Presentazione del Rapporto 2006 sulla Pena di Morte nel Mondo

Buona sera
Sono stato catapultato su questa serie
Introdurre nei limiti moderare un dibattito più fra dibattito con la presentazione della
Del rapporto annuale due mila e sei sulla pena di morte nel mondo
Un paio di notti e prima di iniziare a fare questa minima introduzione
Stiamo registrando per Radio Radicale per cui sarebbe bene che si
In un secondo tempo volesse fare delle domande
Detta anche il suo nome e cognome
Allora
Abbiamo qui Sergio devia e Elisabetta Zamparutti
Rispettivamente segretario e tesoriere dell'associazione Nessuno tocchi Caino
Loro ci esporrà hanno questo importante documento Kenta uno spaccato per il due mila e sei della situazione mondiale in riferimento all'uso
O viceversa al disuso per derubricazione Ò moratoria di questo barbaro strumento di espiazione
Vorrei prima fare una semplicissima e sicuramente scarna è imprecisa storia dell'associazione la sensazione Nessuno tocchi Caino iniziatico ad operare nel mille novecentonovantatré su un obiettivo ben specifico debellare la piaga dell'assassinio più o meno legale attraverso la condanna a morte
Le campagne effettuate nei vari anni hanno portato una maggiore sensibilizzazione sul tema a partire da quella del mille novecentonovantaquattro scusa le campane totale
Il a partire dal mille novecentonovantaquattro anno in cui il Governo italiano ha presentato una Risoluzione all'Assemblea dell'ONU respinta per solo dico solo otto voti
E partita questa sempre più montante
Campagna peana la moratoria della della pena di morte nel mondo
Questa questa battaglia che
ça va sans dire io condivido appieno
Ha portato nel mille novecentonovantasette il governo italiano dal mille centonovantasette e dal mille novecentonovantanove l'Unione europea a presentare la commissione dell'ONU per i diritti umani
Un o una risoluzione che ogni anni è stata da questi accettata per chiedere la moratoria sulle esecuzioni capitali
Molti Paesi si sono attivati affinché tali soluzioni trovassero sbocchi concreti e molti Paesi hanno acquisito la moratoria nelle loro deliberazioni sospendendo di fatto centinaia di condanne
Credo che la scelta del governo Prodi di non ripresentarsi all'Assemblea generale dell'ONU nella prossima sessione la richiesta di moratoria sia una macchia nella politica italiana resa più scura
Dall'aver deliberatamente ignorato il valore dell'ordine del giorno del Parlamento approvato alla quasi unanimità e la successiva raccomandazione del commissione di destra
Non si riesce a comprendere le ragioni che hanno spinto così al ribasso in modo così perentorio da ignorare quanto espresso dal parlamento
Forse Sergio D'Elia nella sua volte nella sua veste di deputato oltre che segretario dell'associazione Nessuno tocchi Caino potrà fare un po'di luce su questo assurdo alle precarie atteggiamento del governo e del ministro D'Alema
Per questo non mi dilungo oltre lascio la parola a Elisabetta Zamparutti
Grazie N e grazie soprattutto per questa esaustiva interrogazioni
Io
Darò alcune informazioni su quella che un po'la sintesi del del rapporto che presentiamo questa sera è un rapporto che Nessuno tocchi Caino cura e nove anni a questa parte del nel mille novecentonovantasette abbiamo iniziato
A a cercare di seguire tutto quello che accade nel mondo sul fronte della pena di morte quindi raccogliere le notizie relative all'abolizione alla sospensione alla reintroduzione
Dichiarazioni politiche sentenze e sentenze giuridiche
E cercare quindi di costruire un quadro quanto più possibile preciso i attendibile su appunto l'evoluzione del dibattito relativo alla pena di morte
è un lavoro che possiamo di finire unico nel senso che varie organizzazioni fanno dei rapporti dei dossier ma nessuna a lo fa appunto sullo allo specifico tema della a pena di morte
Noi quello che registriamo ogni anno è un costante aumento dei paesi che a vario titolo decidano di rinunciare alla pratica della pena di morte oggi sono centonovantadue i Paesi membri
Delle delle Nazioni Unite di questi centonovantadue ce ne sono centoquaranta che hanno deciso appunto di non fare più ricorso alla pena di morte ottantotto perché l'anno completamente abolita
Dà il proprio ordinamenti nove perché l'hanno abolita per i crimini ordinari la mantengono ancora
Nei codici militari ci sono o cinque paesi che poi hanno introdotto una moratoria legale c'è una sospensione delle esecuzioni capitali in un Paese che è la Russia che sa impegnato non praticare la pena di morte in quanto membro del Consiglio d'Europa e poi ci sono trentasette Paesi sono definiti abolizionisti di fatto perché non li fanno più ricorso da oltre dieci anni dicevo centonovantadue Paesi membri dell'ONU centoquaranta a vario titolo la praticano più e solo cinquantadue continuano a mantenerla nei propri ordinamenti e fare e a farne
Con una frequenza diversa ma comunque comunque ricorso e ogni anno dicevo aumentano i Paesi che decidano di rinunciare la pratica della pena di morte nell'arco del dell'ultimo anno sono state le Filippine la Liberia il tergicristallo che hanno deciso di abolirla completamente
La Grecia il Messico l'hanno cancellata a abolizionisti per crimini ordinari l'anno poi cancellata anche dagli altri
Dalle altre norme del loro ordinamento e poi ci sono tre Stati Santa all'uso delle Grenadine il Lesotho che sono diventati abolizionisti di fatto e altri paesi come ad esempio Ruanda
Sappiamo che nell'arco di pochi mesi abolirà comma completamente la a la pena di morte
Complessivamente dunque sembrerebbe un quadro positivo però se uno tiene presente i numeri relativi a quella che tutt'oggi la pratica della pena di morte be'lo scenario cambia
Cambia radicalmente
Sono almeno cinque mila le esecuzioni compiute ogni anno nel mondo
E il dato politico più più importante è quello relativo al fatto che oltre il novantotto per cento delle esecuzioni compiute ogni anno nel mondo
Sono compiute da paesi totalitari o illiberali primi tra tutto la Cina seguita poi dall'Iran con almeno centotredici esecuzioni l'Arabia Saudita con almeno novanta e poi il North Korea con almeno settantacinque e a seguire questa questa elenco ecco è importante riflettere su questo dato perché apparentemente la pena di morte è americana nel senso che le notizie che noi leggiamo sui giornali casi di mobilitazione sono prevalentemente quelli che si che riguardano appunto casi di condannati a morte di giustiziati in America e perché questo perché c'è una spiegazione
Dall'America e noi abbiamo informazioni l'America è comunque una democrazia e c'è dunque anche trasparenza e la possibilità di avere informazioni ci consente anche appunto poi di a nostra volta fare informazione
E fare anche campagne di mobilitazione tutto questo non è possibile rispetto appunto a quello che è il novantotto per cento del problema cioè i Paesi totalitari e illiberali
E questa è a anche la ragione per cui sempre più la campagna di Nessuno tocchi Caino
è insieme a quella del Partito Radicale volta sì ad abolire la pena di morte attraverso la proposta pragmatica
Quindi introdurre intanto una moratoria delle esecuzioni capitali ma è sempre più una battaglia per l'affermazione dello stato di diritto e e e della democrazia perché solo possiamo dire che la la democrazia o lo stato di diritto è la condizione necessaria ma non sufficiente per per avere per arrivare all'abolizione della pena di morte ma è una condizione necessaria noi vediamo lo vediamo soprattutto guardando poi al continente africano un continente io dico parlavo prima del Ruanda
Un Paese che insieme alla del Moro Repubblica Democratica del Congo al Burundi sono stati dilaniati da da guerre civili da massacri da genocidi con milioni e milioni di morti
Ma nonostante questo da questi Paesi
Che stanno compiendo anche uno sforzo di di di di di anche di costruzione di nuove istituzioni stanno cercando di darsi delle delle regole e dei principi di una nuova di una nuova convivenza e quindi possiamo dire stanno cercando di costruire le basi di uno Stato di diritto be'proprio da quest'area noi vediamo
Dei segnali straordinari da questo punto di vista la la Repubblica Democratica del Congo ad esempio ha deciso di non prevedere nella costituzione alcun riferimento alla pena di morte in questo modo aiutando molto anche noi che proprio nel continente africano stiamo cercando di di di lavorare
Con una particolare attenzione ecco già il fatto che non sia prevista nella Costituzione ci aiuta molto poi a incardinare iniziative perché in un futuro speriamo prossimo sia cancellata anche dai dai codici dai codici penali
