Forum dal titolo "Progettiamo il 2007. Mercati, costi, tendenze".

Cari amici cari colleghi
Apriamo oggi e tocca a me aprire questo seconda giornata del Forum di Prato
Ieri
Abbiamo ascoltato io ho avuto una discussione interessante
Il nostro presidente della Piccola industria ha invitato tutti a parlare in industria lese
E direi che questo tema è stato il tema della giornata di ieri
Io vorrei che oggi proporvi in un altro
Che credo sia altrettanto importante del linguaggio
Il tema della cultura d'impresa e di che cosa significa la cultura d'impresa in un momento come quello che stiamo attraversando in questo Paese
Il tema del Forum progettiamo il due mila sette
Progettare
è il nostro mestiere
Lo stiamo facendo in un momento in cui la la situazione competitiva
è caratterizzata dal cambiamento
è caratterizzata dalla necessità di prendere decisioni in tempi rapidi
N è caratterizzata dalla necessità di fare scelte a volte difficili in termini aziendali
Non abbiamo più quei valori tradizionali di riferimento che per tanti anni hanno accompagnato la vita di chi fa impresa proprio il cambiamento
Fa ci ha obbligato e ci obbliga
A trasferire in azienda le nostre capacità di conoscenza e soprattutto la nostra voglia di competere
Io credo che questo questi tempi sì hanno davvero ben definiti
Da una definizione di pop perché diceva siamo passati dal tempo degli orologi al tempo delle nuvole
Siamo passati al tempo dell'incertezza
Malgrado questo
Noi
Stiamo reagendo
Anche in Toscana
Forse con qualche ritardo per la tipologia la caratteristica delle nostre imprese
Abbiamo cominciato a reagire
Dopo dieci semestri di crescita negativa dieci semestri di crescita negativa in un quadro di stagnazione europea e italiana il primo semestre dell'anno ha mostrato
La nostra capacità di reagire
Ha mostrato che non era vero che le imprese rinunciavano ma dimostrato che le imprese sono ancora capaci di battersi siamo cresciuti del primo semestre più di quanto è cresciuto
Lo so le il prodotto interno lordo toscana è cresciuto più per le industrie manifatturiere più di quello nazionale
Malgrado dicevo ancora tutti i vincoli ci sono e guardate ieri pomeriggio è stata presentata qui dalla professoressa Giovannetti
Una tabella che a mio avviso è particolarmente drammatica
La tabella nella quale si presentano le percentuale di sviluppo del prodotto interno lordo
In cui il nostro Paese e ancora IMED drammaticamente fanalino di coda
E credo che a tutti noi
Viene molto da sorridere quando vediamo che la discussione se la crescita e tra l'uno e tre o l'uno e quattro per cento o quando si ragiona di qualche zero virgola per parlare del nostro sviluppo
Viene da sorridere perché sappiamo tutti bene che un Paese cresce
Se se ne siamo capaci di superare almeno il due per cento in termini di prodotto interno lordo e siamo ancora molto lontani gli altri corrono e guardate
Che la prima competizione e l'abbiamo noi di fronte sui mercati come fu per il sistema Paese
E il confronto e la competizione degli altri paesi dell'Europa occidentale che crescono più di noi che hanno spesso situazioni di costo all'interno delle aziende anche superiori alle nostre ma che forse hanno sistemi che sono meglio in grado di reagire questo è un po'il punto che ci deve far riflettere
Il presidente Morandini con me e Carlo Longo ha voluto dare a questo forum di Prato un'impronta concreta e direi che la giornata di ieri lo dimostra credo credo sarà anche la giornata di stamani
Noi sappiamo bene quelli che sono i nostri doveri
A volte abbiamo anche un po'annoia
Che qualcun altro ce li venga a ricordare senza guardare in casa propria
Ma sappiamo che alla Fabbrica la trasformazione della fabbrica
Dobbiamo aggiungere la nostra capacità di innovare anche in prodotti i più tradizionali perché abbiamo ancora la forza e la capacità di conoscenza di saper competere anche sui prodotti tra tradì più tradizionali andando a innovare magari nelle forme che vanno dalla da nelle nelle forme che riguardano il servizio o andando magari a innovare nuovi utilizzi
Nella competizione globale in effetti non esistono settori maturi o meno maturi io credo che esistano settori competitivi o non competitivi e questo è il nostro dovere
Come è il nostro dovere saper reagire anche a situazioni come quella attuale
In cui l'incertezza e il nostro sentimento probabilmente
Solo sono messi a dura prova
Noi
Io non vi parlerò di finanziaria ne hanno parlato anche troppo ieri credo che ne parlerà il presidente Montezemolo
Voglio parlarvi però di sistema Paese e di cultura d'impresa
Noi non abbiamo bisogno di annunci i più o meno minacciosi
O di annunci magari positivi a cui non seguono azioni concrete e coerenti
Abbiamo bisogno per poter progettare non solo il due mila sette ma magari il due mila venti di avere una stella polare che ci dica dove vogliamo andare in questo Paese
E lungo che nel lungo termine
Questo è l'unico l'unica stella polare che oggi ci possiamo permettere perché come dicevo la velocità del cambiamento è tale che ci si impone necessariamente di non avere punti di riferimento precisi ma vogliamo avere questo riconoscimento come è stato detto ieri dell'essenzialità
Della della della dell'azienda dell'impresa della piccola media impresa che rappresenta il nerbo del sistema industriale italiano
E guardate
Ieri Innocenzo Cipolletta ha detto una cosa che io credo condividiamo condividiamo tutti
Il problema non è né fare sacrifici
Perché io credo che siamo tutti e da cittadini prima e da imprenditori poi pronti a farle questi sacrifici si tratta di capire perché e questo perché spesso viene se mi consentite
E trascurato non spiegato o magari spiegato in termini negativi
Il nostro problema è sicuramente quello del debito pubblico
E ripete e se a fronte di misure serie si affrontano questo tipo di problema lo risolvono io credo che la possibilità la capacità
Di competere e di fare sacrifici da parte nostre aziende è sicuramente una base sicura di partenza
Certamente quello che non ci piace
E quando vediamo o sentiamo venir meno da parte del sistema che ci circonda
La essenzialità dell'impresa obbediamo assistiamo spesso a interventi o discussioni in cui quella cultura d'impresa che prima ricordavo
Dia nemmeno
Noi anche in Toscana
Stiamo affrontando un periodo non facile sotto il profilo strutturale è un periodo che noia ci auguriamo sia di grandi cambiamenti sappiamo bene che qui come nel resto del Paese
Non c'è la dicotomia noi e voi con il sistema delle istituzioni ma c'è la necessità di sentirsi nella stessa barca in un reciproco riconoscimento
Di ruolo ed impegno
Dicevo con la Regione Toscana abbiamo affatto un discorso che io credo innovativo per quanto riguarda il piano regionale di sviluppo tra due mila sette al due mila dieci sono state scelte delle aree di priorità
Dobbiamo lavorare perché queste scelte si traducano nei tempi previsti perché anche tempi ficcato
E con l'indicazione delle risorse a disposizione si traducano in interventi concreti e proprio perché parliamo qui di cultura d'impresa
Io devo dire che noi come Confindustria Toscana abbiamo fatto una scelta con i colleghi presidenti delle associazioni toscane estremamente coraggiosa che va nella linea di alcuni dell'interventi che sono stati detti ieri
Non siamo andati nelle aree nelle nelle dieci are
E più per temporalmente nelle cinque che riguardano direttamente l'impresa l'impresa manifatturiera a chiedere aiuti e sussidi
Ma abbiamo chiesto
Di a vere interventi sui fattori orizzontali dello sviluppo la formazione l'innovazione l'internazionalizzazione la crescita dimensionale
E credo che per un'associazione di categoria che deve accompagnare lo sforzo
Degli imprenditori in un momento così difficile questa scelta sia ancora la scelta vincente anche se è difficile non chiediamo aiuti l'abbiamo detto ieri particolari chiediamo di poter competere in un sistema competitivo
Con la Regione abbiamo anche aperto un altro discorso che estremamente importante
Regione ha un deficit di bilancio deve essere coperto in un certo modo
Soprattutto per evitare che su queste aree di sviluppo pensi
La impossibilità dei reali di avere le risorse necessarie per realizzare l'intervento
Abbiamo detto
Che ci sta bene che ci siano interventi per il settanta per cento sulla spessa e solo il trenta per cento per l'entrata
Abbiamo scelto siamo stati d'accordo
Di scegliere che non si toccano le risorse destinate allo sviluppo
Abbiamo apprezzato
L'impegno della Giunta regionale a tagliare strutturalmente con una serie di progetti specifici che devono essere
Abbiati approvati entro la primavera e subito dopo avviati tagli strutturali che come minimo della spesa che come minimo coprano quello che è l'intervento di entrata per il primo anno è un segnale che avremmo voluto avere anche dal governo nazionale
Non abbiamo approvato
Una parte della copertura delle entrate
Il Presidente Martini lo sa
Perché non ci piace che sia toccata l'IRAP non consideriamo l'IRAP l'imposta più ingiusta del nostro sistema tributario
E per questo che non non siamo stati d'accordo anche se devo dare atto
Al governo regionale di una coerenza nella misura in cui avendo deciso nell'impresa manifatturiera e al centro del programma regionale di sviluppo
Da dall'IRAP dalla dall'incremento della Cisa locale sull'IRAP sono escluse
Sembra tutte le aziende manifatturiere
Ma noi non possiamo tacere che se anche colpito il sistema bancario assicurativo il rischio di una ricaduta di costi sulle imprese possano essere in qualche modo elevata e poi ripeto abbiamo idiosincrasia di principio contro lira
Questo è uno sforzo che facciamo in Toscana e lo dico ai colleghi non toscani
Importante per vedere se riusciamo a fare sistema è uno sforzo come dicevo in cui non si chiedono aiuti
è uno sforzo in cui siamo impegnati a creare intorno alle imprese il clima che serva a loro per fare sviluppo e per competere sui mercati internazionali ecco noi vorremmo molto
Che questo discorso di sistema questo discorso di accettazione
Non solo a parole ma nei fatti non so con misure coerenti del ruolo dell'impresa
Non resti una mera dichiarazione di principio ma sia davvero l'inizio di un per di una di un dice di un nuovo di una nuova rinascita di questo Paese quella tabella che ho citato prima ci deve far pensare
Soprattutto a chi ne ha compiti responsabilità e ruoli che noi non possiamo continuare essere fanalino di coda anche d'Europa
Buongiorno a tutti
Perché i nomi conoscesse sono Claudio Martini il presidente della Regione Toscana e mi mi colloco
Immediatamente nel solco delle considerazioni che il presidente Sergio Ceccuzzi acquisì svolto lo saluto e lo ringrazio insieme a Carlo Longo dell'invito saluto volentieri
Giuseppe Morandini ti faccio i miei complimenti per l'andamento della discussione
Vorrei continuare il ragionamento che Ceccuzzi ha introdotto
E parlerò brevemente del del nostro programma regionale di sviluppo e de delle nostre iniziative
Però prima consentitemi una una breve premessa
Proprio il due due minuti di premessa perché quando ho ricevuto l'invito
A questo forum
E ho visto che si chiedeva al presidente della Regione di di esprimere la sua opinione di dialogare con gli imprenditori
Ho pensato a cosa dire soprattutto per un motivo perché in questo periodo c'è dentro di me una domanda
Che valore ha che peso ha nel dibattito nazionale nel dibattito sociale l'azione è il punto di vista delle regioni
Non lo dico ovviamente questo né in senso rivendicativo né né in senso polemico con nessuno ma in senso realistico lo dico in senso realistico perché da qualche tempo le regioni sono esplicitamente nel mirino del dell'opinione pubblica del dibattito
Economico
Anche dell'azione del governo
Della politica
E spira un'aria di ricentralizzazione della vita nazionale diciamoci la verità
Anche la finanziaria
Contiene tanti elementi che dicono riportiamo a Roma
Decisioni e aspetti della vita del Paese
Ci sono ipotesi di revisione della Costituzione che stanno girando in queste ore nei palazzi romani che sono ante riforma del titolo quinto tutte cose legittime
Che però dicono una cosa che il breve periodo d'innamoramento del del Paese nei confronti del del tema del regionalismo probabilmente si è già concluso
Se vogliamo essere sinceri anche nel mondo dell'economia dell'impresa sta un po'accadendo questo
Ma io lo dico non con una con nessun intono polemiche rivendicativo ma proprio per capire per cercare di ragionare su questo punto
Il clima è cambiato cinque o sei anni fa forse a queste nostre assemblee c'era anche una spinta forte in direzione del processo di decentramento che fu salutato anche con speranze oggi la situazione è ben diversa
E sempre più frequentemente c'è un accostamento tra il processo di regionalismo e di federalismo con concetti come duplicazioni sprechi complicazioni e cose di questo tipo
Io penso che magari se ci sarà modo qualche giorno su cosa è accaduto perché nel giro di pochissimi anni
Si sia passati da una fase all'altra bisognerebbe anche dircelo
E riflettere fra di noi perché è accaduto questo
Perché il regionalismo è fallito
Io credo sia difficile dirlo perché in realtà il regionalismo non è mai neanche partito insomma la riforma del titolo quinto e si può dire non si sia ancora mai nemmeno insediata
Mi fermo qui non voglio insistere la mia era solo una ma sollecitazione a sviluppare anche un dibattito culturale che credo non non sia di poco significato anche perché poi in realtà la cosa paradossale
E che da un lato il peso il prestigio il ruolo delle regioni nel dibattito nazionale sta Abba fortemente calando
Però le aspettative degli imprenditori delle imprese e dei sistemi esso sui territori nei confronti delle regioni stanno invece fortemente crescendo e c'è una domanda sempre più ampia di protagonismo
Quindi io credo che di questo vada presa atto e credo che le Regioni possano reagire in due modi
Il primo è avere anche comunque un molto senso di misura avere la consapevolezza che non è che dall'attività delle regioni si riesce poi a incidere più di tanto considerando che poi sui sistemi economici e le competenze sono quelle che sono
E poi con la consapevolezza che bisogna anche
Guadagnarsi allo il prestigio
E lo spazio l'importanza nel Paese
Ed è quello che noi cerchiamo di fare vengo qui a a proseguire il ragionamento che il presidente Ceccuzzi a sviluppare in Toscana abbiamo vissuto cinque anni difficili
Abbiamo detto occorre reagire il nostro programma regionale di sviluppo è basato tutto su un'idea di reazione della Toscana noi diciamo che la Toscana
Non può vivere degli allori del passato né immaginare di essere nel futuro il il giardino dell'Europa insomma essere o o luogo delle vacanze
Del mondo deve essere un punto di innovazione di sviluppo e abbiamo detto che il manifatturiero per noi è il punto di riferimento fondamentale
Per noi la Toscana comincia dal manifatturiero e siccome il novantacinque per cento del manifatturiero in Toscana e composto da imprese piccole piccolissime persino un micro
Posso dire a Morandini che mi chiedeva l'importante che farli delle della piccola e media industria che noi di questo solo possiamo parlare non non c'è quasi nient'altro possiamo parlare
Anche se naturalmente
Non posso nascondere che noi vogliamo anche intrecciare questi distretti questa realtà dei piccoli e medi imprevisti imprese con una realtà più strutturate in Toscana abbiamo la Piaggio la Breda abbiamo un'opinione su una realtà che diciamo possono costruire un sistema più
Su questi presupposti è costruito il programma regionale di sviluppo di cui Ceccuzzi ha tratteggiato in modo molto rapido i i contenuti io voglio riprenderlo soltanto in questo senso
Abbiamo deciso lavoriamo molto sui fattori dello sviluppo
Più che interventi settoriali più che interventi a pioggia più che interventi ad personam lavoriamo molto sui fattori dello sviluppo
Ed è questo che cerchiamo fare con modestia senza grandi proclami cercando di lavorare concretamente giorno sono vuole indicare due filoni soli e poi concludo perché anche ma ce ne siamo un po'in ritardo sulla tabella di marcia
Una questione è quella delle infrastrutture e dei servizi e dei sistemi e qui che credo ci sia molto da ecco qui vedo uno spazio della regione significativa forse più che di realizzazione perché poi le risorse son quelle che sono soprattutto di creazione delle condizioni noi stiamo lavorando molto sulla mobilità soprattutto sui sulle grandi infrastrutture
Io voglio dire che è una delle mie preoccupazioni o meno delle mie speranze che il dibattito sulla Finanziaria non si concentri solo sugli aspetti fiscali
Ma consideri anche che uno degli elementi fondamentali che noi vogliamo capire se poi ripartono alcuni grandi linee dello sviluppo soprattutto sull'infrastrutturazione
In Toscana Ceccuzzi lo ha detto abbiamo fatto un drastico sforzo di selezione non siamo andati dal Governo con l'elenco delle centocinquanta infrastrutture che ci serva abbiamo detto solo tre cose tre
Completare l'alta velocità realizzare l'autostrada Tirrenica realizzare completare la la due Mari la E settantotto del collega
Grosseto affatto perché qui stanno le nostre questioni oltre che ovviamente chiudere la variante di valico del suo sull'Appennino
E magari fare qualche altro internet posso dire che in Toscana su questi temi non ci sono più incertezze perché questi sono punti condivisi al governo regionale dalle parti sociali
Il nodo sono le risorse
In un quadro non favorevole
Occorrerà fare fronte comune valutare anche ogni utile soluzione per sbloccare in Toscana abbiamo anche inaugurato un primo interessante esperienze esperimento il project financing sulle strada sulle chiamiamolo così autostrade regionali
Con la la bretella Prato segna si tratta di una cosa ovviamente piccola però ci fa capire che lo strumento si può utilizzare poi c'è il tema dei grandi servizi Energia Utilities formazione
Dove occorrerà stiamo lavorando ad un processo di modernizzazione soprattutto anche qui di individuazione di propri di priorità e anche di riorganizzazione dei servizi stessi che spesso si tirano dietro
Incrostazione sovrapposizione del passato
Infine lo sviluppo dei sistemi regionali
Questo è un punto molto importante perché la Toscana ai pregio e anche il limite di essere forse la regione che ha inventato i liberi comuni nel nel nella notte dei tempi e questo produce un localismo che talvolta diventa iper localismo che che frena la capacità ora noi questo punto l'abbiamo messo al centro con molta chiarezza e io qui lo voglio ribadire perché qui la Regione può fare qualcosa essere soggetto di riorganizzazione di riordino
Sugli aeroporti sul sistema aeroportuale noi abbiamo due aeroporti in Toscana che se presi singolarmente sono ero porte di medio valore se considerati come un unico sistema integrato Pisa Firenze
Posso rappresentare invece una qualcosa di significativo nel Paese ma lo stesso vale per gli interporti
Per i porti
Ma lo stesso vale per le questioni della promozione dell'interna internazionalizzazione non possiamo più andare con ogni realtà che c'ha la sua promo locale
Che gira per il mondo occorre Ri aggregare il tutto in una iniziativa di valenza regionale che si colleghi poi le politiche nazionali
E poi sui sistemi espositivi
Convegnisti ICI eccetera e il problema del sistema che vale per il Paese e vale ovviamente anche per le dimensioni regionale
Noi sentiamo che o la Toscana fa sistema si potrebbe dire o il paese fa sistema o altrimenti tutte queste iniziative vanno a
Appelius
Infine l'altra questione è
L'esigenza di una riforma della macchina regionale che favorisca due grandi idee
Anche queste contenute le cose dice Ceccuzzi ovviamente un uso più proprio delle risorse
Noi ci siamo impegnati fortemente con un ragionamento che vuole leggere di sei mesi produrre una forte dimagrimento della macchina regionale
Attraverso una selezione anche drastica del dei campi di cui ci occupiamo e l'altro è il concetto della selettività
Perché se non in in questo momento in cui le risorse sono quelle che sono se non individuiamo insieme in un in una logica di concertazione che devo dire in Toscana funziona da sempre
Quando la concertazione era stata abbandonata a livello nazionale noi continuavamo nel nostro piccolo a svolgerlo
Ecco il concetto della selettività e oggi fondamentale quindi alleggerimento semplificazione legislativa amministrativa selettività che riguarda tutto e che dobbiamo costruire insieme guardate la selettività è un fatto reciproco selettività dell'offerta da parte delle pubbliche amministrazioni di servizi ed è selettività della domanda da parte del degli operatori
Perché la selettività non si fa da una parte sola
Si fa con una logica concertata che capisce che bisogna concentrarsi sulle cose fu
Finisco per dire che ieri nel tavolo di concertazione che ha chiuso la prima fase della discussione sulla manovra di bilancio dove abbiamo registrato opinioni consensi e dissensi sulla nostra manovra fiscale con la quale dopo dieci anni di astinenza fiscale la Regione Toscana ha deciso che era necessario un pochino aggiornare il livello del delle entrate per poter far fronte abbiamo anche introdotto un concetto che penso possa esserci utile per il futuro quello anche di una capacità di un fisco selettivo che non sia fatto solo di più ma anche di meno
Laddove in individuiamo insieme dei criteri di sostegno all'innovazione
Alla all'investimento
E a una superiore qualità di relazioni sindacali istituzionale ambientale sul territorio mi sembra che questa abbia aperto un fronte importante di lavoro
Concludo caro Ceccuzzi Longo Morandini e vi ringrazio dell'ospitalità data mi voglio soltanto dire che io sento molto e qui mi ricollego al punto di partenza
Che in questo in questa fase le regioni debbono anche cambiare pelle
Forse siamo ancora un po'un residuo per certi aspetti di
Istituzioni nati trent'anni fa come sostanzialmente puro decentramento dei livelli statali o di una visione di puro
Coordinamento di funzione amministrativa e comunali
Io penso che oggi le funzioni amministrative non siano più assolutamente di nostra competenza io sogno una regione dove non c'è da dare dove non c'è da dare neanche un certificato
A dove svogliato svolgiamo solo compiti di coordinamento e di legislazione quadro
Ma al tempo stesso sogno anche una regione che viene coinvolta che diventa partecipe anche del processo della costruzione dei grandi obiettivi nazionale
In questo modo la Regione può anche essere tramite fra i territori il governo all'Europa perché questo è il compito che forse noi dobbiamo di più svolge quando pensa al deficit di relazione che c'è fra l'Europa i territori io penso dipenda anche dal fatto che gli anelli di congiunzione sono poco utilizzati e la regione è uno di questi
Questo il cambiamento di pelle che ci aspetta chissà forse anche per questa via
Ritroveranno slancio i i tifosi del regionalismo e del federalismo e la nostra discussione nel Paese sarà più utile e produttiva grazie per la
Grazie grazie
Seconda giornata di lavoro prima prova pratica l'industria lesi applicato
