese
Trovando copertura che soddisfi questo obiettivo alla riduzione del cuneo fiscale
E dall'altro all'interno delle famiglie cioè redistribuzione
Al del carico fiscale all'interno delle famiglie avremmo fatto un'operazione
Che in linea di principio potrebbe non cambiare la pressione fiscale
Mentre la riduzione della spesa
Dovrebbe andare
Da un lato alla riduzione del disavanzo e per quanto possibile alla aumento degli Investimenti in infrastrutture se ci dessimo questi paletti forse il la riflessione sulla
Legge finanziaria potrebbe arrivare perlomeno all'opinione pubblica in un modo più definito e più chiaro vi è un ultimo punto io ho parlato
A più riprese di redistribuzione di reddito
C'è una osservazione che farei alla
Relazione di Sandro Trento
Io andrei a vedere anche quei casi in cui le misure di aggiustamento prese in altri Paesi
Si sono affiancate a condizione di distribuzione del reddito molto diseguale o poco diseguale
Vi è il sospetto
Da analisi che guardano a un passato forse più lontano degli ultimi aggiustamenti che la difficoltà di introdurre riforme nel sistema economico nell'intero sistema economico politico
Sia maggiore quando la distribuzione del reddito è più diseguale
Perché riforme vogliono sempre dire
Che qualcuno deve rinunciare a qualcosa fin in questo momento finalizzato ad ottenere una per la collettività un maggiore benessere futuro
Quando la distribuzione del reddito è sufficientemente uniforme
Chiedere questo è probabile trovi con più probabilità una risposta positiva da chi beve subire la redistribuzione di reddito
Quando la redistribuiti la distribuzione del reddito e molto diseguale
I conflitti l'invidia sociale probabilmente maggiore che le difficoltà di procedere a riforme sono maggiori
Vorrei chiudere con una considerazione
Quanto abbiamo visto quanto sta accadendo in
In questi anni
è il risultato per usare uno slogan della dei costi della globalizzazione inevitabile e ineludibile della nostra economia
La globalizzazione ormai noto lo si sosteneva già anche dieci anni fa
Produce all'interno dei Paesi economia più avanzata una polarizzazione nella distribuzione del reddito ma nello stesso tempo richiede riforme di struttura a queste economie mi domando se le vicende degli ultimi sei sette anni non siano il risultato dello stallo conseguente a questo paradosso la globalizzazione spinge a fare contemporaneamente riforme ma contemporaneamente
Peggiore alla distribuzione del reddito che rende difficile fare le riforme grazie
Allora questo spunto finalissima molto interessante anche se la considerazione che viene di di fare e proprio con riferimento alla spesa pubblica locale a questo fenomeno del municipalismo la domanda che mi viene da fare forse che la crescita della spesa locale non è è affini appunto di redistribuzione ma a finalità di concorrenza con il settore privato cioè in questo momento è proprio a scapito di investimenti a sostegno dei ceti deboli fornitura dei beni pubblici essenziali che si sta sviluppando una spesa pubblica locale
Destinata appunto a investimenti in concorrenza con il settore privato comunque lo spunto molto interessante
Dopo questo punto la parola al professor Fabio Pammolli dell'Università di Firenze del CERM
Sì brevemente cercherò di dar conto sia di alcuni del Coni analisi che con
Nicola Salerno e altri amici abbiamo svolto appunto al chairman c'è un piccolo think-tank
Di analisi
Cercando di toccare tre comparti di spesa pubblica dando alcuni spunti sia con riferimento al problema della relazione tra analisi dei livelli analisi delle tendenze
Sia con riferimento al problema di monitoraggio della qualità della spesa
E dato che probabilmente avvicinandosi tempi di finanziaria sono tra i presenti quello che ha meno costo nel formulare qualche possibile proposta cercherò di avventurarmi anche in questo terreno insidioso
Sicuramente l'analisi degli indicatori di produttività totale dei fattori ma anche più nel medio lungo periodo di analisi della crescita misurata raccoglie il reddito pro capite sarebbero più che sufficienti a segnalare la natura strutturale di alcuni dei problemi
Anche il paese sta vivendo le tensioni di finanza pubblica legate alla riduzione dell'avanzo primario e all'andamento del debito in regime di bassa crescita segnalati via Farini rafforza questa situazione di preoccupazione e tuttavia il dibattito continua a svolgersi prevalentemente secondo una logica di breve periodo legata all'andamento dei conti con riferimento alla finanziaria in corso
E allora l'idea di avere uno sforzo programmatico e di riorganizzazione dell'impianto della spesa pubblica probabilmente deve in qualche momento essere affrontato con riferimento alle pensioni il problema un problema di livelli meno di tendenze o quasi per nulla di tendenza una volta superata la famosa gobba