E poi il Ruanda che dove il il governo e te state incardinato il dibattito anche in sede parlamentare ha annunciato che entro la fine dell'anno la pena di morte dovrebbe essere abolita ecco questo proprio per e cercare di far capire come laddove c'è una ricerca di di di di creazione di uno Stato di diritto la pena l'abolizione della pena di morte poi ne deriva come come un un effetto naturale certo gli Stati Uniti il discorso è diverso ed è diverso perché gli Stati Uniti sono una democrazia più antica e quindi per questo ha bisogno come dire
Di tempi più lunghi per poter arrivare alla alla abolizione completa ma è un dato di fatto che ogni anno noi vediamo che è sempre più l'opinione pubblica
è meno favorevole alla pena di morte che di questo ne prendono atto anche i politici che quasi in ogni Stato dove ancora è prevista la pena di morte incardinano poi dei dibattiti parlamentari
Per l'abolizione o più pragmaticamente come poi appartiene anche allo spirito americano intanto per una moratoria delle esecuzioni capitali e alcuni Stati come l'Illinois e l'anno scorso il New Jersey hanno proprio introdotto una moratoria legale delle esecuzioni
Delle esecuzioni
Capitali e io vorrei questa sera ho detto che il novantotto per cento dell'esecuzione compiuto da paesi totalitari illiberali primo tra tutti primo tra tutti la Cina però proprio sulla Cina vorrei soffermarmi perché anche oggi
è da alcuni ad alcuni mesi che non lui assistiamo alla rilancio sulle agenzie di stampa internazionali di notizie relative
A la ricerca da parte del governo cinese di ridurre il numero delle esecuzioni o comunque di introdurre maggiori garanzie procedurali ecco noi assistiamo al rilancio di queste di queste notizie
Faccio faccio degli esempi nel nel rapporto di di quest'anno noi abbiamo registrato il maggior numero di notizie diciamo positive giunte dalla dalla Cina sul fronte della pena di morte innanzitutto dal primo gennaio del due mila e sei entrata in vigore una legge in base alla quale tutte le condanne a morte devono essere confermate dalla Corte Suprema
Del popolo come era fino al mille novecentottantatré è evidente che il fatto che tutte le condanne a morte e parliamo di migliaia e migliaia migliaia di di di condanne debbano essere confermate dalla Corte Suprema questo do dovrebbe portare a una riduzione enorme del numero delle esecuzioni ma poi anche la notizia che dal primo luglio tutti i processi d'appello devono svolgersi attraverso pubbliche udienze prima non era così ed è evidente che un'udienza pubblica
Porta di per sé alla ad una maggiore attenzione quindi a una maggiore
Sì garanzia anche dello dello svolgimento del processo ecco queste notizie che hanno pure avuto una una attenzione da parte della della della stampa delle organizzazioni internazionali
E che pure erano anche proprio per la
Opacità del del sistema cinese anche prese un pochino con le pinze perché non sai mai quanto sono attendibili quanto poi gli è vero come dire l'impegno che i cinesi prendono sul fronte non sai mai quanto si tratta di un proclama piuttosto che un'effettiva norma entrata in vigore
Beh su queste notizie non vediamo che ogni mese quasi ogni mese c'è appunto un un rilancio sulle sulle agenzie di stampa e sui mezzi di comunicazione e questo sta a a significare per lo meno secondo secondo noi che in realtà a la Cina sta prestando maggiore attenzione e vuole che si presti maggiore attenzione
A quanto sta cercando di fare a partire dalla pena di morte sul fronte del dei dei diritti umani e pelle degli vincoli vincoli internazionali certo è un processo che non può assolutamente essere affidato soltanto a a alla volontà di un governo o di un Paese questo un processo che va assolutamente sostenuto e aiutato e la via migliore per farlo secondo noi
Non è tanto quella della pressione nei confronti del singolo stato nei confronti del singolo Governo ma è un'iniziativa di alti io respiro politico
Che deve vedere coinvolta non un singolo stato non un rapporto tra organizzazione abolizionista che con i suoi appelli peraltro per carità utili sicuramente si rivolge a a un Paese per chiedere l'abolizione piuttosto che la moratoria
Perché questo sicuramente utile ma non è ma non è sufficientemente forte quello che noi dal novantatré come ricordavi prima stiamo cercando di fare e riuscire ad ottenere un pronunciamento da parte dell'organismo maggiormente rappresentativo della comunità internazionale che l'Assemblea generale delle Nazioni Unite perché rivolga un appello una richiesta non è di certo una come dire una
Il
Una richiesta vincolante da un punto di vista giuridico ma è una a una richiesta di tipo di grande rilevanza politica quella appunto che si è introdotta intanto una moratoria delle esecuzioni capitali in vista dell'abolizione definitiva della della pena di morte è evidente che il pronunciamento dell'assemblea generale avrebbe di per sé un effetto come dire a a cascata ricaduta fortissima all'interno dei singoli Paesi che ancora la mantengono e ancora vi fanno ricorso e darebbe annoio organizzazioni abolizioniste uno strumento formidabile per rafforzare le nostre ragioni e le nostre iniziative per la sospensione e la abolizione definitiva della pena di morte
Detta così immagino che s'sembri a tutti una proposta molto ragionevole e ancor più lo è se poi uno pensa che esistono tutte le condizioni per vincere questa battaglia l'assemblea generale delle Nazioni Unite
Già i dati che davo prima centoquaranta paesi poco verso cinquantadue centoquaranta che a vario titolo hanno deciso di rinunciare alla pratica della pena di morte verso cinquantadue che ancora la mantengono e la praticano
Dà l'idea di quale l'equilibrio
DDT il peso no dei potenziali sostenitori di questa proposta rispetto ai manti Vittori ma poi anche grazie a questo lavoro noi sappiamo quali sono i Paesi che voterebbero a favore quali contro quali
Quelli che si asterrà ebbero e sappiamo che questa proposta di moratoria sarebbe approvata con un centinaio di voti a favore una sessantina di voti contrari e grosso modo una ventina di di astensioni
Quindi la la situazione la situazione è questa una battaglia la nostra pienamente
Matura da un punto di vista politico
Già incardinata come ricordavi prima con il governo Prodi del novantasette siamo riusciti a far pronunciare intanto la Commissione diritti umani delle Nazioni Unite su questa questione diciamo secondo anche i nostri contenuti che sono quelli della moratoria in vista e l'abolizione definitiva della pena di morte eppure nonostante appunto questa
Estrema secondo me ragionevolezza ci troviamo di fronte a uno scoglio che quello della volontà politica di portarla conclusione questa battaglia
E ci sono le difficoltà a livello di Unione Europea dove a cui appunto dal novantanove l'Italia ha affidato l'iniziativa intanto la Commissione diritti umani delle Nazioni Unite ma c'è anche e soprattutto a l'ostacolo del dei governi ormai italiani perché
Ne parlerà adesso Sergio D'Elia per spiegare che cosa è accaduto quest'anno la Camera dei deputati e qual è stato il comportamento del governo a ma anche il precedente governo Berlusconi non è che su questo somma
Fosse stato un cuor di leone anzi anche nel due mila e tre quando l'Italia era presidente di turno dell'Unione europea al governo Berlusconi avevamo consegnato
Su
Una battaglia vincente a tutti gli effetti bene ci siamo dovuti scontrare con una assenza di volontà di portare appunto a a conclusione questa battaglia ultra decennale di Nessuno tocchi Caino e del partito radicale ma su questo appunto per
Spiegare meglio
Le difficoltà a
Attuali darei la parola a Sergio D'Elia
Grazie grazie davvero per questa occasione
Che date associazione possono Nessuno tocchi Caino
Qui a lecco di presentare
La situazione di una campagna che come ricordavamo prima
Nata ormai
Tredici anni fa
Quando noi fondavano Nessuno tocchi Caino
Grazie ad un idea qualche altro prima di Marco Pannella
Che notava come nel mondo vi fossero ormai
Diciamo gli opinion makers
In più grandi prestigiosi intellettuali premi Nobel leader internazionali che manifestavano
Apertamente una posizione abolizionista sulla pena di morte però paradosso era che appunto gruppi dirigenti culturali ma anche politici e di governo
A favore di una iniziativa volto ad abolire la pena di morte e poi invece una realtà che ancora allora e continua ancora oggi parlava di migliaia se non decine di migliaia di esecuzioni del mondo venne l'idea di calendarizzare
Secondo il metodo
La tradizione la storia radicale se abbiamo un obiettivo non basta soltanto e come dire proporlo agitarlo fare propaganda su quello bisogna vedere poi la responsabilità politica di dire beh se questo è l'obiettivo diamoci il tempo entro il quale conseguirlo con delle tante
Intermedie
Allora fondare amo la lega per la polizia della pena di morte entro il Duemila
Non c'è stata evidentemente l'abolizione della pena di morte nel mondo entro il due mila ma ci sono state