Buongiorno a tutti benvenuti all'apertura dei lavori di questa seconda giornata oggi vogliamo proprio provare a vedere chi è in grado di capire ed interpretare le prime parole di industria lese che ieri abbiamo utilizzato in questo nostro incontro e la prova pratica consiste proprio nel cercare di tradurre in azioni concrete
In azioni che compie impattino su quella che la quotidianità aziendale quello che noi ieri abbiamo chiesto riuscire a tradurre quello che ieri erano grafici analisi dei dati diventino delle indicazioni per delle azioni che noi voi arrivi entro nelle nostre aziende riusciamo ad utilizzare ieri abbiamo avuto una giornata molto intensa della quale sono molto molto contento
Ringrazio di cuore Confindustria la sottrazione di Prato Confindustria Toscana la Regione la nostra università Luis e tutta la struttura di Confindustria che fatta veramente da persone straordinarie che condividono le battaglie che facciamo e ci sono sempre sempre vicina la giornata di ieri è stata una giornata
Riccardi i contenuti abbiamo avanzato delle proposte molto concrete
Determinante in tutto questo è stato ruolo delle associazioni di categoria nell'aiutarci a definire quelli che sono i date le indicazioni concrete che derivano dalla vita quotidiana dell'imprenditore nella propria
Nella propria azienda
Quindi se voi siete d'accordo io vorrei che il taglio operativo che siamo riusciti a dare quest'anno a Prato potesse essere possa essere confermato anche per gli anni prossimi situato proprio in quel periodo dell'anno nel quale noi siamo impegnati nelle nostre aziende a redigere il balzello
Con l'impegno che abbiamo nel nostro DNA di piccoli imprenditori di migliorare il migliorabile di comportarsi nei confronti di questo forum come ci comportiamo nelle nostre aziende alla continua ricerca di idee nuove e dissoluzione nuove io vi chiedo di poter fare un ringraziamento che mi viene dal profondo del cuore
Nella documentazione allegata avete il l'imprenditore la rivista della piccola industria che è uscita né in una nuova veste grafica spero sia raggiunto l'obiettivo che ci davamo di renderlo più leggibile più vivace più accessibile riusciva a fissare quelli che sono i concetti che noi vogliamo veicolare in un modo più immediato bene
Di questo io voglio ringraziare Giuseppe Magri
Che segue da tempo questa rivista Giuseppe Magri è una di quelle persone
Che si vedono poco ma lavora tantissimo e sappiamo il valore che queste persone hanno anche delle nostre aziende ognuno di noi spera di poter contare sull'attività
Di collaboratori così vale di per poter essere poi vincenti sulle sui mercati oggi a guidare le riflessioni della piccola industria assieme alle valutazioni economiche alle valutazioni politiche
Abbiamo invitato e gentilmente ha risposto al nostro invito il direttore del Sole ventiquattro Ore de Bortoli
Che ha avuto il grandissimo merito nel corso dell'estate di lanciare quello straordinario manifesto della piccola industria che ha richiamato l'attenzione su quello che noi siamo ha richiamato l'attenzione sul ruolo che le nostre imprese hanno nel tessuto economico ma anche nel tessuto sociale
Del mondo del paese che noi che noi rappresentiamo
Peccato che una volta in più
La politica non ha fatto proprie le indicazioni che con forza erano uscite da quel manifesto
Lo stesso direttore de Bortoli con forza ha scritto nell'aprire quel manifesto che la piccola industria voleva avere attenzione e rispetto
E questo richiamo veniva pochi mesi dopo l'uscita dell'etica delle piccole industrie dove lo stesso De Bortoli scriveva
Che c'è la necessità in questo Paese che venga ascoltata l'adozione di questa maggioranza silenziosa e lavoratrice che siamo noi che siete voi
Io questo mi aspetto voi vi aspettate questo gli imprenditori che oggi sono in azienda si aspettano solo ed esclusivamente di essere ascoltati questo è il segnale che noi vogliamo avere dalla politica io non sto nemmeno dire che noi faremo la nostra parte non l'abbiamo sempre fatta la nostra parte perché se non avessimo fatto oggi non saremmo qui a confrontarsi a chiedere cose nuove per poter sviluppare le nostre aziende per poter continuare a crescere per poter continuare a fare impresa in questo Paese perché questo che ci dobbiamo dire con chiarezza alla fine
Delle giornate di queste giornate di lavoro
Io ho conservato tutti i contributi che sono arrivate al Manifesto per le piccole imprese li sfoglio spesso e ogni volta mi fermo su un contributo al quale tengo in modo particolare mi ha molto colpito
Il pezzo che ha scritto il professor Nardozza i nel quale diceva con grande con grande serenità
E con grande obiettività che per avere valore il manifesto non poteva essere un'osteria l'elenco delle cose che non vanno non poteva essere uno sterile Elenco delle solite richieste piagnistei che troppo spesso si si sentono fare
E dall'altra parte
Si spingeva con forza ad aprire come piccola industria un ruolo di responsabilità di classe dirigente
A me è piaciuto molto
Come segnale che ha voluto dare e allora io credo professor Nardò sicché l'intensità e la qualità del lavoro sviluppato ieri
Non possano che essere indice di una classe dirigente che quella della piccola industria che vuole avere un ruolo nella direzione di questo Paese quanto meno chiede di essere ascoltata
Quando ha delle proposte serie concrete da fare proposte operative come quelle che sono uscite dalla giornata dei lavori di ieri
Il grande limite eh
E lo vedo lo sentiamo lo tocchiamo delle nostre aziende nei nostri colloqui
Il nostro limite che anche quando siamo in grado di fare un elenco articolato e condivisibile di richieste
Non riusciamo ad uscire da quella condizione di subalternità che purtroppo in questo Paese la nostra dimensione da sempre è condannata
A vivere eppure io noi ci definiamo sempre come i portatori sani della vera cultura imprenditoriale non c'eravamo sentiti prima il presidente Cotral parlato di cultura imprenditoriale ebbene e questo il tavolo di confronto il terreno sul quale noi ci dobbiamo confrontare perché la nostra è la vera cultura di mercato vedi cosa viviamo
Di lì a mo'di mercato viviamo di concorrenza viviamo di etica vediamo di correttezza viviamo di tutti i valori si inserite la nostra piccola impresa e a garanzia di questo cos'è e proprio la piccola dimensione nostra
Noi siamo troppo piccole per poter sbagliare non si è concesso all'errore
Perché se lei non siamo corretti con i nostri fornitori li perdiamo
Se non siamo corretti con i nostri clienti li perdiamo se non siamo corretti con l'intero mondo rimaniamo isolati rimaniamo soli e per dare un uomo Torre non è perdere un numero una in meno per noi perdere un uomo vuol dire perdere gran parte delle possibilità nostra di fare impresa
Gran parte del nostro patrimonio il valore nostro delle nostre piccole imprese sono gli uomini
E dato che siamo piccole abbiamo numero contato di uomini non possiamo sbagliare
è per questo che noi vogliamo essere ascoltati
Vedete questa dimensione e qui si rende uomini liberi
E io ci tengo a essere un uomo libero ci tengo a essere un imprenditore libero io non voglio avere vincoli da nessuno però si dà anche la grande responsabilità a tutti noi e nostri colleghi che sono in azienda di diffondere quotidianamente questi valori sta a noi nella nostra capacità di far conoscere spiegare questi valori garantire un ruolo di classe dirigente alla piccola impresa quello è l'obiettivo che noi dobbiamo avere ben chiaro davanti a noi io vedete l'ho detto sempre non mi stancherò mai di ripeterlo l'economia di questo Paese dipende e dipenderà sempre più dalla piccola impresa perché siamo noi che facciamo l'economia di questo Paese
Ed è determinante ruolo che non riusciamo a dare non solo l'economia ma anche il grande ruolo sociale che noi garantiamo al nostro al nostro Paese e per questo che ne chiediamo di poter essere e partecipi a Cori attivi protagonisti ma soprattutto ascoltati alla direzione del Paese
Io spero e chiudo che in un suo prossimo numero ma suo prossimo pezzo il
Professore Nardozza i si possa dare l'assoluzione plenaria o quanto meno si può sapere che quest'esempio
Che questo esame siamo riusciti a superarlo
Ma la vera notizia che a me piacerebbe poter ascoltare che anche la politica ha superato questo esame
Non solo ma veramente potremmo dare un premio sede usciremo sapere che la politica quell'esame l'ha sostenuto nell'unica lingua dello sviluppo che è il nostro industriale ESE che ieri abbiamo lanciato grazie dell'attenzione
E buongiorno giorno a tutti intanto anzitutto i grazie presidente locandine per le parole cioè le cose che ha rivolto e nei confronti dei confronti del Sole ventiquattro lo assicuro sulla indulgenza laica del professor Nardo sì
Sarà certamente generoso attento
Cominciamo quindi la parte di valutazione economica dei nostri lavori io chiamerei ringraziando di partecipanti a nostra tavola rotonda che sono fragile preferita
Enti venire al tavolo Daniel grossa
Gian Maria Gros Pietro
Emma Marcegaglia
E Antonio Vigni poi vi presenterò più adeguata mentre
L'esatta
Siamo speriamo
Bene allora grazie noi cominciamo cerchiamo anche di ecco creare qualche minuto nella nostra tabella di marcia
Per entrare nel merito nella valutazione economica delle proposte della piccola impresa che sono state illustrate
In questi giorni tra l'altro in un convegno recante in un momento particolarmente significativo del dibattito fra il mondo dell'impresa nel mondo della politica
Non privo di qualche fibrillazione
Non privo anche di qualche incomprensione insomma poi dopo avremo con Capezzone e Tabacci una sessione dedicata in maniera più approfondita
All'attenzione che la politica nei due schieramenti
Riserva al mondo del dell'economia in particolare al mondo il piccolo impresa
Nel dibattito che si è sviluppato sul Sole ventiquattro io ringrazio poiché tutti per l'attenzione per gli attestati che sono stati rivolte al giornale in questi in questi mesi
Noi abbiamo anche solo Salt sottolineato l'importanza civile sociale della tessuto delle piccole imprese specialmente in una società che cambia profondamente in quella universo molecolare come lo chiama Beppe De Rita che poi naturalmente approfondirà questo tema
E quindi alle piccole imprese viene chiesto non solo di assicurare la dinamicità e la competitività del sistema italiano
Ma anche in qualche modo di svolgere un ruolo sussidiario nel ricostituire un tessuto connettivo che tiene insieme comunità e che in qualche modo assicura una pace sociale e anche una concordia nel rapporto fra le diverse parti in molte molte situazioni
Il tema degli stretti l'abbiamo trattato più volte quindi naturalmente siamo tutti su questo sufficientemente preparati però c'è questa sottolineatura
Che non è una sottolineatura economica che dovrebbe in qualche modo ricevere l'attenzione fosse un'attenzione più assidua da parte del mondo della politica anche se naturalmente ci troviamo in una società che estremamente parcellizzato cioè fosse mai come in questo momento storico abbiamo visto come gli interessi sono parcellizzati sminuzzati qualche volta difficilmente componibili e questo probabilmente e anche il grande tema di come trovare consenso e decisione insieme al consenso alla decisione anche la responsabilità in questa nostra società di fronte al padre sfide che abbiamo allora io darei subito la parola lo ringrazio Daniel Gross dieci introduce credo che abbia anche qualche stranezza ci introduce poi vinciamo al tema dell'importanza della piccola impresa in una ma in un'economia moderna professore prego
Grazie buongiorno a tutti è un piacere partecipare già per la seconda volta a questo convegno volevo ringraziare in questo posto anche per il sostegno del Confindustria che ha dato al mio centro
Sostegno attraverso un progetto dire cerca intrapreso insieme come Luis sui determinante diretto investimento diretto all'estero che tra l'altro in corso di pubblicazione si può vedere solo sul sito
Oggi mi permetterei di parlare di un argomento
Che non è tanto g di politica ma secondo me tratta di un problema fondamentale dall'Italia ma che è anche che altri Paesi o imporre ma che non è né di testa né di sinistra macché rileva sempre secondo me della politica ma magari la polizia e con con l'appiglio maiuscola
Vorrei sviluppare brevemente due argomenti il primo e la dimensione aziendale si parla tantissimo per fatto che in Italia o all'Italia è il Paese a selon stella piccola industria
Volevo mi volevo chiedo un attimo perché
Perché non è un fenomeno che cade cancello ma che avrà una sua ragione d'essere
E poi volevo connettori che stava commento con un'auto che secondo me è è fondamentale per capire le sfide che l'industria italiana quella piccola e quella grande cioè tutta deve affrontare in questo momento
Di nuovo una sfida in cui evita che non si trova da sola ma era una sfida che riguarda un po'a tutta l'Europa
Dunque parto con il primo argomento
La domanda che non viene posta secondo me è abbastanza
Discute spesso molto semplice come mai l'Italia e il Paese dal piccole industrie
Con una dimensione aziendale che molto ristretta ho preso qui un da uno studio recente da Banca d'Italia i dati quelli spesi punibili su quella taglia delle imprese media in Italia rispetto alla media europea
Qui si vede che l'Italia è al quarantadue per cento
Cioè in media l'impresa italiana più piccola di metà di quella europea mentre quelle tedesche sono sono più grandi
Ci si può chiedere perché perché dopotutto l'Italia non è un'economia piccola
Allentiamo dell'Europa a una dimensione meglio è grande per cui non può essere tanto la tagliate Nakata dimensione del mercato ma ci deve su un altro fattore
La mia come dire il mio sospetto era che questo era in qualche modo connettersi con l'efficienza dello Stato
Cioè il modo in cui lo Stato applica cioè emanata patto prima di tutto delle regole che siano chiare che poi siano applicate in modo trasparente
Ugualmente a tutti rispettivamente che il destinatario sia di destra sinistra
Del nord del sud alto basso
Tutte cose che concetti che spense le prime lettori siano abbastanza facili da da vedere
Ed ho trovato anche una fonte che misura questo che sto che sto concetto e viene dalla Banca Mondiale
Che si chiama capo mentre sette Pierce è un indicatore che la Banca Mondiale fatte quasi tutti i Paesi del mondo e in cui chiedere agli operatori economici e altri
In che misura vi sentite trattati come dire onestamente efficacemente dello Stato regole coma sono applicate
Sono chiare la risposta è bastata una richiesta che veloce lenta
Le regole sono formativo sostanziale
E questo indicatore riassumere un po'tutte le le risposte date queste queste domande
è qui la risposta di nuovo è abbastanza cogliere scontata
L'Italia si colloca rispetto alla media europea di nuovo a un posto molto bassa cioè l'efficienza del governo ha più o meno alla metà della della media europea
è chiaro anche quali altri Paesi siano più efficaci lo si sa già da come dire dalla contro conoscenza generale
Poi ho fatto un breve studio che esso non puoi fare vedere in cui mi sono chiesto adesso se si collega la dimensione aziendale
Con la dimensione delle col mio generale e l'efficienza del governo quale il fatto chiave
Quello che si vede svedese subito è che la la dimensione del mercato conto che è un po'ma l'influenza centrale sulla dimensione aziendale di un Paese e l'efficienza del del Governo
In senso lato come come l'avevo detto prima
E dalle cifre risulta se l'Italia dovesse
O al se l'apparato deficienza del Governo in Italia dovesse migliorare appena giunto a livello francese o tedesco poi la dimensione aziendale raddoppierebbe
Cioè con uno Stato diverso in Italia non si parlerebbe più tanto per il Paese la piccola industria ma ci sarebbe anche l'industria media
Secondo me il lista come io non c'ho il problema non tanto chiedersi la piccola industria fa bene fa male comporta a aiuta lo sviluppo no secondo me quello che importante aumentarla deficienza dello stato e poi tutto il resto seguirà
Ma
Faccio un salto
Vengo al al secondo argomento che nocumento di nuovo che conosciuto si sa che per l'Italia come per tanti altri Paesi chiedevo vantaggio comparato sta in questi giorni nel capitale umano cioè nella formazione dell'istruzione della mano d'opera disponibile
Che quello che secondo me non è ancora abbastanza riconosciuto e che la nuova tecnologia che si sta diffondendo e quello che si chiama in inglese agendo partners
Cioè una tecnologia che richiede una formazione molto generalizzata formazione divenuto universitaria per poi potere sarà applicata in tanti tante nicchie in tante forme anche nella piccola industria in tanti apparecchi molto specializzati
Per cui la compiono compete lo Stato dovrebbe essere qui mette a disposizione dell'industria e del Paese il più grande numero possibile di di gente che ha e questa istruzione generalizzata che può applicare efficacemente le sta nuova tecnologia appunto nelle tante nicchie nei tanti mercati e poi scelti certi paritaria
Qui si tratta di due aspetti la qualità e la quantità e volevo dire due parole su su tutti e due
Perché verrà fuori come faccio vedere tra vedere fra poco che quello che è più importante di nuovo la qualità che non quantità
Parto dalla dalla dalla quantità
Pato il nuovo da o indicatore che viene utilizzato spessissimo all'estro cioè non in Italia ma secondo me non viene abbastanza come dire utilizzato analizzato in questo Paese
E qui faccio riferimento a uno studio importantissimo dell'OCSE e Matisa
Project National security chip mangi cioè un po'getto internazionale in cui vengono confrontati i come dire
I risultati di alcuni testi andati Zatti
Sui ragazzi intorno ai quindici sedici e settanta e quelle che lasciano la scuola
Superiore può entrare al potenziamento e nell'università
Che che si risultati Pisa misurano più o meno la preparazione e la qualità dello studio la quello che incidenti hanno acquisito
E qui si bea di nuovo che in questa graduatoria d'Italia occupa un posto molto bassa insieme con con Portogallo e Grecia
Ho messo in questo grafico insieme la Spesal del paese con la qualità dell'istruzione misurato questo indicatore e si vede che la la cooperazione molto molto bassa
Non è mormone non è decisivo non è il fattore determinante su come vanno gli strumenti anni studente in questo testo in questi decenni di teschi misurano dopotutto la loro preparazione e
Una formazione universitaria
Per cui la prima risposta dalla domanda sarebbe qual è la determinante di queste di questi risultati
Non è tanto la spesa ma di nuovo la qualità la qualità l'istruzione
E di nuovo come ci si può aspettare uno Stato più efficace può dare una istruzione più più qualificante ai suoi studenti
Severi questo grafico come si è come forte sia la cooperazione fra la qualità dell'efficienza dello Stato e che si risultati Pisa
E di nuovo abbastanza chiaro dove si colloca l'Italia in sinistra passa insieme con Portogallo in Grecia
Formano
Con non corrette paese che hanno indicatori molto simili in termini di efficacia del Governo e poi
Anche nella qualità dello studio
Come ha detto appunto che sto e secondo me la sfida generale non è tanto spendere più per l'educazione prevedo distruzione ma spendere meglio
Ma volevo tornare anche all'argomento della della e la quantità
Per far vedere che
Anche se uno guarda solamente alla quantità la situazione non si presenta in termini come dire molto molto cose
Mica sto capì come esso insieme
Un indicatore molto grezzo che lui gli anni di scuola che la manodopera in un certo Paese a cioè Janis media mediamente quanti anni hanno hanno di distruzione
Per dare l'esempio più più alto per la Germania si tratta di un una la manodopera in genere a dieci anni di di scuola che sia scuola media alcuni meno una formazione diversità che alcuni dei più e si veda di nuovo che c'è un trenta in quasi tutti i Paesi a dare più importanza all'istruzione
Ma l'Italia si colloca nella nella parte più bassa della graduatoria europea
Insieme alla Spagna che la stava in qualche modo imitando
E volevo far notare soprattutto che se prendo due paesi come vi sono competitore tazze los la Cina che si allontanava molto grande minacciosa
E la umanità che un nuovo Paese dell'Unione Europea molto più piccola molto meno per te cita come un concorrente come sia in termini di pure quantità meno del livello di istruzione la popolazione sia messo molto meglio del dell'Italia
Mentre la Cina sta facendo discorsi ma ancora si può mantenere una certa distanza
Rispetto rispetto all'Europa
Aveva detto prima mi scuso per cambio lingua ma quando provato a aggiornare la mia palla poi stamattina il compiuta locale non mi accettava l'inglese per Julio cambia ho dovuto cambiar lingue
L'ultimo l'ultimo separazione che
In cui voleva tornare alla mia osservazione di prima la nuova tecnologia e Genoa Platters per cui richiede non tanto più istruzione ma richiede più formazione universitaria che generale che potrà mettere alla alla gente di la Ballata opera di applicare
Applicarla in tanti in tanti modi
E qui volevo giusto farvi vedere il
Il come dire di nuovo i dati grezzi in termini quantitativi cui si vede che in tutti i Paesi aumentar l'importanza della formazione universitaria
Ma come dire è una è una carta in cui tutti corrono cioè se uno sta anche solamente abbassando un po'su una vasta solamente Pola velocità altri la possono sospendere
La sua pazza
E qui di nuovo si vede i il Paese che sono più avanti rimangono anche perché investono sempre di più
La luce questi dati non è neanche adesso fendente che in un Paese anglosassone come l'Inghilterra vada molto meglio e Caputo investe in questo settore
Di nuovo qui
L'Europa può mantenere una certa la Cina una certa distanza ma la distanza in termini relativi si sta non si sta accorciando troppo
E di nuovo se vede come l'Italia sia molto decisa la Spagna che stati cenando a un un sorpasso
Per concludere
La sfida per l'industria italiana anche quella coperta è nata secondo me non è tanto il fatto che i salari cinesi o come inizio non bassissimi
Che la mano d'opera di costi tanto del meno secondo me la sfida più importante che in questi paesi alieno con investimento massiccio in capitale umano
Perché ancora severa un po'nelle cifre ma quaranta in avanti prossimi cinque dieci anni
Farà sì che la distanza che ancora c'è tra le OPA e questi Paesi poi mente siano accorcerà fra poco e sa far fonte che sta sfida
C'è una sola scelta si deve investire il più in questo settore ma soprattutto lo si deve fare con più efficienza cioè non tanto più soldi ma ci voleva una riconversione dello Stato
Riesca a mettere questo servizio essenziale alla a disposizione della
Del Paese a come li ha costi minori e con soprattutto con una qualità maggiore
Pena in piazza grazie professor rossa
Allora io avevo presentato bene prima come direttore del CEPS ma ovviamente il suo centro è stato protagonista di tutte le slide che abbiamo visto
Che facciamo un intervento ciascuno di una decina di minuti poi lasceremo lo spazio a degli interventi della platea cui supereranno delle prede risposta dei nostri relatori Giuseppe De Rita
Ma diuturno sempre un prato con un po'più strategica
Un prato Franz sessantanove del settantuno io mi sono trovato a scoprire l'economia sommersa