Pensionistica
Qui forse potrebbe essere utile distinguere due diverse agende di riforma
Le pensioni evitando in questo modo ogni anno di ritrovarci a parlare della riforma delle pensioni dopo che abbiamo avuto un'agenda intasata dalla riforma delle pensioni da ormai dieci anni e e che monopolizza tutto il dibattito volo paralizza tutto il dibattito di riforma della finanza pubblica la due agende perché beh perché abbiamo una Corte di
Di una una platea che per la quale si pone un problema di sostenibilità finanziaria e sono coloro che sono stati assoggettati al metodo del calcolo contributivo retributivo o che hanno una quota significativa di retributivo nel calcolo del della pensione
Che sono poi coloro che sono responsabili della Coppa pensionistica allora o ci accontentiamo di uno scisto della gobba come quello che porta poi a un incremento dell'uno e sette circa per cento
Della spesa pensionistica come quello attualmente previsto dopo
Le ultime
Disegni di riforma oppure introduciamo una finestra di pensionamento riconosciamo la possibilità di avere una finestra di pensionamento Conte riconoscendo ad esempio trentacinque anni di contributi con una correzione dell'assegno per età anagrafica di pensionamento
Ripristinando la parità attuariale dell'assegno
Rispetto al caso di pensionamento pre abbattimento a sessantacinque anni cioè in altre parole introducendo un sistema di incentivi
E gli abbattimenti che ripristino un'equivalenza finanziaria applicando gli stessi parametri utilizzati per il calcolo delle pensioni secondo il metodo contributivo cioè la vita attesa
E un tasso interno tasso reale gli interessi dell'uno e cinque per cento quindi senza inventarsi
Procedure di calcolo per una seconda platea
Coloro che sono già assoggettati al metodo di calcolo contributivo c'è un problema prospettico di adeguatezza questi questi questi soggetti inizieranno ad andare in pensione con un tasso di sostituzione che sarà del sessanta per cento e in alcuni casi anche inferiore e in questo caso abbiamo due considerazioni la prima e di cogliere un'opportunità per realizzare l'adeguatezza e realizzando anche una di fare una diversificazione delle prestazioni e quindi sviluppando investimento nella componente privata e quindi spostando punti di contribuzione dal pubblico al privato
E allora rispetto a questo ci sono due considerazioni la prima e tecnica un po'tediosa ma già prevista nella legge Dini disattesa l'anno scorso cioè l'adeguamento dei coefficienti di trasformazione del montante
Esatta che è un problema che dato che abbiamo atteso dieci anni è diventato un problema politicamente sensibile e allora mi domando se non sia possibile
Fare un fine Cicognini annuale dato che si tratta di parametri che sono parametri demografici e attuariali in modo tale che il costo politico di intervenire con automatismi su questa componente sia ridotto il tutto venga ricondotto
Sistema una ragionevolezza perché altrimenti anche questo già previsto nella legge Dini ha già una tappa che abbiamo perduto il secondo punto per i lavoratori privati riflettere sullo smobilizzo del TFR e qui a mio avviso la procedura prevista
Nel disegno di legge delega una procedura passata è una procedura estremamente farraginosa non vedo per quale motivo non vediamo per quale motivo si debba ricevere ricorrere a prestiti agevolati con contributi garantiti
Dallo Stato se l'incidenza eh attorno all'uno e sette due per cento della retribuzione annua lorda allora perché non pensare di trasferire contributi e punti di contribuzione dal pubblico al privato consentendo un limitato e moderato in auto con effetti sul trattamento pensionistico consiste consentendo quindi al datore di lavoro una decontribuzione per questa
Per questa componente
Altro aspetto e la fiscalità
Che è stata finora sviluppato e che in vigore con riferimento alla appunto alle agevolazioni rispetto alla componente privata qui probabilmente per i redditi più bassi un ripristino di un regime di detraibilità anziché di tredici deducibilità potrebbe facilitare incentivare coloro che hanno redditi più bassi ricorrere alla al pilastro privato con riferimento alla alla al al sistema pensionistico ripeto si tratta a nostro avviso a mio avviso di
Chiudere il dibattito
Sulla riforma delle pensioni facendo l'ultima riforma delle pensioni una riforma delle pensioni che consenta
Di uscire da queste da queste secche perché questo perché il problema delle tendenze e della sostenibilità si manifesta in maniera molto più pronunciata nel comparto della spesa sanitaria