Alcune riforme nel diritto internazionale ed alcune importanti prese di posizione di organismi internazionali che sono venute prima del intervenuti nel mille novecentonovantotto inizia la campagna di non c'è pace paziente arriva a compimento la campagna Turati hanno di non c'è pace senza giustizia per la istituzione di un tribunale penale internazionale che giudicasse i crimini contro l'umanità crimini di guerra
Beh lo statuto di quel tribunale quindi di un della massima autorità giurisdizionale mondiale su quindi non gli omicidi o gli stupri o
Alcune addirittura realtà come la Cina reati non violenti
Puniti con la pena capitale ma parliamo appunto di genocidi per lo statuto di quel Tribunale esclude la pena di morte come
Sanzione possibile nel giudizio
Di quel tribunale beh se il tribunale mondiale che deve giudicare crimini di tale gravi tali dall'efferatezza
Decide
Che tutto si può fare fuorché applicare la pena di morte c'è un principio già di diritto internazionale che ci autorizza a dire che la pena di morte
Non è più
Nell'orizzonte delle possibilità nell'amministrazione della giustizia
Certo è un è stato un punto importante
Tant'è che tutte le iniziative poi abolizioniste a livello nazionale ma anche inserire azioni carichiamo no quel principio di diritto internazionale
Poi abbiamo per nove anni consecutivi
Non l'Assemblea generale ma una commissione delle Nazioni Unite che la commissione preposta proprio alla monitoraggio alla promozione dei diritti umani la commissione di Ginevra appunto sui diritti umani che volta per nove volte consecutive gli ultimi
Otto anni quindi dal novantasette al due mila cinque poi la commissione ora non esiste più è sostituita da un altro organismo che si chiama Consiglio per i diritti umani de votò una risoluzione che dice all'una normalità a maggioranza assoluta che dice che l'abolizione della pena di morte
Equivale a una rafforzamento della dignità umana e a un progresso del sistema dei diritti umani e per questo si invitano gli Stati che ancora la pratica in attesa di abolire la di intanto attuare una moratoria delle esecuzioni capitali
Quindi si può dire che da un punto di vista diciamo dei principi giuridici la pena di morte e fuori dal diritto internazionale
Rimane invece nel diritto interno di alcuni Stati
è evidente che se come funzionano i meccanismi parlamentari prima c'è l'esame di una commissione poi un provvedimento legislativo deve essere approvato dall'aula dall'Assemblea perché poi diventa chi legge
è chiaro che il passaggio dalla convenzione di Ginevra e diritti umani a New York al Palazzo di Vetro all'Assemblea generale dell'ONU con un testo degli stessi contenuti ecologiste con lo stesso dispositivo di quello di Ginevra
Approvato in quella sede avrebbe un valore politico enorme di indirizzo preciso nei confronti degli Stati che ancora continua stante
Tribunale internazionale che la struttura nonostante la Commissione diritti maneggi nello specifico che chiede l'abolizione la mora intanto la moratoria per se venisse dall'Assemblea generale avrebbe un valore di indirizzo politico enorme
Noi siamo nati nel mille novecentonovantatré e già solo aver portato nel novantaquattro per la prima volta nell'Assemblea generale dove non si era mai parlato
Di pena di morte di abolizione della pena di morte fino a quel momento
Una risoluzione che chiedeva la moratoria e poi dal novantasette a Ginevra B situazione la pena di morte è cambiata moltissimo
Erano quarantacinque paesi in più di quanto non lo siano oggi
Appartenenti al fronte
Dei mantenuto ride la pena di morte dei praticanti della pena di morte
Quindi in tredici anni
Da quando noi siamo nati ci sono stati quarantacinque Paesi che hanno abbandonato la pratica della pena di morte il che significa migliaia forse decine di migliaia di
Vite salvate di detenuti condannati a morte che non sono stati più giustiziati
Di condanne a morte che non sono state più emesse grazie a questi abolizioni o moratoria
Oggi legali o di fatto
Beh allora di cosa stiamo parlando stiamo parlando
In realtà
Della politica estera dell'Unione europea e della politica estera anche del nostro
Del nostro Paese europea abolito totalmente la pena di morte non ci sono Paesi dell'hub dei venticinque membri europea che la preveda no
Alcuni di questi hanno addirittura abolite sono impegnati
Ratificando un protocollo recentemente approvato del Consiglio d'Europa tredicesimo protocollo si sono impegnati a non più Murri reintrodurla neanche in casi eccezionali di guerra di emergenza eccetera
Quindi l'Europa è un
Come entità politica istituzionale e Unione europea un paese talmente abolizionista trattate a domandare perché l'Europa allora non compie l'atto
Finale e decisivo
Di di presentare all'ONU una proposta di moratoria universale vista l'abolizione
Ed è davvero inspiegabile
Anche nel dibattito parlamentare c'è stato alla fine di luglio quando abbiamo approvato risoluzione una mozione all'unanimità
Durante il dibattito si
A fronte di rappresentante del Governo che venuto a proporre in cambio del dispositivo per chiedere il passaggio
Non quindi dell'iniziativa l'Unione europea non come iniziativa nazionale italiana che comunque noi avevamo proposto conoscendo quali erano i problemi vennero persi porti deputati colleghi si chiedevano ma come mai Bruni europea non vuole fare
Questa iniziative
Beh non la vuole fare perché passare dal piano dei principi
Degli statuti dei trattati poi al che hanno politico del
Iniziativa perché quello di cui si è convinti
Diventi anche spinta per un'iniziativa per convincere anche altri passaggio non è così
Semplice perché in mezzo tra la politica dei principi della politica poi dei fatti
C'è ci sono altre altri interessi altre ragioni altre politiche
C'è il fatto che che l'Europa è il partner
Sia come realtà europea ma come paesi membri dell'Unione europea spesso il partner privilegiato di paesi
Importanti
Non solo gli Stati Uniti
Che hanno diciamo il monopolio diciamo della forza internazionale
Ma paesi come la Cina e che hanno il monopolio del del mercato potenziale
Verso cui l'Europa può esportare
Ed essendo anche l'Europa partner commerciale
Di prima grandezza
Proprio rispetto agli
Le esportazioni cinesi
Ma non solo l'Irlanda d'Italia credo che sia il terzo paese
Nel
Nel livello dei del commercio rapporti economici
Con collo con lire Marco sia altri Paesi europee la Germania la Francia stiamo parlando quindi di una politica estera comune europea che viene messa in discussione a fronte di convenienze
Di carattere di carattere economico
Ci sono Paesi poi come l'Inghilterra che è contraria a questa iniziativa all'ONU non solo per ragioni di cui sopra Clemente però allora più politiche di rapporti interni alla comunità
Dei paesi ex colonie britanniche che oggi oggi fanno parte del comma perché sono presi ma territori mantenete ori della pena di morte quindi l'Europa
Non è non ha la volontà politica di condurre questa campagna nonostante sia un conto ormai possiamo dire continente e non ci sono solo i venticinque eccetto la Bielorussia il continente europeo un continente libero dalla
Dalla dalla pena di morte
L'Europa
A questo
Peraltro il
Europea assistito prima di intervenire assistito
Intervenire con ritardo dopo decine di migliaia di morti tragedie che si sono svolte ai propri immediati i confini la ex dell'ex Ticosa
Insomma non c'è una politica estera dell'Unione Europea coerente con le convinzioni che sono
Acquisite in termini di principio
Sui diritti umani in generale in particolare sulla questione
Sulla questione della pena De la Pena per questo non abbiamo chiesto al governo italiano
Di supplire questa assenza di volontà politica di convinzione operativa poi presentando
Insieme a tutti i Paesi che fossero convinti sia del continente europeo sia di altri continenti di presentare
Quindi attraverso una coalizione di paesi
Rappresentativi di tutte le aree geopolitiche
Una risoluzione direttamente l'Assemblea generale senza passare attraverso
Il consenso europeo che non c'è e noi riteniamo non ci sarà per i prossimi ancora molti
E qui dobbiamo fare i conti con la politica italiana invece il ministro degli esteri D'Alema è venuto nella Commissione dopo avere in qualche modo provocato una crisi nei rapporti fra Parlamento e Governo perché il Parlamento aveva già deciso questo a luglio
In due mesi e mezzo non aveva operato di governo nel senso del dispositivo di quanto la Camera aveva chiesto di fare doveva semplicemente consultare il partito europeo mani non vincolarsi al parere unanime al consenso unanime dell'Unione Europea invece ha perso due mesi e mezzo tre
Nel tentativo di convincere l'Europa invece che
Fare quello che la mozione di luglio della Camera e diceva di andare all'ONU Cucchi fosse d'accordo paesi europei onore europee
Le spese pena di morte l'abolizione della pena di morte
Esiste nei paesi in alcuni Paesi latinoamericani addirittura dal
Fine Ottocento
Quindi non è che ci sono solo gli europei abolizionisti ci sono Paesi
Come
