Intervista a Sergio D'Elia sul V Congresso di Radicali Italiani e sulla condanna a morte di Saddam Hussein

Siamo con il parlamentare della Rosa nel Pugno segretario di Nessuno tocchi Caino Sergio D'Elia alla Sergio un bilancio di questo congresso congresso che lo ricordiamo nella mozione generale approvata a larghissima maggioranza
Vede anche un un passaggio su cui un tema d'attualità di queste ore la notizia della condanna alla pena di morte per Saddam Hussein
Sì la condanna emessa da un tribunale composto esclusivamente da sciiti e di curdi nei confronti dell'imputato sunnita
Non è neanche la giustizia dei vincitori sui vinti della vendetta delle vittime nei confronti del loro carnefice un obbrobrio dal punto di vista giuridico
è una vergogna ma è soprattutto
Una vergogna per questa Europa per i governi della Unione europea
Che hanno deciso di non presentare all'ONU una mora una pre una risoluzione per la moratoria ONU delle esecuzioni capitali
E con questo hanno decretato la difesa della pena di morte
Nel mondo e quindi anche la pena di morte nei confronti di quello che è ormai diventato il simbolo di carisma noi diciamo Nessuno tocchi Caino vale anche per Saddam e quindi nessuno tocchi Saddam che non vuol dire la sua impunità ma la sua incolumità
Il rispetto della sua dignità umana per quello che lui ha fatto chiara
Di criminale che ha arrecato al suo popolo Saddam meriterebbe non una ma mille
Pene di morte ma la domanda è ci meritiamo noi stato Società Civile di comminare quella con da ed e di eseguire poi quella condanna capitale questo credo che sia il modo peggiore per presentare al mondo il nuovo Iraq una speranza di civiltà di Stato di diritto
E di democrazia la responsabilità lo ripeto e nella parte di comunità internazionale in primo luogo l'Europa
E anche il governo italiano così impegnati nella ricostruzione civile e politica democratica dell'Iraq che hanno assistito assistito inerti
A quello che sta accadendo non solo in Iraq ma soprattutto a quello che hanno determinato nel dire no alla moratoria universale delle esecuzioni capitali che il modo
Di fatto per difendere
I governi europei per difendere la pena di morte nel mondo
Sergio diciamo del del congresso che si è appena concluso il abbisogna chiaramente senza ricorso a operazioni di voto vedere quali sono risultati la scelta comunque
è è chiara lo hanno ricordato anche me ma Bonino dal palco ma Marco Pannella un po'tutti fa una scelta al femminile volutamente al femminile è una scelta che prevede tra l'altro come candidata alla Tesoreria una persona anche estremamente vicina presente in questi anni alla storia di Nessuno tocchi Caino
Qua è uno risultato dal punto di vista forse anche simbolico ma soprattutto politico eccezionale non credo che siano molti i partiti italiani anzi forse ce n'è stato solo uno
Parlando di quelli non radicali nella storia radicale la scelta di un segretario donna
C'è stata con Adelaide Aglietta con Adele faccio insomma di dirigenti radicali al massimo livello con Emma con Emma Bonino ma vere le le prime tre
Principali cariche politiche di un partito tre donne credo che sia un inedito anche in questo paese dei molti paesi molti Paesi del mondo ma il risultato del Congresso innanzitutto la prospettiva politica che questo congresso
Ha aperto un congresso che ha votato all'unanimità una mozione che chiede
Di i i radicali italiani anzitutto ma io direi anche a tutti i soggetti dell'area radicale nell'Inter di impegnarsi per rilanciare il movimento radicale laico socialista e liberale nel nostro Paese
Che il modo migliore non soltanto per rafforzare la Rosa nel pugno ma il modo migliore per dare una speranza di modernizzazione di liberalizzazione di riforma in questo in questo Paese al centro del dibattito è stato anche il partito la questione del partito
Non se ne è parlato molto ma sicuramente questa segreteria di Rita Bernardini ma anche la tesoreria di Elisabetta Zamparutti la presidenza
Di Maria Antonietta Coscioni segnano anche una discontinuità
Che noi dobbiamo coltivare rafforzare perché in gioco non è soltanto la politica il programma le iniziative ma in gioco e anche la vita del partito
Detto radicali italiani grazie Sergio Brio