Ed è questa la componente più dinamica che ha un clima dinamismo ad oggi fuori controllo
E che quindi determina un problema di sostenibilità più pronunciato
Se noi prendiamo le stime della Fuji e quindi del in sede Ecofin
Di andamento previsionale nel lungo periodo della spesa sanitaria vediamo che già con stime conservative che incorpora non solo parametri di tipo demografico la spesa sanitaria ha un tasso di crescita sul PIL più alto
Della media e del resto della spesa sociale
Se poi utilizziamo altre stime ad esempio quelle dell'OCSE o stime che abbiamo condotto noi come come come il gruppo di lavoro abbiamo una stima di un tasso di incremento della spesa sanitaria atteso nel lungo periodo
Che
Oltre il doppio delle altre componenti interni tasso di crescita della spesa sociale e che potrebbe portare nel due mila quaranta secondo queste previsioni la spesa sanitaria avere un'incidenza se rimanesse inalterato questo trend
Di circa il dieci per cento sul prodotto interno lordo
Del resto se prendiamo l'ultima Relazione generale sulla situazione economica del Paese
Vediamo che nella ricostruzione degli andamenti dal due mila due due mila cinque abbiamo avuto un delta dello zero virgola sei per cento il quale si è mantenuto sulla spesa sanitaria porterebbe a un raddoppio dell'incidenza della spesa sanitaria lungo periodo e quindi a una quota
L'incidenza di oltre il dodici per cento
E allora qual è il significato di stima di lungo periodo che hanno incrementi attesi che sono molto inferiori degli incrementi già registrati nell'anno base cioè nel due mila tre due mila quattro presente
Dobbiamo anche pensare che il puntello Città di zero virgola due sulla spesa sanitaria ha corrisposto a circa venticinque per cento del Delta sull'indebitamento netto negli anni recenti
Allora questo accade in un in un in un sistema in un in un l'andamento della spesa che ha visto questi trenta realizzarsi
Con una revisione continua delle previsioni di spesa e con una revisione continua dei rapporti tra stato e regioni
Abbiamo avuto diverse sanatorie abbiamo avuto ogni anno la ricontrattazione per determinare il contributo statale a carico dello Stato
E abbiamo una situazione nelle quali nella quale le Regioni stanno reclamando e denunciando un sottofinanziamento stimato nell'ordine di cinque miliardi quindi con una quota che incide per circa quindici per cento rispetto alla manovra di Trento
Perché questo perché c'è un problema di governance della spesa oltre che trent'legati alle dinamiche endogene della spesa sanitaria legato al modo con il quale è stato realizzato il federalismo in sanità
E al e il modo con il quale e disciplinato il rapporto Stato-Regione e Stato regioni enti
Territoriali e altri che ASL o altri attori economici all'interno del sistema si operato con un sistema di tetti
Si è operato introducendo griglie di vincoli su poste di Bilancio
A partire dal sei dal dal dal dal vincolo del sei per cento sul prodotto interno lordo della spesa nel complesso a continuare col tredici per cento sulla spesa farmaceutica territoriale il sedici per cento sulla sulla complessiva
Senza che ci fosse un sistema di governance e un orizzonte temporale di riferimento per il rapporto tra stato e regioni
Questo ha determinato distorsioni tipiche di sistemi a vincolo di bilancio soffice tipiche di di di vincoli di bilancio soffice quindi con le distorsioni sia in presenza di tetti assoluti su partite di spesa
Sia in presenza di tetti definiti sui saggi di crescita
E ha determinato un costo informativo enorme
Almeno una strutturazione dei costi fatica enorme nella definizione dei rapporti tra Stato e regioni
Allora alcune considerazioni primo non abbiamo ad oggi un bilancio consolidato delle regioni forse mettere ordine nei rapporti tra Regioni enti territoriali arrivando a una definizione di un'ipotesi di di consolidamento dei conti di definizione di un bilancio consolidato è un obiettivo sicuramente ambizioso però sul quale poter riflette secondo se vogliamo avere dei programmi di stabilità regionale e continuare a percorrere la via del federalismo è necessario che questi programmi abbiano un orizzonte temporale congruo e non siano invece programmi definiti su base annuale altro elemento
L'equilibrio finanziario in questo caso e quindi già previsto dall'articolo centodiciannove il pareggio sulle partite correnti non può non essere accompagnato da un'analisi sui livelli essenziali di assistenza e quindi da un monitoraggio sulla
Qualità della spesa
Ultimissime fasi d'accesso a un minuto sull'altro compatto
Se abbiamo indicatori di produttività totale dei fattori
Negativi ci sono molte motivazioni
Sicuramente alcune riguardano i modelli di business altre riguardano i vincoli strutturali