Venezuela come l'Uruguay come le
Il Brasile che hanno o a Polito o non più praticato la pena di morte dal mille ottocentosessanta la mille novecento insomma quindi erano i partner immediati e Diario di questa
Di questa iniziativa
D'Alema è venuto a dirci che invece lui non avrebbe mai preso una iniziativa sulla pena di morte
L'ho detto in generale di politica estera
Al di fuori del consenso senza il consenso dei partner
Le parti europea quindi no alla moratoria perché è un'iniziativa che deve essere Teresa dal dall'Europa
Salvo poi proprio in questi giorni verificare che quello è il vincolo sacro secondo D'Alema della
Unione europea della coesione europea su questa iniziativa
Se n'è andato un po'
In malora farsi forte né quando si è trattato invece di prendere un'iniziativa che l'Italia appresa che quella coesione quella unione dei partenopei Margiotta per esempio decidendo
Sulla questione della elezione a membro permanente del Consiglio di sicurezza
Del rappresentante latino americana tra Venezuela
E Guatemala verdi non c'è stato il vincolo europeo perché l'Italia è stata l'unico
Paese dell'Unione Europea
A astenersi mentre tutti gli altri hanno votato perequate ma
Beh insomma tra il Guatemala e
Il Venezuela di Chavez
Volendo fare
Come dire i duri e puri sulla questione dei diritti umani nel si tratta di due paesi che noi fatta alludiamo nella schiera di paralisi
Non liberale diciamo non sono dittatoriali ma non solo i Paesi liberale
Quindi se noi come organizzazione non governativa dovessimo pronunciarsi sulla
Grado di rispetto dei diritti umani delle libertà civili ed etici dell'altro Paese avremmo degli imbarazzi però
Ogni volta si trattò di scegliere il male minore tra i due che dissi presente e tra il Guatemala
Che certo non è il rispetto si Simo dei diritti umani al proprio interno
E il Venezuela che non è rispetto Sissi o dei diritti umani al proprio interno però a differenza del Guatemala costituisce un pericolo una minaccia
Per la pace e la sicurezza mondiale in che senso perché qualora divenisse membro del Consiglio di sicurezza dell'ONU
Il Venezuela
Si ritroverebbe a difendere quella componente
Forse non maggioritaria ma sicuramente consistente e potente di paesi dittatoriali illiberali
Che costituiscono un pericolo per la minaccia alla sicurezza di sponsor della candidatura del Venezuela sono Paesi
A stranieri stragrande maggioranza che sono dittature che sono Paesi autoritativo cosa che non accade invece
Sull'altro fronte doveva candidatura del Guatemala verso il è sostituita sosta Ipsos seduta da tutte le democrazie occidentali
Oltre che da tutti i membri dell'Unione europea eccetto appunto
L'Italia beh allora sulla pena di morte c'è il vincolo europeo invece su Guatemala o sul Venezuela questo vincolo non c'è più
Allora ci si chiede perché questo comportamento nella politica estera del nostro paese forse le spiegazioni sono molto semplici basta vedere gli atti di politica estera
Ma io non dico del governo Prodi
Perché nel governo Prodi ci siamo anche noi con Emma Bonino con la Rosa nel Pugno
Qui è un problema della politica estera del governo che e dettato dalla Farnesina
Certo la politica estera del governo italiano la fa D'Alema non la fa Protti
Credo che non ci siano neanche discussioni all'interno del Consiglio dei ministri su quali sono le linee guida
Della politica e stavo posso capire ma sui vari dossier aperti sulle varie questioni aperte che ci sia dibattito nel Consiglio dei ministri dubito perché
Ne avremmo conoscenza e avremmo in quella situazione anche all'altra senza
Di Emma Bonino
In quanto consiglio dei ministri sindaci anche Ugo Intini
Beh che ci sia invece non si discute la linea di politica estera e la linea di D'Alema che una linea certamente abile
Abile
Ma io credo anche il mio
Perché le linee la linea di D'Alema e quella per cui si possono prendere iniziative internazionali soltanto
In base
C'è il valore sacro del consenso consenso europea Consip vediamo ci sono poi anche il
Insomma momenti in cui questo consenso svanisce
Consenso all'interno dell'Assemblea generale dell'ONU
Ma c'è anche una politica per la quale si intende la conquista
Della pace e della sicurezza mondiale solo attraverso il
La politica del mantenimento dello status quo nelle varie regioni nelle varie situazioni di crisi
Successo con con il Libano
La posizione del governo italiano
Il nostro ministro degli Este stata innanzitutto quelle tanto di prendere iniziative su cui poi dopo è arrivato all'Unione Europea
Le missioni D'Alema in Iran
Le l'interlocuzione con Siniora il premier
Il premier libanese
Ma soprattutto polizia attiva in sede in sede nazioni
è stata approvata una risoluzione del Consiglio di sicurezza
Che ha deciso di mandare una missione
Una missione in Libano
Ma
Quella missione ha un limite ha il pregio di essere sta è stata decisa dal Consiglio di sicurezza all'unanimità
Delle nazioni Unite senza quindi il veto dei paesi dei cinque Paesi che possono opporre il veto
Ma è una missione che ha un limite
Quindi grande successo diplomatico multipli la terrorismo finalmente attivato dopo anni di
Unilateralismo americano oppure un multilevel materialismo limitato attenuato della coalizione dei volenterosi eccetera d'accordo si è passati ad una dimensione multilateralismo
Ma è un successo diplomatico che ha un limite politico enorme
Quella missione se andrà bene che non è detto che vada bene
Riproporrà una situazione strutturale di conflitti
Perché quello che
A cui è condizionata quella missione al fatto che non si metta in discussione il ruolo egemone dell'Iran non soltanto lì attraverso Hezbollah dal Libano quindi la minaccia che può rappresentare nei confronti di Israele
Macchinoso
In tutta l'area oggi l'Iraq noi siamo andati a via dall'Iraq processione giusta perché è stata una promessa elettorale le promesse che si fanno durante lezioni poi vanno mantenute quindi era un atto dovuto
Però le nostre informazioni ci dicono che andati via gli italiani
Il controllo di Nassiriya l'hanno preso di iraniani non gli iracheni vanno presso Miani
Ci sono decine di migliaia di agenti iraniani in Iraq che stanno controllando dai servizi segreti tutta militari
Sir città eccetera
Quindi noi avremo successo l'ammissione libero la misura in cui non si metta in discussione il ruolo egemone dell'Iran in quella
In quell'area
Avrà successo la missione il Libano se lo si mette in discussione il Governo di Hamas il Palestina
A questo è vincolato da questo capolavoro della politica estera abile
Di D'Alema che fondato sul principio che
Esistono realtà nazionali di cui ci occupiamo soltanto che non confliggano con altre realtà nazionali
Ma non ci occuperemo mai non metteremo mai in discussione la realtà nazionale in quanto tale
E soprattutto la realtà interno di quelli di quei Paesi
Per cui non si può discutere di diritti umani in Iran perché Iran e un attore fondamentale secondo la nostra politica estera che anche purtroppo la politica estera dell'Unione Europea
Di stabilizzazione dell'area di quell'aria
Invece così non è
L'Iraq se è nelle condizioni in cui si trova con le decine di morti ogni giorno e perché esiste un interesse iraniano a che ci sia quell'emergenza sembra sempre aperta in modo tale che l'Iran possa essere disturbata
Dalla comunità internazionale sulle questioni
Invece così si costituiscono un pericolo per la sicurezza e la pace mondiale cioè l'armamento nucleare iraniano
Esattamente il Progetto che sta perseguendo Ahmadinejad che poi anche proiettato sulla messa in discussione di Israele addirittura sulla sua esistenza sulla carta geografica come
Ahmadinejad ci ricorda ormai con cadenza quasi quasi quasi settimanale
è una politica estera mio pre perché
Considerare
Come dire attori
Di stabilizzazione
E magari dissoluzione di alcuni conflitti della quelli che sono invece i fattori proprio di crisi e di conflitti in quella parliamo del Medioriente che dal punto da cui può venir fuori
Un conflitto che non riguardi soltanto le entità
Nazionali di quella di quell'area ma un conflitto che può avere
Pur Effetti mondiali quella è un'area di crisi strutturale che può provocare
Una deflagrazione generale c'è
Beh considerare i fattori di crisi come
Gli attori privilegiati indispensabili di una stabilizzazione io credo che questo sia un errore
Tragico della nostra impostazione di politica avesse una politica estera mio perché appunto non vede
Come l'Iran sia parte del problema mediorientale non parte
Della soluzione della conflitto in in Medio Oriente
Allora di tale perché si comporta in questo modo
Forse per una ragione anche abbastanza
Evidente se solo la si riuscisse a comunicare
Perché non presenta una risoluzione alle Nazioni Unite
Perché l'Italia è stata eletta il sedici ottobre scorso membro non permanente per i prossimi due anni a partire dal primo gennaio del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
