Il modello di welfare in una moderna concezione del riformismo

E allora grazie passo la parola al professor salvando rettore dell'università di AN
Care amiche cari amici ritengo che dalle cose che sono state qui dette dal professor Caserta ed Aldo Amoretti
Risulta chiaro come
Nessuna sull'uomo politico nessuno studioso che possa che voglia definirsi riformista
Intende difendere le politiche del Real far così come esse si sono sviluppate e consolidate negli ultimi sessanta
Noi siamo consapevoli che queste politiche vanno radicalmente riviste e vanno riviste nell'ambito di un progetto generale di ripensamento dello Stato
Credo che quello che si è cercato di fare negli ultimi anni partecipando alla riflessione collettiva che si è sviluppata sulle modernizzazione il possibile degli apparati pubblici ma riflettendo anche sul rapporto che esiste tra processi di modernizzazione che si sviluppano all'interno degli stati e processi di modernizzazione o comunque di cambiamento che interessano il sistema della relazione tra gli Stati
Io credo che noi ci troviamo di fronte ad una crisi della sovranità nazionale
Che incide anche sui livelli di fruizione dei sistemi di welfare
Ci troviamo di fronte ad una crisi della sovranità nazionale che incide ovviamente
Sulle politiche della sicurezza che incide ovviamente sulla regolamentazione dei mercati anche se in questo campo e credo che il professore Caserta da questo punto di vista può insegnarci qualcosa si tende a mitizzare in ordine a questa capacità dei mercati di autoregolamentarsi
Lo stesso Adam Smith diceva che i mercati hanno bisogno dello stato che non possono vivere quindi in una sorta di aria liberata da norme e da regolamentazione
Io sono convinto che i mercati non possono regolare i diritti e infatti non lo fanno
Talvolta anzi le loro disfunzioni pregiudicano seriamente la fruizione dei diritti
E ne sanno qualcosa di risparmiatori italiani e di altri Paesi che sono state vittime in questi anni della libertà dei mercati del regolata
C'è però ritengo un settore
Nel quale
La funzione regolatrice dello Stato non può essere messa in discussione
E questo rettore settore riguarda le politiche sociali riguarda i sistemi di welfare
Per quanto concerne i diritti umani
Intesi come libertà civili io credo che la comunità internazionale può fare molto tutte le volte in cui i livelli di protezione si abbassano pericolosamente ma per quanto riguarda le politiche sociali non c'è un potere della comunità internazionale
Volto a regolare direttamente come deve funzionare allo stato sociale
Dal punto di vista di questi diritti
Io credo mi riferisco ai diritti sociali
Che errato configurabili come una sorta di crediti
Una sorta di crediti che una volta conseguiti in un certo senso si mantengono più o meno inalterate
Cioè c'è il beneficiario che puntualmente riscontri
I diritti sociali non sono crediti ma sono rapporti
Sono rapporti che si stabiliscono tra il fruitore la comunità tra il frutto allo Stato sono il cuore del patto sociale
E da questo punto di vista non ci può essere autorità diverso non lo Stato che può regolare con riferimento a quelli che sono i livelli essenziali delle prestazioni e con riferimento a quella che è la gerarchia dei beneficiari
Non esiste crisi di sovranità al mondo che possano unilateralmente modificare il sistema delle fruizione con riferimento agli standard e le categorie dei beneficiari
Che hanno diritto alle prestazioni
Ora io credo che se questo è vero
E mi sembra indiscutibile
Il nostro problema non soltanto il problema del nostro Paese
Non è tanto quello dividere una stagione che una stagione obiettivamente di crisi della spesa sociale come la conseguenza di difficoltà fiscale dello Stato
Odi vivere questa stagione come la conseguenza di difficoltà organizzative ha lo Stato inefficiente corrisponde una spesa sociale inefficiente
Penso certamente vero se consideriamo che esiste un preciso rapporto tra capacità di governo quindi efficienza delle funzioni pubbliche e produttività della spesa sociale
Ma a mio giudizio c'è un ulteriore endemico che noi non possiamo sottovalutare cioè io credo che la spesa sociale è oggetto di una crociata denigratori
Io credo che la crociata contro lo stato sociale non sia una crociata soltanto dettata da ragioni economiche ma è dettata da ragioni politiche
Si vuole cioè
Si vuole cioè dimostrare che il servizio pubblico e sinonimo di cattivo servizio
Si vuole cioè dimostrare c'è i tributi pagati per il servizio pubblico sono tributi sprecati di attraverso quest'opera di come dire rappresentazione negativa della spesa sociale si vuole delegittimare lo Stato la politica oggi dalla destra è una politica che soprattutto tende a delegittimare lo Stato non la funzione di gestore dei servizi pubblici
Ma nella funzione di supremo regolatore di quelle che devono essere le tipologie e le stanze gli standard di erogazione dei servizi pubblici allora questa e la questione e quando noi difendiamo lo stato sociale ha fatto bene Caserta partirò lontano difendiamo un principio
Difendiamo un principio perché in questa sede non ce l'abbiamo ricorda
Lo stato sociale non è stata una evoluzione naturale dello Stato liberale
Lo stato sociale è il risultato di battaglie combattute in Europa
Dai socialisti democratici i quali hanno avuto la forza di tradurre i loro dolori le loro ideologia in principi giuridici vincolanti dello Stato
E allora noi dobbiamo riformare lo stato sociale
Ma dobbiamo difendere i nostri principi di sempre che è solo quello di una libertà che deve essere finalizzata però all'eguaglianza e che quindi deve prevedere forme adeguate di pari opportunità proprio nel senso in cui ne parla sempre dobbiamo difendere dobbiamo difendere il principio della giustizia sociale come principe da porre a base delle politiche redistributive che riguardano le classi le categorie ma riguardano anche le diverse parti del Paese ed è su questo terreno che riteniamo
Che riteniamo la riforma
Così detta federalista come una riforma pericolosa perché prelude ad un federalismo fiscale che sancisce una situazione di ingiustizia sociale permanente sulla base del principio che ha dato ha dato chi ha avuto ha avuto
Dobbiamo anche però riconoscere dobbiamo però anche riconoscere che questa garanzia non può tradursi in una garanzia di difesa dell'esistente così come c'è una rivoluzione che si sta realizzando nelle società occidentali
E questa rivoluzione riguarda il rapporto tra lo stato come regolatore erogatore di servizi
E la Società degli utenti che tenda ad organizzarsi come società di gestore dei servizi e la rivoluzione del cosiddetto terzo settore
E non è una rivoluzione soltanto che incide sul costo dei servizi ma è una rivoluzione che incida sullo stesso rapporto autorità libertà noi veniamo da una tradizione di organizzazione dalla funzione pubblica secondo cui l'utente commissionato dallo Stato domandava allo Stato di intervenire per realizzare i propri bisogni nel modo migliore possibile
Adesso ci troviamo di fronte ad un tendenziale assento in cui l'utente diventa agente di se stesso
Cambiano anche le stesse basi del diritto amministrativo lo stesso concetto di subito che si rivolge allo Stato perché incapace impotente a soddisfare attraverso l'organizzazione dal basso alcuni bisogni cambia e allora abbiamo bisogno di prendere atto di questa realtà
Quindi noi abbiamo un web far degli utenti che a mio giudizio però non è zona dallo Stato
Dalla necessità di porre regole ben precise perché se ciò accadesse laddove la società e il più debole noi avremmo evidentemente vero e il falso sai avremo meno capacità di farà dal basso e se tutto dovesse essere poggia sul terzo settore avremmo di nuovo una pericolosa distanza una pericolosa tensione tra società civili forti e società civili deboli
Però io credo che il problema e mi avvio a concludere
Perché c'entra molto con le cose dette da Moretti
E che noi oggi soprattutto nel Mezzogiorno quando parliamo di Stato sociale di modernizzazione
E quando facciamo finta di non aver bisogno di cose di cui invece abbiamo un estremo bisogno nel Mezzogiorno dobbiamo dire che la povertà e qui tra di noi cioè il problema della lotta alla povertà e un problema ancora oggi di grande attualità
Però le forme delle quale la povertà si manifesta sono cambiate
Noi siamo stati abituati a considerarlo la povertà come uno status avevamo delle fasce sociali marginali che erano fasce di eternamente poveri
Adesso nella condizione di povertà si entra e si esce le trasformazioni tecnologiche le riconversione delle imprese
La stessa situazione di quei lavori a cui faceva riferimento Amoretti
è una situazione che porta a forme di povertà temporanea ma lo stato sociale che cosa deve fare
Deve cercare di fare entrare in presenza di queste condizioni anche di un rapporto di lavoro regolato male in povertà il più tardi possibile
E chi ci entra deve essere messo nelle condizioni di uscire nel minor tempo possibile allora il sistema dei su stili e il sistema degli ammortizzatori sociali probabilmente inadeguato per combattere questo tipo di povertà temporanea
E l'alleanza tra le in prese e lavoratore deve essere alleanza tesa a capire a individuare per tempo
Qual è l'elemento di aggiustamento del sistema produttivo che produce un'emarginazione del lavoro dei lavori del lavoratore dei luoghi di lavoro e accoltello fronteggiano attraverso il recupero di capacità
Di capacità
Che consentono al lavoratore di resistere e quando ha perduto il lavoro di potere recuperare quelle capacità che l'hanno messo fuori mercato per poter rientrare il più presto possibile qui d'aiuto al lavoratore per conseguire queste capacità aiuto all'impresa perché consentono al lavoratore di potere recuperare sul piano delle conoscenze necessarie
Spesso è un problema che sarà sempre più attuale anche se non è drammatico per soggiorni se noi consideriamo che ci sono ormai delle generazioni di tecnologie che durò meno di due anni
E noi non possiamo reagire a questo stato di cose inventandoci ogni volta nuove specializzazioni
Non possiamo far sì che la vita di un individuo sia il conseguimento di una specializzazione dovrà occorre alzare il livello della formazione generale a monte e far sì che quindi si abbia una dote un bagaglio di conoscenze che ti consente di sopravvivere con le forme politiche educazione permanente che sono però consentite a un uomo che lavora ecco che quindi la politiche