C'è un altro elemento come perseguire nuove specializzazioni industriali e qual è il contributo del sistema di ricerca pubblico alla realizzazione di nuove specializzazioni industriali vorrei partire da alcuni dati molto semplici l'Italia sembra essere al di fuori da un circuito di circolazione del capitale umano che invece caratterizza i principali paesi sviluppati
La quota di stranieri che abbiano un PhD in scienza e tecnologia e che siano occupati
All'interno di diversi Paesi rispettivamente trentasette per cento per gli Stati Uniti diciotto per cento per il Regno Unito quindici per cento per la Francia dodici per cento per la Germania la quota di Pieces di greggio metti che siano occupati in comparti ad alta rilevanza quindi ricercatori scienziati tecnologi in Italia e praticamente
Pari a zero
La quota di studenti stranieri
Presso in presso le università né circa il due per cento in Italia con una media OCSE del sette per cento sedici per cento nel Regno Unito undici per cento in Francia e Germania
Come è possibile inserirsi in un'evoluzione dei modelli di specializzazione senza facilitare una circolazione di capitale umano quando si considera che circa l'ottanta per cento degli ottocento mila indiani
Tra i venticinque e i sessantaquattro anni impiegati negli Stati Uniti è in possesso di un titolo di studio e a educazione terziaria quindi è stata più di dodici anni all'interno del sistema di formazione e se il trenta per cento dei ceo delle imprese impegnate in Silicon Valley indiano o cinese fra il sistema universitario non sta attraendo
Talenti dall'esterno non è neppure in grado di trattenere talenti all'interno e quindi qui c'è un problema vero di analisi dell'efficienza
Della qualità della spesa pubblica con riferimento a queste dinamiche hanno poi un impatto sulla crescita vi ringrazio
Cancro la parola al ministro Visco
Sì
Dunque arrivando inviando per ultimo dopo
Un'ora e un quarto mezzo vere
Cercherò di essere sintetico allora mi sembra mi sembra che vi siano o tutta una serie di elementi che comincia a essere acquisiti nel nostro dibattito primo elemento che del paese ecco che il problema del Paese essenzialmente un problema di crescita
Secondo che problemi non sono venatura congiunturale ma sono di natura strutturali terzo che le difficoltà del paese si manifestano attraverso un
Diciamo produttività molto più bassa di quella che tradizionale talmente abbiamo avuto di quella degli altri paesi
E quindi la conclusione inevitabile di di questi di questi dati è che quando si parlava di declino fa si dice che si segnalava un problema un problema reale
Questo significa anche che tutta una serie di luoghi comuni di consapevolezze passate vedi convenzioni passa sulla politica economica in questo fase non funzionano cioè la politica di domanda su non funzionò l'abbiamo visto negli anni passati quando la Spesal fortemente cresciuta le entrate si sono ridotte PIL rimasto stagnante e invece sono aumentati i debiti
Ho quindi evidente che noi siamo di fronte a un passaggio più complicato
Che misure strutturali sono sempre dolose
Ho a parte il fatto che bisogna anche spera sapere quali misure strutturali fare perché non sempre non sempre avviene sa
Però cioè questa questo la la situazione la situazione attuale
Che l'alto punto su su cui si comincia ad essere d'accordo e che la premessa di tutto questo il risanamento dei dei conti pubblici perché senza un bilancio in equilibrio noi non abbiamo certezza
Nei comportamenti e nelle aspettative e quindi la gente le famiglie non consumano le imprese non investono e così via
La tutto il punto vero su cui forse bisogna interrogarsi però che che grado di consapevolezza di questi problemi ci sono nell'opinione pubblica negli operatori economici e nel Parlamento
Perché su questo io ho ancora dei dubbi no sul perché comportamenti dei comportamenti non sono ancora coerenti con una le necessità
Anche che poi appunto la situazione particolarmente particolarmente difficile se noi facciamo un ragionamento sul sul Bilancio sulla spesa sul sul disavanzo sul reddito eccetera
E be'sono Elf possiamo fare qualche conto molto molto semplice non non abbiamo una spesa complessiva che circa il quarantasei per cento del PIL
Che non è poco
Va bene
Allora di questo quadro la composizione questo quarantasei quando come comma come quale noi abbiamo circa quindici punti e son pensione
Cinque punti che sono interessi e quindi cioè significa venti punti dispensa che riguarda debiti acquisiti irresponsabilmente nel passato
