Rassegna stampa estera del 4 novembre

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale sabato quattro novembre questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura questo oggi ci occuperemo di Cina e di Africa perché ieri a Pechino SIEM aperto un importante vertice per l'appunto tra la Cina e i Paesi africani che secondo alcuni quotidiani destinato a ridisegnare
La geopolitica mondiale vedremo dal mondo la cronaca di Bruno Philip a Pechino Cina e Africa for giorno un nuovo asse il titolo
E poi dall'International Herald Tribune di ieri un'analisi secondo cui la Cina vuole aumentare la sua influenza in Africa l'obiettivo inconfessato
E ridisegnare la mappa strategica del mondo parleremo poi di Libano delle minacce in particolare di Hezbollah il Partito di Dio contro il Governo di foie d'signora minacce che sono state denunciate dall'amministrazione americana l'Europa per ora è stata cauta
L'Hammond oggi pubblica un editoriale dal titolo pericolo per il Libano ci potremmo brevemente anche di Russia e Georgia sale nuovamente la tensione anche perché si annuncia una nuova guerra del gas
Gazprom in monopolista statale del gas russo interne infatti raddoppiare il prezzo del gas per la Georgia
Ne parla presidiamo con un lungo articolo Mosca rilancia la guerra del gas
E in chiusura
Parleremo anche l'Italia perché l'Economist dedica questa settimana due articoli al nostro paese il primo il supplizio di Tantalo quello che sta subendo Silvio Berlusconi
Che ha sempre l'impressione di poter tornare al potere ma alla fine il Governo di centrosinistra almeno per ora regge
L'altro articolo e del diciamo Magna rubrica settimanale
Dell'Economist che parla dei rivali mediterranei Italia España e la Spagna sta per raggiungere la serie A mentre l'Italia sta andando nella direzione opposta leggeremo
Perché Marco cominciamo dal vertice sino africano che si è aperto ieri a Pechino le Monde ne parla con un articolo di Bruno Filippo a Pechino Cine Africa forgiato un nuovo asse scrive oggi il quotidiano francese
I cinesi hanno srotolato il tappeto rosso davanti dirigenti di quarantotto Paesi africani riuniti a Pechino fino a domenica per un vertice qualificato come evento storico dal presidente cinese Cushing Tau ovunque
In città posta era proclamato i benefici della cooperazione sino africana
Questo vertice è stato presentato dall'autorità come l'evento diplomatico più importante mai organizzato nella Repubblica popolare dalla rivoluzione del mille novecentoquarantanove
Questa riunione scrive Le Monde sottolinea l'importanza crescente che riveste il continente africano
Agli occhi del regime di Pechino macine infatti evitare diversificare le sue risorse di approvvigionamento al fine di assicurare il proseguimento del sua crescita economica Damon poi ripercorre le tappe delle relazioni sino africane
Che risalgono alla rivoluzione malvista per mezzo secolo Pechino moltiplicato i progetti di aiuto allo sviluppo del continente africano
Finanziando costruendo grandi infrastrutture ferrovie strade inviando sedici mila medici infermieri e distribuendo borse di studio agli studenti africani
Dagli anni sessanta fino alla fine degli anni Ottanta la relazione Cina Africa era soprattutto di natura politica gli africani percepivano la Repubblica Popolare comune un'azione faro del terzo mondo il maoismo serviva a volte come riferimento ideologico dell'epoca post coloniale
Per i cinesi l'Africa era luogo di una lotta di influenza tra gli attori nella guerra fredda la strategia di Pechino era di ordine geopolitico si trattava in particolare di limitare gli obiettivi sovietici in Paesi come l'Angola e il Congo
La caduta del muro di Berlino l'apertura economica della Cina e la sua crescente sete di materie prime di energia
Hanno modificato le cose scrive le Monde ormai le prospettive commerciali rappresentate dal continente nero il suo potenziale in risorse energetiche sono al cuore della nuova strategia cinese in Africa
Al di là della necessità di assicurarsi nuovi accessi alle materie prime
La Cina intende poi vendere un numero sempre maggiore di prodotti cinesi a buon mercato sui mercati africani
L'impegno della Cina Africa e tale da suscitare le critiche crescenti quelli che ritengono che l'Impero di Mezzo persegua obiettivi predatori cioè ottenere il massimo di risultati economici senza curarsi della moralità dei regimi africani con cui tratta
E questo il nome della sua politica di non ingerenza il nostro principio nelle relazioni con altri Paesi e di non cercare mai di imporre il nostro sistema sociale il nostro modello di sviluppo i nostri valori e la nostra ideologia ha dichiarato un portavoce