Come dire centrale alle quale lo dobbiamo guardare con riferimento a una riforma del welfare solo quelle che scaturiscono
Dalle nuove forme assunto dal mercato a lavoro con ciò che produce in termini di precariato di flessibilità del rapporto di lavoro
Le politiche della formazione quando parlo di formazione se è vero che non andassimo un po'più indietro
Perché l'acquisizione della capacità cognitiva viene addirittura in periodo pre scolare e i figli dei poveri
Saranno per tutta la vita figli di poveri per il capo e che si è formato proprio in quel Periodo così interessante terra acquisizione di una capacità cognitiva alta che vada i due ai quattro anni e non c'è la scuola che può intervenire in questa direzione
E poi politiche per la famiglia e qui da questo punto di vista c'è stato un passaggio di Amoretti molto interessante
Noi dobbiamo in un certo senso ripensare anche le forme di finanziamento da guerra mi riferisco in particolare alla leva fiscale che deve agire in modo diverso per sostenere la famiglia
Ma veramente pensiamo che la spesa per l'affitto la spesa per il riscaldamento possa essere una spesa passate ma questo è una spesa obbligatoria se io la famiglia
Non posso fare a meno se non la case pagano l'affitto non posso fare a meno di pagare riscaldamento e perché questa spesa deve essere passato
Ecco quindi a mio giudizio quali possono essere
Le basi su cui organizzare
Una diversa una diversa politica del welfare certo vi diamo l'età dell'incertezza con tutte le sue contraddizioni
Soprattutto nel Mezzogiorno ce ne rendiamo conto Cecchi prima prendeva un lavoro sapeva che quello era il lavoro la fabbrica il posto di tutta la sua vita questo non c'è più
Ma anche le aspettative della famiglia che mandava a scuola un bambino soprattutto dalla famiglia di umili condizioni
Erano aspettative che guardavano a certezze solide ricordo che il padre bracciante contadino operaio che diceva io mi sacrifico a mandarlo a scuola ma un giorno i profili avrà un avvenire molto diverso dal mio queste oggi non lo può dire più nessun padre nessuna famiglia basta considerare
Basta considerare basta considerare basta considerare le condizioni
In cui vivono i nostri e per lui adolescenti bene da questo punto di vista se le nostre politiche mi auguro dal due mila e sei
Di un governo di un governo di centrosinistra possono essere più blairiana tenuto conto però che noi qui abbiamo detto le tragedie come quella del Mezzogiorno
Certamente la politica di questo governo non ha affrontato neanche marginalmente alla questione dalla riforma dove vi è stata una criminalizzazione dalla spesa sociale
Dimenticando che la nostra spesa sociale di tre punti in pericolo la spesa europea che quella sia una Tari e del venti per cento in pericolo dalla spesa europea e che in Italia soltanto l'otto per cento dei sua cupa del ricevo un sussidio a fronte di una media europea del trentacinque trentotto per cento
Dopodiché la riforma del welfare che ci viene proposta dagli assessori alla sanità
In regioni come la nostra o dal ministro Moratti
E quella di affossare sempre più sanità pubblica e scuola pubblica per privilegiare sempre più sanità privata e scuola privata ecco rispetto a questo approccio
Rispetto a questo approccio credo
Che la Nostalgia di coloro i quali rimpiangono le vecchie sicurezze non va giudicata ma va compresa
Lo Stato sociale si può riformare
A condizione però che sia lo stato sociale di tutti e non di pochi privilegia
Presso
Onorevole Sergio D'Antoni
Io ringrazio l'associazione Futura che ha
Mi ha rivolto l'invito a partecipare a questi lavori
Credo che
L'aver affrontato come stiamo facendo problemi così significativi così importanti in una fase quale quella che stiamo vivendo è un segno di grande
Opportunità di grande intelligenza va dato atto appunto la sua azione futura
Di averlo fatto meglio
Sembro impongono
Darò il mio contributo se pur brevemente prima questione
Il professore Caserta diceva
L'Europa complessivamente cresce poco
Che siamo in una fase di
Nel rapporto con le altre economie di una crescita bassa
Ora tutti i problemi che noi abbiamo di stato sociale
Il rapporto tra le scelte che dovremo fare di riforma dello stato sociale parlottano
Dalla questione della crescita
Se noi avremo una crescita consistente avremo una ricchezza da redistribuire se abbiamo una ricchezza adesso guida possiamo fare le nostre riforme le nostre priorità
Se non avremo una ricchezza da redistribuire avremo grande complicazione nel fare tutto questo
Nell'ambito di quella crescita scarsa dell'Europa l'Italia è il fanalino di coda
Noi negli ultimi anni siamo non cresciuti sostanzialmente siamo rimasti stabili
Siamo ad una crescita annuale dello zero tre zero quattro zero cinque per cento anche quest'anno si è chiuso vicino a loro ma anche il due mila cinque non sarà diverso da questo
Nella stessa Europa in cui noi viviamo cioè quella media che è più bassa ma ci sono Paesi che crescono di più
Prego
Va bene abbiamo capito tutti aveva trovandola ed aveva
Ecco
Chi io sì va bene va bene
Possiamo riprendere abbiamo tutti capito
Stavo dicendo nell'ambito di una crescita modesto nell'Europa nella media tuttavia ci sono Paesi europei che crescono sostanzialmente di più l'Italia è il fanalino di coda
E quindi se noi non riprendiamo questa crescita se non rimettiamo in moto il nostro Paese se l'Italia non si rimette in cammino Totti problema
Che qui abbiamo affrontato ma tutti quelli che potremmo affrontare si complicano tutto ora non c'è dubbio
Che
Il nostro governo in questi anni ha cercato tutte le scuse possibili e immaginabili per giustificare la mancata crescita prima c'è stato l'undici settembre come motivo il terrorismo internazionale poi c'è stato il patto di stabilità poi c'è stato l'Euro tutti sono argomenti che sono stati usati per scaricare fuori le responsabilità di una mancata crescita
Ma se confrontiamo guidati in Europa e guardiamo agli altri paesi che sono andati meglio nella sostanza la differenza
Tra gli altri paesi è l'Italia è una sola perché tutti i Paesi hanno il patto di stabilità
Totti paesi hanno le euro la differenza qualità degli altro paesi è che ci governa quindi la prima cosa che dobbiamo fare se vogliamo riformare lo Stato sociale a rimettere in cammino al Paese per me mettono in cammino la prima cosa che dobbiamo fare cambiare che ci governa
Perché questo è il
Il punto
è il punto iniziale di una battaglia per fare tutto questo
Per mettere in moto questo processo
Noi sicuramente abbiamo bisogno una politica economica nuova e diversa ma abbiamo poi bisogno di un utilizzo degli strumenti di questa politica economica veramente nuova e diverse a partire dall'Alaska
Perché qui la questione fondamentale
Che ci fate informare sia lo stato sociale sia ci può avviare un nuovo sviluppo è utilizzare la leva fiscale
Non c'è dubbio che abbiamo un problema generale sulla leva fiscale ne abbiamo parlato mille volte continuiamo ad averne abbiamo una grande evasione continua ad esserci nonostante tutti i condoni del mondo abbiamo l'evasione pari a cento miliardi di euro all'anno
Uno Stato che ha un'evasione di questo genere puoi per affrontare tutti gli altri problemi a una fatica è enorme
Qualche risultato noi l'avevamo raggiunto negli anni finali del centro sinistra
Ahimè tutto questo è stato cancellato con un'azione non solo sbagliata sul piano dei risultati che non ci sono stati ma sbagliata in quanto educativa in quando ha rimesso in moto il processo mentale che è giusto non pagare perché prima o dopo qualcuno ci giustificherà che è una cosa aberrante dal punto di vista delle conseguenze
Se questo è vero
Se può esporre vero la leva fiscale perché è così importante
Perché ci può far fare dei passi in avanti rispetto alla questione dello stato sociale abbarbicato all'equilibrio della distribuzione
Che è quello che in questo momento manca noi in questa stanza veniamo tutti da culture tutti
Pur appartenendo a culture diverse ma veniamo tutti da culture la cristiana la la la la marxista c'ha tutte colture in cui ci hanno insegnato sempre che bisognava dare di più a chi ha di meno e di meno anche abiti più come Effetto fondamentale dello stato nella sua concezione nella sua contrazione del rapporto con il cittadino noi in questa distribuzione della leva fiscale in questi anni abbiamo assistito esattamente al contrario si dà di più acchiappi più e di meno niente a chi ha di meno o niente con uno sconvolgimento
Quello lo sconvolgimento incredibile non so che si è fatto dei sei miliardi sull'operazione fiscale è un uso scandaloso non solo perché non è servito a niente sul piano dall'economia si è detto lo facciamo per rimettere in moto i consumi
Ma quando io non do un Euro al settantacinque per cento degli italiani
E dopo qualche euro a chi ha cento mila euro di reddito all'anno in più
Quella persona cui top cui dopo qualche euro che a cento mila e il reddito in su che gli cambierà nella sua vita in rapporto ai consumi
Quello che ha consumava prima continuano a consumare non può non cambierà nulla non otterrò nulla il grosso rimane così com'era anzi peggio la minoranza fortunata già quindi con un livello di consumare alto io la premio e questo perché si è fatto per una ragione esclusivamente ideologica
Che non c'entra nulla con l'economia si è fatto un'operazione di Robilotta al contrario di trasferire dai poveri e ricchi per dimostrare che c'era in campo una questione ideologica
E che comandavano i ceti forti del nord questa è la verità ed in questo senso il popolo se ne accorgano il popolo se n'è accorta e da qui la reazione da qui il tipo di testimonianze non vogliamo sarà la leva fiscale ci sono tanti modo per usare ce n'è uno che riguarda la famiglia
E denuncia un problema lo diceva qui il professore Anton si può usare in maniera differenziata molto bene a secondo delle risorse che ha c'è una questione che riguarda il livello in termini di leva fiscale tu puoi pensare di mettere in moto un processo in cui colpisce il cuneo fiscale che la vera questione che c'era il nostro Paese noi abbiamo oggi un problema che riguarda l'impresa il lavoro