Con l'estate ventisei noi dobbiamo fare tutto il resto allora qui a questo punto è evidente che ci sono che ci sono sono del difficile che la gente accetti pagare le tasse quando o non vede il ritorno in termini di servizi e non lo vede perché non lo può vedere perché noi rispetto ad altri Paesi partiamo con un handicap notevole nell'ammontare di queste spese che poi essendo spese redistributive non hanno effetto o Effetto sulla su o sullo sviluppo sua cresce semplicemente una partita insomma somma zero come non insegniamo agli studenti nei corsi di di macro economia no non c'è non c'è moltiplicatore
Questo ovviamente rende molto difficile duellare la spesa ma anche molto più urgente
Ecco e ancora però questo CD ci dice che noi i possiamo intervenire sulla spesa soltanto se si superano l'ottica tradizionale che quel dei tagli al costo del board su sui comparti che in parte saremo costretti a seguire anche adesso ma ci sono c'è la necessità di andare a vedere quello che succede veramente nei singoli comparti speso singoli ministeri e questo in Italia tradizionalmente non se mai fatto
Se noi vediamo la situazione oggi
Dei flussi informativi sulla spesa ci accorgiamo che si sa praticamente tutto quello che succede ministero che sono controllati a livello a livello centrale e molto poco comunque poco o comunque non sia nel flusso informazioni sufficienti su tutto quello che succede
Che succede nel resto del Paese quindi nel nella pubblica amministrazione intesa in senso lato
Per esempio il fatto che non c'è nessun sistema informativo che trasmette al centro informazioni o quelle venda disponibili a quelle del Centro Periferia viceversa si possano fare quindi con fonti ad attività di benchmarking
E così via
Io ho ho fatto ministro del tesoro e la cosa più Kuffour durante il ministro del Tesoro e quello che arriva alla fine di febbraio Luís non sa come si chiudeva
Il dato sull'indebitamento e che lo salva la mattina dopo dopo che l'Istat ha fatto i conti e li pubblica
No ma arte e e questo è un una chiarissima carenza nel capacità di gestioni così se andate come si è andato in un ministero voi chiedete da uno diventa ministro di qualsiasi cosa normalmente non lo fa ma potrebbe chiedere a qualcuno dice mi fate vedere il bilancio del ministero
E nessuno non esiste nessuna funzionale o nessuna ufficio preposto alla analisi in ordine della quello del su sotto insieme del Bilancio questo globale che riguardi quel ministero quello che esiste invece è una prassi di
Controllo
Dei capitoli di bilancio di quel ministero che si traduce poi normalmente ogni anno nello SME in un meccanismo che incrementale cioè e i funzionari dirigenti vanno dal ministro dico signor Ministro qui noi abbiamo bisogno
O di queste soldi per i programmi che intendiamo fare e quindi chiediamo chiediamo allora settanta al ministero del Tesoro ridarci questi sono allora il referto e Sogno di una flotta queste richieste ne fa la somma si accorcia che che sono sono dappertutto stravaganti nuovi e allora comincio a contrattazione non chiedo a chi non do che a vari livelli che non con quello politico è l'ultimo no poi ci sono quelli amministrativi e così via quindi noi se vogliamo mettere ordine nostre sospese dobbiamo cambiare radicalmente tante cose
Che so che riguardano che riguardano particolare il modo di funzionare del del sistema pubblico
E questo richiede anche questo tempo qui
Meno estrarre situazioni in cui dobbiamo rientrare subito
In cui si possono fare interventi e si devono fare interventi due specie sono assolutamente d'accordo sul fatto che il il risanamento non si fa con le tasse anche le che dato che dovevo mettere io insomma le la cosa della assolutamente spiacevole
Però è anche evidente che c'è un mix match in tempo vale tra uno strumento all'altro
No infatti se vediamo tutte le prime fasi di Risanamento si va a vedere l'andamento pressione fiscale si vede e si vede che primo anno quella Crisci e poi torna a livelli ai livelli successivi
Questo sta avvenendo oggi a anche anche da noi
In buona misura spontaneamente e questo è l'aspetto positivo noi abbiamo dei dati est cemento interessanti sull'andamento dell'IVA nel negli ultimi mesi
Con crescite
Insomma ad agosto è stata agosto stavolta è stato l'otto per cento ciò che non è che non è poco quindi non può essere attribuito esclusivamente a un fatto a un fatto ciclico
Speriamo che quest'andamento al sito si possono consolidare e comunque noi la mia intenzione è quella di usare lo strumento fiscale con molta cautela
E anche se con la dovuta energia laddove laddove necessario sono anche d'accordo alto questa fu anche la linea che fu seguita
Due legislature fa che ebbene cercare di incidere poco su sulle imprese e in quanto tale come tassazione naturalmente anche qui questo è molto importante per i bilanci
Ma perché si fanno i conti e quindi siano meno costi