Mi sono trovata a scoprire piccola impresa e mi son trovato a scoprire localismo distretti
Per chi dopo trentacinque anni
Il più
Con l'imprenditore pratese non pratese resta solo
Mentre invece
Se avessimo potuto fare una politica di crescita del sommerso avesse voluto fare una politica vera di distretto se avessi voluto fare un apolide dicono impresa oggi non ci sarebbe questa solitudine una solitudine che aggravata nel tempo
Ne grave nel tempo perché se pensiamo a quello che era Prato ma qualsiasi zona industriale italiana allora il piccolo imprenditore stava in una rete stava in un'associazione industriale che in qualche modo lo supporta stava con una banca locale la Cassa risparmio che lo supportano ancora di più stava perché no con amministrazioni pubbliche bravi sindaci comunisti di Prato di allora che lo supporta oggi invece l'imprenditore resta sostanzialmente sono con la sua antropologia con una sua piccolezza ma al tempo stesso col suo grande gorgo
E se andate a vedere quelle quelle cose che abbiamo scritto come scienza estenderlo fascicolo per distribuito trovate che c'è l'effetto di questi trentacinque anni di solitudine dell'imprenditore imprenditore lasciato solo dalla sua banca perché la banca diventa milanesi imprenditore lasciato solo per dai suoi politici perché pensano ad altro imprenditore lasciato solo anche molto spesso
Dall'Associazione industriali come dire otto può perché le le strategie di azione sono diversi
è successo che l'imprenditore diventa sempre più nucleare
Andate a vedere quei dati e leggetevi attentamente e risulta che sempre più lui sente di essere il punto nucleare dell'azienda è il proprietario che fa innovazione
Sempre più lui nega la capacità di fare relazioni con l'esterno joint ventures alleanza
Sempre più lui pensa che servano sostanzialmente motivazioni legate all'azienda
E legate a meccanismi di trasformazione dell'azienda non non nuove organizzazioni mercato ma qualità del coro qualità del prodotto qualità della telematica informatica interna qualità dei macchinari degli impianti sempre più sente la competenza e l'innovazione come variabili fondamentali della sua azione mentre altre cose sono lasciando ai valori Amm alla politica sono lasciate in fondo l'imprenditore italiano moderno americano nel rapportino che potete vedere e comparato a Protti Prato con Genova con Vicenza Catania eccetera imprenditore italiano moderno è un imprenditore Nuclear
Sono sempre stato un po'scherzato sul fattore uso la parola molecolare
Perché sono tante molecole ma in quelle molecole sono durissima proprio ente sono nucleare sono non sono scindibile insuperato non sono aggregabili in Andrea
Questo è è un punto su cui antropologicamente dobbiamo ragionare perché poi la nostra economia a questo senso di antropologi vive perché vivo vive la psicologia degli imprenditori Livera Psicologia
Dinoi ricercatori noi giornalisti vive perché c'è un'attenzione soggettiva seccate la tensione soggettiva siamo finiti
Perché siamo tutti impauriti di essere arrivati a settembre con una specie di piccolo come in corso attuale arriva la manovra e te la gela perché e gelare una Antropologia una psicologia collettiva in crescita era una cosa che non si doveva fare perché al di là della razionalità delle manovre
Perché proprio veniva a prendere l'onda psicologica dopo cinque anni impoverimento declino Cazà Boboli vari su questo punto scorsa amo cominciando a Parri attacca a ritornare bus
E a ritorna cotte spesso tu piccolo imprenditore che a certo punto l'unico problema diceva dove mi metteranno il controllo fiscale dove mettono lo scontrino dove mettono nel controllo sul conto corrente dove mi fanno
Non paga in corno me fanno più paga in contanti il mio commercialista e via di questo qua
Resta questa specie di ondata soggettiva della solitudine degli imprenditori che accertò proviene frustrante riportata giù
E questo dice ma forse ce la fanno e io devo dire con grande con l'ottimismo però qualche volta mi è è stato attribuito io credo ce la farà
Se usciamo da questa specie di masturbazione collettiva sulla manovra ce la farà
Perché perché quel tipo di di meccanismo mentale che voi vi trovate in quelle poche paginette che vi abbiamo distribuito che il Monte dei Paschi e e noi li abbiamo distribuito nel risulta chiaro che scherzi quella logica
Di imprenditore nucleare che Pato ancorché fa innovazione partendo da se stesso dai suoi macchinari che fa qualità partendo da se stesso questa specie di avuto propulsione profonda e coerente
Quell'imprenditore con le sfide economiche internazionali di Giorgio
è coerente con il fatto che il mercato mondiale ormai è un mercato di nicchie
E soltanto i piccoli impresa sanno andare in nicchie nel grande non ci Samantha
Seguo e coerente col mercato internazionale che è diritto di nicchia alta medio-alto
Quella che crede di più
Che non è soltanto la nicchia del del megayacht e anche la nicchia della qualità di un tessuto dalla qualità di una scarpa della qualità di un arredamento è coerente con quello che dice sempre Enzo Cipolletta l'espansione del lavoro su misura Saggiolo su commessa ormai da Lenin noi italiani viviamo di lavoro su commessa è soltanto la piccola impresa ex artigiani può farla ove industriale su commessa
è coerente con all'esigenza di ho chiamato in un recente articolo di meticcia mento dell'imprenditorialità l'imprenditore che non può più essere solo industriale ma diventa imprenditore anche commerciale in pre perché apre il negozio all'estero perché altrimenti non ce la fa a venti perché diventa imprenditore logistico perché vende in Cina nei jeans prodotti mare magari in Korea e non a Prato imprenditore finanziarie
La piccola impresa eh coerente con il mercato che si va apre e il la piccole imprese Adriana avendo questa forza enorme di nucleari trae Interna c'è Napo fatte
Ce la puoi fare
Ce la può fare però dice ma non li lasciamo ancora ulteriormente sono i probabilmente sì il governo non non si occupa di questa gente non si occupa dell'onda dalla piccola impresa che sta rinascendo Londra del mercato internazionale che si configura in una certa maniera dei modi di gestire però l'impressione è che un po'tutti abbiamo qualche
Qualche corso
Anche noi che parliamo di piccola impresa io porca miseria Ferruccio lo sa perché mi si arrabbiò
Porca mi sembra impossibile che da trentacinque anni che io parlo di piccole imprese stiamo lo stesso punto del minore
E possibile tutti si sono presi questa bandiera della piccola impresa e nessuno è riuscito a fare un passo avanti
è possibile che anche nel settantuno quando io ho parlato di localismo industriale a pranzo
Per cui il partito di di opposizione da allora Carlotti
Amico dei degli straccia Rollier di folklore economico e non mandò a e e non siamo andati avanti
è possibile Charlie ancora i leggi sul sommerso che fanno pena perché non hanno capito l'argomenti in trentacinque anni non dico mi sento un fallito perché no però le cose che io ho visto trentacinque anni fa Prato potrei fare i nomi cognomi di quelli che mi hanno aiutato a farlo alcune come Alberto venti sono morti ma il la la struttura di quello che è oggi la realtà della piccola impresa c'era già nel sessantanove settanta tra così abbiamo avuto studiosi che hanno fatto libri enormi sul sul sommerso libri enormi sui distretti abbiamo scomodato Marceau e non se andati avanti pecche
Perché noi intellettuali nove ricercatori non siamo stati in grado di dare spazio a questa cosa qui perché i politici hanno degli schemi mentali che non riescono a entrare su queste cose perché allora l'ultima cosa fatemela dire
Dicevo prima
A de Bortoli qualche botta di malumore alla mia età me la faccio me lo permettono
E c'è anche un problema di composizione civile di questa
La piccola impresa del sì del sessantanove settanta settantuno era immersa nella comunità
La comunità la sentiva come sua
Il sindaco il presidente della banca il direttore della banca direttore h vera del della camera di legami come se la sentivano come propria
E oggi non c'è più
Non c'è perché probabilmente ognuno fa il gioco suo
Ognuno fa il gioco su
Fa fa gioco sulla banca che ormai sta dentro altri circoli finanziari fallito col suo anche la l'associazione industriale
Io devo dire rimpiango lo dico dottor qualcuno se si offende se l'utente
Rimpiango il il mo'e i periodi in cui erano i direttori che gestivano
Le associazione perché c'erano la continuità c'era nel rapporto personale c'erano la capacità di mediazione ci ha versato facevano comunità
Non facevano in qualche modo protagonismo
Personale
Perché alpini i da lì il il comprensorio numero uno di Prato che ha che abbia che c'è stato regalato per tanti anni dal negli anni Settanta nasceva da questa connessione profonda di cui il direttore associazioni industriali era certamente la figura principale
Qui come a Parma
Piccola parenti a Parma con Orlandini era così
Non certo con tre arrivato il protagonismo presidenziale per carità mi va bene
Ho avuto un grande lunga è stato un grande fattore di consapevolezza collettiva dell'industria italiana però abbiamo perso il cemento interno nella comunità
Abbiamo perso il c'è il fare del piccolo imprenditore un elemento la comunità e a quel punto diventa essenziale la constatazione che l'imprenditore più solo
Che poi si è eroicamente solo da trentacinque anni e si appresta a confermare la sua solitudine con queste affermazioni che vi abbiamo codificato e si appresta a fare una battaglia ancora una volta da solo questo è merito orgoglio e vanto di questa nazione grazie
Ora grazie avverte De Rita naturalmente se anche qualche altro sassolino Tuttle se noi naturalmente non
Non lo fermiamo insomma
Giusto che sia così anche perché francamente il dibattito faccio una piccolissima e velocissima considerazione riguarda un po'Pitea che sì debba vivere dentro le comunità ed essere protagonisti e le comunità il raggiungimento degli interessi di una parte non è mai disgiunta da un'idea comune di un interesse collettivo del Paese di cui si è immersi e probabilmente credo che la piccola impresa posso svolgere questo ruolo
Però anche delle responsabilità
Certamente sono state sottolineate che deve anche assumersi mi ho ricevuto un fogliettino con il richiamo dei tempi ma non per le undici e quarantacinque
Terminiamo allora chiederei al professore semmai lo spiedo Direttore Dipartimento Scienze economiche aziendali e da Luis ma non solo
Di dieci suo punto di vista
Grazie
Grazie innanzitutto per essere di nuovo qui tra gli amici della piccola e media industria io me ne occupo da molti anni credo che uno dei primi lavori che ho fatto come ricerca sul campo l'ho fatta
Nell'ambito dell'Unione costruttori italiani di macchine utensili che erano molto preoccupati sono parecchi anni fa perché i loro concorrenti inglesi le due maggiori fabbriche di macchine utensili inglesi si erano fuse e avevano messe insieme un gigante l'industria italiana di macchina utensile fatta è sempre stata fatta di imprese più piccole di quelle dei principali Paesi concorrenti
Sono passati un bel po'di anni di quel gigante non se ne parla più perché non c'è più
Invece gli italiani sono sempre lì sempre con la loro più o meno piccole imprese
Qualche anno dopo
Sentivo Romano Prodi che allora guidava lire i parlare con invidia delle fabbriche tedesche diceva fabbriche quadrate di mille operai per lato forse esagerava un po'ma comunque c'era questa invidia per le grandi fabbriche tedesche
Non sono più un problema i costruttori tedeschi di macchine utensili
Con imprese più grandi sostenute dalle banche tedesche non ci sono più
Non c'è più il sostegno delle banche tedesche che hanno smesso si sono stufate di perdere soldi in queste grandi imprese e alcune imprese tedesche di macchine utensili sono state acquisite da concorrenti italiani più piccoli
Quindi queste in prese sono riuscite a competere nel arena mondiale
Certo ci sono stati gli anni in cui i giapponesi hanno costituito un grossissimo problema e sono ancora grandissimi produttori giapponesi
Però non sono quel problema insolubile che sembravano all'inizio perché il loro stesso successo ha posto dei freni al loro sviluppo ha fatto crescere i loro costi li ha obbligati
A delocalizzarsi nel Sud-Est asiatico e alcuni loro vantaggi competitivi sono scomparsi
E si è scoperto che quegli stessi vantaggi che hanno loro andando nel Sud-Est li possono avere i nostri costruttori andando in Cina
Quindi se noi guardiamo la formula della piccola impresa
Non ci vediamo dentro quella impronta genetica che la rende sistematicamente inferiore esattamente il contrario se voi non vi fate
Fuorviare dai titoli del dai titoli principali delle dei quotidiani economici che parlano sempre di fusioni di concentrazioni di aggregazioni che sono di natura finanziaria e andate a leggere gli articoli nelle righe di mezzo
Vedete sempre da un sai sì riduzione della dimensione di organico delle unità produttive cioè quello che succede nell'industria mondiale non solo una industria europea
è che si opera con squadre sempre più snelle
Naturalmente come diceva Daniel Gross con una qualità del capitale umano sempre più alta
Allora su questo secondo aspetto forse abbiamo un problema c'è il problema di come dare la giusta qualità del capitale umano ma sicuramente operare con squadre snelle
è una cosa che non si impara facili sicuramente quindi l'industria italiana questa capacità c'è la la sviluppata da sempre perché proprio la strategia tipica dell'imprenditore italiano
Quella di operare nelle nicchie come diceva De Rita perché le nicchie sono quelle che si difendono meglio sono quelle in cui la relazione con il cliente più ricca più ricca anche in termini di profitto per l'impresa
Questa abilità ce l'abbiamo ma allora se così e io sono convinto che sia così ma non posso spendere troppo tempo per dimostrarlo ma se così ma perché il risultato del Paese come aggregato è così deludente io non perdo tempo a proiettare delle tabelle ma se andiamo per decenni nel negli anni settanta l'Italia cresceva più della media dell'Unione Europea negli anni ottanta ancora un pochino di più negli anni novanta è scesa sotto la media
Dall'inizio del due mila siamo un livello molto basso l'anno scorso praticamente non siamo cresciuti niente ma soprattutto quello che è grave è che la dinamica della produttività
La dinamica della produttività del lavoro la dinamica della produttività totale di tutti i fattori il costo medio del lavoro per unità di prodotto ha avuto una evoluzione estremamente negativa per il nostro Paese
Addirittura sempre per grandi periodi nove fino alla fine degli anni Ottanta avevamo una crescita della produttività globale dei fattori produttivi che era leggermente superiore alla media europea
Siamo passati sotto la media
Della dal due mila in poi la nostra produttività media globale dei fattori e negativa addirittura
Se fosse un convegno di economisti
Mi metterei a discutere sul perché di questi numeri ci sono dei fenomeni sottostanti che sono di emersione del nero che sono di cambiamento del costo di alcuni fattori produttivi che noi siamo costretti a importare ma naturalmente qui quello che conta sono i risultati
E allora i risultati sono che la nostra quota di mercato delle esportazioni come voi sapete bene mediamente è scesa e non solo perché sono aumentati i cinesi
Concentrare sulla Cina tutti gli emergenti ma perché siamo scesi più dei nostri concorrenti europei tipicamente altri due concorrenti con i quali ci dobbiamo confrontare che sono Germania España
Ma perché è successo questo
Beh se noi andiamo a vedere e disagi eleviamo dei settori produttivi vediamo che questo non è un fenomeno generale dove abbiamo perso quota di mercato è stato soprattutto nell'industria in cui operano le grandi imprese perché invece dove i mercati sono segmentati e sono a nicchia noi abbiamo difeso e addirittura talvolta uno intanto la quota di mercato espressa a prezzi correnti
Allora ciò che non funziona in Italia non è la piccola impresa la grande impresa e la grande impresa e soprattutto il sistema se noi andiamo a vedere quelle famose pagelle internazionali della competitività e soprattutto dell'attrattività
Cioè il fatto che questo Paese non riesce non solo a far prosperare le imprese grandi non riesce ad attrarre imprese grandi dall'estero e alcune di quelle grandi che ci sono se ne stanno andando via
Cos'è che non funziona in questo Paese che rende la grande impresa così poco efficiente
Vitale sostiene da tempo Marco vitale sostiene la tesi che alcuni dei nostri grandi imprenditori grandi merger
Sono inetti
E sarà benissimo perché quando un'organizzazione va male vuol dire che è mal guidata ma la domanda vera è perché in questo Paese Linetti non vengono rapidamente scacciati
Perché inetti ci sono anche negli Stati Uniti ci sono anche nel Regno Unito ci sono in tutti i Paesi nostri concorrenti quindi è una questione di regole è una questione di sistema
Allora qui io vi voglio ripetere una frase che credo di aver già detto l'anno scorso ma che secondo me è fondamentale in un Paese sano
Dove ci sono delle imprese sane il problema non è tanto per le imprese le imprese sopravvivono
E voi mi state dando un esempio il clima qui a Prato è cambiato rispetto a qualche anno fa rispetto a solo due o tre anni fa no
E perché le voi avete capito
Non tutti naturalmente qualcuno non lo ha capito e purtroppo quelli che non l'hanno capito hanno chiuso hanno venduto l'azienda l'ho detto sono stufo ma ci sono altri che lo hanno capito
E se estinta stanno reagendo hanno trovato la formula hanno trovato che lo sviluppo dei Paesi emergenti può essere un'opportunità e non soltanto una minaccia che comunque si può battersi contro di loro
E cos'è allora che che non funziona
E il sistema cioè le imprese sopravvivono ma è il sistema è il paese che non sopravvive che non regge il confronto con gli altri Paesi europei sono drammatiche quelle quei grafici che ha fatto vedere prima danni al grosso in cui noi vediamo che la Spagna in continua a esse a raggiungerci a superarsi e la Romania ma mica tanto distante ma lì è il Paese
Quella Romania che ci sta raggiungendo in certi aspetti voi sapete benissimo che sta crescendo così rapidamente anche perché centinaia di imprese italiane sono andate a produrre latte
Producono valore danno lavoro
Permettono alla gente locale di istruirsi
E di formare un sistema allora perché qui il sistema non si forma
Andiamo a prendere
Queste pagelle internazionali della competitività e voi vedete che una ogni pagelle fatta di materia e non c'ero ci sono delle materie in cui paese prende i voti dove sono i voti peggiori dell'Italia sono tutti i voti in cui l'imprenditore non c'entra
Le materie in cui lei è l'imprenditore non c'entra e sono la pubblica amministrazione la giustizia
Il sistema Pubblico di formazione e di ricerca la burocrazia che è la peggiore di tutte
Che giorni necessari per far partire un'impresa e così via
E poiché l'ho lasciato per ultimo perché ne voglio parlare un pizzico di più le infrastrutture
Nel mi permetto di parlarne sebbene ci sia cui Emma che rappresenta la Confindustria sulla materia unitamente parlarne perché ho acquisito un po'di esperienza sulle infrastrutture e uno dei problemi più gravi del nostro Paese perché l'impresa
Non può provvedere
Isolatamente neanche associandosi con altre imprese con questo che uno strumento fondamentale della competizione
E badate bene che le infrastrutture soprattutto quelle di trasporto non vanno viste come solo un qualcosa che rende più competitive le merci cioè non riduciamo la cosa al fatto che trasportare le piastrelle
Le rende più costose
E se la competizione deve essere fatta prima di tutto di qualità e di capitale umano le infrastrutture devono servire a far
Accedere
Le persone dall'estero in Italia a far muovere le persone in Italia e poi anche le merci un Paese in cui tutto bloccato tutto e congestionato è un Paese in cui tutto è più difficile
Più costoso meno gradevole in cui è più difficile atti attirare anche trattenere un capitale umano
Di grande valore
Il minuti sono finiti e quindi io volevo qui pubblicamente ringraziare il Presidente Martini per aver citato il caso delle infrastrutture e per aver anche accennato le soluzioni soluzioni possibili lui ne ha citata da una il progetto I Nancy perché il nostro Paese non solo a un grave gap di far strutture ma non ha i fondi pubblici per costruirle queste infrastrutture quindi l'unica soluzione è prendere i soldi del mercato
E questo si può fare come il progetto Nancy lui ha citato il caso tratto Signa la Società Autostrade ai partner bella pubblico in Prato Signa ma però attenzione un'ultimissima cosa
Per accedere a questo modo di costruire le infrastrutture
In modo competitivo bisogna ricordarsi una cosa il capitale sui mercati mondiali allo stesso costo per tutti non abbiamo svantaggi competitivi
Il costo del capitale per una determinata infrastruttura aggiunge a quel costo di base degli altri elementi il principale è la remunerazione del rischio
Che dipende dall'incertezza delle leggi delle regole amministrative dei procedimenti
Più un Paese e farraginoso più un governo si riserva una discrezionalità più pretende di essere impiccione senza dover dar conto più il costo del capitale sociale meno infrastrutture si si faranno questo è uno dei problemi che vanno risolti per questo Paese
E per i quali non si sta affatto andando nella direzione giusta anzi si va nella direzione sbagliata
Bene grazie Gianmaria Gros spiegherò sarebbe interessante approfondire quelle richiamo che lui ha fatto
Su un paese in cui
L'economia delle relazioni conta di più dell'economia dei risultati
Credo che questo sia un aspetto culturale
Nel nostro vivere contemporaneo che forse meriterebbe una riflessione ulteriore io volevo segnalarvi anche il volume che è stato fatto che rappresenta l'insieme dei lavori che hanno costituito la base di questo appuntamento progettiamo al due mila e sette mercati corse tendenze
Che è stato realizzato e curato da Stefano Manzocchi della Louis perché che ringraziamo
Andiamo avanti e a questo punto si è parlato anche molto diciamo del sistema
Bancario e anche ovviamente c'ero prima un accenno che certamente non è dispiaciuto a un rappresentante del Monte dei Paschi su le in fasi che spesse volte viene data
Fusioni a perdite di contatto rispetto al territorio allora con piacere che passerei la parola da Antonio Vigni che direttore generale Montepaschi prego
Grazie buongiorno a tutti
Professore verità fatto il parallelismo sul sistema Prato
Abbastanza affrettato e la nel tempo io un'esperienza personale perché ho vissuto qui sette anni ha lavorato qui sette anni ma soprattutto era questo convegno tre anni fa quando il clima devo dire e come tavola con Emma Marcegaglia era veramente
Più pesante di quello che registriamo oggi
Tre anni fa furono diciamo emergevano diverse domande anche al sistema banche c'era un po'un'attesa diffondono intanto sul sostegno ai processi di ristrutturazione che una fase di crescita zero per l'economia
Doveva essere verificata domanda di credito chiara in un settore che viveva ancora per certi aspetti diverbi sogni di ristrutturazione