Del ministero degli Esteri cinesi la Cina non pone alcuna condizione politica la sua cooperazione con l'Africa ha dichiarato più volte il Presidente Hu Jintao nelle sue tournée nel continente nero
La presenza a Pechino durante questo vertice del presidente sudanese Omar Hassan al-Bashir il cui regime è accusato di incoraggiare un genocidio contro le popolazioni del Darfur dell'avvenuta sembra Pechino del dittatore dello Zimbabwe Robert Mugabe
Sono una dimostrazione di questa strategia cinese della non ingerenza
Strategia che appare convincente almeno a leggere un'analisi di ieri dell'International Herald Tribune la Cina vuole aumentare la sua influenza in Africa l'obiettivo inconfessato e ridisegnare la mappa strategica del mondo il titolo
Scrive il Tribune Pechino
Si è in questi giorni trasformata per corteggiare l'Africa la terra dei miti e dei miracoli come dicono i poster affissi in tutta la città
I leader di quarantotto dei cinquantatré Stati africani compresi quaranta capi di Stato stanno per arrivare questo fine settimana per il più importante evento diplomatico che la Cina abbia mai organizzato l'obiettivo ufficiale del Forum Cina Africa di aumentare il commercio assicurare la Cina forniture di petrolio e di minerali per sostenere la sua economia e aiutare i Paesi africani a migliorare le loro infrastrutture l'obiettivo vero
Quello non dichiarato e di ridisegnare la mappa geostrategica del mondo attraverso un'alleanza tra la Cina cioè l'economia che più cresce al mondo e un continente l'Africa i cui leader spesso lamentano il comportamento di Stati Uniti
E Europa leader africani vedono la Cina come un nuovo partner globale con molti soldi ma li tratta da uguali dice uno scienziato politico dell'Università di Alberta negli Stati Uniti leader cinesi
Per contro vedono l'Africa da un punto di vista strategico come una zona libera pronta per essere afferrata
Il commercio cinese con l'Africa sta crescendo più rapidamente e con qualsiasi altra Regione è arrivato quaranta miliardi di dollari lo scorso anno
L'entusiasmo di Pechino ha sollevato preoccupazioni tra molti in Occidente anche perché gli Stati Uniti sono distratti dalla guerra al terrorismo mentre Francia del Regno Unito e le altre potenze coloniali hanno perso gran parte della loro influenza in Africa
La Cina prosegue poi l'Herald Tribune non segue gli standard internazionali volti a combattere la corruzione africana ha colto il leader del Sud nello Zimbabwe nello stesso momento in cui questi due paesi sono sotto pressione per le violazioni di diritti umani
Le maggiori compagnie petrolifere occidentali lamentano il fatto che la Cina usa la sua influenza in Africa per assicurare concessioni per le proprie imprese
I politici cinesi
Rispondono che queste preoccupazioni sono ipocrite in inganno di avere un grande schema per creare un'atmosfera esclusiva di influenza in Africa ma precisa poiché era altri per la Cina a quasi un trilione di dollari di riserve in moneta straniera ha spirito imprenditoriale c'è una forte volontà di competere secondo i propri canoni
L'approccio occidentale di imporre i suoi valori sul sistema politico ad altri paesi non è accettabile per la Cina dice One non di uno specialista dell'Africa l'istituto cinese di studi internazionali la Cina si concentra sullo sviluppo reciproco non sulla promozione di un paese a spese di altri
Economicamente l'obiettivo di Pechino e assicurarsi abbondante forniture di petrolio ferro rame cotone i prezzi più bassi
In un sistema che alla fine interamente controllata dalla stessa Cina le imprese cinesi vendono
In Africa perdono l'Africa come un mercato aperto abbandonato dalle multinazionali occidentali
Che Polo essere coltivato con i loro prodotti a basso costo ma se l'obiettivo soprattutto mercenario di merci e quindi non dissimile da quello europeo di centocinquanta anni fa metodo cinese sottolinea per della stringa un è apertamente anti imperialista perché perché vale il principio
Della non ingerenza negli affari interni
E poi c'è un vantaggio netto per per l'Africa i diplomatici cinesi
Dicono che per la fine del vertice saranno firmati una varietà di accordi commerciali e di aiuti
Questi dovrebbero includere una lista di beni africani che possono interamente entrare liberamente in Cina l'aumento dell'aiuto finanziario della cooperazione tecnica e soprattutto la lunga annullamento di una parte importante del debito dell'Africa
Politicamente poi Pechino usato la minaccia del suo veto al Consiglio di sicurezza dell'ONU per proteggere il Sud nello Zimbabwe contro sanzioni internazionali