Dal punto di vista il sistema economico almeno noi studenti insegniamo agli studenti come fosse non so se ho sbagliato però modelli dicono così che uno una tassa dovunque lamette voi alla fine no e quella del avena Derain risorse al settore privato e quindi a quel punto diventa importante vedere quello che ne fa il settore pubblico sono quindi però e evidente che sui mercati quando ci si confronta in termini in termini
Appunto concorrenziali sui bilanci sono molto importanti per le imprese e quindi
Non è un caso che noi abbiamo fatto una commissione che sta esaminando ero giocando tutti gli interessati per vedere di dare una felpa un assetto definitivo
O all'IRPEG adesso si chiama ricordo come si chiama adesso
Attacca che
E e quindi di non intervenire su questo su questo settore
In un in questa
In questo momento sono poi
Anche perché il problema lì e vedere se si riesce a ridurre appunto le aliquote a ripristinare ripristinare
Meccanismi di incentivazione all'accumulazione d'impresa e così via
Così come non è stiamo anche studiando perché questo impotente diceva il presidente Montezemolo c'è c'è l'aspetto delle tasse c'è l'aspetto delle finanze della finanza la finanza a sua volta influenzata dalla tassazione
Ora noi dovevo presentare la la la legge finanziaria tra una settimana
Ma ci sono anche
Possibilità di di integrarla nel corso del del dibattito che io in questa fase siamo anche impegnati a ragionare sulla possibilità di creazione di strumenti finanziari nuovi sia per quello che riguarda le infrastrutture sia per quello che riguarda il mercato per le piccole imprese alle ad hoc o non so se si tratta di sottoposte buone nel senso che stiamo stiamo valutando ma qualora
Fossero confermate come
Utili su non avevano nessuna difficoltà
Introdurle prove che noi dobbiamo fare è il massimo sforzo su o su tutti su tutta la tastiera cioè anche perché il tempo drammaticamente Bleve
Quindi
Un un altro un altro aspetto impotente che si collega
Qualcosa detto dal professor Faini che riguarda la trasparenza
Perché in effetti se noi riuscissimo riuscisse a liberarci di questa di questa polemica sui conti per esempio io potrei dire rispetto alle statistiche ufficiali sull'indebitamento dal pirata che nel due mila uno in quel tre uno segnato ci sta un sacco di contabilizzazione ad hoc
Fatta apposta per poter dato che era inferiore al traverso parte
E sono in grado di mostrarlo però non mi va che non mi va di mettermi a fare una polemica ancora su sul buco del professor Tremonti
Sta di fatto che se non avesse mantenuto l'avanzo primario
Altre due per cento di quell'anno oggi staremmo come no
Tranquilli e tranquilli e beati comunque anche a questo fine
La la trasparenza estremamente importante e io ho conosciuto ma dato l'incarico antistupri Yahweh la possibilità di mettere a disposizione di tutti le banche dati del miele del ministero delle finanze salvo naturalmente
Il segreto bancario non ovviamente al singolo contribuente c'è termali quello statistico io desidero che i miei colleghi economisti
Istituti di ricerca il Parlamento l'opinione pubblica posso andare a vedere effettivamente qual è l'impatto di una manovra proposto i casting in modo da evitare da evitare quello che oggi succede
Cioè e per esempio io ho scoperto recentemente che il sistema di segretezza assoluta nella comunicazione dei dati all'interno dello stesso
Ministero e crea delle situazioni stravaganti come come il fatto che non si facevano gli incroci sui versamenti dell'ICI
è e e la base imponibile perché il dipartimento
Non poteva chiedere i dati
Allora siamo andati a vedere che si tratta viene fuori che c'è il oltre un miliardo di evasione di adesioni imposta facilmente recuperabile e che quindi sarà recuperatore
Il futuro ma che non veniva Recoaro il passato da questa ossessione della della segretezza del del come compartimentali esazione
Di tutto di tutto il sistema quindi
Concludendo
Non per la situazione la situazione sono l'analisi l'analisi è ampiamente condivisibile io da lei e prego farei anche un accenno sul conclusione
Del
Citando il professor Rossi
I nostri dati rispetto agli altri Paesi ci dicono che noi facciamo peggio sulla crescita facciamo peggio sulla competitività siamo molto in difficoltà
Sulla scuola l'arma noi abbiamo anche peggiori indici sulla mobilità sociale sulla distribuzione del reddito sulla distribuzione della ricchezza e sui livelli di povertà
Quindi questo è un problema che è stato troppo
Trascurato
Noi abbiamo una distribuzione della ricchezza delle famiglie che è impressionante
E il dieci per cento delle famiglie più ricche possiede il cinquanta per cento del patrimonio valutato a prezzi di mercato
Quindi