Domanda di cambio chiaro i termini di innovazione finanziaria per questo mondo per il distretto
Una domanda che ancora oggi aleggia ma mi sembra un po'sopita nei nostri ragionamenti che riguardava il futuro di Basilea due
Questa grossa preoccupazione di Basilea due
E quarto ma non l'ultimo il modello di business cioè come si presidia
Quello diceva prima il professor De Rita come si presidiava oggi questo tipo di territorio
Rispetto al primo punto devo dire
Che
La sottolineatura è che il credito in questo periodo di crescita zero del sistema bancario c'è stato
In piedi nell'ultimo triennio del sistema sono cresciuti sul sei sette per cento quest'anno saranno intorno all'otto nel due mila sette saremo su questo su questo livello ma ci sono stati alcuni profondi cambiamenti forse non del tutto palpabili
Nell'utilizzo degli strumenti finanziari
Cinque anni fa
Dico solo che rispetto all'area euro avevamo sedici punti di diversità
Fra impieghi a breve vede impiega a lungo termine oggi questi punti sono ancora tanti zero ma si sono ridotti a intorno a dieci
Parlavamo molto lo stiamo ancora parlando qualcosa ha detto anche il professor grosse prima di nuovi strumenti nuovo strumentario Pravex equity che è un elemento chiave per intervenire sulle aziende anche da parte nostra
Devo dire che ci siamo riportati dopo un periodo di Dieppe nel due mila cinque intorno ai livelli della Germania con tre miliardi qualcosa ci ci stiamo avvicinando alla Spagna è vero ci sono Paesi che crescono più di noi molo elemento centrale che su tre miliardi due e passa miliardi riguardano operazioni per importi inferiori a centocinquanta milioni
Quindi il mondo delle imprese comincia a questo mondo delle imprese comici avvicinarsi a questi strumenti project financing
Cresciuto del ventisei per cento c'è una domanda di acquisition financing lasciamo Stalin delle Sismondi il nocciolo duro si sta cominciando ad aggregare
Che nel primo semestre del due mila sei è stata del sessantasei per cento
Quindi questo dimostra che qualcosa da un punto di vista dell'utilizzo dello strumentario si sta si sta muovendo Basilea due eravamo tutti molto preoccupati io parlo anche per il tempo della nostra esperienza con il primo luglio non lo abbiamo iniziato l'esperienza teste vero e non è non sono non è un laboratorio
è la premessa per essere autorizzati ad avere il nostro modello interno entro ventiquattro mesi devo dire che i timori di una riduzione del credito non esistono
I sistemi di rating si stanno adattando ai bisogni delle aziende c'è competizione né i tassi perché parliamoci molto chiaro questo convegno parla anche di costi so che tutti se ci siamo tutti interessati ai costi ma quello che è successo nell'ultima non tema di costo del denaro rispetto a come sono andati i tassi di mercato la dice lunga di come l'applicazione dei rating sta entrando favorendo competizione fra di noi c'è competizione quindi il costo del denaro a nostro giudizio sarà sempre più effettivamente collegata a rischio che assumiamo
Un'altra cosa che di lei un po'sottovalutata come stiamo cambiando pelle a livello di grandi istituzioni io mi riferisco boh lo sfioro soltanto lo siamo un gruppo non solo mancare un gruppo assicurativo finora abbiamo parlato di bancassurance legata solo al mondo del risparmio al mondo delle del TFR al mondo
Della del lungo periodo ma che che conserva appunto la gestione del risparmio c'è una bancassurance si sta avvicinando il piccolo mondo dell'impresa
Alla protezione dell'imprenditore alla protezione dell'impresa dell'individuo che abbinata ai nostri prodotti potrà essere un elemento veramente di innovazione nei prossimi nei prossimi anni anche in funzione di Basilea due anche funzioni Basilea due
Professor De Rita ci ha detto che il settantaquattro per cento della domanda di innovazione di questo tipo di impresa rivolta la tecnologia vado un po'per punti schematici Simi
Ma quello che vediamo e anche qui è un cambiamento forse sottostante che striscia ma noi oggi
I migliori utilizzatori di tecnologia dei nostri strumenti sono queste piccole aziende
Circa il settanta per cento delle nostre transazioni quotidiane su operazioni tradizionali di banca passano attraverso internet
Oggi oltre un quarto della nostra operatività Jonah Lehrer fuori dalla filiale
C'è quindi una domanda di innovazione ma c'è anche un utilizzo pratico di questi strumenti che ci sta avvicinando a Paesi scandinavi non siamo andati in Svezia visitiamo banche svedesi
Il livello di presenza di questi strumenti è molto reale anche per il clima siamo torna novanta per cento però l'Italia si sta questi le nostre aziende stanno entrando dentro l'utilizzo di internet
Questo però ci porta a dire a noi a cambiare
Modo opposte ma di fondo di rapportarci al territorio
è una multicanalità che non devo accetta allontanare l'imprenditore dalla filiale anzi finale dovremmo avere sempre più professionisti persone individuabili che danno il servizio giusto e vengo al modello di business Il Sole ventiquattro Ore aperto anch'io fo Prinetti dal dottor De Bortoli
Ormai da tempo ma anche in questi giorni un dibattito sulla Banca nazionale la banca territoriale
Quindi più agli illustri professori hanno scritto anche ieri pare Mascia andare fatto un bellissimo intervento
Ma noi abbiamo fatto un piano industriale
In cui le aziende sono al centro soprattutto questi aziende fanno parte ovviamente dalla nostra storia non siamo cresciuti o questi distretti diciamocelo con grande franchezza lo ricordava prima professor De Rita no
E il distretto cresce si allarga diventa per noi oggi una matrice delle comunità tutte le banche a livello organizzativo da quindici anni devo dire Oropa sono basate su classi
Dimensionali di clientela sia nel nel retail che nel corpo rete non abbiamo per ragioni organizzative spacchettato tutti per importi
I piccoli cinquanta mila euro
Duecentocinquanta mila euro rimedi i grandi sopra lo stesso Valentino sulle aziende basa fatturato o sgorbi emesse due milioni e mezzo sono ormai convezione organizzative gira quello che sta emergendo da questo mercato nucleare come lei dice è che effettivamente i bisogni anche nei nel sotto due e mezzo cambiano non abbiamo chiamati cluster mobili non per aggiungere così filosofie però è così che dentro questo mondo piccolo si stanno muovendo categorie con profili di bisogni verso la banca diversi e comunque non sintetizzabili in un importo
E questo lo vediamo a maggior ragione nei distretti dove il distretto presenta bisogni non solo della filiera produttiva quindi il classico finanziamento la crescita all'internazionalizzazione
Ma presidenta un bisogno di collegamento col territorio molto più forte pare penso all'Energia alle utilities
Noi stiamo a mano a mano che il settore manufatturiero si sta trasformando stanno crescendo nei nostri portafogli investimenti per energia rinnovabile
Per infrastrutture diceva il professor Rossi e credo che sia tutto a vantaggio del del distretto
è evidente che per rispondere a questo tipo di bisogni dire nazionale o territoriale forse è che può semplifica c'è una nostra terza via non lo dico ora perché nemmeno i convegni dobbiamo tutti tira fuori uno slogan ma è è un azionate rito reale
Che
Effettivamente recepisce bisogni di un territorio come una piccolissima banca lo dico senza ombra di vidi così di essere sminuito i perché la è il contatto umano giornaliero che fa questa piccola banca
Risposte in tempi veloci lo so che ancora dobbiamo migliorare
Ma che dà anche al territorio ripeto per tutti elementi che ricordavo una prospettiva più ampia una prospettiva di crescita
In questo chiedo anche agli imprenditori perché lo chiede lo ce lo chiediamo sempre e chiudo
Di aprirsi sempre più gli strumenti finanziari ci sono
Aprirsi significa che abbiamo dimostrato in questi tre anni non solo di ristrutturazione nella patologia di stare al fianco degli imprenditori di impostare progetti di crescita partecipando al capitale delle loro aziende questa ridanno vita
Quindi guardare avanti insieme con dei progetti oggi può consentire effettivamente al sistema bancario alla piccolissima impresa la piccola e media impresa
Di avere nuove importanti opportunità di crescita grazie
Grazie
Vini
E naturalmente se posso dire
Una piccola cosa
Qualche volta forse bisognerebbe avere anche il coraggio di chiedere un po'di più nettamente nello spirito imprenditoriale che che anima questo paese che è molto sport
E che qualche volta non è sorretto magari da garanzie proprio perfetto insomma no però un po'di coraggio ci vorrebbe queste non c'era dopodiché auguri per la terza via e spero che non abbia
Lo stesso risultato di altre terze vie
Politiche Giannino
Occupato
I le cronache di questi ultimi mese
La ringrazio moltissimo Emma Marcegaglia vicepresidente di Confindustria che poi conclude idealmente questa nostra prima parte la tavola rotonda poi ci saranno le domande poste e cercheremo di tenere poi i tempi che ci sono stati assegnati prego
Grazie buongiorno a tutti tanto voglio ringraziare molto Giuseppe Morandini e tutti voi per avermi invitato è la prima volta che io partecipo a questo forum di Prato e sono particolarmente felice di essere qui
è prima di fare alcune riflessioni sulla congiuntura sulle cose che faremo nei prossimi mese nei prossimi anni voglio solo rispondere a una piccola provocazione che ha fatto prima il professor De Rita
Relativamente a ruolo dei presidenti al ruolo dei direttori io anch'io mi sento un po'puzzle parte in causa se permettete io penso che sia vero che i direttori delle associazioni industriali a tutti i livelli hanno un ruolo essenziale che forse in questi ultimi anni è venuto un po'meno
Però vorrei ricordare che veniamo anche da periodi in cui i direttori erano direttori presidenti vicepresidenti
E che i presidenti erano dei simpatici fantocci immane direttori detta anche questo credo che non sia il modo migliore per procede quindi credo che ci vogliano entrambe come dire le componenti entrambe le componenti devono lavorare nel modo migliore
Ma tengo invece alle considerazioni come dire più relativi al tema che stiamo trattando io credo mi pare che sia uscito anche dal dibattito di ieri che noi abbiamo fatto un due mila sei certamente migliore rispetto agli ultimi anni
Abbiamo davanti un due mila sette che probabilmente sarà vedrà una crescita un po'più bassa
Avremo probabilmente costi delle materie prime costa il pretorio probabilmente un po'più bassi quindi uno scenario complessivamente non negativo con alcuni punti di domanda rispetto magari alla congiuntura che abbiamo vissuto nel due mila sei però voglio sottolineare l'ha già detto Giuseppe Morandini nella bella apertura che ha fatto stamattina che comunque noi al di là del più uno più uno e mezzo
Per cento abbiamo davanti uno scenario in cui lavorare fare il nostro mestiere
Molto Complesso vorrei sottolineare alcuni aspetti molto velocemente il primo lo vedo nel mio settore che la siderurgia
I grandi paesi Asa asiatici Cina in via Russia non solo sono dei competitori aggressivi capaci che vengono a esportare le loro merci qui ma sempre di più sono investitori ci accompagnano aziende dei nostri paesi diventano veri protagonisti dell'economia
Dei nostri paesi penso alla siderurgia voi lo sapete
Qualche mese fa Mittal a indiano ha comprato il primo gruppo siderurgico europeo arse Laura ieri un altro gruppo indiano Tata ha comprato il secondo gruppo europeo siderurgico Chorus Lucchini è stato comprato
Dai russi qualche anno fa quindi voglio dire queste Paesi questi imprenditori sono pieni di soldi sono aggressivi sono molto bravi
E vengono a investire a diventare protagonisti diretti nei nostri mercati e questo è una cosa che cambia gli scenari e cambia anche il nostro modo di fare impresa
Secondo tema che è stato detto prima
Come dire noi abbiamo davanti situazioni che cambiano con una velocità straordinario credo che anche rispetto a due tre anni fa i pezzi cambia velocemente i prodotti che vanno cambiano di mese in mese i mercati che vanno cambiano di giorno in giorno quindi la nostra capacità di reagire enormi deve essere norme e io sono molto d'accordo con quello che diceva prima Gian Maria Gros spiegherò che la piccola impresa in generale direi l'impresa italiana a una ha una capacità molto forti di reagire anche superiore ad altri sistemi industriali che sembrano all'apparenza più forti dei nostri il terzo elemento che sicuramente come dire noi abbiamo appunto una situazione complessa ne dobbiamo capire che cosa succede nel mio settore oggi è più importante capire che cosa fanno i cinesi che cosa decidono di fare i cinesi che qualsiasi altra cosa
Dobbiamo affrontare una competizione durissima quindi tutte le logiche di cui avete parlato ieri brand marketing ovazione trecentosessanta Prata gradi sono cosa che dobbiamo fare
E dobbiamo anche per forza andare a esportare investire in Paesi dove ci sono dinamiche di crescita della dei del pile dei consumi molto più alti rispetto all'Italia all'Europa occidentale allora
Io credo che noi dobbiamo continuare a fare il nostro mestiere sono molto d'accordo con chi ha detto che nonostante quello che si dice l'impresa italiana in questi anni ha reagito molto bene se la nostra se quest'anno stiamo facendo più un otto per cento
E perché è cresciuta lì in la la produzione industriale sono cresciuti gli investimenti privati è cresciuta l'esportazione quindi nonostante permettetemi la politica l'impresa italiana ha comunque reagito si è ristrutturata è andata avanti quindi questo credo che dimostra che c'è una grande vivacità e vitalità io ricordo molto spesso in vari convegni
Anni fa sentivo dire che il modello di piccole imprese italiana era destinata a morire non è affatto vero il modello di impresa di piccole imprese italiane e qui e forte delle migliorarsi certamente le sfide sono enormi ma a anche in momenti di congiuntura difficile a in qualche modo reagito ed è andata allora
Noi dobbiamo continuare a fare a migliorarci ad andare avanti
Anche perché se non lo facciamo siamo morti io credo e tempo i punti fondamentali
Che a noi non serva un Paese che ci aiuta
Non serva un Paese che prende rischi con noi secondo a noi serve un Paese che faccia il suo mestiere che cioè renda questo Paese un Paese e può che aiuta chi ha veramente bisogno
Un Paese che guardi al futuro il Presidente Ciampi parlava di una missione che manca la Spagna ce l'ha una missione superare l'Italia la Cina ce l'ha una missione diventare una grande potenza tecnologica
Politica industriale nei prossimi anni ecco qual è la nostra missione e abbiamo bisogno di un Paese che ci faccia una politica ci faccia guardare a medio termine
Soprattutto abbiamo bisogno di una politica che rompa le incrostazioni gli sprechi i privilegi e gli clientele che diventi più efficiente perché questo è il vero fardello che il nostro Paese ha e che libererà risorse per investire in poche cose io penso che i privati devono investire il lo stato deve investire in squadra in infrastrutture e a ricerca e innovazione e ultima cosa ci serve un po'uno stato un governo che non crei un clima di ostilità non crede mi un Crihana di incertezza non crei un clima di sfiducia e che ci faccia sentire come dire che scoraggi e faccia paura a chi deve investire
Allora io penso che il giudizio negativo che Confindustria ha dato su questa Finanziaria dipende proprio da questi temi cioè non è una soluzione ai problemi che ho citato
Primo tema questo voglio dire molto chiaramente questa finanziaria non taglia minimamente la spesa pubblica non taglia minimamente la spesa corrente
Nonostante come noi l'abbiamo chiamato Po il libro dei sogni il DPF avesse segnato un percorso molto chiaro tagliare la spesa pubblica
Io non voglio fare come di ecco non taglia minimamente gli sprechi io penso che tagliare gli sprechi e rendere più efficiente la macchina italiana sia una delle cose più difficile che ci siano però certe volte ci sono anche dei segnali che indicano una volontà di andare in una direzione ecco questi segnali mancano completamente non voglio fare una facile ma demagogia
Che non è nel mio stile però quando io leggo due giorni fa che su un importante quotidiano italiano che i costi del Parlamento in questi anni sono cresciuti del trentasei per cento
Che il numero dei dipendenti alla Camera al Senato sono cresciuto in molto che gli stipendi sono cresciuti del dieci per cento quando noi giustamente lottiamo sulla percentuale no nei nei contratti che facciamo
Ecco quando penso che i costi del Parlamento sono Mentasti
D. trecentoquarantatré milioni di Euro che lo strinse amento che per tre anni viene fatto in finanziaria per i fondi in ricerca innovazione ecco io dico che questo è un Paese che non guarda al futuro che non vuole come dire costruire un futuro migliore
Io lo dico sempre io penso che questo Paese a delle straordinarie capacità al proprio interno c'è una parte del Paese dove ci sono dentro imprenditori lavoratori banche tante persone che esposta alla concorrenza che sta tutto il giorno è sul mercato
Che lotta per migliorare di un punto per cento la propria efficienza che lotta per raggiungere valori propri prodotti a coach è invece tutta una parte di paese che in responsabile che vive al riparo da qualsiasi confronto con l'efficienza col miglioramento a questa è una cosa che deve essere rotta
Non non è detto che debba essere fatta in Finanziaria ma se questo Paese non fa questo grande salto culturale noi non potremo mai guardare come dire al nostro futuro con maggiore fiducia
L'altro tema molto importante che riguarda questa finanziaria che tutta tasse proprio perché non ci sono tali e soprattutto che ci sono pochi investimenti per lo sviluppo
E quei pochi che ci sono questo ci tengo a sottolineare sono precarizzato i perché sono tutti finanziati dal TFR
Se noi guardiamo il tema delle infrastrutture che ha citato prima giustamente Gian Maria Gros spiedo che anch'io penso che sia una delle grandi sfide per il futuro
Nel due mila sette vengono stanzia per il due mila sette vengono stanziati sette miliardi e seicento Investimenti Infrastrutture uno diceva insomma non è una cifra così bassa
Ma se noi le diamo certi al netto del Tfr sono un miliardo e nove per il due mila sette un miliardo e sei per il due mila otto un miliardo e cinque per il due mila nove quindi non si può dire che questa è una Finanziaria dello sviluppo quando lo sviluppo e finanziate precarizzato dalla logica del Tfr
E l'ultimo voglio sottolineare un tema che so che sta molto a cuore a tutti gli imprenditori anche l'imprenditore di questa zona io credo che in non in Finanziaria ma quanto vediamo in questi giorni
Ci sono una serie di provvedimenti ostili ideologici pericolosi che agraria nei costi aumentano lo burocrazia
Mi sto riferendo al decreto correttivo del Codice ambientale che è stato approvato all'unanimità sottolinea all'unanimità dal consiglio dei ministri del dodici ottobre è un provvedimento noi l'abbiamo dichiarato un disastro a un provvedimento che ci fa andare indietro di quindici anni
Che crea dei costi insopportabili e ribadisco io so che in questo governo perché ne ho parlato con molte persone ci sono ministri che conoscono perfettamente questo tema che questo decreto ambientale un decreto ideologico e ostile
Nonostante lo sappiano l'hanno votato all'unanimità in una logica di come dire di scambio di voto che per noi inaccettabile
Voglio citare molto velocemente perché il tempo è poco solo due o tre elementi di questo di questo decreto i rifiuti urbani il precedente diciamo Codice ambientale del precedente governo avete imposto legare legare con questa correzione non ci sono più
Sul tema delle materie prime secondarie un tema molto importante perché le materie prime secondarie significa che dai rifiuti si possono aderire recuperare una serie di materie prime secondarie da rimettere in ciclo di produzione e quindi che non diventano rifiuti se voi ci pensate questo
Tutela anche l'ambiente perché vuol dire che c'è maggiore riciclo
E c'è meno spreco di materiali
Questo attuale decreto correttivo non non li annulla non esistono più materie prime secondarie esistono solo rifiuti
Penso penso ancora Giammaria rospi Etro tutte le materie di rocce da scavo dei cantieri diventano tutti i rifiuti questo vuol dire bloccare completamente i cantieri ultimo aspetto il deposito temporaneo per i rifiuti
L'Unione Europea la normativa europea dice che c'è un anno di tempo per smaltire i rifiuti che vengono creati da un'azienda
Il decreto Ronchi anche il Codice di Matteoli l'aveva ridotto a due mesi
Pecoraro Scanio ha portato il tempo a zero significa che nel momento in cui uno fa un rifiuto se non lo smaltisce in immediatamente rischia sanzioni che vanno da sei mesi scusate arresto da sei mesi a due anni quindi capite che non è possibile fare impresa in questo modo bisogna come dire superare questa logica su questo voglio dire che c'è un impegno fortissimo mio personale edito da Confindustria
Per fare una battaglia molto forte
Contatteremo parlamentare per parlamentare perché questa è una logica che va anche al di là dell'antimateria ambientali diventa una bandiera per come dire far rispettare la cultura d'impresa e per far rispettare l'impresa ultimissimo
Flash sull'Energia so che ieri Morandini ne ha parlato
Noi abbiamo ancora un gap di costo dell'Energia intatto
è evidente che e noi all'interno di Confindustria abbiamo anche i produttori che ovviamente rispettiamo perché sono nostro sono nostri associati ma questo non vuol dire che vogliamo dire anche le cose con chiarezza e come stanno noi in questi giorni a abbiamo creato un tavolo della domanda c'è un tavolo che mette insieme tutti i consumatori Prato e la Toscana sono ben presenti
Noi pensiamo che la il consumo cioè coloro che rappresenta nel consumo di energia devono avere un peso economico e politico in per tante
E noi come dire vogliamo Ri valutare rimettere in discussione i meccanismi di funzionamento per esempio della Borsa elettrica perché oggi i prezzi che si vedono sono prezzi troppo alti sono prezzi che permettono comportamenti collusivi
E sono prezzi che si allineano sempre sugli impianti più inefficienti quindi anche su questo lavoreremo con forza con determinazione perché non è possibile che l'Italia stia in questa situazione concludo dicendo che noi lavoreremo molto già da subito su questi temi ne ho citati due c'è se non ce ne sono tanti altri che incidono fortemente sulla competitività delle nostre imprese
Ma andremo e continueremo a parlare invece di politiche di medio termine perché questo Paese non può sempre solo vivere di emergenza del domani o del dopodomani ma deve guardare a medio termine e continueremo a chiedere un Paese che appunto risolto il problema degli sprechi risolve il problema dell'efficienza della pubblica amministrazione
E torna a investire in futuro cioè in scuola in infrastrutture in ricerche informazione solo così come dire pensiamo di poter guardare al futuro nostro dei nostri figli Comano maggiore fiducia grazie
Grazie a Marcegaglia
No e abbiamo soltanto dieci minuti per alcune domande vostre io vi pregherei di fare domande telegrafiche e uno dei relatori ivi darà una risposta teca altrettanto telegrafica