Cioè quello che va in tasca lavoratore troppo poco rispetto a quello che paga il datore di lavoro benissimo c'è un problema di che chiamo gli esperti Cuneo sul si tratta di una differenza se ha delle risorse dimettiti alla fine avrà messo in moto risorse per fare sviluppo da un lato dall'altro lato hai dato una maggiore possibilità di salario per ottenere consumi
Queste sono le cose come dire settima anche dal punto di vista della socialità puoi fare in modo che tutto questo via una riscontro
Dal punto di vista della distribuzione in maniera molto più equa
Nell'ambito di quello che chi resta in termini di risorse oggi ci sono altre priorità io le cito e le accenno soltanto buona è la questione a giovani
Per la gran parte la questione giovanile e femminile meridionale dobbiamo dirlo con grande chiarezza c'è una questione effettiva se noi abbiamo risorse la priorità che il centrosinistra deve mettere della questione giovanile nel Mezzogiorno perché lista il rapporto è dal punto di vista di a vere e dal punto di vista di avere nuovi
Investimenti e dal punto di vista di affrontare la questione sociale
Perché c'è una questione di precarietà del lavoro che la questione è molto forte perché io lavoro lo trova
Non si tratta di tornare indietro sulla flessibilità dove la flessibilità l'abbiamo ritenuto un elemento vero asset contrattato ma c'è una grande differenza
Tra la flessibilità e la precarietà avvitato in rapporto di lavoro è una differenza non sopportabile e su quella che dobbiamo intervenire ci sono modi concreti per intervenire sono i processi formativi
Che si possono mettere in moto ma sono anche i processi di tutela sono i processi che ti garantiscono per esempio il periodo contributivo previdenziale che tu non fai tra un lavoro e un altro che oggi rimane completamente scoperti
E che può essere coperto con un'azione nuova diverso
E che può mettere in moto questo tipo di processo la seconda grande questione riguarda gli anziani in particolare i non autosufficienti
Che sono la grande questione per le famiglie che non hanno la possibilità di ricorrere ai propri strumenti queste sono le due proiettati io vedo
Ma questo giovanile e gli anziani non autosufficienti non avremo tante risorse nei prossimi anni
Quindi dovremo fare delle priorità
Perché non potremo dare tutto a tutti non possiamo fare quello che appunto il Cavaliere affatto cioè quello di cercare di dare tutto a tutti alla fine ha dato solo assai spesso e niente a nessuno quindi noi dovremo invece
Fare un ragionamento fare un ragionamento che esiste in qualche faccia le priorità che metta in moto questo processo e lo faccia in termini chiari espliciti
Come penso stiamo facendo questa sera senza demagogia ma con un'assoluta serietà mettendo in moto un processo di stabilizzazione
Di lavoro buono portando il lavoro dove non c'è mettendo in moto una priorità
Che tutto questo lo faccia ripartire perché lo stato sociale riparta dal lavoro e dando un occhio alli anziani non autosufficienti alle famiglie che hanno questo problema drammatico per farlo guardate e affini
Dobbiamo che questa Sicilia si omologhi questa volta siamo le al contrario è stata una risposta chiudo politicamente perché mi pare che qui abbiamo il candidato sindaco di Catania permettete mentre se facciamo un poco di
Cioè connesse
Ecco nel fare
Poi qua non farà D'Alema meglio di me però guardate in questa elezione è già stata ho trovato grande vittoria complessiva al centrosinistra
Una cosa meravigliosa stupenda il Mezzogiorno ha detto basta se cambia non ci vegliate più in giro lo ha detto in maniera clamorosa
Ieri abbiamo sentito che c'è il del ministro al Mezzogiorno che ci propone deve fare forza sotto dopo quattro anni deve unirci tutti insieme per porre la questione meridionale ma io dico Varazze guarda allo specchio dice quanto sono medico a dire una cosa di questo genere come ha portato a svolgere
Dopo travolge Coppa molesto ora soggiorno il Mezzogiorno ha reagito essiccata Catania come la Sicilia non può essere almeno dal Mezzogiorno il Mezzogiorno aveva gira e farà sindaco di questa città bianco grazie
Grazie
Ringraziamo io l'ho fatto prima e mi scuso per alcuni momenti un po'come dire
Durante vale mi sono dovuto distrarre ecco io ho voglia approfittare visto che siamo di nuovo qui al tavolo per ringraziare Aldo Amoretti che non avevo ringraziato ringraziare possono salvando ora Sergio D'Antoni e diamo la parola a dottor Carmelo Diliberto segretario generale della CGIL ci si dia
USA Carmelo rivolto informare che all'estero apripista e sono al lavoro quindi ogni parola che qui varate da varare leggi stradale che poi completeremo gli atti del seminario grazie
La carne anch'io volevo ringraziare l'associazione Futura per questo invito e siccome sappiamo che
Ce lo diceva già nella sua introduzione chi è questo programmati incontri è stato predisposto con dovuto anticipo
Non è solamente un caso che teniamo questo momento conclusivo del ciclo di seminari in un momento estremamente importante che io mi permetto di riassumere in pochi secondi
Siamo all'indomani di un risultato elettorale eccezionale
E anch'io concordo sul fatto che l'eccezionale
Si riferisce al fatto che per la prima volta abbiamo avuto e credo che possiamo associare in questo ragionamento
La Basilicata che andrà a votare domenica prossima abbiamo avuto un risultato uniforme sul rispetto al Mezzogiorno
Il secondo e nella seconda coincidenza e che siamo in piena campagna elettorale
Per la città di Catania
Abbiamo a questo tavolo permettetemi di usare questo aggettivo il nostro candidato a sindaco e dopodiché e il risultato di Catania assumerà un significato che andrà persino al di là del confine dalla Sicilia
Tutti guarderanno e analizzeranno se l'onda lunga si è fermata allo stretto di Messina oppure il risultato di Catania
Conferma invece una volontà generalizzata del Mezzogiorno del Paese
Di andare verso il cambiamento
Terzo aspetto tutto questo avviene in un momento di crisi generale dal punto di vista economico e perché non dirlo qui nella nostra terra anche di crisi di tipo morale io vi partirei dalla concezione generale del welfare Tiepolo suore Caserta introduceva nella sua e brillante relazione
Noi dobbiamo pensare a un Welfare inteso come uno strumento che punti a una società giusta e buona dove lavoro Salute e sicurezza siano gli elementi che danno stabilità ai cittadini
Io lo dico in maniera da sindacalista in maniera ancora più approfondita noi dobbiamo pensare a una concezione generale in cui per i nostri ragazzi che ci sia una scuola è un livello di formazione e giusta ci sia una qualità del lavoro soddisfacente
Nella fase di adulti ci sia serenità e sicurezza per gli anziani e mi permetto di aggiungere il tutto nella legalità fatemi fare una domanda nella nostra regione
Abbiamo un adeguato lingue livello di quel far che risponde a queste caratteristiche oppure no io credo proprio Dino e allora e allora ragionare come stiamo facendo non in astratto su un diverso modello di Gwen fare ma su un modello di Guelfa richiesti a parte integrante di una di un nuovo modello di governare che veda le forze sociali le organizzazione sindacali protagoniste
Rispetto a questo modello io credo che sia un ragionamento un ragionamento molto opportuno da questo punto di vista eh io individuo innanzitutto soprattutto nella nostra regione
Due strumenti che hanno finito per peggiorare la situazione che noi andavamo ad affrontare da un lato le norme sul mercato del lavoro guardate
Noi siamo una terra in cui per anni oserei dire per decenni le regole generali del mercato del lavoro sono state pensate in questa regione
Le grandi leggi sul collocamento che hanno portato tanti benefici la generazione di lavoratrici e dei lavoratori sono l'idea delle lotte dei siciliani a partire a partire da vola oggi noi siamo in presenza invece di norme
Che penalizzano complessivamente con il concetto di precarietà fatto norma tutto il Paese ma distruggono le regole del mercato del lavoro nel mezzo di torno e nella nostra Sicilia ho visto chi è poco fa sono stati issati cartelli in cui c'è scritto che i precari chiedono stabilità
In questa regione i precari nascono a partire dal mille novecento e ottantotto legge finanziaria
Cioè da diciassette anni ci sono generazioni che in questa regione sono stati illusi soprattutto alla vigilia di campagna elettorale
Compromesse disabilità che ogni volta vengono regolarmente disattese oggi quelle norme sulla precarietà che abbiamo sperimentato sulla pelle dei nostri giovani sono diventate regole generale nel Paese
Di conseguenza la controriforma delle pensioni è esattamente la continuazione di questo modello io dico che si è interrotto al di là del giudizio di merito alcune cose le diceva amore Vitiello vediamo sulla controriforma si è interrotto il processo di solidarietà per cui i figli annosa e prego lavorato non solo per sostenere le proprie famiglie ma per garantire un reddito di pensione ai propri genitori
Con queste norme si va a interrompere questo processo di solidarietà sir rompe una catena tra diverse tra diverse generazioni
Quindi da un lato previdenza ma dall'altro lato incentivo al lavoro nero e al lavoro e al lavoro sommesso
Tutto questo porta anche questo è stato detto a un allargamento della cosiddetta fascia di povertà io ricordo sempre a me stesso che in questa regione
Il ventisei per cento delle famiglie siciliane
Al trentuno dicembre del due mila e tre rientrava pienamente nelle fasce di povertà previste dai parametri dai parametri europei praticamente abbiamo avuto un progressivo impoverimento del cosiddetto ceto medio che ha visto ridotta la propria funzione sempre più verso il basso non solo sul valore assoluto ma persino rispetto al tenore di vita sostenuto ora io credo che il ragionare su un moderno sistema di guerra fare significa ragionare su queste cose scuola e formazione
Ragazzi lavoro oggetto lavoro sicuro lavoro legale per per gli adulti e serenità perde gli anziani
Allora quando si mette in discussione il ragionamento è persino l'ammontare della spesa per quanto riguarda il guelfo armi io credo che si vuole costruire
Un modello in cui l'insieme di di regole io mi permetto di dire di conquiste fatte dal movimento operaio dal movimento Damon grate corretto nel corso di decenni viene messo interamente in discussione e allora ragionare anche in occasioni come queste