E nel frattempo i Gruppi di difesa dei diritti umani dicono che le armi cinesi esportati nel Sudan alimentano il conflitto nel Darfur così
Era il Tribune di ieri e vogliamo anche proporvi un commento un editoriale dall'invasione sempre di ieri dal titolo ombrello l'ombrello
La Cina che protegge per l'appunto stati come suda nello Zimbabwe che violano apertamente i diritti umani
Scrive il quotidiano francese il primo Forum di cooperazione tra la Cina e gli Stati africani ha avuto luogo nel due mila da allora il commercio tra le due parti è triplicato la Cina già al terzo partner commerciale dell'Africa ed è difficile vedere chi le impediva di diventare presso il primo non si sa quando ma al massimo saranno dieci anni scrive Di Biasio
Se c'è un continente dove si può capire quali sono gli sconvolgimenti geopolitici che implica la prodigiosa crescita economica cinese questo continente l'Africa la Cina ne ha fatto la sua base di partenza per cancellare le ex potenze coloniali
Privilegiando in particolare l'Africa petrolifera e mineraria
Per partire all'assalto del continente africano i cinesi non hanno bisogno delle cannoniere la loro offerta economica e ferocemente concorrenziale il loro disprezzo per i diritti umani
E affini sono armi più che sufficienti per la conquista dell'Africa
Per la Cina poi d'Africa continente più aperto nessuna diffidenza di vicinato come in Asia con Giappone e Corea
O quant'altro nessuna restrizione ideologica come nel mondo arabo-musulmano la crisi del Darfur ha permesso di constatare l'importanza della nuova influenza cinese il potere sudanese ha saputo approfittare dell'ombrello di protezione offerto da Pechino
Tuttavia conclude Libération forse con un messaggio positivo il cinismo della Cina limiti intrinseci tanto più la Cina investirà in Africa tanto più dovrà integrare la sua politica con la variabile stabilità del continente così dunque l'idea sino ci spostiamo in Libano sembra aprirsi un nuovo fronte
Di crisi nel nel Paese dei cedri perché perché Hezbollah il Partito di Dio minaccia direttamente il governo di quad signora gli Stati Uniti sono intervenute per denunciare questo tentativo di destabilizzazione da parte di hezbollah all'Europa che direttamente impegnata in Libano anche con i suoi soldati per ora è molto più cauta del mondo di dedica questo il suo editoriale di oggi dal titolo pericolo Perilli ma non pericolo perché perché non vento in cui Libano cerca con molte difficoltà di risollevarsi dalla guerra di luglio tra Israele e Hezbollah le turbolenze politiche minacciano di nuovo il suo equilibrio un faccia a faccia molto pericoloso
Perché di fronte il partito religioso sciita Hezbollah alleato l'opposizione le altre formazioni del Governo esporla vicino della Siria vuole la caduta del governo di Fuad Siniora per formare un gabinetto di unità nazionale
In seno al quale manterrebbe una minoranza di blocco la maggioranza mi si oppone formalmente e si dice disposta ad accordare a tracolla
Alcuni portafogli supplementari senza un accordo per il quale Hassan Nasrallah il capo di Hezbollah filo ha fissato un ultimatum il quindici novembre
Hezbollah e l'opposizione minacciò di usare la strada per imporre il loro punto di vista la maggioranza annunciato una contro mobilitazione queste turbolenze scrive le Monde mettono in pericolo l'equilibrio del Paese sul piano economico rischiano di avere effetti negativi sulla sollecitudine di cui il paesi di cedri ha beneficiato da parte della comunità internazionale dopo la guerra di questa estate
L'ottobre durante una conferenza dei Paesi donatori organizzata Stoccolma Libano ottenuto impegni di donazione prestiti per quasi un miliardo di dollari
Nel gennaio due mila e sette dovrebbe tenersi un'altra conferenza i donatori a Parigi per aiutare Beirut a risanare la sua economia nel lungo periodo la comunità internazionale in particolare Stati Uniti e Francia espresso va a più riprese la sua fiducia il suo sostegno al governo di Fo al signora Hezbollah oggi cerca di ottenere con la pressione politica quello che non è riuscito a fare durante la guerra di questa estate
Un Governo le cui decisioni siano sottomesse direttamente ai detti del Partito di Dio ma precisa
Le monde in conclusione un governo le cui che ci Simoni siano oggetto di veto da parte certamente il parto io cioè indirettamente ai veti dell'Iran non della Siria non può beneficiare della benevolenza internazionale così le monde la vicenda da seguire senza dubbio