Prego
Abbiamo una decina di minuti che possiamo credo sfruttare per trovarli prego
Allora sono l'imprenditore abruzzese nel è opera nel campo delle materie plastiche
I dati dei direttore lo sa sono dati non sono sono non sono né di destra di sinistra
Fiori di colore non è sempre vero allora quelle che vedete le le le le darò credo che non siano interpretabile se non come dati il reddito delle industrie manufatturiere in Italia è meno del tre per cento
Quello delle imprese elettriche è del dieci per cento
Il reddito delle imprese energetiche municipalizzate del quindici per cento
Va da sé che noi imprenditori
E le imprese manufatturiere malfattori non ci consideriamo inferiori come come capacità di impresa rispetto agli altri qualcosa viola il mercato
La nostra azione direttore come ha come imprenditore non deve assolutamente sedurre non deve in certo qual modo incantare
Noi come imprenditori operiamo facciamo e comunque siamo nelle nostre aziende
Non abbiamo bisogno di lusinghe di consensi e ne abbiamo bisogno di considerazioni e di riconoscimenti
Quello che vogliamo e che l'impresa privata perché qui noi di questo stiamo parlando sia essa piccola meglio grande
E l'imprenditore siano centrali per la politica per la cultura nel fare quotidiano e nello stabilire le regole non vogliamo più delegare il nostro futuro vogliamo essere noi i protagonisti non siamo figli di un dio minore bene grazie risponde in trenta secondi lo so che ho spiega
Ma certamente ci sono delle differenze di redditività che in parte sono spiegati io credo che i redditi che lei ha citato siano dei rapporti tra il fatturato e l'utile
Naturalmente dipende molto da quanto quante materie prime ci sono nel fatturato quindi quanti elementi che vengono da fuori però credo che la cosa essenziale che non dobbiamo rivendicare
è il fatto che produrre profitto è un fatto positivo per le imprese
E e che tutte le imprese dovrebbero produrre profitto ma in condizioni di competizione quindi la competizione deve essere aperta legare devono essere riaperte come diceva Emma Marcegaglia
E tutti i settori devono essere aperti alla competizione interna e internazionale
Bene grazie un'altra domanda telegrafica trenta seconde
Siamo ecco prego
Buongiorno io mi rivolgo a Emma Marcegaglia che son molto molto attiva da un punto di vista di politiche energetiche anche ci dice anche il suo nome Giorgio Silly grazie
La so molto attiva anche imprenditorialmente da un punto di vista di investimenti energetici eccetera ora in un momento come questo ne dell'anno due mila sei che vede le nostre piccole medie ma anche grandi imprese decisamente flagellate dal costo dell'Energia
E in un momento come questo che vede
Tutto quello che cogenerazione produzione di regia con impianti fotovoltaici biomasse svilupparsi portare soluzioni sempre nuove consapevoli del fatto che in tutto il mondo ci sono
Investimenti ci sono delle degli incentivi incentivazioni ci sono degli aiuti di Stato ci sono delle sensibilizzazioni da parte delle associazioni di categoria
Per quale motivo proprio adesso e mi riallaccio a quello avevo detto prima
Adesso che abbiamo i Verdi che hanno voce in capitolo a livello governativo non si spinge in maniera determinante incentivando in maniera seria la produzione dell'energia elettrica in casa nostra
Per quale motivo non si aumentano gli incentivi o non si danno dei finanziamenti tali da spingere anche chi consuma poco ma cinquecento mila euro un milione di euro di corrente elettrica l'anno a prodursi in casa la propria corrente magari facendo una politica di DOP desse chi mi fornisce il gas per la cogenerazione
A questa persona io rivendono leggi elettrica in fondo al mese faccio un conguaglio con un conseguente aumento di liquidità a livello aziendale è questo che io domando la posizione di Confindustria nei confronti di questo governo
Sulla materia energetica e dei finanziamenti che nel concerto grazie
Grazie a questo è un tema molto importante e devo dire che
Io noto questo a parole come dice lei una grande volontà di andare in quella direzione però se poi andiamo a vedere i fondi no effettivamente stanziati torniamo al discorso di prima ce n'è pochi quei pochi sono sempre molto precari Rizzati e quindi c'è un non c'è moltissimo ma voglio anche aggiungere una considerazione su questo
Questo Paese oltre a dovere andare nella direzione di avere maggiori incentivi sulla parte tutta rinnovabili risparmi energetico tutti i temi che come lei non lo sa insomma sono al centro anche della politica di Confindustria oltre ad avere più mercato prezzi più bassi
Ecco c'è si scontrano in Italia con un problema molto serio che nessuno vuole nemmeno impianti Investimenti anche di questa natura
L'eolico non lo vuole nessuno
Gli impianti a biomasse CDR non li vuole nessuno
Nessuno vuole averi Investimenti nel nel proprio come dire nel proprio territorio anche questo è un tema che bisogna superare da questo punto di vista devo dire che il disegno di legge di Bersani
A qualche passo in avanti perché dice i territori che sono interessati o comunque sono interessati ad Atene è Investimenti questo tipo dovrebbero avere un ritorno effettivo in qualche modo un risparmio per esempio del costo energie Treccani chiamato che si veda una qualche miglioramento indi diretto quindi su questo penso bisogna andare avanti
Son d'accordo con lei che su tutto questo tema delle rinnovabili si parla molto anche questo caro però alla fine si sana Vergari stanziamenti sono non sufficienti per farci colmare quel gap rispetto ad altri Paesi penso alla Germania ad altri che invece hanno fatto delle rinnovabili una parte comunque significativa della propria produzione di energie a maggior ragione un paese come naso come dice che per importare tutto il gas per importare tutto da da dalle stelle
Grazie cioè tempo prego un terzo e ultimo intervento prego
Grazie
Per l'attenzione che volete prestarmi io vorrei col suo nome grazie Paolo Trovò presidente regionale della piccola del Veneto
Io vorrei richiamare l'attenzione su un argomento che Emma Marcegaglia ha toccato che riguarda il Codice ambientale forse non ci rendiamo conto perché purtroppo
Troppo la nostra attenzione è stata in questi giorni centrata sul TFR Cuneo
Ma ci rendiamo conto che noi parliamo da anni di semplificazione stiamo portando avanti una lotta di semplificazione ma questo se passa questa questo decreto legge si renderà la vita non complicata ma peggio
Molto peggio allora a questo ministro lo chiamo ministro perché il ministro di questo di questo governo ma ragazzi lasciatemi sorvolare perché potrei essere anche querelato se dico esattamente quello che penso di Pecoraro Scanio
Per me lo dica così almeno siamo
Ettore mi procuri un buon avvocato magari grazie
Io vorrei sapere ma quanto potrà incidere Confindustria in eventuali modifiche acquista demenziale decreto ambientale
Allora io io guarda penso quaestor vedo qui l'onorevole Capezzone che guardo con una grande attenzione perché spero che ci aiuti su queste
Io penso una cosa non vorrei essere tacciata di eccessivo ottimismo ma Pecoraro Scanio l'ha fatta talmente grossa che mi auguro che come dire le persone di buon senso che ci sono nel governo e in Parlamento
Capiscano che questa è vuol dire la fine come dire della naso non voglio esagerare la fine per no però un problema enorme per l'imprenditoria italiana veramente no mai ragione non c'è alcun e non c'è TFR non c'è che tenga quindi
è no e io credo che lei nostra nostra voce sarà ascoltata
Quello che ti posso dire è che noi intendiamo fare una battaglia fortissima proprio a cominciare da domani con i presidenti delle commissioni
Con i parlamentari singoli per far capire proprio nel merito non non è un problema ideologico un problema di merito che se passano queste
Questo corpo di leggi noi non riusciamo più a fare impresa c'è questa parte leggi non è solo ostili
E come dire in qualche modo ideologico ma è impossibile da e realizzare cioè i un imprenditore anche che dice io
Per Mianiti Carvalho Atene una attenzione spasmodica all'ambiente non riesce a rispettare queste leggi che sono leggi assurde
Fatte da persone che non conoscono nemmeno come si svolge la vita d'impresa quindi segua il mio giudizio io credo che avremo qualche possibilità seria di migliorare in modo molto forte questo codice e noi comunque ci impegneremo allo spasimo per ottenere questo risultato
Grazie grazie grazie Emma Marcegaglia grazie trovo naturalmente a Pecoraro Scanio non parleremo della struttura nucleari e delle piccole imprese perché se no peggioriamo la situazione peggioriamo la situazione vende allora io vi ringrazio tutti e vi pregherei di riprendere posto in platea grazie a tutti meritano ancora un applauso
Allora chiamerei per la secondo per il nostro secondo dibattito che ovviamente tocca gli aspetti
Chiamerei Daniele Capezzone e Bruno Tabacci
Si è possono aggiunge
Siemens
Ecco bene noi abbiamo
Una mezz'ora di tempo con i nostri due graditi ospiti Daniele Capezzone che presidente la commissione Attali attività produttive della Camera
E Bruno Tabacci
Nello fa parte della commissione Bilancio la Camera dei deputati non hanno bisogno di presentazioni sono due rilevanti esponenti dei due schieramenti di questo Paese
Certamente hanno seguito e seguono con grande attenzione ditemi dell'industria della competitività e soprattutto della piccola impresa e allora io chiederei prima di tutto allora due una una valutazione rispetto al tema
Della giornata e poi magari mi riservo di di fare loro qualche altra domanda cominciai con Capezzone al quale è stato rivolto un un Espresso o Indirizzo da parte di Emma Marcegaglia anche a nome diciamo diritti tutta la platea che qui presente prego protezione
Intanto buongiorno è grazie di cuore per questo invito e per questa occasione
Sulla specifica questione che è stata evocata
Dal rappresentante delle piccole imprese del Veneto che è stata poi raccolta dalla dottoressa Marcegaglia prenderò soltanto quattro secondi di tempo per dire che quanto ascoltato costituisce per me un impegno cioè io mi impegno qui attentare a questa battaglia di modifica
Con una serie io ne sono convinto di parlamentari di centrosinistra e di centrodestra che comprenderanno io credo l'assurdità di quello che è stato proposto quindi su questo nella sono scavalca
Che vedete ha ragione il vicepresidente Morandi
Che ieri ha parlato di industria lese
Io forse parlerei di produttive ESE cioè la necessità e non è una questione di linguaggio è una questione di sostanza
Di sintonizzarsi sulla lunghezza d'onda del ceto produttivo degli imprenditori e io aggiungo dei lavoratori del privato
Che parlano insieme una lingua troppo spesso non compresa dai politici e dai burocrati
Fatemelo dire che io tengo a questo io ho sentito parlare
Di una sorta di vendetta che vi sarebbe da parte del centrosinistra nei confronti del ceto produttivo del ceto medio della piccola e media impresa
Io faccio parte del centro sinistra
Ma se volete la mia diagnosi ancora più impietosa io non parlo di vendetta parlo in troppi settori del centrosinistra persino di una capacità di capire di una incapacità di comprendere ancora in troppi ragionano sulla base di blocchi sociali che come tali non esistono più
Ancora si ragiona in termini di triangolazione con il grande sindacato e quando proprio capita anche con la grande impresa
Ma la realtà sei milioni di sei milioni e mezzo di piccole di piccolissima impresa che non vanno a Porta a Porta che non vanno in televisione che non hanno portavoce che non hanno non è compresa essendo tu a questa realtà corrisponde lunedì con l'anagrafe tributaria
Il martedì con l'abolizione del secondo modulo della riforma fiscale il mercoledì col Codice ambientale i Pecoraro il giovedì con i tre scontrini di Visco
E poi alla fine si crea una situazione vorrei dire insostenibile
Verrò tra poco su sollecitazione se il direttore riterrà alla legge finanziaria
Ma intanto vorrei portarvi qui una piccola buona notizia tra le molte cattive che invece sono sui giornali di oggi ed è una primizia che io ho voluto riservare a questo appuntamento
Voi sapete che c'è un problema reale ma anche simbolico
Che allo start up delle imprese
è un sì questo è un Paese in cui per aprire un'impresa occorre un numero di autorizzazioni variabile da cinquantacinque a ottanta
Per aprire una carrozzeria settantasei autorizzazioni da diciotto amministrazioni diverse
Per aprire una lavanderia ottantasei autorizzazioni da venti amministrazioni diverse io sono primo firmatario di una proposta di legge firmata trasversalmente che propone un cambio di paradigma l'abbiamo chiamata impresa in sette giorni ma in realtà punta sull'autocertificazione all'imprenditore apra partita stia tranquillo e i controlli avvengano dopo bene la buona notizia che io posso darvi
E che in nella Commissione che ho l'onore di presiedere dopo che è stata preceduta così autorevolmente al presidente Tabacci l'altro ieri c'è stato un primo via libera
C'è stato il via libera unanime per votare in sede legislativa cioè per votare direttamente in Commissione ora temiamo che il Governo dica la sua che le altre Commissioni dicano la loro ma è possibile a questo punto in due settimane che un ramo del Parlamento voti questa cosa chiudo su questo
Questo è un Paese in cui nel rapporto con la pubblica amministrazione ci sono dei pilastri che vanno smontati la prima cosa che ci sentiamo dire non si può fare
La seconda cosa ci sentiamo dire non ci sono i soldi la terza cosa ci sentiamo dire non ci sono le persone quando uno supera tutte e tre arriva alla quarta finale
Ma non è stato mai fatto lei si assume una grande responsabilità ecco assumiamo ce l'ha insieme è la testimonianza che alcune cose si possono fare ed è solo l'inizio grazie
Grazie
Anche e soprattutto per le ultime cose che ha detto sono sarei stato costretto a chiedere a Bruno Tabacci di fare una provocazione a favore della maggioranza
Grazie direttore sono grato al presidente Morandini per questa occasione per questi invito
Cercherò di entrare nel merito delle questioni da noi sollevate
In questi due giorni
Il dato dal quale partire e che in questo decennio abbiamo perso quote di mercato siamo passati dal quattro virgola quattro per cento dal novantasei al tre per cento di oggi e questo mentre il commercio mondiale cresceva e non ci siamo ridotti ridimensionati
E questo è la conferma che di è stata una oggettiva perdita di capacità di competere
E poiché nel frattempo abbiamo fatto una scelta saggia quella della moneta unica europea la cosa che dobbiamo metterci in testa con grande chiarezza
è che non si sta sulla scena dalla moneta unica se non si fanno profonde riforme strutturale
Nel passato il nostro approccio con la lira era ogni tanto s'valutiamo perché anche se c'è una politica di alti tassi questo ci consente un recupero sul piano dalla proiezione internazionale questo non è più possibile
E però deve essere digerito come elemento di fondo perché sembra quasi che sia una cosa che riguarda altri ciò comporta ed è questa la prima grande riforma strutturale
è una rivoluzione delle coscienze dello rivoluzione della cultura il dopoguerra è stato caratterizzato gli anni Cinquanta
Da un procedere dell'i doveri delle responsabilità che creavano le condizioni per l'espandersi dei diritti la stagione odierna è totalmente rovesciata
Lei pretese i diritti non accompagnati da assunzioni di responsabilità porto no ad una sorta di detonazione
Non siamo in grado di seguire il passo dei diritti che dovremmo garantire perché non sono accompagnati da precise assunzioni di responsabilità se fatto il caso Energia noi portiamo i rifiuti in Germania
Noi portiamo i rifiuti dalla Campania da molte altre regioni in Germania
Quante volte paghiamo per fare questa operazione
è evidente che il diritto in quel caso alla salute
E viene contrabbandato non c'è il senso della responsabilità di assumere la parte dei propri doveri e quindi si trasferisce altrove un passaggio così delicato
Il secondo punto
C'è bisogno d'Italia
Di un nuovo patto fiscale però per fare questo bisogna che ci guardiamo negli occhi un quarto dell'economia in nero è incompatibile con un paese civile
è inutile che stiamo blaterare
Giriamo la come vogliamo quando potevamo svalutare si poteva anche ipotizzare
Per un regime così diverso dagli altri Paesi europei dentro lo schema dalla moneta unica non possiamo aver comportamenti troppo dissimili sale nero in Finlandia il cinque per cento se in Germania sta sotto il quindici noi non possiamo star per venticinque il trenta
Non è solo un ramo di distorsione della concorrenza è un problema che venne meno uno degli elementi fondamentali
Ora la ricetta su questo punto secondo me non è quella di aumentare la tracciabilità dei percorsi monetari
è quella di introdurre il contrasto di interesse tra cittadini prestatori di servizi e cittadini utilizzatori dei servizi è una proposta
Che sono andato svolgendo in questi tre quattro anni con un'insistenza pari solo la cocciutaggine di coloro che si sono
Alternati alla guida dei ministeri competenti i quali ritengono che questo sia un sovraccarico di carta e guardate noi non abbiamo bisogno di avere dietro le nostre spalle ognuno di noi un finanziere
Abbiamo vino di essere messi nelle condizioni
Di poter
Essere a nostra volta in competizione di modo che non ci venga rivolta la domanda la vuoi con la fattura o senza avallata da così difficile introdurre io penso di no
Se non deve essere generalizzata si può cominciare settore per settore come già accaduto quando con il trentasei per cento abbiamo favorito Lelli piccoli lavori o i lavori edili nelle case
E prima tutto quel lavoro veniva fatto in nero oggi gran parte di quel lavoro è stato possibile farlo emergere la terza questione è la qualità della spesa pubblica anche qui è un tema generale perché riguarda ognuno di noi non è che riguarda gli altri
Perché non c'è una famiglia italiana in cui non ci sia uno stipendio o un salario una pensione che è di derivazione pubblica
A prescindere
Dall'attualità della spesa in sé c'è quindi la spesa pubblica come tenuta della struttura sociale non come un servizio che viene dato al cittadino
Volete la controprova
Per misurare la qualità della spesa pubblica dobbiamo chiederci se la scuola è per lo studente
O magari per i professori che vi insegna no con la proliferazione delle sedi universitarie degli insegnamenti spesso totalmente scollegati da quello che serve
Se la sanità e per il paziente o magari è per i medici che vi lavorano se la giustizia per il cittadino o non è invece per i magistrati dagli avvocati
Non voglio citarla giustizia fallimentare ma certo lì finché la sorte diciamo non è annientata la procedura non si chiude
La struttura amministrativa e per l'operatore economico per coloro che vi lavorano
è il patto previdenziale risponde all'esigenza dei giovani o stai invece dentro nella cittadella di coloro che già sono garantiti questo è il quadro dalla spesa pubblica poiché dentro il complesso della spesa pubblica
A al netto del cinque per cento di spesa per interessi tutto il resto è legato a spesa previdenziale quindici per cento o ai comparti a cui ho fatto cenno il cittadino in grado di misurare l'attualità e l'efficacia della spesa pubblica la sensazione è una sensazione che in Italia non si spende meno che in altri Paesi ma si spende sicuramente peggio
La quarta questione è il passaggio dallo Stato impositore lo Stato regolatore
E anche questo è un altro tema sul quale non si può sfuggire perché vedete
In cinque anni in cui l'economia non è cresciuta e ci sono però stati di gruppi di imprese che hanno fatto utili clamorose
Guardate il Mib trenta
Siccome nel Mib trenta non ci sono di fatto imprese industriali al di fuori forse della FIAT sono tutte le imprese degli ex monopoli pubblici
Sono le banche le assicurazioni l'energia elettrica e il gas autostrade telecomunicazioni
Girate come volete girarla ma è un fatto che quegli utili sono avvenuti sulle spalle complessiva del sistema non c'è un'altra spiegazione perché se loro solo loro hanno guadagnato e voi siete stati al palo qualche problema ci sarà
Vuol dire che cosa che questi servizi vengono pagati di più di quanto accade ai vostri competitore
Allora qual è il punto
Una volta era lo Stato che si occupava di tutte queste cose lo Stato faceva il banchiere faceva l'assicuratore faceva il costruttore di Autostrade produce l'energia elettrica gas faceva aveva la scritta
Dammi la linea telefonica
Ora lo Stato queste cose non le fa più perché nel frattempo sono state privatizzati e sono arrivati dei signori che però pensano sotto sotto che il monopolio continui sotto diverso spoglie
E qui c'è il tema centrale il passaggio dallo Stato
Diciamo
Imprenditore allo Stato regolatore il tema centrale come funzionano le agenzie che debbono regolare questi mercati che una volta erano totalmente nelle mani dello Stato qui cittadino è profondamente insoddisfatto
Ecco perché io penso che l'iniziativa che va assunto Bersani a luglio
Che poi è finita nell'Appennino con i tassisti a proposito dei quali grazie anche all'intervento di Veltroni è accaduto che sono aumentate le tariffe a Roma ma certo non è aumentato il servizio
E quindi se
Il tipo di ipotesi che viene avanti e che le liberalizzazioni sono quelle che abbiamo sperimentato a luglio non è questo il problema la dobbiamo porre al centro dell'attenzione il cittadino consumatore ma il cittadino consumatore sono anche le imprese minori
Perché è quanto di questi servizi volle consumate se poi aggiungiamo le professioni e qui è inutile che che va come in piazza c'è niente d'andare in piazza bisogna prendere atto che si compete in Europa nelle professioni non si compete per circoli chiusi perché i professionisti costano
E quei servizi pubblici locali
Non si può vorrei pubblicizzare in periferia quel che si è privatizzato in centro abbiamo dagli esempi clamorosi il presidente della Provincia di Milano che l'altro giorno ha fatto comprare dalla Milano Serravalle il cinque per cento
Della dell'autostrada
Brescia Padova della Serenissima
Ecco sette evidentemente crede di essere un finanziere
Ma non fa apparve che si sarebbe la prima tutto il capitolo sul ruolo strategico e funziona delle Province
Spero che prima o poi un giorno questo problema lo si affronti per davvero
Ma comunque a Penati non è stato eletto lì per fare il finanziere stato elettori per gestire il territorio dalla Provincia di Milano invece si comporta come gli altri nuovi monopolisti in quel comparto la cosa non va bene
Allora non si può ripubblicare in periferia quelli che sia privatizzato e al centro e la proposta mia che del tavolo e volonterosi
E quella di collegare la modifica dalla finanza locale all'effettiva liberalizzazione dei mercati e alle privatizzazioni servizi che oggi vengono ottenuti nelle mani dell'area dai dai
Delle Province e dei Comuni come una modalità di finanziamento alternativo questo non è possibile
Se si è privatizzato al se la linea è quella del che lo Stato non non deve occuparsene più direttamente a maggior ragione gli Enti locali non debbono fare una cosa che che di fatto viene precluso allo Stato