Rispetto a questi problemi significa affrontare un modello di direzione di pezza
Io mi avvio alla conclusione qualche giorno fa all'indomani dell'elezione un giornale mi ha chiesto sette per quali motivi il Mezzogiorno aveva detto no a questo sistema di governo la prima risposta che io mi sono permesso di dare riguardava i contenuti della Finanziaria delle finanziarie di questi anni il giornalista mi disse ma che c'entra c'entra
C'entra perché quando il primo obiettivo del taglio delle finanziarie nazionali è stato quello di ridurre i trasferimenti agli enti locali si è messo in discussione un modello che mette in discussione le menti vitali per decine di migliaia di famiglie
Il sindaco Bianco può presentare il migliore programma di questo mondo ma se continua la filosofia dei tagli sui trasferimenti
Lui dovrà assumersi sarà costretto ad azzerare
Tutti gli interventi sul cosiddetto quel farle vocale che sono gli elementi indispensabili per tenere assieme per tenere assieme ampi strati
Di popolazione e allora quando parliamo di occupazione quando parliamo di lavoro quando parliamo di sicurezza dobbiamo sapere che il contesto entro il quale ci muoviamo è proprio questo e allora lavoro e allora diritti partendo dai giovani guardate
Noi siamo in condizione come sindacati siciliani da tre anni lo andiamo dicendo degli ultimi tre anni ottanta mila giovani sono partiti dalla Sicilia non è un nuovo flusso migratorio guardate
è una cosa diversa la stragrande maggioranza di questi giovani esce dalle nostre università per cui si investe lì si forma li si mette in condizione teoriche di essere i nuovi dirigenti della Società di domani
Poi però sono costretti
Ad andare fuori probabilmente a diventare dirigenti fuori dal Mezzogiorno persino fuori dal nostro paese può essa è la colpa più grave ex che secondo me nove dobbiamo addebitare alle politiche di questo governo
E questo deve essere l'impegno principale che bisogna assumere per nuove politiche di Gwen farle per nuove politiche di occupa azione io dico per un nuovo modello di sviluppo nella legalità che bisogna costruire nel Mezzogiorno e la Sicilia
Io sono ottimista
Perché ogni qual volta guardate
Anche nelle situazioni più disperate oggi nel mondo del lavoro non ci sono certezze
è in crisi il modello della FIAT ma è in crisi anche il modello Dellai settiche pure qualche anno fa era avanguardia rispetto allo sviluppo del Mezzogiorno dalla Sicilia non ci sono certezze però ogniqualvolta chiediamo ai lavoratori e alle lavoratrici
Di scendere in piazza per difendere i loro diritti e per sostenere un progetto diverso
C'è partecipazione c'è entusiasmo e allora facciamo in modo a partire da Catania che quell'onda lunga non si fermi allo stretto di Messina
Chiediamo una risposta positiva
Perché in discussione l'avvenire di questa società
L'avvenire dei nostri figli permettetemi di dire all'Avvenire di questo Paese
Ringraziamo
Carmelo Diliberto per il suo contributo e diamo la parola all'onorevole Enzo bianco
Grazie
Io proverò a rispondere brevemente
A tre domande e poi in ultimo
Farò una breve considerazione
Di carattere più squisitamente politico naturalmente nel rispetto della iniziativa che oggi è stata assunta e che lo voglio ricordare
Iniziativa programmata da molto tempo
Un'iniziativa
Che non potevano talmente prevedere il momento in cui questa appuntamento oggi cade
La prima questione
Se ci troviamo in una condizione generale del sistema Italia per il quale è possibile pensare a una riduzione quantitativa delle risorse da destinare al welfare
La seconda questione a cui cercano di dare brevemente una risposta è
Quali sono i soggetti che è opportuno ed efficiente che gestiscono le politica di quel fatto
La terza questione
Quali sono le esigenze specifiche del Mezzogiorno nel contesto nazionale
La prima questione
Beh noi ci troviamo in un momento di un'accentuata trasformazione accentuata e rapida trasformazione
Del modo di vivere anche nel nostro Paese
Cresce rapidamente e non si è
Si è per nulla restato e anzi continua a crescere la velocità con la quale il Paese abbandona i piccoli i piccolissimi centri i piccoli comuni le piccole realtà rurali
Il Paese e caratterizzato ancora oggi da un fenomeno di urbanizzazione di trasferimento verso i medici entri verso le grandi aree urbani
Nelle grandi aree urbane
Cresce non soltanto in quelle del Sud o della Sicilia
Cresce l'area della povertà
Quel dato che riferiva poco fa il segretario della CGIL relativa grosso modo a un quinto della popolazione che versa in una condizione di povertà in realtà oggi è un dato che riguarda tutte le grandi pare urbana del Paese vedo il sindaco di Brescia Corsini che saluto anch'io con affetto per essere qui con noi
Brescia è una delle città più ricche del paese proceduto alcuno che è anche una città come Brescia a problemi di
Confrontarsi con una realtà in cui grossomodo un quinto della popolazione non riesce a soddisfare bisogni primari
Cioè non riesce a comprare la carne è più di una volta a settimana
Non riesce a comprare i libri
Per i figli che vanno alla scuola dell'obbligo un quinto della popolazione
Un altro fenomeno assai rilevante e la trasformazione dell'età media della popolazione
Non solo per effetto del prolungamento dell'età
Media della popolazione ma anche per il fatto che c'è un bassissimo tasso di natalità
E quindi ci troviamo con una popolazione che è sempre più composta da una fetta rilevante di anziani
Naturalmente migliora la qualità della vita e anche la capacità di autonomia
A parità di età rispetto a qualche anno fa a non c'è dubbio alcuno che cresce la fetta di popolazione che tendenzialmente non è indipendente non è auto
In una condizione come questa
è immaginabile è pensabile che uno Stato un Governo rinunci ad avere politiche attive per confrontarsi nei confronti di questi grandi fenomeni
Che non sono naturalmente soltanto italiani ma che sono certamente fenomeni consistenti e importanti e dai quali dipende largamente la qualità della vita
Io penso che questo non è assolutamente possibile se non apprezzo di pagare costi salatissimi in termini di
Qualità della vita e vorrei anche dire indirettamente poi di capacità produttiva della vita
Faccio un esempio evidente
Nell'ambito delle dei gruppi di cittadini
Che pagano un prezzo salato per la presenza o l'assenza di politica di welfare però c'è qualcuno che la prima macro categoria di persone che paga un prezzo salatissimo dalla presenza o l'assenza di politica di welfare
Per esempio sono le doti
L'assenza di politiche di welfare adeguato significa che metà della popolazione e sostanzialmente emarginata o ridotta nella sua capacità di dare un contributo positivo attivo
Anche alla produzione di reddito e di ricchezza per ragioni che sono evidenti e che una persona intelligente non ha bisogno di spiegare capiamo tutti immediatamente al volo il peso per esempio della famiglia della donna significa naturalmente ovviamente l'assenza di politica di quel far estraniato il dal sistema e dal mondo del lavoro
In questa condizione
Non è immaginabile rinunciare a destinare risorse rilevanti del sistema Paese a politiche di welfare
A seconda domanda
Chi deve gestire le politiche di Guareschi
Io credo che la prima cosa fondamentale da dire e che queste politiche non possono essere gestite dallo Stato centrale
Lo Stato centrale deve limitarsi a una legislazione di larga massima in materia quella che riguarda alcune delle questioni fondamentali la questione
Quattro mete delle pensioni
La questione delle linee fondamentali della sanità per evitare che il sistema Italia abbia venti sistemi di sanità diversa e quindi una evidente netta contrarietà all'idea di devolution in una materia come quella della sanità con la completa rinuncia da parte dello Stato a svolgerle una qualunque funzione in questo settore
Ma io credo che debba rinunciare ad avere
Qualunque funzione di tipo gestionale non solo lo Stato centrale ma anche la Regione
E noi ci troviamo dice versa in una regione in cui la tentazione da parte della Regione di avere una politica di gestione
Quindi la verifichiamo ogni giorno e guardate passa attraverso stratagemmi evidenti mentre la Regione Siciliana sottrae risorse agli enti locali ai comuni
Sostanzialmente cresce e fa crescere la quota che viene destinata alla sanità
Una parte rilevantissima della quota di sanità in Sicilia ma ovviamente alla sanità privata ma una parte rilevante della sala delle risorse per la sanità vanno ad occupare sempre di più politica che sono politiche sociali o sociosanitarie
E che vengono gestite con quello strumento aberrante che sta diventando questa serto di monarchi assoluti delle strutture sanitarie locali c'è i direttori delle ASL che sono nominati su rapporti fiduciari di carattere politico che rispondono di volta in volta l'assessore regionale alla Sanità o al governo regionale e che in realtà non fanno sanità ma fanno politiche e spesso su queste politiche non sappiamo perfettamente che nel sud crescono egli evitano anche politiche clientelari i straordinaria affinché efficacia al di fuori di qualunque regola di legalità e di controllo
E allora evidente naturalmente che le politiche più efficaci di welfare per quanto riguarda la parte pubblica non possono che essere svolte naturalmente dai comuni e dagli enti locali
Io immagino notoriamente però in una logica non di carattere
Pubblicistico o la tendenza esclusiva gestire in proprio
Ma naturalmente è chiaro che questo va fatto coinvolgendo per esempio il terzo settore
Coinvolgendo per esempio il privato sociale le forme di volontariato che svolgono una funzione essenziale è importante
In una realtà come quella nostra secondo un principio distrusse diretta che non è soltanto quella di tipo verticale la che ovviamente anche quella di tipo orizzontale
A seconda questione alla quale rapidamente rispondo la terza questione alla quale rapidamente rispondo S
Per il Mezzogiorno di c'è bisogno di specifiche politiche che riguardano il welfare
Io credo di no io credo che la realtà meridionale non abbia bisogno di specifiche politiche di welfare
E io credo che invece la realtà del Sud abbia bisogno di specifiche politiche per lo sviluppo economico
E cioè noi siamo nella condizione per la quale naturalmente l'obiettivo che ci dobbiamo dare e quella di riprendere il treno di uno sviluppo che faticosamente il Mezzogiorno aveva cominciato a imboccare