Appreso centottantasei voti
Su centonovantadue non era mai successo credo a nessun Paese di essere eletto membro del Consiglio di sicurezza diciamo quelli non permanenti che sommare rotazione
Con la quasi unanimità
Allora cosa sta accadendo
Forse questa è la spiegazione di del perché poi l'Italia non assume un ruolo da protagonista su questioni che si è portati a livello di nazioni unite
Non avranno certo quel consenso
Sulla pena di morte noi non prenderemo mai sulla proposta di moratoria comprenderemo mai centottantasei voti
Però prenderemo la maggioranza assoluta dei voti destiniamo trecento che centocinque
L'Italia è stata eletta apprendere centottantasei voti significa che si è preso i voti anche i Paesi
Non propriamente
All'altezza dei principi del diritto internazionale e del rispetto dei diritti umani
Lì ci sono
Cinquanta sessanta forse anche di più Paesi che secondo le categorie con cui noi stimiamo il grado di libertà di rispetto dei diritti umani dello Stato editor con i Paesi Belgio classifichiamo come i Paesi non liberali Paesi in alcuni casi apertamente dittatoriali
Be allora forse quel grande successo quel successo clamoroso
Di centottantasei voti
Forse
Un po'qualche problema ci pone
In termini di iniziativa su questioni sensibili come quella che
Della pena di morte alle Nazioni Unite
Forse ci pone qualche vincolo ci pone dei limiti quel quel successo di centottantasei voti nel prendere costituisce alla fine non hanno una rompe ricchezza ma una
Una debolezza un ostacolo se vogliamo prendere invece iniziative politicamente e umanamente rilevanti
E in credito enorme favoloso che abbiamo acquisito entrare nel Consiglio di Sicurezza sull'onda di centottantasei forti
Ma forse quello un credito
Che qualche debito
Nei confronti di chi ci ha votato comporta o rischia di comportare
Io sono per una linea per la quale
Nostro paese
Magari i rischi di a vere nell'immediato meno credito
Ma nel medio e lungo periodo più credibilità
Sul fronte di alcune questioni come quella della promozione della libertà della democrazia dei diritti umani
Se centottantasei voti rischiano di essere un blocco rischiano di essere
Una nota di debito
Ci sentiamo in dovere di riconoscenza nei confronti di chi ci ha votato bene allora quello non è un successo politico
Quello non è un un credito non è credibilità a livello internazionale io preferisco che come avviene in tutte le assemblee elettive anche alle Nazioni Unite sulle grandi questioni si vada
Al confronto duro
Fa lo sconto eventualmente poi al voto
Invece no la linea che occorre il consenso perché una volta presi centottanta sei voti praticamente il consenso
Quasi unanime del dell'Assemblea generale allora non possiamo più prende nessuna iniziativa lezioni unite che sia dirompente che sia che vada a spaccare l'Assemblea generale magari per vincere
Quindi la risoluzione
Non la presenta l'Unione europea non rappresenta l'Italia
Alle Nazioni Unite
Non come ha detto D'Alema avvenendo la Commissione esteri topo quella crisi che si era creata
Fra decisione del Parlamento il comportamento del governo per dirci che in realtà non la presentiamo perché rischiamo di perdere
In realtà ma si presenta perché si rischia di vincere e se si rischia di vincere si rischia di dar fastidio a Paesi con i quali forse abbiamo qualche debito di riconoscenza per quel voto unanime nell'assemblea generale
Queste cose vanno dette noi facciamo parte
Questa maggioranza abbiamo dei ministri poté viceministri e sottosegretari questo Governo
Però
Noi non possiamo fare sconti da questo punto di vista perché io credo se qualcuno ci ha votato
C'era un milione di persone ci hanno votato perché vogliono esigono da noi
Una certa coerenza tra le ragioni per cui
E gli obiettivi per cui gli abbiamo chiesto il voto e poi i comportamenti
Comportamenti conseguenti
Noi in no proprio perché facciamo parte di questa maggioranza di questo governo non accettiamo che questo governo si comporti in una maniera che poi sostanzialmente Dini tradimento
Degli obiettivi del governo stesso che Prodi che è venuto nel dibattito sulla fiducia alla Camera versato a giugno a dire
Su nostra sollecitazione nel mio intervento sulla fiducia chiesto
Che tra gli obiettivi del governo italiano ci fosse quanto meno la moratoria o esecuzioni capitali petroliere tenuto in replica
Una delle cose anzi l'unica diciamo su cui ha replicato ad una richiesta specifica del gruppo della Rosa nel Pugno ha detto faremo porteremo la campagna della moratoria al alle Nazioni
Caro questo Romano Prodi poi c'è la politica estera
Che invece viene decisa
Da Massimo D'Alema e forse ancora peggio viene decisa dalla diplomazia dalla struttura diplomatica della Farnesina
Alla quale per convinzione
O per convenienza ma forse per convinzione per convenienza
La persona che politico
Massimo del D'Alema decide di aderire perché i governi cambiano quello che non cambia poi la struttura delle amministrazioni dei vari dei vari governi e c'è una linea di continuità
Lo ricordava Elisabetta dal governo Berlusconi al governo pronti la Farnesina la struttura i diplomatici della Farnesina non sono cambiati salvo spostare uno da questa dilazione all'altra ma sono rimasti opere
E quella continua
E ed è quella che decide forse la politica o comunque resiste a qualsiasi politica estera il governo voglia fare di cambiamento rispetto al passato
E condiziona anche la politica del ministro ma in questo caso credo che non ci sia condizionamento che ci siamo in sintonia piena fra l'amministrazione della Farnesina
Il responsabile politico cioè il ministro
Della
Della Farnesina
Queste cose io credo che sia giusto dirle perché
Se noi dicessimo ripeto noi tradiremmo
Molte delle ragioni e per le quali abbiamo chiesto anche il voto come
Deputati della Della Rosa della Rosa nel Pugno chiudo visto che stiamo parlando di Rosa nel Pugno e ci sono compagni
Socialisti ci sono
Molti compagni anche radicali qui
Io credo che
Questo obiettivo della moratoria non è un obiettivo solo di Nessuno tocchi Caino
O del Partito Radicale
è un obiettivo
Che fa parte di quel trentuno punti di Fiuggi su cui si è costituita la Rosa nel Pugno trentuno punto it rifugi dice iniziativa per la moratoria ovunque
Delle esecuzioni capitali
E quindi non è soltanto radicale ma forse non è soltanto nel radicale della Rosa nel Pugno né della maggioranza né al perché su questa cosa il Parlamento italiano ha votato sempre all'unanimità lo ha fatto il ventisette giugno come mozione della Camera lo ha ribadito
Al
Ottobre a metà ottobre
Come mozzo come risoluzione della Commissione esteri della Camera ancora all'unanimità con il rappresentante del Governo sottosegretario Vernetti che è venuto lì a dire no
Dovete cambiare questo dispositivo perché noi non vogliamo fare questi insetti IVA se non comune europea la Commissione maggioranza opposizione un aumento no all'unanimità dovete perseguire la strada della coalizione mondiale
Contro la pena di morte dei paesi rappresentati tutti
Il continente
Così è stato però
Ora le notizie che sono da New York addirittura
E che non c'è l'accordo neanche su una semplice dichiarazione non dico sulla risoluzione differenza fra una dichiarazione una risoluzione assemblea generale e che la prima non va al voto la risoluzione va al voto da un valore politico vincolante
Gli inglesi che a Brussel per impedire la presentazione della risoluzione sulla moratoria avevo detto sì alla dichiarazione come dichiarazione generica di principi contro la pena di morte su cui tutti sono d'accordo
A New York il rappresentante della
Il Regno Unito ha detto no guarda noi non saremmo d'accordo neanche sul presentare una sola una semplice dichiarazione
Questa la
La situazione perdere tempo un tentare di impedire che la risoluzione si è presentato l'unico modo per impedirlo e quello di di ci vuole il consenso europeo
Ma quand'anche non avessimo il consenso europeo poi sorgerà il problema l'Assemblea generale ci vuole il consenso dell'Assemblea generale
I numeri sulla pena di morte li abbiamo detti
Ci sono cinquantadue Paesi che so mantenuto rende praticanti convinti la pena di morte il consenso in Assemblea generale non ci sarà mai bisogna andare al voto
Sulla base del voto non abbiamo sperimentato in questi anni che già solo con un voto di Commissione siamo arrivati al quarantacinque Paesi contenitori in meno
Macinate cosa accadrà quando sarà la massima autorità
Della comunità internazionale certo non hanno non fanno non emette decreti l'Assemblea generale dell'ONU
Però atti di indirizzo si non sempre siamo convinti che se venisse approvata questa risoluzione dallo nel giro di due tre quattro anni noi avremmo Forte scettici rimarranno alcuni irriducibili della pena di morte
Ma avremmo diminuito di centinaia se non di migliaia persecuzioni nel mondo forse poca cosa