La difficoltà e aumentare l'efficienza del sistema
Senza peggiorare la distribuzione anzi migliorandola
Ho e questa è una è una una scommessa non non facilissima ma appunto io penso che noi se vogliamo
Calarci insomma Karachi alla
Risolvere questo che una problemi più dei momenti più drammatici della nostra storia al dopoguerra
E noi dobbiamo o cominciava a parlare di tutti i problemi temi che riguardano sia l'impresa sia
I lavoratori sia
Sia i tutta a tutta quell'ampio settore la popolazione che oggi non ha rappresentanza politica non a difesa no che appunto spesso spesso viene viene dimenticato
E Xu queste cose noi siamo impegnati
Riteniamo di doveva andare avanti però insomma si si smettesse di di fare di fare politica propaganda e si parlasse con dati alla mani con onestà intellettuale avremmo tutti molto da guadagnare
Grazie
La giornata ingegnere Frattini Farina
Buongiorno grazie né aver partecipato i nostri lavori io voglio innanzitutto fare un ringraziamento non formale a tutti coloro che nel centro studi hanno collaborato alla realizzazione
Nella giornata di oggi e del primo quaderno di ricerche che abbiamo presentato
Io credo che sia evidente da come si sono sviluppati
I lavori quanto sia importante quanto sia mi permetto di dire coerente l'azione che Confindustria intrapreso negli ultimi anni relativamente alla necessità di investire nel nostro futuro comma l'obiettivo di tornare a crescere
Il nostro Paese deve tornare a investire appunto nel suo futuro e cercare lo dico tutti gli attori
Sociali e tutte le parti rappresentate a smettere di difendere esclusivamente le posizioni acquisite
Qui voglio dire ancora una volta con chiarezza non chiediamo ombrelli non chiediamo pro protezioni
Anzi se c'è un merito che credo possa essere dato a questa Confindustria e di avere chiesto più concorrenza più liberalizzazioni
Si è parlato questa mattina anche di trasferimenti all'impresa voglio ricordare che siamo stati proprio noi
Nell'assemblea di insediamento della presidenza Montezemolo a lanciare lo slogan uno euro in meno di Rat è un euro in meno in parallelo di trasferimento all'impresa
Quindi
La focalizzazione sulla crescita di cui parlava in apertura il presidente Montezemolo e la nostra priorità non tanto perché pensiamo che sia disse di per sé
Il valore quanto perché pensiamo che sia indispensabile per investire appunto nel nostro futuro e per poter fare investimenti in questo futuro mi pare sia dai dati anche presentati da diversi relatori
Assolutamente fondamentale tornare a generare avanzo primario
Questa è credo la priorità delle priorità lo vogliamo dire alla vigilia del varo della finanziaria il Paese deve tornare a generare avanzo primario
Come sono state stato sottolineato nei dati presentati questa mattina la tavola rotonda
Ormai il peggioramento in atto e di tipo strutturale
Riprendo il dato di questa mattina l'avanzo primario si è eroso al punto da passare dalla cinque virgola cinque per cento dell'anno due mila
Ha la stima intorno allo zero quattro per cento non è una stima un consuntivo del due mila cinque la nostra stima dello zero sei per cento
Nel due mila sei tornare a generare avanzo primario è una sfida che una sfida importante quanto necessaria indispensabile se vogliamo avere risorse da investire appunto per ricreare un nostro futuro e investire in quelle infrastrutture materiali e immateriali
Nella conoscenza nella ricerca non soltanto infrastrutture diciamo toccabili con mano ma anche soprattutto quelli materiali
E qui voglio sottolineare quindi affrontando il tema della necessità
Di
Generare avanzo primario quanto sia necessaria una scelta
Una serie di scelte diverse da quelle che è stata la sfida di dieci anni fa di quella che è stata la sfida dell'ingresso nell'euro pur nell'ambito di un analogo Obiettivo di risanamento
Dobbiamo riuscire infatti a coniugare il risanamento con lo sviluppo
E la crescita e per farlo dobbiamo tagliare spesa corrente come ci è stato detto e mi fa piacere che il ministro Visco abbia dato un'adesione così chiara e palese questa indicazione non quindi come è stato fatto nel novantasei aumentando sostanzialmente il diciamo le entrate
Come diciamo voglio chiarire non è che noi siamo contrari alle all'aumento delle entrate anzi se si tratta specificatamente di rientrare una quota di larga insostenibile livello di evasione siamo assolutamente non solo favorevoli ma continuiamo a ripetere tutte le sedi la Gioconda la consideriamo una vera e propria distorsione della concorrenza
Ma quando mi riferisco non aumentare le entrate mi riferisco a non far pagare più tasse a quei pochi che sono le pagano