Queste sono le azioni che servono al sistema delle piccole e medie imprese perché serve al buonsenso serve al cittadino serba le famiglie
Però ero finito la questione del buonsenso
è una questione centrale
A parole tutti lo individuiamo
Eppure c'è una grande difficoltà a farlo prevalere anzi possiamo dire con tutta tranquillità che il buonsenso nel nostro Paese in nettissima minoranza quando si tratta di decidere c'erano si trova da nessuna parte
E proprio un disperso eviterebbe andarlo a ritrovare perché io penso che quello sia l'elemento centrale lassità quindi sta dentro di noi in quel di barricarsi dei diritti e dei doveri di cui ho parlato all'inizio se non ritroviamo quella strada
Se l'ho ripreso a farli camminare insieme questo un Paese che non si ritrova ecco il perché del tre per cento
Quindi è una questione strutturale da questa è una questione di testa uso di profondità è inutile dare in piazza a gridare non centra andare a gridare soprattutto quando ognuno di noi che va in piazza pensa di avere qualcosa da rivendicare persone
Il problema è che dobbiamo invece collocare la nostra coscienza la questione carattere generale che cosa possiamo fare noi per fa ognuno di noi per fare andare meglio le cose nel nostro Paese è questo il nuovo patto che va proposto all'interno nel sistema dell'opera
Grazie
Venuta facciano io lascerei su questi temi che
Vi scambiate cinque minuti a testa poi c'è una domanda dalla platea nome del delle piccole
Prego compito mi riesce facile voi comprendete come mai il presidente Tabacci ed io ed altri lavoriamo fianco a fianco ad un tavolo come questo che abbiamo chiamato tavolo dei volenterosi
Credo che voi mi consideri veste un marziano se io mettessi ti dirà qualcosa alla luce delle cose che ci siamo detti finora sulla legge finanziaria
Io credo che questo sia un Paese che muore di occasioni perdute
Nel mille novecentonovantaquattro l'occasione perduta da Silvio Berlusconi
Vi ricordate la riforma delle pensioni messa fuori dalla finanziaria e allora tanti economisti di centrosinistra tra i quali Romano Prodi che si appellarono al governo dicendo fatte la un'occasione perduta nella legislatura successiva io penso a quel congresso dei DS cui D'Alema fece un discorso blairiano il venerdì arrivò Cofferati il sabato e la domenica ci si allineano tutti a Cofferati
L'occasione perduta del due mila e uno con Berlusconi che ha una maggioranza di più cento deputati di più cinquanta senatori e adesso l'occasione che rischiamo di sciupare in questa legislatura
Io sono un parlamentare del centrosinistra mamme questa finanziaria non piace affatto
E mi batterò con altri perché così
Non si può andare
Che vedete non è solo una questione degli errori più marchiani è più insopportabili la tassa di successione
La possono anche chiamare Filippo ma possono anche chiamare sotto falso nome ma sempre quella è non solo la questione del TFR su cui non c'è a mio avviso ancora deve essere soddisfatti affatto
Non solo le misure andategli a leggere come sono scritte quelle più diciamo scritte con la mano del ministro Visco con mentalità lo dico con grande rispetto con rispetto delle forze dell'ordine è una mentalità poliziesca l'idea quella il modo in cui sono stati ma il dato più grave e la distanza dal documento di programmazione economiche e finanziarie
Io sono un parlamentare che aveva bloccato con entusiasmi un DPEF che una volta votato dal Parlamento era un indirizzo al Governo diceva Tu Du governo la finanziaria dei fare sul lato della spesa e con le riforme strutturali pensioni sanità pubblico impiego finanza locale
E invece ci ritroviamo con una finanziaria sul lato delle tasse io
Impiego due minuti ancora per dire questo
Un discorso politico voglio fare a bassa voce ma
Con serenità ma anche con
Il senso della gravità della situazione
Io vedo che ci sono ora direi Tre uomini in barca
Romano Prodi Tommaso Padoa Schioppa e Vincenzo Visco che mi pare che altri anche nel governo giustamente
Non ci mettano la faccia ma scusa ma è tutto un complotto
Se Carlo Azeglio Ciampi che non è un eversore
Dice finanziaria senza visione e senza ammissione
Se il governatore Draghi smontava finanziarie smonta anche il mito redistributivo dimostrando che pure sui redditi più bassi se non hai moglie figli eccetera se colpito quando l'Economist dice quello che dici quando le agenzie di rating dicono quello che dico quando tutta la stampa tutti i commentatori i sondaggi con i cittadini ed è solo l'inizio
E lo stesso clima per cui l'Unione non circolavano nell'ultimo mese di campagna elettorale perse sette otto punti tutti sulle tasse
Quando il Presidente Napolitano nella sua saggezza e nel rispetto assoluto delle sue competenze pone almeno la questione di metodo e dice per favore non arroccatevi dialogante
Io sento il Presidente del Consiglio che dice che siccome sono tutti scontenti si è fatto un buon lavoro
Io sono francamente sconcertare
Credo
Che non debba essere scomodato alla categoria del complotto ma a questo punto la categoria dell'auto complotto
Del complotto che il governo rischia di farsi da sé ma possibile che dinanzi a tutto questo la preoccupazione è stata quella di tentare di smontare il nostro tavolo non ci sono riusciti ci sono gli emendamenti del presidente Tabacci ha già invocato e che singolarmente presenteremo certo qui vorrei aggiungere una cosa
Non vogliono accedere alla tesi di modifiche su questi cinque sei sette punti importanti be allora
Un governo forte
Una cosa potrebbe farlo
Ed è un aiuto dare un suggerimento che mi permetto sotto forma di aiuto di dare di suggerire si compia un atto di forza
Si rimette a questa finanziaria nel cassetto
Si ricominci
Do la si riscriva sulla base del documento di programmazione economica e finanziaria si riparta da lì ciascuno valuti i due scenari
Quello di andare avanti diritti per due mesi se vogliono continuare a fare dibattiti televisivi
Come quelli che hanno visto il presidente Tabacci e Giulio Tremonti l'altra sera con mi pare il ministro Santagata il ministro Livia Turco se la maggioranza vuole andare avanti così per due mesi si accomodi oppure invece ritornare al DPEF di mezzo ci sono quegli emendamenti
Cioè quella strada se volete riformatrice saggia scelgano
Ma l'unica cosa che non possono permettersi e dire che va tutto bene madama la marchesa anzi andiamo ancora più veloci ancora una fiducia in più credo che entreremo in un'atmosfera assolutamente kafkiana grazie
Bene grazie Capezzone intanto salutiamo presidente Montezemolo che c'ha raggiunto noi siamo
Allora
Proseguiamo il nostro dibattito Pareto C trenta lasceremo la parola al Presidente della bene fa esso
Ne allora il tavolo dei dei volenterosi in causa persone non piace perché ne fa una citazione da prima Repubblica
E sperimenta anche o può sperimentare equilibri più avanzati e quindi da quel punto di vista vi crea qualche inquietudine Tabacci
Ma io sono stato
Un parlamentare la maggioranza nella passata legislatura che pur svolgendo il compito del prestito presidente della commissione Attività produttive non mancava quando riteneva fosse il suo diritto di segnalare le incongruità o diciamo l'errore che la maggioranza il governo di quel tempo erano indotti in qualche situazione a commettere così come a loro svolto quella funzione oggi non riesco ad essere contento del fatto da parlamentare dell'opposizione che il nostro governo sia nelle condizioni in cui viene non riesco a provare una soddisfazione perché davanti a questo c'è l'interesse della del Paese che dovrebbe animare l'attenzione di ognuno di noi per cui anche quando mi è capitato di andare a qualche confronto
Di fronte alla manifesta inferiorità non lo ha voluto infierire per scelta personale
Oltre perché per il fatto che ritengo che il nostro Paese meriti di più e di meglio queste la motivazione profonda che sta all'interno del mio ragionamento
Però è chiaro che se le cose sono così bloccate vuol dire che qualche punto interrogativo sul sistema politico ciò lavoro pur porre perché scusate
La spinta del decennio che ha portato a farci diventare tutti inglesi
E qui non c'è né Blair né Cameron
Che hanno fatto una grande conversione verso il centro qui ci sono gli estremi
Per cui le maggioranze che si formano hanno comunque il marchio
Di posizioni che con la cultura di governo non ho niente da spartire né da una parte e né dall'altra voi avete visto che il battage attorno a questa legge finanziaria ha avuto per un paio di volte il marchio di del segretario la CGIL Epifani che legittima ma
Però questa è una cosa che accanto alla prima pagina di Liberazione
Che si indicava la strada di far soffrire gli ricchi invece che di far felice tutti gli italiani ha dato l'impressione un imprenditore una indicazione che questa fosse un'operazione di tipo politico
Ma noi non abbiamo bisogno di fronte alle questioni strutturali
Che ci sono davanti a noi di andare avanti ancora su questa strada per cui se c'è il pronunciamento dell'agenzia di rating il segretario di Rifondazione comunista peraltro ottima persona
Dice ma non questo cosa vuol dire Non sarà mica la scusa per tornare indietro non crederete mica di rimettere mano all'equilibrio che abbiamo trovato che poi è un equilibrio che hanno fatto crescere le tasse
Per poter aumentare un po'di spesa fintamente sociale che in realtà va nella direzione esattamente sbagliato proprio perché non è però bisogna invece di tagliare la spesa improduttiva e di rendere più più sobrio il bilancio
Delle pubbliche istituzioni del nostro Paese
Questo è il tema politico che c'è
Ma dentro di noi ed è un tema che dovrà essere affrontato
Quindi se non siamo in grado di farli inglesi
Facciamo i mediterranei ma facciamolo con serietà
è inutile che ci mettiamo in testa che siamo dentro una sorta di di partiti insomma non è vero questo il paese del Guicciardini figuriamoci non vanno d'accordo tra Prato e Firenze mi si può spiegare che l'Italia quasi stremata con due partiti no non è così
Allora bisogna che con pazienza ricostruiamo le basi di un sistema politico nel quale la maggioranza del buonsenso ritrovi il suo comune
Ma la sua comune maniera di sentire cioè io ad esempio molte volte mi è capitato di avere le stesse opinioni che esprimeva Enrico Letta peraltro ottimo sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Ma la questione non è mia che devo scambiarsi schieramento la questione di un sistema politico che ha il punto di cesura là dove c'è il buonsenso c'è tutta lì dove c'è il buonsenso
Fatalmente metti il sistema nelle mani delle posizioni estreme quelle che devono andare in piazza a gridare far confusione ma non cianuro l'idea dell'interesse del Paese e questo è il dramma dalla politica italiana allora
Aster conseguenti è chiaro che questo comporta un'azione molto profonda una revisione di quel che è avvenuto
Se non siamo in grado di andare in quella direzione dovremmo attestarci su modelli diverso quello tedesco o quello spagnolo gli spagnoli hanno dato dimostrazione in questi anni
Che sanno funzionare molto meglio di noi eppure qui c'è tutto il tema del titolo quinto che deve esservi soldato noi siamo nati avanti sullo stato del federalismo ma non sappiamo neanche di cosa si parla il federalismo fiscale che hanno in testa alcuni è quello di partecipare alle aliquote nazionali non quelle di fare in modo di assumersi le responsabilità per far camminare i diritti ed è una carta ugualmente sbagliata dona Colette che si vada in una direzione di questo tipo proprio dette
Non potete pensare che le proposti solo dicembre ma è la politica si ma ci sono costo troppo il Parlamento non andiamo su questa strada
Perché quel parlamento lì e quella politica lì e la proiezione di questo paese qui non è un'altra cosa è la proiezione di questo Paese e se noi non ce lo poniamo dentro di noi il problema la politica non può produrre niente di meglio guardate voi non potete pensare che da una bellissima botte se ci mettete dentro dell'accetto esca dal Barolo non è possibile se voi nella botte non mettete un prodotto di qualità
E poi lo invecchiate non è invecchiata se già dentro qualcosa di buono alla fine troverete qualcosa di buono
Ma se avesse metodi se avesse se avete messo dentro qualcosa che non è buono non troverete un prodotto miracolistica mente buono e capace questo quindi dobbiamo metter dentro la nostra coscienza qualcosa di molto più valoriale
E di molto più profondo rispetto a quello che c'è oggi quello il tema politico che deve essere discusso e riguarda ognuno di noi non può chiamarsi fuori nessuno sia quelli che vanno in piazza sia quelli che vogliono blindare la Finanziaria sono due facce della stessa medaglia chi vuole fare
Trenta voti di fiducia fino allo sfinimento e chi pensa che andando in piazza c'è la spallata perché risolveva i problemi non si risolvono così
Grazie
Vaccaro caro furono è vero che ma politica e questo sistema la proiezione del Paese però certo con la legge elettorale che avete approvato fatto una proiezione pessima perché alla fine il senatore De Gregorio o il senatore Pallaro contano più politicamente dell'insieme delle piccole pure dato torto
Petto questo abbiamo una domanda moderata di trovo entrambi a entrambi che chiude questa parte mode lavoravo moderata moderna
Una l'onorevole Capezzone e una all'onorevole Tabacci onorevole Capezzone io ho da un po'di tempo la sto seguendo con grande attenzione devo dire con grande ammirazione
Perché lei ha dimostrato di aver appreso l'industria lese prima di oggi
Allora io le chiedo ma cosa ci sta a fare in quella maggioranza
Mi risponde adesso ho fatto la domanda Tabacci
Passa se posso dirlo subito qui uso le parole del presidente del mio amico Tabacci
Oggi un liberale è un riformatore in Italia
Dire sempre in terra straniera se mi si domanda sei contento di stare dove restare
La mia risposta è nono
Se poi mi si chiede ma saresti più contento di star la nipote no la verità io su questo una difformità di opinione dal nemico Tabacci io preferisco Londra alla Beirut in cui oggi siamo Tony Blair è Toni Blair non solo perché è molto bravo e coraggioso ma anche perché non deve convocare a Downing Street Pecoraro Scanio Diliberto Franco Giordano e altri otto resto convinto che la questione elettorale ma nel frattempo e io qui invece raccolgo tutto intero quello che Bruno Tabacci dice che il direttore de Bortoli ha detto quello che stiamo facendo insieme con i volenterosi ma fatemelo dire
Credo di non tradire molte delle cose che ho ascoltato dal presidente Montezemolo a Capri da Matteo Colaninno a Capri
Dal professor Monti e dal professor Giavazzi
Facciamo lavorare insieme intanto liberali dei due schieramenti non per pasticci
Ma per intese limpide su obiettivi chiari e poi vediamo io certo credo che l'attuale quadro politico non corrisponde né all'esigenza del Paese né ai sentimenti e agli obiettivi liberali di buona parte degli elettori italiani lavoriamo per questo grazie
Onorevole Tabacci lei ha parlato e io condivido pienamente lei ha detto che serve un nuovo patto
Fiscale cioè bisogna fare emergere questo nero
Quando parliamo di nero io mi riferisco anche al problema che in questo momento in cui le piccole aziende hanno bisogno di lavorare di produrre di più delle ore straordinarie
Che oggi tanti imprenditori i miei colleghi sono per certezza che sono costretti a elargire a pagare in nero
Allora
Vogliamo per cortesia affrontare questo argomento e cercare di defiscalizzare e di De contribuire queste ore che poi il danaro lei gli euro che noi diamo i nostri dipendenti li vanno a spendere subito quindi entrano subito in circolo
Punto primo punto secondo andiamo di fatto a regolarizzare una situazione che già cioè
Azzi
Io vi invito a leggere libero di Di Pietro Ichino sul a cosa serve il sindacato lo dico con grande senso di responsabilità perché so che il sindacato al nostro Paese ha svolto una grande funzione però ormai i nodi sono arrivati al pettine
E più che una funzione politica
Il sindacato della svolge una funzione di difesa di tutela dell'interesse generale perché la tutela dell'interesse dei lavoratori coincide con la difesa di interesse generale questo comporta però una lettura che non tocca solo ore straordinarie
Ma tocca tutto l'impianto delle relazioni sociali e sindacali nel nostro Paese
Questo libro
Voi avete visto che
Rischia di rischia di fare un po'la fine che ha fatto il libro di Pansa ci sono nel nostro Paese delle verità che non si possono discutere ma dico ma se ne parliamo non è meglio
Se ci sono dei lavoratori pubblici lavativi e nullafacenti e perché non dobbiamo segnalare il problema perché
Tanto di dominio pubblico che così riguarda il pubblico riguarda i privati allora un sindacato che fa l'interesse generale non copre non tutela delle posizioni di reddito di predilige o perché è uno che non fa il suo dovere
è seduto su una rendita una rendita impropria ma così è allora quello che serve
Appunto anche per risolvere questo problema delle ore straordinarie pagate in nero e che noi facciamo uscire questo dato dalla verità
E e ci abituiamo discuterne per quotidianamente
Pur sapendo che ci sono interessi diversi e contrapposti ma la strada maestra se invece continuiamo con la grande menzogna
Per cui ci piace solo dirci le cose che ci fanno comodo e quelle che invece ci dispiacciono lei ne diamo è chiaro che non non troveremo né pace né né prospettiva tutto qui
Va bene grazie a Bruno Tabacci grazie Daniele Capezzone e lasciamo la parola al presidente dell'Abi Corrado falso
Cari
Piccoli imprenditori
Se mi consentite cari colleghi io sono banchiere che viene dalla piccola e dalla mia e di impresa o meglio dalla piccola filiale
Sono arrivato ai vertici di questa associazione dopo svariati decenni non vi dico quanti di attività operativa prima appunto
Piccole filiali e poi man mano che il tempo passava in posizioni di maggior rilievo
Vi posso assicurare che le maggiori soddisfazioni che io ho avuto vecchio ancora zio tuttora sono quando riesco a relazionarmi con degli imprenditori siano essi piccoli siano essi medi raramente con il con il garage
Il mio compito oggi dopo questa brevissima
Introduzione
Il carattere un po'sentimentale è di dare un quadro della situazione economica
Del nostro Paese nel contesto in cui viviamo dove le modifiche all'introduzione di intere modificherei e l'introduzione di nuovi
E direi articoli o comunque direi di significativi stravolgimenti della legge finanziaria
E ci finanziare peraltro anche il sistema bancario ha ritenuto non essere adeguata
Rendono quasi difficile fare un commento su quello che potrà capitare nel futuro a seguito di quelli che sono stati i principi e le regole introdotte in questo documento
Il nostro Paese nasce oggi di si trova oggi e
Due mila sette nel nasce dopo dodici anni in cui la crescita del ponte prodotto interno lordo
Inferiore dello zero virgola otto per cento annuo alla media dei l'eurozona
Quello che a me ha colpito maggiormente nelle esaminare questi dati non è Gianni imponente perdita
Direi di ricchezza che l'Italia ha avuto in questo periodo Mara costante diretti a ristrutturare di questo differenziali
Nei dieci anni che vanno dal novantasei al due mila cinque differenziali globale diviso per dieci fa zero virgola otto
Quest'anno che un anno
Più positivo di quelli precedenti può ancora zero otto e le previsioni che l'anno prossimo siamo sempre a zero otto
Allora io mi sono domandato se il problema come voi stessi credo avviate
Direi rilevato non sia veramente un problema grande un problema che non può essere risolto attraverso i cosiddetti IPA nordica
Ovviamente anche l'associazione dei banchieri nona delle ricette magiche però qualche breve considerazione prima di parlare più dettagliatamente del sistema bancario e della il cambiamenti rilevantissimi che il sistema bancario ha fatto il generale e mi auguro anche i rapporti con il Pd e piccole imprese io richiamo quanto è già stato fatto da molti ma non voglio sottacere cioè l'esigenza anzitutto che il epifite rispetto al prodotto interno lordo senta sotto il tre per cento
Gli obiettivi quindi di scendere al di sotto di questa soglia non possono essere condivisi da tutti noi
Ecco i modi attraverso quello si aggiungerà e gli auguro che si raggiunge invece non sono a nostro giudizio quelli più adeguati e corretti
Intagli dalla spesa sono necessariamente lo strumento al quale e necessario ricorrere se si vuole che questo obiettivo fondamentale venga raggiunto e con mantenuto hai mantenuto nel tempo
Quindi noi manifestiamo molta preoccupazione sul fatto spesso che questo può essere possa essere conseguito perché l'episodio del Tfr di cui poi farò qualche breve centro dopo
Ecco è un classico esempio in cui la comunità uno per che è stato detto e molto cattiva nei confronti del governo come le società di rating ecco
è stata molto generosa nell'accettare che il trasferimento di un debito ecco dall'impresa produttrici all'ipse diventasse un'entrata fiscalmente riconoscibile per considerarla nell'ambito della definizione dei diversi evitano parametrico fondamentali che è stato
Tris io vorrei ancora direi ingresso sottolineare prima di addentrarmi negli aspetti più specifici dove la mia competenza ed esperienza sono certamente
Superiori a quelle degli aspetti macroeconomici non essendo io un economista ecco e quello del TFR e delle finalità a cui e ai la Costituzione la redazione i fondi di previdenza complementare era stata individuata col consenso di tutti
Abbiamo ripetutamente sottolineato che la previdenza così come oggi è strutturata non è in grado di assicurare a generazioni future gli stessi trattamenti di fine rapporto
Che hanno le generazioni presenti
è stato sottolineato come una delle più grandi lacune
Che esista nel nostro ordinamento e quella della mancanza di investitori istituzionali che sono poi quelli che alimentano e che alimentano lo sviluppo attraverso gli investimenti di medio-lungo periodo
E anche se mi consentite consentono alle in prese di essere meno
Debitrici della linfa del finanziamento dalle banche
Ebbene le soluzioni che si stanno adottando sono soluzioni che non risolvono nell'uno nell'altro nell'altro problema
Detto questo è da appurare ecco quasi insito nel nostro DNA che il sistema bancario come ha
Manifestata mente dichiarato prima che questa Finanziaria fosse stata approvata come disegno di legge in parlamento
Era e resta disponibile per garantire attraverso la costi anche la costituzione di fonti garanzia interni che il pieno anzi amento nicchie medesimo sistema è
Disponibile interessato perché il nostro mestiere fare credito
Avvenga allargando la la gamma dei potenziali utilizzatori in modo che nessuno o quasi ne debba restare fuori
La soluzione che voi avete concordato col governo di
A fare un taglio ai numero dei dipendenti a cinquanta dipendenti
Ovviamente non risolve il problema devo dirvi con grande franchezza che una qualche misura lo attenua perché la struttura finanziaria delle imprese di maggiori dimensioni come ha detto ieri il vostro presidente volantini
è più congeniale per forzare direi dell'erogazione del credito fino ai limiti della compatibilità