E poi ci sono i fondamentalisti nell'abolizione no Amnesty International posizione mondiale contro la pena di morte che hanno una loro influenza anche nei governi
E vengono sa D'Alema è venuto
Commissione esteri l'altro giorno giovedì scorso dirci ma soltanto voi siete
Fermamente convinti di Nessuno tocchi Caino
Che vinceremo e che la moratoria la via per perché le più grandi le più prestigiose organizzazioni interne ad Amnesty International ritengono che questa cosa qui
E non si deve fare perché la moratoria poca cosa ci vuole più l'abolizione o niente
La moratoria è stato lo strumento che ha portato molti Paesi ad abolire la pena di morte
Tutti i Paesi dell'ex Unione Sovietica sono arrivati all'abolizione passando attraverso che uno dei due cinque anni di moratoria delle esecuzioni capitali il Sudafrica abolito la pena di morte dopo cinque anni di moratoria delle esecuzioni capitali
No loro sono per o l'abolizione o niente
Significa noi l'abolizione
Essi alle esecuzioni capitali che continuano ad essere praticate in alcune ancora molti
Paesi
è aperto il dibattito è aperto il dibattito ora chi volesse intervenire anche solo ma
Curiosità l'assessore qualche dubbio fosse a disposizione
Chiudiamo
Viene
Volevo chiedere precisamente perché l'Inghilterra ecco Catania
Risoluzione sulla sotto mo'
No
Accennato prima
Allora
L'Inghilterra nel
Mille novecentonovantasette quando l'Italia situazione praticamente come quella di oggi
L'Italia deve decidere se presentare o non la risoluzione alla Commissione diritti umani di Ginevra nel novantasette c'abbiamo una situazione da tutti i partner europei
Chi era mente contrari all'iniziativa italiana
Cioè proprio minacciosi questa è un è una cosa che non si deve fare perdere ci porterete l'abolizionismo indietro di decenni
Cioè l'Inghilterra il capofila di questa fiera opposizione europea all'iniziativa italiana
Alla Commissione diritti umani
Governo Prodi
Ministro degli Esteri Dini quindi non D'Alema
L'Italia decise di presentare la risoluzione la Commissione diritti umani vincemmo con la maggioranza assoluta dei voti cosa di cui siamo convinti ancora oggi
Rispetto all'Assemblea generale con la piccola differenza che dal novantasette a oggi ci saranno almeno una ventina di Paesi che sono passati dalla nostra parte quindi ancora più sicura la corsa
Beh perché l'Inghilterra
Prese quella posizione perché l'Inghilterra aveva ancora la pena di morte nel nel per reati eccezionali aveva il terrorismo dell'Ira eccetera
E quindi racconta si astenne d'Inghilterra in quel voto lì passo ugualmente a maggioranza assoluta
Continua ad avere quella posizione per una ragione che ho detto
Diciamo per la doppia ragione l'ho già detto prima fa l'Inghilterra il Commonwealth
Nel comò queste ce la comunità caraibica di Stati e che sono sono tutti mantenimento ride la pena di morte
Quindi qual è il problema
Se l'Inghilterra sponsorizza una iniziativa alle Nazioni Unite la prima obiezione che gli fa la Siria che nei soli Vanna l'Egitto Singapore ma come voi avete ancora la pena di morte nella vostra comunità
Politica economica e volete abolirla ora farla bollire nella comunità mondiale mettete prima ordine a casa vostra credo questo sia un problema politico se
Poi certo ci sono i rapporti l'asse con Washington con gli Stati Uniti e cioè
E poi c'è una ragione forse molto più rispetto alle amministrazioni alla strutture delle varie Farnesina in giro per il mondo che li vale anche per l'Inghilterra al Foreign Office di Esperti diritti umani che danno i pareri preparano le note per i ministri e danno una certa linea
Sono gli esperti i tecnici sono sacri non sono neutrali che in realtà fanno politica in una maniera molto precisa
Beh sono ex militanti o dirigenti di Amnesty International che sono il Foreign Office come esperto in diritti umani
Ebbe ammessi e per l'abolizione non per la moratoria
Ammessi non come dire concederebbe mai a un'organizzazione
Come dire non leggendaria
E che non è premio Nobel per la pace come ha ammesso perché e questa piccola associazione radicale
Di base in Italia che invece ha avuto questa intuizione della moratoria loro devono dimostrare che la via della loro moratoria
Fallimentare
E quindi si oppongono presenta acché si presenti una moratoria perché sarebbe un successo italiano di Nessuno tocchi Caino di Pannella radicale inserendo successo italiano e gli inglesi non voglio andare questo
Riconoscimento questa questa campagna
Lui aveva detto a tutta forse anche più di quanto si potesse dire
Tenuto conto che esistono poi le regole di buon vicinato tra organizzazioni abolizionista però questo punto da erano le possiamo più e chiaro di dire
Giunto il momento di dire chiaramente
Quali sono le ragioni per cui si impedisce di conquistare un nuovo diritto umano
Che attraverso la moratoria arriverebbe quello appunto dell'abolizione
Della pena di morte si impedisce questo e si lavora di fatto
A mantenere la pena di morte mo'
Italia uno tanto era avvenuta prima Elia
Dissi riacquisizione Luca Pengo
Volevo chiedere una cosa la prefazione di questo agosto scritto da Vincent Fox da poco ex presidente del Messico sì invece colosso col passaggio però mi quale per esempio il processo intrapreso in Messico
Cioè perché insieme focus diverso
Bene chiediamo ogni anno beh
Alla
Dedichiamo rapporto alla personalità che maggiormente secondo noi se contraddistinte ha contribuito alla all'abolizione della pena di morte nel mondo e e chiediamo anche appunto di scrivere la la prefazione
Al rapporto poi da due anni abbiamo anche deciso di istituire un premio ok l'abolizionista dell'anno che conferiamo appunto a alla persona che abbiamo che abbiamo scelto per la dedica
Beh e il Messico è un paese che è stato paradossalmente quando un Paese si affaccia poi alla democrazia e cerca di di rafforzare questo questo processo al proprio interno lo lo abbiamo visto con il Messico lo vediamo con la Turchia
Anziché essere in un certo senso incoraggiato incentivato e e apprezzato vediamo invece scagliarsi contro questi paesi una marea di critiche perché tutto ciò che fanno
E per migliorare poi ci vuole sempre tempo non non non fosse mai sufficiente non fosse mai abbastanza e si va a cercare quelle che sono ancora i limiti e i difetti di di un sistema di un governo me in Messico che appunto molto è stato criticato o sulla questione dei diritti umani sul Chiapas in realtà avuto la forza di cancellare ogni riferimento alla pena di morte sia dai codici militari e sia anche dalla Costituzione in Italia
La pena di morte nella Costituzione c'è ancora l'articolo ventisette ancora previste accetto
Il Parlamento su questo sta sta lavorando è stata approvata in prima lettura
Una proposta di legge che anche Sergio ha presentato per la cancellazione di quest'ultimo retaggio della pena capitale dal nostro ordinamento ma in questo possiamo dire al Mexico è stato più bravo di noi lo ha fatto prima intenti più più veloci
E tra l'altro il Messico nonostante poi abbiamo anche un un legame forte con gli Stati Uniti
Ecco non per questo non ha avuto la forza di a mantenere fede alle proprie convinzioni ai propri principi ad esempio ma è stato l'unico Paese che ha trascinato gli Stati Uniti di fronte alla Corte internazionale dell'Aja per chiedere e pretendere rispetto delle convenzioni
Sulle relazioni consolari che prevedono che se un cittadino messicano
Viene arrestato in negli Stati Uniti e poi processati giudicato devi avere l'assistenza deve poter informare il proprio consolato di quanto mi sta accadendo e quindi di poter avere anche l'assistenza a l'assistenza legale adeguata questo gli Stati Uniti non avevano fatto in oltre cinquanta casi il Messico
Su questo ha fatto una grandissima battaglia ha trascinato gli Stati Uniti di fronte alla Corte internazionale dell'Aja e ne ha anche ottenuto la condanna
Proprio per dimostrare che non è che una un rapporto economico o politico che si decide di di avviare di instaurare con un un altro paese una grande potenza come in questo caso gli Stati Uniti debba per questo a farci rimangiare tutte le nostre convinzioni non è che la convenienza deve sempre e comunque prevalere sulle convinzioni e convenienze
Per quanto ha detto prima Sergio accade nel nostro paese più in generale nella in ambito europeo e e questi diciamo sono state le ragioni che ci hanno portati a decidere per il quest'anno appunto il Messico il presidente dissente Fox che è stata la persona che più su questo si è impegnata e si è battuta
Giorgio
E allora una domanda
Claudio mila
No io tra la relazione sullo stato molto interessante
Però è anche vero che sia l'Italia che in Europa
Sono molto pratici sulla Realpolitik
In realtà poi sicuramente più interessante da lavoratore il suo penultimo
Però la mia domanda un ritmo
La relazione sulla politica estera del governo Prodi
Quello che ho sentito stasera è stato molto interessante e mi ha convinto