E che aveva cominciato a produrre buoni positivi risultati
La fine degli anni novanta e l'inizio degli anni del due mila sono stati caratterizzati da una capacità di crescita Massimo lo ricorderà perfettamente del prodotto interno lordo delle regioni meridionali superiori alla media del prodotto interno lordo del Paese
E guarda caso siamo ritornati a una condizione in cui credo vissuto torna a crescere meno di quanto cresce il Paese e il Paese non cresce affatto
E quindi naturalmente stiamo impostando una politica che tornata a far crescere il differenziale economico tra un terzo del paese e il resto del Paese
Allora si tratta sostanzialmente di riprendere alcune delle politiche che avevano cominciato a produrre risultati una politica di incentivazione per lo sviluppo economico
Tendenzialmente automatiche mirata verso il Sud che è stata cancellata dai governi di centrodestra
A partire dal credito d'imposta e ad altre leggi di incentivazione che vanno localizzate naturalmente nelle aree meridionali
E notoriamente insieme con questo altre politiche che possono aiutare
Che possono aiutare lo su quel mezzogiorno e che sono per esempio la politica infrastrutturale a partire
Da quelle infrastrutture in materiali non solo quelle materiali
Che sono decisive per lo sguardo soggiorno
Io ho avuto il piacere il privilegio di essere stato ministro dell'interno nel secondo governo D'Alema
Massimo ricorderà anche per il legame profondo che egli a con quella regione che la Puglia
Ricorderà come in presenza di una circostanza
Di attivazione della criminalità organizzata
Incomparabilmente inferiore rispetto a quella che ha caratterizzato per esempio la Campania nelle ultime settimane negli ultimi mesi grazie a un'operazione Massimo lo ricorderà l'Operazione Primavera noi abbiamo cancellato
Rapidamente nel giro di alcune settimane una condizione di presenza di uno Stato nello Stato
E abbiamo determinato la condizione di un potenziale ripresa della di quella regione che nella quale la criminalità legata al contrabbando ma non solo ormai la faceva da padrone
E quindi di là delle affermazioni di principio sulle città più sicure io credo che sia fondamentale in questo settore investire risorse ricchezza
Esattamente sei anni fa grosso modo in questi giorni
In questa stessa
Refettorio del Monastero dei Benedettini
Alla presenza dell'allora presidente del Consiglio della Repubblica italiana Massimo D'Alema
E del ministro del tesoro
Che si chiamava Carlo Azeglio Ciampi
Reduce
Quel governo è il governo che l'aveva preceduto
Dall'avere raggiunto quel grande obiettivo di portare l'Italia nell'euro obiettivo che sembrava impossibile
Concluso il patto di Natale no e c'è l'idea di una grande concertazione per determinare un'occasione di cambiamento reale nel Paese
Proprio qui si tende a questo seminario Cento idee per lo sviluppo del Mezzogiorno
A cui avremmo voluto legare un cambiamento reale e profondo un altro grande Obiettivo
Si scelse Catania
Credo che la scelta non fu casuale Massimo Catania era una delle realtà del Sud
Che aveva conquistato non solo dignità e rispetto
Ma aveva messo in piedi un modello
Di sviluppo economico per una realtà meridionale che era diventato in qualche misura modello esemplare
Idea di una forte alleanza tra l'ente locale il mondo della cultura della formazione l'università
Il sistema di impresa
In un'alleanza del territorio che generava produzione di ricchezze riusciva a richiamare Investimenti
Questa idea di fondo nonostante siano passati sei anni è un'idea ancora oggi largamente valida io credo che esistono ancora tutte le condizione questa città ha grandi risorse e intelligenze capacità professionale voglia di lavorare per riportarsi esattamente a quel punto e cominciato a realizzare qualcuna di quelle cento vite
All'onorevole Enzo Bianco per allo straordinario contributo che ci ha dato anche in questa occasione e penso di avere il piacere di dare la parola all'onorevole Massimo D'Alema
Vorrei
Innanzitutto chiedere scusa perché questa giornata per la quale avevamo preso impegno molto tempo fa
Poi si è trovata a cavallo di tante campagne elettorali
Che avremmo dovuto temere a marzo questo seminario ma
Eravamo in campagna elettorale al di là dello stretto e l'abbiamo tenuto adesso e ci troviamo in campagna elettorale le campagne elettorali non sono di per sé un male
Soprattutto quando finiscono bene
Non ho offeso
Tuttavia questo clima un po'condiziona la presenza che di cui sono grato mi scuso anche per evidentemente molte persone sono qui in una condizione di disagio che non è una presenza da convegno e un pochettino condizionerà anche il mio dire insomma che non sarà proprio da convegno
Però io voglio ringraziare
L'associazione Futura di Catania Giovanni Villani non solo per questa iniziativa Maffei
Azione futura un po'
Che è fiorita qua e là nel Paese iniziative spontanea di persone amiche che hanno inteso un po'collegarsi al lavoro di ricerca che noi svolgiamo con la Fondazione Italianieuropei
E che diverse città del nostro Paese ha dato vita gruppi di persone in intellettuali uomini politici sindacalisti che
Ci hanno dato una mano a riflettere a ragionare insieme noi faremo
Prossimo tre di maggio la Fondazione Italianieuropei ha organizzato una giornata di riflessione contributo per un programma riformista
Fra terremo a Roma una giornata che sarà un po'un momento di sintesi
Io parlerò della politica estera dell'Italia Giuliano Amato del rapporto tra competitività e coesione sociale
Avremo molti intellettuali
Uomini politici che alla fine concluderemo con Romano Prodi una giornata di riflessione lo dico perché
Abbiamo cercato anche in questi anni di dare un contributo di analisi di riflessione
Che credo non sia stato inutile non sia inutile anche a creare le condizioni di una svolta politica di una nuova stagione per il centrosinistra
E noi ci troviamo esattamente in un momento di svolta del
Io credo io voglio partire da qui perché
Penso che
Dobbiamo cercare di capire
Qual è la portata di questo cambiamento
Secondo me si tratta
Della fine di un lungo ciclo dalla vita Italia
Non soltanto della crisi del governo di centrodestra
In realtà se noi ripensiamo agli ultimi quindici anni di storia del nostro Paese
Noi ci rendiamo conto che data all'inizio degli anni novanta
Una grande crisi del sistema politico democratico
Della repubblica parlamentare del sistema dei partiti una crisi naturalmente che aveva ragioni molto serie profonde
E l'inizio di una fase i cui tratti fondamentali sono stati quelli dell'antipolitica
L'idea che non c'era più bisogno della politica dei partiti
Direi l'offuscare assi di tutti i valori
Collettiva tutti gli elementi di cui si io
S'
Non soltanto la politica i partiti in Parlamento l'unità del Paese
L'idea che in definitiva per sprigionare le energie più profonde della società italiana si doveva puntare
Su una visione del federalismo che in diversi momenti ha rasentato l'idea della secessione della rottura dell'unità nazionale
Sulla fine di un patto fiscale di solidarietà fra l'Italia meno tasse meno servizi meno welfare ma meno tasse ognuno faccia da sé
Fondo il messaggio meno tasse
Si basa sull'idea suggestiva che
Le le tasse alimento non una spesa pubblica che in quanto è pubblica non è di nessuno e dei politici ciò che è pubblico RS Mullins ma cosa che riguarda la politica i partiti mentre le tasse riguardano me cippato
è un forte messaggio di rottura di un vincolo di solidarietà le tasse come è noto servono perché chi è più ricco contribuisce
A creare strutture che sostengono chi ha meno possibilità sono uno degli strumenti attraverso i quali si costruisce una solidarietà sociale
Ora in questo Paese i grandi valori collettivi sono entrati in crisi
Ha preso piede una ideologia dell'antipolitica dell'individualismo dell'ognuno faccia da sé
E questa ideologia è stata dominante per un quindicennio anche quando eravamo al governo noi in realtà noi non eravamo la maggioranza del PAI
Beh vincemmo le elezioni perché il centrodestra era diviso
E noi eravamo uniti
Fu la forza di una operazione politica
Io dico sempre a quelli che ci hanno rimproverato di avere perso
Che il vero miracolo fu avere vinto
Dal momento che il cinquantaquattro per cento degli italiani votarono per la somma dei partiti di Berlusconi finite Bossi
Sì si divisero
Persero nel maggioritario fu una vittoria della politica
Contro lo spirito pubblico dominante dallo spirito pubblico dominante era la l'Italia come disse Montanelli aveva voglia di provare Berlusconi cioè di provare di mettere al comando del Paese al posto della politica
Gli interessi forti e della società civile Luís che era stato così bravo a diventare ricco colui che farà diventare più ricco tutto il Paese questa era l'idea in sostanza il mito il sogno che sedusse anche i ceti poveri del paese
E che
Non era soltanto un progetto politico
è stata anche per lunghi anni una cultura dominante nel clima internazionale nel quale si teorizzava la fine della politica la fine della storia l'idea che il compito della politica era soltanto quello di rimuovere gli ostacoli che impedivano un pieno dispiegarsi delle forze del mercato
Perché il mercato avrebbe provveduto a risolvere i problemi a ripianare le contraddizioni questi è stato un clima culturale dominante anche a livello internazionale
L'idea della globalizzazione neo liberale
E che finito il comunismo finiva la storia finiva la necessità della politica
E affidandosi alle forze spontanee del mercato si sarebbe trovato un equilibrio nuovo si sarebbe costruito il migliore dei mondi possibili
Io credo che quello che accade oggi in Italia è la fine di questo lungo città
Badate si potrebbe dire che questo ciclo entra in crisi innanzitutto a livello internazionale
Innanzitutto perché noi abbiamo misurato che il mondo senza la politica non soltanto non produce la soluzione dei conflitti ma anzi produce
Conflitti drammatici produce la guerra produce il rischio dello scontro di civiltà produce il terrorismo
Produce diseguaglianze crescenti
All'interno delle nostre società e su scala internazionali e poi parlò del welfare noi viviamo nell'epoca in cui