Economica della medesima e forse questo dico forse però abbiamo ancora potuto aderire dei dati precisi visto che credere e dell'ultimo minuto questa questa innovazione
E forse anche consentire che il fondo di garanzia che volessimo in mi auguro che vogliamo mettere con voi i rei in cantiere consenta di avviare ogni ieri di finanziamento immediato intendo perché la qualità del credito delle
Prese mediopiccole medie è più facilmente monitorabile attraverso i sistemi diventi che il sistema bancario mai ha sviluppato e che cominciano a darsi delle indicazioni molto molto precisi
Sistema bancario fa io qui ovviamente sono farà imprenditori che col sistema bancario col sistema dell'impresa bancaria a un contatto quotidiano
Che nel medio-lungo periodo ritengo don possa
Che essere considerato particolarmente positivo
L'industria italiana delle piccole e medie imprese e l'industria bancaria sono cresciuti di pari passo
E l'una ha sostenuto l'altra sostenuto Young lo sviluppo particolarmente collaborativo che soprattutto in certe zone del paese quelle a maggior densità di imprese è penso un esempio quasi unico a livello mondiale
Il sistema bancario è stato richiamato più volte a
Da tutti dalle autorità dalle stesse dalle stesse associazioni imprenditoriali accrescere ad assumere dimensioni di carattere europeo
E con l'ultimo richiamo è stato quello che ha fatto il governatore Draghi alla nostra assemblea del luglio scorso
Ebbene in pochissimi mesi non credo perché ce lo ha indicato il dottor tra ma perché è nel nostro DNA era già volto consolidato
Con stizza consapevolezza che noi oggi dobbiamo operare tutti quanti banche comprese ovviamente in Europa nel giro di pochi mesi ci sono realizzati due operazioni di aggregazioni di particolare rilievo
La prima
Che ha portato a formare il secondo grandissimo gruppo bancario italiano chi è anche uno insieme con Unicredito dei
Più importanti gruppi bancari europei e questo è un aspetto che
Ha dato una prima risposta altre risposte da quanto appare anche dagli ultimi avvenimenti che si son verificati di un'altra grande aggregazione arriveranno sono arrivate e penso ne arriveranno ancora deviato
Non è chi attraverso la dimensione di da grande dimensione delle banche italiani si risolvano i problemi
Del finanziamento alle piccole e medie imprese ma certamente due aspetti le voglio sotto voglio sottolineare il primo chi la dimensione la delle banche e condizione essenziali per la loro presenza sui mercati internazionali
Una grande banca può approcciare grandi mercati come ad esempio il mercato cinese dove siamo stati recentemente insieme con voi
Nonché direi rafforzare ulteriormente la sua presenza dei mercati della cosiddetta nuovo un'OPA dove voi avete edicola decoder delocalizzato e dove in futuro
Probabilmente ci saranno ulteriori potenzialità di crescita
Non soltanto per produrre dove i costi sono più bassi ma anche per compete re su quei mercati perché i mercati in grande sviluppo e con un cito la Cina ma cito soltanto quelli europei
Sono mercati dove l'inserimento dei prodotti delle tecnologie del dello out delle piccole e medie imprese italiane sicuramente possono trovare grandi grandi potenzialità di sbocco
E poi la seconda cosa e che se i banchieri saranno illuminati
Come credo che siano ecco una presunzione
E con il modelli che stanno nascendo a tre direi nella costituzione nella realizzazione di questi grandi gruppi bancari sono modelli che consentiranno al nostro pianeta paese chiarire delle grandi banche
Che sono fortissimamente radicate sul territorio
I vari modelli organizzativi in atto ecco adottati da molte grandi gruppi bancari da quasi tutti i grandi gruppi bancari italiani quando parlo di grandi ci metto anche i gruppi un po'più piccoli dei primi due
Ecco come quello che di Rea a sponsorizzato ad esempio il vostro convegno ecco
Da e la possibilità di averi tutti i vantaggi della dimensione soprattutto per la presenza sui mercati internazionali e anche per il finanziamento più più sofisticato degli investimenti delle delle delle imprese
Ma anche quello di continuare a rimanere vicino aree territorio e vicino a favore
Io confortante quadro ho tanti numeri da Darlene voglio però citare uno che è molto importante
Il sistema bancario italiano ha erogato crei eroga crediti al momento in cui gli parlo per un importo pari hanno al novanta per cento del prodotto interno lordo del nostro Paese
Dieci anni fa eravamo venti punti al di sotto questo mi pare che sia un primo direi importante segnale
Di quelle di quanto si siano evoluti antichi rapporti con le imprese produttrici e parlo di settori produttivi
Per quanto riguarda le piccole e medie imprese il differenziale tra la quota di finanziamenti destinato alle piccole e medie imprese in Italia
è anche questo di venti punti superiori a quello che capita negli altri paesi europei
Non è merito evidentemente delle banche e merito o comunque è conseguenza inevitabile dalla struttura del nostro sistema produttivo
Il vento delle banche e quello disse essersi saputi adeguare a questo modello e coi a continuare quindi essere un supporto fondamentale per la crescita dell'impresa e del nostro Paese
Un'altra considerazioni e da questo punto di vista che io
Vorrei fare dei rapporti con le piccole e medie imprese e che la consulenza che viene oggi può proposta e i prodotti innovativi che vengono prodotti innovativi direi non di tipo particolarmente sofisticato perché e le piccole e medie imprese come qualche intervento ha sottolineato non hanno bisogno e vero di derivati particolarmente complessi e complicati per giocare contro tra il dollaro era il canadese e il dollaro australiano ma di prodotti che consentano programmare i loro piani finanziari svilupparli di un contesto che sia il pool il più possibile ecco garantistico per il loro per il loro futuro ecco sotto questo profilo ecco gli anche i fondi di Private equity promossi spesso alimentati dalle banche mi pare che possano dare e che abbiano dato comunque significativo un significativo successo
Una particolare attenzione ho prestato
E come indirettamente l'avete vissuta anche voi e quella correlata all'andamento della qualità del credito nei confronti dell'impresa che si è verificata degli ultimi anni anni in cui è stato sottolineato da molti la congiuntura non c'è stata particolarmente non è stata particolarmente favorevole
E che in altri momenti dalla nostra storia anche recente ha visto una vera e propria falcidia di impresa
Che sono andate interforze ebbene negli ultimi anni la qualità del credito che il sistema bancario ha avuto è stata nettamente migliore di quella del passato e l'incidenza delle nuove sofferenze sui crediti Nesta è è stata assolutamente in linea con l'ultimo decennio questo sta si
Dichiarare che il rapporto tra la banca tra i banchi e le imprese
Perché il merito come sempre non è delle banche
E non è soltanto delle imprese anche forse anche se forse le seconde a Lucca Abba mostrato una capacità di reazione una capacità di direi di reagire molto elevata ma credo che nasca anche e soprattutto dalla collaborazione che tra le banche ed imprese si è venuta a creare ecco nell'ultimo nell'ultimo nell'ultimo periodo
Ecco lei direi
Iniziative che insieme con Confindustria abbiamo adottato sono numerose e ci sono anche ecco presumibilmente in parte no in parte nord
Una particolare attenzione e dico ai Confidi una particolare attenzione ai e ai alla regolamentazione di tutta una serie di rapporti una particolare attenzione a quello che lo sviluppo internazionale delle imprese pretese io ho avuto un'indicazione dal presidente Morandini di chiudere esattamente per una cosa che sto per artigiani appare
E io sono molto fiducioso del nostro Paese ho sentito un richiami al senso di responsabilità
Io penso che la responsabilità di tutti noi sia la molla che possa farsi ulteriormente progredire nello sviluppo del nostro della nostra economia del nostro Paese
Responsabilità significa assunzione delle proprie responsabilità
Nell'ambito in cui ciascuno di noi opera e troppo facile direi richiamai sempre quello che devono fare gli altri perché è un fuoco che
Finisce poi a risultato zero
Cerchiamo di fare tutti il meglio mettiamoci come voi ci mettete e qua richiamo è fatto anche al sistema bancario il massimo di passioni quello che facciamo
Io sono sicuro che si è procederemo in questo modo lo sviluppo delle relazioni il supporto
Della sistema bancario alla crescita dell'economia e in particolare a quella delle piccole e medie imprese sarà sicuramente fruttifero di ottimi risultati per il paese grazie
Ieri il presidente Montezemolo parlava solamente in inglese oggi sono pronto a scommettere che le conclusioni di queste valore le farà in industriale saremo in è un linguaggio che gli è proprio
Presidente ti affido questa platea per permettono a sola è tutta tua
Buongiorno buongiorno a tutti
Io
Sono al terzo anno qui a a questo incontro questa mattina venendo qui
Riflettevo un po'sulla
Sull'importanza adesso al di là
Dei momenti contingenti di quello che c'è da discutere perché poi viviamo in un Paese che facciamo sempre fatica a guardare avanti o e chiaro più parlerò tra le due e le tre ore però c'è un servizio panini anche per Morandini che ho capito che non regge la distanza io pensavo venendo qui e ve lo dico con grande convinzione che in questa sala ci sono i rappresentanti del vero industria lese
Cioè a Benevento io
Nella mia attività di lavoro
A parte
Una
Una presidenza così di una piccola azienda che sta a Torino però nel mio lavoro da quando nel lontano dicembre novantuno
Cominciai a lavorare come amministratore delegato prima c'ero stato alla Ferrari ma come direttore sportivo ho sempre nel territorio nelle dimensioni avuto a che fare con piccole piccolissime al massimo medie aziende e ieri ero a Tolentino nella mia azienda la poltrona fra un'azienda di cinquecento persone a guardare i prodotti a pensare come crescere stiamo pensando alla Borsa stiamo pensando
Dopo aver fatto delle acquisizioni quindi diciamo è un mondo il vostro
Che con cui mi trovo bene mi trovo bene perché in questo momento voi siete qui ad ascoltare degli interventi interessanti compreso quello che state ascoltando ma siete già col pensiero alla fabbrica al prodotto al cliente ai problemi che sono poi i problemi di cui ci lamentiamo sempre ma che fanno parte del DNA dell'essenza della forza di essere imprenditori
Io ho seguito gli interventi ieri perché ci siamo parlati del vostro presidente
So cosa ha detto Emma Marcegaglia questa mattina ho ascoltato l'intervento di due rappresentanti bipartisan della politica e trovo affatto le domande giuste perché non si capisce bene qualcuno dove stava cosa fa però è anche vero che all'interno di certe situazioni si può fare molto io vorrei richiamare la vostra attenzione su alcuni temi di fondo perché vedete noi ci troviamo oggi
Di fronte ad una situazione complicata
Perché credo che i giudizi su questa Finanziaria li abbia dati bene Emma Marcegaglia li abbiamo dati in queste settimane in tutti i modi
E il vostro presidente Morandini ieri abbia messo a fuoco le priorità i temi quello che la piccola impresa oggi sia spetta da un Governo che dovrebbe fare un po'più il tifo per chi rischia per chi intraprende ad un governo che ha messo
Sta mettendo sta per chiedere l'approvazione di una finanziaria che al di là di tutti i temi che noi conosciamo
Senza coraggio senza tagli senza pensare al futuro senza reperire risorse fondamentali per gli investimenti prima di tutto in infrastrutture in materiali e immateriali è una finanziaria vecchia
è una finanziaria che parte da uno spirito quasi che in dare
A qualcuno il togliere ad altri noi non siamo qui ve lo dico francamente credo di interpretare il vostro mestiere gli imprenditori italiani non sono qui solo a chiedere una prima di tutto sono protagonisti del dare
Mai come in questo momento e l'ha fatto bene a dirlo Morandini noi vogliamo sottolineare di essere classe dirigente cioè noi in questi anni abbiamo messo abbiamo iniettato nel sistema dell'impresa nel mondo economico nel Paese dei virus importa non corporativi
Parlare di concorrenza parlare di innovazione parlare di internazionalizzazione parlare di crescita dimensionale dell'impresa è parlare di tutto quello che dovrebbe fare di questo Paese un Paese moderno io credo che se fermarsi allestì all'uscita uno a uno tutti voi e vi chiedesse che cosa vorreste
Oggi come e cosa più importante
Io credo di interpretare il vostro pensiero voi mi direste che ci lascino lavorare che ci lascino fare il nostro mestiere che no si mettano convenzione che non ci mettano in condizione di decidere dove si deve investire come si deve investire
Che si che ci si tolga il problema numero uno per gli imprenditori italiani e credo anche per i cittadini
Questo soffocamento della burocrazia
Noi non possiamo più operare noi che andiamo sul mercato
Noi che abbiamo i concorrenti noi in cui il prezzo la qualità la la la la consegna della merce diventa è fondamentale non possiamo non tener conto
Che la burocrazia il localismo sta diventando insopportabile e paradossalmente
E così torno alla Finanziaria e così torna la politica del Governo
Invece di facilitare il lavoro questo lavoro ci viene ulteriormente complicato
E ma vi ha parlato di quella che noi consideriamo una delle cose più antindustriali una delle cose più anti imprenditoriale che questo decreto della delega ambientale
E qui viene fuori all'interno del governo un qualche cosa che ci preoccupa perché sembra quasi che ci sia uno spirito di rivincita uno spirito punitivo ma in quale Paese nel mondo
Noi abbiamo un partito di governo che esce con un manifesto i ricchi devono piange il nono Marco non un partito di opposizione in un partito di governo in quale Paese sentenza nel due mila e sei
Che se non se non c'è una politica che abbia coraggio coraggio di tagliare il coraggio di reperire risorse perché vedete noi nelle nostre aziende
Facciamo continuamente dei grandi sacrifici sacrifici per reperire il denaro per lo sviluppo chiediamo che il Paese faccia altrettanto
Allora
Credo che obiettivamente siano problemi con cui ci dobbiamo confrontare prima come cittadini e poi come imprenditori
In questa finanziaria c'è tutto e il contrario di tutto ma c'è una cosa di fondo
Ma anche il coraggio manca il progetto manca dove vogliamo andare non basta con una mano togliere con l'altra dare non basta fare
Affrontare tutti i temi dello scibile umano pensando di affrontarli con la finanziaria
Io credo
Che la cosa che ci preoccupa di più è proprio questa mancanza di Progetto mancanza di visioni mancanza di missione
Noi nel nostro mestiere sappiamo dove vogliamo andare quale Paese vogliamo conquistare quali sono i nostri concorrenti dove vogliamo essere tra cinque anni bene questa è la cosa che mi preoccupa di più più tutto il resto
E non possiamo pensare che una finanziaria che in un Paese che deve mettere la crescita come obiettivo numero uno si basi essenzialmente solo sulle entrate e solo sul fisco
Quindi il nostro giudizio sulla finanziaria pur rendendoci conto
Della situazione del debito pubblico della spesa corrente perché sentite qui noi ci troviamo oggi di fronte ad una situazione veramente paradossale
La situazione paradossale che io lo dico da molto tempo
Io mi ricordo due anni fa venne qui Fassino
E fece un intervento io gli dissi pubblicamente che non capivo se parlava Malagodi o inauditi era il leader dei DS prima tutti i discorsi importanti
Ho sentito dire dall'attuale quale esponente del gol pre Presidente del Consiglio vi stupirà Emo faremo delle grandi riforme io purtroppo sono rimasto stupito per delle riforme che non ho visto non per le riforme che ho visto
Credo
Credo che se dobbiamo essere obiettivi nella finanziaria nella finanziaria e più grave quello che non c'è rispetto a quello che c'è
Ora io parlo dei piccoli imprenditori
E quindi non posso non parlare poi tra un attimo del tema del TFR
Però io parlo signori a oltre il novanta per cento delle imprese italiane cioè non stiamo parlando un club del golf o un circolo del Golfo
Non va trovò non non
O de o di tennis qui stiamo parlando alla forza di questo Paese in termini di di imprenditori e qui sono imprese che non vanno a ripararsi al riparo della concorrenza delle tariffe qui è gente che va sul mercato è gente che ha dei concorrenti e gente che dell'investire
Ora io credo che se ci dobbiamo parlare lo dico di fronte anche degli esponenti politici che stimo questo Paese e di fronte ad una grande necessità alla ricostruzione
Perché vedete noi siamo usciti da una guerra e fortunatamente oggi la non usciamo da una guerra
Però io non vedo una situazione così differente di allora purtroppo con due differenze uno che la concorrenza mondiale non è solo Germania e Stati Uniti ma ci sono paesi europei ed extraeuropei che sono cresciute stanno crescendo molto ma molto più di noi
Due che forse si è perso quello spirito
Del Paese che è stato fondamentale per la ricostruzione ma quando noi vediamo che siamo all'ultimo posto nel rapporto almeno in Europa di numero di laureati
Quando vediamo che la giustizia civile la più lenta ad euro
Quando vediamo che non investiamo in a in infrastrutture portanti per il Paese da troppi anni
Quando vediamo che abbiamo il livello dipinse un burocratico a livelli record in un'Europa che già a livelli record
Quando vediamo che siamo in un Paese che batte tutti i record di pensionati
Qui stiamo parlando dei fondamentali di un Paese istruzione sanità previdenza infrastrutture
Giustizia cioè quelle che sono i capi saldo di un Paese per cui con cui noi ci confrontiamo prima come cittadini e poi con imprenditori
E vediamo che noi siamo gli ultimi punti per la competitività
E guardate quello che hanno detto le agenzie di rating
Non è così importante solo sotto l'aspetto prettamente economico ma è importante per il giudizio clamorosamente negativo di un Paese che è fermo che non prende decisioni di fondo e qui arriviamo al tema del tema
Noi vediamo da un Governo della passata legislatura
In cui per quattro anni ci siamo sentiti promettere che si sarebbe tolta lira
Che si sarebbe fatta una politica di crescita e di sviluppo
Gli ultimi due anni abbiamo visto un'IRPEF l'IRAP non l'abbiamo vista ma non abbiamo visto
Forti interventi strutturali perché c'era una rissa continua abbiamo visto il più grande aumento record
Ai ai agli impiegati pubblici abbiamo visto una spesa pubblica che aumentarla violentemente abbiamo visto aumentare il debito
Abbiamo visto un federalismo che un progetto di federalismo che aumentava i problemi per noi imprenditori perché se avevamo dei problemi nazionali continuavamo rivali ad avere di più a livello locali
Dopo ore articolo quinto del precedente governo di un altro colore ancora più negativo
Abbiamo un nuovo governo e questo nuovo governo
Ci propone una finanziaria che definire nella migliore delle ipotesi vecchia per non dire altre cose che le potremmo dire altre cose
Il minimo
Allora qui si pone un problema
Se noi abbiamo un Paese che così indietro e che viene da venti anni di non scelte perché l'ultima grande scelta è stata l'entrata nell'euro l'altra grande scelta è stata la lotta all'inflazione all'inizio degli anni Novanta
Noi attenzione nel due mila e cinque la crescita del Paese era zero con un boom nel mondo di economia e di commercio come non c'è mai stato
Allora non ci dobbiamo confrontare con questa realtà i temi specifici che ha affrontato Morandini io li che il tocco velocemente però oggi sono fondamentali se li vediamo in un contesto più ampio
E spesso ci dice ama dobbiamo fare degli accordi tra maggioranza opposizione
La volete sapere qual è l'unico e Lou accordo che io ho visto tra maggioranza e opposizione
Mettere fuori dalla galera dei mascalzoni in cambio dell'unico accordo ma queste sono elementi che si devono che ci devono fare riflettere profondamente
Ci devono fare riflettere rispetto a un paese chi ha un'enorme difficoltà
Di fare serie vere riforme strutturali di cui avremmo bisogno
Guardate
Io credo che noi in questi anni
Abbiamo presentato un progetto fondamentale per l'università abbiamo parlato di concorrenza perché soprattutto per le piccole imprese
Che hanno già delle tasse molto alte dirette ma quando io sento parlare di concorrenti anche nella logistica altro tema fondamentale nel Paese nelle consegne tu puoi fare il miglior prodotto del mondo
Investire
Riorganizzare l'azienda ma se poi per andare portare il tuo prodotto
Da Prato a Bergamo c'è lo stesso tempo con cui un corriere va da Roma a Londra sarà molto molto difficile per noi assai competitivi ecco perché abbiamo bisogno di un contesto esterno noi non siamo qui a chiedere denaro a chiedere incentivi a chiedere fondo perduto siamo qui a chiedere delle riforme serie per fare un paese in cui chi produce ricchezza e fino a prova contraria siamo noi imprenditori
Sia messo in condizione di fare al meglio il proprio mestiere perché in questo Paese che non ha materie prime
Se togliamo il ruolo dell'impresa piccola-grande media di qualunque tipo noi togliamo al Paese la sua linfa vitale
E quando noi abbiamo i tempi più lunghi per aprire un'impresa ha fatto bene ringrazio Capezzone di essere intervenuto su questo quando abbiamo i tempi più lunghi di giustizia civile
Quando per aprire uno blog nella nostra fabbrica dobbiamo andare alla circoscrizione al Comune alla Provincia molto forse alla regione forza l'Europa ma come è possibile
Che nel due mila e sei la macchina in Alitalia possa vincere il campionato del mondo così vecchia così complicata così pesante rispetto ai concorrenti mondiali e mentre dico queste cose
Non voglio in mente perché il mio pensiero
E anche su quel su sui campionati del mondo in queste ore quindi e tutto un subbuglio di dei che ho in testa quindi cerco di essere
Cerco di essere il più freddo possibile
Quando noi
Oggi possiamo dire con una certa provocazione
Che pensate riflettete su un elemento
Noi abbiamo un giovane che magari finisce di studiare a trent'anni
E qui dobbiamo anche fare un richiamo forte ai nostri giovani perché attenzione qui parliamo tanto di giovani giustamente
Però abbiamo i giovani che fanno il miglior la il minor numero di ore di standard Job le sta perché vogliono andare con la mamma in spiaggia forte Elena
Abbiamo i giovani che vogliono andare alla Facoltà condominiale addirittura nel quartiere nella città vogliono la facoltà lì non vogliono andare a trasferirsi
Abbiamo una presenza minima di studenti italiani università straniere come ahimè abbiamo una presenza minima
Di de de viceversa perché siccome i professori quelli premiano le premiamo solo sull'anzianità e più sono vecchi più li premiamo e più e meno concorrenza abbiamo nelle università e meglio è
Per cui le università non si fanno concorrenza per cui non vanno a reperire si riunì con gli altri come una campagna acquisti i professori migliori e non vengono premiate le università in termini quello che producono perché la produttività del sistema industriale deve essere anche quelle dell'università
E quindi io vi faccio degli esempi per dire un ragazzo si laurea trent'anni
O finisce di studiare perché è stato con la mamma