La domanda come il deputato idrocarburi di cui abbiamo viceministro Ugo Intini questo tipo di politica accorta opposizione dopo il pugno momenti manca la comunicazione verso io credo che scegliamo cosa molto interessante
E forse scelgo io un'impressione che i deputati di essendo Celotto rinuncio la Rosa nel pugno ma anche inutili coraggio sulle comunicazioni Cacioppo
Bella domanda e la risposta è molto
Otto sempre punto tre cava invece non sono d'accordo Conte
Non credo che sia solo un problema di comunicazione
Nel senso che le cose l'analisi che ho fatto io nella politica estera italiana
Le critiche ingiuste io credo doverose
Cioè io credo che noi in questo governo non abbiamo non è in discussione con questo governo o le scelte di fondo non sono in discussione la collocazione politica
Non è all'ordine del giorno vestono
Pannella lo ha dichiarato lo ha ribadito anche in questi giorni anche durante il vertice dell'Unione che c'è stato
A Palazzo Chigi
Dicendo appunto che non ci scriviamo nella schiera dei delusi o degli apocalittici rispetto alla
Alla finanziaria
Saremo gli ultimi giapponesi
Dell'utopia prodiana perché poi questo è un governo di coalizione e quindi
Insomma ci siamo presentati alle elezioni Prodi si è presentato diciamo un po'con il piglio l'impostazione
Del candidato premier di un un Governo
Diciamo in un sistema chi può a anglosassone o all'americana no poi noi sappiamo che invece
La l'unione che ha vinto e l'unione
Di uno è una coalizione di partiti di forze politiche
Non c'è stato il sistema
Direzione diretto deputati e quindi noi sappiamo che questo un governo che ci ha dato la possibilità di mandare a casa Berlusconi
Quello che noi diciamo l'alternanza
Che sia un governo di alternativa
Diciamo a regime italiano la partitocrazia italiana
All'una e all'altra versione del sistema politico italiano abbiamo conquistato la l'alternanza conquistare ora non dico l'alternativa ma
Punti di programma che siano alternativi
Alla sistema politico italiano ben qui ci sta ci sta tutta l'iniziativa che riesce a mettere in campo la Rosa nel Pugno
Quindi ci vuole probabilmente un nuovo sistema elettorale sicuramente una forza
E una capacità di iniziativa politica della della Rosa nel Pugno
La domanda è uguale alla sua
E e io non credo sia un problema di comunicazione
Non c'è un'iniziativa politica forte della Rosa nel Pugno
E quindi
C'è un'iniziativa politica
Debole a questo punto non essendo di gruppo parlamentare di movimento di soggetto politico Rosa nel Pugno dei singoli
Le cose che vi ho detto io stasera l'analisi che vi ho fatto
Diciamo la denuncia di comportamenti
Per esempio del ministro nei gesti su alcune sue iniziative di politica estera tra cui questa sulla moratoria
Beh le ho espresse io inaugura
Nella commissione Esteri
Quando è stato ieri sera ieri sera di nuovo sulla questione su cui è venuta a riferire D'Alema sul comportamento italiano nel voto al Consiglio di Sicurezza tra il Guatemala Venezuela
L'espresso io non ci sono state posizioni o critiche analoghe di altri componenti del mio gruppo diciamo di origine socialista
Allora non è che noi possiamo avere una politica a due
Velocità
Quella
Che noi riusciamo a fare come radicali e poi un'altra
Che non si esprime
Per da alcune purtroppo prese di posizioni anche a livello parlamentare in Commissione di alcuni colleghi socialisti dello SDI
Della Rosa De Rosa nel Pugno sembra che il venti problema oddio oddio non facciamo cadere Prodi nessuno tocchi Caino questa Nessuno tocchi Prodi
Ma nessuno tocchi Prodi e i suoi ministri Nessuno tocchi Prodi i viceministri Nessuno tocchi Prodi e i suoi addirittura sottosegretari
Cioè nel dibattito in commissione esteri diciamo quello più lontano da me
Nel denunciare quello che stava venendo alle Nazioni Unite esattamente già Comencini che il mio collega nella Commissione alla Commissione esteri
Io credo che sia un'opposizione debole questa tanto noi governo Prodi non lo facciamo cadere
Una
Non lo facciamo cadere non solo perché non abbiamo i numeri ma perché non è il governo dell'alternativa
Noi dobbiamo creare le condizioni perché alcuni punti di programma di questo governo siano davvero di svolta di rilancio
Non soltanto sulle questioni con nomi che anche sui diritti civili eccetera e lotteremo per questo
Certo non è un insomma non è Zapatero non è neanche Blaine re Prodi probabilmente non lo sarà mai forse se facciamo una grande iniziativa politica
E non basta siamo solo noi radicali ci vuole la Rosa nel Pugno forse riusciamo a conquistare alcune
Alcune alcune cose è un Governo di coalizione ne stiamo
Non può far non abbiamo neanche senatore quand'anche avessimo l'arma del senatore dove di sono due pari e patta tra i due schieramenti
Non abbiamo come costume come dire metodo quello di
Ricattare saremo i più leali della coalizione anche se avessimo i nostri senatori che ci spetta e ci fosse anche gli altri quattro che spetta altre forze
Altre forze politiche per cui
Davvero debole
Noi abbiamo bisogno di porre alcune questioni in una vertenza dura con il governo perché soltanto così noi rispondiamo a quel milione di voti che ci sono stati su qualcosa pugno
Se lo saremmo impresentabili qualsiasi altra competizione elettorale se non l'abbiamo portato casa qualcosa in termini di programma che gli abbiamo annunciato
Agli elettori sono i trentuno punti di Fiuggi
Per cui davvero non si capisce dal punto di vista neanche della tattica politica quella di oddio oddio evitiamo di fare per per cui per principio ci si allinea sempre supposizioni che sono del Governo
Quando poi assistiamo al fatto che all'interno del governo i vari Mastella Di Pietro
Eccetera fanno hanno le mani libere
Hanno le mani libere perché questo essere più realisti della B
Credo che non ci convenga non ce non solo undici
Convenga ma tradirebbe quello per cui è nata quella che è stata riconosciuta essere la novità politica nel panorama italiano cioè rosa la Rosa nel Pugno
Va allora
Eduardo discuterò ogni e allora banda
Wanda Panzeri anche chi anche quando ti capita di discutere con amici non necessariamente radicali e socialisti ma anche con con gente comune comune tra virgolette intendo perché non ma è una delle delle accuse fondamentali dove sono i radicali due persone sociali dove la Rosa nel pugno che che politica si fa perché giustamente come come sottolineato credo si sia molto chiaro quello che ha detto
Però indispensabile che qualcosa accada perché un conto è vota non sostenere comunque un governo e un conto è avere una posizione sono su cose di questo genere
Non possono passare inosservate nel silenzio oppure con una denuncia comune hai fatto tu in Commissione e qui comunicato a noi la posizione che la nostra tra l'altro quindi io mi auguro veramente che si riesca a trovare questa forza che è indispensabile ma serve a tutti e due cioè lei le componenti della Rosa nel Pugno
Non solo a una delle due forze
Per il resto credo che tu sei stato Isabella estremamente esauriente Elisabetta estremamente esauriente per cui è incredibile che non si riesca nemmeno a far passare la moratoria con Amnesty International era una notizia inesatta informa questa sera non è proprio conferma attente una cosa incredibile pazzesca
è evidente che se comincia a far passare la moratoria automaticamente nell'arco di venti qualche anno
Salvo rare eccezioni ma poi passa l'abolizione totale insomma nel momento in cui accettano una moratoria è chiaro che c'è già un'idea dei a poliziotti e successiva
E non bisogna essere dei grandi sfratti
Banalmente credo credo se banalissimo
Per cui credo che quello che tu hai detto ancora più triste l'analisi della ragione per cui questo accade nella malinconia di un tristezza infinita
Comunque spero
Uno comunque lottiamo
Sì volevo a questo punto riuscirei parere moderatore moderato l'introduttore fare anch'io una domanda però il il resto dalle domande né a un attimo anche coinvolto da un punto di vista del discorso generale sulla rosa che è un argomento che a me interessano purtroppo egli avvisaglie di questa divaricazione sulla politica estera espressamente si erano viste da da diciamo dalla posizione presa da Ugo Intini con la questione della e qui vicinanza
E
Ma in genere questa divaricazione nelle posizioni farai radicali il gruppo dirigente dello SDI
Senza
C'è ma risente moltissimo ma anche di una mancanza di dialogo una mancanza di confronto una mancanza di cercare almeno dei punti dei punti in comune c'è una una maggiore omogeneità fra i due gruppi
Purtroppo si sta proprio scontando questo purtroppo si sta scontando forse l'avevano dato per scontato il dall'allora la la la nostra vicinanza con i nostri
E degli io credo proprio che sia sia la la via maestra sia proprio l'incontrarsi dialogare IVA chiarirsi che portare avanti una un una politica comune perché non puoi portare avanti una politica comune se nemmeno fetale