In realtà la crisi della politica ha determinato un approfondirsi delle diseguaglianze è stato ricordato dei fenomeni di impoverimento di esclusione anche all'interno delle società più ricche
E lo so
Non c'è rimedio comunque il rimedio non è guidare perché peggiora la situazione
E quindi in realtà
Questa eclisse della politica ha prodotto
Un mondo innanzitutto più ingiusto carico di conflitti e società più deboli e più divise questo è accaduto in modo clamoroso nel nostro Paese
Se c'è vedete sarebbe ingeneroso attribuire a Berlusconi la responsabilità della crisi economica del nostro Paese perché non c'è dubbio che l'Italia diventi una crisi
Che viene da lontano
Che il nostro Paese soffre di una perdita di competitività del sistema Italia
Che non è riconducibile soltanto alle responsabilità dell'attuale Governo
Che noi siamo tra i Paesi industriali avanzati il più esposto alla competizione dei paesi emergenti
Anche perché per molti anni ci siamo cullati nell'illusione che piccolo era bello
E invece diciamo evidente che senza grandi prese grandi strutture organizzative
Non si compete nel mondo di oggi ci siamo cullati nell'illusione che il made in Italy il genio italico ci avrebbero messo al riparo dalla competizione internazionale e invece no anche perché è più facile imparare a produrre le scarpe ai vestiti che non l'informatica la chimica fine cioè quello che non è non abbia
E alla fine è stato il genio italico rivolgersi contro di noi dato che sono gli italiani quelli che sono andati in tutto il mondo insegnare a produrre le scarpe ai vestiti com'è giusto che sia nel mondo della globalizzazione
Quindi l'Italia vive una crisi che viene da lontano ma la responsabilità dell'attuale Governo
E di avere affrontato questa crisi
Che avrebbe richiesto l'unità del Paese
E l'avvio la prosecuzione di quello sforzo che noi avevamo avviato di riorganizzazione e di vedete noi avevamo messo l'Italia sulla strada di una sfida difficile ma l'Italia stava diventando un Parisi più serio
Che aveva conquistato una considerazione internazionale che aveva avviato una riconversione della sua economia perché lei è uno non era un guaio
Ma era una sfida che imponeva di per sé di recuperare competitività sul piano
Dell'innovazione del valore aggiunto e non delle svalutazioni competitive della lira
Noi avevamo portato l'Italia al livello di una grande sfida illusioni di Berlusconi è stato invece che si potesse tornare indietro cioè che si potesse rilanciare l'Italietta delle furbizie
Pensando
Che
Quello che si perdeva perché non si potevano più fare le svalutazioni competitive si potesse riguadagnare con qualche condono incoraggiando l'illegalità o comprimendo i diritti dei lavoratori
Cioè riguadagnare
E questa politica ha diviso il Paese
Lo ha approfondito le le ingiustizie sociali in modo drammatico aumentato la distanza tra nord e sud tra ricchi e poveri
In modo drammatico
E non ha ridato competitività dita
Perché vedete qui è il primo punto diciamo di anche della discussione che stiamo tenendo questa sera
In realtà questa politica era prigioniera di un'idea sbagliata e cioè che la coesione sociale e la solidarietà sono valori
Che contrastano con la competitività del Paese non è vero
E ciò che accade dimostra il contrario che sono le società più coese
Sono le società più solidali che sono più forti anche nella sfida della competizione internazionale in Europa l'Europa ha avviato una verifica dei dei passi in avanti compiuti sulla strada degli Obiettivi del Consiglio europeo di Lisbona
Che è stato un momento molto alto di integrazione dell'Europa e chi ha indicato i grandi obiettivi di un'Europa riformista
Cioè
Il rilancio della competitività europea nell'epoca di un'economia basata sulla conoscenza e sull'informazione
Bene i Paesi che hanno fatto di più più grandi passi in avanti in Europa
Sono i Paesi che hanno i sistemi sociali più forti a partire dalla Svezia sono i paesi dove si pagano più tasse
Ma dove ci sono sistemi scolastici e sistemi di sicurezza sociale che garantiscono un'alta coesione una piena mobilitazione della società e delle sue risorse
Vorrei
Noi ci riempiamo la bocca in questo Paese soprattutto i nostri competitori delle politiche verso la famiglia cioè
Allora vorrei che si sapesse che il Paese in Europa che ha il più alto tasso di natalità
è il paese del quale c'è nello stesso tempo il più alto tasso di occupazione femminile
Che è la Svezia
E che i Paesi in cui sta crollando la natalità sono i grandi paesi cattolici dell'Italia meridionale dove si che sono anche i Paesi che hanno il tasso più basso di occupazione femminile e questo che può apparire un paradosso
Sempre la verità questo può apparire un paradosso ma non è affatto un paradosso e dimostra che dove c'è uno stato sociale che funziona
La donna non è messa di fronte alla drammatica scelta fra maternità e realizzazione della propria personalità nel lavoro e nella società
E là dove il familismo scarica sulla donna tutto il peso della responsabilità sociale della maternità si fanno anche meno figli oltre da dire meno donne lavora
E il segreto del dinamismo di quella parte dell'Europa ecco e si chiama Guccione sociale si chiama sistemi di welfare
Che fu perché perché
Welfare non è una spesa pubblica come pensa il Presidente del Consiglio che poi fa anche qualche confusione sulle cifre diciamo perché
Quando quando deve fare un dibattito dove non ha avuto prima le domande e le risposte si trova in difficoltà e
Quanto ai
Mente
Perché in un paese
Nella tradizione europea diciamo la coesione sociale è un fattore di forza
Della società e di dinamismo dell'economia quindi noi dobbiamo ripartire da qui
Dall'idea cioè che
La cultura dell'individualismo dalla rottura dell'unità del Paese della rottura di un patto di solidarietà tra gli italiani non soltanto ha prodotto un'Italia più ingiusta
Più povera
Più divisa
Ma ha rappresentato concretamente un ostacolo al rilancio della nostra economia della nostra competitività
Perché per dirla in termini semplici noi non dobbiamo competere con l'Albania o con il Marocco
Cocco Paesi con i quali non vinceremo mai la sfida dei bassi salari della precarietà del lavoro che per quanto ci possa essere un governo volonteroso da questo punto di vista diciamo
Non è possibile
Ma noi dobbiamo competere con l'Inghilterra con la Francia con la Germania con gli Stati Uniti con il Giappone noi facciamo parte di quella serie A del mondo dei Paesi ricchi
Ed è in quel contesto che si gioca il futuro dell'Italia noi abbiamo fatto recentemente un seminario sulla città
Come Fondazione abbiamo pubblicato alcuni saggi sulla Cina sull'ultimo numero della nostra rivista tra questi ce ne sono tutti piuttosto interessa
Ce n'è uno di Piercarlo Padoan direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale
Uno dei direttori
Che in questo saggio si presentano alcune tabelle
Desunte da uno studio che il Fondo monetario internazionale ha fatto sull'impatto dell'economia cinese sull'economia mondiale
In cui si delineano diversi scenari possibili sul tipo di impatto che l'integrazione della Cina nell'economia mondiale potrà avvenire nei prossimi anni
Bene le conclusioni del Fondo monetario
Lo spiego perché questo dimostra sì risulterà chiaro anche così la la
Di inconsistenza di certe ricette che circolano in casa
Le conclusioni sono che la crescita della Cina è destinato ad occupare uno spazio ancora più vasto nel campo delle attività manifatturiere cosiddette mature
E che questo avrà un impatto negativo sulle economie dei Paesi emergenti
Perché ed è del tutto evidente diciamo che da questo punto di vista la Cina occuperà uno spazio
Ma che la crescita cinese determinerà una crescita imponente della domanda
Nei beni di lusso
Beni di qualità
Nelle nuove tecnologie
E nei servizi
E che i Paesi più ricchi saranno quindi beneficiari netti
Degli Effetti della crescita della Cina tra l'altro questo dimostra perché quando Tremonti va in giro per il mondo dicendo che a mettere i dazi lo trattano come uno scemo surreale perché non c'è nessun Paese
Perché non c'è nessun Paese ricco che abbia Manta gioco cioè oltre oltre ad essere irrealistico dopo avere predicato il libero mercato per tanti anni diciamo che noi
Abbiamo avuti vantaggi adesso che c'è la competizione chiudiamo le porte ma non c'è nessun Paese ricco che si avvantaggerebbe da una cosa di questo tipo
A cominciare dagli Stati Uniti d'America il cui intercambi o la Cina è uno dei fattori che sostengono l'economia americana
Bene
Il problema vero dunque quale
è l'Italia sarai in grado di produrre
Quei beni
La cui domanda è destinata a crescere in modo impetuoso nei prossimi anni cioè noi saremo in grado di produrre
Tecnologie
Beni di alta qualità servizi
Questo è il punto questa è la sfida e lì che si gioca il futuro del nostro Paese non nella illusione che si possa frenare lo sviluppo di altri paesi nel mondo ma nella nostra capacità di essere
Nella sfida mondiale ciò che si ha cioè un paese di grande tradizione di grande cultura di straordinaria capacità di fare
Nella nostra capacità di valorizzare le grandi risorse non valorizzate di questo Paese e in questa ottica il Mezzogiorno è
Non è il problema come la destra concretamente ha pensato in questi anni
Perché l'idea di Berlusconi di rilanciare il vecchio meccanismo di sviluppo il vecchio meccanismo svilupperanno
E quindi il vecchio meccanismo di sviluppo badate sì è stato un provvedimento che è stata secondo me la chiave è stata la Tremonti bis
Quando eliminata la politica di incentivi verso il Mezzogiorno che non avevamo avviato e i fenomeni di cricket che fu progettata appunto in questa stanza cioè l'idea di una politica che sosteneva le idee del Mezzogiorno a fare la programmazione dal basso può naturalmente questo Satie luci e ombre
E certamente io penso che noi non dobbiamo riproporre per il futuro specialmente le ricette del passato però traiamo da quelle ricette lei due idee forti che c'erano dei
Una era
Noi non possiamo ripensare il Mezzogiorno da Roma dobbiamo fare leva su una nuova classe dirigente meridionale sulla sua capacità di progettare di essere protagonista e questa resta un'idea forte l'altra idea forte era basta con la politica intesa come controllo come oppressione
E quindi il credito d'imposta te lo applichi da solo non deve andare a chiedere per favore all'onorevole sottosegretario questa era la grande novità