Stato a casa stava bene non aveva voglia papà gli dava qualcosa
E va in pensione a cinquantasette anni cioè lavora venticinque anni
Ma allora chi lavora in questo Paese compreso tutti gli operaia cominciare dei metalmeccanici paradossalmente sono i dei risultati perché producono
Per tutta una fascia di paese totalmente improduttiva che non lavora e non fa niente se voi pensate che abbiamo il cinquanta per cento dei dipendenti della pubblica amministrazione
Che lavorano nel backstage e cioè per tenere in piedi la macchina per poter far lavorare gli altri a qualunque della sarebbe fallita da tantissimo tempo allora noi avevamo salutato un DPF che diceva pubblica amministrazione
Sanità previdenza trasferimento Stato Regioni questo è un fatto giusto mettere finalmente a fuoco i quatto ucraino di filoni di riforme
Libro dei sogni io non li ho visti i tagli ma se non abbiamo il Caravaggio di tagliare tutte le spese improduttive per reperire il denaro per le risorse se noi abbiamo oggi le nostre tasse
Altissime
Che vanno di fatto a pagare gli interessi del debito pubblico
Vanno di fatto a pagare gli stipendi della pubblica amministrazione
Quando abbiamo visto tra gli atti di questo governo a proposito di merito perché qui abbiamo bisogno di più concorrenza per premiare i migliori nella società per premiare nella pubblica amministrazione
Chi non risponde al politico che l'ha messo lì ma il cittadino al cittadino cliente come per noi i nostri clienti sono la nostra vita
Allora dico
Noi abbiamo bisogno della meritocrazia a trecentosessanta gradi ma quando noi vediamo che sono stati assunti cento sessanta mila gli insegnanti nel Paese che ha il più alto rapporto tra studente
E insegnante senza merito senza valutare i migliori
Noi siamo veramente preoccupati del nostro futuro i cui parliamo prima di tutto da imprenditori da classe dirigente non da piccoli da grandi
Lo stiamo parlando di avere ti afferra di non aver stiamo parlando dei problemi del futuro del nostro Paese che non è un futuro né di destra né di sinistra e il futuro dei nostri figli al futuro delle nostre aziende è il futuro dei nostri collaboratori il futuro delle nostre famiglie
Ora noi abbiamo
Un Paese in cui si lavora troppo poco troppo poco perché l'orario effettivo di lavoro e clamorosamente inferiore alle tre e trenta trentacinque ore si lavora in troppo pochi
Non per non parliamo delle donne
E un Paese che produce troppo poco se non noi abbiamo lanciato il patto per la produttività e qui ci chiamiamo a raccolta tutti
Perché la nostra produttività negli ultimi cinque anni è calata in maniera clamorosa rispetto alla Germania rispetto all'Europa non rispetto alla Cina all'India Brasile Stati Uniti al Giappone
Il che vuol dire che qualcosa non funzioni
E c'è subiamo prima di tutto noi le nostre responsabilità Rio possiamo sempre pensare che i problemi siano sempre fuori faremo ancora di più però ci sono tre presidente Faissola tre grandi protagonisti della produttività
Il governo qualunque esso sia infrastrutture
Ma col cono investimenti in conoscenza il ricerca abbiamo bisogno di aumentare il livello tecnologico del nostro paese dei nostri prodotti se no non ne usciamo governo
Ma anche noi abbiamo bisogno di banche glielo dico con grande convinzione ma anche con grande determinazione rispetto che dia i soldi a chi soldi non ce li ama c'ha le idee e i progetti di prodotti
Abbiamo bisogno di banche se no se no se no qui ne facciamo una subito anche noi
Che invece di chiedere
Le garanzie le quante case hai l'ipotesi piglio la dalla zia quante garanzie
Si prenda un po'di rischio imprenditoriale puntando su aziende che hanno prodotti idee pochi denari e grande possibilità di crescita
Allora
Sei in questo Paese no lo so lo dico con un po'di sana provocazione
Se in questo Paese
Ci si rendesse conto che su questi temi ci giochiamo il futuro e che dobbiamo lavorare insieme compreso noi imprenditori
Io credo che molti problemi si potrebbero risolvere
Ma quando io presento il patto della produttività
E un'ora dopo un esponente sindacale dice Confindustria pensi ai precari e non alla produttività vuol dire che siamo vecchi non solo nella nella Finanziaria ma siamo vecchi in un rapporto con il sindacato che l'altro grande protagonista della produttività
Noi abbiamo bisogno di straordinari e che non vengano pagati in nero ma vengano detassati
Abbiamo bisogno di non andare a delle trattative defatiganti per avere un sabato lavorativo noi piccoli imprenditori o grandi o medi
Perché il mercato ce lo chiede perché abbiamo una grande opportunità facciamo delle trattative per delle settimane poi l'occasione partita
Abbiamo bisogno di legare i salari alla produttività ai risultati perché noi siamo ben disponibili
Ad essere molto aperti sui livelli contributivi ma abbiamo bisogno di legarli ai risultati perché noi non siamo una fondazione non siamo un club siamo delle aziende che rischiare si confrontano con i risultati
E pretendiamo che in questo Paese si faccia un salto avanti di tutto questo lo diciamo lo ripeto si guardi Nora ma io c'ho ancora tre ore quindi
Ho allora no scritta adesso io
Devo parlare però
Anche dei temi contingenti
Avendo richiamato la vostra attenzione fino adesso su tre grandi ragionamenti
Una finanziaria che
Oltremodo deludente nella forma nello spirito nella sostanza e soprattutto nella mission
Due un paese che se non affronta con coraggio delle decisioni strutturali fondamentali rischia di diventare un paese veramente che
Al di fuori della competizione mondiale perché già chi cresce poco e come se oggi nel mondo stesse fermo
E terzo l'assoluta necessità di affrontare con coraggio alcune scelte cominciando quella della produttività ma scelte che mettano tutti intorno a un tavolo con lo spirito di collaborazione di capacità
Ora
Tra le decisioni che non abbiamo nella migliore delle ipotesi siamo condiviso del Governo
C'è la grave forzosa è sbagliata scelta sul TFR io non sto a ripetere delle cose che ho detto che abbiamo detto che avete sentito che ripetiamo è una scelta che nazionalizzato
Del denaro prima di tutto dei dei nostri dipendenti perché non è nostro il denaro noi utilizziamo ma il denaro dei dipendenti abbiamo richiamato il silenzio delle iniziale dei dei sindacati su questo toglie la scelta al sindaca alla lavoratore
E rischia di non far decollare i fondi integrativi
Quindi non starò qui a ripetere i tanti e sacrosanti motivi per cui giusto giudichiamo grave sbagliata forzata questa scelta
Però con il passare dei giorni emerso in maniera chiara che questa scelta era fondamentale
Per la riforma per la Finanziaria perché rappresentava un terzo del denaro che si che si voleva raccogliere per la finanziaria
Ci siamo trovati di fronte a una proposta del governo che pensava che proponeva una franchigia a dieci dipendenti
E quindi le imprese italiane avrebbero dovuto di fatto finanziare tutto il resto avevano tutte le oltre l'undicesimo dipendevano tutta cani finanziare
L'attività di aziende che onestamente sotto gli otto dieci dipendenti faccio anche un po'fatica a definirle veramente nel senso più largo della parola aziende
Ora a noi non piacciono gli steccati hanno non piacciono i limiti il nostro mestiere quello di guardare avanti di spingere di crescere in qualunque cosa qualunque cosa noi facciamo
Però
Di fronte all'alternativa dieci o cinquanta e chiaro che per noi era più potabile come si dice la tesi quanta anche se il nostro obiettivo dichiarato ripetuto al governo era dei cento
Io però ragione in questi termini
Oggi
Noi dobbiamo cercare seguitemi bene due modalità diverse due modi diversi per lo stesso obiettivo
Quello di proteggere l'impresa qualunque essa sia dagli effetti negativi di una misura che continuiamo a definire ingiusta e che siamo costretti a subire
Allora vediamo quali sono i le due modalità diverse per lo stesso obiettivo per le medio grande
Che onestamente hanno rapporti più agevoli con il sistema di credito e che sono anche più conosciute dal sistema bancario
Puntiamo a ridurre o addirittura azzerare gli oneri finanziari aggiuntivi attraverso la compensazione per le aziende sopra i cinquanta dipendenti
Per quelle più piccole
Che spesso hanno rapporti più difficile con il sistema bancario che deve fare ancora ulteriori salti di qualità
Vogliamo evitare che si aprano problemi nuovi di liquidità o di struttura patrimoniale abbiamo sempre detto che il rischio il TFR era di incidere sul patrimonio soprattutto delle piccole aziende quelle che più di ogni altro in difficoltà di accesso al credito
Ora è chiaro che il nostro eventuali assenso eventuale assenso a quest'ipotesi è condizionata in maniera irrinunciabile all'assoluta
Contestualità tra devoluzione del TFR e compensazioni
Questo deve essere chiaro ma riteniamo anche altrettanto importante APER
Chiesto e ottenuto una sostanziale temporaneità del provvedimento con l'impegno del del Governo in ogni caso di ridiscuterlo nel due mila otto
Io penso che se queste condizioni saranno confermate messo nero su bianco nei prossimi incontri
Avremo dimostrato ancora una volta
In una situazione quasi senza alternative perché queste non sono nostre proposte dobbiamo dirlo con grande chiarezza solo proposte del governo che noi abbiamo ascoltato
Dicevo dimostrare ancora una volta che Confindustria e capace e questo io tengo moltissimo e lo dico a voi di tener conto degli interessi anche articolati di tutte le aziende associate e dell'intero sistema produttivo
Io credo che soprattutto per le piccole imprese
Che rappresentano il novantatré per cento del nostro sistema
Bene noi abbiamo il dovere come associazione di pensare prima di tutto a loro
Quindi di fare in modo che l'impresa e soprattutto le più piccole quelle più deboli non avessero un impatto negativo da questa forzosa decisione del governo
E chiedere alle medio grandi di farsi carico anche di certi problemi che verranno però in gran parte se non totalmente annullati dalle compensazioni
Così come noi abbiamo fatto incalzando il governo perché mantenesse l'impegno di tagliare il cuneo fiscale e che porterà in ogni caso nei conti del conto economico perché noi imprenditori dobbiamo e siamo abituati a far di conto i benefici importante perché tre punti strutturali per sempre di costo del lavoro non l'avevamo mai visti e quindi li dobbiamo apprezzare però
Questo rischia poi tutt'una serie di elementi che rischiano di farmi vanificare
Noi abbiamo scelto di stare a fianco delle piccole e sono qui oggi a dirmelo sapete che questo convegno non è stato fissato ieri ieri l'altro era da tempo è un caso però voglio dire forte abbiamo scelto di stare a fianco delle piccole
In modo concreto senza per questo trascurare o penalizzare la rappresentanza delle grandi abbiamo scelto di agire con quella duttilità che spesso chiediamo ad altri soggetti per minimizzare gli impatti negativi di una scelta che in ogni caso non ci piace e che dobbiamo subire e qui faccio un un richiamo noi sappiamo che l'unità del sistema di Confindustria L'Unità è un valore fondamentale irrinunciabile
Dobbiamo essere capaci di affermarlo non solo a parole ma declinarlo anche nelle scelte più impegnative come quelle che abbiamo di fronte in quest'arca in questa frase
Noi dobbiamo essere uniti non c'è nulla cominciare dalla politica per cui valga la pena di dividersi non possiamo accettare che qualcuno al di fuori del sistema metà incontro posizione
Gli imprenditori del Sud e quelli del Nord
Metà in contrapposizione le piccole con le grandi sono errori del passato e questa linea che sta portando avanti Confindustria
Dimostra che conduttività si può e si deve tener conto degli interessi non solo della stragrande maggioranza ma di chi in questo momento ha più bisogno
Però detto tutto questo abbiamo bisogno anche con tutto il rispetto il non rispetto del TFR di guardare avanti di andare oltre
E dobbiamo intanto vedere questa finanziaria nel suo complesso perché per le aziende tutte per le piccole in particolare gli all'in casi molto bene ieri Morandini ci sono tutta una serie di punti di grande preoccupazione tutto una serie di punti
Ma noi dobbiamo andare anche oltre la Finanziaria perché non è che un paese si possa gestire con una finanziari dobbiamo guardare avanti dobbiamo affrontare quei problemi che sono fondamentali per le aziende e per le per il per il Paese
E mettere tra le cose al centro l'impresa non negli slogan non nelle tavole rotonde non i manifesti elettorali negli atti concreti l'impresa al centro del paese l'impresa che crea ricchezza
Solo creando ricchezza la possiamo poi andare a redistribuire
E quel patto della produttività che abbiamo proposto nelle scorse settimane che riprenderemo proprio per fare fare un passo importante al
Alla crescita
Ora
Gli ho spiegato cosa chiediamo le banche cosa chiediamo al governo cosa chiediamo al governo e cosa chiediamo al sindacato e questi sono i nodi cruciali che una classe dirigente deve affrontare per il futuro del Paese
E io dico che in questi anni abbiamo fatto insieme molte cose importanti anche per le piccole io sono rimasto orgoglioso nell'ultimo viaggio in Cina ma anche prima in Brasile di vedere così tanti piccoli imprenditori che sono venuti
Perché è una delle forze che la sì che Confindustria deve dare alle imprese piccole di non sentirsi sole nell'internazionalizzazione di crescere e adesso andiamo in India e vi porteremo gli indiani lunedì arrivano centocinquanta imprenditori brasiliani che verranno nei distretti e poi a andremo
In di nuovo in Brasile
Ora
Credo che
Sia importante andare oltre il TFR affrontare quelli che noi riteniamo burocrazia previdenza liberalizzazioni abbiamo visto un primo segnale molto timido poi taxi continuiamo non trovarli
Di liberalizzazioni ma adesso confrontiamoci con le liberalizzazioni vere quelle che non costano quelle che riporta un finalmente nel Paese competitività e concorrenza noi abbiamo bisogno di servizi concorrenziali
Abbiamo un costo di energia altissimo ma abbiamo bisogno di logistica di trasporti abbiamo bisogno di public utilities abbiamo bisogno per il nostro lavoro di avere delle dei servizi competitivi
Però e qui riprendo un concetto di del mio amico Bruno Tabacci che condivido sentite qui è inutile che continuiamo a parlare di problemi che fortuna che sfortunatamente ci sono e che conosciamo molto bene
La priorità delle priorità e condividere che dobbiamo riformare questo stato non possiamo avere
Parlamento non Parlamento l'ha detto Emma non possiamo bere che la prima industria di questo Paese la politica non credo non possiamo avere ventitré ventitré e gruppi parlamentari
Non possiamo avere i primi dieci minuti di un telegiornale unico al mondo in cui io sono costretto a vedere ogni sera tra otto dieci esponenti dei singoli partiti qualunque cosa essa dicano
Non possiamo più a vedere delle coalizioni come l'attuale
In cui la sinistra che frena non mi piace il termine radicale las la sinistra conservatrice e massimalista frena il futuro di questo Paese ce lo dobbiamo dire forte
Allora non ecco l'invidia che si fanno le finanziarie le finanziarie si fanno guardandolo sviluppo abbiamo bisogno di una politica che decida crea il consenso dopo abbiamo bisogno di una nuovo Nuovo Progetto per il futuro del nostro Paese abbiamo bisogno di una riforma coraggiosa dello Stato
Assenso a vere nel due mila e sei ancora delle Province che per inventarsi qualcosa fanno business perché se no non si capisce bene cosa abbiano da fare
Ha senso avere una camera e un Senato che alla fine fanno più o meno le stesse cose assenso non andare ad una riforma di semplificazione generale del Paese
Siamo nel due mila e sei il mondo va a una velocità esponenziale non possiamo rimanere prigionieri di tutte
Queste lacci e lacciuoli che alla fine degli anni settanta al mio predecessore Carli richiamò l'attenzione che oggi sono ancora peggiorati
Abbiamo bisogno paradossalmente di tornare al DPEF lo dico con una certa provocazione che prendere quei quattro titoli che sono fondamentali che sono gli sprechi che sono la non produzione
E andarli ad affrontare con coraggio diceva una volta per tutte questo Paese ha bisogno di una ricostruzione perché viene da vent'anni di non decisioni
Credo che
Mai come oggi ci sia il rischio di un grande vuoto tra la politica e il Paese reale tra voi tra chi lavora e chi invece pensa che i problemi si risolvano
In altro modo e attenzione
Io ho anche credo
Che per concludere qui dopo avervi richiamato anche alcune cose che vi riguardanti da vicino perché il tema del Tfr per le piccole aziende è obiettivamente o rischiava di essere un dramma
Un dramma grave che dimostra l'assoluta sottovalutazione di questo problema
Pur rendendosi conto che in ogni caso del due mila otto questo sarebbe avvenuto ma una cosa è la gradualità una cosa le compensazioni è una cosa non tener conto dei veri problemi delle piccole aziende quella che più di ogni altra nazione sacre
Ma
Io credo che
Se oggi dobbiamo essere ottimisti perché questo è il nostro mestiere
Dobbiamo vedere che l'economia in Italia cresce
Cresce sicuramente non perché ce l'ha portato la cicogna
Cresce non perché abbiamo avuto queste grandi riforme
Cresce malgrado il tifo contrario
E certe volte l'ostilità di alcuni componenti di questa maggioranza perché la legge per la delega ambientale il decreto operare è un atto di ostilità nei confronti del riprese creare più problemi più burocrazia
Più costi esattamente il contrario di quello che dovrebbe avvenire
Ed è il contrario di quello che dovrebbe avvenire quando qualche ente locale compera delle autostrade o fa degli Investimenti
è il contrario che dovrebbe avvenire quando vedono i casi di Autostrade di tele come il rischio di ingerenze non è accettabile della politica
Allora o addirittura dalla rimessa in discussione di contratti attenzione
Attenzione noi stiamo perdendo un grande capacità di attrazione di investimenti stranieri perché l'altro tema che ci deve preoccupare e il nostro Paese è sempre bello come lo era prima
Se vieni a Firenze a Prato è sempre bellum ma come che non perché se i nostri con i nostri colleghi stranieri imprenditori non vengono a investire in Italia vuol dire che fare l'imprenditore in Italia è difficile se non verrebbero
Se non siamo capaci di attrarre studenti stranieri come l'Olanda come la Spagna come il Belgio come l'Inghilterra come la Germania come la Francia qualcosa ci sarà
Se abbiamo perso grande posizioni nel turismo vuol dire che abbia lavorato male anche noi imprenditori del settore
Allora ridiamo ci delle sfide ridiamo ci dei degli obiettivi ridiamo ci quella voglia che fa parte del nostro della nostra grande forza come imprenditori e lo diciamolo forte
Se l'economia cresce non essendoci Lanzi Cicogna e non è certo essendoci riforme anzi il merito è dell'impresa quelli in paese che hanno reagito che si stanno trasformando che che investono che vanno in giro per il mondo quelle imprese che soprattutto in condizioni difficili sanno meglio se lo anche pieno di nuvole trovare quella piccolo pezzettino di azzurro per buttarci si dentro
Richiamiamo l'orgoglio dell'imprenditore dell'impresa perché è giusto farlo soprattutto in momenti come questi
La crescita economica del Paese eh dovuta al grande sforzo delle imprese di qualunque dimensioni
Grandi
Perché se oggi si vendono più macchine italiane nel mondo è anche merito di chi le fa
Se oggi andiamo in giro per il mondo e siamo orgogliosi di vedere insegne prodotti aziende italiane e meritorio di chi le fa
Se la crescita sul due mila e sei e due mila e sette rispetto al vuoto del due mila e cinque sarà mi auguro superiore al previsto è merito o no dell'impresa allora io dico noi siamo forti
E se non lo siamo siccome ci confrontiamo sempre con qualcuno a differenza della politica e abbiamo una continua sfida noi sia dobbiamo crescere e dobbiamo esserlo ancora di più
Dobbiamo investire sui giovani dobbiamo investire in innovazione dobbiamo lasciar spazio ai figli se sono bravi e e hanno la possibilità di entrare in azienda dobbiamo sempre più dividere quelle che sono lì al gli aspetti familiari dagli aspetti dell'impresa
E non pensiamo ve lo dico con entusiasmo e passione che sia la politica a risolvere i nostri problemi primo non è così secondo se lo pensiamo sbagliamo e terzo forse non è neanche giusto che sia così
Noi auspichiamo che se noi siamo forti
Lì gli italiani reagiscono gli italiani lavorano gli italiani esportano abbiamo bisogno dell'Italia abbiamo bisogno di un Paese forte
E non abbiamo bisogno di quello che ho letto stamattina quando stamattina vicenza ho sentito fischiare l'inno d'Italia queste non sono cose di un Paese moderno non sono cose di un Paese che ha bisogno non di andare nelle piazze
Quando sento imprenditori nelle piazze ma noi abbiamo bisogno di proposte di decisione
La piazza il populismo fine a se stesso non serve a una parte non serve all'altra non abbiamo bisogno di una politica tanto peggio tanto meglio abbiamo bisogno
Di creare il consenso per affrontare una volta per tutti dei problemi
Fondamentali per sapere dove sarà il nostro Paese tra dieci o quindici anni
E poi diciamo una cosa ma chi è che produce chi è che crea ricchezza chi va in giro per il mondo atto a fare accordi a vendere i prodotti a rischiare
Chi vince su un Circuiti su mercati chi se non gli imprenditori chi accetta la competizione ripeto e non le aree senza concorrenza
Chi
Subisce in molti casi concorrenza sleale da Paesi che hanno condizioni diverse dalle nostre in alcuni settori siamo noi siamo noi che creiamo ricchezza in questo Paese bene abbiamo bisogno di più tifo
Abbiamo bisogno di più sostegno abbiamo bisogno prima di tutto noi di fare ancora più svolto per fare meglio il nostro mestiere
Perché meglio lo faremo più siamo in grado di
Di chiedere agli altri
Ora io credo che
Da questo convegno siano venuti degli stimoli interessanti dal professor vitale
Da Enzo Cipolletta
Dalla relazione logicamente del vostro presidente
Dagli stimoli di due esponenti politici non solo volenterosi ma che hanno cultura di mercato
E chi hanno interesse al futuro del Paese non alla schermaglia contingente dai dibattiti che sono emersi dal giusto richiamo di Emma Marcegaglia non solo la finanziaria ma i temi delle energie Altini delle infrastrutture al tema del della delega ambientale
E dalla attenzione di cui vi ringrazio molto con cui avete ascoltato il mio purtroppo brevissimo intervento per causa di Morandi
Io volevo ringraziarvi volevo dirvi che il presidente di Confindustria a un obbligo
Quello di far sentire gli associati di Confindustria rappresentati
E chiedere anche
Che i problemi delle piccole imprese
Non si acuiscano con il TFR non si acuiscano con la delega ambientale da si cerchi di risolverli
Con buonsenso quando parliamo di favorire fiscalmente FAS fu fusioni e concentrazioni quando parliamo di ammortamenti quando parliamo di spese di rappresentanza quando parliamo di tanti elementi
Che forse
Forse
Possono costare qualche euro certo meno dello zero zero zero zero zero degli tagli non fatti degli sprechi
Ma che favoriscono lo sviluppo l'imprenditorialità la crescita che è l'obiettivo di tutti noi e di tutto il Paese grazie augurio
Grazie