Di cui fino alla metta di novembre quando scadrà l'ultimatum lanciato da hezbollah brevemente anche per ragioni tempo vogliamo occuparci di Russia Georgia della nuova guerra del gas che stata rilanciata da Mosca ieri sono occupava le finiamola Artico il titolo era del del addirittura l'apertura del giornale era proprio questo Mosca rilancia la quella del gas
Perché perché Gazprom il monopolista di Stato
Annunciato la sua intenzione di raddoppiare nel due mila sette il prezzo del gas venduto a Tiblisi questa decisione arriva in un periodo di tensione politica particolarmente alta tra Russia e Georgia Mosca rimprovera la Georgia il suo troppi Isma'pro occidentale nel contempo sostiene le regioni secessioniste georgiane di Abkhazia e Ossezia del Sud gli scenari sono di un aumento della tensione tra questi due paesi però altro delle figlie vogliamo segnalarvi brevemente un altro articolo i conglomerati economici russi all'assalto delle imprese europee
Di cosa si tratta dopo l'ingresso di una banca legato al Cremlino nel capitale del gruppo di difesa e a Dance il più importante conglomerato economico del Paese al fa gruppo
Ha mostrato appetito per i giganti delle telecomunicazioni in Europa in particolare la britannica Vodafone ma anche France Telecom e un altro gruppo sempre russo corteggia Deutsche Telekom
Dopato dalla crescita del prezzo del petrolio il capitalismo russo non nasconde più le sue ambizioni di espansione scrive
La figlia o è anche questo da seguire perché l'Europa sembra non avere difese perché
Si è messa in mano russa per le forniture di e nel civile quindi non si pose ostacolare questo espansionismo economico ma che rischia di diventare anche politico perché usare vogliamo parlare di Italia con l'Economist che dedica al nostro paese due articoli uno divertente sul governo italiano il supplizio di Tantalo il centrosinistra per ora regge ma pongo può reggere anche Berlusconi chiede l'Economist perché supplizio di Tantalo perché
Per Silvio Berlusconi il centrosinistra sembran sempre sul punto di disintegrarsi
E quindi della casa in libertà ha sempre l'impressione di poter tornare al potere ma alla fine almeno per ora il governo Prodi regge il vero problema per Berlusconi e letta
Non si offenda
Il Cavaliere anche se sembra più giovane Berlusconi settant'anni le prossime elezioni ne avrà stenta quattro anche se l'Italia ha una tradizione di leadership gerontocratica
L'idea che l'opposizione possa candidare un uomo che aveva settantanove anni alla fine del suo mandato e assurda scrive il settimanale britannico
C'è un ma cioè la fragile unità cui si è arrivati
Nella Governo Prodi con il vertice della scorsa settimana villa Pamphili è stata subito rimesso in discussione dei partiti comunisti della coalizione di governo la loro resistenza alle riforme
E in particolare alle forma delle pensioni potrebbe presagire il prossimo grande scontro interno al centrosinistra e forse la prossima grande opportunità per Berlusconi di tornare al potere e questa potrebbe essere l'ultima occasione per il Cavaliere avverte
L'Economist e mentre si scherza su questo lo stesso settimanale pubblica un'analisi più seria
Nella rubrica Jean-Paul Magna su quelli che chiamano il titolo i rivali mediterranei
La Spagna che a lungo è stato il cavallo non piazzato dell'Europa che sta per raggiungere la seria l'Italia che invece sta andando nella direzione opposta
Scrive l'Economist entrambe hanno governi di coalizione di centro sinistra entrambe sono impegnate nell'integrazione europea
Entrambe sono ferme sostenitrice dalla costituzione europea entrambe hanno bassi tassi di fertilità alta immigrazione declino tra competitività entrambe sono lattine mediterranea ma non la siesta entrambe sono cattolica aggiungiamo noi la Spagna e Italia
Lo stanno andando nella stessa direzione nell'ultimo decennio economia spagnola è cresciuta due volte la media europea se si esclude l'economia sommersa la Spagna potrebbe essere già oggi più ricca d'Italia in ogni caso dovrebbe diventare nel due mila e nove
Quali sono le ragioni la nuova prosperità spagnole il risultato di una lunga preparazione
Rispetto agli altri Paesi europei la Spagna meno welfare a differenza dell'Italia il Partito comunista è stato marginalizzato l'influenza dei sindacati è minima inoltre i sindacati sono moderati hanno accettato la flessibilità del mercato del lavoro
La Spagna da molto tempo adottato l'ortodossia di bilancio pareggio di bilancio un'altra differenza fondamentale nella stabilità la Spagna governi che durano a lungo escono solidi Italia invece governi vacillanti e di coalizione
Così l'Economist ne abbiamo concluso da David Carretta una buona giornata l'ascolto di radio radicale