E nel momento in cui loro hanno smontato questa politica sostanzialmente
Hanno smontato la politica come project
E invece della vecchia politica hanno immediatamente riprodotto proprio quei meccanismi di oppressione clientelare di intermediazione politica nell'uso delle risorse che noi abbiamo cercato di lasciarci alle spalle questa è la verità
Questa nuova politica Del Vecchio ha ereditato tutto il peggio senza averne le radici popolari e la tradizione e cultura
Questa è la verità e in quel momento
Hanno riproposto una idea del Mezzogiorno come a mezzogiorno da gestire darsi
Dassi spire
Una palla al piede sostanzialmente senza capire che invece qui c'è la frontiera vera di un rilancio del Paese anche c'è la frontiera anche per il sistema imprenditoriale del Nord del Paese
Non è vero il nord non ha interesse alloggi alla devolution ma non soltanto perché c'è un appello di solidarietà perché a mio giudizio
Il sistema Paese e più forte se l'Italia è un mito
Essendo e se non è forte il sistema Paese per i piccoli e medi imprenditori del Nord Italia l'unica prospettive andare a mettere la loro fabbrichetta in Romania altrimenti non reggono neanche loro questa è la verità
Ferone forte del sistema Paese
Con tutte le sue risorse allora io credo che queste sono alcune delle insomma delle idee su cui noi dobbiamo ricostruire un progetto di governo per il nostro
L'idea che in questo Paese il welfare è un investimento
Io
Io credo che nei prossimi anni noi dobbiamo investire
La sanità non è una spesa e un grande investimento tra l'altro è uno dei settori dell'economia in cui c'è un più alto tasso di innovazione ed è un volano dell'innovazione pioggia anche perché siccome il bisogno di sanità cresce
In società ricche e che invecchiano
Questo è un volano dell'innovazione economica io ho proposto prima di andarmene dal parlamento un disegno di legge che si sta discutendo però anche di assenza lasciate in eredità
Che propone un grande piano nazionale di Investimenti sul sistema sanitario del Mezzogiorno d'Italia
Perché il sistema sanitario del Mezzogiorno d'Italia soffre di un gap strutturale rispetto a quello del Centro-Nord
Per mancanza di attrezzature
Tecnologicamente avanzate
Per mancanza di personale qualificato soprattutto personale paramedico
E quindi c'è bisogno e per una grande debolezza delle strutture decentrate non ospedaliere l'abbiamo sistema ospedale centro ricco diciamo
Tutto si scarica sull'ospedale e spesso si tratta di ospedali scarsamente qualificati dal punto di vista delle strutture
Quindi
Cioè io penso che il sistema sanitario del mezzogiorno è una realtà su cui il Paese può investire un grande programma di Investimenti sul sistema sanitario
In termini di innovazione e di formazione è un traino dello sviluppo
Ora l'idea che ci possa essere lo sviluppo in un grande paese avanzato senza investimenti pubblici non so da dove l'hanno desunta
Vorrei spiegare che nella patria del neoliberismo negli Stati Uniti d'America agli investimenti militari sono il principale volano dello sviluppo economico nel corso di tutti questi anni
Noi siccome non abbiamo il problema nei la priorità di investire sul militare possiamo investire su una sanità tecnologicamente avanzata diciamo è un modo di sostenere anche lo sviluppo del Paese
E l'innovazione del Paese
Io sono perché questo investire sulla sanità
Investire sulla formazione
Stiamo parlando di questo investire sulla sanità investire sulla formazione e sull'innovazione
Sono oggi condizioni essenziale di un rilancio della competitività del Paese
E anche per creare un sistema di welfare più moderno
Non c'è dubbio che noi nel momento in cui vogliamo ribadire diciamo un concetto essenziale che direi un discrimine di natura culturale ideale fra centrosinistra e centrodestra cioè l'idea che ci sono alcuni diritti spesse nuziale di cittadini alla sicurezza
Alla salute all'istruzione che devono essere garantiti dallo Stato non possono essere affidati al mercato
Poi
Poi naturalmente noi dobbiamo avere una idea dinamica di come lo Stato deve garantire questi sì idea dinamica puntare
Ad una efficienza nel modo in cui questi servizi sono garantiti sapere che quando si dice garanzia dello Stato può non voler dire necessariamente la gestione da parte dello Stato di tutto
Perché siamo una società ritmica complessa c'è un terzo settore cioè la possibilità di di persino di mettere in concorrenza diciamo
Diverse diverse modalità di offrire questi servizi ma adesso al mese devono essere garantiti a tutti i cittadini ricchi e poveri del Nord e del Sud perché qui c'è un elemento di civiltà
Fax
Detto questo noi dobbiamo certamente correggere l'equilibrio del nostro stato sociale
E qui si correggere l'equilibrato stato sociale significa fronteggiare icone diceva anche D'Antoni Sergio sono d'accordo con lui le due grandi questioni cioè da una parte noi siamo una società che invecchia
E che devi
Affrontare questo tema come non come un peso ma come una risorsa allora bisogna costruire le condizioni diciamo di una
Per cui le persone che invecchia nuovo possano farle in modo socialmente utile oltre che
Appagante per loro
Il problema di come si invecchia in questo paese di come questo deve continuare ad essere tuttavia la persona che noi ci stiamo invecchiando diciamo essere socialmente utili parte di un circuito di socializzazione e nello stesso tempo come affrontare il problema degli anziani non autosufficienti questo tema dell'invecchiamento
Inteso non come una disgrazia perché si pagano più pensioni
Ma anche con una risorsa intorno a cui si costruisce una realtà nuova dell'economia oltre che dello stato sociale è un e l'altro tema e quello di investire sulle nuove generazioni
Che poi è la condizione anche per evitare il dramma nel quale noi stiamo cadendo e cioè che la necessaria flessibilità del lavoro
Diventi precarizzazione del lavoro e insicurezza della vita vedete questo è il punto comincia noi oggi stiamo cadendo in una condizione perché vedete per le nostre generazioni la precarietà era una stagione della vita cioè uno per una certa fase cercata
E finché cercava viveva una condizione di precarietà ma poi trovata
Oggi la precarietà e una condanna ha visto
Questo è inaccettabile
Badate
La risposta questo sta in una grande riforma del del mercato del lavoro del sistema degli ammortizzatori sociali io voglio dire una cosa qui siamo in un'aula universitaria siamo
Questa idea Marco Biagi ce l'aveva chiarissima e anche per questo gli si fa un torto quando si dà il suo nome ad una legge che ha preso solo un pezzo delle sue idee
No sì certe un uomo che ha teorizzato la flessibilità del mercato del lavoro ma anche sostenuto che bisognava fare una riforma degli ammortizzatori sociali
E che perché la flessibilità non diventi precarietà ci vuole un sistema che accompagna lavoratore da un lavoro ad un altro offrendogli
Assistenza reddito e formazione professionale
Altrimenti altrimenti sia semplicemente quella drammatica condizione di precarietà
Che non è soltanto una condanna per chi ovviamente su un lavoro che è una scommessa che si rinnova di sei mesi in sei mesi non può costruire un progetto di vita
Ma a mio giudizio e anche un limite allo sviluppo economico perché
L'impresa che ha un lavoratore per sei mesi non investe su quel lavoratore e il lavoratore che ha un lavoro per sei mesi non investe sul suo lavoro si determina un rapporto di sfiducia reciproca
Che non produce qualità del lavoro non produce innovazione perché ne dentro c'è
Allora
Investire investire sugli sia
Perché significa investire su una società che sta cambiando investire sugli anziani non significa quanto l'assistenza ai non autosufficienti significa anche lavorare perché possa esserci in una società
Solidale una forma di invecchiamento attivo
Per cui invecchiare non significa la solitudine ossidrica uscire dai Circuiti della partecipazione della socializzazione
è una risorsa del Paese e dall'altra parte investire sulle nuove generazioni
E sul loro rapporto con la cultura e con il lavoro sono le due grandi frontiere di un nuovo UE
Che secondo me è parte essenziale di un po'innovato Progetto per lo sviluppo del Mezzogiorno
Che noi dobbiamo costruire venti e questo voto ci consegna un'enorme responsabilità
Io sono del parere che
Noi
Abbiamo avuto nel Mezzogiorno qualcosa di
Insomma del tutto straordinario il tutto straordinario un mutamento di portata storica
Noi adesso parlo da da lucano di origine diciamo la Basilicata una è una formalità
Io anzi lancio un obiettivo che anche una previsione la Basilicata sarà la regione più rossa di tale
In fondo
In fondo si tratta di superare la modesta soglia del sessantatré per cento che credo sarà superata la
Ma ma anche perché ma anche perché è una delle regioni meglio governati se un po'di orgoglio meridionale ne parliamo sempre dell'emirato Scarp date la Basilicata è di gran lunga una delle regioni in meglio governati
Che ha il più alto tasso di sviluppo che ha la più alta è la migliore utilizzazione di fondi europei un modello lo lo dice le uno pare che rispetto
Esatto tanto che poveretti stanno per uscire dall'Obiettivo uno ma insomma però non li vedo neanche per un troppo preoccupati
Quindi
Noi oggi ci troviamo in una condizione di novità straordinari centrosinistra governa
Stato aspettiamo la Sicilia poi dirò una parola su questo diciamo
Vi aspettiamo ma
Dirò poi qualcosa sulla la questione siciliana che ora diventa cruciale la per il resto come voi sapete noi governiamo pressoché l'intero Mezzogiorno
Molise perché non si è votato
Penso che l'intero e non soltanto le regioni e non soltanto le ripeto ma anche la quasi totalità delle città importante delle Province
è un fenomeno di grandissima porta
Che evidentemente ha una spiegazione diciamo no non non è qualcosa che possa essere ricondotto ad una somma di fenomeni locali lo spostamento elettorale nel Mezzogiorno è stato enorme
Assai più che nel centro
Dove pure è avvenuto un rilevante spostamento elettorale ma secondo l'analisi dei flussi dove c'è stato più spostamento proprio di voti cioè non mutamento di percentuali dovute al al gioco delle astensioni diciamo
è stato proprio il Mezzogiorno anche perché Mezzogiorno ha percepito diciamo le cose come stanno il carattere antimeridionale di questo Governo vorrà fare il questo governo