E se nemmeno cerchi di comprendere io politiche a meno che non ci sia appunto quella quella divaricazione anche sul metodo che allora diventa diventa Faraci
La mia domanda era come la situazione con il nuovo organismo quello che ha sostituito la Commissione dei diritti
Un umanizzare i
E di cui mio sentito logisticamente Palma
Intanto sulla
E qui vicinanza alla posizione di Intini
Come voi sapete
Noi abbiamo lancia Marco Pannella lanciato questo appello per
Il grande Satyagraha mondiale per la pace no
Focalizzato sul sul Medioriente
L'analisi che ne facciamo di quella situazione perché
A diciamo cause strutturali
Di crisi che provano conflitti periodici ma costante l'ultimo mezzo secolo in quel
Lembo di terra ha detto Medioriente poi in realtà Israele Palestina quello del il punto focale
Sono cause strutturali
Non si danno risposte e non si propongono soluzioni alternative che siano altrettanto strutturati
Non abbiamo
Detto da anni ma diventa di una tragica attualità che
L'illusione di Israele di potersi difendere nei limiti
Dello stato nazionale di Israele
Limiti e confini che sono dello zero virgola tre per cento di tutta l'area meridionale con un accerchiamento poi di
Realtà che sono antidemocratiche antiliberali e quindi anche anti israeliane che l'unica realtà
Di democrazia quanto me imperfetta come lo sono molte tra cui anche la nostra italiana anzi
La tesi nostra che in Italia non ci sia democrazia non ci sia stato il diritto lo dimostra la vicenda degli otto senatori
Sci pacchi
Quindi esiste un'illusione
Che
E della leadership israeliana
Che ritiene di poter difendere il popolo di Israele che costruisce lo zero virgola che questo di tutto il popolo mediorientale
Semplicemente con l'arma della sicurezza dei propri confini con l'arma quindi del proprio del proprio esercito Evola illusione tragica che rischia di distruggere l'unica democrazia esistente in quell'area ed è un pericolo per Israele e non solo per Israele
Quindi la proposta che noi facciamo e che Israele ma a questo punto non solo Israele la Giordania è già molto vicina questo il Marocco
Con Hassan secondo aveva chiesto nel mille novecentottantasette ufficialmente l'adesione all'Unione europea perché si sentiva parte dell'Unione Europea
In generale il Mediterraneo
Ecco o lo si considera parte dell'Europa parte integrante dell'Europa
Oppure
Può essere solo focolaio di morte di violenza di guerre eccetera quindi non solo la decisione di Israele
All'Unione Europea
Ma anche di un Libano certo democratico non quello condizionato via Hezbollah dal dall'Iraq la Giordania
Il Marocco dicevo la Turchia ecco soltanto una concezione
è una visione federalista dell'Europa
Che allarga i suoi confini verso sud verso il Mediterraneo dove sono poi affondano le radici nella cultura della Storia della matematica tutto
Del dell'Europa è piuttosto che al nord a destra ossia una visione di questo tipo
Oppure
Appunto vince la politica di D'Alema che bene che vada si ristabilisce uno status quo che significa
La vittoria di situazioni di Stati-nazione assoluti che vivono nel mito della sovranità assoluta ma anche distanti assolutisti gli stati non democratici eccetera
Da questo punto di vista dei qui vicina Anzio l'istanza
è nella logica del dello status quo dalla logica del ristabilimento di situazioni che non ci soddisfano perché lo status quo con un Libano
Condizionato da Siria e dall'Iran non va bene per che cosa costituita in costante pericolo
Per
Soltanto dei propri cittadini ma anche dopo perché non c'è democrazia non c'è libertà ma anche per i suoi vicini in particolare per Israele come pure non ci sta bene la tesi dei due Stati due popoli riguardanti la Foresti la domanda è
Due stati qualsiasi o due o due Stati
Democratici è questa la questione
I palestinesi i primi per innanzitutto i palestinesi hanno il diritto umano politico e civile di non vedersi imposta una qualsiasi forma di Stato
Se è uno Stato che si ispira agli standard fissati dalle Nazioni Unite dal diritto internazionale dal Patto internazionale sui diritti civili politici è un conto
Se invece d'essere un ulteriore Stato assolutista e che vive nel mito della sovranità assoluta negli USA sarà l'assoluta è un pericolo innanzitutto per i palestinesi non tanto per
Per Israele
In commissione Esteri insieme a me cioè quello che era Campania il
Ministro degli esteri delle oltre
Realizzazione per la liberazione della Palestina Alì Rashid
Era come si chiamava quello che voleva non è più rappresentante in Italia dell'Olmetto quello noto già indagata in realtà il vero ministro degli esteri era questo qui
Ora eletto nelle liste questo mio collega eletto nelle liste di Rifondazione Comunista lui questo discorso lo capisce
Lo capisci sa che
Può essere un pericolo per i suoi connazionali di se nasce uno stato all'insegna di Hamas per intenderci all'insegna
Un incontro che ci sia uno Stato
Che fa parte della comunità delle democrazie è un conto che se lo Stato qualsiasi
E quindi non è un discorso anti palestinese non si mette in discussione il diritto all'autodeterminazione i diritti auto all'autorizzazione devono fare i conti con i diritti umani
Scritti sanciti dal diritto internazionale quindi questo è il fondamento su cui si può
Si può stabilire
Avere un approccio che non sia davvero da Realpolitik politica internazionale in particolare in quel
Lembo di terra detto Palestina
Poi dice di mancanza di dialogo tra radicali e socialisti
Io credo che noi non supereremo la crisi della Rosa nel Pugno non ne faremo una crisi come dice Marco di crescita se non allarghiamo l'ambito del dialogo
Ci non può essere
Quello che è stato durante le elezioni l'alleanza SDI radicali più no questa apertura che aveva fatto un altro mondo quello liberale colui che viene a tradizione comunista quindi Buglio
Turci eccetera
Un milione di voti alla Rosa nel Pugno non sono la somma di elettori tradizionali radicali e socialisti questo cioè tutti
La mia analisi ascoltatori radio e che ha la conosco ripeto sempre quel milione di voti ci sono secondo me almeno un terzo forse più di un terzo che sono entusiasti lettori entusiasti del progetto della rosa seppur
Quello di Blair Fortuna Zapatero del trentuno punti di Fiuggi
La crisi nei rapporti tra ora è ritornato il sereno in termini di proprio
Via che che diciamo che ormai dialogo intendevo proprio il la questione di
Programmatica c'è infatti infatti quello di non riferire ecco quindi ritorna il sereno e a il dialogo tra noi socialisti la misura in cui
Della Rosa nel Pugno diventano protagonisti quelli che ad oggi a parte gli elettori che lo sanno che hanno cosa hanno votato che ad oggi non ci sono e ci dovrebbero stare nella Rosa nel pugno come protagonisti quindi non si tratta di chiudere in una gabbia
Detta statuto detta partito la realtà attuale
Che fatta dei delusi e dei quelli che si considerano sconfitti all'alle ultime elezioni possiamo chiamare partito per fare uno Statuto
Dei appunto di coloro i quali non hanno ancora elaborato il lutto no della sconfitta elettorale no
Sarebbe unire in un partito chiamare partito l'unione di due debolezza o di delusi eccetera quindi bisogna che entrino nuove forze
Tant'è che proponiamo che ci sia abbiamo fatto la segreteria abbiamo fatto la direzione nazionale che ci sia il comitato dei mille
Che
Su cui si cominci a fondare un un
Un un percorso verso la costitutiva forzamento di ciò che già costituito cioè del soggetto politico
Rosa nel Pugno questa è la linea non ha senso se non è
Costituire un nuovo partito sarebbe la normalizzazione
La
Indebolimento della Rosa nel Pugno proprio nella sua programmati città sua progettualità c'è questo un po'la nostra e l'altro il congresso di radicali italiani io credo che darà una spinta enorme una Ford sarà potrà costituire una forza
Ecco tramutare anche da parte dei radicali è quella la debolezza se vogliamo
Poi elettorale perché noi non abbiam portato tutti gli elettori tradizionali che erano mai negato a qualsiasi lista radicale
Al di sotto del due per cento
Noi non abbiamo portato quel due per cento alla Rosa nel Pugno ora i rilanciare radicali italiani significa anche rafforzare
La Rosa nel pugno nel senso che noi
Tutti credo voliamo io auspico che la stessa cosa avvenga dallo SDI magari si rafforzi lo SDI
Ora sarebbe mettere insieme
E chiamarlo partito lo chiamerei che pretendere di chiamarlo partito appunto le tue debolezze radicale se senza peraltro l'arco la componente che non è partitica ma è di elettorato
Quel terzo stimo io ma forse anche di più che poi ha decretato il successo della Rosa nel Pugno
A fronte della sconfitta della leale della bicicletta insomma elettorale SDI pratiche
Allora qui stiamo aprendo un'altra Assemblea che giriamo subito dalla prossima puntata magari rivedendo ci dopo il congresso di radicali italiani al quale spero molti di voi possano voleva partecipare grazie