E questo non perché non vogliamo pagare le tasse che già sarebbe una buona ragione ma perché pensiamo che il livello sia insostenibile e andrebbe a deprimere ultimo ulteriormente la capacità competitiva delle nostre aziende
E allora venendo appunto alla necessità di risanamento strutturale mi pare importante segnalare che non solo non generiamo più avanzo primario ma il debito ha ripreso a salire e quindi questo è un indicatore ancora più preoccupante bisogna riuscire a incidere in questo in questa direzione per risanare con successo le finanze pubbliche ancora più importante quindi è agire
Sul fronte della riduzione di spesa della riduzione appunto della della spesa pubblica corrente anche proprio nell'ottica di contenimento
Della del del debito
Condividiamo quindi gli obiettivi di risanamento dal governo nel DPEF il governo
Annunciato di voler incidere sui quattro capitoli principali della spesa corrente del pubblico impiego la sanità le pensioni gli enti locali i nostri giudizi si baseranno esclusivamente sulla capacità che la manovra avrà di incidere su questi aspetti e non su altro e vorrei dire sulla capacità di mantenere gli impegni che il Governo ha preso con un DPEF così
Ambizioso
Per raggiungere questi obiettivi crediamo però sia fondamentale incidere sui meccanismi che generano la spesa
Una manovra di tipo strutturale
E quindi necessaria
Una riduzione di spesa e altrettanto necessaria per incidere sui meccanismi di spesa per invertire quindi il trend perché abbiamo in corso voglio fare qui una provocazione se se posso da da imprenditore anche avendo sentito l'intervento del
Del ministro Visco credo che sia
Meglio iniziare un percorso di riduzione della spesa corrente all'interno appunto di un quadro di riforme strutturali piuttosto che inseguire questo obiettivo del due otto per cento nel due mila sette attraverso per esempio delle una tantum la qualità della manovra deve essere la priorità cioè la sua strutturalità il più importante
Che non il numerino due virgola otto due virgola nove tre virgola uno per cento che come sappiamo bene largamente influenzato questo numero
Da variabili come la dinamica del PIL che non totalmente usa uno femminismo sotto controllo la spesa corrente se sia mi permetto di dire
Alla luce delle segnalazioni che senatore ministro se si avesse un controllo di gestione può viceversa essere messa sotto controllo e può essere in tal modo contenuta
E allora veniamo diciamo all'aspetto conclusivo che quello tornando alla alla prima dichiarazione che vogliamo investire nel nostro futuro vogliamo tornare a crescere ma pensiamo che questo sia come abbiamo detto più volte il momento delle scelte abbiamo condiviso come dicevo gli obiettivi ambiziosi del DPEF
Misureremo il nostro giudizio come ho già detto sulla Finanziaria solo sulla sua qualità sulla sua strutturalità sulla sua capacità di scegliere per il Paese un futuro sostenibile dove per sostenibile intendiamo sia la compatibilità finanziaria che l'aderenza una visione strategica di lungo termine
Vogliamo che la finanziaria abbia la capacità quindi di ridurre il debito di rigenerare avanzo primario di quindi rilanciare Investimenti
Paradossalmente non ci attaccheremo come dicevo al decimale di deficit del rapporto deficit-PIL purché la qualità della manovra sia buona certo sappiamo come ha detto già presidente Montezemolo ci vuole coraggio ma questo è il momento di avere coraggio
Il nostro Paese sotto questo profilo sotto questo profilo è sempre stato capace di scelte coraggiose nei momenti difficili ricordo
Una scelta degli ultimi anni importante come è stata per il nostro Paese quella dell'ingresso nell'euro ecco io credo che in quel momento non abbiamo deciso non so quanto consciamente di essere un Paese virtuoso un Paese a valuta forte
Capace quindi di rinunciare a quello che storicamente era stato il nostro modo di agire e cioè recuperi competitività attraverso la strisciante svalutazione ebbene è venuto il momento adesso e non un altro momento in questo momento dimostrare che quella scelta è stata una scelta conscia deliberata meditata non diciamo casuale e che vogliamo essere un Paese virtuoso con tutte le difficoltà che questo comporta il ben coscienti dei problemi che queste scelte ci possono oggi dare nel breve lo dobbiamo come diceva il nostro Paese ma come ricordava il presidente Montezemolo in qualità di classe dirigente di questo Paese portiamo la responsabilità di fare scelte adesso evitare scelte adesso facili che CIN diciamo indirizzino e non lo sto evocando verso il declino
Inesorabilmente mentre che arrivato adesso il momento di fare quelle scelte difficili che ci consentano di riprendere quel tanto atteso percorso di crescita stabile sostenibile nel lungo termine grazie