E si è presentato con un volto ostile
A
Ai limiti della sfida
Io non credo che loro non si rendessero conto che votare la devolution alla vigilia delle elezioni
E per di più sotto ricatto
Di Calderoli non era neanche diciamo così
Una cosa
Non potevano non rendersi conto che un atto di quel tipo io io credo che quello è stato il lo scatto della vicenda
Perché è diventato un evento è emblematico no cioè
Non poteva non rendersi conto e lui è venuta fuori anche lasciatemelo dire l'estate la povertà di questo ceto politico di questa destra meridionale
La mancanza di personalità politiche all'ala
La mancanza è dipeso perché trovasse non era quello il momento per alzarsi per avere un sussulto il Vinitaly erano al momento no io non non voglio voglio un mese di di tempo di riflessione loro
Non pretendo neanche non è che dovevano fare nulla di particolarmente drammatico cioè il fatto di essere tutti in fila lì appecoronati a votare
UDC io ho dichiarato
Per il venire meno di una di una classe dirigente la destra perde perché non ha saputo dare una classe dirigente a mezzogiorno nel modo più assoluto
Quindi è avvenuto questo scatto questo ci consegna un'enorme responsabilità
E lo dico perché questo deve essere anche un tema della vostra campagna elettorale noi dobbiamo costruire un progetto di sviluppo
Che recuperando gli aspetti positivi del passato tuttavia ne sappia sa che a vedere anche le ombre dello sviluppo del passato
Perché
Diciamo
Una parte di quello sviluppo non ha messo radici
Questo è vero è vero che sono stati fatti tanti capannoni con la quattro otto otto ma non non sono moltissimi quelli che sono rimasti in piedi
C'è un problema che riguarda la qualità dello sviluppo
Il rapporto fra sviluppo innovazione io da questo punto di vista non credo affatto che il modello Catania sia in crisi perché come modello anzi lo considero più che mai attuale
Quel modello poi naturalmente può darsi che quel tipo di produzione oggi non sia cioè qual era l'idea del modello Catania l'idea era che in una rapporto di collaborazione tra poteri pubblici e sistema dell'impresa e in un quadro di incentivi nazionali si puntava a investire in settori tecnologicamente più avanzate
E perché perché come ci ha spiegato tante volte Pistorio mentre nel lavoro manifatturiero il costo del lavoro nel Mezzogiorno non è competitivo con i competitori
Un ingegnere elettronico
In Sicilia il costa un quarto di quello con i costi in America
E spesso e anche più sveglio così disse in un convegno dice ecco
Un uomo animato da un grande spirito pratico diciamo cioè un uomo che ama la sua terra ma non benefattore un imprenditore venuto qui perché qui ha creato ricchezza anzitutto per la sua impresa
E quindi il problema è che nel mezzo il Mezzogiorno d'Italia deve diventare il luogo in cui si investe in settori più avanzati
Perché questo recupero un vantaggio competitivo cioè un'idea semplice e secondo me assolutamente valida può darsi che oggi quel tipo di produzione non sia più il settore in cui questo vantaggio competitivo perché probabilmente oggi in quel determinato il tipo di produzione comincia ad esserci una capacità competitiva dei Paesi orientali ma l'idea che bisogna investire in settori ad alto valore aggiunto
E che la nuova imprenditori alla nuova impresa nel Mezzogiorno deve nascere a ridosso delle università e dei centri di ricerca in un rapporto stretto con loro questa idea rimane validissimo
E direi
Che deve
Deve diventare una delle delle idee forza di una nuova industrializzazione del Mezzogiorno cioè noi dobbiamo promuovere soprattutto
Nuova imprenditoria collegata all'innovazione alla ricerca alle università del Mezzogiorno
Questo anche rispetto al passato diciamo puntare di più sulla qualità come per esempio dobbiamo imparare dei fallimenti del passato tra tanti successi Sviluppo Italia non è stato un successo stava un fallimento
E quindi io credo che noi dobbiamo pensare a come mettiamo lo sviluppo del Mezzogiorno in relazione ad un sistema di finanziamento dell'impresa
Che sia un sistema più moderno più vicino al Mezzogiorno c'è un grande problema che riguarda la finanza nel soggiorno
Una crisi del sistema bancario nel sistema finanziario su cui bisogna tornare anche con una riflessione innovativa così come bisogna guardare con maggiore coraggio alle nuove opportunità pensiamo al flusso delle merci che verranno
Attraverso Suez
Verso il Mediterraneo e quindi alla centralità riassume tutto il tema della logistica del rapporto porti interporti reti infrastrutturali insomma noi dobbiamo costruire un progetto di sviluppo del Mezzogiorno
Un progetto di sviluppo del Mezzogiorno che sia legato ad una visione dell'Italia e della sua competitività che rilanci
Il nostro meridionalismo vince perché deve sapere parlare anche al nord mentre il nordismo di Berlusconi non solo non ha parlato al Mezzogiorno ma ha tradito anche norme che anche al nord per non ha garantito neanche al nord quella prospettiva di sviluppo di innovazione che aveva promesso
E io credo che qui si misura anche una nuova classe dirigente meridionale
Questo sarà il banco di prova dei presidenti eletti dei sindaci i bisogna che molto molto presto insomma la Sicilia sia
In questo contesto
Noi per esempio adesso vogliamo cominciare avete visto regionale lavorare intorno all'idea che avevamo lanciato anche a Napoli
Ma non a caso invitato Enzo bianco che la discussione di un coordinamento
Anche per lavorare ad alcuni grandi progetti comuni uno degli errori di questi anni è il modo come si sono spese le risorse europee
Che sono stati gli ultimi ultimi soldi veri che ha avuto il Mezzogiorno
Quelli procurati da noi anche quelli che dovrebbero non dal governo Berlusconi vorrei essere chiaro
E purtroppo sono stati usati in modo sostitutivo rispetto alle risorse nazionali
E molto spesso in una logica frammentaria perché bisognava finanziari porti che la Provincia con l'altro distribuire quella mentre invece non c'è stato nessun grande progetto comune del Mezzogiorno
Insomma le grandi questioni infrastrutturali vanno discusse insieme tra le regioni meridionali è che si può lavorare ognuno per conto suo
Le grandi scelte di politica industriale io ho assistito al al
Al litigio la Puglia con la Campania sull'industria nautica parla chiaramente è un grande progetto comune o per esempio o per esempio le beghe tra la Puglia la Basilicata per l'acqua quando l'acqua è una grande risorsa comune insomma noi dobbiamo
Pensare il Mezzogiorno tornare a pensare il Mezzogiorno come una grande realtà unità
E di questa realtà la Sicilia è una parte essenziale di vorrei dire che un nuovo progetto per il Mezzogiorno e per l'Italia ha bisogno della Sicilia
E sotto questo profilo
Le lezioni
Elezioni a cui voi andate sono primo momento in cui in cui questo legali tra
La Sicilia e il Mezzogiorno
Sarebbe veramente drammatico non solo per voi per tutti noi se dovesse uscire fuori diciamo una anomalia siciliana
L'autonomia siciliana non deve essere anomalie siciliana
La Sicilia deve potere essere all'avanguardia di un processo di rinnovamento
E e badate sarà un banco di prova importante non soltanto per questo ma anche perché queste elezioni cadranno nel vivo dello svolgimento di una crisi politica del centrodestra
Sono quei momenti in cui
Il voto otto
Cioè ognuno ognuno si ferma sull'orlo oppure fa il passo decisivo e siccome per il bene del Paese è bene che loro non non si arresta
Ebbene non alimentare speranze
Bene probabilmente resteranno qui c'è anche una grande responsabilità una grande responsabile
Centrodestra sicuramente ha una forza un sistema di potere
Sia pure nella sua confusa frammentazione io in questa città
Certamente che cosa si deve temere si deve temere la moltiplicazione delle liste la massa dei candidati le cordate i legami fra singole cordate assessorati regionali da quella roba che conosciamo diciamo siamo siamo
Questo si deve temere
Quello che non si deve temere un progetto di governo cioè il centrodestra si presenta come un un imponente esercito
Privo di una guida e privo di un progetto
E non c'è nulla di peggio di affidare una città ad una massa di candidati consiglieri diciamo che sono privi di una guida e privi di un progetto
Io credo che
Insomma lo dico veramente non è non lo dico per fare propaganda cioè io mi occupo di politica
Da molti anni e lo faccio con un certo scrupolo professionale
Ma venendo a Catania ho dovuto chiedere chi mi accompagnava per memoria come si chiamasse il sindaco della città
Chiedo scusa ma come come che cosa seria
Ma no perché a persona rispettabilissima
Bravo dottore però la la perdita di un profilo da questa perdita di profili
La perdita di peso nazionale la perdita di profilo
è stata impressionante è stata impressionante per questa città che pure
Ha avuto dai terminata sta stagione diciamo ora ci si poteva aspettare della destra segnasse un'altra stagione non c'è stata un'altra stagione
E le cose buone che sono rimaste sono in parte un residuo della stagione precedente non c'è stata un'altra stagione
Cioè uno può dire nella memoria di ognuno di noi ha impresso diciamo quelle che sono state le idee forza le realizzazioni significative
Della stagione della Catania di Enzo Bianco dopo
Non c'è più stato diciamo un progetto io penso che un problema e tornare ad essere di un progetto io considero un atto di
Grande generosità politica oltre che una scelta intensamente personale una passione il senso di un legame
Ma voglio dirlo sinceramente in un momento nel quale purtroppo aggiungo io
Nel centro sinistra troppi pensano
Molti illudendosi a quali ministero potranno occupare riusciamo
Anziché più ragionevolmente pensare a che cosa fare per arrivare a vincere le elezioni
Il fatto che Enzo Bianco si rimetta a disposizione della Sicilia della sua città io lo considero un'opportunità un gesto di generosità una opportuna
Per questa città non perde allora
Questo è il senso anche se volete di un augurio amichevole affettuoso
Noi dicono i meridionali del continente vi aspettiamo
Abbiamo bisogno di voi
Abbiamo bisogno della Sicilia
Per camminare insieme verso una nuova prospettiva per l'intero Mezzogiorno e ci aspettiamo che alla metà del prossimo mese di maggio ci sia il primo grande segnale che la Sicilia c'è con i suoi uomini migliori insieme a tutto il Mezzogiorno per cambiare l'Italia